la Libertà - anno III - n. 21 - 26 maggio 1929

26 MAGGIO 1929 LA « CLAIRE ITALIE » DI HENRY BORDEAUX L'accademico Henry Bordeaux è un am– miraLore del fascismo. Affar suo e affare del tutlo naturale. CaLtolico,antidemocra– tico, simpatiizante dell'Action F,·ançaise, e per di più savojardo, il signor BordealL"t non poteva che palpitare di emozione per là ditiatura clericale-monarchica di Mus– solini. Come letterato, il signor Bordeaux è ge– neralmente tenuLo in conto d'un dappoco. La sua è IeLleraLura per signorine ore– soiut,e all'ombra della saorestia, cresciute cioè coi falsi pudori, le false ignoranze, i falsi rossori delle beghine. L'autore di La 11cige sui· lcs pas e di La cro'i,sée des chemins, non poteva scrivere sull'Italia che pagine mediocri. Ed infatti la sua Claire ltalie (Plon, edi– iore) è nata sotto il segno della mediocrità. Lo pagine che egli dedica ai monumenti di noma e Firenze, sono povere, stitiche, sen– za inspirazione. Non reggono, non dirò il paragone di uno Stendhal, di un Ohateau– briand o di un Anatole France, ma neppu– re il paragone delle cronache fretitolose di mo!U giornalisti di talento. Come politico, il signor Bordeaiu: è un clevoto del Sillabo, Ciò che lo incanLa, nel fascismo, è l'anti-democrazia. Mediocre scrittore, iJ nostro autore fa carico all'eJet,.. toralismo di mandare nei Comuni e nel Parlamento dei mediocri. Non diremo che l'elettoralismo sia sempre relazione di va– lori intellettuali e morali. Ma la democra– zia corregge gli errori dell'elettoralismo, col controllo. La canaglia o l'imbecille oho ohe riescono a coroellare il col'po eletto– rale, hanno dei conti da rendere o la loro furfanteria sarà. presto scopextn, Ma in re– gime di dittatura ? L'accademico Henry Bordeaux è andato jn brodo di giuggiole, quando Mussolini gli ha detto' ohe riduceva il numero dei deputati da 600 a 400, perchè ci sono sem– pre, in una assemblea eletUva, duecento imbecillì di troppo ..Accettiamo la cifra. Ma quanti imbecilli di troppo cf sono nella Ca~ mera fascista al 100 per oento ? Quanti Ezio Gari1baldiche fa.uno gli uomini poli– tici e dissertano sul Risorgimento ? Quanti Fnl'inacci oh.e si auto-paragonano a Trot– sky ? Ed il guaio è ohe questi prodigiosi imbecilli sono tabù l • Il signor Bordeaux dice, con ammirazio– ne, cbe il fascismo ha dato dei quadri o dei capi all'Italia. Ah disgraziato accade– mico 1 ·Perohò non si è ,egli inf9rmato do! valore morale, ind.ellettuale, politico dei c11I)i, dm dà Giampaoli, a Marinem; a '.Bran– dìmaPto, su su; ft'n6 ·ar sommo; il fascismo ha im!)-OSU· all'Italia ? Voi conoscei.ela storiella dell'inglese che sbarcato a Calais, ed avendovi incontrato una donna rossa di capelli scrisse al suo paese : _ « In Francia le donne sono tutte rosse.» Il suo caso è meno banale di quanto. si crede, il mondo è pieno di osservatori che hanno l'acutezza d'osservazione deJl'inglesc sbarcaJto a Calais. Oggi due paesi sono la cuccagna dei gior– nalisti e degli scrittori " en. mal de copie » come si dice nelle redazioni francesi. Si va a Mosca o a Roma, ci si ferma una settimana o un mese ; si fa una passeggiata ~ll'Ermitaggio o al Campidoglio ; si cena in una trattoria alla moda ; si passa una una serata a teatro, un'altra serata nei postriboli ~ nei tabarins; si imbastisce una conversazione· politica con un ministro o con un funzionario ; si spingono Je preoc– cupaz;ioni di una~lmona informazione fino a sollecitare una intervista di dieci minu– :ti con il capo del Kremlino o con il ditta- COME ClVEDONO GLIALTRI La rivisLa Not1·e Temps, ohe dirige un giovane, già veterani? d~l giornnlismo, Jean Luchaire apprezzat1ss1mo redattore della y olonté, 1 ha p~bblioato nel su~ num~ro. del 1 ° maggio un interessante articolo d1 Pier: re Mendès-'.France, aV\·ocato alla Corte d1 .Appellodi Parigi.. . . L'articolo è dedicato alla situazione eco– nomica dell'Italia e contiene alcune consi– derazioni che valo la pena di riprodurre : • « Il prof. Jéze, - .eminente scienziato yersat.o nelle discipline economiche, - ha ,;Jimostrato sovente, nelle sue lezioni e nél– Je sue opere, che una sana gesLionefinan– ziaria e economica esige un certo controllo e una certa pubblici,tà. Su questo punto il parlamentarismo è la condizi-0ne, se non sufficiente, almeno necessario, per una buona finanza : la dittatura, al contrario, è per sua natura i) regime delle finanze segrete, dunque, disordinate. L'antica Francia autooratica ebbe fi– nanze deplorevoli. Si può anzi dire che ne è morta. Il primo Impero, periodo di i;o– verno dispotico, segreto, senza contro1l0, ebbe pure finanze disastrose. _Il ~econ~o Impero, malgrad!) uno straordinario svi– luppo degli affari, ebbe una cattiva fin!in– za : il debito pubblico si accr.ebbe,_le im– poste pure, lo sperpero ancor peggio. La terza Repubblica, im•ece, presa nel suo insieme, grazie al controllo delle Ca– mere e della stampa, segnò un rinforzo del credito pubblico, l'equilibrio finanzia– rio e il progresso lento ma reale verso la giustizia fiscale. D'altra parte gli altri paes_i danno di– mostrazioni identiche. L'fngh1Jterra, pae– se parlamentare 'per eccellenza, fu sempre il paese d'elez10ne·per le finanze corrotte, solide e sicure. L'Italia oggi è un paese di dispotismo caratteristico : essa ci offre un esempio molto chiaro della politica finanziaria o e~onamica nefasta. L'Italia è diventata uno dei paesi d·Europa dove la vita ò più dif– ficiJ,e. Un malessere intenso serpeggia. La caus~ principale sta nella politica monetaria_ d1 ,prestigio e di blitfl che si ò voluto seguire. .Mus,olini non ha potuto consolidare la sua sitùazione avrnnLurosa che grazio alla collaborazione interessata della finanza a– mericana. La sµa servilità verso Wall Street ba sorpjissato tutto éiò che i dema- tare di Palazzo Ohigi ; s1 impara a dire : « ricevò » o « molto bella signorina" ; e l'affare è fatto. Un mese dopo esce dai tor– chi un volume di impressioni russe o ita– liane, dove il bolscevismo o il fascismo so– no riflessi, secondo prevenzioni e schemi politici ohe hanno niente a ohe vedere con la realtà. Cosi ha fatto il signor Bordeaux. Egli è andato in Ualia. Vi è stato accolto con gli onori dovuti alle sue ben note idee. E' sLato ricevuto da l\lussolini che ha avuto parole amad)i!i per la flilia dell'accademico ; dal re che gli ha parlato deHa caccia al callJ0• scio ; da d'Annunzio che l'ha introdotto nel suo laboratorio da mago e l'ha trattato da « collega » ; dal papa ohe gli ha pa.rlato delle sue montagne. I fascisti l'hanno condotto in giro, gli hanno organiizato banchetti e confevenze, gli hanno mostrato gli operai curvi sul lavoro, le strade nitide, delle scuole, delle fabbriche. L'accademico è passato d'incanto in in– canto. La genLe non si sgoi~ava per le strade ; sulla scalinata di Piazza della Tri– nilià c'erano ciociare superbe a vendere superbo violetto e purpureo rose ; alla trattoria U'lpia gli spaghetti alla matricia– na erano d'un sapore delizioso ; il pastoso d'Albano era squisito ... Aggiungete i treni ohe arrivano in o– rario. Aggiungete i segni del rispetto esterio– re per ogni «gerarca"· Questa - s'è detto J'acoademico Henry Bordeaux - questa è l'Italia, che quattro melanconici fuorusoiti dipingono come il paese del terrore ? Ma qui è l'Ordine, signori, qui è la Di- •sciplina, qui è l'Organizzazione, perchè qui è l',,\ristocrazia, E l'accad.emico se n'è tornato i11Francia a conLare le lodi del fascismo. Neppure si era accorLo- l'imbecillone - ohe oltr'alpo i .fascisti del suo cuore non vogliono mo!Lo bene ai francesi ed è toccato a Buré di tra– durgli certe canzono~te ohe fanno furore da Milano a Napoli : « Agli ordini di Mussolini Ci sono dei pugnali Con span:·a fantasia Piglieremo la Tunisia." « Noi verremo a Tunisi A piantare la giostra Diremo ai Francesi Ch,esiamo in C(ISanostra. » In un pùn[o del suo libro, l'accademico Berdeaux ha scritto : « Ghe cosa c'è di più commovente della' ricerca della verità » ? Ah disgraziato ! Perchè dunque non s'è egli fallo condur– re al cimitero di Fratta Polesine ; perchè rientrato in Francia non ha sostato al ci– mitero di Cannes ; perohè non ha impiegato. una delle sue giornate romane per assi– stere ad un processo davanti al Tribunale Speciale ; perchè non s'è fatLto accompa– gnare a Lipari o a Ponza invece che a Ca– pri ; perohè non ha varcata la porta dei reclusori.,. Allora Henry Bordeaux avrebbe imparato che per avere pi:.eferito il pano nero della verità, cantato in versi immortali da Vie– Lor Hugo, ci sono degli italiani che sono morti assassinati, ce ne sono sepolti vivi nei reclusOl'i, ce ne sono deportati, nelle isole, ce ne ne sono su t,u!Jtelo vie d.eHo esilio. E sono l'Italia del lavoro. La «ohiara Italia » di domani. PIETRO NENNI. goghi oltranzisti rimproverano a certi par– lamentari dicendoli venduti a)lo stranie– ro. Mussolini è giunto perfino ad esentar.e dalle imposte i capitali esteri investiti nella penisola. Così gli stranieri sono fa– voriti di fronte ai nazionali ai quali essi fanno la concorrenza. L'Italia ha ratificato gli aocordi pel de– biLo di guerra coll'America, senza clauso– la di trasferimento, nè di salvaguardia con facoltà di commercializzazione : gli stabi– limenti possono quindi, in qualunque mo– mento, mettere in vendita due miliardi di dollari di obbligazioni italiane : tengono cosl a loro discrezione il credito dell'Italia. La bilancia commerciale ò largamente deficitaria. Ciò significa in altri termini ohe gli impieghi finanziari in Italia cre– scono incessantemente. Ben presto tocche– ranno il massimo (le plafond). Cosa succederà allora ? L'atLuale regime di dispotismo ha dato una iprova nuova cho un ipolere poiitico senza conLrollo,senza equilibrio, senza con– trappeso, è incapace di dirigere, nell'inte– r.esse generale. l'economia del paese che esso governa. Esso su,fiisce, senza potervi resistere lungamente, e l'influenza egoista di talune organizzazioni d'affari nazionali e internazionali e l'inlluenza ugualmente interessata delle potenze straniere. Guida– LJ sempre dal desiderio di conservare il pol,ere, di conciliarsi l'opinione pub'blica con apparenti vittorie, esso vive sul bluff e compromette spesso la realtà per la fac– ciata Cl l'avvenire per il presente. Le realt,à,economiche che si vollero igno– rare si vendicano imponendo all'Italia una dura disciplina d'una «penitenza». Di che cosa sarà fa!Jtoil domani ? I governi senia controllo, quando non sono precipitali nei disastri militari, sono morti pei loro abusi finanziari ~ pei loro errori economici. Gli opuscoli di Eugenio Chiesa « La r-estauration du pouvoir temporel des Papes » L·opuscolocosta 3 franchi per la Francia e 3,50 per l'estero, comprese le spese di spedi– zione . Presso i nostri incaricati è anello in YCn– dlta l'altl'0 opuscolodi EugenioCl1iesa : " T,a sltuaU011 pol!tlquc, économlqucet filumclèrc dc /.'!talle• ormai quasi esaurito. QuestoO,QUScolo cost:a 2 franchi ,eer la Fr11nc!a ll 2.:;o per l'estero. LA LIBERTA' DUE MOMENTI Un aramina dell'aria, scon(Ji1trato per la pronta, fratema, devota p1·emu1·adella Franci<,, ha mmto per felice risultato un vero scoppio di amicizia spontanea tra il popolo f1·anccsee il popolo tedesco. E' l'at– t.errissage forzato del Conte Zeppelin a To– lone eh<:ha dato luogo al bellissimo even– to. Come è noto, a causa di una imperfetta prcpai·azione tecnica, il dirigibile doveva rifare la strada e cercar.e u,n aUerrissage di fo1·tuna. Spontaneamente, in un (!rande slancio di umanità, delle mani si tesero ovunque per portare soccorso al dirigi– bile minacciato. Il ministero francese del– l'aria e tutte le autorità provvide1·0 subito ai soccorsi. Nella -vallata del Rodano le cit– tà furono avvisate come t1ttli i liioghi su– scettibili di of{ri1•c un ricetto alla difesa; si presero le misure necessarie per 1iro– teggere il naviglio aereo contro i cb.bles ad alta tensione ; si 1>iunirono delle squ,a,.. drc per la manovra di atterramento. Con ogni sfor::o si ce1•còdi avvertire il dirigi– bile dei vreparativi fatti. Avve1mto l'attei-ramento a Tolone, qttc– sto diede luogo a mani( estazioni di solida– rie tà umana i1nponentt. Il comandante te– desco trovò le parole di circostanza ; lui ed i suoi uomini hanno trovato a Tolone un'ospitalità cordiale; la Francia offrì il (Jaz per il 1·itorno. La stampa tedesca fu vinta, commossa, entusiasta. Un giornale tedesco scrisse : " Questa comprensione spontanea tra il popolo tede– sco e francese può essere considerata come wi simbolo. Le ostilità eterne, radicate, che avvelenano le 1·elazion i tra i popoli e che soffocano la voce della simpatia nazionale tra esseri che hanno le stesse cure ç le stesse miserie, hanno o,•igine in ambienti rist1·etti che pretendono di sapere tutti. Presso tutti i. popoli ci sono dei piccoli elementi che esagerano : tmtti particolari e che vedono gli altri tanto in nero da p,·o– pagare l'ostilità e la diffidenza intorno a loro.» Queste parole ci hanno fatto pensa,·e a– quella che è l'opera infausta dell'educa– zione fascista. In circostanze analo(Jhc, ma di ben più grande e tragica solennità, quando si doveva correre in aiuto dei neu– {raghi dell'Halia « i 1iiccoli elementi » che per sua sciagura r1overnano il nostro Paese cominciarono villanamente col rispondere all'umanità del mondo•: l'Italia fa da sè. Dopo che si mostrò che questo non era pos– sibile, e la più, nobile gara si a1n·ì.pe1· il salvatag(Jio e si viduo da ogni varte vo– la1·e i soccorsi all'Ai·tide, ii fascismo non seppe avere nem1neno la dignità della ri– conoscenzau(Juatc pe-r tutti i salvatori. Eb– be oblii vergognosi, 1·iconoscimenti avari, ingiustizie tri'viali ... Pe1·ò - questo sia ben preciso - si tratta del fascismo, che è disumano per Sita nat1wa. Non del popolo italiano, che ha scritto nel suo cuore il nome del ilia1'– ti1'e Guilbaud e dei su9i compagni francesi perduti per il più bel sogno della fratellan– za umana nei deserti glaciali del Polo. Il popolo d'I {alia, come il popolo tede– sco e il f1·ancese e come tutti i popoli .. sente il bene e la f1'atellanza e se ne entu– siasma. Non ha 1ma stampa che parli per lui, con le pai·ole che ha trovato la stampa tedesca per il salvataggio del Conte Zeppe– lin. Ha solo una stampa al servizio del più ti-isto govel'no, che ka compiitto questo capolavoro di inumanilà, di irritare divi– sioni ed accentuare malintesi prop1·io a proposito di q1tcU'evento che doveva bttt– tare i due popoli l'uno nelle b1·accia del– l'alli·o per celebrai·e insieme il pitì, alto sa– crifizio fatto in nome della solidarietà umana. Nell' oscw·o dei rapporti poli tic i d'Eui·o– pa questo incidente del ConLeZeppelin farà di più pe,· l'avvicinamento della Francia e della Germania che molle elucttbrazion·i diplomatiche. Questo Mussolini non intenderà mai, con– vinto che le 1·elazioni tm i popoli non sono che di forza e di ostilità, e che tutto ciò che avvicina, che umanizza, che fraternizza i popoli non vale ciò che si fa per ingiu,'iarli ed atterrirli. Ed egli segue pe1·mezzo della sua stam– pa l'opera di dipingere in nero - come dice il giornale tedesco - tutto ciò che è f1·ancese, per suscita,·gli contro l'incom– p1·ensioneostile della opinione italiana, in– gannata, da una stampa che ha per pa,·ola d'ordine di elevare le più, alte muraglie ìra gli italiani e il mondo ! ••••••••••••••••••••••••••••••••••a••••••••••••••••••••••••••••• La difesadellademocrazia in Austria r fogli governativi ~elle_ditta_tui:eche si rappresenta affaUo, come i noslalgici della stringono attorno ali oasi tSoc1_ahstaa1;1- democrazia borghese vorrebbero far cre– -striaca ed in prima _linea quelli del)a_più dere, quella pal'ILedella borghesia illumi– vera e maggiore dittatura mussolmmna nata, che ha orrore della bruLalità d.el fa– aprono con avidità le loro colonne alla scismo, che è per la civiltà, per il ,Progres– minima notizia che possa dare a sperare so, ecc., ma rappresenta più semplicemente che in un avvenire più o meno pi:ossi~o uno sLat_p di necessità della borghesia au– Vienna rossa debba alflno cedere a1 fasci- striaca. smi interni ed esteri. La marcia su Vienna non può avvenire 1\Iaessi sono perfino troppo numerosi e come quella su Roma per inviLodel gover– diversi ed i fatti d'altra parte confermano no e senza guerra civile. ogni giorno più il punto di vista da noi La guerra civile per l'Austria significa sostenuto sulla Libertà, ohe, cioè, si sia invasione straniera. Di ciò se n'ebbe una assai prossimi ad una pacificazione in- riprova nel 1927 quando l'Italia, l'Unghe– terna della quale il primo sintomo J'ab- ria, la Ceco-Slovacchia ammassarono alla biamo 2.vuto coi ritiro di Seipel, o che frontiera truppe per get;tarsi su Vienna, in tutto contribuisce a favorir0, dalla neces- preda alla sommossa. siLà.economica, al pericolo di uno sp.ozzet- Non resta a questa borghesia che l'inte– tamento della Repubblica ad opera dei rea: sa coi socialisti o il fallimento dello Stato, zionari i quali, se non hanno venti capaci la bancarotta più completa. Sorto da que– per fare una guerra, ne hanno_però di suf- sto stato di necessilà, il gabinetto doveva llcienU per dilaniare l'Austria 1·epubbll- far propria l'iniziativa tendente alla pa– cana e socialista « tanto piaceYolmenlepie- cificar.ione.E cosl fu. :Mentrei fascisti ean- , cola». Lavano già vittoria, come una bomba è Perfino Lroppo numerosi sono i nostri arrivato l'annuncio cho Ja proibizione dei nemici. Beninteso non nel senso della lo- cortei armati è stata dal ministero esteso ro efficienza numerica, ma per le loro dif- a LuUoil territorio dello Stato. forenU qualità. _ lll' il primo fntto che segue il discorso Il fascismo del Tirolo del Nord che -conciliativo del cancelliere. e_ssendo _vicì~oall'I!,alia, si trova n_ellade-, Ma un altro fatLoappoggia le nostre pre– l1cata situazione d1 non_offe~dere. ti:oppo visioni : un discorso del deputato Kuns– lliussolini senza urta:e I na~1onahst1 che baoh, capo della maggioranza e che fu fino f(!t:nan~ le_tx:uppe più fedeli al suo ser- a ieri il braccio dest1'0 di Seipel. v1z10, s_1 .d1stmgue nett~mente. _da que_llo QuesLoabile reazionario ha niLidamonte della Stll'la c~e è U!) fas~Lsmopm propri~- disegnaLa la situazione ; « Si dico dai fa– mente... fa_sc1sta,c1?è.direttamente sussi- scisti che io e i miei amici, chClsia.mopor d1ato da~ll _mdustnal_1 ; questo da quell<! al pacificazione del paese, non sappiamo d~lla Carinzia, e tutt~ mfln~ 9a qu~llo di nascondere la nostra fregola di andare su– V1enna,nato stremenz1to coll_amtodi qual- bito a letto colle prostit1itc socialdernocra– C!lestudente tede~co o pruss1~nofllo, e che tiche; certo è invece ohe noi non ci vo– S! C?ffiP?n~prmc1p~lmente d1 poch,e ~en- "liamo sposare con la brutale violenza del tmaia q1 d1soccupaL1, !)he f~rf!!nno I esigua fascismo. Quello ohe ci spinge verso i so– n:iasa d1 manovra, ed e suss1~_1ato con p~r- caildemocratici è che essi rappresentano t1colaro ~ura, ma. c~n si_1ccos~o mesclums- una gran parte del nostro popolo. » Egli simo, dai padroni d! ca~a.. . . aggiunse che rimane il nemico delle idee Ma_nell_a stossa Vie_nna I fasc1st1 - ohe sooialisLecome lo è stato per quarant'anni non r_1u~c1rono domemca !5C0_:sa oho a met- ma riconosce « il Lempodella necessità la •tere ms1~f!!et!n corteo d1 foOO persone -: necessità dei tempi ,,. ' sono d1v1sL dai Fro~tkampf er (combatte!1L1 Posto cosl lo Stato in una posizione di ç.el fro1_1te)una diramazione absburgica relativa neutralità spetta ora alla social– ael fascismo, netta~ente monarchica, _che democrazia di agire. non ha nessun seguito ed ha una odiosa n· 'à Il d 11 divisa. ed ancora dalla milizia del partito icemmo f; 1 1:1,a o sc~rso at~no che cristiano-sociale che non Yuolo avere era !1ecessari? uscu e ?al periodo q1 ostru– nulla a che vedere con le altre due specie ziomsmo Jnlllamenta1e se non s1 voleva di movimenti razionari. sof!ocaro ~l~~rlamenlo e se era ne~essari_a Con tutto questo il fascismo presentava un equa r,,visione de!la le_gg~~ug-11 affitti. un pericolo enorme quando il "Overno lQ QueSt o· hanno fat~o I SOC(alist1. ~eve ora sosteneva. 0 la socialdemo_c_razia ~u~tna?a arr1_varead Noi italiani sap. piamo qu.esto non per una co~l_a~orazio~e m 1mste_r1alo001par~Lt1 sentito dire e quando ripetiamo che tutta borghesi • Non e_pe-i:ant 1 c? o dogmat1~0 la forza del fascismo consisteva nell'aiuto amore_alla dotLr!1~a mtrans1g.ente cho ri- delle istituzioni monarchiche e dello stato spo nd iam? negatn-amenLe. . . . di polizia noi possiamo prendere a riprova Contro.11.governo attuale I fascisti pren– dei nostro asserto gli ultimissimi avveni- dono .P?sizione ma no_nò cerl!) su. un lato menti dell'Austria repubblicana. negatn ° che un partyto foi:m1dab1lecome Caduto Seipel, non restava alla borghe- quello auSt l'laco può mdurs1 ad passo tan– sia austriaca che accettare le proposte di Lo rft:'?· pacificazione di una socialdemocrazia an- a 01 a parte la lott~ ò sLaLatroppo a– cora nel pieno del suo vigore che ha salda- spia ~ troppo _sangue e sLato sparso _per– menLenelle mani la capitalo e che ad ogni· che ~ 1 reossa gmng?r?, d_all~due parL1, ad nuove elezioni conquista nuovi comuni, una m e~a per go~e!naie m comun_e. mentre sa all'occorrenza anche rintuzzare La sociald4!n:iocra~ 1 a può o deve !nvece con le armi Je aggressioni dei facinorosi f~r~ una poli,t !ca.di mt~s~ su pun~1 pro– che stracciano la legge perohè )a legalità cisi, s~ q~esl.iom dete1mmato deve pur li uccide. Alla notizia che il gabinetto non pai Lecipan~oal gover~<?sos~ener~ con SLreercincitz non aveva da:tocorso per do- ~<;1Ue l s_ue_ forze una politica _dipac1flca– menica passata all'ordino del sindaco di z 10 ? 0 e di risai_ia~nenlo economico del pae– Vienna di sospendere tutti i cortei in uni- se , de:'!l moSt1 a! che non rappresenLa una forme, riservando l'ent.rata in vif;ore della 0 PP!)Sizion~ st_erile. . «grida» assolutamente straordinaria in . ~ 18 .1!1°. dl fi onLe ad un cspernnento a?– uno Stato non ropubtlicano al lunedi sue- sai PJU _rnteressan~edella soc1aldemocraz1(_1. cessivo molti amici si allarmarono e gri- germanica e la d 1!esa della democrazia e darono contro il nostro esagerato ottimi- st ata fin!) ad_oggi soste_nula con metodi smo. . affatto_d1vers1ed. mdu~b,amente assai più Era invece naturale che il governo non efficaci !) rrvoluz 1onar 1_.. • . si lasciasse prendere completamente la ma- . Percile 1 ~~ st ra-marxismo h_acap!lo c~e no da una iniziativa socialista, destinata m queSt a azione sanamen.te nvoluz1ona1:1a ad avere, come difatti ebbe, il plauso qua- ò lri base della sua futm a, completa v1t- si unanime della popolazione. !aria, Il ga,binetto del successore di Seip.elnon FRANCO. ITALIA Il second-0?llttae;•o clel Bollettino itt lin~ fftla f1·ancese pubblicato dalla Concenti-a– zione, è stato spedito nei giorni scoi-si oi molli indirizzi (ci,·ca 2000) di personalitil, associazioni, giornalisti, pa1·lamer1tari, ccc. che abbiamo potuto raccogliere, gra;;;ic an– che aUa collaboi·azione ed ai suggerimenti di molti amici Italia è stata accolta dalle personalitù sti·aniere a cui fu inviata, con somma sim– patia. !\'e è la prova la riproduzione del– le noti:ie contenute nel pi·imo nmnero, ri– prod1l:,ionc avvenuta non solo sui giornali già dichiaratamente anti{ascisti, ma anche • su qnelli che nel passato non si inte1·essano eccessivamente delle cose italiane. Il Bollettino, come è noto, non è fatto per gli antifascisti italiani, mo 11e1· l'opi– nione pubblica stranie,·a; ve,· qiiesto, esso è scritto in fl'Onccsc. ì\'e viene di conse– (luen:,a che dob/>iamo limitafe la distri– bu:,ionc agli emigrati italiani, che in mi– sura troppo abbondante ci hanno fatto 1·i– chiesta di copie. Alcuni ottimi compagni, animali senza rfttbbio da volontit di colla- bora1•c con nol, 1Lan110 chiesto addirittura « divc1·se copie da dist1·ibuire fi•a cono– scenti stl'anieri "· E' evidente che 1·ichieste di questo genere non possono essere accol– te, almeno per ora. Gli amici che hanno in– dfrizzi di versonolità stranie1·e a citi vu6 intcressal"c il Bollettino, mwulino a no·i gli indirizzi : Come è già stato fatto sin dal p1•imo mt– mero, il Bollettino Italia verrà spedilo ai nostri Comitati Localì ,ai Fiduciari e rii membri del Consiglio Generale. Questi a– mici, che sono i nostri collabo1·atori dil·et– ti ;; sono coloro ch,c forniscono giorno ve,· giorno alla Co11cen./l'a.;;io,1e i mezzi pc!' svol.gei-eil 11rop1·io lavoro, /tonno il di'tillo di conosce1·etutte le nostre iniziative e di farle conosce1·cai compogni delle varie lo– calità. Intanto, possiamo anmmcio1·c una inno– vazione : d'ora in poi il Bollettino uscfrèt non viù a C!/Clostile, ma a stanipo. E' un miglio1·amento tecnico che si è reso neccs– sa,•io per diverse ragioni, non 1tllima quei– la di piibblicare in ogni 1mmero 1mc1, inag– (fio1• qvon tit{i d1: mrte,·ial<:. lestragi diPerugia C'è chi s'è' meravigliato di leggere, nella documentazione pubblicata dal senatore Salala sul Corriere della Se1'a, come Gioac– chino Pecci (Leone Xlll) cercava di provo– care o una guerra straniera. contro l'.Ilalia, ovvero una guerra civile nel contmente. i\Ia ciò vuol dire che s'è dimenticato che lo stesso Gioacchino Pecci era stato nel 1859 l'auLore, o almeno il provocatore di quell'orrenda carneficina che si scatenò contro i liberal i a Perugia, dov'egli era cardinal ai·civescovo -0 che fu raccolta dalla storia colla denominazione di stragi di Pc- i·ugia. . D"inlesa col Pecci, il ministero pontifi– cio aveva autorizzaLo il col011neUodegli svizzeri Antonio Schmid di assaliaro Peru– gia, di esercitarvi il massimo «rigore», perchè servisse « d'esempio alle altre pro– « vincie », di « far decapitare quei rivoltosi « che si i·invenisse,'o nelle case», facondo « 1•icadc1·e le spese a carico della provin– « eia " (dispaccio del 1() giugno). Lo Schmid non se lo fece dire due vol– te ; assalLò il 2/1 giugno Perugia con 2000 svizzeri, e lo scontro fu sanguinosissimo, poichò i perugini difesero a palmo a palmo la città. Entrate le Lruppe, vere orde bar– bare, ogni loro passo ru segnato dal sac– cheggio, dalla devastazione, dall'assassi– nio. Fa orrore la desci-izione che di quelle stragi si leggo nelle storie dello Stato pon– tificio: non si risparmiarono nè donne nè bimbi : « l'ebbre:,:;a del sangne » - narra un tesLeoculare - « era al colmo », A not– te inoltrata, gli svizzeri, in piazza del For– te, sozzi di sudore e di sangue, inzacche– rati di fango, e briachi, solennizzarono con balli ed orgie laidissime la facile vittoria. Il Pecci propose ed ottenne la medaglia d'oro « benemerenti» per le truppe, e la promozione dello Schmid a generale; in– disse solenni funerali ai soldati morti in -combattimento, e sul cui catafalco fece scrivere : « Beati mortui qui in Domine moriuntui· » ; e diresse i processi del tribu– nale di guerra, ohe ogni giorno condannava al carcere e alla galera quanti patrioti non avevano potuto o voluto cercare scampo colla fuga ; d'accordo col segretario di SI.a– lo cardinale Antonelli, fece, infine, iscri– vere ipoteca per centomila scudi, a carico degli imputati e delle loro famiglie, quale ristoro delle spese della resistenza cil4adi– na, quasi non bastasse la rapina operata dagli svizzeri in tutte le case e in tutti i negozi di Perugia. E, se ciò è pacifico nella storia del no– stro Paese, come e perQhè fare le meravi– glie di quanto Leone Xlll proponeva allo imperatore d'Austria, non meno di lui nemico d'Italia e degli iLaliani ? Del resto, non fu, questa, una singolarilà del P.ecci; no, è la tradizione del ,J>apato, ofrrireb·bero, costantemente, la conl'erma), Senza risalire ad epoche remote (che ne basta ricordare qualche data e qualche e– pisodio recente. Nel 1832, per esempio, non fu forse il papa a chiamare gli austriaci a re:primere e soffocare nel sangue le rivolte dei roma– gnoli e dei marchigiai1i ? Quella occupa– zione durò 16 anni, e per 16 anni quelle popolazioni sperimentarono il bastone e le ladrerie degli -0ccupanti, i loro patriot! patirono ogni sorta di angherie, mentre 1 delegati a:J?OStolici nelle Legazioni benedi– cevano le schiere straniere e nemiche... Nel 18-19, non fu Pio IX, rifugiatosi a Gaeta, sotto la protezione di re Borbone - che fu de~to « negazione ,di Dio » - che chiamò le truppe francesi dell'Oudinot a sopprimete colle armi la Tepubblica ro– mana sorta dal libero voto (ma allora li– bero realmente I) delle popolazioni ex pon– tificie ? Anzi non ehiamò pure altri tre eserciti : quello napoletano, quello ponti~ flcio, o guello spagnuolo ? Ricordisi la fie– ra, dignitosa protes[a,,e invettiva di Giu- seppe MaZlJilll • Chi se non il pontefice inYocònel 1867, dalla reazione francese, di sperimentare ·cont.ro il petLo degli iLaliani, a Montero– tondo e a Mentana, i nuovi fucili di allora, gli chassepots? Nel concistoro successivo, Pio IX - miLe e cristianamente generoso - osservava oho gli chassepots avevano fatto veri mfracoli ; e aveva ragione 2000 morti ne facevano fede ! E allo1:a ·? Allora tutto si spiega : per il Papato ci voleva Mussolini : l'uomo invia– togli dalla provvidenza, la quale - al pa– pato - oh sì, non poteva inviare che Be– nito Mussolini !... ì\Ia niente paura. Ora che fascismo, co– rona e papato hanno fatta la congiura an– tiliberticida e anti-ilaliana, le loro sol'ti si sono accomunate e saldate; l'Halia rinata li rovescierà tutti di seggio. D'A. Un sinistro complotto fascismo lituano del Afussolini lrn un emulo : Woldemaras. La dittatura lit.uana sembrn in questo mo– mento batLere le vie del fascismo dell'epo– ca successiva all'attentato di Zanibom e Cappello. E' il momento del martirio dei giornali e dei partiti. A-pprendiamo dalle I11form.azioni Internazionali della I. o. S. che Woldemaras ha ora sciolito quel par 7 tilo socialista. I tentativi del governo fa– scisLa per distruggere questo partito ri– montano al meso di aprile quando Kairis, Bielinis e Galinis, membri tlel Comitato Centrale· del partito, furono arrestati con molli altri a Kowno. Pretesto : una lettera dell'emigrato, del fuoruscito ,T. Pletsch– kaibis. sorpresa dalla polizia politicn. Que– sLn lettera - si diceva - ora stafa por– tata da un corriere segreto, membro della redazione dell'organo dei fuorusciti JHua– ni, Pirmyn. Ecco che l'organizzazione dei fuorusciti liLuani e Wilna ha risposto alle montature della Polizia : 1 ° che il Comitato EsecuLivo dell'orga– nizzazione non ha mai pensato a mandare quel corriere secreto. con lettere ai mem– bri dCllComitato Centrale del Partito so– cialista; 2• che quel corri ero non ha alcuna rela– zione con la redazione del Pirmyn ; 3° che Plebschkaibis fin dal mese di gennaio era stato tolto dalla direzione del– l'organizzazione degli emigrati lituani e in– timato cli non occuparsi più di politica. PleLschkaiLis avendo accettalo per let– tera e poi violalo questo impegno, era sta– to escluso dalla organizzazione fin dal 28 di marzo. Gli emigrati lituani respingono dunque ogni solidarietà con Pletschkaiiis. Si consideri che il 2 aprile la polizia faceva una perquisizione nei locali del Socialdcmokratas di Kowno, dove scoperse un pacco di numeri del Pimt11n, l'organo degli emigrati. Ben inteso, erano i poli– ziotti stessi cho l'avevano introdotLo. Ora non c'ò dubbio che stanno fabbricando le prove nella stessa maniera, con l'aiuto dei soliti agenti provocatori. L'incredibi!iti1 elci pretesti degli arresti era taie Lai e che Kairis e BieMnis,assai co– no,ciuti a Kowno, hanno dovufo c•sere messi in liberlit. Ma la p_oliziaspera di ri– farsi sul terzo arrestato, il Galinis e s~ una lrGDtina d'altri. Lo scioglimento del partito socialista li– tuano è il segno del sislema di Woldema– ras. L'opinione democra-tioaanlifascistn del mondo non può non proIestaro conlro iI terrorismo lituano, reclamando la messa in libertà dei compagni minacciali di un assassinio giudiziario. 3 I boijettini fascisti pubblicano in qras-a setto numerosi statistici. Nel i922 il n,i,– mero degli omicidi era molto 8,tperiore a quello del 1928. Può darsi benissimo : nel i 922 opera• vano le squadre fasciste- Inoltre, nel i924, lo Stato totalitario q:vocò a sè il diritto di. omicidio. Critica fascista a11nun:ia clw nell'oPéli-i namento corporativo si può parlare e ·" { suoi istituti, professioni e mestieri s01( chiamati a dire il fatto loro e non a ta.. cerlo, a parlare - senza a,:rossire ,- espli-< citamente ». Ecco, pa1·la1•e,può darsi. Ma il. difficiU è, apT!unto, parlare dell'ordinamento cor-– pomtivo sen:;a arrossire,. * "¼ Pasquinate che corrono ai bocca 'in bocca in Italia: « - O1·a Mussolini ha preso anche ;i, 'f!0rtafoglio di Giuria.ti- Allora prende tutti, i portaf.ogli? - 1'o. Tutti, no. Non avrà mai nè l'.isLru .. zione, nè la giustizia. » « Il duce ha detto che pe,· essere per~ {etto bisogna esser<:onesto, intelligente d fascista. Poichè l,a perfezione non è di que– sto mondo, di queste qualità se ne arriva◄ no ad aver due e non tre : quando si è fa-– scista e onesto non si è intelligente ; quan– do si è intelligente e fascista non si è one– sto, e quando si è intelligente e onesto, non si p1.1òessere {Mcisf.n. » * " i; Un foglio itella minutaglia di Mosca 'i,i,.. caricato di abbaiare contro la Concentra– zione a proposito della questione delle mi-. noran;e 12 del principio di autodecisione. se1·iveserio seno : "Non vi sono che i co-– munisti che si battano per tutto il mondo per diritto in questione « ultrad.emocrati– co ». Non vi sono che essi che l'abbia11d messo in pratica una volta giunti al po_; terc, come dimostra l'esistenza dell'Unio-; ne ·delle Repubbliche soviettiste ». E co_rnedimostra I-a Georgia, aggiungia-1 mo 1101. Dopo il processo a'Hitler, con le di➔ chiarazioni del capo delle camicie brune, ecco ttn altro nazionalismo al soccorso del fascismo italico. I nazi<mali8ti croati ~ che dovrebbero essere i... « nemici ere-– elitari » - per bocca del loro capo hanno detto che no11 vogliono la guerra contro l'Italia ..1\ 1 011perchè amino l'Italia, ma per◄ chè i c1·oati nazionalisti odiano la Serbia. E i1l una guerra per loro è me(Jlio lottar contro la Serbia. Hitler diceva l'altro giorno•: per ora nan potremmo battere l'Italia. E' meglio sca– glia1·lc contro la Francia. Quando si sa-, ,·anno i·otte le ossa fra di loro ... Il cavo dei nazionalisti c,·oati fa lo stes.; so ragionamento. Questi qmici del fascismo, i1t vel'ilà, ci adorano... Il fascismo tiene alto il « p,•estigio " al– l'estero. Ncl('(,rclazione sul.l-apoUluia e$'te– ra - chè s e ri(iotta all' esposis;tlo,ie 'blla «camera» .df!Jfat!ività del (àsci 'aJJ,'esterò - è stata dijnenticaJa l'a:;ione f8iéf>tla!-11cl cam.po final1ti'ario : • Fallimento della City Trust eon la pet'◄ dita secca di centocinquantamila depositi di italiani ; Scandalo della Motors Lancia; Affai•c delta S. C. I. A. (Società Cosiru– z(o11iltalo-Avtericanc) col po1npamcnto di i·~spq.mii e. pres1m~azionc di bilanci cu– i·iost • Ar/are Gens Italica 11ell'.4.mericadel Sud e co~me_nti 1iepati della stampa sulle spe– ciilanoni te1Ticrc ai danni dcgU italiani c1nig1·ati di un pad1·c gesuita e fascista • La famosissima cosli'uzione di ·u11a citi~ Mussolinia, negli Stati Uniti, che era una specitlazione - t,·ucchista - fatta sii ter– reni da un reduce della galera per imbro– gli fatti appunto con la vendita di terre e con la truffa ai dis(Jraziati che davano il denaro: La nùova impresa deÌ ColosseoMetropo– liLano « ispirato dal genio creativo di Bum– bert J. Fuuazy » che domanda·va soldi agli emigrati. Il sig1101•Fugazy è qitello cito disse di avei· dato :100 mila dolla,'i all'ospe– dale italiano e che l'ospedal,c no1i ha mai ricevuto. Il Colosseo non solo non è ancol' sorto, ma non si trovano pitì (!li uffici del.:. la società ... La attiva partecipazione, con pitbblicità e soffietti, di t1ttta la stainpa fascista degli Stati Uniti a qttcstc imp,·qse, Riferiscono 'i bollettini fascisti nella c,o., naca della seduta del « d·iscorsissimo " : « Gli apptausi entusiastici si prolungano pe1·qualche minuto. confondendosi con al– tissime (!rida di « Viva il Duce ». Alla di– mostrazione si associano anche la Duches– sa d'Aosta c. i prelati che siedono fa alt,·e tribune.» • Unoscemo ... eloquente Rivoltate la statua di Garibaldi t L'ELOQUENZA - Roma - Anno XL'<,28 febbraio 1929 - N. 1-2 - Val. i. Note di A. RaITaeleRusso sul discorso della «Conciliazione». Ci~ del Vati– cano, 11 feobraio :1929 : ...E' tempo ohe dal nostro sangue, dal nostro cervello si espelli (sic) il tossico che la letteratura massonica dell'ultimo cinquantennio vi aveva insinuato infa– ticabilmente. ScaliJelliamole tutte queste Ja:pidi sonanti d'ira e di sdegno sulle quali fu spremuta la quintessenza del patriottismo ·senza fedo e senza amore. Non. è più bello che l'Eroe col suo oc– chio d'aquila fulmini ancora dal Giani– colo lo sguardo di là, verso il Vaticano in atto di chi voglia minacciare o pm· anche ammonire I Minacciare, ammoni– r.e chi ? oggi ohe nella cerchia del nuovo piccolo, ma grande Stato vibra un sen– timento di pa:Lernalealtà che, so mai, po– trà avere le sue crisi, ma nessuna forza riuscirà più a spezzare? Consensi esteri Il grande e'odomadario nordamericano Labor, che raggiunge una circolazione di 400.000 -esemplari, pubblica nel suo nume– ro del 27 aprile un lungo articolo sui fuo– rusciti di Parigi. E' una descrizione vivace e brillante del– J;. Concentraziono, dei suoi uomini più r~p~reson/ath'.i, un'analisi precisa e pi()na d1 S!mpaiLad1 tutto le pubblicazioni anti– fasciste. ,. Ci piace c_it~reun ·breve passaggio dcl– i mtoressanflss1mo articolo : « G~ribalcli fu a s~o tempo un esiliato, che amta,·a n fabbricar candele e sapone a Staten Islan. Ogni movimento italiano di llberLà ha avuto i suoi capi in esilio_»

RkJQdWJsaXNoZXIy