la Libertà - anno III - n. 21 - 26 maggio 1929

2 deputato : ·«Oggi, le cose sono giunte a tal punto che si discutle da organi uffi– ciosi del Vaticano la possibilità e si deli– neano P.Crflno i termmi concreti dell'ac– <Jordo.Il quale implica la soluzione di due quesUoni distinte : quella. della situazione giuridica della Santa Sedo e quella della situazione della Ohiesa cattolica e del cle– ro cattolico in Ila-Iia. Sul 2)1'imo pttnto le pretese deUa ·santa Sede si riducono ormai al ,·iconoscimento 'della sovranità territo– riale mi pala:zi vontifici. In realf,à ciò che si vuole dal Vaticano ò il riconoscimento del pontefice come sovrano, cioè come sog– getto di diritt.o internazionale. E soltanto per il «preconcetto " che non possa es– servi sovranità e quindi personalità di di– ritto internaziona!Q s~nza dominio terri- toriale anohe minuscolo, si richiede Il ri– conoscimento di un dominio territoriale sui palazzi valica.pi . Ma il p1•esu1Jpostoè assai disciltiùile. » E non vi è bisogno di testi più ortodossi per dimostrare come la questione della so– vranità territoriale sarehbe stata risolta dal tempo, senza sacrificio alcuno per l'Ita– lia, anche in linea di principio. contro la lesi va.iticana : sl che il torto e l'errore del fascismo appaiono tanto più gravi, quando si consideri che la Ohiesa ha negozialo i limiti del suo dominio territoriale - al cui preteso diritto sà4)-eva di dovere un giorno fatalmente rinunciare - col preci– puo scopo di strappare al governo italiano un concordato che sanziona la fino dello stato laico. La capitolazione dello Stato laico Perchè le frasi di ,triviale ironia di Mus– i::ol ini non valgono a modificare la. realtà rappresentala dalle disposizioni del Con– cordalo, che danno alla vita nazionale un orientamento anche formale in senso cat.– tolico. I suoi cardini poggiano infatti non sollanlo sui privilegi concessi in ogni cam– po - dal militare al giudiziario ~ al cle 7 1·0 ~ agli edifici del culto cattohc?, s~g!J impegni assunti dallo Slatç per 1; r_wo: noscimenlo delle feste religiose, dei l1loh nobiliari o cavallerosohi pontificii, del ca– l'altero speciale di Roma quale sede d!'ll Parpato, sull'obbligo di 1:1on.~ssum~r~ m 1mbblici impieghi ecclesiast1c1 colp1LJ da censura o sacerdoti che non abbiano ~tte– nulo il permesso ,del Vesco".o, ma ~~1~n'? altresl, e sopratulfo, sugh amp11 dmtt1 garantiti alla SanLa Sede per ~unto co~– cerne la capacità giuridica e la hbera atti– vità deHe congregazioni religiose, l'esecu- 101:ietà delle sentenze dei tribunali e~c)e– siastici ad opera della magistratura: or~1Ie, l'istruzione rligiosa nelle so~oI.e.e 11nco– nos6imento delle lauree rilasciate daHa Uni'Versil,à.cattolica, che dipenderà e_sclu– sivament,e dalla Santa Sede, senza mge– Tenza alcuna delle au,loriUi.scolastiche del l'egnO. . d' I' t' - La semplice enunciazione 1_qu~S•!pun i _ su I?arecchi dei quali, e tra I più 1~p?r– lanti 11sesquipedale discorso mussoltma– no n'on si è neppuro soffermato - basta a dimostrare, mess~ a confr«?nto della con– tropartita (riconosc1mento d1 un fattç sto: rico, la· costituzione del regno d Ilaha, ~1 cui il patto l~ez:an~nse non può, .se mai, che umiliare 11s1gn1ftcato), C?me 1,Inuovo equmbrio creato dagli accordi dell_H feb– braio si risolva a lutto va_ntagg1~ della Ohiesa - ohe ottenuto il r1conosc1mento <!ella sua so~•ranibà temporale ~o'!le neces– sario all'esercizio della sua m1ss1on~ aipo– stolica, o. garantita la su~ premmenza nèll'ordine spirituale ed _mtei:no dello Stato italiano, il quale da la1_co s1 tramuta in confessionale, allua cosl m gran parte il suo programma di dominio, non sol~anlo spirituale, ma anche politico, sull:Itah~. Nel suo recente libro : « Le _S~int-Siège, l'églisc catholiqtic et la 'f,Olitiq,uc mon– 'diale ,, Maurice Pernoi, eh è luLl altro che un antifascista, ha buon diritto di affe~m~- 1 ,e : "Il concordalo del ~ler~no cos~1lU1- sce per la Chiesa cattolica m Italia. un t.rionfo incontestabile. Il governo fasc1Sll!, 11a accettalo quello che .~on_ h_anno mai ammesso dei paesi call.ohc1ssm11. ,C01;llC la Spagna e la Baviera : l_a_messa m :vigore, imra e semplice, del dmtto ca_nomco •.Le sentenze della Chiesa,. sono TJConoscmte cseoutorie e, almeno m teoria, _lo stato italiano s'impegna_ a. farle eseguire. _Cosl il sio-nor Mussolim riconosce alla. Chiesa, nel secolo ventesimo, u.n~ prerogativa Ch!'l, nel medio-evo, San Lmg! le aveva energ1: camenle rifiutata. » E ciò vallì"a !3-nc;11e d1 rispo;;ta 1l1i'e arbitrarie conc1us1oni , ch{l )!u·ssoliai ha desunte dall'e~ame CO!I!Pa: 1·aliYo degli a!Lri concordati : . alcum ~e! quali samioaano tradizioni e c9J1Suetudim di iuoga daLa, come quello fll'ml\ti? daU~ Baviera, la patria del cen_lro<?altohcog~r– manico, ove, tra parentesi, es1~lono, a d1!- 1·erenza dell'Italia, tutt.e le hbe~l~ poli– tiche, il cui esercizio rende poss1b1l~ O}?– porre all'aziono dell'elemento eccles_1asi1- co un'uguale azione dell'elemento laico. L'illusione mrusoliniana Raggiunta; uria delfe fi[!a:lil,à.per cui' aYova accettato la cap1lolaz1one --:-r1c~n~– scimenro morale del regime e d~1 ~uo_1 si– stemi da parle del carpo della cr1st1amlà e militante .appoggio del clero e de_lle_or– "anizzazioni calt-oliche nel « pleb1scit«? » :'.'.... Mussolini s'illudeva di poter consegmre l'altro scopo, apertamente yr?clamato ~al_– la stampa fascista, di servir~1 della. Chiesa come di un'arma di penetraz11:1oe. ~1~oste– i;no per l'attuazione dei suoi _p1~~11mpe- 1'ialistici. Errore grossolano d1 v1s1on~po– litica e di valutazione storica ; la cosc1enz~ del quale aveva, fra l'~l•lr_o,persu,aso gh ~omini del Ii'beralismo 1tahano d_ellopp~r– tunità di non cedere a certe per1_colose1)– lusioni della politica concordataria. iNel i 905 Messandro Fortis, allor~ pre– sidente del' Consi-glio,ave".a detto, sp1e!\"an– <lo a un _giornalista stramero la questione romana : « V'è una vooe, c!te si fa ascoltar~ ~d obbedire da un capo ali ~ltro del m<?ndo. è la voce del Papa. E' prezioso per noi c~e questa voce sia italiana. 111a _una condi– zione. Bisogna che i! m_ondosi?, persu~so ohe il Papa, l!Jenchè 1ia!Jano,.è .1~ternaz~o– llale indipendente da qualsiasi .mfluenza. II ,g/oino in cui questa persuas1o~e fos~e ,~calfila dal dubbio, il _papf!,tO non c1 serv~– rebbe più a nulla. D~ q111~a nostra poli– tica. Bisogna che ~01 .rest1~mo male O?l 11apa: non tanto eh egli faccia le sue vali– gie e lasci l'Italia, ma quanl? occorre per confermar -l'impressione che 11Papa~o 1~on ha nulla a ohe veder~ col_g'?V~;t'nO 1taha– no. ,, In contrasto coi prmc1i;>1~ e oon la pratica del liberalismo, Mussohm ha voluto con-fondere fascismo _e papaJlo, pr?ponen– dosi )I duplice fine d1 rmsa(d~re I_oppres– sione politica con la com~i1_c1tà. d1 qu~l\a. spirituale e di m~t~ere ·la Gh1_osa 9: serv!z10 <legl'inleressi 'f'Oltt101 _del naz!onahsmo ita- liano anche d1 là dn1 confim. . - iI falli non hanno lardato a sv.elargh la ingenua fallacia del calcolo. Le parole rl• volle alla Francia dal _P~pa, p~r la boc~a del cardinal legalo Lep1c1er, gll hanno d1- mostral,o come la. Ogiesa tenga a riaffer- mare la sua indipendenza nel campo Inter– nazionale, tanto più ora che ò necessario fugare i dubbi soHevali,, dopo il pallo la– teranense, dalla stampa mondiale; e gli ar– ticoli dei giornali cattolici gli hanno fallo intendere come il Valicano sia fermo nel proposito di non rinunciare a nessuno dei beneflic.ii ohe il concordato garantisce alla. sua sovranità politica e s_pirituale. Di qui, le infelici battute ~olem1che del discorso alla Camera, con l affermazione dell'« in– lraUabilità » del fascismo per quanto ri– guarda l'educazione dei giovani (educazio– ne alla conquista) : di qui, la r.eplica, pa– cata nello stile, ma fustigaf.rice nella so– stanza, di Pio XI, che rivendica alla Chi~– sa il diritto « inderogaibile e insurroga'b1- le" di provvedere in modo « in~ransigcn– te » a quella educazione (contro la con– quisi.a) ; che oppone ancora una volta alla concezione statolatra del fascismo i diritti inalienabili dell'individuo ; c che, a cinica spiegazione della sua alleanza col capo del– la banda, che assassinò, fra tanti, don ll'lin– zoni e devastò le cooperative cattoliche della Brianza, adotta la teoria del fine giu– stificatore dei mezzi, per cui si dichiara disposto a trattare, come infatti ha trat– tato, « col diavolo in persona ». E' quella che noi definimmo la lotta fra l'uomo e la belva, nel sacco dell'omicida. E intanto, a commentare le vicenda dell'o– scuro duello, i giornalisti, del lititorio e quelli del pastorale intrecciano i motivi della più bizzarra polemica, chiamando a testimoni e padrini !iachiavelli, Treilschke e perfino Benedetto Croce ! La stampa cat– tolica fa derivare alla Chiesa dalla rivela– zione e dall'investitura divine il diritto d'impartire l'educazione: la stampa fasci– sta assegna, invece, alla mitica mfallibi– lil,à. del -partilo, ch'essa chiama Stato, e del suo capo, la funzione di plasmare sul– l'assolutismo incont.rollabile delle sue pre– sunte dottrine la coscienza delle nuove ge– nerazioni. E' un dogma che si leva contro un a:ltro ; un'intransigenza che ,teme e respinge l'intransigenza con"orrente. Ed assistiamo cosl alle manifestazioni -più inattese di aberrazione polemica. C'è, •per esempio, Ciccio Coppola, - il diserto– re del)a trincea, che non avendo dato alla guerra, <Jome t1·agedia vissuta, il braccio e il sangue, dà per compenso alla guerra, come parola.il G. minuscolo, - che, ri– spondendo all'Osservajore Rom. a.no, prote– sta contro la possibilit'à cbe il consenso dato alla conciliazione venga interpretato dai fogli cattolici come « una qualsiasi e– ventuale connessa rinuncia degl'ilaliani a pensare con la propria testa, a compren– dere con la propria intelli$'enza e a giu– dicar.o col loro proprio giudizio anche sen– za il placet dell'Osservatore Romano». E dimentica, il giallastro imboscato, che _pro– prio la Tribuna, alle cui colonne cgh af– fida 1a sua IJlrOsa.,stampò su sei colonne, . a sintesi della filosofia poi iJtica fascista, il liLolo : « L'antifascismo è delitto di lesa nazione,, ; ehe, nello stesso giorno, l'Im– pei•o, riaffermava, con IDrulale ent,usiasmo, la tesi. scrivendo testualmente : « E' ora "di finirla con la vecchia fola democratica, ohe ciascuno ha il diritto di pensare con la propria ,testa » ; e che il fascismo con– sidera e punisce la Jiobertàdi opinione co– me un delitto contro la sicurezza dello StaLo. - Tra i due contendenti, non v'è dubbio che, in linea logica, la posizione di vantag– gio polemico spetta aHa Ohiesa. Questa non può accettare limiti a.Ila sua influenza nella vita della nazione, so non in quanto Io Stato, laico cd agnostico, ve la costringa. Ma allorchè i reggitori del governo aJrer– mano - come ha fatto Mussolini, nella sua relazione al patto lateranense - che, essendo il cattolioismo gloria e tradizione antichissima italiana, « Io stato ohe della nazione italiana è l'organizzazione giuridi– ca, rappresentante del suo spirito ed ere– de delle sue tradizioni, non è e non può es– sere ohe cattolico » la Chiesa acquista il diritto ohe Io Stato si conformi ,perfetta– mente ed interamente al suo insegnamento c pertanto si faccia $ubordinato e obbe– diente alle dottrine che da essa emanano anche in materia politica e socia:Ie. La contesa potrà. rallentare od affrettare attenuare od esasperare i suoi tempi e i suoi sviluppi ; aver soste e riprese. Non importa. Le cause c'he !'•hanno determi– nata sono insopprimibili ; ed hanno la lo– ro radice nelle disposizioni del Concor– oato, nelle mentalità e nelle finalità, tran– sitoriamente convergenti ma sostanzia.I– meni.e e defmilivamenle divergenti, che hanno inspira,to i sottoscrittori del patto. Dall'urto che si prepara in fondo al sac– co •dell'omicida, vengono all'antifascismo nuove ragioni d'inoitamento e di fede. Le forze dell'intolleranza religiosa e politica si contendono il dominio materiale e mo– rale del popolo italiano. Pur guidate da Lendenze diverse o da diversi interessi, es– se attuano un comune programma di rea– zione e di sopraffazione ai danni del paese, cui l'alleanza medievale del trono e dell'al– tare, sotto il segno sanguigno del !Htorio, nega ogni libertà di pensiero e di coscien– za. Riscattare l'Italia dal duplice obbro– brioso servaggio significa risolvere, di con– tro al fascismo criminale, alla monarchia spergiura ed alla Ohiesa simoniaca, il pro– blema integrale della nostra vita, naziona– le ed internazionale. A, C. -······-·······-········-·······-············--············-···· I documenti del pte/Jiscitissimo Una cireolare mandata dai_fas~isl! agli elettori ciel-la Spezia.: 11 Parti~o li anonale Fascista - Fascio di combatt~rnento de_lla Spezia - Ore 10 - Malgrado 11nostr? u~– vito v. S. non ha anc9ra vo~aito. Chi di– serta le urne è da noi. considerato come un Lradilore della Patria. » Un altro nia1rifestino della « Federazione Provinciale Fas.cisla Lunense : " !>IebiscHo fascista del 24 marzo 1929 -VtII-. Eg1·egio ConeHtadino, domenica 2~ mar– zo tuUo il Popolo Italiano sarà c1?,1am~to a consacrate con il suo volo la rmasc1ta operosa. delal Nazione, dopo un decenmo <li Fascismo. ]Ifa il Popolo Italiano )1a.gfa risposto, slrin 00 endosi ogni giorno più mtorno al suo Capo~ testimoniandogli con o_gmmezzo _la sua devozione, la sua 11lummala fiducia, ia sua cer~ezza nell'avvenire della Patria rinnovata. L'litalia vittoriosa dei nemici .c di se stessa. volgendosi a contemplare 1I trava– s-lio offerto ,tlla guerra. o nel dopo guerra, riconosce in Benito Mussolini l'artefioe mi– rabile e il precursore veggente della sua nuoYa grandezza. Domenica 2-i ogni cittadino, conformerà il mondo attonito ohe ci guarda e ci invi– dia, che l'Italia è fascista e ohe il fascismo è l'Italia. Recatevi aIJe urne ! Nessuno manchi all'appellò! Ricordatevi che la lista ha per noi un solo nome, perchè ha un solo significalo: Mussolini. Finalmente oggi il Popolo Italiano ha iI suo Capo e Io adora : perchè egli è la espressione più bella e possente delle sue grandi virtù e del suo ardore, perchè den– tro di lui battono tutte le sue speranze .e si assommano tute le sue glorie. Il plebiscito di domenica 24 non è che una tappa della marcia gloriosa, un'afi-0r– mazione del passato, una promessa per lo avvenire. La Spezia e la sua provincia daranno, io ne sono cer:lo, la prova del loro patriot.ti~ smo e della fede n_elle nostre fortune d1 domani. Coloi·o che i:tise,•tano le umc saranno o.a 110i considerati come h'aditori della l'atl'ia. La Spezia, .Ji 20 marzo :1929. Jl segretario feaerale 1 lTALO FOBCH!. "· LA LIBERTA Il Vaticano aveva domandato ll'on. Orlando di trattare per la « Conciliazione >) e non parlava d'indennità èdiprivilegi Un articolo dell'on. Orlando scritto per la Salurday Evening Post, accenna alle t,·attativc corse nel 1919, pci• iniziativa del Vaticano col governo italiano per la « so– lu.:;ione della q1wstione romana ». Dopo l'intervento dcll'on. Nitti, il quale ha affermato che. mentre egli era a capo del governo il Vaticano gli domo:ndava molto meno di quanto Mussolini ha dato, ecco ora l'on. Orlando che afferma la stes– sa cosa. Dopo aver fatta la storia deUe trat– tative illiziate mentre l'on. Orlando era a Parigi, l'ex presidente del Consiglio narra che monsignor Ceretti gli presentò uno schema, fii-mato dal cardinal Gas11ai·1·i, che si 1•ife1•ivaai pwiti v>·incipali de l'accordo. " li suo significa lo corrispondeva a quel– lo dell'accordo concluso ora, nel febbraio :1929,e cioè conferiva il carat:tere di Stato con sovranità e indipendenza internaziona– le al recinto del Valicano, con una certa tendenza, ,però, ad imporre una limitazio– ne di confine. Devo aggiungere che nessuna allusione era fatta in quel documento e nell'illtervista ad una contribuzione finan– ziai•ia do. parte dell'Italia, nè ad alcun e– mendamento al suo sistema legislativo ca– pace di csericitarc un'influenza sulla leg– ge comune. Vi era soltanto un accenno ge– nerale ad una convenzione che avrebbe dovuto successivamente 1•egolare i ra'l)por– ti con la legge ecclesiastica. Io dichiarai di accettare questo schema, nel principio, " cioè come base di disous– sione », e di limitare le mie immediate ri– serve al suo contenuto, rilevando l'incon– veniente di domandare una ulteriore esten– sione del territorio attualmente occupato dal Vaticano. Feci osservare che l'aggiun- ta di poohe migliaia di metri quadrali non avrebbe in alcun modo mutalo le cose, ma avrebbe potuto far sorgere delle dif– ficoltà. liii ricordo che mi servii di un esempio che monsignor Cerrelli riconobbe essere ~olto significativo. Dissi che la que– stione inipor tante er-a di stabilirc se do– vesse o no esistere lo Stato vaticano e che le sue dimens"ioni, più o meno grandi, era– no di piccola importanza « cosi, come nel éampo della giologia, im microbo ha _il di– ritto di essere chiamato organismo vivente quanto un elefante"· ~Ionsignor Oerrelli riconobbe la validi– tà dei miei argomenti per il rinvio di una conclusione, o ci accordammo che il pro– blema. sarebbe stato di nuovo riesaminato. II 10 giugno lasciai Parigi per non ritor– narvi più. II 19 del mese m1 presentai poi alla Camera dei deputali, e, nello stesso giorno, provocai il voto che, mellendo il 1nio Ga,binello in minoranza, determinò le mie dimissioni e la fine del mio governo. " E due. L'on. Oralndo, dopo l'on. Nitti, dimostrn come il Vaticano non avesse osa– to neppure domandare qiwnto ha preteso poi dal « duce » imperiale. E' di oggi, del 1·esto, l'intervista conces– sa dall'arcivescovo di Galilea, minsignor Hajjar : « Il Concordato è tin vc,·o trionfo per la Chiesa. S. S. il Papa ha preso quanto ha domandato» e ha « rifitttato un territorio di 15-20 mila abitanti offei·– togli ». lt « duce » vuò fare il Napoleoncino per le sue 400 comparse, può far stampare in libro il suo discorso, ma la verità innega– bile della resa a discrezio11e dinanzi agli svizzeri dei papa resta eterna e inesorabile. ····--··········--··-----------------------------------·-------· « Là più comphtta felicità>) <{LO SBILANCIOMMERCIALE)> --------►-<··-------- Dodici miliardi? I bollettini fascisti non nascondono più Ja preoccupazione pel continuo peggiora– mento della bilancia commerciale. La Tri– buna in un articolo dice che " le male lin– gue posson star ,tranquille : a fine 1929 il -deficit della biiancia commerciale non sarà di dodici miliardi. (Ma si parla, dun– qtie, di 12 miliardi 1) Bisogna far per tem– po e subilo giustizia di alcune false argo– mentazioni che si ripetono qua e là e che trovano in parte anche l'onore della stam– pa. Farne giustizia perchè nel lo_rq otti– mismo facilone sono addormenlalr1c1, ten– dono a far stagnare le cose sul punto ~n cui si trovano e inducono la grande op1 7 nione pttJ:ibl_ic:i: n errori di apprezzamenti permc1os1ss1m1 ». . . Gli errori di apprezzamenti sono : d1 cre– dere che Timanga più roba a disposizione del mercato interno e a basso prezzo (Se qualche genere è ribassato di prezzo, dl!n– que 1a causa è tutt'altra che dovuta ad m– tervenli o benessere, ma a fenomeno mo– mentaneo della crisi che non può durare. Inoltre : illudersi sul deficit pensando al deficit cronico dena bilnncia commerciai~ italiana. Primo : il deficit non è stato mai di' queste soaventose proporzioni. « Secondo: altri si trastullano, nella co– moda teoria delle forze di compensazione. Ammettono il danno d'avere una bilancia commerciale perpetuamente in def~cit, 1_1la ,pensano che in fondo questa è la s1luaz10- ne da decenni e decenni e che essa è stata sanala totalmente .anno per anno dalle ri– messe degli emigranti, dai noli, dal movi– mento dei forestieri, eccetera. Il che se è vero pe1' il passato, può esser meno vero oggi. E può ncll'.av1!enire divenire, P~!' cori– dizioni generali di cose, sempre 71m d1.f- ficae. . E poi a questa seconda. categoria d1 ot– timisti o'è da far riflettere, è strano co– me molti siano in ritardo sugli avvenimen- 1.i: 1) che il movimento emigratorio ita– liano ò sceso dal mezzo milione di avanti guerra a meno di centomila ogni anno ; 2) che a mano che gli anni passano e cho quei primi emigranti si sentono I?iù di– staccati dalla patria, se non per ammo al– meno per inte1•.cssi,prcfcri~oono investire i loro risparm'i là dove_ vivono.; _3) _che dalla roerra in -poi per ciò che s, nfer1sce ai noli c'è un elemento niente affatto tra– scurabile ohe entra in gioco e_che si o_hiam~ marina mercantile !I da carico degli Stati Uniti, la quale rprima non ~sistev~ ~d or~ ,porta la bandiera stellala m butti I mm·1 del mondo." Lo scrititore fascista non dice che le ri– messe degli emigranti non vanno più in GliAFFARI VANNO BENE INITALIA Le seguenti società riducono il loro ca- ipita~c: . Banca Commerciale Triestina, Trieste, da 100 milioni a 80 milioni. Istituto chimico Sanitario, Torino, da i.620.000 a 1.0l!0.000. s. A. Spiaggia di Lignano, Udine, da 600.000 a 300.000. S. A. Fabbrica !italiana .ArLiooliMetalli– ci Verona, da 1.000.QOO a 50.000. ';La riduzione del -capiLale della b_an~a Triestina è particolarmente grave e 1~d1- cativo. Nell'assemblea furono annuncialo le dimissioni del consigliere comm. dot– tor Erminio Brunner ... per motivi perso– nali si tratta del suo gravissimo dissesto che 'avrebbe un passivo di quasi mezzo mi– liardo I Un allro impressionante disappunto, chiamiamolo cosi, è qu.ella della Banca Iii.alo-Britannica,. della quale fu arrestato il persona,Ie di direzi_one ~ Roma. La stam– pa in Ila:lla ebbe ordme d1 lacere. Pare che il trust bancario londinese di cui la banca era flliazione sia intervenuto a riparare la marachella italiana. La grave crisi dell'industria dello spettacolo Jn una riunione tenuta a noma - riferisce il Cori'iere della Sera (iO maggio) - " tutti i clctcgalidei diversi grnppi (lirica, drammatica, operctla. cinematografoe atoni) sono stati con– cordi nel riconoscere la qravUll,della crisi elle oggi attraversa l'industria dello spettacolo In Italia ed hanno prospettato la necessiià urgente di ottenere sgravi fiscali, riduzioni ferroviarie e dell'energia elettrica, nonchè altre provviden– ze particolari •. )la a fronteggiare la grave crisi dell'indll– sll'ia dello Sl_)Cllacolo cl YUOIben altro che qunlche riduzione del pesi Oscalle delle tariffe ferroviarie, giù.del resto dl!Ociliad ottenersi.. Cong11affari che ,·anno a rotoli, con gli stipen– di e i salari mlserabilld'oggi, ben pochi sono gli ilaliani che posson spender soldi per i diverti– menti. E percio', fln cho non cesserà di spirare ratualc vento fascista ... di miseria, lo sale dogi! spctlatori resleranno quasi mote. « La più compiuta felicità » : 856 fallimenti nel 1920 e UNDICIMILAnel 1928. Italia da quando il fascis·mo e al potere, perchè l'ital'iano emigrato non ha fiducia nel fascismo dilapidatore e perché i dieci milioni di italiani all'estero, che vivono in liberl,à, possono manifestare il loro an– tifascismo. E se - per i noli - vi è la marina mer– cantile da carico degli Stati Uniti si do– manda perchè iJ governo fascista ha con– segnato al capitale americano - cioè alla marina degli Stati Uniti - le compagnia cli navigazione italiane, vendendole - co– me le altre industrie - per avere dollari e s9ste~ere una l?azzesca p.otitica di presti– gio d1 un pa11L1lo che sta uccidendo una nazione. Lo scrittore fascista della T,·ibuna poi si rivolge a coloro che si consolano col deficit della bolancia commercialo della Francia e dell'Inghillcrra, facendo notare che l'In– gthillerra trova il suo compenso in un im– pero e la Francia nei suoi invesUmenli, perchè_ « h!1, ricostruito_ la sua posizione bancaria rimettendola m polente efftcien– za espansiva e ristabilendo in gran parte la sua situazione di banchiera d'Europa.; le investizioni di capitali francesi all'este– ro in questi anni sono state rilernntissi– me ». Come si paga, in Italia, questo sbilancio che aumenta in modo terribile? « II mini– stro delle finanze, ·nel suo discorso di Pa– lermo ha denunciato il fatto che si è co– stretti, per saldare il deficit 1928 a ricor– rere alle riserve di monete pregiate. Si è dovuto insomma intaccare i capitali. " Queste monete pregiale sono l'oro pro– veniente dai prestiti fatti per assicurare il lasso delal lira ... E il ricavalo dei de– _biti affonda nel deficit ... Naturalmentc )o scrittore fascista. parla a frasi mozze e, in ullimo ,fa la sua sparata : osare. Osare che cosa ? " Osm·e la i·ico11.q1dsta di quel che si è perso iii questi anni, osare la conquista di nuovi e più difficili mercati, osare anche nei primi tempi di lavorare in perdita abbandonando la menlalilà dei subiti gua– dagni. E questa dove precedere ,tutte le allre. Le più perieLl.e soluzioni tecniche rischia– no altrimnti di restar vane. » . Osarc col « credito, trasporti, organizza- 1.1oneportuale » - ma non aveva risolto tutto ciò il fascismo, migliorandolo ? - pc,· rièonquistare q1teUo che si è pei·so. Ecco le... conquiste fasciste. Oh I non c'è ohe il popolo italiano cito ha il dovero e il diritto di osai·e. Osare per– liberarsi dai suoi traditori e dalla sua ro– vina, morale e materiale. Fa8CÌsti previdenti che tJogliono metters'i al sicuro in caso di cambiamento del regime Sono stati arrestali e mandaii a domi– cilio coatto alcuni fascisti di Noceto i qua– li, in un coni.ratto d'affiUo stipulalo col ,principe Carrega avevano domandato la ins~rzione di una clausola, secondo la qua– le 11contratto sarebbe stato garantito ... in caso di eventuale cambiamento di forma di governo I Raga33ieraga33esen3aIauoro Da una statisLicadel librelLIcli !aYOro, rila– sciati per l'ammissione. dei ragazzi e clcllcdon– ne minorenni nelle fabbriche. pubblicata nel Dollettiho àel Lavo1·0e della Prevlden;a Socia,. le, risulta olio "i limiti di et,\ di occupazione al laYoro della maestranza minorile lendono praticamente ad clevarsipcr modo che in quasi tutte le regioni l'età media di assunzione nelle fabbriche è per i ranciulll e le fanciulle dai i4 ai 15 anni », mentre la legge stabilisce solo ret.'l.minima di i2 anni. So questo fosse segno di più elevate condi– zioni socaili noi no saremmo lieti. llla non è co– si', purtroppo. L'elevazione pratica del limite d'olà di occu– pazione dei ragazzi e delle ragazzo - due o tre anni oltre li limito legale - dimostra quan– to sia diventata scar;a In Italia la rlchiesfa di mano d'opera. Negli anni decorsi, infau.i, nelle zone industriale d'Italia, apllena raggiunta la età lei[alei giovanetti e le giovanetto richiede– vano 11 loro libretto di lavoro e trovavano oc– cupazione; spesso bisognava anzi, cho i muni– oipl, organizzazioni proletarie, ispcttorati del lavoro usassero la massima energi:>. per Impe– dire l'entrata nelle fabbriche in frode, prima del :12anni. Ora invece,le industrie avendo ri– dotta la loro 1n·oduzlone tanto da esser costrette a lasciar disoccupatimigliaiae migli.tiadi ope– rai anziani,la necessità ed il numero degli .tp– prendistl diminuiscononotevolmenteo i ragaz– zi o le ragazzo trovano occupazione solo con molta di!Ocoltàe assai tardi. Eù ceco cho alla statistica ufOciale dei disoccupati - degli o– perai cioè cho già laYoranoe che sono rimasti senza lavoro - devono cosi' aggiungersi le migliaiadi ragazzi e di ragazze, lo età legalo cli lavoro, ohe di lavoro non ne trovano. E poiché, nell'Italla imperial-fascist.a,le scuoio popolari non vanno nella maggior parte dei comuni ol– tre la quaria classe elementare o mancano gli i,titnti postscolaslicidi ricoYeroo di oducaz10- no professionale,do,·c stanno tutll questi figli di proletari dai 10 ai 11, o ai :15anni ? Oziando per le st1·adee per le piazze ... F,' lo spellacolo umiliante che oJl'ronoora i villaggi ccl i borghi Italiani. C'è sempre genie in giro come ai di' di festa... ~la è gente lacera c triste, miserabile e scontenta. llU!ND~ IL HITRUT~ Ili MfITE~TII i~~MPARIR!' DU TmIN~ 1 (Una scena al confine) Un collaboratore, ohe non è neppure un politicante, scrive su Libera Stampa di Lu– gano un articolo sulla situazione falla ai Licinesi che hanno da fare con la frontiera italiana. Sembra che questa non potrebbe essere più molesta per ·I'lnsolenza del vi– cino fascista, rodomonte c spaccamonta– gne dall'aria di conquistatore e che tratta co~c se già avesse conquistato con le ar– mi il Canton Ticino e l'avesse annesso alla terra del Littorio. Dal detto anticolo, stralciamo questa ca– ratteristica scenetta di genere, cbe non po– trebbe essere più viva, più suggestiva nel– la sua evidentissima realtà : La scena avviene in un piccolo villaggio ticinese di frontiera. Davanti ad una oste– ria si ferma un'auto; ne scendono alcuni signori, entrano nel locale e comandano una bottiglia. Ma uno di essi fissa iI suo sguardo, indignato, sopra un ritratto di Matt-cot:ti appeso alla parete. Fa l'alto di straipparlo, ma si trattiene e chiede, in tono padronale, all'oste : « Non avete ver– gogna di tenere nel vosLro locale quel ri– i.rallo ? Toglietelo e datelo a me. » Mera– viglia dell'oste (non è neppur sooialista) che risponde ; « Il ritratto rosta dov'è. » Replica dei signori : « Datecelo e vi faccia– mo un regalo » e fanno l'atto di prendere del denaro dal tascb ino. L'oste tiene duro e dice che nel suo locale è libero di fare come gli pare e piace. I signori si allonta– nano ma ritornano poco dopo irisistendo. Inva~o. Prima di lasciare definitivamente il locale uno esclama : « Quando verremo noi I talia:ni e saremo frntelli ed un popolo solo non si veclranno più di tali ritratti'» ; e si allontanano. Fra quei signori c'era un funzionario della polizia italiana. II collaboratore della Libera Stampa si limita ad annotare : « S~ l'oste o qualche cittadino presente avessé· reagito _ge!Jt.ando fuori del _loc~Ie quei provocatori ne sarebbe nato ... m m– cidente diplomatico e si sar-ebbe dato torto a noi Ticinesi. » Questa è la giustizia di questo mondo... fascista. Un emigrato politico italiano ferito a Moàane e con•egnato alla polizia fascista Il Petit Datiphinois, J'(Euvre, il Quoti– d·ien, la Volonté hanno pubblicato la se– guente notizia : « II 15 maggio l'ita:Iiano Giacomo Ariau– do che lavorava come meccanico a llfarsi– glia era stato trovato nella stazione di l\Io– dane, sotio un treno, col braccio destro schiacciato. Egli era in possesso di un passaporto scaduto e dichiarò che era sta– to costretto a recarsi in Italia, e non a– vendo potuto ottenere )a rinnovazione del passapo!11.oaveva fatto il viaggio aggrap– pato sotto un vagone. Per la stessa ragio– ne era ritornato in Francia con lo stesso mezzo e, arrivando a Modane era stato fe– rito al braccio per l'urlo violento di un vagone. Essendo lo stato del fcrilo grave e l'am– putazione necessaria le autorità francesi d'accordo coi funzjonarii italiani, dopo la medicazione a Modano, hanno fatto partire dl Giacomo Ariaudo per Torino col diret- tissimo Bordeaux-Milano. Questa. notizia ha. prodotto una viva e– mozione negli ambienti degli emigrati an– tifascisti italiani i quali si domandano co– me è stato consegnato alle autorità fasci– ste, nelle condizioni in cui si trova, que– sto disgraziato emigralo politico. La Lega dei Diritti dell'Uomo si occupa dell'incidente. » La spese del plebliscito In data 13 marzo 1929 (anno VII...) il Direttorio della Federa:ione Provillcialc Fascista dei Commercianti di Milano (se– de in Via Ruga.bella n• 9) inviava a tuLii i propri soci la segu!mte circolare : « Egregio Collega, D'ordine ciel Presidente della Federa– zione Provinciale Fascista dei Commer– cianti di Milano, comm. Bonomi, lutti gli iscritti al Sindacato debbono versare un oontri 1 buto per il Plebiscito del 24 marzo :1929. La quoLa minima fissaita per i Signori Commercianti ... (segue l'indicazione del ra– mo di commercio) è di lire tOO ed il ver– samenl o deve essere effettuato entro ve– nerdì i5 corrente al Presidente del Grup– po... (segiie il nome d-f!lPresidente) il quale rilascier'd. reg_olare ricevuta. . . Do'b"niamo mformarla che per d1spos1- zionc ricevuta saranno trasmessi alle Su– periori Gerarchie i nominativi di coloro c,he non adempiranno al loro dovere. Saluti fascisti. IL DIRE'M'ORIO. n La cuccagna L'ex amministratore della Banca di Cre– dito di Cuneo, cavaliere G. B. Silvestro, ò stato mandalo al confino ,ll8l' tre anni, per aver ritirato i suoi depositi prima del fal– limento dclla banca e per aYer riflulato di contribuire per « attenuare la perdila derivante ai risparmiatori dal disscslo » e di garantire il concordato. '.l're anni di confino .ai bancarottieri. Un tempo si andava in galera. Vedete, dun– que, c~e la nuova legge f~sci~ta _ha ~imi– nuito, m qualche campo, 1suo1 rigori ... Appello ai Giovani In visla de.Ila costituzione di un aggrup– pamento giovanile (artistico, sporlivo, ri– èreativo) por Parigi e vicina banlicue, a inizio di una azione estesa agli altri cen– tri d'òmigrazione in Francia, i compagni ed amici che hanno figli d'ambo i sessi ed avessero conoscenze fra la gioventù italia– na della· regione, ed i giovani amici lettori della Libertà, sono invitati ad inviare no– mi ed indirizzi d'..\]rgenza a : G. Gambini, che;; Concentration Antifasciste, 103, ruc , du Fmiùou,•g Saint-Denis - Paris. Indicare l'olà e le particolari predisposizioni (Canto, Mttsica, llccitazione, Sport, ecc.). Prossimamente sarà convocata in Parigi una apposita riunione. Amici antifascisti, giovani emigrati, che intendete lottare pi-a(icamente contro la in[iltrazio-ne {04.cistç. all'estero, rispondete al 'apz1ello. \%%e o %% $ %%%%%%' e e o$ o%\% ,$5 NON DIMENTICATE LA SOTTOSCRIZIONE PER « LA LIBERI A' >) 26 MAGGIO 1929 + Ecco un bel branco di a giornalisti • littori messo In agitazione dall'aMetta primaverile e concordataria ; cornate furibonde. I signori ca• merati del clerlco-!ascismo o del fascio-cleri• callsmo polemizzano.Anzi !anno finta di pole• mlzzare, perchè i pastori stanno bene attenti a mott.ere- se le cornate comincianoa far ma. Io - l'ordine nel branco mandando i canl. Cominciamodal più grossl. Don Ciccio Cop~ pola, li gran Ciccio del nazionalismo ltallco. Don Ct scrive al caro Forges, direttore dell'ex Idea Naz!onalc Inserita Inesorabilmentenell'ex Tribul!l.l, lamentandosiperchè l'OsservatoreRo, mano « con lnsollta vivacità polemica » - eh l la primavera : maggio ohe scuote I cuori... - or!Cicaun brano del suo articolo La Oroce c. VAquUa. Chtstc s0' cos' 'e pa:::e : Intatti anche noi siamo esterrefatti : l'Osservatore Romano legge gli articoli di Don Ci ? Ad ogni modo rndiamo cosa vuole li Ciccio: egli, come al solito, rivendica la paternità spi– r,tualo - la maternità è di Rocco: il fascismo è figlio di pochi, ma borbonici genitori - di quanto il fascismo ha !atto da dieci anni. Poi dice che egli, Don ci, non fa " confusione.tra la politica estera di un paese e la missionespi– rituale della Chiesa cattolica nel mondo• con– fusione che condanna.. nella politica francese, llla dove Don Ct diventa grande e spassoso oome il pq:zaricUo è quando mostra i denti al· l'Osservatore: questo " si pone da un punto di vista dogmatico, lo - io, Don Ct - da un punto di Ylsta storico (All'anema d' 'a paJ.Ur, Don Cl... ) I,,'Osseravtorc - ohe per vocazione o per destinazione devo parlare da teologo - non puo' evidentemente ammettere altra tesi da quella della assoluta originarla identità tra cristianesimo e cattollcesimo e della assoluta. indipendenzadel cattolicesimo- appunto per– chè verità rivelata - dal génio romano e lati– no"· Non solo, ma l'Osservatore • mostra dl confondere ra:;lonalismo e ragione » e !a • con• fusione tra Il caldo unanime, convintoconsenso dato dal popolo Italianoalla Concl!Jazlone una 9:Ualslasl eventuale connessa rinuncia degli lta– hanl a pensare col loro proprio giudizio anclle sen1.a !I placet dell'Osservatore». Una slm!IQ confusione farebbe « fal,a)mentcrisorgere l'an~ ticlerlcallsmo ». Don Ct è bello ! Non solo risorge l'anticleri– -0allsmo,ma aumenterà l'antifascismo, caro il gran Ciccio,appunto perchè Il popolo italiano non rinuncia a pensa.recol suo giudizio,ànchc senza Il placet di... Mussolini,oltre che dell'Os• servatore. Ad ogni modo son cornate fra l castrati del gregge. + Ecco il Oero Momento elle, a cornata, cor 0 nata e mezzo.Se la prende con la Tribuna, coI Tevere, col Popoùi di Roma e con la Stampa: " E' un bel pezzo,cliclamocon !l'anchezza,cho non si oarlava più un lin\ruagglocosi' espllcl– tamente protestatario, cosi sostanzialmente:m, ticattolico.Le poche volte in cui l'antica formu– letta deJJo « stato etico » cara al parentado di Croceo onoratamenteaccolta nella società Idea– listica più o meno assoluta, s'era proposta di affacciarsi alla ribalta del tempi nuovi, l'aveva tentato per vie cliciamocosi' accademiche• o aveva passato " Il contrabbando con mezzimo– desti e timidi• sotto il naso dei « doganieri ge– nerosi"· Ma ora è l'ora di Onlrla,impone il .~fomcnlc;; perché « lo Stato clico per se stesso non puo' esistere » porcbè « sorge dai ceppo della Ri– forma e del libero esame ». Tremate, ma è cosi'. Allora,dice Il Momento "vorremmo dunque ohe ci si decidesse una volla per tutte a rinunciare allo Stato etico por uno Stato di nome più sano e più sacro e cioè Stato cattolico. I dialettici (ma non si tratta di un solo ?) ci han capito a meraviglia». Qui fa cornata ci sembra dlrlLla.Il Momento dice che lo Stato principi morali non ne puo' avere. E per quanto riguarda lo Stato fascista l!a ragione da ,endere. E soggiunge che lo Stato puo' " riverberare • principi morali "o promuovorne la pratica». Cioè quelli cat.lolici. I !àsolsti insomma, non aYevano compreso il Conconrdato.éra <l 'giornali clericali lo van.. no spiegando ai • dlalcttlcl• ovvero • ma non si tratta di un solo ? », a1 solo -dialettfooche fornisce I dischi al grammofono ·vaoe d,tll i,.,, dronc del littorio. E son senza creunza,questi preti. L'Avvenire d'Italia sghignazza: « I melancontcidello • Sta– to etico"· A questi melanconici fessi i padri gesuiti stanno tirando le orecchie. Che cornate, signori miei,nel gregge lltt-0rio l + Poi cl sono anche gli arcivescovisguinza– gliati all'estero, incaricati di concedere Inter– viste sul trattato vaticanesco-fasoistae di far sapere perentoriamente ~he il papa ha messo nel sacco il formidabile « duce •. Monsignori dio lo perdoni, Hajjar, aroi\'oscovo di Galilea. lla voluto dire ad un giornalista che il Concor– da to è e un riccotrion!o per la Chiesa.Sua San– tità il Papa ha preso quanto ha domandato. Gli avevano otterto una circoscrizionedi 15 a 20 mlia abitanti, dovo Sua Santità poteva eserci– tare Il potere temporale, ma l'ha ri.tlutata,per– chè, quanto desidera è la libertà della Chiesa di comunicare con tulle le nazioni. Voi non Ignorate clic il S.'S. Benedetto--:..v di santa me– mo1•ias'era lagnato durante la grande guerra che la sua corrispondenzaera aperta dalle au– torità civili. Era veramente prigioniero.Mentre ora la Città papale è indipendente dal territo– rio italiano. Il Vaticanonon è vtù hi Italia. Il Vaticano ò 1>adrone In casa sua. Il Con0-0rdalo è un vero trionfo... Il trattato del Laterano com– porla il riconosclmenl-0 del codice ecclesiastico da parte dei tribunali dello Stato Italiano ... » .\ltro che ,,Sta1o etico » e " nulla al fuori dello Stato" I Poi e·~ l'affare delle lettore durante la guer– ro. Ah I perchè non l'hanno fatto prima, l'ac– cordo ? MonsignorGerlacb sarebbe stato fell• cissimo. + Entra in lizza anche la Stampa. Cornata fuori ordinanza : parla bene perfino di Cavour,• o llssicura che lo Stat-0- sarà auello • etico " stavol1a- non ha neppure • immaginato che potesse rinunciare soltanto a qualche apparenza di sovranità"· PoYcretto; non lo lmmaglnaya. E badiamo bene ; " Non si puo', infatti conce– pire uno Stato sorto da una rl\'oluzionc,e elio vuol essere totalitario, cho viYa, come di ri– verbero o di riflessoo di accattonaggiomorale, prendendo a prestito dn altri istituti le idee cho riguardano la moralità, la ragione della Yita civile, il dovere, il fine dell'uomo su questa terra, ecc., ccc. " E " il Concordato ,·a attuato con giustizia e con equità o senza nessuna cli quello illusioni funeste cho pensano a situazio– ni spente por sempre nella coscienzamoderna•. Dum l E allora questo stato tol,aJitarioperohè ha dato mezzaRoma.due miliardi, Ila fatto del diritto canonicola legge dello Stato, eco., ccc. ? Ln parola al Momc11to, per dio ! Queste cornate tra castrati ci di\'ertono un mondo.L'aria di maggio e la \'oce dei due pa– stori, quello col pastorale e quello col manga– nello, li eccita. ~In - state bene sicuri - si tratta di una polemica fatta con l'c:i;equatur bisogna far Yedere,agli italiani ohe son rimasti allibiti dinanzi al Ycrgognosomercato - che i fascisti non molla110 dinanzi alle pretese olc– rioali. Ma hanno mollato tutto, tutto, pederasti– oamonte. + I-1 signor Luigi Villari nella Nuova Antolo– gia mostra il Oero pentimento fascista per la campagna condotta tempo fa dal Popolod.'ltaUa e nitri Imperi contro I turisti. La verità era la morale della favola dell'uva ,,acerba • della ,·olpe. Visto, tuttavia elio con le cattive i turi– sti non si commuovevano,ora sl tenta il mezzo opposto,e il signor Ylllari fa la guida di alber– go. Per lo svlluppo dello Industrie italiane è augurabile, dice il Vlllaro, ohe g!l stranieri ven– gano in llalia e ne ammirino I progressi. • At– flraro e trattenere i turisti è, quindi, una forma di patriottismo." i\la il Villaro noia olle anello nei graudi alberghi ~I mangia male - è wro ; dove si mangia bené è soltan1-0 nei fasci - o « l'esagerazione dei prezzi nel :1926-27 n spa.. Yento'i forestieri. i\la ora sarebbe tulio modificato, assicura 11 Villaro, e gli stranie1•ipossono andare in Ita– ila. Tanto per salvare la dignità Imperlai~. il Villaro propone questo compromesso: • Biso– gna cho lo straniero abbia l'impressiono che, senza avere bisogno assolutamente di lui, noi lo accoglimocordialmentecol desiderioohe con• sen·I un buon ricordo del s_uosoggiorno». Locali uso industriale, 240 metri guadl:'ati nonchè locali per uso ufficio nd affittare a partire clal primo Giu– gno p. v, Indirizzarsi al signor Salvi, 16, Rue de la Tour d'Auverguc Paris (IX),

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