la Libertà - anno III - n. 19 - 12 maggio 1929

t2 MAGGIO 1929 t.A LIBERTA' ILVATICANO C NTRO L'ITALIA ma che Vostra Santità. non ritornerà più in Roma. Ohe se la sua partenza suscitas– se una guerra, per esempio dn. parte della Francia, la I\eligione vi perderebbe im– mensamente ... M,i che il Papa non si fac– cia illusioni. Partilo che sia non Lornerà più in Roma e la Santa Sede soffrirà una. terribile scossa. » I TRENI ARRIVANO INORARIO ... Leone XIII pensava ad una guerra per riconsegnare il popolo italiano alla reazione Fallita lasperanza delsuccessori nella vittoria degli Imperl Centrali, PioXI barealizzato 1lsogno con la-guerra civile Il senatore Salala continua nel Corriei·c I E poi : « Solo può dirsi subito che nelle della Sera le sue rievocazioni storiche sul~ agitazioni per 1a minaccia di un conflit.Lo, la «questione romana» rievocazioni che co- nel qml'le sarebbero state implicale, nalu– sLi:Luiscono,anoho esposte nei modi vo- ralmente in campi ostili, ILalia e Francia, 1uLi e tendenti alla glorificazione del pat.to il dissidio Lra l'ILalìa e i) Papato fu fall.o del Laterano, il piµ grave allo di accusa giocare pericolosamente, quando non siasi contro il pallo stesso. corso addirittura il rischio di v-eder spriz- Lo storico fascista ha un incarico : quel- zare proprio da tale dissidio abilmente lo di far risu1Care che il Valicano costi- sfruLtaLo, la favilla dell'incendio. Lo di– tuiva il l_)ìùi;rande nemico dell'Italia, e plomazie durarono gran fatica ad ìmpedi– quesLa immic1zia tenace, che non Lrascu- re il peggio. » E persino l'ambascialorc. rava nessun mezzo per nuocere, poteva d' Austria dava consigli di prudenza al cosLiLUireil più grande pericolo per la na- 1iapa l zìone e per lo St,aLoitaliano. Il fascismo, Naturalmente questo slorico fascista che quindi,realizando un accordo col Valica-- deve cercare di far apparire i falli nella n~, si sarebbe reso benemeri~o dclli_ipa- f~ri:na meno ostile ~I Pap_a,to,acçusa Crispi Lr1à, perchè avrebbe placalo 11n~m1co. ~1 mt_olleranza e d1 c_aLLiva _pol_1L1ca verso Ora è vei,o che lo storico fnsc,sLa non 11Valicano. I IaudaLor1del cr1sp1smo 1 qum– ha bisogno dì ricorrere a nessuna abi- dì, oggi rinnegano l'uomo esa!LaLofino a lilà per far risaltare l'inimicizia del Va- ieri perchè diceva al cardinale Hobenlol1e, ticano oon:Lro!'.Halia ; sono fatti che l'in~ afflnchè questo comunicasse al papa : « Si daginè più superficiale fa rìsa!Lare in mo_- . parli_i di pa!·Lenz~.~e Vostr_a SanUl~ vuol do inequivocabile, ma è pur vero elle 11 tparL1re, egli (Cr1sp1) non s1 '?PPO_rrae· !a fascismo « imperiale » di fronte a que- farà accompagnare con LutL1gh onon ; sLa inimicizia val.ìcancsca - che tutti i governi pas~aLì, da quelli della destra a ·X· Trent'anni dopo'"!;:;' guerra scoppiava contro gli Imperi Centrali. Gli Impori Cen– trali, in dichiarazioni pubbliche. avevano affermalo che. in caso di vittoria avreb– bero ricosti,tuilo il potere temporale del Papa con 1in te1Tito_i·io11g1wlea quel-lo dato dal fascismo e con una indennità di poche centinaia di milioni. L'Hai ia doveva ~arantirsi conLro lo ma– novro del papal.o aomandando nel PaLto di, Londra l'esclusione del papa da qualun– que Lraltat.iva. Anche questa speranza del papato nella guerra con1.ro l'Italia, falliva per la vittoria degli alleali. Ed ,P,cco che nel i922 la guerra civile, arma,ta dalla monarchia, dagli agrari, dal– l'alla banca o dal clericalismo, porta Mus– solini a noma: finalmente il 1iapato al.tie– ne quanto aveva domandato ai nemici di Halia e il fascismo «imperiale» dà al pa– pa quanto questo voleva ottenere dalle ba– ioneLLedi stranieri che dovevano annul– lare l'indipendenza e la libertà italiana, Anche nelle siesse rievocazioni addo– mesticate di storici fascisti. i falli risul– tano accusatori. Tanto che lo stesso cardi– nale segretario di Stato, dopo queste pub– blicazioni, accenna pul:Jblicamcmteal... pa– LriotLìsmo del Valicano. L'indignazione ù come il 1·imorso: si alimenta della propria pena. Quando gli argomenti sono nuovamente messi in o– pera, ed incalzano ; quando i ricordi, quan– do i timori si risollevano e l,umu!Luano nella coscienza, non ci si acqueLa più. E tuUa la moltitudine d'idee, dì falli, di im– magini, ùi parole, sospinge Yerso la stessa evidenza, Yerso la stessa condanna. Come può questa genlc, che inlorno a noi in Europa compie ad ogni geslo un al– ·to obo ò antiletico al mostruoso assurdo del fascismo ; come può questa gente non sentire lo stesso fervore di sdegno ? 'E che quesla gente va in Italia, vi vive, lespii·a, vi godo il sole e il mare sulla Ri– viera, i pulpiU e )e porte e lo l.orri spiri– tualizzati dall'arte più gaia, in Toscana, e continua a ,parlarvi senza disagio, Lutla la JnLegriLàdel proprio pensiero, onde il sen– so di questa barriera fra due mondi, che per noi esiste alle porle d'ILalia sulle Al– pi, non riesce a comunicarvi. C'ò Gorki, laggiù a Sorrento. C'è J?ritz von Uuruh, poeta della rivoluzione e della repubblica, a Rapallo. E LuLtigli altri scrìL– lori, giornalìsl.ì, poliLìcì, portano indistur– bati nello splendore e nelle quiete de.Jla penisola la propria anima operante di Eu– ropei. Scrivono e ricevono libri. Ritornano al di qua delle Alpi per riprendere l'azione democratica. In Italia hanno goduto il sole. que'lla della sinistra del compromesso a– vevano cercai.o di attenuare salvando almeno la dignità di uno SLaLoe l'indipen– denza dì una m<zìone- Ila compiuto rat– io più « rinunciaiario » che governo im– belle e Yile a-vesso potuto pensare e rea- WickmanSteed·e la Conciliazione L'Italia è dolce per gli Stranieri. L'Ita– lia è ospitale per t.uLLi (i Lrenì arrivano in orario ...). L'ILalia ò proibita soltanto agli ILaliani. Anche coloro che vanno in ILalia per cer– carvi la visione del regime odioso di cui sanno, rimangono delusi. Salvio gli alpini– sti che sì adirano dì non poter varca1·e la fronLiera liberamente, in nessun punto -delleAlpi fra i posti disLanLidi Lransito sor– veglialo, e che devono quindi anche in Sviz– zera, da Zermalt o da Pontresina, rinun– ziare alle gite per non sconfinare - LuLLi ~li a,ltri vanno dentro e fuori senza potersi unbatlere nelle barriere della prigione. •! iizar.c : ba abèlìcaLo,ha rinunciato a Ro- ma - una sola casa, diceva Crìspi, sulla quale il potere temporalo del papa fosse J;LaLoes-ercìtaLo bastava per annullare la sovranità dello SLaLoe il significato di Gli accordi del Laterano sono da considerarsi come una sfida a tutte le forze liberali e democratiche del mondo Roma capiLale d'Italia - ha offer!o al « nemico " più di quanto questo doman– dasse nelle suo più assurde domande ; ha consegnalo, col Concordalo, l'!Lalia al cle– ricalismo ; ha pagalo una formidabile in– dennità di guerra, come sconfiLLo ; ha an- 11ullato il RisorgimenLo. Il vantaggio per la Chiesa sta nei quattrini ·Questo ·Il.afaLto il governo " imperiale ,, IJer ammansire il "nemico ». Se domani un pericolo si ve1·iflcasse per l'ILalia da parte di una potenza estera, il fascismo ooncederebbe regioni ù'ILalia, pagherebbe indennità pur di ammansire il nemico... PorLenLosi risultati, invero, dell'imperia- 1ismo fascista, fallo di sparale in bianco e di ritirale effeLl-ive. Lo scopo dello storico Salata, quindi, è l'aggiunto da una parte, e cioè neHa dimo– strazione dell'inimicizia del Vaticano, nella avversione di questo contro tutto ciò che :era l'Halin, ma è raggiunto anche lo scopo '- involontariamente .e soUo la pressione dei fatti - di dimostrare che il fascismo ha consegnalo l'ILalia al nemico, alzando le braccia .e disertando. Resta un'a•ltra conclusione, che va de– dicala al)'.atLenzione di coloro i quali sal– gono in calledra e recitano le lezioni di fronte all'accusa rìvolLa al Vaticano di es- 1;ere stato .e di essere un nemico dell'ILa– lia e della sua unità, di essere l'avversa– rio •primo degli ordinamenti democra,tici, di essere n più tenace combaLLenLecon– tra 'la liberLà. 'Le rievocazioni dello storico fascista ri– guardano ancora il « grande papa Leone :ll.:III » c'hej sare~be stato il dem~cra,tico-: sociale del a Oh,esa. Leono xnr, dopo d1 aver minaccialo, domandando aiuto allo straniero secondo il consueto costume del papato. (li abbandonare Roma. cercava di rag~re lo scopo incitando la. ·Ftan– cla a11 tlna guerra contro l'ILalia e, dall'a~– tra p~rLe, negoziava con l'Aus4ria-Unghe– rfa impériiile per tirare un altro -colpo mortale conliro l'Italia. So quarant'anni fa '- i cronisti de1 regime dimenticano, o fanno flnLn.di dimenticare - si giuse ad una situazione tale da rendere possibile lo scoppio di una guerra tr'a la Francia e l'ILalia, ciò si deve all'opera del papato e alle manovré dei gruppi clericali italiani e francesi. La desira f\rancese, secondo le sue tradizioni, profondamente anLiLa– liana, Lrovò la resistenza n-ei democratici italiani e francesi, che impedirono il de– litto. Se oggi le destre francesi sono favo– revoli al governo fascista, questo dimostra o)w restano profondamen~ anLiLaliane e avverse al'la libe1'lià.del popolo italiano : non lbanno mutato in nulla i loro sent-ì– mentì. " i:,a lolla prìnoipaie "del papafo era 11- ;:,et.Lacont.ro le istituzioni rappresentative ie la liter!là. l'l Parlamento era il pericolo, secondo il "gran papa,, ; le sinistre erano foriere dì anarqhia ! La ,, rivoluzione» era ,il RisorgimenLo.Nella lettera di Leone-XIII all'ambasciatore straordinario di France– ~co Giuseppe, )1 papa diceva: " La tristissima situazione di Roma, che vol– l,\'esempre al peggio, non occulllamo n V. M. cho Ci a.!fllggeprofondamente, non tanto per le sotrerenzeNostre, alle quali in adcmplme~to del saori Nostri doveri cd a tutela della d1gmlà df cui siamo rivestiti Cl sobbarchiamodi buon 1111imo, quanto poi ganno ioOJIIColnbllo cho ri– donda àlla Chiesac1iDio ed alla soolelàmede– sima dal prolungarsi di questo Indegno stato di oattMtù ed oppressionedel Papato. Cl preoc– cupa ancora grandemente l'avvenire dell'Italia soggiogata del tutto alla rivoluzione ed alle sefie antiorl~tiane.Con una lat'\'a di Monarchia Incapace di esercitare In menomaInfluenzanol– i~ direzione del Governo; con un ParJamento divenuto strumento del Nt,dlcallsmo ; colla somma delle cose in mano di uomini veramen– te funesti.e risoluti a spingere audacemente l:i. Iniqua guerra che si ta alla divina autorità e missione del Papato. Noi prevediamo,Maestà, giorni di lutto, persua~iche la rlvoluzlon!l, bene organizzata·sotto l'egida delJRMonarolna,non !hdletrcgglando,finirà per attu_arepie!i.a~enle i suoi plani. Per questi stessi r10esslriteniamo 'che l'Italia, qual'è oggidì' costituita, non p_uo' meritare la Oducla dell'Europa c~i:iservatr,ce: nè servirle di al,)poggloper rislab1hresu basi solide un ()rdlne di cose soddisfacentee durc– vol~ e ridonare cosi' al mondo la pace o la tranquillità desiderate. Anzi abbiamo l'in~lmo oonvmcimento elle l'Europa non potrà mal gmn– gere a questa alla rnèta senza riconoscere nel _papato una forza morale ohe la P-rovv1d_enza dh•lna ha destinala come perenne e prmc1pale :fattoredella conservazionee del benessere del– la società, e senza reintegrarlo n\ posto ohe per tanti titoli gli compete. '.'lernmenoa SJ?Cra– re che questa Tialia possa godere prosperità e pace cd entrare ragionevolmentenel couorto delle Potenze conservatrici fino a tanto che non terrà conto dei diritti Inalienabilie della inOuenzadel Papato. La persecuzioneche ~ssa mantiene sempre più accesa contro la ~ll1esa la rende per necessità s_ovversh·a ed empia nel– le sue tendenze. Noi non dubitiamo punto che tale stato di cose possa sfuggire allo ~guardo pr.eveggentc di V. M7, cui preghiamo d1 averlo ben _presente. \Vickam SLeed,l'ìnfluenLe pubblicista in– glese, che fu già a Roma corrispondente del Times e poi direttore del magno gior- > nale inglese, flnchè passò a dirigere la Jiewiew of Rawiews, ha dedicalo alta·« con– clusione della questione romana» uno stu– dio pieno di inleressanLi ricordi o di sa– gaci osservazioni che dobbiamo riassume– re. Lo Steed comincia richiamando la me– moria di un tentativo di Conciliazione, di cui egli stesso fu Lrasmissare, proposto da un inglese, al tempo del Minislero Pel– loux, tentativo che incont.rò la più viv·a ostilità di Sonnino, il quale temeva che alla fine si risolvesse nella possibililh del– la elezione di un papa non italiano. con danno &'enerale dell'influenza dell'Il,a,lia. Il meglìo e,diceva Sonnino,che le cose restino come sono, che la Chiesa resti col governo di un italiano 'e che gli italiani compren– dano e sappiano manfenere la tradizione di noma italiana. Francesco Crispi che •aveva detto che l'uomo di SlaLo che aves– se risoluto il problema, sarebbe stato il più grande uomo di Stato, per conto suo rifiutò di risolverlo a condizioni enorme-. mento più favorevoli per lo SLaLoitaliano, che non abbia faLLoMussolini. Ad ogni modo - qui citiamo LesLual– menLe lo Steed - per Mussolini il vantag– gio è stato evidente. Mussolini come il re Vittorio Emanuele, può rallegrarsi che il sovrano pontefice abbia riconosciuto il si– stema rivoluzional'io fascista, malgrado la sua origine di violenza ed il suo caraLLere dispotico. E' appunto il fallo reale di que– sto riconoscimento, di questa alleanza tra la Santa Sede e il sisLl}mapolitico più re<c1- zìonurid çì .tEQrbpa, gue!lb elle solll)va. io. pìù profonde avversioni in Italia e all'este– ro. li sistema fascista è la negazione dei prìncipii liberali sopra i quali si ò falla la unità nazionale dell'ILalia. Questi prin– cipi-i pròcacciarono al I\isor5ìmenLo la s1mpaLìadell'Ingbi!Ler.ra e degh altri paesi liberali e progressisti.Mussolini ha dichia– rai.o più volle che "passava sul putrefai.Lo corpo della libertà ». Alcuni suoi parti– giani sono andati più oltre, proclamando una teoria dello Stato che nega i diriLLi individuali e dichiara che i ciLLadini esi– stono solo per lo Stato. Più di una volta Dittature e libertà Da una sLatisLicn.riflettente i progressi faLLiin questi ultimi dieci anni dalla ric– che:bzanazionale austriaca si possono trar– re i seguenti dati, che stanno a dimostra– re, ')lìù -che qualsiasi commento, quale sia lo ~viluppo di una repuWllica eminente– mente democratica, ben duramente pro– vata dalla guerra in confronto della nostra ILalia, Stato vincitore sogge!JLoa regimo dittaLor\ale e sollo il diretto influsso del tanto millantato « genio mussoliniano », Il rendimento della coliura granaria si è dal 1919 più che raddoppialo, <1uellodel– la coltura bieLoJiera più che sestuplicato ; la quantità del bestiame è assai maggiore che :Prima della guerra ; il !alle esportalo corrisponde al doppio dì quello importalo. Nella induskin. va segnalalo il no-Levale sviluppo conseguito nella applicazione del– le forze idrauliche : il patrimonio lavo– rativo am;iuale delle grandi stazioni idrau– liche è dalla fine del i9i8 aun1enLaLodel 125 per conto. Cosl quello nei trasporti di carbone e ferro ; nel i9i9 ne Yennero trasportali per milioni 2 i/2 di quintali e nel 1928 già milioni 19,3. Anche la ra– zìonalizzazi<menella produzione delle mer– ci ha compiuto considerevoli progressi : occorre a tale proposi•Lo notare che, da quando la moneta austriaca è stata stabi– lizzai.a, mentre da una parte le paghe ope– ,raie sono salile, dall'altra i costi di pro– duzione sono diminuiti del 35 % nella industria mineraria del 25 % in quella della carta e ben del 75 % nella fabbrica– zione delle lampadine elel-trìche. La pic– cola democraitica Austria si Lrovn.insom– ma, nonostante le enormi difficolfà poli– tiche ed economiche cagionate dal tracol– lo interno del 1918 in seguilo ad una guer– ra costosissima su LuLtele frontiere, sopra una via ascendente di progresso o ricchez– za nazionali ; il nostro paese invece, affliL– lo dalla sanguinolenta piaga fascista, è guidalo dalla "ferma» mano di un dittatore e dalla insaziabile ingordigia personale dei suoi adepti, su la via discendente del più completo e caotico fallimento finanziario ollre c'he civile, come i dati più volte ri– portali su la Libertà e tolti dalle sLatisLi– che italiano ufficiali chiaramente dimo- strano. • " 1 sinistri disegni che qui si vengonomac– chinando a Nostro danno Cl preoccupa~o an: cora non poco, prevedendo momenti per1colos1 'Anche in questo campo dunque il raf– fronto fra conseguenze delle dilLaLure e fruLLi delle libertà è chiaro. di seomplgllo,-in-cui Cl potremmo tr<?vareab– bandonati alla balia delfe sèlte nemiche, ove non si trovasse modo di tutelare il Vaticano, sul qual propositoCi slam esternati col barone , ll'liner, il quale ne t-0rràparola 8:V; M., ncl~a Un fl<luciaohe Ella vorrà secondarc I Nostri desi- deri." • · Il' I b « I Nostri desideri » erano que 1c 1e a - 1.Jiamoesposti, Tiproqucendo altre )eLl,ere, ai JeLLorìd~lla Libei·ta: ovvero cl11? 11pap~ <lcrvevaabbandonare Roma, per nenlrarvi con l'aiuto delle potenze ft:a71:ierc. Per rag– giungere questo scopo s1 _rn~1fa_vano le_de– stre francesi o gli 1mper1al!_di Austria, .o ~I protestante cancelliere B1smark.. . [,o storico fascista senatore Salala, scri– ve che nel novembre del 1888 Leone xrrr « senza neppur confesarlo a se stesso era portat,o a un Lempoa temere e a deprecare le conseguenze (di un conflitto) e ad an– ~iarsene « ultima ratio » qualche effetto non favorevole alle sue aspirazioni poli– tiche», saluto dall'Argentina La Sezione della Concanh·azione di Bue– nos Ayres, celebrando con A..rturo Labriola il Primo Maggio ha diretto a Filippo Tu– rati un affettuoso telegra1nma di saluto e di solidarietà. PUBBIJICAZIONI ls /lasclsm an economiesuccess ? - E' il ~w fascicolo della collezione • ltaly To-day• pubblicata a Londra dalla " Friends o! lla– llan Frcedom"· - Ogni copia G danari. Diri– gere le ordinazioni a V. :\L Crawrord (32, Up.PCI' GloucesterJ'lucc - London N. w. T.J. il Papa aU.uale ha denunzialo ufficialmente questa teoria come incompatibile con quel– la della Chiesa. Ed ora il Papa fa la pace col sistema che risulta da quella teoria, ed ha rìcevuL.o da quel1o i pegni della sua sovraniCà temporale o della indipendenza spirituale : « Ohe aocadi·à se un giorno, il 7,opolo italiano rovescicrà questo sistema e la s1w teoi·ia » ? Questa domanda si sono posLi neLtamen– le quegli inglesi che credono di compren– dere qualche cosa della « questione to– mana ». Non voglio dire ora che tale .do– manda sia persistente. Le i!!LiLuzìoni libe– ral i o le idee democratiche possono· essere condannale a sparìrr. Ciò 'che chiamasi la « reazione » può arrivare ad essere la sa– pienza politica dell'avvenire ... ì\Ia se non è cosl, gli accordi t.rn la Chiesa romana o lo SLalo fascista debhonsi considerare co– me unn. sfida a tulle le forze liberali e de– mocratiche del mondo, una sfida che deve essere Rccoltn.come l'invitò ad una prova di fortezza. Giudichi. ognuno se la Chiesa ha da guadagnare con la sua identificazio- 1!0 con le forze della «reazione». Allo stato delle cose - continua o con– clude Sl.eed - fuori di questione è il be– neficio finanziario ottenuto dal Vaticano. L'indennit.à che che ha da pagare l'Italia, lo libererà della sua dipendenza dai con– Lributì dei caLLolicistranieri. Dopo l'im– poverimento dell'Europa per la guerra, questi contributi provenivano per la mag– gior parte dagli Stati Unii.i di Anlerica. Questa situazione poteva influire a collo– care la Santa Sede sotto la dipende11zadi ùna parte della Chiosa, la cui orl,odosia è sLatà a vo!Lo-oggetlodi ·questioni da parte del Vaticano..•Nell'avvenire il papa sarà il oadrone assoluto della finanza di casa sua. Solto Lai punto di vista, il heneflzìo non è piccolo. Il prezzo pagalo è il LraLLaloed il Concordalo con l'Italia. Solo l'avvenire potrà dire se questo lbeneflzionon sia stato pag-ato troppo caro. L'Arbeitei·zeitung di Vienna ha pubbli– calo un articolo di fiera censura contro gli accordi del Laterano. L'autore dell'arti– colo - quesLa è la singolarità - è un ... eolcesiasUco di noma. I nuoviprincipidel , sangue La Stampa del 29 aprilo reca : I figli del Duce alla partita Italia-Germania " I figli di S. E. l\Iussolini, Bruno o Vittorio, sono vonut.i ieri a •rorino per assistere alla partita dì calcio Lra le squa– dre dell'Italia e della Germania. Essi eranQ uccompagnati dal )oro precettore e dn. un giovane amico. << Dopo l'ìnconLro calcistico, Bruno e "ìL– LorioMussolini sono ripaTLiti alle i8.20 per Milano. A sa)utarli alla stazione di Porta Nuova sono convenuti il segretario fede– rale Bianchi-Mina, il comm. Alberto Rò– dano in rappresentanza del podestà. l'in– genore !lecchi, commissario del G'.ruppo UnlversituTio Fascista, il geometra Filosi della Segreteria Federale Fascista, l'inge– gnere Ehrenfreund capo del Comparti– meµlo ferroviarìo ed altre autorità. » E' del più ignobi)e e abbietto servilismo! Cli aDari vanno bene in /lalia Sorridono da~anLì alle parale in cami– cia nera ; ma per uno straniero tuLLociò ha l'aspeLLodi una gazzarra un poco eb– .1 bra e un poco grottesca, alla quale Lutto il popolo sembra partecipare con giubilo e con aiverlimenLo : di triste e Lragica coa– zione, nessuna impressiono. Vi assi~Lono come alle processioni cat– toliche, con l'inLoresse e la compiacenza per il « color loca.le ». Vedo soLto una fotografia di balilla mar– cianti dietro i vessilli la scriLLa,in un gior– nale straniero « Mussolini sa prenderCl la sua gente"· Quale dramma di sopraffazione o di umilìazi one si svolge nelle scuole Lra– sformate in ctisLreiUi di recluLnmento por la milizia di parte, non si immagina, davanLl alle schiere militari. Per i miopi e per i fatui, un battaglione in marcia è sempre baldo e fiero e lieto, ~ia fallo di soldati mal vestiti mandati al macello, o' di ra!lazzi capitati con la ltJsin– ga e con la mmaccia e un'esercitazione cui sono almeno indifferent.ì : la fanfara pare ai passanti, la vera musica delle ani– me morle degli individui. E per il succes– so, il potere - flnchè dura - esercitano un fascino su tulti gli uomini. I vinti so– no i vinti. I vincitori non possono avere del Lutto torto. Cosi spiega come l'atLiviLà della stampa, che pure ha raccontalo e racconta che cosa sia il fascismo, rimanga in gran pari.e sen– za risultato : ed in generale, il pubblico straniero, che ,può avere fa ILalia, infine quasi tutti i giornali e i libri socialisti e anLifascìsLi che si stampano ali 'estero, ohe tvova sulla tavola dell'albergo la F1-a11/cfui·– tcr Zeilmig aperta, con in prima pagina un articolo antifascista, non ~i rehde conto dell'isolamento e dell'acciecamonLo del Jet– toro italiano. Gli italiani però non sanno leggere i giornali stranieri, anche quando 11e ca,pi– scono la lingua, e poi hanno paura, Lalvol– ta, perfino di farsi vedere a leggere troppo lungamente un articolo troppo libero : le parole pepate lo sgomentano. Nella Frankfurter Zeit1ing, la lun$'a:se– rie di corrispondenze di uno dei migliori giornalisti o scriLLori tedeschi, ha spie– gato con una rara penetrazione, vivace o analitica, l'aspeLLomultiplo della situazio– ne in ILalìa; ma negli stessi giorni, non si sa come, n.el supplemento cittadino-fem– minile, è passato un Lrafilelto corLìgìane– soo sulla signora Mussolini : e il pubblico, distraLLo, estraneo, beve ora di qua, ora di là, vi si addormenta sopra. Più reLLilinee sono, in generale, le rivi– ste tedesche di polemica, quali il 1·agebuch e la Weltbuhne - nel Togebuch, Waltei· Rode ha firmato una post.illa « bagno d'ita– lianità» piena di comprensione o dì sim– patia per la vera Italia. Ma l'opinione pubblicn. è ancora e sem– pre appestata da Lutti i giornali illustrati e di varietà, apolitici e sensazionali, che la graQde massa compera o legge i\1 tutte le eiLLàe in tulle le campagne, elle legge in treno e dal barbiere, in autobus e a cola- zione. • Tutta questa slampa vol~are e grosso– lana, se aoch.o non accetta I arLìcoleLLo cho viene dalla fabbrica che ha il monopolio in Itali a, no'n ha nessun interesse ad agi– tare il lettore con la rappresentazione delle sofferenze di una nazione soffocata o cal– pestala. Ha invece una materia piacevole t• piccante, nelle folografle eroicomiche del Duce, nei gruppi bizzarri di uomini in ca– micia nera e fez. nelle storielle e negli a– neddoti insulsi che si raccolgono sulle co– lonne dei giornali italiani. In un giorno so!LanLo, il Sole del ,, mag-- Cosl la fama del fascismo riesce, se no~ gio si le$'ge ne) movimento delle Società a sostenersi, almeno a non precipitare. Commerciali le seguenti riduzioni dì ca- E noi dobbiamo sempre ricomincia1•0 da pitale, ossia perdite secche : capo, con una descrizione e una esposi- TessiLure Seriche di Val Faloppia, Mi- zione che lasciano i più a bocca aperta. lano, da L. 3.300.000 a L. 660.000. I treni marciano ... : ,per esprimere la de- Società SLross pel commercio con lo generazione morale di un'epoca in Lutto Oriente, Milano, da L. 2.000.000 a L. 1 il mondo, basterebbe 9:llesta frase, che qua– milione. d" si ogni giorno un fi11sLeodi più ci Oirà, Arti Gra/lche Fratelli Sella, Milano, a ad onoro del fascismo, in Germania, in L. 1.000.000 n.L. 400.000. d" Svizzera, in Francia, in Inghilterra. Sociel,à G. B. Mino e Figli, Genova, a Di fronte a tanti deliLLie a Lauta rovi- L. J'.· 5 1~-i~~/ ~tarrfn0/~ 0 ·c., aGUaraLe, da na, di fronte alla distruzione di Lutto ciò L. 150.000 a L. i.500. cho i.popoli hanno conquista Lo con LanLo S, A. Commerciale Tessile, Pavia, da sangue e battaglio secolari, dinanzi all'i'n- L. 1.000.000 a L. 700.000. oubo di una barbarie risorta nella terra del- SocìeLà Veronese Lavorazione Frulla,, la civillà più antica e più genLile, delle arti Pescantina, da L. 800.000 a L. 600.000. o gli studi, non sanno se non dire con sus- Società Jng. Biso Rossi e c., Venezia, da siego e cou adorazione: « i treni arrivano L. 1.500.000 a L. ~l0.000. in orario ... e, non sollanto, lo strade sono pulite ... ». b%%%\ .s• al Un amico mi racconta, a proposito <lei Un gran numei·o di paesi d'E1iropa sono treni che devono arrivare in orario ad o– oggi sotto il giogo di_dittatm·e conti·orivo- gni costo, sopratutto all'estero, questo epi– luzionarie ·o assolutiste - scrivono le ·In- sodio : il diretto di l\apoli-Roma, con coin– formazìoni InLernazìonalì. La vita poli'lica cìdenza per Berlino e Amsterdam, arriva di questi paesi non ?lllò essere influenzata nella staziono dì Milano con cinque minuti in un senso favorevole alla ,·ivoluzionc che di ritardo. 11 treno per Berlino, però, che darta emigro:ionc, ma senza un dfritto di deve servire alle comunicazioni interna– asilo qualche poco garantito e interna.zio- zionali dirette, parte senza aspettare i viag– nalmcntc i·iconoscinlo, ogni lolla ncll<i e- giatori, proprio sollo i loro occhi : proLe– migra:ionc, la vita sle~sa di milioni di e- sLc, furore dei viaggiatori che per cinque rnigmti non è assicumta. Con la stessa in- minuti perdono dodici ore ; il viaggiatore, (!Ìllsti:ia che il governo sovietico mostra che non crede ai propri occhi, vuol redi– vei·so il diritto di asilo accoi·dato ai fug- gero un reclamo conLro il capostazione ; ma gi~chi incomodi della sua politica, Mus- questo gli mostra gli ordini, che gli danno solini, Priuio de Rive1·a, IJ01·thy, Zù1covic ragione. e Lia)Jlchew )Jotranno sevi,·c contro l'emi- Il viaggiatore osserrn che per pochi mi– grazione italiana, spagnuola. iinghcrese, nuLiun impie;::ato deve assumere la respon– jvgoslava, bulgai·a. E' 1m·onta clic 1ui (IO- sabìlifà. del piccolo ritardo. :Xonè così. Alla verno che si considera rivoluzionario, che frontiera i treni fascisti arrivano puntuali: è 1lScito dai p1·oletarialo, dia ai fascisti dei può essere la disgrazia di alcuni viaggia– prclesli )Jer arrestare i 1·ivolttzionw·i sfug- Lori, ma è tutLa la gloria del regime l gili alle sne prigioni ed ai suoi patiboli. I Lreni arrivano in orario ... Eppure i fili- Queste considera'Zioni sono ispirate dal,. slei stessi, calcolato tutto il pro o il con– le numovre del govemo sovietico sulla l-ro, decidono di preferire un viaggio in Gemwnia perchìJ rifiutasse come ha i•ifiu- Svizzera, in Francia, in Jugoslavia, al Yiag- ta/o /'asilo a Trot;ky. gio in Italia, La Cecoslovacchia, repubblica IJUOYa (che senza sistemi tirannici, ma anzi con una cosLiLuzionc democratica e parl~menla:e, è riuscita ad aYere un "Overno µ1ù stabile di <Juollofascista : da dicci :mm l_ostcs~o presidente e •Jostesso minisl,1·0degl! eslor1) 1 aumenta ogni anno il numero _dCI11ropn visitatori sLranieri. La Jugoslavia. sviluppa con fervore la stessa industria. Soltanto l'ILalia ò in regresso. Quando proprio si desidera ved_crenoma e, Capri. non si riuunz_ia al~'ILalia; ,ma a carno. di oani altro v1llagg10 dc_l Cn.nton parit1Ì di condizioni, Lutti prefer1_sco1:o la Svizzera. Onde a primavera luLL1gl_1al– bor"'hi Lui te le casette di Lugano, di Lo: 'ricino' rigurgitano di ospiti. E il Lago ~, Como e il Lao-oMaggiore aspeLLanodeserti. Forse gli albergatori non sanno perchè ... Anche i senatori e il re • travet » non sanno perchè. ODIS. Gli eùi!ori ~egli arlicoli ùel "Duce I) smenliscono e mmenlano lesue allermazioni sulplebiscilo Il magnifico « duce » 11elle lli'r s1_1pple– mentari inserite con l'inesoratnle svil~ppo 11elle2r. dell'él'a passata e che s~no dcd1~ale esclusivamente alle udienze, atle p1·at1che_ - e al {olografo - secondo q_uanto e!fh stesso ha detto, scrive anche articol1 per le agenzie americane. La Prensa di Buenos Afres U 1·iceve dall'United Feal.ures smda– caie e il 3i marzo pubblicava l'o:,•ticolo di Benito Mussolini. nel quale il g1·an « dtt– ce » af{ e1·mava che " mai, n_ella st~ria riel rnondo si è avuta una manifestazione co– me quélla del 24 marzo in Italia». Si op~ pone che gli elettori 110nhan11_o scelto gli uomini ? Ecct> come 1·1szio»1e il « dnce » : « La graruie massa non '/?l/O sapere ,qualt uomini i·itmiscono le qualita nccessane PC\' cop1•ire posti di governo, . La 111f!SSa P)U~ avere una idea, ma l'elc~ione !li _u~mtnt ha bisogno di altro e maggiore giud1zio che quello vago delle moltitudini. » Il pqpolo italiano. che può avere, bontà del « d~tce », una, idea, ma non deve eleggci·e gli uo– mini che questa idea dovrebbero rnppre– sentare, ha votato con g!·ande entusiasmo 1ier il fascismo. « n fascismo non 1ia av11- to altri voti che quelli che f1irono la ma– ni{ cstazirma e. il desiderio delf,a popo/4,– z-ione. » L'arlicol-0 dcL rnagnifico « dttce » con~i– nua cucendo ,in bÙon ?Ulmero di luoghi comuni fascisti od esattezze criJtalline co– me le s11ddettc, conclude1ulo col dii'e • che l'opposizione non deve esistere e che l'Italia è t1ata fascista. Ciò che lascia un po' ver– plessi, perchè non s( comprende _1ie1· 9uale ragiona, fa una ltaJ.1a tutta fasci~ta, il i·c– gime poliziesco vrent!a. tante ·111:1sure _pai: impedire anche le inimme manifestazioni di opposiziime. Ma evidentemente nevpui'e gli articoli . del magnifico « duce » accompagnati dalla pubblicità delle agenzie americane, fanno colpo sull'opinione pubblica straniera, pei·– chè lo stesso giornale La Prensa, che non pecca affatto di tenerezza verso la demo– crazia dopo di avei· p1tbblieato l'ai·ticolo del « duce " zmbblica un editoriale rlove discute della « Fi·agilità dei plebisciti » scrivendo che « sarebbe un en·ore grande c1·ede1·e che le cifi•e dcllo scruti11io i·ap– presentino lo s(alo dell'opinione italiana, come credere che siano stt{ficienti, q1iesti voti, a dimosti·ara che il fascismo .tia soli– damente stabilito». U éornmento del gioi·– nale, 1-iavocando \e ziassa'te dittat1wc •e i passati plebisciti, conclude coi periodo sr– guen te: « I plebisciti _non po_ssono_sosti.~ tuirc la i·egolai•e fmmone dei ·reggimeill~ democratici e nei tem'!2i moderni c J1·a i popoli civili nrilla è piu pericoloso di sof– focai·e l'opp~sizio"!e ~ impedi?'C ~l1e l'opi– nione p1i_bbl1cadia 1l suo (f_t1ui1_z10 sopra (Ili atti di un {Joverno e la vita di uno Sta– to. Coloro che incorrono in un simile c1·- 1·01·e non odono che gli inni dei cortigiani nè vedono altro ·al di fttori delle cama– rille. » Quando si accorgono di questa ve– rità, dica la Prensa, è tal'di, e l'edificio co– sti·uito co11 ccrnento di{ cttoso e con melodi cattivi )Jrecipita nella ruina. Il magnifico "duce», quindi, si vede commeniai·e i danteschi articoli dai suoi stessi editori. i, quali sembra che ·voglià110 aire al pttbblico : gli articoli di M14ssolini li compi·iamo, com.e compriamo o pubbli– chiamo i i•iti·atti di Pol1i Negri e simili stel– le cinematog1•afiche, ma badate r.he timi vo– gliamo nepvurc per sqgno far c1·e<1;e1:e oh~ siamo d'accordo col signo1· Mtissolim. Egli vi dice, pe,· esempio, che il vleùiscilo ita– liano è ,,tato una cosa grandiosa; noi vi di– ciamo che 1.10n è stata una cosa seria, come non è una cosa apprezz(Ùlile la· dit (atm·a le fascismo. Ci sembra che come p1·ova(1and4 gli arti– coli del magnifico « dtuce » 110n rendano. Ve1·0 è che gi~ i·cndono cominercialniente. 1t Truce. - neslslel'ù. il colore ? il papa. - Se non piove. (dai Becco Giallo.) ------------------------------- Gli opuscoli di Eugenio Chiesa « La restauration du pouvoir temporel des Papes » Con questo !ltolo è uscito in questi giorni lo annunciato opuscolo dcll'on. Eugenio Chiesa, edito a cura della ConcentrazioneAntifascista. L'opuscolo,scritto In francese. è adaLtlssimo pe1·la ])l'Opaganda tra l'elemento straniero. Esso ò in vendita an'cllea fascicoliseparati : a Pa1·l11i presso la Concentrazione (103, Fau– bourg Saint-Dcnis),presso la Llbl'eriaDi Pom– peo (108, rue du Chemin Vcrt) ; a Marsiglia presso la Sala • Italia Libera• (3l Boulevard de la Corderie)e presso l'amicoOr andini Fer– dinando (Bourse du Travail, Sane N• 16) ; e presso Il Comitato della Concentrnzione (25, Ruc Dc!illc); a Liegi presso l'amico Giovanni Cappa; ad A1·r1enteuil presso l'amico Gaetano Gambini; a Tolosa presso l'amicoGiovanniFa– raboli ; a Ginevra pres,o gli amici Pcdrnni e Ciliostergi; ad Amicmassc presso l'mico Giu– seppe Blaslnl. L'opuscolo costa 3 franchi per la Francia e 3,50 per l'estero, COJilprese le spese di spedi– zione. Presso I suddetti Incaricali è anello in ven– dita l'altro opuscolo di Eugenio Chiesa: • I.a s11.uatton pqlltique, économiqueet flnancltre ac l'llalle" ormai quasi esaurito. Questo oRusoolo costa 2 'franchi po,r In Franci~ e i,30 po,,• I estero, 3 U 1·c, nel suo discoi·so della (Jorou.a, ha lodato il popolo italiano pe1·la buona c011r< dotta tenuta negli ultimi sette anni, cioà dopo la marcia sii Roma. P1·ima la condotta e1·a stata pessima) quatti·o anni di {Jue1-ra. •;_I, ·l· :;. Il fascismo sta .wolgendo ima atlioa pro– ganda negli Stati Uniti, JJC1·versuaderc qualche migliaio di italiani a 1·ecarsi fa Italia ed ammfra,·e i vrodigi compitili dal lillo1·io. Fra i -me;;;i di propaganda vi è il seguente : tutti i renitenti di liiva possono venire senza pau,·a in Italia, perchè il (IO– verno fascista concede la più anipia am– nistia. Noi 7n•oponilmw che fatti (Ili ex ,·eni~ tenti fonnino una associazione littoria·, e nominino p1·esidentc del sindacalo fascista degli ex renitenti di leva e affini, i primu ,·enitcnte di leva dell' Italw, il magnifico «duce» ca,npio11e del più puro patriot– tismo. 'A• ~") .:;. Il gene1·alissimo deU'esercito « 'ì'osso » dei Sovieti, Voroscilof, ha pronun;iato una fiera i·equisitoria contro tutti i i·egimi e tutti i goverri i em•opei. Tutti. meno uno. Perchè il eame1·ata Voi·oscilof ha di– menticato, evidentemente, il 1·egime fasci– sta italiano. Ed è un vei'O peccato : se a- 1:essericordato che l' rtalia è sotto il tal– lone fascista ai:rebbe potuto ripetere le bellissime ilnpi·ccazioni confro i vili « de– mocratici» e « tradito,•i » che non sanno e non pQssono conibattel'e a fondo il fa– scismo... ~- * .. l bollettini del fascismo italia110 e di quello magia1·0 pa1·lano, a proposito della 1:isita di Grandi a Buda1;est, della « tradi– zione italo-unghc1·esc ». Giusto : vi è una fradizione, di amici;;ia, quaranlottesca : per la libei·tà e l'indipe11denza dei d11cpo– poli. La ,e tradi:;ione italo-magia1·a » della quale parlano i bollettini fa$cisti è quelle, deU'alt?-a parte della barricato, quella che leva1:a le monarchie i·ea::ionarie che fa– cevan fucilare d'accordo a Budapest e a Roma i combattenti per la libertà, ieri co., me oggi. • Un (liOl-nale strnniei·o i·iporta dal Gior., nale d'Italia la notizia che a Treviso. una pi•oprictù di nove ettari, giudicata mal col– tivata, è stata dal prefetto fascista tolta al proprietario .eall'af{itlttario e co11s1Jgna– ta ai sindacati agrari della provincia. Il giornale co11imenta: « Mussolini fa il bolsce~icq e espropria proprietari e affiL– iLuari. » Ci permettiamo di far notare che il bol~ scevis11w non c'entl'a: 1n·oprietai·io e af– fittuario avranno, semplicemente, votato no al plebiscito e i sihdacati fascisti 01•di– nano le « rapp,·esaglie » 1·1ibacchiandoan– che le terr~. -::– * * Le statistiche litto,·ie sono .slraonli1w- 1·ie. Eccone una sull'emigmzione,, che lli– mosh·a e commenta la dimimtzione dell1t emig1·a:ione tra il « periodo prebellico o prefascisLa e quello fascista». lnfatti "Le- ' nendo conto dì questi elemen(.i sì 9\\)pola,, dunque, che la perdila proballil~. d~ popo– laziopo do\\uLa a eccedenza di 8111.igwiìone. sui rimpatriati durante i seUe anni :1921'- 1927 sia di 909.585 persone, ciò che corri– sponde ad una media annua di 129.940., mentre questa media fu di 159.720 l-ra il 1901 e il 19H ». Le ci{i·e sa,.anno esatte, ma ·i statistici littori hanno dimen.ticato due piccolissimi pa1•ticola1·i: 1° che, dopo la g1ie1·ra, gli Stat-i Uniti hanno chiuso le porte; si è ari·estata l'emigrazione nell'America del Sud; ar1·estata quella in Germania ed Atl– stria; 2• che il governo fascista p1·oibiscc l' emig1•azione ... Q1iesti statistici (~cisti debbono avei· ttn ben meschino concetto dei lettoi•i dei bol– lettini littoi•i, per servii· l.oro dei trucchi cosi. grossi ... ·X· * * Il "duce » ha fai/o la pace con fi'a'l'inac- ci - il quale vuol diventai·c minisll'o -– e Farinacci ,·accoglie in volume gli articoli scritti pe,· Regime Fascista. E il « duce " ha scritto I.a vrefazione a questa O)Jeratli arte : « Caro ìrarìnacci, ho letto la raccol– ila degli arLìcoli che hai scritto nel secondo semestre del 19211o durante il i925. Sono inLeressanlì anche a distanza di• tempo e con situazione totalmente cambìaLà. li ri– cordo, però, non deve essere cancellalo. 'l'ì suggerisco un titolo musicalo : ,< Andante– mosso-1924-25. ,, A quell'andante llel 1924 manca, evi– dentemente, tma lettera. Ad. ogni 1nododia retta a 11oil'ex g1·andc Segretario ed esimio letterato; non si fac– cia prendere in giro dal « duce » coi titoli musicali. Altrimenti i succciss ivi volwm i Fai·inacci dovrà ù1titolarli : « Allegretto, ma non troppo ». A Magenta, ci racconta il Corriere della Sera, i preti hanno offerto al podestà una bandiera pontificia, e il commendato1•epo– destà « contraccambia offrendo una ban– diera nazionale». Indi « un imponente cor– teo accompagnò al palazzo comunale la bandiern. dello Stato p_onLificio ». -~ * .;;. « La Commissione del Reichstag per il nuovo codice penale ha respinto con 14 voti contro ili la proposta di aboli:ionc della pena di mo1·te. I comunisti hanno 1:0- tato pe1· mantenimento della. pena di rnoi·– te. » Telegramma da Berlino ai gioniali. " ·:f ~;. « Oggi, infatti, il fascismo ha prodollo un intero rinnovamento in confronto del pensiero filosofico del Risorgimento, ed es– so, nella risoluzione di questo gravissimo problema stòrìco e sociale, non ha precur– sori, nè ripeto le giustificazioni del pas-• salo. Il fascismo è rivoluzionario perchè caLLolico ( I) e il discorso della Corona, nella parte rifleLLentela Conciliazionel se– gna una tappa miliare, costituendo 'ini~ zio di una nuova cultura, j'jmpegno as– soluto di rivedere LuLLo un secolo di pen– siero, di orientamento, di civiltà italiana.» Si possono zmml.Lerecon le molle le ah leg1·ebestialità del signoi· Orn,o - il pa– i•iodo che rip1·oduciamo i: s1w, del suo di– scoi·so p1'ommziato alla « Camera » fa~ci~ sta - ma resta una constcitazione esatta, una confessione p1·ecisa: il fa.scismo i) l',1ntirisorgirnento, un movimento contro la civiltà italiana cd europea. t~ " ❖ Il divino Fm·inacci lta protestato per- chè lo chiamano il Trots/ry del, fascismo. llobcrto ha ragione : bisogna essere irn– bccilli 1ic1· 11uraao11ai· 'l'rotsky a Farinacci.

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