la Libertà - anno III - n. 24 - 16 giugno 1929

16 ISIUGNO 192~· ELOGIODEGLI ITALIANI , .x!aggio. 1929 : dopo s~lle anni. ani i no, e <h,e~àspera7iionc e di sdegno, non vi è i11- vell1ya conlro i~ fascismo che 11011 si ro– ve~cJ su tuUi ;tli Italiani : cù alla Hne ]Jer _pass"iobè politica, diciamo pure pei 1,_ai;~1on_~ pat1:i0Wca, si giuniì"e a un pes– :,1ss1!11.o am~rp e _fc1:occche s1 precisa nel– fa d1ftama7i10nemg1usta. purtroppo focil– menl~ aggravala ancJ1e dagli stranieri. , :rantç c~c forse g(à. il molo « elogio de– ~11 Itailam » s?rà gmnlo a FOrprendcre iI dctlorc antifascista, come un titolo sospet.to. .. Certe colpe gravi ci sono state in tutti ; ma cl11,senza peccato ? Qua;lc nazione non l1asub1t;o, uon seguito, pl'ima di redimersi, '.[)~r~Un\,,p~r decenni, per secoli le oppres– s,~m. pm mdegn~, gli imporial ismi piit od10~1,la gucna inumana ? Se in Svizzc– rn c è stato un Guglielmo TelL non c'era prlma, nella stc~,a s,·inera, un, 1lopolo .oppresso che sopportarn '? 'Cno straniqro ùei paesi forLunaf i non manca ~i rispond~re, quando gli si descri– ve la. .s1Luaz1one1Laliana, così : « In s,·iz– zera qucsLo non sarebbe possibile mai. ,, « Nel Belg-io ciò sarebbe impensabile. » !« In Francia. in Germania, in InghiltPna, ccc. ecc. ,, 1: sia. Ammettiamo : in s,•iz– zera il fascismo sarebbè impossibile ìn Geri:1a_nia impossibile, in Ing-hiHcnai 'im– :poss1b1le; ma anche in Ilalia, non si rida al paradosso ,il fascismo era impossibile, :Nessun italiano alla Yigilia che (Juesl.o fe– nomeno si prcsenL,1s~e, anzi quando era già. alluato e non si sapeva rendersone con– to, avrebbe 'risposto altrimenti, dinanzi ul quadro dolla situazione itnliam1 presontc. TI fascismo è l'assurdo in allo, è un incubo ifatito Teallà dalla forza brut.a delle cose, che ha superalo gli stessi suoi autori, in– creduli, paurosL .\la. an:imeLUamo,1)0ich() t:i ;;iamo, che il !P?POlo il-aliano fosse più debole, più fa– •cile a cedeve alla violenza di altri: la ooJJ pa. di essere meno rPsislenl i al seduttore, 1100 è anco~·a il delitto che egli ha com- 1.)iulo. Ben.e diceva un grande giornalista. tedesco quando 111 i a.ffermaYa. che il de– spota d'Llalia gli era tanto più odioso pc1'– chè compiva la sùa a~ionc brutale sopra un popòlo rih1asto fanèiullo rra· Lulti i po– JJOli europei. I veri colpevoli non so110gli, innumerevoli italiani oppressi, ma quei centomila. sicari cht• senzn iìleale e per po– ca p~ga accettano di farsi c di riman~re st,rumento della ,tirannide torturat.rice, QuesLi, :;i, sono la ~,ergog1m d:Italia; ma sono uomini da.li al malfare di stoffa ben diversa dal tipo ilaliano gcuel'ale, tolle– rante, tranquillo. huono pcrchè ~ponta– neamente socieYole e spontaneamente sim– i)atizzanté con qualunque ess·ere gli sia vi– cino per un senso umano irresistibile_. A,ll'oppressioue t.li quest.i ~ica l"i - dcl– J'eseroilo di.1J~mice J J-e.rg, c he ocoupa l'Ita– lia - si sot.tomel•torw ogçi; cou)e gli Ita– diani, g,li Slavi o i '.rirole~1, nè gli Svizr.eri Teagireobero !orse a-lt_rimcnti; ciò ohe in altri paesi non $i ~ trovata è lanla canaglia barbara, ubl'iacal,t dalla guenn, capace di incatenare il pr.oprio paese. :\fa se o'è stata colpa degli Italiani òi non insorgere in tempo conlru il nemico che li incaLena, o&;i. ,il µunto in cui le co– se hanno poLuto· giung.!re', Yrno sarebb() inveire: Si può ~tupirsi. si può sdegnarsi che uno si lasci incatenare ; ma quando es– so è hene incatenato. mani e piedi, come oggi U popolo italiano, non può umana– ment<>suuolerc le c-.alencin qualunque mo– mento, Pos~i,11110 stupirci di ciò che è sta-lo uel '2-t-, nel '25 ; ormai il contes:n!i dpglj OP.– prp;;sJ l'ls'P,è~là1ili a risco$s\\, 0 ffon tlot:rebl:iè CSSCl'e mòlfo <tr,'ei-s6,, ir\çmen(anear!fetllC". Ma Jai;'cìl\lll9stare la qu~Uon·e dell11i;én,,,. sibiHtà, o della 1·espons~oilìtà,politica. degli ilaf!ani : e ,co;1siderian10 im<ecc i.I valore morale della a~tualc generazione, Nelle l'i– flessjon;i sul valore della nazione - cho ine1·itercbbe tanto meglio - non si atl<;– nua la nostra condanna dell'oppressione, ma anzi essa, vi aLLingc nuovo impeto \li ri_mordent:e dolor-!},di rampogna e di rim- 1nanto. l popoli hanno il governo che si meri– tano ? Ebbene, gli Italiani potranno meri– tarsi il loro rn attuale, ma non mai unà usurpazione criminale che non è neppure gòverno, che non puo .diventare governo, ma è•e resta ma11omissione di ogni polerc l)tala_!e, • •• Gli intellettuali italiani mancano,· nes– suno lo. negn, di coscienza p"olitica, an~i meglio : di"aspirazione e di comprensione <li una visione univnsalc de-Jla Yita, Sono 1•acehiusi in so stessi, rinunziano a co1h– pleLare coerentemenl~, con i conispon– denti aUeggiamenli nel campo univer,ale, »n'onest>à.o un fervore operosi di lavo1·0, in Italia, oggi., che non ò se'conila a quella j]i ne~sun paese d'Em'opa. In conf!'ontp a.Ilegenct!aziolli giovani dei 1,aesi llOI·dioi,deJla Ge1·mahill,la &enerazio– ne italiana è molto mcho presa dalht corsa egoistica al guadagno· e alla fortuna; e pHt capace di applicazione e di studio. Le fibre ~ono state scosse mellO dalla guerra -0 dal <lepauperamenlo. Sopraltutlo lu ll)!'Ovincia manda all"(;niversità riserve intatte di gio– vani disposti allo ,;tudio, al lavoro di,;iÌl– 'teressato, a,ll'esistonza operosa. Confron- 1ando, pet esempio, Je signoi-iuc che nu– merosi;tiime amuiscono alle u11iYersilà in Lutti i paesi, ~i lrova in Italia 1111 .ritmo, infinitamente superiore di assiduHà e di serietà.. ~on si _dcye esser troppo ot.timisti neppure m Itaiba; ma cel'lo almeno fa Ha– )ia è normale che qu~slo signorino sèguano un 'J)iano regolare di studi senza perdere tempo e senza deviare, pre,;s'a poco Ml nu– mero minimo di anni : giungano alla lau.– rea con 1ma ccrl,i l'egolarilà, e continuino nel limite del possibile, con una libertà ancora }imitala, di recente conquista, 111,t tanto più franca, disinrnlta, dignitosa. E' _tantopiù doloroso che ques(a 9 iovcn– t.ù _jLaliana,__femminile__o m3:schi1r. più schieUa e p,u seria, piu nut.r,ta d1 sLucli sost,mziali, venga lenu la loulami dal sof– .Uovivificante che si respira soltanto n~I– I'Europa li-bera : manchi di iniziativa. di energia, di ardimento e di quella vitalità ne)l'aifroutare tut-li i problemi sociali che era propria un fcmpo della g-iovcutù stu– .Jiosa, spoulancamenlc parlecipanl.c ,lila vita ,pub'blica, civico, nazionale, nel senso Jliù ampio delle parolr. Ripeto, un'espe– rienza a'bbastanza di.0:usa, che può dai e a olti sct•iye pres'a poco parità di clemenl i llilr la oonosccmrn. di vari paesi, si con– (Jl\lde in un giudizio benevolo. t<lconfron– to, verso i giowmi italiani na·ti in fami– glie di fra.dizione colturale. C'è in Italia meno sup_erflcialilà inte-llettuale, meno ab– bandono alla moda; ma c'è pm-ti'oppo uno strano attaccamento. Yen1mente provin– ciale,' ai luoghi. ambienti, abitudini ; 1111 :i!'J'.l~'idamento}'.iavido. gcgni sacrilicaLi, umiliati, logo1·ati, elle a poco a poco cedono alla mcnzoe-na comune 111a _chetl'~piant.al.i altl'OYeO vi~'Cnti in un,{ naz,o~c rigenerala, rivelerebbero tuao il ,'JH'OJn'10 n~scosto fervore. Son pianlc cllo nrno,ono d1 se:Le, dt buon 50111C in un ler- 1·0110 inaridito, in un'atmosfera'. soffocante, Questi inlellcUuali povc1·i, rassegnai.i come 11popolo, non sono ri•belli n1a sono assenti dall'Italia fascista. Gli' sl.ranicri non saranno mai capaci di rendersi conto l >_er esempio._<\i quanlo poco il popolo ila~ ,ano partcc:1p1 alla apparente infatuazio– ne uazionali;,t.a e imporia:lista. Gli italiani sopportano, si piegano, ~i lasciano inca– t?11-arce c'!-iudere ucllc lenebre ùi una pri– çion_e mcchoevalc; mn attivamcmie non si iascrnnçi Lr~ocmare _neppure per un mcw·o sulle vie d1 pseudo1dcologia che il regimo vonebbc indicare, Il vopolo. spocialmcnlo quello di Milano '.l'?rino e _dcl_la Lombardia alla intera è, og~ -g1_còmc1cr1.consopcvole dclht propria di– gn1t~, educalo e intelligente, cortese verso 1,uLi, senz,t nessun sent.imento di inferio– rità o di sogger.ionc sociale : un popolo non .secondo a nessuno. per educ,1z1011c e per elevazione, fra i più progrediti di tutte le metropoli europee, Ed i11rcallà, questo t>opolo limpidamen– te e saggiamente socialista, non avrebbe certo mc1·itato il fascismo nè lo avreb'be avuto, sc aLU·c regioni italiane più arret.ra– t.e non avesscl"o ritar·daLo lo sviluppo si– mulla11eo della ùcmocrar.ia sociale, crean– do così quei oonlrasLi fra due poLeri al-' Lrav~rso 1 quali si è causata e preparata la reazione. Ilo_Yedulo pol)hi giorni i.lo_po il plcuiscilo uu gwvanc operaio sopra una panchina. di ~i1lano 1111.ento a leg~erc « La madre » di Gorky, nell'edizione st.r11-ordinariamente c– c.:onomicache si vende attualmente in ILa– lia. Buone traduzioni in edizione c'Osicc·o– uomica ('i 1 ira, 3 e 4 •lire) come quelle of– ferte da Gian Dauli pres~o diversi edi-' lo1·i, nou si trornno og,gi in ucssuil paese del mondò. • li che climost~a che il popolo ihaliano no11Jegge i giornali, leggo libri : libri del– la più yiv~ c. franca l!llteratura straniera, mentre gli mnu!llcrevoli romanzi della pl·odur.ione iLaliana fanno fallire la casa MondadorL valutata zero dai periti pochi me~, 01 1 sono, ment.re possedeva W mili oni pochi anni fa. Questa 1·oalt.àdella vita di Lutti i giorni sfugge. all'osservatore politico ; ma p1erita non mmorc attenzione ohe gli episodi del" la cronnoa quotidiana di avviili-mento, La conquista sociale, l'educazione e l'ele– var.ione operale dal movimento socialista non vanno perdute. 1 11fa.scisma è parso un assurdo e un ana- cronismo ; lo è tuttora. , :Xci ~uo ùiscorso quinquennale, dal pàl– cosccnwo d11l teatro, fra le colonne e le iscrizioni ~elio scenario apposito, ruomo della provvidenza ha recitato il discorso della follta : ha -0snltato la propria domi– :,~1.1one-.:·ime (!•.- ,,1n;iztr111<1,-~1, cler,ent.i : alla sua mcnlo annebbiata è riarso che an– ohc il mare, le montagne, i desert.i ubbidis– sero alla S1.1a retorica; eppure l'uomo del– la. provvidenza. ha !11enofiduciit del papa miope, nella propria dura~a: Ja sua ira con_tro_ i nemici non si placa, ed intanto -eglt s1 aggrap-pa penosamente al futuro 1:110 leme, corea ùi ipoLeearc gli anni ven– turi, dice di preparare già. quello che farà. nel 1934, per persuadersi chQ·vedrà. qucl– ranno, , l.'clogio de-1popolo Haliano.,.in tanta. .par– ~e one~to, 111. t~nta ·parte el~vato, degno •in Luhtd-della.c1v1l•tà. e dalla ltibertìt - ci l'ì– conduce !!Ila fede incrolla:bjJe. Il fasci·smo è una nube, ed una nube non può diventare monlagn<1,o rocca neanche se ne assume )a forma, ,per illusione ottica. , I-Isole il!umi~er~ ui:i p~olo clte Ila per– du~ alculll anni d1 vita vissuta- irrepa– r-aib1l0male - ma che non è mutato nelle spc frbr.e.ed è migliore Uel ,suo destino. ODIS. Accademia fascisfa Le prime nomine a)J'AccaaemiR d'Ha– lai _sono,un ti-I?ic?documento della psioo– log1a_opportumst1ca, e de-ll'inguaribile pic– c1_ncr1a clelgove_rnof~scisl a. Non tanto gra– vi sono le nomine d1 uomini mediocri chr} o,astano a svalutare un istitu.to simile : co– me Coppola e Orustuno,, Beltramelli e Ma- 1·inctli, quanto il concetto con cui la lisla è sfata composta. Qu;ilunquo altro governo parlamentare o ditLatol-iale, di fronte alla nomina di f(·ent,1 immortali, ~intesi della gloria na– i:1pnalc. avrebbe avuto per fine supremo quello cli dare la riunioi1e ·dei ma;simi spi– 'rili. IJ fascismo invece, che noJ1smenlisce mai _se_.sle_sso, ha eonsidetato an<1he que– sta_ 1s~iluz1onecome. un'occasione per di– sLribL11l'e trenta post.i, I reni a titoli. 1.rénta p:emi. E con spirito pratico. noi1 li ha volul i distribuire là dove erano ùrnCHi : se se ne è scrYilo per dare contentini sur- 1'?gatì. ricompense e riparazioni, Li~ pre– sidenza è stata data a 'fittoni, perchè ul'– g1Jvadarg!i qualche cosa invece dellR per– duta. presidenza del Senato ; ma poi si è considerato inutile dal'c all.ro premio a eh i _già.era_ s~natore. B cosi, nella logica fascista, clu è senatore non è più immor– lale : e dopo '.[il.toni, LuU.ii ~enatori sono stati e,clusi : non soltanto Benedetto ·cro– ce, Yito :Volterra, Luca Belf.r.ami, ma a11- chc Gug,Jielmo ')farconi, Adolfo Venturi, Pais, ecc. ; ,r; rimaneva perfino escluso co– lui che av·rebbe dovuto essere il ·rn.ppre– sentante prinoipo dell'intellettualilà fasci– sta : GenLile, Invece venini pagato con la sc"-retcria dcJl'Accadernia, Gieaochino Volpe, 0 escluso dalla lista dei deputali pcrcbò colpevole di rcplicnte riserve duran(e il voto delle leggi fasciste. YeniYano ricompensali in prima linea coloro che erauo stati alcuni anni fa bocciati come senatori dal SenaLo : Salvatore di Giacomo e Mascagni (non in– ve~e il terzo : _Gg'.,Ojclti, puni.to contl;o l'aspettativa <li tutti), Stdngbe1·, che non rnn-rcbbc clover av~rc nulla a che fare con 1:n'Accadcmia. 1'.u nominato accademico perchè gli si doveva dare qualche cosa. J.a discussione sul valore definii ivo dei singoli. artisti e scicnzinii, può essere scm– p1•edub'bia, ma la condanna dell'Accademia è definitiva. quando si a,J1binilluminato la gl'C'Lla concezione foudamcnta le che ha 'J)rcsieduto al lj1aggior numero delle no– mine, li ca'1colopolitico, la considerazione contingenLc. hanno ~ubordinatu ancora una volta ogni altra esigenza. Sembra cb~ questi studio,i tran~uilli e sevcfi J1on abbiano coscienza. dei t.l1ril Li e <lei do".eri che vengono imposti dalla por– sonalilià.' Si mahca di ~l,111cio non sollanlo neHa ribe!Hone';-ma per esempio nella Yo– lontà. <li _indipendenza e di sviluppo : per esempio si Yiaggia pochissimo. quasi nien- t~- In Gor,1uania .si viagqhi JnoH,o con il pre- &i,% sss• sssss sssssssssss s• s:s, Iesto di studi che pot non ,i portano a fondo ; ma in Italia, il principio. la prepn– J·azione migliore Timangono inutili:i:zuli per mancanza di sYiluppo. Jll così si sciupano energie oWme fra LA ~11studiosi - insPgnaoti di scuole di tutti 1 gradi, troppo calnunìal i dalla facile iro– i:iia - ed 111realtÌl snpcriori per qualità motali !' p~r c1,1l_!ur!!-ai l_oroco\leg!1i di al– NON DIMENTICATE SOTTOSCRIZIONE PER « LA LIBERTA' >) t.re 11fl¼JOn1. Dovunque LUJt.aJìa.:-sono in- ft+ ,\Sii \% ,SS \Sii\% \$$ $$$$ s L'Italia LA LIBERTA' democratica in una di Carlo Sforza conferenza L'ITALIA GRIGIA li cunltl C,p·lr, Sforza, già. 111i11islrù de– gli P,t.eri d"Ilalia. ha tenuto un corso rii l~zi_oni~ulla. poiilica e~tera alla We~elyÒ11 Ullwer•sit11 d>.\lidleLo\\·n. li nome, la conrn– pctc_nza, l'alto carattel'o dcll"illuslrc docen– te diedero 1.1. questo corso un succes~1' st1·a- . . C"è una nuo\'a generazione in llllli:.,. el!e, Jlucnza ccono1111ca 1laliaua - al primo uo- ,;e non I; ,lata vicina a/rii avve11imenli, non sto_nel Le,·antc. \'oi , cdel.e t.:he l'idealisino I l1a ,i può dire, cono,;ciulo la vita normale, p_uoanche es,erc una fPronda realtà pra- , Ia lol.la elci partili, la libertà. di ~tampa, il twa.,, 1·ispet10 delle opinioni - o meglio la plu- ordinario. • Il conte Sforza YOIIOchiudere il COl'SO con una conferenza dedioata agli italiani « Pensieri e ideali italiani » che fu tutta una esaltazione della sana italianità con– tro li) degenerazioni nazionaliste a111crica– ue e fasciste. Dai resoconti dei giornali di .~mcrica ricaviamo "il sunto dell'ull.imn. parto del mag·nifìco discorso : « Voi ben conoscete il mio pensiero - dichiarò l'ornlorc. ~ Io Cl'edoncBc libCl'là eome ~olo mezzo pc,· assicurare l'clc,·a– zione morale o mentale di un popolo. Cre– do nella democrazia come il met0do di governo che meglio evita i disa,;tri gra,•i e gli errori irrcpara!bili. Credo in una uo– litica di pace e di solidarietà. fra i iiopoli. l~ quando fui al governo, di niun rml!JI'O– rnro fui più fiero come quando mi ~i tlC– cusò cli dirigere la poliLica estera Hall!!~ na leggendo illazziui. In realtà non lo leg– gevo. Sollanl.o lo sapevo a mente. In lutl e queste idee io credo profondamente. Ma se anche non vi credessi, io fingerei di ~rc– dot·vi come Italiano - perchè solo traver– so queste idee noi -possiamo aspirarP- a guadagnare per ,l'Il.alia il ])osio cui essa ha dirHto nel mondo. " " Co-u , no! dirn il ~c;.(nii-c una ,·ia up- ralilit _diop_inioni - anzi : JP opinioni. po,la '/ Vt~oi di)·c ,cmplicemc!1le questo : . I .~1ov_an1che .hanno. oggi !licianno,·c, succedere 111Oriente alla polil!ca di inlri- 'enl ann,, Il che s1 a/Jacc,ano con una per– ghi e di gelo.sic che c1·a la ~ola che la ,;re- ,ona_I_ilà. ,illa Yila, non hanno vis,uto. per chia A1JsL1·h1 absburgica poteva fare. e fa- lo P(U, la pa_s;iono e aogoscie d(•l HJ22. la ceYa, col suo divide et impera • vuol cliro tragwa agorna della Yila civile italiana. clunqni), copiai- la poliLic,1. dcll'A,ustria dopo X on impegnati da p1·cccdenli allcg'gia– che quc;:l'.\u,;lria la abbiamo dislrulla llOi menti, non animali cd eccitali dalla discu-– con il sacr·ilìcio di mezzo milione di nostri ~,onc npc1·La,avroll.i dal silenzio della pau- 1":-ittelli, <!, come l'.\usLria. farci odiare e ra o dalla bugia del terrorr. circondati ~o,petfare cl~ tuLLi:Yuol_dire, in una pa- <l_a 1.m_:1-lll!tg'/l'ior!1oza di ~oclanei indiffcrcn– rola. avei· Y111toI:\u,L1·1a in guerra, ma 11, m_,cn,1_b1l1,_ 1 g,ovam _che sentano gcr– csserc,., dopo, fafl i vincarc dalle. povere 1110!J'ha!·e 1n se_una coscicnza, non hanno r ipcss11ncidee della vecchia ,\ustria. Vuol facile 11cammino. dire riprond~re. dall!1-Ge_rmania teatrale rli Lo sporl, il IH'Oblen,a della conGoi-rcma Gugl11'.!lmo.11 vecoh10 ciarpame. ~cl_ « po- fril: le fabb1:iche di automobili. la preco– polo ,eletto», della « Ie~g~ del p,u Jorlc ,,. cita dell'a1~sm rntcrnssata di guadagno, di– della « gnc~Ta bell_ae g1~1osa_ » ; m,;omrna, ~trnggono rnt~ramento la maggioranza. che tulle le SC\occher!c naz1011ali~lcch? 1ior- è fiacca e mediocre, come fa generazione larono la Gcrma111adel K~1~_Pr al d1s_astro stessa, unche negli altri paesi d"Europa. e alla mor·tc._Pa_rrà. mcred_1bll~,un g10rJ)C. I ,. ioYani t)iù consapevoli sono ,obbJ"r-al" elle g~1cs_to fr~s1 sc_e1~1e s1ans1 potut~ 1:!· a fa~c da sò, ma se no~ ti·o~ano nell~"ra~ m~Uci e, m,.co1so pi c,so __ !J 1 1, P<;>P0 lo '_! 11 c 1- miglia o fni amici adulti, un indirizzo chi,1- Loie, p, op1io. quando essi , emvano 11ge:t- To e deciso facilmente smanii·anuo l' , • Late come disgustoso vckmo dal popolo , . .' . .. ' a .,t. ste:;so elle ne a,·cya prornt,L la atroce va- .Gli uon)ll11 che harn~o g1a almeno ass~g- cuilà- ,, • g1aht la vii a g1ornal1sL1ca,hanno conosciu. "I . 1 . . ... . . ,. . ,. . lo l'esperienza sia pure aali inizi. dell'es- n 1ca là - co1H:Ju_,c_ 11 conte »toi~a sere sLampaLi.possono resT·tere alle te la– - _gue_s~R_ è la_nost.ra 9IOHt ~ la 1~0 s~r! _f,- zioni, o chiudersi in solil~dine, rilir~ 1 r;i. t.luc,a 1lal1ana. cbl'?uo, sentiamo , , o.,lia- rinunziare. • mo che o,·e s1 realizzeranno le gra11d1fcr- La rinunzi • li •• d·r1· "Jd • "Io era riuscilo ad iniziarr un:i serie di intese cogli Stati sncéessori d~ll'Austria– Ungheria. J>iù ad Oriente, sostituendo una politica di amicizia a uno stollo p'rogram- 111adi part-izione della Turchia,. parlai il pres:Ligio dell'Ilalia - e con .es$o la in- mule dell'oi·ganizzazione dcmocratic,1 e pa- ~-ani di v ,; a O mo O lH~ • 1 1.c 1 "pei; gi<;>– <'ifica drll'Ji:uropa - men lontane di quei . e Lami1. ch_es 0 -1>ml1da ~n aUi– <}he,i creda - là sia nlalia : che dovr si ~li~~\f,.cl~ una,n!bmçne, sentono I asp,ra– Javorera pei- la JJace del mondo lii.sia. rii a- ' .. . a. e du e1- 1stmt1va, ad essere am- i ·. T •t ·1 . ·t , · I ... t'. ·, · mc,,, nel mondo della letieralura. a nascc– ><t. U• o i ic, o ll mt1a••ia ians,.ona,» re come scrittori. Questi giovani difficil- CQNCILID E ANTI-CDNC·ILl0 :Sislt<Yamaturando ia presa di Ho1na,da $lesso che i,oi la cl1ic:-sa coi11iiderò come u1l q:,artè dell'Italia laica, quando: impro,vL- martLre della fede. .{lssendo stato fucilato samcntc, il pontefice, còl pr~teso intente, nel 211 maggio 1871 dalla Comune - vistò - scriveva - di « liber,1re la chie,a e la che i! ,pa11a ~ bo1i rn•tf o nio.l g,·tJ - avreb– societit civile da ltMti, i 1iwli "- diffu,;c un beTaccolta, 1ier fJtianto modesta, una mag– " sillo.bo » provocatore e ·oltraggiai.ore d1:1l- gioranza. organizzò l'oçtru~ionismo, per l'autorilit dello• SI.alo, e convocò iu Yati- conseguire al·n1cno il ,•rinvio del Concilio. cano, pel :1860-:1870, un Oonoilio ;1wiverso.le . )la Pio lX avvert.l che non aYrebbe mai. 'futt.i, in Italia, e fuori, uompresE:ro che a quolunqiw cos~o, 7n•ol 'ogo.to rassembJP,a. Pio IX sportiva ron ciò ùon solo di ritar- Allora i padri conLrari «p~rdettero animo» dare l'unionc di Homa all'Ilalia, ma di e ben 56 di loro rinunciarono alla parola. suscitare difflcollà diplomatiche e lurba- Il 2 luglio si chiuso così-J•adiscussione ge– menti intemi 6j graYi e diffusi, .da inde- nerale, e la Yotazione - confusa, contra– bolii-e il presLigio e razione d"It.a.lia. Per- i>lala e caoLica - <\iedc una qualsiasi mag– chè il Papato non h,t· mai compiuto atti g-ior·anza al dogma della infallibililà. che non foss1>-ro destinati a ferire il nostro Intanto gravi avn~nimenU maturavano ; Paese, La sua diYisa è qu~lla stessa dei l'orizzonte poliLi.:o era allarmato dai prc– fa$éisti : 'o con noi, o cont1·0 di noi! Poli- dromi della imminente guerra franco– tica totalitoria... prussiana ; a Ronia gji elementi rivoluzio- 11 governo di E'irenzc se ne preoccupò, nari 1iropagandavano •Jaopportunità di u– e fece dire dal re, all'inaugur;trsi della ~e- na occupazione italiana ; l'ambasciatore conda sessione della X legislatutR, ne) 18 francese aveva 1lrcsenLalo vive rimoslran– novembrc 1869, ques_Le ,parole: "Il go,'er- ze al .cardinale Ani.anelli per la faziosifa no non ½1acreduto d1 porr-0 alcun ostac.olo della lJ)iùparlP, dei vescovi e per l'assurcli– a ciò ahe i ve,cu,·i del rngno si rechino al là della proclamala i11fal!ibilità. La bur– concilio in noma. Sua illae~tl,1, augura che 'l'asca, dunque, ingrossava : d'altra parte da quell'ass~mblcn c~ca una parola con- ciò chll più importava al Papato - l'in– ciliatricc della fed-0 e della scienza, della fallibilità_:_ ~ra amai ottenufa; il Sillabo religione e dcliii ci\·iltà. » :\la si, aspe_!{Ch e .la V Cl'(tinc potevano asp(ltlare .•• cavallo... E il Ooncilio - in isprcgio alle preccden- Su tre a1\~·omc,1ti clovcrnno spccialmeu- ti dichiarazioni dell'infallibile - fu, im– i.e portare 11 proprio YO(o i 1>0.dri. della ;provvisamcnlr, rinviato a t.ermine da de•• chiesa: ,,dichia,·a.:ioni riel sillol>o "· « in- -sUnare, e •mai più fin'ora <le,t,inato. • { o.llibilità del ·papa», "ass1inz-io11c della Curiosa ~he .oggh che ~i annunQia la 1·i– ' el'gina ». Persino il popolino irridev,\ la presa, più o m,cno prossima, del Concilio, prcteya )nfa!Hbilità <lei pontefice;,.« sonfì., il cnrdi11ale (4-asparri s'è recato, come le– tuttf l1if ollib_iLU:,5 _gridavapo _pe1·is~r~da, 1f I i~tò 'J)onLificl/>i .a 1tfontecas:5ino, ·e. he• pre;– _Roma1 vend1tQr1cli [psfori ·e·l 1)1crc1a1. au1: s1eduto u1LbaI)chelLo a suo onbre m q11cll4 •bulanLi. ,Contro J'inJallibÌ!iJ/!\ schi(l:r~rons, stessa abazia, dove furono ospit~ti e ban– il yescovo di Mon~pellier, l'a_rcivcsçovo di chcttarono, dopo la sospcpsione· del 'conèi– Bologna - che fu anzi audacissimo e sar- !io del 1869-~870, tl.!111,i i padri contrarii oasLico, il v~scovo di O;;imo e Cingoli, il al 11ogma,invitati dàll'a:bate Dc Vc,-a, 110- vesoovo di )lonaco, tutto il gruppo tede- toriamente avverso aH!l, i11fo.llibili.tà •., sco ; qucst'ultin10, capeggialo dal primate Oggi il Conoilio se sarà. ripreso, do,·rà.,, d'Ungheria, formuJò una ;protesta violenln: esaurire rordine del giorno del 1869-1870 : o sost.enne il princ,ilpio che, in fatto d1 Sillabo e assunzione della. Ve)•gine, ll sil– dor;ma, non vale )a 1na{t(Jiora11::a ma è ne- labo è facililal.o da tiadi-e Mussolini, il cessaria Ja unanimità dei cpnsensi. quale ne Jrn inserii i nel concordato o sca- Un numero grande dei part.eoipanti al ravenlati contro l'Italia parecchi dei suoi concilio - (che in Lnt.lo erano quasi un. postulati : l'assunzione della v.erginc è, in migliaio : vescovi, arci\•escovi, cardinali, i, fondo. così innocua e senza colore, che dif– gonerali di LutLi gli ordini. l'imperatore fi:oilmcnle sarà oggetto di contrasto. :Mala del Brasile, l'i!llperat-;ricc d'.~ust,ria, il du- J cosa potrebbe ~lOl) ,p~ssare .mollo li_scia. oa di Parma, 11re d1 NapoJI, 11granduca La democrazia 1Lahana, come fu indetto di •roscana) - si venlano radunando se- il Conc;lio ecumenico, indisse ,t ::\"apoli ralmentc in casa di monsi_gnor Tir.zan_i,pa·- l',!.nt_i•P.'?nr.i/.ìo, 01-gaJ:i?iza_to dai chiari pa– triarca. d1 Costant1nopol1. amico di Ca- tr10lt l'lmoLeo R,1bol1,Gm.seppc-Avez7,ana vour, di Lanza, cli Sel)a, di '.lfamiani. 9uivi e Giu_sepp_e Rlc_ciar~i,_alloscopo di _difron– , padri discutevano, preparavano J!'lt or- derc 1I pr111c1p10 cristiano : « Ama il pros– clini del gi?rno. le. osser".a;1ioni, le _vota- simo tuo come te. ste,so, fa àl p1-ossirn:o zioni 'fl!:lrl'mdoman1, raggiungevano I loro quello che vo1·1·osti fotto •a te" ! All'Ant1- accordi, presen_ta_vano. doc_ume~tistorici_, fi- Ooncil)o di l\'a'poli dirzsse. Giu_seppeGari– losofici t.eolog1c1,e 11T1zzan1 raccoglieva. haldt (queste cose non !e na ;·1eordato. al– e verbalizzava. }\e venne un·opera pri1)ato, la Camer,1, !I 'suo sedicente nipote Ezio !} documenLaria, in ·Hl grossi volumi. chr, un me~sagg,o, e lo Ticordi assai bene il morto il Tizzani, fu offerta in vendita pri- «_i.luce_"· _che dici')di a~•e1· f)lacalo lo spi– ma alla Massoneria quando ne era Gran rito d1_Gm~eppc Garibaldi : « Occorre t'o– ~laestro Ernesto NaU1an, e poscià. al Va- "vesctarc tl most,,o pavw.e, edificm·e sulle ticano avendo il :.'fathan rifiuta'to l'acqui- « sue i-ovine· kt rag·ione ecl il vero, Elimi– slo. J)Plia. cosa si occupò personalmente "nate -il 1l1'~te, bugial'do e saci-ilego insc– Lcone xm elle ccrmperò e ritirò i 16 vo- ,,-gnato1·e <li Dio, ostacolo p1'i'11io all'llnifiJ. lumi per 100.000 lire, di cui versò un ac- '' ,nora~c. déllc nazioni,, ! E· a dire che conto ant.icirpato di 20.000 lire, .rifiutando )im-~011111._ pover_~tto, fornicando col prete, il ,aldo dopo ricevuta l'opera:: d'oncle. un credcn1. d1 raggmngerc l'u»iità sp1·itttale ! giudizio. posoiR trans_atto, che fu _iniz_iato Ven~a d-qnquo (ma ci. ~rediamo poco !), avanti il 'fri'bunalc d1 Homa con c1taz1one la pro~ecuz1onc çlcl Conc1!1.o del '1869-70. del 21, giu~o. '1901. Il vescovo _diParigi, Darboy - quegli 'D'A. ---------------------------······-·-··-------------··----------- Minoranze e rapporti traStato e Chiesa Pubblichiamo gli ordini del ~iorno approvati dal Congres;;odella L.J.O.U.a~Lionesulle mi– nol'anze e rapporti ùollo Stato con la Chiesa, " li Congresso è, in linllR preginù\1.ialc,con– vinto che una soluzioneYera.eftottuatc. deflni– lirn del problema delle minoranzeetniche deve· essere cercala noll'av,·cnto di un regime di so– lidarietà Internazionaleelle sosllLuiscauna leg– ge ~trarbitrio delle sovranità partlcola1·i,che abolisea ognl criminosa gara di egemonie im– prrialistiohe cd assicuri - nella liberti!, nella giustizia, nella pace - la ti-a.[cma collabora– zione ,li tulli i popoli ; at!erma che, nelle aU.uallcondizioni ùell"En– ropv, ogni s!orzo devo essere faUo por garnn– lil·i,ali~ minoranzeotniclle- :i. quelle proLctln dalle ConYenzioniintc1·11nzionall in vigore od IL quolle abbandonate t•I dispotico capriccio di governi nazionali - il godil)lonto dei fonda– mentali diritti alla libertà ,di i·cliglonc,c!i col– Lura,ùi lingua e costumi ; P, nei confronti drllc minoranze allogl0Llicl1e d'Italia, solcnnemcnle dic111arn che considera la rivendicazionedi tali diril.ti parto essenziale dello più vaste e profonde ri,·endicazionidi or– dino morale, politico o civile, in nome delle quali tutto il popolo italiano oggi soO'reo com– batte, sotto le insegne dclht Hcpubblica socia– le, prr I:> propria resun-czionc. - GIUSEPPE :hon1c:., CtPnr.,xo F.Icc111xi:·r:i:1. ,,. ·,.La Lugu. ila.liana dei DirìLliueil"Uoruo;"di fronte al trattato del Laterano : acldila il cara.ttere reazionario dcgll accordi stipula.li tra il Fascismo e la Cblc~!l. cattolica, acco!'d1ohe, da tm lato sollomet.tanolo Staio at potere ccclc,iastico, e clall'altro tendono " rnt!orzur~ il i·egimc di terrore in Ilalln, ca!– l'appoggw dell'autorità SJ>lrltualc ; dicl:iarn che mai l'auspicato governo di sn• wanlla popolare, che dov1'à instaurarsi uclh pah'ia i-cdcntn, po1"-.1 rlconosce1·etali accordi che ledono l'unitit tc_nitorinlcdel paese, e ché -. con. la resfau1·:iz10n~ del pot.orc leinpòrate de1papi - sono una v1olazloncdel diritto alla libert;, del pcn.slero,_patrimonio Inalienabilecon– <(U)•tnto dall'l.imanlla aLlrnYcrsosecoli ùi m:1r– tn·iu. - BrGE~JO Ci;u:S.\. 1, DOPO IL VOTO Riccuia11w·: Spettabile Direzione della 'Li/Jcrtù; Leggo sul v_ostro resocontodel CongressoUcl– la Lega a Lione dnc lncsat.tezzecbe ·ritengo o,pportunorettificare. :\'ella mia <1_icllia1-~zione cli volo a proposilo dcll'o. d. g. Cwcottinon dlssi clte il Consis,lio Nazionale ,wn era possibile ma che csso"mL sembrarn. ;,wppo;·tuno in questo momento: ni; nll'~rmaidi non condiYiderele dichiarazioni cli ~ohda\·!elàe di aftelto verso la Concentrazione, ma, pnt s~mpllccmenlee senza toccot·o li pro– llIP:nnpolitico, fcc! " per ragioni di stile e dl c9ucltezz,1•, lo mw riscrrn su le fl"asidell'or– <J.inc_ ùcl giol'no Clccoltiriguardante la Concen– trazione. Q_uanto '\ll'altJ'a ùiohial'azioncdi volo a pro– pos1lo dcli o. d._g. Natoli sul pro!Jle.madelle m111or,u1ze. t nni ad aftermaro che il mio volo contrario non voleva signiflcoroche opposizio- 110; al concetto dGlla tunzione della Lega che 1111. sembraY:t. ~filorarc 11ell'o. <l. g. stesso. Sa· lut1 e rlng1·azmmc11li. Il ,·esoco,do ilet Coni/ resso del/a Lega non t q1!-ello_ s(e><or;_rofico.Abbiamo clornto, pe,- brc– c,tà. lanilq>·<:,_ad,C$pon·e l'esse~;a, la sostan;;u, delle dw1«arazloni fatte llai cong,·essWi. Li! sostwi~a ,delle dic/1iara;ioni di 'COto fatfo d!t ::;ch,auetti e quella d<t noi imt!cata. La cli– :;_cuss!o1,csul Consiglio Na.zio11a/.c era busata. 1mnc,I,atmentr, su un<t questione di 071po.-tu,1ìtcì e, In_ que,,ta, il vot_o di Schiaucl/i ebbe /o stesso s19n1f,wlo ~oslan:i.ate degli aUrl. Schiavetti inoltre dichiaro r,spUcila,1Ientc rii non condwldcrc /e dichiara.io11i - di solida– r,etu r· offrilo - c/ell'o. cl. {J. Cieco/li ·ccr,o la Co1<cent m;ione, . Scli_l(wclli dichiato'. cli non vota,·c t'o. d. y. .~oloh •: pc,· il s_iw S<(llli{icalo "· .Von pel c01,– cetto dc//(1, Jun 7 ,0itc dcUa Lcr1a - perchi: /Jo. li, y. fu sp,caa,o, tanto che altri a.ste1~utirelli– f\Ca,·ouo.. 0opo !11, spicgq:.!onc. Il loto oto, che s, cctmt,,a . tn approvao:ione. Il solo Schiavetti llW!IICUJ<C ,t ·i·uto (•O>ttrarioa,whc dopo /e S/JÌC· rIa.w,1, s11Ua fwI;<0J1C della J,cga. E !n questo caso 7a ct,sapprovo.::,one non poteva che andare ut « sir,n,f,wto » vc,-so· la Cpnccntra;io-,w. Scmbru: dunque. che la sostanza resi! imt,iu– Lola. E, clet resto, la sostanza rl$Ulta chiaramen- 11: uon solo ctalf~ rllchi11M:i1111i ol l;o~11·c•so <lel- 1,v J,.l.lJ.L ... mente_ sopranno negarsi a priori una ~od– disfazione: ~1:1- ba_llesimo. che è per loro come un 1111z10 d1 :'econda vifa: ne limi– tarsi: volontai·iamente, davanti ad otrerlc ,Jusinghier~, nè distinguere le manifesta– zioni non compromottcnli. Per loro la slam~a. è qµclla che c'è, non quella che ci dovreobc ersere, e che cs,i o non hanno n~ai co~osciuto o nòn ricordano più. Questi g1ovarn, per .lo stesso imprlo del fc1To1·e s-!ornnilc di an:crmarsì. sarebbero capaci d1 mettere 111 gmoco I utto. di offrire f)Ua– lunque sacrificio, se si presentasse loro la possibili_tà di coll~horare a una stamp,1 clangestrna, o meglio a uua stampa trasfe– rii a all'csll.lro ; ma non ~i presenta lol'O mùla (nemmeno un.idea), cd essi sono in– dol.ti ad accet.Lare il mondo che trovano. Vi sono persone più o meno sensibili al cl_im,tnel_quale vivono, più o m-0110 capaci d1 l_cners1separai.e - tanto peggio duran– te 1I tempo della formazione della perso- 11alità- da[l'ambiente. Ora. il letargo può mantonere mtate le personalità già. for– mate, il pensiero coerente, ma1111·0 (o t.lel resto ! Qu~nti amici, che non hanno mo– ralmente cedut.o, hanno senza volerlo su– bìt e certe abitudini ; conLinuauo ad ali– menLare lo sdegno sui fati i concreti della ei·onaé~ - ma non sono più ca.paci di cer– i.i rag1onamcP,li) ; per i giovani, qul'slo letargo non esile e non è riconoscibile. Do– v.e ,è passiva e sLupid,1.immobilizzazione, rss, credono d,1vedere una realtit. Quindi si aci:Llano. Questa. nuoYa generazione aspcl l,' di <•,– sere svegl_iata: di cssrre chiamata. Xon sa che cosa sia l'Halia, la nazione srnza di– stintivo, senza tessera, senza sindacali, ,,;enza cari.e di identità e camicie n~rc. An– che quando per isLinto sano, si ribl'lla. non può aYcro il senso dcli.i misura della Ii-b~r– tà. SoJLanto con questn progi'.issiva acce!– t!\e!Wl,efondamcptale si spiega la soppor– taz1one della genCc di front.e a i·cstr~zioni llJ1~nòu còlpiscono soil.anlo il vensiero po– htwo o alcuni pei.:.seguitaWma colpiscOll!J Lui.tinella loro ,'ita cbmune. 9ualche )mprecazione viene strappata a c!uunq~e d1 fronte_alla negazione sislcma– t1ca dei passaporti, I fil i cli ferro che iJ g~verno fa tirare. intorno alla grande pri– gione, dalle pend1c1 del Piccolo Sim Der. nardo o nella Tegionc della Val d'!nlch·i perchè nessuno possa pa~sare il confiné al di fuori delle sLrade maestre do,·e è il ·posi.o di conLrollo. rappre~cnt.ano un Yero grot.tc ~co tcntaLivo di muraglia cinese ai c~nflm d'ILa!Ia - nel secolo Yentcsimo. in 1 ,ieno fervore di velocità per via d'acqua e d'aria. __ E per , vi.gi !are il paese-tlrigione. per cli– Y1ClercI na·l.1a dal mondo. anche questo non ,basi?. :ion ilasla che il passaggio del confine_s,_apermc_sso anche. con passa pori o, ~oltan_L1m pochi punli (in nessuno, dal Semp1_onc fino al Gran tian Bernardo) • quest'mvorno, è stai o stabililo anche c1,:é gli 'sciatori munii i di passnporio o di te;– lo per hL data località, rilasciato per un sera, doves,ero avr.rc un permesso specia– solo Iuoço ~ per poco lempo onde accedere alle ya,1!1d1 confine, Madesimo o Clavières, . D, fronte ,i Lutto questo. la genie anga– riata mormo~a. qualche volta, ma per una mescolanza d1 ignoranza Yolonlaria cd in– volont ~r.ia, cli a'bitudine e di lerrore, si ri– fi~la,d1 1~dagare sulle ragioni cli tut.ti que– sti d1v1et1.Certo ho conosciut.o molti &io– v~ni che in buona fede non riteneYano "che v1 fossero_ per Lu(.tociò rngioni polìticlle : ho conoso1ulo anche una ,;ign01·ina che in bu9n1t fedo credeva la col1fa fosse della Svizzera! Eppure baste1·ebbr ,1ueslà ilifesa mo– sLru_osa, del conflue, istituita 1lElrisolare gli If:aliau,, per rendrce ùiffìcile il va e il v1em dall'estero, ma sopraU.utto per len– l~ro di impedire a tre o q,uaUro persone d1 abbandona-re l'Ifalia, a dimostrare la d_ebolczzacronica, inguaribile. la anorma- lità costante dello stato fascista: l'intol– lcra-bilitil di una situazione cont.ro la <>-iu– slizia. oonlro )a storia, e infino contro 0 m1- Lura. Il 4mb'blico apoliIir•r,non connotte e non estende i giudizi. sr sottomette alle mi– surci senza volerle spiegare, o collegandole mcnlalmentc allo stato eccezionale crealo d~rant_e la guerra. Quando.fa altra nazioni s1 <)e_c,desseroad abolire finalmente ogni rev1s!o11c dt passaporti. a spalancare le frontiere almeno oome prima dcHa 0 ue1'– ra, la most.rnosilà del filo di ferro il;linno dovrebbe balzare in piena luce 1·ampogna costan_tc_R coloro ChQ s(rappano Pllalia alla ci-v1lhì, L L. ELEMOSINE J~o Stafo rascisla fa Plcu1·0,i11a. Co– me I governi barbari o prristorici, si oc– cupa di distribuire elemosine, ogni gior– no, a madl"i, a paùri, a poslµlanti di lutti i gene1·i. « Le ola·rgizioni del Duce» è la rubrici1 (Juotidiana di questa dcg.encrazio– nc della funziono dello Sfato. }; •come lo Stlllo disLribuiscc briciolo di elemosine, cosl le r-accoirlic : c'ù ml°allra rubrica co~ stante : oft".c1-te all'Erario. Pareva ohe l'elcrno,ina do,·cs:;c in lutto cessare nella società moderna, sostituii,, <iallc provvidenze pubbliche, regolari e le– gali .. \, quest.a concessione· dello Stato il fa:ichsmo sostiLuiscc il ,islema della q~1c– stu,i e dcli.i mancia di cento. duecento mille lire, secondo l'umore, per un dadi~ cesi nm 1~al.0 0 Questa, e non la Jegb)azionc oorporaL1va, è realtà vern. dcll,i farsa cli una dittatura che ogni giorno umilia e la pcrsonalilà. deHa nazione ~ la personnlill, tiPgli inrlividui. 3== , 1~·ufw1dr•mico lJordr>ew.r. aato,•e tl«lta Cla11·rIlal1e - la r-ftiora i tulio. per L'a11ti"O c fJl{ualt: il_<1lofobo so_i·ebbc l'!Urlia fasci~ sto ... - .,·r-nce m, or·t,colo per un gio1nale f,·w11:esc rii ctes/l•JJ. t{cl mez;;oqiorno. 15 s<i. lo pr~ndc r-r.1n.atcwu pc1wonaqgi della ri,.:, co/11~1?/IC fro,te('sf!_. eh.e passa,·ono po.i a4 se:·v;z10 della_ r,w,~o,·chio. Di. w,o di qz,e.– st_i I aCCfl(fCflllCO dice: «J~g]i,yo!.ò le leggi cl! espul,;ionP e separazione, si fece bene– dire P- a~solvere all'ul!Jmo mom.enio. Era. m~opport~mi.sta d_cllapiù bolla specie, Que., si I csen~p, sono immorali. Bisogna prote◄ sfa1:r sl_in>olando Jc, forz~ del dbpr-czzo e dcli rnd1gnaz1onr> eh() t.liminuiscono e <'e-< 11.:)mmdo i cara{trri la cui dirittura '1a !er~ mezza .e la nobilt.à dh·cnlano rai·i.' mentre b1:;ogna sempre più glor-ifìcarnc il benefico conforlo. " ' Tiens. f ien; ! J;accodemico lJcrdeau.t di◄ ceni(( 111tlifoscisla o almeno arrtini1m10li- 11iuno i' ~- -~ -~ Il_ santissimo, pudre, con piissimo aesi◄ 1_lel"l9,t•a volnto che fossero ,,,opp,·csentate, m Vat,ca110, le vcnlid,~c cillilfle delle stra., gi di To_1·it10.Ecco perchè De Vecchi è sta~ lo IIOIJUIIO/o 01nba.scic,forc Pl"fJSSO ·il 1)(11)0- ?·(!·Anche _flalbo aveva i suoi litoLi, pe,- vitt d, don Jfw~on1. l't'r COllfplclorc i !fCIOdri dell'atnùascùH 1,, 111·esso "Ilyapa-rc 1l « duce » e la seg,-e➔ lr..l"l(t del ~ <_tlU:(!nOhanno a disposi.zwnc. uUri mo.gn1fw1. ,-oppresenlanti. Se si ve1i ➔ sosse, Ull'l OUOl/(1 volta. (( 1/leltcl'e a 'flOSIOj pe1· esempio. Dµmini... • • ll se1(afo!;e Poolu_ Bose/U ha comtiato ì 92 amu.. E staio rntcrvfatato e ha detto c!w. "non sente il peso cJeglihnni perchè è , !<:mo._ tompagno a quc,ta moitiludiue di g~ovao1 cht) sot\o la gui~a di un Ca-podo– nato dalla Pron;-dcuza (e 1m ttomo 1nviato dojla p1·o~cidcn;o. ma è 1t11el'elico dice· fl ?l'!/?a) condurrà !'Ilalia_ ver~o le i1hn1anca~ b1!I s~c 1:nètc d1 _;dor_rn.Sono ;;icuro cli~ 11genio d1 Mussolm1 mi f,u:à nssisterc pri-< ma ch_c10 c_h,tJda_ gli occhi. ad ~Itri grandi avwnimm)l 1.J~d 10 lo auguro dì tutto cuo➔ re ali It,1lia eh<', governala per altri cin– quant'anni da )fu~~ofini,. di.venlcrà la più granclc del mondo. » . Jlussoli11i ha qw,ra11L1Jci11qtrn wmt. l<'ta cmquanla ne ovrebbe 11ovo.r1tacinque. _ JJenc: uoi decidiw1w di viMl'C ce1ito~ c111quaulo an.111~ Cn bollettino· fascista ]Jarla. dcli.a- .. ·« fe➔ sl_a deW, Stal!tlo,, il111,e{/{Jif1,11do al.I.a cqsa di Sovou: che « !nanlcnno e rispettò sem.., P,ra Io_Statuto 111 qualunque circostanza., , J, ogg, - checchè ne possano pensare Je d_,ver~ cassandre piàgnucolanti del demo., [1_b<'ral1smo. - og-g-ilo. ;;tal ulo. ~e!· regno ,1,1!a sua piena, leale, nYa e senl1ta appli◄ caz,one ,,... . ...E H1pelr ve1·ct,è? Pere/tè « oggi in.fatti 1I popolo non è più as~rnt.c dalla festa co– me ierL E. aLlr«ver,o il fascisrnd dunque chr lo :Statuto ha ycramentc riacquisLat~ lnlla _la sua 1·agionc stol'ica. elica poliLicaJ e lòOC(<IIC ». E non "ci» di,:o oNro. • . Qu~ vc1-amente ,iun si sa dove finisca la 1!'J_lp1tdç11z<f 4 .dove ,.xnni11ci la sceme11:a, l 111~sorJ1~d(:' 1 !6Vifopp.o dell'itnbé<lilUrtt1j dei «gw1•1ta(1S11 »· 1ilfori... - . Co111incia110 a po.rla1·e, i fogli "àel litlo– no, dello .sca11do.lo della City BaTJ,k di ì\·ew York, _la . ba(ICO. fallita inqhiotlendo i ,-i--, sparm~ di cmquo.ttlamila emigrati ito.liani. E in/o.Ili leygiont0 : «_Durante la ~o~ula odierna per il pro-! cedunento prahm111are por acceUare le oausc e le rnsponsabililà del fallimento d~lla Ba!1ca Cit)' •rrn~t. Co. (di cui era pre– sidente 1I cornm. I,'ra11cesco¼aria Ferrarì 01·a dcfunlo) e della «Lancia i\fothor ·co': or Am_erica,, si è an1la umt deposizion~ se11~az1onalcquella del notissimo banchie!; re Amedeo P. Giannini·. Questi ha dicbia.., ·rato che \\·arder (son-intendente alle ban~ che dello Stato ùi NuoYa York. dimessosi recentemente in seguito agli aUàochi mossi cl:1ll_a stampa _alla sua opera in rolazione col fall1(11entoC,tr T,·usl) ostacolò in tutti i modi 11sue lcntaliYo tendente a salvare la Banca dal fallimento. • « ~I Gian~ini fece qnesfo tentativo il'( s 7 gm\o a mLcressamenlo tlell'alnbaseiala d_Ifaha e <11,1Ilrc )lersonalità desiderose ~, proteggere gli interessi dei depositanti, i~. ml"!s~ima I parte lavorato1 1 i italiani. 11 G1_ann1m fu sollecitato a prendere la ge– ~L1oncd_cllaBa~ca_ del Ferra.ri. Egli a(jerl 111massima e r1ch1ese,aleunC'-setLimane di Lompo per Rver modo di esaminare la si. Lua~ione dcll'Ist_itulo: Egli affidò questo in◄ ca_r,co ai! alcu.i:i,1 suoi rappresentanti, Que., st1, ~ ha :;ogg,unto Giannini - si misero ali opera mR ~ubilo· accerlatono che nelle t~s~cforti dt:lla_Banca csisteY,1110 documen– l I cli transuY.1on1 commerciali di valore nul– lo_e cam'biali _false per l'ammontare di· i m1ltonc 600 mila <lollari (circa. 30 milioni e mezzo di lire Haliane), JI Giann:ibi riferl fJUCs!ofatto al giudice Francis Mancuso prOS)dcntc del _Consigliodi anm1inistrazio~ ne, 11_qunle gli raccomandò -0 lo pregò di n~n dm;11garo fa scoperta mantenendo su d1 essa _1 I 111ass11no r1se1·bo.Questo fatto e u)lcr1or1 ncccrlamcnl i dei periti convin– :.cro il Giannini ehc la siLnazione de!il'Isti., tulo c1·a ormai irrimediabile e perciò eglt abb~ndonò le pratiche per rilevarlo,» 1'1sto chf! i bolle/lini fasc'isti pai-lo.7!0 'ai (Jtte~to cr-ack, sarebbe utile e opportuno che ar1gt1rngcsse1·0-gli sc!t iarimc1tlt 11ecessa1• i d cio&: ·' . il def1m:to conun, Fe;•,-ari (silicida) era il fwa11z1atore delle i,npresc fasci.ste. Recen– ten~cntc un qio1·1wtc degli Stati Uniti Jw sct'tllo ch_e t.l rlefim/o si occitJ)at'a anche d~ co,_nm~i-c1_o d, st11pefacc11ti .: ·1l gwclicc .lllcnew;o, ito.lia110 natumli;;w◄ lo <mm·ico110, è l'allealo del jascis,no • i{ p,·otcltol'c del lit/01·io -in Amenea • ' ·il com111. Giwmi11i, deeoroto dai'{C!scis1no e do.l papa, !J1'atulc «banchiere». non lui 1:ol11to intervenire lo.sci<u.ulo c!t.c ·i ?'ispa"I'-, 1niatori -italiani pe1·dessel'o tutto : • ~e cambio.li false so,10 fil'mate da perso~ ne vere, 9vvqro d_a espq_ncn_ti del yioi-nal·i~ s~n<!faseis{a <!t lwqur'. 1talfa11a ne(Jli Sto.t-t: •L."(''.- Uno_ dc, bolletim,: l1ttOl'i degli Stat-i, Un1t1, ,mz,, afferma che le cmn.b.iali nim sono false. Sono firmate da persone ckd, non le voyliono pay(rrc. E queste persona sono fasciste. .Yclla letlcra ,lei papa al cw·Uin.al Ga...i sw1,·1·i, il capo della Chiesa ri-vendica ti.no ilei vunti del c/e1·icafomo : nessuno libertà di discassio!w. Il '.L'rib_1malcdi Grosseto, s11.~ qwmdo le lince Lraccwlc dal papq,, ha con-; dannato e, sette mesi di 1-cclusiorie il po:r_; rocu don F,-a11cesco Ca.stqlla:no pqr orf ea~ al «duce» e al ?'C(Jime fo.scis.(à. • Quel pove1·0 2,a1·roco non aveua a11cor4 compreso la porl/1,fct del Conco,·dato.

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