La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 30 - 23 luglio 1961

Domenica 23 lu~lio 1961 LA FIERA LETTFRARlA Pa1?. 5 -------------------- GLI SCRITTORI E LA LIBERTA' b' venuto il, mo, Pnto di parlare di lui ron animo sereno * * Ildramma degli intellettuali r meni o~~~l~-Ferdi~and' c=~'. m_ento d1 parlare an· di GIA(;OiJJO A~'IO:\I.\:{ di come scriUore, Loui~- (NOTA: Peter Dlmltriu era uno del romanzieri rumeni più In voga, a\·e\'a ricevuto tn? \•alte Il Premio di Staio per la letteratura, dal 1956 era di– rettore della Casa editrice di Stato e dal 1958 presi– dente del Consiglio degli editori del Ministero della cullura rumeno quando, durante un viaggio di stu– dio nella Germania orientale, si rlfuglb a Bertino Ovtst, suscitando grande scalpore In Rumenla. Egli t quindi In una posizione unica per narrare la storia delle , 1 iclssltudlnl Interiori deJ!:11 in1ellet1uall rumeni e quella della calena di suicidi e di arresti che è dlvenu1a Il loro destino. La scelta dell'esilio dcrlvb per Dlmltrlu dalla ..scoperta di una solidarietà con Il mio popolo•· L'opera più lm))ortante dello scrit– tore rumeno è Il libro • The Boyars •· Il suo ultimo romanzo, • Rendcz-vous at 1he Last Judgement •• è 11ato pubbllcato recentemente dall'edllore Calll– mard II P11rlgl, dove attualmente Dirnltrlu risiede). P 'ERCHE' si diviene co– munisti e perchC si accetta di collaborare con i comunisti? E perché. poi. si cessa di farlo? n intellettuale rumeno po– trebbe dare la seguente risposta. che tuttavia non cont1enc probabn– mente niente d1 specifi– camente rumeno - un po– lacco. un ungherese. o un ceco potrebbero anch'essi rispondere nello stesso modo: Nel 1945 ci !-i trO\'Ò. nudi e indifesi. faccia a faccia con !"occupazione russa e con );1 sfrenata energia cli una setta politico-religio– sa. Amavamo il nostro paese. nrn questo era un dato insignificante para– ,e:ol1ato al ratto ,e:igantcsco e travolgente venuto clal– l"Est. L'occidente era tan– to lontano (e quanto lo fosse Cu dimostrato piena– mente per la prima volta nel caso dell'Ungheria). E dopo tutto bisogna con– tinuare a vivere. a lavo– rare. a creare. a mante– nere la famiglia. a portare avanti il proprio lavoro. s.cicntifico o artistico che fosse. i\la I nuovi dominatori del l)aese (il e popolo>, come essi anrnno chiamar– si) si impadronirono di biblioteche e librerie, di case editrici e di tipogra– fie. Se per caso un indi– viduo era un romanziere, come lo ero io. questi do– vette assoggettarsi alle loro idee o restarsene in silenzio. C'era. d'altro can– to. la nascente cultura di una giovane nazione da creare. una letteratura quasi non scritta da pro– durre. nuove, ancora mai sognt1tc. meravigliose e tristi storie da racconta– re. Che cosa do\'eva fare. in questa situazione. un intellettuale? Tentava di fare il pro– prio dovere verso il popolo (queUo vero) e. attraverso di esso. anche il proprio dovere verso r umnnit:\. Tentava cli narrare le .strane avventure della sua nazione. di risvenliare e riscattare una piccola par– te dell'umanità dnll'as.scn– za di storia e d:!rl letargo culturale. i\la cosl non andava. le e prosaica: un nuovo giorno sta spuntando; io sono scontento: il mio mi– ,!!liore amico è in prigione: la nostra azienda lavora in perdita: é1,bbiamo due– mila lavoratori manuali e seiteccnto impiegati che registrano e trascrivono il la\·oro effettuato dai pri– mi. Ed ecco il Partito e la stampa venirci a dire che il roseo sole dell'av– venire sta sorgendo: tutti siamo contenti. anzi. addi– rittura felici ed entusia- sti. non vi sono pri,e:ioni. l'industria si i::ta svilup– pando a passi 2:iJ?anteschi. Dobbiamo lottare per il successo dell'industria. Dicevamo a noi stessi: si tratta di renomcni di transizione. del tra\'a1,dio per la nascita di un mon– do nuo,,o. ~:d ae-eiungcva– mo: non dimt"ntichinmoci del bai::i::olivello culturnle e de 11' arretratez1.a dei tempi andati: è un auten– tico processo rii rmanci– pazione che :;i !-ta Ol!,Eti attuando. :\la avevamo appena fi– nito di consolarci con que– ~ta illusione che. ecco. .e111ngeva una nuova onda– ta di terrore (quante ve ne erano state prima cli quella? - se ne era jt:ii1 perso il conto). Degli ami– ci venivano arrestnti. nitri si suicidavnno: ma n te conferivano la Medailia del lavoro. ti assegnnvano il Premio di Stato e t1 mandavano a compiere giri di propaganda in occi– dente. Avcvi dinanzi a te la prospettiva di dh·enire membro cle 11' Accademia come. nel suo paese, il grande Sholokhov. Non eri più giovane. la vecchiaia sarebbe ben presto arri- vata: e non avevi scritto un solo libro che presen– tasse la verità pura e sem– plice. non abbellita né mu– tilata. conforme alla tua modesta e forse anche li– mitata capacità di com– prendere, E capivi che questo. secondo o,e-ni pre– \'isione. non ti sarebbe mai stato possibile. E allora sei fuggito. por– tando con te. nel cuore. il * tanto soigetto a controllo. a sorveglianza. discusso e valutato con criteri così esclusivamente politici che la \·ila culturale finisce per deperire e diviene vuoia e formale. Gli studenti. figli per lo più di operai e conta– dini, imparano nelle uni– versità ad apprezzare la verità scientifica e la li– bertà artistica. Proprio questo fa di loro i più accaniti nemici del reali– smo socialista e del cosid– detto metodo dialettico nella scienza: essi giun– gono a rendersi conto che in entrambi i casi si tratta di mere formule di propa– ganda politica. I docenti universitari \'engono assoggettati pe– riodicamente ad esami intesi a verificare il loro grado di preparazione marxista e politica. Gli artisti sono fatti segno alla sfiducia e alla mal– celata malevolenza qel partito. Sotto l'attuale rc– ,gime era sorta una nuova e vivace scuola di narra– tori: ma è chiaro da evi– dentissimi segni che essa ,l!'ià langue. I due membri più an– ziani del gruppo. Zaharin Stano~l e Gcorge Caline– scu. sono autori di due jtrandi romanzi - il pri– mo apparso nel 1948. quanrio la e censura este– tica > non era ancora en– tratn pienamente in [un– zione; l'altro nel 1954. in pieno ,disgelo> La gran– dezza del primo romanzo. e Bnrcfoot > non è stata riconosciutn se non tardi e con riluttanza: il se– condo. e Poor Jonnide >, fu ritirato dalla vendita. e cioè in nitre parole. con– fiscato. Da allora i due scrittori non hanno pub– blicato che opere di molto minor PE>SO. Lo stesso b nccaduto n due auto'ri più 1?iovani. itarin Preda ed Eu~cn Barbu. I loro libri mi,E:"liori. un romanzo in entrambi i casi. apparvero durante il ,disgelo>: e The '.\Ioromet1i Famil_v > di Preda del 1954 e • The :i.fine >dì Bnrbu. che ven– nero immediatamente ri– tirati dalla \'Cndita. En– trambi )!li autori sono in se.e-uito scesi molto al di sotto dell'elevato livello nrti!-tico dei loro primi ·lnvori Un interessante e vi\,ace scrittore che non ave\'a ancora scoperto la sua vena più autentica. Fran– cise Munteanu. è passato n fnre il re~ista cinema– togrnfico. mentre il più t?iovnne dei ~nippo. Titus Popovici. i cui romanzi e Stranger > (del 1954) e e Thirst > (del 1958) sono stati molto apprezzati dal pubblico, sembra anch'egli arrivato al limite delle proprie possibilità. lo stes– so appartcn.5t:o a questa nuova scuola di narratori {i primi due ricordati sono sulla sessantina. di altri hanno circa 40 anni men– tre Popodci ne ha solo trenta), sorta intorno al 1948 e repentinamente di– sintegratasi \"erso il 1960. La mia opera migliore. e The Bo_vars >. ha visto la luce tra il 1954 e il 1956. Per poter continuare a scrivere ho dovuto pren– dere. in seguito, la strada delresilio. L'interferenza della Casa editrice di Stato. l'angu– stia mentale delle autorità preposte alla censura e la proibizione, esplicita o sot– tintesa. di trattare certi argomenti (niente poesie d'amore. niente romanzi d'amore. niente poesia ele– giaca o filosofica - il irande poema di Tador Arghezi e Song in Praise or Man> (del 1955) è uffi– cialmente sconsigliato co– me modello - niente na– ture morte. niente nudi) - tutto questo non signi– ficava ancora la fine. E' vero che questi metodi avevano reso impossibile scrivere, dipingere e per– fino comporre musica, ma eravamo se non altro riu– sciti a sopravvivere fisi– camente ed a ricominciare a sperare in un altro e di– sgelo>. Dal 1958. però, Si è sca– tenata una nuova ondata di terrore, la più impo– nente finora. li direttore d'orchestra Constantìn Sil– vestri e l'impresario tea– trale W. Siegfried hanno preferito rimanere in Occi– dente, dove si erano recati per una tournée. I grandi poeti Vasile Voiculescu e Jon Vinca sono stati arre– stali. come anche la mi– .5t:liore SC4"ittrice rumena viven1e. Henriette Yvon– ne Stahl. I giovani l)Oeti Stefnn Augustin Doinas. Aurei Covaci. Jon Camion. il critico letterario Aurei :i.Inrtin. l'umorista Al. O Teodorcnnu. il poela e giornalista Sandu Tudor. J'impresarin 1\lnrietla Sa– dova - una delle pili note del teatro rumeno - lutti costoro sono stati nrresta– ti. 11 migliore critico mu– sicale della nuova gene– ra1ionc si C! suicidato in prigione, La vedova del critico letterario Eugen LovineS<:u è morta recen– temente in carcere. Nella maggior parte dei casi non si trattava di re– sistenza politica al regime: talvolta l'arresto è stato causato semplicemente dal folto di aver raccontato barzellette politiche. op– pure di avere dei parenti rumeni in esilio. La riserva mentale è oggi runica speranza per chi non è in prigione. Le affermazioni che queste persone ranno in pubbli– co. l'appoggio che- danno al re,'t'.ime. ciò c:he fanno e dicono. in patria o al– l'estero. quantunque con– formista e vergognoso pos– sa apparire. può masche– rare una muta disperazio– ne cd un'intima ribellione. Per lo più. infatti. si tratta di questo. Una sola reiola di probabilità può esser \'alida in questo campo: più un artista è dotato. meno probabile è che egli divenga in tutto e per tut– to schiavo del re,1timc. E' una regola che non si sarebbe potuta applicare prima del 1958. Da allora. però. nessun artista rume- no ha più credito nel \ 0 an– tato continuo processo di liberalizzazione del regi– me. ma nel migliore dei casi. solo in un alternarsi di cdisgeli> e di .terrori>. Per essere più preciso. di– rò che è ancora possibile credere (ed io personal– mente vi credo) nelrat- • tuarsi di un processo di liberalizzazione. Solo che esso si svolge ad un ritmo certamente troppo lento per quella che è la durata di una vita umana. Lo shock prodotto dal– l'improvviso aprire ,E:"li oc– chi su questa verità spiena perché nel 1958 e nel 1959 sei intellettuali miei amici si suicidassero e perché una vera epidemia di suicidi proruppe nel 1959 nella città-universitaria di Cluj in Transylvania, Di questo stato di cose all'estero non si sapeva nulla. come non se ne sa nulla neanche oggi. e ciò rende la disperazione di chi soffre ancora più ter– ribile. 'essuno di noi chiede al mondo un aiuto armato. La nostra libertà non vale probabilmente una terza guerra mon– diale. !\la proprio per que– sto noi abbiamo pili biso– gno di aiuto morale di Quanto non ne abbia qual– siasi intellettuale che vh·a in libertà. che d1 Jut con un. animo Ferdinand Celine ebbe 11 se~en<? ~ercando d1. essere merito di non cercare di obiett1v1. Non tutt 1 sono Montmartre. La descrizione ri della Francia un influs- ammansire i critici ed 1 ancora di questo parere. sobria precisa del mesto so che da noi dura tuttora. lellori addolcendo la oil- Non stupisce in un'e:poca rito sotto la pioggia di prl- Per gretto fanatismo po- loia amara di una rivolta come la nostra domi.nata ma mattina in una giornata Jitico. tipico per un'epoca anarchica violenta con un da un opaco conform1~mo che fu tutta di 60le mi col- la quale \·ergognandosi del falso sentimentalismo d'in- pronto ad assumere 1po- pi, sopratutto per le pa- proprio insipido conror- dole oolitico-sessuale. Bar- critamentc le sembianze role dette con semplicità di mismo cerca di nasconder- dama. il suo mii;ero a voi- più diverse, perfino quella tono, quasi sottovoce, In Jo sotto un manto di no- te ripu~nante prota,zoni- di intransigente difesa del- chiusa del discorso: Volle bili sentimenti. si è cerca- sta non cede ne cambia Ja libertà e della schietta essere uno scrittore male- to nedi ultimi tre lustri mai. In tutte le sue av- umanità. Su Céline si le~- detto. Visse cosi e cosi è di dimenticare e negare venture e disavventure let- gono tuttora molte scioc- morto Céline lodando in com- tcrarie ed extra-letterarie chezze. Leggeroni i~nari Non ho conosciuto <Ìi per- penso senza misura alcuni Céline è rimasto sempre della vera personalità del- sana Louls-Ferdfnand Céll- !-uoi discepoli cd epigoni. coerente con se stesso, sen- to scrittore trinciano giu- ne né ho mal desiderato In- E' un gioco puerile e scioc- za fare mai Ja minima con- dizi sur un'opera che non contrarlo. Non ero fra I co specialmente da noi do- cessione alla società od ai hanno mai letto. Altri s! suoi ammiratori, neanche ve i discendenti diretti od lettori. E)!li ru veramen- illudono di liberarsi di tu1 quando veniva considerato indiretti di Céline che del te uno scrittore maledetto, mantenendo un gelido si- uno del meggiorl scrittori populismo fu il gran mae- per vocazione. tempera- lenzio. Dopo aver fatto del nostro tempo. Senza stra. vanno per la maj!glo- mento cd anche per coc- tanto baccano nella vita parlare di certe prese di re. Romanzi di estremo ciuta volonta. La ribel- rcndendosi a volte ìnsop- posizione che poco prima neo-realismo scritti nel lione. lo sdegno. il cupo portabile Louis-Ferdinand e poi durante la guerra cl !!ergo dei bulli dei sobbor- pessimic;mo espressi a vol- Céline se ne è endato In trovarono in campi opposti ghi più miseri e malfama- te in un e:er2o triviale. che punta di piedi senza che non permettendo per la ti di Roma od in quello fu il primo ad introdurre ness uno s e ne accorgesse. loro violenza alcuna possi· dnì ra.Eazzacci di malavit a nella letteratura francese La notiz.ia della sua morte billtà dl discussione. mi della periferia mìla.ne! -e. erano autentici. cornspo- trap elò qu ando già riposa- sono sempre sentito per in- come esempi anal oghi c he sero non soltanto ad un va nel cimitero Meudon. dole, gusti letterari. conce- si riferiscono a ew York intinta necessità ma anche La ebbi, avanti la diffu- zionc di vita molto lontano od a Chicago. debbono tut- ad uno ~tile di \'Ila. ad un sionc del gìornali e la ra- da lui. Lo scrittore Cèline to a Cèline il quale trcn- destino che fu il suo fin dio nel tardo pomeriggio. non mi ha mai ,1ttirato. t·anni fa ha fatto per pri- dalla nascita. da Cleude Gallimard, che come non mi attira Io mo e molto meglio quan- Louis-Ferdinand De~tou- dopo Robert Oeusel fu il scrittore Jean Genet. che to ,e:io\·ani scrittori d'o.21.!i ches nacque nel 1894 a ~~~n~~!tor~;l~:n :~~~na e~~~ ~t~tfo ah;ul~t~;v~~nm: :O~~ t1uJ'eriSis~g~~ 10 ess~~e ~a;~: ;oou;~;;~'~:· a~~~ ;~:o~-i quie cui aveva assistilo in sibile non riconoscere il vi. Voyage au Bout de Parigi. figlio di un im- compagnia di Roger Ni- suo talento. un'inneinbile la Nuit e Mort à Crédit, piegato delle ferrovie e micr, il quale negli ultimi orisdnalità assieme ad una uscito quatLro anni più di una modista. che oor- annl aveva mantenuto con non comune forza d'espres- tardi. per quanto faticosa tava il prenome di Céline molta abilità i difficili rap- sione. E poi, lo si voglia o cd a volte sgradevole ne da lui adottato come porli Ire la casa editrice e no. Louis-Ferdlnand C~line possa essere la lettura, ri- pseudonimo letterario A lo scorbutico autore, e Mar- fu un momento impor- manitono due esempi pro- dodici anni fu mandato a ccl Aymé. amico suo fin tante nell'evoluzione delle banti di una letteratura la\·orare in una manifat- dag\l anni dell'anteguerra lettere francesi del Nove- decadente giunta al limite tura di nastri: avido di quando Céline abitava a cento, e~crcitò anche fuo- del nihilismo, della dispe- 1sl~~~~rt~ f!u~i:r:~ ia :;~~ NEL DECH\lU A tìVhRSAHtU llELLA :ìUA MUHTE * t'RJlni. scoppiata la ,EUer– ra. pa_rtl per . il fronte. Sottuff1c1ale d1 cavalle– ria ,2li venne arfidata una pcrigliosa missione. riu– sci a portarla a c-ompi– mento rischiando delibe– ratamente la vita ma cad– de gravemente ferito alla testa. Subì una trapana– zione del cranio e venne rimandato a casa. Duran– te la lun,1ta convalescenza riprese gli studi otte– nendo la licenza liceale. Poi si Iscrisse alla facol– tà di medicina, Costretto a lavorare per guada~narsi la vita penò molti anni impiegandosi fra l'altro in un'azienda commerciale a Londra ed una pianta– ,aione nel Conj?"o orima di conse~uire la laurea. Grandezza di Alain S ltUIO in molti n pen– sare che Alain !u, cd è, uno dei più grandi scrittori del nostro tempo. Per me, io non acconsenli– rei a mettere press·a poco sullo stesso piano. tra i nostri contemporanei. che Valéry, Proust, e Claudel. Ora. questo giudizio che sappiamo fondato, con la certezza che sarà ratificato dai secoli a venire, non è accettato da tutti. Più di uno scettico ci ha detto: ,Voi lo credete più grande di quanto non sin perche é stato vostro maestro ai tempi della vostra adole– scenza. ma aprite i libri di storia della filosofia. che posto occupa? ...,. Ed è a questo che voglio ri– spondere in queslo arti– colo. Per prima cosa. è natu– rale che Alain non sia compreso ed ammiralo da tutti. Con uno stile di((i. cile. volontariamente aspro egli si esprime per mezzo di enigmi che l'oscurità. se carica di significati, ri– sveglia lo spirito del let– tore meglio che non la chiarezza. Ma gli uomini. nella loro maggioranza. non amano dover combat– tere con i problemi. Essi domandano ad u·n maestro una di quelle soluzioni bell'e pronte che si chia- * di ANDRÉ rtlAUUOIS mano sistemi. Alain non orrre alcun sistema. Lascia il discepolo solo tra le idee e lo invita a fare una li– bera scelta. Gli spiriti ar– diti gli sono riconoscenti di condurli lontano dalla riva e cli abbnndonàrli alle loro sole forze ! Gli altri rinunciano a tenersi a gal– la e preferiscono colare a picco. negli abissi della banalità. un metafisico. C1·cdo anzi che fosse egli stesso poeta, mo che abbia scelto di esprimersi In pro~a perché la prosa, più severa, proi– bisce di prendere i canti per dei pensieri. Fu n11l'11e moralista e si trova. nelle sue Ave11tures du Coeur. un'analisi delle pnssiont. amore, ambizione. avari– zia. che }ascia molto indie– tro tutto ciò che ha scritto in merito La Rochefou– cnuld. La Bruyère, o per– sino Stendhal In metafisica era essen– zialmente un filosofo della libcrt:\ e un filosofo dello spirito. Provava l'esisten– za dello spirito nttraverso una lunga analisi della percezione. in cui mostro– va che le sensazioni pili s.emplici devono essere so– stenute dal pensiero, sen– za il quale non sono nulla. L'Universo delle cose non può esistere senza lo spi- stessa annodali. Il giudizio non può giudicare che non esiste giudizio. Il libe– ro arbitrio non può essere provato. Perché la stessa prova l'integrerebbe in un sistema meccanico. Donde non si esce che attraverso 1111 decreto che questa fede nella potenza della volon– tà uma·na ad aprirsi un passaggio attraverso l'im– menso universo delle for- 1.e, che. per sé. nulla vuo– le, ecco, agli occhi di Alain. la prima di tutte le virtù. Fu poi in un primo tem– po medico di bordo su pi– roscafi che navigavano verso le coste dell'Africa o dell'America per stabi– lirsi nel 1027 medico-con– dotto a Clich_v nella più triste e ,1tri~ia periferia di Pari,ei non lontano da uno Fede nella libertà dello dei centri della malavita spirito, ma amicizia per l'uomo carnale, ecco l'ori– ~inalità della sua morale. Non più che non possa formarsi delle idee nel vuoto, senza il supporto dell'universo, l'uomo non può conquistare delle vir– ti, senza appoggiarsi sugli della metropoli. Anche quando cominciò a scrive– re ottenendo nell'autunno del 1932 col primo libro. Vo11aoe rm Bout dC' la Nuit, rimasto di iran lun– ,28 il mi~liorl!. Uh imme– diato fragoroso successo di critica e di lettori con– tinuò Rd esercitare con istinti. L'amore è dappri- (continua a paalna 6) :: ~:::::;::• s7~n::s~une~ l---------- Giro ,. ,, d·ttaJia ml Non J?li era consentito fare queste cose. La nuova setta ritiene che il popolo e la virtù siano cose infi– nitamente malleabili. Ai poeti e ai narratori venne ordinato di descrivere la realtà voluta dai nuovi padroni. di lavorare sui cervelli della p:ente per indurla all'attività da essi prete~a. di e educare> il popolo. Il mondo. il no– ~tro incredibilmente infe– lice mondo orientale. sta cosi divenendo un enorme istituto educativo. Coloro che rifiutano di Carsi edu– care si trovano in prigione o ~ono e rimasti uccisi du– rante un tentativo di luJra >. tuo paese e i tuoi amici. Hai perso tutto per salva– re almeno una cosa: la verità e la realtà. In que– sto mondo occidentale. con tutta la sua inadeguatezza. con tutta la sua stanche21.a e disordine (forse pura– mente immaginari) e per lo meno possibile dire la verità impunemente e de– scrivere la realtà come la si vede. !i,la in patria (nuova e inattesa conqui– sta della società sociali– sta) i parenti. i figli e ,i!lì amici veni\Tano persegui– tati perché tu eri fug:gilo all'estero. Premi • e concorsi I !i,JercniHi di sonno, co– me egli stesso diceva, do– vevano combattere questo crisvegliatore> che rovina– va loro il mestiere. t filo– sofi urficiali hanno negato Il genio di un professore che Si rifiutava d'essere dottorale e che usava, per trattare i soggetti più astratti. il linguaggio più concre10 e più semplice. Gli Importanti temevano un cittadino che. avendo rifiutato tutti gli onori e, non rimpiangendone alcu– no. non era vulnerabile. Gli uomini politici, che lo stimavano per la sua fe– deltà cd il suo coraggio. erano tuttavia spaventati di non aver alcuna presa su di lui e temevano le sue collere. in realtà paurose. Le conventicole letterarie esitavano a sostenere uno scrittore che non leggeva che i grandi maestri e che diceva: cAspetto almeno dieci anni prima d'acco– gliere un nuovo libro>. le p:issioni. poi i sentimen– ti. e la più nobile fedeltà. Le Clpere d'arte nascono da gesti e da azioni che, all'origine, non avevano per oggetto una opera di arte. Le religioni stesse so– no stadi e non tappe del– la umanità. In quel bel libro Les Dieux, Alain di– mostra che tulle le reli– gioni, dal paganesimo agreste fino al cristianesi– mo. passando attraverso' gli dei civici di Roma, so– no ancora present.i in « Ariee conlEmnlarione » a PalmoGrmi E' imminente l'mauaura- 1ione delld mostra • Arte e Contemplazione•, organizzata dal Centro lntcrnationalc del– le Arti e del Costume nella sua sede di Palau.o Grassi a Vcne.tia. L.1 • ,emice •. alla quale prenderanno parte no– tisJiimi critici d'arte italiani e s1ranicri. a\ra luoiio il 14 luglio. Il nostro intellettuale. tuttavia. con la sua cul– tura europea. il nostro scettico o il nostro oppor– tunista e perfino colui che crede nella concezione eco– nomìcn della storia. sa che le \·erìtà esiste. Per quan– to strano possa apparire. uno dei modi migliori oer cono~cere la \·erità e per convincersi della sua esi– stenza è quello di essere costretti a dire delle men– zo,e-ne. ~1enzogna è. natural– mente. un termine impro– prio. sopnttutto quando deve i::ervire a definire un'attività bene organiz– zata. vastissima. teorica– mente sistematizzata e che si dirama in tutte le dire– zioni. Dobbiamo. per usare ùna parola più ,e:arbata, parlare di e ideoloj!:ia >. oppure d1 e concezione di vita ,. o di ~credo.>'? Bene. ma perche la v10- lazione ooliticamen.t~ ct?n– dizionata della ver1ta gio– ca un ruolo tanto impor– tante t" sempre maggiore. come il diffondersi di un tumore maligno. in questo credo o ideologia. o co– munque 1B si voglia chia– ma~? . Per me la venta e umi- ~folle attuali circostanze la cultura è [orse runico campo nel quale il popolo rumeno (un popolo di soli 17 milioni di individui) abbia qualcosa da offrire all"umanità. Risvegliata da un lungo periodo d'oscu– rantismo nel 1800 e rag– giunta la maturità cultu– rale dopo un secolo e mez– zo. grazie a Il' ìnfluenza francese. la Rumenia ha .l?ià prodotto un'importan– te schiera di poeti. di ar– tisti. di attori ed e ormai matura - o per lo meno lo era - per creare opere di significato universale. La rivoluzione comuni– sta che abbiamo dovuto forzatamente attuare ha aperto nella \·ila di questa giovane cultura uno stra– no periodo dai due aspetti contraddittori. Da un lato si dà alla cultura ogni specie di incoraggiamento ufficiale: scuole. istruzione artistica. biblioteche. cen– tri culturali presso fab– briche e villaggi. un ,2ran– de aumento nel numero de– ,e:li studenti. che attual– mente provengono da stra– ti molto più vasti della popolazione. La base della cultura è stata enorme– mente rinvij?Orita e allar– gata. Tuttavia il risultato cui tutto ciò dovrebbe tendere - la produzione e il iodi– mento di opere d'arte e di cultura - e 1n genere Premio Roncaglia La Seiirc1eria del Premio di Pìt1urn e Aldo Roncaalia > comunica che la VIl Edizio– ne si 1errà a San Felice sul Panaro (Modena) dal giorno 31 aaos10 al 10 se11embre 1961 nella Rocca degli Estensi. li premio è per invito e ac– cellazionc: oiini artista potrà im•iarc non più di due oli. li mon1e•premi è costituito dal– la somma di lire 300.000 per tre premi acquisto. La data di presentai.ione è fissata al 20 agos10 ed è im– proroiiabile. Per informazioni rivolgersi alla Scareteria presso la Bi– blio1ec:1 Comunale di San I Felice sul Pan.aro (Modena). XliPremio (apparo La XII edizione del • Pre– mio Capparo • (Ferrara) con– sta di un primo premio di L 200.000e di due premi da L. 100.000. Adesione e presentazione delle opere entro 1'11 ago– sto 1961. Premio di poesia « Botte di frascati» 1961 Anche quest'anno il perio– dico Tuscolo ora:anizza col pa1rocinio dell'Accademia Tu– scolana e la collaborazione del Comune e dell'Azienda Turismo di Frascati e del Consonio Vini Tipici di Fra– <;ca1i,Grottaferrata e Monle– porzio, il Premio di Poesia «Bolle di Frascati• 1961 per una lirica a tema libero. Le liriche, in triplice esem– plare, devono recare la firma e il recapito dell'autore, ed essere inviate alla direzione del e Tuscolo •• , ia della Sor– gente 4, Frascati (Roma) entro e non oltre il 15 set- 1cmbre 1961. Il Premio, che, a a:iudi;io insindacabile della Commis– sione giudicatrice può essere divisibile, consiste in una botte (litri mille) di tipico Frascati. Premio « Sanfedele» La Galleria San Fedele ban– disce l'annuale • Premio San Fedele• per &iovani pittori. Possono partecipare al • Pre– mio San Fedele a lutti i pit– tori alle seguenti condizioni: Devono essere in età non su– periore ai trent'anni. Devono eJiscrc di nazionalità italia– na oppure stranieri residenti in Italia. Possono inviare non più di tre opere entro la data improroiiabile del 20 M:llembre 1961. Sono esclusi disegni, incisioni e acquarel– li. l quadri sono a tema li– bero. [ quadri devono essere con,enientemente incorniciati {cornice o lis1ello). Per ope– re che superino i m. I.SOdi base, de,e essere interpellata precedentemente la Galleria San Fedele. Ogni quadro de– ve essere segn ato col n ome, cognome, età e indiri1.zo pre– ciso del parteci pante. Le spe– se di trasporto (anda1a e ri– torno) sono a carico dei con– correnti. Le opere devono pervenire franco di ogni spe– sa alla Sede della Galleria. PremiChianciano 1961 Il Comune di Chianciano Terme riono\'a per il 1961 il bando di concorso dei • Premi Nazionali Chianciano,• giunti alla loro XIII ediz.ione. Un mHione di lire indivisibili sarà attribuito ad un'opera di poesia pubblicala in Italia dal 16 luglio 1960 al 15 ago– sto 1961. Un milione di lire indivisibili sarà attribuilo ad un'opera di narrativa (romanzo) pubblicata in Italia dal 16 luglio 1960 al 15 agosto 1961. . . . Cinquecentomila lire saranno assegnale al m1ghor articolo apparso sui quotidiani e periodici d'Italia dal_ 16 seuembre 1960al 15 se11embre 1961 su 1ema libero, stanco, narrativo, descrittivo e fantastico che abbia come sfondo Chianciano Terme i suoi dintorni o metta in rilievo il suo contributo alla s~lute e al benessere dell'umanità. !>!O~I P':r~iiea:1\c~ltsijn}fisoe~;e:,=g~ee fg~J. i volumi il JS ~go- Sono esclusi dai premi le opere e gli arlicoli che abbiano \ into altri premi. . . I volumi e ili articoli concorrenti, de\·ono essere spedlll in numero di quittdici copie a~l'Ufficio Premi C~ianc1an~ presso il Municipio, non altri: 11 ,15 .agos10 per 1 volumi e il 15 settembre 1961 per ah arucoh. Questa venerazione per i ran pensatori dei quali pasceva il suo spirito: Platone, Aristotele, Oe– scartes. Kant, Auguste Compte e Jt1les Lagneau, fece dire agli Importanti: cAlain? Dove è la sua ori– ginalità ? Pensa sul pen– siero degli altri>. Questa critica stupiva Alain, per– ché ogni pensiero è pen– siero del pensiero. Il genio non consiste nell'ignorare i grandi spiriti che Ci han– no preceduto e nel tenta– re di costruire. da zero, un mondo interamente nuovo. Nessun pensatore ne fu mai capace. Coloro che lo hanno tentato sono subito caduti nel verbalismo e nell'infantilismo. il vero genio vive nell'intimità del genio. Egli prende a Platone, a Descartes, a He– gel, ciò che in loro lo toc– ca e lo scuote. Poi, a que– sti pensatori antichi, egli comunica uno stile nuovo. I) segno più evidente della grandezza di Alain è proprio questo suo rispet– to della vera grandezza. Per noi, suoi allievi: egli spazzò via e eliminò per sempre i piccoli autori. Bisognava ascoltarlo com– mentare Omero o Balzac, per sapere ciò che può scaturire dall'incontro di due potenti spiriti. Perché questo filosofo compren– deva altrettanto bene un poeta o un romanziere o rito. Ma. inversamente, il mondo reale è il solo re– golatore dei nostri pen– sieri. L'intelletto. isolato dalla resistenza delle cose, diventa ragione e non rag– giunge che la prova. Ora, si può tutto provare ed il mondo della realtà se ne infischia delle prove. li dialettico vorrebbe vivere in un moiido avulso, quello delle idee, ma non vi è che un mondo e noi siamo, come diceva Platone, figli della terra, attaccati agli alberi, alle rocce. Soltanto, questo mondo non esiste che percepito dallo spirito ed ecco per– ché sarebbe assurdo nega– re la libertà delJo spirito in nome d'un meccanismo universale che è. esso stes– so, opera dello spirito. Il meccanicismo, Il determi– nismo, bisogna accettarli poiché bisogna compren– dere a questo modo o non comprendere del tutto. Ma la volontà non può essere legata da nodi che ha ella ognuno di noi. In base alla scelta operala dal Centro, saranno presen– tati dipinti di Kengiro Azu– ma, Paul Emil Borduas, Mar– tin Bradley, Jean Dubutfet, Marialuisa Dc Romans, Lu– cio Fontana, Sam Franc1s, Roger Hihon, As11er Jorn. Hans Platschek, Emilio Sca– navino, Emi! Schumacher, Mark Rothko. Antonio Ta– pies, Walassc Tlng, Bram Van Vclde, Jaap Wagemaker. Pier– ,~ WemaCre e Wols. Saranno ~nz~~~ ecJib~~~ffest~u~\~~iss~~ ries• di Jom e WemaCre e ceramiche di Francesco Torri. Gliarchivi delfuturismo Al pnmo volume <leali Ar– cluvi dt:l Futurismo ( testi e documenti) pubblicato due anni or sono dal compian10 Editore romano Lui&i De Lu– ca, sciiuirà, nel prossimo au– tunno, il secondo volume che conterrà la rtroduzionc di h°n~e a 1 t 1i~.rech~a~t~t~~~u~~~~ sibilc di reperire, ivi com– presi le opere perdute e i diseiini. Questa filosofia esige che il pensiero, in ogni istanle. sia vicino all'azio– ne. Alain non ha mai ri– t.enulo che un filosofo ab– bia il diritto di non vivere da saggio. Da parte sua ha sempre mostrato quella fermezza di decisione e quella generosità che ve– niva insegnando. Come, nel 1914. aveva voluto fa– re la guerra da soldato semplice, perché questa era la sua dottrina, come, al tempi dell'cA(falre>, aveva difeso la Repubbli– ca, cosi nella sua estrema vecchiaia, malato, paraliz– zato, soffrendo tutti i mar– tiri, mostrò la serenità stoica di un Epitteto. L'uo– mo, l'amico, il cittadino furono in lui altrettanto grandi che il maestro e lo scrittore. Ecco perché sia– mo doppiamente sicuri del nostro giudizio, quando af- fermiamo che Alain è un Majakov1kij a Parma grand'uomo e che I secoli II Centro Universitario Tea- futuri non dimentlcheran-1 ~~~ 1 tat~i ., ~fr~a~g >raJìp1~ no la sua grandezza. Majakovskij, per la re~\ 8 d1 ~NDRE ~AUROIS . ~gz~~~j j\r~~~~a. 8 !aba~~ 1 "Ì delt Accademia di Francta Juallo scorso.

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