La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 22 - 28 maggio 1961

Le richieste di giudizio che giornalmente cl pervengono troveranno risposta nelle apposite rubriche • Verba Vo– lant •, • Scripta manent • e • La Fiera risponde• secondo l'ordine di arrivo. Si prega pertanto di astenersi dai sollecìti I LA FIERA LETTERARIA I ORARIO DELLAREDAZIONE 11-13 dal mercoledl al sabato Manoscritti, foto e disegni non richiesti non si restituiscono Nuova tecnica del bianco e nero di Uesco Ma;:nolato PERSO~AGGI EPAESAGGI * ,li Gll.J!iìl~l•PI:,' St'fflRTl,HJ La prima apparizione del veneto Cesco ~'tagno– lato come artista è stata alla Biennale di Venezia del 1954 (aYe\·a 28 :mni). dove ottenne ex-aequo con Paolo i\Ianaresi il primo premio per l'incisione ita– liana. Da allora la presen– za nelle mostre del di1-e– gni e delle inci!-ioni di Matnolato si è ~mpre tradotta in un avvenimen– to lieto per l'arte. E più ambiti premi hanno sotto– lineato la 1-crietà e la bontà del suo lavoro. il continuo crescere di un conrenso spontaneo e ca– loroso. Sul piano della tecnica !\Tagnolato ha abolito le consuete 5eparnzioni tra acquaforte. acquatinta e pun~asecca. g i o\· a n do– ~ f spesso sincronamente e per la ste~sa tavola dei vw ri mezzi tecnici per perve– nire a risultati sempre no– bili e spesso di una sin– golare potenza espre~iva. A documentare tutto ciò, valga il lungo e duro la– voro di :\Iagnolato com– piuto negli ultimi otto an– ni: un la\·oro senza indul– genza per i facili effetti. per le soluzioni scontate e per le piacevolezze. Si osservino. fra le incisioni che riproduciamo. quelle in cui vengono disegnati dei e personaggi> viventi in un ambiente congeniale. espressionisticamcnte sa– gomati. Gelsi e viti. campi cli girasoli muovono un pae– saggio sovente senza cielo, dove tutto è affidato al senso monumentale della figurazione. senza che i'ar· tista si attardi a descrive– re o a raccontare. Egli ci pone. quasi diremmo sen– za preamboli. di fronte ad ambienti che ama e che sente di poter coglie:·e pri– ma che l'occhio indugi sui particolari. !\Ientre tanti artisti - disegnatori o pittori - attingono la sin– tesi, dopo uno scrupolo!-o quanto infecondo lavoro dl analisi. l\Iagnolato sente la sintesi come la qualità più autentica dell'ogc;etto. senza debolezze o compia– cimenti per i particolari. (allo stato di natura spes– so as!iai suggestivi. ma che appartengono al contingen– te). Anche il S'UCcedersi del– le stagioni è di stimolo al– la fantasia del nostro ar· tista: '!'icordiamo certi in– verni in cui terra. piante, erbe ci mostrano l.i loro incantata sofferenza. Di fronte allo spettacolo del· la natura che vive una su.t stagione. remozione di ì\Ia- 1,l:nolatoacquista un'eviden– za e una trasparenza sin– golari. Ogni tono, ogni graffio. ogni spazio bian– co concorrono alla del,er– mlnazione delle traspa– renze e ad una magica \'ibrazione. superando gli effetti contaminanti del mestiere senz'altro consu.: mato. ).1agnolato non ricorre a trovate più o meno scioc– che o sensazionali (com·c uso costante dei manieristi che in!estano la nostra epoca), iuttavia riesce a superare i limiti del co– sidetto figurativo ~enza mai scadere nei moduli astratti; ma - come ab– biamo visto - 1'1t ordine meno !isico ,., di cui s'è parlato a proposito ~elle più recenti incision_1 di Magnolato, non è mat una concessione alla moda: è, piuttosto, un'esigenza pro– fonda e consapevole del .suo spirito. una ricerca ~i forme (quanto mai sensi– bili alla luce) che non sia– no quelle di natura ma che da esse partano per un più concreto spaziare in plena libertà. senza remo– re, con una potenza espres– siva che non ò di tutti e di tutti j giorni, e alla cui radice troviamo una nuova densità temporale. Da ricordare ei.e le sue incis,ioni esposte lo scorso anno all'Ala Napoleonica in Piazza S. l\Inrco. in con· comitanza con la Biennale astratta. nell'opinione di tutti i critici che ebbero a visitare la mostra, contri· buirono parecchio nlla buona imprcs.<-ione che es– ~a (ospitante altri sei pit– tori) suscitò su plano in· ternazionale. Chiunque eb– be modo di accorgersi che quei seite giovani. nuo\'i e attuali pur non respin– gendo la cosidetta fie:u_r,1- tività. erano più interes· santi (più artiStti) di molti di quelli che. essendosi ac– codati alla moda. avevano avuto intere sale ai Giar– dini Perciò Cesco i\1agnolato - del quale avremo occa– sione di parlare come pit– tore di calibro non infe· riore al disegnatore - è un.i delle forze vive del– l'arte italiana di oggi; lo è senza che si accodi alle squadracce dell'informale. Nessunn situazione settaria potrà far tacere 1.i sua vo· ce, mettere la sordina al– la 9Ua arte. non tener con– to della sua celata passio– ne che lo porta sponta– neamente a un.t robustez– za inconsueta di linguag– _e:io. ,( Si tratta - ebbe a scrivere Perocco - di uno dei grafici più potenti àella giO\'ane generazio– ne": si tratta - in que– $ila nostra epoca di bigot– te:-ia pseudorivoluzionaria - di uno degli artisti più autentici, in grado di fa– re un nuovo discorso figu· rativo. ::\~)\~;=~~~~~:tr : 'if-., '\ ·;j~ '. ,.~~~ .. . ', * Dall'alto in basso e da sinistra a destra: 1) Fotografia di Cesco Ma– gnolato: 2) Girasoli e vita in autunno: 3) Contadino e paesaggio autunnale; 4) Uomo dei campi (particolare) 5) Campo di girasoli Sono le più recenti incisioni di Cesco Magnolato. esposte alla Bevi- /acqua La J\lasa di Vene=in. Biennale del Bianco e Nero * \

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=