La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 42 - 22 ottobre 1961

Pag. 2 TA FIF.RA TFTTFR,\Rl,\ Domenica 22 ottohre 1961 ~ VERBA VOLANT Lor. Pis., Rieti: Signorina, non s'arrabbi. J\ti son tanto arrabbiato io e non ho 01- tenuto nulla. Anzi, che peg– gio che è stato ... Non sì mi– suri ai poeti che non le piac– ciono. c~rchi quelli che le piacciono, e poi scri\•a quel che le pare. « In me,. è buo– na, almeno ha cose buone, per quel che ,,aJc il mio giu– dizio. •Desiderio• mi e par– sa troppo gridata e troppo sincera, fino a riuscir fah,a nella resa. Inutile le spieghi che succede quasi sempre cosi: la verità non produce poesia. La vcdtà di un dolore non ha niente a che vedere con la poesia, con la sua ve– rità. Se ne scandalizzerà? Via i termini classici, scolastici, via. r-.•li mandi altro, su, e non pensi agli altri poeti. Dan. Past., PrMo: La « Bi– cicletta ipotecata• è un gio– co graziosissimo, che metto da parte per la tanto pro– messa e in \'ia di rcali7.za– zione Rubrica dei giovani C~J/;rYori~\~a1f.~~~ :~"s 1 ~~ sommersi dall'ovvio, dal pue– rile perfino. Si castighi, cer– chi sempre il meglio: lei ha la stoffa, non la bruci. Ma11.de Vine., Roma: Meno buone dell'altra volta, le sue poesie, tranne e Qual)do mi desto• che mi è piaciuta. Non annacqui la sua auten– ticità ripetendosi. Muti dire– zione, assaggi parecchi venti ... P. de P., Lntinn: Cara si– gnorina Paola, siamo agli ini– zi. Per ora niente da fare con la prosa, che sente della poe– sia; e poco da fare con la poesia, che sente della prosa. Veda di chiarirsi. E intanto, di crescere. Dosa ,\foba, Cl.: Non ci siamo, non ci siamo proprio. CARONTE I dialoghi di Maro tta (Continua da pagina 1) gHore, quando un secondo wrnitrente speaker di– chiarn insuperabili i meriti del formaggio C. e cosi. via fino ad almeno dìeci formaggi. E' una sorta di « Tu menti che io abbia mentito•, con reta1ivo «Tll, menti ch'io menta che ru abbia mentito>, dannosa, alla lunga. per l'intera cater,oria dei formaggi. Pro– ducessi latticini. o ml lras,netterebbcro lo stogcrn « Il groviera Marotta è il migliore dei formaggi di– chiarati migliori su. e11trambe te reti• o resci11dereì il contralto. D. - Lei che è un uomo intcWae11..1e, mi spieg,hi il successo senza fine di e Via col vento• ... '"v IA COL VENTO'' è lavoro di una donna: e le scrittrici o sono un fenomeno di esasperata :>essualità (ma in tal caso non valgono, sul piano artistico, un ecce forato). oppure, se effet- tivamente dimostrano di saperci fare. sono ma– schi sbagliati. Nei libri-femmina la poesia diventa canzonetta, l'eloquenza pettegolezzo, le ossa epidermide: ogni cosa tende fatalmente a risolversi come rapporto sessuale nelle sue maniere più esteriori e futili: date Bonaparte o Robespierre a scrittici che non siano maschi sbagliati cd esse ne ricaveranno quasi esclusivamc1}te un amante stupido: la campagna di Russia o il Terrore serviranno alle romanziere in questione solo per dire che il pensiero dell'im– peratore e del tribuno. mentrt? accarezzavano le loro donne si perdeva in una remota lontananza (e ciò, s'intende. «le feriva nell'anima e nella carne>). i fotti di «Via col .vento> sono ciclici come le emicranie della sua autrice: l-,'1argaret Mitchell pigliava la penna e istintivamente, fisicamente de– cideva; «Adesso Rosella schiaffeggia Rhett Butler• o «Alesso Melania ha le doglie ma c'è la Guerra di Secessione e il dottore non può venire>. Ripeto. tutto, per questa «vamp> letteraria, esisteva come possibilità di incontro o di scontro fra maschio e femmina. TI Sud schiavistico e feudale era cuna civiltà cavalleresca e romantica> perché i signorini baciavano la terra dove le giovinette avevano po– sato il piede, eccetera. «Noi i negri li trattiamo bene• dice uno di questj damerini: non s'accorge, il tanghero, che però 11essuno gli impedirebbe di ~roa~1\~\lid~ 1 ~~~r: ;'~fi ~~t~f~o~! 0 s:gf 1 ~sic:~-~ 13 ca~:1:~ • o cani. Ciò importa poco alla Mitchell di «Via col vento>, che se vede un campo di cotone è per situarvi una coppia e se scorge 11110 steccato è per addossarvi 1a rivelazione che Rossella non può sottrarsi al rapinoso fascino di Rhett. E che cosa annunziano le sciagure e le fortune, la miseria e l'abbondanza. le tempeste e gli arcobaleni ? Sempre una nuova vedovanza. sempre un nuovo matrimo– nio di Rossella: cuscini, bisbigli. scricchiolii: un interminabile, disgustoso imeneo. cVia col Vento• è l'enciclopedia dei luoghi comuni amorosi. C'è la ragazza bugiarda egoista venale, che però custodisce nei meandri di se un purissimo affetto. C'è il giovinastro capace tutta– via di autentica passione e di gesti supremi. C'è la sgualdrina tenera e generos.:J.. C'è il matrimonio di puntig.lio e quello di interesse: c'è la gelosia attuale e quella retrospettiva, c'è il possesso senza amore e l'amore senza posse~so: c'è il figlio che unisce e il figlio che separa; c'è il lusco e il brusco di ciascun connotato che la Natura ci ha impartito come moneta da spendere quando. maschi e fem– mine. «stiano insieme>. Sfido che «Via col vento-> ha avuto milioni cli copie vendute in tutto il mondo ! Non è un ro– manzo d'amore, è l"Anagrafe delle mani addosso. Io Scibile. il Corano, la Bibbia. il Gran Libro delle relazioni fra Adamo cd Evà. Gliene deriva, in sede artistica, un che di mostTuoso, di aberrato, che mi fece immaginare nella camicetta di Rossella il seno bestiale e multiplo della lupa capitolina. Io dalla visione cinematografica di «Via col vento> uscii con le ossa rotte, le tempie dolenti. lo spirito oppresso, fra bellezze brune o bionde che esclamavano: «Che formidabjle narratrice! Che meraviglioso film!>. Nessuno le consolava di es– sere così ricche di sangue e cosi povere di intel– lingenza. Fui colto dal terribile deSiderio che l'edificio biologico. o come volete chiamarlo, scosso dalle fondamenta crollasse. Non più mammifero, l'uomo, Esisterebbe come i pesci, o come tanti altri animali che non debbono affatto incontrarsi (non si cono– scono nemmeno di vista) per riprodursi regolar– mente. Dimmi Tu, Savinio - che razza di romanzi scriverebbero allora le l\Iargarct l'vlitchcll sotto ogni cielo? GIUSEPPE MAROTTA Lo scrittore 1 in Boniania (Conllnua~ p_aglna I) dispensabili a qualsiasi ar· tista. Questo monopolio si estese non soltanto ai mez– zi materiali, ma anche a tutte le forme di espres– sione scientifica e artistica. Ad esempio le discipline matematiche non indispen– sabili alla produzio11c in– dust!lialc, la fisica einste– niana. sono mal viste; la psicoloy.irt freudiana e lii Jung addirittura interdet– te: tutte le ricerche a ca– rattere sociale, non di prettn marca marxista, bandite: tullo le interpre· tazioni della storia convo– J?liate s~1lbinario del mate– rialismo e della logica co– munista. Dei più famosi filosofi rumeni. Costantin Noica si trova in prigione. condannato a vita e Lucian Bla,2'a è stato escluso da qualsiasi attività intellet– tuale. condannato al silen– zio assoluto fino alla morte avvenuta pochi mesi or sono. Le stesse forme artisti– rhe moderne sono o_gj?ctto di accanita persecuzione. come la musica atonale. la pittura e la scultur:1 astrt1t· ta. la letteratura surreali– sta. ccc. Ma anche quelle che possono essere consi– derate come le forme tra– dizionali del pensiero e dell'arte sono bandite, il nudo nella scultura o nella pittura, le 1rnture morte. le poesie d'amqre. il ro– manzo d'amore. Supremo censore e dittatore della vita culturale e intellettua· le romena è M. L. Rautu. nato in Bessarabia. una re_eione romena di lin· _gua russa. al quale tutte Je manifestazioni culturali appaiono come una minac– cia terribile al continuo estendersi della innuenza sovietica in Romania. l'estrema vitalità N EGLI ANN[ precedenti al 1958, tli intellet– tuali romeni che ave– vano bisogno di lavorare e quindi di sfamarsi. furono costretti a sacrifici spaven– tosi. Obbligati a rinuncia– re a qualsiasi contatto con ,eli ambienti scientifici e culturali occidentali. posti sotto Ja feroce sferza del presidente politico dell'Ac– cademia. R_ Roller. g-Ji in– tellettuali riuscirono, no– nostante tutto. a dar vita a qualche buon romanzo, quasi per una dimostra– zione di estrema vitalità. Ricordiamo, fra queste opere, i romanzi e Pauvre Ioanide > di George Gali– nesco e e La Fosse• di Eu– gene Barbu. Si è trattato ,però di uno sprazzo brevis· simo, perché le opere suc– cessive di questi stessi au· tori sono rientrate nel con– formismo obbligato dalla onnipresente censura di Stato. II più ~rande poeta ro– meno vivente, Tudor Ar· ghezi, ùopo aver vi_ssuto nella miseria e nell'1sola– mento ,per oltre dieci anni. e stato costretto a fare onorevole ammenda, a causa anche della sua tarda età. Ma il suo poema "Nuo, 1 i aristocratici,,~ (Continua da pagina I) è un mond~nza vie di uscita. minacciato. e che domani potrà oscurarsi nell'abisso. Si può voler– gliene se ragionano lucida– mente su questa situazione che non hanno determinato. ma che devono subire? Questo realismo. se la loro coscienza non è stata formata ad altro che allo egoismo ed a1 piacere. por– ta per loro al rifiuto ca– tegorico di ogni discipli– na, di ogni legge morale. Lo atteggiamento (f blou– sons noirs 1, ne scaturisce logicamente. Ma da questo stesso realismo. da questa stessa volontà di non voler essere ingannati. procede anche l'atteggiamento di coloro cli cui parlavamo prima. accaniti a dedicarsi agli altri: non si è mai ingannati. in definitiva. quando ci si dà a una causa grande e nobile. quando si vuole essere più grandi di se stessi. L ' OPZIONE è Ià; tra i « blousons noires 1.1 ed i « nuovi aristo– cratici)): bisogna scegliere. E 1a scelta, se dipende so– prattutto dalla gioventù, spetta anche. in larga mi– sura. agli adulti. « Noi sia– mo dei generosi senza im– piego». diceva uno di quelli che hanno il diritto di parlare a nome della loro generazione. Questo discorso non vale soltanto per la Francia. ma per tutti i paesi dell'Occidente, tutti quelli che si rifanno a un principio di libertà. ma che. bisogna ammet– terlo. non hanno saputo promuovere, in 15 anni, l'ideale di generosità, di devozione. di fraternità che avrebbe dato uno scopo alla loro gioventù e che, nello stesso tempo, avreb– be presentato questo Occi– dente. agli occhi del mon– do. ben altrimenti che sot– to gli aspetti di egoistici interessi. Il &iorno ir,. cui sapremo offrire a tutti i nostri giovani un grande disegno in cui la loro ge– nerosità potrà trovare pie· no impiego, non vi saran– no più « òlousons noirs >) e sarà una nuova aristocra– zia, quella del cuore e del~o spirito. a prendere in mano i destini del mondo, nel momento in cui noi li ab– bandoneremo. DANIEL ROPS Con tre libri • in montagna E :ilSTONO mezzi per • an– dare,. in monlagna, tra picchi e nc\'al, anche qua,ndo l'implacabile nec~~s1- 1i1 \'i trat1icnc a tre mcln sul livello del mare, dur:mle tut– ta un'estate come quella che abbi amo cono:,,ciuta que– st'anno? ... Se ti\'olgctc questa doman– da alla Soci.!tà Edi1rice In– ternazionale, \'i \'.=dctc met– ter dinanzi, per tulta rispo– sta, tre libri molto differenti fra loro, ma ugualmente buo– ni, e adatti a ligurnrc, per la materia che trattano, su un unico scaffale: La 111011tag1w t! M di Gian Carlo Zuccarclli, Scalate sulle Al11i di Gius10 Gcn'aSLUti e infine E' buio .ml ghiacciaio di Hermann Buhl. * di FllAì\TO FOCHI Nel presentan•cli, la S.E.J. porrà. a buon diritto, fan i noiare il posto eh\! I,, monla– ina occupa nel suo catalo_go di vecchia casa editrice p1e– mon1esc. Se mettiamo da pari/", per ovvie ragioni, i li– bri di sodalizi -,pccialiuati co– me il T.C.I. e, sopratlUIIO, il C.A.I., sarà difficile tro\'are ahreuanta cura dedicata a ogni aspetto della monta~na. nella vita di altre istitu1.1oni editoriali. Dall'uno all'allro dei sud– detti libri c'è come una pro– gressione ambientale: bre\·e e semplice manu.ile il primo; diario di \'arie imprese sulle Alpi il secondo; ampia e com- mossa autobiowrafia, con cui ~i -,pa.,ia dal Tirolo all'Hima· lava, il terzo. Sono - abbia– mo dello - tre libri molto diffcrcn1i, in tutto: dalla mole e dall'aspcllo esteriore. allo srile, agl'intcnti, al pubblico cui .si rivolgono. Tu1ta\'ia han– no spesso delle relazioni fra di loro, e tal\'Olta anche ri– chiami, non sempre casuali. dell'uno all'allro. 11 manuale dello Luccarcl– Ji ( pagg. 180, L. 800) è stato scritto e per profani dcli.i montagna•· e Necessariamen– te frammentaria,., l'opera ci conduce dal\' ascensione del– l'imperatore Adriano -1ll'Etna fino alle ultime \'ittone del- BI BLI O 'I' E ( A L'ultimo Ruark U110 dei primi forse il maggiore fra i "moder11i 11 scrittori giappo11esi KAP • d' k • ■ t A utagawa • ■ 1111/ore di ■ ■ ·• RashOmnu " ■ • • • Premio Casalecchio ■ Un Kafka ■ giapponese•. di Reno ■ • La Pro Loco di Casalccch,o di Reno, in collaborazione con l'Ente Provinciale per 1I Turismo di Bologna, ha ban– dito la seconda edizione del Premio Nazionale di Poesia « Casalccchio ... li premio si divide in due sezioni cia– scuna delle quali è dotata di un premio di L. 100.000.Una sezione è riservala a raccolte di liriche edite in Italia dal l'-' gennaio 1960 al 30 giugno 1961 che dovranno essere in– viate in cinque copie a stam· pa entro il giorno 30 novem– bre prossimo. ■ { volumt rilegato L 1200) • • I'\ :BOMPIAN GIORNALE Artistico Let~ terarlo accetta collaborazlo. ne p~tl. pro1m1orl, ambo– sessi, valorluando merlte· voli. Scriveteci. Approdo del Sud, Lungote:atror.uovo, 29 Napoli. Bfil T CO DI SANTO S'PiR.l'fO DIREZIONE CENTRALE E SEDE: Roma, Via del Corso, 173 TUTTE LEOPERAZIONI ED SERVIZI D BANCA, BORSA, CAMBIO EMERCI

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