la Libertà - anno II - n. 31 - 29 luglio 1928

2 MUSSOLINI Studio di L'autore cli questo articolo. corrispon– dente da Roma dell'.lssoclatca Press, è pertcllamente informato deUa situazione politica lt~!lana. Ha aYuto frequenti oc• casionl d'incontrare i\lm,sollni, ha con- ~cJ~atga c1~te~~,\Sl~t~ 0 <fi 0 s ~-~~~~~ 1 in;?l~ '.\lr Winner ha accompagnato '.\lussolln1 a Tripoli nella primavern 1926 : In.quel- ~~f1~~110~:r h~:;t ~0 s~W1:i~ 1 :.u \fi'~~: fuori di queste osservazioni dirette, Mr \Vinn~r ha conosciuto e inlervl6tato mol– ti alti personaggi del Governo e del Par– tilo fascista : è penetralo nell'lnllmo della ;,t~af~~~f: r~b~e~~d 0 pc~ 0 ~~~l~~ia1~\~~~~ Benito )[ussolini è un grand'uomo? Al– la legione degli spettatori che guard~n da lo'ntano la scena politica italiana egli ap– pare davvero « grande 11, in bene o in f!1a– Ie. ma sempre di statura napoleonica. Guardalo più da vicino, in ltlia, 1~ su~ grandezza non è più così manifesta : 1su~H difetti o le sue qualiLà. sono mescolati m modo inestricabile, sl da farne un essere umano non u'n superuomo, nò un démon?· Gli stfanieri, osservatori atlenli, che r1- :,iedono in Italia e penetrano addentro nel– la vita t)Olilica del paese esprimono pa- recobi dubbi e li giustificano. . Se la riuscila esteriore dà la misura (!elle qualità. intime degli attributi della grandezza so non nitro per il fallo cl~e 1'Italia è Òggi più mussolini~na ch(? fasci– sta e che la sua fona motrice politica e– mana direttamente e costantemente dal suo Dittatore. Mussolini - la sua pe~sona o la sua attività. ~ costituiscono 1 . tre quarti del corpo e del sangue del reiin:ie fascista. I! fascismo ha successo non m quanto è teoria. sistema., r~gimc o governo, ma in quanto è fa. pro1ez1one corporea d1 una personalità fortunata. Certo questa è una forma di grandezza. Qui non siamo di fro'nle ad un U?mo: po– litico ambizioso e scallro che mampo)1 con de-slrezza uomini e situazioni per impa– dronirsi del potere. Artista ne.ll 'usare n_ii– lioni di uomini come slrumenh e la nazio– ne intera come una tela, il Du~e. si eleva ~b~l~e~ 1 d1li:rfica L?i~1 •~ ~icfa~~tL~~~(d!H: nizione. Egli presenta lo spetlacolo d1 un~ personalità straordinaria, la cui fqrza dt ,·olontà colossnle e il cui bisogno gigante– sco di espressione vitale -riescono ad ag– giogare un popolo intero al carro del pro- prt1~U~· è forle, pie!1a di vigore e di attività, nella proporzione .con la quale ha incorporato la personalità. .cl~! Duce. Assolutamente incapace del d1smteresse del vero patriottismo egli non fa nulla per l'Itczlia: ha assorbito la nazion~ e !a- ;~~~c1if t~~è Pi~h Si!sia i_(~tf ;:i~~I ~~~~: ne. Prima ha divoralo li parL1to socialista, la rivoluzione e il regime fascista: allret.– tanli progressi del suo appetito pantagrue– lico In olò la sua capacità è ilhmitata. La Eur'opa intera non gli sfuggirà certo per m~~fg~f g,i1~ri;.~t 0 non sono fascisti ; in proporzione solo un piccolo. numero non è mussoliniano. Anche quelli che lo dete– stano, anohe i patrioLi coraggio.si che son convinti ch'egli conduce l'Italia ad. u~a catastrofe inevitabile, sono impotenti di– nanzi a lui. Le intimidazioni fisiche e mo– rali non baslano a spiegare l'nssenz~ di un vero movimento d'opposizione. Egh para– Uzza l'opposizione. Come, !10fl si sa. Ma quest'idea torma la .base d~ una le~enda è~ti~t::~a,ll:'~V~uder~~~o;:nii:11berata et.r. ùn1laha fascista cos\ Intimamente unita atl'uomo- Musolini- le cui ener– gie vilnli sono escrescenze della persona– lità del Duce è ragionevole supporre ~ho Ja nazione tutL'intera debba avere un'im– pronta esclusivamente o almeno spicca– tamente mussoliniana. Dovrebbe essere al– Jncno in parte il prodotto della potenza creatrice e dell'originalità del Duce. Ri- ~?~m;o,rrrcoavee 1 i,l 10;~~~:~~t~n~el~ct!fe~ tutti gli elemPnLi insomma dell'Ilaha tra– sformata dovrebbero rispecchiare lo spi– riLo del grand'uomo. In che consiste la « grandezza n di Mussolini Qui nasce il dubbio sulla grandezza di Mussolini. perchè, ed è cosa assai strana, la sua influenza creatrice è altrettanto as– sente dal pe~iero produttivo dcli~ ~azio– ne, quanto è onnipresente nell'alt 1v1tà.e– steriore. Anche nelle formule della qum- 1~1s;~i:st'/iù s~\u~si!H1i~~jj•g~c~~va~f~.b;;~ fi~e~~{~gi~~e ncg~ 1 !1 ~~v~r~~~iom~te~·\•ai~ preso in .prestito, t?nestame.nte preso in prcstifo bisogna azc-nm8'f're m questo ca– i.o dato che Mussolini ha riconosciuto il gr8nde suo debito verso i suoi quattro 11 macoln spirituali», Villiam Jame:i. 80- 1·el Nietzsche e i\lachiavclli. E' vero anche però ch'e,gli non si è csprcSS(? altrettanto tl!t~i~i.tamenle sulla natura d1 queslo suo ~r~~ilafJùi1 8 :igcts~c~~lfs~Ìc~Pftt~iE~~i1~~ r:;/;~a!l~ 3~1·f~ 1 ran Tf 1 '~n•~::~~~·os~~7 •.c~ 1 ~ tìCif'nzadi classe u.. \lessanclro )lussol1111fu rorse il più importante dei maestri spiri– tuali. Da Sorel, uno degli scrittori ai quali lo jniziò Ale;;sandro, il futuro Dittatore ap– prri::e la <lottrina che divenlò .la pietr~ ::tn– ~olarc di tutla la s.ua carr1~ra ,POl1t 1ca, )a dottrina della <1v1olcnza gmsl1flcata "· Da Sorci apprese anche la tC'cnìca dello fìcìopcro generale rivoluzionario, che do– VO\·a evolvere più tardi nella tecnica del ~=fifS~g c!ir,g~·;~edè la Marcia su Roma, Da Sorrl e da allri ~imlacaJ1,:.li Musso– lini ha tolto d1 peso la riforma fasc(sta più vantala. lo Stato corporatl\.o: un al– Ira fornm dello Staio corporalivo è ora ,esperimrntata. nella nussia df'i SovieL rn runhedue i CMli,la produzione è la base d'.I suffragio o la guerra di clas,;e fra cap,– lale e lavoro è soppre!l!lt\ nell'interesse superiorr dello Slato. stato proletario in nu,f:ia, stato capilali!>!la in Jt~lia. . :\'on solo Mussolini ha preso m prestito t~~iritàt~nadgl~~ t:~~l ;~~,f:!l~i~:e. 00 ~~ mondo Rossoni, il cui nome s'ode ora sol- 1anto di rado ha sviluppato quasi da solo Je organizzazioni del lavoro fascista ~he han re~ possibile il sistema corporali\'o o la Carla del La•.-oro. \Villiam Jnmes ha imegnato n Musso– lini il criterio pragmatista dell'ulililà e ehe <( la verità, come la salute, la ricchez– za e la forza si creano lraver::so l'esperien– za». Gli ha permC'sso cioè cli attaccare al suo carro una giusliflca. fllosoflca. L'influenza di Nietzsche I.a uvolontà di potenza n di .'lu<=-.ol_it:ii e la ~ua teoria di un'nri::.locraz1a, anlil~– herale e antidemocratica provengono d1- rettamrnte da I\ielt!'chc sebbene. secondo ji metodo di James, esse siano state pro- vali' dnll'r-:pcricnza. . ' Dalla trincea, il 7 aprìlr 101G, il .fut_uro ditlatorf' o-:~('r-.-a\·ache ,, lo i:;tato d amm.o che ..,j riassume nella parola mor~le è 11 coefllciente fond11nv·nt11ledC'.lla v1tto1:in ... Yinterà. <·hi vorra ,inccre. Ymc~rà.clu ha fA?v:r,~.ndi riserve ùi energia p:.1ch1c.,.vo- linY'~ct~:o!n~la~;!riJ~f1~~! ~v~a~~ 0 ut!I~~r~e ~!~~~g ;!r aÌ:;~~~~/ cC!°f le~~t~:! ti~~ carattere scettro di un I?rincipe italiano, che la fe– deltà e gli am,ei sono giocaLtoli pericolosi e che solo la forza garantisce la sicurez– za ? Forse no, ma certo egli non avrebbe agito come ha agilo in parecchie occasioni se non avesse ratto suo ravverLimento di Machiavelli : « Colui che crea una tiran– nia e non uccide Bruto, colui che crea un libero Stalo e non uccide I figli di Bruto, non durerà che breve tempo n. Nè i prestiti all'ingrosso di Mussolini, malamente digeriti, sì limitano a queste tendenze generali del pensiero. Ogni pas– so della sua evoluzione mentale può esse– re ricalcalo seguendo una o più influenze esteriori. Egli prende in prestito un'Idea o la coglie dalla sua esperienza personale ~u~ea f~v~ftia 1 def ~~6 ~,~~~e ,fi~~o8~:. Ogni movimento in avanti rappresenla un cambiamento, non un progresso : ognuno trova la sua giustizia in un fatto che in quel momento è considerato più impor– tante dell'idea cho l'ha preceduLo ... e che sta per essere abbandonala. Il suo camaleontismo Il socialista, il neutral!sla germanofobo! l'interventista, l'irredentista, l'apostolo dt un nazionalismo pallido, ra;;sertore della « grande Italia » 8i succedono rapidamen– te. Mus~olini odiava la Germania e l'Au– stria « perchè opprimevano i lavoratori 1,. ;\pprovo l'entrata in guerr?, dell'ltalia ,1 per la giustizia e per la libertà n, se– condo le cspre:;sioni consacrate dalla pro– paganda di quel Lempo. Derivò le sue formule irredentiste dal martire Cesare DattiSti e da altri uomini che aveva incontrato a Trento. La vitto– t·ia ne fece un nazionalista. In luglio H.119, l>encbè ancora proletario di nome, fece .un nuovo cambiumenlo : "Io sono - dis– se - un rivoluzionario e un reazionario. ln fondo tulta la vita si muove. con que– sto ritmo"· Durante gli anni burrascosi dal '19 al '23, Sorel e Nietzsche guidarono il suo pensiero. Ancho il suo disprezzo schiac– uiante del parlamentarismo derivò in par– te dalla sua esperienza nelle 1mrolaie flle l'ad,cali. La sua formula « Orome e disci– plina» non può certo dirsi originale. ,Ve– niva allorcl aalla trincea. La sua decisio– ne di attaccare il potere dalla destra, piut– tosto che dalla swistra, non aveva base ideologica. Era una congettura, basata in patte sulla speranza, che doveva poi rcaiizzar.si pienamente, che i grandi rn-; du;;triali deJl'Halia settentrionale avreb– bero forniti gli aiuti materiali essenziali. E' dunque possibile che Mussolini sfa sterile ? Che Ja sua energia dinamica na– sconda una povertà intelletluale? Qua– lunque sia la risposta a queste domande, Lutte le testimonianze dimostrano che la l'ùrza mentale del Duce dc.riva sopratutto dalla sua abilità nell'appropriarsi il pen– siero creativo allrui, spesse volte senza riconoscere il suo debito e dalla sua faci– lità meravigliosa nel far pensare: gli altri per suo conto. Questo difetto non è sconosciuto a quel– li che hanno avuto occasione di lavorare con Mussolini. Persone che l'han cono– sciuto giovane e adulto, oscuro e celebre, osservano malevolmente : u E' l'uomo del– l'ultimo consigliere». !\la aggiungono: "E' un uomo dolalo di un'abilità india– volala nell'acceLtare un consiglio in modo da far credere ch'ess9. sia J'espressione J}el suo pensiero». L'Italia fascista di oggi sembra vivere nel cervello del Duce. Solo dopo eh 'egli ha parlato essa sa che cosa pensare, tare o sentire. 1 commenti dei giornali, per esem– pio, devono avere in ogni occasione im– portante il placet del Presidente del Con– siglio. Nessun funzionario a Palazzo Chi-gi o al Viminale conosee la propria opinione, la maLtina, prima dell'arrivo di Mussolini. Per i non iniziati questa voco che ha le caratleristiehe della divinilà, che co- ~g~fae 1 :~::er~r1~~~ fii}!}!f!i 0 !~p~rJ~siiÌ pensiero di :\tussolini. Ma quelli che l'han– no ascoltala a lungo e con attenzione sco– prono in essa parole e pensieri altrui. l:loprattutto essi sanno, giacchè basta un ~?~:tt~n~~c~~e b~~rfucgr ~~~~:~n~:r e;~~= Ih·o, profondo o analilico proviene mai da Mussolini. L'impressionabilità del «duce» Egli è intuitivo, ma non profondo: ha un'abilità terribilo di sfruttare e di orga– nizzare gli a1Lri 1 ma ha la potenza anali– tica di un bambmo ; è torte, ma non tena– ce; impetuoso, e a volle incoerente ; è ìntelligento ma non ha doni intellettuali. Ha la forza immaginativa del Latino, ma gli manca l'ampiezza della viii.ione. Quando prende una decisione, quando ~~!g~il~'l itifda;iio~1~1~,ntr:S:~~f:t ii~~8~ nl{li allri per gli impulsi inlelletluali. B impiega per lo più sempre lo stesso ri– tuale. Yi ~ono sempre decine di uomini pronti a soddisfare la richiesta di consiilt o di progetti. In gf'neralc v·è sempre m cor~o qualche pro,i;retto poi partito o per la. na– zione : il fe1To è sempre sul fuoco. li Du– ce decide o di ooncenlraro i suoi sforzi su qualche progetto già lanciato o <l'in– ventarne uno nuovo. Nel primo caso il .suo desiderio è diramalo. [ consiglieri piovono r: t~fn'. c:l~~°efif! :~~t:r~~·i Ti~n~u~if~;; che ha deciso di « intraprendere un nuovo pas:;o verso In.mf'lla suprema dell'rtalia ». Il concorrrnlc fortunato Il; sec!lo quasi sempre nelle file dei fasci$\ i fedeli. Nel se~ondo caso la scelta è guidata dal ca– priccio e può facilmente cadere su una per~ona completnmente oscura. Se il pro- ~[~~o~nI1 s1°~tg!.ig c~ 0 n°~r~de~~;, r~~C:iao;~ celta ne;...;una 1·e~ponsabilità. ma fi mo– .~lra prodigo d'incoraggiamenti in privalo. T:in,mccesso si1rniflca l'oblio : se arride il succes-.o, il Duce accella la paternilà del progetto e il padro naturale è compensato generosamente, in seguito. t:'no sciame di consiflieri pass:a conli- dt;~~~fiJ1~~/~1~~~0c~~lf~: t~~~!:n 1 ~~~l~ i loro pro~elti. Al momento opportuno, essi scaturiscono misleriosnmente, come se fossero creazioni del Dittatore. Questa è la spiegazione della sua versatilità. me– ravigliosa, della !l!Uarrpulazione di tecnico in ogni campo. Pochissimi, fra gli sfrut– tati_, proles:tano. E' cosl inutile. Ne~suno pre~terebbe loro fede, nessuno oi::erebbe manifestare la sua simpatia. Inoltre essi sono ben ricompensati in seguilo, e una realizzazione uvicariale" val meglio di niente. Questo metodo non è applicato <coloallù ra·ccendo di minore imporlanrn. PN· esem– pio, quando nell'autunno 192-i il delitto Matleolti aveva SCO""'O dalle fondamenta l'rdiflcio mus>-oliniano, chi mise innanzi l'idra di la~ciar cadere ogni apparenza di lf'.'l'alilà e di ricof:.!ruire lo squadrismo per annientare roppo::;izione? Fu Mu,;solini ·? :\'o. l::zli s:e nr !>!lavalà onr!eggiante, senza o~ar d'agirr. fln.qunndo Roberto Farinacci non pre"e l'ini.tiat1va e non mo~lrò l'efli– cacia del metodo. Poi. dopo chr- Farinacci <'bbe adempiu– to il .,uo compito, troppo bene forse per la sua salute politica, chi scoprl che il mo– mento era maturo per lo uStato Integra– le,, ? Xon fu )Iussolini ; furono Alfredo fiocco e Luigi F'ederzoni, due veterani del nazionalismo alla Maurras~Daudet-.4.ctinn Française. LA LIBERTA Rocco, Federzooi e Rossoni sono i crea– lori dello Stato fascista mussoliniano. Rocco ha. fornito un dogma neo-hegeliano abilmente soflsLicato, secondo il quale Io Stato è considP.ralo l'equivalente di un segmento nazionale della società e nel quale la sovranith popolnro scompare e il potere esecutivo assorbe il potere legi– slativo. Rossoni inserl il corporatismo, ma ru sconfitto nella lolla sostenuta cdntro Roc– co per temperare la natura ultra-naziona– lista delle leggi corporative. Il progetto Rocco fu acceLtato. Fcder1.oni. il neo-i\Ictternich dell'llalia, l'aristocratico sprezzatore della marmaglia ha fornito il sistema della 1( difesa ùello Stato II e un'organizzazione complicala di spionaggio. L'azione di Mussolini s'è Jin'li– tala a una serie di violente invettive con– tro la libertà. Fedcrzoni ha sistematizzato !a soppressione della libertà ed ha aiutato llocco a elaboraro un sistema di controllo ultra-centralizzato da noma. Infine appare sulla scena il conte Volpi il genio ilnanziario del regime fascista quando già l'avevano abbandonala uomini come il generale Di Giorgio, ministro del- ~~1f~°tf~!n~~ :A:b1e::i g~~g~\tf~tènm,t~f~~j dall'essere dei successi trionfali, non ave– vano potuto essere accollali come degni di Mussolini. Sebbene e1li solo fosse capace di realiz– zare la costruzione dello Stato fascista, )lussolini non ha avuto che una parte mi– nima nel pensiero che lo ha reso possihi- J~· o~~::sr~1~~il; ec~}~;.i:1~r~~ ~rit~~;}~ sul nazionalismo lo hanno aiutalb a creare quell'elemento d'inviolabilità semi-reli- ~\~T~itie1J~1 s~:~~la: 1 ~~ts~r6. quella semi- D'Annunzio a Fiume dette il primo im'"' pulso tangibile a questa teoria ed i teorici del nazionalismo hanno poi gradatamente complolalo la sua opera. Fu D'Annunzio ancho ad avere l'idea felice di vestiro i suoi legionari della camicia nera degli ar– diti. Federzoni, quasi nello stesso periodo vesti i suoi seguaci nazionalisti della ca– micia azzurra, ch'essi poi abbandonarono quando s'unirono ai fascisti. Gunrdando da vicino l'avanzata graduale del fascismo si discerne ora in modo vago ora distinto, il primo creatore di ogni idea, di ogni progetto. Mussolini solo può tenere il limone, ma non è in condizione di se– gnare la rotta. Matamori Prendendo lo spunto da una s(:'rie (l'or– ficoli del corrisponrhmlc pari(lillo della Stampa sulla vita della Ftwicu,1. contcm– poraneaponmea, la 'fribuna s'è abbando- 71atacon vollttttì a sconvenicna ri{l1?ssioni sul conlo dei francesi. J giornali fascisti h,anno corta bwnca su9li altacchi, le pro– voca::io11i, l'! in(Jiitrie o i commr11ti villoni che possono prodigare ai giornazi d'olt_r'a~– pc. Il oionwle 1·omano approfttla di ciò lar(J011tCll(C. . Come si sa, la stampa {ascisln vorrebbe avere il monopolio dr{{~ o{lgi·cs.,ioni e dc– yli ollra(J{li (comi' le camici~ w•,·e l'_hanno in Italia) anche 11_el campo mtcrna:wnalc. .4p1iwtlo la Tribuna, 110" l!w:ifl. passar (Jiorno sen:a svillane(Jgiorc, o commentare sarcaslicame11tc, o slu;;icurc con frasi che /;!~;;~~. 3~estt't~~t~;io '¼t~~t,; alli~;:;: sene. Essi, per principio, evitano le po– lemiche, sdc(Jnano di rispondere a chi ~or– rebbe tirarli a cimento. Nel caso partico– lare dcUa stampa italiana, voi, la stampa francese si è v1·oposto di u~a,·e la. massi-. ma prudeuza per non dare occaswne, dt la delle Alpi, di yridore che le vrovoca– :ioni oiungono dei questa parte. Jta v'è {:~~c/:t~,ysii:°;~~~i~a qfi~{! 0 tt~. 1 ~ii!;ic~:e t~;!~ detta : ed ecco le piccanti corrispondcn:e di Sanwc,rwein, ceco l'articolo a.lrocc del )faLin nel qnole 1Yobile è descritto come 1 m tra(Jico jeltatore. Allora i corrispon– denti parigini dei giornali italiani, sotto (Ili ol'di'.nid('l Pira::;oli, marciQ.110 in grup– po fino alta Reda:ionc tlel giornale del JJoulcvard Poisso11nière, chiedendo ripa– ra.:io11c,cd ottenendo 11110 ... presa per il bavero. La Tribuna, d1tnque, prendendo lo spun– to dQ.alcune co1·risponden:c 9itmte da Pa- :1t!s;~ifo ~·!1mFrincfu~e;t~i! 0 ;:oi~~ie di[~ la borghesia francese, formalisla e inso– cievole, chiusa a qualunque senso di fra– ternità n. E, dopo avere riferito w1 bra110 d'u11adi tali corrisponden:.e, yiirnge a que– sta marchiana conclusione : e< Queslo quadro assolutamente realisli– oo, spiega tante cose. Spiega anche per– chè la Francia, Lra le nazioni, è quella che meno capisco l'Italia. d'oggi, e unisce la o~Lilità all'incomprensione ,,. E' come dire : la prude11:a éi'un savio spiega perchè esso giri laruo quando vede un pa::::o. CONTRO IL TERRORE FASCISTA Il " Comité de defense" reclc1mc1 il regimepoliticoper i prigionieri de~~~~lil::;;:~~Ì!m-; Jcea°~~~j~;~~~a}~~~ cisrne - ha diretta ad un certo numero di personalità della politica, dell'organiz– zaz10nc, delle lettere. Superfluo dire che egli ha la nostra adesione entusiasta : Egrcyio cittaCino, le notiiic che noi andit.mo O(Jni uiorno rq.ccoulienclosul re(Jime carcerario di Mru– solini ci riempono di orrore e ci mettono in !~:~iat~~sf{,~ii:t~:te:o~e:":! 10 J1{gtfo~i r:r: 0 c~~~1l:,ei:1i!tb~~i~ia: G~~ic:~e~ Ma{fi, a Terracini, ecc. Da queste noli:ie si vede chiaro che ciò che .',fossolini .,ta prcparanao è una vera ecatombe di prigionieri antifascisti. Non è più il puunale di Dumini, l'assas.,ino di ~~~go~:: ;sc':u1,/ aU~ù q~!a,Jre;:i:':fc ;g;: combere Amendola; non è più la rilJol• HE1YRI BARBGSSE (Cl·oquts dc BE.YDJX) tclla degli assauini di Piccinini, di Ber– rnti, di J?crrero, nwrlfri italiani dt!ll'an– tifrucismo noti a lutto il mondo. Il sical'io di Jfu.,solùii ha O(l(Ji tm altro tiomr : si chioma la fame, l(l segregazione CPllulflre t:' olla fame, è alla lenta a::io11"di ,ml.( cclfo umida e priv(L di c,ria clte J/1u1olini ora confulQ. l'assassinio deqli avver.Jari che hanno avuto il cora[J(Jiodi eri!]ersi contro la tirannide fascista. E' q1tcsta forma di assassi,1io che il « d11ce >1 delle camicie 11credi;fillisce u rea:ic,11c inlelfigcntc ". Qucmli. sono i 7ll'iqionieri (Jià assassinott per m(mca,ua di nutrimento e di aria ? Quanti prigionieri allcndono la ,norte nei tubPrcolosari di cui la 9alcra fascista nM è che l'anacamera? Tntti i prigionieri rhe U fribiawte fn– .scisfa conda,ma ri 10, (t 15, a 20 mmi di oolrra per il solo r('ato di antifascismo so,w ma,ulati nei 1.·aricraastoli d,.lla peni– .sola f! .,o,w sottoposti al rrgimc della se- gr~~0~/gfJ.~{b1lid~0~~tf,lisi't:;ie!f~u!sl;e~ si- ltm:io; b) 1t('Uawiva::ionr di ario.; e) 11f'llflpriva::i,,11° cli orini cibo inviato dall'esterno (da 1Jàrte 1lrlle famiylic). Questo bestiale reyw,e dcllrL UfJrÌ!ga– :.ione cellulorc che 1m tempo i pl'11alisti italiani vufevcmo foue abolito persino prr i criminali, oggi è largamente npplicnto p1:r i detenuti polWci e _può d1m1re firw a sei anni, e si scolltri a t11!CrvaUiltmylti, talvolta persino di sei mesi ! Sci mrsi conti,wi di cubicolo, sen:.·aria, con l'unico nut1·ime11to ciel carcere co11si– ste11le (it .una {ella di pm!C.e in unn mine-: stra sclptla; sci mesi dt 1solamc11toe dt fame, vuol dfre l'assassinio del priyi.onie– ro. l.r, fibra dei criminali spe.,.so . i.;.isoc– co,nbe; immafJinatc che cosa s1r.,111f1ca un trattamento stmile appJicato a 1tomi11ico– me A11tonio Cramsct, come Umberto Tcr– racini, come diccinc di altri prigionieri antifascisti di salut,: naturalmente debole e 7,rofondnmente scoua dalla [Ull(Jti pri– gionia preventiva. E' l'assassi11io !finto. 1ic11ro. di questi priqionicri. E' il piìt barbaro degli assas- !/f!~////;!{1~e c,~te p~:/,:gu~t:c~i;i::gg:/a P~~ .sicari <lirelti e prri.colosi per lo Slf'SSO re– ginie e perchè i.;icne co:1·.u~nato.,i~l s.ilcn– ::itJ e 11d segreto di vccclue pr1(/10nt co– struite su isole lo11ta11,.,com•J l'i:roastofo d1 Sa11loStefano o quello di Po,:tofongone. .\'oi nou lascieremo nulfo cli zncompiulo per ilnpcdirc questa ecatombe. B in que– sta o:io11e avremo ancora con 11oi (Ili spi– riti liberi di tntto il mondo. La rivolta ddlc coscie11::ee di lutte le oneste volon– tà deve esigere per i prigianieri antifa– scisti: il. trattamento de1 regime politico co- munc a tutti i paesi che l'odio "di classe ,wn lta .Jospinli verso (Ili abis.,i della bar– barie primitiva; il diritto di ricevere aiuti e cibi dalle proprie famiglie ; l'abolizione della segrega:ionc cellulare; l'q.boliiio11c del silen;io e dell'isola– mento; il diritto della vita all'aria e in com1me; un'inchie&tci interna1io11ale e lttlta la lu– ce 8U quan_to avviene ,ielle carceri ila– lia11e. Ecco dei postulati minimi che si impon– gono a tutte le coscien:e e a lltlli gli one- !~i : l: 0 :l,~ ~~a,~::;u~c~ari~i~~t·~~ic!::tl}!: setali. Lt;. forza (/ella. solidarietà inlerna:ionale eh.e ha fatto miracoli per slrappore aUe solitudini del Polo i 11au{rngM dell'u lla– lia "• potrà ignorare il pericolo, la 11ti– t1accia di morte che incombe su seimila prigionieri, per volontà del {ascUrno, nel cuore del mondo civilp ~ L'1t1na11ilà110,isi lascicrà mQ.Cchiarcda una simile prova di insensibilità e aberrazione. Gli uomini di buona volontà che hanno pot,ito {or::are le port~ dell'Artide sbarrate dalle catene compatte dei banchi di qhiaccio, !]li rw– mini di buona volontà .e le 11obili coscie11- ze non po.Jsono rifiutare la loro coopel'a- t~~:ofl~~. ~o;:~~~v~~,l[;':u!e~{ c~~~~~cio1i ed illustri prigionieri condannati a s11e- 9ner.,i in putridi cubicoli, privati d'aria e di. cibo, privati di tutto q1tcllo e/te non si nc~~t~~ff;~!,i~;~:;~~il~ittadino. sulla vostrci ade.Jione alle riverulica.:foni e/te ab– biamo innanzi accennate, fJ Slllfo vostra cooperaiione attiva in se110alle orr,ani:.-:.Cl– :ioni e al mondo delle perso11alità fra le quali voi esercitate la vostra a,aortvolc in{luen:a. Il regime politico per i pri9io11ieri an– li{a3cistì è ,ma rivendica.:io11e minima che 110,i può, che 110,i deve essere negata. !~a rfistin•io111J fra coatii com1111i r. coatti 110- litici (antif?scisli) oià rico110.,cfota dal 90- vemo {asc!Slo, deve essere estesa ai pri– gionieri mttifascitti deteni,ti nelle carceri giudiziarie o già fovillti nelle ca,c di pe- 1w. Questa rivcndica::ionc 11011 è che una ucrran::i<1 minim11; cl~c not dobbiamo esi .. rg:nit:t~r1;i~~f;t~r~u:iir/~i;it~~ik vita di Contiamo. f'(lrer.,ioco>1{ratt:llo, sul vostro prc:ioso aittfo. Con dcvo;ionc e simpatia, interamente vostro HENRI BARBUSSE. Tutto _p_i:_evisto Una nota élella Tribuna-Idea Xazionalu dice: • La rlvalutazlonr della Jlr.1. è staia wluta ~~1711C:1~re!tad~W!' 0~;r:?~1~ 1 ('!~ret,\~~;~~~;lod 1 c;~ ~~o~f;1~:o p~~~ls~\~~,~~tc ~; f~~1~;i{~~~zecl;; nl"sarebbero dcri\'ale. Ed é :.!11la ,·oluta ed ac– ccllala In \']Sta di'! risultati drnn1llvi, ri:.ul!nll utlll nnrhe se vl si debba giungere 6UpCrJndo dlfJlcolti1 ,rd allrlll. E' per llll"ZZO rii (jllC:ilO SU• pcramento che l'i coslrui•r•· la nuova e pltl salda economln.!laliana. ~ tppiamo : noo ti! P ancor r8f:'@'IUnlo Il nuovo hvcllo del r,rezzl ;il minuto corrlspondf'ntc al ouo,o valore drlla moneta, co<ilcchè ,·i sia 11nequilibrio stabile n,:,Jt'intera, Ila economica In tutti I rifl<'~~i, i:a– lari comprr~I ; e !I sit,tema del c<,slidi pro- ~!~~~on"e~s';~~ ~l:s-:l~b~l?. )~1. sg~:\~~~rl;Je~:~~;: zioni che.hanno 11.\'utQ il corafgio di rivalutarr, sono arrivate al fondo del procts~o di rlsaoa– menlo ?•. Il 9ior1wlc aectnnn. qrtindi alla politira monetaria 1/f'll'tnohilterra e della Ger,na- 1iia, e conclwlc : • Lo Stato rai::rislacollr>il"FP:I, Il Partilo con gli organismi lclon"I,le gr.1ndlcorporazionicon accordi e revb;Jonl. operano pcrchè l'adrgua– zlone della vita cconomfoaal \'(l[orc dl'lla mo– neta a\'venga I modo pl(1rapido di quello che non av•,erre!Jbcper un libero fiuoco di forz~. J::dopc:-Jnoda Frl mesi. non dt anni ! Credere Ari un rapo,•Q]f:"imcnto di 'IU"sto Jndlrlzm J)Q• l\tlco rontfamrntalc. acl unt nuo,·a marcia al– ll 'indrelro.ad uno spostamento :iH~rovesch dl un equilibrio che pur !aliro,-1rnrnl" si vlenr rag,!!'iungendo In modo s"n~Jbil•·. é qua~!o mal Ingenuo e puerl!P,.'.\la tanl'P ! Le ranta:01e sulla Instabilità dl'lla lln si devono pur sbizzarrire : ~n~:O.c~;clt r~:tl'~~~~I 1,;I~~~toe}ri~~~~re3:11~ .,mentile•· Po,sibile che le cose re,tino com,! 10110. .lla allOr(t. i fatti, CIJ{Jnifiauli italim1i, comprovmio che la politira mrin1Jtarin{o– scisl(, è andata di pari passo co1t l'ogara– vm·si delfo crisi. Tutto previsto ? E allora p,.rchè a'è cercato in \'olpi ,m capro espiatorin 1 Nel campo intellettuale fascista Diceva Bollai, l'altro giorno, all'ina~– ):!'urazionedi non i:o quale islitulo ~gra.r1ç fascista: - u Bi~ogna che gli ~c!ci:1z1.a~1 abbandonino i vecchi criteri pos1t1v1~tic1, ~~~~.fn1~cf~;b~~a1~:~;it; ,~e~ 0 ~~b?1;~l[f 5 scdf~~~ tifici..."· :\on c'è che dire. La spedizione i\'obile non C'ra stata forse preparala secondo i principi i della sci"nza. fascista? La 'l'iLina come portafol'tuna, for~e per i:;congiurare .'l'li f'ffelli malefici del ratratt<? di Benito, J'immugine della madonna di Loreto, la croce del papa, la messa solenne prima della partenza. La bussola, l'idro– geno, i venti. In nebbia ... Tutto questo era elemento secondario ; badare troppo a que– sto sarebbe stato decrepito pos1l1vismo... Enh·a dunque la..:cicnza fascista! Questa benedetta spedizione polare, poi, ha aperto il campo a nuove discussioni scientifiche impreviste: quesLionl di an– tropologia (vi prego di non leggere addi– riftura antropofagia) criminalo, di psico– logia patologica, di... Lasciamo andare. ca~;~~~di'l ~~Jft~s~l c~~n~~eJ~! g~~~~is~~ mo Amundsen, vien voglia di prendersela anche ... con la mado:~a di Loreto I Ettore de Zuan (se non erro, ho cono– sciuto un signore che portava questo no– me nel 1921, ed era un fierissimo bolsce– vico) scrive sulla Tribu11a che la lingua e il libro italiano all'estero vanno male, molto male. Ho avuto occasione anch'io di rare, in $~f 7 ~1!rf.iorni, l'identica constatazione in Moltissimi emigrati italiani sposano ~~~sg ~~~f~~f!~m~n:efif~i 1f~;~n~ai~in~~ Ci sono migliaia di figli d1 ilalianl che non capiscono una parola di ilaliano. )la Ettore Do Zuan non si lamenta di tutto questo che per un solo motivo : la letteratura ilaliana contemporanea non riesce ad avere espansione all'estero. Insomma. lutto si riduce alla tragedia e:~&~ef~ lt~~v:t~it~a?/~~'mcaoi:~e~l!i ad~~= ci i, per sbarcare il !~.nario ... n·Zi;~~:io il af1~fndic~~N~~e~!èa~?e~t;~\~~ si salvi. Neanche dicci versi, neanche una• paj~~b 1~Jf~~~ che f( nel solstizio del 21 vi~f;,~af~n~ ~~l~nnre;:~tr:~lti f)d:~,~Edf~ zione Kazionale e nei suoi tre diversi tipi l'« Alciono n, prirno volume dell raccolLa, subilo dopo offerto in Roma al Capo del Governò>). Nel solstizio ... Questa moda barocca d~lle date e delle frasi pittoresche comincia però a far venire il latte ai ginocchi. Fin che restava una. specialità. di D'Annunzio, po– teva passare . .\In adesso non o'è somaro di scritlorello italico che non crei le sue frasi sonore o idiote. Altro che il diffamato chiaro di luna dei poveri romantici ! :\la io volevo dir questo: che per carità qualche scocciatore non Lrovi nel ratto del– la nuova pribizione vaticana delle opere dannunziane un sintomo u del conflitto ir– reparabile e decisivo » tra VaLicano e fa– scismo ... .. Tempo fa un giornale rascisfa pubblica– va un articolo sull'i, Arte dell'ingiuria"· Si ricordavano in esso le ingiurie più fa. ;::1a1Ì,e s~1af/~~t t~1 1 u~~l~t~~1\itic~~ 1 a1~~~t;~ leUerati. Nessun cenno alle ingiurie di cui Il fa– scismo ru cd è inventore. V'è però un ac– cenno s·intomatico e... disfattista, anche se ri~(o;;~aJ~ :~a~o bl~tti~~ f ~stl~~;.~ 1 ~e1~'~a~~~~ che erudite, le collero fecondo di un Lute– ro, di un Rabelais, di un Calvino? Allora si mordeva fino al sangue ... L'ingiuria era una volta u un pugnale, una spada"· Og– gidl non è nemmeno un bastone. E' un ((parapioggia bagnalo 11... Infatti, a leggere le ultimissimo sfuria– te fasciste conLrO'la stampa francese per Faffare di l\'obile, c'{J da dormire. Porco, maiale, prostituta, baldracca .. Ma queste ingiurie non si dc9nano nean– che piu lanciarsole tra loro gli scaricatori del porto di Livorno, che ne inventano di ben più pittoresche ! Il «duce" stesso non sa andare più in là delle npecoro rognose ,1. Paro impossibile! Il fascismo segna la decadenza anche nelle ingiurie! .. Se leggiamo, nei ~iornali fascisti, le re– ernsioni dri romanzi che escono, sono tutti autentici capolavori. Questo si capisce. r JPlterati sono nnche critici. Ora Ti.do fncendo la criLlca al ro– manzo di Caio, pen;in che domani Caio fa– rà la critica al romanzo che lui, Tizio, sla scrivendo. E' con qu~ll'esagerazione che il fascismo hn m<?~sodi modn i11 tulli i campi, Tizio e Caio si :-:c,m1bianosenz'altro la patente di genio, sia pure incompreso. A furia cli dir6rlo Ira loro, Jlniscono poi entrambi per Cl'cdcre in buona fede di es– sere qualcosa di grande. E di qui tanto prossime Iragrdif', che Onora trovano un ritardo .al loro rpilogo nell'ambiente di n~r.schimlà. lii para.~sirismo, di sconcio sci·– , 1ltsmo creato dal regime. )la, dicevo, tulli quesli geni spari;;cono d'incanto apvf'na un critico qualsiasi si mette a cons1dcrnre la lettcrntura Hnliana coulcmporanen nel suo complesso. Allora, tulli i critici si mrltono le mani nei capel– li e g1·idano: che oimilcro ! A. lJe Donno, che scri\·e di letteratura n"i giornali fascìstizwli, sptr~a che O( la ;,tf'ncrazione 1,-,ttrraria coulcnlporanea è smurrila e di-.orlentala fra la lradjlione e la rivoluzione. Anl'o1·nsoggiogata dat1·una ò O,SC"'Sionntadal!'al!ra "· .\lfN:do De Donno, cx repubblicano. in– tende alludrre nlla ... rivolu1.ione fai,ci~la? Pare di si, perchè conclude che in llalia bisogna .sociali:.=arc la letteratum. o con un11:parola men~ reproba, nazionaliizarla. la ~.~go~::~~al~r 1 Si~r;i~àlad:N, 1 fd~:1tgr~~z1:g~ noie"· llisogna farlo sul scrio ... . .. Ma sr i lettrrati fai::cistinon ~ono ancora aùbastan1a ... nazionali, dio buono, che co– ~a sarà della IPtlcratura. italiana pcrfetta– mrnle fascista·! A. La ruralizzazione n lJ ciclo d'Itnlia ha da CSSPre05('U1':1to dal!" fumo.-•e ciminirre dr~Ji opifici "· Que.;to era 1! programma fascista del 19:?2. Poi l! venuta la rurali1.zaz1011c.~lacch~ industrie ! )lacchè fabbricl!e ! )lacchè ci– miniere! .\i campi, ai campi, ai. campi ! J:: come tulio in Italia comporla una hall,1gli~, c·è stata la battaglia della ru– raliuaz.wnr . I rbullati? D'un risullalo scrive De' Sterani sul Corri-?1•c,11e. ln::scritti alle scuole agrarie :dl'anno sco– la!-tico 23-2', : 2272. Inscritti nell'nnno sco– Ja;.tico 25-26: 1288. Quest'anno peggio an– cora. EffelLi rlf'lla ruralizzazione. 29 LUGLIO 1928 mvrnTA DELLA STAMP cazlonl ana o.– Ione e Hi.M'l .18-i del iP2G. stessa tcn• · èal– .1928 cese 1928 con- fr~.1ff1%r::1~c c~~ 0 rr;c~1liat~~~~~~taèit:t!e afi'; altezza del compito che derivava dalla stablllz- 7.azione,ma nessun commento è più eloquente delle oltre rlprodoUc. e :h~1 l\~b~;!~:a~1~~fa1~h~eÌ 1 r~~? 1i1f.!1:~1 ~l dà la versione utflclale del passo !atto dai cor- f!sp~d~:fo'~e d~~i8'.~~~~ 1 r~ 3 o 5 c~1Ua!:jlan~bC1~~: articoli contro Nohlle. In questa versfone auto– rll.Zllta l'organo fascista urnc!ale dice : • Il giornale che vende molto oaro li suo spulo puJ~fl~~a~~~ ..c~Sa.vuoldire Il giornale fasclela Italiano. + ~fordono Il freno I Uoncelll estremisti e cominciano a llrar pedate. li giornalismo rascl- 11ta,secondo J bollettini della seconda e terza ntn cli poltrone, è una cosa d!sprezzablllsslma, hf',1111 o inutile. La conforma di quanto avevamo detto dal r~:°:r~!~'l~e:ir:blf~C~~ r: 1 b°oc~:~reae~ 35 J'!i Uoncclll.Prima di tut_lovi è la questione del f~~~d! 11!~~1f~~1 t! ~>ir~-~~i: 0 s?arit~~ J }: ~~!,~~f~as~re~~~l • SPsffn 5 Nigi 3~1 tur~:clt •gr=:,_ mentre I giornalisti fascisti sarebbero d!soocu– poll. Poi vi è la qucsllonc del contratto di lavoro fascista che nessun editore di giornali fnscletl rispeltercbbc. IL Torchio di )Ulano, che esercita le alle funzioni di Inquisitore lnesorn!1!1e verso lutti I giornali che hanno rlnulato Il dlrottoro del Torchio come redatlore, denuncio.ogni eet– Umann una Inadempienza: dal Lavoro d'Italia 111 Jfaltlno, al Jfe::.ootorno e altre colonne dt'!– J'lmpcro mussoliniano. Nessuno degli rd1to1·1 r~fg~~~i l~~? ~\ 10 c:~ ~~~o~~n~ ~!~Yrn.a~~~ri: - son lloenziaUsenza Indennità e senza prc– avYlso ... Accanto a quesle questioni materiali vi ~ ~~~;'::.o ~o~~~· L~ cfi~ 0 :~~~ls~:n~~1:~1st1srl~~ del gruppo Impero e prcrcrfa.moche Il ritratto dcliii stampa fascista sia ratto da una penna tasc!sta: • Se avessimo tempo e voglla, stamattina, dJSMr• che Il I suole strano attuale ,·a senz'altro addclllla.ta alla !ff~~~. 10 L! r~g~ 1 nor 1 t~~?,~:~=~~1°µ11~:~l!1e~~g~ toro o alla porto.ladi tutto le lnt.elll1ionze.Lo ~;n~!gsls~t~lau~1:~~71~n 1 :H~:ft~~. i I. o; rd 1 ~n1~ che I glornall. rassomlglllmdosi tutti malcdct- ~~F~~}~·e:~a~~~lfaeflfi~~llflu:11 ~!1tg~e~lnl~~i~ mentalità che. ditrcrenzlana'.011, costitUl\'a~a lo– ro porson(l!Hàns1e.1 e morale, esterna ed lnter- i[~C se~ge~.~ili 1 dat gl~;~~\ir;Ot~n1i~ft~l~~~~~lf: cosi' come una plnzza brulicante di persone è totogratota. diversamente, da cinque o da dicci ~1i:~.~w;; gtr~o~~~ll~~: ;~ 1 1a 0 f!~tr~. 1 ~~e:~ l~!~ le, allora, leggere un solo wornole e ncqul- na:l~~a fl~~oahia~7;:;.~tg oc::1~e~l~ 1 ot~l.;~t~~~fl~ srumatura : o gll edltorlnll deffuno o dell'allro ~ 1 cr~fiÌ 0 ~:ft 1 ~a~~e~~U~ ~~~il: 0 11 1 ~~,~~afc~ o~~1; ~C1~l~tl t~~S~Ul~[t~lltaJ~fa1~:~~~0 u ro~ngt~~JV•~·ni~ci g!~s~~~c~:ta~~1J~~aw~vl~~e d~1 6 fi~~~~o ar:rct~: ~~l~ll~~~1g~z1:17co f'?n;~l~o~~~iJ~toe~e~t!d~1~e~ giorno non usclrebb~ In Italla un solo ,1orn11.le per mancanza.di materiale. :ila - dice ollor.l ~l! ~ 1 t~clu~ 1 :.1~l~~:~~~7.\ 0 i1° ~111o~~~~c~Pf~iu~si~ che gli u!tlcl stampa sono lo,•a&1t1 tutti di un sacro ruro1·euterino o lnlcndono graclal:imcnto l~ mi e ;r,,)~ 1 ! \f. 1 ,en citi~ 0 ~r~11~\ l;l~~teI~1 C/~~:hc1>11 ! cilà. giacche s·è scnuto parlare ll'u11 gros~o lrusL1icninsularc lnCdrlcato cli scaric:ire su 1ut .. '" \,1 g.11-,.••lt" (Jf\l m,1tllnn,drl !)'lm"l"IB'~lo f' dAJ- 1~sera gli ste..,slordinativi e le stesse lnser- 1.lonldi pubhllcltà. A questo trust non ot s'è nncornarrl\ali. ma S(•cl si arriverà, per rlcono• scc1·c un giornale <lnll'o.l\rosarà. opportuno tt1r s,,gulre nlle vario testate un numero cl'or- ?i:eglr~~~f,~:i~?' p 1 ~~l~'1~1 Ws:~::: 1 ,J1~fi~:~~mtct le rlghe d'un conunenlo - cinquanta. al mas– $lmo e ~110.l s•· s,1ranno clnquantuna - e Il nurnf'rOdrlle l'Olonnr.In oul ,a compostoun ti– tolo. Xlente titoli a 6 colonne, ammoniva giorni ra l'uka~c d'un urnclo sl.{!mpa.:ita un lltolo n ~l~migci~oun~ 1 tll~t~e~hcln~~~~ocJÌ~~';_i:s~gn ~~~~: essere vbloso e apparlsconlo quanto uno a sei •. Vernocchi liberato Ro:-.1.\,luglio. Yi ho comunica.lo che l'ex segrelario del Partilo ì\lassimalisla era st.ato arrcsla– lo e con<lannato a due anni di confino. Ap~ prendo ora che Yernocchi, avendo pro– "ato chr .non svolge alcuna attività politica, è stato liberalo. ILBEL ~~msso DELU PROPlGA~Di PER I PARTI IN mm ~ic~f.)}a~Rar~it~a~f O p~~~I i~~n 1 ~:gn~1f ;~; e andata a partorlro in llalia perchè il figi!o non nascesse francese. Ora,. la libertà rii mollo seltimano or so1:o 1:1po:rtavaappunto che i consolali i– la~ian1. d1r:!mav3:no delle circolari a tutti gli cm1gral1, ass1c11rando viag:q-iogratuito, cm·e, corrrdo, nonchè un premio in denaro a tut\r (Jllf'\1C clonnf' C'llliftralr che si foc;:– fiero rrea1.e a partol'irn m Italia .. \ talo :.copo anl1 due s-r:mtli case di cura erauo state erette in vicinanza del confine. .Ora, S01,>ra. qualch~ df'Cina di migliaia dt donn~ 1lalrnne Pm1gra1e partorirnti in o.llrr- du~ mesi, con tanla r,~clame e aulen– tica baaa .. una "ìola. ~ rliciamo una _ s è n~ata di. acc~ttarr-. Eri crn, nnturalmen- \r,~1l:n~H:~~~0ni\n~;/ ~~Sf/r~~·ro~ la stampa . Gli è che orm~i il tasci,.;mo e i fascislf 1. 1 c~noscono tutti. E quando il fascì.,mo !a M ~~s~ ~bb~eCc~~~.i pensano: gatta ci eova,

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