La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 28 - 9 luglio 1961

le richieste di giudizio che giornalmente ci pervengono troveranno risposta nelle apposite rubriche • Verba Vo– lant •, • Scripta manent • e • La Fiera risponde• secondo l'ordine di arrivo. Si prega pertanto di astenersi dai solleciti I t,AFIERA LETTERARIA I ORARIO DELLA ReDAZIUNE! 11-13 dal mercoledl aJ sabato Manoscritti, foto e disegni non richiesti non si restituiscono vNA RETROSPETTIVA A VALLE GIULIA * La certezza di Prampolini • ID un'epoca di incertezze M ENTRE a Gino Sc,·cri– lini abbiamo ncono– sciuto rufficio di me– diatore tra il futuri.!>ma ita– liano e l'a,•anguardismo in genere parir;i:ino di quasi mezzo secolo, meno chiari si presentano gl'intendiment1 e i contatti di Enrico Prampo– lini (documentati da un'am– pia mostra in allo alla Gal– leria i. azionale d'Arte i\lo– dcrna) con le varie csprcs– .!>ioni avani.uardistiche dal 1917 al 1931. La Bucarelli, in un'ampia e paziente presen– tazione, tro,a lu110 « rc1tili– neo •• a,·endo Prampolini co– me • scopo finale... l'::malisi e non la .!>intesi, che,poteva anche diventare conrusione. del futurismo•. Chi arri\'a all'analisi può essere un fi– losofo o comunque un criti– co, cioè esplicare attività teoretica o pratica; mai un arti:,ta, cioè un CS.!>Crcapace delle più assolute e :-uggc– .!>live sintesi conquistale in– tuitivamente. ,La ,•erità è che l'instanca– bile curiosità di P.rampolini per i movimenti d'avanguar– dia dell'Europa a lui con– temporanea ha portalo l'ar• tista ad acquisire contradiL• torie nozioni delle più sva– riate poetiche, perdendo .!>O– vcnte di vista i fatti artistici mimi~~~i \'~~fi?~~et~,t~~t~~n~ dc le macchinose invenzioni di problemi fomrnli, che giungono a conclusioni som– marie cd, artisticamente par– lando, sterili; dontli.: un Prampolini te Io annota la ste!>sa Bucarclli, senza tut– t::i.via cimentarsi con le pur ~;~~e ,;~~~~~~o~iJor~ 1 1a a o~~ * di GIIJSEl•J•E SCIOlt'l.'lil/0 dal passato, l'illt11iiio11e co– sciente ha la racoltit di con– trollarsi da se .!>tessa•. l}o– ·vc è da :;ottolincare in pri– mo luogo che anche l'a.!>t1-.11- lismo. il futurismo e lo espressionismo già erano un passato (prossimo o re– moto non import.,) di cui Prnmpolini subPva l'influen– za dcle1111inantc; in secondo luogo eh~ nulla nasce <lai nulla e che il prC!>cnte vie– ne generato dal pa:;sato per di\'entare anch'e:;.!>O pil:-.~a- 10 al sopraggiungcrc di un altro presente; in tci-.,:o luo– go l'intuizione - i;ome ta– le - è sempre CO!>CÌCnlc e ,·oler sostituire la parola .. pura• di Croce con la parola •cosciente• non chia– risce nulla, anzi intorbida in quanto la • pureaa • ha , alore poetico e la «co– scicn7.a • ha ,•alore 1corc1i– co o pratico. Allora diremo, natural- Anche Prampolini, come è di moda oggi PTC.!>.!>O gli epi– t,!Olli dell'astrattismo, ha di– pinto grondi tele chi.: non giu<,tificano la 101·0 ampicz– ;,a; anzi osscr\'iamo - con– Irontando il boz;,ello n. 126 i.: l'ingrnndimcnto l'èlati\'O (n. 132) che il bozzi.:tto è pii.i 111tenso dell'opera svilu1>p,\– ta. In proposito dobbiamo prcci'iare chi.: il miglior~ Prampolmi (oltre cht: nella opera propriami.:nte illustra– ti\'n) è nei piccoli fo1mati, a ,olle di una rara prc;,io– sita: da Composi;:io11eas1rc11- ta a Composhione $pa;:iale C, da Comvo.5izio11e R 3 a Cafligra/ie di forme e a Co111- po.~izio11c astratta 11. 2. Enrico Prampolini, tro- ,andosi a ,•hcrc in un'epoca di polemiche incomposte e cli sbandamenti, ha a\'uto il me– rito di crcdi.:re in certe a\'– \enturc che solo in pane fu– rono italianè; cd il suo istin– to di decoratore raffinato fu continuamenlc for-1.ato a proporsi pi-oblcmi che non erano .!>UOi e che sovente non enmo di nessuno. La ~ua opera di anista, di un gusto compO.!>ito e scahrito, trova in quanto abbiamo dello i suoi limiti e i suoi non tra– .!>CUrabilimeriti. Di fronte a uno sr.irito vi,•ace e attento comi.: 11 suo. bisogna,·a espri– mersi con tulla schiettezza. Solo le nullita hanno biso– gno di un elogio genclico vo:.t morlem,· i.: Prampolini, ~e fu un confuso teorico e un ani"'ta pieno di comples– .!>i.non fu in definith•a un.:1 nullit.::t. ENRICO PRAi\lPOLINl VXI FES'l'II' AL UEL FILH DI HJJIUX\O * DaJuliet ad Anfi1!one L ' Xl Fe.sth·al Jnternatio– rJ;1le del Film d1 Ber– lino, nonostante la non facile 'iitua7ionc della citta, ha arnto initio all'insea-na dell'umorismo e dcll'ottimi– ~mo: con un film americano che Pe1cr Ustinov ha pro– dollo, diretto e interpretalo lracndolo dalla sua nota commedia Romanoff ami Juliel, parnfrasi moderna del Ru111eo e Giulietta scespi– riano. Parafrasi moderna e, natu– ralmente. anche polemica co– me già il ti1olo lascia pre,c– dcre. Al giorno d'oggi, infat- 1i, non ci sono più le rivalità delle maagiori famiglie cit– tadine o, !>e ci sono. hanno M:arso rilievo; i ,\tontecchi e i Capuleri contemporanei non si contendono infatti Verona, ma il mondo (e lo spa;,io sul mondo) e tessono li1igi da .\losca e da WashingJon. Si da però il caso che in un pic– colo "ilaterello immaginario ci siano il figlio dell'amba– :-.ciatorc sovietico e la fi– glia dcll'ambascialOre ameri– cano chi.: cedono a teneri sentimenti amorosi. Le due parti a,·,•crse :,ubito insorgo– no per os1acolarti, ma il c;:1po di quel medesimo sta– tcrcllo. un uomo bonario, mu :;agacc, si dà invece molto du fare pi.:r favorire non solo ~ucll'unionc, ma tutte le sue liete conseguenze. Con oltimi risulta1i. Niente tragedia, perciò, e niente morti alla tlnc: con un po' di buon senso e, so– prallut to. prendendo le cose non troppo .!>UI serio, lutto si accomod,1, :-cmbra dirci Usti– no\. E. riconosciamolo, il suo modo di dircelo è piace– vole, il suo atteggiamento, nel mettere i sentimenti avanti a tutto non è mai né sentimen– tale, né retorico e quel suo compiacersi di far dell'iro– nia su tullo non C mai trop- * cli G/.1,\' /;l}/GI 1'0.1/JI po I ca-a-eroné far-c,co. ~cm· pre sorrello, imccc, da una ,ena gradevole di qua~i bri- 1annico humour; con cui an– che lo schcno piu facile di– \'enla amabile e sottile. mania di PankO\I.· tentano di attrarre la iio1.entu al comu– ni~mo. Interes sa come de – nuncia e come documentai.io– ne (tanto piu che la vicenda e tratta da un fatto realmen– te accaduto), ma non ha al– cun valore arli'ilico; e nem– meno spettacolare. Quasi come il film a-reLo lntigom che, pur es~ndo i!'ipirato all'Ant1go~ di So– focle si limita a riprodurla ,;ullo schermo come se fo-,– ,c rappresentata su un mo– desto palcm,ccnico, con co– stumi da teatro lirico e un .. recitaz.ionc cosi fast0'>3 e pomposa che andrebbe a ma- la pcnc1 bene J)('r una recita alrapcrto. C erto il te"tlO ha le ri.so– ri.in✓ ...C poetiche che tunj '\a p – pi..i mo, ma aHilirlo co-. 1.xn– ✓a nc,,un,:1 a-rande-u_...e, 5 0- praltulto, ).(n7.,:1 ne3,~una rem– terprctuionc cinematoarati.c.1 non e uau dan·ero opera meritoria. E il rc:iis1a Gcor– t!C T1a\cllas non sara ma\ onno,ero1to tra i beo.:ment1 della cultura clo1!t!tica. f Anche ~ Irene Pappa, ha cercato di p1c1iare con una certa ef– ficacia la durc-u..a del .suo \ i,o e la fredde-va del suo atlegg1amento alla relia:iosa ribellione di Antigone). Altrcttan10 intcrci,anre, ma di inten✓ioni non certo ame– ne, il film con cui e "iCC-.o in concorso il cinema britanni– co. No lo,•e /or Jolrnme, di– retto da Ralph Thomas e in– tcrpret.alo da Peter Finch. E' il dramm.i di un uomo politico, giovane e ambizioso, che vuole a lutti i costi fare carriera e che, per arrivare. non csi1a a sacrificare tu11i gli atreui .della "ua vita, ,mo– gli, amanti, amici, pa.!>sando sopra a un cerio momen10 anche alla disciplina del suo partilo (e un deputalo labo-- rista al Parlamento ini[]c~). Riuscendo alla fine nei ,;uoi intenti, ma ritrovandosi solo Il film, ,lell_g, "ettim,uu1, * e sen7.a amore . Il racconto e forse un po' lungo 1! minuzioso, episodico e con1or10. ma quel dirficile personaggio centrale, con un carattere oltre a tullo abba– .!>tanzacarico di sfumature Ce un ambi✓ioso, si, ma sente anche l'importanza dei sen– timenti, e con1radditorio, per– ciò, e non di rado esitante) La Roma 1921 di R. Clém~nt * riesce ad imporsi allo ,pc11a- e toro per una su.: 1 innegabile OXT[NUA ad a,er alle- ,·italità drammatica: ottencn- gro successo suali schcr- do spesso tu11a la <;ua atti.:n- mi italiani quel film ito- 1:ione. Gra;,ic anche alla stu- lo-francese di Rene Clèmcnt, diata e allenta interprc1azio- Che gioia vivere, di cui ,i ne di Pctcr Finch nelle ,csti abbiamo accennalo a conclu- dei proiagonista: soprattul- .!>ione dell'ultimo Festival di 10 rholla a sottolineare t: a Cannes. A parte gli spunti precisare i trarngli intimi e lanatamenlc anticlericali che i dubbi del pen.onaggio. '>i,on già deplorati. è 1.Jnsue- Non del tulio Jodcrnle, in- cesso non ingiustiricato: la ,ccc, il film giapponese, !Va- \·icenda del film, mfaui, ci mi_,·atsu f/otlo 'i'oku Nemuru, riporta con brio nella Roma nono.!>lan1e l'autore,ole film ~;, 1 , t~'-?fa~~~t{~h~ !~o~ ~/!.t:c~iira Ra~~~~~::·.a, E! 1 :~ don:\'ano fare la ..marcia .!>U sona di Conte di Montccri- Roma• gli anarchici che non .!>IO in abiti moderni ambien- a,e,ano nessuna :ntero:iom: 1.110 nel mondo dell'alta ti- ~:o!~~asìc ei :~~a~!n~~,h:,·a~~ nanza, impernialo sulla , en- ricorrere ai carabinieri nel- dc11a di un figlio che \'UO! la speranza (scarsa) di e.!>- carattere tondc1mc:ntalmcnte tranquillo g_li impedisce di andare d'accordo -ul scrio con i dinamiLardi e cosi sara proprio lui a mettere i ca· rabinicri ,;ullc tracce degli anarchici. Per la r-Jgaz;,..a,naturalmen– te, che \.e lo imm ,;:ina,·a un Balzunin e che ade.!>'iO lo ,ede ridotto a collaboratore delle Ione dell'ordine e un dram– ma quasi di coscienza. ma dato che c'è !'am,,rc e dato che il <,u:, innamorato trO\ a ancora modo di farla da eroe e da ,i1ùma hia pure sotto un altro aspetto) lutto CTni– ,1..:ccome; o;muno s1 a!>pctta– \ ;,L con i fiori d'arancio. tica del surrealismo, do fan– guy a Oali, sentendo altra• ,crso il surrealismo ( !) • il fascino di certe forme di Pi– casso, del tempo di Dinard, e i11lravcdemlo la possibilità di una nuova funzione dd– l'artc comi.: creatrice di mili•. mente con rincrescimento, che la cultura internazi,)na– lcggiantc riecheggiata eia Prampolini non si ri:;olve in un apporto allo sviluppo dell'arte contemporanea: non ne chiarisoe gli aspetti e non è di stimolo. D'altron– de, la cosidella • alta cultu– ra•• nel riferire con :;uper– ficiale compiacimento i le– sti prampoliniani, non fa che confondere sempre di più le già confuse idee de– gli ingenui e dei deboli. Noi che cerchiamo, contro opni egoistica convenien,a, di renderci e di rendere con– to dell'involuzione dialetti– ca e dell'anacronislico de– terminismo che c'è in tutti i cosidetti rivoluzionari dell'astrattismo (finito nel– la ufficialità acca<lemica). ciò facendo rinunciamo al– la considerazione dei sedi– ccn1i depositari dcli'« alta cultura>, Meglio cosl, di fronte al conlo1mismo. Le mostre d'-arte romane di:Cca~~j~~~ai~~~~.!>~~\~ie~elle P~i sere liberati e dagli uni e .!>Uicidioe risolto in un clima dagli altri. Gli :.mi e .;li altri. da film giallo che qua e là, ~e;ò~e~bra~~~o g~fmd~~l:c~i~j per una certa violenta s11spe11- .!>Opraltullo, nonostante j lo- se e una certa atmosfera di ro baffoni. i loro barboni e ~on stale .i cc~re in tut~ to que~to b ,crita e nemme– no o~ni , ero,;imi1pianza sto– rica: o~ni dcllagho del film. an1i. a cominciare dalla ::.ua "'cena piu clamorosa. l'e.!>plo– sionc dell'Arco di Costantino, è ,·olutamente di fantasia. cosi come sono di fantasia quelle prig:1oni romane in cui. gli anarchici regolarmente \cngono rinchiusi a date de– terminate e che ::.ono la ri– prodU7ione <;uggestì\'a delle celebri priaioni imcntatc dal PiranC.!>Ì. La documen1azione pram– poliniana di quanto si face– va a Parigi, a Berlino, a Wei– mar, in Olanda durantç la prima metà del no.!>tro se– colo, ha aiutato il tempera– mento del nostro a svilup– parsi e.!>lcticamentc, cioè a sussumere ogni elemento cul– turale all'empito propriamen– te creati\'o? Rispondere a tale domanda ,,uol dire, se non erriamo, accettare o respingere l'ope– ra di Prampolini da un pun– to di vista dgor-osamente ar– tistico. E pertanto la mo– stra di Valle Giulia e gli scritti inseriti in catalogo ci consentono senza dubbio un ripensamento su Prampolini teorico e pillare. la~ !~Ìb~~n,~;sc,~si;_,/ 0 é~~: 1110/oma: il colore tlci suoni (.!>critto legato a una termi– nologia positivistica), sull'ar– ticolo Atmos/erastrutwra (in cui si pa.r'la di un'architcl– tura futurista), sulla rispo– sta a Kandinsky dguardanlc l'arte pura cd allrc hnpc– gnatissime amenità: fanno f/~i'{ u~~l~~:i~~l 1 ~u~ì'~tr,~:: 1is1a s'inseri.!>ce con un pec– cato {,·enialc) di prc.!>unzio– ne: • la libertà d'azione della mia opera di pittore astrat– to ha dato la possibilità a questa tendenza artistici\ di tenere aperte le vie della creazione al di là di ogni preconcetto teorico e fo1·– malc preesistente• (co: me se potessero esserci dei « preconcetti 1 post– esistenti •). Sicché saremmo in presenza di un precur- ~h~ e.co~ ~? ilr~~~dsi~;,/ e~! hanno i loro massimi espo– nenti in artisti che prece– dettero il nostro? Sicch~ quando Prampo- ~~j~ ~t~to 19 ~n'o sd~i{epr~~a:~: nisti della • stagione della ri\'olla • e si appella a una coerenza e a una fedeltà a un p1incipio, indubbiamcn- ~erio es~,j~hé cor;'è a~~~cli-- nisce pioniere della pittu– ra non-oggettiva in I rnliJ.; ,·aie a dire pioniere di una poetica senza possibilità di sviluppi. nata in , u_n cli~a di baraonda art1st1ca, m funzione di un'anarchi.1 culturale che non può com– petere con quanto ha una coerente linea. Far appello al « microsmo • e al " ma– crocosmo•• asscdrc che la estetica nuova e l'• estetica bioplastica • è un giocare con le parole. Comi:: si gio– ca malamt:nte con I conc et– ti quando si asserisce c.he • il neo-plasticismo non è per un'armonia illusio_njsti– ca basata su la v1s1one individualista dell'io, _ ,~a per un'espressione !m,r~ma e universale•; e s1 gioca ancora scrivendo che • la chiarezza intuiti,a libera l\fa, a questo punto. potrà sembrare fuor di luogo una ulteriore e più l"igorosn rnm– lisi degli scrilli di Prampo– lini. Più che pensatore, si dirà, Prampolini fu piltorc: come 1ale egli viene rie,·o– cato a Valle Giulia; perciò, senza frapporre indugi. n:ni– \ ano a parlare delle opere C.!>POSte.Se queste reggono. imputeremo all'uomo h: chiacchiere e ci terremo lo artista. Superiamo pure il modo dilettanlCSCO di mettere i Ti– toli alle opere (titoli inte– si a confennnre gli .ibacada– branti teorizzamcnti: Ritmi spaziali, Astronomill d'im– mogini, Superamento terre– stre, Astrazio11e biologica, Co11creiione cosmica, ecc.), il cosidc110 • automa1ismo po– limaterico• trova dei buoni esiti in E/ eme.mi vitali tli una foresta d in Srnro tli animo plastico marino; tro– viamo retorico il titolo Afo– terniltì. cosmica, opera retta da un es1eriore gus10 ma– terico; Marinetti poeta va– roliero A è un ott1mo esem– pio di scomposizione futu– rista; la corrida si risohe in Ùn e, 1 idcnte ricordo pi– cassiaao ingentilito dalla grazia dei colori; Forme-/or– ;:e nello spazio e Motoscafo in velocità riescono ad a\"e– rc un movimento che non è - come accade spesso - meccanico. All'astrailo geometrico di evidente dcri,•azionc ricor– re Prampolini in Comvosi– ;:ione Z e in Composh,ioue Y, modulando certe durc1., re in Te11sioni astratte n. I e z· e in U110 in due; le molte Cassandre (75, 77, 78) sfocia– no (n. 81) in una Cassandra depurata. Ma la Cassmulra n. 71 denuncia una nostnl– gia della tradizione cd ha (a destra di chi gua1·da) dei fi– lamenti di rifedmcnto e.!>pli– citamente guttusiano. Ciai,Guerricchio, Leomporri Dei tre gio\'ani che attual– mi.:n1c espongono alla • Nuo– rn Pesa•. Valeriano Ciai in– <,istc con una certa efficacia sul modo d'impian10 picas– siano, Raffaele Lcomponi - che \ iene dalla lezione di Gu11uso - ci sembra troppo legato a un formalismo espressionistico (v. Abele morente) che non riesce ad n,ere un carallere distinli\'o; Luigi Gucrricchio, ìm·cce, lm più personali doli cd è or– mai pcr\'enuto a una coerenza s1ilis1ica che via ,ìa ,,a ar– ricchcndo.!>i di colore. Dei tre il linguaggio di Gucr– ricchio è senza dubbio il più maturo: e ci spiace che la sua mostra romana vada sciupata da una • fine stagio– ne• ormai inoltrata che con– sente pochi visitato1·i e po– chi acquirenti. Bruno Canova Bruno Cano\'a è un giova– ne che \'i\'e e opera a Roma come disegnatore satirico, quindi quasi assente dai con– sueti ambienti artistici. Ma l'impegno delle opere da lui esposte alla «Cassapanca• \'a oltre l'occasionali1-:'.1: gli oggetti della miseria, che egli recupera e dcscri\'e, gli ser– ,ono a dare suggestivamente vita e dignità anche alle cose ormai inutili. Scrive Vespignani nella bel– la presentazione in catalogo, a proposito del panicolarc figurare di Cano, 1 .a: • Il suo fantasticare non tende corti– ne fumogene, pretende inve– ce d'essere strumento di co– noscenn, metolo e chiarezza. Ed ceco il lato più positivo e incornggiantc del suo raccon- Po Iemiche sul teatro (continua da pagina 3) teatri in deficit; o il mini– stro ,,aghe~gia davvero una fiducia di tipo rinascimentale da parte degli istituti di er.::– dito del Paese. li che ci s<.m– bra poco più di un sogno, e quanto meno una lassa i~– diretta applicata a un capi– tale ipotetico per sanar~ _la crisi di fondo di un'altlvllà che conta sul successo {e quindi sull'a7.Zardo) per ri– sarcire gli istituti fiduciati. Senza contare gli interessi sulle somme ricevute in pre– stito; e che pochi saranno in grado di pagare alla sca– denza. Ma par.: eh~ i din:;ttori dei teatri in funzione, si ac– contenterebbero di uno sgra– vio di tasse. se non tomie, almeno cospicuo. . _ Non dubitiamo che la cns1 del teatro risieda nel credito, nel fisco, o nelle sale inadatte. JI problema è, al contrario, di creazione, e di gusto. Una .!>OCietà decrepita ha il dena– ro per coltivarsi certi vizi impuniti - tra cui il teatro - ma non ha oiù l'intelligen– za di preferire, di scegliere, di imporre. E' una società nostalgica, da belle époq11e, che difende gli interessi pa– trimoniali dei lrancesi in Al– geria, col sacrifizio della li– bertù di una intera Nazione; che non intende abdicare ai posti di comando, e che rifiu– ta in blocco ?a realtà aello spirito contemporaneo, solo perché s~•ela retros<;:cn~ me– dievali d1 sopraffaz,om con– tro l'uomo e contro la co– munità. R•• \t. DE ANGELIS r1ro §!Plll.UY.O POSDATO !NEL. ieoe DIREZIONE CENTRALE E SEDE: Roma, Via del Corso, 173 TUTTE LEOPERAZIONI ED SERVIZI D BANCA, BORSA, CAMBIO EMERCI * 10: la speranza che, dopo– tutto, il mondo si;1 ancora da figurare, MraQrdinario proprio per quello che sembra, e al– tendibile per la for1,a delle .!>Ue infinite contraddizioni •· La persuasione di Vcspi– gnani è una riprova dell'im– pegno con cui Canova ha al– lestito questa personale. Agata Piilone Con alcuni paesaggi e qual~hc figura, Agata Pistone ha lauo una personale alla Galleria Sistina: un gruppo ~isc~ 1 ~i :eri~ 1 g~d/ c1/c~t::J!~i e Gli olii, lavorati per lente s~n•rapposizioni cromatiche, g1Ungono a un'cmcrice sintesi d'un ambiente quanto mai ca– r~llcristico; cd il colore, qua– si per porre un freno all'ir,– rompcre naturalistico, , iene aclopralo spesso con valore csprc:oisivo. Dagli oli , icn fuori una terra arida, un'atmosfera so– ,·entc osscssi\'a; e un gruppo di donne di Lcucadc - nella seve.-i1à del loro costume - confermano l'islintha dram– maticità della Pistone. Gli acquarelli, i n ve e c, espressione immediata cli stati d'animo. conscrvnno più cvidcntemenle la solare ar– monia dell'ambiente al qu:.1le .!>i riferiscono; cd è perdo che provocano una pronta adesione: in essi il colore ha soavi modulazioni e la com– posizione vuole c\•idcntcmen– lC pro\'ocare una pronta sim– palia eia parie di chi guarda, La Pistoni, che d:1 anni la– \'Ora ad aflìn:ll'c i suoi mcui e:;prcssivi. ,con consapevole ~~i~~~~•o;freqf~c~\~r~i~r3t.~~ conquista di linguaggio che in 31tre composizioni con fì- mistero, arri,•a a convincere. i loro cra,·attoni, hanno l'aria ma che, .!>pccie,·crso la fine, di recitare una parte e di- naufraga miseramente in let- ,cntauo cattivi solo se non ~~~~~~nt~p~~i~:aw~. ;~~j~ li prendono sul scrio e se gure, di prossima cspansio- all'inizio, scmbras.!>c addirit- ~gi~c\ ~;::ian~e~tgc"\;~~~~ ne. .!>iarricchi.!>ce di un sin- tur.1 a,·er seguilo la le1ionc losi •· goiarc empito umano. dello Stroheim di Grecd, con In questo ambiente capila Andrea (urti la 110 s~\\ 1 ~ a cmer,?;ì,i~~~;1o~~~ Ì~nt~!~~,,~el~; }~~;j;~~~ ~~~ tlc~l~ ,f~,\l~ri~on~i1~dcG\~r~it~~ doDifiÌ~ 3 ~~i~~!~°o.uQ,~:,~~'~ ~~ ~s~~~:~a tf~:~~ rare~~ gionc con una pcrsonaTe del Sc,•en. di Stllart Ro'icmberg, fami~lia è lutta ,ota1a al La regia di Clémenl (che pur cs!-.i.:ndorcai~ta dramma– tico non e nuovo alla com– media) .!>i e sbiu.arrita a reg– gere le fila di queste fanta– 'iic con I.i. mag~ior disimol– turn pos3ibilc. felice nel di– :-.evno ironico e .s.chcrzoso dei principali personaggi (una ,·era galleria di caricature amene I e fclicis:,imo alla fi– ne nell'e,·ocare in un clima di n·e~/cru ~lirico lutta la lunia, affannosa serie di qui pro quo che pr~cedonc e se– guono !"attentato all'Ar~o di Co.!>tantmo: con uno sule a– gile e scorre,·ole che - pur concedendo:-.i .!,pesso Li tro– ,·atina un po' tacile, la mac– Lhiella :-.cmplici.!>tica,il det– tajfliO_non !>Cmpre soppesato i.: pohto - • fa .!>pcttacolo• ad ogni btanli.: e ad ogni istanti.: ,i propone qualche occa'!>ione di riso e di ::.;.•e– gria (con le debite, l"lnr.<..,a– te riscn e per l'ini\'erenza di certi 5punti antireligiosi) gio,•ane pittore Andrea Curti. soprallullo realiualo al fine cullo dell'anarchia e della li- che ave,a già esposto a Ci- di mostrnrc, con intenti aper- bcn:1, compresa la figlia, una \ itavecchia e a Parigi. 1.lmcnte polemici, i metodi ragazza diciottenne che im·e- 11 Curti. che in certi pae- con cui i marxi~ti nella Gcr- cc di ricamare pantofole ri- snggi rimane impacciato. in 1-----------1 cama bandiere .,ere con bom- nltri ri,eb dellt.: doti di com- be inlrecciate. positorc ,i\,acc e di colori- Per far bella figura pro- 'ila delicato. l\1u In mostra, prio nei confronti di quc'ita nel .!>UO insieme, ho il di- ..oa, e fanciullina, il giorn- fcuo di non essere .sempre 110110(che è orfano e che e sullo stesso piano: è una ras- ..iato allc,ato in una scuola segna che l'autore ha pre.!>cn- religiosa) si finge anarchico, lato indulgendo al giov.inilc repubblicano e mangiapreti e, desiderio di esibirsi; ma per meglio colorire la fin- a,•i·cbl.>cfallo bene a riman- ,ione, si dice addirillura in- d:.irla, \:1vorando intanto a ,·iato dagli anarchici spa- sviluppare i germi esistenti gnoli per una importan1e d'una pcrsonali1à autVffEa. :fai~~iiond\ ~~at~en~~tierat .!>lranieri che debbono riuni– nirsi a Roma per questioni importanti. Tutti, naturalm.:'nte, ~li credono, lui for1.a il gioco sino agli e:;trcmi, ma gli in– \ iati degli spagnoli vengono realmente a Roma e real– mente organizzano l'allenta– to (d'accordo con i foschti cui quei qua11ro generali gua– i ===========I .!>lana certi piani). li linlo Fra gli interpreti, Alain De– lon. sempre abilmente in e– quilibrio fra l'ironia e il ~n– timento, la bella Barbara Las!>, un , i.!>ello tuuo grazia e <;aporc, Gino Cen·i e Rina ~lorclli, la coppia di anarchi– ci • borghesi • e US?oTognaz– ,i e Aroldo Tieri. i mi.!>terio– .!>iattentatori dai nomi ,-aga– mcntc sia, i. DIEGO FABBRI anarchico, così, pas:;a per at- Dircllore responsabile tentatore, ma di equh·oco in !-----,------! equivoco finisce alla fine per Stab. Tipografico U E S l S A ~sere acclamalo im·ecc c1.•me Roma - Via IV Novembre 149 un eroe civico perché il suo G. L. RONDI Unadefinizionedella ·poesia (continua da p:uzina 5) il cuore sgombro, p11rp~ uccello di {primai•era! Alcmanc. Tristcua della ,·ccchiaia da un lato: dall'altro, a « .:.O!-pcnderla• liric;.mcn– ti.:, vastilà, S<.'1<.nita,gio\ineua della natura 1e~; 1 a~f rcK~t/ ;~~~il~ cl~~~fu;~· ~!~-~ri~ gono al Calogero !-iichi:iri:;cono allo stcs:;o modo: starebbero nel puro ciclo della poe– sia perché in e.!>siad un moti,o poetico fon– damentale, che tenderebbe a tra,olgerc tut– to l'animo, fa equilibrio un altro motho. ~~fi~ccmfi~~~~~~ne;:~cfri didclf•~~-dcrlo cosl Si !ratta evidentemente di uno ~chcma. e anche abbastanza s1.·n-.plicisticc; le obie– tioni sorgono mollo focilmente. Sarà sem– pre possibile rhcontrare il gioco dei due moth"i in equilibrio? E quando essi fossero molti, come in un poema o in un romanzo? O non .!>arà fin t1oppo frequente trovare che uno .!>Olo.e non due, C stato in effetti il motivo ispiratore? Non i:-arit ciac as:;ai pili pcr:-ua.sivo dire che poesia è sempre qualcosa di 1111i1• oco.un, 1 • emozione -.pc– cifica • (Eliot ). o ~ quel .!>l'ntimrnto che non ,i deve confondere con nc..sun altro• (Pa– scoli); im·ecc ché un astratto bi:mciarsi di sentimenti? Perché insomma questo equi– librio lirico, o è un ~ntimcnto a sua ,alta (e allora è ,a!;da l'aff1. •1ma zionc del Pa– .!>coli),o i::. un concetto (il t.hc è naturalmen– te da escludcri.:), oppure ... nulla, p@lichC i! chiaro: • 11.·nium non datur •. Ma non usciamo subito dalla traccia ca– logeriana. E' ,antaggioso rimancn•1, cd os5ien•ar~ ad esempio che il Calogero stu– d_iando d~ vicin~ •. in quelle stesse cit3zioni 1~~ort3tc 10nanz1, 11 m1racolo dell'equilibrio !Inca, avrebbe do,uto accorgersi di una cosa e_sscn!-iale: ciò che sospende il moth·o pate– tico mnal7andolo a contemplazione poetica, ~ s1 sempre u1~ altro moti\'O patetico, 11u1 e rmo solo, ed e sempre quello o--;sia il sen– so co,mico, il S<'nso dello .!>pa/io e del tem– po, il <.:cmo drll'infini\o, e que~to dunque, non altm, quesro è la lirirn. Il pian10 del padre .!>i fa poc,i.l solo quando diventa • pianto antico•• cioè pianto di sempre e di 1utli, amare/la eterna per quello che non torna più, mai più, da,anti alle cose che re.siano e ritcrnano. Quel dolore, di quell'uomo, e dhenuto ..,t111imcnto cosmico. è! stato contemplalo, o meglio .seulllo, • sub :-pecie aetemitalb •• nell'eternità della mor– ie c. della , ita; .!>i è • inlinitiz;,~to •: perciò è dn-enuto poe_,;;ra. Lo .!>tesso sia detto p~r il dolore di Saffo. amante .!>Olitaiia. li ,·erso finale:: • Ed io giaccio :-ola•. the di per sé esprimerebbe nienl'altro che la sua po– ,era J')l'na, e tutto penetrato di cosmicita per inllus"<) dei pr!!ccdcnti (il ciclo .!>tCl– lalo, l'ora che scorre), e acqui'.<-tacome una fotalità, un .!>C·m.o delle co.!>c umanè nello spazio e nel tempo, che lo solle,.ino alla purezza dclb commozione poetic a. Lo s tcs– i:-odi Alcmanc: 1\ dolore ciclla , ccchia.ia in un uomo. di\ 1.nta non :,olo l'eterno dramm a della \'ecchicua. ma il .!>ensodella \"ita tutta che fio.-iscc e declina nel ~uo giro infinito (• purpureo uccello di prima,ern! •>. Si potrebbe continuare a lungo. Un csa• mc analitico di liriche :-.icuramcnte tali con– sacrate ~;1 u_niv1.:1.!>alc com1.·nso, ci c,l~rebbc .!>CmJ?rCmcntab1lmcntc quel n~ultato: la poesia come ~cr,:-o cosmico, come .!>Lnsodi tempo e di .!>pazio,o per rueglio dire senso delle nostre CO.!>C e dell a nostra \Ìta so– .!>PCSC nel tempo e nello s.pa1.io Uno stato d'animo ampio e solenne: co~t cmplazione p_ura. anche se - beninteso -:-- contcmpla– ✓1onc :.cmprc dd nc'ilri amon e dei nostri dolo1_i, non già di nulla, come ..,i face,a ai tempi. della,.• l'oes1a pura•· Comunque. • Je ne vo1s qu mhm par toutes le lcnCtrc ......•· ADRIANO GUERRJNl {I) ;c'ii:a,:::atfs~~lpelln·a Oll!/1ca •, Bre$Clu, \lor– {2) V_edert! il • Colltrrb wo" e le ,c.1111c1111 e.spii· c1te parole d1 Ima le11e.ru al 8osauq11et: Le co,ifeuo elle w lc'IIJ;O 1110/10 a ques10 pn11- c1p,o metodico: cht! per ,nrietrurc a /orido 1 problemi ddl'urtc, OH/a l't_5tellca, COll\/t'llga C\t!rc1111rc t' pra11c,1re la cr111ca c/feun·a del– la poe.,10. o, 111 . lil.Cllcrc. 1letl"urte.. T11111 i 1111e1 pe1u1cn t'llt't1c1 11a,co110 1lu questa pra– ~,S~ •,;, ''Jm)"• •a11cddo11 •• Bari, Ln1cr..a 1954. (J) Ka,11, • Cruica dd G111di:..10 • parte / lt'T t lib. Il, par. 34. ' ' ... • (-4) ~~~fi~:o,E111;11~rl\'.c11f9-i7 ~~':;:" ;~:.' ls1orico •,

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