La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 37 - 17 settembre 1961

Pag. 2 dimora in Mantova: si trat– ta di un complesso che il 1\Iantegna avrebbe dovuto eseguire. sostituendosi a Donatello che aveva pri– ma nicchiato e poi rifiuta– to; ma il plasticare libero e audace, piuttosto rude. del Mantegna rese perplessi i committenti e così l'opera rimase interrotta: un'ope– ra che al nostro gusto te– slimqnia di una forza pla– stica. di una potenza com– positiva fuori dell'ordina– rio. Pensiamo che queste cinque sculture, unite alle altre già note e di contra– stata attribuzione. ripro– porranno con più chiarezza agli studiosi i termini di un approfondimento criti– co di Mantegna scultore. Se molti problemi storici ed estetici riguardanti An– drea Mantegna, dopo lun– ghe ed ampie disamine, ri– mangono ancora jnsoluti (per esempio la sua deri– vazione dalla scuola pa– dovana e toscana). la mo– stra di oggi - raccoglien– do un numero considere– vole di opere. presentate con un certo ordine e con schede che riassumono il curriculum di ogni sin– golo pezzo - servirà ad approfondire la conoscen– za dell'artista. Ci siamo, per esempio. soffermati s0.lla pala di S. Zeno: i tre pannelli del– la predella (L'orazione nel– l'orto, La crocefissione e La resurrezione) sono - come abbiamo detto - co– pie: ma agli organizzatori e stato possibile avere dal Louvre l'originale della Crocefissio11e, che e stato collocato vicino alla pala. E' l'episodio più bello del– la pala, vi si respira un'at– mosfera magica. quasi di– remmo di suggestione an– tonellesca. La presenza dì questo pannello accanto al– la copia è un fatto che difficilmente potrà ripeter– si: ed esso serve non solo per far notare la diversità frn !'originale e la copia tonta di colore e superfi– ciale. ma potrebbe contri– buire al rilievo di certi ca– ratteri che testimoniano della presenza o meno del Mantegna in alcune opere di ancor dubbia attribu– zione. Andrea Mantegna che lavorò sino a tarda età, cercando sempre di supe– rare se stesso. è uno dei più grandi artisti di tutti i tempi: e Mantova che lo accolse e capì in vita. con– sentendogli di attendere con una certa serenità al suo lavoro creativo, oggi onora in lui anche rintel– ligenza e l'amore per l'arte dei suoi antenati e della si– gnoria che la resse. Ci au– guriamo un affollato e con– tinuo pellegrinaggio. in questi due mesi che la mo– stra rimane aperta, da par– te di quanto, studiosi e amatori. italiani e stranie– ri. vorranno vedere riunite insieme - in quello splen– dido Palazzo in cui l'artista lavorò a lungo e felicemen– te - ben cinquantasei ope– re di pittura e un certo numero di sculture: cioe quasi intera la produzione trasportabile del Man– tegna. GIUSEPPE SCIORTINO LA FIERA tETTERARIA DUE RECEN'I'l CONVEGNI Dl URIBANRST!CA * La cultura e le città * ,li SA1\IDRA OIUEìll'J'I A BREVE distanza di tempo, -due convegni, di timbro na– zionale, hanno aff:<>nta1~ con .v?lontà di s!n<:c'.ità e di chiarezza problemi arch1tetlomc1 ed urbamst1c1. Le ac– celerate modificazioni che la vita nostra oggi provoca, non in\'estono più ambiti stretti o angusti settori, ma sono per– corse da una circolante dinamica che coinvolge disparati problemi ed interessi; cosl, per la gente che opera e vive, non è più solo o non tanto l'argomento della "casa" a muo– vere ed interessare, perché è ormai pacifico che il tema del– l'abitazione non è uno spunto isolato, non è un approdo che vale da solo, non costituisce una sorta di sicura e Pt_"COrdi– nata evasione dal ritmo assillante del giorno: ma anzi, esso poco vale e debolmente sussiste se non implica il rapporto del lavoro, dei trasporti, dei servizi in genere, persino dei tranìco e dei rumori: e il significato di incontro, di socialità, di comunità. E cioè, anche per il pubblico, quel tema non si isola e non si fissa in uno schema edilizio - talvolta il più mono– corde possibile - ma si affida a quella pluralità di interessi che si volge a p1'0spettare una pianificazione urbana, così che il pubblico individua e distingue, sia pure empiricamen– te e talvolta persino equivocando, valori diversi che pur co– stituiscono argomenti dibatlulli nelle ricerche e nelle espe– rienze dell'urbanista. Il primo convegno di studio, in ordine di tempo, è stato quello promosso dall'Ufficio Attività Culturali della Demo– crazia Cristiana. sotto il titolo • Indirizzi e prospettive per la pianificazione urbana in I lalia•. Si C svolto a Napoli: e quale città più di questa veniva meglio a sign1Acare, in maniera quasi emblemati~a,. le spine, i rischi, i pentimenti, i risultati di molte concez1om, almeno urbanistiche cd architettoniche, errate? L'illustrazione sui cartoncini di invito e sui mani[esti ridicoleggiava con grafia appuntita l'imminente vita delle nostre città in un clima di fantasia apprensiva, piuttosto che di fantascienza: teorie di macchine brulicanti come file di formiche, lungo i fianchi di grattacieli allineati, uomini affannati per le strade di una città deserta di automezzi e perciò tanto più assurda cd estranea, e in cielo fini grumi di elicotteri, predisposti al trasbordo delle automobili alle quali è impossibile toccare il suolo. Il benessere, l'organizzazione, il respiro di una popola– zione piccola o grande che sia - e con mag\'ior ~agione, come è logico, nel secondo caso - sono vincolau, è risaputo, ad una efficiente e non angusta pianifica;,ione urbana; ma _è altreuanto risaputo che in ltalia non esistono esempi posi– tivi al riguardo, che ci si dibatte ancora in incertezze ed O!>lacoli di ogni genere che ritardano non solo l'attuazione, ma anche un generale accordo di massima sui punti prima– ri, in maniera tale da promuovere piani ed azioni coerenti cd unitarie. Gli organi che hanno promosso il convegno d1 Napoli hanno cercato innanzituuo la possibilità di un colloquio: e ciò non soltanto tra individui di varie tendenze e di diversa ideologia, ma anche tra studiosi ed esperti di differente at- 1eggiament_o e di disparata, ma certo non contr:::istante, qua– lità professionale, in maniera che il dialogo non si restrin– gesse al senso di un incontro agguerrito tra tecnici e poli– tici, ma si fondasse sulle molteplici possibilità di un'inda– gine svolta attraverso fili tirati da campi diversi di ricerca. Sul piano di questi intenti - a parte quei discorsi occ;.a– sionali che hanno sempre un valore più immediato che du– raturo - il convegno ha trovato la sua validità: nell'impe- ~~03,~:f;• u~i ti~;~a~1~ 1 ::C, ci1~~~ibqu~~11i 11 ; ùdiifr~~~~~dnt~h~r~: fessionale, è stato di natura culturale, senza peraltro la for– mulazione di richiami statici e di nozioni sotto formalina, ma con l'accettazione di pluralità di voci e di argomenti intorno ad un tema , 1 astamen1.e e profondamente implicante. Dalle indagini di Valori sul significato politico della pia– nificazione urbana in J talia, dalla disamina efficace di Bene– volo sui problemi, le tendenze, i risultati e le prospetth•e fu– ture dell' architcuu.ra italiana contemporanea, le relazioni si sono ancorate all'azione degli Enti Pubblici nel quadro della pianificazione urbana, per conto di .Ripamonti, e sui riflessi negli individui e nelle collettività della pianificazione urbana e sul ruolo del servizio sociale, da parte· di Catelani, per ap– puntarsi infme sulla pianificazione urbana nel quadro dei piani di sviluppo economico, su rapporto di Novacco. E a questo nodo cruciale, appunto, si riconducevano anche gli intervemi più efficienti: sulla e\'cnien1..a, cioè, che l'urbanista Javo1i su un terreno già chiarito, nel quale lo sviluppo eco– nomico possa avere già tracciato in sprospcttiva le sue di– rettive di massima, tali da suggerire alcune soluzioni, e STRANIERf A ROMA * smentirne altre al loro sorgere. Salsomaggiore ricorda G.D. llomagnosi Il secondo centenario del– la nascita di Gian Domenico Romagnosi ha offerto lo spunto a Salsomaggiore per una nobile iniziativa che avrà inizio alla fine di set– tembre quando, col patrona– to dell'Accademia dei Lincei e dell'Università di Parmn, sar'ct inaugurato nel .:,.dlone dei congressi della .a1.icnda di cura di Salsomaggiore Terme un convegno di Studi sul pensiero di RomagnosL Gian Domenico Romagnosi - nato a Salso l'I I dicem– bre 1761 - appartenne &d una di quelle duecento fami– glie del piccolo borgo d1 Salsomaggiore che a quel– l'epoca era cosi minuscolo da contare poco piu di ot– tocento abitanti. Studente al– l'Alberoni di Piacenza, si laureò a Panna, ebbe studio notarile, con scarsa fortuna, a Piacenza do\'C però fre– quentò quella doua società letteraria. La sua prima pub– blica:,jonc fu la • Genesi del diritto penale• tanto che ot– tenne l'incarico di giusdicen– te, ovvero pretore a Trento che, dopo l'occupazione au– striaca, gli costò quindici mesi di carcere ad I nnsbruck. Con il ritorno dei fcancesi, potC a\'ere il posto ambito di insegnante di diritto pub– blico all'Unh·ersità di Par– ma Di lui fu detto che • tra– dusse la dottrina in arte di go\'erno e rincivilimento tu la ragione ,·era della sua attività che si prodigò per fondare una filosofia ç.i\'ile rispondente .alle esigenze dello st:ito nazionale mo– derno•· B.C. Domenica 17 settembre 1961 VERBA Doris Ti., Venezia: Il r:ac– contino mi pare semplice, casto. romantico, ma tutlo qui, da giornale per raga7..1.i, direi. Perché: non prova a spedirlo da qualche parte? Le poesie, bé, è un allro di– scorso, al,neno in parte: « A Te• ha cose buone. miste ad alcune ingenuita. rn • So– litudine• le ingenuita ~no meno perdonabili, ma lei e molto giovane, non e ,·ero? C'c tanto• tempo! Sem - '37, Roma: JI senti– mento di a,·er qualcosa da dire e forse autentico. ma la riuscila lascia parecchio a desiderare. La componente sessuale, evidentissima, e an– cora ... troppo evidente. non è entrata nel tessuto, sa di ec– citazione fisica de,·iata sull,1. carta imece che sublimala. Del resto, lei è iiornnissimo. Abbandoni i modi ~ola"ìtici: o meglio, aspetti e lavori: .:.e Qualcosa de,·e ,·cnire, ,·erra da solo. GitLS. Cogh, Reggio Cala– bria: La sua medi I azione sulla montagna ha partorito, se non un topolino. un coni– ~lio, Il ~olivo per cui una poesia e impubblicabile e sempre uno solo: si tralla di una composizione irrisolta, di un sentimento che non ha 1 ro,·a to nelle parole che lo espressero la sua traduzione compiuta. Inoltre, le quattro strofetlc che mi invia tocca– no troppi tasti senza fame suonare nessuno, neppure ouello •politico•• il più au– dibilc. Audr. RtLS. Case, ta: « Al– tro,e,. ha cose dav,·ero di- VOLANT scretc. L'altra non mi piace. La forma è arida, con inserti di reminiscem;e classiche che stonano. Ma ha da lavorare / e verrà del buono. Auguri Mar. Deln Cort:.u1. .\li manda poesie senza titolo, senza divisione tra l'una e l'altra, battute cosi, come ~~f;se;~t~~~~o~:!/a /o~~~ ~apere come va a finire la o;toria, che credo d'amore. ma non ci giurerei tanto poco ci ho capil6. M>Jrmecandr1stes, Bolo2na (che orrendo pseudonimo!): Per carita. non chieda a me <-epu_ò credere in se stes"ìo. E Poi, crede che, o,e le di– cessi • Ba.sta con questo per– di1empo ! •• lei mi ascoltereb– be? La retorica e la mic;tifi• c;11:ione sian diclro certe d1chiara1ioni. non lo dimen– lichi. Quanto alle poesie. in uno stile scopcrtamen1e un· j!are11iano (e conosce Arturo Onofri?) mi sono parse fred– de, comJ)Oste con la testa e non col cuore, lavorate come cestelli, ,·eno per ,erso, \Cr– ga per verga. Non mi sono piaciute, tutto qui. A. L., F1ren:.e: Lei e pro– prio invadente, e fa finta di non accorgersene. \fa le sue poesie hanno sempre del fa– scino, un po' lenue. un po' crepuscofare. Xc scellla una trentina. ormai le a\Tà, e le invii a Rcbellato, ed. PadO\a (Ciltadella) o qualche allro maµri piccolo editore di Fi– rcn1.f.. Messe insieme faran– no •mondo•· E' J?i.l tanto. CARONTE E' a Roma il poeta inglese George Barkcr, del quale so– no recentemente apparse le ultime poesie, nel libro Vie111 from a Blind I. L'occasione è stata buona per cercarlo e discorrere, riel silenzio del– l'estate romana. (Harold Norse); infine la discesa da Parigi di Brion Gysin, sperimentatore non solo in poesie mo anche in pittura. E stato fo1-se questo il punto di maggiore frizione, insie– me a quello, non mai abbastanza considerato, che richiama al rispetto delle singole entità e qualificazioni professionali, ciascuna con il suo dete1minante peso e valore nelle com- 1------------------------------– plesse progettazioni di ordine urbanistico, che non coinvol– gono, oggi, soltanto l'architetto, l'ingegnere, il costrnttore, ma anche il sociologo, lo psicolojO, il medico, l'economista, ed ahri, ciascuno, però, volto all'intesa di collaborare con la onestà in ogni particolare e sensibile preparazione al "dise– gno" delle ciltà, in un lavoro di équipe che non concede incauti sconfinamenti ,e maldestre infiltrazioni in campi di– ,ersi dal proprio ambito proressionale, campi che possono, anzi devono essere conosciuti, ma non possono essere com– piutamente raggiunti e posseduti come da chi ne esperisce • Lo scrissi tutto d'un fia– to in un periodo di otto mesi mentre stavo a Roma •, dice Scrittori anglosassoni !~ ·r~~rit~i ~:s~a~~ìripao~~= riggi quando non si tro,,a in riva al mare a Fregcne. • La lingua mi si è sciolta dopo un silenzio di ben Ire anm. Che sia l'effetto del mio soggior– no romano? Nbn lo si può dire, visto che mi trovo qui fin dal tempo dei giuochi olimpici. Effetto della pri– mavera romana? E' proba– bile•· A provarlo stanno i suoi versi che la raffigurano direttamente oppure, come nella Hadriau's Villa, la sot– tintendono nella fede rin– novata al cospetto del ciclico ritorno della primo,•era. invadono la capitale Uomo alto, magro e quasi smodato nella foga con cui si esprime, il suo viso mu– tevole si rasserena nel par– lare di Edwin Muir, il poeta che un po' gli fece da mac· stro. Ebbcrò in comune an– che l'esperienza di soggiorni romani, sebbene a distanza l'uno dall'altro di anni. Muir fu a Roma nel primo dopo– guerra come insegnante e di– rettore presso il Britsh Coun• cii. Fu una esperienza per il poeta più anziano soprattut– to interiore e mistica, come ebbe a testimoniare nella sua autobiografia: di una fe– de riaffermata e anzi pla– smata dall'ambiente romano. Tutti i due poeti però, seb– bene traendo lo spunto per un rim•igorimcnto della lo– ro fede dallo sfondo roma– no, riuscivano - e questo si verifica per Barker tut– tora - a tenersi in disparte dallo sfondo stesso. • Siamo debitori dell'Italia per la le– zione di grazia che ci im– par1isce •· Una grazia di or· dine estetico e teologico? Non precisa. Bisogna pen– sare che il YCrbo teologico ri\'estendosi di carne di\'cnti grazia estetica. Barker, sebbene non sia la prima volta che soggiorna in Italia, non conosce affat• to In lingua italiana. In que– sto senso i letterati ameri– cani si dimostrano molto pii, agguerr_iti culturalmente. E' IN EDICOLA E IN LIBRERIA IL N° 9 -10 DI NUMERO SPECIALE DI 400 PAGINE SOJDJAIUO L'EUROPA LETTERARIA il caso di Eugene Wallcr (ex-redattore per la parte inglese di Botteghe Oscure) che questa estate ha cerca– to di colmare il vuoto che si estende tra le due più nu– merose schiere di scrittori che si incontrano a Roma: gli ·italiani e, appunto, gli anglo-sassoni. ,Lo ha fatto tramite la· RAI che ha mes– so in onda un suo racconto: 1li amo sorelle matte. In una ottima traduzione (giudica– ta tale dallo scrittore stçsso} che è riuscita a trasporre in una lingua forse toscaneg– giane le astuzie verbali che si trovano nel parlare del sud degli Stati Uniti, la vi– cenda delle sorelle che trat– tengono un ladro scoperto a caso per deliziarlo di cibi prelibati prima di avviarlo al carcere comunale, è stata talmente apprezzata che la stessa RAI decise dì ripe– tere In trasmissione. Americani e inglesi lellera– ti si sono dati letterariamen– te !a mano, durante l'estate, nell'intento di tenere desta l'allcnzionc di chi segue i mutamenti nel clima cuhu– ralc straniero. C'è stata la pubblicazione in Inghilterra d'un libro di poesie il cui autore vive da più anni a Ro– ma (Desmond O'Grady); c'è stata la promessa d'un altro volume di pO<!sie di sfondo italiano, serino dal poeta che l'anno scorso dette agli an– glo-sassoni una ottima tra– duzione dei sonetti del Belli Gysin proviene, come scrit– tore, dal movimento dei •beat•. A Parigi ha costitui– to insieme a Gregory Corso ~o:~ 1 ~~:;1 c~~r~ru,; f~~tes 0 :11 una inedita tecnica lettera– ria, le cosiddette cpcrmuta– zioni•, che consistono - spie– ga un loro manifesto-- nel trasporre o permutare paro– le liberandole dal loro usua– le sfondo o concettuale o emotivo. La tecnica non è certo dissimile da quella ado– perata e anzi dapprima for– mulata da Gertrude Stein. n suo socio, Corso, si tro,,a di fronte alle ìmpostazioni gy– siniiane in una posizione lcg– gc1mentc dissenziente. Egli contribuisce alle manifesta– zioni promosse dal movi– men10, ma non è un metafi– sico e le finalità che il grup– po si pone non lo convinco– no per intero. Quale sono queste finali– tà ? Lei saprà sicuram,ntc, mi dice Gysin, •Che negli Srnti Uniti la tecnica delle comunicazionì è studiata a fondo, sia nel programma missilistico che nel campo della psicologia sperimentale. Ebbene, mentre io Le parlo, Burroughs si avvia ad un ra– duno presso l'Unh·ersìtà di Harvard dove saranno sotto– poste ad un vaglio scientifi– co le nostre ricerche•. •Gli inglesi•, seguita Gysin, per il loro lungo arrovellar– si intorno al problema posto dal binomio scienza-arte, e per i loro studii semantici, si prestano volontieri a fare da uditorio ad esperimenti del genere. •Noi vorremmo•, se– I?Uita Gysin ormai in vena di confidc.nze; •liberare la lingua scritta per tutti, e cer– care la letteratura del futuro lungo questa via•. VERA WYGOD quotidianamente le pro,,e. on v'è dubbio che nel colloquio di Napoli, e proprio nel cerchio di un dialogo di natura lecnico-politica, sfuggiva talvolta it peso dell'entità umana e le considerazioni poteva– no anche correre il rischio di un'astrattezza teorica in cui la • pura follla • della pianificazione, l'ostinata 1ensione dello specialista· a programmare cd organare, sottacevano, o forse trascuravano, altre acute e imponderabili esigenze umane. quelle più squisitamente spiritunli ed estetiche, ad esempio. Un altro breve convegno, recentissimo, ha seguito di po– chi giorni quello di Napoli, senza connessioni particolanncn– t~ evidenti con l'altro e pure, per certi aspetti, con funzioni d1 completamento. Promosso dall'In/Arch (Istituto Nazionale di Architct1ura) ed organi1.zato nella sua sede romana, l'incontro ha avuto per tema • Le "J)rospcttive dell'edilizia residenziale,. di cui relazioni cd interventi hanno indagato aspetti cd ~lcmenti. Jn conf1:onto .? quello di m1poli, qt~csto si è svolto quindi in un amb110 p1u strettamente e parttcolannente professionale:• Q!-lindi più ~ircoscritt~ e limitalo, tale cioè da scalfire mag– gmalmente I problemi strettamente connessi con quelli più specificatamente edilizi; ma in realtà attento ad un aspcllo che non è soltan10 il più appariscente in un'organatura ur– bana. ma porta altresl alla verifica delle possibilità di con– vergenza e d intesa delle forze della cultura e dell'industria che agiscono nell'edilizia. Quello che di più divagante, da un lato, o più intimamen– te tecnico, dall'altro, poteva essere portato dalle ,,arie rcla– zion_i, è stato poi stretto da Zevi, in una rapida e quasi sche– matica panoramica della • Cultura architettonica e nuova dimensione della produzione edilizia nell'esperienza ameri– cana•· Oltre il rapporto sulla situazione americana e il suo con– fuso e ambiguo stato attuale nel campo edilizio. coincidente press'a poco con il nostro, oggi, il senso di una "cultura" architettonica che richiami ad un accordo architetti cd eco– nomisti, pubblico e critico, ripropone l'accento sui valori che troppo ostentati prima, rischiano ora inutilmente e perico~ losamcnte di essere ritenuti luoghi comuni. Sulla realtà di una crisi, e non solo nostrana. è facile t~~•a~e l'3;ccordo _cd individuarla_ in una dilagante incertezza st1hst1cn, m un ncorrcnte ccletlismo formale: e i due con– vegni vengono perciò, sia pure involontariamente, a comple– tarsi nel giungere a considerare quasi per· cerchi èonccnlrici questo nucleo di fondamento e di base costituito da un'edi– lizia che dovrebbe essere innanzitutto di rinno\lato livello di nuova dimensione qualitativa. ' Rassegnadelleriviste L"ultimo numero dc Il Vel– tro è dedicato al Risorgi– mento con particolare riferi– mento agli Italiani nel mondo e alle loro Jttivilà in quel periodo. Per l'importanza dc• gli :,!Udi contenuti nel volu– me, dovuti alle firme, fra gli altri, di Ghisalberti, Boyer, Guichonnet, Marraro e nu– merosi altri, la pubblicazione è di quelle destinate a rima– nere in biblioteca per l'im– portanza e la cura dei pro– blemi trattali. L'unificazione italiana non ru solo un'unione politica di un singolo paese, ma soprat– tutto un pezzo di un prezioso mosaico di una civillà mille– natia da inserirsi in una pro– spctth·a storica più ampia: l'unione di tulla l'Europa. Il Regno d1 Francia, rileva Boycr, lu il rifugio unìcialc degli emigrati italiani. Pur tenendo conto delle inevitabili esigenze diplomatiche fu ,o– tata una legge per recare aiuto ai rilugiati. Questi ,e– nivano destinati in una città, prefcribilmen1e nell'interno della Francia, con un sussidio che variava a seconda della loro professione. Natural– mente gli Aus!daci, appena saputa la cosa, reclamarono !"espulsione dei rifugiati. Tut– tavia l'èlite dell'emigrazione fu accolta sempre con sim– patia dalla buona società francese. Notevole, come riporta H. Marra1'0, fu l'esodo degli ita– liani verso gli Stati Uniti. Fra i più illustri vi furono il Da Ponte. l'Avezzana, il Mo– rosini e lo stçsso Garibaldi, La comunità italiana era già allora occupala in dh·crsi me– stieri e profe.:.sioni. Gli emi– granti cominciarono a fon– dare circoli e associazioni riuscendo ad accatti,•ar-si una certa importanza e in0ucnza. Agli inizi dell'800 l'elemento italiano era citato ad esem– pio :,olo di umili profcs~ioni. In seguito all'impulso di so• lidarietà nnionale e di pa– triouismo dovuto a sentirsi in un certo qual modo par– tecipi delle ,,1cende risorgi– mentali, già nel 1860 gli ita– liani d'America rivendicarono il loro giusto posto nella so– cicta statunilcnsc. Furono questi, dice- Ghisal– berti, • contatti e contrasti degli c:,uli tra loro e con gli ambienti e mc1odi che li ospita,,ano che hanno gimato a chiarire idee e metodi e a far conoscere agli stranieri l'esistenza di un problema italiano•· lori spirituali dell'Uomo. Un bilancio di cio che e ~lato realiaato in lullo il '900 ..,ul piano della scuola elemen– tare completa il ,·olumc. La Nuova Antologia pre• senta un intcrc:.!-,antc saggio di E. i\lalato su una poco nota commedia di Torquato Tasso: Gli mtriclu d'amore, :,tampala per la pnma ,olla nel 1603. La commedia, .:.m– golare per l'intreccio e il 1.:a– ra11erc dei personaggi, fu portata sulle scene per la prima ,·olla tre anni dopo la morte dell'autore, alla pre– !-iCnzadel Card. Farn~e. Sullo :,tes.:.o numero pro:,egue lo studio di M. To:,cano su \"Italia e la nascila delle alleanze postbelliche , appi-o– fondilo esame per la rela– zione cronologica dei fatti e l'importanza delle fonti di informazione. unll l~~g 5 o ~ia~~udf 8~~~~~ TESTI: G. B. Angioletti, Le. 1tlr1111e pa.i:me ,/al •D1arro• - Piero Gobctll, Dame primo• uomo moderno - P. Tcilhard dc Chardin, l'uomo, la ft.lic:ità e la marcia del mondo (con una testimo– nianza di Amold Toyubee) - Archiba\d C<llquhoun, La1111Jcd11sa i11 Sicilia - Vi1torio Sereni, Dall'Ola11da - Egito Gonçalvcs, Gli arcliivi del silen::.io - Enzo Paci: Tecnica fetici::,zata e lmJ!uug– g10 - Mlchall Prisc,•in, Usc,re fuori e co11scJ!11arsial fuoco (con unu noia di Vi11ori:, Strad11) - Hcnnan I-tesse, Sa\rntorc Quasimodo, Jcan Par.mdowskì, Guido Piovcnc, Amold Zwcig, Herbcn Rcad. Nicolaj Donccv, Hcrmann Kc:.1cn, Jcan Coctcau, Hal/dor t..,:mcss, Giorgio Novas, Gerardo D1cço, Gh... -orghi Kara– slavo,•, Bcrnard Wall, Franz Th. C:.okor, Maria Majcrorn, Tudor Arghczi, \11ccntc Akixpndrc 1661-1,961, Risori:i111e1110 e lc11cra– t11ra - :'\1ikola Bajan, [,t1. le:io11c di!/ Risorgimc1110 11.cllam,ss1a di ieri e di oggi - Paolo Alatri, Ri.)orgime,110 e po~1r1sorgime1110. Pl(J(JOLA BIBLIOTE(JA /-lw11a111tas dedica intera– mente il suo ultimo numero ai problemi della scuola e all'interpretazione della stes– .sa come sociolof:ia dell'edu– cazione. Gli ind11"izzi alluali della scuola in 1 talia sono rappresentati da due gruppi, uno che tende a definire l'uo– mo e le sue conoscenze at– tra, eJ':,O l'apporto degli cle– menti comunemente definiti •classici•, e l'altro che ten– de ad awiare l'istituzione scolastica esclusivamen1e ,•cr– so una civiltà concreta che proceda al pari delle e.sigen– zc della socicta. Oggi la so– cicia corre \'ertiginosamcntc verso progressi e hlète sem– pre più no1e,•oli ma le st~~e strullure scolastiche e le loro riforme non esaudiranno gli ideali di perfezione poichè, :rvs~~~ ~~a~~~t~~r;;a~!~~-. madlla sulla disperazione re– ligiosa di Kafka. L'angosi..ia kafkiana era di un nichili– smo estetico o ricerca di Dio? Il saggio in questione cerca di rispondere a questo ìn1er– roga1ivo. Kafka era un misti– co legato alle angoscie ter– rene, pur affermando la sua fede in un mondo inafferra– bile, invisibile. Era un umile disperato. Così infa11l in una delle sue • Considerazioni • scri\•c, 1 a: • L'umiltà dona a ciescuno, anche al disperato solitario. uno strct1issimo contallo con gli altri uomini, e lo dà subito. a patto, s'in– tende, che l'umiltà sia :\Sso– luta e continua. Essa può farlo perchè è la ver:a lin– gua della preghiera, insieme adorazione e fortissimo le– game•· FATTI E IDEE: Seri/li di: X.X.X., D.1/ Portogallo 1111'0/tra leuera claudestim, - Pautasso, J. ,t. Rici,arHs e mm lc::.1011e amicroc1a•ia - Mauro, /11 memoria di Pcmcia S/a1•eikov - Rhi, l,'11omo e lo spa;.io - Tunon dc Lara, Corralcs E;gcu. Fernando Santos, Ulmos, /,t1. Spa,;•ia nbclle - A. M: R1pcllino, !Jrice ::::ff" df~:si~ra:;~t e_ 1 f:r,i~t'Z~dl~:;;~1~ 8 ~a /~1:!i~~~ ,~!101 1!! Gm::,burg o le po.)sibi/itd del roma11::::oborghese, - Stcfanilc, Altri licheni 11cr Camillo Sbarburo • Ja,·.i.ronc. Le due resis1cn:e francesi - Accrocca, La po.?.Siaco,ui1111a ,Il Simsga/li - Nad.:au, Venturi, Bozic, Pasolini, KupJ..a, Bcrnari, Fiore, Pokomy, Rè_– paci, Prfaco, Passuth, Tecchi, Tcich, Kalcev, De Rosa, 13c\lonc1. Pilar, Pomilio, Bcckcr, V:ikn, Luzi, Vigorclli, Né vecchi né' nuovi fa,scismi. LETTURE: Opere di Nizan, K1c,·o, Tilla Ros,t, llhcs, Dcckclt, Torrc.s-Riosccco, Marotta, Tama~cin, Tolcianov, Etkind, Sos1n, Lobodin, Dncpro,·, Jaron, Basscches, Bcnj:isc, Banfi, Drowcr, Sccdrin, Fontane, Lcmer, Cialentc, Schul..:, Uo!ll,cs, ~lalaparJc, Simonov E,•tusccnko, Vansccnl.:m, Braun, Ahghcr, Lukonrn, Smclìako'v, Boli, Cancsl, De Jkrnar1, Fusco, _Bcrt~tl •. Ccva, Serra, Costabil:, Oc Libero, Javaronc, Dcbencdctu, Gol~1ng. Noie ~I Pautasso Forti Costabilc, Jolly, J:waronc, Ripellmo, Gcno,·e~1. Sancsi. 'Pichi, 'tombar<ti, Zolla, \linci, Fmz.i, ,\cerocca, Virdia, Defcndcnti. L'EUROPA CINEMATOGRAFICA La retorica diAristotele Aristotele, lo 1-legel della antichità, non lasciò inesplo– rato nessun campo del .sa– pere: logica, fisica, psicolo– gia. metafisica, morale, pol_i– tica, estetica e pedagogia ebbero in quello mente so– vrana concezioni alle quaH anche ìI filosofo di oggi deve far capo se non vuole fonda– re la propria speculazione su sabbie mobili. l suoj concetti estetici sono contenuti, come è noto, nella Poetica e nella Retorica. Par– liamo di quest'ultima, perchè proprio ora Armando Plebe, già traduttore dell'Etica Ni– comachea, ce ne dà una lim– pida versione pubblicat"a da– J?li editori Laterzn di Bari nella ormai celebre collezio– ne dei Alosofi antichi e me– dievali che si distingue dalle altre laterziane per la sua caratteristica coperta rosso mattone. adorna di bianchi arabeschi su fondo nero. ln una breve ma esauriente prefazione, il traduttore espo– ne i problemi atlinenti alla autenticità ed alla cronolo– gia dell'opera aristotelica in questione, nonchè alla du- fl~;f fiteÌib~ ~~~d'~::1i tu~~~ ~~~!eg~e; cfe1i!a~;rl~fi;Jiz~~1 e versioni della Retorica. Naturalmente, la traduzio– ne di Plebe è accompagnata da note a pié di pagina, sia per legittimare l'uso di alcu– ni termini italiani rispetto a ~:e~e~i';~:~ f·I~c/i~~zfor:~i~!i relativi luoghi, i rinvii a~ altre opere di Aristotele d! cui lo Stesso cita soltanto 1 titoU, oppure ad opere di al– tri autori; sia per riportare accettando, discutendo, ri– fiutando interpretazioni di precedenti ~raduttori; si~ p~r illuminare il testo con nfen– menti ad altri autori. ovvero sollevando il velo delle allu– sioni: sia per segnalare luo– ghi non autentici e lacune, colmandole; sia per dar qualche notizia su perso!1ag: ~~ i~~t~i;gl~~~nt~a ~~~~J~~ Scortati da tal complesso di note possiamo senza trop– pe difficoltà leggere e s1udia– rc la Retorica, ora che Ja ~/:~il~~c 1 ~ft:t~it~odilaA~::.T bilità di prendere diretto contatto con un capolavoro del pensiero, ancor oggi as– sai utile a coloro i quali, ~~~l~:i tr tfn°cb~jc~é~u~:t re: parlamentari, avvocati, magislrati cd oratori sacri. Un libro diSonali R.M. Avvenimento mondano o acquisto culturale, l'uscita da Longanesi di Allro mo11do di Sonali DasGupla I' ullima moglie di RosseUini che oc– cupò per qualche tempo le cronache dei rotocalchi per la stranezza della sua av– vemura sentimentale? Il li– bro fu lanciato all'inizio del– l'estate durante un fastoso cocktail al Quale pal'lccipa– rono i più bei nomi della cultura mondanizzata, ulti– mo vanto della nostra capi– tale. In anteprima, alcune sue pagine crapo state ac– quistate da un rotocalco. Tutto lasciava credere si trattasse d'uno scontato cfat– to di costume•, dell'occasio– ne colta da un personaggio del bel mondo romano per mettersi in mostra intellet– tuale tirando per i capeUi la sua esotica provenienza e i contrasti che naturalmente do, 1 evano esserne sorti. Mal– grado l'avvio in chiave tutta e solo mondana, invece, Al– tro mondo è un'operetta di– gnitosa, intelligente, nè ro– manzo né diario ma un corto pamphlet sentimentale che si legge in un'ora e aggiunge, ai personaggi della fantasia contemporanea, il ritratto di ~~i° ~it:~!to 0 t~nr~~u!~~~ cazione e gli imprevedibili approdi della sua vita. Una donna veramente d'un altro mondo, che con occhi affet– tuosi e sempre candidamen– te sinceri scruta e giudica questo nostro mondo, tiran– done fuori i lati positivi e quelli negativi. Particçlare_ affetto la DasGupta di.mo- stra per l'Italia, sua pa'.lria d'adozione: dei suoi abitanti e dei suoi paesaggi dipinge quadri assai ,,ivaci e piacc– ,•oli, assai spesso sorpren– dendoci per come ha colto sul vivo il carallcre italiano. I nostri ragazzi le debbono, nientemeno, un caldo elogio a Emilio Salgari. Ma sopral– tuttc stupende le pagine di memoria, come quelle sul formarsi e l'esplodere dei monsoni, i vent~ sacri dcl– l'lndia, Questo mondo an– cora misterioso. Troppi esami poca scuola Troppi esami, poca scuota è il titolo, lungo e anche troppo esplicito, dell'altro pamphlet dedicato da Mario di Ricdcsel, eccetera, fino a Peyrefittc, Bercnson. Il vo– lume è suddiviso in capitoli, lélnti quante sono le città e i luoghi più importanti del– l'isola, per ciascuna di esse sono accostati i vari brani, sl da comporre per ogni città il suo breve, sintetico pedi- , grce degli entusiasmi susci– tati lungo i secoli nelle men– li più significative, nei cuori più sensibili. Grandi onori sono tributati, un po' da tutti, al sangue siciliano, al carauere di questo popolo che spesso, però, i varii viag– giatori hanno il torto di ve– dere un po' troppo mitica– mente, romanticamente. con– quis1ati e deviati dalla bel– lezza dei luoghi dove vive. P.C. ! 0 ~~~~1~i (~nr~:if~~/eli Premesse e promesse ~~~e èid~~p%t~e 1 ~i~~e%:,r J~ dellapoes·ta 'italiana petute sino all'estenuazione, Le antologie di poesie di e troppo arruffato nella tutta rilevanza apparse negli stesura, che coglie l'autore ultimi anni sono state tre: i~ fla\'~nte forma ~nti~ la prima ad opera di Piero ~10rnahs.11ca, con quan1_o. d1 Chiara e Luciano Erba dal ~7'J'r~~fi1!at~a~la s~pg\~f;.~~\~ \ (to~;en~~ua~}!re~:~e19~;ie; ·smo •· Al~une p_ropos1~1om comprendente 33 poeti; la pc!'Ò m_ent.aoo . I attenz1one 1 seconda ad opera di Enrico dei gemton, ~e1 .PC~a~ogbt Falqui dal titolo • La giova– e delle organizzazioni !nte- ne poesia. Saggi e reperto– ressate a. f~r soprav:v1vere rio,. (Colombo, Roma 1956): ~~n~~u~! 1a 1 :~~a 1?;nac~\~ 1 ~ru~~ lavoro dovizioso. est~m~- }!sc!ttt~fi;adefe!~i~~'!; e~! ~~~~~b~~~~;;~taJfre ech:dli; è un • Processo alla scuola•· ~econd.a.ed1z1~ne portò _a 140 Non dirci tanto. Direi che si 1 PO!!ll m~lus1 nei. saggi e _a U~ 11 dets~oia ~~[fli~~ando~f; i~fo~~.!}ft 1 /l: 11 ~:~a n:~ao!~= senza peli sulla liogòa. ~I d~it~ ~lva.tp ~i~uai~ 1 ,!TI~~ DaGoethe iri1an~~Pf9~ 0 Ìe° ~o~;;;~d~~: a Peyrelitte te 43 poetL Da Goethe a Peyrefitte, Ecco giungere ora, buona sono stati centinaia i viag- quarta, l'antologia di poesie giatori stranieri in Sicilia amorosamente curata da che poi, finito il viaggio, Carlo Galasso e Renzo Lau– hanno steso i loro appunti e rano dal titolo • Premesse e ricordi. Rina La Mesa ne ha promesse della tovane poe- ~~~fl[!• l~ali~i(~~~~k ~~~) ~i:g;. ~v~l~iajog_ t~ni~f.61i oltre una ventina, scelti tra due curatori sono meritoria– i nomi più noti delle cui- mente noti: Carlo Galasso ture europee e tra i memo· dirige, iofatti, la rivista bi– rialisti più acuti. Si va da , mcstrale di lettere e arte dal Goethe, appunto, a Paul de titolo • Cynthia • e Renzo Musset a1 Gregorovìus, dal Laurano è membro del co– Dry al Simond, dal barone mitato di direzione insieme a Bonaventura Tccchi, Omero Cambi e Renzo Frattarolo: e hanno cn1rambi pubblica– zioni in prosa e in versi. L'attuale an1ologia di poe– sie riunisce 104 poeti - al– cuni dei quali anche saggi– sti e narratori - dall'età me– dia di 36 anni, includendone 53 nelle • premesse• con 3 poesie ciascuno e 51 nelle • promesse• con 2 poesie ~it~-~~~~nz~ ~ji~° Fitgpon°A~~ • L'uomo speculativo, egli prosegue, è un modello che non s'attaglia affatto ad una umanità pressata dalle tra– sformazioni dello stile di vita che l'industrializzazione e la urbanizzazione della Terra impongono•· Sa1'Cbbe però un errore credere che basti– no i manuali di scienze per fare degli 01timi produllori tecnici. La produttività di– pende anche dalle capacità di organizzazione aziendale e umana. Dote che, prosegue De.marchi, _non :,i apprende nei suddetti manuali ma sui testi che lcstimoniano i va- . Figttra. è la battagliera ri– , 1s1a diretta da Purificato. Brillante e polemica essa ha il pregio di andare contro– corrente alla marea dello im– perante conformismo artisti– co fatto di stracci informali. Questo è in fondo lo scopo della pubblicazione e della fatica dei redattori: una pro– testa e una ribellione ad un mondo artistico pieno di de– sideri autolesionisti ed una lesrimonianza aflinchè la pit– tura non rinunci alla sua es– senza Agurati,·a GIANFRANCO MEZZASOMA crocea. Gian Carlo Artoni, Alberto Bevilacqua, Bartolo Cattafi. Ezio Cetrangolo, Pie– tro Cimalli, Gian Carlo Cor– ti. Luciano Erba, Franco i~.:-:!~~rita Ab~~id~cci, j.~t~~~i: 1r------------------- .. sco Leonetti, Biagia Marniti, Ada Merini, Nella Nobili, Giorgio Orelli, Pier Paolo Pasolini, Nelo Risi, Alberico Sala, il compianto Rocco Scotellaro, Maria Luisa Spa– ziani. David Maria Turoldo, Paolo Volponi e Andrea Zan– zo110. D'altra porte come non ri– cordare sette poeti che per. la prima volta hanno trovato po~to in una antologia poeti– ca: Giorgio Bàrbcri Squarot– ti, Marcello Camilucci, Pier Annibale Danovi, Massimo Grillandi. Renato Giorda, Gi– no Nogara, Alcide Paolini e U~o Reale? Deve rilevarsi, inoltre, che nella fitta introduzione al– .l'antologia vengono chiarite e analizzate - e giustifica– te -. da' Carlo Galasso, le affinità e le diversità con le precedenti antologie: e nel rinviare il lettore alla lettura del testo si dirà, a titolo di indiscrezione, che viene con– fermato il criterio generazio– nale assunto sia da Piero Chiara e Luciano Erba che da Enrico Falqui, e che vie– ne introdotto l'originale cri– terio bipartizionale delle pre- messe e delle promesse, for– se discutibile ma certo pro– ficuo. Per la chiare7,2.a e la complete?-7.a dei concetti si ricorda. infine, che Salvatore Quasimodo a\'eva assunto il personale criterio seletth•o di sceI?liere poesie edite solo dopo il 1940. DOMENICO GIULIANA CREDITO ROMAGNOLO S. p. A. - 66" esercizio SEDE SOCJALE E DIREZIONE GENERALE IN BOLOGNA Capitalo sociale versato e riserve L. 2.172.000.000 --BANCA REGIONALE-– i I ii I DIPENDENZE 2 Rlcc,rftorle e Casse Provinciali (Forll e Ravenna) tJ2 Esattorie e Tesorerle Comw1all TUTTE LEOPERAZIONI ED SERVIZI DI BANCA Depositi e Capitali amministrati L. S5 miliardi ASSEGNICIRCOLARIDELLA BANCA emessi nel 1960 L. 11 O miliardi GII Assegni clrcolarl del Credito Romagnolo sono pngablll a vista e i;ratullamente In tutta Italia

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=