la Libertà - anno I - n. 19 - 4 settembre 1927

4 SETTEMBRE 1927 LA L!BERTA FASCISMO E DEMOCRAZIA liti responsabili l'orienlamcnlo nuOY':) che avrà per effetto di crisla\lizzore glt spiriti attomo ad una razionale ?once– zione socialista-democratica e di dare alle masse l'esalta definizione ciel loro compito sottrac11dole al caotico ma'.a– sma attuale da cui tanto danno deriva alla democrazia e al socialismo e tanti benefici effetti per contro derivano alla reazione fascista. L'ATTUALITA' INTERNAZIONALE 11 fascismo si presC'tlta non come ieno– ~ouo isolato, ma come la loca!iz.zazìone più grave o clamorosa. di un generalo fenomeno di crisi della democrazia che ~i ~r~~~i1r~~! g~~1~[h1~~1'~S~C ! 0 l! ~r3~~~ l;ìe è vcrissuno che il fascismo è l'n– spelto caratlcl'isticamcnte ila.liana di quasta crisi non ò men vero che essa lul'ba tutte le democrazie anche le più ~nido ed antiche come l'inglese e la fran– cese. Si presenta allora spontaneamente: l'idea della illogicità. di una tonsidera– zione eccessivamente sezionale del fa– scismo e sorge pei' contro lo stimolo a considerare il problema italiano come un momento della crisi politica gene– rale e questo stimolo è acuito dalla con– siderazione che tutti i principali movi– mcntì sociali del secolo scorso si sono verificati simultaneamente con ritmo europeo. Inoltre la considerazione che il fasci– smo si sviluppa in rapporto alla situa– zione di disagio della democrazia eu– ropea rende legìtlima la deduzione che In. soluzione del problema ilaliano sia in gran parte legata alla soluzione della crisi della democrazia che travaglia la. Europa. Quale è il fattore cli questa crisi? Quale ne è la soluzione ? La risposta alla prima domanda è nota. 11 fattore essenziale della. crisi è cappresentato dalPavvento sulla. scena polit.ica eµropea di masse sempre più ira;~~?~e s~~ì!1[J~ ~~ol;~~~~~sfoer~~ai: vecchie forze costitutive della demo– crazia permeate di di spirito liberale. In altre 'parole è la lolla di classe Ira •borghesia e proletariato. Si è visto come, nel decorso di questa inevitabile e fc– oonda lotta sociale vigoreggino nel cam– ~ borghese, e 1alvolla_lo dOI!l,ini~o ~om- ~t:tenit~e;o;f:r:~~~:ea;:z;~r~fc rnt~: ~raie ~ vinte dalla stessa rivoluzione 'liberale ; e paril:'}enli com~ ~el _ c:am~ po operaio afflorrno conceziom d1U~to- 1!ie ·che almeno formalmente ne ripe– tono gli identici aspetti. Bolscevism_o e fascismQ sono i "due estr:emi tra cui la democrazia moderna oscilla paurosa.– mente · quasi che l'urto delle classi avess~ da polarizza.re violentemente nel– le forme degenerative bolsce\"iche e fa– sciste rispet-tivamente il socialismo e il Jiberalismo. Ma: è proprio vero che la lotta _did~sse deve 'determinare questa polar1zzaz1one pericolosa che rischia di compromel.tere L'esistenza: stessa· della democrazia.,?, I faUi dimostrano che questa polarizza– zione sì è verìflcala in paesi a civiltà an-etrata mentre nei paesi più civili la I.oUa "di classe non ha disintegralo l'or– ganismo democratico che resiste val_i– damente alle prove più dure. TuUav1a il pericolo di disintegrazione permane ~ sino ad ora purtroppo non pare che 1 più interessati a? _evitar~~.e c~oè_ i _pro– letari (e per essi 1 partiti social1st1 re– s:ponsabili) Yi abbiano riflettuto con piena con'sapevolezza. L'inesp_licabile inel'zia del socialismo ~u~_opeodt fronte alla cr~i della. democrazia. se può ren– dere gongolanLi sia faseisli che co– munisti ~on pu? ~1011preoccupar~ as– sai tutti i marxisti che non sognino a occhi aperli. Non è il caso di es~mina:~ qui se ì liberali autentici siano 1_nves!il1 con maggiore consapevolezza dei soc1?-.– listi della gravità. del ~roblem_a. I pn~ interessali a risolverlo, ripeto, siamo 1101 socialisli e su di noi ricadono logica– xnen!e le responsabilità maggiori. Intanto è innegabile che la maggio,~ parte del socialismo ~ur:opeo si trova d1 fronte alla democrazm m una sconcer– tante perplessità di giudizio e in una certa ambiguità d'atteggiamento: Tra le val'ie correnti socialiste quella di gran Junga prevalente consider~ la. dem_ocr<!-– zia come un meno peggio provv1sor10 utile solo tatticamente e trausìloriamcn– te L'accettazione della democrazia vien q 1 ~asi considerai~ c~m? umi re~ora n~– cessaria, per ragwm ù_opp_orlu1:1tàpoli– tica, alla rigorosa a~pl1ca~JOn~ rntegrale del marxismo che s1 reahzzcra nel p:is– fiaggio a11a società_ socialista allraverso nna prov\•isoria dittatura del proleta– riato. E' bensl vero che questa 'n vacancc de légalité " viene relegala_ nel remoto av\"enire, di modo che teoncam?nte lo esercizio attuale della. democrazia non Oovrebbe esserne alterato, ma non è inen vero Che una. Qcmocraz;ia. concepita in tal modo e su cui grava una sia. pur lontana o fatale condanna, viene ad es– sere priva di quella inleri~re or~an~cilà che sola potrebbe garantirne 11 nlale sviluppo. Questo atleggiamenlo dei socialisti è Ja .conseguenza di !-I" e:rrato o~todosso doltrjnarismo marxista m confl1tto con una saggia valutazio_ne politica della s_i– tuazione. In omaggio a questa. saggia valutazione politica i socialisti sentono il valore della democrazia che, al pro– Jefariato; sempre numericamente in– grossantesi, ofJre l'app~rlo_ ~i un~ s~c_o: lare tra.dizione di valori ehc1 e g1ur1d1c1 nel mo.mento in cui la borghesia_ - che si vede spodestata altra.verso gli o~ga– nismi politici da essa stessa creah _ , ce!'ca di aUirarlo sul terreno della vio– lenza dove avrebbe maggiori probabi– lifà di batlerlo. La conciliazione socialisla-de_mocrali– ca naturalmente non risolve m modo autqma.tico il connitlo delle classi e tanto meno elimina del tutto le even– tualiti di un cozzo violento tra prolela– rialo e borghesia, reazioflaria, sempre pronta a valersi di qualsiasi arma .con– tro !'avversario ; però opPra un smgo– Jare spostamento di posizioni a favore del primo e a svantaggio della seconda nel seusQ che traveste di signincato !ra– Jizionahnente legalitario le rivendi~- di°zi~n~~::~1e e ~~:rst,osi~~ifi~a~o~:; dei reazionari. La lotta di classe non solo permaue, 111ale condizi~ni d~I suo S\.iluppo migliorauù Mll'atlo lll cm e~sa vede la lr11.sfor-mazionc>del soyveJ_'~I\'~ di ieli iu legalitario e del_ legahtar!o d1 ieri in S..>vver~i\"O. Inoltre d senso d, lot– to e di difesa. "del proletariato, Cilf' in un primo stadio può solo ricavar~ ~orza e uuità dal 'oonceUo di classe,s, ~ntcgr_a altra verso l'ap1!01·!0~clic_~ecolar1 tr~di– ;fioni democratiche d, cut 11proletari-alo diviene ad un tempo il legitlim~ Prede é il natm·ale difcn;;ol'C. Jn conn1tto coH queste eonsiderazio1!i, che i.la .:;olc do– vrcbbet'o valere a dimostrare_ la 1H'Ces– silA di una franca ,i,ccettaz10nc della 'democrazia, si erge come ho eletto il dottrinarismo pseudo marxista secondo cui la loUa di classe non può adeguarsi che tatticamente e transitoriamente 31\a pre.tica. della democrazia.. E' chiaro eh~ queste e altre consimili riserve mentali determinano una contraddizione tra lo atteggiamenlo pralico e quello teorico delle forze socialiste, mentre da un lato svuotano ùi contenuto il significato del– l'accettazione democratica dall'aHro de– gradando la democrazia al livello di un puro especliènle transitorio ne offuscano il significato permanente e universale da cui soltanto essa ripete ogni sua ef– ficienza morale e storica. Risulta quindi tra democrazin e socialismo uno sterile connubio là dove una integrazione schietta e sincera trn le due forze si im– porrebbe per fal'e argine a quelle sover– chianti della reazione. La crisi della de– mocrazia moderna insidiala.dalle destre conscie dell'efficacia. di essa come por– talricc dei nuovi ,,aJori sociali, si aggira intorno a questo equivoco e a questa contraddizione. Mcnlre la borghesia reazionaria volta le spalle alla democrazia per rifugiarsi in una estrema difesa sul terreno della violenza, il p!'Olelariato, per un fatale errore di mimelismo 1 l'abbandona essa pure, oppure debolmente e senza con– vinzione la presidia p1•oprio quando solo sugli spalh di essa potrebbe appre– starsi alla lolla anche violenta nelle con– dizioni migliori. L'av:,.,enire della: democrazia insidiala 'dalla reazione è in gl'an parte legato al grado di consapevolezza cui Ie masse socialiste che ne formano il nerbo per– verranno nei S\IOiconfronti. Dalla crisi odierna che travaglia tutta l'Europa deve .uscire per virtù df'i pa·r- 11 giomo in eui alla pm·ola nuova che la reazione pronuncia por bocca del fa– scismo l'Europa -civile poll·b. opporre la parola nuoviss'ima dollu. rinnovala de– mocrazia l'ltnlia fascista polr-ù. es.sere legittimamente considerata. come Marx considera\,a la sua Germania alla vigi– lia del i8/i8 : _come un paese al disotto della storia. E un nuovo i848 sarà prossimo. SPERTIA. UN BELLO SPIRITO... Un ~aie L11i9i Villani, agt'.'7ltedel (a,sci– smo, a Londra, ha cred1tto Oi con/11,tarc iul Times ima sel'ie di articoli. del .sito corrispondente romano sitllo stato delle cose in Italia. Per dare un'idea "della logica, 'del b1ion se11.so.del.fa veridicit(L di questo (IJ 'lle.se del fascismo, cogtiarrio soliamo q1tcsto /rallo ... <li spii-ilo: . "Parlando delle dcporlazioni, il vostro corrispondente .sembra che ignori il fatto che al confino sono assegnati anche coloro che si dedicano alla tratta· delle bianche, gli usurai e i padroni di casn che chie– dono pigioni alLissime "· Esattissimo! E voteva agaiungcre che alle isole dei deportali ci. sono anche i vecchi ladri ed asMssini, gargagnan e pe– derasti, dopo che_ ha11noscontato la yalcra. Secon,lo l'Osservatore Romano e la stam– ~a fascista - dal Corriere della Sera al l;~~e~!s-;;;/::l~ 0 at~ ! acri:;:Jti ,tfkl ~:1:~~i~~; sovversiva che s'è falla. stil loro 11omc.lm – poslo1·i ! Se il proletariato avesse taciuto i due iJa,liwii sal'cbbcro slali assassinai-i qualche anno prima. Il vroblema renano 11 So nel prossimo gennaio la Francia ci dices,;c: noi sgomberiamo la zona re- 11nna,un tale gesto· avrebbe le più liete l"ipcrcussioni nei rappol'Li fra i nostri pae– si». Questo l'augurio del pre!idente del Reichstag Loebe. uel discorso pronuncialo al Congresso d~lla Unione Inlcrparlamen– larc. Contro queslo augurio si è però e!e– vnto uno dei dr>legatifrancesi, il senatore de Jouvencl, so.slencndo la lesi che l'occu- ~:if~~\~-1~1~~•~-a~:f~l~~~~~a se;;ei~c~~a~i una nggressiono tedesca. E Locarno allora ? Oh Locarno! Quanle speranze, qu_anto illusioni, cd - ahimè! - quante d1S1llu– sioni ! L'opera di Locarno si può paragonare j~'oJi;;~ 0 ~e1~ 1 ~:i~g~1k i~/f~~j!trg 0 ~\~citiìi freddo ed il vento nella sua dimora cam– peslre di Cocherel. 1, n.esisLerà? », gli ha chiesto un giornalista. "Io faccio il possi– bile ,perchè resista e cresca robusLo. Non mi nascondo che ha molti nemici. La sta– giono è così inclemente ... ». Locarno, cioè la pace Slll Reno io.san– guinalo, ha nemici forse più temibili che non abbia nella stagione inclement.e l'olivo custodito dal ministro degli esteri fran– cese. I nemici son d.uppertutto: in Francia ed in Ge1·mania; nei due Governi. fra i gior– nalisti, fra i ,potenti magnati del Dio oro, fin rra i popoli, che una propaganda in– fame scaglia gli uni contro g!i aHTi. La tesi del senatore .deJouvenel è quel- lo. Che l'oocupazìono r-..., ~~l~a ;~Òa ~!~~~~.~ ~ R~i~t1 ~:~ \;~1t~ti f~~~iiè si~~~tr::~!~~ ~~]~~~i~i iia della Francia contro un':iggres- LA QUESTIONE DEI DEBITJ- :i~:~~~ 1 ;;; 0 1Y;, MARIN Percbè fra sette od U mtnt&tro Discutere, si; OR~ ~~est~~l~e(':~flaqi~t~~·tf~~r ii ~~i= slo), non c1,?rtocon la pretesa di presen– tarla bell'e risolta, ma col preci.so propo– sito <li provocarne _una risoluzione pra- ~t0U~t~uJ!}ki s8!~~1n·fr~~~~ 1 e~ei~!' t l'~~= gano <lell'a.:io11e antifascis,la al quale oggi più che mai noi yogliamo assere e riaffer– marci solidali e disciplinati. La mia _proposi~ non ha ~uscit.at '? fin o~~I;;n~h~i~a S~fl~~~t;-s~i'~u;:r ~~';;~~f;~ il modo di attuarla. ?ifa, frattanto, un grup .. po di deputati dell'opposizione, arbitra– i-iament-e privati delle faro funzioni, ha' indirizzato alla Conferen:a foterparla.men– ta,·e un documento (accollo con consensi entusiastici da tutti çli antifascisti, quindi. suppongo, anoho dai nostri compagni ed amici del Comitato. della Concentrazione), un documento, che contiene la giustifica– zione politica e giuridica la •Riùcompleta e irrefutabile della mia tesi. ma per agire! guardia cle:ll'avvenire dei nostri sle.ssi figli. Io mi Tendo conto della possibilità cli accumulare ancora elemen~i dimostrativi della mia tesi; ma' mi sembra di averne detto più che abbastanz.:i. steEJi~ec1!~e}!i;~~c~~~fc~~J:1~ti~f ii;1~ 1 :: gni ed agli amici del Comitato della Con– ce,ttra:ionc : - Io domando che il Comita·to esamini e disc.uta la, mia 'Proposta e concreti la forma della realizzazione di essa. Rico– nosco al Comitato il compito di slnbìlire la forma la megJio conveniente e la.scelta del momento opportuno, della -sede con– veniente. Ma mi permetto di considerare come un dovere perentorio per noi tutti - e in primo luogo per il Comitato 'della Concentra.ione - il realjzzare al più pre– sto e cqn I~ ,più a-rande efficacia_ la pro– posta ormai sufficientemente mot.1vata. lo domando al Co_milato di giusificare con una iniziativa, su questo argomento, la sua funzione di ((organo di azione "· - dico : di aziono - dell'antifasoismo. FRANCESCO CICCOTII. Infatti, in quell'indirizzo si •dà fa prova di due fatti : L Che l'attuale Camera dei Deputai i, in Italia, ha origini e funzioni incostituzionali ed iucapnci!à assolute g ~~~d~~~~~ e...~~i1~. t tgc' ~'%' J.~,.~i'.i TRADITORI, SPiEC!LlOOillTORI esolusione della minoranza. parlamentare, ~ft1tr~e1:.Jtf~a1: s/i!ti1uìz~~~:ad~t 1i~~1~= Un'importante deciaione del C. C. monto jJaliano, toglie alle sue d-eliberazioni della Concentrazione gf1~i i~~!~~rtiri/~fi~~~~13ai~~:o~~f~~~e~~= Il Comitato Centrale richiama l'atten- le sue funzioni rappresentative. zione degli aderenti :-il!a.Concentrazione l'\e deriva, evidentem.ente, che il po_pol? e cli tutti gli antifascisti sul danno che re– italiano non ·hp. alcuna tngerenza e, quindi, cano alla ca\isa. comune -le accuse di tra- ;1~~J1~ fi{i6R~ri~~jl 1 ~ngg~i~~~~' ~~,!~~~l! f~~e~~? c~n11os~!~~~~~\~~rl~; .f.~11~/i~t il controllo parlamenlare è tota:lmcnte e iJilantc. arbilralriamente soppresso, menlre rima- Queste aoouse - sebbene quasi sempre ~gsi~u;iN~fi~ Slatit~.c~~li~ap~~n~~~ ~:~ ~c~~~~;f md:~i =~~s~f 0 f~~i~e~l~ dizione aJla validità. di tali alti e inizia- accolte daJia .ma-ssa, rasa sospettosa. dalle Uve del poverno l'approvazione del Par- numerose e inattese defezioni registrate lamcnio, nelle forme costituzionali con- in questi ultimi anni, determinando J.m suete. _t_urbamen!o che agisce come J.m veleno. Se io insisto sul lato giuriclico-costit.u- Il O. C. fa notare ohe la metodica. fre- :,;ionaledella questione è per mostrare che qu!?Ozaoon cui que,E:l.o accuse sono fo1·mu– la mia lesi (dichiarazione pubblica, oi ere- - late e l'asLul,a preparazione con cui ven– ditori del rcaime (ascisla, di non ricono- gotto messe in 1eircolazione, autorizza a scimento dei debiti conli·atli da ques·10 re- supporre i'esistcnza d'una vera e propria ~~7:c(ii èaE~!~~7t~b~l;liinmRr!f;~~i;;\ 1 .es~~= ~~~f~~z!~~/~tz~slaiofaar~at~g~1' J:~i= sibili alle espressioni formali e rituali bilità. d'atione seminando il discredito con– de! diritto inlernazionale. )fa è chiaro che tro tutti i nemici che il regime non ha l~~i.t!~~~1~1~ 0 eg1tt; 1 ;:~ sgitiu~~,fJ~ra~ S~ty~?~trrf1~~1 d~Tf.':n\tr!s~-~~:~n~~: morali della mia lesi, su quelli obiettiva- livi di reoiproca diffidenza e di rancore mente giuridici. Io credo, insomma, che fratri'cida. , la rappresci:it;:mza con:ipet~nlc.e a~t.orevo!o In ogni caso è b"-n cerlo che a "questo delle opposwoni ant1fasc1ste - li Conu ... risultato giungono - anche se non se lo lato deUa Concentrazione - debba faro il prefiggono consapevolmente - coloro ohe, posto dovuto, nel documento che le do- per qualsiasi mo!,ivo creano, ripetono o mtiodo, i!llc mottv~ziClnigiuridiche del ri- accetlano seiua controllo accusi? la cui pudio dei debili con!,ratCi all'estero sotto gravità dovrebbe invece i~porre ad ogou– ,1 regime fascisla, senza tuttavia dare n no che abbia senso di responsabilità. il questo documento il carattere di una coni- più rigoroso esame e la giusta esigenza di parsa conclusionale. Esso dovrebbe vibrare prove convincenti. ~:~~ ~ 11 ,~ui>,!}f~~;~e l~~;~~ 1 ;!~tecia' 0 n~!f~; Il C. C. rit.ieue perlanto di provvedere « messa in mora ,1 con argomenti come ì!~~i~t~i:~~i1~~~ tee; ~i;t~1n1~o~~~t"i questi : alla Concentrazione il dovel'e morale di non reUa!~J~ 0 fil'C:~;f1~edi~~~~~~~n~~ 0 ri~~r,:~ ~~~C:it~~ ~~?o~1~~7i,r~ge~1\:;c1~d~ndt~ 1 f~= nel flnanziamenlo di una t.irannide san- nore di qualsiasi anl,ifascista, senza ohie– guinaria e di una impresa di assidua per- derne tosto all'accusatore ia prova e sopra turbazione della pace europea. tutto senza esigere che ne assuma la pre– Gli americani, mentre asseriscono di e!'- oisa responsabilità, fuori d'ogni vaga for– sere intransigenti nella riscossione dei loro mulazione di sospetto, che è il solito para– crediti di guerra verso taluni Stati, per_- vento della perfida diffamazione impunita– chè questi aumentano i propri armamenti, ria. rinunziano a simili scrupoli nel provve- Il c. c. fa pure obbligo morale ad ogni dere danaro al regime fascisla, che ha no- aderente alla Concenlrazione di portare a toriamente due bilanci dì guerra: uno sua conoscenza _tulle io prove cd anche gli palese e l'altro trnccalo con la gestione indi:i:t seri che possono cosi ìluire un ele– " rl\·anzì di eserrizio "· mento positivo d'accusa o di le~iLLimoso- li danaro prestalo al regim~ fatci:;Ja ç spelta contro qualsiasi ant ffasc,sta. : 0 dft 1 ;:~~off~}:1t?t~fi~ 1 : 3 ~1~~1te'\r~ 1 ~~\~\:eemtil1i co~t/ie ~-e~ni::\;gnj~~ ~r{!gii~r: 1 ~~~ d~pendenti tiranne)h Jellc pr?vincie, me- cura e discrf?zione quelle di cui si faranno dif!nti;i il monop6ho loro n'-s1curalo - o noti i res:ponsa:.bili, sotloj)onendole a\l'ulle– $\'incolalo da ngni conlrollo - degli ap- riore e definitivo giudizio di una Commis– palti, fornill1re, ccc. sione non apperrn riscontrasse nelle de- Inline la 1:Mid1?l1amministrazione fa- nunzio stessP. qualche fondatezza. scista dé1 no,;l1•ùPne.s,,- i:onsistenle nella A! C. C. potranno dcorrcre infine tulti ro:tlversa1ionc ~istcmat i,..ae nelJIJ""perpero gli aderenti alla Conccntr.:izionc oho si ri– (per_.il prcMi(Jfo !) Jl'I rlanurn pubhl1co, terranno offesi per accuse più o meno /ascierà f'Hal1a io 11na situazione ccono- esplicite ledenti g!'avcmente 11loro onore mica e finanziaria cosi ::.pannto'la, che d':-inlifR3cisti, richiedendo il giudizio della J"opera di restaurar.ione ne rii:::~ltoràeslre- Commissione sia nei propri riguim.li che marnenle clirflcile e co~losa. E<J:>n diffìcil- nei Tiguardi dei pl'e!'\unLicalunniatori. ~~;r'td:::l~~f .. :~1t?ra7:ad~~;_o~~~i~:/l ~~= la T~~1?:;:i~,~~~ 0 d!\:dè1.cll_\~1~r~tì~~~~\~t; ~~im~~Le 611 i 1 ~ 1 :~b~-~ d~i!1: 1 ·~~j~~ 1 /;~~:/ 0 c~~= ~~fi[o,p~~~~tJ>~~:~~~~ ~~\1•~~~~~1~ 1:Ji1';~leC;1~: sorteria dominante. centrar.ioni' ~e l'accusatore o l'a1•c11~it19 O io mi illudo, o è Jien fondala questa non vi appitrtenPssrro. mia sensaliOoo: : .-!11} ht quP.stion~ d:-i me Il C. C. spera che ognuno apprez1.erà sollevala è una del!<' p?ù i-ilesnnti, e <lei/~ equamente il concetto d:.1cui è .:;lat:.i. del– maggiore risonanza. l'ra le allre chi' no, tala la !'\U<l deli!>e1·tizionc; ('~.a 110n 'in– poa<iiau10-pu~re d.i?anzi al!·opinionc mo~- 1rnde diminuire il diritto d1c h:.i.ogni par- 1.lialeconli-o 11regmie fascista. Il quale,_10 lilo o gt'uppo di prominziar.~i sulla con– riteugo. potrà. esserne fieramente colp1to. dollà wAilic11 1léi ,moi adt-1·cnri: ma mit·a lo rtoluamo anche !"attenzione degli an- sol1.inlo ,1 di1i111,..teli• questioni 11101al1 !ifo•oLStisu q11r;,,to allro asp,..Ltodelia mia, ChP_11;,;u_,udano 11cornplc~-.o,df'!mo~11ne111o tf';d: - Xciiril'.lbinmo il do,·e1·r tli inflrm.irr nnl1f:H·1s!a,_ tul<'lantlolo_co~1,tali,· 10~1H·r~r• /:i •.·aliclilà 1.lf '/Je ipot~ch~, che_il ~cgimr _fa-: I ,1t;1li-a~!ilor·(e rll-llc__--.1>11•_, cor.w• d,'.l_ l o.pl' ra 1'Cistava corn;cntendo a1 cred1ton slramer1 deleti::r1adei calunni,1ton clu: f~11z1111u1110, sulle risorse dell'Italia, per salvaguardare c?nsciamen!c o_no, ~il agenti J1 pro,oça– gli ·fnleres.~i delle ~~aerazioni sopTavve- ";l00/3 ~ d1 d1:s?lv1men10 1 nell'csclus1vo nient1, co~1 come noi ag1remmo a ::-alva- mler~e del fascismo. otto anni la zona anfflOcarmsta. renana dovrà pur essere evacuata e giacohè non è certament~ d'oggi la pos– sibilità di una minaccia tedesca contro la Francia e per la revisione delle fron– tiere del 191!), co~1 il ragionamen_to dei francesi che ragionano come :\farm do– vrebbe avere questa conclusione : che la oooupazione della zona renana ha da essere definitiva. InfalLi se essi hanno ragione il giorno 'in cui •la Francia dovrà sgombel'are le zone che occupa, si ha da ritenere che la Francia sia .esposta alla invasione tedesca. Se così fosse noi non vivremmo oggi che la vigilia di una nuova guerra. Bisogna quindi ohe non sia. Locarno era la promessa di una solida– rietà franco-tedesca, di una solidarietà europea jn cui è la sola efflcace azione J?C~ la pace di cut possono. essere capaci 1 Governi. Il paLlo elaborato eia Briand, da Slre– scmann, da Cham– berlain a Locarno doveva avere le sue basi nella collabora– zione dei due po– poli ohe deposero le nrmi dieci anni or sono e che non sono oggi _divisi da nes– suna ~çr~a questio– ne d·ordine nàzio– nale, •· 1 to?~~;~r~~fi5~ 0 o~~~ ogni umnna cosa, ma suscettibile dei 1':a======i più ampi sviluppi. STRESE~!J\NN si sono <1.ppuntat,ii rancori e gli odi dei risp!)lLivi-nazio– nalismi, fa.scismi j3 imperialismi. Nulla è stato trascurato perchè l'ardua opera dei pionieri di Locarno non fosse portala a termine. Ed il risultato è questo : che ratmosfcra di fiducia che si era stabi– lita un anuo fa, tendo ad appesantirsi. Le discussioni di questo ultime setti– mane fra il Quai (l'Orsay ed il Foreig1i ?Jiei{tfvtdr~tfe~W~n drt!1 ,~aiÌ~d~~o~~~a°~~~ prova; talune recenti manifestazioni dei circoli dirigenLi tedeschi offrono un'allra prova.; lo si esso incidente franco-.t.odesco che ha dominai i i lavori della Conferenza Interparlamentare indica quant.o gli spi– .riti siano turbali. Ma c'è per for- tun, un sempre più polente movimcnlo ~~ofi~,i~; Paub:~~~~ i - che vigila perchè la ~ f~~h~o~ ~~}g:u;~~= J~) tro i singo.li fasci- rzr_- smi, l'uno contro ( I ' l 'alt.ro armati. Nella misura in f cui queslo movi- mento si rafforza. ò , \ la garanzia della , ,-;; pace, I I problemi di po- \ ~~~c;io6s}6~a n~~c~~; \ sufflcicntemenle la CHAMBERLAIN opinione pubblica. Si pensa dai più che .'li _ . _ _ _ !~riuipgiiaYfsit'Y::~o~~raat1ise~~1!\t 11 p:~ litica. Bisogna reagire coniro questa Lendenza iJ~~~gl~s°se~~llfc~Ii~~~~, e~i~;~esiaÙ~~f~ !~ :;lruse. Alle sue direttive l'opinione pub– blica de,·e gelosamente interessarsi, non solo perchè la politica eslera comanda alla polil1ca interna, ma perchò essa. comanda lulla la vita, naziom1!e cd internazionale. Per fascistizzare la critica letteraria Leggiamo in un giornale francese: '(Sembra che in Italia un gruppo di scrit- ;~\~rf~~!\~~1~1\~i~~~~0ch~~d~~~i11~~:~ n~ocJt (Jlcaziooo (?) della critica letteraria. Essa dovrebbe, secondo questo gruppo, essere : 1r:~~!~~fcg Nt\'~~g~~,~~~~aitr 0 ;Jbcb~fc~\:ibtlt1r~ qunnto si pubblica in Italia, con critici p1·oprl, ma secondo i suggcriment,i r~i un unico direltoJ'e e al solo scopo <li mvo– gli:ll'e la genie a JeggC'l'C e a comprare i libri usciti." :o\vremodunque anche il dirctto1·e della criticll le!terar-ia '! R n chi a.ff !drrà il dncr - <ialo chr lui non ha mai a\"Uloil tempo Ji leµ-g<>r(• nean– che la.critica <li Benedetto C,·oeP- il ron– dero,;o e poderoso incarico ? P1•r ,,, itnrc IOLiefralricidr !ra .,c!'i1lori fa~,·bli. nccort·rrìt eh'cgli esca ,tal cau1110 tlr•µ-]j ~CJ"iltoJ·i. l ·11 cstnHH'o ::.t1r;1 più imp:.1·1.ialr. X;iluralmenle, ùov1'à t·~~crccamii:ia nera di indubbia fede e feùcllà. Per vcd~r ùi calmarlo; non polrchùc metJ.~PfliFarinacci ? TRIBUNA LIBERA CHE COSA VOGLIAMO? L'invito cli Gaetano Salvemini a di- fi~~~1!"Jcn~r1~\·~~~\,~~f~n:: ;-~yi~i;ro~~ della. inassima e più progressivo. con– ccntra.zione di forze per l'abbattimento del regime dell'assassini~ e della: ne– gazione di Dio eretta a s1slema d1 go– verno in llalia, non è stato fino ad ora raccolto come dovl'ebbe. Mi si permetta di esporre brevemente come io conce– pisco la soluzione del problema. Anzitutto non vedo perchè, come ad esempio, per volere il libero scambio, è possibile che .uniscano .Je IOJ:o_fo!ze monarchici e repubblicam, soc1a!Jsh e individualisti, credcnt.i ed atei, così per abbattere il fascismo non 'debbano poter unire le loro forze quanti hanno in co– mune un concetto concreto del fìne da conseguire. A mio modo di vedere il fine da conseguire è la libertà, egua_le e sicura per tutti ; se siamo d'accordo lll un concetto comune della libertà, non v'è nessuna ragione perchè per conse– guire questo fine, al più presto e 'col mi- 1\imo sforzo, non si debba usare come strumento, se si può e si presta, anche il meccanismo dell'istituto monarchico e nòn occorre dire che usarlo come stru– mento vuol dire esserne padroni e non servi ; vuol clil'e essere in grado, come lo fu il popolo inglese nel i688 di de– terminare per, mezzo di legge ciò che il monarca deve e non deve fare se vuol occupare il trono ; vllol dire essere re– pubblicani nel senso che la monarchia è solo possibile corno organo della liber– tà. popolare, come .uno strumento che, a date condizioni, può 1 meglio di altri, consentire a questa la sua pacifica e libera esplicazione. Ciò posto, veniamo alla: Ubertà. 11.i sembra che, per dirla in povere parole, qucsla possa definirsi come la capaci1à, lasciata a. ciascuno di esplicare le s_ue attitudini, di guadagnarsi da. vivere, di vaJersi delle s_ueopportunità .come me- e criminale dispotismo nazionaiil!-scista. e sono, sia pure a. torlo, tra!Lenut1_ cla.lla stacc(l.fsene, a.ttivamonl,e rcagcndo-v,, solo dalla. t.ema che i successori di esso sa– ranno fascis1i rossi invece che neri, gen1o che non ha. nulla imparato. Tre cose occorre che si sappiano al più presto in Ita.lia e fuori : . I. Che per l'indomani noi non abbiamo .un programma. cli mere sterili vende~-re. ma. di eguale libertà per tutl-i, garanht~ dalla sovranità. della legge, Jiberamcnt.~ ristabilita, rivedul..a e formulata. e tr!~f~ri:u;:~d~n cfir~1rtfai~~;i~! lare, tulli coloro che si saranno r.esi; con voti o con atti, corresponsabili del sovvertimento delle istituzioni iSlitu:zfo., nali e parlamentari e di atti di violenza, aggressione, omicidio e indebita app,o-. priazìone (a fin.e_ nas:ionalc) contro iam-– sone, istituti, eçc. 1 dovranno essere un-1 mediatamente arrestati e giudicati, ~ }~;3~is~r~~I ~:~~ib~~t 0 ~ili~~i ~et meno secondo la legge marziale. III. Che tutti i presl,iti contraUi a.I Governo fascista dovranno essere og– getto di speci&le riconsiderazione 48 parie del prin10 Parlamento italiano li– beramente eletto, che, ovviamenl-e, sarà una vera e propria Costituente, ohe do– vrà non solo a.brogat·e tutla la legi"sla.– zione fascis"4- di oaratlere direttamente politico, ma 'ancora la.rgamonte rivedere e sostituire Lutto il resto o rilorn-a.ndo al pa~t~e~-E:~. 0 c~e~~;n;f:t!:lo 0 ~ma. di questo genere sia la più atta. ad unire quanti vogliono, anzitutto e sopratotto., la libertà concreta invece che questa o w~~!~~~o~::~a. etto:!~\~!:-: ponservatrici e sanamente e fattivamentt progressiste. Che ne pensi, paro Salve. mini? ANGELOCRESPL fi1~Ìsclf~~ ~ft~~!t~ ~~/::tdi~~~s:l~~~ LETTERATURA FASCISTA in comizi, in associazioni, in assemblee. professionali, jn enti locali e c.ulturali, nel Parl~mento e sulla. stampa; e 'che la libertà così concepita non può essere garantita: - sia in monarchia che in repubblica: - che dalla sovranità della legge. Più irnP.ortante che la questione della forma. di governo è ~ucsta del co– me assicµrare la sovranita della legge, di fronte non solo ai singoli cittadini, !llle associazioni e agli enti. locali, ma allo stesso Stato. Occorre che nell'Italia di domani sia reso almeno di gran lunga più difficile che non sia stato fino a ieri a qualsiasi Governo .e Parlamento di alterare e sopprimere la Costituzione, specie per quel che si riferisce ai diritti fondamentali della libertà individuale, della )ibertà di stampa, di assoc\nzio~e 1 di riunione, di voto. E questo !mpltca parecchie cose ; a) che, ad esempio, ogn_i p~oposla 'di modiflcazione della. Costtluz1one non possa diventar legge se non dopo esser stata approvata da t.re legistl.aLt)re, ~cl corso di non meno d1 otto o d1ec1anni ; b) che i ministri, i capi dipart_imento e i funzionari (prefetti, que:1tor1, ecc,) ch'e" danno ordini arbitrariamente re-' strittivi della. libertà di cui sopra, possa– no essere chiamati a~rispondere di quesO arbitri od "abusi non solo politicamente innanzi al Parlamento, ma anc.he in– nanzi a: tribunali ordin·ari, 'dalle parti lese e possano ·esser:e penalmente l\ .ci– vilmente puniti ; e) che i fyfini~t-rie lo ste~so. Sov_ra1_10, ;~n1~i~l~l~;~~t,~gs(if~~f~~~\id~i~~~ v~t chiarati decaduti dalle loro funzioni.; O:) che· le funzioni elci Consigli locali (comunali e regionali) una volta definite per legge dal Parlamento centrale, non possano subire inler!erenZa da parte del Governo centrale, che per far rispettare violazioni di legge constatate dn rrri– bunali ; e, del pari, che gli. enti locali §?:t:,nc 0 on1Ft: 1 ltrJ!ill~grtri:~ i~~~~Zn~~ 'Clelle loro autonomie ; e) lo stesso dicasi circa le autonomie degli cnf.i culturali (Univorsitò., Acca– OeRlie, Scuole Privale) e professionali ; f) in modo analogo le popolazioni cli razza e lingua non ilaliana siano per legge garanlile nella piena ~iberlà d~ parlare la lingua che preferiscono, d1 stampare nella lingua che credono, di amministrare le loro regioni come cre– dono, godendo in- pieno degli stessi diritti di t.ulti gli aHri regnicoli o cittadini ; e in caso di impossibilità ad avere rime– dio legale, debbono aver diritto ad ap– pellarsi agli arlicoli e agli istituti della. Lega "delle Nazioni concernenti i diritti delle minoranze nazionali ; 'y) tutto questo implica che sia Con 'di– ligenza. studiato e risolto il problema di 'rendere la. magistratura indipendente il più possibile dal potere esecutivo, si che, ad esempio, un' giudico non possa essere rimosso che diefro voto unanime dei rami del Parlamento e della rappre– sentanza nazionale degli avvocati e dei giuristi. A mio modo cli vedere noi rius'ciremo 18nlo più presto nel nostro intento cen– trale quanto più saremo capaci di pro– porre per l'Italia. di domani un pro– gramma di revisione, che meuo divida e più unisca ciltadini d'ogni fede, classe o partilo. Siccome, specie in Italia, cc ne sono ancora molti che pensano che l'istituto rnona1·chico sia tullavia utiliz– zabile, occorre operare in modo da la– sciare ad esso la piena e ovvia respon– sabilità di deludere coloro che in esso ancor credono. I mutamenti più duraturi sono quelli c~c si compiono col massimo consenso di forze divergenti, quelli cioè che su cli ogni questione Mescono nel unire il massimo numero di conser– vatori sul scrio (che cioè non obbietlano :Antonio Beltramelli, roman– :.iere del fauiamo • Un ro– maazo di Gaaparotto • Balbo scrive prelazioni 1 Lamcnt.avamo - oli, un lamento per modo d.i dirè I - la mancanu di una qmrl– siasi letterat.ura fascista, di uno scrittore fasci'Stn, di un poela fascista ... Ed eoco, pront.a, con fascislioa pl'on.. lezza, la stampa fascista ci cQmtmica: il letLeratp, il romanziere c'è. Uno, due... e tre ! · L'annunoio ce Io dà. sul Corriere della Sera, Orio Vergani. (Una volta c'erano i figli di papà ; adesso ci sono anche i fra .. telli di sorella ...). Questo genio è nè più nè meno che· Antonio Beltramelli, roma– gnolo. (Ab, questa Romagna. I...) .E il ro- ~~zid~sghaid~:o ~ot1sti~/ 1 dfif:O~l~o~f Ii Pas10 dell'Ignota sarebbe il --romanzo storico del fascjsmo. Cosl almeno ci dfoe la, critica fascista. . .. Si tnU.a Oi unà stucchevole istoria. elie ha per sfondo, già strtìttato da. deoine di _autori, le lotte agrarie in Romagna. Ma Jci strano è questo : che cli fascismo_, in questo romanzo, non si ,parla affatto, e che all'epoca iu cui avvennero i fatti narrati, Benito era ancora un demagogB senza fortuna. tMaAntonio Bellramelli - che Orio Ver.. gani ci dioe amante degli alberghi di lusso e della vita mondana, quasi come reazione a una giovinezza passata nel grigiore cli una v,ita provinciale - ha. trovato che que– sto romanzaooio, scritto forse anni fa, po– leva adattarsi commercialmente al mer- ~~~o~;:}i~~~~iei:1fci~fi1~~Ùr~~rfu~~i f ~fti i suoi ritratti ch'erano in fondo al ma– &azzino,o còme, quando piove, satt.an fuori 1venditori di anelli di gomma per gli om– brelli, cosl, in un periodo cos1 feroce– mente antiproletario e antisocialista eon1e l'attuale, in Italia, Anlonio Beltramelli ha. tirato (uori alcune sue insulsaggini con– tro ·le leghe rosse, i boicottaggi e gli scio– peri, e ie ba lanciate come ul(ime novità. di:a~c~f ii~ ~~!~~~~i~dc~•arJ~i ~~s~~= lini : e cosl si spiega come questa sopori .. flca istwia. dei confiit.ti agricoli romagnoli sia van~t.a addirittura come il romam::o storico <le! fascismo della prima ora. Ma, concludendo, il faso1smo c'entra. in tutto ciò solo per la speculazione hotte– gnia dell'autore. E so proprio il fasciamo vuol prendere quesLo romanzo come oosa sua, ebbene, s.e io prenda. . .. Abbiamo anche un :r;omanzo di Luigì ~~iarolto : SpaMJieri, storia milanese del Se l'autore sia il famoso Gasparotto, uo– mo politico di allegra. memoria, non siamo certi. E so anche ne fossimo certi, come potremmo includere od escludere il suo romanzo dalla letteratura fascista, quando non conosciamo le idee politiche attuali de! suo autore ? Due anni fa era fasci– sta, un anno fa era anU!ascisla : ohi lo sa che cosa sarà. adesso ? Ad ogni modo il romanzo parla di vi– cende, oomo nhhiamo dett.o, del 1848. E se fin d'allora si cantava, dicono, l'aria di Giovìtie.i:.;a applicandola a. una strofetta. saLirica int.orno alle sottane di moda a quei .tempi, neanche Ezio Maria Gray è arrivato a dire che i moti del '48 furono moti fascisti. - E allorn, dio buono, andiamo a vedere le Cl'Onachelett"erarie dei giornali italiani.1 Fiorisco 1 la Ielleratura eroica, essi di– cono, cosi come i tempi comportano. E' uscilo: Le Aquile, racconti di guerra aerea. di Guido Milanesi, con prefazione di Ttalo Balbo... Il quale così dice di un aviatore che cade, dopo di aver abbattuto un avversario: (< ••• il biondo messaggero ignoto che vien da! cielo a morire con l'aureola di un incendio compiuto ... ,1, Ci vuole dell'eroismo davvero a scri– vere cosl. A. ad alcun passo audace innanzi pur che !!DIZIONI ITALIAKf! DI COLTURA SOCIALE nulla vada perduto di ciò che ha valore NICOL-\ LENIN. - ~ P:islne St'eHe • (.-\ntoJorrln. nel passato) e il massimo n1,1mcro di ~: t&r:; 11 .. ~.~~~~~~~: ...~. 1 -~~~~---~~~-'-~: ...~.~.1 __1W, :,,..,. progi•essisti sul serio (che cioè non mar- • Album Lenin•- R3cco1Ul < i ro1ograne e <10 morDno a qualsiasi grado di lenlezzn e f~"~~j~'s-a~:,~•s~pe"riii8'"jicii:u·:··ii:···i3:··1r. F(i I,-. nel J)t·ocec!ere, pur che si proceda dav- collo(lul <1e1r11 ovont 11auan1 con llucar1n e vero). 11 '-enso po\ilìco Ù per ercel- :,:_c~:lJc~~~f~~·.s~IJ. 1··p·roiii~ii;r·;iè"iii,,""·ri\:Oii;i:1ti'tO 2 '➔ lenzR sen~o di sin lesi, i:::ensodel mns- 0 _ci51_~~1;ci/;~i'.$~1~ L~ on~;g~ 1 ::ziOiiè'"-ii.ali:;:-:i ~.~ ~imo <·omunr denominatore possibile in vive f' eomh,ute •• voiumettò 111 un ct"nllna!o ~~~t!l;~.1t~(:~~ 0 '~:{'~1~~)~~ 01 } -e 0 ~i l~~~-~;'i~~!~ J~~~~~:z~~t~1~[:~t 1 h~: 1~:t ~;ri:1 1 {,t m: ~forzo(' il lll,1,-.,irno sacrificio dPllc 110- Ha ,r..nt,101111. rr.ic1e ,1~1 al\cllrnr1,10 1\ei-:-ll ~ke pi-rdil(•_zio1_1i Jll'I' ~lar·c?1·r dal_ F'1~•1 i- ' ;.. ~.:ii" 1 ,: ';'i'i'r,~~~r'.:/ ;te~ll•r:r '~\\ 1 c 1 :. 111 i~ 1 \,:~ 1 ~m~ q~i:111.11,, ~'.a pw·. _lui-di, ('IHll_l !l_c1:1 lt!'. :·:::~~;:~~:;t,1 1 ~~~c!a"1/i'1;r··(ì6jÌ'O;;ti"'"ài"·~riii;;,1 F~~ i·~ '." (.,qrn t_ '. l)C J,1 lil.>0_1 tu,. Con luUr .' ~u01 1 or;r,mJu.u.1u111 opeu1e, sconti 1>e1• or<Hnn1.Jou1 st, l1111:gab_1h 11H:oov~n_1cnt1, ne l ~a.cl! gr[•.u 11e1~\~f~1za~?-c i~ D~t1..u D'BJ)ITIOX5 m 1•aubour. lunea d1 meno e d1 meno gravi del pazzo S1nenls . PARISCIO) - CMquePostai OiJ·H~ ~

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