La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 38 - 24 settembre 1961

URARIU DELLA REIJAZIUNE 11-13 Le richies~ di giudizio che giornalmente cl pervengono tro,·eranno risposta nelle apposite rubriche • Verba Vo- t1A FIERA LIITT'ERARIA dal mercoledl al sabato lant •, • cripta manent • e • La Fiera risponde • secondo l'ordine di arrivo. Si prega pertanto di astenersi dai solleciti Manoscritti, foto e disegni non richiesti non ,;i res11tu1~cono PRELUDIO ALLA NUOVA STAGIONE TEATRALE * "Uomo in oe;nistae;ione" all'Olimpicodi Vicenza I L GIO\·A~E d1amma– turio britannico Robert Bolt, del quale alcuni anni addietro R::i.lph Ri– cardson e Celia Johnson portarono al successo e Fio• wering Cherry >, è anche l'autore di una biografia teatr3le di Tommaso Moro A Man /or AH Seasons (Un uomo in ogni stagio· ne). che con la regia di Giuseppe Dc i\Iartino è stata per la prima volta rappre.ientata in Italia dalla Compagnia della Co– meta diretta da Diego Fabbri nel Teatro Olim– Pico dj Vicenza. è individuo inserito nel tessuto dell'esistenza co· mune. ma t3le \·erso la propria coscienza senza al– cuna riserva. La coscienza e il momentn e innlie· nabile • dell'individuo e e quando gli uomini cli stato dimenticano In loro coscienza !Privata per amo– re dei loro rpubblici ipoteri. conducono anche il loro paese alla rovina •· Il dramma del Bolt C schematicamente suddiviso in brevi e movimentate scene che si susseguono rapidamente. animate da un dialogo asciutto ed es– senziale inteso sopratutto al fine di porre in eviden– za 1 punti cruciali del di– battito alla maniera di Berlolt Brecht (più che i drammi di Eliot e di Anouilh s11Thomas Becket. il Bolt ha tenuto infatti presente il Galilei del ,poe– ta tedesco.) Ad un per– sona~gio corale, I'c Uomo qualsiasi•· è affidato il du– plice compito di collegare le diverse scene e di e oi– gettivarlc> con i suoi com– menti ironici, quasi rele– iandole in un'aura distac– cata. per affidarle al giu· dizio dello spettatore. Antonio Crast e stato un Tommaso Moro Quoti– diano e tragico. risponden– t~ intelligentemente alla dimensione che il ,perso– nag2"iO assume nel dram– ma. Paola Borboni. Mila Vannucci. Antonio Picrie– dcrici. Ennio Balbo. Loris Gizzi. Nino Pavese e Fran– co Grnziosi sono stati gli altri efficaci interpreti del– lo spettacolo, del quale si parlerà più ampiamente quando, ad inaugurazione della stagione nuova. sarà pre~cntato nel Teatro della Cometa a Roma. G.C. LE .N\..OSTJRE D!!IAJRTE JCN JCTALJl.A * La Biennale del metallo L ' A1, UALE Premio Gub– bio è costituito da due biennali alternale: una della cerarmica, che abbia· mo visto e ammiralo lo scorso anno, e una del mc· tallo lavorato artigianalmen• te e artisticamente che h;.1 luogo quest'anno. Diciamo subito che la Mo– stra del MctaUo, contenente oggetti artistici e opere di acte, è impaginata secondo un ordine che la rende chia– ra e con un gusto piuttosto raffinato. Ciò contribuisce a valorizzare ,spesso oltre il reale merito, i pezzi csposli: pezzi in piccola parte tra– dizionali e in buona parte esemplari di una moda che si attarda in uno stucche– Yole accademismo di nuova lega (a Gubbio sono anche esposte alcune distor,;ioni che fanno la materia hmtn * di GIOSEPI>)j] SCIORTJNO fine a se stessa, oaaetto di un informalismo che denun· eia la diffusa carenza di ogni schietto empito della fan– ta~ia). Il primo premio a France• sco Somaini (altre volte me– glio impesmato), per un rot– tame di nessun significato, ci sembra piuttosto scanda– listico, un modo come un altro di mortificare ogni aspirazione estetica per con• eludere che siamo di fronte a una societa ormai inca– pace di creare opere valide; più prezioso - almeno dal punto di vista artigianale - Agata !içfata su bronzo ar– ge11tato di Arnaldo Pomodo– ro, che hn avuto il secondo premio: si affida a una tro• valina Impronta taglie/Ile di Lorenzo Guerrini: Açtrauo m rame di Marcello Fantoni è il prodotto di un ceramista che ha voluto lavorare il ferro arfidandosi a noti modi di un cc110 cffcuo com– posittvo; Trubiani di Mace– rata e Chiss di Torino ra– sentano il • arazioso •: di Aldo Calò ci piace. per l.1 sua lineare chiarezza compo– sili\"a. una cultura che ri– trae l'uomo nella sua volon· t;.\ di sopravvivere a tutte le traversie; l'animale stiliaato di Simon Benetton sa di SO· pramobile; la Eco dt Ermi– nio Ermini si affida alla trovata. Segnaliamo ancora: una Civetta ottimamente model· lata di Nino Caruso; le scat– tanti Danzatrici di Antonio Pagherini; un Cervo di gu– )olosa fattura di Giu... cppc Pi!>copo. Le forme s111io..a1c di Pablo Serrano ripc1ono quasi la s1essa forma con una ,·olontarictà itcrnti\a che non comprendiamo. renze: Voh~rra, Palermo: Chieti, lscrn1a, FanQ, Bari e Napoli. Da sott61inearc, nella produzione di ogni sin– gola scuola o istituto, un certo conformismo stilistico che si accompagna alla pro· duzionc del resto sotto molti aspetti qua~i sempre note· \'Olc. Per1anto, fra gli oagetti esposti dall'Istituto Statale d'Arte di Roma, è da segna– lare il Vaso in ferro dell'a– lunno Mario Tibcri; nello spazio dedicato a rscrnin fa spicco Gli. acrobati dell'alun– no Damiano Gentile; fra gli alunni dell'Isti1u10 di Chieti \i distinguono: G. Pe.-.carn per un Carnllino e A. Mc-r- 7..a.nolle per la composizione dal titolo Torelh; prczio,;i sono il Cofanetto portagioie in rame dorato della Scuola d'Arte di Comiso e la Col- non ~ stata quest'anno una \era e propria manifestazio– ne d'arte. ma un avvenimen– to piuttosto spc'ttacolarc. Si nnetta: 1rcd1ci membri d1 aiuria per asseannre dei premietti a ,entiquattro par– tecipanti; e tale pletorica giuria in buona parie for– mata da elementi che nulla hanno da sparlire con la pittura (e ormai un U).Onon soltanto di Gubbio. che mor– tifica le giurie in ~encrc); i pittori partecipano quasi tulli raaazzi alle prime armi che studiano nelle varie ac• c;idemic di Roma. Rbultato artistico, francamente. nul· lo: risultato turistico discre– to. Felice la formula che ·mellcva, arazie all'o<;pllalità. a contatto diretto i gio\ani !)tranieri con le migliori fa– mialie eugubine. Ma non sarebbe il caso, Uomo in ogni stapione, nonostante il suo contenu– to, non e una rappresenta– zione apologetica, ma un dramma dialettico. Rievo– cando la vicenda di Tom– maso Moro. che affronta la condanna e il martirio pur di non dare il suo as– senso n Enrico VIII con Anna Balena e quindi al– lo scisma. il Bolt non ri· corre all'c appello al so– vrannatiurale >: ma ,pone il problema nel le sue dimen– sioni um: :i.ne come un'affer– mRzione del l' e inalienabi– lità dell'io• JLJH:'JC''JC'JB;HA Dli. RllO * JOJH: Jr A 'JB;JlH.O Fuori di ogni esigenza li– turgica, - oli re che alieno da ogni costruttività estetica - è il Santo di Bruno Mar• tinazzi; entro i limiti di una noiosa matericità ci ~embrn Ferro di Colombo Mannelli (nemmeno lo sforzo per in– ventare un 1i1olo come pur fonno tanli informali). L'ar• te sacra, inoltre, hn ispiralo una pre7Josa Croce iu arge,1· ro al torioese Virailio Bari. un Cardinale santo a Luigi Di Fabrizio, un Crocefisso n Cesare Lazzarini, una Madon– nina a Giovanni Leonelli, uno studio di sporlelh per 1abcrnacolo ad Alberto No– bile: tutti ogaeui che con– rcnnano il continuo e fer– vido interesse artistico e artigianale per le forme che abbiano una precisa destina• zione. Rilancio del teatro brasiliano L'aspetto · originale di Uomo in ouni.stagione, che riprende un motivo i:;ià sfruttato dalla òrammatur– j?ia moderna. C appunto costituito dal desiderio di indicare la conferma urna· na e la rispondenza con– creta (anche politica) di una posizione che nella sua essenza è schiettamen– te r..?iljit'.iO!;il, attra\•erso la ricostruzione di una per– sonalità ricca di interessi e di pffctti. Il Tommaso Moro del Bolt, iprima an· cora che martire è uomo. « Pittura dell'800 a Bassano: daCanovaMilesi » Il 16 settembre alle 17 ~ stata inau$?urata nel Musco Civico di Bassano del Grap– pa una mos1rn della e Pit– tura dell'Ottocento a Bassa– no: dn Canova a Milesi •· La mostra comprende cir– ca sessanta dipinti. tutti ap– panencnli al Musco Civico di Bassano, finora custoditi nei depositi e restaurati in occasione della mostra an– che in vista della loro pros– sima esJ)Osizione permanen– te al pubblico in una appo– sita sezione della Pinacoteca Kià predisposta. Anche per questa mnnire– stazione di Yho interesse culturale. come gib per le precedenti mostre - che tanto successo hanno 1;scos• so - ad esempio dei pittori Da Ponte. dei disegni di An– tonio C.1no\'~. dellt xilogm– fic ed incisioni di Alberto Di.irer, il Comune di Bassa– no pubblica un esauriente catalojO critico. curato dal dr. Giuseppe Maria Pilo, di– rettore del Musco e di quc· sta mostra. ft L a Settimana di Arte Mo– derna del 1922, che rap– presenta una svolta de– cisiva nella lctlcratura bra– siliana, non incise molto sul rinnovamento del teatro an– che se non si possono di– menticare le esperienze sur– realistiche di Oswald dc An• drade o il Teatro de Biitque– do di Alvaro Morcyrn o la campagna per un teatro nuo– \'O iniziata, in quello stesso anno, da Renaio Viann. L'at– tenzione era allora rivolla so– prallutto alla lirica e alle arti fìgurath•e, tullnyia i de– boli tcn1ntivi per rinvigorire la scena nazionale ebbero al– meno il merito di portare al~ la formazione del gruppo Os comedia11tes, che seRna un punto di partenza nella sto– ria del moderno teatro bra– siljnno. Ma una ripresa teatrale nel , ero senso della parola si ebbe soltanto nel secondo do– poguerra, in cui l'entusiasmo per la scena :rndb sempre crescendo e, in antile)oi alle tendenze nazionalistiche del modernismo, si aprirono le J>Orlcad attori, sccnoarafi e registi stranieri - soprattullo europei - pcrchè insegnasse– ro l'arte di rccil'arc e di met– tere in scena spettacoli se– condo queali accorwùncnti che ormai da molti decenni ave– vano rinnovato il leatro di Europa. Cosl vennero in Bra• sile il polacco Zicmbinski, gli italiani Adolfo Ccli e Gianni Ratio. la francese Henricttc Morincau cd altri, che hanno il merito di :wer fallo co– noscere il 1calro come unità dcl~gc;cc~a?a~eYi~n~e?1~;;~~~ e della scenografia. L'esempio degli stranieri e– scrci1ò subito un grande in– flusso sul teatro nazionale, ~~~~c:icp~;;arae~~l~~reA~~= gno col suo e Teatro dos c– studanlcs • e Dulcinn dc i\io• ~~~a c~nsu 1 i n~°:c~aèni~ttohr1 non mancarono. Cacilda Bcc– ker, Paulo Autran (che ~ anche un finissimo dicitore), Sergio Cardoso, Margarida ~ve~f~a~cch::a~. i\4i~:~n~~: rero. Sergio Brillo, Italo Ros– si. Adriano Rcis ccc.• sono personaggi ormai popolari e di notevoli qualità artistiche. Anche i registi locali (Fer– nando T6rrcs, Jo5.o Bet.hen– courl, Egidio Eccio. An10nio Apujamra ccc.) hanno ormai ~quistato una sicura espe- ricnza della scena, mentre le Compagnie si sono sempre meglio definite nella loro fi– !>ionomia. Citeremo fra le al– tre: il cTcat.ro dos Sete•, che ha come scenognfo e di– rettore ar1istico l'italiano Gianni R::i.tto. la Compagnia • Tònia - Celi - Autran •, che ha ultimamente portato <oullcscene spettacoli cccel– lcnli del repertorio classico e moderno. il • Teatro de Are– na • di San Paolo dotato di una spiccata sensibilità d'a– \ anguardia offesa però da un intento politico troppo pale– !-.e. In Compagnia del e Tea– I ro Tablado •. In Compagnia di Maria Dalla Costa, noia anche in Europa per una sua recente e tournée• che fece cono:.ccre Gimba di Gianrran– cescò Guamieri, la Compa– ilnin del • Teatro Nncional de Comédia • di Rio dc Janeiro <1uella del e Teatro Brasilciro dc Comèdia • di San Paolo ccc. Dobbiamo subito dire che questi a:ruppi teatrali sono cnlità autonome - pochissi– mo sussidiale dal Governo - hc si rcgaono in piedi qua– ~i esclusivamente con l'introi- ~?aiii D~t~f;'j1~· s;~:~ ~~~= 10 la buona dose di cn1u– !>iasmo ha un ottimo gioco nella vita del teatro brasilia– no di oggi. Gli attori non pretendono retribuzioni esose, anche perchè - a differenza di quel che avviene, per e– \cmpio in Italia - in Brasi– le praticamente non esiste una interruzione della stagio– ne teatrale. l mesi di mag– giore attività sono, O\'Viamcn– tc, quelli che vanno da mar– zoa se11embrecorrisJ)Ondo• no ~Ila nos1ra sraa:ione au– tunnale e in\'cmale. ma i 1ca- 1ri restano apcni quasi 1u110 l'anno. La vi1ali1à dell'odierno tca- 1ro brasiliano appare anche dalla fioritura di autori dram– malici. alcuni dei quali han– no ormai una fama che ha \'areato i confini della patria. Il R:enere preferito è la com– media, specialmente quella che porta sulle scene aspetti tipici e poco noti del Paese: il Brasile dell'interno, quel– lo delle sconsolate regioni del sertdo o delle campagne an– cor primitive del Malo Gros– so e del litorale nordestino. I due volti di Mano (Continua da paa. 4) alletta con un eroismo che si rl\'clcrà tal– mente disumano da prcscn1are, prima o poi. i conti. Lacerato da questa lolla e rimastone alla fine Yittima, Aschcnbach oc muore. Ma già con la Morte a Vene.zia, che con– danna la resa della cultura europea al De– cadentismo, è annunciato Wl tutraltro di– scorso sul filo del quale lo scnttore per tulla la sua vita si sforzerà di st.rappar.;i dal– le tenebre del sottosuolo per uscire alla luce OCI giorno. Discorso intessuto ,di paziente umiltà, di saomcnt~ con.dann.a <;11 fronte. alle aberrazioni del genio, d1 esp1az1one e di rc- ~~~n~nefafllhlJ~~~ ~~~e cr;s~rivr!~i ~~~,i~ nomie si dissolvono e si compongono, e 1I terrore filosofico della dannazione las~ia il posto alla speranza del perdono. AnchC: 1 pec– cati più orribili posson.o essere .Javau! Non solo: • Ma è certo savio prcsag~rc nel pcc- ~~~srg 1; 1 ~~g .. ifdp~~f~~~ ~efl~ti1g~ può darali dignità ~ rendere. ~ruttuoso. il. SUf:? peccat.o, cosi che il suo sp1,nto .a~qu !S.ll _alJ per più alti voli•· Tale è Iesplicito v1a t1co che per bocca del ~nto !111:?nacoClemente, Spirito della Narrazione, c1 neo dato a com• mento delJ'umana e oscura vicenda dello Eletto. .. Meno crudeltà \'erso sè stesso e p1u amore per gli altri. Questa la nuova ~eggc ch_c lo Scriuore sembra a,·er tratto dai passati er– rori. Gli abbagli dello spirito che inaspe.t~– tamente J'a,•evano coinvolto in responsabiht~ uni\·ersali, gettandolo nella colpa! sono s_1at1 assorbiti e dimenticati, travolti via con pietà dal fluttuare eterno della storia. Quella vita cosl contradditoria, ora egli la contempla con sempre nuovo stupore, noo più dispera– tamente assorto nel tentativo di dominarla e comprenderla_, ma solo rispettoso del suo trascendente mistero. Questo sereno distacco livella tutte le cose, tutte le smorza e le annebbia d'azzurro. E do fino al punto di far partec!pare ~1 doli>: roso destino di elezione persmo i11 esscn biondi e felici, cli accogliere nel mondo senza colpa di questi persino colui che è stato toccato dalla danna1.1one del genio. I loro destini che, .raccostali sembravano t:lnto_ di– \'ersi Yisti al di fuori del tempo, appaiono 1utta~1iapane di una stessa vocazione. Que– sto e non altro è il senso profondo deUa serena discolpa che del genio fa il ,•ecchio Goethe dinnanzi alla lontana innamorata Car. lotta e che pare riassumere e sigillare tutta la tormentata ricerca di Mann: Carlotta: « Clre sot10 mai tutti se 11011 l_e ,•ittime della tua gra11d~a? Alt, è nrerav~– glioso compiere tm s~crificio, ma è ben tri– ste sorte e.ssern,:vittima sacrificale!•. Goelhc: e Anima cara, tu parli di vittime, ma anche per esse sussistono lo stesso un– stero e la stessa unità come per il mondo e la ~ita, la pers~na ~ l'ppera~ e il tr~m· tarsi è tutto. Agli de, s, offrivano v1ttm1e iu sacrificio e alla fine la ,,ittima era quel– la stessa divinità. Ti sei servita di tm sim– bolo e/re mi è caro e conga,iale più che ogni allro e dal quale l'anima mia fu se,,,- fi~~ni,,~rva:zr:lt::i': :e:1,e~~.r:.~e~;io t.~ ~~~i eh,: io sia la luce verso cm si slancia sma– niosa la farfalla io sono però anche, nel– lo sca mbievole 'trasmutarsi delle cose, la candela acce.sa clre sacrifica il proprio cor– po per ch~ la luce risplenda, sono anche la farfalla inebriata che si perde !f~l!a fiamma - simbolo del perenne sacrrf1c10 della vita e della materia per una supre– ma metamorfosi spirituale. Via via, questa mistica trasformazione si allarga fino a compl'enderc nel suo slan– cio panteistico tutte le cose, fino a spez– zare addirittura quel sottile diaframma che divide l'essere dal non essere, fino ad af– fermarvi al di là, ancora una volta e con– tro ogni evidenza, la vita - e Morte. volo estremo enlro la fiamma, entro l'Unico ~~~~ 0 ~o~~j? nN~1 :~b~o:;sap1a":!~ ~~f dolci immagini tutte riposerete - e qua– le dolce momento sarà risvegliarsi un gior– no insieme I•· MARIA GRAZIA AMADORI * di JIAHIO l~ATI Tali sono 3ppunto i la,•ori di Ariano Suassuna, la cui Auto da Compadecida s'impose nel Festival del teatro del 1957, o quelli di Abilio Pcreira de Almeida, più apertamente so– ciali, o di Jorgc de Andrade, di Millor Fernandes, di Jo5o Bethcncourt. Nel teatro di carattere politico si sono avu– ti reccnlemcnle due s;:randi successi riportati dal e Teatro dc Arena • di San Paolo con Eles nòo mam black-tìe di Gianfrancesco Guamieri e Revoluçdo 11aAmérica do sul di Oduvaldo Viann Filho. A– nalogo carattere - politico e d'avnnauardin - hanno i la– \'Ori di Auausto Boa!, Fln,•io Migliaccio ed altri che fanno parte del gruppo di queSIO • Teatro dc Arena•· il cui ,copo è quello di reagire al teatro tradizionale, al quale ),i contrappone appunto !'are· na. che non ha scenari né co– mode pol!rone, ma in com– penso avvicina il pubblico agli attori. A questo desiderio di farla finita con le difficili e messe in scena• e di con– ccnlrare tutta I'a11enzione nel 1es10 e nella recitazione, s'i– spirano ahrcsl i • Te.atros do Bolso• e i numerosi gruppi di • Amalori • che Portano ottimi <;pcllacoli un po' in tulio il Brn!i-ile. Un accen- s,·olgimcnto dell'azione e alla psicologia dei personaggi. Dopo quanto si è detto mi pare che si possa conçluderc che il teatro brasiliano di oggi fa bene sperare di sé e non ba nulla da invidiare a quello delle nazioni di più antica cultura. Anzi si verifica qui un fenomeno che non si ripete altrove. Nelle città di più \'OSIO pubblico (Rio dc Janeiro. San Paolo, Belo I-lo· [~~~~:e, ri:~~~o A!eg[~~e:Cer~: cartellone per parecchi mesi consecutivi. L'anno scorso, per esempio, O Afombtm1bc di Artur dc Azc\'cdo, messo in scena dal e Teatro dos Sete• con la regia e la sce– nografia di Gianni Ratto. lu ~~~~r:r~e1r.;rsi,~tt~i~ 1 d~ Janeiro. Quest'anno lo stesso ~ruppo ha oucnulo un suc– cesso analogo, e forse supe– riore. con un vaudeville di Fevdeau. Un'altra considcraz.ione ,·a folla circo jJ valore che ~i dà al teatro nazionale. Nella stagione passata più della metà dei lavori rappresentati appartenevano ad autori bra– siliani, cui andarono anche i più larghi consensi delle pla– tee, come al già citato O Mambembe di Artur dc Aze– vcdo, a Clrapetuba e Re\•0111- c,io 11a América do sul di Oduvaldo Viana Filho. a Efes 11tiousam bleck•tie di Gian• franccsco Guamicri, a Um elefanle no caos di i\'1illor Fcrnandc!>. ccc. ella stagio– ne di quest'anno fino ad ora i più ir:andi consensi sono andati, come dice\·amo, a Bo– ca de ouro e Beijo 110 asfalto di Nelson Rodriaues nonchè a un recente lnvoro di Gian– francesco Guarnieri inlitolato I semente. Se un problema re!>ta \'i\'O è ancora quello dell'organiz- 7nzionc del teatro dal punto di \·ista finanziario. che del resto è un problema abba– stan1a comune anche ad altri Paesi. Qualcosa il Governo hrasilfano ha fnuo creando il • cl'\'iço Nncional do Tea– tro•· ma è ancora poco. Co– me si diceva. in Brasile il 1en1ro è tenuto in vi1a quasi csclusirnmcnte dall'entusia– :.1110 e d.1 uno spirito di sa– crificio ammirevole. Ma non !><lpplamoper quanto tempo si potr.\ contare su queste \'irlu, che sono caralleristichc di un popolo iiovane e vi– tale, sul quale però incom– bono tanti altri problemi - ben più agi;!rcssi\'i di quelli artistici - che richiedono ul– teriori pro\'c di soffercn1c e di rinunce. Di rilicl'o, tanto da indurci a formulare l'auaurio che essa possa essere adcg:ua1a– mcn1c sviluppata, è la par– tecipazione artigianale vera e propria: dai \'asi lunahi di Mario Pintor alle ciotole e ai fiaschi di Paolo Dc Poli, dal Boccale di Osvaldo Luc– chesi al Vassoio di Francesco D'Amore. Nelle opere di co– desti raffinali artigiani è c\!idente un ritorno a forme antiche o addirittura nrcai• che, ma tratlalc con un SOi· 1 tile spirito di modernità. Si tratta, in altri termini, di un conseno;o ideale alln inohlia– bile gustosi! di certe lom1e 1 che gli scavi cl restituiscono ogni giorno con un ritmo sempre crescente. La parlccipnzionc delle scuole e dcali istituti d'arte, ALDO CALO': in questa mostrn di Gubbio, è abbondante, e spesso molto qualificata: dalle scuole di Cai!'.li, Torre del Greco, Gn– btina, L' Aquiln. Comho, Pog[liardo e Man10,·;i a1dl i-.tituti di Pc\aro, Roma, Fi- la11a rigicla cou pietre del– l'htituto d'Arte di Padorn, bclln nella sua semplit:lla è anche 1., Collana dcll',llunno Edo Ambro~i dcli' btllUIO d'Arte di Fano. •Scultura• , isto che ci sono dei soldi da !ìpendere, di oq,i.miu,,re l,l manifc-.tal.ione con c.111cri 1.:hc pos,ano aaran1irne un miglior·c c~ito? fa0n1iÌ~~~I ~~;~; :t 1 a~~~1c~i= ,------------------------------- Pur a\'endo piuuosto mi• nutamente ~canalato le p1u interessanti partecipai.ioni, con parecchi conscm,1, \'OI'· rcmmo tuttavia che la mo Slrn, in avvenire, assumc-.– ~e. una posizione ~emprc piu cquidistan1e fra le v;1 rie tendenze, poichè chi Pen~iamo di SI. AnLÌIUtlO bi,oanercbbc procedei e sol• 1anto per im•iti, mag:ari ri– ).Cl'\'andoli agli studenu che ~i sono distinti nelle mostre didauichc delle Accademie 'ttranicre di Roma; quindi bisognerebbe fare una nor• male w;iuria possibilmente tutta cli pittori o di critici hcpar:unmcntc). Forse co!,\ il pros!>imo anno _Gubbio po– tr!l allcs11re una mlcressantc mos1ra di pochi ma scelti (Ziovani artisti stranieri, che dovranno considerare l'im 1- to un ambito premio. calo la loro genialità e la loro fatica soprn1tut10 Lucia Be– nedetti e Maria Clara Ma– chado. Non possiamo chiudere queste note 5ul teatro b!'ilsi– lian'o di oagi senza ricordare, tra ali autori drammatici, Nelson Rodrig:ues che ~ con– .\,Ìderato auualmcnle il più grande drammaturao di lin– gua por1og.hcsc. Arrivato alla notorietà gib da una ventina d'anni con Vestito dc noiva cui successero Anjo negro, Album dc famlha, Senhora dos afogados ccc., l'autore, pur in mezzo ai aiudiz.i e alle polemiche di una critica che l'ha considerato a. volte un grande autore di teatro a \'Ohe solo uno spietato ac– cùsa1ore della società brasi– liana. ha continualo a scrive– re con tenacia arrivando a conquistarsi una fama anco– ra più alta con due lavori recentissimi: Baca de ouro, che ha tenuto per molti mesi il cartellone nel • Teatro Na– cional de Comédia • e Beijo I no asfalto, cbe è attualmente rappresentato nel e Teatro Gi– n:istico • di Rio dc Janeiro dal gruppo diretto da Gianni Ratto. I drammi di Nelson Rodri– gues (la critica locale li chia– ma e 1ragedie •> mostrano una linea di sviluppo ben precisa. Da una fase mitolo– gica, in cui i personaaai ri- ~f~:~o~f~c l~c:~n~~ fi~~ del teatro greco intese co– me simboli universalmente validi, l'autore è passato a una 'fase moderna, che po– tremmo chiamare umana, do– \"e appunto ritroviamo per– sona.agi più ,·cri, quelli di Rio dc Janeiro e, in parti– colar modo, di certi ambien– ti - i più torbidi ma anche i più intensamente vivi - della ci1tà. E' per questo che una parte della critica lo ac– cusa di barocchismo scandali– stico per i suoi quadri sordi– di della società brasiliana, ma è che Nelson Rodrigucs ha un concetto pessimistico del– l'uomo e il suo teatro non è che l'espressione autentica di questo pessimismo. Eali crede nel progresso mecca– nico cd economico. ma l'uo– mo, per lui, resterà sempre un essere tragico limitato da due !egri - l'amore e la morte - che costituiscono un inferno d::t.cui nessuno può uscire. Certo, di primo ac– chito, questi drammi posso– no apprire di una violenza cruda e forse un po' baroc– ca, ma a nessuno sfugprlt il saldo ritmo della costruzio– ne, la genialità dei temi, la forza espressiva del linguag– gio che, senza troppo indul– gere al gergo, riesce, ncJla sua nervosa plasticità, ad a– dcruarsl perfettamente allo Teatro e pitturadAssisi (Nostro .servizio) O GNI anno. nel cuore di Assisi, durante 11 g1.1 famoso Corso di Studi Cristiani che raccoglie a con– \·egno elette menti e dibatte i problemi della più moder– na spiritualità, si rapprescn- 1a l'opera 1catrale premiata fra quelle partecipanti al Concorso sul tema • Gli uo– mini hanno bisogno di Cn• sto•· 11 la,·oro presccJ10 per l'anno 1960, autore il ~io,•a- ~ila~~u!er:c ,!~~~~r!~ •i,n~id è stato rappresentato m uni– ca serata nel raccolto anfi– teatro-giardino della e Cilla– della •· Opera varia e ricca di spunti, sebbene racchiusa nell'ambito scenol[rafico di un mbnastero di clausura, e la porta aperta•• dal pun– to di vist::i.tcatra.Je, rimane il fervido tentativo di enuncia– re scenicamente, attraverso un lingua~gio semplicistica– mente Hnco, quah potenti richiami alln suprema vcrita divina possano operare la crisi di una comunità e la stessa colin di una religiosa sopra un moderno uomo di sc1eoza. Questi varca la so– glia di una clausura bene– dettina quasi per caso, per assistere, per cosl dire, a un processo ind~tto dalla Ab– badessa, conscia di una oscu– ra colpa che infrange l'cqtii:' librio spirituale delle dicci benedettine recluse per e vo– lontario amore•· L'errore cbe alla fine si scopre, è do– ' u10 a una giovane suora che confessa di avere riget– tato la preghiera, perché Lroppo facile mezzo di rcdcn- 7ione per un'umanità super• ba e lontana da Dio. Dietro una pona abbandonata, in un giardino negletto del mo– nas1ero, essa ha gettato il suo breviario. Per caso, una religiosa vecchissima e cie• ca, ne indica, quasi inspi– rata da Dio, il varco dimen– ticato, e doPo che un'altra suora avrà pagato eco la vi– ta il moto generoso che la ~!~sb ~u~~1:o~~~~r~: vole potrà raggiungere quel– J'aogolo misterioso della clausura, rientrare pentita e illuminata da una visione di J>2ce celeste. Lo scienziato, tornando ali~ sue ricerche, recherà per sempre nella sua coscienza hl luce di que2li animi onn:Ji pacificati e uni– ti nel divino abbandono del– la preghiera. Il finale del lavoro si richiama ad un fatto di cronaca: il Q'I'Uppo dcUe suore. ormai dimentico del mondo. rc-.ta a pregare nll'intomo C tutta una sci- propugna l'csclusirn ,alidit.1 nel j:lc!ido antro dO\'C In fc- ya di uli\li (Getsenraui) 1>ia di una tendenza (astrati~, o <le ha .1t)'!rto uno ~piraglio mrinc che circondato da una fig:urativn che sin) ha sen,a di paradiso, finché i'cccezio- pioagin d'orv Egli sorga <\ubbio torto: l'arte, libera ~~~e age~~;o11u~o I~ ~ri~~ d,,'jes~~Ì~. ~o~~bt,nc; n~~;f~ ;;nniri~'~~ocnel'~~~~luft~nl~~~•: Dire110 con cura cd ecce- Coeli •, a celebrare la pc- scn 7 n di tendenze \avente 7ionalc ·buon gusto. tale da renne presenza d'una fede. stan~hc e che si rifugiano :imussa_rnc le 1speri1a sp'ct- GIA FltlPPO CARCANO - sia pure sollo forma di 1acolan e J1 lmauaggio, Ja .---------- rumorose novità - ormai ~n;r:~ Cia~~*~lait 1 od~1;,~ Concorso ~!~~ia:~~!~c ii i~:"~~ii:: Jl featro ~?c~1~l~~;iss,r~;a~~ I ~:~ cinematografico ~~1;ca ;~~~~~o p~vi:ci~ 1 1~~- delle novità nel ruolo di Donna Glo1;a, 1125 settembre p. v. scado- Pert;iò vo_rrcmmo c_hc a:li In suor3 colp::volc, Anna Ma- no i termini per la presen- ora:amzzaton della Biennale Nella prossima st ..gione 11 rin Ghcrardi in quello della razione delle doma nd e d'om- d\ G~bbio stessero 1n guar- Teatro delle Novità dircuo da ieratica Donna Colomba; le ~jist~;}~a:i~,~irtefiuR~fJ~~ dia d1 fronte ai fau1ori delle ~1.""a'n't•Elrnua 5 1mdi 0 dra,pp 1 rcs 1 . 100 c 0 nt 0 c 0 rà_ parli di maggior impegno mmo accademico 1961_62 nella diyerse lendcnzc per acco- 1~ erano affid3tc a due valoro- Accademia Nazionale d'Arte gl!erc solo gli esponenti arti- ,,_tà a~solute di Silvio Giorn- !~,g:~~il~ ~dd~~i~~ ,~i~~I~ Drammatica e Silvio D'Ami- :~ 1 ~:ir;;~~l~o~~:~~sadic ~n~•of:~ ;m~ 11 td1i,dE1~ 0 T ~~l~~.vr; acs~a e 1\1 1arin Teresa Alba- f: bocr:; ;r 1 :::11ig~'J,~~r1:,ro~~ con1radi1toria; cioè le perso- commedia di Tnlarico, nos1ro ni. che ha disegnato con mazioni rivolgers, alta Segre- nnlilb e non il grcigc. collaboratore, che si intitola macstri:i l~l figura della dc- tcria dell'Accademia _ Ro- /.,'esperrenz.adt Padre D11ra11d c,.na cicca, meritando anche ma, Piau.a della Croce. Ros- La csiemporanca di piltori .1Hh°nta un tema delicato ~ un applauso a scena aperta. sa "· 3 _ dalle 10 alle 12 stranieri a Gubbio, che è d~n roso, insolito sulle scene ~t:u~,acJ~i;~ons~I~~. elracfn~i antimeridiane. alla sua seconda edizione, l~a?;>Jr~~- ;;~e l~p~~lo~piri- ~~:s~ria~;lricln~o~~~ di~t 1 t1 1------------------------------- dal ma.!Slro Tosalo. Mostre d'arte Una piace,•ole sorpresa fu anche la i\1051ra Personale ciel pittore americano Wil• liam Gongdon. aUestita m ,asti saloni d.:!lla C1ttadclla, in una ::i.tmosfera d1 :iua– dentc p;.cc e di mistico rac– coglimento. ato negli Stati Uniti nel 1912 e laureato in lettere, William Gon"don ha viag– ~iato molto, anche durante la guerra, visitando mezzo mondo, dall'Europa all'Asia, all'Africa finché nell'estate del 1960 si stabill definitiva– mente ad Assisi, ove si è convertito al callolicesimo. Da allora la sua pittura non ha cbe un'unica ispira– zione: la figura del Cristo, inte.,;a come vertice sommo d'og:ni umaoa :.scesa, come preziosa fonte di luce spiri- 1uale, mezzo tnsostituibiJe del perdono divino. E il Cn– sto domina i suoi quadri: sin che insieme ad alcuni ~rei1 1 ~ 1 ~n!':fi ~~~~l~er~!= i::o, d'un :tzzurro intenso, in– dimenticabile; (Cristo sul la– go 11. 2), sia che appaia in un turbine di vivido splen– dere, a rincuorare gli spa– \'Cntati discepoli, sperduti nel mare in tempesta (Ego ,\um) si3 che atterrito dal– l'improvviso ,•uoto della so– litud ine Egli chieda pregan– e.lo: • Padre mio !>Cti ~ pos– sibil e, passi da me questo calice; però non come vo– glio, ma come tu vuoi• e Bartolini le gallerie romane d'un certo rilievo tardano a ri- 5vegliarsi: forse percJrt an– cora troppo presto o perché -.,orrebbero far passare la prima 011datad'itttere.sse che suscitertl 11aturalme11te la Mostra dzi Laziali di prossi– ma apertura (il Comune ri– scuote le tas~e dai mercan– ti_e poi li boicotta incorag– gra_ndo e fi11anz.ia11dopro– pru; mostre. che, artist1ca- 111e11te di discutibile interes– se, finiscono con l'incamerare ~:~t": cd;n:;i~i~tf i ::::!Jì~t) ~ Comunque, eccoci a ,ma .!>impaticissimamostra di l...m– gi Bartolini ,ieJla piccola gal– leria « l'Alb.uro • di Via del Babui110:una ventina di pez.– Zt, fra oli, guaui, disegni e mcisio11i. Venti peui di Bar– tolini che testimoniano del continuo fervore creativo di questo arti.sta. In q,ie.sti giorni clie non c'è. da girare per troppe gal– lerie, una visita alla mostra (non ovviamente una vera e propria personale) di Bar• tolmi v~rrà a riconciliarvi con la pittura, e.ssendo (quel– la di Bartolini) indubbia– mente • huo11n plttura •· Bendixen 1l pittore tedesco Ktaus Bendixen, che espone parec- chi guaz.:.i e alcuni oli alla galleria • P.2.Sseggiatadi R1- petta •, è a11co,a fermo a 1111a concezione e immediato• dopoguerra•; cd dncora le sue ricerche a una segneti· ca clte vorrebbe essere 11ello -~tessotempo cinetica: donde ti suo ostentato richiamo a u11 e e.stremo-oriente• carico <li schemi cd impeg11i c11l– tt1rolt. le forme ambigue che 11a– sco110dalla volontà del Be11- di:ce11 (nei gumzi i seg11i sfarfall eggi ano con qualche gr!lve! -z.ae ~pre.ssionista, net;:fi oft si arri va al marmo ve- 11ato di color scuro) ubbi– discono a una problematica divenuta ormai fatto moda– li!;, in cui l'avanguardia con- :,':e',;tr~01in"e:o~~:iz.a est;'/e':f:~ mina il conformismo. Nei quadri di Bendi.xen Cl sarà senza dubbio la e pas– sione per la pittura•: ma una passione irretita e sof– focata da istanze decade11- tisticlze, che collocano l'ar– tista tedesco in mra schiera r:ella quale ormai regna la più. caoticn inflazione. Ciò non esclude. da pòrtc ciel Bendixen, una bravura tecnica, a volte un fascino ornamental~. Un figurativo della sua ste.ssa misura sa• rebbe inguaribile. Bendi– xen, invea, sa avvalersi di romane elementi decorat1v1 che ren– ciono alcuni suor peui abba– stanza piacevoli. Piltoridi Roma I.Ila gal!eria ., Il Camino• trodamo 1111apiccola scelta di pitture di artisti roma111, lhe nell'insieme co1111xmgo110 una buo11a testimoniatizc. dt quanto si fa a Roma, Citeremo i nomi di Cugur– ,a, Fa11tl1u.i,Maccari, Omic- ~!;!,i;burr?11~~~iTuit'~';~;i che co11trtbui,;cot10a dare un \ allo i11co11fondibile, 11011 11uccato secondo la moda a, pm significativi artisti ~lte operano i11 Roma. Mostr,! come questa - p1t, delle inco11c!11dentipersona– li clte fra poco ci toccherà ,·edere nelle troppe gall~rie romane - dovrebbero ripe– ter,;i spesso, poiché anche ie gallerie private dovrebbero s~ofgere 1111 compito didat– tico e grosso modo orieu– tatfro. VICE DIEGO fABBlU Direttore rcaponsablle Stab. Tipografico U.E.S.1.S.A. Roma - Via IV Novembre 149

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