La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 31 - 30 luglio 1961

Pag. 2 LA FIERA LETTERARIA Domenica 30 luglio 1961 rPICC'Oi'à""bl'blIOteC'a""I ~,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,1111,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,~ i11a laparte INESAURIBILELA MINIERADEGLI INED1Tl DELLO SCRlTTORE TOSCA O ! b * d . . z· .:Crona • FOLLIA {~"•~o:i::l~'~~,."dc?1~•:~: •• "~:: 1 f _f 1 NUDA tura In tal caso, avremo una ~ne etti ita 1an1 dipoesi e l Nel romanzo Follia nuda (Longanesi 1961) l'autrice,. ]a inglese Daricl Tclfer, ha at– linto dall'espcricma diretta compiuta in un grande ma– nicomio, nel quale è stata infcm1icra, per mettere in– sieme una trama allucinata, dove i personaggi nascondono istinti e gesti terribili, dove la normalità è fa dolcnza, l'odio, il dramma, do,•c ogni giorno porta anenimcnti cd espericn1e ccccssi,c, ai limiti del credibile. E' l'altra fac– cia della luna che ci \'iene mostrata, butterata lh 1 ida– mcntc: sani e malati non si distinguono più, si scambiano parti e personalità. medici cd infermiere perdono il senso della loro differenza e com– mettono folli delitti. 11 ro– manzo tiene sospesi dall'ini– zio alla fine, in un'atmo– sfera d'incubo che tr<)\'a nd– la Tclfer una penna magi– strale, una nuo\'a scrittrice che non ha esitato a collau– darsi con un'impresa che sa– rebbe parsa rischiosa a nai-– ratori consumati: la descri– zione del male nel suo co, o, la ricerca della pietà e della speranza ai confini dell'in– ferno. UKA STORIA IRLANDESE La narrativa inglese sem– bra inesauribile nella sua risenoa di energie fresche, attinte da una provincia di personaggi e di problemi au– tentici, ancora non raggiunta e non viziala dalle ,,arie mi– stiche esistenziali. Ne dà ora 1cstimonianza un romanzo, Raga:.ie tli campagna, tra– dotto in Italia per l'editore Feltrinclli, che una ragazza irlandese poco più che ven– tenne, Edna O'Bricn, sposa– ta con uno scrittore, ha but– tato giù durante un nebbio- so inverno londinese. . L'editore che ricc, 1 ette il manoscritto lo passò in let– tura ad un noto scrittore suo consulente il quale lo tro– vò semplicemente « svtendi– do. Nervoso, asciutto, s1 1 el– to... Le dico solo questo, - concludeva il giudizio del– l'illustre scrittore: - vorrei averlo scrillo io•· Quelle doti di immediatez– za e sveltezza sono rimaste nella versione italiana, affi– data a Vincenzo Mantovani. La storia è semplicissima: il libro racconta di due ragazze da quando, tredicenni, ,,ivono nel loro paesetto irlandese a quando, dopo una lunga e malaccètta esperienza in col– legio, riescono ad andare a Dublino, a farsi donne, a correre i primi veri rischi e a cogliere le prime grosse delusioni, nella fretta che è di tutti gli adolescenti. di li– quidare l'infanzia. Caithlecn e Baba, quella silenziosa e rinessiva, questa sfronlala e superficiale, che per anni ha fatto della prima il suo zim– bello, sono la destra e la si– nistra, o meglio il dentro e il fuori d'una sola perso– nalità, d'una sola esperien– za. quella dell'autrice presu– mibilmente, anch'ella irlan– dese e anch'ella corsa in cit– tà a ,,iverc (e a concludere) le fantasie accumulate nel– l'infanzia. La fresche7.za e l'autentici– tà della O'Brien stanno in– nanzitutto nel saper delinea– re con pochissimi tratti per– sonaggi e vicende, senza spre– care analisi psicologiche, sen– za liricizzare le stagioni del– la natura e dell'anima uma– na. E' una ragazza che rac– conta, in una specie di dia– rio, quel çhc jc è accaduto ~efl~ù~~n~e~ira:~n~i~~os~ (la morte della madre di Cathleen), i grandi amori del– l'infatuazione gio,,anile, i pic– coli fatti del paese, i suoi b~bli~~~g~ T ;~oico,~;f'abat zani. La penna non si sof– ferma mai sui particolaii: la fantasia e la memoria ga– loppano a sempre nuo\'e rap– presentazioni, la crescila in– teriore è colta nella sua ,,e– .Jocità, per concludersi con la fine del1a stagione eroica, sognatrice. fantasiosa, e lo inizio della vita. Il libro si conclude qui, a un amore banalmente e fortunatamen– te mancato, per Cathleen, e all'internamento di Baba in un sanatorio, a rimediare le sue (maliziose ma innocenti) sregolatezze di provinciale lasciata sola in città. Assai più evidente e poetico di Dublino è il paesaggio campestre do,·e le due ragaz– ze sono cresciute: Ja vecchia Irlanda paesana dove, ha scrit10 la O'Brien, e stanno i più bei malli del mondo•, esce da queste paginette in tulla la sua poetica e mo– notona reallà di mondo per– duto, di deposito d'autentici– tà tuttora al riparo dall'in– fluenza moderna. 1 personag– gi dublinesi già sono tipi, piuttosto rigidi nelle loro ca– ratteristiche, spinti alla ca– ricatura, mentre gli irlandesi di campagna che Cathleen dipinge a tratti brc,•i e af– fettuosi sono più interi, han– no pregi e difetti più com– plessi e genuini. Non dimen– ticheremo l'umile dramma della madre di Cathleen, la sfuggente e "iolenta pcrs~– nalita di suo padre; la tn– steua e la posa di f,,fartha, la mamma di Baba, e l'aria di sottomesso fallimento di suo padre, veterinario di pae– se. Nell'ambito delle due fa– miglie Ja nuova scriurice ha sapu10 cogliere il fondo del– l'anima provinciale, coglien– do il fondo di se stessa fan– ciulla. Il fascino senza trucco, spontaneo, vivacissimo della narrazione, fa di Ragazze di campagna Ul)a lettura nuo\'a in questi tempi di narrativa violenta e artefatta, sull'onda d'una moda. La O'Brien vie– ne da più lontano, da un'iso– la di autenticità e di natu– rale poesia. 11 seguito della sua opera dovrà mantenere l'impegno della naturalezza, portato dai morbidi temi del- nuova vahda scnuncc, qua· si una perfetta anti-Sagan. P. C. Rappodo d"un·ani1na Q UATTRO anni fa, esat- E' un fa110 notorio che la tamcnte nel pomeriggio partitocrazia si è ,enuta lcn- del 19 lu~lio del '57, tamcnte soppiantando al po- Malaparte i11iz1au il suo liticismo indi\lidualistico di ultimo dialogo con la mor– ottocentesca memoria, con te, non temendola di certo, le inevitabili conseguenze di ma combattendo contro· di comprimere al massimo - lei fino nll'ultimo con il suo se non addirittura di sop- 'spirito da e malcdc110 to– pnmcrc - ogni muonoma scano•. L'età e le innumc– cncrg1a e d1 fare d1 ogm J-C\Oli esperienze non .:nc– dccisionc di partito le. riso!- . yano minimamente. mutato ~i~~i ~\,cl:.;c:::~ci~ ~ 1 1m~~I~: ~\n:i~nt~~~-~tei:n~rl~~!~· li~ dh 1 c1·sc. Questa situa,.donc g10\'a11Jss1mo:capncc1oso, ge– puo dh·cnire drammatica n}ale, ingenuo. Fino all'ul– quando, ad un tratto, una timo non abbandonò la bat: singola opinione a,,anli la tuta salace che sapev.a d1 p1·etesn di assurgere di per para~osso ma ~nct\e eh dc– se stessa a decisione. nl!nz1a.. li . fascmo ~cl .)UO .Ora i! prnprio sull' cnun- 1 t~on1~~~~~ 0 ~gf ~~ll~o~i~ ciat~ drai:nma chi.: francese? I stampa di tutte le sue opc– Scm1 dclmca c. S\tluppa 11 re maggiori che vengono pre– .-omanz~ ~al. titolo •.Rap-. sto esaurite. A queste ci po1:10 d un anima•• 1\m1cucc1 sono da aggiungere gli . ulti– Ed1tore - Padova 1961, che mi ,·olumi che raccolgono ~~ 1 gr~~~n~ti!~~;,~1t~f :s:Jsi: E1;~i~~c1~t 1 ~~i.editi, curati da zaone e per attenta caranc- Be11edet1i /1alia11i (cd. Val– rizzazionc dei per.)onaggt, dei lecchi 1961) raccoglie una quali il principale a nome serie di elzeviri di cui al– Guido Narni ne costituisce cuni pubblicati oltre venti il fulcro. li che fa già av- :inni fa, su il Corriere della vertiti che il rom'lnzo è co- Sera, cd altri complcta– struito fondamentalmente al- mente inediti. L'l serie de– la maniera tradizionale, men- gli scritti naturalmcn1c non tre i frequenti 1icors1 alla porla la sistemazione defi– mcmoria -· e si leggano le nitiva dell'autore ma chi ha escmplificatrici pagine ded1• raccolto il n:ia1crialc ha sa– cale all'infanzia di Narm - puto fare d1 un'opera non conferiscono sana e fresca complcla, e forse ancora modernità. allo sta~o di prog~ttazionc per un hbro da farst, un vo– lume omogeneo e lineare anche se alcuni concetti si trovano in precedenti scritti e che l'autore avrebbe forse eliminato per ovviare ad inutili ripetizioni. Dunque Narni divenuto di– rettore di quotidiano - que– sta è la trama del libro - non tarda a farsi convincere ad abbracciare, e nnchc a perorare in pubblici comizi, la causa dei lavora.ton fino n trovarsi trasformato in, semplice succube degli ordi– ni di un partilo che, in se– guito a cruente manifesta– zioni di pia7.za, non tro,,a di meglio che tramutarlo fo capro espiatorio. E ami benché sposato e con un te– nero figlioletto im·ccc di fyggire m a farsi arrestare, e viene condannato a morte e impiccato dopo un inutile tentativo dì grazia. L'anima liberata dal corpo può cosl redigere queli' inquietante e angoscioso rapporto che co– stituisce il conlcnuto del li– bro e che ne giustifica il titolo. D01\'IENJCO GIULIANA FRANCO MOLLIA, e Cesare Pavese•, saggio su tulle le opere - Rcbellato editore, Bisogna esser gratJ all'a- Nessuno meglio di Mala– parte poteva darci un ritrat– to cosl ,iivacc degli italiani. Non sono le pagine più re– centi di Malaparte eppure sono fra le piì1 cara11eri– s1iche per un certo calore um::mo e viveu.a di interpre– tazione. Sotto un cerio li– rismo, sollo un certo fanta– sticare, nssistiamo ad una protesta piena di simpatia ed amore per taluni aspe11i della vita italiana. Questi Benedetti ltaliaui ricordano focilmentc i Ma– ledetti toscani. Lo stile è quello: beffardo. cnido, ge– niale. di una genialità che a volte si lascia prender di GIANFRANCO JllEZZASO.UA li carattere r1levablle nel- la mano dalla battuta a sca- mente alle sue capacità portarne 10 degli uomim dal no .ml davanzale tra il vaso A tutt'oni un popolo che ~n~~ltqeu~1t/~~~n~~~e.p~1: pito della vcri1à. Quante quando l'adopera come sim- le accon~iature e dalla antic; di Rerani e qudlo di rosma- parla la stes,;a .liniua dc\·e fre epe.,so un !Pg.amecomun" ,olle Malaparte si di\'ertc a bolo. Racconta che gli stm- bellezza delle donne. Si ,·eda rmo •; ritrailo di un incon- ancora formar,;1 un unico nei loro autori. Il quaie si fare il ri\'oluzionario non nicri, calando in Jlalia « non a tal proposito il capitolo sul tro fra la c;,cmplicita popola- concetto di cultura e di li- dl5tingue 111 due ..,erul: Pri- riusccndo però a nascondere pensava110 alla fatica clze c1 carattere dei romani perfet- rcsca e la gra1ia antica. bcrtà. mo: fretti• d; pubbhcare. :n• del tutto ~otto la corteccia costava tenere il ciclo cosi 10 ritratto di un popolo sai- E' un modo da antico can- L'ultimo capitolo del libro soffere 1 .u ::i~il'att,..ndtre. br ... - dcl ribelle i legami con il 11tllito, e lavarlo ogni mattina. gio ed antico che tramnnd,1 t;,istorie, questo di Malapar- « La dilip:en7a per l"Africa,. m& di nvei~r,;1 &.-condo: a.n- ' pass<ito lasciando che le E lt1 fatica che ci costava te- il suo spirito non solo allrn- 1c di parlar delle cose dc~li è la conclusione. amara, sim- .-.1a del nuovo. t:more del radici di uomo e di scrittore 11er la terra pulita come 11 \'Crso le costruzioni e le leggi italiani: storie anliche, tristi bolica, di una nazione che se vecchio. tC;rm~nto ~r .,upe-- J'imangano a,,,,jnte ;lila terra 11avime,1to di w1a chiesa; che ma soprattutto attraverso l'c- e liete dell'llalia narrate al- ne ,a. La diligen,..a è una na- rare -,e 1te.,s1 Comprendo delle più antiche tradizioni! oltre a zapparla, vangarla, se- lcmcnto umano. Ja sua maniera, senza pudore. \'C che porta con se un cam- che la Seduz.one deil!'i poesta Parlare degli italiani era minarla, annaffiarla, ci toc- Son questi i bchcdetti ita- in modo crudo e brillante. pionario di esi,ten7e: uomini, e lrre1-tstlb.ie , per cui rie.e~ esircmamcnte difficile. An- cava spazzarla ogni mattina, liani che han fatto l'Italia Ma sotto questo stile solo donne, bambini, come se ne dlfflctle v,ncerla e qulndf il che Malaparte lo ammette: e levarne i sassi, i cocci, i e che Malaparte amava. Que- apparentemente divertente trornno in una qualunque peccato e lmmancab:le. Ma « Poiché se ne parli seria- pe:.zi di carta, le immondizie, sti semplici popolani mischia- prendono vita considera,-:ioni piazza di un qualsiasi pac~c -.e ogni \.·ers.ftca;ore pur con. mente, cioè come meritano, che quel continuo passar di ti ad altri più illustri. senza che spaventano addirittura. d'Italia. E' il dcs1ino di un cec.iendoo1 i:tllO »!ogo poe~ico .se n'hanno a male, se ne eserèiti lasciava 11ei nostri divisioni di caste: insieme a La mancanza di sofferenza popolo che va scomparendo. u..~~e lo::1. n!les;;tone per m:- 1,arli con leggerezza, cioè campi•· Un giudizio che è Gioito e a Filippo Lippi, a morale degli italiani, ad e- che si era rifatto agli antichi ~ur&re II frutto del ouo la- come essi vogliono che si un atto di amore e una de- Machiavelli e a Garibaldi. Ed scmpio; • lA gente soffre più popoli italici e ai loro costu- voro. clOE:- lo a!fidks:~ fti giu- parli di loro. 11011 si accon- nunzia allo stesso tempo a anche a quegli italiani che dei mali naturali che di qud· mi. Sono, questi. uomini che dJz,o del tkmpo se.nu ncor- rentano mai di q1iel che difesa del proprio paese, del- Malaparte non dimentica,,a li morali•. Ahinoi ! E come emigrano portando cose « il rne & prdotorl complacentl tlici •· Egli era ancora uno la propria gente. La gente del mai in ogni suo scritto: i ran- potrebbe essere divcrsamcn- loro paesagg10 le loro mon- per tanto onore. :ndubb a- ~~ ~~;~~ ~~~g~~sse~~~I~ ~~~~~.~ ?~ ~~d~i~~g,a1;c s~;= ti ~~: g~~s~~ i;n:~e1i !~!7ii ~~ll~~a~ui~ 51 ~u~~~et~o~~zz~I ~ii,~~- i I l~~~o 1:~ri: a :~~ ~eer~~é A1;-eJu~alj~~r~::r- ~~lleq~e~~bli~~~l~~io~~f:s~~~ ~~it:o;~oi:ine d:a u~~ll~~~ ~~~a~~~ s~~a;i;;~nuon~e;o~-~~ ~:~ri}.~j~~ ;; ; ~ ~r~~~ ~i~ ~;~~~n~e~~in~~~ 0 n~~~~~~n~ I ~ft~r1;;bb~u:c t~on° :i;~~= ~'ìfe:i'~!pe~,': s~~~e~eila ~~~~ ~~~ ~~~e~~~rdli~~:~:dd~]1~ st :~ C7cra~ inli~~:;3do ~cM~~~ 7 ~:,~: ~t~~rs,~ a~a~t~~~~tf:~e"i~~Jfe ~o-.!'mf~!~t,a~;i'ù qi~ ..~~i~I~di I ~;~~.a~'p:1t u~urii•~ ~:~; ~ile inviità~ci~ll~llc c~~CS;~'i; ;/~~1~~c edid!\~ri p~~~}~n~~; ~~ pt f{ll~ l.ta~ ~~!r~fntmd; f~~,c~~~~e~i ,~~~hÌiecra~~o:.!? ~ 0 dfe c:~I~ d~~~~!~n~ac~~gg;; !~~J:°c~C::o~a~~!:a~r ~ della società e dello S t ato affascinato dalla vita dell'ar- Siena. L'Italia semplice e po- li Risorgimento ha fauo della nostra Italia/ \1entre «:derato paruco!annent.e tut- ~re~~~ i;~i~~ ;~~~o Pi: ~ii~~~~tf~~g'ilc~~ti~hf 1 ~cit~~~: ri~ft ;i~~ae ~'ì cii~~c aciudi lJt~!~tda~i~n~ftn~O~~~~i~l! ~~~! 1 ~n~e~~o~:r;~~~~ ~J!~ to !\~ 0 ~rt~~on~::u~ 00 ~pre ~~~ 1 t~rs~ d"cc~:;da1~. più ano- do di lavorare i metalli o di fantasia come in quelle ra- dr 0 ; ,rahr 0 c ,i,n,b;b1ca,1 0 ian,;,,n"u,.,cop1 0 o.,-. -.à ,;e mii;liore o petz"gioredi orèl l'ermetLc;mo. ad esso ~1 Questo libro sugli italiani far dell'arte, dal dignitoso gauc che « af)po~gia110 il se- ~ quelle che l'hanno preceduta. ~~~~~~g:~h~~v~:a ufi;c~~~ è in un certo senso una•----------------------------------------- 1alntelhgenza.una!-JWiCtpa- ~~~f:· 1~ienrat~~~ ~et~~~nt~! 1)1~ ,,oE'l'ICt) CIJll.lllCIJI.Jll.11 I!,,' :;:J 7'E!'t'i 1.110,,,.,;IZIJ ~~~ld~\~~~~t~~~t~~t:n" ;1i scn tipicamente memoriali- flauto e la stepp;,. .. •C;.flae) ;~rJa ~nt~avi~gg1~ns:,;.,i:;.~ * ;~ 11~~1~7ci !isi~;;;c:~~~; le per una migliore cono- travestire un ~uo real~mo ~cenza delle cose di casa no- Il e d e u e Ne viene Cl:ori un 1tngu&.Jò!g10 stra. on per questo tutte t t t ibrido di oscuro astrat:i,mo le affermaz;oni dell'au10,·e accu1n () I ngare I con inqulnazlone realJ,JJCa. sono da prendersi per oro Xon s1 può nemmeno definire colato. Il lettore attento do- un 1ardi\·o e spur!G epigono. ,·ra sfrondare, scegliere. ma un ammassatore di scoriC; Qu,mdo egli dice: e Oggi il lelterarie. Perché non plu d1 :,~f, 111 ~:::fq11!tefreap~7', ;:t~::~ * g~~torimto~i ~~is~i,;~o vi- rate d'Italia, e fra quelle Molte e persino troppe &O- che meno co11tano in ogni (/i BfJIIJ'(Jl_,JO l•E1l'TO no le sensazioni racchiuse ne1 campo della , 1 ita nazionale,. componimenti di Bomfaclo dice cosa non giuS t a a cui In questo lirico taccuino vicendarsi con le riprese di -, re o ·1 oet · fettivi e creati\;. Prende qui Malandnno. • Il ponte ~ul probabilmente non credeva (« Il taccui110 del vecchio., un rinno, 1 ato senso e di una ~)rof1~~~~o!nl gli 8 a1:~,s_cocr~ voce un discorrere rasserena- nume• (Rebellalo). La sua nemmeno lui. Mondadori, 1960) Ungaretti è ribadita ragione del vivere. furono, che so110, che sa- 10 e familiare, aperto a tulle esuberanza e tanto esploden- L'opcra e una carrellata venuto registrando certi inti- Tutto un diario - un diari- ra11110. le ricettività del più affabile te e aisperslva da non poter ~~hyos~~i;s;g~\ 1 radcll! 0 ~o~~.; ~issrc1~~ ~o~~:~i~dn'lnc~e~: ~.~c~ :'cd~~~~g~ i tcnd3rr::!~= so~ ~li" i!tasitr.p:oncoi~·rr~~ ~onf~~~;.,~tm:~~u~~~az\~~~ ~=~~- aL~~vi':a s~,~~= ~~~~~a 1u~~~~d~'l~~i~e,~::. ~~ia o t:~nt~, d~~~ 1 ~a~i~! !~rf~i~~ 1 ~f~?u~fe~t~~o~~;r~~: ~~~~igin~ st~is~~l~~~o. eo ~~ :~~~~~i!~~;er;:;~aii,d~ì"~i ;:~a~l~nf.'~iu~h!1;~~ 1~ ffi~f~::::t~,o~·~:.:! ~~~:~~-;ffj~~§:~f!:, '1~:po;; ~~~rb~~~!f}Jl~:it~~~\~i ~~r.~1F~~J'~{1i'fid~~ r:n 1 ;Ei~~f!I{n1f!::t~~~ *~~!~J~~;~f ~Ìiepili~~a r:od~ sbi~~i~ 1 ;;; 1 i~ svolge dal 1952 al 1960. scan- propria di Ungaretti. Un qua- rate. emerse inopinatamente duratura consistenza nella ~Ila ~~ra~:io c~e p~onJ~~ ~i~a~erepl~~s~~mJ~;toè d!s~f~ ~lt~c~eil;e~!~ti:o~~~~ ~o; ~~vi~e~~~sti:n::ti~i~zi~nn:d~ ~i~~adas~~!JP!~t~sie~e~~~a~i ~~ ~c~~fr;,~ei~~i~tàfe~~:; ~!~i~r 0 l~e!a~Cdf' A~t 1 ~1 :~~~'t~ ~ei~~ì~,i~fn~~i~is~~1~; ~ieiat~oci~flo~ic:~tt~t~;g~~~= ~-ii~~:~t:tod~ ~~~~~~~;7j~~ ;~errit~\,e~~i~ri~~•i;:ri~!=~~~ ~~ta~~~di~~ eu~~iet:er;i~~~; }~fl:· t~l:~~~t~· :;.~ròn~~ natura,. la condizione di za parole», il e Canto a due tO - come propensione sem- rimenti di memorie, per !'al- in extremis: lascia respiro a qualche pae– molte famiglie del Sud e an- voci• e e .Per sempre•· Nove pre, in autenticità di risuhati tro verso ad aspct1ath 1 e ar- Senza mtma impa:.ieuw so- saggio che pur si intravvede. che dì allrc parti d'Italia anni di un annotare, rado se il più delle volle - nel domi- canamentc religiose di un'im- gnerò, _ Mi piegherò al lavo- Versi puliti da bitume ret- quando vi\'ono in comune lo si commisura alla tempo- nio della poesia, per cui il da- precisabile fclici1à si1uata ol- ro _ Che uon può mai fini- torico. hsc1 come la seta sono con i loro animali: galline, raie durata, ma con frequen- to autobiografico trasponen- tre i limiti fisici e mortali. re, _ E a poco a poco III ci- in ir Via Appia• !Del Re) di porci, pecore come se fos• za conchiuso nel giro di un'in- dosi e mitizzandosi si ricrea, S'insinuano nei pensieri c ma _ Alle braccia rinate _ Si Giuseppe Tomassclli. Sono sera gente di casa. QueSto tcnsità di eloquio che com- ed è di colpo altra cosa: è la negli affetti presenti remini- riaprirauno mam soccorrevo- Impressioni rapide le Piazza non è certo amot;c della. na- pensa la quntititativa carenza. poesia, semplicemente, nella scenze di una scoscesa ance- li, _ Nelle cavità loro _ Rrap- solitaria•= • Era rmmensa. tura: è soprattutto scfiiavllù Intimi moli, si è dettG Ma forza e nel valore della pro- s1rali1!1,trattenute ad una lo• f)arst gli occlu, ridaranno - nel calore di maggio - e cd ignoranza. Indubbiamente si potrebbe altrettanto giu- pria csempl'!ri!\ ro radice so1tilmente mela- J11ce, - E, d'improvwso intat- solitaria - come ln un·appa- ci si potrà trovare Qualche stamente parlare di un pcn· fisica, e balenanti sul e deser- ra - Sarai risorta, mi farà da rizlone •l: o pensie1i scor- rifcrimcnto con antichi riti siero dirupato e tuttavia ra- Da questa confessione, poe- lo,. in una loro sospesa ver- guida _ Di nuovo la tua vo- cinti («Rimpianto•: « Trop- naturalistici ma la ragione dicato nella verità recondita ticamcnte svilupJjata attraver- tigine di fulgore necessario: ce, _ Per sempre ti rivedo. po tardi - forse noi siamo principale rimane l'inciviltà di un destino e di un senti- so le rapide battute corali e i Si percorre il deserto con re- Ci pare uno dei canti più nati - per parlare alla lu- ~1ni~t I~(: ;~onrc~~~trper colpa di~~at~a:~ fm';~v,~~i 0 fe~: pn",:::.,, •• i,:o~ni~ded·n··,•a;,:a::p:,•.,gn;'e:ìzzl~.;id'eegl~-' ~t~!ri111~i i 11 ~:~::~e'.'':"";Jiil! t~ ~~lrr,a ri~~~n~~~.i ~f~t~~ .{[ ~~rcitf~:~~~ Ì\1 ·t tt d' o · s sitivi t a s · ·t r terra promes.rn - Nient'altro forza e d' na carica d. poc ch 1 c aM 1 ala~~~~~ ~do;e~al~~: ~o~flag~zioni' e/mu~i~a~i~~ le sin1csi liriche, che si susse- un vivo sa. sia·_ 011:.e°chedi uma~ità ..:_ ~e~ 0~i'nr!: ~b~~e ~~;i:: dimostrare uria sua te.si su ni (confortevoli taluna ,,olla). ~~~~~ s~j;,1i~ ~~ff~c~~/n;~: sf~~g~~~;·d;~r 0 1 ,:~!~~~:n~~a~ tuttora intatta e fresca. Ed è go _ e t.utto intorno _ im– ~~ialJ'a~~i~~d~~ta c~~!~\~~= ;m 0!ii~~~~t:i ~~ie:~;r':i~ti a~-~ loci di cui Ungaretti possiede lità spirituale e cosmica, o ~~t~t~,,e~1c 11 d:1!: 0 ch:s;; 1~: ~~a~~~~fd~e .:_asseutle ~i 1 :U~~~: morosa e certo lunga fatica che Franco Mollia ha durata per darci sull'opera e la per– sonalità di Pavese questo li– bro. che sarà di sussidio grandissimo e vorremmo dire indlspensablle a chi desideri dominar dall'Interno la pro– blematica. e le rispondenze tematiche del libri di un co– sì ombroso e tormentato scrittore. L'attributo « pun– tuale» è In certo quat modo scontato e quasi anodino ora– mai. per l'abuso che se n•è !atto. nel giudicare una cri– tica; ma riassumendolo nel suo integro e primitivo s1- gn!!lcato non sapremmo tro– varne altro più adatto a in– dicare Il carattere del saggio del Mollia. che !onda· la sua rlcc•rca e interpretazione di Pavese su una attentissima e letterale adesione al testo. che egli ogni volta scrupolo– samente riporta, del preprlo autore. Si ottiene cosi non già la visione sommarla e. oome non e raro nel cri Uco. velleitaria dl originalità. ma una ricostruzione autentica e viva. un Pavese colto dal Mollla nella complessità del rapporti che ogni sua opera sottintende con le altre t= col fondamentale Mestiere di vi– vere, che ben a ragione è qui esamlnat:.o e percorso a Ini– zio di libro a chiarire. come base per ti:tto lJ discorso fu– turo. l'awer:.tura « esistenzia– le» dello scrittore . I PREMI E CONCORSI I 1~o~fi~~T ~~amr;;is .. uf¾)r~; ~:~ ~~ls~~à e d~jndr:ttg ~~~1:~g~~~~ ~fn rf;a~cit~u~~di~~s~uS:if~~ chleggtano - e fra ]'erbe - volto», Tu1tavia anche qui - e biografico, si congiunge al- sperata. ~lncs~~~~l;~~~oc~~le N~~~ come già nel «Dolore•, per tresl. fino alla commistione Una fienuinità di poetica chiunque veàere. L"autore esempio (ma anche nella ed identificazione completa, intonazione che forse non vanta l'Inclusione 1n una del- " Terra Promessa•) - per con il presagio che in un sempre - o non nel mede- le tante più O meno note an- entro la generale rarefazione clima di ineffabile trepidazio- simo modo accertata e fer- 10Iogfc del dopoguerra.. come del disegno verbale si sor- ne religiosa si apprende a mata - rinveniamo in altri fanno anche poeti che si ri- ~t~;s~~ro u:~ri~~/pi~v:N ~~= ~~~ teil m,i:~~noiarife°~~;~[~ ~~~~~io, d~~\aco~~so~ai9, ~~~ tengono da più. Una critica cosi fatta può incorrere a volte nel rischio di creare al lctJ;.oreuna certa difficoltà di seguire. attraver– so l'Incastro foltissimo delle clf.ilz!onl. la linea maestra del discorso saggistico; ma è impressione superficiale che si prova solo all'inizio della lettura. subenlrandole presto il piacere di quelle continue illuminazioni testuali che, ol– tre a valerci moltissimo per w1a rilettura di Pavese (la quale andrà !alta oramai sul– la nuova edizione tra critica e cronologica che Einaudi sta pubblicando delle sue opere) costlt.ulscono un vero e pro– prio repertorio di Lutti i brR– ni pill densi e indicativi che i libri di Pavese ci offrono a lllwninare i suol temi: e 11MolUa è stato di rara sen– slbliltà ed acutezza nell'indi– viduare anche i più lrrileva– blll indizi. Di Pavese è lumeggiato in tal modo il mito del sangue del sesso dell'infanzia e ciò che significano nella sua ope– ra il mare la città la colllnA. e il suo individualismo di artista e JI suo anellto a w1 Impegno polttico e sociale. Temi compiutamente inda– gstl; e si sarebbe voluto sol– tanto che questa indagine fosse un po' più coordinata con l'evoluzione cronologica dell'arte e dcll'auJmo pnve– siano. E grandissima lode va infine data al Mollia di aver voluto vedere in Pavese so– prattut.l.o l'uomo e l'artista nella sua. essenza più vera e so!ferta, e di averli in tal modo capiti e non giudlcati con rincomprcnsiva e mal dissimulata sufficienza che si trovano ln tanta critica mar– xistica. Conclude il volume un'am– pia blbllografla. ragionata., che sarà anch'essa prezioso $trumento per chiunque s'oc– cuperà d ·ora in poi dcli 'ope– ra paveslana. e del lavoro cri– tico che l'accompAgnò dal suo oorgere. LANFRANCO ORSlNI li « Premio scelti, debbono nrcrc interesse Uniti, Svezia. Il secondo e terzo internazionale. premio ammontano rispettiva- lnfernazionale E-CON » m~~cfi~(d~r! ft~~ii~i 1 ~·~ dii?~>~~·~::~~\ li:~:~ La Casa Editrice Econ, nel re) di premi in danaro. L'opera di lire) e comportano, com~ decimo anniversario dcl)a fo~- vinciLrice, a cui spetteranno i per tU\te le opc:e. conc_orre~l1, d_azione, coJ C<?nc?rso d1 u!1d!- 50.000 marchi (oltre 7 milioni la c~s1one ~cl .d1r1tto d1 opz10- c1 fra le mogg1on Case Ed1tn- e mezzo di lire) del primo prc- ne ~I 12 e~1ton c~e hanno or– ci di tutto il mondo (in ltalia mio, fruirà della pubblicazione gamu,.'lto 11 Premio. con la Casa Editrice Garzanti), co"!co.~itnnlc, presso. le Cas~ Le !)pere vanno pre ~enta.le ha bandito un Premio interna- Ed1tr!c1 .che h~~no lf!dClto ti entro il 31 <?llobre.pros~1mo in zionale da as~egnarsi a tre opc- ~i~~~ 1 ci~t~nii'èf~~:0~~/;,'· 8 ~~i 1~~ ~~~~t~~ci:'c 1 cd1a~~~s~~ 1 ~~~~ei;; r~ n~O\'e dcd,cat: ad argom:n- Danimarca, Finlandia, Gran fra le 250 e 500 cartelle (calco– t1 d1 cultura, scienza, tecnica, Bretagna, Francin, Italia, Nor- lato su cartelle di 30 righe con cconomin. I temi, liberamente vcgia, Olanda, Spagna, Stati 60 battute per riga) e devono VERBA VOLANT PROF. AL. 1\ilAR., Viceuza - La ringrazio della fiducia.; purtroppo non posso pubbli– care le sue composizioni, che per quel che posso cnpirne non e~cono da 11n·ast11.1sa. lavorata, limata ma ordinata amministrazione. Non vi ve– do no,,ità né di forme né di temi. MfCH. COL., Como - An– che a lei devo dire la stessa cosa, per la poesia in morte di Hemingway, sebbene vi siano alcune ottime imma– gini. UN. IMPR., Parma - Tut– t'altro che male, pur nella loro programmatica tenuità, le sue composizioni. Purtrop– po anche a lei de,·o dire che ·non posso pubblicarle. Mi sembrano testimonian1.e d'una esperienza poetica già da tempo conclusa. Mi dispiace. Ma questo non tolga l'ami– cizia. di più, qualcosa oltre la pura scarica dei sentimenti (della sua innocenza tradita). Que– sto di più non è venuto, e confesso che ne sono rimasto un po' male. Ma quel che c'è, quel che vibra, urla, canta e suona nel suo vasto poe– ma, è di una freschezza e di una verità toccanti. Non so se scri,•erà altro, in vita sua. Se ne scrive, mi mandi a far leggere. Se passata la furia, im 1 ece, lei torna buono buo– no, le resterà questo tesoro d'esperienza insolita, questo inaspcllato grido d'amore e di paura a Dio. Si tenga in contatto con me, Lei mi ha sorpreso. Metto da parte la sua ppesia. Caso mai un giorno pensasse di pubbli– carla, la riveda a fondo, vi sono parti caduche: metta in evidenza i )ali migliori, le intuizioni più limpide. CARONTE essere indirizzate, per gli scrit– tori in lingua italiano, alla Ca– sa Editrice Ga.17.anti (Ufficio f ~~~:zi~n;r:1ìf~ON~aVi~r~~l~ Spiga 30, Milano), a cui occor– re ri,•olgersi per richiedere il Bando). L'assegnazione dei premi av– verrà ai primi del gennaio 1962. La giuria è composta di selle membri, fra cui un rappresen– tante della Garzanti. Concorso Internazionale di prosa Ialina L'Istituto di Studi Romani bnndisce - sotto gli auspici del Ministero delln Pubblica lstrnzionc e del Comune di Roma - il tredicesimo con– corso internazionale di pro– sa latina (Certa111e11Capito– linimr}. Le composizioni con– correnti dovranno pervenire in plico raccomandato in cinque copie dattiloscritte all'Istituto di Studi Romani (Roma, Piazza dei Cavalieri di Malta, 2) entro il 31 gen– naio 1962. So11.o stabilili i seguenti premi: al primo classificato una riproduzione in argento della Lupa capitolina e lire duecentomila, al secondo classificato una medaglia di argento e lire centomila. MICHELE MUSCOLINO, Reggio Calabrìa - e Per un racconto sinfonico,. è una poesia (ma forse non è an– cora poesia, seppure sia an– che qualcosa di più) con im– magini e intuizioni altissime, cd un periodare furioso, iro- JBAPCO IO) § çale in!enerimento, come per dèlla tcrresire memoria - la \'Cmcntc \•iziati dalle inna- Cosl pulito. freddo. \.'UOlO 11 subitaneo sopraggiungere mimosa ad esempio, che ir- turali mo"enze di uno stra- è anche Renzo Cordelii m di una cordiale pacatezza e rompe a febbraio, e s'inqua- volgimenlo sintattico che ral- S Terre e cieli .... (Rebellatol. di un'umana confidenza, che dra alla finestra di due dimo• lenta e smorza di colpo !'ab- e è lecito dirlo. è una no- ~:Jnri~~~~01/~e~n!:~~\àd~~1 ~~/i;~ep~~• ~e d~~al~s~~~~~~ brivio della ispirazione. lo ~~n~~ fia;te::n~~n~. mo~~~ taglio scarno e tutto vibrante della .vita, ivi prodigiosamen- ~!~~~ ~~\ 1 !i~~t:~~u~~~~ gio ~ sempre ristretto. Sen- della propria cç>ndizione di te umficate _ si fa improvvi- parole,., in alcuni passi del la il lettore: - Verità•: - La pronuncia estremamente tesa: samente tramite e simbolo e quale il puntiglio di un la- realtà ci opprime. - Dairer- cl~gi~bb;~;i• - 'i~n;;~si~f,?tr:, ~~~~~ d~~;ms~~~',~\iopd'?";~- Yoro condotto sulla volontà ~as~d~ch~l~aTio mist:~:u:~t pe_r pudore, torbido, - Co11 ma di tulle le cose. E' in de~ ~im~~~al?sc::.i~a S~lt~~oun~Is~f~ Vette. - Il fond,o pauroso - 111muto fiorire, gialla irrom- finitiva la scoperta di una di un'ardua allusività lonale raccoglie il cumulo - delle pe · La mimosa. S'inquadra uni\'ersale verità di continui- cd ariettistic.i può disturbare nostre speranze.. :\'e! suo alla finestra di quella mia di- 1!1senzn fine, per cui ìJ regno qualche lettore di più reao- senso d1 sfiducia e di stan- mora d'una volta, - di questa della morte resta unicamente lari abitudini compositive e chezza bullato giù come uno dove passo gli mmi vecchi. quello dell'apparenza: foniche; meni re in altri pas- schema sono calate tulle le Il lermine dell'angoscia - .,\.le11Jre arrivo vicino al gran si del medesimo e Canlctto • sue espressioni: .. La ,·1ta ci un'angoscia tutta privata e s1lem.t0. - Segno sard che ni 11- (Si savrà signora . D'lln distrug.2e - quotid1anamen- peculiare all'elà che declina, 11acosa muore, - Se ne ritor- grande mare _ Al primo tuo te -. E sola non è l'età - ma che di continuo preme 11a sempre l'apparenza? _ O sospiro ... _ Già va rilucen- che ogni giorno cì fa vecchi. ,,erso significazioni più uni- saprò finalmente che la mor- tlo _ mosso quel mare, _ Aper- - sempre più vecchi... (da versali, emblematiche quasi te - Regno 11011 ha che sopra• to per chi sogna ... _ L'ira in ... Amarezze-.). - ed il segno di un gradua- l'af)paren:a.> quel chiamare - Ti sciupa E". questo. un senso dC'i I~ incupirsi. del senso vitale lu:~ fui'~~~\~:~\ti~a d/·a~~~; ~~~1::~j•la- dto~i~~a ;%;~a~! nioYani d'ogei. del quale s ~~';;gi~,~~~t~n n~l1~ st ~l;:inii del chiaro che dovrà appari- za e la netta dimensione pro• ~"o1s~~1\e~~~ 1 éan~~cdh:1d;~~;. !ratio di più licorrente spiéco, re, e che ha come condizione S?dica,. in .uno con Ja capta- to .. (Voci ~uovc). In Jul pe• tale da costituire, del • Tac- e matrice il nostro patire, si z1one m sicuro possesso del- rò si sente una vita ,•issuta ~'t'~f;~d~~ iJ~~a Pii~i;a~~i ~~fÌ~~ln:r~~~~ ci~eg;~~nft ~~m~~:~fo peoc~~:i'to~prend o- ~0~1t~~~r;;~ze e~~ hc:s:~~~~o d~ crudeltà di cose per sempre mento che, terribile, divcntc Ad integrazione e corona- fondo. anche se è un iio"a- ~r:i~~t~~af~idiit~~1~~a~i• c~~~ ràElatit~!~! ~{bJ~":ut°dtco- ;c~~g ;r~ ttli~nJ{~~~~!le~~ ne. C'è un rimpianto per ciò ficca in uno squallore assolu- testa trama di metafisiche ri- ro e prezioso ~·olume (appena ~:v:t~.Pcr:!t:tt~r~~n /i1~tè to, senza piì1 i palpiti e le soluzioni, e proprio a chiusu- 1170 esemplan ne sono stati solitudine'. anzi de;:eno. In vibrazioni di un'attiva pre- ra d.el piccolo canzoniere, nei tirali in questa prima edizio- un tale stato di tristezza. è senza terrena; una condizio- versi d1 • Per Sempre•, si ac- ne), seguono un centinaio di indifferente di tutto e di nit- ~i g~~isJ~ifa~ehf~~fgi~i~~~ ~i:C~~ocJt~~~c fi~~~i; ~~~~~; L~~~e J>i~~~orir3~· ~r~~~u~~ ti. Soltanto quando dalla sua prende figura una consapc- tutta esistenziale, enunciata da una nota introduttiva di ~~i~~e t!~:;ied"ezt 5 :~~7le~:~~i ;o~ee~,a~~~t:'a ~~~fe ~g~~\l: ~o~c 1~,~or~~~~~~mu'1nadite~i/i~ f:~ti~:~1~; 1~, aslfi~~a~!a1J ~~: CJ!li perde la sincerità e U ;.~~t{:fil~~~.:~~f!~i:~ ::~ ;:;, ~- d!; r:~:i ::~ri v!f~ :rd~n;,a~~. d; am;c; s<ran;c- :fi~~~ d~p~~:::n~.~f:P;i{:; esperienza d'ogni giorno in- E~rl~oift~tr;~:e~~ ~~~~:r~ar~ segm - CIie nel legarsi, scio- ROS se stesso quello che altri deb- :~~;,:f ~ed::~~r~,;nio;:,,:i~~OE~ ARTO SI LlGATO bono trovare fuori di sé. un risentito dolore del tempo, Uno di questi è Edg:mio dell'inconsistenza del tempo- [ e A l\.lTJ[ D~.J~LLA s v,R A. Buratti. In ..Jtinerar!o• (}le- raie a\'vicendamento e delle I f4! 1 ~ !..,.. IP /-'l. beliate) egli fa come un cac- opcrazioni. dei legami umani clatore di perle al quale non che in esso si concretano. Nel basta la buona intenzione per ~~,,,i~1e:e _PE5~~ 1 ~::i ,d~ ;:; Carpena Editore - Pagg. 107 - L. 1200 ~!c~~g\~er~~~ ~~~ ~~s~l~·f~; ventando - Da capo a fondo segni sulla polvere. Immedia– « ... ciò che persuad in questa raccolta è l"nm• pio senso cli unrnnità. » - « IL GENOVESE» (3·6-1961). ~~•n j~~~ì: 11 i~flli~h~u:i~t~ DIREZIONE CENTRALE E SEDE: Roma, Via del Corso, 173 « ... ci accorgiamo di tron1rci di fronlc a una ocnsibilità poetica nou comune.» - « LA NAZIO– :\'E » (14-6-1961). tamente ricoperti. Le sue pa– role e le sue espressioni non hanno un·anima e quindi nemmeno la sensib!Htà di un mondo personale. A leg!!ere questi suoi versi: .. li pupaz– zo s·è incantato. - Ricarica– to. il giocattolo s·an•ia - ri– scaricandosi. Ma no! fin quando - potremo. grat"i– da.nti?. sono tentato a !:Ire un para.2one. Una pocsin ... J ~!orni di VUOIOe di .;;ilen– zlo .., . s!. stacca !'Opra tutte, ma nclì1ama un altro poeta, significa. Il sentimento di fondo è però evidente, e im– pregna tutta la composizione .. Sono rimasto colpito, dalla prima all'ultima riga. Non Jc nego che aspettavo qualcosa TUTTE LEOPERAZIONI ED SERVIZI D BANCA, BORSA, CAMBIO EMERCI • ... un lcrnpcrnmcnlo poetico cli primo piano.» « IL MEDITERRANEO» (9-i-1961). CASIMIRO FABBRI

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