la Libertà - anno III - n. 29 - 21 luglio 1929

= 21 LUGLIO 1929 LA LJBERTA' LA SIGNORA MENARD-DORIAN Ottant'anni di lotta contro l'indifferenza Un mito di imbroglio· il fascismo A proposito di un libro di Herrman Hel/er L'Europa e in crisi ; un rinnovamento questo nome comparisse nella cronaca, ~:~ 1 :~s~fa. ~~r 0 ~frr~n~e~11!uii~g!1~: 0 ttt 01>ot ~~-ir~~i~flin_c~~~~t;;oi ~[~f1~~td~bb~\i~ sce~'tsmo, 1 cui piani rivoluziOnari sono conoscere che u all'infuori della formale oggi mollo_ silenziosi, e il fascismo. Ghe ideologia della violenza neppure un pen- i~si!biff~~~• ia~~tme~a!~~E~{>opc~~~\~~-! siero unisce il fascismo del 1920. o ma– :\lusso lini c he il fascismo non è un artico- ~ 3 1clq~~~i f_clEi~~~b1°~Jfi~ 1;cr<!;~ ~.9 :l;: ! 0 di es.po, rtazio';le,ma, anzi, come diceva storia del f.u:cismo ò la biografia di :\[us- ~ 1 1~~ ~~ 1 •u~ a!a~~~~o J~ffr~~: nd~JìJ igf:(~: solini. n '.\lentre ;lfu~solini resta coerente a vuole improntare di sè il secolo, quali so- ~de::~~s,~o.f~~1iiit~i ~!~l~ ~~r::in ~ 1 ~aÙ~~ no le sue idee e le sue opere? leonte Xè Ja mancan a <f o d. ~ ~!ussoii~i si pub n~resr> 1 nfa~e~~r;:,~aun~ 'Sor Jcitt~r °?i3eti~i;n~e~~w~~ ~~1r~i~~~~r- astuzia di un politico realista. A meno che là di Berlino, ci Qfire inlorno al fac:ci- con ciò si voglia dire che :\J.ussolini come :smo (1), un libro denso .e serrato con-ri- scopo non poni! che se stesso e d il suo p o– corso costante alle fonti ufflciali scritto !ere personate Infatti nel suo discor.so dì dopo avere visitalo l'Italia parec~hie voi• Cdine il 20 settembre 1922, ris pondendo a }e ed avervi risieduto per sci mesi nel- ~~lmg~a,dt~!~i,,~j d~~:~.i :e~\t 1 i ~~li~~; ~~~l~~/ 9 a 2 r ~i~~~~fl~ii d}r~ffi1~~~a c1,! 5 f; governare l'Jlalia." 11farei~mo non è che -un ":iaggio di t5 giorni O con quattro in- « azione e scntimP-nto 11. Duranto due an– ter,1sle con uomini utficiali ci amman- ni esso non si professò che come un « a.nti- :!ic~~o è d;ia~~~~e 5 Ì! f;f~~i~f• od~:°c~::i~ ri:;}! 10 u':i·a °85tt~~s: ~~ ~~fie~::e d~jl~I{~~:~ pleta sconoscenza del sogscllo. :;, ~~~e Jl ~~~~~~·;~g~o, ~:~J~l~.i ;i5s~~~ La J;>remcssadi ogni Stato, a cui l'au- programma. non conlir-nc nulla delle ri– lot·e riporta tulle le sue ricerche, è que· vcndicazioni sindacalistc-dcmocraliche-pa– .sla: la formazione di un contenuto co- ciflste C'"on le q_uali~lus5olini nel t9f9 prc– mune di volontà, capace di integrare le sr-ntò i « fasci di combattimcnlo :i, (suf– molteplicifa sociali in una unità statale. fraeio universale, costituente, sovranità po– Risponde ancora il regime l)arlamentare polare. r iconciliazion o dei popoli. abolizio– a queslo obbiettivo ? « 11 regime parla- ne della diploma1.ia segreta. della monar– mentare - scriveva :\.farx nel 1852 - vi- ehia. del ~enalo, del la nobiltà, de11'obblìgo :Ut~~/i;g~j;~~Ol~, ; t~f~ioi~ir~~f' i~g~ie~: ntl~!ar~u1~~~:i~rfg~:N. 0 <1~~~ii~zi~~~a !et ;:~~-O JI:~c;i•t;~t;i~~~~~è s6~i:ni~ ~t~cii;·: ~~n~~f:vg:o~~~~~~i;J~ d~~rtf{bert: 1 ctf~~~~ 5entono più agli avver::ari un fondamento JJa, di opinione, di riunione, ccc.), si può comune di clisoussionc. Ecco la crisi del- dire anz.i che sia esattamente H suo con– la democrazia. Democrazia è signoria di trario. L'ideologia nazionalista anLirivolu- 1>opolocome unità sopra il popolo come zionarin lo sostlluisce inleramcnle. J,'as– moltepl~cilà ; essa esige la sommissione senza di una élite intelleLtuale fascisla. della. mmoranza alla maggioranza e la ri- spiana la via all'élitc nazionaliSta. dei Fc– nun.i1a della minoranza ad agire di vio- derzoni, Rocco, Forg:cs-DaYanzali, che si Jenza contro la maggioranza e la rinunzia richiamano al )fachiavclli, al Joseph de della maggioranza ad opprimere la mi'no- :\laisi.Te,all'Hcgel, al i\laurras con un pro– ranza cd a strapparle lo prospettive di di- gramma estetico - letterario - cattolico che ventaro magglornm:a. I più grandi spiriti però non lascia di mostrare il fn.sci.smo :::~~zi~~s~n~;ir~rt~~fnf fch 8 e~ 0 l:,~~tf'~~~~ d~~:nr~:;l:11~z~ren~. ~r z~òPf 0 f ~s~1:ti f~~; crete· chiedono norme concrete di azione.. un pezzo accagionarono i loro avver5ari )[a l'autore diffida egualmente delle lcn- che li trallennero per cinque anni in. una de'nze positiviste a vedere nella società. un attività militante ed organizzativa. organbmo sommesso a regole fisse, che si II cPnlro ,11tulti i programmi nazionali– tratta di lrovaro e di applicare. Cotesta sti o la divinizzazione d!!llo Stato r-egolar– supposla signoria di leggi naturali toglie mente identificalo con Ja rmzione. )fa il fa– ogni contenuto allo Stato di dirii Lo il qua- scismo :'.l.\'CYa esordilo opponendo lo Stato lo vivo di un suo ideale di giustizia. Sen- alla nazione, e identificando lo Stato col za il consenso in un valore politico co- Governo. E' solo dopo la inarcia su Roma mune noh ci può essere comunanza di vo- che Stato ~ nazione sono uguali e divini e Iont.à. nò comunanza di diritto. Vilfredo identificali col Governo e il Partilo. Il dia– Parelo, il r-.oriologo italinno anlidemocra- volo di que;:-la religione di Stato sono i lico, le cui lezioni a Lo~aima ebbe Mus· principii del 1i80. diavolo di germanica ~olini a l!eguirc, pone\·a per fermo che o- st.irpc barb3rica, che porta la Riforma e il gni ide_ologianon è cbe un pretesto od un sociaU.Jmo nel suo seno individualista. Ma me,ie '&iJ'csP,ressione della volontà di po- forse che II fascismo crede alla sua reli- f:ro~~ 7 J~~~a d 0 ~fa p~~i:f~n-ie~o~~1! J:~~~ Nitrl: 1~~;(~~~.a~~!~a~s1~~~~°x~~ ~~~~r~z~f!~eA~~;~~mcii ~n;a~::~~~~-l~ ò nr>cessario che sia una realtà percbè di– .smo e n sezionamento dr-i suoi partili, che ~!t~~ft~ 0 ~~ 1~Eoif:i~ar,~~· ::~:i~1i;;~g~~t si tralta di superare. Il _parlamento e i na crca;io 11 c cosciente dPI :imo. darà ·una partiLi non sono sutficifnli al processo di tede :\i !"Oggettipassivi ma non la... buona formazione drllc I.lite., dirigenti, perche fede a1li autori del )filo. Es~a non è pro– essi favoriscono i polilicanti, adulatori ,priammte per e::si una crrazione, ma una delle folle ~ non i compE>lcnlinello cose rnvenziono a flni di ambizionr-. L'Hellrr economiche-sociali. Vero è che ognuno dà. nelle sue tenerezze idealistiche-inlui?.iooi– atla aspirazione corporativa·organizzativa stiche passa per buona a )fussolini an– JeJJa società. un scn:o ed un contenuto di- che la teorica della creazione escicntc ;j{~tiv;hJeCb~s;e~i~ ~la1f.~\rgi~ioch~r~!l di'.'!milo, lrovandovi una forza politica in– basso; in generale si slima che debbasi ~r~:;~\ 1 ~ef~tt~~~l~:~ll~.fo"oTt~:~~i~n;Ì-i~~= ~~~Titft1!~~)~'amr~i~~lt~!~~~~oa~!11~~:ir~: ;r;~g}t!g~r=~~f:1i:1zd~t r~~~f~~a~~~aE~~; zione naturale ed alle relative leggi. Lo "iene ad ammettere chr la religionr- - co– irrazionale vince il 1·azionale. L'attivismo me pr<'Jendeva. Mussolini. al tempo della è personalistico. La guerra ci ha. lasciato sua scmplicis.tica propaganda ateistica - questa nuova fllosofla della vita; in cui si non è che un'invenzione di fm•bi per sfrul– trovano gomito a gomito con;;crvatori eri- tare gli inganni. Che cosa separa il ~filo ~-~uJ!tn;~!,;°u 0 i::: ilr~'l,~~~c~fl1ta dr~~~~~~~ ~~~l~o:;rd~f 0 1ni~~ di 0 ~s.~1 1i-/~~ìii~:~~nii ::~ &>rei acclamalo ugualm('nle dai monar- drc, mn il figlio del mito? I santi hanno 1:hlci e dai sindacali-;li di;;truggi:! il diril{O sempre credulo alrobbiellività delle loro naturale e le Illusioni del l)l'Of1"resso;egli apparizioni. Essi erano convinti che un Dio. .agita il mito. su cui sollanlo si deve eroi- una. ;lladonna. concreta. fuori di loro. li camcnle fidare e che deve trionfare per- la intimava. Ge-.ll Cristo dice sPmpre : .\scol– ,·iolenza guerriera. Il suo mezzo è lo scio- tate ciò che mi ha dello il Padre Cc!P.~te. pero ocnerolr, non la disc11uione parla- J<:t.! reco la fralezza inlrin!-t>Cadi un ~filo, mentar('. In Germania Carlo :;;chmilt. par- di cui l'autore si 1>rcscnla dicendo: crJo tendo dal sorclbmo dichiara la dìllalu- ne sono raulore." Per farlo aecella~ dai ra fascista una... dcmoc.razia. Slephan f<'dr>lie per mantenerli nella fOOcdi un Georgr. allacciando~i alJ'anticri,;:tianesimo hl ;!lito ci YOClionomolti carabinir>ri. rnol– ... u .F~r-rico Xielz~he, vedo la decadenza ti mliii!. un tribunale .c:pecia!eed uua rr– neJ piatto umanita.rismo delle mas::o m1:>n- te formidabile di .spionaggio_, ciò che poi ~re Os'"aldo Spengl~r. deridendo il ~enti- non impedbce che quando si trovano i Ce– mentale e non tragico ottimi~,no d~lla ra- deli trn )oro al sicuro di ogni indiscre– gione, altranr.~o un radicale pe:::-;imi.;:;mo,zione, dicono: q Quando Il) mettiamo giù conduce all'istinto. alla Yol9nlà, al sangue, que.~lomila'!" In fatto, come nota l'Heller, Ja. forza decisiva del dh·rnire drl mondo. il ;!lito dei uri Sorel. Pareto, ~lussolini Storicamcnt.e - dire quc.-to fllo~ofo della 1)0""':iede.:cemprcil carattere di un'ipole:::i decadenza,, -Arohimede con tutte le sue relalin1 i.olla.nto (als ob - come se). E', ~coperte ò forse~ staio meno ali Ivo cito eio{•.una caricatura di mito; non ha ne~– <fuell'oscuro :-oldato eh~ 1:ammazzò senza :-una crrlrzra obbif'lliva, il che !.'arcbbc in– conoscerlo alla 1>rl':>U d1 S1racu~a. _çosl lo di~,.n~abilf' alla sponlancità. d<'lln ,,.ua u– cstrcmo irrazionalbmo cerca di ricattare nh·crsaliz1.azionc dogmnlira. Non fonda al- !~~~ 0 ° ;f'~Y:d,:a~isc'1~~ ~ìr:01;\~ ~;g 1 ~t~~~ i~ ~i;~b 1 '. 'J~/g~~~,~,." s ·CP{ J; ;li~~()6 1 ~n~ii\\~:.: vorace imperiali::mo, oppure nella lolta. d1 nr-11,.•q1r rcli i pP•Ciolini do1nli di una cll~sc. "-pcrula11one-truffaldrna -c:ull u Oro" d1 un TI salollo· Oella 5ignora ~{rnar'd birn– gna,·a vederlo nri giorni .;creni. quando sembrava che le coso anda:::seroper il me– glio nel miglior" dei mondi. Allora la signora )[enar<l -ti melleva a ricevere, per esempio, gli sludenli stra– nieri. - ·1rache idea d è venulo di '-palancare le porte a duecento o lrr>cento:=conosciuli, con i quali non pot.elc- 1 non ~iciamo. con– ,·ersare, ma neanche scatnbiarn una pn– rola ? - le domandavano gli intimi, men- ~~{a\~: i:~~f st~ 0 z\f~! 1 s~ia 1 ti°flC~ridd~·Ìat'a\~~t da cui, f ra neri draghi cinesi e leggiadri biscui.ts di Sèvres, animali di Copenaghen, nllunga{ i dalla noia e d<'li1.iO$C porcellane di Saxc, balzarnno le Tre Uro;;fr del Rodin e il Pudotlcu:x di Coni=lantinMr>unier. - Oue=li giovani amano la l:~rancia,of'n– za dubbio, perchè ci vivono - 1·ibaltc,:a al Signora, guardando la folla far rigur31- to, sotto le lanterne giappone.::i, davanti la porta che conduceva al buffet. - ?Ila, poi, ~ene torneranno nei loro paesi e, do– po qualche anno, il grande ricordo 9e1~a Francia' si residuerà, nelle loro menl1, m quelle mollo più modeste di qualche vi: sita ai cabarets di :\Ionlmartre. lo vorrei cbe almeno alcuni di essi ripensando alla loro ;;iovinezza e quindi alla Francia, si sovvenissero con tenerezza dell'ospitalità f~~:~o;t~~~·ag;;r 0 m~e~~%~ ~t~~!cl~ farvi, di non e~ser cioè vissuti in un pa'!se straniero, percbè ad essi, in piena Puigi. si apriva la casa di una buona vr.cchia, il cui volto aveva forse qualche linea evoca– trice dei lontani volti materni. .. Io vorrei che quesli giovini non sentissero l"indif- f!~~f7:oi~~~a\a1;!~r~i afi:Ct~~~a,~glt;'d~~~ differenza verso di noi. Oppure, il salotto della siinora ~fenard bisognava vederlo nei giorni delle grandi e piccole lrag~ie di popoli. Yeramenle, per la signora )lenard non esistevano pic– cole tragedie di popoli. Tutte le tragedie ~~=n~af!:~d1~1f~1i~8;°f.':~~}Jctif!i.s~~~::~ la Georgia, la Russia. E' forse necessario che io dica ai pro– scritti italiani quella che la signora ~tf'– nani è stata per loro e iper l'Italia? ;lii taccerebbero. e non a !orto, di pre.mnzio– ne. Filippo Turali solo - g-raditisimo fra gli ospiti della signora )lenard - polrebbe dirlo con autorevole e commossa parola. )la mi si consenta questo accenno sinleLi– co: la pr ima offe nsiva contro l'ignoranza non soJo france.se. ma internazionale, che isolava n ella indiff erenza del mondo la tra– gedia italiana, si .sferrò dal salotto dr.Ila signora llenan:I, oheJiià. aveva vedulo sor- f:r~ la st~a i /~~ 0 c~~ ~c:ihbfji~i~ 1 ~~.5~= ~f~lo~i ;~sicb~b~~sc:i~~ss!uo ~!hrrg~~tn~~ don )liguel dc Unamuno, Ja Federazione Internazionale delle ~he dei Diritti del– l't:omo. La Concentrazione nacque Il. . E quel che è dello per gli italiani si pub ;-ipelere p1;rgli a1:meni,per .i polacchi, per ~~~1idcoond~e;r~ 1 Jas~~~o~ dc1f:rdì's[~(f! o J onta della schiavitù. Di che cosa. soffrono .anzitutto i vinti e gli oppressi se non dcll'indifferénza dei beali? E al signora Menard combatteva contro J"indifTercnza, magari senza seguire unà linea precisa, senza mirare a uno scopo concrelo : spalancava una porta : quel che era oltre la porta, si sarebbe "cduto poi • d.issodava un campo incolto : quel cho vi ~'iloèaordi~tuto seminare si sarebbe deciso Perchè l'indifferenza è una porta chiu– sa, o un campa abb:~donato. Ma perchè, per combattere l'indi1Tcren- ~Onc3~s~.:/a ti\~~~:~l 1 litu 3 ::~~ 0 gi°nt~ genl~ ? Percbè l'indifferenza ò la religio– ~fuj;a{tloro che non vogliono essere di- . ~a sign!Jra Menard credeva che si è o~:.:~~nt~e;ua~~~~r:r~ Pf,in~~a~~:~!!; combatteva l'ignoranza. . A? come le brillavano gli occhi di gioia, 1Igiorno ~be polè annunciare agli intimi: - Oggi bo nel saJotLo trentadue nazio– na!Hà l... Avvicinare uomini c11enon si era.no mai C!JDOsciuti !lè intesi o dare lor o l'imp res– s10ne che ~l.mondo vasto e diverso, im– menso ~ ~1v1s0,con tutte le sue passioni cbb!e d1. i~~oranza o di odio. di egoismo e d1 cup1d1~a, poteva contenere in un sn– lolt~ e starvi, non solo (come si sta nei sa– lolti), con comp<?slezza,ma ancho unilo e concorde; avv1cmare i nazionalismi più diffidenti agli imJ.Jeriali~mil)iù impazienti, per smu ssarne gli angoli attorno a una ta– vola da I.be , apparecchiala con trine di Bruges e ,rt~ ~1 vetri di )furano; coslrin– gere un mer1d1onalepazzo di sole a curvar– si sull'anima. inv~a di nebbla di un nordi– co; fai· sedere un americano negro a fian– co di un americano biant:o ; favorire gli incontri più impensati ; su-;citarc la cu– rio~ilà più improwisa; forar(' ,,. lenebro ?,f~~iife%~~~\;J~~:t~ci!~! ~!o~~~~'if~ 0 d~jl; signora Mcnard - presente l!Pmpre quan– do si trattava. di annodare una convcr.::a- j~~.~eèha;~ein!~!j:!:~i~~i)~~o dj~~e,~, t~~\: la parola e nel silenzio, incomparabile di– rettrice dell'orchesla più discorde che lo sguardo ài una donna sia mai riuscito a rccir~:eJee~I ~~rilr~ 0 ~ef1~s~~~~~ ){enard in altra luce, non vede il !13lotlodella ~i- f~'}~~,~~~f~ea:n~°?r,~:' r~~~o~:~z:11 e:~~~~ ~~~ wrlo spiritualmente : vede un a.'-pf'llofll– lizio del salotto. non ne vede perchè non ha capito, l'essenza vera, alla, rara. E ,potr:1 dimenticarlo. O soltanto ricor– darlo come una arrat attroction della vec– chia Parigi - oggi scompar3à. ~la coloro che hanno capito che cosa fo~~e il salotto della signora .\lcnard - e per fortuna non ,;i contano ! - possono oggi godcrf.l il conforto - Fqui;sitamcntf'. amaro - di inlcnd~r,e,, l'insrs;namento thè dr-ri\'a a tutti noi dall'ultimo dr>5iderio della nostra grandP amica. EEsa non YOllefuneM1li.Non eorlt>i. :\"on discorsi. Pcrchè non volle morire allo no– si re battaglie, esser sepolta nel nostro oblio. F.::,:a vuole che noi c ontinuiamo a cre– derla viva. in m1 >1.zo a noi - piccola, ap– prua cun:a, vago f rm•cl o di ~,.,a.nera, sor– ri.--0blando di capelli bianchi - a sen– tirla nella mischia vicino a noi. &~a vuole salvare so stes'-a dalla noslra inditrl'.'renza: resta re in p i~di di fronte alla AHInemica di ol13.nt 'anni. E co.s}sia. J-::-,a continua a camminare tra i flori ~~;r~~:,t~~ll~b~~~mbafa~tuto cogliere per GERMINAI. Il -pruno fasri~mo. secondo il nostro nu- .,tonte appo..,ltamentr, crscoYerto » o. me– fore 0 da intende 1 ~ 1 crune un.1 ri.:=postaa [lln. m;l'nlato da una cal!lar1lla d1 furbi ,uell'altcggi~tnlento posill\J;,t 1 co, contro il •ulla f,ngilc ba;,e d1 una fede relaln1sla 1 l"" pe~ primo in nomo dr-! marnsmo d1 "come- -.e" non c:1fondano rehg1on1, ~~: i \ntonio Labriola; m:i cbe ~ 1 l'lpre-e --tali. !:iOC1età, appena si può ~apeggiare ncl~Ù\ ,m,.nto soc,ahc:t 1 co con 1 1suo ~rei lo delle u anf'JJtu~c sto11 che.f lnanziarie" co- ..... ------- ... - . ------ . ----·- - ----. ----- - --- ............ -- ..... -- .. ---- . ---- ---- --- .. l mo <.peciedurante Ja "Uerra La me quella d1 010\·ann1 l.aw li mito naz10- ~-~~!~~t~::- ané1i~a all'eroico La.~tore non n,d1-.t1co..-come se I d 1 ;\Ju ..:;,ol~~J gh pt>r– ~o--lie 11 1 u Hro "ero1:-m o,. df'I soc wh- mel{c ò1 dll'r 11 t5 roagg-10HLa alla Ca- o 1 1 p resi~tenlP- ali irrazionq.ll "'mo. mrra _ebrolr- d1v,.r-:1lat'lo1che scompaiono :~-~"'t\~t:~~~o, al~naz 1 onaJ 1 .,;:moed al1 '1m- peri:hr 11 cap1tal1;mo ha prod~tto l'unt~ · I e; • j •UO « el"Ol"ffiO.,e con::-1~l1to form11a della\ ila _ociale di !Ulll l yopoh, per,a 1 ·'f 0 ' I. rf' con ]t> (orme del yarl1ln » I nof \ I\ 1amo tutli lo c:LrForitmo d1 \!fa"• non :;,~~itcaof.::n0 decad<'nfP,ma ne- ri~ono- menire nella :OJ('nnnc:lambm:atadella Car. ~~P. u 1ln dal nncipio dPIIJ.s-uerra cio che la dP-1L,noro s~ri,e • "La :-.:~mone1lalta- red P dopo tulli riconoECcono.e na e un.organi-mo con propri scopi e mez- L'Italia nnova... medievale « E' (Jcr.,no "di nota e di lo'iic - dice tm bollettino littorifJ - vn lWt(lo articolo del mir1Utro di S-ci;:era in llalia "· il signor ministro di. Svi::cra in Italia, infatti, ha $CriUo un lu,1(/fJorticolo iuli.e Corpora– :ioni fcr&cistcin lttùio, battendo il record della compret1sio11e, pere/tè finara !]li stessi {fJ..&Ci&li 1101L comprendono,' pii, cosa sia110queste corpora:ioni. qum !Cl anm . ., e fP-dr-l,.alle ro-11.1 d1 az1onr I.a :"ianonr-e una unita mo– neJJ'esc:ere rima--lo rmpr,TlPnzo..,.~e nef cui ral,, pol1t1ea rd economica cltP lro,a nello pr1e idee, rc,;:pt)IlèeJ1~~e--antiflr°':ih'.::oll:in- ~lato f:ic:c1-tala =ua piena realluauon-'?. n la guerr~ era an I fatto drr I Oz:a-1 l \l1lo "come •" » non mancherebbe lo perche -d la~wrr 1 j 0 e~fe~~~ 1 ; 1000 -;j :.o- j di ·m,.cr1rc D"ll3 !'e.rie d"gi1 ai;rg-ctt1v1 cbe Arfrg ·u:ar a. VE~ 1 :\ ~~ E' chiaro che I quahflcano I unili.i della na11one anche , 1aJ1smorcspmgP il fac:cisz-r:io _.., a ~ icno quMlo d1 u r,.Iis10-.a ». d1 <( cattohca n che Jn que.:,ta ~art,./ l~l'lli~n.:,dd~ìt'~rcr;ft ll<'i- al tempo dolla pronmlgaz1one dPlla. Carta alle idee so~tenu e I a d ,.. t1na 1,... 1 poi_ dr-1La\oro non c:1~ogna,a neppure. la sua Storur. d "' h~ 0 ·t,r~;o ti tlJo;;;fo 1la- Abbiamo aopr-na dr-hhato le premesse E la spic9a:ione d~l $i{Jnor miniitro I,ea predcostilui~! . .tnc:i.bile contrarld1Z1one ' dollrma 1 1 1110·•0llch"df'il analisi df'l fa~c:i- &l"ic;;:;cro a Roma è umplicc e storica, liana 3 ,uua 1 -ci·mo e :?U"rra -ono lo smo chf'. l'Hrlln c )nou1'" \J-ZOro.:ame:itr- ;-:1 \ 110Idm} che ' b; t~ua, mc 11 :ori::ili:::mo ..op,:i. !r <''-Pl'C•W'Hl.,,.. 11 che-concr:>I" del 1·i&alcndoperf ino alfant ica R&ma; dimo– irrazionale.d ma c a,er .s;icrinc-31 0 ,1IIma.- j fa;;c,;;mo t.:n altro arL1colos1 rrnde '"ra- slrando che i sù1daca.li& ociaU&ti non ave- Pbbe torlo. 1 !1° 11• r,zJOnalo vnr dl1 L:i. me:tlr nrcc:::;;arin.E non sara la co:'a meno uU.a 1 . 1 • le C 1.10nale po11'hf I irdel c:oc131i~woitaliano I curio:::a d1 ,edere. come con tanta proclivi- vano n e te &onuata$s~ al orpora– ~eonftnata for una I fiu;;.:oda un arrazio- la d1 simpatie fllo•ofirhP. \f'r~o 11fascismo ;ioni cl1J.S1iche mcdieL'ali. Quelli fasci&ti TIP.ldopogue~ra ~~' r!1i-mo oppn;.,to. 51 l"autore arr,,·a alla p1u tn,"'sorabile con- si. ~gf;d~ta 1 11<;;~~r;Y1~'::io un! rl~l~l.u~or...e J~= ; danna dPlb ~ua appllcaz1nnP, ·tr•nca. r:monale P"r ~1 ;;,a,,1;:~eu';:i.I'inr ..ile. \ n•>J R. 'lAURO. Ju-.ion1 di, 11 ~~u:, 1 ·ficaia la :Ct:'Ji , 111 11pal•a --- non .. pft a - 0 JI -oc1al15n'OJlah;:no è,,_ J Eu,o,,a w,d dr, r,,,, ,mut \, '.l Dr Hr-. dr-li Hc r; \ ~ f;me"'-C idPah- 1<:hP In m n Hcl'~-. .i 3 p-of.s--ot des lirrr 11/ict"1 ~unta ,Ja!IP -u ~-o\a co;,dotto ., 11 cono- Recbls an de~ t;nhtr ..1tit Be•l!n ùkt.., 13-; fatto poi ci:-.i ;;i~• id,.ali~tu.:a i, ù! )Ili:::- ~~e113e:~iio·u~t~-:1p~~~ \\'.alle: di::~ru~1 ~t & foftne :~i e~;~ fa~G1--mo,anche .p:çima che Il Giornal~ d'Italia "éliccclt,: W studio del mi,li.!tro sl"i;;t;rOurrir molla reo lll di la dd co11fillie farù. m~9lio co11o&c~re la vutitil:a del aovcmo fauista. Se non altro fara,mo conoscere clv.:que– ~ta politira somi1lilz a, q11rfl1inf,..di,.,.nlr. Le feste di Odessa Filialmente sappiamo la 1·09ioncper la qu.olca Odessa tr autoritiLsovietiche han· 110 reso onori e decretate fc&te agli "avie– ri " di Balbo. Cno dcali or9a11idella pac• coftigl1(J. 'di c&porta.;ioncche Jlo&cabutrrr sul mercato inter110.:io11alc, i avL·crlc che: u Del resto non si pote,•a non Ja~dare visitare la città. ai componcnli la :equa• driglia, e fare li! solite minacele E' impo• -eafoni che fa il Console italiano di Odes– sa ~leriano ai marinai delle navi italiane che toccano il porlo di Ode~sa. E il risul· lato della propaganda è stato ottimo. Qualcuno fra ;li avieri voleva rimanere, altri erano entusiasti della. fraternità che regna fra i ~oldati russi e i loro coman– danti rossi, tutti alla domanda !e era no fascisti risponde\·ano un " no a reci.rn . ,, E poi ci dice che sono tutte bu gie que lle dette dai soliti maligni : il popolo ruuo ht;r. accollo t1lacialmcntc i fasci&ti avi.o.tori. E di questo ne siamo per&uo.1i.Questo paecoWalia (ii c&porta;ione comuni&ta sta qfocondo da vn 1,te&econ q1tt.!M1J " 11opr,lo ru~so indi{ferc11:~ "· .Yeuuno ha pari.Dio di feste fatte dol " popolo r11ss?n ai fa– scisli, ma di fc&lr:e co111plimc11ti fatti ckJUc « Q.ulorità.,oi:il:ticlu-: " ai fosci&ti. C'è una 9randr diffrr"1!;a. Letteratura omicida Hanno offerto. nella castJ Od fo&eio ,li lvrra un ri11{rl!SCO oUo scrittore fasci,ta Golia, una delle piU.inesorabile 90Uc che $i .siano ins~ritc nella V:ttcratura. ilolio11a del dopo r.,ucrro. E; durante il rillfre.sco IU1n110 lello tnl fr-!ciramma di Turatavau.~tolo e offerto un puyna!ctto d·oro, do110 del fu&ci&mo ddla. pro,:incia di. Val d'Aosta a questa [!Ollaletteraria. Cn pugnolctto i Per che farne ? Il fascista GoJta gli. i(olia11i li {Jmmat:a ~oi &UOi libri. Al vero italiano uovo Si l"(J!JC ·in Wt ebdomadario filofasci,ta r..ari{Jilw che il conte e la conte&&a Jla11:oni hanno dato U lcro ultima ricevimento di tt0-9Ume. Il pran:o di elich~tta fu seguilo da una urota che cominriò coUcdtJn;cdirette dal– la $ignora. El roiL-flcbc11cl,·,1c9uito da 1111 i:alt=er di Chopù1 &UOllOtO dalla polacca tirJ11orinaCanina Jolans, poi dalle. dan;c indiane di Rirluki-Kor1akof{. Cn bel pro~ramma italiano, a{/ediddil./! = RITRATTI l[ J,1se(fua11ella prima cl1J&&c di w, istitutrJ ;~:;~~t }f !E't/t!~,i!i. S~!ta~ ';~;p/!t,.:! r:t/t t;~~: i;~t~:~~ 1a;t~it~ 1 ~:~,1:s,:,, :;i;;;:a,,.~fo1,~e:) 1 :iv7:::: 1 }1::,· ~ 0 fa~d! ;;~:~ ':::,,~P§f'~an i~ ~:;.;o dJr~''f:[,~ q";;[!~ pd~ oddorm.c11t{lr&i, .sla11chi&simo. H17 ":ifiutato _di ist?_riversial sindacato drq~t mscqna111imcd,, r t:ivc percio' nel pericolo dt pcnlerc, do 11n{}iornoall'altro. 1{_ pcm_c. Ila dato lr. dimi$&ioni da tutti i c1rcolt_e d<t tuflc lr socicta. di cultura o ~t turm1:o, dallo pa11_te .Aligh.ieri e dot Clitb A!f/110. P"rche gli dn;c11ivanoin.top., ~i~;~~~la 1 :!~ )~fa a;!~q~~~;;~~!: iri;}!t~ grct c. ~ u.scllo ,ma volta dal co11fi11c, pt1• due awnu : assetato di rtna pag'ina di c~prcuio'?c ~ibera,. 011clantc a lcaqere u,~ aiornale 1lalla110sincero, ha chie&to inva-.. 110 a. tutte le ef!icole di L11aano,si è spiu--, lo .fw_o a ~cll,m;ona, cercando una copia dct yrornalt d oltre 1:011fi11c; 110n potendq f1r _oltr~,si è rirmpito i polmo11idi quel• l or,a l1bcl'o, e ltq. mondato u11acartolina. :J,7:1~~~t;;/ d!Z '.Pi~Jol~i:1;~• ot{,1°,":n°:o~ a scuola, deve legaere una circolare di prov~qo~1da. Gli h_omw imposto di parlaro per tl awrno amuvcrsario della 1narcia $14 ~:,:'%ii ~t~;,~n/?~r~~~~as~~r::t/! :;:t,t:;ro~ llif _ccrcyto di dire il meno poas1bilc, d ~ dwwcoloto, ha sofferto una tortura atro .. cr. Jlcdila di {lbb011do11arr, il .mo po&M 1 qur,sta vitaccia di um1'lia.;ioni,ma 110n 1cc: ;~~~çe;;;·ic";: 1 raS:tc ~;n;iJ::;; ::::c:,'~':r: ùll1mo yodime11lo, a far paasarc un'allu..; ifo,1,., ,m doppio unso, un monito, e 1pcrq ehe i raga:;t capi,co110. O&ae non o&o. Soffre. Con fo famialie dei suoi &col.arl pricali, tace. Tace fi110a sof{ocarc, a do~ 1:arscoppiare. In uw1 sollJ.famialia &adii poter Jwrlarc : in quella CD..!a, tena voùa alla s,:ltimallo, fi11alme11lc l'anima su,, p110' aprirsi. il sa11911c rifluisce 1uillevcnej ;'{/:crEfi ,1~,is~::t~r~igt it~:gf{,fJ~l'. : ?~~[~~ ~ti~,~• f! fa!~ 0 ~in~~~~·o, ~~~i ~~chr:::: tillanli, le parole probile, le parole piit {&rii. Al tcJ)Oi'Cdi <tuelloambic,1te, egli. ;ir~~~io 1 ;:~c~a ~r::~~tii!~~\ ,~~': e:- AUo ~ il torme11to si aU011tano,come una CO.fa incredibile e 1·cmota. Egli prolunga fino al pouibilc lf,l -,;isila dopo la lc;ionc. S~ ~:;,~.l/:r,rg: ::a~:ll~~:i~:ujui:c~~t!::i:tc~~~ stie idee. Si puo' portare ancora, si pur,' roafo,1arr, si puo' discutere, si puo' ride .. re. /.,a sua vilaccio., la sua vita difficile a scuola fra temuti 11cmici e del.o.tori,pare una lcyge11dad'altri tempi. E9li è bene u,, uomo del mondo cur(;peo moderno, in cu( il rispetto delle opinioni era diveplotQ {C!J(JC 1 ... acro&o11ta, iJJtangibilc. Parte. Ritorna alla sua dura c,i.stcn;a, Già i11 .sè tcntnnnQ, ù1r,crtosrll modo eo,i cui rcarJirc oll'vlfima impo&i:io11e.Si vrr ... !JO{JntL troppo delle vilrb. già compiute, Sente h1 sé u,1a scQ11{iuatacapaciU, di sqrrificio, 111Jl nou $O,come a{lire. Ila una sete prepotente di luce, ma nulla qli giu11,--, '.}C,da quell'altro mondo libero. Per .!è, al di Tà del fosci&mo, non c1'ie.. de nulln. ; n"mmcno un trasferimento, &Ol-1 ta,tto che. (Ili :siapcrclonfltlJ. ODIS. NON DIMENTICATE LA SOTTOSCRIZIONE PER « LA LIBERT A' »

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