La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 10 - 5 marzo 1961

Le nch1este d1 g1udmo che giornalmente ci pervengono, tro,·eranno nsposta nelle apposite rubnche • Verba Vo– lant •, • Scnpta manent • e .. La Fiera n-.pcnde • secondo l'ordine d1 am\'o S1 prega pcrtan10 dJ astenersi dai -.ollcc1u liA FIERA LETTERARIA I ORARIO lll::.1LA Rl!DAZJOP-r,'1? lt-U dal mercoledt al sabato LE PllUllt llrl• PlfE~l!-'X'J'1l1,IO,\I A llQ.IIA * "Assassinio nella Cattedrale,, • rievocato da uno spirito laico La :-ie,·ocazione della ,·i– cen a ù<-11;:i quale- fu:-ono protagonisti nel XII secolo Enrico II Plantageneta e Thomas Becket. prima suo Cancelliere e poi Primate d'Inghilterra, non è stata compiuta da Jean Anouilh in Beckct ou l'Honneur de Dicw né con lo spirito di T. S. Eliot né con que,'.lo di Jcan Giraudoux. Nel contra::,to fra il So– n.mo e il Ve,-co,-o il poeta dc ll'Auauinio tiella Cat– tedrale ha ,-aiuto r:propa:-– re 1! problema dei rapporti lita il potere tcmpcr3le e il pote:-c spiritua!e. «.i fine di illuminare nella persona di Thomas Beckct la con– di7ionc della s:mtità ed lii sign:lkato della tcntu.z.:onc. Il dr<Jnvna di T. S. Eliot. ne::a s-ua pa.rte conclu.:;:va soprut.uao. è un mistero. .itt:-avcr:;o il quale è rap– pre,-entato il lento e ditli– ci!c distacco di un'anima dalle di-men.::!oni terrene. Se lo stesso tema avc~c scdc1:to Jean Grraudoux. egli sa.rebbe n11Mvato alla contaminazione ironica, al gluoco intellettuale. al di– \"ertlmento profano. ridu– cendo ogni problema ad una questione di sottigliez– z...1dia~ett~a e di elegJnza focmalc. Jeon Anou11h ha. invece-. r;costru1Lo la :,toria di En– rico 11 e di Thoma,; Becket t:on intelligenza laica. in– terpretandola in termini meramente psicologici. Nel d:i....""'mma dello • it- * rii GIO 1 1 ~I.I .I I CA IjE.\ UO/jl tore franc ese - o:-a me~.-o in scena r.el Te~ro Eli!-eo di Roma dalla Compagn:.i di Gino Con:i e Ma imo Girotti con la regi-a di l\h1 rio Forrero - Enirico 11 C un sovrano stravagante e sanguigno. amante d!'I bel ùvere. sc.:?~mentc d . .po– sto alle discussioni di n·:,. strategia morale e istinti– \'nmente ri',..olto ad una SQ– luzione pra1ica dei p."Ob!e– mi po:itici. Egli dc\·c pie– gare il Clero e immagina che il modo più rapido pe-r otten ere il risultato :-1a qt.el! o di ele\'are alla di gnì :à di Primate di Inghil- ~ tc:-ra il ruo arnxo e can– ce~liere Thomas Becket. :-1conri.,)ccnte senza .icona riser,..a per la stima della quulc lo ha ripetutamente gratifit;ato. tenendolo a se vicino. nominandolo can– celliere e aprendogli la Yia a' vescovato. Enrico II è in fondo una nat.ura ele- 111c-nta!'e non scspeu·a che p<hs.ano e... ibteie. ~pecial– mente in tm sottoposto. \'a· ,ori più preu03i di quelli dl.'rivan:i da un·amicizia conce.•.~a con cordiale be– n:;:rnità dal SO"\TanO. Thnma.s Becket è un ci– nico ed un gaudente; ma po~s:ede una sua mcralità che consJSt e nel e fare ciò che.>si de,·e fa.re quando ,.d fallo •· Nel ri. ...-pettodi ta:-e le~e egìi possiede un \'-a– I< :-e superiore all'ami-cizia, w1 valo:-e c-he è quello del– .a dignità dell'indl'\·:duo. ).la. come ~i vede. è una di– ~niti1 d1 rappo11:o. una di– gniti1 ~oci~le e non una d:gnità sostianziiale che na– sca dalla interiore fedel– tà a determinati principi. Thomas Bcc:ket. è uno spi– ritc: e di.:.ponibile > poteie ne una d1ver5a con– cezione de!la ,·it.a: ma sol– tanto una di\•e:-. .a conce– zione della dignità. Enri– co I I è com•into che sia cdigntlotso> <.-on.servarsi fe– dele at!'amicizi-a concessa dn un :-0vi-nno. Thoma.s Becket invece è conv.into che .sia e dignitoso • obbe dire ai doveri del proprio Stato, sicché v'è una digni– tà del suddito ed una di– gnità dc-I vescovo. Enrico J I da una parte si ritiene costituzionr,lmente ~uperio– re a Thotnas Beckct pe:-– ehé normanno e perché re e da.:l'altra parte ::-ente della \'ila .,olo i rappo:-t; per.sanali. Thoma~ Becket crede ne!l'~'.ianza fi– nale degli indi\•idui e nei pnncipi generali. (id. do,..e– rc). La ~ntrtà è fuori di– scu~i<mc c. tutto :-omma– to, netrn. rappresentazione dì Jcan Anouilh è più ra– zionn,le Thomas Br-ckct di Enrico II. Da qu ta M'lllile tn,-er– sionc del rapporto fra i due personaggi p:-me1pali. deri,·ti. al dramm.1 un tono d, scanzonata ir:-i\"erenza. Se per T. S. Eliot .. il mar– tirio non è un ca.-.o•. per Jean Anoullh m conclusio– ne lo è. E' un ca!òO jmpo– ~to dal do\'ere. rea.:.à conc:-etamentt' tea– gxca). :\"on so quanta parte del– :e -idee. delle intenzioni. deUe- lr..terpretazioni !ah·ol– ta nascoste. che si agitano nel fondo del drwnma d Jean Anouilh sia stata Lra– \·asata nello spettacolo. Ho l'impressione che l'int.rec– cio origin.,rio tCbsuto dallo scr~ttore sia stato semplifi– cato. Gino Cervi è un En– r-',co I I turgi<Jo. colorì o e r:-uente. ::\-Ia~:mo G1..ott1 un Thomas Beckel eleg~nte e malinccn:ico. Il dramma è di"\-enuto un d.--amma de1· l'amk:izia tradita. mentre è il dramma di un profondo equi,..oco non ri.--0ho. Su que:.to e,qui\"OCOJc,,n Anouilli !-i ~!Te:Tna ron magg1ore : ns stcnza e da c:---0 trae gli ~·i'.upp1 più \-:i,•i del dramma. co-.1 p..,i– cologicam~nte come tl'a· tralmente. &lrico I I e Tho– mas Becket :-<>noper lui due pre-te~:i. un rapporto umano p:-1vodi ~m:on!..:. Ed ogni parola e quindi e:-.-;a stessa un equi\'OCO e cela un doppio sen~o. La suggestione di B~ckct ou l'Homzeur dc Diru una suggestione torbida: di es-– sa forse lo spettacolo ha re– :-o soltanto il senso imme– diato. ma non le tortuose allusioni, nelle quali lo ~crittore ha espresso con maggiore estro la sua fer· vida fantasia teatrale, la sua volontà dì ricondurre alle umane passioni il mi· stero della Santità. 1U ~ .JECCEZ O 'AILE RACCOIL'Jl'A D * Jlj) J[ Il ,olumc di Arie \'cnc- 1.1 apl)\:na pubblicalo rac- 1.:oalieah ~tudi del 1959 e del 19N) con un complesso non comune d1 lavoro. che riem– pie più di lrecenlo pagine (con circa quattroccnlo illu– \lrazioni1 ad opera di qua– rantacinque collaboralori di di\'er-c narioni. Si 1rat1a di ,copcrle, di \JHi crilici, contribuii di ,toria e di filologia. nuo\ i dcx:umcnli e <,egnalazioni sul– l'arte di Vcne7ja dal nucccn- 10 all'011ocen10, ordinati .,e. condo un metodo di s1udio che con il temp.., ha crealo i p11"\Uppo:,,tiper una \"asta e proficua collaborn1ione in– tcm;uionale. Rodollo Pallw.:chini, c.:hctli– ri.:i: la Ri\ isia, presenta un conlributo cli cco;.-z.ionc: e Il Cri,to morto• di Giorgionc c.· Tiziano, documentalo d:.t \t.ircantonio Michicl in ca~a di Gabriele \lcndramin nel 1530. Si 1rn11a di un ritro– ' ameni o 1.:hc fo Iremare 1 pal,i anche al più con~umato \tudio-.o d·ane 'folla cspe- 1 icn7a di uno '\IOrico dell'ar– lC, dice il Pallucchini, abi– tuato 01d in1errow.1rc d1rc1- tamen1e le opere, ,i regi– ,1mno momenti d"inten:.a 1.:1110..-ionc pro,ocati da inat– te,i incont1 i, duranle i quali l'opera 1.:i"eia, nel mcs!,ag– ijio dei ,uoi clementi for– muli, il poten1.ialc crcati,o e quindi la pcn.onalit.1 del ,uo aulorc. Accan10 all'emo– ..-ione pro\.1ta ormai molli anni ra, allorché ebbi tra le m,rni, )llupcfo110 e quasi in– acdulo, il poli1tichct10 del Gn.. -co ,t:O\JIO in un annadio di o(l:'gcl11luor d'uso alla G•tllcria E;ten-,..: lii \lodcna, ho da 1c.;istramc un'altra, non meno inten~.l: quando. pochi anni dopo la fine dcl– l"ultima i;uerra, in un po· meriggio m,ernulc, in ca-.a d"un man::hand - amateur di an Bamabol, in meuo ad veneta * di 4.il JDO PMlO(;t·o un.a douin.a di ,ccchie tele impoh·eralc pro,cnicnli dalle wffi11e di un palaao ,enc– ..-iano, la mia a11cnzic,nccad– de ,u una di media 51rao– dena, nell,1 qual~ J malape– na 'oi riu~i,,t J legijcrc una figura d1 un Cri.-.10 morlo. :,,o-,1enutod.i un angelo Che <:0:..1non ..:·era nel p.1- taao di Gabriele Vcndrnmin a anrn Fosca ai primi del Cinquecento, accanto n 11 a • Tempcsrn • di Gic..rg,one e alle mnumcrc\·oli ,cric rJi ca– polayori Ji uno elci maggiori e pm ancdu1i collc-..-ionirn ,enc1.iani del 1empo? L'in– \ en1ario del 1561, fallo ,·cnli anni dopo il IC!,t.imcnto, e-i .d.i un'idea d1 questo patri– monio e \Oprallullo ci indi-– ca quali lv,scro le prcdile– L.ioni di un umani\ta del 1cmpo m 1.:ui ramare alle opere ijrcc.hee romane s"uni– ' a a qu.!IIO d'wia da:,,,1ci1a IUll.l ,cnela, ,cna1a di umori patclici. .:ome ncll'C:)prcssio-– ne di quc!-,IO e Cri~IO morto. e)IC(l:'UÌIO, M.-C:Ondo 13 Prc'CÌ!,il documen1azione di i\larcan- 1onio i\lichiel, da Giorgionc e dn. Tiziano L'armonia della. J orma umana tramuta in ideale bcl– lcaa la monumentale plasti– ci!,\ d1 un torso var1eK~110 d1 hJci livide accanlo alrincar– n.1to , i\O, quasi al respiro anelante, dcll'nnaclo. Come I.i \ irn anche la morte nel– l'opera di Gior(,tìonc e del pdmo Ti1iano ,i :.ublimano in .una da'J:.icità apollinea, -.oflu\c d1 quella pcnSo!-.a dolcena che richiama il mo– mento lidiaco della scultura 1,?rcca.Un"cpoc-a lalmcnle fe– lice t:hc ,ar,l 1rrcpetibile. Tropp,1 , 113 inlurgidi\ a OKni libra di Tiziano perché l'ar- 1i-,1a ,i potcs,e mantenere al- la posizione iniziale, m quel– la specie di incan1amento li~ diaco che Giofilone a,cH, ,aputo creare per \inu di genio e Tiziano a,·cva fallo \UO da pan a pari La classicilà di Tiz1.1noHr• ,o il 15~ conosce la ,oc:e to,;cann e romana di \tiche– langclo, quella di Tin1orcuo e compresa nella corali1a drammatica dei !luoi pcr,;o– naggi, quel!.-. di Veronese ana il limpido diSl.'\CCO del· la nuo, a forma p.-illadi•in;, Tra i contribuii di Palluc– chini. per rcstnrc nel 1ema. ricordi_amo una nuo,.1 opera g10\anilc cd una pala d'al– larc per la chiesa di S. Ge– miniano del Tin1orc110,un·a1- 1ra redazione della Santa \laraherila di Ti7inno. una Deposizione • meaua di Paolo \'eroncs.c e un ritrailo 1r10,anile del Greco di un umanisla greco im ialo ad in– ,ea:narc all'Uni\crsita di PJ– do, a nel 1560. Una raccolta ..:osi C0.!,p1- çua di contribuii e for,;.c unit:a nella storia dell'arle ,cneta di qucsli ullimi anni Anche l'ultimo ar1icolo di William uida, fallo PoCO prima di morire, si intrat- 11cne !,U Tiziano, a compie lamento del suo fondamen– tale libro scritto ,;ulJ'artista -anni addietro e i \:t!\11 \ludi pubblicati su e Arte Veneta• nel 19S2. nel 1956 e nel 1957 Le Mostre di Jacopo Ba;– ,ano e della Pittura ,enezia– nc del Seicento. or2aniua1c da Piclro Zampc11i rispc11i– ,amen1c nel 1957 in Palauo Ducale e nel 1959 a Ca' Pc– ,aro._ danno larga messe di 'i1Ud1.com·cra nelle :,,pcran1.c di chi 3\e\a ideato le due ras,ea:ne, imposlando akuni problemi che dellero luoao Ji rutun -.,1luppi Per Il Ba\,,mo ce lo conferma. ol- 11e ad uno -.audio di ~u1da ,ulle fonti d·1-.p1ruion..: del– l'ani,ta, uno anal020 di Ita– lo furlJn ed una imponante preci-..i,ionc di h anoH e dì Pallu1..chini a propo~ito di una • Dcpo,wonc dalla ..:ro– t:e del Lou\ re. crmnc..imcn– tc a-.,can.at.a J Luca \1arli-– nelh. cd ora, ,topo l'cspc– ricn..-.1 Jirdla della .\los1ra di Vem.•·..-ia, ow,ew:nalacon c;i- 1.:urcu.t .t Jacopo Bassano. ~ulla C.!,po\llione della pil– lura \CneLiJnJ del Seicento ricordiamo un lunao ,1r11- 1.:olodi Antonio Mor.w,i, che ri\edc punto per punto ra1- li\lta di tu110 un ,eco!(), inaiwll,rn1en1c Jdmilo mino– re. e ,,u: qu.tlc bi.!ioiinarn lare la pnm.i 1.:e;ra~aiosarc– \lMOnc anra,ehQ una ra;– ,eana 1an10 ncccs~ria Jgli ,audi • Quel giudi7io eh<! condanna,a quale d1..-caden-- 1c 1u1to un ~olo in tulle le ~uc manirc,tv,oni arti,;1i– t:hc. dice \1oi:-a .. 1, qu:I t1iu– d1110 .!,Ommano e -.cn.1.a .Jp– pcllo oga1 , a ri\ t:du10. cor– rcuo. milii:ato. Pcr ·Ja pit· tura \Cncz1ana t:ra difficile \ t\·cre con onore dopo qucl– l'e!J ,cramen1e •aurea• di Ti71ano, del \"cron~. del Tin1orc1to. la quale costitu1 unn delle piu mlcn,e e fer– ree ~ coali..-iom• Ji J:'.Cnii che l'arte abbi;i mai prodo110. \·enc..-ia non poté dare nel cicen10 alcun p111orc che pote:,,,e n.:gaere seriamente 11 coni rOlll(.'Icon quelli del ,ccolo prcccdrntc. Offri in– ,ccc un 1crrcno quanto mai tenile aali <lMl\li (l:IUIIII da allrc parli, a\\t'IJti di cono– -.cerc danicino il n,ondo liaurat1'.o dcli.i rer,i,;,ima. Lhc lUlli orm.i1 \Cnlh"JllO e,scrc il nuo,o ,et-bo della p111ura europea•· 1.,;nfondame111ale contribu– to alla cono,c,•n7..a della ,cuhura ,encta \ iene da10 In Thomas Bccket. suo confidente e suo antico compagno di bagordi. ,..cde non solo un indi,•iduo nel quale può ripor-i-e unn fl– ducin. hl.limitata. ma uno strumento dut.tPJe. i,;cn,-,~bi Ie e ic,ieuro. Mentre En rico II è nonoonno, Tho– mas Becket è Sa:.30nc. o.p– pa.-tiene alla MlZz.a dei vinti e possiede inoltre un. mente collivati~,,i-m:l e raf· finata. Pur senz...""I c.-.-.erne comple:amente con~pc,·o· le. il so,-rano considera Thoma!i Becket come un :nferiore - nona;-;tante la sua elern{e qualità ;ntc:~ lcttuale - e suppone <"hf' ~i.i non !la non e.. e-.. ,t La ..-piegazione. che Jcan Anoui:h offre del sacrificio d<'I ,..eSCO\'O, è dunque una . p1c-gazione eminentemente laica e volteriana. Quel che <livide il so,-rano dal ,·cscovo. nel dramma dello scr1tto:e f:-:ònce.,.,e. non è né una di\'e:--:-taconcezione del Ecco perc-hé Boc-krt 01t ·uon11r1tr dc D1r1t i! un,1 c-pe:-a. che-. pu:· <' -.endo r-:ccn di br10, di ,_.itaU. à teatrale, di intelligenza psi– <-ologi-ca, dhno~ alla Une– una prospetli\'a madeguatn a; 9\.10 tema. Non td ~-piega lu s,,ntlt.a negandola. La negazione è un'elu.-.ione del t<'ma. Ed 11 dramma di Jc,m Anouilh è appunto elu:;1\"o. fin da1 ~10 titolo. L ·onore è un roncctto umano, che non può r,pphcarsl ~1 un e apporto ~vrann;,turale-. Non c,..;i...;t(' lonore di Dio, ma ~oJ:anto quello del t-i gnor Thomas Beckct. E chi .)I fa uccidere per difen– dere il proprio onore è un romantico. ma non un Santo. -----------------------------------------, ~~ll•~ ndP'~~~~ta a~~a:ani~: .llll~ICA /i, Jjl~T1'1!-'ll l'l'll1'.1 ,I * .IIILA1\0 JI IL FmlL~ DEILILA * ETTillAAN A "La dama di picche" tra Puskine Ciailiowslii "Gioventù nuda" * di Carné ,ti DO.IIE1~/Ctl IUG01"J'I Nou conosc1amo fino a qual punto il pubblico runo ri– manga fedele a Ciaiko,nki, intendiamo ,l Ciaikon'ski ope– rista, ma e cuto ch'egli gode ancora dell'ovattato applauso delle platee. Applaudito m– n~ce r1011 lo l, an::.i 11011 lo è mai .stato, be11ché egli sia 11 piu latino dei 11msicùti slm•i, 11e, Paesi occide11talt. Per quanto "1 .Hta 1,rodu:.io11e concert1st1c:a contm111 " ,,c111- rc frequentemente c.H!guitt1 ed , s1101ba/lctt, tr0\'mo ,111- cora la fortuna che 111critt1- ilO ptr la loro lru:c,11e:.w e!>pre.ufra, 11 primo C1aikon'– ski, 11 compositore o~nsll– co, e decisamente ripudiato. la fortuna. ,\la quando nenc a conoscen:.a che w1a ,·ecchia signora, vi.ssuta a 11111,:0 " Parigi, e 11 1 possess o d1 1111 segreto per vmce.re, è fatal– mente sospinto a c onoscere l'enimma. Dichiarandosi in– namorato della damigella d1 compagnia della ,•ecclua da– ma, egli riesce t1d 111trod11r\l presso costei. D11ra11te l'm– co11tro tlrammat1co, lt1 ,•cc– chia :)ig11ora, OSSCS!!.I0/lat(l "" Ermt11wo, 11wore. S11ccelSi1•a– mente la ,·ecchla dama a,,. 11t1re in sogno nd Erma,mo, e gli sp1tgt1 dmnau::., agli occl11 le tre carte prest1g1ose. Egh gioca, ,•ince, ma. girmto 1I momento d, scoprire la tcr:.a ~~~~a, s!a t=~~Je r!~-i:~:t:.i 'if~- man110 1mpo::.:.isce o ci11t:matograficl1c, mtacca- 110 cc.rii capolavori. Ai clas– sici è pencoloso accos1ars1, e quasi semp re im possibile. Per tl1rt: de.ll' edi:.ione sca– li,:era t/1 e I.A d ama di pic– d1c •• dobbiamo ammettere che il v11bblico ha gradito lo .\pt:ttacolo, lasciandosi pren– dere <Ili q11clfefle11ismo di 111a11iern d, c11i abbiamo ac– ccmrato, ma tmcl1c i11 quc.\to, 11011 st1p11it1mo fino u q11a/e 11111110 abbiano, più che lt1 11111.liCa, valso le rnllore.sche .\cc11e del Benois, la mossa e colorita regia di Tatiana Pavlo,·a (sempre proni a a rtntlerci lo spirito m.sso, ma qui 1·e n'ua a.uai poco) e lo .\/0r:.o dei ca11ta11ti. L"IITld)CJStaZJOne d l dram– ma. (! naturalm<"nte mten– ZlOlla!e. Jc· n Anou h p:-o– babi:.m.ente ha \'OlUto d.'-– most.:-are che 1 Santi &ClflO cc camuffati e più rcah.•••t.i (cioè più razionali) degli autentici re. Ma la ~-u:l di- 1no:.--Va-zione ha una ,·alidi· tà c-sclusi-vam<>nl<'~ul p;a no ten.tr1oh.•.n<."ll'o:'<'i:nc- di una rafTinall,..•ima mN-ca– nic;.i Y-Cen:cae non penetra io profondità, perché non atTronta il prob~cma nep– pure da un punto di vh<ta. umano (un dovc-:-e non mai un imp("Jno <btratto ,e:-.:o ~e sl<'· '.>.I, un impe– gno raz.ion.a'.<'; ma è una A R 'Jl' I § 'JL' JL Qualche anno fa ).Jarc<'I Carne. con I prc-catori "' blue-Jeans (LC's Tr1chl'11rs) ave,·a portato In sua pie– truzza per la solu7ionc dcll"argomento di moda la crisi dei giovani. li suo film. allora. non ci par\·e sincero, unicamente com. piaciuto com·cra di coglie– re nel disagio dei giova ni contemooranei un prc– tc~to per una quasi mo.r bosa esibizione di ,•i1i <' di aberrazioni. trasforma– ta a sua volta in pretesto per un soddisfatto proflu– ,•io di virtuosi,;;mi stili stici. c·era comunque in quel film una innegabile for– za e, soprattutto, uno :n eisivit3. che, pur non im pcdcndoci di dubitare d<>I la serietà delle intenzioni artistiche e morali del ,;;uo autore, ci imponeva <>1:unl- I 'Jl' A Jf...., I * di 4•ian ~ ui;,:·i Hondi mente un certo rispetto . Perché l'lmpegno era cf– fctti\'O e certi risultati. sul piano dello spettacolo, erano solidi e vid. Con 11 film di oggi. invece, Gio- 1•1·ntll nuda (titolo ori~ina• IC' Terrai,i t'aguc) Carne. pur tornando allo stes5o tema. non ~i impone ad un eguale I ispetto, ma an- 1.i delude. <' molto. per In fiaccheun del suo impc– AllO e- p<>r 11"1 fredda calli– ,1?:rari,1 cui abbandona. 1I suo stilc- ·\nch<' qui 1 ,l?lovani. non però ~li studenti ven– t<>nni del Bc,ulevard Saint GNmnin dll' di ~,orno pa!-~;Ulo lt.• 01'<' al Boul :\lich e di notte a Saint G<>rmain dc!',:Prcs. ma dei N J[ quindici-sedicenni di fami– glia modest;:1 t' tutti piu o meno confinati in quei quartil'.!ri periferici di Pn– rigi <lo\le finiscono le case e. stentata e incolta. co– mincia la campai:na: il t-'rr'"n vapll<', Insomma. ·omc lo si dcCmiscc in franrese. E tcrrai,i tiog11c, in d~ftnit1\'a, sono anche questi rogaz1elti eh<> non sono ancora uomini e non sono pili bambini <'. oltre a tutto, debbono ancora decidere se rcstnrc onesti o diventare disonesti, co– me tutto intorno a loro sembra conslgliar·e. lo scontro dei suoi pcrso– nal?JZ:ie dal procedere del– la loro dolorosa vicenda. Soprattutto preoccupato, infatti, delle sue mete po– lemiche. ha piegato spes– so situazioni e caratteri a questi suoi scopi e non e arrivato sempre ad afllda– re !"azione u un ritmo dn\'– \"ero caldo e risentito, ri– J:?,orosocd insieme dolent<'. en.:a farne 1111 e ,:a.)0 •. la figura del mmici.sta, 1111:g/10 d, altre, ~ mquadrata nella sua gu,stu dime11s1011enella storia della 11/IUICQ e UOII patisce più di rens,o,u; 1111- ta,·ia ogni ,-olta che ,m·o,,e– ra di Ciaikow.)ki ,·iene pre– se,11ata sui nostri palcoscem– ci, .~i L' :)llbito prouti a fare l'analùi dello stato d·a11in10 del co111pos1torce del clima psicologico nel quale es!!.t1 ven11eco11cep1ta,rifitUa11do d1 consegue11::.a l'a11alùi del quid musicale esUte,itc d1 per se stes,o. P11skit1 a,·e,•a ste\O la :)Ua ,,o,·ella nel più scarno rea– lismo (rm realismo lirico, se la defim.:ione è poss1b1le, che urcanla} nei pnmi anni del secolo scorso. Ciaikowsk1 an" dietro di sé tutte le cmi del roma11tici.smo ed, epigono dt questo, ne ,sarà toccato al massimo grado. Quando clue– se al fratello Modesto di ap– prontargli il libretto, lo tra~ ,·i~ò 11011 poco nei particolar,. Certi passaggi si gonfiarono d'un se11time11taltsmoche 11ot1 erano propn· alla fredda mu– sa puskiuiana, con con.seguen– ti devia:.ioni nella sosram.a. Egli peccò soprattu110 pre– stando al ripugnante Erman– no della 110\·ella, ,ma parte delle angosce ch'erano sol– tanto sue, cosa che indi.spone sotto altro aspc.110, e cedendo agli altri personaggi il rima– nente dei srwi turbamenti. Ogni tonalità lirica s/uegn•a per lasciare il passo ad _un rn,ce melodramma in cm i protagonisti erano fatalmente portati al s111cid10.Usa. la do,ma che crede,·a 111 Erman- 110, e dopo di lei lo Slesso protagomsta, si 11ccrdera11t10: Il Salento diVincenzo Ciardo In casanontrovanocom– prensione e loro, cosi. cer– crmo solidarietà e affetti– vità in bande cui danno vita per sentirsi meno so– li, bande romantiche che. sulle prime, non vanno ol• tre le ragazzate, ma che poi per l'influenza dei più grandi - di quelli che hanno gi3. deciso, e per il male - arrivano al furto. alla violenza; e finiscono per lasciarsi dietro anche un morto: il plù indifeso di tutti. quello che, nean– che nella banda aveva trovato chi lo capiva e chi gli nspnrminssc isolamen– ti e delusioni. I suoi pcrsona~~i. cost. sono spesso troppo privi di umanità o troppo cnri– chi di crepuscolare retori ca. senza nerbo. stanchi. condotti avnnti più per forza d1 ragionnmcnto che non da un·intima logica drammatica: (quel loro essere e tipi, nd esempio: il buono e indifeso, il cat-– \ivo scappato dal rifomrn– torio e fatalmente desti– nato al carcere. l'eroe biondo da e fumetti •· 1 suoi succubi, la ragazza che lo ama e si sacnfica per difenderlo. 1 genitori che non si parlano più. la divorziata con ramante. 11 saggfo che ormai. non più giovanissimo. ha supe– rato la crisi. ecc. ccc.). Ne consegue che il racconto, sperso. fra l"altro in trop– pe ~-;ituazioni irrilevanti. adatte al massimo a e far atmosfera, (ma su un piano falso e premedita– to) denuncia ad ogni pas– so le sue intenzioni pole. miche e mostra quasi ad ogni sequenza la corda della sua fragilità narra– tiva. Con il risultato che o lascia freddi per una esposizione che sa d1 re– torica o, ~ arriva a com-– muovere. lo fa per vie tra– verse. mollo prossime a un sentimentalismo per nulla sobrio ed austero. E. nonostante le intenzio– ni dell'autore. per nulla realista. E' fuori di dubbio ,;hc i11 prese11.:adi 1111 artista 111tro– verso come Cia1kowski q11c– ~,a ricuca df\'enta di pram– matica e costituilCe 11110 sbarrame.11to che al critico riesce difficile di Stt~rare. S1 torna a rù·edere. e forse con morbosa compiacn,::.a. quan– ta parte dell'amma 111qu1C1a e lcom:olta dell'artista, e ,I tormettlo di Ciaikowski i co– sa assurta quasi a mito. si sia rfrer.sata nella ma1er1a musicale. Dr qui w1 giud1:.10 piil se.,·ero clic 110,i con altri , i~rs;t~~~ ';~:i"ra ~~,~;at;i quella compos1::.io11e,rica,·ata dal celebre raCC0III0 di Pu– skin, che pii, di ogm altra gli a\·e,·a preso le for:.e. • IA dama di picche•· Il pubblico scaligero i: stato chiamato a rigwdicarla, o meglio a ri– scoprirla (negli altri teatri Italiani 11011 ,•em1e mai rap– preunlata} d0fJO 1111'a!>Sen.:_a d1 p,u di me::..:o secolo, po1- clrC era apparsa nel 1906 111 clima di assoluta uontu. Co– si tulle le rag1on1 ~r le qua– li e.ssa 11011 reeae so110 state r,badile ed ancora 1111a ,·olla s, e meHo al ce,11ro d, esle la ciclotimia del musicista Crediamo però clze un di/elio eminentemente letterano stia alla base Tradsato per la ma11ca11:.a d1 w1 sincero supporlo 1111oica– le, la e Piko,•aia Dama sca– de nel e Fe11illeto11 E' certo che m ta/11111 pu,1- ri, ricca ed elegante co11_1'è la ta,•olo:.:.a sonora •di Cia,koll'– ski (e ci riferiamo 5opra– m110 ai primi due quadri del rer:.o allo verame111e pen·as1 di profonda suggestione) egli ci afferra. \fa 11011basra_; manca all"opera quell'orgam– cllà e quèlla smcerità che permettano di parreclpan·i col musicista. Mentre la pa:.– .:ia di Ermanno è falla pesa– re da Puski11 con efletto ca- 1ar1ico sui lellori, In Cia,kou·· .lki, il suicidio dell'ufficiale si ipeg,1e 111 suoni sen::.acalore, aridi. CiaikoH·ski, andando come a,·e,·a già /allo con e Euge– t1io Ottieghin > e ,. M~eppa > a quel Puski,i che ta1110ama- :::• i;~:,~a;'::~1:;~~:,~e 10 tr:d~= Per J'J!'li~ta genuino l'espe– rimento è il miglior modo di sau:a:iarc le proprie forze e di lrO\arc un mezzo adallo alla propria espressione: mez:,o, '>'intende, che non è mai de– finili\"amcnlc acquisito, come nell'accademismo o nella ma– niera, ma conquista con1inua suppone, ,alorc di co!ltruzio– ne intelle11ualistica YOluta– mcntc ianara del da10 oggct– ti\·o, ma è ritmo che lenia– menle cos1ruiscc un mondo. I \"Olumi non sono sollan10 conchiusi dalla linea margi– nale neltissima, ma, all'inter– no di C\'ia. la mnteria si con- densa e quasi si ran;ruma in poche sfumature, imponendo alla nostra attcn;,ionc pili che la forma loro, la propria con sistenza in1erna. Tra cs.!ii,aio– ca con la liberi.\ di un piano elastico, il colore, con \ ibra 7ione ora rilmica. ora flucn· le leggera, e tou:lie prc1c-.10 fnco;u~~:S1~~:ttOn~~ ~=~ .-------------------- 1eun,o. esaurisce·· l'imm••·- Ed1·1or1·a amer1·cana n , ma quella sola, ed è per- ciò sempre pro,•\·isorio dcl- rintero percorso dell'artis1a, risoh'endosi poi nell'esperien- 7.l, che è libert.\ di scelta del mezzo e padroneggiamento di c:,,so, ad esprimere l'unica rcallà pcnnanente, la visione cioc del poc1a cd il suo ti\ c– iani in immagine. \"incem:o Ciardo che a11ual– mcnlc espone •alla romana Galleria del Vantaggio, ha da tempo raga1unto questa cspc– ricnLJ: appun10 per questo rifiuta l'adagiarsi in una for– mula cd e .!.Cmprc pronto a ripropo.-.,i daccapo il proble– ma cspressi\"o. 11 suo inle– res-.e ,a in questo momen10 ad un maggiore affermarsi pla.-.1icodella forma, come in un p~sa10 rcccnle allo sru– mare di essa nella tenuita del colore. Non che questo doc:u– mcnli un attuale riferirsi a particolari esperienze passa– le - Cézanne, ad esempio - ma s1imoli che da esse si partono_ a. suggerire u~ pos– ,esso p1u concreto, piu tat– tile dell'oagello, che si ,·alga della sua consis1enza mate– riale per affermarne il nlore del ,imbolo (Con1lnu~a pag. •O che i paperback.l abbiano oagi un deciso \3nlaggio _.-.ui ,olumi legali perché rappresentano una no\·ita e 1u111 vogliono seguire la moda AJl'allra cstrcmi1a :,,i tro,a la 1endenza di une ~r.1.,1di cJ:)C editrici di pubblicare arossi e costosi \"Olumi enciclopedici che sono capolavori dell'arte tipografica. Uno dei primi posli in questo campo è occupalo, come i Jeuori italiani ~anno, dall'Enciclopedia Unh·ersalc dell'Arte, grandiosa opera in 15volumi pubblicala con1emporancamentc in Italia e neali Stati Unili. L'edizione itali3na viene pubbli– cala dalla Casa Sansoni di Firenze sollo gli auspici dell'lsti– luto per la Collaborazione Cul1uralc e della Fondazione Gior– gio Cini. L'edizione americana è curata da una delle piu grandi case editrici deali S1ati Uniti, la McGraw-Hill Book Co. In l1alia sono aià uscili Ire \"Olumi, mentre a New York ne sono u.!>Citidue, e il lcno apparirà a gennaio. Pres!>O l'ufficio pubblicit3 della McGraw-Hill ho poluto prender \"ÌSionedea:li ar1icoli che la .!,tampa italiana dedicò all'impre-.a all'uscita del primo YOlumc nel 1958, e ciò mi dispcn~ dal parlare di qucMa a:randiosa opera editoriale. Ma è bene noiarc che anche qui i primi \Olumi hanno incontrato il massimo fa\Ore della stampa. N6 ques1a e la sola pubblicazione ,i~tosa della McGra\\-Hill dedicala all'arte, per quanto le altre, egua.1.mente importan1i e utilissime, siano di un solo ,olume. Magnifiche opere di lulla una ~rie dedicala all'arte sono: Romanlic Art, Arts o/ lite U,ii,ed States, Ffre Ce,uuries o/ ltalian \fajolica (di Giuseppe Li\erano. dire11ore delle collezioni del Mu!f>coln– terna,Jonale delle Ceramiche, di Faenza); lttdia - Fi,·e Tltous– a11dYears of lttdian Art; lttdone.sia - The Art o/ an Jsla11d Group; Africa - Tl1e Art o/ the Negro People, e allrc opere del aenerc, il cui co5to varia dn 0110 a tren1a dollari. L'editoria americana è in uno stato di effer\'csccnza, di mutamenti, di sviluppi e in lutto questo sono in eioco in2en1i capi1ali c-he mentre \"engono impiegati, come è naturale. per un profi110. aiovano immensamente alla diffusione della cultura tanto nell'ambito della nazione quanto in quello in- dagli o~acui meno consis1en– ti per inseguire le inncssioni più minu1e del scntimenlo. Più \Ollilc, ma forse più me– ditalo nei ,uoi complessi ef– te11i, è l'autoritratto, che ri– luage dall'indicazione del mo– mcn1aneo umore - cui pur .icccnna nell'aggrottar delle ,opracciglia - per disimpe– gnare il 1ono del carattere profondo. Altro\"e, nelle Na– ture morte, il canto e più se– ,cro e l'indaa:ine analitica degli oa2e11i lo rende di ap– parenza più Macca10: d'ap– parenza perché il suo ,,aJore auten1ico è in una profonda corali1à cui, :,,upera10, contri– bui,;ce oani sina:olo elemento. Il a:raduar del colore è questa \'Olta proa:rcssivo, quasi un crescendo, sicché il fortissi– mo non segna, come già altra \"Olla, uno stacco o un salto deci!IO,ma piUIIOSIOun rag– giunglmcnto. Ed il contrasto può trovare la sua migliore e..cmplificazione nel paesag– gio pugliese cosl caro a Ciar– do, il quale nel passnto ne ha indagato uno per uno i dati con1ingen1i, riM>h·endoli nel– l'intcnsifica.-.,i del colore, che, nel 'oUOtimbro massimo, il ,·iolento rosso bruno della terra, ,·ale,·a da piano di ap– po~o e di contras10 a sot- 1ohnearc il rasserenarsi del sentimento. Ora, in\"ccc, ne riscopre in un allro e più a\pro ,·oho, l'aspe110 di caos primordiale (Salento iu grigio o Sa/enlo mvemale), nel qua– le le forme, pur prccisamen1e definite, !li risolvono in1crpc– nc1randosi in un drammatico incnl1arc da sommovimenio !~t~f;ocr~i~:e~.f~~~~ll~s!e~: I raia unici~à. che mi pare lo I .!,pecch,opm esatto della pen– sosa, dinamica e felice ma– turi1à dell'artista. Vicenda già in sC pole– mica, perciò, e imposta. tn programmaticamente su quella morale- implicita nei Trichcurs, che la col– pa di tutto. cioc, e Ja scar– sa coesione di troppe fa– miglie moderne. Camè l'ha svolta con molto impegno formale, restando però ec– cessivamente legato a quel colto stile realista con cui si era imposto nel '36 ai tempi della Nouvelle èco– le françaiac (ricostruendo, cioè, la realtà in studio. con legno. fondali e car– tone, e badando di trarne tutte le possibili suggestio– ni figurative e pittoriche grazie a una tecnica inne– gabilmente sapiente cd a una foLogrnfin preziosissi– ma), ma a parte il sapore v1cux J<'U di questa rico– struzione, non è 'sembra– to ottenere mai risultati realmente drammatici dal- ,I ouittì JACQU~ .\tARITAIN Un film mancato. per– ciò. nonostante la sua for– ma impeccabile (anche se decisamente antiqunta); ma un film che, almeno come documento di un linguaggio e di uno stile, può raccomandarsi ad una certa attenzione. FrJ gli mterpreli i visi intensi ed anonimi di ·at- cuni gio\'anissimi clienti. csor- RIFLESSIONI SULL' AMERICA Tradui.lonc di A. Barbieri, pp. 154, Lire 500 Il mondo americano ouerva to con e: imp or· :iale · occhio europeo. l..... a. te.stimonion.za di un. grande Ji!oaofo contemporaneo: im prc.s– sionl e rlJleufonl rivelatrici ricche di .sl-– gni/icollve fndfco:zloni. .llOHOl!lLLIA~A EDITlllOl!l · Ulll!:SOIA m1,ia da uno <,cullorc della "-'<"Onda mela del Oua11ro- 1.:ento a_ \ iccn..-a. AnKclo di G10,anni. 11lu\lr-JlO da Lio– nello Punp1; po1 ,i pa.!isa ai Bro111cll1 di ·icolò Rcx:ca- 1aaliatJ 111 Mu:,,co Crisliano di Bre,;cia, illu;1ra1i da Adriano Peroni. Pable \'a;ic cl parla invece degli scullori \ cnezmni c-hc hnnno operato 1>rcs,o le Bocche di Callaro. Luigi Colelli nprcnde, non <,.en..-a un.i. \Cna d'umorismo, un'intnc,11,1. ,toria di :i.11ri– bu1ioni d1 akunc ~ullure a\-.canate a Gio, anni Mar– chiori e Girm Maria Morlci– lcr. Alla fine del raccon10 Colet11 non p uu f are a me– no d1 co_nfcs\ ar.li: e \'i_ailarc quanto .,. puo contro 11ne– rnic.."O. F ,opponarc d1c. ~lò! ,1.11110 t:,1du11. 3llri rilc\l l"error nu,tro; e noi. anchc, nle, are quelli dei!'li .iltri, rwn:hè e do,er no;tro -..cr– .irc _la \Cl"itJ.. \la. dopo, il mcw:ho 1.:hc et t"l!,1a Ja fare e di perdonarceli rc1.:iproca- 1m:111c e di comp,llirci ~1 \i- 1.:cnd,1. perché ... unn \"Olla o l'oltra 1,:;1p1t;1 a tutti"· LlllKÌ 1\knt.:K,ll/"lcompleta l'articolo di Colclli con un:. ,1udio -.ui di.,eKni dello ,1.:ultorc Gio, anni Marchiori. Zi~~niv: ps:.,~:~~~~lodi cioi:f~ Mar-inali. Alcuni collaboralo– n prc-,cntano \Cre e pro– prie ,cupt:1te di opere nuo,c I ,er-amentc -.cn,a..-ionali quel– le dei_ due noli \ludiosi ju– go,la, 1Gfl!o Gamulin c Kru– no PriJalcli ncll'anltca pro– uncia ,eneta della Dalma– ..-ia) ! altn, come Remigio Marmi, mquadra tutto il 1.:urriculum del pittore An– dre,1 Poz;,:o; oppure, come G1u:)cppc M,lria Pilo, I "intera oper-a di Antonio Blàllucci. Ma l'arlicolo ch1,: piu u ha colpiti per la no,it:i Jel m'!'– todo è quello dello -.tud10~0 l'll'i',OViclor Lasareff \U Co– ,tantmo1,uli e le -,cuole na- 1ionali ulla lm.e di IIUO\ e ,copcr1c. Ur:i ;a1u1io, come g/1 altn scn111 dal 1111:dc,i– mo nutorc m precedenti nu– meri d1 • Arte \ cncta .,, che pn.-c1-,auna posizione dhcr– :,,.1,unn ,•i!-,ionedel 1u110sm– golarc, .,in dalle origini, ri– \Pe.110 alla noMra cultura arl1.!iticad1 ceppo latino ier– manico. N'on :,,1 1ra11a !>Olo d'un particol::a.remodo di , e– dere alcuni momcnh dcll'ar- 1e biL3ntma. mJ di portare una Jdercn..-a rcah-,1i..:a alla \ ..,ione d'un problema cri– tico, d1c per ,ua nntura tende_ .1 ,ublimal\i, a passn– re, c1oc, d3I piano ,torico-– ~tel1co al f1lo\01u..:o puro. 'fon abbiamo la c()mpc– lcn..-a per w :1ud1 cnreImo a qual pu nto , i.mo \alide le rag1.om d1 La~,u"l:11,mn la nu,•1 1:1 dell'impo-.1a..-ionc e iale. l'.1naolo \hi\"o e t.il– mente dher;o (da Kiew e da \Vladirnir \c.:1-;oCo!,lanii– nopoh e_ l'Italia bi.lantina) d(I IO}'e'>CIJl'ç Jl1,:une tc~i in– d...cu,,c. 11 metodo ni1ico <_li ~t;oudl -.i c.:ornpi;.u;edi cughcrc (lii umori :.oci,ili che lra::iud;rn':' dal_ ,c.diio unpc- ~ol~'...-f~~;~ d: 1~~;:~nài~!o1èo'~ !p~~nz'~~I•:: c~~l'iciiz~m~~1 c.:he /·arte ~i..-antina \enu:a J>O~la,u .a_,!,1car1e,1ani per un:, J',1ail::i1di nuo\:! com– ponenti, d1c naturalmente non P0SM>nocogliere 1uuo ma .che hanno 11 potere di off-:,rc_un a~pctto dhcJ":>Oad an11ch1 problcrm. Ult.GU t'A.UUKJ Dlrctrnr~ n!Jpnnnbllc Ciaikou-sk1 .,crùle la .wa e P1ko,·a1a Dama > quando gia era autore afle.rn, a10. ma da luneo tempo la p ensa,·a ed a lungo era. fe.nuentata nella sua fa11ta.s1a.E' nota la tra– ma del fosco dramma p11- ~kima110 . Ermanno. gi o\!aue ufficiale p1c1roburglre.se, e m– ,·aso dal de.mo11c del g,oco. Freque1!ta1ore ':'rnduo. dei .\a- 10111arutocrat1ci e .',Cn:olantc da una bilCa alfallra, cglt \1 r,pron,elte di non tentare pu, ro: Con la 111t15ica s:lt era toccata la .ues~a sorte che tocca a molli artiit1, quan• do, o con ridu.:ionl teatrali Selle Case a Gagliat10, che a mc pare Ira. le più a[er– mali\'e delle rccen1i opere del pi11orc, la squadratura geo– me1rica non ha, come nel– l'astrattismo che tutta,·ia prc- ternazionale. GWSEPPE ZAPPULLA OITAVIO MORISANI Stab. l'lpoaratlco U~..S.l..S.A. ,_ ___________________ .JIR0111a. Via IV Novemboe 149

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