la Fiera Letteraria - XV - n. 17 - 24 aprile 1960

LAFIERA LETTERAR Anno )fV. :\". li SETTIMA 'ALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 24 aprile 1960 SI PUBBLJCA LA 00.\!ENICA QUESTO U IERO L. 100 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE: Roma • Via dJ Porta Caslello, 13. Telefoni: Redazlooe 6;;;.487 • Ammloislraziooe 655.158 • PUBBUCITA': Ammiruslraziooe: , LA FIERA LETTERARIA, • Via dJ Porta Caslello, lS · Roma • TAR!ft"A: L ISO al millimetro - A 8B0NAMENT1: Annuo L. 4 000 _ Se-mesL-e L 2.150 • Trimestre L. 1.100 _ Estero: Annuo L. 1 000 • Copia arretrata L 150 _ Spedlz:ion~ ln conto corrente p,oru.Je (Gruppo (1) - Conto corrente posUle n. 1/31428 PER :\" POETA DA. :\"O:\"TRASCURARE * LE SORPRESE DEL TEATRO ITALIAtYO * Arturò Onof ri "~1i nnie la candida,, diBontemp dalle orchestrine aIla sinfonia * di E.IRICO F.4.LQl"/ ancora all'avanguardia trent' nni dopo Dati i tempi, alla poesia di A..'1.uro Onofri (1885-1928), anche in consideraz:one del– l'ardua sua specie esoterica. sta arridendo una certa buo– na fortuna. Ormai pur in sede stor:ca. E due part !eo-- 1a.ri anto!ogie (Bocell:-corn:., TU mm!ne!li. Roma. 1949: tanz:a: per f1 s-.gniflcato del– ta ristampa L, rapporto al!o svolg:mento &:a del.l'opera propr:a. S:.a del e genere • CU:.. i..:l quel periodo, l'opera si r:col:ega. E l'u.'la parte di merito non e int-eriore a:1·a1tra. * Vettori: Ces:ch:na. lffiano. 1949) non sono poche. Un intero vo:ume d'omaggio (Vallecchi, 1930). Numer. uniCi di riviste. Una tx.blio– grafia dena critea tn conti– nuo positivo awnento. La commemorativa r.stampa de:.:e p!":missime Liri.che (1907: Garzanti. :\1iJano. 19-1-8) e la doverosa racco.lta ditll':.!lcompiuto Saggio di lettura poetica pascoliana (1916: L'A.:bero. Lucugnano. 1953). Tutto conferma il r.– co:ios-c:.mento di una poes:a tra le più intense, severe e l"".nno\·at::ici del prtmo cin~ quantenn:o del N'ovecento. Eppure. in mezzo a tanto ~!um:nante la\-Oro. era ri– masta in penonm.bra. piut– tosto trascurata e soitov-a• lut.a::a..,que.lla pera!tro ml– portante sezione. pre..-alen– temente prosast.:ca., della cop."'OS3p_.-oduziooe ooofri-a– na che con orchestrin.e (1917) e con Aria.so (1921), segna - dopo l'esercizio e la ?":ce.rea delle Liriche (1907) di P0emi tragict (1908), di Conti d.eUe OOsi (1909), di Dison:iore (1912) e del!e nuove Uriche (19H) - un più dec·-.so evv~o. attraverso il filt ro po etico e cr.uco di Le t" om.be d'ar– gento (1924) e di Nuovo Ri– nattimento (1925). verso ]a apertura cosm:ca del cic.!o Jir:co de!la Terrestrdà del •ole (1927). * Opportuna r..sulta quindi la r.stampa di Orchestrine e di Arioso, che il sodale Giorgìo Vigolo ha nobil– mente curato in un un!co vo:ume di queJJa Collana di Poe.sia {edita dal Pozza .:.n Venzia). dove figurano a:tre benemerite ristampe de:!o stesso periodo: dal Piani.s.simo (1914) di Sbar– bar-o al Sogno e ironia (1910) dJ Chiav-es. E va subito detto che. quanto c·era da precisare e sancire a riguardo del r'.spettivo valore dj trapasso spel tan– te al!e due operette nel- 1' essenzia!e svolg:mento òel:a poesia ooofriana è stato chiarito dal v:go!o con una nettezza cu: con– tr.buiscono !'artista ed il c.r.tico cosi possentemente coesi.stent; in IW. La !o.rmazione letterar:a (pre\-OC:ana e p.rerondista, più che \'QC:alla) e l'~abo– raz:::one sptritua!e che por– tarono l'Onofri da~:• atg:di smaltali e frammenti • di orchestrine ai felici vividi e poemet1i in prosa • di Arioso, dissen--andogli la strada che, attraverso la maceraz!one cristiana del supererom:smo. lo condus– se in appresso da:la parola immag:ne a: verbo-spirito. dal sensual.:smo al misl:ci· smo. dall':fflp?"eSS:on:smo aJ teosofismo: quel sal'.ente punto di passa.S!:giO daCe e orchestrine • alla • s'.nfo– n:'.a• è stato analizzato dal Vigolo con una pien~ di comprensione, che .ha qua!– cosa det:a partec:pazione pe:sona:e. Xon fu. difatt:. in quel lontano per.odo de.Ha romana Lirica e del:a derobertisiana Voce che Ja loro amicizia di e scrittori nuo,.-: • affondò radice nel favo.."0 e nel sentimento co– ml.D"le?Non fu Vigolo. pri– ma del Com: e di\·e:samen– te dal Mosc-arde:J: (pet" ci· tare gli autor:. a::ora p.ù co:isentane.: a cer.i sinl!"O– Jar: cara teri onofriani. s:a descritr,·· e s:a :-ifless:v"'.). quegJ che più da \":c:no per un tra ?o 5°aefi ... mpag-,ò at·O:lofr. ne!re:eboraz.:one teoretiC8 ed arti.sLca della rensaz:one :.n visione. ne:– l"ast.raz.ione surreale d~la percez.'.one reale" :\la soa~lierebbe chi non s: .ilo:-za~q_> d :e<:?itere r– st3mpe s1m;.._ oo~ senso storico o:t:·e che e-on i:':\J5l.r e e:.:co: 100-· --- 0 hbe affau tore. tar.~o p:ù che ne! caso d.: Onotri. la duplice parte di merito ch'è di sua spet- Le ultime non rna.rgma:i nota:e deU'0nofri poeta in prosa essendo da ricercare ne1l'anto!og:,a capitoli, ri– salivano a più di una ven– t.:na d: an.'l:i addietro. Da queHe. per tro\'o.I'Jle altre adeguate b:sognava arre– eare fino ag!i Scrwori nuovf del 1930 e da questi a-;: Poeti d'oggi del 1920. Pr'..ma e dopo, n:ente altro; neppure :n quei ref-ugia peccatorum o sancta sanc– torum che sono le antologie scolastiche. Ed era, in ve– ?":tà, troppo poco; anche per un autore che. dopo le due o tre C:tate prove g:o– va.."l::i in prosa. aveva diu– turnamente preferito ci– menta..--sl con ::1 verso. Era poco e risu!tav a dopp:a– mente ing:u.sto. to :mand o quas: a co nva!!da del.re. – rore di chi {come Gtacob– be: Raskgna iulliana, 31 agosto 1921) a\.-eva soste– nuto che te prose LTiche di Orchestrine costituivano e U."T}8 glo:3 vis:va e nul– l'altro•• non essendo scal• date da alcun e sentimento di commoz.ione • e non re– cando a!cuna e corr:sp0o– èenza tra il mondo m-..e– r'.oTe del poeta e g!l spet– tacoli deUa natura •. Tut– tav:'3 l'impressione che quel!e stesse prose produ– cono oggi è differente: me– no fredda, meno est.errore. meno prez.:osa. nei punti \":tali; e si rfool:ega. oon u.,a compattezza e con una esclusiv ità anz:: magg:"ori di quel.le r.scontrabrii :n Ario– so , al p:ù .!ntenso svo!gi– me:ito spir:tua:e \·er:fica– "tosi nell'arte d,j 0nofri. li che dovrebbe assicurar loro anche una p:ù d:stinta col· locazione nella storia del fram.ment:smo italiano. :\1a si farà mai U.'la sto– r:a oggett,-a ed equili– brata del e h-ammento •? Sen..u la tendenziosità spre– giat!\-a de-I Sorrent:no. :\13.'l nessuno S: accingerà all 'izn– presa_ comp:etando e si– stemando i cenni del Gar– g!U:o? Con gH und:<:: pa– ragrafi et Tendvce de:Jo stesso 0nofri. ce n·è già (Voee, 15 giugno 1915) la magna cha rto. Con que::a dei Poeti d'oogi ce n·è già l'antolog:a: e parrà con– traddittorio. stante J'ìndo~e ed il gusto dei due com– p_:atori. del m:ct:e)angiole– sco Papi?1i e del fllonarra– tore Pancrazi. Sennonché oggi un'antologia del «fram– mento• dovrebbe risultare p:ù costruUlva: natural– mente e strettamente più co!.!egata ag: i sviluppi ca– p:tol:st:c; e narrati\,; suc– cessivi. Dalle notazioni del Giornale di bordo alle al– lOCUZ:::onidei Prol.oghi.. Ma òai \d!Ì frammenti, come da!l';.ntreccio delle muJt::– co!ori tessere d'un mosa!– co. dovreqbe anche Msul ta– re. come !n un un:co sfac– cettato disegno, Jl profilo riassunth"O di quel e gene– re•. E qU3.;e posto. qua!e r'..!..~\"O Vl trm-erebbe lo Onofri? * La lettura d.:. oggi è d1- \""-ersamente sceveratrice da quel:a di ieri. perché rego– lata sopra un criterio de– sunto così dall'intera s:er rfa cli Onob-i come da quel– la del frammento e del poemetto ITTprosa contem– pr,-raneo. Che cosa spartiva r0notr: con • certe festo– s!tà !!l'":che go\-on:ane •? '.u:la. E coo certe sma:ta– ture ;,aesagg:s·:che !inat:a– ne? Assai poco. Part;.cola– r:!à che a!:ora poterono re– stare ino...~•·\:'ate o furono reputate eccessi\-e e nega– t:,.-e. J"'"..su!tano adesso. in .rede d: b::anc-:o. rivela rici d.: u:1a \·ocaZ.:roe che so:o p;ù tarci. si sarebbe mani– fe5"tata ed a ffermata con aperta ro.sc: enz::a. Soprat– tutto :1 gotici<.mo architet- ENRICO FAI.QUI (Continua a paa. 2) Un ri orno felice al tea– trino di via Vittoria: .l!in– nie la candida di Bontem– pelli. rapp:-esentata come primo sags-io di regia degli allie,:i dell"Accademia di Arte Drammatica. Trascri– \riamo dal programma della serata: « Minnie la candida• fu composta da ~f. Bontem– pelli nel 1927. Rappresen– tata per la prima volta a :\Ulano da Marta Abba ,nel 1929. fu cipresa a Torino nel 1936 da Evi ).lallagliati. Sergio Tafano e Gino Cer-– vL P:ù tardJ, nel 1942. ù dramma fu rappresentato al Teatro dell'Unh·ers.ità di Roma in un"edizione spe– rimentale. die propose a.1- Pattenzione del pubblico e della critica una gio\·anis– sima attrice: Anna Prode– mer. In quell"occasione s:1- ,.;o d"Amico scrisse t:"a l'altro: * di l"LAD/Jl/RO CAJOLI può appari:e la storia di ceri.amento di ,-alori e la un"idea fissa portata alle s:cu...--ez:z:a. consola.."lte che si ei; tr-eme c onseguenze; s.ino, potrebbe fare molto di più in quec.to caso. aUa morte Par quas! impossibile, dopo de l suo so-,,....getto e vittima, tanti anni di spesa e di at- ::'.\linnie. D1 fatto. sotto :a tesa, che non sia nato. al- sua apparente, ironica im- meno a Roma. dall'attività paSSJòiLità c'è una trage- di un'Accademia ormai al- dia: 1'impossi""bilii.à d'una tamente benemerita. un creatura, candida perchè teatro stabile. o,·e i laurea- schiena, ad ammettere che ti ·possano con..--ervare e af- esistano uomini i quali non !inare, a \·antaggio della siano schietti e liberi come comunità. l"arfe appr-esa. E' 1ei. ma ~ costru.iti •· E' Jo superfluo dire che la con– o:rore della perfez.ione re:-vazione e l'affinamento meccanica. come ne:gaz.ione non riguarderebbero sol- della vita ingenua. a tarla tanto gli attori o i regi~ i. impazzire e morire •· ma, c-ome dicevamo sopra. Xon si pote\·a dir megUo. il palrl."nonio di opere e il Ci contenteremo quindi di- gusto del pohblico. Xon po– far la cronac-a e di riferire tremmo aspettarci miraroH le impressioni della serata_ da un solo teatro stabile. Il fa to più importante da ma è cosa certa c.'le non registrare ci semb,a la in- andrebbero pe:duti l'inci- credibile treschezza di una tamento e 1·e.~mpio per ope:-a c-he. a trentat:-è a:mi u.,a sucecssh-a moltiplìca– di distanza. non soltanto zione. Eppure è di que~ti non appare m,.-eccbiata, ma gio:ni il t::-ionfo àel Piccolo che fo:-5-e non era sta:a milanese in America. mai come oggi capace di Per usci:-e dalla protesta Tranquillo Ma.rangonl: • Battitori d1 Pali in Laguna • Il tema che \iene S\-:!– luppato in Minnie la can– dida.. quello di una fan– ciulla che prendendo sul serio l'esistenza di ~Slmll uomini artificiali non rie– sce a distinguerli dai veri. rollecitare e sciogliere le generica. non c"è di meglio oscure intuizioni di una che una proposta concreta: platea. Invecchiate. pre- e noi abbiamo pronta la corse, inch.iod.3te al limite nostra.. più carica forse di ciel linguaggio approssima- buona vo!ontà che di chia– ti\·o e della non-poesia, se rez:za ,e tutta,·ia non pere-- IL LIBRO DI CUI SI P!J.RLa * I mai ci appaiono. al con- g;ina. ci pare. Perchè gli tronto. pareccb.;.e novità di organi privatamente e pub– importazione. Ma queste blicamente interessati alla 50no le so:-prese del teatro ronse:.·azione del teatro. Un romanzo di- Emanuelli italiano, che è tutto da sco- non tentano un accordo prire pe!'Chè non riesci? ad cr.n la Rai·TI·? L"Ente ra– eJt::"are nella storia del co- diofon.ico e televish-o ba un stu.me e quasi. db-emmo, in profondo (vogliamo dire: un so lido bilancio patrimo- economico!) interesse alla nia.le. Fatto in cui si po- produz.iooe degli attori e tr ebbe scoprir-e la responsa- dei registi che, soprattutto Non si può dire sino a che punto il romanziere, il moralista moderno e 1o scrittore--\·iaggiatore coesi– stano e si integrino l"uno con l'altro in Enrico Erna– nuelli. Anche se atteso da molto tempo, il suo nuo– vo romanzo, apparso di recente presso l'editore :'.\fondadoli col titolo Uno di New York, sia pure con tutte le riserve che esso ha suscitato, rappre– senta non solo una impor– tante fase della sua opera. ma denuncia altresi come certe connessioni cqn i molti libri nei quali egli BARBANERA LETTERARIO * A EMA.1,"1JEl.l..I, TECCHI e BAROLL,'1 il Bagutta 1960? * Questo l'inte~th-o del- la ,igilia. che Barbanera sarebbe lieto si realizzasse. Auguri. di FERDlil'A.l'DO J"IHDIA. ha Taccolto i suoi repor– tages, siano ele~nti es– senzi.u.. Uno di New York appartiene infatti a un ti– pO di n.a.rrath·a che esige da parte di uno scrittore un"esperienza che lo impe– gni in quella che è la zona ,·h·a e segreta della sua personalità. Il tema della provincia non è nuo\·o in una narrativa come la no– stra. SI può dire in questo senso (e il discorso ci por– terebbe lontano) dle tut– ta l'Italia è provincia e che tutta la letteratura italiana è una letteratura di provincia. Appunto pe.r questo. affrontandone il tema con quell'umano ca– lore che contrassegna lo impegno stesso di Ema– nuelli, egli ha do\-uto im– porsi l'o bbiet tività, il di– stacco, e.be nascono in lui dall'esperi~ dello inviato speciale, tanto più che il mondo dJ que!la c1tta di provincia dove il pro– tagonista di Emanuelli è tornato all' impJ'O\·yiso e do\·e vh-e una sua pres- socché allucinante an·en- po, imp:essi sopra un ~~::"oa s::~C:S~toso\·; ~~ ~~~e::~di~c~= tura. è legato allo scritto- immobile panorama urna- senza un à~ preordi- dunque, se ben sollecitato. re con profondi ,~inçoli a!- no; e li discopre alt:-esi nato. perciò sprecando g:e- l'Ente non donebbe con- fettid., in rapporto diretto in Se stesso, carne elemen- stione dopo gestione il de- tribuire al mantenimento con la_ sua coscieru:a e con lo di una consape\·o!ezza, naro pubblico e la spera.o- di parecchi teatri stabili, la sua esistenza. Immagi- ne!la maturità, la malinco- 23 comune. Nel caso odier- dai quali attingere al mo- nando i casi che vi ha nia di ritro\•arsi ancora no. è facile vedere come la mento della maturazione le raccontato, egli è partito irmnerso in quel mondo nazionalizza.zjone di un"Ac- fo:-ze fresche e i talenti da una realtà che in gran deformato dal passaggio cademia e la piccola spesa nuo,;? parte era io lui daUe ori- degli anni, quelli della latta per SIO\·venirla. obbli- * gini, ma di cui si è vo- guer:-a e del. dopoguer- gando l'istituto drammatico Trentatrè anni. a :\linnie. h.ito porre il problema, FERDL~,"':00 VIRDIA aU'esercizio dei suoi fini non hanno prodotto una ru creando nel suo protago- (Continu8a pag. 2) naturali. produc-ano un ac- ga. Anzi. se fino ad og21 il ~( :;: s:!:an!ft~ s: 1------------------------------- :St.10 ipotetico antagonista. Alessandro Enne ritor– na per un banale incidente automobilistico nella città di provincia. do·ve è nato e da cui molti anni prima e!"a partito sconosciuto e forse già votato alla delu– sione. Pittore illustre, ri– trattista mondano conteso da magnati e da mercanti in quella Kew York che è oggi il più grande mercato d·arte c0ntemporaneo, in sostanza ha capitolato co– me artista di front~ alle esigenze di quella società. vi ritrova i segni del tem· Le metamorfosi d'un gatto nel tre stad.1 d'una malattla mentale (Dlsegno di un allenato francese) PERlSON.aGGI DELLE :::-.OSTR.B GIOR.:Sa.TE E Dli:LLE -:S08THE ,..._OTTI * Gatti letterari e altri gatti l'orrei tanto poter assistere al ta.,ICW. Se fossi uno ps~ log o att enderei rordine sullo s1~ c.so aopa.rea=hi.o, in loro c.o m pagnia, mwu.10 nalu ral– menle di una macc.lti.na cù1e– matografica e di un regu tra– tou; con la prima: per nprendere il loro viso, l'mr– pa.s.cibtlitd del loro Sf{'.JO.rdo, o la leggera mm•en.::a dei loro baffi, veri e propri radar. antenne del .sentimenJo; col secondo strnmen10 vorrei re– gistrare il miagolio a mille duemila metri di altez.:.a. la loro • ,-oce•. 11 loro ditzlol?O abnorme. mistt.noso. pieno di presagi. Come reogr.sce un plotone di gallt - an:.i, piu di un plotone - nctrimmin001 di essere paracadutato su una .zona di ope.ravmu impreve– dibtle, .sconosciuta, ool.luwsaJ Quale sard ù diametro dd– le loro verdi pupille d urante il cht1ometro di le:nla di.sa– saJ O caleranno pzgramenu, ad occhi socchiusi, ovattati dl siim:-.10 mffllre il llCllO di Kelalnt 1rasporta I trema candidi paracadule, on deg– gran11nel cielo f!UJppon.e.se? I.A ,wrba dei • gatti para– cadutistt • è racchiusa m oo– che nghe.· cc· ~:u~it8rha ~UD~~~ * di ELIO FILIPPO A.CCROCCA. che trenta gatti saranno pa– racadutati sulla re&io ne c ol– linosa di Kelabit, a & r.lv. ':a.k: dcn·e i topi minacciano di di– stru&gere il prossimo !'aCCOl– to cerealicolo. I gatti - ha :O~t~t~~i:~~-; ~~ quelli che vh-evano nella ro– na sono morti in seguito allo sparg:iment'o di sostanze an– timalariche,. Null'altro, e ci vond QUa.l– che mese pe.r oono.scere l'e– suo della brillant e ooe razio– ne: se ci oè i tren.ta gatti gtappoue.si saranno riu. scili a salva re i pre:iosi raccolti m– ft!Sl.ali dai rapaci roditon. * Penseranno. a raccolto com- puuo, gli abitanti della re– gwm, ad innal:.are un mo-: numento al.l'eroico plotone di paracadu.Jistl? Non è. il primo caso in au l'Esercito o la Marina o rAe– ronautica di una na.:ront: si S<!n"f! di questo animale per risofrere problenu d, logish– ca o di tarrica militare. E non 5arà certamente l':.tltimo. tanlo pu). che queste nostre domestiche be..stiole non su– bi.scor.o alama propaganda di non interventismo o di di– ser.Jone. Ogni qual\.'olta si è. avuto bisogno del gatto, in pace o m guerra, non si sono mai ,-erificate fonne di e rivedi– bilitd • alla visita medica. Af nchiamo, risponde la classe. mtera, ma naturalmente vie– ne trattenuto in servizio sol– tanto il quantitativo necessa– rio: gli altri passano alla ri– serva. Galli eroict, dunQue, e pe– sino gatti mutilati. I.A storia parla di loro col ma.ssimo rispetto. All'epoca ddla Ri– t-o:.u: ione france.se. questo ani– ma.le fu. assu nto come sim– bolo dr libata. Una stamoa del Museo Cama,•alet di Pa– ngi mostra un d~DtO di Prudhon: ai pi.ed.i di una donna cli.e calpesta catem!. spe:ua.U. Sl.a ~IO un fallo, c.nimale indipendente. Non moltr anni fa, un iat- 10 fu persino decoralo e alla memoria •· Si tra.Ila di Simo-– ne, l'eroe della na..-e inelese. AmethfS(, che a Plvma.out il 13 apnle 19 50fu decorato con la seguente motiwui.o m: • Ai-e"\•a mangiato t utti i to– pi abitanti nelle stive, non pe.,- fame o per ingordigia o per ferocia. ma puchè. Qtll.i roditori non dl\'or as.sero le scarse \.'f!.ltm·agli.e destina.te ai marinai assedr.ati nelle o.e – que del Fumu. Ci.allo•. Una indigestione, a '-'Olle, ;;uò es.sue moti1-o di glona. Afa. non tulli i gatti possono aspirare ad entrare nella cro– naca o nella storia. E anche fra loro c'è. differenza di classe. Ori non s'è so(lennato al– mtna una volta tra le aiuole o , ruderi di un $!i.ardino pubbhco a rimuare e ad ascoltare seote di gelosia, rincorse, appostamenti, sieste. iUanguidimCtli, ruberie di queste ecu-JOnali be.stie? Senza nome e sfrattati da– gli apparramt:nti, costreui a '"''1~re in colon.i.e assilla1r dal– le (rida dd bambini e dal le balie, o a condurre una \.- i.la all'ombra di storiche colon– ne, in attesa di cartate di re– ste di pesce lanciate da qual– che a_ttempata signora, i cpro– letan • di questa antica ra:;:p. ;;: cif'~Ii it~i =::i~-. delle malattie, della sunia– cita, pTT\>ati come sono della pr,r modesta pensione di tnppa.. Quelli eh.e 1-ivono tra tli sc.a11tinatidd corrdi. norturni nveurs dalla talante es~ ritn:.a, amorosissimi. e e/te tz tr01, tra I piedr, sospettosi o indi.ftere.ntt, pe.r le scale di c-asa, al portone, o che 11 sbucano dal ,-erro rotto d'una fin.e.stra a rincorrere la lesta e dignitosa (nell"a{'parotUl.} compagna di gennaio, sono i più veri rappresentanti della specie, ammirevoli pe.r l'inul– lttt!IL:.a e rl carattere. ,\11che essi, quasi: scnpre, pri\.Ì di r.ome e alla contrnua ricerca d"un apparramento ,n cui al– locarsi, munuosi di lamttlia e alle prese. col problema del pra,co quotidia,ro. * Ci sono poi I rappreu,uan– ti della pu:cola borghesia. So– no gatti di buona fami glia che pa.ssano le ore in ca.sa seduti sul pi=z.o di un tavolo o raggomilOlati sulla co~rlo di un letto. r concedono qualche pas– seggiata r~Ue stan:..e, o la mattiniera corsa tull'al i,iU, tun'° ù corridoio, ad inse– g:,ire immagini fanza.srose. allucin.avoni, ri cordL S o,ro anch'e.ssi pcn:en amm a.lr che hanno assicurato il pran:o giornali.ero m cambio della !mutala l~nil cui dWbono sottoporsi, f'O\.'eri soriani di ima r~ in d«lino, ama– bili come un soprammobùe, che hanno si qi,alche ora d1 d1\'ert 1mento coi padroni di ca.so, ma più spesso ,'fflgono n•e.ss i alla porta, o rtcaccuJl1 nel loro angolo. magari con un moz.::ico di crosta di cac,o o con uno spolpatissimo osso. 1 gatti famosi invece, di n– gua rdo, ricch i d'un fascino che provi.me dal nome, dal cas a to: quelli nati rn ce/ebn ~u~~n~ g:'/i1:,~n%1:'°fi:1~~ Cf?dae un regolare artifica10 dt na..'-Cita e dr resulen:a sot- 10 la U2mpa; quelh che han– no un albero ger.ealogico da far ,·altre , dignitosi t1ella loro austeri.ld: appartengono alla d1g- nad del .saneue, ,"Jvono al setuito di cdWri artiste. scrittrici, dame delraristocra– tia. Figurano tra le pagtne dei rotocalchi, delle rù,isre al– la moda e fanno brillanr, car– riere. Scrl"\'0,10 memortal,. s, mttnde, il ro~anzo della pro– pria \.- i.la, dom come sono de– gli aspetti più segrell del pro- EI.10 F. ACCROCCA (Continua a pa,. 2) d.-iamma d~ Bon"!.em.pelli e.-.s giudicato un lettera issimo di\'ertimento, in cui l'ap– porto delrintelletto pare\·a soffocare il sentimento sem– pre n~a.rio perchè io teatro sia garantita la par– tecipazione di tu te le me. oggi nessuno mo\·erebbe codesta accusa ai tre atti. Sa:-à perchè l'intelligenza della pagina gara.ntisee la sua conservazione. e la ca– :ica di liricità. un tempo se-greta. precorritrice e so– litaria. trova !"opportuno risonatore nella coscienza contemporanea. :\linnfe è come se nascesse oggi, ha. ormai la forza di un mito comune a tutti gli spettato– ri. e potrebbe t:-amutars:i in 1 e g g end a Bontem.pelli. sem{Xicemente, era g:unto un terzo di secolo prima ai terrori odierni. Rileggete le parole di d'Amico, e non avrete bisogno che sia dt– mo!-trata da noi l"attualità della problematica di :\Un– nie. Essa ha precorso l"an– g~ia esistenzialista, la di– sinteeraz.ione psichica della umanità che sta impazzen– do. lo spa\·ento del robor. la rivoha contro i cen-elli elettronici; e ci avverte che la perdita del candore si può pagare con i1 suicidio. E' il testamento di un uma– nista, da opporre al farne– tico di chi tiene la scienza in conto di dh·in:.tà. La_sce)ta di un"opera co– si diff:c:..le - <lcono certi spettatori - è inopportuna. perché Si tratta pur sem– pre di ai:::e\."'i. Secondo noi. più importante della esercitazione calibrata .ru]– le attitudini indh-iduali. è l'alto di giustizìa \·erso un ::~:_io~m~u~::i~• i~ ~ teatro di cui potremmo ,·anta:ci. se non fossimo più pront! alla denigrazio~. sia per ignoranza cra!'Sa sja P~ eccesso di acutezza cri– tica. Del resto .trattandosi di saggio scolastico. è per– fettamente congruo il fine pedagogico proposto a1 pubblieo e agli attori. I quali, se .sono intelligenti, trarranno dall'opera diffi– ci?e una lezione di mode– stia. Paola ~Ia!1noni (:\tinnie). pur bra,·1ssuna neo è Corse ìa creatura tutta o-:Stallo e cielo. a cui si pen...ca scol– tando le battute di Bon– tempelli Probabilmente la regia non ha volu o subo!-– dinare l'avvenenza fisica delrinterprete alla sempli– cità lbca del per:sonaggio, disincrostandolo di troppi \"ezz.i e lezzi. Non è. que– sto. un rimprovero al re– gista Adolfo Pitti. il quale non poteva affidarsi all'in– tuizione intermittente di U."l'att.r:.ce immatura. F.gl" :. anzi. con un pirandellismo o sanstt0ndismo di mame– r2. ~che storicamente ap– prop:-1ali. ha imposto una ac:,cettabile unità alla cor– nice entro cui sperava e-be 1a erazia delJa ).!annoni te– nesse luogo di candore: in– somma. ba 90r\'egliato tutti perchè ella tosse. al mas– simo grado. se stessa. Se questo de\'e dirsi un erro– re. è l"errore di un uomo che può far parecchia stra– da: infatti. accettare uno stato di necessità. ma con– dizionarlo dovunque sia pos:sibi:e un lnterYento. è già pro\·a di qualità regi– stiche mature. In altre pa~ role. non sarebbe facile oggi Lro\·are una :\linnie nemmeno fra le attrici pro– fessioniste; e-U Pitti ha fat– to _aiire into:-no a quella di CUI di~pone\-a lo stupore. 1o sman-imen o e l'angoscia progressi\-i di due e-ccel~nti personaggi di conto-:-no co– me Skagerrak (Rober o Herlitza) e Tirreno (Wal– ter Maestosi). mantenendo al lh·ello di marionette quasi disincarnate. tutte le apparizioni sussidiarie. Era un modo. d1scutibile ma imptovvhoriamen,e "'C"Ce - tabile. d1 dar ri1ie\"o a!la ri\·oJta umana contenuta nel messaggio di Bontem– pelli. VLADL\URO CAJOLI

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