la Libertà - anno II - n. 31 - 29 luglio 1928

= 29 LUGLIO 1928 LA LIBERTA GIOLITTI non per reprimere ma per pacificare. A vero dire Giolitti, nelle sue Memorie, di– fendendosi dall'accusa di non aver im– pedita l'occupazione o di non aver scac– ciati gli occupatori, s'è limitalo a invo~ care, nrm ragioni di pl"in1;ipio, ma uno slalo di necessità, as~ercndo che non aveva forze bosian ti per farlo. Ma i fatti re6lano (1) cd esaminali in sè, da un punto di vista democratico progrcssi– ~ta, comporterebbero il più vivo elogio. e l'occupazione delle fabbriche .. ~l H)~0 fu in lutla Europa l'anno dei i-!~ I~c~~~~?N~~.;.~ ~~~~ 1\nd~e~~~nfier~ Fr.anci~ come in It.alia 1 ci furono gra 1 ndi sc~operl e grandi agitazioni, indici, i pri– mi~della sperequazione fra prezzi e sa– lari che le classi lavoratrici cercavano di far sparire i indici, le seconde della grande esasperazione delle masSc. Lo equilibrio politico era rotlo. La guerra produceva i suoi frulli inevitabili. Essa aveva abbattuti tre imperi e sconvolta l'economia di tutto il mondo. A chi la ricostruzione ? II In Ilalia scioperi ed agitazioni culmi– narono nella occupazione delle fabrichc, moto sociale che avrebbe potuto sboccare ln u.n moto politico, ma che sostanzial– mente non sconfinò dai quadri del sin– dacalismo. Nel giugno Oel 1920 la Fiorn aveva presentalo alla Federazione industriale un memoriale per chiedere che fossero parzialmente corretti e migliorati i con– cordati vigenti. Non possumus, fu la risposta degli inòustriali. Lungo tira e molla in cui fu facile alla Fiom dimostrare che le sue richieste si ispiravano alla. giustizia. Congresso dell'organizzazione operaia il :16 e :17 agosto. Inizio dell'ostruzionismo il 21. Deliberazione prcvenliva. che, in caso di serrata, gli operai avrebbero oc– cupato gli stabilimenti. (C'erano stati due precedenti, a Dalmine per opera _difa– scisti, ed a Napoli, in uno stabilimento Mazzonis.) Il 28 agosto la ditta Romeo a imano cominciò le ostilità. facendo trovare Io Stabilimento occupato dalla forza pubbli– ca, ciò _che determinò il comitato di agi- 1azione milaneso a fare occupare dalle ~aestranze circa 300 stabilimenti. L'ordine fu eseguito con entusiasmo dalle maestranze 1 ma incontrò la resi– stenza ed opposizione nei tecnici e negli jmpiegali. . La situazione che ne seguì fu delle più paradossali. Il Governo, presieduto dal Giolitti, dopo un tentativo infruttuoso dell'allora ministro del lavoro Labriola per. avvicinare le parli, si poteva dire assente. I problemi tecnici della. occupazione furono affrontali e parzialmente risolli con molta competenza dagli operai. Fu vietato l'uso di bevande alcooliche, venno esercitata una attiva sorveglianza per impedire che dei disonesti asportassero del materiale, la organizzazione stipulò un mutuo con l'Istituto di credilo per lo cooperative al fine di concedere degli anticipi agli operai. Fu durante l'occupazione che furono scoperU nelle officine torine5i Fiati do– cumenti cbe attestavano come la orga– nizzazione padronale esercitasse i1 boi– cottaggio contro gli operai licenziati da– gli stabilimenti per la loro attività poli~ &icae sindacale e averne altresl organiz– s:ato un servizio Pi spionaggio degli o– perai. Pres.e cnsl nuova Consistenza la que– sliDAe del ~ontrollo di fabbrica, già re– ,clamalo dal Congresso nazionale della Fiom. lll Di soluzioni ancor più difficili cho quelle tecniche si presentarono i proble– mi politici posti dalla occupazione. Ormai il campo dell'agitazione sala• riale era superato. La concezione clas– i:;icadel dirillo di propdetà era. in urto col divenire sociale. La battaglia assumeva l'aspetto di una lotta per il potere. ne7°~~n~;~~o ;ew:t~~::~;~~z~~~u~~i iO-ii seltembre, nel quale il Consiglio direttivo dichiarò, per bocca di D'Ara– gona, che si presentavano tre vie : o li– mitare l'agitazione ai metallurgici ; o al– largarla per agevolarne la soluzione dan– dole come obbiettivo il controllo sulle jnduslrie ; oppure farne il punto di par– tenza di un movimento insurrezionale. Il Consiglio era per la seconda soluzione, considerava già superata la prima, non intendeva prendere l'iniziativa della ter– za convinlo che il proletariato sarebbe stato schi11ccialo ; si dichiarava pronto a ritirarsi ed a la~ciare la guida della lot-. ta al Partito se questo aveva un program– ma. Ma la Direzione del Partilo que– sto non l'aveva. Le sue parole e le sue decisioni tradivano la confusion~ in cui era precipitata. Prevalse la tesi del Consiglio della Confederazione. IV Assente fino a quel momento, GioliU1 si preparò allora ad intervenire avan– zando deciso nella passerella del con– trollo. Il 15 settembre si riunirono a Torino, p.lla presenza. del Capo del Governo e dei Prefetti di Milano e di Torino, i rappresentanti della Confederazione del La\"oro, della Fiom e della Confedera– zione t.lell'industria. Gli industriali si dichiararono a.vversi decisamente al controllo. Per il controllo si pronunciava invece Giolitti. u Occorre - egli disse - dare ai Iavoralori il di– ritto di conoscere, di imparare, di ele– varsi, di essere insomma posti in dondi– :r.ionc di concorrere a stabilire l'anda– mento dell'azienda e assumere una parte di responsabilità n. hl giacchè gli indu– striali non cedevano egli lasciò loro otlo giorni di tempo per decidersi, passati i quali prendeva l'impes-no di assumere davanU alla Camer~ l'mizialiva per un progetto di legge istituente il controllo. Il tira e molla. durò ancora qualche giorno e poi l'accordo fu realizzato. li Congresso metallurgico del 21 e 22 set– tembre e poi il referendum lo sanzio– narono. V Chi aveva vin lo? L'Avanti I, assai giustamente scriveva Senonchè, come ho dello la sellimana scorsa scrivendo dell'opera complessi– va di Giolitti, tullo era piccolo, meschi– no. comprome.ssistico nel giolillismo. Giolitti non credeva in nulla. Era .uo– mo privo di ideali, come era privo d! scrupoli. :N°C!;Suna passione di libertà, di giuslizia o di grandezza l'animava. e lo incita.va . Come dicci anni prima aveva visto nel suffragio univer!:iale un mezzo ~:~ib~~:, ~6~~t~~r~ì~~~ i,~~i~i:!1o 1 ~i~J:i1~ r::ifii~~e f~t~ri~;:\~~g;arr~~z~~ e~~~ uscire da un passo difficile. Appena qualche mese più tardi si ri– solveva. alla formazione dì un blocco nazionale anlisocialisla. indiva le infer– nali elezioni del maggio '21, consegnava lo Stato ai fascisti. PIETRO NENNI, l'indomani del concordato : <e E 1 evidente CO Adeuo non c'tl un /Mclafa eh~ 110n ricordi ~1;tnÙ~~5;ti 1 :~ aènil~~t~~tgj;~;l~~jt G1~~ :u;~r:i~~od:fie c~;gg~~:11:clAfi~:rn;a d~;:i::11:1~ liUi n, ~zed1~~~:tr;~n~'!'. 11 ~~1v~i~~n!c;~o ::~.' !:~ f:a~ 1 : E cosi era. elio la maniera rortc non avrcbbo sca1cne10 un Vittoria di Giolitti e dello Stato per- 1nc1m<110 nnn1111men1e plù pericoloso do domare?• chè la temuta rivoluzione non c'era sia- Quanto ot rf3u/tallouenuu 111 quelln 1Jat1a1111a dai ta, perchè un movimento gravido d'oscu.., ;:c~a:~~r~ic;;,.~~~; 0 1:~ 1 ~~r~~~'"":a 1 ;::u~:a et~~:~ re incognite si era spontaneamente e- ramJortle{fUlllflart c/l.C, cat controllo, ,1 ,tabfllvarw saurito, perchè lo Stato era intervenuto nelle fabtJrtchefra cap11n1e favoro. ----- --- ---- ------ _, --- . -- . -- . --- -- . - . ---- - ... ------- . - - - I CONSOLI FASCISTI IN FRANCIA L'On. Barduzzi alla scoperta di un complotto immaginario Egli offre 10.000 franchi ad una donna perchè denunci Berneri e di fronte ad un onesto rifiuto la schiaffeggia i\[ARSJGLlA, 2/1 luglio. L'azione dei consoli fascisti diviene di più in più provocatrice. Fra queste u crea– ture n del u duce n primeggia l'on. Bar– duzzi, console a Marsiglia. Su sua denuncia la polizia s'è <1.ovuta mettere sulle traccie di un preteso com– plotlo terroristico e naturalme'nte non ha trovato nulla. I perseguiti sono stati : Bagni Gino, Clo– rici Antonio, Rina Belloni, Panci, Vezio, Castellani, Ancillotti, Baccani, ohe non s) è riuscito a trovare, e moltri altri, tutti definiti anarchici. Per mostrare l'iniquità della denuncia, basti ricordare che, per es., Bagni Gino, lavora da 5 anni nello stesso stabilimento, senza una assenza arbitraria e senza una sola ora di infortunio. Da 20 anni professa idee anarchiche, è profugo politico. Natu– ralmente la perquisizione ha avutP. esito negativo. Rina Belloni è slata fermata alle ore 7.10, mentre andava al lavoro. Portata in automobile alla sede del Fascio, nel me– desimo locale del Consolato, interrogata dal console e dal vice console, se essa. co– nosceva il Berneri, minacciata a più ri– prese, accusata di avere dato ricovero al Berneri, si è tentato con la violenza di ~T;~tt::s!~~eo fi°B~t~~ira{fui~n~g~f!t~ a~~~~ e che ebbe in consegna una cassa di bom– 'be. Alle ripulse della Rina Belloni, il con– sole, esasperato, Je diede uno schiaffo, mi– nacciandola inoltre di inviarla in Ilalia, davanti al Tribunale di Guerra e farla fu– cilare quale complice dell'attentato di Mi– lano. Dovette intervenire il commissario fran– cese- Griso'ni, il quale prese energicamen– te le difese dell'imputata, affermando che essendo essa stata arrestata dalla polizia francese, di conseguenza solo essa era re– sponsabile. Dal Consolato, la Rina Belloni venne g~g1\;t;te a:~ag~~:fità~é;~rf:!•srt~tad~1fà Seziono di St-Barnahé, per cssero interro– gata, e questa \"Olta cla un commissario francese, ma sempre però io presenza del console Barduzzi e del vice console Buzzi. In se;-uito, presenti due agenti, venne con– dotta alla sua abitazione, dove subi una metodica perquisizione, con esito comple– tamente negativo: solo dopo la perqui– sizione venne rilasciat..~ ln libertà. All'indomani maHina, nelle prime ore, la polizia ritornò di nuovo e anestò la Bel– Ioni ed il Cle.rici Antonio, i quali veni– vano in seguito portati alla Sureté Géné– rale, interrogati separatamente dal con– sole e dal vice console - il Clerici si ri– fiutò di rispondere Hl console, e, dopo nu– merosi insulti, ecc., venne inviato in cella - l'interrogatorio aveva sempre il mede– simo motivo delle bombe, complicità con il Berneri, al quale si era dato ospilalilà, ecc. Alla Rina Belloni, sperando di trovare più facile esca, il console promise dieci– mila franchi, la immediata partenza pe1· l'Ualia, con la possibilità di aprire un ne– nozio. Di fronte al suo rifiuto di firmare la nola dichiarazione, il console, nel pa- rossismo della rabbia, tentò nuovamente di usarle violenzn. A questo interrogatorio, nessuna auto_– rilà francese era presente, ma soltanto 1! console e il vice console italiani. Terminato il colloquio, essa venne in– viata in cella e solo all'indomani fu tra– sportata alla Prefettura, e rimessa assie– me al Clerici in libertà. Si nota da tutti l'attitudine sereno delle autorità francesi. Vennero fatte pressioni affinchè la cosa fosse messa a tacere, e di non rivelare nul– la a nessuno. 11 responsabile delle perquisizioni (_atte a domicilio per l_aricerca del materiale, come abbiamo già. detto, è il console. Esistono spioni in ogni rione, i quali forniscono la lista dei presunti antifasci– sti, denunciandoli al Co'nsolato, il quale a sua volta fa pervenire la denuncia .alle autorità. francesi. Senonchè Lutto ha un iimite. Ed è venuto il momento, anche per Je autorità, di non prestar$i ai colpi d1 testa del console fascista. L'e3posaiooe della slamp.1 anttlascisla silmlerira' ancùe a Nai.a N1zz.~,luglio. A conferma di una notizia da noi data già qualche mese addietro, possiamo co– municare ai nostri amici che, per intese con l'U'nione dei Giornalisti Ilaliani n Gio– vanni Amendola », la ì\lostra della Stampa Antifascista, che ha avuto un così grande successo a Colonia, sarà tra qualche tempo (forse nei mesi del prossimo autunno) tra– sportala anche a Nizza. A Lcmpo debito verrà. costituito un ap– posito Comitato, che svolgerà t.ulto il la– voro di organizzazione per il mig!iOt' suc– cesso della Mostra. . .. zion:n~ae~}~·E\~J.t~ial;~~e~~ 1 ~r 1 e 0 scea~epl~~i del catalogo della i\lostra sono stati inviati :~tl~!if~gia~Fo;:;s~~~:~t~1r;li~;~fttfi~ 0 ~:n~~ da augurarsi che In tutte le località 'della Francia (specialmente in quello che non po– tranno avere la Mostra sul po3L0) questo utilissimo lavoro di propaganda. sia com– piuto organicamente o col massimo sfor1.0 pdsslbilc. 'l'uttc le associazoini antifasci– ste dovrebbero acquistare (direttamente a Parigi. presso la u Giornnnì Amendo!a u) dcl1~erifo~t~-~~ 0 d 0 ad~~s 1 ;~.~~~1\~!~si~~ c:r\1~~~6 tra l'elemento intel!eUuale francese delle rispettive zone, e soprattutto tra giornali– sti, deputati, scrittori, ecc. ABBONATEVI ABBONATEVI ABBONATEVI STORIA D'ITALIA ~~:a1'.id~~eflgs~~e n~T~a 8 iso~fSltl:,dt~~c~ 0 L1~~~ Il periodo crispino (18B'T - 1896) :VI Il Crispj porlò in ciò il suo solito f~re impetuoso e la soli.la credul_a imJ!l~– gmazione, per_.'marlef!dOSJ _1:,u. f_ais1_e r1d1- coli document-1 che 1 moL1s1c1han1 fo_sse- d~11~iJ //~1c~~ ~ege~1: 11 ~u~~i~ ~~i,Pt6;1\~~: Ja Sicilia all'Italia; l'alto commissario e i lribuna!i militari eccedettero colà nelle Tepressioni e nelle condanne, come è qua– si ilievitabile quando tali congegni entrano in uzione ; si mosse accusa che alle repres– sioni non si fosse accompagnata, nè fos– se seguita, l'opera riformalri~e degli a– busi cho avevano dato ma_lcria. o!!a ~01:– ·mazione dei fasci, e che 11 Cns_p!,.sic1-: ,Jiano non uvcs::e fatto per la S1c1ila, d1 ed e~onomiohe. nemmeno quel ttmto che il generale Hcuscl~ pur _seppe f~l"e nella fu~ 0 J~~i~to einc 1 Si·c/Sa og~~ ~~ 0 6e 1 n~~:3g ~! corte e da caserma, un uo11. :i del mondo elegante. pronto al disprezzo e alla du_– rezza. ma non di mcn!c: e _di_cuore l~rgh1: Chec~hè sia di tali _peccati d1 eccess! e d1 omi.!lsioni, il Cr1sp1 troncò un mov1me~– lo che non conteneva nessu_n gc1:me v1- taie P.d era privo .di avvenire. l'\on che fosse come a lui p1acq~e affermare, sem– plice' rivolta cli gente di malaliai:e (quan– lunque la gente di malafTa1~evi ~1 mc-: scolasse certamente) ; ~hè, .in. verità, _v! bbero parte direttiva 1deah'St1 e uom10 1 :enProsi, taluno anche di rur,1.ltere saldo e di purissima vita. Mo. il torto di quegli uomini, di quei giovani, era cli eccitare e tirarsi dietro mnsse ignoranti e incon– sapevoli, credendo di potersene valere per attuare idee che quelle non compren– devanoe dalle quali erano lontanissime : cioè, di tentare, sia pure a fin di bene, un imbroglio, che non è cosa che possa mai partorir bene, e, tessuta con l'In– ganno, meritn di essere. distrutta con la foi-za. Altro non minore servigio rese allora ~ 1 hec 1 1~p~o~~is~·e5:i~~e~~~n~~ ~~~~~~t~: il Sonnino, coadiuvato dal Salandl'a, sot– tosegretario di stato, ma che dall'auto– rilà del Crispi ebbe il necessario soste– gno politico e parlamentare. L'esposizio– ne Jlnanzlaria del Sonnino, il 21 febbraio del '9/i, recò dappertutto 11 senso con– fortante eh.e s'iniziava ormai, in quella ccrchilL di amministrazione, la sincerità.; o più clolce fu la disposizione al1a cura cl111·~rgicache si vedeva. necessaria, e che solo 111 parte consisteva in economie e nel– la maggior parte in nuove imposte. Que– sto pi•ùgramma ebbe talune vicende e ri– tocchi, ma nel complc~so _fu altuato; _e 9ià alla fine dell'a1_1no11_d1.:;~estodel b1- iancio poteva cons1dcrars1 vmto, e, dopo un altro semestre di lavoro, fu annunziato 1I pareggio. Anche risali nelle bo1·se la quotazione del consolidato italiano, non ostante che fosse stata aggravata sopr·es– so la ritenuta di ricchezza mobile, la qual lo. La circolazione venne rio1·dinnta e si ~~;~"i/~eas!ii 1 -~~~il:f~~i~l~efl~l c~fs~c~rg~ ~1~\ 1 eg/~dìr~iro~f~~i\'~. impiegati e perduti In questo ritorno del Crispi al governo, n~~ i~\1·'~W}~\·iv~rt;,cif,~~·e~~~~iig~ ~~ll; Italia nella 'l'riplice per difesa contro la Francia, aveya perso attualità. Fu quollo 11 tempo in cui la Germania ·si venne in– dirizzando ad antitesi con l'Tnghi!Lcrra e spero' intese con la Russia e con Ja Fran– cia; onde il Crispi, non contrariato e an– zi consigliato dalla Germania, cerco' di frallare con la Francia accordi commercia– li e coloniali : ma, poichè all"Italia non ~onv'?nìya di rOJ!!pere con /!nghilterra, e ~tft 1 i 1 ~r~iùa5! 1 3E~:~~: ~~~lzzl 1 '~~~CT~ro~neleùffi1~ l'autocratica Hussiu, non so ne fece altro. ~li;:Rg}~~a: 1 vY:~i~~g~! Ifa~~t/~P;i~~1s~ i Nud~~~ sidio pel patrlnrcato di Venezia conce– dendo l'exequatur al Sarto; ottenile che la Santa Sedo stabilisse a Keren una prrfet– Lurn.apostolica ; nel seUembre del 'Oli in un discorso a :-.•apoli, fulmino' contrci la sella infame negatrice di Dio e invoco' : « t:ou Dio., col re, con la patria)) invo– cazione riecheggia! a poc:o dopo dai suo poeta, il Cai·ducci, e che formo' oggetto in quei giorni di molle disquisizioni e dist.in – zio1.ii ..\Ja .l'a!lJ:Oscguc_nlo i! Crispi proibiva a~lt ufllc1al1 11matr1mon10 soltanto reli– gioso; sospendrva. le relazioni diplomati– che col Portogallo, il cui re aveva manife– stato il desiderio di visitare, per non di- rr~~~c:~e Ìl:~n!~~~\1~:l ~U~O~~lfi~~~ig~~a~~ li monumento a Garibaldi sul Gianicolo, e celebra.va solennemente la vcnticinqu~si– ma ricorrenza del Venti setLombro <l"l '70, Attornoalla Concentrazione flfoll_c t: mollo 1;il;wi sono state in quc– slt ultinu mesi le polemiche r1ltorno (ll– la Co1tcenl1·aziouc. ,lfa di crisi non si è potuto parlal'c chr in malttfcdc. ~ CO!ltfri? s.si rerenli ddla LctffL l!11liona <lm Dirt!li dcll'Uomf"J e del /Jorlilo Re– pubblicano hanno provalo che la Cr,n– centrozione i.: ct.Jmpalla,, Gli stessi (J'f>1)0· silori si sono ben 91wrdr1ti doll'assumere · nn allf'fJ[Jir!mm!to .<;ucssioni.sta e ciò per– r!W essi 1vm 19nQrtmr, r·he fllori della Concenlm::ione ,<;an•bbf'r<J rhspf'rsi. Qu.1Jsteopposizioni, che di tanto in tan– fo affiorano, non hanno del re/ilo nulla di comune ed i motivi dr:Ue loro critiche sono i più diversi cd i più contraddit– tori. Una volta ogni tanto non è forse inutile guardarci dentro. C'è una opposi::ione massimalista, non mollo rumorosa, ma in compenso netta– mente caratterizzala. essa ha il suo pol<J di allra:;i~ne nei comitati proletari, e cioè sollo la t11fliwn::a ideologica e politica dei comunisti. C'è una. O]Jposi::ione rt!pubblicaM. E-" un po' difficile dire esattamente in "che cosa consista, parendo essa MSai più 7/~/;~(li~~ttE~~~ :i;~ r:!c;;;~~!~~~~ mente anlil"iformisla ri& che non si ve– de bene cosa significhi in rapporto al– la Conccntra::ione. Pcr~hè si intenda il significato della sua rnallaforma, questa minoranza re– pubb~icana, verso la quale confluiscono tafont elementi sindacalisti, aff ci·ma che la Conccntra::ione è dominata dai rifor– misti ..Non è g_en!ilc per gli altri, che 'Vi sono in maggwran::a ; sopratullo non è vero. La Concentrazione, carlell-0 di partiti cosliluiLosi in vista di obbietlitii precisi e concreti, non può, per l'essenza sua. essere dominafrt da nessuno. Non dai ,<:ocirdisli,non dai repubblicani, non dai sindacalisti. Dominata dai socialisti, guidata se– condo i 1)1'incipt dc socialismo, essa sa– rebbe im. doppione di parlitp socialista. Idem se dominala dai repubblicani. Coloro che volevano l'accordo non sui falli ma su un progl'amma astratto, vo– levano l'assurdo nella presente situa– zione. I p,·incipl comuni formano il fonda– mento di un partilo, non di un cartello d,i partili. Ora ciò "che ha fortificala la Conccn– lra::ione, è stata 71roprio la cura. che essa ha avuto di agire sui falli, di trarre del– le conclusioni in luo90 di porre delle pregiudiziali, di fare cioè della politica invece che di fal'e della filosofia. La riprova che non si poteva fare di• versamcnlc (meglio cerio si poteva e si può fare, specie disponendo di più, lar– ghi mc::::i /) è offerta proprio dalle op– posi::ioni che si sono manifestale 11,e[ se– no della Concen?ra::.ione, opposizioni ·che si ce1·cano e non si frovano e dalle quali inutilmente noi al>biamo atteso le idee che eravamo accusati di non avere, la potenza suggestiva che si diceva ci man– casse. In veritit questi oppositori non sono che. 'dei pe.ssimisli, degli sconsolali o 'degli esacerbali, i quali hanno bisogne, ~~ u~/it:a~~~~ s;;e'lU:l!~~c~sa;:u~ ri:~ irritazione. Comprendiamo questo stato d'animo, neghiamo ch'csso possa essere il punto di parten::a d'un movimento. Si citano spesso, a proposito ed a sproposito, i 11apoleonidi. Ma i na– poleonidi dovettero mutare lri loro dittatura temporanea in poter dina– stico, e con lutto cio' a che cosa sono 1·iuscili "ì Si ricordano spesso i !ralli ~u~ffe~.i~t::.,d~~[J/f:i~aFri!Jt~~cJ?~ic;c: na. fila il p1·imo impero ebbe il suo epilogo a Mosca, a Lipsia 1 all'Elba, a S. Elena,, col paese due volle in– vaso, col Duca di Reichstadl finito sulle pillmo ausfriache. IL secondo im]Jel"Oebbe i fulgori di Sebastopoli e di Sol/ erino, ma ebbe poi come epilogo il ,llessico, Scdan, Wilhelms– hohe, Chislehursl. La conclusione di una ditlalura che si illuse di diven– tare 7Jcrpetua. ETTORE CICCOTI'l Senatore del Hegno. P1111li di visla: Quel br,,lscevico<lcll'avialo1'erusso man– da un messaggio : salvate prima il gruppo Mariano, poi il m·uvpo Viylieri e voi me. 1Yobile,{/Cnemlc fascista, si fa salvar pl"i- ma liti, lasciando vcrfino i feriti sul yhiac– cio. Lo scien;;iato .lfalmg1·een incita i s1wi con 1 t~~~:siad z~tt~ 11 fo 0 ~fl;~,/li~·a!)~~;,;~er::.~ t~if:;-~ffc~~Pl:zlt~~l;~~ ti~: 0 ji~t/if (/1~~t1i~ia sal- fatto da lui dichiarare giorno di festa na- 1.ionalc. In luogo di cotesto questioni anlic1uate di politica. estera e di poliLica ecclesiastica, il ùrispi impegnò allora la maggiore forza del suo animo ba!lagliero nella lolla di sterminio contro il socialismo, che, dopo aver colpilo in Sicilia e ncHa Lunigiana coi tribunali straordinarii, si diè a. perse ... i~~~~rin~n c1';~ 10 a&~~1tft~ri,!;c1H~f°?.1et7~~ più frequenti in Europa e contro i quali la Francia aveva adottato una legge speciale. e presentando unn serie di provYedimcnU in apparenza contro gli ana1·cilici, ma nel i~i 1 i~rV:N,~ati~b~~ a~;s;i\LicJ~n~~?o1;c 5 ?{Ai~ lo società. e i circoli socialistici; si susse– guirono processi e assegnazioni al confino. furono rimaneggiale a fine politico e in modo restrilUvo lo liste elettorali, si pro– cessarono ~iornali, e, profittandosi della chiusura della. sessione parlamcnlare, si arrestarono e manùa1·ono al confino depu– tati socialisti. Erano chinramcnte sforzi vani per distruggere un movimento, che ave\"a profonde ragioni nel pensiero e nel– la società moderna ; e per queslo rigunrdo procurarono al Crispi un biasimo molte YO!toconfermalo P rimasto nel giuòizio co– mune. Ma allro giudizio de\"Oora farsene quando li si consideri, non secondo il fine cl_1e i! C:-sipi si propone\a. e che non rag– gmnse e non pole\·a i·aggiun~erc. si invece l.CCO(ldo le i-eazioni che quei suoi sforzi susc1larono e per le quali non furono vani o anzi esercitarono µ-rande e hene/l('a f'fll– cacia. Perchè il Crispi credeva ùi ferire il soc:ialismo e ferl im·cce. ron quei pro, ve– climenti, In coscienza libt'ralr. as:;ai vh•n in Italia; onde accadde che i cond.:innati con eno1·mi sentenze clai tribunali milital"i ;g~;:s1r 0 m~df~~f13!~,b~~1i. 1 r~wa!!~1nTr!!rii~: non solo da parte dei socialh;li e dei loro LEBATTAGLIE FASCISTE AFFISSIONI Quella del riso... La produzione l.lrl riso è stata su-periore alle richiP.StP.dt!l C-Ofl<;umo. I ri!lirultori !':i srm trovati in SP.rii imbarazzi. )folti vmo falliti in malo modo. f1 Govrrno fru:;cisla ha cercato di corrP.M ai ripari. E natural- ;;~t l~-~. im~;)~ u:: ;1t 1 ~:rir~ia~~~lt r sopratullo ~pe<se rii propng<rnrfa Cl)t1 gran vanla~gio drJi propaganrligti ln camicia n~– ra, g-1ornn!e di.::! riso, minr>slre e rbwtti ~:;~j~~~~'i N~a~~~~,.l:O~toi;idi 3 1r~13~~~ ~l ~~rr;-tK;·~~oi?~p~ij rr ~g iraiio r~ ~r~~~~~ nr!I Corrir·r,,. tl"fl" StJro (1. lugHI)) - rinun– ciano al riso. Colpa degli CflPrcenti. Tro– vano questa ~cu~a... Cc,munque la r 1 ~allà è che il Corriere della Sera devo scrivere cosl : 11 n cii ladino milanese, che in pas– sato era un forte consumatore di riso, ha ~i~~n;;;t~o~f! ~,.ri,~;~::r:1}!if~S~~ » a1t disastro. 11 Sol11 del 5 luglio ha questa nota piena di desolazione : (< L'r><:portazione di 1·iso,come abbiamo già. detto è ormai nulla perchè su tutti i mercati est.eri i prezzi del 1·iso italiano sono considerali ecce'l~ivi ed i nostri abituali clienti VPngono riforniti più vantaggiosamente da/l'Egitto e dalla Spa.gna 11. ...e quella del grano Se si vuol intravvedr>re un qualche bar– lume di verità sulla situazione economica italiana non bisogna trascurai-e una atten– ta lettura dei giornali tecnici. E' qui che talvolta sfuggono interessanti confessioni o lamentele ... Ecco il dott. Silvio Rossi che nel Sole del 5 luglio ci informa sulla cO'n.sislenza effettiva dPlla. baUuglia del grano : "Il di– battito sulla questione granaria, dunque, ha finalmente illuminalo uno dei punti più vitali, essenziali anzi, della batt.aslia del grano che, purtroppo, era stato prima completamento trascuralo. Si è capilo, cioè, che non basta. produrre molto e bene, ma è necessario poLer vendere ad un prezzo ~cius~~~n;l~ rd,~ur;r;;t~gn:r di~IP{r~dnuo~t~~ee ccc. ecc..., non venga compromessa. Ci si deve preoccupare della condiziono moralo e finanziaria in cui vengono a trovarsi oggi gli a$"ricoltori i quali per due anni con– secutivi, obbedendo allo imperai ivo della loro coscienza fascista i'nteosiflcarono la produzione del grano, riportandone delu– sione e spesso danno economico ; cd allo– ra è necessario dare a.d e::-sila esalta sen– sazione, meglio, la certezza che in avvenire - e per avvenire inLendiamo senz'altro la campagna granaria 1928-29 - non si tro– v!no nella triste necessità. di dover ven- ~~ist~n~~~~ttafilkn~~/~!~/aSi v;~I~:bi~ chiedere loro ulteriori sacrifici che in fin dei conti non vanno neppure a vantaggio della collet.tivita? n. Cos\ Le informa;ioni politiche, economi– che, letterarie, artistiche per la stampa. A proposito di " Nizza italiana" La Federazione del Sud-est della LID U contro l'irredentismo fa cista NIZZA, luglio. La Giunta esecutiva della Federazione del Sud-Est. della cc Lega Italiana dei Di– ritti dell"Uomo )>, riunita in Nizza il 14 luglio, ha. unanimemente approvato la se– guente deltberazione, in risposta alle con– tinue manifestazioni fasciste (in Italia e sulla costa Azzurra.) tendenti a. creare un movimento irredentista contro la Francia. re:~l~f 0 J:1 ; 1 ~~e:rif~r~etta/i~Wur1~~iis~a~: tese ad alimentare un assurdo ed a.rlincioso irredentismo Italiano verso alcune regioni ap.r partenenti a Stati esteri e soprattutlo alla !-'ran– cia, la Lega Italiana dei Diritti dell'Uomo, in– terprete del sentimento di tutto il popolo ita– liano oggi oppresso dalla diltatura. fascista. natrerma solennemente - nella ricorrenza del titfiu~JJ~opoli~apropria volontà di pace verso de~~~~a~ic1 1 àe~poì'~~~e a~i~~!~r:t 0 riscls~~~lil~ uollà territoriale dello Stato italiano è com– piuta e nessuno in Italla - all'infuori del pic- f~:~ ~~~Pf.~ ,~~fea;i~ì~o c6~e1~gf~~;t~11eilaf~ - pensa a scatenare nuove guerre per soddi– sfare le mene imperialistiche del raselsrno ita– linno. "L'unico pericolo per la pace europea è an– cor coslltuito dal pcrrmJ.neredei regimi ditta 7 toriali che,1mpedendo- come in 11.alia - 03n1 zl~ni~ 5 fe~~rff:fl~~;a~~tDlrittl dell'Uomo.rial- lacciandos1idealm~nte a tutto il suo passalo cd alla tradizione paelflsla della democrazia Italiana, riafferma, nella dala che ricorda. la Grande Rivolùzioneda cui sorse la Dichiara– zione dei Diritti dell'L"omo,che per essa e per tutti gli Italiani antifascisti, ogni desiderio di nuove conqul:.te ò assurdo e criminale. Per U popolo Cl'lt!)-lia, la volo !1là.di rispetto di. t.utp 1 'l'rattati mte!'nazlonah e Il desiderio d1 svi– luppareIo spiritodi pace cli cui è espre:;siooe non ancora perrcua la Società delle !\azioni, ~ono Indiscutibili cd assoluti. "Mentre il fascismo rerca di alimentare le mire nazionalistiche contro la Francia e con– tro altri Paesi, mentre il signor Giuriali, mini– stro ra:.clsla del Lavori Puol.lllci, in nome del suo governo e alla presenza del re d'Italia, ri– pete a Bolzano (li lugllo) che la rrontlera del Brennet·onon è "che una tappa• verso il fu- ~~~11~~Joe'ì~ ~ ~i:n~. tu1rgs1rl~~ 1 pg~~ 1 ~fac;i ~~~~ no assunto di fronte al mondo la rappresen– tanza, salutano nella Francia e in tutli I Popoli clviii gH elementi indispensal.lillper la conser– ,·azione della pace nel mondo~. amici e vicini, ma da parte anrho dei non sooialisli, e di coloro slc:::si ("be riproYa– vano i! movimento dei fasci e rimprw.Jrnza drgli ideologi che li aveYano aiutali ~ isti– gati. Gli ufficiali, difensori d·ufficio d1que– gli imputali, mostrarono aperto il mede– simo senlimenlo : nei processi falli in al– tre parli d'Ilalia si presentarono, ti-a i te– stimoni a discaricp, liberali, consenatori, cattolici, funz.ionarii, professori di uni– versità. ì\"e]Je elezioni j)arzinli, alcuni di quei reclusi furono eletti deputati, e il Barbato in più collegi ; e nelle elezioni ge– nerali del '95 i socialisti accrebbero i loro seggi da otlo a dodici, e, sebbene la Co- 1~111f~;~,~~1/f:1~~/ie i°n 1 ~~~;~ 3fip~~~~~!~ 3~1t pubblica. opinione. I socialisti tennero a Parma in quell'anno il loro terzo congres- fg, d~1iu~~,;~'/t°o ìl/:;~~ta 6 cW~t~sirn~los~~}~= lisla italiano >) 1 e incaricarono l'ufficio centrale esecutivo di stendere un program– ma minimo di azione, che quando qualche ~~;i~~~ota~C:unt~:.~~~h~a,e~~oc~sf\~~~-e nè irr l\fa cotesta disposizione, sfa\"ore\"Ole al Cl'ispì, clcll'llalia liberale e favori:wo!e ai soc1a11sti, era, pel socrn11smo rivo1uz1011a_ !"io,catastroflco 1 t.ol< 1!itarioe reciso avvcr– sa1·io della. società. non proletaria e drllo ~~~~~• !~~ fg1:r~ J;e U~llwr;h! 11 ftè~!~~7.· ~ ; la sua energia. gli vibi-ava ; o, per mrglio 3~ 1 ;~t'ro~r~t g1?~ 1 1 1 /~i ~flo1~i!~~oc}1 1 ;pft{~~eg;n~~ niatdf>nerP il rigido atlf'!!.r;it1111rnto della sdssione innanzi ai borghesi, che porgevano mano fraterna ? Come seg-uilare a irri– dere la !iberlit, se la lihPrtà f'!'a rirhir>1:iln e adoperata dai borglH•si avversarii a fa– vore e tutela dei socialb,li. contro le repres– sioni cho si facevano dei loro giornali, con– lro il violato loro diritto di associazione, contro i lribunali straordinnrii e le inique Insomma t11WJ iJ tor/f), t11lt1J le colpe, inl q11~•sfo. spr!di:.ione fasciJifn a'- Polo, sono di, ,.\JalmaretJn,e/u:: è mr,,rlri. Il fascista Zappi~ cfr,tJ,aew.:rosamr.mte, VJ.Jir,fo scu:;a -i;iveri il yio1;a,1r: BCitJn:ioto e,:tJdtJtr:, dopo avergli, sr;ai;ato,cl)n arti.rito rii o.f.mr: go; ;ir.me , [.t; z. fossa~ VI ar:cMa rii ,,u:er cr:mimctso 11 dvç errori» f&ndamtJnfali. Se non d foue 1tlota. l'inr:ompcten:a dE Matmarr:en futtf"J snrelJfP?orviato bene. Vi-i ')lieri - tor11rmd1Jntr: in seconda della ape-i di;;ionc - err.1. r:omp':fentisaiml): non avei:a mai vrJlllltJ r: dò non !]li impeti!, pochi gforni prima r.ktfFJ. partenza, di fare una f; 0 7lt~z~;:,:?uiet,1ç~;:;~v;~:r:rt:zlar~,"'epara- ;;fo11r: bluffutir:a, 1~ qzu,gta mfJ.»f'"an:adi Mmibifil1,1, mr,ralc, i~ queali colpi [lf!T co-n– fJUiAtarr.: il n prealt{/11.J.,, E aemma, sempre, qualche morto per la via imperiale. . .. Gabriele D'Annun.;;io /i,;z. scritto una let ... tera ad Erik Sukerl. Il r,rhicipe di Monte-4 nevose, dice c/w u vorrebbe affrettare lei squillt.Jdella tua nuova (Juerra » che vedr4 1, tante b/Jlle aUrc tratfi {lura:i.om proaai-i t~o~;,_P~!l~r i;rzt~,;::,fae ~g {fuef{!~ rona. D'Annunzio, da Verona e Sukert: a prin,., cipio e lo. fine del fasciamo. .. Anc&ra O(l(Jiun yionu,J,e fasciata r-Q"TIUl.n.('.f. se U.L prende con M:.etcrlinch. Ma ecco che_ arriva una noti.zia : M.etcrlinch, nella vec....– cMAUI., si è convertite, alle teorie di estrema destra e passa al fascismo internazi.onak .., suit~t;r.:irp~';;ateu}~~~itor~e~h;f/i,ia;:::heinci esalteranno. ,. .. Il comunicato che annunziava le udimi.J-4 si.oni » del conte Volpi diceva che il mini"'! ~~r~u~i~J!~n;;,_;~g~a;~ip~~f{1::;~ ne Jt,a,uscitalo maggiore iUlrità. Perclù: u il, conte Volpi si riti1·a dal ministero vuo( dire che si ri(ira anche dagli. affari per-i sanali. Cosa sarebbe andato a fare, alJ,qra, al, mi11istero delle finan:.e i! . .. Un giornale fascista ,elvanto - ca~ (!Oria dei denutriti in attesa di ipern.utri- t1~1:atiu ~~?%"bbr!t~c':fet :tiin:r!J:vc:nt: c011tro il riconoscimento dei debiti inter-1 alleati e nel novembre dello stesso amw, %llt~~i;:~"~1:rc~!!t:!/r;;u:t b~i : la~'t a Washin(lton e Londra)). Questi selvoqgi sono -i;~ramente ingenui~ Dal febbraio a not:em.b1·eun fascista è ob-1 bli(Jato a cambiar dinamicamente di opi--i tiionc. Lo impone l'esempio luminoso del duce, il quale cambia opinione anch,_e iit minor spa;;iodi tempo. E MU$s0lini è il fa-. sci.smc; !ç ha rie_uolui. . .. Un organo romano del fascismo parla della u guerra della birra» americana. J-. norridisce pubblicando it bilancio del re– aime 2n-oibizionista. E poi conclude che la colpa è... dei democmtici e della democra– =ia . .« La causa prima del triste primato è l'allean;;a tra i politicanti e la delin– quen;a dalfa 9uale alleanza è derivato un regime or-mai r.or1.1olidatodi solidarietà vergoynose e di CIJrru:;ioniincredibili, ar-4 mi preferite da llltti i democratici antifa°"' scisti, nella lotta per la conquista del po--i tere now::hèdel « libero II suffragio popo-1 lo.re ) >. Si vede che a Roma non vi è regime a.. sciutto e lo scrittore è amico del buon vino. f:;~: ci~e!~~o b~:~;,.{o f°'1V::i~ ~o.lf ::•~ vogliono abolfre il regime protczi<m.ista.E dovrebbe sapere anche che di o.lleanze fra politica e dclinqnen:a si hanno esempi in casa, luminosissimi. Pere/I.è questa maniq: di farsi hal!crc setnpl'e dall'.4.mcrica1 VO!..ETE AN.JAP. BEN VESTITI ED A PREZZI MODICI? Andate alla SARTORIA CAVAZZINI 36, Rue Erad -:- PARIS (!Je) - Mltro ReJJi/Ja Stoffeestere e nazionali- Lavoro accaratia.simo Per qualsiasi riparazione d' rologeria rivolgetevi a G. BRUNELLI già orologiaio delle ferrovie dello Stato Avrete lavoro accurato, sollecito, garantito e a prezzi modici. Si riparano anche fonografi. 22, Rue Lepic - PARIS (18•) Sconto del IO ¾ agli abbonati dell'Avanti e della Libertà! Ristorante Piacentino (G· .Stragliatf) 5, rue Paslourelle - PARJS 3' (Sq11a~ d11Tcmplc) LOCALEELEGANTE Vini ita/itwi efrancesi Cucina casalingxa Métro: République, 1emple, .J/.rtset Mltie, 3 ~~~ic~Ìi~)o1?~ì~~ bni·g~~~~d~~~~~Ls~r~~~\: ci!io coallo ·? Come ingiuriare l'esercito d~\'!!!s~~~f ~~ìtseoi::~~ig\~~~ 5 ~~ì-cri!.g1~i 11 ~i~~! di zelo e di coraggio? Come rifiutare d\ proporre riforme in parlamento a di discu– tere quelle che i governi borghesi propo-( nevano, se non csi!itcva Wl partito preso contro mollo delle loro richieste, e si fioi– \'a col far buon viso al loro « programma minimo"? Così, non per volontà del Crispi, ma in conseguenza della sua azione, si dava il primo e lontano l'L\'viamento in Italia al 1•iformismo, ossia .alla trasformazione libe– rale del socialismo, al tempo stesso che, come si è visto in precedenza. nel campo dotLrinalo si iniziavano lo studio e la. cri– tica delle tesi filosofiche, storiche ed eco_, nomiche del marxismo. Il Crispi, con le sue 1, leggi di maggio)> alla Bismarck, aveva fallito l'intento, e contl'o ùi lui si era far ... mala. una cospicua opposizione liberale' cosl nel pae~e (dow, tra l'altro, fu fonda- h~ c: 1 /i~Y~,~l?i1l~er.cit~fi~). lig~~ài1:N: é~: mera, doYc uomini della vecchia Sinistra, quali lo Zanardclli e il Brin. e della vec– chia Destra, quale il Rudinl, si unirono nrll'opposi1.ionc, che si fece a!'lsai grossa. All'opposizione politica si a$glunse quel– la personale, o, corno fu chiamata, 1, mo– rali'", pei rapporti non :.cmpre irrepren– sibili clte il Crispi aveva avuti con le ban– che. e per altre ncru!':e, sostenute dal Ca-– \'allolti fuori f> d"ntro la Camera nella stampa ~ nei !ribunnli: dalle qua'li egli non si dife!'le bene, tanto che costrinse fi- n~~cl,~e ~~\~~-~;ct~oe~e1~eb~l 1 ~e~~~~en!~Bdo~J: f.uomo pubblico, !"oblio dei falli dell'uomo pi-inllO. (Continua.) BENEDE'ITO CROCE.

RkJQdWJsaXNoZXIy