la Libertà - anno III - n. 9 - 3 marzo 1929

b ANNO 3 - N° 9 cc Nè fu prova di senno quel progetto, spettacolo nuovissi– mo; di una città papale in Ro– ma italiana, tosto dileguatosi tra la disapprovazione gene- rale. » B. CAIROLI (1879) cril ica'ndo il progetto tJi • I Un Numel'O : -0.40 « lo ammiro la cifra. Per, chè la trovo modesta. Sette milioni di voti ! E' poco. lo contavo 8Ull'unanimità. Colpo di Stato, voi siete modesto. l> VICTOR HUGO Il plebiscito ·,,ConciliazionP » dl'.'lladP,lra. GIORNALE DELLA CONCENTRAZIONE ANTIFASCISTA rii .Yapr;[el'/Tle, il Pir,cold, (LA LIBERTE) I ORDl!IARIO SOSTENITORE DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE ABBONAMENTI ~ Per un acno •••..•• , ••••.•••• 20 lr. 50 fr. PARIGI 3 MARZO 1929 103, Faubonrg Saint-Denis - PARIS (JO•) - Telefono: Pro-oena96-98 Per ,ci mcai •.. ,..........••.• 10 lr. 25 lr. ESTERO : IL DOPPIO IL GIORNALE SI PUBBLICA LA DOMENICA Gli ultimi preparativi del " trionfaleplebiscito " per celebrare l'operade) l'Italia privata di libertà, riconsegnata al clericalismo, trafficatadalla plutocrazia,vvilitadal monarcato • regime • • ANGOSCIA PLEBISCITARIA . Mentre proseguiva plac'ido il gior,h·erello ilelle corpora;ioni che si adunavano nella persona dei commendatori dirigenti gover– nativi in vista di varare la proposta dei p,·opri candidati alla lista nazionale unica, su. cui spulerà il suo supremo giudi:.io il Gran Consig1io ,Ya:ionale fascista e l'una dopo i'altra le adunate corporati?:e si of– frivano la bella sorpresa di fare uscire il Duce capintesta. in guisa eh<: il cosidetlo plebiscito del 24 ma,•;o sia prevenuto da un altro plebiscito, -su.lla testa del Duce unico piuttosto che raro e magnifico an– ::;ichenò - un vento di vero terrore si levò 'ad agghiacciare il c..uore di quegli alle(fri mangioni - col Concordato fascista-vati– car,esco ! i'1cssm10di questo sapeva nullà. ,Tutti avevano gridato gli alalà. di rito alla conciliazione, « il più grande, avvenimento di tutti i tempi». Ma come si cominciò a dettagliare e ad avere intuito di ciò eh.e quei furboni di preti aveva,10 fatto passare all'asinesca imbecillità del Governo fascista, ognuno senti il cuoricino fargli tac tac. Diavolo ! E' mai possibile ? ... Quando tutto quella roba sarà passata oltrechè nella legge, nel costume, la vita in Italia diventerà una asfissia clericale. Le congrega::.iO'l!i reli– giose ristabiliranno la mano-morta. I pre– ti domineranno in tntle le scuole, in tu tle le famiglie. Il parroco dcminerà al 1,-illag– pio assai più che il podestà ed il seui·e– 'f.ario del fascio. L'idea di essere s·tati vittime di un atroce corbellatura invade i gerarchi e gli squa– dristi, soprau.ttto quelle disposizioni sul matrimonio darmo il capogiro. Si sa che i nostri baliii fascisti nei rapporti della vita pri?Jata non sono, come diceva di se stesso il, Farinacci, stinchi di santo. Jovis ad exemplum, cioè a somiglianza del Duce che non ricorda il numero dei bastardi che ha ùuciato lungo la str<ada,quei bestioni vio– lenti eà istintivi, hanno tutti una vita 'famigliare ultra irregolare e prima di ar– rivare al ,Porto delle no::rzevanlllfJgiose, con le vçcchie e giovani ereditiere so,w passati ver tutte le sor(i de!!,'a~entura - anche m ch.iesa. Qualcuno sara stato anche sòr– r,reso dal dubbio .,sul p1·oprio. matrimo!lio più ,i-.lid.ò I ' 4.~fi'. allprd. ·amiilamenle, .si sono applfrati ~•opera di ~pi'egaiÌflne dc?·ai1'it– to i:an-0»icu, con l'aria sornipna di voler 'dir~ : Trp.nqu.illatevi; il, diavolo non è r.oi' cosi brutto come ve l'immaginate. C'è, per fortuna, un: principio laico che sop,·av– vive all'inondazione clericalç ; un princi– pio di libertà personale, democratica che ;vi salva dai guai della logica antidemocra– ·tica clerico-fascis'ta. Questo principio co– manda, che le disposizioni nuove ncn han– no effetto retrçattivo. Ciò che è stato è stato, e nessuno ci torna sn; se siete stati porconi e,traditori, la Chiesa e ÙJ Stato, in– àul(Jenti, non andranno a rovistare nella vostra biancheria sporca per lavarla al r~nno della nuova leUffe del coaice cano– nico. Ali! chi; re!pir_o ! .}fa è stata una paura da p~rd~r_ne il_ f1_ato.E resta l'impressio– ne, tndw1du_al1st1ca ed egoista, che si è dato troppo in mano dei preti della vita in– tima della gente ; che il tradimento al li– beralismo è stato condotto con una cer.itit spaventevole da triplici imbecilli e/te si sono lasciati minchionare dalle volpi vati– cane. Conurega:ionismo, scuola cterical.e famig_lia idem, $lato idem, si ha una pro~ S7!etl11:aborbont~a che serra olla gola. A.n– d1amo al terrorismo confessionale. Insie– me alla cw·ta di identità finirà per chie– den;i, come sotto Carlo Felice, il biglietto della comunione pasquale. Si andrà anche a tener conto 'di chi t·a a confessarsi e di chi non andrà? E quella bionda vene;iana che allietò delle sue gra– =ie semitiche le vigilìe del Duce si chiede se tra non molto non le toccherà di rin– chiudersi coi suoi correligionari in un yhetto. Già. C:na volta che l'uguaglianza: tra tutti i cittadini è abolita, e fissato rigida– mente che la religione callolica è la sola religione dello Stato, gli altri culli sonc o di,·enlano veramente dei tollerali. Tolleraw::a ? Pai·ola elastica. Jn quali li– miti? Là. bella surricordata non se la sente che la sua casa possa diventare anch'essa, una casa di ... tolleranza ... Aprite le valvole al selvaggio fanatismo e vedrete e/te cosa ne- uscirà fuori ... Ecco l'angoscia plebiscitaria che si dif– fonde alla 11igilia del plebiscito. Certo do- 7io I.a Concilia::ione, e fine/tè dura l'idillio fra i due Stati, che si di1;vlono la capitale d'Italia, i vescoi:i ed i preti si daranno vn gran da fare in tutte le sacrestie per lubri– ficarlo. Per i bassi. servizi. dell'elettorali– smo faticoso del· 24 mar;o il fascismo ha trovato certamente 1m potentissimo aiuto nel Trattato e nel Concordalo dell'11 feb– braio. Si può ,;,•edere che- sia, an::i, in vi– sta del plebiscito-. cosidetto, del 24 mar::o, che il grande Pateracchio ecclesjastico– fascista sia stato combinato o, quantò menp, alfrettato. Jla la gioia fascista è già avi:e cno.ta :dalla rif/.cuione. E' una ve– ra anuoscia pl.e!Jfaçi/oria c/w si ài/{olldc. Jnva110 ~l smidorume giornalfstico tenta di placa'l'lo, pensando dimòs.trarc ùi lun– glu: ar_ticolesse che le • -preoccupazioni » sono esa(Jerate, infondate ... Chi crede al servidorurne giornafistico italiano, il qu(l.– le il 10 febbi·aio non sapeva ancora quello che sarebbe avi:emilo l'ii - e che la stampa di. tutto il mondo annunziava e discuteva da più di un mese ? Nessuno ci crede e la gente fascista continua a grat– tarsi la pera : Se fosse questa la pitì, gran– de fregatura che abbiamo p"l'eso fin qui ? :'tfannaggia li preti. Aveva ragione Fari– nacci quando diceva che per risolvere la questione romana bisognava dar l'olio cli ricino al Papa... Invece ... ----------~------- Ladisastrosa politica economica del f scismo L'enorme sbilancio frale importazioni e le esportazioni I:e cifre cbe si poteva.,o presumere sulla colossale differenza passiva fra le impor– tazio)li e le esportazioni in Italia, sono ora ufficialmente conosciute emananti dal– la Direzione Generale delle Dogane Importazioni 1927. i928 L i r e 20.374.880.091 22.040.9i8.358 ~+· 1.666.148.267 Esporlazio'ni ·192-z 1928 L i ,: e 15.631.9"48.223 14.527.071.320 - 1.104.876.993 - Differenza. fra: imporlazioni ed espor!azionj passiva Lire 192-7 4.742,851.868 !928 7.513.877.128 + 2.771.025.260 Queste cifre sono di una loquenzà impla– cabile. Tulli gli osanna al regime si de– vono spezzl;lrea!_Ia ragione. ved?la del!a ve– rità. La b1Janc1a economica e peggiorala in Ilalia nell'anno i928 del 55 per cenlo da quattro milil!J'di_emezzo a. se~t.emili~r– di e mezzo : mmor1 esporlaz1o'n1,magg10- ;ri importazioni. Pe~gio di cosi... Ora questo magg10r debito della bilan– cia commerci_ale c_omes_isalda q!laz:ido. le rimesse degli emigranlt sono d1mmu1le, l'introito dei forestieri è dimezzato, i noli marittimi all'estero sono rovinati? Debiti su debiti occorre fare. Chi pre– ·sta ? Su cbe cosa sl presterà ? E il mi– liardo e 750 milioni al papa ? Questo è il disastro economico "delfasci– smo. Le importazioniagr.cole Ìn aumerJo dopo le battaglie vittoriosedel duce ! L'« Agenzia di Romà » pu_bbli<;a _&- no\ riproduciamo testualmente i primi dati definitivi elaborati dalla direzione gene– rale del Demanio sulle imporlazioni ita– liane delle varie merci distinte per cate– goria, cbe pongono in nuova luce la. note– volissima parte che hanno a':'lJlO 1 pro~ dotti agricoli nell'aumento di valore d1 importazioni italiane per l'anno 1928 in confronto del i927, con un conseguente aumento di disavanzo nel bilancio com– merciale. Considerando solo i maggiori prodotti agricoli importati s_i copslatano, secondo i riliP.vi del!'« Agenzia d1 Roma» queste variazioni dal 1927 _al {928. .. I bovini sono aumentali da 87.713 a 190.655 capi. ossia un valore da lire 156.5566.741 ·a 307.415A56 lire; i suini sono aume'nlaLi da 24.079 a 97.159, ossia da 20.744.943 a 60.569.103 lire; le carni fresche e macellale sono diminuite solo da 562.093 a 559.305 quintali, ossia da 230.307.753 a 215.802445 lire. I formaggj sono diminuiti da 59.524 a 46.310 quintali, Pllssando da un valore d1 68.687.748 a un valore ai 55.106.700 lire. Il frumento è aumentalo da 2.308.159 a 2.745.062 tonnellate passando da un va– lore di poco più di tre miliardi a lire 3.955.516.892; il gra'nolurco è pure au– mentato da 434.428 a 913.441 tonnellate, ossia di un yalore da lire 321.164.006 a 400.793.000. Si deve aggiungere il notevole aumento riguardante lo zucchero, passato da 701.781 a 1.074.893 quintali, e da un valore di 116.636.518 a 139.43l,.710 lire. Non occorrerebbe dippiù per dimostra– re il fallimento della. politica economica fascista, viceversa l'« Agenzia di Roma» magnifica l'indirizzo mussoliniano ten– dente all'aumento delle prodozioni agri– cole interne ! Indirizzo a parole ! A falli imposte e tasse, cresciuti sindacali con~ lro natura, esportazioni strozzate dalla stabilizzazione della moneta a un tasso anormale, relazioni internazionali brouil– lées. Fino a quand<> ? Teoria e pratica Il grande principio del fascismo: • ,\'ien– tc fuori dello S.toto, niente co11tro lo Sta~ to. » _ Applicazione. 'Lo Stato riconosce ai a– aattar~ la sua leg~la;ionc civile a quella canonica della Cluesa. E non viceversa. . (,o ~tal.o, c'}-e nomina fi(t l'uftimo pode– sta, fin l'ultimo seyretano di un sinda– cato dei lavoratori in slu:zicadenti ri– nunzia ad ogni ingerenza nella no~ina dei vescovi. . Lo Stato, che pretenae regolare la pro~ duziO'l!e nazion~e abbandona la pi·oprietà ecclesiastica al buon piacere delle Conurc– ga:ioni, che (Ili creeranno la mano-moria. Lo Stato, che p1:ctçndendo reqolare tutte le aspirazioni. ha abolito la libertà di as– sociLlzione per tutti i laici, si è privato di ogn~ controllo sulle conljrega;io11i reli– (fiose. Lo Stato, che vuole presiede;•e alla for– ma:ione dell'anima nazionale ha 1·imesso alla Chiesa l'istru:ione religiosa obbliga– toria in tutte le classi e l,;,.scelta degli in– segnanti. Viceversa si è impegnato a li– cenziare i prop1'i insegnanti che siano ec– lesiaslici quando la Chiesa c1'eaa censu– rarli per le loro opinioni. Il carattere sacro della città di "Romd » fa si che la Capitale sio. co11seyno.ta claUo Stato alla Chiesa per l'alta poli;ia su tutto ciò che possa offenderlo. (F:scmpio : la manuten;ione dei monu1ncnti a Giordano Bruno, a Garibaliii, a Ciceruacchio - una confertJnza commemo1·ativa di Don Jfin– zoni, l'istituzione di un fonw crenwtorio - un film storico sui Bo,·gia... e si può continuare all'infinito.) La censura, cioè la polizia, è ilei.la Chiesa. I "Niente fuori dello Stato, niente con– tro lo Staio. w Un'altra c rnevalata per le elezioni plebiscitarie Un'allra parala: un·allrà « felice crea– zione » fissala per il iO marzo (anniver– sario della morte di )fazzini). Si chiama • la prima assemblea q1.l.inquennaledel Re– !l_ime». Vi parlecipennno i ministri, il Gra'n Consiglio fascista, i )farescialli d'Ita– lia. il Grande Ammiraglio, gli allriammi– ragli, i comandali i corpi di armala, i co– mandanti dellla milizia, i consoli, i sena– tori, i podestà, i candi.dati da plebiscitare, un esercito di uniformi. E a questa assem– blea il Duce farà un discorso per dire ... ciò che ha fatto i I regime durante il quin– quennio. Su questa bella pensala, il Corriere 'del– la Sera ha i soliti commenti lirici : « L'ipotesi che il Capo del Governo con– vocasse tutte le alte gerarcb ie militari, polilicbe, amministrative, intellettuali, produttive, giornalistiche, per riferire lo– ro sull'opera svolta in un lun°o e denso periodo di 1empo nel campo ~ell'allività pubblica, sarebbe sembrala altra volla in~ concepibile.» Oh certo, perchè ·• altra volta » tulle quelle inzimarrale persone sarebbero state informale dai giornali, e non anebbero mai pensato di essere convocale per essere informate dal capo del Governo con un di– scorso che leggeranno comodamente a ca– sa. Questa nuova adunala dà l'idea di una di quelle cohvocazioni medioe,·ali, che vi– vono ancora nei libretti d'opera; quando il « rege » arriva in mezw al suoi « f<?de– li • e li arringa sulle cose che il pubblico deve sapere, cominciando con l'apostrofe : « )liei prodi. » Oggi dà l'idea di una buffonata "di più. Per metterla in valore gli scribi di servi– zio debbono per fo.rza descrivere una so– cietà italiana di stampo feudale, senza giornali, senza parlamento, senza pubbli– cità di dibattili. Un anacronismo nella ci– viltà. moderna. Ovverosia. una più grande mascherata òi carnevale, o, come scrive il Corriere del– la Sera, • u'n avvenimento pieno di vivo interesse degno veramente di aprire... il periodo decisivo delle elezioni plebiscita– rie». ----------------- DISOCCUPAZIONI: E DmP0RTAZl0NE :'l'on crcde\'amo che i documenti uffi– ciali venissero così presto a darci ragione nella nostra opinione che tutta la famosa « politica di ruralizzazione », di sfollamen– to della città, non a\'esse che uno sco!)o dì polizia. Come lo Stato non riesc.e a su– perare la crisi economica della dfsoccupa– zione e come ha una paura folle dei disoc– cupal i (ba ragione : la fame è cattiva con– $igliera ...) cosl ba creato un sistema co– lossale di sorveglianza sulle Yillime della sua politica, i senza-pane e senza-lavoro. Cna circolare del 'direttore generale del– la P. S., il famoso Bocchini, non lascia dub– bio al riguardo. E' di un cinismo lutto ... faseista. La circolare raccomanda alle autorità la più attenta ;vigilanza nella concessione dei mezzi di rimpa(riQ agli indigenti e della stessa concessione per aYYiamenlo al Ja,·oro. Guai a chi si at– tenta di anda1:e alla: città viciniore nrlla ~pPranza di lr.ovare lavoro ! "Tolti co– loro - si .presèl\-e - che giungano ai centri urbani spron·isli di mezzi di vita e di layoro, tutti que11i (udite !) , che pur aYendo promessa di laYoro, ne rimai-l'an– no per qualsiasi ragione priYi, (iebbo,w essere rimpatriati e, se occorre, coattiva– mente, con diffida a non far ritorno nel centro urbano da cui siansi allontanati». :.\'eppure nei più delicati rapporti da Stato a Stato un così feroce ostracismo al– l'emigrante, ,all'uomo che cerca pane e la– voro, per sfamare sè e la famiglia, non trova un esempio u 0 uale. E si tratta di cittadini in patria !... Sollo il fa..scismogran chiacchierone di patriottismo la patria è soltanto dei ricchi e de iforlunati. La circolare aggiunge : « Criteri analo– ghi do\Tanno seguirsi nei confronU di co– loro cbe oriundi della campagna, da tem– po abbiano fissalo la propria residenza nei centri urbani.» Indietro il disoccupa– to ! Via, via ! Al suo villaggio, doYe non troverà mai il lavotQ àel mestiere in.cui si è impratichito (eleltricjsta, meccanico, ccc,). Al suo villaggio per morirvi di fa– me, sotto l'occhio _vigiledei carabinieri e delle camicie nere l RimpaLrio con foglio di via obbligatorio, quando ègji ed i suoi compagni « appaiapo lperfcolosi per la pubblica sicurezza e con la diffida di cui all'art. 158 » della legge di P. S. sembra in guerra l'ulwse del generale conquista– tore di una provincia che ne caccia quelli che furono presi con le armi in l)lano .e tutti i sospetti. La lolla di classe - si sa - è abolita in Italia. Ciò che solo rima– ne è la guerra di sterminio alla classe pro– letaria. 11 regime ha _,Pauradei poveri cb~ esso stesso genera. i\fa do,•e mandarli questi dtsgraziali che h~nno il torlo di volere lavorare per man– giare.? Al tempo degli scioperi si teneva conto delle « giornale perdute» per la pro– òuzione dagli scioperanti. Adesso che non si sciopera più chi tiene conto delle « gior– nale perdute» per la disoccupazione ? Noi abbiamQ grandi colonie dove si sono falle delle grandi concessioni ai terreno, le quali dovrebbero raccogliere almeno una buona parte delle braccia superflue nella Metropoli. Sono i soliti colpi di lll:an cassa quando il duce e un suo mimstro ,\'a a visitare in pompa ma(Jna il nostro }' impero » coloniale. EJ:co una nolizià ufficiale Yiene fresca fresca ad informarci che la' questione ha ratto ogg_eltodei solili studi del nuo\'o Go– vernatore della Libia, S. E. Badoglio. In èsito a questi studi S. E il )laresciallo ha do,-ulo constatare che « il problema del ripopòlamenlo della Colonia con elementi meti:opoli~ni » è sempre allo si.esso pun– to. « Il Go,·ernatore ·-·si dice - che ha una lunga personale esperienza dell'in– dustria agraria, si è reso conto cpme non sia possibile e con,·enierile gravare le ·a– ziende di oneri, che, se ri$pondono aUe e- 8igenze di natura politica, non sono co11- formi ai principii di una rigorosa econo- 1 ì,.u,. çgra~ia. » ·1n lingua povera, i con– cessionari non sa'nno che farsi dei metro– politani, cioè dei loro connazionali : ne hanno a sufficienza dell'elemento indige– no, cbe ba minori bisogni, che si contenta di paghe misere, e pesa poco sul bilancio della azienda. Cacciare questi indigeni per metterci òegli italiani è un catliYo af– fare e le aziende agricole andrebbero a rotoli. Ecco in poche parole ma chiare e ca– fegoriche ufficialmente spiegalo il fai!i– mento della famosa politica di ripopola– mento delle Colonie, di cui messer Feder– zoni ci a,·eya intronalo le orecchie. Non imporla. S. E. Badoglio, tanto per dare un colpo al cerchio e l'altro alla botte dice di voler fare rispettare la pre– scrizione ministeriale di una famiglia co– lonica italiana ogni concessione di 50-100 ettari, asserYando che « per la razionale organizzazione di un'azienda occorra una maestranza capace, che almeno, per ora, ·non è possibile trarre dall'elemento indi– geno». Ora, o per maestranza capace si intende qualche tecnico, professore di agraria, ed allora ognuno può Yedere a che si riduca i\ r_ichiamo a pochissimi direttori: Oppure ~1 m~nde la comune massa agricola ed allora si torna, al punto di prima, cioè se si possa cacciare gli indigeni che costano poco per sostituirli .coi metropolitani che costano mollo di più, graYa_ndole aziende di oneri insostenibili. senza dire che poi l'esta sempre il probJema degli indigen-i : Che farne ? Lasciarli morire di fame ? Se alla mori.e lenta di fame preferiscono la morte violenta in guerra ? In sostanza, la politica della coperta ap– plicata dal fascismo non cambia la lar– ghezza della coperta. O si tira sui piedi e scopre la lesta. O si lira sulla tesla e scopre i piedi. • Nelle Colonie - e nella :'detropoli - la criminosa inelliludine del fascismo esa– spera lutti i problemi economici porlan– do\'i le sue paure faziose. ••• Et diviserunt vestimenta mea AI di la' dei secoli .Yc,nc'è niente da dire. Ha ragion°'J l'Os– servatore Romano. Il Concordalo « se non è il .miuliore ... è cerio tra i migliori». In 1;essun Paese - nè in Baviera doi:e tutti i partiti sono d"accordo a rifiutare l'in– gei:enza della Chiesa nella istru:ione pub– /Jl1ca,nè in Polonin.. nè in Lituania - lo Stato M!- calato tanto le b:aclte di fronte alla Ch1esa. Per questr., ci voleva il na– :.ional-fascismo. fn nessvno Stato, dove ci 60no cittadini di C1J.lti diversi ed anche di nessun culto, si è dichiarato I.a religione rattolica sola religione dello Stato - met– tendo i dissidenti in una condizione di in– feriorità civile, contro il principio della eguaglian:a di tulli i cittadini. In nessun Stato si è pensato di concedere aUa ChiPsa di r.oter impedire « qUAnto po(rà essere in contrasto con il carattere sacro della Eterna città». In nessun Stato si è ab– bandonato al.la Chiesa interaménte la no– mina dei ~·escoi:i. Più. neuun placet, nes– oun exequ1lur, proprio come se in luo(JO del _concordato si fosse san:ionata la sepa– ra;wne dello Stato e della Chiesa. In nes– sun Stato risorge la immunità ecclesiasti– ca. in nessuno il professore - sacerdote sospeso a dh·inis - r;erde la cattedra. Oue$/a di.8posi;ione ila un ,wmc e un in– d(riz:;o: Bonaiuti~: il pretè mod/Jrnista che ~iene definiti1:amente licenzio.(o dall'in– ;egnamento dell'Unii:ersità cli Roma. C!t.e scaracchio sulla più fulgida tradì:ione del pensiero ribelle italiano : su '.Ausonio Fran– chi • . sul qrandJs_simo Ro~erto Ardi.gò, su tanti altri u.sciti dalla Chiesa e passati al– l'insegnamento ! .Vapoleone Il I - lui stes– si? - non inq1:iet~ Ernesto Renan, fWJ– giasco dal semmarto, autore della Yie de J~sus, ·che illustrò al.la Sorbona la cattedra delle lin(Jue semitiche. 11!n~ssu~ ,Jtalo ~ c~ncesso.alle Congre– ga:wni religwse di ricostruire la mano– morta, dappertutto condannala in nome della economia (oh! la santa « Produ.;io– n~ ! ») e della libe-rtà. In nessuno si pari– fica, l'abuso n<:l portare la di:i:isa militare .a quello del porto dell'abito ecclesiastico. Questo Stato 11cm è più uno Stato libero ma un 1;assallo qella Chiesa, cséc11.toredei sw.;i ordinf, braccio secolare ·delle sue in– dica::foni - fa piena. offesa, aella sot'l'a– nità dei s-uqi.ci (tadinj. . l t:tmtt tte]l'Ossen;àtor-e.Ramano ]lon so– -tia 1/ani.. Essi so!U! f{nii:oppo_ giustificai.i. E_stanno - per_dJSCre~wne :~ per-ragione di saggec;za,polrtica - piuttosto di qv.a eh.e di. .l.à del, ver-0. Il fascismo ha dato alla Chiesa ciò che le_hann_o7!C(JatoLuigi XIV e la Repubblica di Venezia al tempo del Consiglio dei Dieci. Plebiscito contro plebiscit (1870-1929) In ollobre 1870 i ciladini di Roma erano convocali a plebiscito per dichiarare se volevano annettersi all'Italia una e costi– tuzionale. Il 24 marzo 1929 i cittadini di Italia saranno convocali a rispondere se essi vogliono annettersi alla Città Vatica– na. Un plebiscito caccia l'altro • la conlro– stor\a ucci~e. la storia. Perchi, 'è ben que– sto 11plebiscito del 24 marzo che si cele– brerà sotto il terrore delle camicie nere, la vergogna alla fronte, nel silenzio morto di lult.e le idee, unica guidà, il discor::--0 del prefetto. La Città. Vaticana che fi an– ~elte l'I_Lalia, l~ ,IJiglia di conquista, le impone 11 suo dmllo ecclesiastico il sup matrimonio religiow cacciandone 'H cr,ri– le, la S!,!astei:il.e società..congi:egazionista, le sue 1mmun1la gerarcb1cbe, 11suo inse– gnamento flri_mario, secondario, superiore, - la sacristia sopra l'Ateneo - le dà i pastori, i vescovi, senza che lo SI.alo ne sappia nulla (~ussolini dice: Xie.nte fuori dçllo S!al_o, ruenfe conl.ro lo Stato). La C1tt~ ~ al!cana è lo Stato col).fes.sionale S':)St!lutt':)allo Stato laico e civile. IJ ple– biscito si celebra sotto il segno del doipl!a e del manganello. Cn proletariato avvinto n_ellcc~l~ne C(!rporazionisle. t;na bonhe– sia avnl1la dct modi del suo sfruttamen– to_ripuS"!lan(i alla legge stessa della pro– pria _cost1tuz1one. Una nuova cricca dirigen– tç 1iff_amala 1alle ~ue troppo fresche ori– gi_mdi malavita, _d, mangianza, di assassi– nio. cbe spera d1 trovare nell'investitura vaticana una verginità ed una rispellabi– li,t.à.La Città. Vaticana si estende a tutta I(pli_a fascista. Il ristabilito potere pon– l1flc10 "ll?n si misura nei palmi pattuiti del territorio riacquisito alla so\'ranità folgorala a Porla Pia ; esso abbraccia tuL– Co il Paese ricondotto al t.etro confessiona– lismo di Loyola. Lo spirito Yince la mate– ria ; il simbolo dice più dellacosa. Un colpo di cannone non apre una breccia ma se da quella Breccia passa l'Italia è la rivoluzione che va a Romz. Quando invece in Lai.erano si stipula la restitu– zione di una pietra, di un palazzo di. una 'Città -Vaticana, è la Città Tatlcà11a·.che soggioga l'Italia e risusG.ila dai morli se– coli la più mortifera delfe schia,~tù. .Ecco .eiò. ~he il pleb\scilo dlii :U =o ~rà sa.nzwnar~ P!)rlando un grégge ,...lito d-;rlle D!71e. vioJen~te. a pri-0ri. Pleblscilo dJ abd1cazwne, d1 cont.rorivo.luzione di allo tradif!!ento della storia, ché p.reténde revocare _l'1'.rl!vocab_ile - plebiscito papi– sta, pleb1sc1to fascist.a, ordito dalla via– lenza e dalla froàe contro il plebiscito romano, italico e universale del 1870 - per l'u!Jità d'Italia e l'emancipazione del~ la coscienza del mondo. Ilfascismo hadato alpapato quanto gli Imperi centrali avevano pr messo sel'Italia fosse tata sconfitta ------------ . Il Vaticano - pardon: lo Stato Pontifi– cio - non ha fretta per l'emissione dei nuovi francobolli. :'l'onba, neppure, la fret– tolosa intenzione di entrare a far parte de!la S. ~- ~-, ~a. a q_ua~lop_are,dopo la prima _dich1araz1one ~1 r1commcia a par– lare di entrala a Ginevra. Il corrispon– dente da Roma del Temps, pur notando la rinunzia del Valicano a partecipare ai lavori di Ginena esamina il problema e ricorda che quando i circoli callolici, nel dopo guerra, domandarono la parlecipa– z!one _della Chie_saalla p.rogcllata Lega, a versailles Son'nmo, «basandosi sul fatto che _gli \mperi !!entrali avevano promesso a villoria raggrnnta la restaurazione del potere temporale », oppose il suo Yelo al– la partecipazione del Papa alla C1mferenza della Pace. Effettivamente vi fu questo veto, ma fu sanzionalo nel patto di Lon~ dra prit;na ancora di :Versailfes. 1\.nche la Tribuna parla della S. d. X. e protesta contro la « mentalità protestan– te, massonica e laica, di falso fascismo moralizzatore cbe intende accaparrare il valore etnico della S. d. :,;. n e dice che il papato « non può confondersi con tenta– tivi di questo $enere il cui scopo confes– salo o tacito è mlimamenle anlicatlolic-0 » E allora, se non ci vuole entrare, per– cbè parlarne la'nto ? :l{egliofare come l'Osservatore Rom.ano e la Civiltà Co.l.tolica che, seguendo le orme dei fogli fascislissimi romani, attaccano il Rotary Club « che mantiene rapporli"con la masoneria di diversi paese». Povero Rolary e suoi presidenti onorari i che son principi reali: incomincia la censura pa– palina oltre quella fascista ! E incomin– ciano anche i comunicali ufficiosi - co– _muni all'ufficio stampa fascista e a ·quello papalino : il commento all'articolo di Her– riol, pubblicalo nell'Ere ,You.velle. è ugua– le in lulli i bollettini fascisti. dall'Osser– vatore Romano al Corriere della Sera. . )fa nessun bollettino fascista o vali– cano ba riportato la risposta cbe è la se– guente : « La Yiolenza degli attacchi dP.l Corriere della Sera non prova nulla. E poi cominciamo ad essere abituali alle in– giurie fasciste. Cbc sappiano, tuttavia, che gli antifascisti francesi non sono anLita– liani. percbè si guardano bene di confon– dere l'Italia, grande di un superbo passato e ricca di a,·venire, col fascismo, cbe sarà un breve momento della storia di un gran– de popolo amico n. ~la !'Ere 1Youvelle è giornale radico-so– cialista e, quindi, SOSl(eltissimo: ecco l'Action Française che scende in lizza pro– curandosi le intimazioni al silenzio dei suoi amici di ieri, i consanguinei del na– zionalismo integrale: il giornale realista francese - che ci fa passare di maravi– glia in maraviglia, rimpro,·erando alla re– pubblica di tollerare ... l'insegnamento re– ligioso alla Scuola Xormale Superiore - domanda il pagamento di 60 milioni oro alla Santa Sede. Lo Stato pontificio, prima del l8ì0, aveva un debito di 60 milioni, con la Francia. Caduto il potere tempora– le la Chiesa dichiarò che non poteva più pagare pcrchè era spogliata di tutto dagli « usurpatori ». Or;i ehe ha intascalo l'in– <lennità di guerra pel Risorgimento, in 2 miliardi, l'Action Française comanda la restituzione, con gli interessi, dei 60 mi– lioni. oro.., L' Antitalia Vero è che accanto al fascismo e alla Chiesa si $Chierano tuUe le for:;e reazio- 1wric del,.mondo. I bollct~ini littori hanno riprodotto i r<?mment_ i/f!VOrev_oli al patto col Vaticano di alcuni uwrnali esteri. Fra questi vi è un _b,:anodell'a:licolo del Debate, organo ufficiale del direttorio spagnuow e dei padri gesuiti. .lfa i bollettini fascisti si son guardati bene dal riprodurre per in– tero il commento clte (nunwro 6.106 delZ'S (ebbraio) comincia così: « Porta Pia. Il 20 settembre del 1870 f1t consumala la rlitì, gr_andeS]!Olia:ione che re(Jistra la storia. .. Pio IX rispose al monarca usurpatore co- 11!1: Pio V li q. ,Yapoleone : il sovrano ponté– f1ce 1wn puo mai riconoscere nè riconosce nessun potere eh.e, in ter1'a, sia su})eriore al suo; nessun imperatore ha diritti su Roma•.. Vittorio Emmanuele approvò co– dar,tam_en_te la spoliazione del pontefice ... Il plebiscito fu insincero ... » E! l'articolo termina, riconoscendo la ·z.'it– toria papale, al grido di « viva il paoo-re ». E abbasso il Risorgimento ! Eèco chi so~o che lodano il patto tra \'atica,w e fc.– scis"!o _e perchè lo soste11go,io.Tutta l'an– tital1a e m lmea. E 7ion ~nc~no. i cortigiani svuzeri: Dei cort1giam si può spesso ripetere : P~rdonate ?01:0cltè non sanno quello che si d1co110 e si fanno. Fn cortigiano sul Jour– nel dc ~enèvc evoca il famoso discorso promm.:;uito dal Cavour nel 1861 al primo Parlamen_to i~aliar1 :o.di cui due sono le idée essen;;iali : L abollz1one del Potere tempo– rale del PaI_Jato e la Separazione dello Sta– lo dalla Ch1cs~. E:' il d!sc_orsoche ha fatto da. yanaelo ai li~e:alt italiani. per tanti anm. Ora .\Jussolmi ha restituito al Papa un Potere tempoi·ale, minuscolo quanto si vuole, ma effettii:o, tanto eh.e tutti con– v~ngono che lo Stato Pontificio pulJ pa1·te– c1pare come Stato temporale alla Società delle .Ya;ioni. E il Papa e Jlussolini han- 110 fallo un Concordalo con cui lo spiri– tuale comanda al temporale, la Chiesa re– gola il 7?Wtrimonio ed interviene ùt tutte ~e questioni statali di insegnamento. Cioè, in.sommo.,tutto il rovescfo del sistema del– la -separa:ionc, che il Cavour formulava cosi: Libera Chiesa in libero Stato. E il cortigiano del Journal de Genè,·e conclude, i11pc1·turhabile: •~lussolini ha compiuto l'opera intrnpresa da Ca,·our. Sì, distrugyendola $li/le fono.ame11ta. « Felice ltalia fascista"! commenta bef– fardamente l'Aclion Françaisc. \'i è poi Le Cor,espondant, la ,wta rivi– sta clericale di Francia. chP. è piena di g!o_ia_ pc,· la restoura:ion~ dello Sta~o pon– tific,_o e 1l Concordato. Finalmente il Ri– sorguncnfr,. è a term. Quel Risorgimento che il clei·icalismo francese ha odio.I.o , odia tanto e eh,. l11rivista qirolifica : "In fondo l'unità d'Italia, come è staia com– p(uta, è un çorf1ì ri_!fSCito, ?, se si prefe– risce, ll(t Fwme piu ampio. » Ggribaldi e1·a un immorale avuenturiero. E, oggi, il

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