la Libertà - anno III - n. 18 - 5 maggio 1929

S MAGGIO 1929 LA LIBERTA' La questione delle • minoranze IL FASCISMO LeConferenze della " G.Amandola " vistodaunoscrittore delcinquecento Un'intervista con padre lnnerkofler E: de la Boelie appartiene a quella schic– 'l'a di essaystes di cui il cinquecento fran– cese è abbastanza ricco. Fu amico di Mon– taignc che lo stimava cd amava 1"!1ollis~i: mo. A questo titolo sopralubto glt storici e gli eruditi O"'gi Io ricordauo. Ma -0gh ,possiede ben altri titoli per imporsi ali~ attenzione degli studiosi -contemporanc1. S,Barro cl spiega checosa è il Belgio allavigilia dellelezioni generalì Mi si consenta, un'osservazione che a tutta prima :I;mòapparire soltanto fatta per amore d'ironia. Mentre l'Europa ha mostrato d'avere un cuore tuLL'aH.roche tenero per le persecuzioni che il fascismo ha inflitto al popolo italiano in generale, la stessa vecchia madama dimostra una specialissima sensibilità per i tedeschi del Su.d-Tirolo incorporalo nel Regno d'Italia. Sino dall'Inghilterra si appoggia il mo– vimento degli irredentisti tirolesi in tutti i modi, a nori voler far parola dei paesi di Jingua l.edesca nei quuli non si tiene un concerto senza l'audizione di una no– stalgica ·canzone della patria di Andrea Hofer. Credo che ,se si in'terrogasse persino Bernard Shaw, cinico di maniera, che tanto disprezzo ha dimostrato per le nostre sof– ferenze viste dal Grand Hotel et dcs lles Borl-omées, anch'egli avre'bbe la sua lagri– ma per· i dolori degli snazionalizzati alto– aiesini sotto il giogo fascista. Non che que– sti dolori non siano reali, ma fa loro ri– percussione sul cuore semi-atrofizzato di questa veccbia civiltà decadente è davvero degno di studio, ecco tutto. Abbiamo voluto quindi conoscere l'anima d.el' movimento per la liberazione dei tede– schi dell'Alto Adige e non potevamo più da vicino studiarla che lasciando padre Adolfo Innerkoflen parlare a cuorn di-ste– ,so della sua prut,riadiletta. « Sono stato più volte dipinto dalla -stampa di Mussolini come un nemico di Italia. Voi, socialista, conoscete per amara esperienza fa fatuità della calunnia che vi !havoltuto a voUa a volLadipingere per amici, magari non disinteressali, della Francia, della Germania, dell'Austria, del– fa Russia mentre non eravate altro che d'li• fedeli al vostro credo ·po.litico.Non è per voi quindi cho io respingo quest'insulsa accusa ma solo perchè tengo ad afferma– re che i dirigenti del movimento per la redenzione del popolo tirolese non so_no lietnici del popolo italiano ment_revogha– mo di-ohiarare c'he essi sono e rimarranno sempre nemici del fascismo sino al gior– no 1n cui questa vei,gogna sarà spazzala via dal bel suolo d'Italia... , « Io approvo 'completamente - afferma ijJ gagliardo e combattivo Urolese che, al– meno nel calore della discu-ssione che gli .mumina tutto il riso, non sembra com– plelament'e a suo agio nella v.est~talare - lo approvo senza riserva l'atteggiamento della Concentra~ione Antifascista di ~a– rigi nei nos~ri riguardi. Noi, pur non r_m– negando che la nostra opera tende n. r11;1- nire -i tedeschi alla' loro madre patria m nome del diritto delle genti, non d6man– diàmo ora pei· noi che tutto il_popolo il~– liano fremente di sdegno chiede : la J1- iier~ e la dignit,à nostra di uomini. La no– stra causa è quindi comune con quella del- 4'intero ,popolo italiano. . :«Ma è con orgoglio c~e po_ssoaJ!'er!l)!lre (;be il mio popolo, non mferior~ d1_ c1_v11là a nessuno, è certamente uno dei pr1m1po– poli de·1mondo che ha god_utola divina gioia deJla libertà. » . . . Ed il focoso tirolese, che m1 rifiuto d1 chiamar vecobio, mi fornisce dati interes-: santi sulla storia del suo popolo - dati già. notC ma ohe giova ripetere per ben comprendere l'impressione enorm_eche ha suscitato in Tirolo ed in tutto 11mondo che conòsce la situazione di assoluto pri– vilegio nella quale i tirolesi sono s_empre vissuti sotto l'impero austro-u!1gar1co, la pressione reazionari?, ~el fas~1s!"10. I tirolesi sono i pr1m1co~tad1m che n~I;– fa' storia furono a.ff.rancat1dalla serv1lu della gleba.' •Mentre_finoal 1.848. in tutto_i! "rande impero degh AMbui;_go .1 contadm! , formarono una. vera e, prop;,;ia casta d1 schiavi modern1, « taillables et co1·viabl~s à .merci», senza alcun di:i;:i_~to J;>0lilico, bi– sogna.risalire al 1400, a Federico delle t~– scne vuoie, per fissare la_data d~ll.e 1;)1'1- me Jiberbà conquistate da.1contadm1 tiro– lesi. Dico conquistale perchè quel F~de– rioo non sembra essere stato un gran hbe◄ raiore se il popolo suo l'aveva sopranno– minato ,i dalle tasche vuote», volendo si◄ gnificare eh.e le sue tasche erano vuote... per il •popolo,mentre doveva!],oessere as– sai pieni d~ soldi, come è fac1Jeconstatare da'1teLto della loggia di casa ~ua che an– cor oggi-è coperto delle m8:gn1fichetego!e dì oro zecrihino che l'ambizioso margravio vi av-eva faLto porre a maggior..; lustro tlel suo nome. • Immediatamente dopo ì tirolesi otten– gono una dieta ed i contadini ".i hanno ·ima rappresentanza. Educato tanto virilmente, il popolo tiro– lese ha sempre difeso con estrema energia queste sue :erei1ioseprerogative. La riv?_Ila di Andrea Hofer, che passa come un ID– surrezione contro lo straniero, contro Na– poleone, fu in realtà una insurrezione con– tro iWittel,sbache1· dominanti nel 1805 la Baviera e ohe avevano cercalo di togliere ai tirolesi quelle libertà che il trattalo di cessione del Ti1·olo alla Baviera imposto nel 1805 da NaipQleone, aveva garanlilo sa– rebbero state conservate. Un popolo libero non può essere analfa– beta ed infalLi in Tirolo ab'biamo solo l'uno per cento di analfabeili'in urta popola2,ione quasi esclusivamente contadina. « Si figuri - mi dice Innerkofler -:- c~e se il distretto di Vienna nel quale Je1abi– ta e eh.e•hauna popolazione eguale a quel– la del Sud-Tirolo, dovesse avere tante scuole quante ce ne sono Iag~iù, esso pos– sederebbe ,ben 5 licei, 4 semmari, '• scuo– le commerciii.lie circa 400 scuole elemen– tari! E Mussolini pretende di trattarci come barbari e d'impedirci d'insegnare ai no– stri figli la lingua dei loro padri ! » Circa la questione deNa lingua, H traitta– mento bestiale che il fascismo ha 1-mposto a quella popolazione ; che presenta un nu– cleo compaU.o di genie di Iingu~ tedesca! ha portalo delle conseguenze curiose..Ogm cittadino italiano può studiare _la.lli:igu~ tedesca in scuole pubbliche ed m 1st1tuti privati. Un tirolese, tedesco cioè, non può • neanc,be recarsi in un istituto privalo dove si insegna la sua lingua e d!Jlq_ual_e -~anno •libero accesso Lutti 1 regmcoh d1 Imgua italiana slava o if.rancese ! Persino l'inse– gnamento domiciliar~ è stato proibito e le grammatiche che sono siate trovale nelle case sono st.ale date al rogo purificatore, da un milite che forse non sa-peva.bens nemmeno l'italiano, anche se non era tan– to analfabeta da non poter dist,inguere un libro stampalo in caratteri gotici da uno stampato in ,quelli Iatini. .Conugual.e brulaliLà si ò proce~uL~ alla ilalianizzazione dei nomi tedesch I d1 fa- miglie, magari antichissime. • E' notorio che l'eroismo nazionalista dei faséisLì si è spinio sino a cancellare dalle lapidi dei cimiteri i nomi dei m~rti te– deschi ; ma è meno noto che la naz1onahz– zazione dei nomi tedeschi avviene per de– creto dei prefetti. li lavoro procede lenta– mente ed ora i faliconi di nazionalismo d'operetta sono giunti _soloal\a Iel~era ~. u;fflcialmente, mentre' m pratica s1 è g1·à proceduto contro tedeschi il cui !}Omeco– mincia con altra le~tera e che s1 trovano in qua.1011.e. modo a dover, dipendere dal governo. . . . ... Trattori, osti, albergatori, 1mp10gat1d! Stato, eco., si sono sentili chiamare _da! loro superiori o dall'autorillà_per s~nt1r~1 dire che Wiesthaler (una fam1gl1ad1 Inm– chen che risale al 1200) suona meglio co– me Va,lprati e che Kopler suona meglio come Carflcoli alle orecchie delle _:onnipo– tenti auiloriliàfasciste e che quindi... non è necessario .essere don Abbondio per ca– pire al volo,. • Comica è la conseguenza per i membri delle famiglie tirolesi residenti all'estero che hanno tutti i loro documenti intestati ad esempio ad Aure mentre i loro parenti in Italia si chiamano Ora. Potrà questo portare a delle conseguenze di. carat~ere ~iuridico ? e cosa volete che... m1port1 al ta-scismoed ai suoi eroi ? « A ·tanto si doveva giungere I ed io l'aveyo ,preveduto - dice il mio inlerlo– ·cutore -· _\'avevopreveduto fin da quando la mi;,.propaganda irreden.listica non tro– va;vaquasi nessuna eco presso da mia gen.– te ed~i miei 6tessi fralelli,,,la mia stessa• famiglia ~ ohe Dlo 'sa come si ohiama ,i,ra ·breve ! - mi faceva avvertire che la politica ~ssolula_e l!berale del g_overnoita– liano dei tempi d1 Credaro, m perfetta corrispondenza colle promesse c~nl~nut~ nel manifesto del ~enerale Pecor1-G1rald1 sin dai primi giorni 'dell'occupazione, ave– vano fatto breccia negli animi dei tirolesi, lieti di vedersi trattare tanto umanamen– te. Io posso dichia_r~reche per_ i :P.atrio~i tedeschi quella poht1ca era assai più peri– colosa dell'attuale perchè ravvicinava la nostra gente all'italiana e f~ceva accetlar1: alla maggioranza lo ~lato d1 fal~o ~r~alos1 come tollearbile e spmgeva llutl1gh mtel– J.et.t,ualia far propria la cultura italiana ... O"'gi non abbiamo più nessuna speran– za all'infuori, dell'a~ione coraggiosa della opposizione anlid'asoista. . Dopo il ,patto del Laterano noi avevall).o credulo che si potesse ~are l'ins~gnamento religioso nelle •pàrroooh1ecome s1 era sem– pre fallo in Hngua ,tedesca. Ma anche que– sto nostro tentativo non ha avuto successo. Sono gjà piovute denunzie contro i sacer– doti che hanno creduto che il Patto non verreBbe tradito a danno dei cittadini di lingu'I. !(.ed.esca ... ,,• · Dal dhe si vede cb,e il patto storico, na– poleonico; ecc., non ha, nemmeno acconten– _laJotu tli i preti, * * ,:. FRANCO. 'A Pozen nel Tirolo italiano, I signori l\ia!, serthel)Jier'segretariodella Tll'Ol Volks:eftung. e Dessall sono stati arrestati sotto l'accusa di aver distribuito degli OI?uscolì antifascisti. A Tramln due sfgnormesono state condan– na.tepor aver dato delle lezionidi tedesco. Quantunque morto giovanissimo, a 33 anni E de la Boetie ha lasciato una spe– cie di tra,t,tato « De l.a, servitudc volontai– re » che Io pone in prima lin~a fra gli scrittori del suo secolo. E' proprio da que– sta opera che noi stralciamo le pagine che seguono. In esse il ~ascismo è rilral_lo in modo incisivo. Come mai uno scr1ttor-0, morto circa quatt~o ,secoli fa h?, pol~lo scrivere delle pagme cosi attuali ? ~11.è che t.uittii regimi tirannici si rassomiglia: no Mila spazio e nel tempo, malgrado gli inevilabi-li sLrombazznmenti che accompa– gnano Io spunl.are di ognuno. Solo la cras– sa ignoranza delle cose del passato può !fare scusare gli scopritori d_ella « origi– nalità» del regime delle camicie nere. -1, Chi pensa che le *al~arde delle gu~rd!-0 e i favori servono a mantenere forte 1Iti– ranno si inganna : egli ne usa più ,:ier formalità che per utilità. Gli arci~ri im– pediscono l'entrala nel palazzo reg10 a co– loro che non portano con sè nie~te di ot– fensivo. Mai a a coloro che v_oglwnot_on: lare qualohe colpo. Caso mai ~l1 arc1er1 servono a ben altro che a scongmrare pe– ricoli. Gli imperatori romani che furo~o uccisi dalle loro guardie p~Lrebbe!'otesl1- moniare. Non sono le armi che difendono in fin dei conti il tiranno. Quantunque sembri impossi-bile sono sempre quattro o cin9ue pers~me che t~ngono, per conto suo, il paese m servaggio. GranConsiglio, ras e compagnia Sempre, in lutti i tempi, questi quattro o cinque confidenti del despoLa 1 ~on~ stati chiamati da lui per essere fehc1tat1 delle loro crudel~à o ,per essere i compagni dei suoi piaceri e dalle,-sue mangianze. E que– sti tali titillano cosl bene il loro capo da fargli. addossare, per \l be_ned~lla società! non solo il peso dei m1sfa!Jt1personali . ma anche quallo dei loro. La cosa non finisce là. I qualLro o cin, que di ·cui parliamo hanno sotto i_lpro– ,prio dominio altri quattrocento o cmque– cenlo che fanno con loro quello che essi fanno con il tiranno. Questi quattro o cin– quecento, a loro vo_Ita,n~ dominano qua~– tro o cin~emlln a1_qu_ah -~anno dat~ o 1/ governo d1 una provmc1a o 11l_llanegg10 dei quatl:rini, in modo ~Il: lenerh ben stret.t1 sia per la loro avar1Z1acome per )a loro crude!Là. Di fatti il male che fanno· mentre li e– spone a Lu_tLi peri~oli _copr.e_ndo i veri responsabili che su d1 ~ss1Iaso1~noca~~re. il peso di tutto, impedisce ogm poss1b1le rivolta. . Senza i loro pr!)Lettori o~nip!)~enti chi li potrebbe garantire dalla gmslma e dal– 'le leggi ? . Grande è il seguiLo che viene. _E. c_h1 vorrà divertirsi vedrà che non le m1gha1a, ma le centinaia di migliaia, i milioni, con questa corda, si tengono stretti al tiranno. La riformadello Stato Da clò derivano gli atteggiamenti del Senato la cr.eazionedi nuovi Stati, di nuo– ve car'iche, di nuovi uffici, a sostei;no e rinforzo de!Ja tirannia. . E cosi <pervia dei favori, dei guadagni e delle ruberie ohe essa prooura viene a crearsi una classe di queste che la tro– vano pròfitte:vole e piacevole. Come quan- 1 do nel corpo umano si produce q~alche– oosa di «guasto" tublo quanto m· esso, ferìnerlLa di•'nòiJ bùO'ilo'vi corre incontro simi'lìflente allorohè uno qua·J5iasi•,è riu– scilo a dichiararsi tiranno vede correre a sè la banda dei cattivi soggetti della na– zione. Io non dico che si traLti di un a!Il– masso di ladroni, che in una repubblica non •potrebbe fare nè male nè bene. llfa coloro o'he sono animali da una ardente ambizione o da una forte avarizia si ra– dunano spontaneamente a~lor~o ~I vitto: rioso per essere, sotto d1 lui, t1rannelh e prender parte al bottino. Co~i fal)DO ! grandi ladri e i celebri corsari : gh um scoprono la refurtiva gli altri tengono a 1bada i viaggiatori ; ,gli uni massacrano gli altri spogliano. . Ma ane!be Lra loro la gerarchia regna. Non tutti hanno diritto alla ,parte essen– ziale e migliore della refurtiva. Ci sono i capi e ci sono i semplici vall_etti.Quell~ che tiene uniti è la speranza d1 ognuno d1 potere arrivare un giorno ad ess.ere fra i primi e fra i favoriti. l'accordo col Vaticano Alla vigilia delle elezioni generali come si presenta il Belgio ? Ecco la domanda c;heSilvio Barro ha post~ ed il- _cUIh_a~a– gniflcamenle risposto agll _am1ctde_ll,1 Gio– vanni Amendola convenuti marled1 sera a rue •rrélaignc, con una confer~nza r_1c_ca, gustosa, brillante, piena di dati pr~c1_s1 e di osservazioni argute. Il Belg10,egll disse, è un paese dove non esistono... b_elgi.So_n~ fiamminghi, valloni e... bru;elle~i._Tre l11?1 di popolazione, dai caralter1 etn1c1ben 11- sLinLi• i fiamminghi che sono la magg10- ranza ',tengono del tedesco, più c~e de!l'o: laudese • i valloni sono frances1zzant1; _1 lb~uxellesi sono un misto in cui prev~le il tipo frano~se.. -qna que~lione grave SJ po– ne tra essi, d1v1dendo1! paese -:- la que– stione linguistica. I flammmgh1 tendono ad imporre la loro lingua allo Sta~o, come maggioranza.; i valloni se !le d)fendon~ restando ligi al francese ; 1b1glott1 _sono1 bruxe-llesi e fino ad un cerl,opunto 1fiam– minghi, che' per t~}e circo_slanzaaccen_n~– no a supplantare 1 valloni_nella_ami:111i:i1- i:ilrazione. DietTo la questione li!19'11st1ca c'è una formida·bile questione J?Ohl1ca,. che durante la guerra ebbe un espressione drammatica, l'attivismo che ~ un vero ~e– paral.ismo, anelante a con~mngers1 a-Ila Germania ciò che deLermma, comecc~è meno accentualo, un attivismo _contra!'l0 t.endente ver.so la Francia. II partito. socia– lista è di tutti, il partilo più umtar10. Es– so ha proposto e difende u~ compromesso linguistico sulla base del rispetto e della uguaglianza delle lingue. Anch_ela form~– zione sociale delle classi e dei partiti ri– trae della divisione linguistica, Lr~nneche •per il partito socialista, ohe accoghe ugu_at– mente fiamminghi, valloni e bra'ba,nt1~1. Però i fiamminghi preval_gono_nell_agr1- collura e nella industria mmerar1a ; 1 val– }oni ne'lla grande indust.ria. Bruxelles_ è con .questi e viene sviluppando una. r1c– cbezza progressiva che feconda l'aumento della popolazione della capitale passalla 1_n un quarto di secolo da 300 a 8_00mtl8:ani: me. I fiamminghi sono p_1ccohP:opr1etar1 organizzali dalla Lega dei contadim (Boer-: 11und) - potente istituzione federativa d1 cooperative, sindacati, mu_lue, gilde, 1'.elta– rhente cabtolica e dlspot1~amente d_1r~U.~ dai preti. Gli operai sono mvece soc1ahst1 e sono aggruppati nel Partito Operaio Bel– ga ,reUo da u1_1 C?mit~t~ generale, e!Ilana– zione dele sez1om pohltche, econom1ohee mulualisle ohe costituiscono il Partilo. La fotta è decisà Lra.,i due grandi fartiti <l;i inasse i socia:listi .e i cattolici. liberali, espressione nella borghesia delle cìtLà,de– clinano ogni giorno : quelli più conserv~– tori passano ai cattolici, quelli più rad1- eali ai socialisti. Ci sono poi a'llre piccole formazioni po– litiche, come i comu.nisti, che oggi hanno àue soli deputati, uno trotzkista, l'altro staliniano (cotest'a divisione può mettere in pericolo il partito _comunistad! non a– vere più nessun seggio alle_prossime ele– zioni), i frontisti o separat1sL1.Ma queste formazioni elettoralmente contano poco. il regime de-Ila propo,•;;ionale agisce fi~san– sando i grossi partiti : gli sposta_ment1~a– ranno minimi, di qualdhe seggio al più, senza prevedibili mutamenti radicali! p_oi-: -cbè i guadagni che si· !!-He~do_no s ciahsti e cattolici saranno lutti sui hberah o sui gruppi minimi dispersi. I socialisti dopo il periodo di colla 1 borazione del tempo del– la guerra e del t.empodella crisi del fran– co, sono ora alla opposizione. Vi resteran– no o accederanno a qualche coalizione ? Nulla è stabilito, mentre i cattolici hanno già dichiaralo di respingere ogni oonoor– ~o dei socialisti al .governo. Seipbra pe.rò che le ispirazioni della Corona siano verso un Ga:bineLtodi' Unii/à: ·nazionale par J!Ote_r l'anno venturo ceJe-bTal'éin eòncòrdia 11 centenario de)Io Sta.Lo.Il re .Mberfo è, un· democratico che vive democraLioamenle con tutta la sua famiglia tra il popolo·do– ;v,e raccoglie le simpatie 9 enerali. I socia- 1isti, repubblicani per prmcipio, non sen– tono nessuno impulso ad un rivolgimento della forma dello Stato, flnchè .la Corona non ostacola nessun progresso democratico nel paese. II quale paese è in _pienofior.e; le statistiche dei depositi di risparmio nt– testano un aumento continuo, impresio– nante. I be)gi, specialmente i fiamminghi (e questi in modo anche esagerato) sono e– conomi quanto la9:Joriosi.Si può contare una rJcohezza medio di 1000 franchi per aibitante. Tutti hanno un <peculio, tutti cer– cano di aumentarlo, speculando, la pro– iprielià terriera; per sei setliµii del totale no neccede i dieci ettari. E' una demo– crazia dove il fascismo non attecchirà mai. Tutti i giornali più diffusi sono antifasci– sti. E si comprende : il fascismo è innan– zilu~to, nazionalismo : ma, per le ragioni dette, in Belgio i naziona:hsmi sono tre, e si paralizzano a vicenda. La formazione Si dice che i pirati siciliani quando Ro- diffusa socialista e quella non meno espan- ma inviò contro di loro il grande Pompeo ;sa cattolica di piccoli propri-etari e l'ina. non solo si radunarono insieme in gran dole seria, onesta, laboriosa dei belgi eli– numero, ma ottennero ancora l'alleanza di minano il fascismo nelle sue basi morali o ·iparecc11iegrandi città .e di uumerosi po- immorali - che si voglia dire. l~nti che loro copr\vàno le spalle in camh- Silvio Barro fa eco P, riprende per conto b10.natur!1l~ente d1 parte del profitto e e suo l'accenno svolto da Filippo Turati in I.e mcuts1~m apporLav~no. ; . . un breve applaudito discorso di presenta- .Cosi_ 1I L1ra_nno assery1soe_1 suoi soggetti, zione del conferenziere sugli antichi rap– gh uni ~er 1!3ezzo ~egh_al~r1ed è guardato porti e le_antiche simpa,tie tra i socialisti da quelli dei quah ~gh s1 d,o".I'ebbeSJl/lr-:;jibelgi e-gli itaJ.iani. Vandervelde e Anseele dare. tra. succede come per 11 l_egno Ch!l hanno in Italia partecipato ai primi con– quando s1 deve ~pacca~lo_nons1 po_sson~ gressi socialisti nostri (Reggio 1892). La non produrre_ dei. pez~1 ~h l~gno ste~so.• pjù grande fraternità ha sempre durata ecco le guardie, gh. arg1er1,1511 al111bard1er1-, fra i belgi e noi. Gli esempi cooperativi Ma quel-loche più conta per ben com– iprendere la posizione eccezi!)nale di q1;1e– .sto piccolo popolo nella storia, e le rag10- ni della sua grande fierezza è i) diritto d ~iiberoarmamento posseduio da secoli dai liberi comuni d.el Tirolo e dai singoli ti"– rolesi che nascono si può dir.e col fucile in· ispalla e che sono i migliori ~iratori che si conoscano. Anche la Repubblica ha con– servato in vi,ta quest'uso secolare nella oiunr.Suoo 01s-ew1,1 ~ a110 ~iOJ!J. I<lP 31Jll_èl all'Austria ed ogni domenwa le comp~~lf; ar,mate dì tirolesi, nei loro caratter\sl1c1 costumi paesani si esercitano sulle piazze in sparatorie ed .esercizi militari che, se non sono molto in carattere colla futura guerra dei gas, formano uno spettacolo che interessa, vivamente le •belle ragazze ktel luogo ed anche le gentili ~ame. sl;a– niere, .7.Per®èl'amore per la_d1v1sa ~ 'I u– ;nioo sentimento veramente mternaz1onale ijeHa maggioranza del bel sesso. -~-------------------·······-·-···-······-··---·-··------------- Qu_alchevolta .llDCheessi non possono ,belgi hanno trovato in Italia un'illustra- soffrirlo: . . . zione ma<>nifica,che solo i,J fascismo ha _Questi I!erdut!,. questi a!)bandonati. d~ .distrutto. Venuto l'ora dei rovesci, è a Bru– D_10 e daglf uom101,però, sono contenti di 'xeles che i profughi italiani hanno visto d1fendre.e 1I ma:Ie ,per far?e non a guello elevarsi il primo monumento a lltatleolti... eh.eJor9 ne fa ma agh altri che non si pos- Sono questi segni e memorie che non si sono. difendere. Spesso _guardando queste cancellano e che ci fanno con parlicolaris– genti m! l?re_nde pietà d1 _loro ~ della I_oro simo slancio augurare 'la villoria ai nostri grand~ 1d10z1_a. Lo. stato 11!~u1 versa!lo è amici belgi nelle prossime elezioni... mes_chmo.Gh .~tessi cont~dmi ~ operai so- Inutile agiungcre c11eSilvio Barro che no m fo~~~ pm fortunali. Essi, per quai:i- parlò quasi due ore, pori.nudo un nesso di lo asserv1t1, facendo quello ohe loro di- dimostrazioni, cui il magro resoconto, non cono f~re _sonoa posto.. può neppure accennar.e, è sla>tofesteggia- Le conJessioni dell' Antirisorgimento 1LiberaSta,npa, di Lugano, nota Io sc_nm– l>iodi amorosi sensi fra fascismo ~ _Ch 1esa, 8 a proposito d'un numero della r1v1stafa– scista Adula dedicato intieramente all8:glo– rificazione del patto del Laterano r1pro: duce e commenta un articol~.n~l 9 ~a.le gl! scrittori fascisti ammeLtonoI m1m1c1~1a de! ,preti contro l'Italia, ma era l'Italia... d1 !Mazzini di Garibaldi I Ora tutto è C!)m– biato. Ammiriamo la franca co~f~ss1on1: dell'Antirisorgimento. E' iprefer1b1le. ai giochi di sconcio p~estigio. che vogliono fare apparire il fascismo me1!tem~no che come una continuazione del R1sorg1mento. Scrive, infa~li, . Libe1·a Ste:-mpa: . . « L'Adula in JJD articolo m~1lolat~ •,i Oreggiat ,,' vibra di lirism~ per 1 preti iicinesi che già quarant'~1 f?' teneyan~ il Jinguaggi9 c1le « solo oggi » m ILaha SJ comincia a capire. . . ca. iLe? Chi non è orgog_lioso _d19uesta. funzfone antesignana che s1 a,ttr1bu1sceal !llOSl.ro antuccio di _lerr<1, cosi sonnolento ~ accidioso ? . . E' vero, scrive l'A,dul~ che quei p_reti ·« parlaivano male del) Itaha e la !11aled1ce– vano llfa era l'Italia di Ga·ribald1,di Maz– ~ini,•di' Cavour e di Vittorio_ ~m~nuele_; ntalia eh~ aveva .fa.tto pr1g1omero 11 papa». , ( . ,Ci capiamo ? Maledivano, ~cli ~ aha ~be deve essere ma.JedeL~a, I ~laha d1 Ca: tvour, di Mazzini, di Gar1bald1 e anche d1 iYibtorioEmanuele ! . . . « In Italia certe cose si commo1ano a capire solamente ora. » • Finalmente ! Gli « iLaJianisti » e filofascisti del. Can– fone Ticino, pre~i ~ frati, professori, av– vocati e <>iornal1sli,prendano dall A~ula, maestra e 0 donna d'ilalianilll, la conven1ei:it~ divisa: per l'Italia del Papa ~ di l\11;1s~o.Im1 j'.lontrol'Italia di Cavour e d1 Mazzm1. In questo caso ci si comincerebbe a tapire. » l,; Per la pace 'La ·p1•opagarula7a,scista all'estero 'dispo– ne di mezzi finanziari potent-i. Pubblica un g_iomale per gli adulti e uno pei 1·ll{fazzi. Quest'ultimo s'i_ntitola « Aquilo.lti » .. E l~ spirito di pace .trasuda .da oani pagina di questo bollettino. In 1ino dei recenti ,:iu– meri abbiamo constatato : prtmG vagina, dedicata alla esaltazione della guerra; terza pagina dedicata q.ll 'esaltazione della guerra; qua,·ta pagina dedicata all'esal(a– zione della guen·a ; quinta pagina dedica– ta al~a esaltazione della gueri·a civile ; set– tima pagina dedicata all' esa{tazione dqllçi guel'l'a. . Restano per ÙJ. pubblicazione delle foto– gi·afie del « duce », dei suoi fi{]li, e per i comunicati della seg1·etc1·iadei fasci all'g– stero, la seconda e la· sesta pagina. Unanimità più uno Ma 1I tiranno non s1 contenta di cosl Lissimo 8 che un .lungo applauso gli chiari poco. • • • _ . fa soddisfazione di tutti gli intervenuti, . Egh pretende che 1 suoi sottopo~li fac- mesi in condizione di rispondere oramai da ciano non solo que!lo. che _egli dice ma sè alla domanda : Come si presenta il Bel– pure qgel!o che egl! p~nsa,. che P!-'even- gio alla vigilia delle elezioni ? gano, se e necessario, 1 suoi s~ess1pen- sieri. Non ·basta obbedirgli. Bisogna piac_ergli. Bisogna che ognuno si tormenti, sorvegli ,parole, gesti, attenti '!)er spia.re le sue volonllà e scoprire i suoi pensieri. Questo è essere felici ? Questo è vivere <I.auo- I ARTURO LABRIOLA nell'Argentina ' mini ? C'è niente al mondo di ,più insop– porla,bile non dico a un uomo ben nato ma soltanto a uno chii abbia i1 senso co– mune 'l Un bollettino fascista 'di Pesaro vuol fa– i·e un conto al « livido fuoruscito. Se in media ogni elettore porta col mo voto il consenso di quatti·o cittadini è il, 98 per , cento dqtla popolazione che ha risposto si». • Il benedella patria Ma essi vogliono servire per guadagnare, acquistare dei beni. E non si accorgono i BUENOS AIRES,aprile. - Col piroscafo I 1'Jassilia è arrivaLo J'on. Arturo Labriola, , accolto da una grande folla di italiani e I argenl.ini. E' stato ricevuto dal Comitato 1 organizzatore e dai membri del Comitato della Ooncentrazione Antifascista che lo , 1 hann0' salutato a nome dP.gliemigrati Lutti e 'i.légfiantifascisti. • Siuignori, anche i. neonntf e. i ,la:aai~ti. E i raorti. Ma perche, percl/,e _mai, lascwr fuori quel 2 per cen.to ? Pere/tè tanta mo– destia'? Per i banchieri americani I bollettini fascisti annunziano che il governo fascista « ha mandato un do.no_al– la nuova cattedrale protesta'TJ,te di New Y-0rk ». Dopo il Concoi·dato - 'è la proibizione 'del culto non cattolico a Roma - qiiesto 'dono ai pi·otestanti di Americi:: s'tq a di– mostra,-e che se ii govemo fasci:sta e pron– to a vendere l'Italia al papa cattolico per ave1·e alleato ii g1'ande sostegno d_ellarea: zione; è prontissimo, quando ha bisogno di vendere ai banchieri americani le ricchezze e la vita economica italiana, di accarezzare i p,.otestanti. Dopo tutto il « duce » fa i~ suo mestiere. E i banchieri p1·otestanti pure .... •cha in i'~gime di tirannia ogni cosa è in– stabile ; che, mentre il despota da essi riceve la forza, ne usa o ne può usare per spogliarli se cosl gli garba. Non ve– dono quello che è successo ai tanti che avendo ammassato ricchezze prima di lo– ro, nelle stesse situazioni, hanno perduto dopo insieme a queste la vita. Non si ri– cordano che colle dittature il difficile non è di radunar.e denari ma di co'nservarli. Dopo il concorso iL'amico Giacomo Fabbrizzi di Auboue, vincitore di un premio di 100 franchi nel concorso della Concentrazione ci comunica ohe intende lasciare l'imporlo della vin– cita, detratto un alYbonamentoannuale, al– la Libertà, a beneficio della Concentrazio– ne. Siamo lieti di .esprimere all'amico ]:ab= brizzi i- nostri ,più vivi ring,raziamenli, Una dimostrazione della folla convenuta a'llo sbarco, -per desiderio dell'on. La'brio– la, è stata sciolf.a. Tutti i rappresentanti della sta~a argentina erano a:llo sbarco e hanno assediato il nostro illustre amico per lungo >lempo.E oggi i giornali argen– tini, di qualunque colore politico, dedica– no }Un"hi articoli biogralle e ritratti ad Arturo Labriola, augurandogl_i H benvenuto delìii, R~pubb!ièa Argentina. '3 Il vergognoso patto Laterano Le immunità ecclesiastiche, personali e territori~i . . In quel capitolo dei Promessi Sposi m cui si descrive l'arresto e la fuga d1 ,!lenza dalle mani degll sbirri, la folla grida a Renzo,che titubante e intontito non sa do– ve dirigersi : - Di ,qua, che .c'è un con– vento ! Di là, che o è una chiesa. - Nelle scuole, a questo punto, _l'insegnan– te doveva spie~are : la gente dtce li: Renzo di rifugiarsi m. un. c~nv~nto o m u~a chiesa, perchè gh ed1fiy1d1 c~raLte;.ereh– gioso godevano a quei tempi del1_1mmu– nità più completa, e la forza pubbhca 1!0D poteva assolutamente entrarvi. Ii de!m– quente era là dentro del lutto lrànq_u1.llo. Ma attraverso i secoli, questo privile– gio e;a venuto attenuandosi. Già dalla me– tà del secolo scorso era completamente scomparso, vuoi per elJello di legge, vuoi per desuetudine, in tutti i paesi i più cat– tolici • non so se persisteva nel Paraguay. Per' questo gli scolari non comprende– vano, senza la spiegazione _d~ll'insegnante, Ie frasi poste da I 111anzomm bocca alla folla. . I tribunali ecclesiastici durarono più a lungo ; se non sbaglio, li colpl in, qualc~e modo Giuseppe II, l'imperatore d Auslr1~, riformatore. Caddero dovunque con la Ri– voluzione francese. Bonaparte non mollò quasi nulla nel Concordalo del 1807. Sola la restaurazione del 18i4 ristabill anche in Francia e negli Stati italiani l'immu– nità ecclesiastica, per cui il s~ce~d_o.te col– pevole veniva so~trat_toal g_md_lZIO della magistratura ordma_r18:, e giud1c_a~o sol– tanto dai suoi superiori eccles1ast1c1. Ma, naturalmente, l'u_rlotr3: autorità ~i– Yile ed ecclesiastica s1 mamfeslò subito in questo campo. La Chiesa dovette laci– tamenie ammettere molte deroghe al suo privilegio, e anche gli Stati più ortodossi non mancarono di imporsi un po' alla vol– ta ai vescovi e al papa : già sollo Vitto– rio Emanuele I vi furono screzi col ponte– fice per motivi di questo genere. Non solo • ma la situazione si era venuta sempre più' aggravando ed un particolare dhe ,pochi conoscono è ohe la rottura delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e il governo italiano_ non ~ata dal 186J, cioè dalla proclamazione d1 Roma cap1- lale ma che nel 1861 lall relazioni erano già 'rotte da ben 11 anni. Fu infatti nel 1850, e precisamente. i! 12 aprii~, settai:i– tanove anni fa prec1s1, come ricorda m alcuni articoli di giornali fascisti l'anti– diluviano Filip'J}o Crispolti, diven_tato sbracato rivoluzionario ... della rivoluzione fascista-pontificia, fu infat~i il 12 ~pr1l_e 1850 che il nunzio ponl1fic10,Antomucc1, abbandonava Torino. Da allora tra governo sardo (trasformatosi poi in governo italia– no) e Santa Sede non vi furono più rap– porti diplomatici ufficiali fino... al 1929. Ora è curioso notare che la rottura era avvenuta appunto per l'abolizione dei tri– bunali ecclesiastici. In seguilo all'ema_naz.ione~elio Sta.t~lo, la situazione era diventata msostemb1Ie. La tesi che gli ecclesiastici, per il fatto che ve,nivanoin certo modo a trovarsi fuo– ri degli ordinainenti dello Stato, dato che godevano dell'immunità, non potessero coprire cariche pubbliche e godere ~elio stesso dir~tto elettorale, prendeva ,Piede. Ora la Chiesa voleva capra e cavoli, cioè diritto all'immunità e pienezza dei diritti politici per i suoi membri. Dopo l'accordo Un nostro amico lettore ci manda.: « Secondo quel che hanno _c~munic:t_C~ i giornali a proposito dei preti msegnant1 « la disposizione contenuta a questo pro– posito nel concordato, vieta l'assunzione di qualsiasi eclesiastico in un impiego od ufficio statale, senza il nulla osta del vé-. scovo, nulla osta che se revocato, produce anche l'allontanamento di quell'.ecclesiasti.. co dall'ufficio -suddetto. E si aggiunge che i sacerdoti apostati o colpiti da censura non possono essere assunti o conservati in ufilcio od impiego nei qua!i siano ~ contatto col pubblico » ( !). Non si parla esplicitamente di insegna◄ mento (si vergognano a. dirlo !), ma risulfa chiaro che nemmeno i preti non apostati e non colpiti da censura possono essere assunti in un impiego od ufficio statale.., senza il nulla osta del vescovo ; che que– sto nuJ.la osta può esser revocato a pia-, cere, e che tale revoca produce senz'altro l'allonlanamenlo dall'ufficio e dall'impiego. Bast.erà dunque una circolare (segreta) del Vaticano a1 vescovi d'Italia a far so◄ spendere o togliere tutti i nulla osta; è pure chiaro che nessun prete penserà a frequentare corsi un!versitarii per con– quistare una cattedra che non sarà sicuro di poter conservare. - Mai I Neppure se per obbedire alla pro– pria coscienza, piuttosto che alle direttive vaticane, deporrà o avrà già deposto una veste simbolo d'ide_ee o'he non son più lll sue. Moltissimi sono i preti che deposta do– po la guerra la divisa di ufficiale non in◄ tesero rjvestire quella del prete e che ri– nunzi-andoa vivere comodamente « deH'al◄ ~re » _preferirono di conquistarsi il di– ritto d1 vivere della nobil_efatica dell'in◄ segna-mento. Ma il Vaticano abbandonalo da code◄ sti che egli chiama apostati e la gente onesta -O'hiamagalantuomini, ha obiesla ed ottenuta dal governo fascista la loro te– s~a; un'altr.a. ~ircolare segreta - forse à già stata spedita - dal -Vaticano ai ve– scovi d'Italia, .ed il RegioMinistro della Pubblica Istruzione in Italia avrà sul ta– volo ~ elenC? completo di l)rofessori che dovrà 1mmed1at.a.mentedest1itu1re• centi– naia di in~egri cittadini cui nè lo s'talo nè.– la società civile in cui eran rientrati ave- , van niente da rimproverare centinaia di ex combattenti, saranno spogliati di quei diril,ti che all'atto del concorso Jo Stato aveva loro garantito, e che anni di lode– vole servizio avevan loro confermato ; co-1 me già aveva dovuto far Bonaiuti, dovran... no scendere dalla cattedra universitaria/ gli orientalisti, Fracassini e Minocchi · la perderanno molti altri ; se non fossero morti a tempo, o se « l'Uomo mandato da dio » non ci avesse messo t;µito a venirè l'avrebbero perduta - s.e pure mai aves◄ sero ,potuto 'l'aggiungerla - per non ri-< cardare che i maggiori, Ausonio Franchi, Atto Vannucci, PaoJo Trezz-a ed il sena., Lore Roberto Ardigò I Ma per quanto al contatto col pubbli– c~, J?On _perderannol'impiego l'ex don Pre– z1os1,direttore di un quotidiano fascista, n~ l'ex don ed ~x C8.Jlonico Fanciulli, capo d! ~ande 11:ssassme che stipendiate da prin– c1p1, cont_1e_senatori, - tutta -gente ti◄ morati! d1 dio - han terrorizzato ed in– sangumaLola Val di Pesa ed il Vollerrano In· compenso il Vaticano, Lutto visceré p~te_rnepe!' i preti strozzini e bancarot– t1er1, ha già ottenuto per questi l'imme– diata )iberazione dal confino I » Ma lo Stato prese il sopravvento : l'abo– lizione dei tribunali ecclesiastici venne decisa praticamente dalla Commissione no– minala nel 1848 dal guardasigilli Sclopis. I fatti del '48 interruppero studi e tratta– tive. Il papa cercò di riprenderle e oLtenne qualche vaga promessa da Vittorio Ema- ! .nuel'e II sul llnire del. 1849. Se non che, • Ce 11e. iiifo1:ma, uno che ~ dentf.o alle se– il 25 febbraiÒ 1850, il guardasigilli Sic-, ,grete:,e.os.e,: if marchese Crispòlfrff6Ì-vspol-:– •cardi present.ava alle Camere il progetto ,ti; nella nota ,·ivista : II Secolo XX. l'ammontare del" tesoro diguerra " del Vaticano che aboliva sic et simpliciter ogni tribu- J!arla del. d_isciolt.-0. ese7:cito pontificio, e nale ecclesiastico e sottometteva gli ec- dei _superstiti « gagliardi e se1•eni, pronti clesiaslici al giudizio dei tribunali ardi- a ?' 1 cordare una carica sfortunata ma e– nari. r i_caec~., ecc. » e della ammini.strazion 8 II Nunzio corse dal re per chiedergli dei Beni della Santa Sede, riguardo alla di negare la sanzione al progetto governa- quale cosi si esprime : tivo. Ma la Camera l'aveva accettato il 9 ·" (!rossa amministrazione, questa dei marzo con 130 voti contro 26 e il Senato Beni della Santa Sede, con un giro di cir- 1'8 aprile con 51 cont.ro 29. Il re non osò ca 50 milioni all'anno, cioè a'dire il reddito opporsi, e il Nunzio il 12 aprile lasciava di oltre_un r_niliardo; cifra non indif{eren– Torino. te ma inferiore a quella che ·amministra il E' interessante ricordare i nomi di que- patrimonio ài propaganda Fide che regge gli uomini che furono autori di qùeste e sostiene tutte le Missioni Cattoliche del leggi : Siccardi era !'llinistro del. gabinet!,<) mondo. '' presieduto da Muss1moD'Azeglio, che 1n _ Il eh~ fa supporre, che 1utto sommato, Senato e alla Camera sostenne persona!- s~ tr_atti, a far poco, di un centoventi mi– mente il progetto ; il progetto venne di- ltom annui ; si aggiunge il grazioso re– feso, tra al ri, da, Cavour. galo del miliai•do e 750 milioni fatto per- Si doveva arrivare al 19,29 perchè la sonalmente dal «duce", a nome di tutti legge ideala da quel.le Leste matte di Sic:. gli italiani, e si può concludere che il Pa– cardi, D'Azeglio, Cavour, pericolosi bol- pa Jia ora a sua disposizione più, di due– soevici e uomini del disordine, venisse cento milioni l'anno, vale a dire quattro finalmente abrogala. milioni la settimana. Mussolini avrebbe facilmente concesso Il suddetto Orispolto, che scriveva p1·i- al clero l'integrale ricostituzione dei tri- ma c!ie Pantalone fosse invitato a can– bu·nali ecclesiastici. Fu la Chiesa ohe non ta7'e il Te Deum per il lieto avvenimento volle troppo, comprendendo che i tempi dice che la pi·opaganda Fide regge e so~ non consentono poi troppi ritorni indie- st iene le Missioni, ecc. - tro. Ma l'articolo 8 del Concordato dà alle • Ci perrnettiano di d'Ubitame • almeno persone appartenenti alla Chiesa dei pri- tutti i bollettini missionari, fanr:.o appeUo vilegi importantissimi. • COS t ante alla ca, -i.tà dei lo1·0 lettori. O al- II Procuratore del re a cui viene de- lora ? nuncialo un ecclesiastico deve avvertire Anc!ie l'organo dei gesuiti, La Civiltà il vescovo della diocesi. A quale scopo que- Cattolica, dice che qtiesti denari vanno al– sto «avvertimento·» ? Il Concordalo non le m~sioni, a soc~l?rre_re (Ili affamati del– lo dice. Ma. è facile immaginarlo : accor- la (!in~, delle Filippine : probabilmente, darsi per soffocare lo scandalo. I delitti se ~a s_isente parlm•e delle benefiche isti– commessi dagli ecclesiastici, secondo le ttuioni . amf?rtcane . nessimo saprà dirvt statistiche, sono quasi sempre di tipo de- nulla di quelle vaticane ; ma chi non ci terminato : difflc1lmenle il sacerdote uc- crede può e andare a informa,-si laggiù. cide o ferisce ; i reati più frequenti che Abbiamo invece tm fiero dubbio ; che il commette sono quelli contro il buon costu- tesoro vaticano cosi rinipingitato potrà a– me (specialmente corruzione di minoren- fatar meglio per l'avvenire, garantendosi ni) e la truffa: Si osserva che i preti sono da alt,•i insuccessi, la prossima elezione spessissimo correi in adulterio; ma in presidenziale negli Stati Uniti, o un'altra rivoltizione nel Mcssico. questi oasi è rara la querela. necesseria Tanto più che il Papa ci ha fatto sapere, perchè si proceda... 1 l · In genere, dunque, si tratta ài reati c ie 'tS t ituzione dell'obolo di S. Pietro i– vergognosi, ohe per l'interesse « dell'ordì- nauguratasi dopo la spogliazione italiana, ne e della religione » sarà opportuno sof- nauguratasi dopo la spagliazione italiana, focare. continua e continuerà; oltre ai quattro Ma se proprio lo scandalo non si può milioni settimanali il Papa accetterà l'obo– soffocare, se proprio il prete finisce in lo dell'amor filiale ... lasciti, doni di peU.c– grini e cosi di segttito. prigione, ebbene, sia una prigione spe- Tutto fa, diceva qu~llo che sp1ttava nel ciale I Tevere. Questa prigione sarà un convento, do– ve l'eeclesiaslico delinquente sarà come in casa sua I Ma c'è anche lo scandalo dell'immunità degli edifici « destinati al servizio reli– gioso». Osservale la voluta imprecisione della frase. Quali sono gli edifici _«destinati al servizio religioso » ? Un'interpretazione estensiva è natura– lissima : e noi ·vedremo in Italia l'immu– nità non solo delle chiese, ma di t.utti i conventi, gli oratori, i circoli cattolici e. perchè no ?, delle banche cat.tolic-he. Là dentro sa:cà lecito commettere tutti i reati che si vogliono, senza che le dodici poli– zie di Mussolini ci possano mettere il naso. Questa è la sostanza dell'articolo 9, per cui la polizia, salvo casi di urgenti neces– sità, « non può entrare per esercilare le sue funzioni negli edifici destinati per il servizio religioso senza previa comuni– cazione all'autorità ecclesiastica». La quale, cosi, potrà preavvertire i suoi polli, che avranno tutto il tempo per fare sparire ogni traccia di reato. Per fortuna, c'è l'articolo 12 che dà un giusto compenso al governo italiano per tante rinunzie : « Nei giorni di domenica e nelle feste stabilile dalla Chiesa si canierà a norma dei regclament.i della Santa Liturgia una P,re!fhieraper il Re d'Halia e per lo SlaLo Italiano ... " In nome della Santissima Trinità. Amen. A. Gli opuscoli di Eugenio Chiesa La Concentrazione Antifascista ha stam– pato un opuscolo di propaganda sulla « Re– stam·azione del potere temporale». Vi so– no raccolti doc1tmenti storici importanti per prospettare il pr-0blema dei rapporti t1·a Stato e Chiesa in Italia dopo il f870. Vi è esaminato il pericolo che corre oggi l'ltaJ.ia, vi si espone, in una requisitoria chiara e materiata di fatti, il Trattato 'del Laterano, il Concordato, l 'aecor.do reazio– nario,.!J. il ca,rico finanziario. In appendice si leggono gli strabilianti b1·ani di un- di– scorso di Mussolini, L'Uomo e la Divinità, edito a Ginevra nel f 904 dalla Biblioteca Razionalista. L'opuscolo è redatto in lin– g1ta frmicese. Ogni copia costa 3 franchi per la F1·ancia e 3,50 per l'Estero. Rivol– gere le domatide in Faubourg Saint-Denis, 103 - Paris. (3, Boulevardde la Corderie). L'altro opuscolodi E. Chiesa su La situa– e 2,50 per l'Est.ero,dove pure essere làrga-· mente ed ulllmente di1t.uso. « Nessuno ha il diritto di togliermi la libei·tà. Fossero anche cento mili-Oni, gli schia– vi, io sono libero. Nessuno è caduto fino a quando un solo è in piedi. » Vro·roa HuGo.

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