la Fiera Letteraria - XV - n. 24 - 12 giugno 1960

.LA FIERA LETTERAR Anno XV . N. 24 SETTIMAJ\ALE DELLE LETTERE DELL ARTI E DELLE- SCIE ZE Domenica 12 giugno 1960 SI PUBBLICA LA DOME 'ICA QUESTO UMERO L. 100 OIHt-:ZIONE. A.MMl.NlSTRAZlUNE: H.oma · V1e di .Porta Castello. 13. 'leleforu: Hedauone d55.487 • A.mm1oistraz.1uoe 655 158 . PU88UCJ'JA': Anun10LStrauooe: • LA l-'Lt::HA LE'rU:H.AKL'\ • . Via dj Porta CasLe.i.Jo. l3 twma fAHH E-A: L. 150 al millimetro • ARBONAMF:NT'l~ Annuo L. 4000. Semest.:e L. 2.150. Trimestre L. 1.100. Estero: Annuo L. 7000. Copia arretrata L 150 Spedlz1on• ln conto corrente oostale (Groppo Il) Cnnto oorrentt- ~tale n 1 1 3142ft BORIS PASTERNAK IL LIBRO DI CUI SI P.1\RLlJ. * C ON Boris Pa.srenta.k è un fronunen.to vivo della vecchia Ru.uia che cade, uno degli qltimt, ormai pitì. il ricordo che la presenza della Rus– sia europea. E' un mondo che firusce •di finire. su– perato da una nemesi storica che ha del tutto diver– samente configurato la realtà d"un popolo, d'una cultura. Delfini eLandolfi, g i estrosi * di FERDli~A \'DO l"IRDJA Pasternak. ha portato in solitudine il carico d'una &.radizione culturale che è ormai più europea che russa, e per questo lo abbiamo sentito cosi vicino, -itmtpre per questo rassegnazione del Nobel, nel '58, segnò un contrasto cosi netto di plausi. e di sospetto! disarginò un fiume di commenti che cercavano, ne, pareri contrapposti, alibi tenebrosi e crudeli: e non .,-a che lo scontro di due tempi, di due mentalità. di due Europe, In un tempo di apolidi dello sp1rHo, di nomadi. del.l'ambizione e dell'insofferenza, dentro e fuori. del– l'uomo. Pastcrnak. è l"eroe deUa fedelrd aUa terra, uLla patria. qualunque sia il suo travaglio storico, e: e io sono legato alla Russia dalla mia nascita, dalla mia vita e dal mio lavoro>, scrisse nella cele– bre lettera a Krusciov, l'indomani del Nobel: e on-– dare fuori dai confini della mia patria equivarrebbe Poussin: • Rcnaud et ArmJde ». A pag. 6 un senirio di Lottnza Trucchi da Parigi sulla mostra delle opere del maestro selce:ntisla In letteratura t r op po spesso l'anticonformismo equivale a! con!onnismo più piatto; è in genere proprio l'anticonformismo volonta:i.o, programmatico. sono le poetiche prefabbri"– cate dell' anticon1ormismo che finiscono col tradursi prima o poi nell"accademi– smo più retrivo. nel P:ù dog– matico precettismo. Quante audacie stilistiche. quante alchimie di linguaggio che hanno fatto gridare al mi– racolo. non banno resistito alla seconda o alla terza lettura. o si sono svuotate di significato appena dopo per me a morire>. ' Solo, segreto. diviso. e contento del suo desttno >, Pasternak. allaccia fisicamente i due tempi dPlla Russia, quella e celeste> di Esenin a quella e rossa>, quella del passato e della nostalgia a quella det pre· se11te e delle amarezze, testimoniando per entrambP. senza tra.dire né l'una né l'altra, nell'equilibrio più rischioso, più responsabile. TACCUINO DELLO SVAGATO * Fuorisacco di un. bambino * Legato ormai da anni ad una vita da monaco, accettato come un residuo storico e sospettato come un'individualità insopprimibile, egli. che tanto s'è aperto non ha certo detto tutto, si è anzi circondar.o d'un al-0ne di ambiguità, almen6 rispetto a ciò che si aspettava da lui, oggetto di. rroppi sguardi. ins1· diosi: ma per cltStodire la sua individualità. la sua fedeltà sciatta daUe occasioni e dalle loro viol~nze. la sua libera solitudine di intellett~a!e e di te· stim.one. di GIORGIO CAPBO.'\I Con questo. ha fatto insegnamento non tanto d1 coraggio, che sa di velleitarismo, di vetrina (e scrisse propri.o: e una vita brillantemente riff.essa nello spec– chio d'una vetrina d'esposizione è µer me inconce– pibile>) quanto di coscienza, di dignità. Altri l'hanno voluto porre in vetri-no, per usi non sempre leciti. presentandolo più facile. illustTativo di elidenti unilateralità ideologiche, illuminandolo secondo occasioni momentanee e dettate dall'esi– genza, da sempre connaturata al gioco storico, di dimostrare qualcosa in contrapposto a qualcos'altro, wando infine l'1wmo come .stemma e dimenticandolo come u.omo. In questo senso, se nessuno veramente l'ha ucciso, molti hanno ucciso Pasternak.;. esponendolo al vento come una rozza bandiera, egli che era di un tessuto così sottile, così prezioso. P. C. Sono ingolfato nella lettura di parecchie centinaia di dattiloscritti inviati a un Premio letterario, e il mio spirito è profondamente depresso. Quano siamo in basso. quanto è giù la media dei milioni di abitanti adulti. dediti in Italia al e culto della poesia>, 0 Davvero. io non credea che la musa tanti ne avesse distrutti. Eppure, nel dominante grigiore (diciamo pure nella dominante tenebra), un lumicino c'è che, ad esser molto buoni, in qualche modo può consolare, o comunque commuo,·ere. Lasciamo gli occhiali neri e mettiamo. un mo– mentino solo, i rosei. Ma questo stesso desiderio di poesia_. in sé, che muove e sommuove. tanta parte dei v0i-t,; rornoenisolani. non è la più lampante smentita all'opillione corrente, secondo la quale il bisogno di poesia, e in una concreta. civiltà di massa e di specializzazione tecnica come i•attuale >. sa– rebbe da anni morto e sepolto negli spiriti più alacri e e fattivi>, retaggio ormai (abbiamo collaborato noi stessi all'erezione della boutade) dei meno ab– bienti intellettualmente? ~EDAGLIONI AJLL'I'll'ALIANA * Malaparte, un eroe del nostro tempo f\on tutti dnmo medio– cremente trascinando i giorni nella p0lvere della abitudine. \.i sono ancora oggi spiriti che vivono pie– namente senza essere mas· sa. con il sole negli occhi ·e il fremito n e 11 e ,·ene, Spiriti che tremano senza piangere, che urlano senza gridare. che cantano senza stonare. E trovarli lungo le vie del nostro piccolo mondo e come sperare ancora nel profumo della prim_avera. neUa gemma che si apre in estate. nella luce della aurora dolcissima e pro– rompente che crea. divam• pa e toglie _rom?ra da~~ cose, Perche noi uommt conformisti e mezze mani– che abbiamo assoluto bi· sogno di credere e di spe– rare che e qualcuno> c·e nel mondo capace di essere umanità: e qualcuno> ca– pace di riscattare per noi il peccato della paura e del conformismo: e qualcuno•• insomma. che per noi e in nome di noi, sappia ribbel· 1arsi. sappia essere forte. sappia dire quelle parole che noi abbiamo in gola e che tratteniamo incapaci e meschini: le parole che so n o musica nel creato. inno di battaglia. elegia ed epopea, Le parole di vita e di morte clv> "l.,n tradiscono mai. Curzio :\Ialaparte e og• gi questo e qualcuno>. E" questo spi rito che non ac– cetta il compromesso, che non si chiude,, per espiare in solitudine. ma che si lancia per partecipare, per cantare. in nome suo e di tutt.i, 1a crudeltà e l'assur– do nel gioco dell'odio e del– l'amore, * di FRA1\'CESCO GIUSI dat~ sull'ascetismo o sulla contemplante e orante me– ditazione. :\'lalaparte non si è mai chiuso nella cella del convento per espiare ma e sempre ,•issuto nel mondo accanto agli altri e qualche volta per gli al– tri. prendendo gusto sata– nico allo spettacolo che egli stesso dava con una recitazione istrionica e mi– surata. languida e celebra• le, cinica e sofferta. I fat. ti che narra non sono mai nati da spazi interiori o da attese metafisiche ma sono nati e s\"iluppati sempre dal concreto e nel concre– to. e cresciuti nella storia immediata da lui vissuta sempre come un protago– nista che entra sul palco– scenico per esibirsi in una parte e a solo>. Questi fatti - e saranno le tristene russe. le ma– linconie cinesi o l'incande– scenza napoletana - han– no fatto il suo gusto; han– no determinato le sue scel– te, hanno ordinato le sue impressioni, E questa spe– rimentazione di fatti, que– sto contatto tra lui e gh altr:i hanno dato origine al suo narrare cosi straordi– nariamente episodico e co– si incredibilmente unita• rio, L'esperienza della guer– ra 1915-18 alla quale a,·e– \·a partecipato prima come garibaldino :1ella Argonne e poi come lanciafiamme. sul fronte. (La rivolta dei Santi maledetti.): la espe– rienza che egli compie co– me ufficiale e come corri– spondente di guerra in Finlandia. in Russia. in Sve-.tia (Kaputt): la e.c:pe- rienza che e gli fa a Napo– li. a Roma, a Firenze. al seguito delle truppe rune– ricane (La Pelle); il suo antifascismo puntiglioso ed orgoglioso, accomodante e inteUigo?nte (Technique du. coup d'etat); la sua Patria e i suoi Paesi (Racconti italiani): la esplorazione sentimentale m un mondo asiatico che lo aveva affa. scinato (lo, rn Russia e in Cina): gli incontri. i bom– bardamenti, il sesso. il co– stume morale. le reazioni psicologiche. il correre dei cavalli. il Vesuvio, il po– polo sempre in scena nel brutto e nel bello, i negri e rinfantilismo america– no. sono i fatti dai quali '.\Ialaparte parte e con i quali costruisce la sua a,·. ventura. Ma a differenza di una n a r r a t i ,,.a esistenzia– lista (Pa,~ese o Moravia poco importa) questi fatti non dominano rn;ti lo scrit– tore. non prendono la ma– no. non si sviluppano per propria autonoma forza e il destino è sempre guida– to dal suo spirito non in– vecchiato né dalla cronaca né dalla cattiveria. E ciò perché Curzio Malaparte si è servito dei fatti per rac– contare la sua storia. per fare esempio, per gridare attraverso l'oggettività il suo soggettivo atto di po– lemica e di denuncia, per ironizzare e giudicare ef. ficacemente, con amarez. za, il paradosso dell'uomo moderno. costretto a vh·e– re neffassurdo, Lui è sempre rimasto più dei fatti, più dei per– sonaggi e con la sua e fac– cia da bronzo> ad un cer– to momento ha esclamato e vedete quanto sono bra– vo > e con spavalderia, per fare impressione. da male– detto toscano, con il suo e bizzarro umore di cane> agli spettatori che piango– no - che :\lalaparte aveva fatto piangere - mostra La sua, infat!i. è w1a estetica de1J3 denuncia. e una poellc'3 deUa estro,·er• sione. è un gusto dello spettacolo pirotecnico. e la esaltazione del fatto come vero e la tematica del suo raccontare non è mai fon- Curdo Malaparte FR,V,;CESCO GRISI (continua"; pag. 2) Aspiranti poeti sbucano fuori dalle parti più impensate. senza distinzione di classi sociali: mano– ,·ali, magistrati, carabinieri, ingegneri, medici. gior– nalisti, tranvieri. insegnanti, mllitari. notai, sacer– doti. muratori. E più d'una volta non si tratta sol– tanto di pure e semplici honeste persone, ma, com– moventi e fino a un certo punto inesplicabili anche esse nel loro ingenuo e primordiale tent.ati~•o di volo, di vere e proprie personalità, con responsa– bilità non limitale nell'ambito professionale e in quello sociale, assolte d'altronde con la maggior coscienza e con la maggior intelligenza. Che pensare? Ora. ci si mettono anche gli alunni delle scuole elementari. piccola gente che certamente non ha ancora letto, umiliata nel grembiulino blu col fiocco bianco. \linnu Droue Oh! Sole tu sei torncto. era da tempo eh.e ti cupeuaco. Sl. tu sei tornato, ba3ta guardarci intorno che ce ne accorgiamo Guarda il risveglio della natura: belle sono le nuooe foglioline. ma altrettanto graziosi sono quei fiorelhni che circondano ed ornano i proti. Tu dalla tua spera mandi caldi Taggi, che fonte di gioia e SeTenità sono, Pen,sa! I poveri che tanto hanno ,sofferto e L-ibbolato con.tono content.i. Mo a quanto pare ci sono anche gli animali., Anchessi hanno pa<.ito il freddo. Guarda gli ucceUi. quanto sono contcn.i. quondo te caro sole splendi: cinguettano allegramente.. colano nell'tmm.enso SJ)C.ZlO che Dio loTo ho riserocuo. Spesso guardano il cielo az::un-o e il sole che tGn:o emano. n piccolo autore (si chiama Pirro Alpi), ha si e no dieci anni. e non e stato dan•ero lui a por– germi questi suoi tentativi. Sono stato io a seque– strarglieli, a"·endolo sorpreso mentre nascondeva in tasca. in fretta e con molto rossore, certi suoi fogliett.i, sui quali immaginavo (siamo cosi pronti a pensar male) chissà che, ~on si tratta certo di un nuovo Rimbaud. '.\la. retorica a parte di quei e poveri tribbolati >, quanta pulizia d·animo. e diciamo pure quanta limpida luce. Infan2ia: stagione pura. Xon dico stagione felice. dico pura, Prego perché questo ~ bambino• riesca a con• sen·are di sé. attraverso le dense e grasse nebbie dell'adolescenza, e oltre i banchi di ghiaccio della raggiunta maturitd, almeno un granello della sua attuale allegria. o innata saggezza nel senso più e cinese > possibile, Oh! Ecco il cielo copnni di nuaole. Sempre più denso si fa. Ecco. le nubi si scatefl(lno! L'acqua cade a catinelle. coprendo strade. giardini. boschi. case, pratL. - Vai t.-ia, tu sei fonte di malinconia. Non sei come il sole, che tutti uogJiono, am.ono ~ Quand'egli splende anche gli animali manifestano la ro:-o [gioia. Guarda ad esemp10 le rondini, Primo vola.vano alte in compagnia del sole e del cielo (a=tLFTO. limJr,dO, Tagliavano rario con il toro oolo dritto. senza mai stancarsi. :iien.=a moi fermarsi. Erano contente; canta.vano. Ma poi te guastafeste sei venuto. \-ia. vuotiamo fino in fondo il sacco. dopo questo componimento intitolato Danni del temporale. Leggiamo la lfoera traduzione in versi del ternino assegnato per gli esami di quinta. voto un 7 stentato: E" orma, giunt.a l'ora. di lasciare per sempre, la mia. caro classe. Quante ore ho passate m esso..! Non nnporto se i ,nun hanno crepacci, se il tennos1fone non ho manovella. se il cestino è rotto, se i banchi sono antiquati. o se la cattedra è TOt."lnala. Per me è sempre l'au~ pi-ù coro. Lì ho ricevuto lodi e nmprove,-i dal maestro. E' lì che ho passato ore liete e meno hete. Lì non ho lo:'lna-to nulla che. sentimenti di gratltud.tne e {di rfa-perto. Pur sospeltando l'intervento dei genitori (ma sa– rà poi vero?), rali genitori perché non hanno con- · corso. loro. al Premio di cui ,;tavo dicendo? De,·o comunque finire non con un lamento, ma con un ringraziamento a questo bambino. che nel mio sconforto ha saputo portare un soffio d'aria pura. Anche se sono convinto che questo bambino. dl\"entato un giorno un e provetto> ingegnere, versi non ne scriverà più, come non scriverà più che ai poveri basta un poco di sole per risolvere ognf loro problema, compreso quello del pane. Ma allora, che devo pensare di tutti 'gli altri cpro– vetti> professionisti che invece continuano a scrive– re versi e a mandarli ai concorsi? Ch"essi non siano mai stati veramente bambini? GIORGIO CAPRO!'<, un anno o due dalla loro prima lettura. divenuta pri– \'a di ogni giustificazione. puri giochi verbali. o ci hanno rivelato la costru– zione a freddo. la nessuna necessiià proprio su quel piano dell'espressione che si ,·oleva incrementare e va– lori22are? E' la sorte di ogni anticonformismo letterario ,·oluto. architettato. costrui– to a freddo. l'anticonfor– mismo di uno sperimentali– smo obbligatorio. che non è sorretto da quella molla che è l'estro. o dal divertimen– to. dal gusto sottile e spes– so gratuito. cioè non ~ struito per servire di con· troprova a teorie o a pseu· do teorie estetiche. o. peg– gio. per aderire alle ra– gionj di una polemica. A più di cinque decenni di distanza àa tutto. o qua– si. di quella che fu l'onda– ta del futurismo non ri-– mangooo che le poche ma.– nifestazioni del passaggio attra,·erso il futurismo stes– so di un Palazzescbi e ma– gari di un Govoni. artisti indipendenti nel senso_ più esteso di questa parola: di tutta l'esplosione dialettale del nostro recente neoreali· smo narrath·o i documenti più probanti e più duraturi non sono certo i romanzi cii Pasolini. che è senza dubblo uno scrittore di grosso in– gegno, ma cfie tenta attra– 't'erso il dialetto una pura e semplice a,,,,·entura filolo– gica per riscattare su un piano pseudo-marxista (e Mario Pomilio ha messo benissimo a punto fn un suo saggio apparso nel re– condo numero della ri,..ista Le rao,.oni na1'Tatiue. oltre– tutto. il logoro anacronismo di un siffatto tentatl\·o e di tutta la poetica che lo so:-– regge) il suo inguaribile - e perché guarirne? - de– cadentismo, non è certo il polilinguismo dei romanzi di Pratolini che può regge– re di fronte a una sola pa– gina di Carlo Emilio Gadda (e non solo del Gadda de! Pasticciaccio, ma con assai più ragione di quello del– l'Adalgisa) sorretta com"è dal di dentro da quella ,·e– ra e propria tragedia del linguaggio come espressione di un furore, di un irrime– diabile conflitto dello scrit– tore col suo mondo. Cosi tutti i racconti surrealistici di Moravia. e tutto il sur– realismo di i\lalaparte. in gran parte frutto di un ec– clettismo letterario non '-·algono una pagina di Lan– dolfi. della Spada o del Mar delle blatte. do,·e cioè il Landolfi è più freddo e co– sciente della sua mistifica– z.ione. ma anche più ,--ero nella gratuità del ruo gioco: cosi quanti « maledetti • o simili sono capaci di resi– stere di fronte agli estri autentici (quando non sono autentici, anche da Delfini talvolta !a letteratura esige un certo pedaggio) di An– tonio Delfini. scrittore lra i più e irregolari • della no– stra letteratura contempo– ranea. Del Laoàolft e apparsa di recente presso l"editore Val– lecchi una raccolta di scrft– t; di dagg:io e d·occasione che reca per titolo Se non la realtà. Non si pensi a un Landolfi giornalista, anche se questi scritti sono apparsi spesso come e Foglietti di daggio » di un settimanale romano. o almeno di un Landolfi giornalista come può essere un inviato spe-– ciale. Nessuna pagina di questo scrittore potrebbe suggerire l'idea del • servi– zio» o della • corrispon· oenza •· ma nemmeno quel– la dell'elzeviro ai colore. e sia pure di un colore quan· to mai variegato e compo– sito. anzi di un colore che nasconde e smentisce quel– lo vero della realtà. ::\la quale realtà? Trascorrendo da un punto all'altro del– l'Italia Landolfi non va alla scoperta di qualcosa di nuo,·o e di inedito. ma di una sua i..'lterpretazione di quanto e noto e aperto a tutti. si cura piuttosto. nel– la maggior parte dei casi, di elementi piuttosto triti. normali. che la ma,aior parte dei viaggiatori (turi– sti o giornalisti che siano) non riesce a vedere; un particolare. direi. o un aspetto. trascurabile per i più. ma che agli occhi di Landolfi assume un valore specialissimo. Assai più che giornalista o scrittore di viaggi. il Landolfl rimane anche in queste pagine il narratore che conosciamo attraverso gli altri suoi li– bri: un inventore di favole metafisiche nelle quali rm– ,·enzione è sempre la testi– monianza di un fondo tur– bato e in certo senso mou· dit. Ma quale Italia non esce fuori da questi fogliet– ti nei quali non è difficile ritrovare talune ossessioni tipiche di questo scrittore! E" l'Italia incafonita e in– selvaggita dei nostri tem– pi. che affiora dieL"O la non mentita aoparenza e mo– derna »: una ,·era e pro– pria • scoperta dell"Italia segreta » tra. dunque, le più :nte~nti, che ri~lP dal fondo delle sue lontane e vicine contraddizioni. Di Delfini, Misa Bovetti P altre cronache, apparso di recente All'insegna del pe– $re d"OTn rii Srhei\,;n .. r un piccolo libro di un·e~trema eleganza che racc-oglie in meno di cento o:icine auat– tro raC'COnti. « Gli aYYentu– rieri del viornale ~ . ..:La sta– gione e V.,, n. « La gola». FERINA. '\.100 VIROlA (rontln~ pag. 2) I VITO AL CHIARIME TO DELLA POESIA CONTEMPORA 'EA * Unapaginadi -Sinisgalli I CRITICI chiedono alla poesia concetti e sistemi. Leggo acute analisi, m'informo di tutte le opera– zioni chirurgiche. alcune assai delicate ch 'e.ui con– ducono con la benda dava-nti alla bocca per arril. -o.re al midollo spi-nate del povero poeta. smidollato, Gli attribuscono capacità nervose, capacità inteUeauali, capacità. dialettiche. Cercano la. logico. nei poeti. E ve-nsare che la fisolofia dei poeti è una cosi povero cosa al confronto della loro poesia ! La loro scienza non piova alla poesia quanto giova la loro innocenza. Il m10 sforzo per scrive-re versi è stato appu.n.to il di.sprezzo deUa mia saggezza. Sono cresciuto negli anni sen.za guadagnare nes.su.na certezza che potesse ser– vire da stMJttura alla. mia poesia.. CTedo di non sapere ancora quote sia preci,s-amente il mestiere del poeta. Non conosco una. .sola regola valida in ogni caso. I risultati buoni o cattivi non sara-nno mai prevedibili Non ho mai chiesto alla poesia di aiutarmi a risolvere 1 miei problemi. La poesia., l'lspim.:ione. non ho avuto la possibilità e la pazienza. di conformare il mio d1sor– dme ai loro capricci. Ho aspettato a ore fisse, IL poeta non predispone ma raccoglie. Le sue predilezioni pos· sono sembrare sconcertanti, egli fabbrica le gerarchie sul momento. Non cerca la lepre, non cerca l'unitd.. 1 versi hanno una concatenazione che non si rivela in superficie. Conoergono verso un punto che le stratifi– cazioni possono nascondere a qualunque scandaglio, un cuore introvabile. Spe.no il cri:-ico è quel piccolo animale che strisciando suUa sfera non sap,-à mai giunger"' al centro ,perché non ne conosce la. formula, la forma. (da L'zmmobihid dello i:criba - edizione dell'Au– tore per gli amici, Roma, 1960), LEONARDO SINISGALLI A pag. 4 pubb:ichiamo gli interventi di tre gio– nmì sull'inchiesta lanciata dalla Fiera intorno alla p<>e.Sia contemparanea.. Il Gattopardo m Inghilterra di LUIGI GROSSO Sembra che anche in In– ghilterra, come in I talla e poi in Francia, Germania. Olanda e America, il succes.- ~ic.:t~ d~bt 10 ~ 0 E&rri~ Collins, nella ,-crsionc di Archibald Colquohoun, col ti· tolo e The l..N>pard•, sia or· / mai assicurato. Per lo meno ~ la reazione del pubblico corrisponderà alla fo\·orcvo• lissima accoglienza dell.a cri- tica. li domenicale e Sunday Ti mes • intitola la sua recen– sione ad opera di Ravmond Mortimer: • Un note,-olc ro– manzo italiano•· li critico ~=dc&~Jrad:,lio~m~~!: della Sicilia di un secolo fa. e un quadro - egli dice - che difficilmente a,TCbbe po– tuto es.sere tracciato in mo– do più ,;,-ac:e; la \;Ila fuori Palermo con i suoi affTcschi di deità pagane, l'immenso palazzo vasto come un labi– rinto a quattro giorni di ,;ag· gio in mezzo alla campagna, la caccia nelle montaj,?;Ile ca– riche di/ aromL .., •· E con– clude: • Pochi nuo,; roman– zi. apparsi nel giro degli ul~ timi dieci anni, sono stati per me fonte di un cosi profondo godimento. Questo libro. più che romanzo opera biografica sostenut:.3 da una potente immaginazione.- noo cessa mai di afferrare l'at– tC'll2ior.c del lettore coi ri– tratti dei personaggi. le im– magini di un paese e di un ro;,oo~. }~in~Ì~del~~; NdtaÌ~ d~1~ifor!~?~;: •L'Obsen-er•, il celebre critico Harold Nicholson os– sen-a. prendendo lo spunto dalla traduzione dovuta alle c:ure di Archibald Colquo– houn, (lo stesso cui si de– ,-ono gli ec:cellenti • Promessi Sposi• io ..-este inglese): e E' un'eccellente ,-ersione >, Il traduttore è riuscito a ridarci il curioso stile dell'originale adorno e pure sciolto come una con\'ersazione, scattante e insieme sereno e calmo. e Il quotidiano e Times • os– SCI"'\-a da parte sua: • il coro di elogi, di cui ci è pcn>e– nuta reco dall"ltalia nel cor– so deg1i ultimi anni. non era çs;tge-roto: .. n Gauopordo" ~ dan-ero un magistrale ro– manzo che bisogna dare da lcg2ere a coloro che ridono della narrativa., un romanzo da tenere nella mente e nello scaffale dedicato ai classici ... Simbolismo e urbana ironia sono due dei molteplici a– spetti affascinanti di questo profondo ,-olume il c:ui stile esuberante. ma non mai de– cadente, riprodotto in una superba traduzione, costringe il lettore a soffermarsi per assaporarne ogni pagina >. 11 • Dailv Teleg:raph • in– dugia sulle ragioni de11a poJ>Olarità di questo libro che vanno ricercate, s.«ondo l'articolista. nel fatto che esso è e di,·erso d:t tutto quanto si può ,-edere nel paesaggio letter.lrio della no– stra epoca, diYerso per stile come per contenuto. Abbia– mo qui una prosa. lapidaria, reminiscente di quella dì Landor, ma riscattata dal13 gelida ~larità da un fuoco interno di ironia capace di suscit:lre scintille di deliziosa commedia in mezzo alla tra– gedia più cupa..... i per– sonaggi, ognuno un ritratto sce\'ro da pennellate super– flue, vivranno a lungo nella memoria del più vorace let– tore.,.,. un roman10 relath-a• mente brcYe che acquitta meriti considere,-oli attraver– so la sua stessa compatletta, anti-romantico seo1.a edere nello squallore, moderno sen– za uscire dal proprio tempo». n critico del quotidiano • News Chronicle • ritiene in• ,·cce che le condizioni della genesi del libro. meditato per 25 anni e steso in meno di dO<iid mesi. oltre a co– stituire un magnifico elemen– to pubhlicitario. spiCS;hino le deficcnze del Libro. che. se– condo lui. non sarebbe e ne un opola\"Oro. né il p-ande romanzo che alcuni hanno dello•. Secondo questo recensore del • Cbrooicle •• Brian Gran– yilJe, se il e Gattopardo• non regge al confronto con e M.a.– stro Don Gesualdo• di Ver– ga, è perché esso ha qualche cosa di incompiuto. di in– rompleto. di artistic.1.mcnte non reali2:7.ato: • la mcr-tc: di . lina e l'epilogo - egli pre- ~~ictica~i~f~~n~~~ impressionante del Yolumc. • n Gattopardo•, in realtà a,TCbbc do\'uto continuare per altre duccnto pagine onde permettere all'autore cli

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