la Fiera Letteraria - XV - n. 32-33 - 7 agosto 1960

Domenica 7 agosto 1960 L~ FIERA LETTERARIA LA MACCHINA DELLA VERITA" * Invito aJ chiiairimento deUa poesia contemporanea Americani a Roma * di "-LIQ TALAIUCQ Fu Betocchi, se non erro. a parlare di una e libera idea della poesi::i. •· Si è senti10 ripetere che le vie che condu– cono alla poesia sono infinite. Queste ed altre proposizioni di analogo suono puntu ali1.zn– no senza equivoci la condizio– ne di arresto e di scc11icismo - un terreno neutro e morto. senza più sbocchi - cui dopo millenni è approdata la ri– flessione filosofica sul proble– ma della poesia (o dcll"arte in generale). C'è oggi, fortissima, I:\ ten– tazione a concludere su una dichiarazione di totale sfidu– cio. nelle esletiche. Che sono le risoluzioni concettuali della poesi::i.fornite dai filosofi, non dai poeti, non dai critici. In– terpretazioni promosse dalla pur leginima e naturale an• sia dei filosofi di sorprendere e fissare teoricamente, una volta per sempre, l'essenza della poesia: ansia di scopri– re s1abilmcnte la vcrit~ me– tafisica che le è propria, il criterio universale cd assolu– to, l'unità infallibile di mi– sura e di valutazione dcll'ar– lc in sede di concreta appli– cazione de 11 a conseguente metodologia crilica. Una 1cn- * Bortolo Pento * tazionc che sempre più tende a farsi certezza, ::i.1isol\tersi nella negaz.ione in blocco di ogni estetica già formulata o ancora da formularsi: a con– figurarsi insomma come una amicstetica, che sarebbe l'ap– prodo ultimo del millenario la\'Orlo speculativo :.ul ter– reno dell'arte. Dalln aritotelica categoria del verosimile (con le \·arianti - attraverso l'età medievale, umanistica, arcadico-neoclas– sica e \'Crisla infine - della imitazione della natura con la colle&:ata finalità peda&:o&:ica. delJ'im.ita.zione del vero o del– la credibìlilà in una nozione afinalistìca cd edonistica, del– l'aderenza. al reale or.i inte– ressata cd or:l disin1cressata, tru cronachistica e scientifica) alle catceorie vichiano-idea• lìstichc e crociane, della fan– tasia - immaginazione. della emozione-passione, dell'intui– zione pura. è stato di volta in volta un identificare l'es– :.cnz.a del fatto artistico o poetico con un concetto ca– lica formulala per concc1ti– cmblcmi. per concctli-simbo– li, per concetti-allusioni. Gll. americani, a Roma, onnat fanno parte del pa1?16agglo: né QUI si \•uol parlare dei turisti fuori classe che sbarcano a Ciampino da mastodontici quadrimotori per salire In lus– suose CadiUac con le qualt velocemente compiranno un lungo airo della penisola: e nemmeno parliamo del turisti mcdi. che vengono in folte comitive a flipender pochi dollari, rag– granellati a 6tento durante un anno inte:-o di lavoro: c'intc– res&ano, invece. quegli americani - presto "romanizzati., - che. nella capitale, banno piantato a fondo le radici e non intendono più ritornarsene al loro Paese. Questi tipi !"incon– tri da per tutto: a Via Veneto, a Piazza di Spagna. a Vla Margu'tta, nel presei di Cinecittà, sulle spiagge di Ostia e di Fregene: non sono del ricconi, tutt'a!tro: è ge.nte che. quasi sempre, vive di lavoro: cinema. lezioni. traduzioni. doppiag– gio di film. letteratura. giornalismo: una vita modesta. un bilancio affatto europeo, stando attenti a non spendere più del necessario. e talvolta anche meno. S'era detto, in prin– cipio. che que6ta calata In Italia dipendesse dal richiamo dc•UaM~a del cinema. milioni a sfascio e neppure una lira da pagare al flsco; ma si trattava di pochissimi casi, da <."OntaJ'Sl sulle punte delle dita: nomi famosi e no, contratti d'oro, Insomma una pacchia vera e propria: poi. col pas– sare del temPo - e con la crisi del cinema italiano - s'è visto che le coee andavano Interpretate In modo molto di– verso. Questi americani che restano a Roma 6ono ammalati di uno strano amore da cui non sanno come liberarsi: nu– trono un grande affetto per la nortra città. lontani da Roma si sentono a disagio: c'era una volta il mal d'Africa, ora c'è il mal di Roma: t::d è forse lmpo56lbile combatterlo. JAMES JOYCE •----------. tcaoriale, un imprigiomarla incon1ro, il frutto di un con– nubio: trn una poetica - non, arbitrnrio.men1e, un a qunlsiasi poc1 ica, ma la poc- 1ica storicamente più ade– guata e coniicniale - e lo individuale tnlento arti:.tico del poe1a, che è detenninan1c e conclusivo. Se ne deduce la lcgitlimità e la. fondn1czza delle poe1ichc. Una PoCtica è dapprima il configurarsi, ne– gli elementi appariscenti o :.ci;rc1i e eencrali e caratte– ristici, di una determinata corrente di poesia - una forma, una delle in6nitc forme in cui si auua l"unità– idcntilà della poesia in quel di\'enire storico (delle forme), che è il ritmo vitale, la vita s1essa della poesia nel suo nccompagnarc la vita e la s1oria degli uomini fino al loro &:iomo estremo. - Una poc1ica è poi. trasportata sul piano di lavoro dclln critica, la rcgis1razione e la ropprc– sen1azione in chiave descrit– tiva dei dnti comuni a quel– la panicolnre temperie o koin~ che è una. tendenza poetica. Quei dati, insieme con le rilevanze sugli cle– menti Individuali e fisiono– mici di un poela del quale si s1ia accertando e giudic~ndo l'cpera, possono valere come .\llusionl e simbolici rifcn– mcnti al quid nssolu10 ed unico che è la poesia. Solo dentro questi limiti è possibi– le una critica che si appwlli cd assommi nel giudizio di valore: una \'alutnione cste- A questo punto, quale sarà il problema della poesia con– temporanea? Che cosa si in– tende quando si discorre di e po es i a con1emporanea •? Non potrà essere che nel sen– so di indirizzo dominante, di una koinè del sen1imen10 poetico odierno. Ché altri– menti. al di fuori di questi riferimenti slorico-collcttivi, il discorso dovrebbe essere estremamente semplificato. ed essere ricondouo alle fi– gure isolate dei singoli poet_i. Il quesito dovrebbe allora ri– proporsi in questi termini: esistono. nella presente sta– gione poetica, oltre agli or– mai accct1a1i ed indiscussi valori individuali della pas– sata staa-ione, la stagione er– metica, altri poeti veri c~c au1entichino cd csemplarizz1- no il tempo più strettamente e quotidianamente presente? La risposta potrebbe venire solo da una esplorazione cri• 1ica intclligen1emcn1e condo1- 1a sulla produzione di cia~11- no dei poeti nuo,•i. problema che è di ogni col– le1ti\'a fia-urazionc delln poe– sia. di ogni orientamento del senso della poesia storicn– men1c e dialctticamcn1c po– stulato. Ogni tendenza - e perciò ogni poetica -. purché storicamente detennmata e sollecitata, è lcgi11ima, e sto· ricamentc ,•alida in assoluto e in astratto in un ambito di integrale parità con tutte quelle che l'hanno prccedu1a nell'età storiche e con tutte quelle che verranno dopo. Ma occorre che quel che c'è di astr.itlamentc teorico in una corrente. nella formula• zionc di una poetica. preci– piti. si realiuJ cd esemplar– mente, cioè durc,·olmcntc. si rappresenti nella concrc1ezza \ h•a della poesia scritta. Oc– corrono. dentro i confini del– la corrente, ì poeti autentica– mente qualificali. Ma.l'ingegno crca1ivo poctico è un fatto an– zitutto e radicalmente indivi– duale: e·~ o non e•~. non si pub invcnl3rc, non si può ar– lificia\mcntc montare per macchinosa. fabbricazio - ne. Questo, a mio a\'\'iso. è il problema di fondo. Non è poi neppure più un problema, solo che si ponga men1e alla natura incquivocnbilmcnte in– di\tiduale del 1alen10 o della vinù =trtistica. Ci sono i poeti che vnlldamente testi– monio.no della nuova età e della form a nuova della poe– sia? Vediamo di riconoscerli, di scoprirli. Ma questo è il compito della critica. Non cl sono? Aspeuiamoli, con l'au– eurio e con la fiducia che ,·engnno, come sono \'cnuti a suo tempo per il momento cnnctico. AVVENTURE ITALIANE DELL'AUTORE DI « ULYSSES » Molti del nuovi ospiti sono deJ::11artisti, pittori, scultori. romanzieri: molti di loro banno lasciato, in qualche Stato dell'America del Nord. situazioni economiche piuttosto so- * lide. barattandole col gusto dell'avventura: cl sono delle donne, indossatrici. pittrici. cantanti, musiciste che. per star– sene a Roma. rinunciano per sempre al sogno di una raplda carriera: tutti. In qualche modo. di6degnano il ceno per l'In– certo: per dirla con una !rase ormai di voga, anch·essi hanno scelto la libertà. Joyce: chi era costui? Ma quale libertà? Vengono da un Paese liberissimo e non si tratta, quindi. di motivi politici: !orse è soltanto una que- * stione di ritmo. A un certo momento questi americani. stanchi della loro esistenza convulsa, della febbre che li divora In o.itnl attimo della giornata. dell'atroce Ingranaggio che si di GllJSEPl'E TEl>ESf'lll chiama vita moderna e colkttlva, distendono i nervi nello Joyce ba avuto poca for- lncanto di una Roma un po' pigra e indifferente alle vi- tuna in Italia, i suoi testi cende umane. SI rilasciano, ritrovano l sogni a occhi aperti più importanti non sono stati della loro perduta adoleE:cenza, acquistano il senso di una mai tr.idotti, i meno impor- vecchia saggezza, di quella tradizione secolare sempre dc- tanti pubblicati mutili, della sìderata e mal goduta: gettano alle ortiche la giungla di sua vita si sono sempre sen- a&falto. tornano indietro nel tempo. Il pionerismo. la guerra tite solo le notizie parados- dl seccssjonc, Il Far We«;t, la febbre dell'oro sono memo- sali - le sue sbornie, i suoi rie troppo recenti: ag!t americani manca l'antichità, U mc- schemi, le e blasfemità •· ln dloevo e vengono a cercarli sul vecchio Continente. ln que- Francia, Germania, e nei sta nostra favolosa Europa dove ancora cl sono principi e Paesi di lingua inglese la sua marchesi, baroni e duchi d'antico lignaggio. i cui antenati bio-bibliografia è nutri1issi- ri6algono all'epoca delle Crociate: o perché mai Grace ma. In Italia non si supe- Kelly. donna ricca e felice. avrebbe scelto per suo legit- rnno i dieci titoli. Eccoli, più ti.mo 6poso il malinconico Ranleri di Monaco? o meno: Frnacini-Bruni nel Le pietre partano. le consunte pietre secolari del Colos- 1922; Montale nel 1926; Ber- seo e dell'Aventino, 1 mannl dei castelli e dei palazzi cc- ti, Lina1i, Mor.1\tia, nel 1940; tebri: se lo potMse, ogni modesto "yankee .. imiterebbe vo- Pavese nel 1943 (traduzione lcntierl il protagonista di un delizioso film di René Clalr. di una parte di e A Por- ··n fantasma galante ... che ri portava a casa. smontato e trait • con il titolo e Dcda- impacchettao come un gioco di pazienza. il più antico lus•); Castigliano nel 1946; castello di Scozia. Uno scrittore italiano, recatosi a visitare A. Rossi nel 1949 (traduzione gli Stati Unili. snobbava l'auti6ta del tassl che. portandolo di Pomes Penyeach, e Poesie a zonzo per New York. a un certo punto prese a mootrargli da un soldo•>; Praz, S,·evo un edificio di quasi cent'anni: evenienza più unica che e Lino.li (Lraduzione di un rara In un Paese dove lnteri quartieri vengono demoliti fmmmenlo di e A Portrait • e ricostrui ti ,sul p osto a tempo di pri.mato. E quando lo con il titolo e Stefano eroe•) scrittore. dando.si delle arie, rispose che a lui. proveniente nel 1950; Cambon e Paci nel da Roma, certe cose non tacevano né caldo né !reddo. lo 1953: Guidi nel '54; Set tanni autista con un sorriso Ironico gli disse: ..Si figuri a me! nel '55; Eco nel '57. E' una Io sono greco. di Atene•. ~tbt~;i~~~~ ;1ral~~gte~ but?a1:i~quae, c~l~~~!ri~~ b:~:!n~~op:;~~nl~ ~~~aetisaia cic:~ ~r.::~~1oni non sono di opere una qualche palina del tempo cbe 1u, un po' di polvere Quali sono i motivi che dei secoli trascorsi contamini anche loro. facendoli europei: hanno limitato l'interesse per rinunciano con gioia fanciullesca al cibi in scatola. all'acqua Joyce in Italia? Forse i se- stt'rile bidUtillata, nelle accogUentl trattorie di Trastevere guenti: l) li fascismo, ne- chiedono abbacchio alla cacciatora, polli alla diavola. osso- gli anni che si Sanno. 2) 'Il buco con lunghi, vino di Olevano e di Frascati: né dcsde- particolare tipo della cultura si:nano talora, se hanno sete, di bere direttamente per la italiana che, ventennio o me- strada' ai festool zampilli delle fontanelle romane, incuranti no, i rari casi contrari con- dell'igiene che, per loro. molto ,1pesso diwmta una manla. fennano, è di tradizione e Le vitamine. Invece che ~n pasticche mediclnalt. le cercano formnzione accademica, di :dr:;,~~r dt ~m!~ ::3:"1~~~1rd~:~:.re:~~~ ~r~~nd~ t~!::~ct::: ::tafe~ 0 ~)coc;o~I~= Genauano: dimenticano Gersbwln e la pslcanall&i. tica governativa delJli editori Gershwln. senza dubbio, ~ un grande musicista; ma Jl ufficiali, assurda e msensata, rlporta. inconsapevolmente a un'esi6ten:ta troppo frettolosa, la loro inefficienza sul piano dominata da ferrovie sotterranee o sopraelevate, al terrore delle scelte, la loro assoluta del proibizionismo, ai gangster, al linciaggi. al dramma mancanza di entusiasmo di della gente di colore: molto meglio, molto più riposante fronte al non garantito. 4) "a Mareehiore nce ata 'na fenesui .. oppure •·comme mam- Varie difficolt~ dei testi. (Ma meta t'ha fatta, comme mammeta t'ha fatta,, se non, addi- quale traduttore se un edi- Tlttura. "Jamme, jamme, jamme ·n coopa, jd". Bisogna ve- tore avesse offerto un inca- derli, Infatti. questi romanluatl per !&tinto e per necessità. rico possibile non le avrebbe come si sdilinquiscono ascoltando notissime canzonette na- superate?). Se le cose oggi poletane O romane: avrà tatto più proseliti "Arrivede1d. !~n~ 0 :nce~~~'"i.~i~nn;! Roma,. che qualunque Istituto per le relazioni culturali tizia ecru, è che un buon italo-americane, presente e futuro. traduttore sta lavorando a col' diÌr~s:11~u~~ tAJ1~t1~F~iJ~~~:r, 1:1 ~'f:ug;a st u51~~~ ;d :~:~s • per un grande eccessiva iJ problema connec,o con l'educazione dei giovani; Joyce non poteva a\'ere oc– gli psicanalisti fanno aft'ari d'oro, non c'è famiglia che si casioni facili. Troppo insolito rispetti che non ricorra al lumi della psicanalisi. U~ ra- e insolente, cinico e ribelle, gione cl deve pur essere e forse è questa: che gli americani. incoerente e e folle•· Che ~~~c~~o s~a n~: %~~~~1J ld~i~~~~:i!I •.:_di~ra::s~i~~~ o~:i~a~~e~1f s!:itiiv~i? I~~ nlanza ancestrale del difetti comuni a intere generazioni: era: un poeta O un nan-a– tentano. Insomma. di rifarsi', o meglio di farsi, una vcr~- tore, un saggista o un dram– nità storica. una tradizione da opPotre alla normale tradi- maturgo? Quali stimoli lo zlone europea. Ma le loro origini sono cosl disparate che, U pungevano? Né si desumono più delle volte. in luogo dell'America. riaffiora l'Ola.oda, fa mdicazioni certe esaminando Germania. la Gran Bretaena, t·rtaJ.ia. la Sviuera. Israele e i suoi testi. e Chamber Mu– cosl via dicendo: poi vengono a Roma. qualche tempo. e tutto sic» è un libro di versi; - all'Improvviso - cllventa chiaro e lampante. e Dubliners • di racconti; a c~~e1:~rl8:~01: 1 ~ 0 u1 1 ~ 1 ~rtaf:edl m;:~i: ~e~~;:~io;~~i~~ : ~xi~trai~~orth~ l~:i~r:' 1 !~ tatti nel luoghi più t.ranqulUI (anche se onustl di gloria e di a Young Man• narrativa stori3) come via Giulia, piazza Campit~ll. l'Appia ~otica. saggistica; e Ulysses • dicia– Margutta. Trinità del Monti, Quando si dice ~he que~ti ame- mo romanzo; e Pomes Pe– ricanl Innamorati di Roma banno ecelto la hbertà. :,Intende nyeach • poesie impressioni– per libertà un modo come un altl'O - Pi?ttosto malinconico. stiche; e Finnegans wake » :~~e~~~~~~la-;o d~8:i~~~~! f! :~~dindeà aPi~~~e;~~~~ ~~~atf~~~sia~iSi s;~t~!~ ~~~a 11fl•~q~~a1c~::~;1 1 irrmc~ ~i!~t~~òle~~rr:r~at!~~ ~~/~~ sr;~òs~N:.e ds~~i~~; dirittura aUuclnante: ce la prendiamo col quadrilatero di è uno dei più grandi autori scorrimento. col moto-ecooters. col distratti pedoni - se dclln letteratura, un capo- slamo Jn auto -. con i veloci mezz..l dJ trasporto - se an- scuola, l'nntcsignano di una diamo a piedi. Ma. per I nostri amici. abituati a. una ridda epoca e di nuove formule internale di macchine. di rapidissimi asc~nsori. d1 congegni Ciii sperimentalisti, i gad- dt°a~~~cl .. c~~~g~~~ ~u;:r~~~~a! 0tn:te~~~~o,e lep~~~~ ~~ti~~ardc~~~~is 1~, ;,~~~~ riposo. selm.2,_requ1·e"10 giscu 5o11n.fitcazentio 0, 0 d•',:')~ E' vero che ognuno di noi sembra ripetere, più volte a1 , ,.... (- giorno. Civis romanu.s .tum con oiogllo che altri potrebbe ficile, nomade, clamorosa- E1~~U~e crer sr'~~: :e/~~~~!. :i ~~:~ d!~~q~S:1 1 :~~~ !!1nen!:,:~dti~rotnilia~a7si:~ mJ11 una discreta folla: • Lei non sa chi sono io ... E Invece dclln ribellione - ba rappre- ~o s!~~~- ,~~g~~rlt~atlta~lt!1e:iadid=~~fo:!0310 ~~~5.;i'; :,C~t% 0 m~!iJ~~l i~d~~nf~em~ ~f:fc~ mne~~e ~~~e~~~l~r: i::\t:~:!~/!:ift~~~i r:ra~oss~.d~i~~rfrad~cZtt~ di un mondo dove tutto è accaduto. tanto tempo fa. senza regole e ordine este- In fondo noi viviamo di rendita spirituale. s'Intende. che riori, senza piani, ha rischia- si tramanda di padre ln figlio fin da epoca 1s:iimemorablle; to la perversità e l'abnonne. è la nostra !orza più viva. forse la nostra unica ricchezza. ~~i ~~c:ie ~e ~~°o~iJ è 11 r~~~ e gli americani ce l'Invidiano. Come ba detto Jung, f!OI eu- uomo, i suoi personaggi che ~rilv~mao d~~~:~e 'rutf:f:':1 dèe~~r~~~!n1! 1 c~~~\~o~~~!~ sono? Sono anzitutto uomini al Contrarlo. per gli americani le cose procedono In modo fo~~~~gg~~::C lf!te:::~~ mo~:c,:1:~é questo nostro continuo contatto col pa~ato preseotazione di se stesso e affascina gli Innamorati di Roma (ma li _discorso vale anche ~:~ms~e~~a. v~~dorc:f~~ per Firenze. Perugia, Siena. Venezia e. si p0trebbe_ d.Jre, per ha fallo dei suoi personaggi quasi tutte le città italiane): la potenza erE;ditana d! cuJ. e di quelle descrizioni altret- consapevoli o no. facciamo sfoggio in ogni a. th mo della gior- tanto, dolorosamente e para- nata. la pigrizia cbe ne deriva e <=;i car~f:erizza. so~_oaltret- dossalmente c.ome dolorosa. tante doti positive agli occhi degli amici a.meri~aru: si bui• jronica e paradossale fu la tano alle spalle il loro alto p0tenzlale psichico. 1 eroico entu- sua esperienza terrena. siasmo che li aplnee a tempre nuove Imprese, la st rao rd inaria E' stato uno scopritore, tenacia nel perseguire uno scopo e prendono a modellarsi su un ricercatore, un tecnico. di noi: libertà. solltudlne. fellcltà. Insomma. ~~n banno ra- Non ~redev~ al e dramma d' 1• I banno chieste alla psicanalisi, al prochg10So sviluppo della. vira•• il e dramma del– d~l~ !ua moderna, al capogiro di un'attività priva di soste: . la _vita• quando_ non è re– ora le chiedono all'antic.a terra bagnata da un saggio fiume. I ~~khia~rif ilI>!1 ~~:a ~:LJ: U sonnolento Tevere. . vita» è uno schema che si Mal dl Roma. dunque: ~ d.Jfflclle che possano guanre (né supera con la ricerca. L'ope- cssi lo vorrebbero. !orse): sta.tino cambiando anima, a poco ra di Joyce è ricerca. TI a poco: fra qualche anno anche l loro volti diventeranno e J:inneg~ns \vake • av~va per tipicamente romanL pnmo titolo e Work m prer gress •· L·woro come pro– gresso, ricerca. Tutto Joyce è perciò incompleto, per cos\ dire. Ogni opera seguente ~idi~I~~ gre~dc 0 n~:: i~e;:,~t;; i medesimi elementi, riag– grediti, rianalizzati, ipcrscru- 1ati, stremati. Tutti i suoi personaggi sono le sensazio– ni di uno solo. sempre dello stesso con diverse intensità perché le situazioni. il tem– po, i r.1ppor1i, il cibo sono diversi. Tutti i suoi perso– naggi sono egli stesso. Joyce è il più grande scrittore narcisista che si conosca. La scienza psicanalitica se ne è perciò impossessato: Jung e gli altri. Tutta la sua opera è autobiografica, raccoghc e fa il rcsocon 10 di ciò che gli è alitato intorno, conscio e inconscio, onirico e vis– suto, mitologia e realtà. Joyce è il caso-letterario moderno più insoluto, più di Proust e di Kafka. I suoi numerosi biografi ne hanno dato solo aspetti particolari secondo le suggestioni che di lui pit'.1 li hanno stimolati. E' il turno ora di Patricia Hutchins di cui Lcrici ha pubblicato con la fodele e stimolante traduzione di Ro– berto Sanesi e Cathy Ber– bcrian il suo e Jamcs Joyce's World, 11 mondo di Ja.mes Joyce•· E' un libro di grande con– tributo all'ermeneutica joy– ciana, indubbiamente, ma che non individua il clou del personaggio-Joyce. I pregi sono moltissimi, i limiti non molti ma poco perdonabili: Sanesi stesso nella prefazione li evidenzia con accorta obiettività. I pregi sono: 1) La visita a molti luoghi dove Jnvce visse, anche la Hut– chÌns è irlandese, peraltro; 2) le interviste a chiunque abbia conosciuto Joyce (dai gesuiti del collegio di Cork alle portinaie delle molte– plici sue abitazioni dublinesi parigine zurighesi londinesi, da Pound a Jung a Eliot, dai primi tipografi ai l>arenti): 3) la ttMCritionc dt giudizi critici e di varianti a testi nelle diverse pubblicazioni; 3) la ricerca genealogica e morfologica di Jo)·ce, addi– rittura di come pronuncia.va la e r •· Ecco invece qualche limite: 1) Scarsissimi accen– ni alla vita triestina e ro– mana di Joyce (perché la Hutchins non si è recala a Trieste e a Roma?); 2) il vezzo di descrivere i colori delle cose; 3) l'ipocrisia di lacere le fughe, le manie. le grida, le bestemmie, le sbornie (Riehard Ellmann nella sua biografia ga.r.1n1i– scc che tutte le sere rien– trava a casa ubriaco e che dalla abitazione romana di via Fratlina fu sloggiato per questo motivo). Sono propno limiti? E' probabile che sia s10.1a la stessa. moglie di Joyce, Nora, a consigliare di non ecce– dere nelle descrizioni pic– canti. Non voglio dire che la Hutchins per eccesso di devozione e di femminilità non ha capito il vero Joyce. La vita di Joyce a Romn meriterebbe di essere de– seri1ta molto ampiamente. Do per ora solo qualche curio– sità. Abitò al numerQ 52 di via Frattina, era e sportelli– sta• presso una Banca di piazza Colonna, ricevevo. uno stipendio di 250 lire mensili che non servivano a sfamare Joyce, moglie e figlio. Da via Fraltina fu cacciato per ubriachezza molesta. Si tra– sferl al 51 di vin Monte Brianzo. Avevano un letto solo, dovettero dormire in e direzioni opposte• come Bloom e Molly nell'c Ulys– ses •· Era in periodo disa– stroso tanto da dichiarare e sono stufo del! 'Italia e de– gli italiani... non riesco a capire come abbiamo fatto alcunché nel campo dell'ar– te... sono stanco del loro " bello " e della loro " bel– lezza "... •· Scappò quasi da Roma. Ellmann cosl ci rac– conta la sua partenza. e La sera prima del viaggio con lo stipendio in tasca il futuro autore di Ulysses si ubriac..-1 con due sconosciuti che al Pincio l'atterrano e gli ru– bano i soldi. Arriva la Po· lizia che per poco non ar– resta il derubato•· Gli epi– sodi potrebbero continuare. lnform·azioni librarie AMlCUCCl , NUOVE FAVOLE • di Giovanni Cavlcchloll - pagg. 185 - L. 1.000. E' questa una nuova serie di cfavole• eh~, com~ te precedenti, non mancherà di interessare 1 lettori dello scrittore emiliano CAPPELU , IL VOLTO DEL CATTOLICESIMO ATTUALE• di Joscpb Folllet - cUniversale CappelU• n. 42 - Lire 350. Alla domanda che non pochi si pongono, di come il cattolicesimo e la sua ideologia temporale sappia– no reagire per so~ten~~ il cor;fronto_ con altr~ fon– damentali corrcntl religtosc e 1deologtche, Folhet ha cercato di rispondere con il disegno cli una pan<?ra– mica il più possibile obiettiva e con una coraggtosa presa di coscienza di una problematica non solamente locale, ma cmondiale•, capace di abbracciare l'intero scacchiere su cui gioca la strategia dell'influenza cat– tolica. FELTRINELU e IL MELODRAMMA DI VERDI• di Massimo Mila - pagg. 168 - L. 500. L'Autore di questo saggio, già uscito nel 1933come tesi di laurea, rompe con la pedanteria delle appros– simative analisi formali per d~r<:i una p~ù completa interpretazione del mondo art1suco verdiano. IL SAGGIATORE e STORIA DELLA LETTERATURA TEDESCA• di Frltz Martin! - pagg. 784 - L. 3.000. La cStoria» del Martini offre, in una gaUeria di avviccnti monografie, il più completo e serio pano– rama della letteratura tedesca nell'editoria italiana. L'opera è stata riveduta ed ampliata dallo stesso Au– tore per l'edizione italiana. MONDADORI e LE VIE DELLA SALVEZZA • di Pfem, Boulle - pagg. 240 - L. 1.000. Il «romanzo• da cui la Ceiad Columbia sta 'rica– vando un film, sembra destinato a ripetere il suc– cesso del «Ponte sul fiume Kway» dello stesso Boulle. in uno schema intellettuale. sempre unilaterale, parziale, estraneo a quell'entità vi\•a, cosl ineffabilmente spirituale che è la poesia in se stessa. L'assurdità critica, di in.inc e sfasa1::i.metodologia che ogni \'olla di:tletticamente se ne gencra,•a, nelle appUcazioni operate, che so, d::i.l Bembo dal Vasari, dal Bettinelli e dal Croce stesso, fu che opera o frammento di poesia o di arte venne ritenuto ogni pro– dono crea1ivo che a quel metro categorico poteva rap– portarsi e commisur.irsi PoSi– tivamen1e, respingendo e Qualificando tutto il resto con l'etichetta di non-poesia. di non-arte. * Non può essere che ad unJ corrente, a.d uno s1ile, ad un modo o ad una fornra di poe– sia, in definitiva ad una poe– tica, che ci si rifà incoerci– bilmente quando :.1 dice e poesia contemporanea•· Quale sarà allora il problema sostanziale e vero delta poesia contemporanea.? Mi pare sia quello di sempre: il Carlo della Corte * Sempre più penetra e si Il margine tra la veritd dei ziati che hanno omta1 ;atto falso e catastrofico inventario radica nella nostra coscienza giorni e l'ipocrisia delle 1110- il loro tempo. Il la\/Oro di di ambwoni postbelliche ria/– questa verità: che la Poesia dc ~ molto ristretto; be,1 lo Falqui ha avuto un senso e (iorava su quelle pagine, fino è un fotto assolutamente spi- sanno i poeti, reattivi quan- uu rìs11lta10 positivi perché alle abusarissime insertioni a rituale, propriamente metafi- l'altri mai di fronte alle sol- Ila sigmficato la schedatura, freddo, nel contesto poc.tico, sico, il quale, come Dio !"ani- lecitazioni foteme ed e.ster- il peso delle forze: oggi, mi- <li sigle, locuz1om, frasi, slo– ma eccetera, si può solo ne. Censrre i poeti viventi è marlo è epigomsmo e man- ~an del lmguagg10 comune. sentire, non tradurre in una una operazione rischiosa, che canz.a di idee. Finclti non si E questo da parte di giovani qualunque formula teorica. comporta errori, per genero- ril·elerd - se si ri\lelerd - che ili altri casi avevano sm– Un fatto legato costituzional- sird o avarizia, che solo il per la generazione poetica golarmente dato qualche pro– mente ad una sua inalienabile tempo riesce a correggere. del dopoguerra il cri11co- l'a dì maggiore saggeua condizione misteriosa, e per- Del resto, tutta la vita si profeta, 1'1101110 capace di an- umana e poetica. Il discorso ciò di ineffabilità. Una scienza svolte ponendo a ridosso , tìt•cdere i valori che dure- sulle mode, e sui loro ricorsi, (una teologia) della poesia motivi profondi cl1e la carat- ranno domani, di sfro,1dare torna dunque buono: ed è non è in alcun modo pos~ teriu.ano e i suo, smalti su- le figure di oggi di quanto strano davvero che l'ansro– sibilc: per la natura stessa perficiali, quelli fissali per sovrabbonda e fa parre della cratica e confusa officina della PoCSia. ~~~;r:,e q~~~~ ng:ia;~~tloa~;;~ r::;::i~1~. e be~,o~e::~!~o !~~c7,: ~~7:t;';fc;:e~gb,~u~o::;u:1:,: Possibili, anzi fruttuose e gantc dì qualche p1llore à la i discqrsi esclusivi, le schede IO seguito quel conform,st1co ~:~~:~a1l:d~Ci:t~~o~~ ft~~eZa pf;ci~e~~t:r~e:if~:t~= :lr;::a~~ ia~ii'~f6!~·a g~i s2~: f1:Si,~r ri~~l:att:11:1 1 ,,:::,n;,~~ s1orico-critica dcll'ar1c, sono 11eesatta, ma ai poveri con- sianzo e il discorso di For- da essa ste.ssa respinti. Ma le poetiche. Cadute le este- temporanei districare ciò che tini sul Mcno.bò numero due. ciò che era immaturo per tiche, rimangono le poetiche, vive veramente da ciò che A proposito di quest'ulti- essere accettato ieri A forse cosl come rimane la poesia.. della vita Ira solo l'apparenza mo, ultimo anche in ordine divenuto, senza cambiare una Restano Je poetiche, intese è un'impresa ardua. Per que- di tempo, è giusto riconosce- virgola, maturo per essere ac– nelln duplice accezione: l'in- sto, tutti i e pool• di poeti re che, pur dissentendo su cettato os:gi? E certo neopo– sicme orchestrato dei dati, lentati finora, nel dopos:uer- alcuni suoi snodi e articola- sitivismo alla buona, orec- ~f1~~ik~~iat~:;i-:_ d~~:c~~~~ ;':i i~i!~~;:~ti. hs~:I~ ~~~~i ';i,) ~~:~iis~imfuètir,~ita~•~!ta ,,::,~~~ ~ 11 t~:: :~~a ,~e;~o~~~~ ';~:~ propri ad un particolare in- cerisim1/ti .che altro, chir ~~1%!1aar;::~;n~il ,,~~°:e~ ':r i ~:~t~a,i~arl: c~~g~n %~,:::~ di~ di rx>Cfia O d'arte; :;'::s~oa -:o,~r~! 1p[:; ~~;,!~n~,:~ divorante desiderio di capire, d'aggiomamettto teorico cer– e a consapevo e trascrizione impugnare l'arma mdispe,r- di raz.ionaliuare e ordinare te antiche sperimentazioni? ~h~~l~~o~~~~i~nàiaa s~= sabile, la penna. L'idea di un materiale cos) vasto e Occorrerebbe dire di no; co- de del manifesto-programma, ~e,:::~a~:r~, 0 :::: sc;:J:,': èp1; ~'!~es!~:efoiò di~.e,cidj!a ~~= i"e v!~1" ~;7r,rer:!~/:ge~! " 1~ :-:ntfs~~~~~lmf questi elc- più vile clre possa esistere: sciato maggiormente perples- tentazioni, gli allettamenti a La poesia, sostanzialmente 'Pa~~bi~ili~~ta a1f: 1 ":,~~~: ~~ :has~:~t! ~'rt~i:~ia,;i ci:;:rl~~ ~:~:!"~~rr: p~1~ O ::1ess!' et~~ cd ipoS t aticamcntc, è una sola. assurda gloria da lieder ro- In alcuni di essi provenien- ce ne dispiace per Croce, è Un'unità e un'identità che, mantico, accompagnata da ti da parte neospc.rinrenta- tantissime cose, ma in primo ~~:p~on~~J?!~~~~~:~eu~~~ i!'://g ~~ù q1~~1;;~n~ ~~~~~~:~ ~~o ~Tbi~ri, :r,;~~r df le":i= luogo A onestd \IUSO se stessi st razione anche se intesa co- in un connetrivo sociale che · r - ~o,~!r;~ J~:toa¼'/«:11~.i1~t;;f: me idea-essenza inesprimibile respinge alle corde, croè ai ~:~ 10 {)~;:tt~;'~~~te J:t;~:::~~ se lezioni e i falsi insegna– e perciò intraducibile in ca- suoi margini, i meno abbien- aprire una rivista profonda- menti, le lusinghe dei falsi legorizz::izioni teoretich e, in ti. Cosi, la letteratura, alla mente viva, scorrere un di- maestri e dei J.alsi premi let– filosofcmi estetici. Un' ast.ra- stregua di lascia o raddop- scorso di acuta fineua e pro- te.rari, demistificare il g1gan– zionc pure al di fuori de i pia o del musichlcre, l dive- fondo impegno umano, e poi tesco inganno di una alie11a– pcrentori e dogmatici linea- ,iuta l'arengo dei famelrc1, e cadere con gli occl1isu esem- i.ione che investe tutt,, poeti ;!1~~~ft~~~goti~~ofi~~eleh;~~~ ~ ~~~a ilp~~ì {~1!~C:s~~~ :::~c::f:~nt~a}b~~:f!te,d:~<;!i~ fet;~~:t,fr:ietj:q:al~~sea~~:lt:~ via via dedotto dal sistema. alla vita di relatione. Il va- ta una sorpresa. Ci pareva da ciò che ci si impo,ie di generale. Ma si fa verità in neggiante poeta trova l'alibi di esserci adderitrati nella credere che sia, come altra concreto, attualità vivente del del grande Campana, il se- lettura della vecchia e vitu- cosa A la vita da 9uel coa– fatto poetico non appena dal- vero professionista del verso peratissima Momenti; rutto cervo di nubitose opuuoni che l'inesprimibile quid unico e martelliano ha il conforto il repe.rtorio di « dorme $Ili- nor, hanno, almeno dal tem• fisso si passa alla realtà fc- della traditiorie ottocentesca; l'uscio delle case • a guardare po di Copernico, o tutt'al puì nomenicn degli orientamenti ~omu,rque, chiunque prenda la guerra, tutto il lutloso e della rivolutrone francese, ~~~~o/ d~cg~~~!~'\ot~~= ~'!i';:;;~ : ~:1:ec'i,~a,gl';~,e;~: ,---------,, ~:~d~no~;~;aid~or;:is~1;e,id~; ~ 1 ;~iis~~~i~~!~~ri:t 1 ~n; !f ~~~,1~11~ 1 ~:::;e .1;1o~r'~~i 1 : L A F l E R A ~~~icrini~' 0 t::toc:_"~!t':n:::: ~~ra m~~ia!d~ri:~at~~~ ~ig~:~~:f ?~~rife,sc::1p~o~~! R I § po D E ;~i:;~~zerap~~tf'r;;o~no~!r~;:é ~bii~ 1 di uC:~~~~~~:~ ~~:"'U :::a,~ ~'::vr:,~~,~!sm:t: I~----------' ~:;,~4 q~:!~~!a ::sj:~~o '':ti la particolare esperienza di chiedere al poeta virginale ROMANO VER. - Trieste. _ essere detti, vogliono che si gusto e di poetica, cui egli pureua e disumane virtù. Arrivano quotidianamente dc- parli di loro, perchi la no– temporalmente appaniene. Chissd i cami della Di"ina cine di libri appena sfornati. torietd sciocca appaghi la lo– Un analogo discorso si po- Commedia quali spurie solle- Può darsi che il Suo sia pas- ro presum.ione di e essere trebbe condurre per l'arte in citazioni hanno avuto, a qua- sato inosservato, nel eran qualcuno•, e una brma •. dei RCncralc che, unica nella. sua li ristretti miraggi di imme~ mucchio. Ma può anche dar- divi delta penna, e magari imprecisabile e solo avverti- diari compensi hanno obbe- si che non sia piaciuto a cbi una caterva di soldi rimpin– bile essenza, si realizza in d1 ito1 I E tanto più fonda A doveva esprimere un parere. g,,','.' 1 0 e 1 .,s,pndll,.e s 10 n,•ng 1 nrireq,,•.;,' ,r 0 - 1 concreto nella pluralità delle a oro umanissima grandez- Non è detto che stampare un fi ..... arti - figurative, plastiche, ta quanto più ne immaginia- libro significhi ipso facto es- silcritio, come lo stesso For- musicali, letterarie eccetera - mo l'awore immerso nella sere scrittore, essere reccn- rini scriveva nei e Consigli a e, nel dominio di ciascun'arte, vita degh altri, c on le sue sibile e premiabile. Badi, non pochi•· E lasciare che Il ba– nclln varietà dei generi, oltre oscure e pale.si deboleue. dico questo per includere il ratto dei favori e il defati– che nel dialettico avvicendarsi Ma c'A misura e m , sura, an- Suo libro tra gli scarti: tra gante scambio di i1isulse lo– delle fonne, cioè degli indi- che ;,, questo. Un amico rac- !'nitro, non ricordo neppure di ovvengano tra chi li pra– rizzi Acile tecniche, dei lin- contava, giorni orsono, di di a,•erlo visto, qui in re- tica perché la sua aliena- guag&:i e cosl via · :~:;,,~~~~vu~1 ;:e }~~ : :: ~~!~~biì~ °d~e è n~nde;~locs~cn~ ~h'J:,,: t:~~1~'-"~1 ~~!% :'i: ~:n~a~:ti sie s~~is~:r, u,ro dei tanti libelli sfornati ma. mille libri non si recen- I' tf 'tà fl d l tcnnini e le pecu]i::i.rità di- t~~l~~.itt•~~to~e~fc~;ialr~v'::sda, siscano - neppure in fonna f~:~ ~~;e, ~e~ ~~a ~1~~ :~= slintive di un movimento di minima. E' tempo di soffo- cepita come puro rapporto arte, quando in altre parole 'J!~~~i,a :S~fr~iun;:u•':::J1c1:):?;~~ f: nt~ant~ ~~~a;t~~1!1c,~ d~~ di forta econo,mca tra sé e u.na ~~ica nuovdJ sia cl'tu- Al che, il mio amico rispose d"accordo, vero? gli (!ltri~rwn 1olce per la nt_?. a I urgcn_za un ira c1ta11do WI altro comune 1:::::tQ.,i,ratica1::a er;:~d~e"di ipmtua( e stodcrtente Iqut 1-:. amico, che la geme del me- ,., ' re.stitmre, non diciamo solo f~~~ ~n~ui esie t;::gu~e:' il~ stiere conosce quale grande, dell'uomo, ma dell'ambiente fertilità crealiva e dinamica ~n!orr;n;;g1t°a?r:1te, ::r~~:J ~ di cui si ~ stati cluamati a dello spirito umano, anche sereno e appartato nel suo testimoniare, l'integra 1mma- ~!0 quu~~ifi~!~~ra!:s°sen~f~:= lavoro. E citando altresl un • • s;;i ;il)leclr:r~!i~i~1 ;:r,i:'~[ cd universale) ancor.i non si ff~:~ :~;zas~::• ;t;:,va~~ arte e di poesia con serioso ha la. poesia come atto con- s1lenz1oso uomo che aveva GIOVANNI ARIO. - Sci- putitiglio, ma A particolar- f;c~a.:iri:~tu;~:- :!rt~a d~\~ ~~,';;:: C:,~,bc;;':;,~dodse::1•1·E'b',' ao sci no (Napoli). - La sua ~i:oifnf1tet:m1d:o,•l,/~01te;tlo~r~o~! do~t~t",!v;~,•,~~.· matena (tecnica stile linguag- e sulle _nostre montagne, fino ~~ t.ei; i!, ~iec;;,r: ~o~mJ'~bbJt .. u gio), un materiale di riso- a ~acr,ficare la salute, n- ca so lo ti ~à • lch preoccupati del e servizio so– nanza collettiva ancora in sch1ando la vita, abbando- modo ~atl, m~nc~i~cm: ciale • (o e disservizio•} elle parte astratto e teorico, pur nando la famiglia elle amava; pre in qualche modo lo me- volenti o nolenti si trovano se confitto nella viva realtà • 11nuomo che non aveva mai rita per lun_BOlavoro e buo agec, 0 ,,!v'! 1P1 Je.re.,.ll,•,nma 0 re 1 ,,d 0 ellv'o,a 0 - di un movimento spirituale, chiesto nulla per questa sua ni meriti. Quindi lei mandi "' e: l, di gusto, al quale soltanto dediziorre agli altri, e elle le sue liriche. Ma non si mistificatorio, un altro como– il lavoro personale del poeta non s'era mai sognato di do- aspetti niente, né le promct- d'! (?rpello per rassegnare le darà il suggello della poesia ver essere glorioso. Mi pare to niente di concreto, cosl a dmuss1om da qualsiasi re– respirante in tangibile cd ap- clte in questi esempi si com- distanza. Se son rose, le sue, sponsab,litd. B quante ma– percepibile presenzn. A far ciò pendi il succo del discorso fioriranno. Abbia fiducia e schere scorgiamo: e sono gi~ sarà unicamente l'esperienza che ci interessa. Tentiamoli pazienza. Ml scriva ancora, i mighori quarzr1 cercano creativa del poeta che in pure questi bilanci su poesia mi mandi qualcosa in Jet- dietro il grottesco rrumo di quella corrente quasi dcter- e non poesia, ma assumia- tura. gesso della mistificazione di ministicamente e costituiva- moli per quello che sono e Creda e se ne convinca, aflacciars, con lineamenti mente si è immesso, a sua pretendono d'essere: nulla non ci sono ragioni valide umani. Abbiamo dunque il volta in parte promuovendola più che indicationi, orienta- per desiderare di \)Ubblicare, coraggio di negare,· di negare ~r!'~~la~'<\~!fi~~~!~te chi a- ;,~~~ti 1;e';e und;g:~:~o ge~ ~}}:rm~~ta tit\o n~i!Je, cg! per escludere e quindi afler- 1..a poesia, al di fuori della nerale. Vorrei anzi dire elle può dirmi e dirsi costituisce mare e gmrare sui poclu va– sua astratta ed inarrivabile più settarie e parziali sono il materiale d'alibi della sua lori elle si salvano. Ma farlo (dal pensiero che ha la pre- le scelte, tanto più esse ec- giusta. innoceate e mtt'altro con pulizia e sincerlld totale, sunzione di teorizzarla e di citano, sono stimolanti ad che inopportuna aspirazione credere profondamente in cateaorizzarla} assolutezza, è una discussione, sempre me- a farsi un nome come poeta. tma sola cosa per poter poi il palpitante risultato di un glio dei panorami indifferen- DAITILO credere in tutto.

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