la Libertà - anno I - n. 21 - 18 settembre 1927

"'== 18 SETTEMBRE 1927 Tribuna libera DEBITI ESTERI ERESPONTABILITA rnTERNE Nel gennaio passato, io domandai al Direttore di un grande giornale di New– York quale impressione avrebbe prodotto nel mondo politico e finanziario americano fi~~i d~~l~~;~fi~~ce;o i~h~u; ~ibfS 1 i~~fitid~W; ~~~1:rti;a ci~sc~~l~ccd~~à 5 J~~ 11 if f~;~. d i mio amico, che, sarà beno dirlo, è un anti– fascista convintissimo, dopo averci pen– .sato su un poco, mi rispose: « Finchè i nostri uomini politici e i nostri finanzieri Saranno convinti che il governo fascista è forte e solido, tutti diranno che g!i autori di una siffatta dichiarazione sono persone poco serie. Non appena vi sarà un'ondata di sfiducia o di panico, la massa dei ri– sparmiatori si butterà. a disfarsi dei titoli italiani maledendo a Mu-ssolini e ai bnn– chieri di Mussolini, senza bisogno che voi facciate nessuna dichinrazione. Il rifiuto dei debiti, se fosse proclamato in quel mo– mento, sarebbe un stupidità bella e buona: la stampa dei banchieri se ne servirebbe per dire che gli avversari di Mussolini so– no e, bol-scevicbi ,1 e che perciò non voglio- ~~c~tif~r~e~ dse!it;~:~·~1:l~~~~~p:ie n ~n nuovo « Eppure, io insistei - i debiti fatti dn un Governo illegilLimo non possono nè mo– ralmente nè giuridicamente essere consi– derati come debiti del popolo, che ò stato privato delle sue libertà dal Governo ille– gittimo. Chi presta denaro ad una dittatura f:vJitt!fi~~ g:Jrfe~derà il suo denaro, se "La faccenda - riprese il mio amico - Il.onmi sembra cosl semplice come voi cre– ifotc. Chi presta denaro alla dittatura fa– scista assume una responsabilità? Voi che avete lasciato sorgere nel vostro paese la dittatura fascista non avete assunto nessu– Fla responsabilità. ? Cho cosa volete cbe sappiano i rispnrmiatori americani delle storie vostre? I banchieri che contrattano i preSt.ili col governo iLaliat~oe che sono i j V(\ii responsabili iniziali dei prestiti, ~~a\ca~fto'lfe apr~~~S~fn~i e po~~~lopdi~= :voli, ai quali i giornali hanno fatto credere che Mussolni ha sDlvato l'Italia dal bolsce– ,•ismo, che il popolo italiano è prospero e felice, ed unanime in favore di Mussolini, ~co., eco.. Come fate a convincere quella rd!~a~~\h! 0 ~~sii?1it\~~p~~~~ro rf1~t~~~~: Cede al Governo del vostro paese ? Per lo Jneno dovreste fare una differenza tra i clebiti fatli prima della vostra dichiarazio– Jle, e quelli che sarebbero falli dopo.. E an– che per I debiti !alti prima della dichia– razione dovreste dislinguere quella parte ohe fosse stata investita in imprese che hanno realmente contribuito a perfezionare 'l'attrezzatura economica del vostro paese, e qué1la parte che è stata sperpernta per ragioni Pi bassa politica. 1) ,e Voi dunque ammettete - insistei io - cbo ·almeno questa parte avremmo il di– fitto di non pagarla? u t( Su questo punto ere.ilo che abbiate ra- t~ncer:~ ~b~t~o~~~li~r~s%a~en \f~~~~:~ rore dal punto di vista politico ed ~oono- hl~~i 1 i?s~~~: 0 di~ur:!aa~~- J~n q~i~i:o p!~; è giusto fnre, ma se i resl:11.tatid1 que! che s'intende fare saranno ullh o dannosi. La caduta del' regime fascista, voi stesso l'am- ;;.~~~;c,c1~~f ~fl~~~~:r::b•~~i~~~~~~!rt}~ ~~fld~\L~~eAttffG~vs:)~~v~~~rf~a~~o~lei\ Governo Inglese assumcrcbb,01:çi la .òife_sa dei loro risparmiatori; una formidabile campagn~ di stai:npa sal'Clbbolan~iata .co1_1- 1ro di voi, proprio nel momento m cui più avreste bis.ogno della simpatia degli altri paesi. Perdereste ogni possibilita di fnre debiti per cont.o YosLro in oaso di bisogno: e non c'è nessuno a questo mondo che sin sicuro di non aver mai bisogno di far de– bilì. Vi converrebbe mettervi in questa si-: tuazione? Voi mi ricordale che anche 1 bolscevichi -promii:ero di non pagare i de– biti dello Tzar e hanno mantenuto la pa- rola. I Bolscevichi slanno scontando assai caramente questo errore. I! Governo dei Soviety non è più capace di trovare a pre– stilo i capitali che sarebbero necessat·i alla riorganizzazione economica clel paese. » « I prestiti già fatti - concluse il mio amico - non li toccate, se non volete scol– ta!'vi le mani. I prestiti futuri rendeteli impossibili, facendo conoscere le reali con– dizioni del vostro paese, e dando l'impres– sione che siete in grado di fare qualcosa di serio per scuotere il dominio fascista. Una dichiarazione come quella. di cui mi par– la.te non vi farebbe nessun bene. " n Tuttavia - aggiuse il mio amico - badate bene : io non vi dico che dovete sen– tirvi impegnali moralmente a pagare. Vi dico solamente che questo problema in questo mome~to non vi è utile toccarlo. Quando il regime fascista sarà caduto, al- {~~t afif~Cte:e~~cg1~est30J~.t~~~le;i~ol~'~~g solo in base al vostri sentimenti mo– rali e alle vostre concezioni giuridiche, ma soprattutto secondo vi sara. pos– sibile risolverlo date lo condizioni del momento : condizioni interne del vostro paese e condizioni internazionali. L'Italia, voi lo sapete come mc, è paese che non ha indipendenza economica, e quindi neanche politi;:m. La.sciale a Mussolini il privilegio di rendersi ridicolo con atteggiamenti da dominatore che sarebbero permessi a pena a pena al Presidente degli Stati Unili. n na?~r~ri~~~\~0 C~~l~C~~fz~~~ear~t,~~~al~i:!i Stati Uniti, di annunziare che un giorno o l'a! l.ro noi avremmo rifiutalo i debiti. Mi limitai a ripetcl'e in pubblico e in privato che i banchieri ingannano i risparmiatori– americani, quando li inducono a prc:;tar il loro denaro ad una dittatura che è avver– sa alla maggioranza del popolo ilnliano, e ~~a;:f~~1a}f~1!rt 0 ~i;1~c;r~~ti 0 r~!~~o~a~nan- Io riproduco gli nrgomeltLi del mio ami– co americano perchè es5i non sono stati in alcun modo scorsi dagli articoli pubbli– cati in Libertà su questo argomenlo. Il Co– mitato della Concentrazione farà bene ad esaminare in questa materia il pro e il contro, prima di assumere una responsa– bilità. Questo non significa. che io ritenga che non ci sia nulla da fare su questo tencno. Ritengo, anzi: elle su questo terreni'? ?Ccor– rerebbe al più presto prendere posmone e passare all'allacco. def'~ebn:~ J~ 0 ~;it?1i;~i ri~a~~~:af!fl~l~~ non si deve abbandonare. Il popolo italiano 110n deve pagare i debiti fa_tti.d~la Ditta– tm·a fascista. Da qu.esto:prrn~ip10 ao1_1 sa– rebbe utile secondo 11mio amico americano e secondo ll.1e,dedurre il prinojpio: che i de– biti non debbono essere pagati. Bisogna de– durre un altro principio : i debiti debbono essere pagati dai res110mabili della ditta– tura e no,1 dal popolo. Chi sono i responsabili della ·dittatura ? Sono, salYO errori ed omissioni. le se": guenLi cat.cgorie di pers?ne: a) il Ile; ?l. 1 Ministri e Soltosegrel.an, che sono slal1 m ufficio dal gennaio 1~2? in poi_; d) i dir~l– tori redattori, ammm1strator1 e proprie– tari' di giornali quotidiani che si pubbli– cano in ltalia dal Novembre 1926 in poi ; e) i (ll'efetti e i questori cho esercitano J'uffieto dal novembre 1926 in poi ; {) gli ufficiali della milizia; g) i Podestà. ai Co– mtmi ; h) 1utti coloro che ~anno cope~lo uffici stipendiati od onoran nell'org-amz– zazione politica e sindacale f;;iscista. spe– cialmente magistrati e generali che ham~o comunque tradito i_ 4ovcri del. l~ro _urnc1'? per rendersi compllci dc.1fasc1st1 ; t) tutti gli alti dignitari del clero, che hanno fallo pubblicamente attestozioni in favore del fascismo dopo il novembre 1926. . Per pagare i debiti esteri ed interni fati 1 dalla dittatura fascisLa, i beni di tulle que– ste persone debbono essere confiscati. A me pare che una dichiarllzionc di quc-: sto genere sarebbe preferibil<; sotto !t:lli 1 punti di vista a quella del r1fiu!o dei dc.– biti. GAETANO SALVEMINI. ANITA ' I che usarlo (l'islìLulo monarchico) come LA SQVR slrument.o vuol dire esserne padroni e non servi» ! D El-LA LEGGE blil~:\è,Ais~?il~ra;.:s1~vt~~l~,~ 3f\n1 P[~= ---- portante che la questione della. forma di Angelo Crespi ha scritto un ar_Licoloper govern~ è questa del come ais1curare la fa Libertà, iniziando la discuss10nc pro- sovramtà della legge. . posta da Gaetano Salvemini, e « esrone Ma è i:1-PPUnlo q~esla la qucst ione della brevemente come concepisce la soJ1:1z1one forma di govcr~o . . Sf\g~·ct~~~~)~~ùtYdggi~e n1~s~o~~:\e~ 1 p~:.~~~~~ c11·fa 0 nifa1~~;.~~•a;!ic~~~s~~ ~~~rd~itr 0 t?~l1l; .eeguire il fine della libertà. Per arrivar~ legge se ha i~ mezzo d1 v10Ja~la quando n quesLo unione non bisog1_1a~arlare d1 vuole, percl~è 11_ monarca è a! d_1sop1:a del- ~f~:i~b~f~Oncs~~u\~1~~fiaJ~fl~a1i1~1~~òde~f; l:r!e1g~•u!t 1 l~f~~::s/,e ns,'.~enJ~g'fi ,~;~zit.u~~; libertà.- dice il Crespi·-« al più.presto potere ostacolare qualunque manifcstaz10- b col minimo sforzo"· Il fine è u_mc9.Pc~· ne della volontà_ popo~ar~? . ~~~itlu 1 1~:1'~teIT~c~~~g%~l~tl1fri,i~;!~:1~~~~ rr!fti~?~ 1 \1 ~:n~~g~~~~~ni~ 0 {e~:ar;~~;!ri~·~: °ehe S-li antipregiudizia!isli avanzano senza w è. l'ar_gomenlo df;l C_re5P.1 per impedire i]ccorge-rsene ad ogni passo. . . la v~olàz1òi\e dcli~ CosL1tuz10ne e. utl1 con": Per sostenere la sua tesi, il Crespi ri- lr~r~ al_la sovramtà della le$"ge. «Che_ 1 rda il popolo inglese nel f088, che a- mm1str1 e lo st~sso sov~an'? m q_uanto r1- ~obbo usato l'istituto monarchico com~ sultino ~olp~voh. di. atti v~ol~n~1 !e nor– sLrumenlo pcrchè nnche questo « se s1 me cosL1tuz1onah s,<;lno.d1chw~ati_ d~ca- ò si. rCsta )). Io non voglio risalil'e alle duLi dall~ loro funz1om ,1 I Chi. d_1ch1~ra S6tte cftazioni di Angelo Crespi, innamo- de.caduto ti re ? La Camera_? ~la il 1 ~ sc,~– rato del liberalismo inglese, anohc in tcm-:: ~ho la C~mer_aquando gli p1~c?, l)cenz1a li- di lord nothermerc imp~rvcrsantc o d1 1.di?-Pll: tatio 1t fa arrestare dai 1eah cara- lnctubbio ait:lo che J'Jrygl~1Jteri:n.. eone.ed ~ bmier1. . tutti i regimi diLLat.oriall, antihber.ah d1 Qunlo valore, per ese~pt~, pu~ _avere È ·opa ro sono nato perfettamente due l'altra proposta del Crespi: d1 sl~b1ltre - m r dopo n 1688 e "'UaTdo ai fatti il.a- cosa de! resto dannosissima pres~ntan– ~~cii I di O i. Nel 1688 l'istituto monar- dosi a!Lre cir~osta~ze - che « og!11J?ro– ~i:. ve,f!f unn missione storica non solo posta di mod1flcaz1one della CosL1tuz1onc ~ '1° ahilterro ma anche altrove. Ma io, non possa diventar legge se non dopo es– ~ ~~g ub'blicaO.o _ non v9gl_io fare una sere st3:1a approvala _da tro lcgisl_ature.nel cr ~ione dott.rinaria sull'1stiluto monar- corso di non meno d1_otlo o dieci anni )> ? ~~cus su quello repubblicano. Mi fermo, Il re fa un colpo d1 Staio. come quello e_ 100 0 . falli della cosidelta marcia su Roma o come ripeto, 81 · •onamento di Angelo Cre- quello ferroviario di Alfonso XIII, e la . ~o. SLCSSO /~Sd 1 rosto la sua· tesi di con- sanzione di Crespi resta affidata ai pezzi spi diSLrugg d . Perchè darebbe un di caria. , ;erva.re e :1 operai;Òl minimo sforzo, Io Ma Angelo Crespi ha pronta la risposta: ~a.ssimo risull~t~o italiano che non ha Ja monuchia che vuole lui è quella ... cl~c :1st1tuto monarc \ uetio inglese. Il non esiste. Egli, infine, vorrebbe un ord1- nu1la a _che fare. coi i si pre-:ta perchò namento con le garanzie repubblicane af– Crespi dice. ".se t-Grulo mouar~hico ita- fidate ali~ custodia di un monarca .. Nim lJ~~oa~?~~~~gul~~nt? della ~i~e~~/ ;)~ ~ 0 i;ti~:~~ 1 ~ o p~t~~si~ 0 iosf~lr;iatctic~r~\~~~= fiispon.diarno. subito· 1 ?- pro la al con- camente tramontato. «Essere repubbllca– ):nonarch1a 1talian\~ 0 1j. 51 pr::mbra rag- ni nel senso che la monarchia è solo pos- ;!~~t~f~~o~~l~tin~i:~i~o~'Lo stei~;Ìcdi1!tg fl~tl~. come organo ~cli~ libertà po~o- ohe il regime .fasciSla è st a.to ato una Cioè essere repubbilcan1 con la prcgrn– )::J.alla monaTchia ohe. ha ~tiaps\Jrnoiente diziale monarcl.11ca. Negare tutte le pre– oarta oos!ituziona!e, 01 sem rf Cres i Ha rogaLive della monarchia - che ne for– per respingere la propoS t a dch·a itf!iana mano resscnza - per conservare la for– fatto_ qualche (?Osa, la m~~~a;t~r~ il fasci~ ma : il_1:1ar:tcllo di ermellino. lnve-rtendo in ornque nnm, per co~ . be il fa- 1 term1m d1 una «boutade" famosa con– _,mo, ammettendo, I?e\ ipo\es~Ot~re anche tro i t( formalisti" repubblicani, si po- :~~~o f.Y~~~~i~/r~~;ig? 8 Porfellamente t~~b~:li <1 0 \~bafce;i. conservare lo stemm.a JlU~~a.Angelo Crespi lia una corrente sr::0 iJ ch~u;~~~/\Jutnt~og~~c1;1~g~~e c~;~p~ )larchica italiana che vuole usar°t~~ento una monarchia .. Ma se la propos_ta di An- e la monarchia. lo stesso .tra f O . gelo Crespi venisse accettata, noi vcdrem- ~e i monarchici inglesi usarono, ~ di mo molti ,seguaci, i quali si preoccupercb-:: esta corrente o questo programd' 0 bero poco dello stemma dei sali tabacclu iWiera!i monarchici. Noi no~ lo L vl1aia~ 1 0 0 molto della sostanza monarchica, che C'è forse un prel~nclente, m 1 t~adi't/ lo farebbe cro!lare,. al momento ~cc.Ho,t~ll~ ~i schiera conLro 11 re che ~i:l onarchia la ingenua architetlu_ra_ che )I Crespi c, StaLuto e promette una nuo'.a ';1è 1 cor- presenta con un bell1ss1mo clisc~no, fan- Joale e fft~~~c(~ndennt~~tt~ ~!t(uente po- l~s~h1léadic~~rneo~hinienpib1tc~ d~ d~a ~~; _te:ntee idei!c in senso monarchico: se_ 1~ ~ovranilà della. legge affidata. a. chi ha ~~ai;fe offerte son;el~~~~~~ 0 sut\~: 1~ 0 \~;t in!eresse ~i mautcnersi sovrano anche alla ~ si .trovano ~nr!ssegnano alla. funz1o_nc leoge. AURELIO NATOLI. t1lf~~ 1 ~ cd~~ trespi : 11 Non ocoorre d1ro LA LIBERTA Il successo ,di Scialoja TP.IIWN.ALI DELDEGIME " Il padrone sono me " Una scena comica Quel cor1l;onc,im./Jottilo di .:.cie11;a giu– ridica, dcll'on. Scioloia, servo sciocco di Mussoli1ii a Ginevro, ha avttto il fatto suo. Egli è stato il solo a prendere posi– :;ione contro l'ordine del giorno 1wlacco alla Co11/eri:n:o.,e non pcl' la .qw insuf– ficiew:.a, ma precisamente per il suo con– trario. Arresti, arresti, arresti ... A PAVIA è stala arrestala la professo- ~r:f~\ d~}~~ft~aa?i~1g~ana~Ol~!~;~\·a1f~:ia1! colpe.volo di offese o! duce. A BARI è stato tratto in arreslo certo Ludovico Violante, accusato <li avere com– messo il reato di offcsr al duce cd al re. I giornali dicono che il Violante si è giu– stif!calo nffrrmando che la lunga .lisoccu– pa1.iono lo ha tanto esasperalo da fargli r;;dno~i~ia~1n~~7.ì fr~~i ,y.gbu~at~u~iliÌri~~ fascista . Sovversivi arrestati a Civitavecchia Un ù1ylese, reduce da flom0, dove ha avvlo occasione di assistere al Congresso per l'orgarri::,a:ione scientifica del lavo– ro, scrive ad un 1wslr'? amico wna li.:tte– M di impressioni d'Italia rhe sono, ahimé, 1:o~!~ ~;,~ redre~a:~1d~:~1o~ZC~1·~i?dtl~ italiani dovrebbero arrossire. Noi stralciamo un quadretto che nella sua sobrietà è amenissimo, sul discorso quadrili119ue del "ma.1r11ificoduce u nella seduta di chiustira dei Conyreuo del La– voro. Ecco : "Ma dovevo avere la fortun«, insperata., di vedere il ,1 diice ., in per– sone, comparire al Congresso. Della cosa se n'era parlalo, poi fu smentita, infine ROM,\.- La milizia romana continua a riconfermata. Con(esw che tenevo molto coprirsi di gloria. Un comunicato informa a vedere qu'esl'uomo da taluno {Jettato nel che « avuta notizia dell'attività di alcuni fa11go,da aUri esaltato come un :.emidio. elementi sovversivi a Civitavecchia», la Entrò grave, serio, l'aria nw.rziale. Su– milizia «pi-cordinatc precise e severe in- bito ebbi una sensazione, che poi seppi dagini, venivano identificati dai militi fa- co11divisa da tutti, di teatralita che mi scisti o dagli agenti gli agitatori che sono diJpiacque. stati immediatamente arrestati. Essi sono Di presidenti, di ministri, di re, di in numero di 52 e a mezzo di camions imveratori se n'é visti tanti. Essi gtta- sono stati trasportati a Regina Coeli. 11 dagnano ad umaniz:arsi. Il vostro «duce» ll signor Sovversivo arrestato ~;:;;e :,~v1~~ifap~r'I:t;r:li;=s 0 otf:;e,Pg:a;: La stampa fascista lta fabbricat~ di_sa- nel Ferrarese francese cli eccellente accento. Ma ahi- na pianta un sv.ccesso al delegato italW(IO· mé l perchè gli venne in mente di auto- " fl 'lltagnifico discorso del sen. Scia- F1ma\RA. - ll Corriere Padano dol 31 tradursi in tedesco e in inglese, in un lojrL _ ha scritto il Popolo d'Italia - è agosto dà notizia che a Berra è stata dai cattivo tedesco cd in un pessimo inglese? stato accolto da un unanime (lppfrmso. carabinieri tratto in arresto certo Biol- Non uno di noi che l'ascoltavamo ig11ora– Chambe1•/ain è stato il primo a voler caLi Rinaldo, qualificato anarchico peri- vam.o il francese. lo vidi sul volto di strii;gere la mano al deleyato italiano, che d~! 1 ?;~L~ I n~o~;iq~f~/:t~~~st~L: ~an s~,o"t-;~t: ~u~ti laQ s;;;~a v~1:t~~essiS,7%e di vi/:t;ia si~- ':::e1/;~~C'Vlllo nei corridoi molli compli- lato di sociologia anarchica ,1 (cosi afferma r;n:;Tlte 'épatet· il suo ;ubbli;o. Ci riusci? 1,:imprcssione negli ambienti della So_- il giornale). Il Bialcali è slalo denunciato 11·on le credo, perchè lo spettacolo man– cietà è divisa. Si crede perfino che la di- por sovversivismo ed i! Corriere Padano, cava di finez:;a e faceva pensare a certi chiarruione polacca sarc, ritirata dopo la segnala alle autorità suporiori !'-eroico at- spettacoli di fiera dove il ginna.sta o il ~er1·ata crilicrt dcll'o11. Scialoja. )) fgage~a~!r~~~~f~!io~~ e~r~~di~ìdu~rn;;si r;::i~d;fa½~i~:e ~ìt,:u~ta:s 1 :r~~i:i;v::· 1/'r:i= so~~' f/3~i (l::·~ufflid;gi·is~~;;;:e~t,!/taliani pericoloso. pre più difficile si(lnori ... " Vislo clte ave Invece che è successo? Due arresti a Carrara ~~ 1 {o~~s~·n t•;~~~•o, c!n «:.~;!~~vihe°s~'~g.u1; E' successo semplicemente questo : che romaanolo, dialetto eh.e mi hanno detto il signor Scialoja dopo aver parll.lto con- CARI\AM.- Sollo l'accusa di svolgere essere quasi una lingua. Insomma del tea- tr~4.v~:s:r:ta!f1,/;~r:1Ì:°c~i~(J;~~r~:lle pro- ft 1 ~1fa!:t~ilistrt~i!v~Pc~~f 0 so~~~nstf1t ~? /~et~':/~· !t i;;f,.~to~u;~is:~e~ri~ p,·ie opinioni, questi fascisti! ~fljll e Ghelli Orlando, deUo Pasqiiino. perchè piace ai vostri connazionali"· • •• •• •• • • • •• •· WW • W - - a• - •••a• o,."',_••• N D •• • • • • • W •• - e W W • • • • • • • •• W W • - • W • a W • •••· -- ••••••• •• • •• -- -• • •• • Xl processo di Savona TURATI È CONDANNATO A 18 MESI DIPRIGIONE PARRI, ROSSELLI E GLI ALTRI COMPLICI CONDANNATI PENE DA IO A13MESI Genova, lG settembre. Il processo per l'evasione di Turati apertosi vencrdi scorso ha avuto merco– ledi il suo epilogo con delle condanne odiose e previ::te. Il regime, 1:h:! non riesce ad essere clementn con tan!J infe– lici aneslat.i senzn motivo e 1rnscinali davanti ai lribunali a rispondere di reati immaginari, doveva essere severo con uo– mini come Parri e Rosselli. i quali del resto sarebbero stai i più offesi Un!la cle– menza che dal!n nsso!uzione. r commenti politici cho il proc~sso com– po1la voi li farete liberamente. 1o mi limito per ora ad una cronaca somma.rin. Impressioni d'udienza e particolari li avrete per il prossimo numero. L'udienza di venerdì L·udienza è aperla ai!e nove ncl!a gran– de sala della Gorto ,d:'A.ssisi che appena, contiene il Jllll>bli~o accorso, pubblico di poreni i e di amici accorsi anche da Mi– lano, da Genova e cla Firenze ed al quale si mescolano bruiti ceffi fascis~i. Gli imputali sono 11, di cui soli 7 sono presenti. i\lancano !'on. Turati. l'{lv,·. Per– lini e llalo Oxilia, esuli a. Parigi, e JI ma– rinaio Briangc, laLiian\e. Sono przsen!i ed in i.stato d'arresto nonostante abbiano fruito - oh lcoricumeute ! - di una or– dinanza di libertà provvisoria: il prof. Francesco Parri ùi 3ì anni, nato a Pine– rolo, residente u :'-Iilano; il prof. Carlo Rossclli di 28 :inni, nalo a Boma e resi– dente a ;rnano : l'industriale Francesco Spirito ; !'industriale Da Bove; i marinai O:dlia Giacomo e Emilio Ameg!io, ed il giornalista ELlorc Albini à'anni 58, resi– dente a :'-filano. Gli imputali. che tengono tulli un at– teggiamento assai fiero, scamb!ano .:ialuli coi loro fomig!iari, con gli amici, con gli avvocati. Presiede il cav. Sarno, P. M. il cav. Eula. L'udienza. si ini1.ia con alcuni inci– denLi proceduru!i sollcvaLi dagli avvocati Gallina, Mul'ialUo e Pclleg1·lni. Qu~sti re– spinti, si passa 2.g!i intcITogntori. aveva alla sua casa e alle sue abitudini. Ricordo che quello stesso anno mori, in quella case, la sua compagna. Anna Ku– liscio.rr . Questa e altre ragioni senlimen– tali inducevano a pensnre che TurMi non si sarebbe allontanalo dalnta!ia. Turati dunque fu accompagnalo da Rosse\li a Caronno, dove fu ospitato dall'Albini. "Ora spieghe.rò come si venne all'idea dell'espatrio clandestino. Kelie condizioni in cui si trovava 'furnti a Milano èra ve– nuto a trovarsi, per le stesse ragioni, l'avv. Pertini, a Savona. Questi si rifuèiò a )[ilano, dove parlando con me e con Ros– se.lii propose a 'Iuratj di riparare a Sa– ,,ona. Il Pertini conosceva molto bene il signor Giuseppe Da Bove, direttore tec– nico della Società. proprietaria ~cl moto– scafo« Oriens 11. al quale pnrlò di un even– tuale progello di espatrio. Il Da Bove non solo non si mostrò conlra,•io, ma ottenne dal consocio nrmatore Spirito la. vendita del mo!oscafo dicendo che doveva servire a. parLite di pesca. Fra. il Hosselli, il Da Bovc e il Perlini si slabili, a quanto mi consta, un compromesso di vendila della piccola navo per 35.000 lire, e veniva ver– sata. una capnrra cli 9.500 lìre. Presidente. - E'u fallo un atto scritto ? Impulato. - Si, in carta da bollo. manette : contro la nostra fe"de è inane. " La clichiar.:izione di Parri, spesso inter– rotto. dal Presidente, ha prodotto in tutti grande impressione. Ed è il turno di Carlo Rosse.lii. La deposizione di Rosselli Egli si alza e dichiara: ,,Rivendico in pieno la responsabilità. dell'espa.lrio di ~l~~~pg Jou;ai',~iit~ nJ~i!~~~ss;r;f 0 ;rr: ruccio Parri. " Soggiunge di ritenere la sua azione legalissima e moralissima, tan– lo più in quanto fu compiuta a favore di Il prof. P~rri, continuando nel suo rac– conto, dichiara che ii nossolli "quasi rapi 11 i! ·rurnti, in casa dell'Albini, tanto la partenza fu precipitosa. Soggiunge che 'furnLi venne portalo da Caronno in u~ altro rifugio. cc Noi, -:- continua i! Parr1, - tornati a Savona riprendemmo le trat– tative col Da Bove, il quale ci fece J)l'C– scnte che qualche difflcollà ostacolarn l'acquisto del motoscafo, dalo che l'arma– tore Spirito era di sentimenti filofascisti. Pregammo il Da Bovc di circuire lo Spi- ; rito in modo da convincerlo senza allar- ! mar!o. Furono quattro giorni cli ansia, ~ CARLO ROSSELLI un vecchio settantenne, ammalalo, pro– \'ato da una recente sventura. perchò le difficoltà andavano aggravan– dosi, essendo fraltanto aumentata. la ,,j_ gilanza alla fronlicro, cosl in terra como in mnrc. :'Ila, inllnc, il giorno 10 <licen:i~rc venne la risposta favot·evole dello Spmto e la sera stessa mandammo n prendere il 'I'urnLi neJ suo nuovo rifugio. L'accorri– pagnammo a Sr..vona,dove giungemmo alla La deposizione del Prof. Par.i ~c~} 1 ~~1t,i~{Sa~~~, ..~ 1 0 11. La slessa sera av- JI primo interrogato t! il prof. Parri. Presidente. _ Ciii fu il comandante In sostanza. il J\osselli. ripete, circa il movente, quanto è già stato espo3to dal Parri. Secondo l'imputai.o la vita dell'on. 'furnti. nel novembre 1926, non rra più possibile. nè moralmente nè matorialmcn– le. Da ciò la necessità di sottrarre a tale situazione il vecchio leader del socia– lismo. d1~~H~gitd~~~;i~gr:~c:i~t~tto.:ite~atf/~ de~ 1\ 1:~~~·~:~~o~faioOxilin. ~~~~~ 1 ~~;~~~ ~el~~~m~~~~~t\;nnz; 1:• 0~~e~~ Presid~n_te. - E .il motorista? . . ccUn grido di allarme 1·icordnrcdi nuovo eho io e l'amico Ros- j ba~a~~~1~/~~f~i0Si~~ 1 ~1g_ lc5 ; 1 ~nf~~m; al mondo civile» ,,-; bordo. Io vi trovai li Bcrtìni, l'Oxilia, il "Filippo •.rurnti all'estero significava, Da nove, l'Ameglio, il Turati e il llossolli. ~~~t:~ ~c[ul 1 d~~~ 1 i 0~J~~Ri~°\,~1Ì~o~~!~ t. t/1'i~~in;J~/}?{)x~:~~~ 9/~s~secs~~rgit;ioi~ t= rant'anni di vila aJ servizio della nazione ' A tcl!o. Debbo osservare cl~e questo indivi- e dell'umanità - contro il regime fascisla. .,. duo, col qt1ale non scambio.i [ungo il viag- Voleva essere, e fu in fatto. un i;rido di gio che sette od otto parole, io non lo rico- allarme al mondo civile; voleva offrire la FERRUCCIO PARRI scii! decidemmo in un primo tempo di far uscire l'on. 'l'urati dalla sua casa di piaz– za. del Duomo, ma si trattava ùi trovargli un rifugio prei:;so un amico che lo stesso 'fural i propor-e nella persona del. rag. Ettore Albini. L'Albini, gcncros"nente, accettava di accoglierlo nella. sua casa a Ca!'onno." Presidente. - L'Albini ignorava che al Turati si prcparnssc l'espatrio? Imputato. - Lo ignorava e per il mo– mento neppure noi si sapeva ohe cosa si sarebbe fallo. Pnr il momento rra impo~- dii~Ngoft~rldfe :;si;rt';\ 0 ~oa~fi~~\ 11 t; ~;;,~1!~ per l'atlaccamcnto ohe Filippo '1'urat1 nosco nella persona che si trova qui nella ~:~z~ìt~~~rarror;a dde~~ 0 ;~~t;;~a 00t~·~c1.i~~~~ fi~~bl~a::C1f~1edrtt~1i~~ essere Giacomo Oxi- di vita.; voleva segnare per gli oppositori !'inizio di un processo di selezione da colpe antiche e da errori recen! i. ((Ho agito per una neceasità morale)> Le contestazioni al Parri sarebbero a questo punlo esaurite; ma egli chiede al presidenl.e di poter brevemente nccennarc a!Jc condizioni dc.Imomento in cui il fallo avvenne. Quindi dice : « Secondo l'accusa io sorci come il fiduciario del movimento di opposiz_ionc.i\"on è vero. Io non sono un uomo politico. Non sono socia!ista. Anzi, ~~ic1~tit~~~:~C~l~~i~fl~rc: 11 !a s;~L~\ar~:~rè'~~ dimostrazioni piazzaiuole che possono de– generare in atti di violenza. Per che cosa mi sono mosso ? Per interesse ? Che cosa ho guadagnato ? Potevo rimanere m Cor– sica e sono tornato. appunto pcrchò non sono un uomo poli! ico e non avevo nes– sun passato dv snlvagunrda~c. r.omo con– clusione dichiaro che io ng1ì in nome di una necessità. morale. " "Quando il novembre ha portato la tota:e sommersione di ogni tr:iccm e m~do di resistenza, cd anzi cli vita pubblica, nello sconforto e nell'accasciamento gene– rale ho senlilo degno e doveroso t.!nropera ad una protesta non sterile ed rfflmera, che, rompendo i! silenzio plumbeo, fosse una riaffermazione. di fronte nll'avvrnirc, di una ilalia migliore. Protesta _eriaffer– maitone che ormai potevano vivere _solo onrc confine, mentre la paura :.i~lreg1mC', con la minaccia delle sue logg1, preten– deva vietare ciò che !a sua stessa vio– lenza rendeva necessario. « ~on ho servilo quindi nè intcr_'}<;.:i 1 !'è basse pas?ioni. ma lu liberUt.e la _g1_u_"iliz1a, idee non perilurc e non corruLt1bil1 per– chè radicale nel più intimo spirito del– l'uomo. Per queste idee e per la ~randozza 'llOrale della Patria io ho inteso combat– tere nel 1016. Nella fede in qu'.'lsle idee noi ci ricono.:ciamo : nel dhprea:o di qucsle idcr rknnosciamo il fosci<.mo.Con– tro le nos!re persone esso ha. bastone e «Sconvolte le basi stesse, le più intime, della vita morale della nazione, non resta– va. ai capi dell'Opposizione, dopo le rnp- ~~e~~~i;ie~~ ~o:~r~:;~e,c;~:r~l~ 1 è gi1 st il0~~~~ f:n;:i~11ii;~~·::1~ 0 cis 1 u~~ril 0 ~;1ojg ;r;l~~ de!ln civiltà europea. Battaglia 11hodeve ~g~~ 1 {~':fi[~acfi~io~~ 1 ~tha~~1\e~~~r~s~1 s~ 1 ~~ vilismo, al loro tirocinio di nazione mo– derna_, educandoli ad apprezzare qllei Sll- f~id~~ev~~I~ ~~ 1 ~~~ ~~~e h~ 1 J~°t,1(~ 0 nsad3:~ prezzo la conquista: principio dell'auto– nomia ciel cittadino e delle classi, odio contro ogni tirannia e demagogia, libertà di sviluppo e di lott_ache sia competi1.ione e non 1·issa, giuslì1.1a come mela suprema per gli individui e le classi. >) La gioventù deve imparare a sacrificarsi Rosselli dichiara di non essere slato fiduciario dell'opposizione, venul~. come ò, tordi al sociolismo dopo la disfatta. Ricorda che fu i1n Rosse.lii nd ospitare, a llisa, Mazzini morente ed esule :n pa– trin e vede nel fnllo che un'allro Ho:;sclli abbia provveduto a sa!vai·e dalla furin fasoisla. uno dc$"li spiriti più nobi_li del paese, un nesso ideale fra il Hi.<:.org1mcnto e la battaglia aUuale per la libertà. Delle conseguenze penali del suo atto è indifferente: la gioventù deve imparare a sat~rs~o~~t~~il~~~~g-i del Presid('nte ricon– ducono nossclli a precisare dì nuovo le circostanze della cvusione di 1\1'·:ili. Gli altri imputati • Ettore Albini stn~ 1 le ~} 1 int~~ 1 .p~t~~ ~be~~<;~ 0 1 1 l~)Ì~6 a 0 it~~t tar:-eper il nossclli l'acquisto (l('! moto– scafo. li motorista Francesco Spirito si 3 dichiara fascista e dice d'avere ceduto il moLoscafo senza inlercssarsi d_ejlo scopo cui doveva servire. Giacomo Ox1ha n_on~a ~i~(~tf,d)~~im'~~ 1 ~ ~~/~c\~afl!~~~/1 viaggio Dopo qur-sle brevi bat~0:ta si alza l'uJ.. timo imputato, il pu~bl!c1sta Ettore Al: bini, il qualo esordisce osservan10 .di t~:rini P3f 0 Pi~,j a;gjj 0 ff~~~cll~~l\ i~c~t~ colpa - egli dice,_ - è di a.vere osp1- ta~o ~m uomo dPl1'1_nger10 e della. intc- gr~~e~~e~~~t~o odda%doip~~r;i.Y't~· ~on- dolto a casa sua sapeva che lo si sa..– rebbo poi fatto espatriare clandestina– mente? - No. Lo accompagnò Rosse.lii, che io non conoscevo affatto. E Il Rosselli vcnnB poi a riprenderlo senza àire dove lo avrebbe portato. . . . . . Presidente. - Quanti g1orn1 r1maso lll casa sua? - Sette od ott,o, flno al 2 dicembre. President. - Nel momento di andarsene che cosa le disse ? - Mi ringraziò per l'ospilalità conces– sagl!. Dal canto mw in fondo avevo pia– ce1·0 della sua partenza perchè la ,mia. casella di campagna non ern confacente a un vecchio ammalato, in quella stagione 0 X~. 'b~~eg.a~v~o~e'!1fc~·nnò mai Turati all'idea di espatriare? - No. Anzi disse che in quella casct~ la cominciava ad acclimatarsi. Avv. Ferrario. - L'Albini non ha dato notizia ad alcuno che doveva ospitare in casa sua Turati ? - Sì, al dottore Toscanini, di Milano, avvertendolo che sarei rimasto assente qualch_e giorno dovendo fare compagnia all'am1co. fe~ 1'°o~~~1F,u:c\~gt~~doENz:f;e~titara1l~ stamane, fa istanza siano ammessi a de– porrn alcuni lesti che il presidente ebbe già ad escludere dalla lista dei testimoni La requisitoria di un servo La seduta di martedì si apre con un in– cidente provocato dall'imputato Rosselli, il quale fa, anc-hc a nome di Parri, la di– chiarazione seguente : - Per dimostrare che noi abbiamo ae;ito in stato di estrema assoluta ncces– Sltà. materiale e morale avevamo citato ~~cri;~lli ~~~~a!rs 1~m9ai3i~at:sd 1 cf 0 :~ò stati respinti e il 1nucarellì non può com– parire percl1è affetto da. una malattia ;d~;e~~gfo!~;{ ,~f:'l~:i ~htaisaf~o~n~~rf~~ per deporre circa la banda Pollastro. Ora domando in quale stato veniamo noi a trovarci se non ci viene dato di poter pro– varo il movente che c'impose di compiere il « delitto n di cui siamo chiamati a ri– spondere. Per cui, se non ci è possibile sentire i! Bucarelli, gradiremmo che il r;· 0 :lg~~;: 0 \1ss;:gl~r d~1i1~~~r;r~v~~; 0 g~ udirono le dichiarazioni del commissario cosi tempestivamento ammalato. Il tribunale si ritira per deliberare quando si ha l'annuncio che il vice-com– missario B_ucarelli (quello stesso che quan– do cominciarono le rappresaglie a Milano, dichinrò alla signora 'l'reves ed al figlio Paolo, che non poteva rispondere della vita dei capi dell'opposizione che nel caso in cui essi si co11segnassero a S. Fedele) è in viaggio per Savona. Ed infatti alle 1 t e 30 il teste arriva. Quando i! teste è licenziato s'alza per la sua. requisitoria il P. M. cav. Eula. Egli pronuncia un discorso volcnoso, di servo sciocco, infiornto di tutti i luoghi comuni della retorica fascista. Chiede come una riparazione del I( genio partorito da!Ja stir– pe ••che cii governa la condanmt di J.utti . ~~I ~~~~la~~•n sg:;go l~tl~id~Vé~lX!~C:U~i: lere ctre nob ci sono prove. Le difese m;io~\~~o /~1:g~:~s}e~;~~~ ~!~li_Jb~~i i~ i\Iurialdo difcnsprc d'ufficio di Alessandro JlerLini, chiedono non una sentenza inspi~ ~f~tsoa~a 0 11~~. dJaf1~~~~• dr;'}:n!of!uJti~i~a~ Egli si definisce un «vecchio n rudero della Destra storica» e chiede che la sentenza sia un alto di pacificazione. Nella seduta di mercoledì sono conti– nuate lo nrringhe. L'a.Yv. •rarchiani di Firenze, difensore di Curio Hosclli, dopo avere sostenuto l'assen1.a del fine politico nello determi– nazioni che spinsero il , 1 ecchio depu– tato milanese a!la fuga ed i suoi amici a prepararla e favorirla, passa ad illu– strare a.i giudici savonesi la figura del- ~'!m8iuti~~a°ho~e~1~,ni~~~a~i~~\dapac;:;!e1ài ~~i~~~a L 1 !~~}[~~~t~ifo~.~ta~it~q~e~t~ 0 °r~~[~ lo riallaccia alla nobile tradizione della sua famidia o che lo identifica con un altro. Carlo Rosselli che ospitò in casa sua, rn Pisa, Giuseppe Mazzini esule, qua– si morente. Per questo l'avvocato si dice sicuro cho i magistrati della bella citlà ~ttfi~fr~~n;~~~il~~rranno condannare un L'avv. Caro-levarono in una dotta arringa ohiede l'assoluzione de! De Bove. Ultimo oratore della giornata è l'avvo– cato Luzznllo che difende l'ex-maggiore Filippo Parri. Egli presenta la. figura del– l'imputato, uomo non politico, ma soldato che in guerra seppe compiere con gene– rosità il suo dovere, come dimostrano tre medaglie d'argento al vatore, una delle di~taI~ni;;;~f~~/ 0 1~ 5 ~~f~~~~~~e cclhai~dct~~ sua arringa senza perorazione "perchè a_llaco~cienza dei giu_dici :-- egli dice - r1cnda 11grave peso eh decidere se si pos- ~a pcir°d~::~1t~ 0 cVi~i~n~o~~ 0 ss~,in1e~t!~~ soltanto dalla sola stessa generosità che lo fece eroico in guerra)). LA SENTENZA Al momento di andare in macchi– na apprendiamo d«lle agenzie Jranceai che il Tribunale di SatJona ha pro- 11uttciato ieri 3era la sentenza contro Turati e i suoi umici clre l'hanno afo. lai.o a evadere. Filippo Turali è atato condr.rrnato a 18 me3i di reclwion.e e gli altri imputati a tielle pene varian– ti dai 10 ai 13 mesi. Il fascismo ha salvato l'Italia Dalla lettera d'un'operaia.; <e Se 11G sapessi quanto si sia ·mare orn nelle noslrt: cilici (lloma.911a) e qua.nto ancora si wcpara di patimenti per la cruda sla9im1e ll'invcrno. (( Tul!i qua da noi si stringono 11elle stalle chè in q11csfi 9ior11i non lro– uano pitì nulla da [al'e. Anche noi si lavol'a solo O ore al giomo per la scar– sità del lavoro e con paga diminuita drlla mrlà. n ROCCO - RINA E' il sarto più a buon mercato di Parigi 28, FAUBOURG SÀINl'-HONORÉ, 28 -t.5• Phmo)

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