la Fiera Letteraria - XV - n. 49 - 4 dicembre 1960

Pag. 2 rienza nel cerchio del pro– prio sentimento. All'attirn di De Libero sì ~:~i ~Fso~d·1~c:a~\~~~ che, non volendo cader nel– l'esteriorità meccanica del– l'illustrazionismo surrealisti– co, bisognava riuscire a va– lersi del Surrealìsmo come di uno spirito operante e tra– sfigurante nell'intimo per l'ap– profondimento della realtà. E si ~ub garantire che se, domani, qualche critico in– traprendente (sull'esempio di quanto è già stato 1entato nell'ltalie magique da Gian– franco Contini: Au.,: partes de F_rance, Parigi, 1946). vor– rà. cimentarsi nella compila– zione --di un'antologia che sia come un bilancio del Sur– realismo italiano non limi– tato al periodo De Chirico– Savinio-Bontempelli, dai Va– lori plastici al 900, ma pro– lungato fino a Prospettive ed oltre, per l'immancabile cseml_)lificazione riguardante De Libero dovrà ricorrere ai pill riusciti • racconti ,. del ~u~~~ebb~ 0 d.i/~t~C::ti 1 ~• s~ l'espressione non risult~sse equivoca, sopra un fondo di umana pietà, che ne aumen– ta la risonanza. Si va da quelli dove una semplice vi– cenda è fissala con una in– tensità che la rende spettrale (per esempio: Pilade rilro\1a– to da Oreste) a quelli dove invece è sollevata in un'at– mosfera d'incubo (Specchie– ra, Camera d'albergo, Il guan– to nero, eccetera), Altri son come una discesa agli inferi (1:,a principessa dei topi, Tra- la noia (continua da pag. 1) che La noia~ra tutti i li– bri di Moravia ci sembra, come romanzo, il meno riu– scito, o se non allrO, il me– no convincente. Lo è assai, invece, sul piano saggistico, e per questo appunto rimane uno dei libri più impananti dell'opera moraviana. Dirò anzitutto, ricollegandomi a1 discorso miziale, che la realtà di Mora,•ia è qui soprattutto una realtà sociologica e mo– rale e quasi mai una realtà consolidata dalla fantasia. Tutti i personaggi di que– sto libro, all'infuori forse di Dino, sono personaggi pa– r:::i.d.igmatìci,cioè esterni. E' un personaggio astratto la madre di Dino, la ricca si– gnora della via Appia, espres– sione di una borghesia italia– na che non riesce a liberarsi dal culto del danaro e di una superiorità fondata sul da– naro; astratla, come si è vi– SIO, ma in tutt'altro senso, Cecilia, solo sesso e voracità sessuale, ma non oltre i li– miti di una sana sessualità; astratto Balestrieri nel suo erotismo senile. Non è astratto im·ece il mondo di questi personaggi: 13 villa sulla via Appia, il da– naro, i ricevimenti della ma– dre di Dino; i rapporti fa– miliari piccolo borghesi di Ce– cilia; la viscida inserzione del– la squallida provenienza so– ciale del vecchio erotoma– ne Balestrieri nel mondo del– l'arte. Ma -non è sopra1tut– to astratto il tema del ro– manzo, la noia, la grande noia italiana, ma su un piano pu– ramente sociologico, cioè il dramma dell'incomunicabìli– tà insito nella società italiana, la sua perpetua inibizione alla conversazione cioè al vero rapparto umano. La noia, di– ce,·o, non è riuscito come ro– manzo, poiché è tutto impo– stato sul dramma della pri– vauté italiana, cioè del • par– tìculare,. guicciardiniano vi– sto tutta,•ia dal di dentro, cioè quanto di meno roman– zabile possa esistere. Anche Moravia che è il più esperto tra i nostri romanzieri d'oggi, impostando su di essa tutto un romanzo non è riuscito nella sua impresa. FERDINANDO VIRDIA LA FJERA LETTERARIA PROBLEMI DELLA SCUOLA: di SALVATORE CHJOLO * Spettacolo teatrale e testo Il problema della 5euola può essere chiuso in una si– tuazione unica: indifferenza o resistenza a tutto ciò che è nuovo, vivo, attuale, con– temporaneo. Ciò non dispen– sa naturalmente gli educa– tori dal dove.re di fare qual– cosa per modificare la situa– zione attuale: ma è certo che quanto verrà fatto riuscirà. appena a scalfire il muro d'indifferenza contro cui ur– tano. Il teatro di prosa langue, e a questn agonia la scuola porta la sua responsabilità, non piccola. Gli autori dram– matici, prescritti dai pro– gr.unmi scolast:ci, sono visti dai docenti esclusivamente come testi letterari, ed igno– rati sistematicamente nei lo– ro inscindibili valori scenici. Ora, se tutto ciò scaturisce da precisi e motivati criteri metodologici, nulla da ecce– pire. Ma la realtà è diversa: i docenti di letteratura ita– liana, escluse poche eccezio– ni che non contano, ignorano i complessi valori di un testo teatrale. Una tragedia, un dramma, una co,nmedia non si esauriscono nella loro ste– sura letteraria, anzi vivono soprattutto nel loro e linguag– gio scenico», e sono qui, o non esistono nella loro pe– culiarità di opere teatrali. Difficilmente il lettore si asterrà dal sorriso: queste considerazioni sono ovvie. Ma non per questo sono meno vere. Da secoli queste e cose ovvie ,. sostanziano la scuola italiana trascinandola al li– mite del grottesco. Siamo arrivati al punto in cui dei docenti zittiscono, in piena ~P&,~~~k~n~a~~C:hroat1~~ che interpretano • La lezio– ne,. di Jonesco. Agli ap- ~~h~1i: ~ ~~:On~a~li ::: tii di un gruppo di docenti. L'episodio è illuminante. Quei distributori della cul– tura ufficiale mal sòpporta– vano che l'autore rumeno si prendesse gioco deìle loro fra.si fatte. perciò, non può, essere un autore serio, un autore di valore. Ahimé, temo di scanda– li1.2are il mio lettore, qua– lora egli s'indcntificasse e.on qualcuno di quei docenti: chi nega Beckett non capisce neanche Pirandello. Allo stesso modo in cui non può capire Raffaello chi dice di respingere •criticamente,. Mondrian, Braque o Picasso. Ammesso e non com.. 'CSSo che oggi la scuola abbia una funzione sul piano culturale. il suo primo dovere non può essere se non quello di pre– parare i giovani a capire gli autori del Novecento, a spin– gerli verso il teatro, a sti– molare in loro· l'amore per questa eccelsa forma ·d'arte, perché, come giustamente dice Nicola Chiaramente nella sua preziosa opera ( LA situazione drammatica, Bom– piani, 1960) • il pOsto che un popolo dà al teatro è il merro più sicuro dc.I suo li– vello di civiltà. Una società senza teatro, o <:be sopporta male il teatro, è una società barbara e pavida: diciamo pure una società debole"· E' doveroso precisare che la situazione culturale non ba toccato i limiti del grot– tesco soltanto nell'ambito della scuola. Una riprova di ciò si è avuta in questi ul– timi anni, e, ancora più lu– minosamente, in questi mesi a proposito delle reazioni suscitate fra certi critici dal– le rappresentazioni del •Tea– tro d'avanguardia», diret10 dal commediografo Luigi Candoni. In questa occasio– ne non interessa il valore delle singole recite e delle singole interpretazioni dei vari attori impegnati: inte– ressa la mancanza di gene– rosità di certi critici, i quali si muovono •nell'assoluto,. di non si capisce bene che cosa. Questo respingere ogni esperienza, ogni tentati\'o, sia pure manchevole, è espressione di una mentalità cattedratica, da depositari della verità. Ora, come si può educare gli altri al gu– sto del bello e del vero, quando sì manca alla prima regola del gioco? E la regola cc la ricorda un ceno Fran– cesco De Sanctis: avvicinarsi all'opera da 2]udicare con simpatia. Domenica 4 dicembre 1960 Le dicole d lla "Fiera,, * TOR.llNO I GRUPPO DULLA: C.So Dante - Via Madama Cristlna GAIA BROVER: Via Nlrza J1 TAMAGNONE: C.so Re Umberto (capolinea tram 19) TOl'ilA': Via TunJsl BOFFO: Via Legnano 4 FERRERO M.: C.so Re Umberto 42 PELLEGRL'JO: C.so Sommelller - Via Sacchi SURRA: Via Gioberti 60 BARIO: Via Po - Via S. :\'1.asslmo BERTO~TE: Via Po 51 - Via S. Ottavio FERRERO A.: Via Po 20 - Via Rossini !\tARTINOTTO: P .za Vittorio Veneto 20 - Via BonafoiB PALETTO: P.za Gran Madre di Dio - C.So Casale RONCO: P.za Vittorio Veneto 2 - Via Po SAVIO: P.za Vittorio Veneto 17 - Via Bava BALLOR: P.za Borromini GIACHINO: C.so Casale - Ponte Regina BIGLIONE: Strada Planena I BOl..J.\UDA: Crso Valentino - Via Madama Cristina i\iARENGO: Via Belfiorc 41-A MAl\.TOrROLA: Via Madama Cristina 65 - Via Valperga DE ANTONIS: C.so Regina Margherita - Ponte Rossini BRUNO DINO: Via Candiolo 36 FIORJO: Frazione Spiga - VI.i Nizza FOGLIARINO: P.za Galimberti (Mercatl Nuovi) DE i\UCHELIS: C.so Unione Sovietica 567 (Mirafiori) CARDONA: Via Barletta 92 GASTALDI: C.so Unione Sovietica - Via B. Ajres (Poveri Vecchi) LENTINI: C.so Orbassano 211 RATTI: C.so Stupinigl _ C.so SebastopoU BRILLI: Via Spontlnl 24 f!";:;11et~:a!c~;t::a),L'~'g:::i~ re una levitazione della real– tà (Il presente è un'attesa In silenzio, eccetera). E sem: pre con il sussidio di una naturalezza di linguaggio che lascia trasparire nitidamente anche la più torbida visione e conferisce particolare tre– pidazione umana anche agli avvenimenti più imprevedibi- Il genioe la vecchiaia (continua da pag. 1) tutto quello che penso, nonostante am– miri il caso di Shakespeare, mi com– piaccio che un artista lavori sino alla fine. Mi piacciono gli aneddoti su Ho– kusai, vecchio innamorato pazzo del disegno. e su quei vecchi pittori no– strani che, malati, pieni di reumatismi, si fanno applicare i pennelli alle mani rattrappite e dipingono ancora capo– lavori. L'indomani, quegli spettato– ri che disapprovavano Jone– sco sarebbero andati in clas– se a spiegare Goldoni o Pi– randello. Ma come si può illustrare un autore quando non si è ancora capita la essenza della particolare forma d'arte in cui si espri– mono Goldoni e Jonesco? -------------------- 8fftl~/~f~ ;~]::; ~C~ Peschiera ~OnCo~~e:~~~~i:;s~~~t~ opprimente grigiume? In De Libero attesta anche la fe– deltà ad un'ispirazione che, nella prosa, si diede già ri– conoscere in Malumore, ch'è del '32 e che da allora ha con_tinuato a sdipanarsi. con vano accorgimento e con va– ria fortuna, ma senza mai tradire il proprio sentimento poetico, il proprio fantasma lirico. Eppure nessuna intenzione polemica aduggia la -soddi– sfazione d'aver assegnato un premio a una raccolla simile, mentre imperversa l'inflazio– ne veristico'-documentaria e pornografico-dialettale. E per f\e~\~e~ 1;~~0 dre~!~: zione. ENRICO FALQUI I lunedì dell'architettura Lunedì 21 novembre alle ore 21.30 in Palazzo Taver– na. Via di Monte Giordano 36. dopo la proiezione di un documentario. ha avuto luo– go il primo di una serie di periodici ..Incontri con la Stampa,, sul tema: ..,Proble– mi romani di attualità: La biblioteca nazionale e il par– co archeologico'"· Ranno partecipato al di– battito i giornalisti: dr. Ma– rio Benedetti del .. Paese Sera», dr. Maarco Franzetti Shaw. a novant'anni, aveva ancora dello spirito, o meglio un metodo scaltro e meccanico di spacciare arguzie, ma le sue ultime prove teatrali non aggiun– gono nulla alla sua gloria. Poco fa parlavate della libertà di un vecchio autore che non teme più nulla e nes– suno. La libertà può diventare presun– zione. Troppo abituato alle lodi, troppo sicuro della propria invulnerabilità. il mostro sacro calpesta allora il buon senso e il buon gusto. La critica vi getta sopra il mantello di Noè, ma è uno spettacolo abbastanza ripugnante. - Non dirò di no. Allora la saggezza degli amici dovrebbe ... - Ecco un compito davvero ingrato e inutile. Ricordatevi dell'arcivescovo di Toledo. - Rimane il ritiro volontario. Mi sembra abbastanza bello che un uomo di genio si ritiri in piena <forma> come fece Shakespeare e dandone l'an– nuncio attraverso un dramma simbo– lico... D vecchio mago della Tempesta, che spezza la bacchetta magica la quale gli permetteva di dare alle apparenze l'aspetto della realtà, è un ritratto del– l'autore quando è vecchio... Che altro è l'isola di Prospero se non il mondo, il nostro mondo, deserto e inabitabile per gli spiriti volgari, un tempo in balia delle streghe, e poi liberato dal mago che aveva saputo prendere al proprio servizio Ariele, vale a dire l'immagi– nazione poetica? Dopo aver salvato, per mezzo dell'opera, il proprio mondo inte– riore, Shakespeare seppellisce la sua bacchetta nelle viscere della terra ... Poeo è mancato che conoscesse la terribile vecchiaia di Lear; proverà invece, grazie alla vita di famiglia, grazie alla bel– lezza di Stratford; la dolcezza della vecchiaia di Prospero. E' un grande esempio. - Poeo seguito. I ritiri di scrittori al culmine della gloria sono stati rari. - C'è Racine. - Qui il problema si complica. Racine diventava storiografo del re. - Rinunciava al teatro. ma non a scrivere e d'altra parte Esther. Athalie hanno alla fine restituito, come disse Giraudoux, < questa grande anima al suo grande compito>. Se devo dirvi - Ma sono capolavori? Per conto mio antepongo di molto i Renoir della ma– turità a quelli della vecchiaia nei quali vedo soltanto unn confusa iridescenza. Può darsi che un artista, come dice– vate, sia più audace quando la sua età sta per finire, ma l'audacia può con– durlo a una folle esagerazione della propria maniera ... Egli cerca l'assoluto ... Rileggete ll capolavoro sconosciuto di Balzac. Il vecchio pittore Frenhofer è sicuro di aver dipinto un capolavoro, ma sulla tela non vi è che un miscuglio informe di colori ... Picasso si è rinno– vato dopo i settant'anni; lo preferivo prima del rinnovamento. - E' discutibile? La serie di ritratti di una stessa donna che egli espose due o tre anni fa, era belHssima. Matisse, verso la fine della propria vita, era arrivato a uno schematismo temerario, ma ammirevole. Se la parola < mae– stria > ha un senso, va adoperata per parlare di Braqne. di Rouault. di Jac– ques Villon nei giorni della loro vec– chiezza. - Claudel, negli ultimi anni, rima– neggiava i suoi !avori teatrali, ma i ritocchi non erano felici. - Claudel ha scritto.. a ottant'anni un testo sulla pittura olandese tra i più belli che abbia mai scritto. Alain, alla stessa età, malato e semiparalizzato, compose su Ingres un saggio degno del- 1' autore e del soggetto. Per quanto riguarda gli statisti. pensate a Clemen– ceau, Churchill, Adenauer ... - Uscite dal seminato. Le virtù di un vecchio statista non sono quelle di un vecchio artista. - Ma ne hanno una almeno in co– mune. - E cioè? - L'audacia. ANDRJS MAUROTS dell'Accademia di Francia Piccola biblioteca La BoloJ!na di Tihalducci Vi sono affetti che il vol– gere degli anni rinsalda sem– pre più, come quello che si prova per la città in cui si è cresciuti. La e piccola pa– tria,., cioè un territorio più breve ma non di nl!Cessità meno importante, dell'esten– dersi di lidi e monti, di la– ghi e pianure, di monumenti, ruderi, opere nuove in cui si identifica il volto della Na– zione. Raccontare tutto della pro– pria città, con l'amore, un pizzico d'orgoglio e anche una puntina di pudore, co– me quando si vuol fare l'elo– gio di una creatura. Cosl Gi– no Tibalducci ha detlO tutto di Bologna (1), conscio del– l'impegno derivante da una città cosl piena di fascino, ma anche di contraddizioni. Un aggregato urbano di pro– porzioni ancor oggi modeste e che pure fu, con le sue •na– zioni» studentesche uno dei più illustri esempi di metro– poli; un abitato, al centro di una delle zone più fertili d'Italia, folto di gente ridan– ciana e buongustaia che pu– re accolse il primo Studio del mondo e fior\ di istituzio• ni culturali sbalorditive. Bi-. sognava non calcare la mano presi dall'enfasi né inaridire per Lroppa vigilanza il rac– conto. Perché questa opera, comprendente in sé le cifre, i dati, le citazioni, i confronti di una •guida,. esatta fino alla pignoleria, si snoda di pagina in pagina come un racconto, o se più vi piace, come una favola: la favola e vera ,. di Bologna insigne che ancora oggi non tutti gli italiani conoscono come me– riterebbe. Storia e leggende, perso– naggi che hanno dominato il loro tempo o e macchjette " i cui frizzi sono stati traman– dati di famiglia in famiglia; grandi imprese civiche co– me la costruzione del tem– pio di San i:ietro~o, contra_– sti fra papi e 1mperaton, editti solenni, incoronazioni e feste di popolo, tutto il Ti– balducci ha pazientemente e agilmente evocato sulle pa– gine, con una brawra che molti suoi affezionati lettori hanno già conosciuta in altri volumi, come quelli sull'Emi– lia o sulla Romagna. Qui pe– rò l'Autore ha voluto fare opera completa, sino a com– prendervi i nomi di poeti, artisti, scrittori che genero– samente continuano a dare · un loro valido e impegnato contributo alla storia della città in questi ultimi anni. E diciamo, volutamente, • sto– ria ,. e non • cronaca • per– ché le affermazioni del pen– siero meritano già un credi– to e una certezza di conti– nuità degni di essere traman– dati . alle generazioni di do- (1) e Bologna ... S.E.I.. p3g. 20lS con fotografie e disegni, L 1.250. Biografia di un'idea Fra gli scrittori americani di grande fama Edmund Wilson è noto soprattutto quale critico, pur essendo romanziere, c.ommediografo e poeta fortunato. Ciò si de– ve al fatto che la sua atti– vità di critico ha esercitato una larga influenza sul pub– blico, e non soltanto sul pubblico americano. Negli ultimi anni sono sta– ti pubblicati in edizione ita– liana diversi libri di Edmund Wilson, ai quali ha arriso un lusinghiero successo. Un po– sto particolare tra tali libri occupa un'importante opera • Fino alla stazione di Fin– landia,. (Interpreti e artefici della storia), che, già pub– blicata col titolo • Biogra– fia di un'idea,., è stata ri– stampa t a dall'Editoriale e Opere Nuove,. per conese concessione dell'editore Ru– zoli che ne ·wev.:. curata la prima edizione. Si tratta di un affascinante ce.i:cursus,. storico dell'idea vichiana per cui "' il mondo sociale è opera delruomo ». L'A. ricostruisce l'influenza di questa concezione ri,•olu– zionaria della società attra– verso f,,{ichelet, Taine, Renan, Anatole France; attraverso Saint-Simon, Babeuf, Fou– rier Owen e i socialisti ame– d~i; e attraverso gli ul– teriori sviluppi delle loro idee in Marx e Trotsky e del- la rivoluzione russa. L'opera si c:onclude con la scena del ritorno di Lenin in patria nell'aprile 1917; ed è da tale scena che prende il titolo. Di notevole rilievo è il procedimento adottato dal– l'A. che offre infatti a.I let– tore non una trattazione pu– ramente teorica, ma un pa– norama critico-storie.o ravvi– vato da appassionanti pagine biografiche sui personaggi considerati: un procedimento quindi, che rende que– st'autentica storia avvincente e intrecciata come un ro- * Frank Elgar: • Van Gogh •• traduzione di Roberto Can– tini, Alberto Mondadori Editore, il Saggiatore, Mi– lano, 1960, lire 4.000 II 1:9 luglio 1890 a Auvers Van Gogh muore.. E' una do– menica, l'estate. caldissima, il paese quasi deserto. Una morte brutale, in aperta campagna, con un colpo di pistola alla tempia. Se è ve– ro che. la sua morte fu folle., è altrettanto vero che la sua arte e. la sua vita furono ge– niale e. stupenda. Follie. e. i11- tem~ranze. scontrositd e manie erano le naturali con– seguenze di questa arte. e di questa vita? Come nacquero le sue intemperanze e follie? Come la sua arte.? Quali ana– logie esistettero tra le follie e l'arte? Non si sa se. i que– si.ti si possano risolvere de– cisame.,ae.. Si è giunti alle spiegazioni psicanalitiche, si è scomodata In biologia, ci si è inoltrati neJ mondo deJla medicina, la bibliografia si è di anno in anno accresciuta, i quesiti sono rimasti: l'uni– ca re.altd tangibile è risultata la sua arte In questo senso i dubbi 11011 esistono, le sue. o~re sono entrate trionfal– mente nel regno de.i classici di llllli i tempi, hanno rag– giunto cifre strabilianti (lo scorso anno • Jardin Public à Arles », dipinto nel /888 per adornare la stanu, di Gau– guin, fu venduto in tre mitm– ti all'antiquario Samuel Rt:r semberg per 231 milioni di lire). Altrettanto certo è che egli fosse un "genio" Le bio– grafie a lui dedicate lo hanno sempre affermato, poi la rea.Ud ha aggi1mto il mito, gli episodi si sono ampliati, le documentazioni si sono moltiplicate, ne è venuta una figura di uomo e di artista di grandissime proporzioni, con assurdità e difetti, con bontà e. meravigliose qualità. Era principalmente un ca– rattere complicato, afflitto da dubbi e angosce., insofferen– te, schivo, instabile, atterri– to dal futuro, fisicamente trasandato, non ordinato, sempre alla ricerca di nuove sensazioni, di salvarsi dalle affl.izioni che lo tonnentava– no. Amante del prossimo, ca– ritatevole fino all'impossibile, morboso negli affetti. E' chiaro che una tale natura conteneva tutte le diramazio– ni per essere frainteso, ~r suggerire diffidenza e scon– certo. Minimamente dotato di senso di misura, sempre. trascinato dagli entusiasmi e abbagli Ìtnf?rOvvisi e prete– rintenzionali, non riusciva ne.anche in famiglia ad esse– re compreso. Il padre, pasto– re. protestante di formazio– ne intransigente, la madre. e. la sorella, troppo sco11certa– te.da queste forze eslege, non riuscirono mai a comunicar– Rii calore. e affetto. Solo il fratello Thw, il sorprendente Theo, dedito 'fino a morirne, riuscl a sostenerlo. Come nacque. il genio di Van Gogli, come la sua fol– lia? Questa storia straordi– naria e. triste, ricca e assur– da, drammatica e lirica è riuscito oggi a completarci lo studioso e. scrittore francese Frank Elgar. Il libro ricco di tavole a colori, disegni, let– tere., scritti autografi. •è l'in– terpretazione più obiettiva su questa controversa vita. Sen– za falsi pietismi Frank Elgar ci lta donato una figura au– tenti~ in tutte patologie e. in tutte le. illuminazioni. GITrI « Periodico qulnd.Jclnale pubbllca poesie, racconti, fotoplttu:re di elevato valore artistico. Per col– borazlone lnviando ela– borati scrivere: , ACCATIATIS Via P. Berghln1 n. 20 Genova• Due artisti italiani a Vienna: J ervi e Greco Si commetterebbe un er– rore grossolano di valuta– zione se ci si limitasse a scoprire nell'eJ?isodio ripor– tato un semplice caso di grettezza mentale o di su– scettibilità per la categoria malmenata: c'è dell'altro. Quei docenti non sopporta– vano che si potesse applau– dire un autore che aveva il coraggio di esprimersi contro le regole che essi insegnava– no a scuola: unità di tempo, di luogo e di azione! Jonc– sco, come Beckett, irride alle regole di Aristotele, e, 11 contributo portato dal Nervi all'archi1ettura, nella sua qualità di architetto, ingegnere e costruttore, ha ,trovato larga documentazione nei disegni, nei prngetti, nelle ripro– duzioni fotografiche, nell'ampio materiale illustrativo espo• sto nelle belle sale del Palazzo Liechtenstein di Vienna: realizzazioni edilizie di concezione moderna e tipicamente funzionale, vivificate però da una schietta ispirazione che umanizza le piì1 audaci imprese architettoniche, documento infine di una attività che dura ormai da molti anni e che tuttavia si rinnova secondo le mulate esigenze dei tempi. L'arte di Emilio Greco, presente a Vienna con i suoi disegni, i marmi ed i bronzi scolpiti. ba un suo particolare Si$!Tlificato in un'età, come la nostra, ,·olla maggiormente all'astrattismo ed al concettualismo. Lo scultore guarda l'uomo e questa misura umana, che lo ricollega alla nostra migliore tradizione, è stata particolarmente apprezzata dai critici e dal pubblico, per il rinnovato slancio vitale e la profonda spintualità delle opere esposte, documento anche esse, come le imprese edilizie del Ner.ri, della nostra 1or– mcntata età. AnnaMalfaiera Il mio paese n mio paese è come .sono io e non voTTei che fosse sprofondato pigro dentro i monti e curvo per la pressa invincibile degli Appennini che gli sono addo&!O e gli fanno riparo d'ogni vento e itagione. Come prigione da lungo consumata ci si resta dentro con le viti, nei rattoppi dei prati quasi smorti. coi pagliai. dal giallo logorato e coi cipresri d'un alto cimitero che divide i suoi morti col pezzo di terra recintato vicino alla stazione. Solo a sera quando il cielo è buono con la voce d'affanno che si. pia.ca c'è un cane che abbaia lamentoso. on sarò Non tarò più desiderosa ora che l'occhio sosra w le mie mani oziose. Quando mi desto col cerchio senza sogni, ho il fTeddo della notte che mi doma e la fatica di nominare le CO$e che non m'ascoltano. Dalla finestra aperia per fuggire corre la pioggia a battermi sul viro. LIBRI RICEVUTI Libera Carclli - Favola di Giusi - Poesie - Dell'Arco in Roma - pagg. 80 - Li.re 700. Giovanni Caravaggio - Fol– gore da Girnignano - Casa. Editrice Ceschina - Mila– no - pagg. 216 - L 2.000. Pasquale Pasquini - Come vivono gli animali - Classe unica - Edizioni RAI - Torino - pagg. 206- L. 400. Tutte le terze pagine. del 19 e del 20 novembre hanno de– dicato .ampi servizi al • Gon– c.ourt,. e alla stagione dei premi letterari francesi. Lo– renzo Bocchi per il Corriere della Sera, Franco Trandafi– lo per Il Tempo, l. m. (Lu– ciano Mannucci) per LA --------------------1 ~~ru;;fftfn;,t~l~u~:~a~~U:~ PER Q,UEST'ANNO PER I PROSSIMI PER CHI SA SCRIVERE A MACCHINA PER CHI ANCORA NON LO SA PER CHI RESTA PER CHI PARTE PER LA CASA PER IL VIAGGIO PER IL FIGLIO PER GLI SPOSI PER IL PADRE PER L'AMICO PER SE STESSI LA PORTATILE OLIVETTI LETTERA 22 Preuo lire 42.000 • \.Q.E. Ch11cq11lstll1portatlleOllvettllett1ra 22 fra Il primo dicembre 1060 • Il Ml gen• nalo IG61 potrà sceglleni uno fra I doni qui elencati: • "Moslca per parole", dlsco mk:roso\co con on corso compl,to dl dattllografiL • Unacluslc1op1ra lell,rarl• ln un, edl• tlonedlluuonumer•taefuorlcommerelo. • Un, edlrlone d',rt• fuori commercio con dGdicl grandi riproduzioni • colori. zi per II Resto del Carlino e per LA Nazione, oltre a tut– ti gli altri giornali che banno pubblicato il servizio anoni– mo. Perché questo interesse dei nostri giornali ai fatti let– terari francesi? Il fenomeno è positivo per tutta la cul– tura, ma c'è da chiedersi fi– no a che punto il pubblico normale dei giornali si inte– ressa alla notizia. Un gior– nale è fatto di tutto, Politi– ca e economia, moda e spart, dive e ergastolam, cronaca e persino cultura. Perù qua– le percentuale di lettori si ferma ai fatti culturali an– che dopo averne scorso i ti– toli? Certamente una percen– tuale minima. Quindi non so– no le notizie culturali che fanno la tiratura di un gior– nale, perciò se esse vanno (a volte anche con molta evi– denza), l'uomo di cultura de– ve esserne contento inclipen– dentemente da tutto. A ciò serve ancora la terza pagi– na, a scorno di Pasolini che qualche sera fa, m occasio- ~~~ell~uJ~'11~!~io~~PPfi men10 letterario di Paese-se– ra, ne elencava solo i clifetti: pesantezza, staticità, prosa di evasione, ~ervizi speciali. An– gioletti opportunamente ri– batté che serve la cultura più un buon pezzo di prosa d'eva– sione che miUoni di stereo– tipate notizie o di schede o di recensioni tecnicistiche e sempre dello stesso tono, esclusivamente informativo, senza mai • !n.terpretaz1one. Altro fallo al/turale ampia– mente. documenlato dalle no– stre terze pagine nel giro del– la settimana scorsa è .stato il 50. anniversario della mor– te di Tolstoj. Milioni di vi– sitatori hanno ricordalo la data a Ja.ssnaja Poliana, mol- f~C:r;~r:;!e~~~- l'JÉt':::~e. di Gallo su li Tempo è stato il più partecipe. e. commosso. (Lo Gallo è uno degli esegeti più preparati che esista in Italia per la letteratura rus– sa). Il sepolcro di Tolstoj è nella stessa casa di Jassna1a Poliana dove. furono scritti • Guerra e Pace,. e tani, al– tri ~polavori tolstoiam. Du– rante. l'ultima guerra ft1 de– vastato dai tedeschi, ora è un museo emozionante, forse forse superiore al museo Victor Hugo di Piace. Vando– me a Parigi, è stato de.Ilo. PICCININO I: C.so Francia 207 PEDERSOLI: Via P. Cossa - Largo Asin. Bernezzo RUTTO: C.so Francia 305 (capolinea tram 6) BALOCCO: C.so Vittorio - C.so Racconigi BARBERIS D.: P.za RJvoli SUPPO IDA: C.so Lecce - Vla N. Fabrlzl VIARENGO: P.za Ermada 12 (Barriera Casale) FASSIO: P.: Via Don Bosco 14 TRAPPOLINI: C.so Regina Margherita - C.so Principe Eugenio GIORCELLI: C.so Matteotti - C.so Vinzaglio GROSSO C.: Via Cernala - C.So Vinzaglio GUGLIELMINOTIO: C.so VlnzagHo (Finanze) ROVERE I: C.so G. Ferraris - C.so Vittorio VILLA: C.so Vinzaglio - C.so Vittorio BENA P.: Via della Rocca 30 - Corso Vittorio BORGOGNA: Via Mazzini 48 - Via Calandra GARONBO: Via Ace. Albertina 34 - Via Mazzini GERIN: C.so Vittorio - Via S. Francesco Paola PAYRETTI G.: C.so Fiume - C.so Moncalierl SAPINO: C.so Vittorio - Via Madama Cristina ALLEMANNI: Via Bruno Buozzl (Albergo Piemonte) BIGA.11JOO A.: Via Nizza 33 - C.so Valentino BRUZZONE: Via Nizza Il PER.RERO: Via Nizza 17 - Via Berthollet ROSSI G.: Via Nizza 65 - Via Valperga Caluso OLl\.1.0: C.so Vittorio - Via Lagrangc CAFFARO: C.So Re Umberto - C.so Vittorio CIAN: C.so Vittorio - P.za C. Felice (Caffè Piemonte) FIORINA: C.so Matteotti 1 (Clne Reposl) GAMBINO: Via S. Secondo 20 GENNARO: Via Sacchi - C.SO Stati Uniti GENNARO li: Via Sacchi 4 GREMO: Via Massena 50 NEmOTII: C.so Vittorio - Via S. Secondo SERNIOTII: C.so Stati Uniti - C.so Re Umberto AUfONDO: Via Pietro l\olicca 20 - Via S. F. Assisi BERSEZIO I: P.zza Solferino - Via Cernala a cura di GIUSEPPE TEDESCHI Della Mostra de/l'Antiqua– riato llaliauo sistemata nel Palazzo Reale di Milano, si sono avute invece po..:J1e. no– tizie. Marziano Bernardi su La Stampa del 20 novembre ne ha messo in evidenza la vera importan:.a. Sessa,1tu,10 mercanll d'arte e c.ollezioni– sti hanno esposte le cose più rare e belle, dai libn ai qua– dri, dai/e ceramiche agli araui. Bernardi si è soffer– malo ampiamente sui mobi– letti del 700, sui compiti di scuola del figlio di Napoleo– tU! / 0 , su alcuni peui d'ar– genteria che valgono 14 mi– lioni. Sul Giornale dr Sicilia del 20 novembre Francesco Ge– raci rievoca il viagp"io elet– torale di Francesco dc Sanc– tis in tutto il Sud d'Italia, riportando brani dei suoi di– scorsi non assolutamente pri– vi di retorica: • lo vengo a rivendicare la patria mia! Dopo un oblio di quattordici anni, voi, miei concittadini, travagliati da lungo ed osti– nato lavoro di parecchi can– didati avete all'ultima ora improvvisata la mia candi– datura ed avete intorno al mio nome inalberata la ban– diera della moralità. Siate benedetti I E possa questa bandiera essere principio di vita nuova!. .. •· Un servido di curioso in– teresse. su Giolitti è compar– so su Il Mattino del 'ZlJ no– vembre. A firma g. a. (in– dubbiamente si tratta dello stesso direttore Giovanni An– saldo), sono esaminali gli ultimi scritti del grande sta– lista e il suo stile. Due foto– grafie abbastanza rare com– pletano il st;~i!io. Sempre meno sono i rac– conti o le novelle in terza pagina. Sono rimasti solo tre o qua11ro giornali a pubbli– carne. Il Corriere de.Ila Sera, La ~uetta del Popolo, La Nazione e qualche altro. Un tenue racconto intitolato e La Mano ,. è comparso su I.A Nazione del 21 novembre firmato Mauro Senesi. • il ZJ novembre: R. M. De Angelis con Un racconto (l'Amica Zoe) sul Giornale di Sicilia; G. Titla Rosa su Telesera e su Il Corrie– re Lombardo nspeltivamente con una "'storia privata di casa Manzoni,. e un profilo su Herman lless in occasio– ne della pubblicazione per il Saggiatore della Lettera ai Contemporanei; Pietro For– livesi su Telescra con un el– zeviro Stl quanto si legge in llal1a; Giovannr Ansaldo (ma perchl invade anche la terza pagina?) con •.m ser\'i1..iosui viaggi dr Tolstoi in llalia al– l'epoca de.I Risorgimenzo su li Mattino; I.u.rgi BartolinJ. con I suoi • Umorr e malu– mori,. e Mar.ara Valginugli con e biblioteche. e bibliote– cari • su Il resto del Carliuo. Una 11otizia comparsa su tutte le terze tra rl 23 e il 24 è venuta da Pang1: l'assegna– zione del Premio Schweitze.r alla pittn·ce De.nise.Legrò: che è nata sen:z.abraccia e senza gambe.. La Stampa, Il Caz– zettino, li Corriere della Se– ra, La Nazione Jranno dato molti dettag!i delle. avversi– tà che questa donna ha do– vuto affrontare per soprav– vivere: numero di attrazione i,1 un circo con lo slogan e la donna tronco,. fino a dive.tt– tare pillrice e scrillrice.. E' con la sua autobiografia che ha vinto il Premio Schwett:.er. Sulla • terza " del Corriere de_lla _sera contuma la pub– blicaz:tone del Diario di Orio Vergani. 24 novembre: su Il Gazzet– tino un • taglio ,. di Giacomo Antonini su e Dove \'a la Francia• e un elzeviro di Al– berto Bertolini su • Censura e coslume .., su Il Mattino e Leuera a Marylin Monroe,. di Luigi Compagnone; su LA Nazione Alessandro Bonsanti con un saggio sull'Ulisse di Joyce. Giosi Lippolis con una inchiesta sulle minorenni americane; su Il Corriere Sera Montaliy si entusiasma degli elementi che Moravia fornisce nel suo ultimo hbro • La noia " (anche Montale si è convertii~ ,,a! •verismo»?). • Scandalo al Goncourl ,. è la nolizia del 15 novembre. Il vincitore Vinttlia Horia sa~ rebbe. un ,tasc_isra_ di origine turca, arncchttosz al seguito 1ei nazisti. m Ro,uama do\'e tl padre era direttore gene– rale dell'agricoltura. Andava a scuola m Mercedes, abi– tava m una casa con aria condizionala (nel 1935) e con un lago privato. Sarà vero? Ma se anche fosse vero? Vcnerd\ 26: Enrico Falqui sul Tempo auspica e un ri~ 1orno ~l'epigramma satiri– C? ~ e Gmseppe Prezzolini de– finisce .tl re Sal_omone un pcr,– sonaggu? maclua"ellìco e sha– kespcanano. Esce il ~ sup– plemento letterario di Pae.~ se-sera. t::utTRU.:E beDe •Urauta, tna– tennele u~rtenui, e.aamlo.a ma– nOKrtttl poe,le novelle, romao– d, Hggt vart. oubbllcaodo e landando le o~re mertievou, • condl:Uonl di parlkolue favore. Scrf~•cre: L"APPROOO OEL SUU, Lungo Teatro NUO\-o, n, Napea.

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