la Libertà - anno III - n. 9 - 3 marzo 1929

3 MARZO 1929 = LA LIBERTA l'Imperialismo fascista delvaticano -- Il Papae la Catalogna L'Italia riprendre la sua rivoluzione Col trionfo di essa le classi del lavoro 3 Anniversari ANTONIO PICCINìNI La?ciamo pure slare la vecchia anlifo– ba di ~es~e e Piero. se quesli richiami ca rd ucciani possono dare noie ai sopracciò 1:be fino. a ieri ci invilarono, non senza ~ual~he ~ronia e sussiego, a giurare sul– l anlifasc1smo del Papa. E, oggi, parliamo Eollanlo di Primo e di Pio. realizzeranno tutte le loro speranze Lo ricordiamo anche queolo anno, cort una devozione sempre cre..scente, con una riconoscenza che il tempo non riesce z. cancellare. , èei disciolti partili, e il ziudizio di co- ·1 I tanto trascorso ~arr:bb~ affidai.o alle sghi- Bavaglio, galea e moschetto gnazzanLi iene del Trilìunal~ Speciale_. po;- sluma YCl'f!O~'lla della moribonda c1v1lla Questa non è che una comedia per bu- come a[!enti elettorali Hal!ana. ;ii, ti'n ,. no,, I~gillim~ ': dato at- «Roma» e la I far.sa bonapartista 1I IT O la morte del fascismo o la morte dell'Italia 28 febraio :!92-i. Gli squadristi si pre-< sentano a sera tarda nei!a ca,a del mo~ deslo rombat!enle sociali,ta. Tro,·,mo la. vittima a cena, con la mo;-,liP. e le òimiJe. La serena scena fami;,liarl' non com-, muove gli a~sassini. E-,i invitano Pic– cioini ad uscire ; "zii P~C'?. nrevedend-.) la sua sori e. ~Ia non vuole che· i woi asJ sislano ad una tragedia. S--en1", muto, con coloro cbe avevano !"ordine d'ucct-! derlo. • onesto Capobanda credono sempre d'ince- )[a !"ultima sf~llezza d1 questa lro_\·~ta e rat<ioni di quel ; 110 n ~iano pronunzi.ile. raltini, ma il fascismo italiano e il suo . · 1 t nrJer- ~i.nù è te.:::almenlepo3s1b1leche le E' nol~ che anche la Spagna ha il suo autonomismo : l' aul-0nomismo catalano. Questo autonomismo si giuslifica con 1•e~i– slenza di un territorio ,·astis.simo la Òa– t~lo~a, il quale comprende quattro pro– V1Dc1e : la provincia di Barcellona, Terra– gona, Gerona e Lerisa : di un territorio, dove si parla Wla lingua dislinta dalla lin– gua spa~uola e onorata da molli poeti, e dove abita un popolo, per origini, tradi– zioni, costumi, ragioni sloriche ed econo– miche, distinto dallo spagnuolo. dere nel !"oro. Da quando l'incredibile a,·- nella co'!Clam~1one. d~lla sua_ \"allll!l ~a cé crmflilto fra'" fo(J/JC ctistcnte e q1t'!sta ventura potette aYere un esito fa\·ore\·ol~, parte dei_ suoi ~le~s1_1m;entor1. li hm1c~ r,ossibililà. Onde se il fa-~i.smo fo,~e c::i– che cosa essi non immaginano di se stessi. della he_fi_a p!clnsp!:,ma ~ non solo nel~~ pace di agire secondo logica e senso co– e che cosa· non si credono permesso ? )la esclus?nla materiale. ma neµa _stessa e- mune non dovrebbe esitare ·ad a:rnmettere se una corona di crimini ripu!?Ilanli com- bdusfo11e legale det_ci;ntraddt_ti:mo. fn \·e- che iÌ plebiscito non sono i .suoi avversari j messi a puro scopo di catu,·eria app~gala, r~ tà.ad una larv~ d1 valore d1 questo pie- che lo beffeggiano e Jo impugnano, lo ne– e un'orda di comunissimi dclinquent1 che, b!sc1lo potrebbes1 pensare. almeno s: un~ gano e lo respingono ; ma che esso s~o I a soddisfazione del prezzo ricevuto, inse- sia_~ur _ form~le apparenza ?' contra~lo ~1 \·i si oppone e lo dichiara fatto pumb1l<:?. vivano e prorompe,·ano, hanno potuto es- opm1oni_ Y~msse ac~ons~nL1la,_ ~ome .S 1 1! )la esiste ragione per il fascismo? C'è ser presentali come una rh•oluzione nel nel plelJlsc1to del 18i>2 s1 pratico. ~la qu! nelle sue manifestazioni una linea di coe– suo S\'Olgimenlo ; anche la grossolana co- non si ha nemmeno la preoccupazione d1 renza e formale coesione. una preoccupa– reografia che il fasdsmo prepara col no- un ul.~imosentore ?ell_eforyne d1 una. scel- zione di ordine spirituale e di motiYi rn– me di « elezioni plebiscitarie» può es,ere la: :i;, 1de~ stessa di b1lanciar:i1:_nto di ter- Jutabili ? Come per il Capobanda l'atei– collocata nella luce di un fallo storico. m1m e _d1per5oi:ieurla con I essenza della smo e la religiosità della femminetta. Io Xoi l<>ggrremoi_milioni di voli .c~e. i candidali del' fascismo '- -'lussol;n1 m testa. va da s~ -) si saranno attribuili; e .ammireremo anche l"on!JSla imparzia– litl con la quale il fascismo vorrà far figurare oualclre rispettabile cifra di ,. no ", con· avvedutinza geografica distri– buita. nei suoi bollelt ini. 'lla eh i si varrà inz~r.nare con una simile commedia ? L'I– talia è una vasta ga~ra, \'igilala da tre– centomila pretoriani, pagali a peso d'~ro col denaro dei contribuenti, ma resa cir– cospella e canta dal pullulare delle spie, e mar.tPnula nel preciso convincimento che o:mi atto di intolleranza e di rivolta sarebbe immedialamente stroncalo. L'Ita!:a spezzerà queste catene foggiate dal crimine nell'antro della be;;lialità; e s: !nera risoluta e fierissima contro i vi– li carnefici e i macabri aguzzini. :.\Ia non sceglierà una mascherala elellorale a ma– nifes!2zione del suo sdegno contenuto. L'ora della resa dei conti avvicina. La ri– costituione del potere temporale dei Papi, il Plebiscito .sono l'ultima temerità po– tuta osare dalla miserabile congrega. Il castigo pende sul suo capo, ma il castigo non prenderà la forma. oramai inadegnata ni :at:o, di un tiepido e !DUlo~-ponso elet– torale. )fa percbè dovevano ucciderlo ? Il mo., [h·o c'era ; la provocazione <::raenorme. Antonio Piccinini, io un periodo in cui molli affievolivano il proprio antifascismo,. jn on·epoca in cui tanti cercavano prete., sli per giu$lificare la propria diserzione, offri il proprio nome alla li~ta d1;Isuo Par– iilo, mentre si prepara•;ano, in un·a1mo– s!era d'inferno, le indim•mticabili elezioni del !92~. Piccinini è candidalo; accettan– do. egli avern pronuncialo una frase, ri– Yolto ai p,opri compa;zni : ,. ·,ed rei e che mi ammazzeranno. n ~;la accettò mrual– mente. Il Partito, !"Idea, avevano bisogno di un esponenl.e. Gli .,, i nte!leUuali •, t « diriger.li » dei tempi di fortuna "ran-, spariti o non YOle\'ano e,;>or-,i. Tocca,·a a lui. al modesto operaio tipografo che r.on poteva sperare io un successo. assumere in un'ora lra!,'ica la funzione del capo. Questo - almeno - affermano i Cata– lani ; e - anche se noi siamo d'acordo con loro - la nostra opinione non conta e non deve contare, non essendo nostra abi- tudine immischiarsi 'nelle faccende che non ci riguardano. (Cosi facessero gli spa– gi1Uoli, o meglio i Castigliani ! Ah ! Ca– ~lilla caitilllma, nQ fkabeis mai conegut !) I quali Catalani - che, secondo Gior– gio D\\-eishauvers, sono cinque milioni - ricordano, con orgoglio, come nella recente esposizione del libro catalano, in Barcel– lona, figuravano più di 6.000 opere, 215 riviste e ben dodici giornali quotidiani - lutti scrilli nella loro lingua. Brevemente : per questi moliYi, i sullo– oaLi Catalani vorrebbero essere indipen– denti ; ma con jucio, in quanto eh~ la– sciando a :lladrid la diplomazia, il bilan– cio, l'esercito, la marina e le relazioni con la Chiesa, essi si accontenterebbero di una autonomia regionale così discreta da as– somigliare a un semplice decentramento, niente affatto incompatibile con il princi– pio dell"unilà nazionale. Roma ccnoobe un ,·oto delle tribù. in C(?Struz1~ne fascista. E allora. q~ale scem- anarchismo e la statolatria, la vendi!a cui Lutto un popolo, nella P!"ima l!bertà p10_perd1t~m~oè co_lestople?iscito al qu1;1- della penna allo straniero e il patriottismo dei suoi commossi sentimeot1. esprimern !~ s1 a~al1ca 11fas~i~mo, e ci:ie~sclude sm più esaltato sono fenomeni com·ertibili e l'animo suo : e creò il nome e la cosa. che l !dea 01_u!')aoppos1z:o_ne, poi~h~.csio con- permutabili, abili che si indossano e si nella sua essenza storica e filologica è un :ridera delittuosa la du;appruta.ione ? ,mettono secondo i mutabili umori e le omaggio alla democrazia diretta. li terzo Due !ez,,i faociste _ fra i centomila con- piccole convenienze ; cosi per lutto il fa– ?iapoleone non ci vide che l'impalca~ura di ~ezni dCtorlura inventati da cotesti sa- stismo il « sì • e il « no " ; l'affermazioi:i" un ~di_flcio rmai t_ralla~u. ma.~e~u1 mu~a I dici seviziatori delle carni ~ d':llq spi_rito èi negazi~ne, il crimine,, l'onore, la_follia arricciate e fetenti tradirono I m1a:ne or!- _ finchò siano te::mle in p1ed1 mfic1ano 6 la ragione stanno sullo stesso piano e gioe e i tristissimi artefici. f>u quel!<?ori: e invalidar.o il plebiscito, comé cosa che possono prendere senza difficoltà !"uno il gini bisognava bullare un dPnso strato d1 e••e •te•-o proclamano impoo•ibile. La posto dell'altro. - Dopo avere sprofondate oblio, e i sicofanti del bonaparlbmo in\'en- 1;gge sui-primo ministro, con la quale ?,!u 0: I" di_str_utle 1~ ba5'i s~es~e sulle. quali _un tarono il plebiscito. La_ro_man!tà da Pa!- solini \'Olle mellersi al sicuro da ogm pleb1sc1to puo conc<>p1r-s1 come ratto giu– toscenic.o per teatro dei p1ccoh del fasci- po<'sibilità di accusa per l'uccisione di 1idico : il fascismo, con la beata ineosc:en– smo è nata dalle cesaree imitazioni dello >lalleolli, trasforma in delitto ogni sia pur za dei negri della Grande Foresta, indice sciagurato eroe della capitolazioM di Se- blanda censura O critica Yalutazione del- il proprio plebiscito e si appresta a ,·antar– dan come il saluto col braccio destro, che !"opera del Governo e Duce della S\·ergo- ~i dei risultati - ahi : quanto pre,:edibili ! esso orodiga sulle sue sempiterne coreo- matissima banda. Ora èome il fascismo che sarà per dare. grafie: è un gesto da guitti profondamente ~ formalmente una tirannide con un capo Gli oppositori del fascismo - sorpresi alieno della popolana sobrieta della ve~- on.'lipotente, ogni giudizio sulla politica in una imboscala che la storia mai prima chia gente romana. ,ia che cosa nel fasci- del go,·erno si de\·e risolvere in un apprez- non conobbe, e che non ha precedenti nelle smo non è menzogna e artificio ? zamenlo dell'opera èi costui ma chi si più infami tradizioni di essa - popolano Eppure ,·ogiiamo essere çiusli anche col ponga dal punto di vista della negazione le galere, le isole. gli es:lii, sono sottoposti melanconico eroe del 2 oicembre. Dopo del plehiscilo, deve appunto condannare alla vigilanza della polizia, spiali. insidhti tutto la più legale delle elezioni qli a,·e\'a !'opera ciel Capo del go\·erno, e la condan- ?,.d O~'lli passo. I compri moscbelli delle conferito il primato. Al!a pre,idenza della na di questa opera cosLi~uisce reato, - '&1uaàre mercenarie, i-ncapaèicei:lo di ogni Repubblica egli era giunto allraverso ele- Situazione aggravata dagli articoli 12.'5 e ,eria impresa militare che li poneese a zioni, sofislicale certamente dalla paura e seguenti della Legge di Sicurezza pubbli- fronte dj un nemico armalo. riescono più dal sospetto, alterale da propositi obliqui ca. nei quali si commina la pena infame egregiamente nel loro compilo di tenere e da disegni coperti. e suoi e di altri ; ma del domicilio coatto, seuza islrulloria e il paese in uno stato permanente di terro– a quella prorn che egli si era esposto n_elle seuza conlraddilorio, contro chiunque pos- re. La stampa è una vasta organizzazione cmidizioni sl-esse dei suoi concorrenti, e sa comunque, non solo manifeitare l'in- di falsi e di menzo!?Ilee beneficio del fa– Queste, almeno, le rivendicazioni cala- ne aveva trionfato in Yirlù appunto delle len:;ionc di compiere alti contro il gover- stismo. La possibilità di aSS'.ociarsi è data lane quali furono stabilile - sollo il lito-, intenzioni che gli si allrihuiròno. 11primo no, ma di ostacolare in qualsiasi modo solo a~ fasci~li, cui solo la riconosce la leg- lo di bases de JJanresa - dalla famosa as- pl'.!biscilo non fu che la convalida del volo razione del governo u fascista n. E quale ge del 3 aprile 1926; ma se anche la leg"e. semblea eatalanisla riunitasi, appunto a gia espres.~o dagli elellori francesi il iO ostacolo più fiero, per cotesti tremebondi r.on fos~e quella, e chi tutelerebbe il di- dicembre 1848 ; il secondo, il plèi~eito sfruttatori di cariche e di situazioni per- ritto dei non fa...~isli contro la malizia e :\Ianresa, nel i88 8 • Insomma, la Catalogna del J8i0, trovava J"Impero con due guerre sonali, per cotesti sfrenali divoratori di la fanciullesca perversione dei fascisti in– vorrebbe essere l!Ila provincia libera, nel- vittoriose dietro di sè, in pieno dgoglio pubblici bilanci, paYidi che la cuccagna clini a trastullarsi col diritto allrui e a l'l!Ilità spagnuola, e non la provincia rie- economico per effetto della realizzala li- possa toccare un termine, quale più peri- beffarsi dei nemici inermi e s'ruerniti di berlà del commercio stesso, e oramai aY- coloso ostacolo alla loro formidabile di- 0llli t.ulela? - Coloro che spendono tesori ca, condannata a nutrire la nazione po- viato Yer-so llil ristabilimento di ordini vorazione che l'azione diretta a pro,·ocare di abilità e di sacrosanta dissimulazione vera - e cioè la provincia feconda, schia- liberi e di pubbliche garenzie. un volo contrario alla loro permanenza al ,_ poichè la più terribile condanna delle va della nazione parassitaria. )la che cosa è queslo plebiscito ilalia- potere ? 11olizieschetirannidi è di obbligare le co- Bisogna riconoscere che il vecchio re- no ? Le sole guerre che in Italia si con- Onde la niorale esisten;a del plcòiscito scie~ piùdp~fie e gli spiriti pi 6 ù candidi b dussero ,e furono vitloriose, si ebbern sot- è radicalmente negata dalle stesse misure, & coprir-si e ID mger-si -) sono no aèes- gime non fu del tullo insensi ile alle ri- to la responsabilità di go,·erni liberal\ e e/te cun fa sfacciata tracotan;;a degli irrc- so riuscili a sfuggire alla persecuzione e vendicazioni catalane. Guidali ·dal Cambo, dei partili democratici. :'ioi non ne gm- spÌmsa&ili e degli ignoranti il f<U1cismo <U/- ai castighi; hanno più alti doveri da as– i Catalani ottennero, nel 1913, l'istituzione dichiamo.: constatiamo. Al dominio il fa- sume di chiamare « leggi n, e che esso fog- sol\·ere che prestar.si ad una teatrale ma– di un Parlamento Regionale - la Jlanco- scismo non giunse nè per effetto di un~ aiò allo scopo di impedire che ,ma oppa- nifestazione. Forse a questo passo li a- ri\·oluzione \"illoriosa condolla contro I s~ione qualsi.tui potesse pretendere di a- spel!a l'occhiuta tirannide. cbe brama spe- munitat. Fra il 1913 e 1925, questo Par- poteri dello Stato, chè, anzi, questi o si i-ere un'esisten:;a le(Jale. snere gli ultimi rimasugli di una coscienza lamento compi un'opera economica formi- resero complici O si rassegnarono alla cru- mdipendente su terra italiana. Ed essi, dabile. n suo esempio sfida, trionfalmente, deità e alla vandaliche devastazioni del 'Cn plebiscito - almeno per aslralla i- sapendolo, vorranno guardar5i. - Onde se tulle Je velleiJà antiparlamenlari dell'ora fascismo nel periodo della sua ascensione; polesi - suppone la possibilità di un la 1 lbe;m~t fascista ~sa me 1 desrima elimina il nè per un consenso che in elezioni se non ' no" che si contrapponga ad un « sl n ; e P e 1sc1o, e sconc1amen e o scopre come che volge. libere, almeno legali i cittadini avessero una propaganda che si argomenti di ac- uno stupido trastullo della tirannide ; non Quando Primo de Rivera usurpò il po- espresso. Xon in forza di un fatto slrao~- crescere quei «non. :\la i a non tondur- si vede dove stiano i termini contrappo- fld d•1nap1• O da esso compi·ut.o,nè come wolgi- rebbero i superstiti a,·auzi delle marlo- sli, èhe do\1'ebbero dare consistenza al tere i Catalani ebbero torlo di aver u- • - ~• • t • • • Ua -1 I d · ·1· I b' ·t In t · t I t ·t• · ' mento d"un fallo les:-aleuià posto_in essere, r,a e oppos1z1om a 6 a era. a ormc110 p e 1sc1o. ,·en aria e e \"O.S re v 1 ,ime, eia io lui. Credettero che, essendo stato il fascismo incom.;aa <•lieletlor1. 11 prete- coatto e all'ammonizione; la propaganda ;qte l'appello degli eroi seppelliti nei car– gow~·.naLoredi Barcellona, ìl DÌLtalore fos- ~lo di questo nuo,o carnevale nè si ~orge! per quel "no" ricadrebbe aulomaticamen- ceri e nelle isole, e saprete cbi sono i sa TIW>Plrato delle proprie aspirazioni del- nè si awerte. _ L'Eurol)a, stanca di tanli te sollo le"disposizioni della legge che col- "no» che possono ancora dichiararsi e ,---, tumulti e di tante armi, resa apatica dal pisce con acutissime e sproporzionatissi- pnbblicamente manifestarsi su terra ila- l'anima catalana. ripetersi degli stessi spettacoli di sti::,ig! me pene il fallo d~ diffondere i principii liana. :Ila Primo de Rivera non spio tradì la o di violenze, dal rincorrersi di medes1m1 fiducia dei suoi vecchi amministrati : ne episodi di subila coazione e di sfrenato III f erl invece l'anima nel punto più sensi- arbitrio di forze unilaterali, un po' sde- d l . l f . d b ,._ d •1 gnosa e sprez-zanle dei popoli d~\·e si a,·_ Il diritto i scel! ierst a orca : materia el z,!e iscito bile. Istigalo dal Dittatore di )law i , 1 ,•ePa 1·1 fallo delle soppresse hnertà, non d · al 1 L-- • )la, dunque, è un popolo i servi ram- to semisecolare del processo nazion e e Papa ha infalli direlt.o ai vescovi una e ha bisogno delle vecchie finzioni del suf- molliti questo popolo d'llalia, che primo, \·erso la libertà, consiste nello sforlo ver- tera - che disonora la lin___l!Ua it liana, in fragio adulterato O fabb_ricalo. P~_lrop- sugli alberi della storia moderna, scopri so la democrazia. Chi. sul terreno della sto- • ( h" hè ?) è scritta ingiun po l"esperieuza è falla •. :.'i~ss~o si illude le forme della nuo,·a vita e dello spiri lo ria italiana, offende la libertà, offende io- cui e 1 sa pere - - pi·u·del ,·alore delle elez1on1a sistema bal- ea· • t· I edi - nuo,·o e le trasmise alle più lente popola- 1,ieme l'unità. Esse sono nate insieme ; gendo loro di imp ire a~ pre I a. pr ~ canico. Esse o niente, è lo st esso. - Quan- ziooi settentrionali ? disgiungerle è ferirle insieme. Il coltello cazione in catalano e di perseguitare I lo alle rappresentanze dei partili dispersi Solo giudicandolo un popolo di schia\'i che colpisce la libertà, trafigge e slramaz– proressori a infetti di catalanismo » e cioè e conculcali, nei quali si riassumono l'ono- demoralizzali dall'oppressione si può pen- za l'unità. di • ·, at'sta re e le sper.!nze del sopraffallo popolo ila- sare che esso sia pronto, non solo a parte- a ipirt O &cpar l ». 1·1ano, non certo il risultato facile a pre- · I E ''ià del resto, con la. criminale legge- cipare al plebiscito! ma ad acconsentir~ ~ 0 . . - - 1 contro le tendenze poolificali, si è le- vedere della nuo,·a mascherata elettorale quesito che gli è imposto. E quale tribu rezza della sua orgamca mcosc1enza, 1 valo il cardinale-arcivescovo di Tarrago- è destinalo ad e;;ercitare su di essi un'in: d! congolesi degeneri sarebbe pronta a fascismo compie. con la costituzione dello t ,~ • • s· r·assume flueuza qualsiasi, come di fatto cbe pron dichiarare che l'opprimerla, il ~inserrarla, Stato della Città Yaticana, il primo atto na, ma la sua pro es..., JO cui 1 1 - la ,~" 1·ta· 0 la morale infonòal.ezza dell'o- simbolico della distruzione dell'unità ila- • ed 1· ~• 1I ·,•incolarla, il coartarla e derubarla è d d va quella di lulti i Calalam cr en 1, non pera loro. Essi attingono alle sorgenti pri- cosa che essa considera bellissima ed one- lina. , \ser.do rice\"\1to dai liberali, ai a- è valsa, come non sono yalsi i consigli di me della propria funzione storica le ra- slissima, anzi da esaltarsene ? ~la quando mocratici, dalle sante rinunzie dei repub- •Vonsi·=or Todeschini, nunzio a ~adrid. gioni elementari dell~ lo~o esistenza.. Xoo la tratta infieri\·a. i netri del Seneo"alfug- blicani. uno Stato n2.zionale perfetto e ~ ;;u f l l Il macch1naz1one che co·1 fa - concluso, esso. incaoace con tulle le sue • d. ·t ·o • ·1 Papa si è osse a s O a ~ - gh·ano innanzi alle o""e brigantesche, che, Dopo due anni 1 esi azi Ili, 1 c·11niente s1·r·1vela l'imminente plebiscito, '" fanfaronate naziona·li~tiche di :i=iuozere I l • • del 1·iducendoli in ceppi, li lrascina,·ano alla "° deciso e - sperando ne a rev1s10ne e gli si potesse attribuire ~ qua_l•ias!Ya- rn:;ta. do,·e li allendevano i vascelli ne- wia sola pietra a questo eciificio; ne co- Coocordalo promessagli da Primo de Ri- !ore di falt-0 sincero e forn1lo d1 serietà ; !;'!'ieri, che do,·e\·ano recar.li ali~ fal!~rie mincia lo sgretolamento. La separazione vera _ !Ja' fatto il grande - o piccolo - pur sempre_ l'azione anl!fascisla n~n ne dei puritani ant?lo-sassom dell Am'lrica. della Città Vaticana dal complesso nazio- d 1 b ulalilà picco- rimarrebbe mlaccala. po1chè è mai prP- Anche il verme sTraddrizza se lo si calpe- uale italiano è un simbolo delle necessità gesto. Gran e, _per. ~ _sua r , scrillibile il dirillo d"un popolo a 9-iudi- sli. _ E l'italiano di o~i do\Tebbe pro- antinazionali del fascismo. - Il f<U1cismo lo per la sua rnut1lila, perchè - cela va care in causa propria e disporre dei pro- clamare che : perdere 11 diritto di sce- non può viver~ senta uccidere l'Italia.. Es– sans dire - non c'è un prete nè un ere-. I pri destini._ e l'o~bl\go d~i cri.minali _reci- i"liere i rappresentanti, non avere più l_i- so ha comincialo: se arre~lare la sua ma- b • bb d'Io ,.. • - sl nl d1 espiare 1 propri de no sacrile~~asarà impossibile. esso non ~i denlP in Catalogna che ab 1a o e 1 • ,in e per~ 1 ~ 1 .- , . - ertà d! esprimere il pensiero proprio . 1 - • • i; lilli? Ora l'azione anbfa~cista non_s1_p~o- per le stampe, uon potersi più associare. fermerà I. Come il suo primo g1orna e Noi non vogliamo entrare 1 _n ~omen.. pone che appunto. questi due_chiari m- dover tul!-0 scarificare a~li appetiti della deve all'oro stra:iiero le sue origini, l'oro che _ ripetiamolo - non c1 riguardano tenti: dare all'Italia la s~a h~erf~ ;_pu: famelica banda cbe si è imposta al paese. straniero potrà. quanto che sia, per mezzo d bb trop • e~emplare ~ever1là 1 crim1nah oel fascismo, distruggere l'unità jtaliana. e che, ad ogni modo ci con urre ero - mre, con - • • - , rinunziare al libero insegnamento, correre Sono ancor Yivi i discendenti dei Grandu- po lontano ; ma ci sembra doveroso se- ch,ella _ml afno~1sero. ·tat 1- f n il rischio di ~ss~re I?r<l?simamentelrasci- chi e del Borbone ? Xon sappiamo : si fac- f ll il quale mentre solfo- • a I asc1smo, agi o. COO\'\l "o, a - nati in una 1·ovmos1ss1maguerra, e.~ere ciano aYanti, che il fascismo non trova gnalare ~ a 0 , • • ' li-' C • d._ farone e chiassone ba bisogno della. ba!- buttali ai piedi del prete santamente le- difflcollà a costituire altre Citfa Grandu- linea la rmnovata attività de .. uria, ! clop1·a e del fracasso, non tanto per 1spe- zatosi ai predatori, e tullo il resto, che là • .... I n • - ll caii e Borb6niche. mostra come questa atlìvi s1 ~• 0 ga 1 . gnere i rimorsi della _cQsci_enza che non ha non è meslieri passare in rasselila ; tu o • accordo con Ja poliLica dei goverm o per illudere e denare 11popolo ma~o- questo è roba da dir "sì », da esultarne e Ora che cosa, col loro ,·o(o, donebbero pien_o• • messo. ma consapeYole ; quanto per offrir- oa confermare? dichiarare gli elettori italiani se non que- fasc1st1 eUiopei. • si un lucroso spettacolo ed occupare l'at..- Ora se questa è la materia del plebiscito, sto : che perdere la libertà, perdere il be- n Papa si allea, a Roma, c?n Benito _:\Ius- tenzione pub~lica ~ui falli propri. Alla gli'italian1 lo hanno già fallo il plebiscito uessere, perdere la patria sia cosa com- I• • :\Iadrid con Primo de Rivera, "rossolana ps1colog1a del suo Cesare da in tullo il secolo XL'\,dalle insurrezioni del mendeYole ed onorata ? Che quando i pa– so mi e. ~ • '. I d i popoli Carnevale appartiene l'intuizione che un 1821 al 20 settembre !8i0. sulle barricale dri loro insorsero per conquistarsi - nel- contro gli mleressi lnloonds? ~ede1i ' cosi straordinario regime come quello che di ;iapoli e :.\filano nel 1848, delle Cala- la libertà - una patria, essi errarono, e ma anche, e sopraHu , ei • egli e la sua banda hanno fabbricato. non brie. delle noma!?lle dal 1630 al 1860, con son da vilipender-e '? - Altro, iJJ sostan- LUIGI "''<UPOLONGHL può vi\'ere senza fare ~ostanlem~nt~ ap- le spedizioni garibaldine, con le due guerre za, il plebiscito non potrebbe dire; e se, '-"'- pelle all)nleress~ pubblico ; e_po1che alle contro l'Austria, con la Repubblica Ro- un istante solo, do,·esse ammettersi che Imprese fasciste all'estero 'La tipof(Tafiadel «N_uavoMondo» saccheaf!iata a!orie m1htar1 d1 un colai regime non ap- mana, e abbattendo due volte il lugubre questo gli'ilaliani potrebbero voler dire ;arlengono che i. fanciulli di Corfù boro- potere dei papi. - E non è vero che il (- nè altro. in queste condizioni, il pie– bardali e l'isola abbandonala _sotto un or- processo riveluzionario itailano è soltanlo biscilo direbbe-) bisognerebbe dichiarare dine categorico del goYerno mglese. non- unitario, anzi !"unità fu concepita come tonclusa e terminata la sloria del popolo chè le fuehe inlerminate delle quadrale un mezzo della libertà. Come sulla fine d"llalia, e que,lo cancellare dal no-rero le"ioni delle camicie nere nelle campa- del XVIII secolo era possibile, e tentata delle nazionalità Ci\'ili. gife libiche di fr~nte. a poche ce~li~aia d\ dalla Francia di Luizi xv, costituire l'u- :'.la se i problemi storici delresislenza scalzi insorti africani ; esso. che 1 c,rccn.n r.ità italiana sulle basi della federazione r,aziooale sono un libro chiuso con sette -,\. x w Yorli « ignoti ladri n faci_lmente e il pane beo condito rise:-va solo ai ctelle vecchie Signorie; come essa, sollo il ~igilli per un'orda irresponsabile, sorta • • :tt bT •ono penetrali nella lipogra- propri complici e beneficiar!, _butta al profilo della federazione dinaslica. fu pos- oall"incredibile confusione d'un momento idenli ica- 1 1 - ondo asportando diversi paese il carneYalello del pleb1~c1\o,nel!? sibile sino a tutto il 1818 : nulla si sarebbe ~in<?olaris~imodella vita colletliYa. e poi ila del -~u_ovo d7'?macchine compositrici e illusione che iJ paese, rassom1ghando,!li, 10ai oppo,to alla sua realizzazione, se l"u- cosliluitasi in goYerno del paese; l'istinto "m~gazzi_n~;r /inmobilizzare la tipografia. r,er un istante almeno. se _neacconten~1 e ,:ità non fosse stata concepita come fr, r.azionale quei problemi lie'ne sempre pre– pezzi vari b"l' d I Yuovo mondo ammonta- se ne appaghi. - E poi chi 53:-; esso !m- itrume11ta dcUa libertà. ;iazionale era i! senti alla comune coseienw. L'Italia, sai– I danni_su _ 1 1 ~ !:aia di dollari. Tuttavia magina _ che restero non si_snal~rd_;sc~ go,·erno del Borbone, e i napolitani, io- vo !"orda, i suoi slipendfatori, i suoi com– no ~ diver~e mbibg~ incompleto è uscito all'annunzio della valam,a dei m1hom_d1 sorti contro esso nel 1821 e nel 1848. i plici. e coloro che sperano il proprio Yan- il g1ornale, se e ' " d 11 r · t · d Il ·na non può M>e~e l suffragi piovuti sul regime. e e e c1 re siciliani quasi sempre, rivendicavano con- aggio a a comune ru1 , = • ugualmeo e. ubblicalo l'an- colossali dei voli raccolti sul noJ!le d~I Ca- lro esso le forme _èelvi\'ere libero : e cioè gillfila tanto in basso da pensare che le I ~ascisli, che ~:~-i~";en~J1e pubblic_azio- pobanda, primo agricoltore,. pr1m~ mdu- un go,·erno attingente al consenso dei cit- tocchi di acclamare la d:slruzior.e di lu:Lo n~:zao ?ella {esMlifascista, sono fur_1bon- striale, primo larnratore,_ pr1m~ u mtel!el- ladini e sottoposto al controllo del paese quello che le tre ge:ierazioni precedenti nd 1 1• dpeelrcghièorn 1•1a f 0 g 1 1iorucrol 0 ntiDnuaalqu daluesc!!"1e,r,·~ tuale" della ridente Ital_1afasc1s.~. primo per mezzo della stampa, delle associazioni ,weva'no costruito: la lil~berlà_ pdo.I_ilica, la - " ruffiano e primo car;cer1ere,del~immonda e delle riunioni libere. ;iazionale era il libertà. di coscienza, la I erlà msegna- ricorrono ora a t •i • colpire il ifior- zalera a cui hanno ridotto I Italia ? go,·eroo del Papa. italiano in grande mag- mento, il diritto del paefo di disporre dei Pro mettono due van,uacggr"'o •-econdo le nril- ~ ,.,·oranza. come non ora 1·1 Colleg1·o dei propri destini, la laicizzazione della vita un . - E sotto la sm,geslione di s_im_ili pensieri e 1 , 'nale e ricavare f t 'dèi saccheggi e- - -e • 1 1 b 1 Cardinali; e due ,·olle i romani insorsero nazionale. Ora è questo che il plebisc[to lanti lradizio~i ascis e il fascismo si a.,.-ia a P e isci 0 • contro esso, per non subire S{!Crestani.prc- le chiede, ed è que<,loche ntalia non puo' seguili in Italia. . IIJIIJllliUJJIIUllllllll]UllllllllUIIlllllllllllllllmlllmllnlllmmlJ: Ji, drude e figli di preti sul toro collo. Xa: dare. Xon puo' darlo non già che non vuo- ·-"!llllllllllllllilllllllllllllfllJIII • =-- zior..?!i, cioè nati nel iuogo. i governi cli le. ma perchè dai !o è assolutamente 1m- "' ( • _ d. XVIlI Toscana, e i toscani furon pronti a scac- pos:sibile. Queita. non è maleria f!i $_Ce_lfa: = re 21 Rue Trétai,,<>ne 7 -~-n:on • • = ciarli sempre che si potette. Coititu.::io11e questa è TtWteria di vita. Ora g! mdl\: 1 ~u 1 Il duello tra J"Ilalia e il fascismo, stretto all:l '.,Ionarchia e al Papato, sta per en– trare :nella sua fase risoluti\'a. Occorreva cb'l i"italia scorgesse, sentisse, assapo– rasse la pieneza della vergogna, di cui il fascismo era capace, perchè essa si pro– ponesse il quesito dei rimedi. Terribile è fa lolla che si annunzia, perchè il nemico è senza scrupoli, e dalla coscienza delle orrende responsabilità incontrate, obbli- 2ato alla piu strenua difesa ; e non trat..– tenuto nè da sensi di patria, che ignora, nè da sensi di umanità, a cui la sua indo– le ferina lo rende estraneo, non v"è e– stremo di crudellà e di ferocia a cui non sarà portalo. :\la tulle le polene dell'odio sono là. - Da quella parte un principato astuto, sdrucciolevole. senza onore, a cui non imporla che la lista civile e il de– naro da spedire alle banche estere a mag– gior cautela ; le gerarchie ecclesiastiche, umiliale ieri da cento disfatte, anelanti acl una completa rivincila da conseguire col braccio secolare del fascismo ; le or– de nate dalla decomposizione dei celi bor– ghesi più ignari e più avidi ; e con loro il gesuita, l'affarista, il !banchiere ; su lulli sovrastante una truculenta maschera di animale da preda, ferina nelle ampie mascelle, dagli occhi sbarrali per concu– piscenza d'imperio e di bestiali godimenti, pronta ad azzannare e dirompere purchè senza pericolo a giudizio della sua essen– zil!fe villà, e per congenita codardia in– clinata a qualsiasi eccesso. - Essi si stan– no sbranando e dh·orando l'Italia, poichè la loro for~idabi!e digeslion~ ree~ ad essi i beali god1menlt dell'epa r1emp1ta, pro– clamano che sollo la loro saggia guida li paeso prospera e rigoglieggia. :\la l'osser– vatore straniero imparziale, pur avver– tendo che i g_o\·er'!li quali pl"ecedellero il fascismo avrebbero condotto l'Italia al caos, e per istinto di conservatore mal ~– pendo negare una certa indulgenza al fa– scismo. avverte : « Egli è evidente che W1a condizione economica di I.al .sorla (com.e ouella creala dal fascismo) non può con– tinuare se'nza condurre ad un progressivo decadimento dell'organismo nazionale ita– liano. Xel momento in cui noi scriviamo questo organismo è in una condizione pa– tologica, anche se accade che sole poche persone se ne avveggano. E per C(?'lld1zione patologica noi intendiamo precisamente uno stato che non, potrebbe ulteriormente coniinuare senza condurre alla catastrofe dello stesso organismo D (G. E. :\lcGuire, l!al!ls_ J11ternationat Ecanomie positive, I :'iew ìork, p. 547), Questa è la pura verità. La situazione economica, morale, polilic~ creata dal fa. scismo è tale, che, se non mterrotla e ro– ,·esciata, essa condurrà all'abisso il pa~– se. Fra gli artigli e nelle zanne d;el_fasci– smo l'Italia muore, Senza luce d1 hberta, senza possibilità di iniziative indipendenf_i, senza autonomia di cosc?enza umana, n– condoUa alla sacreslia e alle superstizio– ni dl'lle femminelle dal Concordalo, suc– chiata dalla banda, trafficata dalla pluto– crazia, avvilila dall'abiP.zione del :lfonar– cato, sfiduciata di sè ; al fondo stesso del– l'abisso in cui l'hanno immersa, le forze necessarie all'incombente riscossa,. :lionar– cato. gerarc_bia cleri~al~, plul?,Craz1ae fa– scismo espieranno ms1e_meI m~mane ~e– litto La liberq. Reptibblica de(Jlt Eguali è il gr 0 ido di battaglia della nuova Italia. Col 20 settembre 1870 l'Italia arrestò a mezz<? la rivoluzione, che doveva spezzare lutti i suoi vincoli col passalo, e le poleuz~ delle tenebre sono ripull~lale. _Ya oggi J"Ilalia riprende la s~a r1voluz1one. (?òl trionfo di c!'Sa le classi del lavoro reahz– zeranno tulle le loro speranze. Ed al fa– scismo dovremo la spinta ad aver com– piuta la nostra totale rivoluzione. La Concentrazione Antifascista. L'opuscolo di Eugenio Chiesa « La situation politique, écono– mique et linancière en ltalie a La France contienl, dil l'Alma11ach impérial, lrenle-six mill ioos de sujets, sa'ns compier !es snjels de méconlente– ment » - così esordisce il primo nume– ro dell~ Lanterne, del 30 maggio 1868, di Henri Rocilefort - e cosi esordisce col ri– cordo di quei tempi !"opuscolo di Euge– nio Chiesa. • Il giorno in cui il suo nome apparve - come una sllòa - sui manifesti elet~ !orali. sorprendendo gli an•er.,ari ed a-! miei. la condanna a morte di Antonio Pic– cinini fu pronunciala. Egli doveva oagare con la sua "provocazione », il suo- gesto temerario. E pagò. I carnefici to prelevarono dalla sua casa, lo strapparono alla sua famiglia, lo tra..~inarono al luogo del supplizio. In campagna. scaricarono su di lui le loro rivoltelle. Egl icaddi?,senza un lamen– to, senza una invocazione. senza una P.ro ., tesla. IJ giorno dopo. il suo corpo, orr1bil– meole maciullato dal col9i, fu sequestralo dalla polizia e sepolto d1 nascosto. Ln mese dopo il nome di Piccinini usci-. Ya primo della sua lista. Il Martire en: {rava in Parlamento. :lla alla Camera gh assassini impedirono persino la sua com– memorazione ... Oggi, le tombe dei martiri antifascisti gettano nel buio della schiavitù italiana. delle luci che la dittatura non riesce a soffocare. La tomba di Piccinini. vigilata dai gendarmi, è il punto di ritrovo di lutti coloro che Jolta'JJoruicora. Si guarda ad es.;a come ad un simbolo sacro : si at– tinge da e..<sa !a fede nei momenti di scon– forto ; si rinnova su di essa la promessa silenziosa. :lfenlre· il Parlamento muore, Antonio Pieeinini - eletto dopo il martirio - rap– presenta per noi la santificazione del Par– lamento stesso. Egli è caduto per alì~r– mare il diritto del popolo al suffragio_; nel giorno in cui il suffragio sc~mpare, 11 nome di Piccinini diventa un simbolo. Il simbolo dell'avvenire ò'Ilalia, il simbolo della redenzione operaia, il simbolo della democrazia e della riscossa de! lavoro. ELLBNBOOBN Occorre ricordare ai lettori che sabato 2 marzo dalla sala di rue Trétaig11e, Gu– (Jlielmo 'Ellenbogen, ad im:ito de~ F!"~ito_ SoHali.sta Cnitario dei Lavorato,, Jfàl,an~ parlerà sul tema : Fascismo e Sòè!.msmo. Il nostro arande amico, if _fedelé di tufte le ore, -viene apposta da l 1e~na ~ dtr': ai compagni italiani parole di savie;;a. d~ esperien;a e di consof.a:;ione. q~ .cosa e il fascismo e quale la sua posz=wne co11- tro il socialismo e dél socialismo contro il fascismo ? Problema mirabilmente altuale che unisce il socialismo di Vienna e il socialismo italiano emigralo a Parigi. Le trame del nemico si distendono in una rete infernale che minaccia tutta l!l ci.viltà con– temporanea. Elle11bogen ha approfondilo in lunghe 1;igiliee r.on cuore di fratello il. tema. Ea!i è l'antic.o e sempre uauale amico che fm dat Co11aresso socialista di Ancona preve– deva la guerra e amma11it·ai si:cia~isti ita:– lia11ieh.e quali si fossero slalt (Jl1et·ent1, i socialisti clei due Paesi si iarebbero ri– crovali, dopo come prima della twmenta, uniti nel aran pensiero inferna:ionalisla. Il presaaio si è anche troppo rerificalo. E rla;;v'!rochi più di EUenboa~11 può dire di avere tenuto fede alle promuse ? Quale iocialista italia110non ha troi:alo a ViPnna in Ellebogen il protettore, il consigliere pi1ì fervido e generoso? Sobile cuore. alla meni!: q1:clladel Con– feren;;;ieredet 2 mar.::o ! « Le bul de ces pages est de soumell re au jugernenl de l'opinion publique à J"étranger, une série de fails, sans lo~– "Ues commenlaires, co'ncernanl la vra1e ~;tualion polilique et économique de l'Ila– lie soumise au fascisme. Le;; Italiens sont aujourd"hui .\O millions de suje~, mais !es sujels de mécontenlemen~ Ytennent L'Italia all'asta aussi de dépasser ceux de !'Empire •••" un allro prestito di cinque milioni cii L"opuscolo è edito dalla Concentrazione dollari per la S<Jcielà Breda di )lilano Antifascista. 103, Faubourg St-Denis, Pa- è_ sl~to f<!llo dalla Banca Diii on Read Co. rigi, al prezzo di 2 franchi. d1 :\ew ìork. -Il 11! 11111 t11111 Il1111t111111111111 t 11111111 t llllil 11111111111111111111Il1111111111111 lll IIIIIlI li IIllllfll 111111111II~ : Il dol'-'l-e italiailodirdtore della FARMACIA ITALIANA, 2, A?ent:e des Tilteals, à Jl'l'.EL;J:-, (S.-et-M.)• : - da g"rahtlta.:nente per let:era, tutti gli schiarimenti per g:iarire rapidamente, con IX><;" spesa e =: senza abandono il lavoro qnzl=qne malattia dell'uomo e della donna . - Guangmnc delli = = siiilidesenz.a le dolorose punture, Scolo asangue ecc.,con nuovo siero applicatoè3.ll "ammala.tostesso : § Scri»ere dellag/iamenle ( accludere franco/o/i-O per imposta) alla § = FARMACIA ITALIANA § = 2, Avenue des Tllleuls. - M ELUN (Selne-et-Marne) § llt 1111!111111111t111111111111111111t111111111 i 1 t 11111111 t 111111 lfl 1i1111111 tI li i 11111 I: 11 !l11111111111111 llt ·;'I = Sabato 2 marzo, 0 ' - : 1·b • ·i id d Uc • l • • possono ~nche suicidarsi, al!e c_ol_le _ ltintà = ila ,._. d-Snd) il Dr GUGLIEL.'"110ELLE.''iBOGE."'i, = governo t ero e 1 gr o e rivo u:1on _ - J ff • de 1,or ' - 1talian!! dal !i99 al 1860. E Casa Savoia questo è interdetto; ed un SUIC!OIO sa: Med·1co-Spec·1a11·sta ri1ETODO INFALLIBILE pn la GUARIGIONE : métro O nn • I • del : non si salvò _ essa Ja men degna e la rebbe il riconoscere che senza disporre di delloSCOLO RIBELLE. = al ì'iatù:malrat anstrwco, par era = più triste di tulle le dina.stie italiane - se sle,so. cioè fuori dell'esercizio ~e!le I ;; deputato =- 1 à ae-e e-1•ta - se non perchè, docile e prona agli ordini e ementari liberi umane, un p. ~ ~ ~ • so, faubourg st-Denis . PARIS Cura radicale Indolore della s!fil!de §== • o e Socialismo §== del più forte, o di chi agli occhi delle SU" Dispotismo e paese SODO ter_mmt ~nlite- F asc1sm paure sembra il più forte, essa ebbe 11! lici. tirannide e nazione SI respingono Mélro : GARE NORD ET EST G . I del! I l fortuna di far coincidere le sue abitudim a vié~nrla. Ecco perchè il rlebis~ito - pe: Vl1itedalleo~9•ll•l2o11'1lel4olle20 Uar1g 0Il8 8 Var C 5 • ali ese fr. 2.) 5 di sottomissione con la fo1mi~abile espio- la mazzi or confusione de fascismo - SI Pr~~t';.:'~~~.~tsi~.~~ 9 0 :!' 1 ~~1;. 10 senza Operazioni = (Contributo e sp ~ ' : 1 5:one delle tendenze nazionali. S\'Olge~nellatotale a::senza del popolo ita- 1 ~~;;;;;;;;;;;;;;;:;;:;:;;;;::;;;;:;:;;::=;;:::;::;:;;;:;;;=:::;==;;;;;;============= = . = li sensò delle rivoluzioni italiane. il mo- liaoo. :: = . mmunmnmumn111n1111w111111mu11111111111mm1111u11nm11111r. ;unmntt1111ffllllllJIIIIIIIU

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