la Libertà - anno II - n. 36 - 16 settembre 1928

16 SETTEMBRE 1928 FASCISMO [ Nello recensioni nl mio libro UAucnturc itaUennc comparso in questi giorni, ri– spettivamente nell'Aum,a / del 15 luglio, nell'Iniziativa del i5 ngosLo e sull'Ot,ser– vatc1tr del 7-lli-21 agosto, gli amici An– drioh e Bergamo, da una parte, e F. L. F. dall'altra, oppongono alla versione da me data della crisi italinna del dopo-guerra obiezioni sl gravi o categoriche, sl fonda– mentalmente dcmolilricì, da indurmi a ri– pre'ndoro brevc>mcnl.-0 in esumo - per me– glio chiarire il mio ponsicro - il tormen– toso problema. Clb mi appare tanto più indispensabile in quanlo che (o di ciò sembro non si sia– no acoorll I miei amabili contraddltori), nel tradurr,e in atto il mio modesto ten– tativo di di!truggerc alcune delle più ca– ratteristiche leggende delle quali si av– vale, all'estero, la propaganda fascisla e dalle quali l'opinione pubblica slrn'niera attinge spesso - in buona o in mala fede - anche nei Paesi di democrazia - la giuslificazione ai propri « diplomalici n at– teggiamenti, io mi sono intcn:.ionalmentc astenuto dall'approfondire la dimosirazio– ne storico-politica dell'assunto sintetica– mente espresso nel titolo stesso del libro, avendo voluto a qualunque costo conser– vare a questo - dato Il pubblico a cui es– so era diretto - un caraLLern slrottamen– te documontalos I Per fon. Mario Bergamo il fascismo è ben altro che un movimento cli facino– rosi deoisi a sfruttare - per il proprio basso tornaconto, per la brutale conqui– sta dello Stato - con quahtnque mezzo, con tutti gli allettamenti o con lutte le insidie - l'ambiente, torbido di passioni / e di rivolte di illusioni e di presunzioni, del dopoguerra. Per Jui gli avvenimenti incredibili, in– Yerosimili, cho contrassegnano l'instaura– zione o le successive vicende del regime dlt.tatorialc, ohe simbolizzano le tappe do– lorose del progressivo asservimento del popolo italiano, non costituiscono un ac– cidcnle, una. avventura, una parentesi - un'oscura parentesi di sangue e di mor– te, di fango o di rovina - nella storia del IIOStro Paese : essi, al cont.rario non rap– presentano che •lo svlluppp logico di una crisi Ideale e sentimentaJe di cui, per il momento, non è a vedere se essa abbia de– generato net suoi sviluppi !n rapporto agli originari impulsi ed alle prime direttive. Poco importa per il Bergamo· di inda– gare se il movimento fascista abbia lrat– to, per caao, origme da uun'iniziativa per– sonale diretta ad offrire una siluazione po– litica al gruppo di uomini che dirigevano l'impresa patriottico-giornalislica del Po– polo d'Italia : q~Jlo che imporla è che, all'appello del primo ed originario gruppo fascista, il popolo italiano abbia risposto, coal come esso aveva risposto all'appello ebe, cinque anni prima, gli era stato ri– volto daJl'a Interventismo u (il semplice ri– lievo che l'una e l'altra voce non sian ri– maste eenza eco sembra al Bergamo suf– ficiente a giustificare la asshnilazione dei ,due movimenti !). Poco importa di ricercare se il fasciamo Jbl>la, nel corso del suo mirabile svilup– aameole riooegalo lqUJ I pro, 11q,:alJl.lljj , ~uo.•~• w,, e ....., abbia conqulstatq lo Sta• Jo., cbe esso sia riuscilo ad imporre, co– me legge a tutLi gli italiani, il capriccio J»Utevole dei propri Soloni. 11 successo, il formidabile successo, con– sacra da solo .,._ed esalta - lo.prova della sua vitalità. A questa slregua si sarebbe tratti, ine– vitabjlmente, a piegar le ginocchia e la fronte dinanzi al tatto coffipiuto, a con– fessar irrimediabile la nostra sconfitta. SenO'Dchè a mio modo di vedere alle ()biezioni formidabili che mi vengono op– poste dall'amico Bergamo sta a base un formidabile equivoco. Cho il fascismo non sia stato inventato dal Mussolini, mi sembra gratuilo l'affer– marlo. Per poterlo fare, il Bergamo avreb– be dovuto prima precisarci che cosa egli intenda per fascl5mo : se egli si fosse sof- fennato in questa indagine anzichè ac– contentarsi di rilev::ire i primi formali a– spetti assunti dal movimento di cui è que– ,-;tlone,le sue conclusioni ~ probabilmente - sarebbero state diverse. Per mio conto non ho difflcollh ad am– ,nettere che nella designazione e nella organizzazione delle formazioni di batta– .glia della sua banda, debba l'iconoscersi una delle aO'ermazioni più originali del– l'abilità. del Duce. }la quesJo non ha im- portanza. · E' pacifico, invece, che il faeeismo abbia tratto - in sul nascere - alimento da una corrente di idee e di senlimenti - jn gran parle ·nobili e generosi - allora particolarmente diffusi fra la gioventù re– duce dalla guerra, e che da essa abbia at– tinto i titoli fondamentali della propria ragion d'essero e della propria legitlimilà. U Bergamo si accontenta di questa con- 5lataziO'ne (che egli -si aD'rella di collegnre all'altra che il fascismo si è, in definitiva, :reso padrone dello Stato italiano) per rilc– JJ.ersi autorizzato ad affermare che il fu– soismo stesso - lungi dal potersi conce– pire come un amalgama di arl'ivi_sti - òcbba rappresentarsi come un movimento ideale avente le proprie radici profonde e vigorose nelJ'inlima coscienza del popolo ilaliano, per meglio dire nell'intima co– scienza di un'élite combattiva del popolo jtaÒi 1 ?; 0 è proprio qui che - a mio avviso - sta la sorgente dell'equivoco. Io non so infatti vedere quale altro rap– porto possa ~ussis~er~ fra le maniiest.azio– ni politico-g1ornahst1che con Je quali, nPl 1919, il fascismo cercò di c~citare e di soddisfnre la sete ardente di rinnovamento di cui fremeva allora - nell'intuizione, sia pur vaga, del carattere rivo_luzio'n~r(o della guerra combattuta - la g10~enl~ 1-: laliana e gli sviluppi e le reahzzaz1001 succcs;ive del movimento, all'infuori di quello che collega formalmente - altra– verso una coincidenza fortuita - due fe– nomeni o due eventi fra 101·0inconcilia– bili. Gli ideali cd i sentimenti i più oppo– sli e contradditori reclamarono, infatti, per tur'no il loro diritto di cittadinanza nel ·,(crédo n che i filibustieri della Ditt~tura enunciarono, volta per volta, a. giu~tifl– c::ulone dello loro imprese : dn! cieco 1llu– minismo dcmoc1·atico all'arrogante .1eg1t– limismo tradizionalista ; dalla e_nfat1cac– Mltazion" della ma~,-a alla mistica ador~– :done del superuomo; dal generoso S?l~– darismo pacifl,:;ta :il prepotente c,-clu~1v~– smo imperiali.sia ; dnlla cinica apologia della materia e della forza alla ingenua e ~o:nmossa venerazione dello spi.rito.. J documenti - la cui autcntic~tà è indi– scutibile -, ch"io ho allc&ato m app1;1~– dioe al mio volume, mi sembra che c~!ll1- tt!iSGano al riguardo una dimostraz,one Dt:MOCRAZIA non equivoca. La riprova, del rrsto, della verilà. di quanto affermo è oJTcrta dalla circostanza aintomal ica.cho nessuno Rino ad oggi, nep– pure il Bergamo, ò riuscito ancora a rile– vare una nota distintiva, un lineamento ideale del rasci~mo, a rinLrncciarc - nel campo dello idee - Il processo di elabo– razione di questo (<storico» movimento che campeggia anac1·onistlco nell'Europa antimonarchica del secolo XX, lutLi accon– tentandosi di qualiflcnrlo, genericamente e superflcialmcntc, come un'ondata di rea– zione antìprolctarin e di oppressione plu– tocratico-borghese. E che rivelano, d'altra parte, gli stessi testi sacri composLi après coup nell'infan– tile tentativo di fingere di orientare gli ingenui ? Chi voglia dilettarsi a meditare sulle e– nunciazioni della "dottrina fascista», cos\ come esse vennero scolpite dal fiocco, dal Corradini, dal Tumedci, dal Gentile, dal Dc Stefani, dal Malaparte, non può non domandarsi come mai Il fascismo non sia slato :rncora sommerso, travolto, distrutto dal ridicolo. Incapaci di riallacciar-si n qualsiasi cor– rente o tendenza o tradizione nostrana, questi campioni della genialità e della ori– gina!ilà italiche non sanno che plagiare o fnlsiflcare lo vecchie formule letterarie del tradizionalismo monarchico francese dei De i\laistres, dei Do Bonald, dei Dourgct, dei Barrès, dei Maurras; e, siccome la pratica contraddice ed annulla quolidia– riamente i risultali dello loro iperboliche fatiche, cos\ essi son costretti a rinnovare a periodiche scadenze i loro sfol'zi erme– neutici, chiamando, volta a volta, in aiuto o il positivismo di Comte o l'intuizionismo di Bergson o l'attivismo sbrigliato di Sorel. Impotenti a servirsi di una buasola, il loro andare è brancolare cieco nel buio - mentre, immune da contatti o influenzo dottrinali, il regime CO'O.Linua trar ispi– razione, sempre e soltanto, dalle mutevoli necessità dell'ora, affidandosi - più che .i.Ila forza persuasiva di un'idea o di un 1;entimento - alla ferocia dei propri tri– bunali, alla brutalità della. propria milizia, olla ca,pienza delle proprie caroeri, alla crudeltà dei propri .sicari. Orbene : come può la. circostanza che nella lontana. vigilia ct·armi, nella quale il fascismo raccattò a buon mercato la sua fede di nascita, alcuni giovani abbia– no potuto offrirgli l'ingenua generosità della loro passione ; come può questa cir– costanza trattenerci dal giudicare H grot– tesco pronu11ciame11to che da circa sei an– ni insanguina. e disonora il nostro Paese come nie'nl'altro che una tragica gigantc– eca mistificazione ? Sl, lo s.o: la versione ch'io propongo è di un semplicismo sconcertan~. Un po– polo di anlica civiltà non può diventar la facile preda. di un branco di violenti l Qualche volte, però, anche Omero dor– me ; anche Achille lascia scoperto il suo tallone vulnernblle. I fntti - la cronaca -, d'altronde, non si possono violentare. E se non è conte– stabile che spesso ci ai senta spinti - per amor del dilficiJe _, ad Ql)prezzare una te... fi "1Jo Jt8l'. lo 1torzo ebe cua ®sta ad ea– aer dimostrata e difesa, bisogna pur rf .. conoscere che, In questa ipole!l, si corro - quasi sempre - il pericolo di essere indotti, senza volerlo, ad appagarsi più vo– le'ntieri d.i sotlill errori ohe di .semplici comuni verità. Con questo non intendo di escludere che anche il fascismo possa avere Ja sua filo– sofia. Georges Sorci insegnava, per esempio, che •·è solo agendo viplentcmente - ne)Ja lot– ta e nella rlvoltà - che gli uomini hanno 'iCOperto ciò che volevano e appreso ciò '()er cui essi lottavano » ; che « l'unica. co- 1,a essenziale ò di alimentar con l'azione e con la forza sole, con la violenza in una parola, l'él(m vita~,,. E, a pochi anni di distanza, Jcan Weber poteva senza. dirficollà precisare che « o– gni legge morale la quale rormula dei pre– cetli enuncia del!e regole generali o defi– nisce un ideale universale è, per ciò stes– Eo, condannata ; che (< in faccia e contro &Ile morali di fdcc bisogna abbozzaro le morali o, piuttosto, )'amoi·alismo del fat– to » ; che ({bisogna avere il coraggio di concludere che la cosidelta moralità. di un uomo non esprime che la sua impolcnza a crearsi una condotla personale ,, ; che, insomma, (( il successo purchè esso sia im– placable et farouche, purcllè i! violo sia ben vinto, distrutto, aboli sans cspoir, il successo giustifica tutto n. Il guaio è che tanto Sorel quanto Weber furon sempre gelosamente proscritti dalle antologie fasciste. ~ò è - certo -, d'al– tronde, al ,suono delle loro canzoni che fu– rono arruolate .net 1910 le prime reclute d-el Littorio I II Un'altra grave, yravissima, obiezio'ne, sia pur mitigatn da un complimento <li prammatica ul qualo invano io cerco un significato qualsiasi, mi muovo i! Berga– mo. Questa: che, malgrado che la mia di– mostrazione diretta a distrugger la Jeg– genda -seconda la quale il fascismo ::ivreb– be salvato l'rtalia dalla rovina economica e dal caos polilico sia nwgistralc, resta pur tuttavia il fallo sinlomatico che que– sta mia smenlita arriva u proprio qua11do L'llalia (?) per visibili segni va salvando il bil(mcio, Le islit11zioni e la sua econo– mia» I Francamente io mi trovo assai imba– razzato di fronte a questo strabiliante ri– lievo; tanto imbarazzato che non oso di approfondirne In interpretazione, nella te– ma di essere tratto, senza volerlo, a com– mellere qualche spiacevole gaffe. Se davvero i! Bergamo crede che ad o– pera del fac:cismo l'Ilalia stia ora assestan– do il proprio bilancio, la propria econo– mia e le proprie islituzioni (!), è necessa– rio - perchè questo suo convincimento possa confermare o scuotere comunque l'a.t– lendibilità. delle mie oonclusioni, ch'egli mg/in opporl'e al mio ragionamenlo docu– mentato qualche cosa di più che delle sem– plici impressioni o (lei semplici punli di vista. (Confinufl.) SILVIO TRENTIN. La festa repubblicana di Nizza ='J1zZA, .s~tlembre. La fe5-t:. org:i~izzala dalla Sedone re– pubblicana d1 1\1n:a ~! è ,-,volla ~e-condo 1: progi-anuna prr.-fabil!_lo NI ~ .~t::tta \"era- ~1~1ft~0~~;r~1;a~1~11j i}~ici~~~~t1tz1one di fort.a L:t 8e;rrPlr·1 ia delln 8eziono rin~razin a mrzzo no~lro lut1i colr,ro che hanno con– lribuito alla riU::iCitadella manif-estaziouc. LA LIBERTA 3 ~ l~Gll.rnt'lr~_Afilll&l'lì(l)ITutti comunisti? AFFISSIONI IL FASCISMO A(l J\11drcaMoryn9ni, pace. . Cara Libert(Ì., ..sua Eccellenza Giunta è orrivalo t1r.lla E I BALe ANI Era Andrea Jlor{JQ01ll un vN:chlo rcpub- . ~edo ChP,anche tu hai riprodotta la no- s,~. E cellr-n- n· ir.hi e arrivato n,•Ua bliccmo di Romaguu. ~rc 1 ci11to a~la r~d~ t1z1~puh,hlieata dal C(Jrrir.re e ~a ~ll~i gior- ilnt1a d ee 11;m:o /::i;l 1trato il villat io ~·c11ola del dovere, Lo rtcordo, ru•9l~anni dt nah ~ull arresto dr,f 60 co11umtati d1 Alba- S Miei P.[~ 110 Riancl . {I (J(J mia yiovr.nlù, anl.rntc fra lfL (Jl!ntc ard"n- no. N~n per diminuire l'unportnnzll ~I "·,nsi~~w ;on /~;Ùo bri antn iv ca– le dt Fot:ll, moltiJllicarc fa s1ta attività con-_ f_atto 1_11 Sf.l .•lesso, "'!a tanto per stabilire labrcsc nella Sila ~iOn si fiTJscc r~t.. !,rior:i~~~i~~i_oi~:~,:~r~ :~i//r~::, ;~i~~r._;:~/1~ ~~l~-t~~!~I ~~-bt~·~tr;rJ: :~~~11 ~;~ti~\~nqdfl)~: • clec e nellasita fede e duro ai tradito1'i crl p_eralappartenenti ni dic;ciolli partiti d'Ha- * • ai rinnr>(lali, si chiamassero pur anche A- Ila. e molti _sr.-'rwt parli~o ~hc i:i~n fecero lcssondro Portis. ma! parlo di 01·gan1zzaz1onipol,1l1che. Ora c9li è morto a Mifo110 cd il drslino :\aturalmr,nl~ il ra.,ci«mo pd i_l si10 capo -;,,::~e l'i : r:t ;;rm~l~~t;~~i~te ~t~i~~! ~1~~l~i 0 a~~~~1~/~"~~-~i~:-\1t~~).r~t~~~c 0 f~;ru ta 1 ;~! :~,u~;~tWl'/}{1~;,,~~!t (:ii ~:;:~i n;- tii a~\1g7;:{;~cl~~t ico~ll f,~~f'~D~l'~~·11~ 1 ~·j t~ 5 t,~ l 1 ~ 1 ,;: {O(!lioMcmfio, m1 dl rr.p11bblicano, /1'1·vc11- si dihallono oggi in tullo il no!itro pae~c. le oggi del rc(Jimc fascisl<1, segui·vano il JH'r comunì-.li, onde far cr~det·e ai suoi. cd s1w cori·o, 1;iolti che con l11ierano sfflti rr- alla monarchia. che il p1.•r1colocomunista ~;p~~.c':J~i ;~nirJ~ Xf~~;iftn'i ::Ì ~;:~n-~7;~'t: ~rtflcèa~;cf;a ;~~~mtc•~~~~~~i~~li~ \\'rra~~~= rocchi. Ma p1r,rcera dietro or carro quql- !-l1, e wnsc;uenli>menlc le (croci condan– che amico fedele delle ore prime e dcll'ul- ne al Tribunale HJ)eCHtlche a Homa chia- lìma e fra c1si l'on. Taro,d, citi! dicono i ma1.10lo seunnato10. . (Jiornali, porlò il taluto deyli amici politici. 'encndo al ca,;o in que:;L1oned-Pvi sa- E bene sia. prrc_chr"!_ ad .\lbano pochi j!"iorni:-on'?,una di C~~:f/a );~;:<7;7tr~t~1:,c,i~l{~:tb~~! 1 f~;!~ ;a~ 1 -~~t~d:~inf~c~~~r:/ ;~~~~~;:gn~ev~~od~l morto rrinw che i fioli avessero rinne9ato, palazz:~ d1>Jcomune per prole?lare contro i~~ 11 l;nr,!t:i:~~c~g~ t;<::/::1i11~~f;~b~tc~;o~ t~él~ 0 c~ ~~èc~iifl~j~1a c~~~nl~~~n/~~Cif:~t~;Ì rirc nella su<ifede, scn::iaavere attorno la pcrmclt,,~c, nonosla~Lc la. Carta ùcl La– orda schiamo::antc dei 11eroc(/miciati. voro e gli_ accordi stipulali dalle corpora- Cos(I.1,bbilt detto, sulla tfJm/Ja<liAn<lrra z(oni_fasc1,,.t1>, ai pad1·oni di diminuire le Mor9aurii, l'<.in.Taronl nM so. Vo1·rct che già r1doltn paghf'. avesse cosl por-lato: (r Povero Amb-ca I 7'i~ . Qu~sto ~atto _no'n ~ o_r~ai cli_eil prel~– sci mancato ai vivi q1wnda l'idea il1 cw dJO d1 altri falli cons1m1hche 81sono ven- ~;;a;i;~.{ fc~~;t'! l:~ff~~~o èSJ~::·i!~ia p~tt~= ~;~'.;hnuon ~l~·siro,~~n~~tt~c~ ~~~g~:im':?1~= :ioni e il vivere come vivevi - come vi- vcrno. viamo - fuori della lolla, custodi di una Que.sl~sono lf: informazioni .<li u_namico {!aham;~~ase~~~l~ndtt ;r:,.~ ~ r;t~!t~~/1~~ 1 :~ ~~;e~t~~;~;~d"'.~~;ofid'~ 0 c\ 1 ~ 1 ~!:à\ i~ 1 j 1~t1;\~ :ione. T1t sparisci e attorno a te molti so- pa~sc ch_e li fascismo s,. avv1crn1 ali~ res~ 110coloro, e/te un (Jforno ribelli e O(J[fi po- dei. c4:>nt1 ed a dover rispondere dei suoi lenti, giudic<mo t/r,litto liberamente 7>en- delitti. sarc. Pazicn:.a. ! l.'ldcn 110n muore. Tu l'hai UN Ai>lfCO. portalQ,con te {ilio alla tomba . .Yoi la ser- biamo net foro della nostra coscicn:a. Per etsa altri soffrono e lottano ed è così, solo « In una ciuà di oltre 20 mila abi- !1~é /'w la vita è bcli.{1e santa è l'avvc- tanti eh.e polrebb'euerc Fano, .si ven-- Se l'on. Taroni avcuc cosi parlato, o o- dono 10 copie (clico «dieci») clel Po- !~'{u~~~~e;/;;~~bst/1~:fa~t~i~ ~~~[:~ polo d'Italia), 1 del Tevere, n.es.su11a ~af:tbt~~~i~u~fa~~iofr!l fca~ti:tto a~U:S~~ dell'Impero )>. trici. MARIO CARLI n vice-pedone. direttore dell'Impero. ·-- -- - --- - --- - -- --- ---- -- - .. -- ... ------ -- -- -- - . - -· -- --· PICCOLE NOTE Partito e nm;ione Eui non sanno omai più quello e/te si dicono e quello che si fanno : si impigliano nelle loro frasi eh.e 110nsono dei concetti, ma dei suoni, Bcnza riuscir,: a districarse– ne più. Adesso polemi::ano per sapere I«: i{ fa– ~cismo essendo la 11a.1ao711; è però sempre ~~ft!r!~~~i~ i~,[;iie}i:_,j;:i~d: :::;;;:e ci: partito. An:i che bisogna rafforzare il par– tito. Il partito è pitì.. che m.ai necessario uet massimo della 8ua intra,isigen:a e rigi– deua. Pe1· la verità anchr; i comuni.fti di Mo- :ffo ~t;r~aZ:tfi~1:~1:~c~~~cJ:;,~,l;;:,:l:A; è lo Stato, lo iato che è il proletariato, il proletariato che è il partito (e cod via per u11 71euo), sono arrivati allo stes30 cul di sacco in cui la l<Jgicachiude La tirannia, Quando si parla del partito ri&pornl0110 i fun:ionari, quando si p(lrla dei funzionari risponde la classe, an:i lo Stato, an:i il co– munismo untversalc. Se Stalin ha male di capo tutto il partito, lo Stato e la rivolu– :ione universale hatmo male di capo. In Italia avviene lo stesso, ma ,:icrla de– solante ignoran.:a di o(J1iidialettica, di ogni coltura ycneralc, l'imbara;;o_ risultante di– venta ridicolo. Ecco, dunqttc, che il fratello di Musso– lini vuole che il fascismo, benchè sia la :rctt:l~::i~t~ ~~lsf;;~t~.lt:1~ 1i;r::~i~ 1 t~ sciolto mai c. che soltanto l<L teologia cat– tolica lta provato a scioylicrc, e pere/ti: 11011 ci riusciva ha saltato sopra folte le dif– ficoltà imponendo mtlorilati1;amcntc la fede. Ecco il doy11u,.della triirilà. Dunque onchc il fratello di .l/ussolini, bcnchè il fascismo sia il littlo, zia la na– zione, vuole sia una 71arte. JJq. ttna parte ne presitJ>ponc tutte le altre che concor– t'ono a fare il tutto. Un 1>arlitosupJlonc sempre de(Jli aUr"ipartiti, cui esso si con- :;:vpg;i~ ;itiiic.cl ~u:fN/:/11sicrne vrcsi fan- Dove sono ùt Italia oli altri partiti citi il t;;t~:.~ {~c;'~~:n~i ,1[~b:;iactf~t/~[1~~1·~~~ 1·a9wnc, cd f questa: Biso9na che il .par– tito fascista resti _no".pcrchè, c~me d1co110 [Ili nrlatori dct lttto,·,o nelle fiere domc- 11icali, il /Mcis»lo è la na:ionc, ~ia, cioè, di/f1t80 a com1umetrato 11cllano:,one, ma pcrchè (l.l contrm-:io la ,w~ionc è tutta {'fori e contl'o U fascismo. Dtretc: ha rogtonc A1·11aldoJlussotini. Il fascismo è condannato od essere un partilo perchè non solo 1101, è la. 11a:ione, ma è l'a11ti1w1ionc.E' la bonda che ha con– fiscata la na:iouc. 'B non riuscil'à mai a fondersi con lç, na:ionc spo(!liata e inca– tenala. Il fascismo non è che uu (( pal'lito u os– Jia una yuarclia bianca an;wla e feroce e/te {Cl la scolta vaurosa, ol sepolcro in citi lta ~:~~11(~ t::i 0~;io;f ~· fe,!i~~rf«~a;J~~a :;~c1~:: ~~:1gi~pgs~:~zbt::rJ 0 :t;u~ 0 •g~~~~t',~ Bti: eia.le , come le lC(l:ff slcsse, come si può di– re che sopra le cor1>ara:ionistia lo Stato, sopra i contratti sindacali, la lcgyc 1 Ma non avete detto voi che il si11daca– lismo e i suoi contratti sono Stato ed aJH di Stato 1... E allora 1 Allora la cosa élimoslra che in questo 9u~;abu9lio dello Stai.o fascista ,i arriva. a vedere gli orqani dello Stato in ris8a tra di loro. Il braccto destro c/i,epicchia il brac– cio sinistro, la (!amba sinisJra chp tir(J. calci I.Uladcstl'a. mJ't;/°m!,;,J:~ 0 :iJ/: 1 ~fafou°:oin d;~~ 0 no 8 ~ 0 ~f~ mlti deUa loro funzione, Pc11t1io che nel• t'ai~~~i t: t:t:;;:i jfr:~c&&orc e de- putato atl cx •sottosegretario di Stato Ser– gio Pa1mnzio, che non arriva a capire it fondo della disputa e non si accorye di rispondere COll1ma grouolana. tautologia, quando dice : - Nel contrasto deve scm– vre prevalere la legge, cioè lo Stato, di– m~nlicando che è pure legge e Stato il sindacato e. i s1toi contratti di Lavoro; dic- ~o i~b~:;&~'n:ell:cc;:.~i;r:· lo~c!a;z~· :te~ cose che saltano fuori chiare: i• il disor– dine del tutto; ~• l'idea, che ttn qiialco&a sta sopra lo Stato in disordine cd è l'ar– bitrio dct tiranno. Con l'arbitrio del ti1·(l11no tutte le cose si mettono a posto pere/tè t,atc le leggi da– vanti a lui si ritirano. Mlora, a piacimen– to del Duce, può tanto prevalere lo SlQto dei contratti sindacnli quanto lo Slato del– la le(Jge sull'impic(JO privato. l,a tirannia e p1•ccisam,1mlcquello Slalo net qnalc le lCf/{!inon hanno vi(Jore che in 1·a1Jpor10 all'arbitrio di chi tiene il potere. Questo, tipico.mente, i: il 1·ef1irnc ilaliano, dove i yiurisN sono messi alfa tiispc1•a:.io– nc per sapere l'ordine 9cra1·chico della va– l.idtlà ddla legge, dei regolamenti e deyli atti dçllo StQ.lo e <frbbono co"cludcrc che fa sola {[c1·archin. dei diritti, il solo ordine di obbligatorietà delle leggi, è tenuto t1cl pu.t~~s~'tf,Safnt!frn~gvzr~rtiranno da cui promwia oyni dirillo tanto s1tbbiellivo che obbicltivo degli italiani. E' il Giove tona,1- tr: e/te fa le lcqyi, e li' m,..Uc tutte sotto un 1 oltrt1 l~!f{Jr', 11M p1•Cè1'.ttiluita nè p11bbli– cata, che e il s1w i8lanlo.nco capriccio. Quel bestione del Panun;io quando ri– solvevq. la questione del concorso tra la legge sindacale e lrJ. lcgyc dcll'impfe90 pri– vato in ftworr d,:lla prevalenza dello Stato, cyli riutbccillivtc prrchè la ma formo/a vcnit:a a dire che lo Stato è srmpt'C su– periore alla Stato. Jfa nel suo rimbccifli– mcnto, scn;a saperlo e scn:.a volerlo, rlc– uun:iava wia realtà: li Duce è sempre superiore allo Stato. E dopo Cìn oiornalc fascislq slrtmparo in /la– lia, in 1H·imapc,pi11a, .vi 1co11daliz:av11 pci· la 11vmourc miltlari fro11f:f'1ti 1:/tr. M. /lfJIIIJ svollc ai r:011fi11i, v,•rso l'lla/i1c P,·01;(JC1J– zione .. \"dla s1·c1m 1 lt.L paqi,w. dello sf"-t.vtJ ylornafr, .si lf'(J(Jt"l·tt I(! r,,·o,wco {11111j/tis>;l1111, dcfb: m11,1ovrr. mifilMi fa.,c/~tr. r.Jtc t.i svof{Jr,·,mo i,t Pi,..mo11fl', sollo l'ollo patro– uoto (l,~t "d11cr," I' il biuto cr,11umrlo d,..l rr. Badoglio - <1U"ll1J r/1.•i 1( ci11q1tt; mfouti di fuoco " cli,. w.rr ,U!Jrrobastati (i dist1•11[1- gc1·r if foscisr,io 1wl H:122 - 11<lll'alto di tm Qf'raplano fasciò rad1>r,:,dri fiort- e un <( mcssag{Jio " per il "duce " !: il re. . .. Se polrc&bl!sapere st: il 1•1dattorc mo11- dono, spcciolista in ({rticoli .m .Monteca– tini, di vn yiornak fascistissimo, t lo stes- iin~1:}~r);l'['~t:g{à~ OJ;;rt:i~c:;:~~f; it~b:t~! 9icu. e elw f1t accusoto di tradimettto 1 h-:;:~~ioc:r:,:Jcl:t~:lfa ~f;nii::r«o n~;?lJ ;~: discreta e non ci sarebbe niente di ,,trono c!tlJ il 1·edattorc patriota fosse l'c:,;redat– tore traditore dei yiorno.lt absb11r9ici. . .. I! Brill::inte - org0110delle sio11orccl,e vamw ai bagni e che vonlio110 vedere la ri:r~:!~~s1!~i~ 0 d~ r::;!:;i~t!i il~~:~ i~t ma il popolo romano era orgullJ; ora sa– rebbr. maleducato. Jlalcducato in modo cc– ccssivo. Pcrchè maleducato 1 Diciamo pure ,( e– ducato fa.çcislicame1itc n. . .. Hanno silurato Frf1nco Ciarlantini, mi• 11istro del n lib,-o italiano n, 0V1Jero,come pubblica un giornale fa.rcistissimo, "l'eter– no nemico delle lettere ilaliaue 11. Al posto del signor Ciarlanti11i/tarmo no– minalo un certo &ignorParenti Rino ; non meg,~~11:ttw· 1 ;01~~", Parenti Marino avrà riempilo il portafouli, sarà ,1ostituito da un altro nemico ereditario delle lcltere ita– liane. Questi min.iltri 1, intellettuali n rap– presentano solo un libro italiano : U libro cassa del contribuente che pa(Ja. . .. Anche il "rega:.:ino" Bottai. nella sua 1·ivi.8tadi critica fascista, si ttnisce ai ter– ribili mangiatori di stoppa aceeta. ai 11 &el– vaggi,, e o: estremisti u, i quali domanda– no... la libertà di stam~. O meglio la li– bertà di stampa per i bollettfoi fascisti. La rivista dct n rcqa;:;;i110 " scrive : "A quale spirito di reale utilità e di ideolc disciplina risponde il tono terribilmente uniforme della stampa fasci&ta, da cui si cerca di bandire, in nome della dilciplina, ogni tcndcn1a al ragionamento, alla critica, a queUa ~oncordc discordia da cui solo pos– sono nascere non diciamo le idee, ma le conviniioni 1 ,1. Am, nel giornale di famiglia, oucrva che, :r::t:: io.la ,t'ti'::';e !';:ftZ:::~ 0 t:m:a;:o:: :beiÌ ,~~~":~~:nsfa~v!~:r;r~u":fZ:i~h~ "la~ié poi, dice Am, la stampa foscista ~ mi9liorc di quella precedente, ancltc perchè ha abolito /,a finzione del« gerente testa di le- y;~~~,.tUGft:;~istt:,~elf:ad;i i~~;::~:• d~i (liornalç. . .. E Am insiste : disciplina. I ·tempi sareb– bero tristi : n Quando si pensa e/te una inonda:.io,ie può mettere in grave pericolo il pareg9io dello Stato e la siccità può rc,utc,·e difficile la vita economica di intere reuioni, mentre, aiutata da italiani snafiirali mia porle del mondo ci odia, ci contrasta e ci combatte, noi chiediamo se 7aU:,~t'le ~/a((ftv~~~~f;fi; ,1b~,7t/~1f1:f~~i:: ,·eclamata dai mangiatori di slOJjJ>acccta cstrcniisti). Discipli1ia ci vuole (tra porentc,i ci sem– bra che 1\m cominci a mettere le :ampc avanti am1u11:ia11do i tcmJJi I.risti e le cau– te, a giustificazione del bcncssc,·c portalo dal fascismo in tutte la penisola e che sem– bra agli ilalioni 1>ittllostoscarso, con tcn– dcn;;a al pcnioramcnto). Quale disciplina ci vuole, inscmnna ? Eccola: « La caserma prussiana non può imion:.i tutto intendersi come 1ma co11cc– :ione dispregiativa. Se si onnulla la disci- 11lino sia pure di Prussia, si va diritti a Krilcnko. l'ex generalissimo russo ». Il fascismo confçssa, dunque, l.a 1( ca– urma prussiana"· E vi sono dei Kri .. fcn!.-i wiclte neUa Caserma pmssiwia, co– rna Balbo ... . .. Il Tevere sferra u110dei soliti poderosi allocchi conll·o la Co11fercn:;;oi11terpor– lamcnlnre 1·hmila.Jia Berlino. E grida allo .scandalo: A questa confcrcn:a - e/te ;,~[{:;/; 1 ,~lat;::.!:~(1:1,,i;7;~~t ~l~frt~~i~~:,à~~ì! la Camera delle comJ)t11·SI' fffscistc. J..,acosa è veramente scandalosa. E pri- ~~i:u:~t Ò~~c;~ i 0 s;lt~fgtt~ 1 ~tf pia;~lo''ff~! liano: quelli « fiwritScili "· o.lito, un rc:spiro, un J)alpito della ,1n:io11c passi attraverso la cluusura. Pcrchè allo_,·a 1l {fJ.Scismoche ora 1tfJnè che un pqrttt~ ,,on sal'à pii.t nulltt che la memoria d'I! 1m'onta scn:a 11ome. Questi t"('!Jimi honno l'abit,ulille di lfl– seùu·e dietro di si: q1umdo sco11ipaflmo.il vuoto, l'obUso. .llcc i viqif,". i coscncti deb– bono prq)aiYusi a c(Jl11un·ef/ftl'l vuoto, a {lillal'e i poni i .m qr1cft'abisso. La c:arismo lta la.scialo t/il'li'O di sè /(I labnla rnsa. Ciò Storia di una bandiera facilitò lit 1·ivollt;iolle bolscevica. In Spa- « Lo Stato sopra lo Stato » Anche il rcyim,: sirulrrcole è m1 rompi– c~po fn cui lor si(!llori non ci capiscono 1WL ?IIOttc. Udile che <1ncstio11c hanno sollevato. E– siste una le~ye sull'impiego pubblico ; ac– callto a qw:sta leygc ti soo~ fo,·ryrnt_i.con– o·ofti sltpulati dalle 01·9am::a:.w11,smda– cali. Quesli contratti sono alli di diritto 7mbblico. con tonto d'i11scr:io11cnella Gaz– zetta Lfflci:ile, per wra ,Lcl Minfatcro che l1 cnuma. Alloi·a un (!iurista l_tartomai_ido..– to: I contralti delle corpora:wm sost1tui– sco110 la lc9gc Bill contratto di i"mpiego ~ Oppure quctta rcsUt e, in coso rii contrarl- ~t~oie~o~tl~~tf/;a cli;- s 8 :S~~~~t~ 1 :t:a;is: 0 ~ chi l'altro. Ma il piiì..buffo è l'ex sottosc-. yrerario lii StçLlo, e q1•01,so1iro/essorc dt filosofia del fascismo, Serqio Panu11zio,un dl grande democratico. Costui con il fare di intrrprctr di mislcl'i ete,tsini, grida u la legge ; fo Irgge ! u. Prrcltè la lene è lo 5lato r &OJ>l'a l1tlli i corili"atti tlei privati deve pret•aJ.crc lo Stato. Il bestione nott si ovvedc cfJmc si dà la zoppa nd nicdi- Il sun rnyiom,mcnto va– leva ai lcnlpi democratici iii ciii fo Stato vù:eva dcll'onnonia fim;ionalc di tutte le autr,no,nic, dei sinyoli ,_, dri (fFllppi. Al/r,r<Lcrn. 1·• rn du; l,, !ibl'/"lù dd cr,11- tralli (IJ",:l·11 1111 fi111if1•: l'r1rdi111• 1wfJbfi,-ù, l,111//Jl"(JI,; ,. /,· 't"''~lif})IÌ rii :i/fl/1, }J("/'$ù110I•.'. Lo SlflltJ <:ir1i: 1"/J(I/QIWVQllll•"Jt/f' vwr,cvtt sui. J11·i1·rlli fi rfo1•1• l'l"/iil"IL ili /,(lflO /'i11/f'1"NSC rt.·l'· /fit:o ... .Ila 11i/,•,\.,Q che t11/fr, i: .\ /O.lo . cltc il .:tindacato è ~lalafo ç i suoi contratti !J1lO. dove la dittatura 110n è stola cos\ di- :;lr1tltiva come in Italia - ,m giornale mo- Lo:rnn,\, ,::;cltembr1>. ~:~~!i~~u!a dr,~!~~r~aa1/!c1~~(fràu :1~tv~·~~ pa~1~'Ì~c~~t~tfil~lj!~c~i;.c~!~tf aqte;~~ La solu:io11e 110,ipuù essere improvvi- dra si erano me:,so in tPsln la felice sola. Il 9io1·nolc spo9nuolo 11011 vuole tm i<lca di guadagnarsi la gratitudine del ti– mero 1·ilo1·110 al paM(llO,ciò che provochc- J"anno, c1.1-llurandoo mandandogli in dono S~!fr 1~~ ~~~~,lt;r~/~a c1pi~[;i d1°Wc/stf! 2~ii~?e~~~e~·.a~f~~~1ta s~~iil~~es::~~li;~a a11~ tuentc di 500 rupprcscntonli del pa,..sc"clic sfregio ccl al rogo della banda che oggi dividerebbero il potere" e farebbero le disonora. il. nome italiano al eosspelto del ~~rt~lt~~c~:~ri!;~~a 11 d~u:?s;~·;~,~::c la ,movo ;"~?t 0 g;~:~l\c~~~-~~z~ dcW:i ci~ot~~ ~~Ltl so r~:~'!;,_i!:;~~s;~~J:/t~~ ';Js 1 ;:\fgv~t-,~~~fs~~~ Pr 0 o;;/i ~~~~ :i~gin:~iedffii~~~~ ~~'ll~~o~~ ~g~ cnf!rgicmacnlc ol trapasso, te vecchie isti- le pive nel sacco. Uno di essi rif-erl che In lu:ioni che non /tonno sopuro salvarsi non h~ndiera era mollo lontana, cioè 1n Ame- i~~~m:ep~i3t1~~ n1~ty~/fl;;~ic rf:i'/t~ic j:fi ~;it~ ~~~t~~cW~i~~e i~o~~~z~~~~if!~ o~i~ ~l~~u~f:~i~i~:i,idcll:t;~·~p;~~~s~~~~~~ ~ ra1: cl~r~'c1rre\i~;_he que.:1a non ha frt1t- 7lOlerc gi1.1di:iario - Stato e priv,ati - Se prima di andare in Ame1·icagli sca– Slato e sindacali - la scuola, la chiesa, le gnozz1 fo,..~erovC'nuli n chiedere iurornm– rcla:.iMi estere. zipni a! sottoserilto,. egli avl'rhlu:i potuto L'anlifasci.smo sì qioverc/Jbr asaoi s ac- du· 101·0rh" la hanrJ,rra del!,, ~ ·zin1w :--n– co.nto olle recrimina:.i<mi del pa-~soto fa- cia!ista di Chiawrano non e più III Auic– cesse posto, 1>eragitarli d11va11ti rill'opinio- rica, ma. è qui a Londra, cd .\TTE:\'llE. ne p11bbfica int•!nwzio,wlc ad alcuni C(lpi- Quanno to1ncrà in flnlin nnn ~nr!l pf"r soldi dr/l'(n•1·e11irr. e!=!="rc ~on-f'g-natnal ro,:-o, h1•11~1 JJPr ·\'·'11- 0pc,·Q di do1t1•itw, 1/i ~,pcril'11;11. _fii 111- lol:11-,,rn alto mrntr". il pop(ilo, che n12;.;-i tuito, ai f'-•lfr. f./110 ,1·ch•·11w 01ttorc:1.:u1mc11t•· :co!Ti-,! _.,olt_o la tir:innidr>_ \ri~trn. <1i:-prug– d1•liw.:afo,rii,. raccogti••.,_,,. i cr,muni cr,11- l-''"1.1 I ullm,o dei Yo-11t·1 g-ogllardt•lli. Il s.r1Pi.1>ot_r,·&bc rli_i:r11tar,· l_u Slof10(J ·1 dd- 1,mpo e g-,il< nluomo < d 1\ 1, ln/JO \111 , t'-111 l lta/i,i d1 dr1111a111, t:om,· 1 .,11oi cl··li11,•atori ~,11lr•r1> d"~ t11_.1nr11 ! 1'"1 J)IU poti:-1111 e p1u .•i Jl'HN'bbcro t111afi pii1 11/li 11 )·r1J1111•i::;,.-11- mt·.'ll1gcnt1. eh Hr>nllù :'l[u,-.~r,Ji1;1. tado filt <1'r,ra,eri o f'.(scr,: per tu.li rico- La marria fatale dr11'1>vol11zionc umana nr,,ciliti. S,•n;,~ l'idicotc· iaflan:,.. c sc11:.a l vcr;:o un -\:.tema "f)Ciale.eh~ aHi\ per b..H"! 111t,·i-ili mod•,•Hte. il più e:>tC'rnsuffl'agio popolare non può .Al lavoro. cs.:=erearre.:.ttaa da banditi di pa5saggio. Lo sfacelo della monarchia danubiao« dando libero !fogo alle rivolu1.1oni nnzio-. nali dei popoli slavi a lei prima soggetti delrrmin.i ... a in u'Il col tramontare di una. polenz.a egemonica domionnle 8,('nza riva-. li nei .B;Licani il sorgei'~ o l'e~tf'ndersi di Sl1tli le,«n!i Ira di loro da!Je comuni ori .. gini rivolu;iion.,iri1>. La Piccola lntPsn. sor– se co'l con Jo .,copo di garantire l'intangi– hilit.L di quel lralt..'lto di pace che ;;anzìo-4 nav;l la nascila della Ceco~lovacchia, della Jugo,;Ja,ia e la tota!Jl 1'.lufonomia.rurnena nell'alto in cui fcgnarn lR ffi()rte dell'im– pero absburgico. Il timore C"COSlovacro di un.1.prç,,i;gfone g,..rmanica e l'attrito tra Jfrdia e .Jugosla– ,·i.i per diw·rgenze rli frontiera determi– nava con altre cau.~eminori l'ori~ntamentQ spiccatamente fra'ncofilo della Piccola Jo..,. tesa. r.:Italia dcmocral ica superate le difft,. eollà con la .Tugo!=laviaera. riuscila tutta– via ad acquistare grande prcsti@fo negli Slat, successori e in ultima analisi si- far ce!;c:arc le dirfide.oze e a disarmare le pre– tese della. nuova potenza adriatica. U terreno era preparato per- un e~pao◄ dorsi dcll"influenza italiana nei Dalcani4 Crollale in parte le ragioni di un orienta .. mento francofilo della Piccola lnteea - e segnatamente della Rumenia e della Jugo– slavin - l'Italia aveva campo libero per un"opcra di pene-trazione economica di cul avrebbe avulo col vaolo del primalo i considerevoli vantaggi. Lo sviluppo di urut: fitta rele di istituti finanziari ita.liani nel.. la penisola balcanica corrisponde appunto al periodo che va dal H)J9 al 1922. 11 proh!Pma balc:1nieo veniva economica"' mente trattato come problema di espao.– sione economica e nella mi~ura in cui al rinunziava a un pinno di egemon.ia poli– I ica si toglieva. al concorrente francese lo unico motivo ohe ne favoriva il predomi .. olo. Il fasci,:;mo riprendendo la tradizione francofoba di Crispi vide nella vicina pe-1 nisola un campo di manovra per dare scac.. co alla Francia. Invece di considerare il problema balcanico nei suoi rapporti di.. retti con l'Italia lo considerò in funziona dei rapporti tra Francia e Italia. Il punto di vista non poteva essere peg... giore. La posizione della Francia poteva venire neulralbzata solo nella misura in cui si concorreva con essa sul Lerreno dell'espan– sione economica. Al contrario fu rinforzata proprio nella misura in cui si gareggiò con essa sul terreno dell'espansione poli– tica. La politica del fascismo in uJLima ahali– si non ha avuto altro risullato che di rin– saldare i legami tra. la Piccola Intesa e la Francia. Questo è il risultalo di un lungo lavoro intessuto a Roma. e di cui non &arà. inuLile tracciare in breve le fasi. . .. li primo tentativo diretto contro )& Francia è rappresentato dagli accordi mor.. LI prima di nascere Ira il fascismo e l celi militari di Belgr:ido. Il Patkl;dl· ~ tuno nelle Jnlen.zion.i dei suoi arleict tlt:w vcvA segnare··fn realtà il primo pas.io di un'intesa italo-jugoslava mirante od assi– curare un primato di queste due Potenze nei Balcani. L'ironia della storia ha voluto che in seguito all'oslililà dei oont::idini croati il Patto si 1ra.::formasse da (I calumet di pa– ce» in pomo di discordia. Fallito in pieno questo tentativo, il fa– scismo i'D.izìòuna manovra analoga con la Rumenin che abilmente seppe indurro il «duce» al riconoscimento della sovranità sulla Bcssarabia salvo poi voltargli Je spalle ,di fronte alla posizione nssunLa.dal– l'Italia nella questione degli optanti un– gheresi. La questione degli optanti ungheresi fu il ponte dell'asino della politica estera fa– scista. I'nfatLi mentre si sviluppava cosl infelicemente l'azione di i,:gretolamenlo del– la Piccola Intesa il (( duce 11 tenLava di allrarre a sè quegli slatcrelli balcanici cho erano uscili vinti dalla guerra. e che dolla. Piccola lnl,esa sono i naturali nemici. Il gioco era. contradditorio e tale si rive– lò appunto in occasiono del dissidio ru .. mcno-ungher~e che obbligò il fascismo a scoprire le carte. Le somme di tutta questa manovra ili sgretolamento della Piccola Intesa lo tirò recentemente Benes quando ebbe ad afTer– mare il carallere difensh·o anche mili– lare di essa, Come risultato non c'è male t - JJ succe:::sorelalivo del fascismo nei con– fronU dell'Ungheria, della Bulgaria e Al– bania deve essere valutato in rapporto al– ri'nsuccesso decisjvo nei riguardi dei mag– giori stati balcanici. Del resto anche questo successo rischia seriamente d'essere compromesso. E' di pochi mesi fa mia sprezzante dichiarazio– ne uflìciale inglese che sconfessa le mano– vre revisioniste a favore dell'Ungheria. E' di questi giorni un brusco intervento fran– co-ingloso in Bulgaria per far cessare lo azio'ni dei Comilagi nel territorio sorbo– macedonc. "L'Italia fascista assiste a questa solen– ne distl"ibuzionc di pedate ai -suoi pupilli senza polcr fare un gesto in loro difesa. La verità è che in tutte queste mano– vre e contromanovre il g_iocopiù gros!o di tutti lo sta facendo la Francia Il cui de– cisivo riavvicinamento a!l'Inghiltcrra to– glie al fascismo ogni possibilita di mano– vra. . .. In questi giorni ventun colpi <li can– none hanno annunziato al mondo l'unzione di un nuovo re. Ahmed Zogo, re per gra– zia di Mussolini, unto non coll'olio santo ma col petrolio profano della Socicta Anonima. Anglo-Persiana recita la commedia della monarchia per garantire al fascismo la &uccessione in caso di colpo di slato. Col patto di Tirana n,.,n garantisce for– r.ltcntali contro il regime del diltatoro? so l'llalia il nroprio intervento in caso di Oggi la dittatura è eternala nella fihzio– nc manorchka e l'intervento fascista è ~i~:~nato ... e a.::.::icuralonellu rcallà poli- Qur,,lo i· 11 '-'i;rnificalo pratico della Jn– corom1Lione dcll'av, rnlUJ"iero maomettano llllJane,-1•e in r,,.~,Jsi da--,ume il risulla– lo di lullu la JJO !ilicar.st ('1·a<.leifascismo: uu:t h•.~l;.tdi ponte_ ::-uJrallra sp01.1dadel. l"_.~driuti~o. ~l~ al d1. lii d~lla t1>s!ndi ponte re ln J, rantm I! l Ingl111lni-a ,mite cho humo !Juona guardia. In \f>I"ità il manto di pol'pora gettato ::-ulle:,palle dcll'a, venturiero aJbnnei-:enon lJa'>lrt.n coprire gli insuecrs.~i bnlcnnicl di q~cll'a\bmcd Zogu più vero e maggiore cbo s1rtlP a Palazzo CM9i.

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