la Fiera Letteraria - XV - n. 29 - 17 luglio 1960

Pag. 2 L~ FIERA LETTERARIA Domenica 17 luirlio 1960 vendicative; - da lungo - ~<.Ci)~ ~ • tempo U mio sogno ac- O • cogHe - una fuga di secoli la notte - come dormissi. ....,..- ..111111111 ~ : nel letto d'un fiume - e ,=, • . ' : ~ alta suUa mia testa - an- ~. \.::z dasse l'onda dei morti. I I Jlanzoni e l'attualità * ~ul Be.lii che io quello su HOlderlin. dalle indicazio– ni e dalle poetiche cro– ciane. L'alfermazionc della strulturalità della poesia belliana è il segno edden– te di un tale distacco. an– che se esso non si o!Sprime sul piano di una polemica. Annotando la classica per– spicuità, la chiarezza e lo persuasione di una tale pTOSa non si t1..1ole igno– rare o passare in seconda linea il rigore dell"indagi– ne scientifka. e tutta,·ia mettere in luce come esi– sta. a sorreggerla, proprio nella sua destinazione cri– tica nella sua perspicuità e nella sua persuasività. un elemento che muove tut– ta la sua ispirazione: lo ~tretto rapporto che lega la poesia. C'Omc la prosa del Vigolo. Pelemenlo sul quale si fonda il suo mon– dù. il mito di una Roma le~ata a tutta la sua espe– rienza. sarei per dire la origine stessa della sua ,·ocazione nel senso di una forza vitale che anima i ricordi, la fantasia. le in· tuizioni, le sensazioni. sole. - di nere chiese Tralucono dentro al mio sonno - gl'irieendi dei di FERRUCCIO lJLIJ!I Tutta l'opera di \·igolo è intimamente permeata di questo elemento come una sorta di leit motiv onnipresente: neUa sua ,poesia. c<>me nella sag)?i· stìca Roma. occorre dirlo. non è tanto un luoj?o geo– graficamente identificabile. quanto un paese dell'ani– ma. un uni\•erso morale di cui il poeta è nello stes– so tempo il demiurgo e il testimone. alcunché di im– maginario e di reale al tempo stesso. un grande e solenne e concla,·e dei so– gni>. Se nell"opera crea– ti\-a. in versi o in prosa. iI Vigolo ricerca in esso il sentimento di una sua co– smica e appassionata pre– senza. scoprendo in fondo a se stesso memorie e fan– tasie. affetti e sensazioni. evocando le immagini, al di là di o~i barriera del tempo. di una storia ar– cana che i1 poeta discopre c0n un riverbero di tutta la sua esistenza. in quella del saggista è l' a 1 t r o aspetto r-azionale di un mondo che l'intuizione e la fantasia del poeta hanno ricreato e illuminato dallo interno delle sue. persona– lità, di quello che è Il tem– po di un suo dramma se– greto. Strettamente legate alla sua pa,esia in versi 5ono. in modo particolare, le prose che sono apparse in questi giorni raccolte in ,·olume sotto il titolo Le notti romane, presso !"edi– tore Bompiani. Da molti armi il Vigolo non nascon– de di. attendere una sua u:ork in progress stretta– mente legata ai temi della sua isoirazione. ai suoi studi, alle sue esperienze di uomo e di uomo di mondo. e lee:ata natural– mente a quella Roma fuo– ri di o~i dimensione commisurabile. di cui si è detto. dal titolo di un su o poemetto (apparso nella raccolta di poesie Linea della vita). l'ere– mita; una !'iorta di Zibal· done. o meglio di memo– riale fantastico. da non confondere comunque con una recherche du temps perdu in senso proustia.no. Il rapporto di Vie:olo con Roma. non è affidato a una sua misura o a una sua deformazione del tem– po. ma piuttosto a una sorta di tempo eslege. sen· za altra dimensione che non sia quella del ta,·o• loso, o di un tempo oni– rico che in certo senso estende quella che è la sua esistenza. il suo essere al mondo, in tutta la ,·icenda millenaria deUa Città. e non tanto. come d ice,·o dianzi, della città come luogo geografico. ma come cosmo, come storia, come eternità. Le più significati,·e p<;>e· sie di Linea della vira (che per me sono Mura, Conclave dei sogni., Circe. I giocatori, Gratfìto nel ~;~Je:~•n;•~;p:!!fo d~u:if~ do,·e il dolore umano del poeta. il dolore di esistere. si trasfonde nel dramma cosmico della Città e della sua storia; e non è dh·erso il significato della nuova raccolta di p<>esie Canto del destino apparsa lo scorso anno presso l'edi– tore Xeri Pozza (si pensi a una poesia come e Io sono vissuto>: e Io sono vissuto da lunga - epoca in questa città di rimorsi. - di colossei bruciati dal grandi templi- e i cavalli rronaca dell'ecli·ssi· (continua dal nume,o scono) corrono - sui ponti not- \...J turni. a Castello - dove la Confrontando Manzoni e ~~~·1~:a':;; ',( ;;;, Fd;; TUMULTI E CULTURA !"~~~~[\1ior~~i~s~~.~~ boia. - grida la voce afo- Homais è davvero un pie- na dei sogni: - ma gid la i tar::ug1:, 1 1 ~tti,,.: 11 :i !~~~~e z%%r~~tr:d:Jt;:~"a<,,~n!~~ci:i~:~ colo borghese, mentre Don mia teS ta è caduta.>) nel- le loro \"ittime. Clii con.soluà ora il pianto di.spuato dell~ Rodrigo non è soltanto un le quali cosi spesso e in mogli e delle madri? Forse chi Ila speculato su quei fatti, nobile prevaricatore di pro– modo cosi fermo è il sen- organiz:. ar.do premeditatarneflte l'a:ione per rica,·arne arnu vincia del Seicento: la sfu– so di una tale identifica- politiche, rovesciando i tennirii della ,•erità, smentendo l'evi- matura innegabilmente so- zione. den::;alampante delle pro\"eJ ciologica andò continua· Non so se le prose rac- Quando la Questura di Roma deli~rò di non pennettue mente assottigliandosi nel colte in Le notti romane, lo n'Olgimento del comizio indetto dai comunisti a Porta romanzo, dall'• abbozzo> ai facciano parte di quella San Paolo la stampa estremista proclamò che ormai era Promessi Sposi: è bensi Work in progress, ma è ~op~::!~_Pe;,/e\~~z't ::~:~::~ n ci:Pt,~t~~~~1nt~im::rd~~~: un'anima, e come tutte le ben certo che esse svilup- fine/il. scoppiò il tumulto. Solo la fortuna Ira impedito clte anime umane nativamente pano su un piano di più le cottseguen::;enon fossero gravissime. corrotta, che si rifiuta KÌ distesa narrazione q u e I Ma la stampa comunista ebbe, di contro, il tempo per soccorsi della religione e mondo fantastico di sen- pubblicare un • ordine dd giorno> in questi tennini: alle insinuazioni della gra- sazioni e di immagini che e Il din"eto del comi:io amifascista a Porta San zia; è insomma una C::U nasce da questa identifi- Paolo offende insieme la libertd e la cultura. Lad- quelle coscienze che con cazione di un dramma in· ~~;t:;~~e}:e';~ 1 J~~!i ~~::! lriu~fr:u~4~~ tanta .cura repertavano ,1 terno nel poeta. con la mente. \li\•iamo giontate di incensa passione civile; moralisti religiosi stud.l ati" tragica <commedia> della da Genova a Palenno, dalle Unive.rsitcl.dalle fab- dal Manzoni. da Pascal in Città. Tragica e magica bric11e,dagli uomini della resi.stenl.Q. e dalle giovani poi. E se Flaubert aureola commedia, non dissimile geuera::;ioniviene proclamata la esigen::;aindisso- il suo Homais di una con- da quella che il \·igolo è lubile di libertà e di giustizia. LA cultura italiana, traluce di stupidità mah•a- riuscito così bene (e così partecipe di questo riS\·eglio democratico, chiede gia, Manzoni soccorre l'in- bene anche per ragioni dJ elle l'autorità dello Stato sia usata per colpire il negabile insignificanza del affinità morale) a indivi- fascismo, non per cal~tare i diritti dei cittadirii suo Don Rodrigo (vigliac- duare e a storicizzare nel ~dtt=~::~~ai~~i d:fac~~g~~ 1 :;:::a~ro~i~: C?• c)nformista e superst1- grande saggio sul Belli, a Porta S. Paolo alle lapidi deJ caduti per la ~oso li di à una controluce l'indissolubile alternath·a de.mocra:ja. sto dit -fatalità diabo- di sacro e profano. di di· Finnaco: Luchino Visconti - Alberto Moravia - lica: di modo che lo st upi- vino e di demoniaco che è Carlo Levi - Se.rgio Amidd - Co"ado Cagli - Arrigo do persecutore di contadine nell'anima popolare oriJri- Benedetti - lorttr::;o Vespignani - Renato Guttuso - si colora di una fiamma di naria di Roma. J'evocazio- Pierpaolo Pasolim - Giusep~ De Santis - R. Bianchi sventura e di peccato: ne fantastica della sua sto- Bandindli - Antonello Trombadori - Mario Pan- • Don Rodrigo >, scriveva ria. e che il Barocco in ;~;1ci~i ;.arlo Li:;::;ani - Mario Cotn·erso - Mar- Hobnillthal, • abban_do-- modo particolare, ha in- A leggere queste righe 1,ien snbito fatto di pensare come na:o di a vendetta e all'un- terpretato nella sua sim- Possano ; sedici finnatari sentirsi autorh:.ati a parlare a pe O punizione di Renzo balogia e nella sua rottura nome della • cultura italiana •. Si è sempre criticata la e nello St.esso tempo sot– deUe dimensioni naturali. povertd intellettuale del nostro Paese, si è sempre classi- trattavi dalla maeSià della Queste prose che rivelano ficata spamta la schiera degli uomini colti, ma nessuno pu~ morte•· La • maestà della ~r: ~:~ 1 :;~v~~;e:~~:1\!it~= ~~~;::fe~a~md~1g~'::ii~ ~: ~n/h: 10 caf ~ 1 t!1 !:~,e~~m~~~n~ ~~~; ~~~~e~a c~~t: ~ ca assai interessante in un credf; 1 °;e!o~~daqu;;:;d~;~;i;:;'~te ~~~c~a;';,r.tanea, è elle s 1 ~~~~~~ ~~r~,aco~a:;~ 0~ f:s~~~~:~ziel dV_ 1 iguo~~• ssir~~ tratta dei soliti fin11atari. Quei signori non perdono occasione la spaventosa proporzione per apf)Orre la loro firma ai mam(esti comunisti. Orga!'1u.a- etico-poetica, questo non di ,·isione extra-reale di :.ione pubblicitaria, m011iaesibizionista o succube obbedienza~ è che dei grandi. Cer•.u quella che è la sua sta- Non mette conto di cercare una risposta, ma certo uomnu h D ~:.nso:'oanea, a~L~~~a:~~; ~n~tuu~a d~:o dt~e~e ::e/~ig,:;;/~_o~is:::~~r: ll~';,-~n't~ ~,-=.·il cccoo~no Rt·e~Zl~omoig. OM/an~ch,;iv~ · · od d ad aderire all'im'tto, oppure, per semplificare le cose, llanno ., vi co_ncorrono in m O de- consegnato, una \'Olta pe.r wtte, la loro firma ai ';lirigenti lesse sapere che stima !a- ~f~/;0~t~·n:l~~e v:~: 1~ del partito i qualt ne possono dispo"e quando lo ritengano q~e 1 _ero131d 1 _ eimo•,r 3 a 1 g 15 _ =,,·, ""n'o' n• malinconia e l'idillio. ~f:.r 1 ~'ftr1~11 1f~~ai-% 1 i,~t;° sr1;f 1it;!/'a1~~~icr:°:"ti:rm;a:r: avrebbe· che da prendersi Ma ripercorrendo in que- Pasolini, di cui si conoscono le • avventure in cittd •, si awia in mano i loro libri. E l'im- ste11prose stagioni lon~e a s1~~e~s::n,~c:.:!e c:,'!:.sfa;,.:i~~:.,Q 1 :elr:s:rdi'::"~:F;forno. portante è che a quei mo- de a sua esiS t enza ne a ha costituito per i dimostranti eccitati un elem.mto per ralisti, a quella morale il Città, le sue sollecitazioni sentirsi dalla po.rie della ragione. E contiene inoltre una ~'lanzoni credeva, e riUS.!i– non sono tanto quelle evidente falsitd, percl,i lo Stato deve garantirsi il rispetto va a dare in arte il senso della memoria O della evo- della Costituzione e non ser\"ire gli interessi dei partiti. di fatalità dell'esistenza ci.i cazione di un suo mo nd0 - Cosl soffiando fwno e infiammando gli animi si è giunti quelle coscienze infe.rion, quanto di quelle forze che fino a bagnare di sangue il selciato delle strade. Non c'è elle riusciva. come dicevamc, a appunto fanno ressa al di dire, per quanto hanno potuto i• rappresentanti della cultura dar senso di traged.la a sotto della memoria e del- ~'li!ia:~1,;/"dfi~..,.~;;~~~,i~c~.i ,.t{/'i,r;i',8df,d~ 1 v;g:.s 0 ~ 1~ t~:~:S~ quella che, secondo costoro, la evocazione. Come il ri~ soddisfatti: !tanno servito bene. i loro capi. era veramente l'immanca- cordo del palazzo degli avi M. V. bile fine tragica di una materni diventa un facilis commedia e magari di ur.a descensus Averni, e il gran 1---------------------1 farsa buffonesca: }a mortè:. ~~:z;at!~~\gi~:~:t~u~ Conform·1smo e r1·bell·1one ~~~a~odiu~a~~o::t~~ ::.:~,:~';' f~ fj:~ 3 dink~ ~}~~i ctf=;~u:• v~! sue viscere la scoperta di ramente in mano delle ps.1- un rabelaisiano Plutone (continua da pag. 1) tarnente nella civiltà con- cologie da poco. Come cn1 casareccio nella persona sforzano d~oddisfare i temporanea. E" una specie volesse g iudicare delle p.ii. del cuoco che vi presiede. gusti più volgari e più ba- di raffinato e spogliarello> oolog.ie del romanzo sette- altrove il sogno di Vigolo nali degli spettatori (la intellettuale e null"altro. cent esco alla luce della p.;:i- risale (cLe notti romane,) curiosità pruriginosa della lnfatti queste denuncie canalisi troverebbe sicura- ai simboli di un eterno cronaca proibita e scanda- non danno mai luogo ad mente insipide Manon Le– contrasto dell'anima me- listica che è in ogni pia- un processo come sarebbe scaut O la marchesa .:I.i dioevale tra rantico eroti- tea). apparendo in veste logico. Invece tutto è scon- :\ierteuil. smo pagano (la \"enere in di coraggiosi eversori. Es· lato in anticipo. Questi In tal modo lo scrittore catene che un l\Joro pre- si hanno l"aria di voler scrittori non intendono Moravia - innegabile ùS· cipita ignuda dall'alto del- affondare il dito nella pia- processare una realtà uma- servatore in letteratura la colonna Antonina) e ga nascosta dei pietosi ve- na, ma esibire una crona- propria di coscienze medio- la pietosa e misteriosa 1i del conformismo; \"ice- ca senza chiedersene nean- cri e di opportunisti - non castità cristiana. versa coltivano con abile che il senso. ha visto l'ardimento man- Altrove ancora ( e Av- prudenza due diffusi con- Ed eeco perché le opere zoniano nel tracciare dopo ventura a Campo di Fio- formismi. quello del pec- teatrali di questi scrittori, tante raffinate psicologie ri >) questo mutarsi delle cato sessuale e quello, pur attraendo. non inte- sei-settecentesche la vicen- dimensioni della Città nel moralmente forte più gra- ressano intimamente ed i da di un imbec.ille. né ha sogno porta alla scoperta ve, del desiderio dell'an- loro più clamorosi succes- visto l'innegabile ambigui- di una città segreta vi\·en- ticon!ormismo a p O ç Q si danno la macabra sen- tà di fondo di questo sgra- te tra le mura reali per prezzo. saziane della morte del ziato Don Rodrigo che, do- un suo arcano mistero. ).Ia Una delle caratteristiche teatro. O teatro (come ogni po tutto, ci sembra che ~~~!nnp~g\~:t~r:~ufo~~~= più profonde della civiltà :~~:!!~ne m:ell:~=~tic : :l•pcopresetrntiif. alla_ pe.rt feunf·one · e della cultura contempo- ' · 1 n or ornus a-co or- grafia immaginaria> a ri· ranea è quella del deside- pro~esso. Lo spettatfredf!On mista dei tempi suoi: pre- c0nd-urci al tema di quella rio dell'anticonformismo a vuo e essere b an ito, petente e preoccupato, in– cara Roma del \"igolo che poco prezzo. Molti indh·i- ~disfatto, lima chifamat_o credulo e superstizioso, già i suoi lettori scopri- m causa. <con onm- pronto a voltare in sirn- rono non senza commozio- e~:u:;~~~f. 0 ::~~~~e:!i smo della ribellione> sol- bologfa allucinante i mo– ne neU- e Eremita di Roma> lecita lo spettatore nei stri grotteschi della sua quel ritro,-amento di se impavid~ guastatori acce- suoi istinti meno nobili e psiche; che agisce tra la stesso del p0eta. al di là si: ma non inte nd0 no mi- forse gli procura un mo- paura della maledizione di· dello stesso sogno. altra- nimamente affrontare il mentaneo piacere, ma non un frate all'inizio del ro- verso un'elL"-Si di immagi- ~~S:;grt~~=b~:le 0 ~~ 0 ~~= lo impegna. E l'aspetto manzo e finisce col sogno nete memorie. Sono appun- sinceramente assunta. Per- veramente preoccupante di della notte in cui scopre la to. al di là e al di fuori questa letteratura dramma- peste, divorato da quel ter- dei sogni. proprio queste ciò scelgono atteggiamenti tica apparentemente e an- rare-orrore e servile> - immaginate memorie di se formalmente polemici, che ticonformista>, ma soS1.an- come dicevano i teologi del stesso, _ immaginate e però sostanzialmente nel zialmente servile (e ser- Seicento _ che è proprio pur così vere nel segreto mondo d'oggi non incon- vile verso le voglie più bes- delle anime inferiori e allo significato che il p<>eta ad trano alcuna vera opposi- se dell'Uomo) non è dato inferno dei dannati. Non esse affida _ ad offrirci il zione. E' un e donchisciot- dal fatto che essa propone sarà una pretesa alquanto ,·ero senso della ispira- tismo > senza persuasione spettacoli materialmente moraviana chiedere come zione del Vigolo. E non interiore. infatti il cava- sconvenienti, ma dal fatto sia venuta in mente 8 un d:mentichi il lettore riro- liere della trista figura che insinua nello spettato- tipo simile l'infatuazione nia con la quale egli riesce c 1 ;~m 1 _ ba 3 tte;·ena 1 c 0 on~~eni mdo~i rere animato da un bnlana- per Lucia ? a penetrare in questo suo ..., le desiderio di ed.o smo E cos~ non vede Moravia mondo, il distacco umano. però autentici mostri. men- la pericolosa. illusione di (come vede, 0 non sente: sarei per dire, la grazi~ tre questi odierni cavalie- essere moralmente impe- non dobbiamo dimenticare mondana: valga per tutti ri dalla faccia ilare scel- gnato. di aver di fronte uno scrlt- un racconto come e L"in- gono di proposito per le Bisogna Incominciare a tore, un narratore, prima !emetto>. uno dei più per- loro battaglie i mulini a distinguere: la rappresen- ancora di un critico) non fetti di questo libro. ed vento, sapendo bene che tazione del caso patologi- sente il coté storico anche anche uno dei più signi· essi mai potranno rispon- co, dell'eccezionalità anor- della trasformazione dello ficativi: un casto e satanico dere all"attacco. male, della perversione Innominato: che da rozzo, balletto, dietro il quale si Nella sua corrisponden- non costituisce a priori un sanguinario, ardimentoso e av,·erte il grande naufra- za Ugo Stille ricorda che atto di coraggio. Può an- incolto avventuriero anar- gio di una Roma borghese. recentemente Alfred Ka- che essere un atto gratuito ch?co del Seicento, alla FERDL~ANDO VIRDIA zin ha segnalato il pro- e perciò ben accolto a chi stregl.la di più di un santo gresso di un cconformismo abbia appunto della vita e non po teva trovare altra della ribellione> intesa in dell'arte una concezione soluzione che la violenta Informazioni librarie senso psicologico e lette- gratuita. Per essere vera- reversio ad fidem. Certo, rario. Questo conformismo mente ribelli bisogna azi- che vorremo • capire che di nuovo tipo. che è ormai tutto uscire da quello che cosa sia una conversione, prodotto in serie come gli Alfred Kazin ha definito in che modo e perché av- CAPPELLI e Il. DESTL'IO DELL'OCCIDE..'<"TE • di Mario Vln– clguerra - pagg. 408 - Lire 2.000. . 11 confronto fra due civiltà cb«: non_po~'? mai completamente assimilarsi. Una smtes.1 stonco-1dco- logica deile vicende dell'umanità. SODALIZIO DEL LIBRO e RITRATTI SU ~USURA DI SCRITTORI ITA– LlA.."'11 » a cura di Elio Flllppo Accrocca - pagg. 450, con 249 fotografie - Ure _5.400 .... Trecento scrittori - poeti, narraton e cnt1c1 - tra i più interessanti della cu.J_tl:ra ~ontemporanea, sono presentati attraverso ~ob.zle _b1ografich«:, con– fessioni e bibliografie. Un libro di consultazione e di lettura. articoli post 1 in ,·endita esattamente come il <con- venga, anàrerno piuttosto a nei grandi magazzini, in formismo della ribellione>. rileggerci altri libri. per realtà non ha invaso sol- Bisogna ritornare almeno esempio le Conje.ssioni di tanto la letteratura dram- a meditare sulla lezione di Sant'Agostino >. Anche qui matica degli Stati Uniti Don Chisciotte e credere ~oravia b.::t messo il dito d'America. ma anche quel- in qualche cosa. su uno dei soliti punti de- la del continente europeo. La verità è che questi boli della critica tradizio- Abbondano sempre più e arrabbiati> eversori non nale, che ha chiacchierato gli scrittori che frugano credono in nulla e non san- a lungo di conversione e negli e angoli nascosti > e no neppure che cosa bi- trasformazione di una co- che padano con il tono sognerebbe incominciare a scienza in assoluto, ecc., a vibrato della , denuncia>. distuggere per vivere in proposito della notte deUo Ma essi scoprono ciò che un mondo meno disperato, Innominato. Diciamo che. indubbiamente piace agli libero dalla paura e dalla se volessimo trovare qual- spettatori: quegli aspetti colpa. Della paura e della che esempio moderno di della vita che possono sod- colpa essi hanno fatto un conversione, o almeno di disfare la sete sotterranea eleg3Ilte ed accreditato trasformazione, andremmo di morbosità e di perver- commercio. a cercarlo in To!sto~ e siooe serpeefiante inquie- C. C. non in Manzoni Ma se Manzoni avesse dipinto la crisi dell'Innominato come quella del santo filosofo, avrebbe, si, peccato di ,rea– lismo cattolico•• e ci a– vrebbe lasciato un ottimo propagandista in luogo del– l'artista che è: il quale, quanto a • realismo >, ha non poco da insegnare an– che a scrittori d'oggi. E' vero: anche la conversione di Lodovico è motivata più da pratica necessità che da amor di Dio, ed ha carat– tere alquanto controrifor– mistico e barocco. Ma quan– do s'intenda che pratica necessità non è soltanto paura, che il convento do,·e Lodovico si trascina ferito è davvero l'unico rifugio di un uomo nella sua situazio· ne .io quella società, e si rammenti che il complesso d'inferiorità da lui avuto rispetto ai nobili compagni di stravizi significava met– tersi in contrasto con le strutture sociali d'allora - strutture che non consenti– vano ciò che nell'Ottocento saranno le ribellioni e gli anarchismi borghesi -: si potrà · lamentare che il Manzoni non ci abbia dato una balzacch.iana diagnosi del costume, ma non si po– trà dire che la situazione riesca poco convincente. Anche qui il Manzoni è un tremendo realista: il quale ammette senza batter ci– glio che all'origine di una vita santa sia una mistura psicologica di paure e ri– volte, e di repressioni so– ciologiche. Manzoni, dice l'obiettore Moravia, eccelle nel rap. presentare personaggi cor– rotti. Ma chi non è corrotto in questo tragico quadro, dell'uomo dopo il peccato originale a cui il Manzoni tanto dolorosamente crede– va? Ambiguità e • deca– dentismo> qui, nel fondo, ce ne sono a iosa: più forse, di quanto Moravia creda. Forse, corrotta non è Lucia: ma proprio per– ché si denega a tutti i mo– vimenti umani e si fa (co– me diceva un vecchio cri– t!co, il cantù), del tutto cinsignilicante>. E quel cri– tico aveva ragione non si accorgeva che anche il Manzoni aveva benissimo compreso questa • insigni– ficanza> della sua protago– nista, tant'è vero che, quan– do la rispecchia agli <h'.::chi altrui, alla fine del roman– zo, la dice ora • una conta– dina come tant'altre >, ora e brutta affatto >, ora bella. E' vero che la storia di Gel– trude, confrontata a quella diderotiana di Susanna. sembra • un pozzo profon· do colmo di acqua nera e immobile » accanto • a un limpido e veloce ruscello•; • Per Diderot la catarsi è fuori del romanzo, di fatto nella Rivoluzione imminen– te che lo scrittore pare an– nunziare in ogni riga; per il Manzoni, conservatore e cattolico, non c'è catarsi se non estetica ... >; così Mora– via. E riecco il diavoletto ideologico a confondere le carte della poesia. Invece, alla vicenda. il Manzoni non vedeva catarsi alcuna; ed estetica meno delle altre. Non ci vedeva catarsi perché Gertrude gli sembrava una vittima. una sventurata, e tra volontà di Dio fatalità e libero arbi– trio preferiva non mettere il dito. La questione ai suoi occhi era insolubile. Anche il giansenismo non gli in– segnava che ad • adorare e tacere •· E altro che limpi– do ruscello; l'acqua era cu– pa addirittura. Come il De– stino della tragedia antica; o come nel libro de.i Ma– lavoglia. Diremo che le osserva– zioni di Moravfa sono tutte assurde o sbagliate? Dire– mo che più di una volta ha messo istintivamente il dito suUa piaga di una tradizio– ne esegetica non rinnovata; ma che ha riletto il grande romanzo con una pretesa secca, raz.ionalP, come chi esiga una risposta puntuale a delle domande pt1rentorie, obliterando, se non quel che di sfumato, ciò che di re– condito e sottile percepisce e, in certo modo ricrea la critica quando non p....-etende d'incasellare le prospettive d'arte entro formule didat– tiche. li didattismo sta que– sta volta nell'ideologismo storico o, meglio storicisti– co; e giusto contrappasso, è che sia irraggiungibile il punto della poesia in pagi– ne che hanno, come le man– zoniane, il doloroso potere di irradiare quasi un fasci– no leni!icante, e il lettore partecipe s'accorge che quella placazione è, direi, un effetto ottico, un gioco conturbante retto al filo di una fragile armonia, al di là del quale è tutto un ro– vinare precipitoso e taci– turno, senza grida: di una efficacia dissolvente delle nostre sovrastrutture etiche e sentimentali che non ha riscontro in nessuna lette– ratura. Moravia ha preso da un angolo rovesciato la le– zione manzoniana (non gli addebiteremo tropJX) le smussature dovute all'in– fonnazione tutt'altro che esauriente, e la forma estz-o- sa o scarsamente documen– tata dell'accusa), e non vo– lendo accettarla com'era lo ha impegnata come poteva con le sue armi: che prima di essere spuntate, erano ri– volte a un obiettivo sba– gliato. Né ha visto che quanto è stato detto a ca– rico di taluni aspetti man– zoniani (e non entriamo qui nelle questioni inerenti: per lo piò viziate da setta– ria unilateralità) era lungi da poter essere tradotto, poi, in altrettante constata– zioni letterarie. E proprio sulle ali della tèsi si arriva qui alla conclusione che nei Promessi Sposi si respira la aria della conservazione so– ciale e •non quella del dog– ma>: che è proprio l'inver– so letterale. della realtà. Diciamo della realtà che non sia rifatta sugli schemi preistortcl. Di modo che, per giu– stificare l'innegabile (se pur minore) grandezza del Manzoni indagatore di fe– nomeni collettivi come la peste o la guerra, non resta al critico odierno che at– tribuirne U merito al Coté manzoniano del e decaden– tismo>. Peccato, viene da conclu– dere, Un'occasione sbagliata, tenuto conto del !atto che di fronte al più grande dei no– stri narratori c'era questa volta uno scrittore. Ma del– la lealtà de11e reazioni di Moravia di fronte al testo manzoniano non vogliamo dubitare. Quanto, poi. dJ quelle reazioni negative non sarà da addebitare a certa vena apologetica !n te– ma manzoniano? Ma. com'è ovvio, )'lanzoni argomento di storia del costume ita– liano sarebe tutt~altro di– scorso, che nulla o pochis– simo ha, da vedere con la poesia. L'equivoco di Mora– ,;a sta soprattutto qui; e non c'è dubbio che sia per– petrato fino all'ultima riga con imperturbabile logica. Uno dei suoi stupori è che il Manzoni abbia dipinto &Ì suoi umili pieni d.i rispetto verso i potenti>, e al tem– po stesso • questi potenti come del tutto indegni di rispetto >. E la risposta, che è facile, potrebbe fornir– gliela qualsiasi te0logo an– che da due soldi; e per esempio, negli Essais di mo– rale del Nicole (il • gran Nicole > del Manzoni) c'è un gruppo di pensieri che son dedicati al debito osse– quio ai potent~ investiti da Dio di fatale autorità, e al– l'esaltazione di quell'umil– tà di cuore capace di avvi– cinare a Dio che pone an– che una femminetta, e }a moindre femme >, al di so– pra • de tous le Conque– rans >. Certo che il Manzoni sa intendere le buone o catti– ve ragioni dell'accomodan– tismo (e non possiamo asso· Iuta.mente considerare di Lu:o Del. Col. - Castrocielo (Frosinone) - Non se la prenda con Hoffman, che come ogni mortale sente la estate, la srancbCZZ.3,e ba chiesto il permesso in carta bollata di battere un po' la fiacca, permesso accordato– gli naturalmente. Quanto al– le sue poesie, che. ho letto non dovendo e non potendo, non sono affatto male, ma con un difetto, a parer mio, di fondo: quello di alternare sue \'erità a ,·erità poetiche già acquisite e dunque già scontate, su un filone di esperienze moderniste. Non c'è molto di nuo,·o, insom– ma, e per me, sempre per me, la poesia che non è nuo\'a non è poesia, in quan– to (stia attento) nasconde. anzi che rivelare l'autenticità indi\.;duale. Le notazioni buone ci sono, cd anche in– tuizioni \'ere: le sca,'1 piò a fondo, le autentichi dimenti– cando quel che ba letto e imparato. Stoffa ce. n'è. buon gusto il richiamo a Cristo a proposito di Ren– zo che dice di aver impara• to a non mettersi nei tu– multi e a non predicare in piazza: o non è Renzo il piccolo borghese in nuce, piccolo capitalista altret– tanto in nuce~ tanto per es· sere obiettivi, nel linguag– gio di Moravia?). Ma e~~ dirci fin dove si tratti di quel solito noioso • reali:– smo cattolico • inquinato di malizia, e do,·e, invece. di pessimismo teologico? An– che Manzoni, come Santo Agostino e Giansenio. cre– deva solo alla Citt"à di Dio: e quando guardava alla cit– tà dell'uomo ne a\'vertiva solo colpe e difetti. E il suo discorso sarebbe tutto • de– cadentismo • - come e pes· simismo > e solo pessimismo sarebbe quel1o di Leopardi - se non ci fosse. nelle giunture uno spirito mai esausto di moderazione. una letificante fantasia Ironica. una \'ena di adeguaz.ione agli umili nel senso evan– gelico. un'mclinaziooe ro– mantica al raccoglimento un sentimento veritiero e in– sieme magico del reale. che appuntare a quell'arte l'eti– chetta di realismo significa darne un'astrazione (e an– che qui, come illuminanti e intelligenti le pagine ·di– Hofmannsthal). Com'è rea– lismo e qualcos'altro che realismo l'atmosfera di cer– ti pittori: non i Ciamminghi minori, ma Vermeer. E da un Venneer. e non da un Courbet. vorremmo idealmente figurarci il!u· strate queste pagine. Che anche quando incidono nel concreto, assumono un tono maiestatico. E si pensi per esempio al ritratto letteraie, della Si1mora di Monza. che dall'c abbozzo• alle succes– sive stesure il Manzo"i trattò con l'elevatezza di assunto di un pittore antico. Velasquez.. semmai. e nep– pure ora del • reaiismo •· FERRUCCIO UUV1 Lettera • • sem.1ser1a (continua da pag. 1) dire che è staio' lui a squas– san·i. a maltrattarvi, ad atterran.; malconci, lui. il dio punitore. Ma pen– sate a tutte le grane, alle delusioni che dobbiamo procurare a noi e agli al– tri, bocciando\'i. C'è uno solo di voi che si presenti pri\•o di raccomandazioni? E. per tacere di quelle che ci !anno sentire la nostra pochezza. credete che resi– stiamo facilmente anche al semplice portiere, che ha in mano tanti interessi no– stri e il nostro destino !1- scale? Voi, invece, a boc– ciarvi ci costringete no– lenti. \"orre1 fan.·i capire quanta sia l'arte che met– tete net forzarci al peggio. Lo scritto. Che cosa vi chiediamo, se non di mo– strarci che sapete riempi– re quattro coloane senza troppi errori di gramma– tica? l\Ia voi credete di Po– ter soddisfare questa mo– desta esigenza nostra, pla– giando o scopiazzando. )Ja– lignamente avete scelto e nascondete chi sa dove, un autore di mezza tacc3. Sapete che un De Sanctis o un ~omigliano dovreste parafrasarli. Quello, se• condo voi, si può copiare pari pari, perchè son po– che le ~-obabili tà che lo esaminatore ricordi e ri– trovi il sacco donde tra– sferite nel vostro. r-.ta il conto è sbagliato. l\lezza tacca che sia, un autore giunto alle stampe ha sem– pre un gergo, se non pro– prio un linguaggio critico, quando ci avete ridotti a rl\"ederci in voi, e a in• vidiare la vostra giovinez– za, siamo già buggerati. Gli orali. Non ,·i siete accorti che spesso l'esa– minatore dice: e Quale ar– gomento ... quale autore co– nosce meglio?>, volendo semplicemente aiutarvi. ~a ,·oi restate 11. come se per la prima volta vi tro– vaste nel caso di dover sceglie:-e. Ciò non "; ca– pita rispetto alle compa– Jrne di classe. alla squadra del cuore o al disco del juke-box, che rappresenta la mina esplosiva sui sen– tieri delle vostre piatte evasioni sentimentali. Esplodete, dunque, anche per un autore che vi di– spiaccia meno, dite subito chi è, siate anzi prepara– ti a dir molto (pace alla \"Ostra coscienza 5e la scelta sarà finta e oppor– tunistica), e sappiate to– gliere minuti preziosi al– l"esaminatore, che altri– menti dovrà tendervi altre insidie. \"oi, in\·ece. sten– tate a lungo, poi afferra– te il primo nome che schiz– zi fuori da un oceano d'in– differenza. e fate la figura del pescatore a cui sfugga di mano il pesciolino. An– che se si tratta di uno squalo come il l!achiavel– li. per la vostra memoria anchilosata e inesperta, è un pesce piccolo. Forse ri– cordate che si chiamava NiccoJò e. invariabilmen– te, cominciate: e Niccolò Machiavelli nacque a... >: avete mai saputo dov'è nato? e Prosegua>, dice l'esaminatore fingendosi distratto. E voi: e •• .nacque il...,: di nuo .. ·o in secca. :\la se non sapete dove e quando sfa nato, pec'Ché "; mettete da voi nella ne– cessità di dover dire quel– lo appW1to che ignorate? L'esaminatore si contente– rebbe di sentirvi parlare del Machla,-elli andle a braccia. Tra tante opere. di una saprete àiscorrere per qualche minuto. Ma ,·oi scegliete quelle di cui non ricordate nem meno il titolo: e Scrisse com.me– die ... la ... la._ la >: tra lla– là. E !"esaminatore, visto che nessun aiuto vi gio"-a, comincia semplicemente a esaminare. Non posso qui scrivere un manuale sull"argomen– to. Concluderò con la ma– no sulla Bibbia: io, che son tutti gli esaminatori. vi do la loro parola che d~iderano promuovervi: ma voi non fate come quel tale. che avendo aperto per la prima ,•olta un riassunto di storia in tram mentre si recava agli esami. e ivi solleci– tato a parfare delle più importanti guerre del Cin– quecento. cominciò te– stualmente così: e Le guer– re tra Francesco primo e Carlo vu... ». Quel Carlo, come voi invece sapete, era Quinto in numero ro– mano: e V> che. maledet-– ta babele delle lingue. e in milanese e alla televi– sione anche una e vi>. e in buon italiano e vu •· come correttamente diceva l'avventuroso ragazzo. Ma. purtroppo, si trattava di un esame di storia. V. C. e uno stile che voi non po– tete avere, per la ragione molto semplice che avete, beati voi, diciassette o di– ciott'anni. Anche il peggio– re di noi sa che cosa dove– ~!TE LETTERE TESTL'l!O:,,U..XZE z DI ARTISTI ITALIAXl < te e che cosa potete darci alla vostra età. che nella squallida definizione degli esami è detta e matura >, quand"é, come dicevano i medioevali, e età fiorita>, :aJ Tra i profumi del vostro ~ f~:ten~n pf~!,~~l~aq~~: E turità critica ed espositi- ..J va. Sbagliereste l'odore del w garofano selvatico, con ; quello del garofano inne– stato? E cosi, quantunque z vi crediate difesi da con- < testazioni testual,i, siete, J peggio che scoperti, rin- < viati al minuzioso control- o :E ;:: ~ lo defforale, dove non ~ ::~:::. ~!~~:~. che il ~ Regola conseguente: fa- ~ ~ero~~o v~;; ::i:t ~= C "' N z <: z ::, :E ;: VI Pubbheatt in t>M!e~drn.z.a: ::; "' \'\TE LETTE– RE TESTUIO– 'UXZE 01AR· TISTI murn VITA DEL BER.NINI di FU1ppo Ba1diouect COD l'tnedlta VlT A § ~:v~rt:As~~: ~ Samek Ludovtc1. 194&. L. 1...500 t::; VITA DEL CARAVAGGIO a daUe testimoolaaze de.Isuo tem,.. :j Volumi \n 8- bross. eon ta.oote t. t. po. Blografte e documeott ori– gioall Studio e Note di Ser~o Samet Ludov1cL l9S6. C... 1500 immanente U Z. tomo 114!1 ooh,m.e Ili e ulhmo del&.c LETTERE SULL'ARTE di PIETRO A.RETLN'O a cur.,. dJ Fide-nzio Putdt e !:UOtt Camuasea COD IO BIOGRAFIEDEGLI ARTISTl tavole d.l ra&iUailfo. lndtd e tco00;,1raOa aretlola.oa Volume I: Lettere 1~26• 1~2. C... 1500 Volume Il: Ltttcre IM3 - I~ C... 2 600 Volume ru: tomo l": Vita deU'Aretino, col Commento. d.l G1ammarla MauucbelU (uotca ristampa dal 1163), tutegrata da Etto~ Cunesasca 19~ . • . . L 2000 .: o :z > :z N "" 8 rienza. l'ispido e selvaggio aspetto di ciò che fiorisce sulla pagina vostra, c'in– canta, c'innamora, c'inte-– neri~e e desta io noi com– prensione per le vostre in– certezze di dottrina e di esegesi. in cui noi medesimi incorremmo, e non l'ab– biamo dimenticato. E ~ EDIZIOXl DEL MJLIOSE. M.J.LANO. VlA SACCW J g; 31!:U..IS'l ll.IlA INVnVJJ !.LSI.Ll!V IO :iZNVlNOWLLS'3.l l!I

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