la Fiera Letteraria - XV - n. 28 - 10 luglio 1960

Le richieste di giudizio che giornalmente d pervengono, troveranno risposta nelle apposite rubriche • Verba Vo~ lant •• • Scripta manent • e e La fiera risponde• secondo l'ordine di arrivo. Si prega pertanto di astenersi dai soUcciti LA FIERA LETTERARIA I ORAHIU Ul·.1LA RJ::UALIONE 11·13 dal mercolcdl al sabalo Mano$<'rllll. fnlo e disegni non richiesti non st restltutscnno SPETTACOLOCLASSICONEL TEATRO DCOSTIA ANTICA * Un'amaraprofezia nel '' Mii es" di Plauto <li GIQIA.l.\'I CAl~E1VDQLI F'ìnalmente Plauto, dopo Qualche anno di assenza. è ,>tornato nel Teatro antico di Ostia con H Miles glo– riosus, che è stato messo in scena da Giulio Pacuvio. sotto gli auspici dell'Isti· tuto del Dramma antico e del Centro Tealrate di Roma. Del commediografo lati· no il Miles gloriosus è un3 delle opere più celebri. per· ché U personaggio di Pirgo– polinice è il capostipite su– perstite della maschera del Capitano. che in vari modi atteggiata e denominata ha avuto lunghissima vita non soltanto nella Commedia dell'Arte. F.d. essa è. insie· me con le maschere dei sen·i. quello più intima· mente inerente alla com· media popolaresca. che esprime in !orme ilari ma spesso anche amare la con– dizione del popolo italiano combattuta appunto !ra la necessità servile e il di– sprezzo del comando non di rado esercitato senza ime!· ligenza e senza umanità, ~imi della sua resa poetica. alla sua inesa'IJl'libiJe ric– chezza di risonanze. ma teatralmente viva ed espressiva. E' uno dei ra– rissimi esemp!ari di tra· duzione che possa essere letta ed anche recitata. . perché la fedeltà al testo non va mai a detrimento della trasposizione o vlce· versa. In q~sta traduzione il .regista e gli in1erpret! hanno anito un punto di appoggio e :nsieme di par· tenza. Ettore Paratore ha il merito di P.5Sere un insi– gne filologo ed uno scrit– tore particolarmente sensi· bile alle leggi del rapporto teatl'ale. F.gli ha anzitutto la capacità di far immedia– tamente sentire il gusto della lingua pl.:i.utina. resti– tuendo sempre in rutta la :=.ilamolteplicità il vibran– te tessuto di valori morali e forma'.:i che quel gusto compone e g81'3ntisce. Muo,·endo dal sicuro pre· supposto di questa tradu– zione. il registra Giulio Pa– cuvio si è preoccupato di rendere lo spettacolo non archeologico. ma gradevole nella sua comicità ed ha raggiunto l'intento antitut- to attraverso una ben ap– propriata dis"~ ibu:z.ìone, nella quale era elem ento essenziale fo pres-enza di Arnoldo Foà. Ca.milio Pi· lotto e Glauco Mauri ri– spettivamente nei perso– naggi di Palestrione. Pi-rgo– polinice e Periplecome<:o . Le attrici Giusi Raspani Dand olo. Anna B randimar– te e Gatt:r.folla Andreini hanno offerto anch'esse un ottimo contributo allo spet– tacolo. dove è riapparso nel personaggio del servo Sce– ledro un giovane a-ttor co– mico, Sandro Merli, che ha tutte le possibilità di una migliore affermazione. Validi collaboratori del regista sono stati anche il compositore Roman Vlad e lo scenografo Franco Lau– renti P.: la !-atioo di tutti è stata generosamente ripa– gata dagli applausi e dalle risate. Ancora oggi Plauto è uno scri<ttore singolarmente vi– cino alla nostra. sensibili– tà e alla nostra moralità; può essere un a!legro mae– stro di vita e questa ediz:io· ne del Miles gloriosus ne ha dato una conferma. GIOVANNI CALE!\1DOLI TI!i.CCUJINO JO>JEJLLJE * Annibale Zucchlni: • Figura • JfO§THE ~J(J(JLA 'E§[ Nel Miles oloriosu..s ac– canto al Capitano spaccone e millantatore è anche il servo. Palestrione. che anzi è stato disegnato e rompo· sto con infinita cura e con estrosa ricchezza. ~é ap– pare continuamente in sce– na e domina da ,-ero si– gnore le fila dell'intrigo. )la è un personaggio del quale il commediografo con uno spirito di intima al– leanza si sente quasi ami– chevolmen1e p a r t e c i p e. mentre w Pirgopo!inice ri– versa tutto Jl suo ranco:-e. Palestrione è giustificato nello stesso servilismo, che è posto a servizio di una causa buona sia pure con tutte le bassezze di una paura e di una ingordigia irrefrenabili. Pìrgopolin-ice non ha invece giustificazio– nj di sorta nella sua smac• cata mania di grandeu.a e nella sua cupidigia. Questo rapporto tra i due perso– naggi, che nella commedia plautina è chiaramente sta– bilito. rimarrà dominante per secoli e secoli nel cor– so della L"'3dizione teatrale italiana. appunto perché sarà il rapporto più confa· cente con realtà della so· cietà nazionale. Zticchini, Blasco e Proprio al limite della sta– gione, adesso che posteggiare la 11raccltina in cenlro non è più un'angosciosa avvemura, e i crilici già retour de Vénise ~~i'JJ"[': 11 ';o1~~;}cf,~i gJ;!:;,~l;~ sche, si sono apule a A.filano alcune mostre di notevole im– pegno. Particolarme,ue i111e- 1essa11tiquelle di due arti,sfi che, per e..sseredi natura sclri· va e appartata, e dw1q11elo,i– tani dai e giri• per cui pro– cedono le vicende artisliclte di casa nostra, hanno accel· lato di esporre le loro opere a wz pubblico accaldato e pensoso più. di ,·acam.e al mare o ai monti che 11011 di problemi estetici Ci ri/eria· mo allo scultore ferrare.se Annibale Zucchini, ospite del– la galleria Pater, ed al pillo– re siculo-milant!Se Salvatore Blasco, ospite d,d Centro di San Babila. La e personale• di Zucchi· ni ha mw latitudine assai ampia, è una sceltissima pa- 11oramicadella sua intera at· tività poetica, poiché com· * di LlJCIAl\O DL"DJGl\"A prende opere dal 1918ad og– gi. Allraverso pochi ma per• spicui esempi, è dato percor– rere il coerentissimo processo del suo linguaggio plastico: dal pen·odo in cui accolse le più vitali indica:..iaui del movimento futurista, al tem– po de.i • Valori plastici IO e della e Scuola Romana •• a quello di e Corrente>, si,10 al– le piiì recenti, sensibilissime prove lig,ree nei domfoii del– le forme pure. Certi suoi e ri– tratti• o • personaggi• mo– ciellali <lai /9'2[} al 1926 con– sen·auo Of!.giuna forz.a d'in– llli:.ione plastica ed m, rigo– re di stile che li e,rucleano dalla direzione culturale da erri avevano tratto avvio, e li colloco110 in una superiore dimensione d'arte: sono fra le viii. convi11cemi e sicure opere di sculwra che abbia– mo m•uto occasione di ,·ede– re quest'anno. Zticclzilli è w,a ~tro11afigura d'artista: dopo 1111ahmga esperienza cultu– rale nell'ambito romano (fu :;;~ff 0 in11r:S!1 11 ~ie pfr~~i'J~fro: Mafai, Capogrossi, Ziveri) e. dopo aver collaborato alla milane..se stagione di • Cor– rente•, accanto a Biro/li, a Cassinari, a Morlotti, avendo ~::;i~;~a~~r~-e~~,adr~o:;;~i~':,7; e all'inseg11amento alla Scuo– la Su~nore di Architem,ra, si ritirò nella natia Ferrara ur1icamente impegnato nella sua voca:;ione per la scul- 1ura. Per dil'ersi lustri Zucchini non parrecipò ad alcm1aespo– .<i:__ione colle1tìva e non fece mostre personali: gran parte della sua ,·asta produzione, fmllo di quarant'anni di la– i•oro intensissimo, è raccolta in una specie. di esposi:..icme pennaneme d a lui ordi nata ne.Ila sua casa ferrare.s e. Re– centeme11te Zu cc hini si è de– ci11:o a e uscire qrudclre 1"'0ltt1 dal guscio• - come .amabil– menle. lta osservato Fauslo Pirandello - ma sempre con poche opere e. senza il mini· 1110 ba1tnie. E' proprio da sperare clte le inquietudini e i clamori che turbano la presente stagione arlistica si plachino al piiì presto in mo- ~n;;~talal'i~'(J;f,}~~':_,-!~~e~tj esempi fra i più autori?Voli del nostro tempo. E ancora ricorderemo la mostra del pillare trevisano l.uigi Gay alla Galleria Bar• baro1u:,411elledi Roswita Lu– der e Rudi Vombek, due ;~~~:f!~:t~~,ee.:i:..f:J::e d;f:fo/!~~ ledesca, alla galleria Tolti, e la bella mostra della scullri– ce Lea D'A\.·an:..o ordinala nella sede del Soroprimist Club. e People and Places IO, una rassegna di fotografie di Rollie MacKenna, ci Ila dalo all'.4.rform la misura di una se11sibilicb davi-ero e.cce:..io– nale. A chiusura di questo • tac– er,i110 •• non possiamo non porgere un saluto augurale a una nuova galleria, la Galle– ria Minima, diretta da Romeo T oninelli - di cui ricordia– mo la bella atti1-ill} nel cam· po dell'editoria d'arte - cl1e Ira aperto i bactenli con due esposizioni di opere l?articer lannente pre:..iosedi Giacomo Balla e Giorgio De Chirico. LUCIA.NO BUDIGNA JVJ[ O§ T JB. E JD>' A\. JB. T JB: A\. JB. O .M A\. * Personaggi della &orna d'oggi John L Brown ha scritto a.kune pagine, felicemente ispirate, per presentare l'ulti– ma mostra della Rome•New York Art Foundation. all'Iso– la Tiberina. Tema dell'espo– sizione sono i e cipbers •, os· sia le dimore che gli artisti costruiscono nel loro mondo fan1as1ico cos\ simile a quel– lo del bambino. • 1 bambini, ossen:a John Brown, i quali sanno rivelare con sincerità alcune aspirazioni umane fon– damcntah che spesso invece gli adulti nascondono anche a se s1essi, sognano tutti di "costruirsi la propria casa", desiderano ciascuno una di• mora che sia tutta sua, un 1erritorio \--Cn{ine,una sona di C3\'erna pnmordiale tutta sua, un territorio \'ergine, una sona di caverna primor• diale di dolmen. E' questo un sogno che accomuna il bambino e l'anis1a •· I tre anisli invitati. gli scultori E1ienne - Martin e Louise Ne, 1 elson e il pit1ore Lee Mullican, tendono appun• to a costruire nelle loro ope– re queste dimore ideali. Etiennc Martin si attiene al tema in maniera quasi le11e– rale; egli fabbrica, cioè, una \'era e propria piccola ca– sa - una grotta accogliente e privatissima, quasi un vuoto guscio, un immenso nocciolo aperto. una grande conchiglia disseccata - ispirandosi a certe. primordiali abitazioni ~~~~!~chs~:n;e':c ,~~~f !. in Meno convincenti le scultu– re venicali di Louise e,·el– son che, al massimo, passono c,·ocare gli alti alberi di una foresta. Lce Mullican preferisce, in– \'CCC, simbolizzare dei miste– riosi rifugi nel labirinto di una simbolica scrittura ideo- i~:~a~ic~~ra. 18u 0 t~~~~~~ mancano dei quadri del Mul– lican che rammentano, sia vagamente, delle topografie di città e di necropoli, viste dall'allo. Una prospettiva, questa, malgrado la di,·ersa soluzione formale, assai simi– le a quella usata dagli arti– giani persiani nei loro tap– peti che, spesso, altro non so– no che la continua raffigu– razione di un paradisiaco giardino visto, appunto, dal– l'alto. Come è ormai consuetudine anche in questa sua ultima mostra la Presidente della Rome·New York Art Founda– tion, Franccs Mc Cann, vuole proporre al visitatore, oltre ad un ben preciso tema este· tico un tema o, forse meglio uno spunto di carattere eti– co, filosofico e religioso. Davvero Fr.:mccs Mc Cann non si ferma alle apparenze. per lei l'opera d'arte vale sopratu110 come simbolo di una intensa reallà spirituale. * L'americano Will Barnct. che espone alla galleria Tra– ste,·ere, reagisce, come altri artisti statunitensi, al dilai!a– re spesso sconnesso dcll'in- * ,li LQllE1\·z,t TIWCCIII formale e dell'espressionismo astratto, con un ideale ritor– no a quell'astrattismo geo• metrico che circa quaranta anni fa tro,·ò la sua più ri– gorosa codificazione nel neo– plasticismo di Mondrian. Co· sl anche per Bamet lo «scien• tifismo• che stava alla base dell'astrattismo geometrico assume un \'alare spirituale. Si ritorna, insomma, alle ,·cc– chic idee di Mondrian e Van Docsburg, secondo le quali il richiamo all'ordine, il con– trollo delle passioni, la stes– sa facilità o, forse meglio, umiltà degli schemi. hanno sempre una base morale e sociale. Naturalmente molta, troppa, acqua è passala sot– to i vecchi ponti di De Stijl, inevitabile. quindi, che pur nell'apparente disciplina del· le sue impeccabili arc.hitcttu• re di forme e colori, Bamct lasci che qua e là l'impulso romantico affiori a mitigare i rigori di una geometria og– gi troppo se,·cra. Colori ora vh 1 i, ora delicati con opposi– zioni ricche di mordente. molto gusto nel ritmo com– posith-o, e una scaltrita abi– lità artigiana fanno di questa pittura on convincente risul– tato di solidità e di eleganza. * Secondo una folta giur'ia di giornalisti i e personaggi del· la Roma d'oggi • non sareb– bero più di un"ottantina. <Per personaggio s'intende chmn– que abbia nei diversi campi una propria personalità, o. quanto meno, una notorietà). Questi dh·ersissimi perso– naggi, dall'impeccabile diplo– matico a.I cantante di grido e di grida, dallo scrittore di fama mondiale al • trattore IO di fama nazionale, daJla diva supernazionale al sarto in– ternazionale, dal principe romano di antichissimo san– gue alla spreiiudicata croni– s ta mondan a, dal poeta al– l' industria.le, dallo scienz.iato a l pol itico, sono ora in \'etri– na, collocati in bella eviden– za tra le variatissime mer– canzie dei negozi di Via Frat• tina. La mostra ha un ina– spettato successo di pubbli– co, la gente riscopre al pri- ~fni~~~~~u!lJ(~~nl~~:a~ gli attori. E se 'lUalcuno si domarida, di fronte a un no– me meno famoso. • ma chi è? IO, i più sono riconosciuti da lon1ano, da un marciapie– de, come ,·cechi amici. Bisogna dare atto a Dema e .:i.Vittore Querel, intclli~enti ideatori e organizzaton di questa gustosa colletti,,a esti– va, di a\'er selezionato, per quan10 possibile, le opere e i nomi. Ci sono, cd era inevi– tabile, sia i personaggi cn· trati di straforo, magari con il ritratto eseguito da un pa– rente pittore, sia gli oscuri pittori accolti per essere riu– sciti a rit.rarrc alcuni dei no· mi esscnz.iali della rassegna. Ma si tralla di eccezioni. e. in generale. il •concorso• mantiene, pur nell'ambito di una sua garbata mondanità, un buon Lh-ello. Basterebbe– ro alcuni quadri addirittura famosi, appartenenti a cele– bri collcztoni. La perla della esposizione è, senza dubbio. l'Irene Brin di Campigli; ec– co, poi, l'autoritratto di Le– vi e. sempre di Levi, i I ri· tratto di Palma Bucarclli, ecco il Gutluso di Calabria e la Ralli di Gu11uso, ecco la Volpini di Costanza Mcnnyey e il Lulli della Them1es, il Baldini della Quilici, la Bel• lonci di Lconetta Cecchi. il Vi{!orclU di Virginia Camp• beli Backcr e l'autoritratto della stessa CampbeJI, il Bas– sani di GenliJini, l'Ungarelli di Villalta, la Magnani di Nicky Berlingucr e gli autoritratti di Tot e di De Chirico. Sono ancora da ricordare, per la singolarità dell'incontro o la disparità tra pittore e perso– naggio, i ritratti di Repaci di Lea Tassi, di Moravia di Em– ma Rcyes, della Callas di Assenza, di Vittorio de Sica di Conchita Salinero, di Z.a– ,altini, di Mustafà Ychya, di Tambroni di Luigi Oiotallcvi. Questa pittura ponata al sole sotto gli occhi · di un ,·aslo e vario pubblico è, dun– que, a conti fatti, anche al di là del singolo valore dei qua– dri, una manifestazione di buon gusto e di stimolante curiosità. * Anche Antonio Amore. co- me Burri, Quaglia, Pagliacci. tanto per fare solo qualche nome, ha incomincialo a di– pingere durante i lunghi an– ni di pri&-ionia. /'fata nel se~ ano d1 uno sea,·o interiore, di un soffeno colloquio, la pittura di Amore ha mante– nuto il carattere di un par• ticolarc vigore morale. di un3 continua autocritic.'l. Le ope– re che il pittore ha raccolto alla Alibcrt r.tpprescntano una sintesi di cinque anni di la\'oro: nessun salto. nessun facile ,·o!lafaccia, ma uno scandaglio sempre più sottile ~empre più puro dei propri temi. Vi sono alcune tele, quelle dei • carreltieri IO so_pratl\lllo, che potrebbero ricordare il Birolh dei • pescatori breto– ni • e dei primi quadri delle Cinque Terre: ma in Amore c'è una di,·ersa forza dram– matica, una presa di posses· so dell'oggetto più medi1a1a e fa,·olosa. Inoltre Amore, pur possedendo indubbie do– ti di colorista, è sopr-.ttutto un disegnatore - anzi in al– cune opere. quah ad esempio il Cristo, egli dimostra una ,·ena addirittura plastica - ed è appunto questo conti– nuo controllo del disegno a conferire, anche nei momenti di maggiore effusione croma· tica, una sobria mcish;tà compositiva ai suoi quadri. Tra le cose migliori segna– Ifa.mo Dolore 1960, Cristo 1960, Paesaggio 196().. LORENZA TRUCCHI Informazioni librarie BOMPIANI •I NUMERI• Una nuova collana di autori italiani, in qualche misura nuovi, che non puntano alla bella pagina, ma vogliono attaccare, incidere. Olimpio Speradio, Giu– seppe Cassieri, Luciano Bianciardi, vogliono essere indiscreti, magari cattivi, raccontando come è fatto un pezzo di società del temµo loro. CAPPELLI , !A COll.'DIZIONE DELL'AMERICA • di Al!redo Rlzzardl - pagg. 284 - Ll.rc. 1.600. Il più completo e aggiornato panorama critico della pcesia noi:-d americana. Contiene saggi su Mel– ville poeta, su Stevens, su Pound, Cummings, l.owell e suUa nuo\'a generazione dei poeti statunitensi. MORCELLIANA e lL SA.~1TO CURATO D'ARS • di Danlèl Pczcrll (trad. A. Barbieri) - pagg. l-42 - Lire 1.200. [n Francia, uno dei cin quanta migliori libri cat– tolici dell'anno. Nuova ed origina.le biografia che of– fre un organico e coe;rentc itin erario ispirituale del Santo. Degno di rilic\'o è l'uso accorto e criticamente fondato degli scritti, delle lettere e, in particolare. dei scnnoni di J. M. Vianney. LE 1"..0S'll'RE D~ A.R'll'E IN Jl'll'ALl:A * Anche nel fatto che Pir– gopolinice rimanga esiliato dalla 6Cen3 e vi faooia apparizioni relativamente brevi almeno rispetto a quelle del suo antagonista Palestrione ha un suo pre– ciso significato che dalla rappresentazione emerge chiaramente. perché de– nuncia la moralità alla quale si ispira l'architettu– ra stessa della commedia. Sebbene tenda continua– mente ad imporsi ed a so– praffare gli altri, Piropoli– nice è in effe~ti escluso dalla vita. è isolato dalla congiura di coloro stess1 che egli si illude di domi– nare con la sua vuota tra· cotanz.a. &i è un giuoco che i poveri italiani. costretti .in avvenire a oontenderè con sfrontati e insensibili armigeri st.ranierì, non di· mentic.heranno facilmente. ! BIBLIOTECA I Non so nulla di Franco Ascatigno (né età. né luo– go di nascita ecc.), del qua– Je un amiro m'ha donato una raccolta di poesie in– titolata Nes$UHO pitì. s'in– contra e pubblicata, con una bella prefazione di i\'la– rio Spadaro, ricca di spirito e d'a!'gl.lta saggezza, dalla Società Poligrafica Edito– riale in Ci-ttà di Castello. i\la a giudica:-e dalla ma~ turità del pensiero e an– che dello stile (semplice e quasi scarno), nonché da certi riferimenti geografici. è facile intuire che l'Asca– tigno non è un giovanissi– mo. e che la sua terra. vera né numero né volto / le no-- 9".re azi<>ni / se lusinga le colse / di inafferrabili ap– prodi. / La carne è ferma nella stretta di ferro / e il tempo è breve per un hm– go volo•. giusto riconoscimento di ala.,– ni effettivi, originali ,·alari poetici, quali, appw1to, quel– li di cui dt) teslimonian:a l'e>– pera di Annibale Zucchini. Salvatore Blasco è un veè– cl1io cacciacore d'immagini. Fu uno :io maten10 a mec– tergli fra te mani, quand'era ancora bambino, le armi delle. matiie e dei pennelli e. a in– vogliarlo a quel particolare Il Premio "Riviera del Conero" Con tl suo travolge.nrte i-stinto teatrale Plauto ha assicurato Pequilibriio fra i due personaggi, conferendo a Plirgopolinice mediante la vivezza e l'incisione del disegno una evidenza eg:ua– Je a quella che Palestrione assume mediante la con– tinuità della partecipazio· ne all'azione scenica. L'attualità di PJauto è dunque un'attualità pro· fonda e sol'terranea: essa non deriva dal!a coinci– denza f~male di alcune situazioni o dalle J)OSSibili e casua:!i allusioni ad avve– nimenti del nostro tempo che il regista è sempre in grado di suscitare con op– portune sottoli-neature. Nel Miles gloriosus è intuito e rappresentato con sempli– cità quasi bruta le un aspet · to fondamentale della con– dizione sociale ~taliana che secoli di storia non riusci– ranno purtroppo a smenti– re interamente: lo scherno del servo divenuto st:ru· mento approssimativo ed avvilente di difesa contro l'ottusità spiritualmente e materialmente offensiva de! potente. Ed è profe1ica in Plauto la virile e com– preosiva accettazione. della bassessa del servo mtesa come \Dl3 tragica nece.ssi-tà ohe umilia e deg.rada. ma non riesce mai a distrugge– re completamente un ulti– mo residuo di dignità. Nello spettacolo di Ostia questa attualità di Plauto è stata anzitutto prpposta con stra<>l'dinaria eloquenza dalla traòuzione cti Ettore Paratore. che non soltanto e attenta ai va1ori della bngua. ai modi originalis- o d'adozione. è la Puglia. Son tuttavia cose che contano fino a un certo punto. mentre quel che conta è la ferme:u.a della voce dell'Autore, che dal Novecento ha saputo trar– re la propria libertà d'in– venzione ritmica - sobria e sicura di sé -. senza per questo lasciarsi incantare dalie sirene degli ismi di vario conio. e se nza rin– negare (anz.i) la tradi-z.ìo– ne classica che sostiene e fa da sfondo al linguaggio severo. e a volte perfino brusco pur se sa piegarsi spesso ai.la tenerezza (Mor– te del p assero. p.e .. a pag. 9). d'un uomo cui la co.,;a da dire (e che egli riesce a dire con giusta misura) importa più della solita tu· tile ambizione d'appari-:-e in linea con l'ultima mo-– da. tutto teso com'è non alla ricerca d'una musica– lità esteriore. bensì della profonda musica d'un sen· timento sinceramente, e in– tensamente, vissUto: il tor– mento, dil'emo megUo. ge– nerato dall'impossibrntà, nel tempo p::-e.sente. d'in– contra,rsi con se• stessi e con la propria anima, tan– to bu ia è la notte che in· to.mo a noi s'è fatta. men· tre e Senso più non hanno / Certo. non saranno le nostre poche e povere ri– ghe a dare un'idea giusta di questo poeta cosl a sé e così schivo (cosi ricco di quasi esistenziale religiosi· t..à. e così abile nelle sue scabre ma spesso anche elegantissime movenze: nonc.'lé d'una fermezza mo-– raie tutta par.iniana). ma valga l'atto d'onestà della semplice segnalazione, che una volta tan-to non è sta– ta sollecitata né dall'Auto– re né dall'Editore. ma di– rettamente dal cuore. G. CAPRONI * LAWRE, CE DURREL, , Col- lected Poems •· Fa.ber & Fe– ber, London, 1960, 21 sb. La formazione intellettuale. di Durrel è abbastanza. singo– lare. 1 ato in India da genito· ri irlandesi, educato in ln· ghil1erra, ha fatto il diploma• tico in Grecia e in Egitto, ora vice in Francia. E' sempre sta· to un •coloniale• come egli stesso si definisce in una in– tervista concessa a un gioma– lis1a inglese, tradotta e pub– blica sull'/lluscrazione Italiano di giugno. Di questa raccolta di poesie cosi ha dichiarato: • Distruggo molte poesie dopo averle scritte, ma rileggendo le bozze dei miei e Collected Poems IO ho constatato che non dis1ruggo abbastanza IO. Sono im·ecc poesie intensissime rac– colte senza ordine cronologico ma disposte secondo una te– matica interna. Il recente suc– cesso ottenuto con la tetralo– logia (e Justine •, • Balthaz.ar •, • ;\1ountolh•e 10 e e Clca 11) daJ titolo definitivo • Quartetto alessandrino•. insieme alle sue ahre numerose attività lette-- ;::nii1 D~~b~::,r =t:ti;:ij è innanz.i tutto un poeta me– diterraneo per sua scelta e per temperamento. G. T. ~t~~i l~a~!;/,~~} ~ag{f~:~i che fanno corona alla sua nativa borgata di Grammi– chele in quei di Catania. Di- 1·emtlo espertissimo di scien– ui pittorica, Blasco se 11'è venuto a Mila110e si è inna– morato di questa cittil: si \'e– dano, alla sua mostra del Cenlro San Babila, le vedute industriali, gli scorci delle ~':J:~!: ~f:;/e1,~,~~~b::J:: la pillura di Blasco si è ma– turata tecnicamente e pae,ti· came.nte: rma malllritd figu– rativ:1 seo.·erae prez.iosa che si esprime. ollre che nei pae· f:gA~,~;:c~!u~e!,a~{:,~ct:no';.~~ Troviamo in questa sua ras• segna, alcuni personaggi po– polani mlutti e dipinti cou un vigore e un impegno as– sai rari ai giorni nostri, un nudo femminile di splende,i– lc purez.:a, ed a/erme. com– posi:..ioni in cr,i la grande le– zioni degli antichi maestri, co11 i q1'ali Blasco continua un'amorosa c-o'11suetudine,fe– licemente s'incontra con le rigorose scoperte estetiche dell'arte contemporanea. Un'altra • personale• piut– tosto interessante è quella del giovane pittore spagnolo Roger Barcillon: e formatosi sui canoni cla.ssici alla scuo– la superiore di Belle. Arti di San forge di Barcellona - dice di lui l'occade.mico di Spagna Vincente Navarro - con la sua peculiare visione e..spressionista egli può con– siderarsi fedele interprete della nostra epoca•· La mo– !tra di Barcillon conclude la stagione della galleria Gu.s– soni che, quest'a,ino, è stata particolarme11re varia e im– pegnativa Alla gnlleria Schwan, dise– gni e tempere di Pablo Pi– casso e Mario Sironi: u11a bellissima occasione per un elogio del e bianco e nero • documentato con una se.rie di Pressa.ti del!' incredibile moltiplicarsi delle manife– stazioni pittoriche estempo– ranee, dobbiamo pure deci– derci f,ra il diniego in linea di massima di ogni impe– gno artistico e il dovere più di cronisti che di critici dal quale ci sentiamo solleci· tarsi. Diremo allora di es– sere intervenuti al secondo premio « Riviera del Còne· ro • come si va a godere due eiorni di ,·acanz.a (la zona. del resto, è di una bellezza incomparabile; e sono cari e ospitali questi marchigiani che ti 'rispar– miano anche la noia dei pranzi ufficiali). Nella mia stanza sul mare bo potuto attendere al disbrigo d'un po' di lavoro arretrato (la· vorare in certe condizioni può equivalere a un riposa– re); e sarei stato veramen– te a mio completo agio se i soliti pittori petulanti - spesso spesso solo dilettanti - non mi avessero osses- 9ionato con le telefonate. ·Già. perché questa volta ad Ancona non hanno - come accade sovente altrove - avuto timore di avermi co– me giudice; e. in tale veste, bisogna annarsi di molta sopportazione per resistere specialmente alle donne. quasi sempre care figliole e pessime pitttrici. Una gara. dunque. quella del C6nero. alla quale han– no partecipato oltre tre– cento fra pittori e pittrici piovuti da tutte le parti d'Italia (c'era anche un mio omonimo. che però dipinge male) e che per tre giorni * di GIUSEPPE· SCIORTINO hanno occupato la costiera incantevole da Ancona a Numana. con la pretesa. ahimé. di aggiungere altro colore al lussuregiiiante co– lore locale reso ardente dall'implacabile sole. Gli specchietti. cioè i premi. erano oltre un centinaio, quattrini. coppe, medaglie. ospitalità negli alberghi. un organo elettrico. una cucina a gas. impermeabili. tagli d'abito. cassette di colori con sopra scritto: « Per im– parare a dipingere • (giuro che ho saputo di tale scrit· ta soltanto dopo rassegna– zione dei premi). n più bel quadro - re– gistrato in ogni sua pennel– lata. approfondito, sottil– mente poetico - era il pae9aggio anconetano di Cugurra, il quale. avendo già avuto il primo premio lo scorso anno, si è djchta– rato fuori concorso, lascian· do signorilmente campo li– bero ai colleghi; e un in· gegnere del luogo, che deve essere certamente un in– tenditore, introdottosi nelle sale un giorno prima della apertura ufficiale della mo– stra, l'ha immediatamente prenotato .frustrando il no– stro proposito di acqui• starlo. Sicché la gara si è svolta fra Trivelloni e Cuneo (pri– mo premio ex-aequo). Cal– vari (premio Tambronj). Capaldo e Spada (secondi premi). Trivelloni ha dato a un angolo di spiaggia adriaUca con poche casette ba...c:ise la luminosa Poesia del calibratissimo dipi~e- re; Cuneo - caldeggiato da Biasion - ha impostato quasi graficamente la rap· presentazione di un'incom– bente sporgenz.a rigonfia sul mare; Capaldo. che · porta avanti con fede ed intimo fervore Ìl cromati· smo partenopeo che sem– brava do,·esse concluder!-i con Crlsconlo. ha abouato una paesaggio forse troppo descritto ma di un equili· brio che rivela. anc~e nella opera improvvisata. l'ar– tista di razza. Slamo. quin– di. particolarmente lieti dell'attenzione dedicata a Cai:nldo dai giudici de.I C6nero e ci auiUtlamo che essa abbia un riflesso nel· l'ambiente artistico parte– nopeo che è uso distingue– re quelli d ella lo cale Ac– cademia di BB.AA. (da Not– te a Spinosa) da quanti all'Accademia non debbono la loro !ormaz.Jone. Capal– do viene burbanwsamente considerato frn I secondi, perciò gli sono precluse le grandi mostre nazionali; non viene tenuto in alcun conto il suo sano modo di intendere le varie lezioni: si finge anche di dimenti– care certi suol nudi chP sembrano antichi atfl-eschi stabiani corrosi dal tem.Po, staccati da umide paretl e ripcrtali miracolosament<> sulla tela. A questo punto, stando al giudu.to della giuria, la ricognizione continua sulle altre linee; a cominciare dalla seconda che annove– ra: Fanesi cos\ personale nella 6Ua rielaborazione di spunti realistici; Rossini. sempre d}una delicatezza cromatica esemplare: Spi· naci. Macera. ?elioni. Co· letti. Casadei (umiliato con trentamila lire. dopo aver ottenuto precedentemente il primo premio): Fontana. ~tarino che a nostro avv1- !-0 merita,·a un magg1orr rlconosc1mento. I più giovani d'un certo rilievo - Nicola Carrmo. Collina. De Gregorio (che diventa ftgurat1Yo quando in giuria non c'è Arcansre– li). Marcantonio, Pallo1..2.i e Sarò - e alcuni giovanis– simi (segnaliamo il aenso dipingere di Mauro Cozzi. al quale è stata assegnata la medaglia d'oro del Ro– tary) completano la parte valida o comunque inte– ressante della rassegna. Cilia, Astorio e qualche al– tro avrebbero potuto far:di meglio. Nessuna delle nu· merose pittrici ha dipinto un quadrètto in qualche modo garbato (una alla quale, per motivi ovvi. ab· biamo assegnato una som· metta. mi ha ringraziato dicendomi: « Anche lei fi– nalmente comincia ad ac– corgersi che sono una pit– trice sul serio 11). Parlando con l'ottlmo presidente della manifesta· zione. ingegnere Ascoli. ,., è detto che bisognerebbe in parte riformare il re20- artisti (magari offrendo lo– ro quel tre giorni di pen– sione che gli alberghi met· tono a disposizione); qum– rli sottoporre gli altri ad accettaz.ione. Gli a-:-tist1 re- sidenti nelle Marc!te - non se l'abblano a male - an– drc-bbero tu.ori concorso; magari riservando ad essi una certa somma per ac– quisti. Così si evita alla giuria il compito d1 stabi– )irc graduatorie a volte piuttosto penose. che fini– scono con t'avere contrac– colpi antipatici e col mina– re quella coesione che do– vrebbe essere a ogni costo salvaguardata fra artistt della stessa regione per po· t.er far blocco ed avanzare compatti alla conquista del· le grandi mostre d'interes– se nazionale o inlernaz.10• nalc. Quest'anno. ove ci !osse stato un regolamento rifor· mato come sopra, circa la metà dei quadri presentati sarebbe stato scartato; ma la mostra sarebbe riuscita artisticamente meglio qua– lificata. Bisognerà. in altri termini. contemperare le ragioni turistiche con le esigenze artistiche: almeno fin dove è po.ssibile. GIUSEPPE SCIORTINO titt:t.iO t"Atstuu 01"-u .. .-. re111poosat1lle lamento. e cioè: invitare un Sta.b. Tlpoaratico U.E.S.1.S.A. piccolo numero· -<ii buoni Roma • Vla IV Novembre 14$1 /

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