la Fiera Letteraria - XV - n. 23 - 5 giugno 1960

Le richieste di giudizio che giornalmente e, pervengono, trovcraO'llo risposla nelle apposite rubriche • Vcrba \lo• Jant •• • Scripla manent • e • La fiera risponde • secondo l'ordine di arrivo, Si prega pertanto di astenersi dai solleciti tA FIERA LETTERARIA I ORAHIU OELLA REU,\LIONE 11-13 daJ me:rcolcdl al sabato t\1anoscrHtl, roto e disegni non rlchle:sll non si restituiscono EDITA DA SCHWARZ IN DUE VOLUJ\/1 * 1".0§'Jl 'R.JE D" AR'Jl'E A R.01".A * Una storia del surrealismo Vespignani,Attardi, Scalco * d·i GIIJSliPl•f,,' SCIQRTl11 1 0 Pro\·eniente dalla Ch·ica Da circa un trentennio il surrealismo, notoriamen– te di nascita parigina, do– po aver esercitato una rì- 1 :!vante influenza nel cam– po letterario ed una. pen– siamo minore, nel campo delle arti figurative (i nu– merosi corollari della pit– tura metafisica dj Giorgio De Chirico) continua a vi– vere. o a. vi\·acchiare, come una deJie correnti di avan– guardia, a.spirazione co– stante a una e libertà > de– teriormente romantica. La Biennale di Venezia del 1954 presentò un"antologia dell'arte s-J.rrealista nei va– ri paesi - dall'Italia alla Francia, dall'America alla Spagna, dall'Olanda al Belgio. ecc. - e il risul– tato fu una condanna. che riteniamo senza appello. del movimento: salvo una più misurata valutazione del surrealismo dechiri- al partito comunista. Al- per diffonderla in Italia: ~~~~~: tA2~nr~ 0 ~jf;'ì:m: cuni anni dopo. con la poiché conoscere il farsi una importante mostra anto- scissione in troscldsti e in del surrealismo con tutti Jogka di Sbiko Munakata. staliniani. abbiamo il do- i suoi esiti ci sembra p3- uno dei più grandi incisori cumento di quella frattu- reechio interessante: men- dei nostri tempi che espose ra (era insita l'altra fra tre i propositi distruttivi per la prima volta in Italia arte e società), che' il e,·olluez,·ovneaemr,·eendze 0 cupms eundtoar 11 i 0 - ~~l~n:i!~s~~a~:iil·~;!~'·p~ Breton in più occasioni mio lntcrnazionale dell'inci- era riuscito a scongiurare. stati d'animo ormai su- sione. Il secondo volume del- perati. escandescenze che Nelle arti plastiche esis1e la S1oria. oltre al saggio non hanno in nulla modi- oggi una forte influenza del del Bedouin, comprende ficato il corso storico degli Giappone. Ma proprio que- manifesti e dichiarazioni avvenimenti. :~a s~~ =wi~ht;~a i~u~~= colletth·e dei surrealisti La Storia del surreali- gini ideali del Giappone. Con \"enuti alla ribalta durante s-mo. di cui abbiamo bre- Munakata siamo infatti Jon- l"ultima guerra e nel do- vemente parlato, è in -parte tanissimi sia dai dipinti poguerra. numerose tavole •storia> e in parte docu- Ukiyo-e sia dall'arte dei • cal- fuori testo spesso di gran- amu~n 0 tb~zogiornaeficoo·. di co· uchmeen~~ !~~iia~!f3~~0. 1 !fi!t}es~~ de interesse. alcune pagi- ma velocità di esecuzione, al- ne programmatiehe o po- nisce col rendere l'opera. la utilizzazione espressiva !emiche. Un'opera insom- sotto molteplici aspetti, dell'occidente. L'antica xilo- ma. che l'editore Schwarz interessante. grafia buddistica, sorta rin ha fatto bene a tradurre GIUSEPPE SCJORTINO Giorgio Scalco: • Testa di donna• - Cali. Alibert dal TX secolo e fiorita tra -----------------------------------------1 ~a~V d;ll.~;;~ ~~~n;k!!~~ chiano che è espressione 'JL'A\CClOJI:N O UELJLE ~1l0§'JL'JRE ~JLJ[LA'i.N E§Jl * primigenia e frutto di •un temperamento senza dub· bio ricco di fantasia. Ora. per i tipi dell'Edi– tore Schwarz di 1-lilano. vede la luce una Storia det Diseg·no italiano conte,nporaneo surrealismo 1919-1945 in due \'Olumi. Il primo ri~ produce sedici conversa- zioni tenute da André Bre- t:n incontro dei più quali- ton con André Parinaud ficati cnrici milanesi - da alla Radio franeese nel t·a1secchi a Dorfles, da Rus• marzo 1952; conversazioni soli a De .\1icheli a Pica - che sono un po' la storia ~~ 1 i~na7:~ 51 {!n:~ 1 f at~! 11 : 0 ri: del Breton e un po" quella nice nei aiorni scorsi a un del surrealismo. non in ecce=ion.ale avvenimento cui– prospettiva ma come vi- turale: la pubblicazione del sto dalrinterno. aiaantesco volume sui "'Di- Subito dopo la prima ~~~n--~ i'ad!~: 0 cii 0 7g!ri:r:; guerra mondiale, il surrea- ."larussi. condotta egregu1- lismo può sembrare ma- mente a termine dall'edito- nifestazione di rivolta: in re-stampa1ore biellese San- seguito sarà considerato dro Maria Rosso. Si tratta di una testimonianza di stan- 50 tavole che riproducono in chezza, poiché esso nega i ~~~cms~;dl!ri ~h~~iit: s~~focri sentimenti genuini per so- italiani del nostro secolo: la slituirli con atteggiamenti perizia e l'impegno tipogra– in definitiva snobistici. Del fico vi si sono esercitati in resto. nelle conversazioni modo tale da entrare nei li– del Breton, c"è solo uno miti della genialit~. al pun- sforzo d'imparzialità: e do- ~~nf!!ire~ul~fi ~;:~!i dae!~·tri vevo sforzarmi di essere stentano a distinguere la ri– imparziale e, sino a un pTodu...--io-ne dal di.segno ori– certo ,punto, di abbando- gin.aie. Più volte. in questi. nare la scena>. ultimi anni, abbiamo avuto Abituati al determini- ~c~f:s~e :i asp!~~:;;gfor~~1 smo futurista, non ci sor- disegno e delle incisioni che. prende la categoricità de- dal nostro pubblico. sono ar, gli enunciati bretoniani, le cora guardati con una certa continue contraddizioni, la diffidenza: quasi che non .5' disinvoltura con cui sono potesse riconoscere nelf'op• saperate o doppiate certe ~~t~;~~a u~~P~~;g !1ict~r:;:.~ dure antitesi. la facilone- 1ura. alla pittura. ail'architep ria delle esaltazioni delle tura. Talché ancora oggi può stroncature, il troppo ere· capitare che si pre/ensca i. dito dato alla novità e al1a una bella acquaforte un m~- trovata estrosa (a volta ~!:~r~h~l~s;:ait)a~oh~d;·";ii:~• superficialmente burlevo- In questo senso. nella aire- le). Senz"altro sappiamo .:ione cioè di un educu...;one * di l.t;t,'JAi\'O HUDIG-'A so verso un retto intl:udimen– ro dei valoTi artisU.d, il no– lume di S<.1ndro.i\1..1ria Rosso acquista un preCUu significa– to, una fun..-ion.e quantomd utile e opportunu. Altraverso la '"lettura .. d.- ,?ueste tatJoie molti preconcerti. e non rol– tanto nei con,ronti della iro– du.:ione gro71ca, ma a-i'"rte .!i quella pittvrica e plast;ca Uei nostri an1sti. potranno age– rolmenu cadere. E non. si badi. perché nel volume sia -raccolto il "meglio .. dei no– slri pittori e scultori: s-l.. in– vece, per il tono discreto, qua.a, dimesso, per la cordia– le tnodestia, per il sapore se– g1do che sono insiti nella vdocitd e della essen=iaht.l del segno. e che oalgono in molti casi a facilitarne l'ap-– prossima=ione. Alcune di que– ste tavole appaiono appena abbozzi, appunti frettolosi: queUe di Boccioni. per esem– pio. e di MedaTdo Rosso. di Arturo Tosi. di Giacomo Man--ù. di Mario Sironi: ma a rivederle con milggiore at– tenzione ecco che subito au– menta il loro valore poetico, ecco che sempre meglio t:i traspare l'impronta deli.1 g1>– .nialità. Altri dUegni :1011:> ;riù elaborati - pensiamo a quel– li di Carrà. di De Chirico. di Rosai. di Casorati, di Mo– randi. di Sof]iei, di Genttli– ni: prove pitì. avan::ate e com– plesse nella direzione della ricerca stilistica. Altri anco– ra si dispongono come do– cumenti di una "corrente .. intellettuale ed estetica. di una particolare stagione cul– turale (Prampolini. -'fortini. Santomaso, Capogrossi. Ve– dova ecc.): ma sono comun– que accettabili per la loro immediatezza. per la pateti– ca spontaneitd delle loro am– bizioni. A questo punto sarebbe, più che opportuno, doveroso illustrare i pregi tecnici di questa che si pone come una delle più ardite imprese edi– toriali del nostro tempo. A più chiaro elogio dell'opera ci limiteremo invece a con– statare come essa - dedica– la dall'editore alta memoria dell'amico .,fossimo Rivetti - sia il magistrale risultato di un atto d'amOTe. oltre che di coraggio e di competen– za artigianale: nell'impegno e nella fiducia verso un alta operositd si prolunga. cosi il significato e il sentimento di un raro, 5tupendo rapporto umcno. Alla aalleria Brera, Salva– tore Fiume espone un centi– naio di opere di recente fat– tura: .,,. dipin1e - afferma lo stes$o pittore - con una fO{Ja pari a quella del dr. Ma– buse nella stesura del suo paradossale diario!.,,. Cono– sciamo da molti anni ormai la favolosa pittura di Fiume: le magiche isole di statue. i centauri, i liocorni. gli ippo– grifi, le sue .,,. nude"· i ritrat– ti che penetrano nella realtd somatica con l'empito della accesa fantasia, le sue "in– ven.=ioni.• figurative che te– stmioniano un formidabile rapporto poetico con il mon– do. In questa mostra le ca– raueristich.e dell'arte sua ap- che l'impegno artistico era dei gusto che è il priruo pas- ~il~!,1~s!f~~~~ i~e~i~: _. ______________________________ _ il Breton ha sempre te- {; • tl d, I l :ì·:~::d~r::,~~:aw::i: 1~; ,i p1 01•e srfle e sono preoccupato mollo di * ,precisare che le future tecniche surrealiste non m'interessavano. A mag- di VER .\ \TYGO Il gior ragione, non c'è biso– gno di dirlo. le applica– zioni del surrealismo a questo o quel mezzo tec– nico di espressione>. , Ma alla sua sempre più scoperta povertà, il sur– realismo ha creduto di po– ter rimediare insultando il cadavere non ancora sepolto di Anatole France, predicando una specie di rivoluzione trosckista. so– stenendo che bisog'na di– struggere le chiese e bru– ciare anche Je opere che si vorrebbero salvare in nome dell'arte ed altre balordagini del genere. per noi in ritardo: violenze verbali, ostentazioni set– tarie, irresponsabili anar– chismi ,praticamente inef– ficaci. ti secondo \"Olume della Storia deL surreaiismo in esame comprende il pe– riodo che va dall'ultima guerra mondiale ai nostri giorni, nella testimonian– za di Jean-Louis Bedouin che ha partecipato al mo· vimento surrealista da 1 1947 e che si è proposto di valorizzare anche il co· sidetto secondo periodo surrealista con la dimo– strazione che il modmento non è solo quello dei pri– mi quindici anni (anzi si fa addirittura la minuziosa cronaca degli ultimi cin– que anni). concludendo: e Che i giovani. domani. continuino. secondo la Jo- ro determinazione, questa avventura di cui ho fis– sato le grandi linee e sa– ranno essi a scrivere. vi– vendola, la futura storia del surrealismo>. Una sto– ria che, invece, ha già percorso la sua parabola, subendo un primo colpo nel 1927 con l'iscrizione dei maggiorenti surrealisti lvi Gali, 1111 giovane pit– tore israeliano che espone. alla Galleria Appunto, e ha eseguito affreschi a New r o;,;• ffa~r:::za'::i::~~e t~,:td~;~: artisti più in vista. In America, è sopratlullo la sua pittura musiva che ha attirato l'atten::.ione del pub– blico e dei critici, o piutto– sto la tecnica da lui ado– perata. Quando alcuni anni fa si inaugurò la nuova sede dell'aeroporto /dlewifd a New York, si parlò molto dello • sgratfito • - parola ripor– tata dai gioniali in corsivo, in italiano. In seguito recen– sor, israeliani si appropriaro– no della parola - sempre con la • s • aggiw1ta - quando il Gafi, espose un mosaico per celebrare il decimo am1iver– sario della fonda::.ione dello Stato d'Israele. In tutti i due Paesi si insistette soprallutto sul fatto che 1'/talia _delle le origmi a questa tecmca; con ciò ricreando l'immagine di una Italia il cui sottosuolo artistico racc.hiude ancora dei grandi tesori non scoperti. L'Italia archeologica: un con– celto non si perde fra i po– poli lontani. E fu proprio al– la ricerca d'una Italia ro– mantica che Gali s, presentò la prima 1·olta s,i queste sponde. Provvenfra da Israele - 11011 ancora costituita a rJa– ::.ione - all'indomani della guerra mondiale. Senza fer– marsi a Roma, si fennò nel– l'Italia Centrale. Fu attirato da F1ren::.e, ove studiò alla Accademia deffe Belfe Arh. e in seguito si trasferl a Sie- ~to,~otJ~ em~::S~~ f~r::;~ nella pittura certi va!ori _che ravvisò nelle opere J}lttonche del Due e Trecento; in se– guito si spinse ancora più indietro, rifacendosi. alla pit– tura bi::.antina. Lo mteressa· 1•a l'iconografia e, certo,. lfI tecnica. l'incausto, . mosate1; per ultimo, il graffito. Com– plessivamente trascorse sette anni, lavorando anche alla ceramica. Vole,·a risalire alle origim cristiane dell'arte, sebbene non lo si proponesse come programma. Avvem1e per istinto e per w1 naturale af– fiatamento col linguaggio me– dievale e coi luoghi dove esso raggiunse la sua maggiore fioritura. Questio,,e for:;e di Zeitgeist? Difatti anche tra americani il pre-raffaelirismo è uz auge. Non si traua d'una 11110\'ami-accademia o d'una estetica. in via di fonnarsi e cile gode d'un ricouoscimen– to presso critici, bensì d'un gusto mollo diffuso che _no,~ riesce però a speccluarst nelle poetiche dell'espressio– nismo di questo dopoguerra. Una esigen:.a che si cela dietro la bolsa retorica della • beat literature • e che for– se confluisce anche, m una altra forma, nel • neo-dadai– smo •· Ma per l'America le vie che portano alla creazio-_ ne di nuovi valori e nuovi ideali e nuovi canoni del bel– lo, seno molto più misteriose e difficili da percorrere d1e non per Israele. In Amen·ca si devono fare i conti col freudismo che gra– va sulla cultura in ogni sua ramificazione, e i nuovi idillii ~!~~ 10 di es~!~~ /,~ 1 t/~~ 1 aef:'r:.i tutt'altra tematica: e! un Pae– se che si trova in una fase plomerislica, che affro,lla problemi concreti qua~e. il dissodamelllo o la bomf1ca– ::.io,ie della terra; elle fa af– fluire nei .•Kibbutz> i. su~i intellettualt, e cerca di ri– portarli in un clima che non si può chiamare_ altr9 che arcaico; cerca ~~ . di. atJe– guarli alte co11d1z.1oru. dt v1t0: Sr può dire che la pttlur'! d_, Gali faccia sue queste ragiom. Ne, suoi quadri non c'è nes– sun acc.e1mo all'inconscio, al– la spinta paurosa dell'irraz!~ nale. Tutto è misura, eqwlt– brio, impos1a::.io11echiara, de– limitazio,ie, precisazione. LA pittura nmsh•a, a giud_~re dalle riproduzioni in nvtSte e giornalz, dimostra ~m. mag– giore estro. Tutto è ltev1ta111e, arioso, spazioso. LA tematica che domma og– gi in Israele e dalla quale non ci si pulJ in alcun modo distogliere è: guerra e pace. Un pittore è per fon.A por- taro ad • oggettl\:are • la sua arte e, come scrisse lo sto– rico Thomas Carlyee, a fru– gare di meno dentro la pro– pn'a a,rima visto che • ivi non si trova nulla • d1e ci possa riscattare. I quadro del Gali esposti all'Appwito, sono, in confron– to alla sua pittura musiva clte sfnma appunto le tec– niche e raggiunge effetti di eleganza, più impegnali ar– tisticamente. Il pittore cerca di couservare fa sua morale, o la sua austeritil pionieri– stica, ma nello stesso tempo d1 impostare un altro discor– so, più individualistico. I suoi maestri su questa stra– da furono, a Fireu::.e,Cavalli, e a Roma, Bartoli. Lo hmmo trailo fuori dalle secche del– l'archeologismo e hanno prov– vedulo a rimodeniiz.::.are il suo mito, sen::.aperaltro nuo– cere né alla sostan':..a né alla sua predilezione pe,r le for– me astratte. VERA WYGOD paiono come esaltate da una libertd espressiva più accesa del consueto e da un amoTe per la bella materia pittori– ca che sconfina. nella passio– ne tanto da travolgere tutte le -regole accademiche. Le opere esposte fanno corona a un enorme quadro intitola– to Palcoscenico'"· "'Con que– sio quadrone - dice Salva– tore Fiume - avevo un ap– puntamento che datava da molto tempo. e cioè da qtu:m– do a 14 anni aorei voluto dipingere una decora::ione grande come quelle del Ri– nascimento che vedevo ripro– dotte sui libri. A quel dispe– Tato -raga=o promisi che glie– I aurei reali=.zata quando sa– Tei stato adulto. E adesso ec– cola Niente si prestava. per una· cosi complessa composi– zione, meglio del palcosceni– co di un uatro lirico.- can– tanti, primari e comprimari. cori e comparse, scaglionati sugli alti praticabili e le gra– dinate di legno - in posa per un ritra~1o cumulativo. con gli occh, t:olti al pitto– re - fu il soggetto che ma– turai nella quiete della cam– pagna. dove vivo. e che rea– l~i in dodici calmissimi giorni,. Fra le decine e decine di personaggi, ognuno carcute– ri:.:ato con estrema cura. se– condo è cos1ume di questo nostro pittore, uno soliamo è .,,. riconosci.bile.... uno sol– talto è ... persona.,,; vestita d'a.z_"Urrocon una largÒ, fa– scia gialla alla t-ita. -'faria Callas. ritta in atteggiamen– to ieratico nell'angolo destro dell'immenso quadro. fa con– vergere su di sè il centro dì tutta la c01]lposizione: di gran lunga il più invidiabile o– maggio che le doti della vi– vace cantante abbiano mai ricevuto. Franco Rognoni presenta alla galleria dell',.. Annun– ciata.,, di Bruno Grosseui una trentina cli opere che confermano la sua incante– vole vena di ben. provveduto , naif.,,_ L'effettivo candore psicologico. fantastico, senti– mentale di Rognoni (q!:1.ale ri.sulta dalle centinaia di sto– rie che egli da anni ci va narrando. oltre che nei suoi quadn, nelle illustrazioni dei libri. nelle scenogra,fie e nei costumi teatrali. ndle deco– Ta=ioni che hanno fatto il successo di alcune trasmis– sioni televisice per l"infan– zia} ha come corrispettivo una meravigliosa sapii>n.:-a tecnica, un abilità e proprio un·, astuzia,. da antico ora– fo. Alle sue spalle, parecchio indietTo onnat, c"è la grande lezione di Chapall, di Gros.:-. di Max Ernst: ma i suoi so– gni -non sono mai incubi. la sua ironia non è mai cattfoa, la sua fantasia non è mai stravaganza: una struggente. timidissima dolce.::::a. un pe– rentorio bisogno di amore salvano punt:Ualmente la sua nevrastenia. la sua di.spe-Ta– =ione di uomo del nostro tempo. LUCIAi'lO BUDICNA VcsplgnanJ: •Periferia> Un'arte: terrena e celeste pie– na, ad un tempo, di fanta– siosa liberù e di condensata concretezza. Ciò non toglie che anche nelle incisioni di Munakata, in questi suoi le– gni nei quali decorazione e narrazione sl alternano con– tinuamente in un felice gio– co di misura ed e~ilibrio, rc~:~~:;~st~~le c~;u;fn~ qualsiasi espressione d'arte nipponica: la sbalorditiva abi-lità artigiana -e l'inccssan– le contallo con le forze spi– rituali. Né solo automatismo né solo ragione, dunque, ma nel ferreo controllo tecnico, il docile piegarsi all'azzardo (Munakata non fu disegni pre– paratori e usa le:gni di aspet– to insolito). che qui è in1eso quasi come un segno sacro, cd un raccoglirnento religio– so che conferisce alle imma– gini di quesle incisioni un alto senso profetico. Si è parlato molto, negli ultimi mesi, di ritorno al realismo, di SOl)ravvento del figurati\'o. E' indubbio che una serie di mostre, per lo più positi,·e, di giovani pit– tori figuralivi abbiano dato impulso ad una pittura di idee, lontanissima, nella for– ma, dal pittoricismo oleo– grafico del neo-realismo, ma nuO\"!imente aperta ad una tematica ideologica che, que– sta volta, invece dell'orgia proletaria e miserabilistica d.i dieci anni fa, punta sulla sa– tirica rapprescnlazi.onc di un particolare • bel mondo•. già ampiamente documentato nei fatti di cronaca e soggetto preferito di un crudo neo– ,·erismo cinematografico che ha tro,•ato il suo acme nel barocco fregio della • Dolce Vita •· La concorrenza e la connil"enga con il reportage giornalistico-fotografico e con iJ cinema, farà presto cadere questa pittura di ide:e in clkhè.s falsi e triti, ma, come sempre, i m~liori sì salve– ranno, lasciando una docu– mentazione essenziale e non contingente di certi costumi e di una data situazione so– ciale. Così, ad esempio, un Vespignani a Roma e un Guerreschi a M.ilano, saranno dei pochi a far centro por– tando il loro engagement xleologico oltre la cronaca e la satira, su di un piano d'3r– te e di poesia. L'importante mostra che Renzo Vcspignani e Ugo At– tardi banno allestito alla Galleria • La nuova pesa •. costituisce il più riuscito esempio di questa nuova piuura tipicamente italiana, che sarei tentata di chiama– re • realismo antiborghese • o, forse meglio, " nuovo espres– sionismo amiborghese •· Incisore e disegnatore am– rnire,·ole, Vespignani ha tro– vato da qualche tempo an– che la strada del colore che per anni sembrava essergli preclusa. Al colore Vespigna– ni è arrivato attraverso i contenuti e una più appro– fondita ricerca materica. So– no infatti questi suoi nuo,•i contenuti simbolici che gli permettono di usare quel co– lore innaturale o, almeno, antinaturalistico, denso di preziosi impasti materici, che finalmente neutralina il suo accentuato grafismo. Vi sono m questa mostra quadri as– sai felici. Cito, per tutti, il Grande nudo nero riverso: una tela che non ha nulla a che fare con la polemica ideologica e sociale, ma rie– sce lo stesso ad essere di una allarmante attualità pur nel * di l,QRE,1·z,1 TRIJCC/11 suo inevitabile richiamo alle tenebrose veneri baudeleriane: e alle acri immagini remmi– nili del primo Rouault. Anche Attardi ha fatto un ~;iiist~bin::r~o a~:1l·~~a~~~ zare il quadro. I suoi tagli insoliti, que:ll'altemarsi sug• gestivo di primi piani biz– zarri e di sfondi sruocati. quell'aria pesante di fumo e profumo nella quale sono immersi i suoi tristi eroi co– me in un soffocante acquario, mi pare siano le note più personali di questa pittura. (Anche Sughi, si dirà, ha la stessa luce al neon, la stessa ana densa di fumo, ma in– torno ai solitari personaggi pro\'inciali di Sughi- circola pur sempre una certa aria fresca. mentre intorno a que– ste chiassose controfigure di Attardi il clima è quello ,·i– schioso dello scirocco, clima febbrile e alienato di una tor– rida Roma). Tra le cose mi– gliori • Undervold • e Giuo– chi di sala, assai meno fe:lice il Ricevimento diplomatico e gli a.Itri quadri dove un con– tenuto di maniera prende la mano del Pjt~o;C Paola Ca.racciolo, che dieci anni fa debuttò nel modo più lusinghiero con una gustosa ~jf_ f~~l~rtì:~~ri~~~~ dopo una lunga scorribanda nel mondo della pittura e della letteratura, con questa mostra al Torcoliere che ha per tema .l'ApQCalisse. Va detto subito che si trat– ta di una. Apoc<.1lisse del tut– to personale pur senza de– (reOCrare nel caso personale. Difatti la (,aracciolo nella sua estrosa interpretazione del testo sacro non si lascia né intimxlire né suggestiona– re da a.ltré famose illustra– zioni di altri ar1isti, ma, pur non applicando le ricette di nessuno, riesce a dare lo stesso alle: immagini di que– sta Apocalisse un , 1 alore sim– bolico cli pregnante attualità, evitando la sterile dilettazi.o– ne letteraria di una semplice interpretazìonc o contamina– zione intellettualistica ed eru– dita. Con una matita - • una matita, come dice Ciarletta nella sua prescntaz:-One. chia– roveggente e puntigliosa. che non trascura niente, che in– di\1idua il mTnimo dettaglio. che non arretra dinanzi ad alcuna difficoltà • - Paola Ca.racciolo crea una Apocalis– se 1960, densa di ,·ivi rireri– menti, anche se il volo dei suoi angeli, l'aprirsi dei suoi cicli. le ire dei suoi dia\'oli. il \"Onicare dei suoi astri, lo avvicendarsi de~ prodigi, han– no spesso il ritmo libero ed opulento dei gremiti aHrcsch1 barocchi. ln altre occasioni ho scrit– to che il surrealismo della Caraccìolo non è demoniaco. né ossessi\'O, né onirico, e che le sue non sono evasioni né esilii ma, piuttosto. argo.le e ironiche partecipazioni e, an– cora, che la nota nuo\'a di questo sorridente surrealismo non è l'illogico nel logico ma, I , iceversa. il logico nell'illogi– co. Nell'intcrprclare un testo. di per sé già tanto ~urrcalc. Paola non calca la mano sul– l'allucinanle e sul fa,·oloso e si limita ancora di più a leg– gere con attenta fantasia e a chiarire, con quel suo rabdo– mantico senso dell'a!Jcgoria, i B~~tim~i~~s~r~rizia e di gusto, intelligen1e e origina– le. Paola Caracciolo va da Oj?gi guardata con più atten– zione. l)l:cl mondo delle arti c'è posto per artisti solitari e contro correnlc come lei che, rorse. saranno la curio– sità dei posteri come sono la mera\·iglia1a dilctt:i.zione dei contemporanei. Altre mostre: Al Vantaggio, ~~e di~ P~~~~~r~ ~i Lfa~ do, Tommaso Macera espo– ne i suoi \'i\•aci paesaggi me– ridionali cd alcune composi– zioni con figure. ancora un po" legnose. Tra le cose mi– gliori segnaliamo le fresche vedute di Gaeta. All'Alibert Giorgio Scalco, fen,idamente presentato da Giuseppe Tedeschi, ha rac– colto una nutrita serie di fi– gure, di paesaggi, di nature morte, ne? quali una profon– da conoscenza della pittura del Seicento si fonde con un Informazioni librarie BOMPIANI ALUNNI DEL TEMPO di Giuseppe ~farcita con illu– strazioni cU Riccardo Manzi. Il dialogo dell"ex bidello Federico Sorice - no. \"elio Omero partenopeo che :llustra\·a agli amici gli splendori e le miserie degli dei, negli Alunni del sole - riprende e si colorisce di nuova \"ita sulle labbra di tanti altri Federico Sorice, umili e sagaci figli del popolo di Napoli, che commentano gli odier– ni fatti del mondo come fossero le \·oci di un'altra mitologia. CAPPELLI Ai.'lTOLOGIA DI SCRITTORI GARIBALDINI raccolta dal Marlanl (pagg. 360, L. 450). . La rassegna più çornpleta di ,ui si possa oggi ~1sporre e quella che meglio aiuta alla compren– sione dell'epopea garibaldina. CARUCCl ANTOLOGIA DELLA URICA BULGARA - Collana di Luigi Salvini (pagg. 139 con illustr. e xllo– grafie, L 1800). Amore e vita agreste, patria e folclore sono i !e"?i dominanti dei poeti bulgari, figli d'un popolo mt11:1arnentc _religioso, idealista, patriottico, dalla stona tra\ 'agho.ta . FELTRI 1 ELU Tutto sui vampiri Roger Vadim presenta I VA11PIR1 TRA NOI (37 storie nere ordinate e raccolte da Omelia Volta e Valerio Rh·a (pagg. 792. rileg. L. 2500). Una vera e propria rilettura <lella narr3ti\·a mon– diale attraverso il conturban;.e tema del vampiro. Gli incontri con gli autori sono i più inaspettati: ci sono Calmet e Voltaire. Goethe e ?\taupassant. Poe e Ourrel. Gogol e Benedetto XIV. Trentasette rac– conti uno più thrilling dell'altro. GUA 1 0A TUITA L'OPERA POETICA di Guillaume Apolllnalrc. Prefazione di Sergio Solmi, a cura di ~lario Pa– si (pagg. 668, L 2.600). ll più grande poeta lirico del ·900 ha finalmente una degna e completa traduzione italiana. IL SAGGIATORE" DIAR1 1898-1918 di Paul Klee (prera2.. di Argan, pagg. 448, 16 lllustr., L 2500). Osteggiato, mistificato e deriso all'apparire, indi venerato e fatto oggetto di culto una volta che il tempo ba reso e leggibili • le sue opere, Klee è oggi un punto di riferimento costante, un cardine della sensibilità europea SUGAR IL RAGAZZO DI FUOCO dl Piergiuseppe ~lurgla, opera prima cU un giovanisslmo narratore. Un adolescente narra la sua esperienza amorosa nel corso di una vacanza. Una rivelazione: un dician– novenne della nuova ondata italiana. VALLECCHI landolfì russo Tra le prossime Novità \·anecchi i RACCONTI RUSSI, grosso volume che raccoglie le traduzioni in italiano di Tomaso Landolfi da Puskin, Gogol. Turgheniev, Tolstoi, Cechov. ecc. aggiornato gUsto csis1en1iale della realtà. Quadri Ja\'Ot?ti con conoscenza, una tecnica sapienlc. colori SClJri,sontuo· si. un'emozione ncca e co– stante che è un dono e non un effetto di mestiere. Troi:r po lipicizzate le figure. Alla galleria • Pa~ggiata di Ripella • Guido Mmmao ha allesti10 la sua terza perso– nale romana. Le fabbriche della natirn Temi sono I te– mi preferiti di quest'artista la cui- pittura è un riuscito impasto di modi espressioni– sti e realisti. Appassionala presa di possesso del sogget– to, profonda conoscenza del– le matt?fie pi1t1;>riche. Tr:3 le cose ptu nusc1te un picco– lo paesaggio meno recente e la • Grande officina •· LOREN-Z..\TRUCCH[ Inchiesta sul romanzo (con1lnua da pag. 5) na.ria. oggi. inlorno a questo • problema. Alla sua pubblica– zione. questo libro è dh·enu- to un .,caso- della narrativa italiana del ~ovecento. La cri– tica si è tro\"ata subito dwi• sa in due tronconi: da una parte, quella legata a sche• mi idealistico•crociani. si è af– fermato che è un bel roman– zo. e questo basta. essendo una ragione .. primari.a,. e ..sembra scritto apposta per ridimensionare l'attuale si– tuazione narrath-a italiana ... ., opera tradizionale. in per– fetta coerenza di sviluppo col pochi casi validi della no– stra \"etthia narrativa,.; dal– l"altra. si è rile\·ato l'ottocen– tismo del romanzo. con tutte le complicazioni ineren:-i. non escluso il distacco assoluto dalla storia dcl nostro tem– po. Pochi però hanno osser– vato che ... !'anzianità .. di que– sto libro risiede proprio nel- la carenza di un linguaggio attuale: è un libro scritto in .stile pacato e levigato. vo– lutamente staccato dalle ...av– venture,. del Novecento lin– guistico. da un uomo che è passato indifferente e inden– ne tra guerra e dopofrUerra. insensibile alle esperienze di narratori come Pave~c e Vit– torilU. Nella domanda della inchiesta. se fosse possibile costruire un romanzo storico in senso nazionale sulla scìa di questo libro. si nasconde– va forse il tranello dell'equi– voco. ma anche l"invito alla critica e agli scrittori a qua– lificarsi. a dire la propria o– pinione. Purtroppo. le rispo– ste non !-ODO <;tate molto sod– disfal'enti, sotto questo aspet– to. forse proprio per qut>I senso di disagio e di timore reverenziale. cui si accenna– va poc'anzi. E' chi.aro che un romanzo storico è costrui– bile solo a patto che rappre– senti la realtà d'oggi. o an– che quella di ieri. ma come studio delle cause e degli ef– fetti di una verità attuali.•. che ci riguardi da vicino e nella quale siamo immerst e radicati. b questo senso re– sta fondamentale il .. Métel– lo" di Pratolini. un"opera che si basa su alcuni valori indistruttibili dell"uomo: la sua nascita, l"educazione dei sentimenti. la lotta per resi– stenza. e quindi l'amicizia. il la,•oro. l'amore. la solidarie– tà. il peccato. Una storia pri– vata. semplice. o<:cura. che nella Firenze dej?.!iultimi de– cenni del i,Peolo XIX e del primi del XX. riassume le mag~iori esperienze di una intera categoria e si inqua– dra nel pmrei=so di svllupPo di tutta una società. Anche se Il protaJ.?onlc:ta somiglia a certe tipiche figure pratoli– niane. resta il fatto fonda– m,.ntale che l'autore gli ha dato spicco e distinzione po– nendolo nel pieno della \'ila deJ.?li operai f\ore.nUni dello Ottocento, in un tempo stori– co in cui era già cominciata la IC?tta di classe, e dandogli coscienza e consapevolezza dl uomo avviato aUa vita socia– le con proprie respon:i;abilità. \'1ta propria e nuove. bru– clanU esi~enze. E nel dram– ma eterno dell'intellettuall? dibattuto ai poli opposti, con– te.so fra il richiamo della me– moria e quello della realtà. dell'individualismo e della consapevolezza sociale. della cultura decadente e dell'idea s<>?alista .... Metello .. ha la– sciato veramente intravedere un processo di liberazione. mora:le e culturale. cosl da giustiftcare in pieno Qu<'ste affermazioni di Giancarlo Vi– ~orelli: ...Pratolini col ...Me– tello.. è andato a mettersi prima del no\·ecentismo. pri– ma dell"ermetismo: era anda– t~ a rifarsi cioè a quei gn.ip• p1 sanguigni ottocenteschi che ìnvano erano stati resi u~ po' esangui da tutti. cro– c1ani. ermetici. e da tutti gli intellettualismi novecenteschi i~a,1.tanie stranieri"· Questo st mtende per romanzo sto– rico: e se si a~giunge che col romanzo di Pratolini si è de– finitivamente verificato 11 pas_saggio, se non altro orien– tativo, dal neorealismo al rea– lismo. si avrà l"esatta mi– sura dell'essenzialità di que– sto libro. nella storia lette– raria italiana. W.M. UIEUO tAIHHU Olr~ltor~ r1e•pnn»blle SUl:b. 'l'lpogra11co U t;.==>.1.S.A. '--------------------.J Roma .. Vla IV Novembre 149

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