La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 38 - 24 settembre 1961

LAFIERA -LETTERA Anno XVI. . 38 SETTlMANALE DELLE LET'JJERE DELbE AR'Pl E DEbbE SClENZE Domenica 24 settemlire 1961 SI PUBBLICA LA DOMENICA Fondato da UMBERTO FRACCHIA * Diretto da DIEGO FABBRI QUESTO UMERO L. 100 DIREZIONE E. REDAZIONE: Roma Via del Corso. 303 - Tel. 687645. Ammioistraz.looeTel. 673015 - PUBBLIClTA': A.mmJniitraz.lone: cLA FIERA LE'lTERARlA• - VI• del Cono, 303 • Roma - TARIFFA L ! 5 f alum~~~lm;;:;~ 42 ; ABBONAMENTI: Annuo lire 4.000 - Semestre lire 2.150 - Trimestre lire 1.100 - Estero: Annuo lire 7.000 - Copia arretrata lire 150 - Spedizione 1n conto corrente Postale (Gn1Pt>O li) • Conto COrT"Pnle posa e 0 lL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL TEATRO A VENEZIA A proposito di ristampe che son rifacimenti * L'inquietudine co t mporanea nel "Cardinale,, diMontherlant La scontentezza degli autor F U EMILIO CECCHI, in una delle sue crona– che letterarie (Trilm– na. 15 ,giugno 1923). 9d as– seri re che nel romanzo di Marino Morelli intitolato I pitri di cuore e non v·è pag"ina senza qualche cosa che tocchi >. Ciascuna pa– gina era stata. a sua volta. toccata dalla Grazia e ne recava il segno. E il segno era cosi avvincente che. di successo in successo. di ri– stampa in ristampa, meritò al romanzo. presso taluni. la qualifica di capolavoro dell'arte morettiana. Fin– ché nel '51, a cura del Provenial e coi tipi del Monda.dori. venne addirit– tura accolto nelle scuole come libro di lettura. ).la sempre in edizioni scrupo– losamente stereotipe. * di E/IRICO FALQIJI saputo farsi amare~-)- E invece. adesso che s'e trat– tato di ristampare nuova· mente il romanzo nella collana del Bosco ("Ionda– dori, ~lilano. 1961). 1Ioretti non ha resistito al biso~no di ritoccarlo da cima a fondo: e di questa enne– sima edizione assicura che < ha il pregio della revi– sione ultima dell'Autore e può quindi considerarsi definitiva>. E' un vantag– gio o uno svantaggio? * di f.lOI/A1l 1 11'1CALE11/DOLI in occasione della ristam– pa definitiva. allo scopo di fissarne, differentemente dalla prima edizione, la lezione in più adeguata rispondenza all'idea e al gusto non saputi allora, per difetto d'esperienza. rendere manifesti in tutta !"interezza della loro ori– J?"inalità. Ma è oersuasione che basta enunciarla per denunziarne !"arbitrio e lo stampe: fino a riscrivere il testo. mutandone lo spirito e intitolandolo diversa– mente. Per fedelta all'oggi ritrovata e meglio intesa e meglio espressa ori.l(ina– lità dell'op;r:?. L A COMPAGKIA della ,Comédic Française,. nel secondo spettaco– lo de) Festival internazio– nale del Teatro, ha presen– tato a La Fenice di Vene– zia Le Cardinal d'Espagne. l'ultimo dramma di Henry de Monthelant. An~ora una \"Olta lo scrittore è ritornato al pre– diletto Cinquecento Spa– ,Enolo, che ,Eià ~li aveva offert,.J rispirazione per Le Mnitre de Santiago. e vi ha scoperto un per– sona.!Utio di statura mora– le eccezionale. Francisco JimCncz de Cisneros. Ar– civescovo di Toledo. Pri– mate di Spa,Ena. Cancel– liere di Castiglia e Gran– de Inquisitore. Al !a morte di re Ferdi– nando. !"ottantaduenne Ci– sneros e chiamato a re,Ege– re per la seconda ,·olta le sorti deJla Spa~na. in at· tesa che il giovanissimo Carlo. il futuro Carlo V. arrivi dalle Fiandre. A i\la– drid <' presente soltanto la madre del sovrano. la re- 12,in::i d1 Ca::;ti!!lia. Giornn– na l:1 pazza. chiusa in un volm'tt'\rio ed inerte distac· co d.::ille cure del mondo e del re~no. dilaniata da una lucida follia e dall'an– goscioso ricordo del con– sorte scomparso. li dramma si svolge in tre giorni. _gli ultimi tre ,ciorni cli \"itn di Cisneros. Il cardinale ha consumato l"esist~nza in una febbre di azione per la difesa del troni) di Spagna. sognando la solitudine serena della contemplazione. Senza ri· sparr!'lio ha logorato t.utte le SUP eneq~ie nell'eserci– zio di un potere politico al quale :-i credenl voca– to per una missione supe– riore umana e divina ad un tempo. Ha imposto l"obboclienza cd ha susci– tato intorno a sé il ter– rore. Un incontro con Gio– ,·anna la pazza. ohe per un anno si è ostinatamen– te rifiutata di riceverlo, ri– sveglia in Cisneros il dub– bio sulla ,ciustezza della sua scelta. La verità è nel· l"azione o nell'astensione? La follia di Giovanna. al– la quale il cardinale rim– prover::i di non adempiere i doveri deUa sovrana. ha una loJ?ica tagliente e im– placabile: essa e anzitutto un rifiuto delle cose terre· ne e della necessità di azione che esse compor· tano. Dal colloquio con Gio– vanna la pazza. Cisneros esce sconvolto: ma la fer– rea volontà. con la quale e_gli ha costruito la sua esistenza. sarà distrutta neU"e:-senza più intima. quando riceverà un mes· saggio dell"imberbe sovra– no. che, preannunciando,Eli il suo arrivo. lo esonera rudemente da ogni inca– rico politico e gli ordina di lasciare subilo :\Iadrid. E,!?li aJlora. colpito da un dolore profondo. con le la– crime .::igliocchi. compren– de che soltaÌlto la sete del comando ha determinato la sua scelta e muore. schian– tato da questa improvvisa e inattesa rivelazione. Come Jo stesso Henry de .:\lonthcrlant ha dichiarato. due temi fondamentali co· stituiscono il dramma: uno è quello della scelta fra l'azio!'le e !"inazione (già posto daJlo scrittore in Seniice Inutile e in Le Maitre dc Santiago) e !"al· tro è quello de "Tuomo che si inj?anna su ciò che è" e vuol conoscPre se stesso. Tema di alto im· 'Pegno morale. il -primo te– ma più tr::u!·icamente urna· no e indi,·iduale. il secon– do: in ~mbedue consueti alia meditazione ed alla fant~_,.ia teatrale di Henry de )1ontherlant. :-,ie ta Reine morte Don Ferrante prega Iddio per– ché sciolj?a in lui il , no– do sp:n·entoso delle con– traddizioni in modo che. almen,1 un j!,tante prima di ce.;~are di ci.sere. sap– pia infine che cosa e». Ed il Gran Maestro di Santia- /!O. nel dramma omonimo. 'Percorre un aspro cam– mino. che è di ,progressiva liberazione dalle sugge– stioni mondane dall'azione. Come appare da un al– tro dramma. Port-Ro11al, in Henry de Montherlant la azione si configura inoltre come un valore (o un di– svalore) complesso. poichC impedisce di restare im– mune dal mondo e dal tem– po. conducendo fatalmente al compromesso con le esi· _g:enze pratiche e contin– genti del potere. La linea di sviluppo tea· trale di Le Cardinal d'Espagne è data esclusi- ~ vamente dalla crisi inte– riore di Cisneros. che ri– cerca se stesso e si ritrova nc-ll"attimo estremo Il verticé dell"azione. nCJ se– condo atto. e rappresen– tato dal lungo dialogo del cardinale con Giovanna la pazza. )fa anche questo personag_!:?io.come lutti J?li altri (pur se con un'ed– denz:1 incomparabilmente ma.e:_giore). è quasi una n– _1:?urazione della coscienza stessa di Cisneros. un ter– mine della sua crisi. li Henry dc Monlherlant dramma è quindi un mo– nologo c. per giunta. un monolo.J?o rettilineo. fron– tale. senza diversioni. in– teso direttamente alla sua conclusione. La sua !orza teatrale. che dopo il pri– mo atto descrittivo appare omogenea e compatta, sca– turisce dalla crescente ten– sione: Cisneros sente av– vicinarsi la fine ed il suo discorso con se stesso si fa sempre più serrato e in– calzante. la sua ricerca del segreto vitale sempre più angosciante e precipitosa. mentre. attraverso i per· sonaggi. il mondo dell'azio– ne si rivela nei più sordidi compromessi. nella sua bruttura morale. netla sua falsità in2uaribile. Il lin~uaggio di Henry de )lonthelant ha una pre– .sa immediata. perché ad una straordinaria densita concettuale e lirica unisce una semplicità elementare. In tal senso Le Cardinal d'Espar,ne costituisce nel– l'opera dello scrittore una ,·etta: mai egli è stato tal– mt'ntc !-('\•ero, :.-intctico. di– sadorno. ~on più un mae– stro. ma un penitente della parola che e illuminata dall"interno. caricata di ogni suo possibile signifi– cato e ,perciò ricca di sug– gestione teatrale. Negli attori della < Co– médie Française > e rparti– colarmente in Dcnise xoel ( Gio,·anna la oazza) e in Henri Rolland (Cisneros). ,guidati con un sincero ri– spetto del testo dal re,gi– sta Jean )1crcure. Questa parola ha tro,·ato una schiera. di interipreti am– min.•,·oli sopratutto per la loro impeccabile esattezza. oer 1.l loro umile m~ in– tellie:entc, adesione all"ar· chitettura del discorso. che è !"architettura stes.!-a del dramma. Come tutte le opere tea– trali di Hcnrv de l\Ionthe– lant. Le Cardinal d'Espa– gne è stato accusato di astrazione. dì distacco dai problemi del tempo_ II dramma di Cisneros . .per– sonf!g~io eccezionale ed abnorme. sarebbe in sé concluso. privo di risonan- (Contlnu~ pag. 2) L'attrice Denlse NGel, Interprete del personaggio della Re– gina di Castiglia (Giovanna la pazza) nel dramma di }{enry dc Montherlant • Le Cardinal d'Espagne •• rappresentato al Fcstlvnl lntcmadonale del Teatro dalla •Comédle Françalsc• Nuovi saggi Soltanto negli ultimi anni. infatti. è subentrata in .l\<Ioretti la persuasione che sia doveroso e conve· niente. per un autore, nel– la sua condizione di arti– sta. rivedere e correggere il testo di ogni sua opera. danteschi * di . eQuivoco da un punto di vista storico e critico. Ep– pure di una propria opera l'autore ritiene di poter disporre liberamente. E noi abbiamo già esaminato- a proposito di l due fanciulli (1922) diventati ll pudore (1950) e a proposito del florilegio di Tulle le no· velle (1959): cfr. Novecen– to letterario, I. 21-27 - fino a qual punto il Mo– retti ,·enga o_gei spinien– do e ~forzando la re\"i· sione di alcune Hle ri- Aldo Vallone Si sarebbe detto che al romanzo I puri di cuore. essendo stato fin da prin· cipio toccato dalla Grazia in ogni sua pagina (Cec– chi: < e non si vede a qua– le altro dei nostri scrit– tori ancora _giovani Po– trebbe dedicarsi un po' di q u e I l'affettuosa ricono– scenza. che il ),Joretti con tanto indefesso lavoro s·e conquistata>). non sareb· be occorso alcun ulteriore ritocco da parte dell"Au· tore. (e Altri sa abbaglia– re. altri divertire. altri superbamente annoiare. Il )1oretti ha scelto oualche cosa di più semplice. e in:-:ieme riù rliffirile· ha Dat'lte nel Settecet'lt,, Se n·e discusso a lungo con lo 5tesso ~faretti. nelle precedenti occasioni; ma rimanendo ciascuno del proprio parere. ~on che )loretti sia in disaccordo e avversi risolutamente il rae:ionamento del critico e dello storico letterario. ma ciascuno dispone di un particolare punto di vista, secondo il quale ha rae:io– ne. E la ra2ione del Mo– retti deriva esattamente dal non poter ricubblicare un oroprio scntto senza rimetterci le mani per ten– tare di mi,Eliorarlo. Se Lei ci pensa. un oo' tutti h:rn fatto cosi anche i ,;tr;mdi: )Ianzoni (qua– rant'anni di prove). Fo– scolo (pare che le versioni dell"Orri.s siano tre ... come Quelle di Ladu Chatter– lcy). Fl~ubert (il Sanr'An· rr>nin rifatto molti anni dopo l. eccetera. Il nostro Panzini rifece quasi tutti i suoi libri dopo la prima pubblicazione, direi quasi. * Se ciò non avvenne an- sperimentale nella Nuova I L SETTECENTO per Dan- che a Dante, dobbiamo ri- Antologia: io stesso lo vidi. te. volle essere la pietra tenere che fu. 0 per virtù dì quasi sul letto di morte. del paragone poetico. Ro. di VLADJJUIRO CAJOLI Dante medesimo. 0 per corre~~ere e far tagli e vesciò I~ pratiche del Medio . _ !"inettitudine del Settecento aej?:iunte note,·o)i su 11 e E_vo 7· in !~ogo della pro~a sudori eroici O mistici. E i~ a~cet~are ~h_ne1~0un'_a~t~lo: Dante tono d1. passione. d1 a rinnovare dalle fondame~- bozze dei suoi vecchi ro– di ~10. gl impOSf: 1a pro, a certo senso è vero che la cn- gia di canti md1strutt_1b1h. si lC;>tta santa e ~_1usta. di sen- ta. come avrebbe voluto. 1 1 manzi < fra due secoli». ~cli uomo. Uno di fro~te al- tica dame:.ca del Settecento può bc.n dire che abbm_ cs_cr- t1mento.; ne.I C?rnnnQnc r nr- pensiero umano. L'una e !"al- pubblicati indi postu:ni in l altro. ,furono come 11 dia- sembra esercitarsi a nuto cìtnto la prov_a _del_l1m1te. gh . ant1cunahst1 _del tem~ tra cosa. noi crediamo: e un sol \"Olume. Pirandello ':olo e I acqua santa. A parte sulla Commedia, accertando Inolt:e, compmll . in sedE: d1v1cnf: ponder~~•one ston- un confronto provvidenziale, nel ripubblicare le sue no– I et~ presuntu~sa. dell urna- e deprecando afrori spiranti este~1cn ed es~geltc~ _q~a~1ca. ~_oc1~l~ e P?hllca.. perché proprio dall'imposta- ,·elle in due g"rossi volumi nes1mo, che g~u.d1cava Dai~- da ogni parte del trittico, tutti gli errori poss1b1h, 11 L md1v1du~hsmo d1 Dante zione data alJa problematica corresse e variò e rime– te dalla quahta grarnmat1- non escluso il Paradiso. Ma Settecento avrebbe permes- sorgeva_ s~U assol_uto posses- dantesca nel Settecento dal scolò quanto volle e non c~le e stilistica del su.o la- pare a noi ,più fondata la so ai post~ri di comportar~i so di v1rtu morali, che natu- Vico, ed anche per lo sgre- si curò certo di datare. tmo (ma qualcuno s1 ac- tendenza di certi studiosi, con maggiore prudenza. n- rah_nente dovcvan~ suffi:aga: tolamento della Commedia L"editore poi \·olle un·~o– corse che ~gli aveva dett_o che direttamente O indiret- gore e a:1vedutezza. . re il 1~ato-bene_.gh ered~ dei tentato e fallito dai minori. pendice per le ,·a· "lti: cose _enormi a~ch~ nel lati- tamente preferiscono mette- La stona e la filolo_g!ahan: grandi ca~ati. 1 r~j?g1ton del oggi la lettura di Dante non appendice che si outeva nucc10 di chi risponde a re in luce i servizi resi dal no cer.tamente il dir_1tto d1 potere anstocrat1co. 11.Set- è più esposta agli arbitri di forse evitare per un auto– n~essa), nessun secolo fu a~- Settecento a Dante, come fa sudd1v1de_re le. lo_ro nc~rch~ tecento guarda pro~rio al un'esegetica improvvisatrice re meno importante. cigno con ~ante: ~?m~ . 1~oggi Aldo Vallone, con il per sec?l1, e d1 n!crirc1 poi: popolo, alla sua totahtà e lo e capricciosa. · e Non mancano. lo so, Settecento e 1_ suoi p1u t1p1c1saggio: La critica dantesc~ quale ~1a stata la f_ortu~a d1 vuole .artefice e _crea, al suo Chi pensi a molte caratte- autori più fortunati che rappresentanti. net Settecento e altri saggt Dante m ognuno d1 essi. Ma appa:1r.e e pc: ti suo affei:- . t· h d I t t non pubblicano nulla se _Al_ tempo ~ci nostri pri: dantesclti (Firenze, Olschki). q~1ando il Va,llone ci parla mars1, _m_dustnc e commerci; ~ 1 :/cta~ti ~isp~~:i r~imf 1:P;j non siano perfettamente m1ss1mi studi. poco teneri Di fatto, quando un'età ha d1 Dante nel! ,Ottocento,. e~- Se co~1 e, Dante. certo dove Settecento si persuaderà che sicuri del fatto loro: Cico– per le ('01~quist~ del.la ragio- tutto quanto occorre per sen• mc_ fece nel 57 (e no1 ri: appanrc. nelle mconr~~sate noi potre~mo affrontar la .enani. per esempio. e pri- ne e per i Lumi cari a l Leo- tirsi ed essere considerata fenmmo puntualmente), o c1 nserve. che però _stab1hsco- e ma di lui D'Annunzio e pardi. c'insegnavano a giudi- agli antipodi di quella dan- parla di Da~te 1171 Settece~- no una_ seg~el~ 1!1t.esa nel (Continua a pag. 2 ) Foj?azzaro. (Xon \'erga. care dissennata e supcrficia- tesca. e nella furia icono- to, la sua m~agme 1~011 n- fondo d1_o~n, ~1ud1z1~,co~? che tornò su Mastro Don le l"età dei nei. dei cicisbei e clastica non ri!!SC!! a dislrug- mane entro I confini del!~ un uomo d ~ltn temp~ e_ piul-----------, Gesualdo dopo la pubbli– dclle crinoline. perchC aveva gere se non la cornice e ricerca specializzata, e c1 ancor:1 fu~n tempo. 1rntan- Festa del leal ro cazione nella Nuova Anro- osato contrapporre le ciprie gli apparati estrinseci della chia~a. a riOetterc _su una te. forse; 1~ un se~oJo di_a:- lor,ia). Li ammiro molto. e i profumi raffinatissimi, ai Commedia, rassegnandosi ad vast1ss1ma problematica, ali~ s~lt~ ali a.nstocrazia e d_1 n: ...,_ questi scrittori: anzi dirò Esistenza e trascendenza nei racco11ti di Giorgio Vigolo quale nessun lettore puo ~•mc1te laiche e\popolari. E • IDI che la mia ammirazione sentirsi estraneo. 11 momento del crollo defi. Premi per questo (e per tutto il Dante nell"Ottocento (i no- nitivo del principio di auto- resto, s"intende) è senza li- stri lettori ricorderanno) era rità. della fede nella autori- miti. A confronto della lo- * soprattutto un pensatore po- tà. del rispetto dei valori R • • ro sicurezza. la nostra con- litico e morale, c~invo_lto da- er7ditati. e riconosciuti s~ a }CCI Olle tinua indecisione è una Il poeta di Rotna gli autori del R1sorg1mento cut poggia tutto Dante: .e 1I vera infelicità. ma infine è nelle loro passioni, e addotto momento della speculazione a traverso questa indecisio- come testimone di parte a criUc:1 più intransiJ1,ente. del- A Riccione, .nel coi;s~ della ne che un autore giunge contestare le ragioni di eia- l'affermazione delle scienze serata co~clu.siva dcli Xl con- qualche volta al traguardo. scuno: E:ra. insomm 1 a. ~ant~ nat\1rali ... •· . ì'~ia 0no~ellillSt !~~~s::~~~~m:i e D"altra parte. dopo la S E C"E· OGGI, in Italia, un poeta il cui desti– nò d"uomo e cli scrit– tore risulti come segnato a fuoco dal misterioso incan– tesimo che Roma può an– cora esercitare su spiriti assorti e profondi, questo ,poeta è Gion,?io Vigolo. ~e si tratta di un'attra– zione esterna. seppur no– bile. del tipo di quelle che possono esercitare - per affettuosa consuetudine di anni - l'interesse per le tradizioni. la simpatia per i luoghi e gli uomini. lo studio della \"ita e dei co– stumi. la raccolta di testi– monianze: su Vigolo Roma ha esercitato una presa ben oiù orofonda. assur– gendo per lui a significato di simbolo: chiave di pe– tre e d'aria, di chiese e di verde. d"acque e di rovi– ne, per intendere il sen– so tragico. religioso del· !"Essere. nella sua peren· ne metamorfosi dal finito all"infinilo: cQui non c'è un briciolo di terra - leg– giamo nel suo lontano Canro fermo (1931) - che possa rlirsi materia. mate– ria orima: tutto e stato stampato. spirituato. Ogni granellino di Questo suolo è stato più e plù volte cor– pi d'uomini. di donne. co– lonna di tempio. mattone di casa. albero. erba. tu– nica. pane. / E" una ma– teria - seppure è mate– ria - spogliata d"o,rni gravezza. filtrata attraver· so infinite esistenze e crea– zioni». Alla città di Pietro e * <li ALBER10 l<'ll1l 'l''l' I.II dei Cesari - che _già ave– ,·a ispirato allo scrittore il suo primo libro (del "23) La Citta dell'Anima - si richiama ora. nel titolo e nella tematica, una nuova opera di Vigolo. Le notti romane (Bompiani). dove si raccolgono - con ritoc– chi e variazioni spesso no- te"oli - prose di varia data: da quelle apparse in Canto fermo o nel suc– cessivo Silenzio creato. ad altre che videro la luce tra il ·39 e il '41 sulla rivist R < Let teratura> o che risulta.no affatto ine· dile Un" opera. dunque. maturata sulla verticale di Giorgio Vl:;olo posto d1 fronte ali u01tà d1 S1_potrebbe conunua;e, ma Turismo e allo Spettacolo, on. sparizione di un autore. una vita e chC riflette i Italia. Quello studiato dal bas~, a concludere,. un o~ser- Semcraro, ha consegnato i pre- ripubblicandosi le sue ope– vari stadi e stratificazioni Vallone nelle pagine della vaz1one che non ncord1amo mi l.D.L destinati agli attori re. o una di queste. è sem– di sensibilità di _gusto e critica settecentesca, è anche di avere trovata nel libro del e ai registi delle più quali- prc I" ultima lezione che di pensiero. pur nella de- il Poeta comparato all'età dantista. La teologia, che ficatc novit~ italiane r.ipprc- vale. e mi pare un'altra cisa coerenza a certe dei Gozzi O dei Bettinelli. Dante intendeva come vaso scntaio nel! ~nnata. prova della legittimità e intuizioni e convinzioni ma. è di più. noi crediamo: e spirituale, necessar(o e atto (p~~~1~~i t~r~x:/00)) 1~ :~::~ abilità di questo lavoro. metafisiche. gnoseologiche, Dante d1 !~onte_ a se. stesso, a contenere tutt_o 1I sapere conferito cx-aequo a Gfancarlo che si presume mieliori il estetiche. Il nucleo centra- alla proprio d1mens1one e UJ'!1ano subordmat? . aU_aSbragia, per • Sacco e Van- testo>. - le dell'opera è ancorato a statura. verificate da un scienza delle cose d1v1ne. 11zetti », e a Giancarlo Dc Bosio, Là per là il ra,!?iona– sug.s?estioni autobiografiche pensiero nuovo. scettico. so- Settecento l'ebbe in uggia, per • Antonello capo-brigan- mento non fa una ~rinza. e oniriche di quella Roma spettoso e malevolo verso quando non la fece oggetto t~ •; le maschef!! con lauro :\Ia quando ,·arianti. cor– che il oadre stesso aveva tutte le matrici ?el pensie- cti sc!"i~rn~ t?lasfemo .. E :,~~ t~cib 1 iite~llGi~: c~~r rezioni e modifiche risul– insegnato al futuro poeta ro ~antesco. e ostile ~Ile me: I oscuri_ta. d1 cui un Gravma per l'interpretazione del e Raf~ tino tali da differenziare a decifrare e interpretare des1me forme nate in. ~gm vuo1 difendere Da.nte, affer: rae!c •• di Brancaii, a E mesto fortemente la prima dal- come un sovrumano pa- tempo da siffatte matrici. mand~. eh~ non s1 può e d1 Calindri, per • i sogni muoiono !"ultima edizione? E quan- linses\o: con vagabondag- • • • oscurita nprendere chi non all'alba», di Montanelli, e a do. oltre alta lettera. ri- J?"i. letture. chiose che Altro che nei. minuetti O è os:uro se non a coloro co· Franca Tama!ltini per • Anttr euardino anche Io spirito? avrebbero fatto fermenta- crinoline .. L'inc~mpr~nsione ç~:h c~~na!:n~:l~~~r~~1~Uf; neno ;~Ì~n~~te 1;· migliore ~on si dovrà allora distin- ~eom~e~i;~~io:t:i~ag~;:, ~i~~- f~l e~~~~:~~~~ ~e 01~ 1 ~r~ stiz~a di .un te~po di_vulg~- ~~~~ s~:,f i~,.:~: 1 ~ 0 ~f~~ja,,~ ~~f,:!itr~ri!~ci~~~~~e~ ~·~I~~ tridimensionalmente ani- fatto per intendere Dante, tore, encicl~pedista, 1llum 1- secondi premi, di mezzo milio- tarle separatamente? mata fra spazio tempo e ma per motivi profondi. 11 na_t~r~, convmto che la sem- ne ciascuno, ad • A_ntonelloca- E· appunto il cac: 0 degli sogno, passato presente e Vallone (dal cui saggio tra· P.llc1ta !1aturale fosse con~1- ~bngante • di 9'h1go De Chia-: Sposi promessi e dei Pro– possibile. Né è w1 caso sce_gli~m?. a;1alisi e giudizi, ~eo~flad~;~ap~e~~~fa :uqpuei~~ Qi~ij~ PF~bbsri~ e ~~~~~z~v Vai~ messi sposi nelle due re- che a questa prospettiva qu 1 rmmt 1 in un paragrafo II' 1 . . U • 1 zett11. di Roli e Vincenzoni dazioni e nelle due stam- tendano soprattutto Je pro- unico) dice: a orgog 1 0 mte ettua e. li sottosegretario ha co~sc- pc. anzi nelle tre. del 1821- se recuperate e rielaborate: < Rotta o confusa la con- gnato inoltre i premi istituiti 1823. del 1825-21. del 1840- come Il segno delle formi- tinuità effettiva, disciolto o C"è bisogno d'altro per di- dal Ministero del Turismo e 42. Ed è quello delle Ulti- clie. che è La no!te dei proclamato disciolto ogni le- mostrare che Dante. supe- ~elio Spet!acoio: - di un mi- me lettere di Jacopo Ortis tempi. di Canto fermo; Le game, più ancora dissipato rato !"esame degli mterpreti il(?nc .d1 hre ciascuno - de- nelle edizioni del 1802. notti. romane, che ripren- ogn! ~~eale di classica per- settecenteschi. (sia pui:-e sen~ ~\~a'l/,~~~hi ~~~ih~ina~tf;i~ 1816. 1817. orecedute dalla de, dalla stessa opera, Il f~tl1b1ht_à consegnata ~ rag- za m~Jt_e lodi e con _1nfin1t1la scena drammatica nazionale. pubblicazione di alcuni moro sulla colonna (storie giunta, 11Settecento s1 apre addebiti), avrebbe finito con Questi premi sono staii asse- brani di una redazione ini- ~:i~!tJcj~;te deli?~ft:lag~~~~ ~~is~Fc':/ ~~n:ci!r:!~~e eeu~~i ~:fs~::sa~~~t~ar%ato proprio !~~i!o~ TJ~~.a~u5~~~~i 0 Xf;~~ ::~te":~ ~i~~; ~:1c~gtvrr dioevo): mentre ll Plutone costume, nelle idee e nei Il \"allone, con i testi alla Ferrar1, Emilio Pctacci .e Augu- masta nnch"essa interrotta. casareccio e ll mistico tue· programmi (.....) anche se mano, paragonandoli uno do- sio .MaSlrantoni tra ah attori: Xon cosi ouò ripetersi del– cio ripropongono. dal Si- l'attenzione è rivolta a Ro- po l'altro ai concetti sopra a_Gioacchino Fop.ano quale re- le lre cli verse stesure di lenzio creato._ rispettiva- !11a e all:Italin. _preval~ono rifer.iti e ad. altri che lo ~~,C~r~. Ì~~o 0 mga~':~~/· e 8 f;. L ·amanre di Lady C1iat· mente Proserpina e La tro- m essa gh atteggiamenti pc,- spazio ~on ci perl'!1ette d1 naldo Boscolo tra gli autori. rerteu. databili. secondo il ta di Natale: entrambi su litici e civili, non di rado sunteggiare. implicitamente Unitamente ai premi dell'IDI :Ofardi. tra. l'inverno del registri autobiografici ma apertamente giacobini di ci fa capire che a Dante è stato proclamato e asseanato 1926-27 e quello del 1928. ~~rr::of~~:~tàeì1~!s~f;:i~ ~~lf\ii Da~~:~HL~ 0 ~l!~~~-~~: if~ :~o~ 0 ~~:;:n~~ ~~~t~ ~~,~~ ~er· Tid~i~;a~!'. 0 nale Ricci~ne ~~::u:('~~ ~r~a~t~~~eJ~~~ e~. La pi~cola apocalisse lemica tra_ la potestà spir!- inaccessibili. ~ai Greci della sulj 76 c~';e":;s~~n.. ~nf!~~ 1 ;ft~~.' fin dopo la morte del La· riassorbe. myece._ solo una tua_le e laica_. sulla loro d1- gr~nde stagione . filosofica. corso, ha assegnato il premio wrcnce e appartengono al prosa .del Stle~zio creato, visione. origine e attnbuta. sc1ent1fica e un:1an1st1ca: ve- di lire 500.000 a • s,·olta a si- lavoro pnvato, al segreto Mare rn cammtno. e della in 'ld!'e apparentemente co- nerato ma evitato, rncom- nic;:1ra • di Aldo Paladini di Ro· d"officina. all'intima soddi- (Conllnu;--;- pag. ,2) muni e vicme, assume m preso. ma, stazione di un autore e

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