la Libertà - anno III - n. 32 - 11 agosto 1929

ANNO z; - N° 32 Il « duce » vuole che si sap– pia che il fasci&ta Ronorri non è fuggito da Roma. Ma si, ma si ! Sono gli antifasci&ti Lu.. a, Nitti e Rosselli che non sono più a Lipari ... la Li erta GIORNALE DELLA CONCENTRAZIONE ANTIFASCISTA Un Numero : 0.40 --==----------;" cc Salvo le eccezioni, le Uni– ver$ità possono considerarsi l'ultima trincea de/l'antifa– &cismo. » IL POPOLO D"ITALU. ~ ============================== (LA LIBERTE) =============================~ . ORDL'WUO ,osmnou Il Il D I R E Z I O N E E A M M I N I S T RA Z I O N E ] .~===AB=B=O=N=AM=EN=T=l=l=~=:=:=•=:.:'=:=;=: :=:;;: : ,::,:;: :,;;: · ;::. ~:=:;,:;: :~. ~;~~ 0 0 :;::t=: =~~=t=: ==~=======P=A=R=I=G=I=l=l=ft.=G~O=S=T=0=1=9=2=9=,=====~===1=0=3=, =F=au=bo=u=r=g,;Sain=·~•-,;D;;ews=·~- ,;P A=R=l=S=( l=O=•J=•==7=e/=,j=o=no=, ='P=,o=v=,n c=• 9=6=-9=8== ESTERO : IL DOPPIO IL GIORNALE SI PUBBLICA LA DOMENICA ~ L'isola. ma.ledet.t.a. ,, scon volt.a. da. u.n'a.u.da.cia. a.nt.ifa.scist.a. Lussu, F. Nitti, Rosselli sono fuggiti da Lipari • • • eroica cosp1raz1one dopo diciotto mesi di silenziosa paziente eludendo la sorveglianza di un esercito di poliziotti l:ssi offrono all'emisrazione antifascista l'ausilio del loro braccio, del loro insesno e della loro fede per le supreme lotte liberatrici Vincitori e vindici Sono arrivali ! Tutto il mondo sa oggi Ch'cssi sono "ar– Tiuati. E donde e come e pcrchè sono ,partili. Tullo il mondo, ad cccc:;ionc di ·u.nPaese: l'llalia. Lo ignora, perchè so~ -no Italiani, e nominarli C dcli/lo. Chi sono? Tre cd uno, come nel dogma cattolico. Uno e lutto: l'Italia. Che importano i nomi? lfon li dcfi– :nisce abbaslan.:a il 11omc collellfro di Italia? Fuy9iasChi ? Dite piuUoslo ·: tornati &otto le òanàicre. J,;clla guerra civile, tome in ogni guerra, uno è il dovere 'imperioso del pri9ioniero ':. tentare, ad f,igni costo, la liberazione. )fon e fuga, "è csallamente il contrario, sottrarsi alla for:;ata ignavia, all'umilia– .:ione 1 ai Ceppi 1 alla morte lenla ·; ricon– f/iun.'fersi ai compagni in trincea ; resti– tuirsi alla vita ed alla battaglia·; af{ron– tantlo, per la salvazione propria ed al– trui, faggualo dei 1,-igili, lo spionaggio dei riflellori 1 l'insidia dei posti di radio, il fuoco dei moschetti, dei cannoni, del- 7e mitragliatrici, appostate in terra cd ùt mare; sfidando - se il colpo fallisse - le. atroci rappresaglie degli agu:;.:;ini tremanti cd esasperati; giocando la pel– le ogni minuto, 11.e1le ansiose attese, nei pcrigliosi tragitti-, denunziati dal batliio dri remi, dal rombo incontenibile dei motori ; e salpar.e così, nella notte pro– fonda, t:crso il libero mare, verso i liberi - ~:1;,~:oe;s:r~o!~'l':;:~::::sr:ipdee~= l'Ideale. Erano gli aspellali delle genli : delle genti. profu9he, delle genti incatenale, e di quanti ha il mondo nobili spiriti, 9c– losi della umana dignità. Prometei in– lltiodati $U 11no dei lanli Golgota, degli inum.eri Calr:arii, dot:c più simbolica– mente è crocefissa la patria, sereni nel martirio. di se stessi fecero la selce don– de, sotto la percossa assidua del pensiero ribelle, scattasse la scintilla liberatrice. Ed ora portano con sè il senso della ineffabile agonia di un popolo schiac– Liato, rapinalo, falUJ =.imbcllo "di wi de– spota ignobile e dc' suoi pretoriani ; e, insieme, la t:olontà, temprala come fi– ne acciaio, 'di dare a quel popolo lutto ciò che di 9randc e forte 'è nei loro cer– velli e nei lorb èuori. Gior;ani: non legati a viete formule, a schemi 'dottrinali stereotipi, s9ombri da tulle le misere Contese che avvelena- 1w nella scn;ilù i scn·i, nell'esilio gli esuli ..49ili di pensiero Come di muscoli. .insiosi di rinnornmcnlo ideale, 1lCr si:, per tulli. L"uno. fiore tli sua bella Toscana. ,;e– nit:a alla mili.:ia $ocialista nei giorni della lempesla pi1i. aspra, della disfalla più clamorosa~ gilla,1do t·io. come in– gombro, 9li agi e le tcnere.:;:;e familiari, le lusinghe della scicn:;a e della catte– dra'; Si facet·a libet"atore di marloriali e, punito di tale misfatlo. pensava .5,1fo da ullimo a liberare se stesso. L·auro. fi!Jlio della fiera Sardeg,w, decoralo di tulle le mcda9lic della grande !JUCrra, idolo della sua 9cnte, meritò dcporla:;io– nc nclfisola per essere staio assolto, in 9iu"di.:;io re9olare cd umano. dall"at·ere .tlrenuamenlc difesa la casa e la dia dall'assallo dei masnadieri. 'Al le;:;o, me– ridionale. dt:o spirito repubblicano. so– pratutto era crimine portare il sangue 1:d il nome esecralo di un Primo Jlini– ::;tro dell'era liberale e cit:-ile, non arrc– .sosi al ricatto fascista. Cosi' il trinomio e perfcllo. Eccoli dunque arrirnli. Vincitori e 1:indici. Sono i primi . .:You. saranno 9li ultimi. JJa la loro et;osione ha un senso. (;/,-e rccrdc di gran lun.'Ja le loro persone. E" la predira per l"esrmpio : la sola du· abbia ,·rramentc t:.irtù redentrice. E' la proi·a lonrtilJilc di ciù chr. possa una 9rnn,Jr frtfo /f'11acc, crwlro r11i nr,11 C os/acolo c:hr a lungo rrsisla. E' il rora9- 9iQ che comincia a riprcndf'Tr, dop1J il i,mgo stordimento dc/e ma::::atc sul crrr.- 11fo. Contagioso come fo. pa1tra: dcsli- 11alo. come il terrore, a dit:entorc epi– demico. Son pr•r nulla la 1Meudo-slompa italiana ha la consc9w1. di ignorare. Si– lenlium '. Jfa la t:ocedei falli filtra sottile e sgre– lrJla le chioslrc artifi::.iosc del comcnlo .e del carcere. Doce sono costoro, che un nugolo di sgherri e spfoni se9uira ad ,,r,ni passo nclfisola della i.;ergogna? Come fu scossa la 9ran pietra che co– prica il sepolcro ? . . Cpsi {altro e ma99wre sepolrrcto ~arD: scppcrckiato, r. ne ba/::;crqnnt) fuor,,. fJlt 11~/iani d'Italia. FILIPPO TURATL Tre nomi : t.ut.t.a l'It.alia L"allro giorno la notizia cnlrò come un raggio di sole caldo che rompe il grigio quotidiano delresilio : Luss:u. Xilli Ros– selli sono fuggiti dall"isola di Lipari. Sono in Francia. 'fre nomi. F. son lulta l'Italia che parla ai combaUJ.>nli. Tre nomi, roson quelli di tutlo un popolo che Iolla, chP dc,·e lottare, giorno per giorno, fra insidie. minacce, poliziolti, spie, ro,·ine : H fa.,.cismo. E questi ma,miflci amici no.stri fuggili dal domicilio coatlo do,·p erano stati but– lati dopo CS:'l'r stati nelle galere regie dr! fa;;cismo italiano. sono (re esponenti lì– pici della nuon generazione italiana. "\"ecchi italiani» che combattono, come la vecchia guardia, per sah-al'e -l'ono!'e? Xo: l'Italia iioY<mc,quella di domani. quel– la. che oggi congiunge e domani congiun– gera. in una <:.intesii periodi di un secolo di slor·ia italiana per la libertà. Sono tre uomini CPh rappresrntano un faHorn mo– rale grandissimo nella Iolla, che orientano e orirnteranno le anime e i combattenti. Parlare di loro ci sembra sionYenienza. r lettori della Libertà,· tutli i comballenti LUSSU dcll"anlifa::cbmo. cono;:cono i loro norni. hanno vi~suto con lo :-pirito le ango.sciedel loro carcere e df:'Jla loro deportazione. Ora sono qui. Calmi e sereni come se a– ve..ero compiulo una 1ita di affari e ri– prendono un la,•oro che non hanno mai mlerrollo. Si domandano loro notizie della loro fu– ga. dell'allo di audacia e di coraggio che in cerli momenli ha il sapore della beffa di pochi uomini a tutto un c::cercilodi poli– ziolti. di n:n·i "di uffici di :-egnalazioni, ed e~.,i ri:::pondono appenct. ,,t:na maglia a1- lenlala ... la fot'luna ... e un pc,' cli audacia n. I bravi collaboratori, eroi cbe sanno ar– fronlare la co.:-apiù grande: i! :-:ilenzio, ropera anonima che nc::c~uno:=:a.che ne"– suno devP. saperi:', .:-ono i « ~ah-atori" P"r i no:-lriIre amid. Hannofatto tutto loro. I collaboratori :-,:Jpnzio5i affermano ohe non hanno merito. ::::enzaenfasi, senza pa– role ,·ani:', ~ronza:;;-.:ti : comballenti f!,!rmi e tagliati nf'Jl'acciaio. Parlare di loro'! Y.orrcmmo che parl:\--f>ro di Emilio Lu-.:;u - come nf' J,;u·leranno in que~tr– .:cere r,;liH•. su,-.cunando lont~mo dalle o– recchie delle ,-piP.-vtlo Jf' querril' - i pa– s}ori. gli opPrai. i cilladiui Ji Sardegna, che lo am,ino come capo. Le n•i:chie quc-r– c-iP;:arde :,al".i.nno_,fioraledai canti eioio.:<i dt"lla 11Prai-ola - o poliziolli in ag~alo: in terra italiana, Giuseppe 1lazzini. schiaffeggia con la sua deposizione fatta Con Parri. Pertini, Oxilia. organizza la di disprezzo per il fascismo e di nobile fuga d1 Turali Ritorna in Italia ed è arre- rivendicazione del suo gesto, e che sente ;~~ll~ ~O~ li~~~d1~! pl~oce;:~/\a 53 ;e~~~:f1~ ~~r~i~~~:~.!~~\"~~f~\iit~r~~·~~~i~r~~n~~ b1hla dell'espatrio d1 ~1hppo Turali, da •~, t~lt1 1_polmoll1. tulle le ;Spie,tutti 1 \"!- me promosso rodorga_111zzato c n l'aiuto del- h ab,tu~l! a cur~•are .Ja schiena. . I amico prof. Farri. .Fìl1ppo Turali all'c.;:le- u Pagine del R 1;:;or;pme nlo" furono chia– ro significa,·a per me e per il mio compct' --s::iteque.s_'.eJ~l procc.so di Savona, e pa- gno la protesta austera contro il reg1ff!e gme da_Ris.orgu neu_t_o ~0 110.. . . fascisla. YoleYaes:;ere e fu in fatto un gr1- Ecco 1I ç1ovane :'\1lt1. E' r:10,·anJ;:1moPd 110di allarmi! al mondo ci\·i\1!; YùlPva of- è un ,-,.c~h10co~ball<> nli>.Rep ubbl1ca!10._ha frirc la prorn r!Pfìnitiva della rolturn fra combatlulo nobilmente per.la ~ausa 1talia– due razze morali. fra due oppo::;te conce- na. senza un mom':n to d1 r 1po::.o. senza zioni di vita; Yolcva scg~are pnr gli oppo- una _pama. Per.:=eguitalo, cond~nn:ilo, de– sitori l'inizio di un· procc~so di ;::Pit>,;ioneportato - ed ave,·a appl:'na.finita. l~ guer– cia colpe antiche roda errori recenti. Scon- ra ~ove ~r"!-cor."o. volonl_ano, a <hc1a.:sell~ volte le ba;:i :-:tcs.:=e l più inlime. della Yi- anm. - e 11compagno d1 Lussu o RQ.ssel!J. !a morale della nazioe, non rc.:clavaai cap! Ha la stess~ tempra. lo ste;:;:o carallere, dell'Opposizione. dopo le rapprl:'saglir; di la ste.ssa a_nmm.Lo stess:a ardt?re ~olto un novembre, che un go.sto :'0 lo da com pi,.re : volto_quasi anglosassone per olimpica com- emigrare, perchè il mondo senti.s.se. al~ra- postezza. . . . .. ,·crE=o il tormento Jo sdl'.'g noe la ribe llione Tre uan~maz1onah n s~n f_us-;1l_1 dalle degli esuli, il Yalore storico della civiltà galere fasciste: tre ,,a11tmaz1onah n che ~~i~ir n· s~oi)~~~r~npf:rc~~a lite;lt~d~c;i~ ~: 0 : 0 h~~l~l~~.~{~rgJ~,re·'.~~~da_;11~ 1 \ri~= corda lor.o che fu un Ro;:.selli ad ospilare lore eh~ Ferr~cc,p _Pa~•! a,·r~bf?e volulo a Pi.sa, )lazz:ini morcnle cd e.sule e un Ros- gellare m faccia a1gmd1c1fa.sc1.sl1 dal ban- NITTI .~ellipron·ede ~ sah are dalla furia fasci– sta uno degli :.--pirili .Più. nobili _del.paes!'.', stabilendo un ne;::couleale-tra il R1::corg1- mcnlo o Jaballaglia alluale per la libcrla. .Egli è indifferente alle con~Pguenze penali del ~uo allo; la giovenlù de,e imparare a ~acrificarsi. E" condannato. E' condannalo Parri, cbe ROSSELLI co degli imputali di Sa\'ona. Trl" « antina– :tionali " che hanno rotto le catene per po– ter rompere quPJlc delrltalia. E fra gli Haliani e~uli e comballcnli que– ~u tre nomi sono frp ragg:i <li ~olc italiano che rompono il grjgio quotidiano della Yi– la che non ha pace, non avrà pace, se non nel giorno df:'llaresurrezione. LA CATENA IJ racconto. J no-tri lrllori Y<>gliono sa- 'rnunista. Spangaro. che fu arre,-lalo pro– pcrP. Vogliono ,-enlire parlare i nostri e\- prio quando era riu;,cilo. con !-forzi infi– mici. nHi. squardandosi il petto, a salii-e lungo )la non e farile far parlare chi agi~re. la calcn:a delranc~r:a di una n3:,·e "1.ranicra J.a pai-ola e ,.ca1·:m.r:azioM è fo1·'.e. La o~mc?&Ja!anel v1c1_n~ porlod1Canneto. 1) fra-e non conia .. \bbiam tentalo di far n1r- r1scht0. m ca-o d1 msucccsso, era as~at rar" ai no:-tri amici il racconto della fuga grave, poichè la feroce Jrog:-ge di P. S. nrol di Rossf'lli, Lu--~u e >illi. '.\la :\"illi. Ro:c- suo articolo 160, contempla una pena da iP!li roLu~--u dicono chr iper compiere !a 3 a 6 anni di delenzion~ con un minimo di loro fug;,l .1:i YOie,·;1. ... "un_ po· di ~udacia 20.000 lire di mulla t~panearo fu infalli :p~~n~o ri:e~~~~~rg_ "CiEl~; 1 11~ 1 g 0 ;:r1:~~ri!~ ~ond~nnat-0 a !;·e ~nni. m~lg~<Hlo che_la n~- YCC(> dei no~lri fratelli incatenali. ,e Sil_llaqu_ale si era nfu_1ato fo:.::e d1- relta rn llalia .. >oi ·a»hiamo cercalo rii riprodurrf:' quan– lo r--:;i ci hanno df:'llo in un lacconto ch", comP !"anima loro, è nudo e tac-licnte co– me un·arma. « Una maglia allentata >l••• Entlio Lud~u ~ lo~·nalo ~ll'~~l~ccd. i11 ~uo J.a situ~zione nrol\'i~olaf'ra la ~l'!!uen- OccorP?\anO certo nolt"\'Oli mPzzi pror ~~r~ ~ci~'\/"~~~l~car~n1~èdJn~~-0 a pizzo Il"': 500 connnali. .mo "'01'\C;rlianti \militi tenlaie l"imp!·c~a con qualt:h~ po:-~ibili!il L:roico combatt'!nle ieri. nelle trincee : fa 5ci,.li '.!''J0.p0!iziolli tOO,carabinil'ri 50 • di succoss:i. :'Ifaipill ancor:i. :-i richiedevano eroico c.-ombattcnte al!a Camera. col ~no più marlmti. ,zua rd ie Ji finanza. semafori- di.-p~rata o;;tinationf:', segrclena a-.rnJuta. Partilo ~ardo di .\zionc. noico combalten- sti. cc~:. Dodici palluglic fis5c alla cintura, un po' di audacia;,, in0nro,un·po' di quella t~ o.::-gi.nelle file del popolo italiano più yarie pattuglie. ncll"abitalo e alcune palio- forluna che ;:inora è ~tata lanto arcigna {('rribilm;,nt" minaccialo da uno 5lrani~ro glie Yolanli. T:-f:'moto~.:afi ,·e-Joci.;:;5imi ar- con ;?liantifa~ci~ti. La fu~a e ~!ala il t,ion- naò°u!~d~ 3 1 1 ~ 3 1~:ti~c!~:~~~;li di:'!fa:cframo j ;nal:a~!o:t 1 ::r1::t~i~i~r~~ ::~ ..~~~,a~in:! fo della pazienza. del calcolo e di una pre– ~~i~ltrco~~j: ;,~i~ic~~.. r:~.cq:l.rnoJ:;:~t!~J:= I gan·1eolo CO~ ·1eb:l5i na,·ali C a\',id !O.ri ~. ~f:::/: 0n;O a:ci~~~'i\,.~~~r:~n 1 ;\~, 0 ;1\~i !17~i1~~ dre ~pya:-laTa_no froca:-.-.arre:-lavano ~ in: J.;{I po.s;;ibilila di fuza. quimli. eraao .~car- lata e di sorpre•a la ruppero, mellendo [;~.~~-'"t~~~ulf;~l:i}uF~~:~~l~nÌ~~a f1~~ 3i.~::ime._ ~i~ p~r J"ub_ic~,d~n~ __drolri~la. 3Ì~ ~~n~~r;o ctt~i i~i~~f!-~~!dlo;~;zi~~1c~ne~ di; ~t~ 1 ;;0I~-~-rt;~~a~~i;nrp~•o,!j'I'.1~r::~~~i 1~ ~~;~ !~ro~f;~~!~~f:'n 1 to~~•;,~l:~~;'.l~:a~~I ~~~~~!~ SUc;:~~~O- ~j~Ji~~r; ·'1~ ~~f~~~~l~:~ndi~:~·~. 0 l1i f~~ l~li;:~= f.~~l-i.r:~:~~~~;,r:~\~fi:::~~fi:a~~~;~;;t~~ an;;~~ 1 : :d:ifJ1!::,J 1 ;:~;,1;~'~:c;::;;;,. I~;:;~~ d;1lu al ('Ollfino.fl,..pllrlato. E alrf'"lroro cor- lf'ill i in _z!'nerr lo ,ig-ila\'ano. Pl'.'r c:-~ere nl'Jlici rpisotli drfla loro {1190, d••ll'olform,: ,-roro,od. _dopora~-alto alla --ua_ra~a. che in !!'rado ,li abbantlnnarc impro,vi:c;m1cnte dafo 11cll"ilof11,.d-:qli ~for:i rroi<:i r:oll!piu– "ra ri11:a.:-ilo a rompf:'rf' il l'f>rehiodclra:s:f:'_- la ~ua abila1.ionro.:;ronzac~~nr.- :'-corlo - ti. .\"•Ji ri.,pr/li(lffl'J lfl. lorf.J t•fJfrmlO, eh,; {fl. dio f> :1 ~utrzirl'. _H -.uo_ nomro "~ 3 .t~n :~m- abita,ionr chi• d:na in un df'dalo th ,icoli }#J.nnrc rrr,.1ica 11:io,1,: rompiufa com,. 1m ~t'1~a?i'a~Jf~~s::~, e un s-unbolodi ri,-co::::a e - l"Zli rhbr ·_p,.rpiù ili un anno P, n~rouo atto drl q11ak 1101t c·c bisQ!'/110 rii parlorro.) no~.::f'lli: abbiamo :ip"ri(l cnn l·ommozio- la co,-ta_nza 1 1 _o-~ena_rP.con fl'rocr>r,~ore La fuga a\Tf:'nnP.nrolla notti" di'! 2ì lu- ne la collrozionrodl'lla Ubertà del J9:2i. li . un orario: c1or d1u-;c1rr,una \"Ollaal ;nor- elio, con la prezin.'-a ~ cnra;c-io~a cnllabo– prncr>:-:-o ,!_iS:iYnna pror Ja_fui ?a.di Filippo In_'?_ 8: qu~lla data ora. Com~$!li abi~an.11d! raziont" di du~ f'~llli ai quali, .snpralutto, Turali., 1 na J1<i~t11a df:'IR1~or gJ11 1Pnlo" - J.:oni:cbpr_.con EmanuPlr>Kanf, co'-1 quelli i nQ.•:.riamici vozlinno 4 Jirhiar;\rr, la loro _ "I:n allro proce,-70 come .qur>3t':J- , di Lipari -pntf',·ano r~r•!arr> fii orn!og1 su!- grdliludiM pror la-liberazioni'-. l'..,r ro,·idenli di.-~" _110 a,·,·o.-ato fa~ci.~ta- e 11 _fa""ls~o I la marcia di Lu;.~u. Con tJUP"l;lprima prP- mot.iyi non fardamo i Jnro nomi. '.\faYer– è ro,m_atn "· ~f> supi:>rbefigurr dt P:1r_:i:i ~ cauzinn~ Ùl"rn ri 1 1sci ad "'·itarro che "ii ra il ;.iorno in cui i J'lro mPrili ,·erranno :~i~~~\ 1 · 1~-~~:~7"!~i~~ 1 'Jro\fr~ 1 i~u~:; ~[~t;~~ a~enli sta_zionas.:ero pr,,prio di fron!e ;,_ giu;;tamenle riconosciuti. n()n fn.:~e allro ~l'ur~~ii.~h~r:i~c;:;~i\~o~·J 3 ~ 1 ::r~;,E.~ia};~l; ::tri:n~~i/r~~,:a i:u~~;~~;~r~ ~;.~ir;:t:1 ~~= ~:~1~:j ~ter;j~d~p!1a 0 ~~~r; 0 c~~ ~:~b~:~ nel momento d 0 '.'lla ::_,~onfilla. 1:ro_r N?t'lama- midlio cf!allo. ~Pmbra, a dnv"-~ro rrndere tiamo. re un po.::todi ~ag"z:or combatt11ne1.1lc .du- impn~:ibiii:?ogni sua parledpaz1•Jn'! ad una L"ullima ml!zz··,ra in acriin fu :rnio.:,:-io.•a ~~1~/~ 1 ~:.;,/(j~f~~~fti~i~ 1 deÌ1 d~;~~~~= impre.::adi fuia. e drammatica, rkca di in"idPnli . .-\rrha- z:a rl."pubblicana. :ii bulla nella l_ormen!a Y-era un appr>lloq;Jotidiano ,11Jro s e una rono qua3i f,J.>rmiracolo. :::iiarrampicarono e lolla con l'ardore di un ziovane. ti =-"reno vi.sita di controii,, alle ~::! cirra. Du':' tl'r:-l a Lordo .:po:sali e con la EJ?n.sazioneche equilibrio di un anziano. la nulrita cultura r ·1 f t I d t p 1· di un uomo di scienza. Dopo le le:;i e.::ce- tat.h·i erano falli! i 1_11bPr .... ,·0Jn. 1e-n!en.elran- ~•arme o.s.s.es a o a o. _ar 1rono .ra- zi'1)ali • or;:rania:i JaJu;a di Turati al- no: il primo compiuto da quallro pri".?'io- pidamente, mentre I~ aulurita racc olte C'l– rf'~"·ro R0CJ<.:>).h Ti~ e \).c> in c 1 :ca.sua. niPri rinchiusi nelle carceri locali, Ira i me di con~uelo nella piazza del pae.se , a pj_,.a,mort f· t lUl fa.bo ,ome, ,tranier,:, quali G. B. Canepa; il ~"condo da un c,:.- sorblYano pac11icamente la bibita s erotma. L'inaudita vergogna della deportazione I confinali polilici sono circa f200, al– lualmen!e divisi in tre isole. Lipari, che è la sede migliore, è anche la peggiore per una fuga, dala la. ima situazione e la sua lontananza dalle coste; Ponza e, finalmf'nlc, t:stica. A Tremiti vive, o meglio agonizza, un solo confinalo : Domini, fa:csa<==ino di '.\Iatteolli, guardalo a Yisla da qualtro ca– rabinieri. Plussolini ha paura del ,:uo com– plice.} Yi sono poi confinati in Sard~gna e Basilicala. In effetto però quel che conta non è I anlo il numero.attuale dei confinati. bensì quel– lo polenziale. Giacchè tulli i .'iQ milioni di ilaliani, eccezione, falla per il « duce n e la famiglia reale, possono con.:.iderar~i - e in fatto si considerano - dei confinati possibili. Il confino è una spa,·enlo,s;a mac– ohina inlimidalrice. una tragica spada di Damocle sospesa sul capo di tuU i, .si muo– \"O e si abbatlc. non in Yirlù di giudizi resi in contraddittorio, con un sia pur- minimo diritto di difesa e controllo, ma in ,·irlù di un mero procedimento amministrath·o. La assegnazione è deliberala segretamente da una commissione composta unicamenle di membri dipendcnli dal potere. esecutivo (qJJestore, procuratore del re, prefetto, co– mandante dei carabinieri e segretario del fascio), senza che la parte intcre;;sata po;:;– sa presenziare o avanzare rue difese. :Xel fallo lutlo avviene per iniziath·a e su decisione dei fa.sci e della polizia, che ha illimilali poteri di arresto preventivo. I nostri amici non furono mai interro– gati. non venne loro contestato nessun fal– lo. E non ba.sia: per il confino è !uift.ciimtr. il sospetto, non occorrono prove. Con lo proye - e anche senza - si Ya al Tribu– nale Speciale. :\'essun controilo, nessuna difesa, nessu– na norma. E' la ,,:Y0Cepubblica ,, che, in base al nuovo Testo della Jeggc di P. S., Yiene cle,·ala al ran;o di persona fisica. E' facile comprendere quali abusi e quali enormila si po.ssano in tal guisa commet– tere. Si danno perfino ca~i di di~graziali inviati al coofioo pror pure ragioni priva– le. Caso tipico quello di un cootadino in– vialo all'isoja per facililare la tre.sca del màresciaHo dei carabinieri del suo paese con sua moglie.. \Uro caso tipico quello del– la scritlrice GugliclmineH i. che rie::ce, sia. pure per pochi giorni, a far confinare il suo ex amante Pitigrilli. Abbondano le denuncio segr~le per pure ragioni di con– correnza cotnm~_rciale. Oppure falsi inau– diti, _comequello che ha invialo a domici– lio coallo il dottor Lcti, accu:;ato di aver riorganizzalo la )fassoneria. mentre non fu mai masone in tulla la sua vita ! Centocinquanta ore ammanettati Il confinalo, dopo un proriodopiù o me– no lungo di carcere prcvf'nlivo. ,iene in– fine fatto pari ire per n,ola. in trodu:ionc ordinario, cioè in Yagone cellularr. amma– nettalo, a.breq lappe, in catena coi delin– quenti comuni.In traduzioneordina:ia si impieg3no anche :!O.J0, .rngiorni i:ier raf!– giungcrc la sede. Quante \"Olle il carcerato o il confinato-ha doYulo maledire la forma lunga e sltella drlla penisola ilaliana !'. La traduzione è l)isperienza più alroce chr, un uomo po;;~a fare, è il terrore di lutti i carcerati, C !"infamia. supr('ma del noslro paese, ,:, meglio, dri reg-gilori d'!I no:-tro pae:;e. Tuili i confinati hanno fallo <1ue– .!'laesprr-icnza. Osnuno di loro ha cinquan– ta, cento, centocinquanta ore di manelle ! Colui che C tradollo non ha. ne~~un diritto, nè di mangiare nè di dormire, nè di la,ar"i. nè tanto meno di le~geri'! o di ~crivere ai suoi. Egli è un numt"ro, in balia. Qiuna am– minL:trazione borboniuata, un pacco po– staie. una balla di .!'lracoi. Quando, dopo un·inlera giornata. di lraduzionr>. cioè di ferri, pas~ali nello igabuzzino. senza aria erano lulli co.:trelli a YiYere in cameron~ (dove erano rinchimi alle ore 16). in balia di un pazz o criminale. ufficiale della mili– zia fasci.si &.ce:-to tenente Yeronica. che in seg uilo al Je pubblicazioni an·enute affe– slero fu do,uto allonlanare. :'Ifaintanlo per mesi " me~i egli perseguilò quei di3gca– ziali. ·.Tra i quali era il Xilli). Jn ogni gui~a. irrompendo spesso con ar– mali nel camerone, minacciando, oltra2'– fiando, arrestando. ferendo (come nel caso dell'anarchico Pietro RO-""i che si sal\'Ò per miracolo da una pugnai.ila al YCntre,. Arii~lierie, cmialorpedinim e~00 kili dicalene .\ Tl'eDlili, scoglio malarico di duroelii– lometri quadrati, po.::lodinanzi a lla Puglia - selle case, 160 abitanti -. i confino.ti polevano muoversi solo in uno spazio di duecenlo metri quadrati e non polevanJJ noppure in eslale avvicinarsi al mare. De– fl~ienli5.simi i rifornimenli e deficienlis-'i– mo il servizio medico. 1n lulle Je isole-, poi, difetta l'acqua ancor oggi, e si. racco– glie nelle cisterne <lai letti. In seµuilo a molte proteste e alla cam– pagna della stampa estera i confinati ven– nero, nel corso del 1927 concenlrati tulli in du-e o poi in tre isole: l".stica, Ponza e Lipari. .\Ila lìne dèl 1927, con una proce– dura drammaticissima, due gru11pi ,Il cir– c-a cinquanla con0J1ati cio.::c111;10: v1>11h·aoo nolletcmpo arrestati c. portati a P"lermo, Sit·acu=a a disposizione del Triburl:ile Spe– ciale sotto !anta.siicbe accu:-e di comploUo sorlite dalla criminale fantasia di ,ari fa– sci~li dis:sidenti conii.nati, funzionanti da agenti prorncalori e da spie. Da C::lica i cinquanta parlit•ono in una nolle di ura– gano, mcnll-e nella boia ~ba.n;avano trup– pe e arliglicrie ! Tra gli altri erano arre– .:5lali: i <lepulati Romila, Picelli, Fabbri, i capi di .:Uolinella, )fassarenli e Benli\·o– _!:lio ; !"on. Bordiga, Sigfrido Ciceotli, fi– glio dell'on. Franctsco, il segretario del Gran :'ltae3tro della )la.:soneria, vari avvo– cati. sludenli, operai. Del lutlo innocenl i, dovellcro •fare dieci mesi di carcere, fin– chè fu giocoforza rinviadi al confino do– ve, per la maggior parle, si tro,·ano lullora. Xel luglio del 1928 i confinati di l"slica Yennero trasferiti a Ponza. Yale la pena. di ricordare le modalità del lra.sferimenlo: 800 chilogrammi di calcnP. I cinquanta confinali ammucchiali nella. sliva del piro.::cafo "Garibaldi n, appo;;ita– menle noleigiato. Il ponte lullo nero di ar– mali. Tre cacciatorpediniere di scorta ... _\d t·.:<tica.che viene ormai considerala isola di punizione, si trovano allua1mente solo una ventina di confinali politici. tra i quali il genei-ale Bench·enga, J'on. ?llburi - ex capo del faschmo umbro pa~:alo, do– po il delilto )Iatteotti. all'antifa.cci::;mo - è YaI'i altri. E..ssi annegano in un mare di in\"iali a domicilio coatto per delilto co– mune, circa ottocento, " sono co3lrelli a stare sempre in casa, o, ~e ne hanno il per– me.:<~o, di girare per la de.~olata·campagna. rn adelle co~e che maggiormenle turba tull i i confinali polilici i> appunlo •Ja pro– mi.:-cuilà cui son co::trell i con coalli per reati conlUni : con 5lro,.zini, dottori e le– ,atrici accu..alì di procurali a!Jorli, cocai– nomani, :SfruUatori di donne, ecc. A Lipari fu per circa un annn e mezzo il Ura11 .\laeslro t.lella '.\la-,.~ont!riaitalia– na, aH·. Torriziani, <=onl'gliali:-..imo. l'na gra\·i:dma malallia di occhi co:-lrin~e in– fine il go,·erno a ordinare il ricovero in una clinica del YilPrbc.•r.. don• tro\a~i tut– tora guard,ilo a ,·i~ta. né luce - di e,talc un forno. d'inverno La viltà dei carcerieri una ghiacciaia - i di;:graziali « lradolli n Pntrano in uno dei tani i carceri rli tappa, _\ Livari. in \'Crilil. l'autorità polilie:-c;1. vengono eellati - dopo due orr> di forma- non ~i abb:indona agli ecce:-si ,·e~~atori lita c.::aiperanti - in celle luride. buie, H- deplorali altrO\·e, meulre a Ponza, do,·e so– ri c-cPrragli,con la sola copl:'ria e un pezzo no circa iOù confinali, la mili:da fa~i~la di pane, con neppure lo spazio per di.;:;lcn- per~eguita e ba.stona. J..:eroe - o crirn~fic~ dersi comodamente in terra. Fra i confi- - cui ri'-ale il Ol('rito di que:-la .:-ituazion~ nati polìlici Yi è chi ha pro\.ito più volte C il fami~erato capitano )len1111i,un pro– que,ta alroci:?soffercm:a " pu0 a.:.~icurarc lP1to di ~ltirac<'. ,·ice-s:egretario u.-.1Par– ch~ la Cosa d1:i morti di Dosloj.-w.,:k;-·non !ilo, a:.tornialoda una banda di lf'!JJJi"lipa– conlienc parlicolari cl\(' la vincano 111 or- Jrormitani in n:--te di militi: "~li renJro in1- rore con quelli r-h'! ~i po.~:--ono raccoglif:'re po.~5ibilro :i lroppi no~lri con-,p,1;11i r-•~:- ~~l~n~~reli italiani", -sp.c>ci~ in <1ucllc mc- ~.~cc';;t~·r!;~· T~~~~1 fa 0 ~~-~p~~t~;~z;~~ 1 i1;: ~:·i:= Xessuno ,-j m~ra,·iglir>rI1. nrll"apprrondrore zia,_ C?ll _l~qua!'! rauloril~~-~-i P. ~- ·" i cn.– chP.Jo sbarco di:!iconfinali llf:'IJ'i,ole ~i l'i- ~ 1 bm1e.n.,,.uno 111 frcqur>nl1>~m~o_ ~onlr<i~ln. .::oh·P.nPi primi giorni_ in una slraordina- ,_o\'Cnt!s,mo ac_cad~ cl_rn 1. m1l1_1_1. canliM ria !'Plicilà. in una ubbriacalura di luce, di c~nzon1 0Hra~rnnt_1 ;!11anl1fa~c1,-l1e pa~– aria. Ji so!P. Poi..., poi I~ co3e mular.o r; li I ~:colarn 1 1:nte un ritornello o,-cPno c11nt10 P"nsiero d~lla fuga~ trasforma in parec- .rat_teol.·1.·. chi in osses.sione. La milizia prrmt" - da Jll'o\•: Cl'.'rlro che ~a '"!la. di>!do~icilio coallo? D'.p~ndi> ~t:::~;o ~ n;~! ~;~~ei;:o ,ci~~,~~~ t~:fi~~:~ dai per1od1. dal!':!_1~ole, dalla autonla prP-11 militi ;:i appo~li::in. o d_ielr? J~ finP.-trro,l.1n– pf).=laal_la.sorveihanz~, dalla durala della ciano fai-~ accu~" P"r dH:or-i o canzoni pena, d1 tem~eramPnl1. . . i "l',-v~r~i\·e. _ dondP cor.dannro -. '! noii ru~~a~~W:~s:~~~at;i~h? ~~i~, 1 -~~? i=a;~~~t I ~:1;;~°o~r~;~~~'.l~~1~:~~i::t,~'. :1ifilC1\,~~'. ~:;: ma la gran parte, final.mPnle, ::.i ~irro.p:ua za molhu. <lai capìta110 1.1 ~1\amililia , -li al11> lotl~ di doma~i. rrnnn~·andos1 in!PJ- ,-nmini~!n) una "ol~nni-~ima lezio.ne pu;i_ le!tualmenle e fortifirando;:1 moralmron1P. ]ictira. abbattr>ndolo tre rnlt ro.. .\rre 5 lalo ~ I primi mesi. nel 1926-21, furono penn- conrlannalo fu invialo al manicomio, Jo,e si<::simi.A Lampedu::a. un'irnla a ii ore di PQChimi>sidopo mot'Ì, senza che nro:,:,uno navigazioni:!, a sud della ::icilia, i conflilati mai 1 nl:'ppure i rnoi familiari, ave:::e po~

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