la Fiera Letteraria - XV - n. 51 - 18 dicembre 1960

Pag. 2 LA FIERA LETTERARIA Domenica 18 dicembre 1960 L' UJL'JC')[™[O 1PREMJ[0 DJl JPOE§J[H. DEJL '<60 * l l '' Città di Firenze,, * servizio di FJ. F. ACCilOCCA Giorgio Orelli ba finito col prevalere sugli altri due con– correnti rimasll in gara sino a~Ja fine di Questa sesta edi– zione del premio di poesia • Città di Firenze•. alla qua- ;~1~0 a~~~~~Ù 1 ~~ùdi~ erano Cesare Vivaldi e Vit– torio Pagano, il primo aurore della rnccolta Dialogo co,r l'f?mbra e il secondo autore cli ben quattro volumi editi con.temporancamen1e, / pta– un del povero. [I libro di Orelli, _pre~iato con cinquc– ccntom1la hrc, ~ Nd cuchio familiare, pubblicato da Van– ni Scheiwiller nella collana •lunario•: una raccolta della quale ci siamo già ampia– mente occupali su queste pa– gine (nel numero del 3 apri– le 1960), e che rappresenta una • parte del libro conti– nuo che il poeta ticinese scrive e riveJ3 dal 1944• co– me ba detto Mario Luzi che presiedeva la giuria. Anzi. di tutta la cerimonia della premiazione avvenuta 1'8 dicembre oel fastoso sa– lone del Ducento di Palazzo Vecchio, alla presenza delle maggiori autorità, la rela– zione di Luzi segna indubbia– mente il momento più inte• ressante, per iJ • chiarimen– to• che viene affrontato dal poeta fiorentino sull'anda– mento della poesia, tanto in rapporto col premio • Città di Firenze• quanto nel pa• norama dell'annata letteraria. • Tutto ciò che si fa di me– glio nel campo della giovane poesia - ha deno Luzi - si rivolge con speranza a cer– care un consenso in questo cost poco terribile tribunale che somiglia a un incontro di collaborazione fraterna tra giudici e giudicandi, a un simoosio In cui si dà sevuito d'anno in anno al tentativo di progredire per contributo re– ciproco nell'intelligenza del destino attuale della poesia •· Ho tenuto a sottolineare queste parole oe:rch~ mi sem– bra che centrino assai bene la funzione del premio • Cit– tà di Firenze•. consideralo tra i pochi seri e onesti di quanti se ne svolgono in Italia una m::mife.,;:razioneal– la quale i giovani possono guardare con speranza e con rispetto, perchè nulla vien preparato ai loro danni pur se la scelta do\'rà cadere su di un solo nome o , come in anni precedenti, al massi.mo, s1:1due. Le delusioni, vogli o dn-e, non mancano neppure in questo premio, dove i cin– quantanove esclusi neUa se– sta edizione, o, se \'Olete gli ultimi arrivati alla e ~sa• finale, forse avrebbero prefe– rito veder premiate le loro opere. Ma si tratta di delu– sione più che normale, na– to.mie, però senza risenti– menti, perchè il premio ad Orelli segna un'indicazione precisa di merito, alla quale vorrei aggiungere il mio personale compiacimento. m;'jt':v~ u~i ri~n1~~im~~~~ Da Nè bianco, nè vi.ola, del '44 a Prima dell'anno nuovo del '52, Poesie del '53, sino alle ottime traduzioni, di Poesie scelte da Goethe del '57 e al recente Nel cerchio familiare, questo poeta tici– nese quarantenne, professore a Bellinzona, è venuto gra– dualmente approfondendo la sottigliezza e la freschezza della sua lirica, apprezzata dalla critica più esigente, per una sorta di intima reticen– za e per il saldo, netto e ra– pido verso entro _cui si con: figurano momenu e aspetti del vivere, del guardare, del conoscere, lento e continuo, per approdare a quella linea rigorosa e ben individuabile della sua poesia e lombarda • - e pri,•ilcgiata - che an– dava compensata, una vol– ta o l'altra, con un premio. E nessun altro riconoscimen– to più di questo fiorentino si attaj!liava meglio al nome di Orclli, proprio per il suo attaccamento ali' ambit>nte culturale di questa città, ver– so cui il poeta ticinese nu– tre antiche e profonde sim– patie. La giuria composta da Luzi e Armando Alessandra (presidente del Nuovo Ce– nacolo Fiorcnlino che ha isli– tuito il premio), Piero Bi– goneiari, Omero Cambi, Lui– gi Fallacara, Arrigo Levasti. Aldemaro Nannei, Nice Pa– uer, Giuseppe Zagarrio, e che si avvale della orJ?aniz– zazione di Giuseppe Satta. Betocchl, Scbclwlllcr, Zagarrlo, i conJugJ Ccrota e Giorgio Orclll, vfncltore del Premio ba inoltre confemo la Me- daglia d'oro della e Dante AJighieri • al poeta Pierrc Jean Jouve, e quella d'argen– to per un ed.itare beneme– rito della poesia ad Arnoldo Mondadori. La medaglia per l'illustre poeta francese (che sarà presente a Firenze tra una decina di giorni) è stata ritirata da Guy Tosi, diret– tore dell'Istituto di Cultura Francese, cbe ba avuto parole di simpatia per la città e per l'organizzazione del premio, sottolineando i legami tra le nostre due letterature; men– tre il professor Levasti, vi– cepresidente della • Dante•· ha rievocato la figura e la opera di Jean Jouve. Sono state lette, infine, a1cune poe– sie dei vincitori, con per– fetta e lucida dizione dal no– stro caro Nannei. La presen– za del Commissario Prefetti– zio ha conferito ufficialità al premio, nlenuto giusta– m e n te la manifestazione poetica fiorentina di maggior rilievo. Un premio senza en– fasi, decoroso, ricco cli un suo particolare prestigio in campo nazionale, sia per il luogo dove avviene la pro- ~armfazi~~::S vl~c~~~a s~i nomi altamente qualificati e di assoluta fiducia. (Jomnientino fantasioso * di PIETRO Clill,tTTI Il « Premio Firem_e • è il tributo d'onore concesso ogni a,1110ad uno o due giovani poeti dalla cittd de' poeti in assoluto, ora (ernia ad un'ora di vecchio orologio, una cittd dissanguata dai secoli ed ora pallida di sopravvivenz..a e di ricordi. La cenmonia stessa dell'otto dicembre scorso, du– rante la quale l'italo-sviu.ero Orelli ha ricevuto 11 premio e gli onort, è stata una ceri– moma all'antica, in un salone di Palau.o Vecchio decorato di gonfaloni gi(hali,. ape,rta e chiusa da squilli dz trombe suonate da araldi del Comu– ne in antico costume bianco– rosso, empita di discorsi al– l'antica. Gli operatori TV e la abbondante illuminazione han colorito di abbagliante modernitd un'aria tutta fuori A due passi da Palazzo Vecchio, sulla passeggiata de– gli Uffizi, le statue dei grandi di Toscana mi sono parse il– lustrazioni d'un libro gelato nel manno, co"ucciati e di– stanti, fantasmi abbrunati nella sera fredda, grandez.:.e corrucciate e distanti. La sera, al ristorante dei Cancelli d'oro, giuria amici poeti e amici di poeti luzmio fanno chiasso e brindisi, alle- fi:n~ ifirl~a, i CC:,~~~1L~?d·~ nobile corporaz.zone; erano corporati del sogno cJ:e la notte ha poi disperso, sotto :;:ttgiit~~~• ri ~O\l~:;n1~ 0 co';:;~ -------------------------------I :::ti:~~:s::/,a:;::r;:: 0 m! Répaci lXX "Incontro con l'Autore,, rivelatore di quel ch'è ormai Firenze: Provincia. Una ma– gnifica provincia carica di tra– dizioni e di ambizioni, una nobile bella signora che non rinuncia._ nel rientro alla vicenda quo– tidiana d'una vita senz..a av– venture. Se tutto ciò elle s~ stiene. e circonda la poesia è tanto borghe.u, pe,n.savo,che sard della poesia quando la borghesia sard morta? Afa forse la borghesia è eterna: è il manno in cui si gela l'eternità. La scrittrice Flora Volpi– ni, lo scrittore Leonida Re– paci, l'editore Nanni Canesi sono stati solo i protagonisti nominali del XX e Incontro con l'Autore• tenutosi aJ– l'HoteJ Excelsior di Roma il S dicembre scorso. I pro– tagonisti reali sono stati in– vece le schiere, la fiumana di intervenuti anonimi (ne ho contato oltre 400) che si sono dondolati per ore, ciar– lanti e allegri, ottimisti, ac– chittati, ben rasati, nobilmen– te consapevoli di essere. gli ele:-tti, i favoriti del destmo; • Reco percM io non pot re1 nop vh 1 ere che a Rom~ • ho ca,pito dalle Jabt,ra di una elegante signora di un croc– chio: e perché se non vedo gente intelligente e chic. non ia~sr~v~~j~~~ ~\o ~~'N~g~~:~~ di città si può vivere. E nelle grandi città che ~ta la gente migliore ..:•· Prop~~ co– s\ non scmbn una tlprzza– ziOne esagerata; è risaputo peraltro che tra i • con~uma– ma1oti di cultura • es1s1ono quelli che scambiano per festa una conferenza o la presentazione di un libro, una lettura di poesia o una mostra di pittura. Chi era tutta quel1a a:ente convenuta aU-Excelsior? Che grado di relaz.ione avrà con il mondo della cultura? Cbe giudizi dà dei fatti culturali? QuaJe ~ per essi la cultura? Quattroeento persone: ma quanti erano Il per iJ fatt~ culturale in ~ e non per il fatto mondano, per l'idea della fotografia a lato del protagonista. per la segreta speranza di essere ripresi_ da qualche tel~e~ o . ClJ?C– giornale, magan di s~mci_o? E' il discorso eterno, il dis– sidio perenne tra cultura e giullarismo di cultura, tra cultura opcran1c e tenile e cultura di orecchio e di ti– toli. D'altro canto gli orga– nizzatori di queste feste si giustificano con un banale luogo comune: che se la cul– tura non è divulgala con tro– vate brillanti ~ destinata a rinchiudersi sempre pi ù tra le èlites, a non avere pc.so nella vita collettiva, a es sere trai;olta dalle manifest.aL1oni di massa. Ognuno può dire ciò che vuole, la vita è tanto enorme da concedere facil– men1e ragione a tutti. E' cer– to un fatto solo: che anche le feste culrurali vengono of– ferte sempre a chi è bene in vista, i premi a chi più ad– dentro, gli incarichi mmiste– riali a chi ha più paladini, le prebende a chi ~ P!ù traf: fichino, le sovve01.Joru a chi è più impudente. E' un po' i1 discorso che un redattore di questo giornale faceva la settimana scorsa nel corsivo e un pensierino per Govoni •· Ecco: perché Govoni non è mai festeggiato, mai citato nei giornali. perché non scri– ve sulla grande stampa, per– ché non ha incarichi e • CO· mandi•? AJtreuanto per Sbarbaro, aJtrettan10 per Car– darelli, morto in miseria, al– trettanto per molti poeti sco– nosciuti e pure tanto degni: valga per tutti il recentissimo caso di Lorenzo Calogero che con tre libri di versi buonis– simi non è riuscito ad avere nessuna sovvenzione, né un rigo dalla critica e vive in provincia miseramente con le pulci e la sporcizia. Deve es– sere cosl forse. Chi non sa procacciarsi interessi. feste, premi, prebende, è bene che non abbia niente. E' cosi an– che in Francia doi;e Tris1an Tzara è il poeta ufficiale e Henri Michaux il paria. Ora Flora Volpini, Leonida Rcpaci e Cancsi diranno che ho voluto fare il moralista in una occasione che non ri– chiedeva moralismo. Non ~ cosl. Ogni occasione è buona per dire che esistono situa– zioni disperate a pochi passi da quella brillante. Non ~ colpa n~ di Rcpaci, Volpini, Cancsi, né di altri. E' cosl. Volpini, Repad, Cancsi hanno offerto a tutti una bella fe– sta, con belle parole e belle promesse, Cancsi ba fatto omaggio a tutti del lussuoso volume e I Compagni di Stra– da •• un libro con un prezzo di copertina di ben 7.cxx> lire, UD libro bellissimo, con di– segni di Zavattini e fotOJra– fie di scrittori vari, un libro degno della migliore editoria europea. B' stata una festa all'insegna del grandioso: al– bergo Excelsior, grandi tavo– late. menu sceltissimo, grande TEO. La cerimonia à stata tutta misteriosamente, grandiosa– mente provinciale: c'era da godersela come uno spettaco– lo, da portarne via un presa– gio Ira ironico e doloroso. Il viaggiatore per Fire~e prende un treno di ritorn<J,di retro– cessione dall'avventura del nostro tempo alla recita im– mobl1e ormai d'un'avventura conclusa che può solo ri~ tersi. U poesie di Orelli, lette con le dita, su pagine Braille, dal ~ta Nannei, erano fra– gili costrutioni verbali d'una avventura poetica conclusa, anch'esse avevano odore di provincia. M'è rimasta sugli occlti la sofferenza fisie--1di Mario Lu· ti, seduto al ce.ntro del tavo– lon~ di giuria, sotto le lam– pade smaglianti della ceri– monia, sotto l'oratoria rituale, ~/Qe~~'::sc:n:c;~,:i~l: tf":;. tere d'elevazione dello spiri– to•, con una ingenuitd che commuO\le. Appena tornato a Roma, a: lavoro, sento richiu– CU.rsialle mie spalle la pa– rentesi di qllesta brevissima vacanza della poesia, stretta da una vita cosl diversa, cosl prosaica, cosl moderna. lA TV ha filmato, forse, una mia fantasia. 2 DICEMBRE, venerd'l. ! ; ; •• Il ornere d'Informazione conclude l'inchiesta sulla T e censura• in Italia. Sono ti- L tt • • I ~~~s':./J~~~~ ~~';,~~ + a se 1mana lll , erza T :lfei1~~o,·pc~J~Q~va~i '----------------· --------"'."""---·~·~·-~ ~3::'J'.'21~~.?~~ 0 ~ 0 ~:ir. a cura di GIUSEPPE TEDESCHI ?Jì:~~~)l~~~Ll~n~l;::f: zini (avvocato) e Padre Ar– cangelo favara (Direttore del Centra culturale San Fedele). Sul Ai'amno di Napoli: Lui– gi Compagnone con una in– terpretazione su oggetti ca– salinghi quali giradiscbJ, ra– dioline, proiettori, registra– tori; Giosi Lippolis: a New York si contano un milione e centomila cani, • educati • in circa duecento scuole do– ve vengono registrati anche i loro abbaiamenti. Montale su Il lorriera del– la sera descrive Mauriac e BourdeL Losl li presenta: • Come tutti i sovrani che ricci;oao visite Mautiac mo– stra di avere qualche noz.ionc di me e dei fatti miei. Si è informato, non l o nasc onde: e come potrebbe fa.me a me– no un uomo come lui , quo– tidiano bersaglio di ammira– tori e denigratori egualmente fastidiosi? Quasi certamente nel pacco delle lettere ce n'è una mia che non sarà mai letta: ma non impo1 l3; egli sa già che non sono venuto per aumentare le sue noie. Può dunque distendersi e sor– ridere. Si alluna:a su un di– vano e fa un cenno verso la torre dei libri. Come uomo, Claude Bour– det è prima di tutto un uo– mo elegante: non per nulla figlio di Edouard Bourdet, celebre commediografo mon– dano ed cx-amministratore della Comédie françaisc. ll padre deve ai;ergli lasciato un buon numero di beni im– mobiliari che Claude non ha certo aumentato. Se fosse en– trato, a studi finiti. nel mon– do degli affari o anche. sem– plicemente, in qualche orga– nizzazione internazionale il giovane Claude avrebbe fatto certo carriera; invece a cin– quantun anni egli resta il condirettore di un settima– nale d'opinione (France Ob– servateur) e uno dei capi del PSU (partito socialista unifi– cato), il portabandiera, cioè, di un gruppo piuttosto ri• stretto, un uomo ammirato e rispettato, ma in defin!tiva un franco cacciatore del sot– tobosco della vita politica francese•· 3-4 DICEMBRE, sabato e domenica. LA e Piccola Fiera Lettera- ria• del Corriere d1nforma– zioni. redatta da Alberic.o Sala, Giuliano Gramigna e Gaetano Afeltra presentano poesie di Milena Milani e schede e rubriche varie. E' una interessante rubrichetta settimanale (del sabato) che in due colonne di giornale riassume i fatti più salienti della settimana, delle lettere e dell~ arti. • Il racconto della domeni• ca• del Giorno è di Mario Soldati. Si intitola • Il ser– ~nte •. Sul 0322.Cttino di Venezia •elzeviro• di G. Titta Rosa mica cbe nei giorni seguenti ha suscitato. Su • La noia•• Carlo Bo sulla Stampa e Pietro Citati sul Giorno, sono i più ampi, saggi veri e pro– pri. Su Freud Corrado Calvo sul Messaggero, Emilio Ser– vadio sul Tempo. Anche il Giorno e l'Espresso gli han– no dedicato ampi servizi, ri– ponando lettere e molte foto. Sono lettere che ri\·elano nel– lo scienziato e medico fa– moso, un padre di famiglia affettuoso e vigile su tutte le vicende della casa. Con bo– nomia e buonsenso egli dà consiglio in tutte le difficoltà: Brano dl una pagina dJ Freud su Leopardi e Corazzini e un • servizio • da Parigi di. Giaccmo Antonini. Due articoli di medesimo argomento, • la pubblicitd in America• di Giuseppe Prez.– zolini, ù vecchio instancabile Preuolini, sono comparsi su n Tempo di Roma e su La Nazione di Firenze. LUNEDI' 5. Racconto di Michele Prisco su Il Mattino di Napoli. Gena PampaJonì prende la rubrica di critica letteraria di Epoca. Era vacante da molti mesi, dopo l'abbandono di Ravegnani e l'interim di Del Buono. Finalmente Epoca dà anche alla cultura qualcosa di serio. MARTEDI'. Molti fatti grossi su !Utte le terze. Primo: grandi ser– vizi a e La noia• di Moravia. Secondo: grandi servizi alle lettere di Freud pubblicate da Boringhieri. Terzo: una poesia di Pasolini su l'Unitd, fatto importante per la pole- scrive al fidanzato della fi– glia, alla moglie o ai figli. Le lettere scrille da Roma rivelano anche un Freud ilare e ironico sulla vita ro– mana degli anni 1907-1908. Descrive la sua casa di Piazza Colonna e uno spet– tacolo musicale al Quirino. Boringhieri, pubblicando que– ste lettere, ba compiuto una o;,era di cultura, come dice anche Carlo Bo, recensendole su l'Europeo. MERCOLEDI. • Paragrafi sul r0manl.0 • dd Aldo Camerino su ll Gaz– zettino di Venezia. Mano Gou.ini su la Gazzetta del Popolo d1 Torino commenta la questione religiosa nei Pae.st d'oltre cortina e spe– cificamente in Russta. Giusep– pe Bartolucci su L'Avanti dd ~e P;! :i:~1: d~~ers;~~:ti::i~ la Noia di Moravia. Giovanni Arpino inizia la sua collabora– tione all'Unità. L'arco di Ar– pino ha concluso la sua cur- va. Si ricorderd clte era, qualche anno, fa assiduo col– laboratore del Mondo. Con una lettera a~rta a Paese• sera si dichiarava scontento di quella collaborazione ini– ziando cosi a Paese-sera. Ora anche all'Unità. E' almeno etnrente. GIOVEDI'. Notizie del successo di • La dolce vita• a Londra. Tutti i critici della stampa inglese ne sono stati entusiasti. l giornali di Milano si sono entusiasmati invece per la rappresentazione del Poliuto alla Scala. Pl!rSino Montale (critico musicale• del Cor– riere) parla di magico e mi– sterioso potere. L'Unitd smentisce L'Unitd, ~ la notizia clamorosa di oggi. Si è detto che martedl L'Uni– td pubblicò in ottima posi– zione, con foto e riquadri, la poesia di Pasolini • Socia– listi, ricordate i giorni di lu– &lio•· Un corsivo introduttivo riportava una breve lettera di Pasolini: e Cari amici, vi mando mentre si svolge un drammatico dibattito a1 Co– mitato centr ale del P SI che potrà essere crucia.le per le sorti dell'Italia dem ocratica e popolare, questi pochi ver– si: un grido di passione po– litica troppo immediato cd informe, forse, ma dettato da r~~n-~o ~~~~el~O ~fa~ Oggi la smentita. 8' dello stesso Pasolini. Si apre con il medesimo • cari amici • e continua; e sull'Unitd del ~fc~t~ 6 u:~ce:i~~~e a~~ crifa. Si tratta dello scherzo di qualche Ignoto, a cui dedi– co l'epigramma che vi a~ eludo•. VEJ ERDI' 9. L'Avanti} dedica tutta la terza a un dibattito su e La censura sui films •· Vi banno panecipato Carlo Arturo Je– molo, i registi Mario Moni– celli e Luigi Comencini, il produttore Morris Ergas, lo scrittore Carlo Cas.sola, sot– to la presidenza del direttore dell' Avanti/ Giovanni Pierac– ci.ni. Il Popolo riprende e inter-. preta l'avventura corsa tra Pasolini e l'Unitd. Sulla • poesia (continua da pag. 1) BIBLIOTECA Fritz Habuk: e SuJ dorso toiiclze e intimùte, di detta– della tigre•, (traduziooe di gliali elenchi d1 ~r.s<maggi, Lui&i Coppé), Ediziom Me- case, campagne, aVVe"rument1. diterranec, Roma, 1960~Ll· Questa trad1v.one narrati- re 2.500, pagine 560. va ha dato ne, Paest d1 lin- personaggio-chiave di tutto d lzbro} è descritto come una s~c1e d1 simbolo dt CU.– d1z1onee volontd: a dupelto d1 tulle le avversitd, le guer– re e , capricci dello sua fa- Le vicende di • Sul dorso gua tedesca dalla fine del- rebbe che la scoperta della della tigre• si svolgono in ~!':,1~n~~gin~~;~1~1ft~!~J:'a~ poesia coincida con una ;;::~7g ';: 1 C/::::/i~tf: r;:'dJ; le, bastt pe,nsare a Kafta, ;~f,~a~uan'::~,v.~n/~,5';~;! colo borghese e po, a quella di r,costruuore del suo pae– se distrutto dalla iuerra Il tema s, I può r1wlo10 molto ptù grosso dt quanto Fntz Habeck non avesse prev,sto, perchi t passaggi da uno stadio all'altro si rivelano frettolosi e, qualche volta non chran, specialmente quando la vr.cenda s1 inne– sta sulla stona pohttca: la fine della monarchia. l'infla– zione e la cnsr economica, la nascila del nazi,smo U pa– gine m1ghon, pervtlle di grande accorateua, sono quelle che descrivono I di.sa– strz della guerra h1tlenana a cuz ù popolo austriaco vo– leva a tutti I cost, .sottarsL =~~te intelligenza del ~:~~~ :o:!~::i::an:ia pr~~ Mi~Ui " ":t,~k è propno dt Né potremmo tacere l'in- mezzo suolo di questo '900. '1-,~es/,:!b;::~:;e g,fr::0~7/e;:f:,.; dubbi~ talento,Vla ricchez.- ~Ja1t~gl~~g~~~;n~:uf:~~~;; dz narrativa tra romanzi e za dell estro di ìttorio Pa- durante i cinquanta anni che racconti, alcum de, quali tra- gano che nei quattro volu- vanno dal 1895 fino ai nostri dotll in moltz Paes, con fa- mi dei Piace,-;. del Povero giornt. E' un romanzo con :;,,e:'~s~';!tì! 0 n!:a ~:~':: rianima di una vertigine ~:;;:;:;~al:: ~':!e' ; ;;"';:rtz: rrale ln Austria egli i con- ~:;:CJ! t~~i~~:~~ted!!t~ colari stona e poht1ci, ncco f~d~:: 0 g;:rJ}: 0 ~~ri:1°:'c~r~ esprimibile e delt'inespri- di lunghe descrizioni psico- quaranta anni), ,1 più /ertile mibile che ci ha tramanda- 1----------·I e completo. A g1ud1care da to l'anima decadente. Di s • questo • Sul dorso della 11- altri che meriterebbero un Cl'' I p ta ~e ·a::te~1::hn;~zig;~/:::b;,:; elogio scriviamo almeno iJ quanto riguarda lo sviluppo nome di Francesco Tentori dei personaggi e il loro esa- e di Massimo Grillandi che fil ane n t me psicologico. banno confermato le doti Martino Uichtfried (t1 già altra volta qui segna– late. E aggiungiamo quel– lo nuovo di Giancarlo Conti. La medaglia d'oro dle la società Dante Alighieri as– segna ogni anno su designa– zione di questa giuria è stata attribui:a all'illustre poeta francese Pierre Jean J ouve di cui il prof. Levasti tratteggie:-à la figura e l'o– pera. La medaglia per lT..dito• re di poesia più meritevole spetta quest'anno ad Ar– noldo Mondadori la cui opera per la ditfus!one del– la poesia è perfino super– fluo riCOT'dare. MARIO LUZI FE.J,.1A., Ponte di Piave - Il suo breve scritto • Autun– no•, è, formalmente, assai corretto: purgato, avrebbero detto un tempo, quand'io ero giovane. Ma nella sua brevi– Id l'ho trovato, invece che conciso, compiaciuto, estetiz– zante. E' un difficile genere, quello che lei Ila tentato: non ci sono ~rsonaggi, né vtcen– da, ma soltanto i risultati di ,ma contemplazione di qual– cosa, (in questo caso un fu– nerale in un paesino, dopo l'inondazione). Potrebbe an– che essere troppo; ma è troppo poco. E.I.FO. , Napoli - C'è una c erta commozione nel breve ricordo del suo amico; non lzo captto molro, le confesso, ma ho sentito qualcosa. Non saprei dirle altro, vista la bre,,itd del suo scritto, e vi– .----------. I sto anche che esso è un'imi– EDITRICE bene attre:w:ita, trentennale esperienza, esa– mina manoscritti, poesie, novelle, romanzi, saggJ va– ri, pubblicando e lanciando le opere meritevoli, a con– dizioni d.l parllcolare fa– vore. Scrivere: L'APPRODO DEL SUD, LunJ,?o Teatro Nuovo, 29, Napcll. tazione, come lei dice. U raccomando di non imitare, per due motivi: primo clze rappresenta una linutazione e significa una rinuncia; se– condo che, per quanto alto sia il modello clze si prende di misura, ben difficilmente esso potrh prestarci quello clze non abbiamo. MINOSSE VERBAVOLANT EMILIA MONTES. - SE– NIGALLIA - Non posso darle nessun indirizzo di per– sone disposte a corrisponde– re privatamente (e qualcuno particolarmente paziente con I giovani•). Non ne conosco di tanto capaci. Forse in altri tempi (Rilke per esempio) ciò era possibiJe, ma oggi tutti pensano al proprio la\'Oro al quale possono dedicare poco !;?~i ~j~ia~~~;a~:0°~!~ so aiutarla. Speriamo in qualche marziano... Le sue poesie, cosl frantumate, non sono da rifiutare: banno in– fatti una loro freschezza, an- Il e Libri-Paese-sera• pas– sa a otto pagine (anche se quattro sono di pubblicità: Mor:dadori e Sansoni addirit– tura con una intera pagina rispettivamente). Cbe fanno i giornali çattolici di anaJo– go? Niente, assolutamente niente. La stampa cattolica rischia di perdere tutto, se non si pone allo stesso livello, se non si organizza, non lan– cia e non sostiene i suoi uo– mini di cultura. cbe se ancora una certa im– maturità si palesa. Provi a scri\'ere \·ersi più distesi e tra qualche tempo mi imii nuove composizioni. GIACOMELLO SPADALON– GA - GUBBIO - La sua è voc.e autentica almeno per quel poco che posso azzar– dare nel giudizio. Trascrivo alcuni versi: • Sull'orto cade fitto il so– le - cercano ombra i gatti - sotto i pomodori - diventa– no quadri solitari - esposti a pareti di zucclle - somi– gliano ai gatti di mia non– na - in riposo nel brolo - vicino al Po. Passavano - i cavalli delle barche di rena. - Oltre la curva del fiume - spariva ogni cosa - resta– veno nell'aria - soltanto i canneti•· M.i sembrano ben riusciti P. Urnella l oro semplicità. Ma 1I iiudiz.io positi\'o va a tut– ta l a raccolta che mi auguro di \'eder pubblicata presto. SERE DRAGHI • TRIE· STE - Qualcosa di nuovo c'è nei suoi ultimi ,·ersi, una maggiore fluidità, come in e Appunto•· ROFFMANN -~ _ CORRIDE LETTERARIE Egregio Direttore. sono a pregarla di voler pub– bttcare I.:. presente, a norma dell'art. 8 della legge sulla stampa 8-12-1948 o. 47. SU e La Ftera Letteraria • del 4-12-1960 n. 49 ho letto con meraviglia 11 oommento che Giuseppe Scloruoo ha voluto fare alle mie dlchla.– raziont sulla crisi della Bien– nale dJ Venezia. Dichiarazio– ni che lo stesso cr1Uoo de e La Piera » ebbe a sollecl– tarm.l a.i fini della pubbll• caztone accanto a quelle dJ BartolLni, Margotti. Trom– bador i. stradone ed altri, tut.tl pressoché conoordi sul– la ne cessità o d1 rivedere sta– tuti e sistemi organtu. atlvi della Biennale Ce d1 alt.re mostre nazionaU) o d 1 ras– segnarsi alla sua chiusura. Lo Sclortino. pur conve– nendo con alcune mie tesi. crede di montare 1n cattedra sentenziando nei miei ri- fe~~:fd~~~;g:i,::'~~~ dovere quanto $tiamo per dirgli: non ba3ta predicar ~ per poi razzolar male, cioè non .n $0$Hene una ten– denza per poi - nella cri– tica. nelle mos-tre e nei pre– mi - esempll/fcarla con pit– tori inesi..stenti per tutti Juor– chd per lui; pitton di fronte ai quali anche i peggiori aJtratt13t1 diventano dei Raf– Jaelli ». Se fosse dotato d1 un m.1- nlmo di sensJbùltà. lo Sclor– tino avrebbe da sé capito che 1n un dibattito generale sul– la Biennale la SUa predica e personalistica » era com– pletamente fuori luogo. Spe– cie quando non si ha il ~ raggio di citare nomi. fatt1 clrcostam.e. e con d.iscuUblle gusto si tenta dl porre 1n cattiva luce chJ nella sua at,. tivltà artistJca e crltJca ba sempre agito lealmente e ge– nero.5amf'nte. senza paure e senza controparUte o inte– ressi mercantill.._ La rtngrazlo dell'ospitalità. Distinti saluti FRANCO MIELE Pubblichiamo parte della lettera di Franco Mfele, escludendo deliberatamente quei brani nei quali U mo ruentfmento appariva spro– porzionato in rapporto a quelk che erano state le no– nre intenzioni nel pubblica– re l'amichevole appunto. Avevamo, scrivendo ctò c1ta abbiamo scritto, &alol'inte-n– tion.e di creare al M. un mo– tfoo CM poteue went:ual– mente ài/ernf.erlo da preuan– ti &Ollecitazioni in pro di artisti - presenti tn tutti gli ambienti - i quali oi– vono proprio ai quelle aolle– citazioni. ma non intende-va– mo oe-rto rimprcroerargli il tempo, lo $pCLZio, le energie. dedicate ad arti.ttl che anche noi !limiamo. E e.erti comi– gli volevano sostanzialmenU eMere una prova di rolida– neta, più eh.e una e man– canta di sem(bilitd ». Comunque, J!C"SO aver pec– cato d1 zelo. 11 che in tempi in. cui tutti mirano a ri.,par– miarsl, è indubbiamente u,a merito. Ma pensiamo che an– che Miele abbia ~ccato di e pa,monalitd ». siglando in 'termini eccessfoamente oi– vaci la sua protesta. G. S. PER QUEST'ANNO PER I PROSSIMI PER CHI SA SCRIVERE A MACCHINA PER CHI ANCORA NON LO SA PER CHI RESTA PER CHI PARTE PER LA CASA PER IL VIAGGIO PER IL FIGLIO PER GLI SPOSI PER IL PADRE PER L'AMICO PER SE STESSI LA PORTATILE OLIVE'ITI LETTERA 22 Preuo lire 42.000 • LG !. Chi f:cqulstl lf: porta.tile Ollvdtl l1ttu.1 22: fr,1 n primo dicembre 1960 , Il sei 9en• n•lo 1961 POlra sçegliel'1! uno lr,1 I doni qui elenuU: - "Maalc• per pu-ol, ", disco m1<:ro1olco con an cono completo d1 d,Ullogren.a. - Un1clanluop1r1 l1tter1rfalnu11,1edi– done di lusso numer,t, 1 fuori commercio. - Una edlVon1 d' utc fuori commercio con dodici grandlriprodutlol\lacolori. LIVIANA EDITRICE in P4DOV 4 Biblioteca di cultura Dal catalogo: N. BUSETTO, Giosué Carducci . L'uomo, il poe– ta, il critico e il prosatore., pp. XVI-530, L. 2800 G. CREMASCHI, Guida allo studio del latino me– dièvale, pp. Vlll-240, L. 1800 L. MARANINI, Visione e personaggio 1econdo Flaubert, ed altri studi francesi, pp. 184, L. 1200 F. POOL, Desiderio e realtà nella poe.sia del Tas• ,o, pp. 164, L. 1600 G. PULLINI, Le poetiche dell'Ottocento, pp. 358, L. 2400 A. RONCONI, lnterpreta:ioni grammaticali, pp. Vlll-264, L. 1800. R. SCRIVANO, Il manierismo nella Letteratura del Cinquecento, pp. 140, L. 1200 C. VARESE, Traiano Bocca/in~ pp. 124. L. 1200 Collana di testi e documenti P. BEMBO, Prose della volgar lingua, a cura di i\1. illarti, pp. XVlll-224, L. 1500 G. BOCCACCIO, Rime. Caccia di Diana, a cura di V. Branca, pp. XL·340, L. 2800. F. DE SANCTIS, Lezioni zurighesi sul PetrarC<J e altri scritti, a cura di S. Romagnoli, pagi– ne XXVlll.148, L. 1200 T. TASSO, Aminta, edizione critica a cura di B. T. Sozzi, pp. XX-128, L. 1300 Guidedi culturacontemporanea C. BOZZETTI, La formazione del Nievo, pp. 229, L. 1300 A. GUIDI, L'ultimo Shakespeare, pp. 130, L. 1000 G. :MARIANI, Poesia e tecnica nella lirica del Novecento, pp. 220, L. 1600 G. PULLINl, Narratori italiani del Novecento, pp. 184, L. 1400 Fuoricollana E. MANDRUZZATO, Orazio lirico, tradn,ione con testo latino in nota e un saggio conclusivo. 3~8 pagine io formato 24,2xl5, rilegato in imi. thn. Otto tavole, copertina e sopracoperta di 1. Pinton, L. 3500 Chiedere il catalogo delle pubblicuionJ a LIVIANA EDITRICE. Padon, Via Marula, 29/A

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