la Fiera Letteraria - XV - n. 9 - 28 febbraio 1960

Pag. 2 LA FTERA LETTERARTA Domenica 28 fehbraio 1960 A COLLOQUIO CON MARGERY ALLJNGHAM * s~~~~~~~: ~o~~~~·~~~,~~~~~ I L'HG oLo~ Faticoso scrivere ''gialli,, . - . nature di sensuale est.eusmo. orato~o - alla sua. !unzione Dirci che sono 1n questo rac– esse~z1~e. que_lla d1 una CO- conto assai più i caratteri murucaz1one r~spondente. ad negatl\·t che quelli pos1t1vi una sua essenziale semantica. dello scntt~rC. • del * cli LlllGI t.TIQSSO . . La ristampa di Speran.:el- • • t Le ~stampe co~ ss iane la di Carlo Bemarj meri te- LI n ff ua ee I u o denunciano uno stadio_ del- rebbe forse un ptù lungo d1- U Ja nostra pro_sa succ~sstvo a scorso. anche perche il ro- L O Margtry Allingham e il marltJ h.i.:l-J 1,;,. .i.,il,I ... t:.i– mentJ a lh ... omsbury. 1 csl!!u– sn·o quart1ere ~0.,1. oop,, i bomb..rdamenu aell' UJuma guerra e Ja ricostruz:ione molto mutat-> nel carattere, in cu1 vissero Virgm1a WOOtl, Lytton ~cacbey, Ho– .:::er Fry e .Lt.ri. Ma è lDUtUe tele!.inare a qucJ numero i:;c:chè. quando lavora. Mar– gery si ritira odia sua casa aell' Essex. .a foUesbunt D Arey, e siccome 1avora quasi sempre. a Londra noo c'è quasi ma:. Ovpo una gi– ta in macchina ru uu p.i:10 d'ore. per ampie e \'e.oc1 st.raae p. una e poJ lungo ca– pricCJose viottole, Je une e le altre per tortuna asfal– tate. arrivai ftnalmente in quel paesino di seiccnt,> am– me sep.:>lto in mezzo alle ,Jn– deggianu distese ·dJ. campi arati d1 questa contea emi– nentemente agricola. e sperduto. che ci fece ride– re. mio marito e me. E cosl. lo conservai. cd egli continuò a presentarsi In tutti gli altn libri. Qu3.lcbe volta è molto serio e ho l'impressione che finalmente cominci a S\•ilup– parsL Ma poi è ripreso dalle sue distrai.ioni. sicché m al– tre ,•icende figura· appena ... la prima \'olt.3. verso il 1928. Campion aveva 28 anni. visto che la scrittrice gli ha dato. a scopo di comodità. l'età del delitti, né criminali, né poli– ziotti-? moli d1 riviste specializzate quello di c.u1 questi Scam- manzo si 1nsenscc ~alida- 1 su temi i;iuridlcl e penali, poti d_i Sbarbaro ~i recano mente 10 una polemica sul . _ Quando entrò in SC"ena per secolo. Ma essa ritiene ora che fosse In realtà mo!to più • Ma è già scr:tto - ml ri– sponde - Jo ha illustrato mio marito (il noto disegna– tore Youngman Carter} ed è stato ristampato appunto in questi gioorni. Si intitola ··Cuore di Quercia··. E' la storia del nostro villaggio al- 13 vigilia e durante i primi anni dell'ultima guerra. una vicenda che ba a\"uto un'ot– tima accogllent.a. Di solito. all'inizio di un racconto. si legge che ..ogni .riferimento a personag&i reali e a !atti ~~~eaJ~g~slet~°!ildefl!~~r~!: la testtmoruanza. St può sen- e parlato> nella narrativa ---- trice. parlano da sé. z· altro _arrer:nare che qt_ie- contemporanea che m quesu * ste pagme s1~0 una hptca ultrnu tempi sta ricevendo re"'lcfu!i:i.~=rit° ~f:i~~= espress;one d1 quelle che so- variJ e diversi apporti. Oc-- di FRANCO FOCHI ri autori di glalli per tener- no state le esi.genze imp<>- corre premettere anzitutto si al corrente e fare 1 neces- ------------------- state dalla cultura letteraria che il Ber'nar1, cOn tJ ro- sari ~ronti. Altro che si- italiana negli anni .tra le manzo Tre operai era stato Ciò che il professor Nicola necura! '"· Rosa Ferrr:ri: • )Jonache » (Ylll Quadriennale) due guerre, primo d1 tutto nel 1934 l'imztatore di un Terz.1ah1 ha :.critto nel n. ~ Scorgo su uno scaffale al- quella di c0nserva_re l'estre- realismo di llpo populista, del Radiocorriere sulla pro- cuoi romanz.i in vesti dlver- L CI SUL Rli\'A C[\IENTO FR.A.1\'CESE ma purezza, la c~r1ca _ev~a- non eccessivamente preoccu- nuncia dei nollli aree.i italia- !!' ~3;1;diz.~~:a:;:ni!~t~: * tiva, la forza di 1Uummaz 1 ~- pato da problemi di ltnguag- n~:!c;,;is~~:i;~~~le• ~~: ~ ma. e la scrittrice. conscia ne del !rammento e del po~ gio, ma piuttosto preso <Ja zia dice l:i notcrclla di pre- defia mia curiosità, mi Wu- Jlf me-en-prose,. pur n_ssum~n- quelli del contenuto, dalras- scn;a.z.ionc - mi fa ricordare stra le peregrinazioni di una . a u r i·ce Sce've do una ma_ggiore articolazip- sillo d1 un'assoluta ob~etu- il sacro sdegno di Enrica Mal· sua opera narrntlva. Prima ne narrauva ed anche ~e \·ttà e una tale md1caz1one covati per un Metrbtuna, che esce in qualche periodico In- in esse s1 man1!estano 1:- e stata r1bad1ta nel roman- secondo lei do,c,a essere ~r glese a puntate. poi lo stesso tomi di \'enature di estell- zo suceess 1vo Quasi un se- forza Metrotìma, di UJ!a mi~ ~~~f~dti c~~'t;eli:ro~~I~~; * ~:eo u~a~~u~~{f 0 d~~~ ~= ~~l~~~~b~~c:~oa~:~n 1 t~a~·t~ K~c!tzio;~chdcdsctcè~:, 1 ~~:,~ ~~nta~il~~;:mri~a~~~~i~~ di \' JTTOB IO OIC, A.ZI rola che la raggiunta essen- carattere dialettico e pole- ~ss~~~ 1 c~Òruch~~· J:C~~ 0 3 n~~ Successivamente tradotta a z1Bhtà dt quella d1 Sbarbaro m1co del pnmo. La scoperta sc.;nss1 io allora su queste puntate in vari periodici eu- La critico francese, inglese du:toni, che completano il suo o d1 Bome escludevano. , Le bernariana di un suo napo- si esse col~nnc . ' ropel. dopo di che. In veste ed amencona ha rucoperto, messaggio poettco. attenano pa~1~e d1 Al ve~to_ dell A- letarusmo fu una conquista Ogai non posso ripetere tut– di libro. comincia ad appa- dopo un secolare silen.:-10, .\1au- i'urur.d della_ .tua opera tllumt- dr1at1co furono g1ud1ca_te: al- successi,•a, e fu una lenta lo il discorso, perché al pro– rire nelle vetrine e .sul ban- nce Scève - 10 squi.ttto poeta nata dalla vw1da luce dl qud- la loro prima appanztone conquista anche se alcuni ca- fessor Tcnaghi il Radiocor– chi del libra.I di molt! paesi. ~d : 1 7 1 a.t~me~to f:tancese,~! 0 - l'umane.ttmo che si etfondcua tra le più belle d1 Comisso rattert di un siffatto napole- rier~ ha riscrHHO _un'intera dalla Svezia .al Giappone. 1 ~':-seeaaconc::::e 1 °;:;~ ta'rd~ dairen.t"~~r:ndi;:r:e. lcu t e tra le più rispondenti_ all_a tanismo possono ancora es- pai,na, mentre a . "I?' ~ con– f.~i!e~tos~u~ta~;v~~~~a e~! de, po.sten verso di tu1 è stato riori brei,i com.:Os':...-io:{ :O~rt sua indole ~ alle _su_e mch- se~e ritrovati 10 quei due fssa salop un~bs~n~rn.nta ~d, Grnn Bn:-ta-::na e In Ameri- 9uel _suo - lynsme conce-ntré che (sonetti. epitaffi, t:ersi di nazioni. Scrittore 1st11?-ttyo .e pnmi romanz.t, il cui c~nte- 3 ~~et,:;dc c~~he «:;1_~n;,3p~rtu– ca dal Bo0k Club che prov- JUsqu d lo. !Jutnte.ue-ncç, comme cortesia, ecc.) .la - vera ca~- nello stesso ~empo istinti- nut1smo e il cui populismo na unn chiacchierata non m1...._ vede subito a vararne un'edi- une ~:emiere esquiue de Mal- T'!era poettca d1 Scève ha m1- va.mente assai scaltr_o, Co- obbedivano altresì a w,a es1- no' lunga sull'araomcnto, limi– z:ione propria. Seguono poi :a~~Ed perddtno con 1 ()pdro- -=io, tanto nella &OStan=aquan- misso non soltanto riesce a genza polemica di rottura mitandoci qui a confonare del varie edizioni a preni Più ~uoueT:uir .ricureorr;,~t;so ~~rs~ to per CIÒ che ngua~a la no- con:unicare _al lettore Wl suo contro gh schemi di un'estc- nostro picn_o co_nsen.so la. SI– modesti e finalmente queUa l'ombra del grande e qua&, di tontt~ _di 't· cojd I Blasons. paruco sentimento della na- tica crociana in nome di una anora, 0 s 1 gnonna, che si è r~::;,st~:is~°m~~~~~~n~ menhcato poeta, è UII cnt1c; ~~~:ta~i n;erT~~~ ~!ito 15~~",: tura, la SUll .' istint_ività >, poetiça che oggi si direbbe • \"!vamc1,1_te irritata per ~\·cr tfnuerà n.d essere ristampata 1tahano, o meglio _- for&e - cinque composi:ion.i di un ge~ ma sarei per dire ad l~ll!et- e delle cose>. u <_tito P!U . ,ol~c I pronunziare e \fenduta per anni e anni. uno .studioso italiano: En:o nere allora in vo ga (m a d'an- terlo nelle sue sensaz1on1, a La conquista del napole- q, à.so~ re mG,_cced e "c?stro quo- Gmd10· . . . rico tradizione), qua.ti .... stem- farlo partecipe di una ebre1.- t,1..Hsmo fu in sostanza per si so _hto. 1~ rie• ID un ror- I rJtiei ricordi dJ M3rgery AJ.lmgham :iùn risalgono molto addietro nel tempo. Indubbiamente dovevo aver letto già pnma d1 allora qualche suo gi.111Uo In tradu– z:one italiana. ma fu solo nel 19-15, Quando ml cJpitò fra le maru e llorte di un Fan– tasma • uno sm:lzo volumet– to In inglese. stampato fitto ritto su certa cartaccia grigia impost:.: daU'economla bellJ– ca. che O nome dell'autrice fece colpo su di me. Ricordo ancora che dentro e' era stampa ..a una sua fotografia: un voltJ di bambola dagli oc– chi chl-.1ri e dalla carnagione di ., rose e latte .. Crcquente nelle IJ'\glesLSono passati pa– recchi anni da allora. eppu– re la scrittrice \•iene ad apr:rmt In persona. la rlco– n11scosubito. $equo la sua fi– gura robusta \'e:so J'interno della casa. r!Oettendo su quella che mi pare una cu– riosa cont:-addlz.ione,. Anche lei. come Agatha Chrlstie e come la povera Dorotby Sayers'. Eppure a1.-evo sem– pre renuto che ? terrori del giallo ao\·essero ttndere uno scrittore. e tanto più una sc:ittrlce. pallido, macilento. quasi s?t"ttrale Margery Al)incham nella sua casa di campagna su~c~:~n~ir~;~ciflc~e~tr: n Gtudi~ - CUI gid ~abbia- mi-" che raffigurano l'essenza za solare e marina. del ca- Bemari negli anni delle ~~ 1 re 1 )l.l%~ri~i! 1 :'e ~~~op~ meticolosamente. da capo a ~oope~n dr Lo~:~;\ast!~d~~ :1~~i ell'og getto p_oeu~o.poes1!1 che lore e de~ colore ~ste_riori ~ guerra e in quelli del dopo- nanzi a ·quel mostriciattolo che fondo, o si accontenta di un sagaci lavori d'indagm'e cntica 1 ~i~ cas.ia _di,Sce~~ s_usci,tada anche di taluni interni guerra. la scoperta di un è Cià.sone, e far buon viso a canovaccio a e:randi linee?•. - _adesso ci presenta Maurice ; :e~!J;u~it: 1 :,~:t~c..~:~i: < Os~eri~ >, e Una calle>_, e~ linguaggio e .nello ~t_esso quel bel gio\·ane eh~ è Giasdm!: M.are:ery confessa che II Sce_ue nelle sue Opere minori, menti. Poiché lo Scèr,e dei vecchi>), la prese;1~a d! _fi tempo quella d1 una p1u 11- è cosa che _onora 11 aus~o di piano lnlz.iale si riduce a ben ?Ssi.a nelle. opere di minore B!asons è es.sen..-ialmente poe- gure umane, m~t 111 ~~e- bera fantasia, senza tutta- U!13 • ~cnulc ~ltatn~•: poco. impegno. na perché _dal loro ta dell'ideale: .,nelle bellezza vo nella loro piena fis1c1tà \'la che Io scrittore \·enisse g1ncché. m tu~10 c1b che è hn~ giovane. perché non pa:e molto invecchiato. Per tanti anni passò senza concludere nulla. da un U:rt all'altro. ma tutto aUa superftcie, senza' mai impegnarsi. Cosl non po– teva durare. ed è per que– sto che, subito dopo Ja guer– ra. '.\!argery decise di dargli una moglie. • E' una coppia felice - osserva ridendo la scrittrice - Lady Ama~da Fitton è una mo.21:e affet– tuosa. Lui però la tiene mol– to in d:sparte ... Ogni scrittore di gialli. con– fessatamente o meno, sogna di produrire un giorno, il suo .. tour de Core-e ... il perfetto mystery book. uno dei rari classici di questa categoria. Questa ambizione. pe-r Mar– gery. rinasce ad ogni nuo li– bro: ..Tutte le volte ml il– ludo di a\·er finalmente tro– \·ato l'idea perfetta per il grande racconto. Le delusio– ni non mi scoraggiano mai. C'è sempre U libro succes– sivo•. • Non le piacerebbe. un giorno o l'altro, scri\fere un libro dove non Ci siano né accaduti è puramente casua– le" ..... Io-invece menzionavo o~i abitante del paese col suo vero nome e ne riferivo le parole. Immagini quindi con quanta cautela do\•essl procedere•. E non s:i può fa– re a meno d! ripensar-e alla tradizione. alla si1tnora Ga– skell che un seco]o fa si ispi– rava alle vite e adì abitan– ti del \·illa~gio di Knutsford. a una trentina di chilometri da Manchester. per il suo ce– lebre romanzo. ..Cranrord •. .Ma - ml dica - è pro– prio cosl dilettevole se.rivere gialli? ... .. Qualche volta lo è. Mi è ae1:aduto di scrivere in uno stato di eccitazione tale da non poter andare avanti .... "'Saranno state certo le sue cose migliori? ... • No - ml risponde - le pegJtiori. E' molto meglio procede.re COI) calma e con fatica ... Una conferma di più. se ce ne fosse bi.sogno. che l'ispirazione è la più grande Invenzione del ro– mantici. Per quanto riguarda poi la libe._..acavalcata. I cu- co.. ~~:o~~o il colpevole. Ec- f~~~ntfo efi~'::;a b !~a ;:et:~o~~ ~~~~1~::;e~ ~~li bc:l~~~;utod:~= ~~~e ;~~e~ >~o~~~m;i }~~ ;e~~~ ~:al~~a n::t~ vr~~~~n= ~~ i~Cl11i!~b~-d~re~~ i·A~r ..Ma allora gli avvenimenti ~![[,,hés::v:''!~~:::,r:~n?ci~i~ ~:s~~~:~scoe ·;a ec~'::/t~or~~~~i~'; 1~ blanac >, e 1:,a morte di ~ ad_ w,a sua p0sizione pole- ~f~n~ ~!\~~~ :s~~~la d~I~ che portano alla conclusione spen&ablle per chiarire 1n par- l'arte &ceDiana confermato an- gelo_>)'.. è. m. queste pro mica, anzi accentuando sia il senso del t,ello, con buona possono variare enorme- te fa realtd delle opere mag- che dolle oper~ della maturir.d. ~1 p1u Clffiptutamente nar: l'una _che l'altra. Ne la ri- pace del professor Tcrzaghi. 11 mente?>•. gi.on; _ail'esam_e chtico delle Se artisticamente insigniti- ratwa: ed è noto che t_ra l conq_u1sta della fantasia e quale è pur costrctlo ad am- ..Proprio COSl •. i~al~1!'~io G~~:~~o ~ :::;::;.~ ~~~e ~~~o Po~~- ~Pf;J~~°f~ ~~s1!t 0 J~e d~~:red~o:1:~i r::ss7:::t:aiiel cof 1 ~~k.l~~~~ :a~~rc c~:c h;nc!o ~';af 1 ~~~ La scrittrice mi sp:cga che pubbltca=wne. . lode e compianto del Delfino il più istinth·amente narra- di una recente tradlzlo- lunga e _:,~abile !rad~7Jonc ed ~:~:i:iee~~,-~~1:id~~eo1\g1ft~ Li° ~elebre Scuola L10!2e~e morto d1 ueleno - cosi oll~ra tore. Sono ristampate in que- ne canora. Napoli in guerra ha~mo dintt~ dt \'l\l~re fra da\fantt ad una certa situa- d:11~tu~~~:c"en~f~:~~e:;~a ! ~!P~~;n~i-;;s! sr,;~~~e ~'!,:~;: st o _,·olume pagine 0 ~~~ (1945), Tre casi sospetti ~~;ic, cc/~~:~a;i~iji :~~~'. z.ione. cerca di intuire come .\fau~ce_ Scève è una delle qiunQ't> fama dll'Autor; (il Giu- cl_assiche c?me e Una et . (1946), Prologo alle tenebre lasciamole pur ,-hcrc, scnia si devono essere svolti I fat- m~ggton persof!OIHd dt quella dici non monca tuttavia di cor- d1 pescaton >'. e ':'-pprodo 10 ( 1947) rappresentano altret- scandalizzarcene,., E fa \'~m– U: «Che cosa ~ successo a ~hte che confe-ruc~ un. t_ono .dt reggere u stvero giudi...""to cor- una costa ~J1tana >, e Con~ tante tappe di questa con- pio di Arìstide. M::i non riu– questo punto? Come hanno intell~tt~htd e ~1 spm_tuahtd rente al riguardo), la Saulsa,1? trabbando in una rada>. ll quista e altresl quella di sciamo n capire perché, accan– !atto a scoprirlo? Perch é lo um~n~sHca a!la indu&tnosa e è comiderata la ter=a. in or- libro chiude col Jw,go mc- una nuova dimensione della to a lui_, non potrebbe starci hanno arrestato?•. Più c.he doDt=iosa societ~ d1 Lione d~I dine d'importanza. tra le opere conto fl porto dell'am-0rc. vita popol-are la scoperta anche Ciasdue, con le altre de- 1~ ~t~~~o';,f~o~~~I~;! t(bt x_vr s~ol~; Sceve canttd, tn d1 l\t'aurice Scève. CompOsta che fu l'opera prima del Co-- direi di un li~guaggio e at~ cinc di nomi che. una vohn. l'Interno alla luce dei mo- f;;~:n 1,;_ u:~z~~eg/Po~a.!Ue~ f!rs~:i~ai~c~n1~!:,~g:ad~~: 1 ~t misso, e che ogg~ va rilet~ tra,-~rs? quel linguaggio di ~1\~ ~i~~tt!'~al~~n~c h~o1~~ venti che hanno fatto agire ?ella sohtud1ne. studiosa della ta solitaria. - l'esaltazione del t.ene1~do con~o d1. una pro_ una _Vl~alità brulicante e con leggi sue. Quel che è cci• j personaggj della vicenda. anoltrata matuntd. c~d(>Tl.ttrà (rt"&CO contatto fra l'uomo e la spetti\'~ sto~1ca. ~ la n~rra umanissima. to, quei nomi appartengono. Al;i~~b-;m co~ede°v/ 1 ~rs~!~ :::~C:m~~~!e s7~:cd:~ ';!~,;~~; t~~~riac~i,/':nrit~fa...~::!rr:~ s~ :~~~~n~r:'1~\ 1 ~~~~er~~nafe in s~:;1: 1~~0 è ~~=n~~ ~~p~~tà:-C~~\:rcngs~~~aari~gu~: nella poslzlone del mio de- fra. que st 1 1 due eapolavon si in- tratta d'un dialogo bucolico legionario fiumano nel pe· questa evoluzione. Tra le autonoma rispetto al latino h>ctive. In Condo. 1el lo ha l:e;;:ce 1 .. poe~o minon.• ~ co'! &oolto .rulla he-ue trama d'un riodo dell'avventurosa occu· opere narrative ispirate dal· non meno di quanlo il latino, già c:ip!to. Albert Camplon in ~~i::~ ~:l e ~~:~i=i:;~ racconto: preoi e ineonr,(>flien- pazione dannu~ziana ~ ri~ l'ultimo dopaguerra essa è com~ c'insegna lo st~sso Tcr• sono to . l'Arion. con la Saulsaye. e in- ''rt'T~O ORAZI sente_ nel suo hnguagg10 ~1 !orse quella che maggior-- zagh1, fu autono~o nspett_o al LUIGI GROSSO fine con opere latine e tra- {Continua a paJ. 4) un chma nel quale sono più mente aderisce allo spirito =~ 1 ~::i~~ 50 dic~~~f':7"1~~~ popolare napoletano. anche canitmo. proposto dal pro– All'interno I \•eccbl mobili robusti e dl1nit051. I buoni quadri. Je porcellane, U \'3- !"òtO giardino dlt>tro aUa casn. i1 senso In.somma di un ..,comfort• che sfiora il lus– so. ricordano la v!Ua di cam– paina e gli ozH aristocratici. e per un momento mi chiedo se Mar1tery non sia una da• ma d•ll'aristocrazia. Ma po!. a mano A mano ehe parla, si dl~chiudono alla min lm– m:t1tlnntione Je sue origini del t11tto dl\"1'Ne. un mondo di editori attlvlu:lml e di fer– tili autori di opere popolari. 11 p:1dre e la madre scrive– vano storielle per l'lnranzla, la seconda favole e racconti d'amore. il che. lo Condo. è un po · la stessa cosa. E cosl risa.le. di AUlngham In A.llin– gbam . fino ad un antenato, uomo di teatro. che intorno al 1870 scriveva melodram– mi. Per \·oJontà dd padre Margecy incominciò il suo tirocinio Hn da bamb:na. e a 00\'e anni wcl la sua pri– ma opera. una favola Intito– lata ..Cianuro d1 potassio ... piena di sangue e d! errori di ortografia. Poi venne l'in– teriudio della scuola-pensio– nato che alla fanciulla sem– brò vuoto e quasi assurdo, tanto che a sedici anni. a tu– ria di fare, con,:lnse il pa– dre a richiamarla 1n cau. Unraccontodi BonaventuraTecchi:SOLONIEV perche attraverso -la stona fcssor Ten...ighi {e da _altri pri– d1 una sorta di candida mn- ma di lui) non cigoh affatto, fu dei bassi e degli angi- non possiamo far a meno di porti. Nannina. del !elicissl- considerarlo uno di quei \'CC– mo carattere della sua pro-- chi m-chi~ugi di nostr;a cono– tettrice. l.i carrettiera Elvi• sccn.1,.'l,. nfiu1an~onc ,1 uso... e ra, di uno stravagante tipa abbracciando G1asdne. .. Vednl - gU aveva detto - mi guada.,..oerò benlssimo da ,·h-ere scrivendo•. Sem– bnn·a cosl facile~ I guai cominciarono subi– to. Scri\•ere. ottima cosa. ma di che? In ca•a sua c'erano poche fonti d'i.Splrulone. I suoi. ognuno chiuso nt"lla propria camera. quel proble– ma lo avevano già risolto e imbrattavano carta con am– mirevole dUtgenta. L'amore le parve un tc-r.reno lnfldo. Al1a fine cedette al fascino deU'av\·entura e. a sed:ci an– ni. si Imbarcò In una storia di pirati. Et;l naturalmente un pu.ro prodotto dell'imma– gi naz ione per la buona rni.:lo– ne che l'autrice non sape– va nulla né di vita di mare. né di navi. né di corsari. Per fortuna. i n1oi lettori do\'e– vano essere nelle stesse con– dizioni. \'isto che nessuno ri– Jcvò i suoi e:-rori e ll libro ebbe un discreto .!IUC1:-esro. )da si era esposta ad un se– rio pericolo. Lasca, passare qualche anno e si presentò eJ pubblico con un romanzo giallo: .. Acbe questo mondo del delitto e dc: cnminall era per me un lib:-o chiuso - ouerva Margery - Ma ero fiduciosa che i miei lettori. pu lo me– no in queno campo. non po– tessero avere molta più espe· r:enza di me.. ..C.rime at Black Dudley .. 0928). Fu un Iusingiljero successo. Richiamò l'attenzione su di lei e le diede un posto tra le più promettenti scrittrici di giallL Ero giUnto colla ferma ln– te1uione di proc-edere meto~ dicamente, come un segugio da romanzo, ma la domanda di pra mmatica mi fiori spon– tar.ea e sciocca sulle l3bbra: ..co me ba concepito il suo detecti\'e Albert Campion? -. Colpa di MaigreL di Peny M ason. d 1 Ellery Queen. Nel– la ga.ra p,er la celebrità suc– ce de sp esso che la creatura domini il suo creatore. Cosl. alle volte. Sberlock Holmes ci !a addirittura dubitare che Conan Doyle sia mai esistito. .camp'lon? :Xon credo di averlo dell~ratamente crea– to - osserva Margery A U!n– ,p:ham - SaJtb !uort pe:r ca.so in un racconto. E non era nemme.,o 11n df'tN."tive. n1a un i• ,\ tto 11! c:to ~aio (Contlnu~ pag. 1) - mi sembrò - russe. Russi o italiani che fossero, sapevo che, poco più di una balza. c'erano nel campo mucchi di immondizie dove probabilmente i nostri ~attendenti> buttavano quel che noi avevamo rifiutato e loro stessi non avevano voluto. In quel silentio tetro e splendente. di luna. sentii a lungo frugare con mani avide. e rosicchiare. Erano i più po\feri. i russi. fl:nche grid~ di sentinelle dispersero quel gruppo di fuggitivi che parevano iene. Soloniev comparve all'improvviso. ap. pena potei abbandonare il letto, nella grande sala di ritrovo del lazzaretto. Erano i giorni intorno a Natale: e la grande sala. in cui conve~ivano tutti j feriti che pote\·ano lascrnre il letto. era piena di fumo. di caldo, di stampelle. di bastoni. di braccia al col– lo. di teste fasciate. in una baraonda di cento divise differenti, un incrociarsi sommesso di diverse, orribili favelJe. Alto, magrissimo, con una casacca di ufficiale russo. di taglio elegante, di ottima stoffa ma consunta e sbiadita. mi si presentò il capitano Soloniev. Non capii il nome ma com_presi be– nissimo che era il russo deirulumo letto. nel Iato opposto al mio. Ebbi l'impressione al primo momento che barcollasse un poco. come per un capogiro improvviso. Ma la statura di– ritta. con un che di dignitoso e di ari– stocratico. la perfetta pronuncia del suo francese, mi diedero un'impressione di fermezza. Solo l'occhio era inquieto, in certi momenti febbricitante: e a quella irrequietezza dello sguardo cor– rispondeva qualche colpo di tosse che la mano, pronta ed esile. portandosi da\·anti alla bocca, cerca,·a di far ta- cere. La singolarit3 della sua figura era accresciuta dal fatto che, in queUa atmosfera satura di fiati. m uno stan– zone surriscaldato, mentre Ja neve ba– lugina\·a fuori della finestra. il capi– tano Soloniev portava un berrettone nero di pelo. una specie di turbante, forse per nascondere o per proteggere le ferite che. da quanto appariva dalle fasciature. dovevano dipartirsi dalla testa. correre lungo il collo, discendere dietro la schiena . Ci scambiammo qualche parola: egli mi guardò a lungo, in silenzio. Quando il giorno doPo ci rincontram– mo nello stanzone di ritrovo, mi fece cenno di avvicinnrmi a una finestra. in un cantuccio appartato, come se volesse farmi parte di un segreto. Sapevo che nell'ospedale c'era una rete fitta e segreta di stratagemmi, di piccoli commerci e scambi per a\·ere pane, per procurarsi . qualche p~ccolo aiuto in città .. La mia meraviglia fu che egli tirasse fuori, ~autarnenle, dal– l'ampia tasca della sua casacca, un gran- de portasigarette d'oro massiccìo. con lo stemma di un'antica famiglia russa; e me l'offrisse per una somma quasi irri– soria di denaro o, ancor meglio, per una certa quantità di gallette di pane. Non so perché, qualcuno doveva avergli detto che l'unico ufficiale italiano di quel lazzaretto era provvisto di denaro e di viveri. Non potei dargli nulla: non ave\·o che una piccola riserva di gal– lette. regalatami da un ufficiale inglese; e neppure un pfe1111ing. Alcuni giorni dopo. il capitano So– loniev riotrnò all'attacco e questa volta offri un anello d'oro con brillanti e poi una catenina. Un'altra \"Olla lo vidi con in mano un'edizione rara di un libro di Puskin. Kon riuscivo a raccapezzarmi... Chi era? Un principe russo. come qualcuno dice,·a. umanitario e illuminato? Un intellettuale rivoluzionano? O soltanto un abile commerciante? Cercava - come vollero assicurarmi alcuni ufficiali francesi - danaro e pane, per passarli clandestinamente, senza pensare a sé. ai soldati prigionieri suoi connazionali che dì notte scorrazzavano, affamati. nell'orto, sotto le finestre dell'ospedale?. O era semplicemente un povero ferito Un romanzo coraggioso * di ALBEnTO DEl'ILACQUA. Facendo un riepilogo della produ::ione narrativa italiana di questi ultimi annl c1 si accorge, purtrOpJ)O, che sono assai pochi i romon:-1 degm di vera a1ten:ctone e fornit1 di buone pos,1bilit.d. di nmanere nel tempo . .Ma ancor più sconfortante è constatare che. sulle Tare opere suac– cennate, t nostri cntici (salvo poch.e ec– ce:ioni) non &ono riu.sc, n ad inteasere un di..sC OTso abba.stan.:a soddisfacente. troppo pre.ri dal nchl amo es terno d1 certi hbrl che a vTebbero dovu.to invece esse-re ana• h:::atl su di un o rdine affatto interno d1 rogioni estetiche (pensiamo. ad esempio. a ~ /I Galtopardo. e alr1njinito serie di d1&cuutoni impostate m quello &cettic1- smo penetrante ed in.nnuante, su quel gusto per l'annullam(>TltOche, fn sostan.;:o. non sono ancora stati abbastan.:a chia– nti ne, loro veri motivi). Ma tralasciamo discorsi che fimrebbeTo per portarci troppo lontano e diciamo che tra i pochi libri verame-nte rappre– sentativi del nostro tempo, noi collochta. mo « Gll egouti • df Bonaoentura TerchJ (il Tomanzo è stato recentemente pub– blicato per i tipi dell'cdilore Bomp1om). Da anni Tecchi meditava di &Ottoporre alla let1ura del pubblico italiano un·0pe– Ta del genere, aperta e coragg10sa, scon– certanu per molti aspetti proprio per– ché oer-a. -propn o percM anco rata. ,enza. fal.n pudori od opportum.mn. alla cnsl in atto del se nt imento e d ella morale delfuomo contemporaneo. • Gli egoilt1 • ha richiesto un lungo lavoro di stesura. protrattosi per ben sette onm. ed ha affrontato, nella stLa conce:ione. forse il tema più crduo: l'anoJui morale d1 un quadro borohese che na&conde. al di td della rua apparente e~gan=a ps1colo'7lca e ra{finateua. l'1mpotenzo o comunque lo gracilità neJJ·amore spintuole, una sor– da inquietudine sessuale e, ,opratutto. ti soffocato anelito veno una luce di fede. Tecchi si è doto al suo libro con tuue le n.sorse morali ed intellettuali del suo temperamento, badando a non di.acostar11 dalla verità e da un p1ud.t:io meditato e gitLSto. E da questo limpido atto d'amore verso l'arte e la vita, è nato un roman::o che ha in se una forza Illuminatrice crn! noti può non suonare come un ammonimento all'umanità, che non può non toccare tutti coloro che la vita rinchiude nei sofferti limitl del dramma interiore, Re.sta sol– tanto da augurarci che la nostra criti– co•. lasciando da pane quolrias1 oppor– tunLfflW, si accorga in modo adeguato d1 tutto ciò e comprenda I ven meriti dello fatica di Tecchi, i _risultati a cui egli t giunto con rara abtlitd. Nell"ambito di quula pre,enta.:ione a .riamo .soffermati su ... eh egoisu., per– ~ cl pare cM la personalftd di Bona– t·entura Tecchi. nella compleuità det suol umori. poua riialtare dall'e same prOJ)rio d1 questo ultimo roman.::o. as.uu più che da una qualsian cronologia b1 0-btbho– prafjca. E .siamo lieti. in que&ta. sede. d1 :;=:r~~~n~~~~~a er,;u~:;;j !~~et': ... : di un particolare peTiodo della vita del loro autore. Alla fine del primo conftt!to ~on.ch_ale. !1-ei _1918, Tecch1 fu compagno dt png1on1a dt Gadda e di Berti, nella famosa baracca • 1S-C .... che oapitava cir– ca tTenula ufficiali italiani ed era chia– mata e la baracca dei poe.U •· La de– fin1::1on.e aveva una &ua preca.,a ragion ~euere. La tn4ggior parte degh u.Df– ~aah Pr:11110!Jien. infatti. era legata, da 1n.tereu1 p1u o meno direth. allo ldte– ra!ur1:1 e c01_71postada_ poeti. narratori. cn_uc,, auion drammatici. ecc... Fu pro– pno nella. .... baracca df'I poeti ... eh~ Tecchi &cnue le pagane che QUi pubblichiamo: pagine che, nello dedica a C.E. Cadda e al pooero Betti. vogliono uprimere anch e un sentimen to vico di fraternuà e dt nconoscen.zo (QUesti teati faranno porte d i ttn v olume dt pros.nma pub– bhca.zione. che porterà appunto 1l htolo di ~ Baracca 1S-C .J. In Soloniev, H let– tore potrd accostare Tecchi in uno dei su.01 momenti piU felici. ALBERTO BEVJLACQU,\ * e malato che, \"e<lendo finire le sue di e mago>, il Bernari rie· forze. cercava di vendere gli ultimi sce ad impostare con uno oggetti preziosi? straordinario gusto dell'in- Non lo saprò mai. Ma da lui, dal suo venzione e della scoperta. la Betlelrem: la prima \·olla che comportamento, appresi, in quei giorni, vera storia di una Napoli m'imbattei in questo nome un'altra cosa. ~enerosa e illusa nella sua nome scritto cosl - facevo il Vidi l'ultima v<_>lta,paco )?rima d~lla ~ise_ria e ne~a su~ rkc_hezza ainnasio, e la • Buo na nov cl– sua morte, il capitano Solon1ev nellora d1 nta. negli anni dcli occu- I.i. del Pascoli t'era sl o.la a.s– in cui ci portavano al bagno. in, certe pazione alle_ata' e nei ,tiomi scgmua come poesia da stu– vasche pro!~nde e tetre. dove l.~cqua de~ passaggio tra I~ monar-- dia"i a memoria per le vacan• che Ci lambiva sembrava nera, g1u nei chi.a e l~ Repubblica zc di Notale _ pro\'ai sen'li.l sotterr~nei del lazzaretto, un~ vo!ta al- :\la la r1~tampa del ~ma_n- csngcr.u:ionc, un senso ·di tri– la ~ettim~a;. e per economia d acqua zo ha ~gg1 un altro s1gmfi- stczza, pensando a Betlemme : ~~esp~~~ ~~;~e~:~~a.bagnare a due ~toded~~~od!Ù~:Ct;' i':::::i:- alla. capannucci~, a~Ja .vcr.: Quel giorno. un freddissimo giorno so il Bernari nella sua fl- poesia ~ella nasei~ di CnS t o... degli ultimi di dicembre, mi ero già ligrana, senza tuttavia cede+ E fu m~a conso~~ionc, nnd ·an– spogliato, stavo seduto sull'orlo d~lla ~ aUa suggestione di una do. subilo 3 \edere com cr.i vasca e andavo rimirando la mia ferita. diretta intrusione d1 forme scntto lo Slesso n~mc sullo Ho detto che ero anch'io ferito; ma idiomatiche, una dialettali· atlante acog?fico, il trovarlo bisogna sapere che di questa ferita, non tà assai ricca di possibilità q uale 1 ? dcsidcrav~, nella sua grave. a un braccio, ero quanto mai espressive e di immediata f~ m.na Italiana schietta e bcl- orgoglioso, anzi. direi, vanitoso. rappresentazione di quella hssima. Avendo voluto il caso che fossi uno vitalità che è tuttuno con la Pressappoco lo slesso effetto dei non molti feriti, in confronto al fantasia popolare. mi diede, più tardi, l'inconLro numero dei prigionieri di quella sfor. F. v. con Odissèo, e passi pure, ma tunata campagna dell'ottobre 1917, mi __________ ,addiriuurn con Odlsseo e tenevo stretta - in mezzo ad altri pri- La Od>•ssco (del Valgimiali e di gionieri alleati ma tutti stranieri - scompar a altri). Dov'era più quell'Ulisse, questa ferita. come se fosse una ban- d j l.. u igi Dc Luca carico di fascino già nel suo diera. L'a\"evo svoltolala quasi fosse (Continua da pai. l) s1csso nome. che avc\amo am- u!'l.a ban~ier~,. nei pi~ o.ri e sui monti, ru4 .scompam" ha la-'Ciato mirato nel \'Cntrc del !amoso piu su d1 C1v1dale, d1 la da Caporetto, elle. t . t· i cavallo di legno o nella grotta davanti alle popolazioni ostili o ironi- ; c~st~~ 1 °r: ce;: ma~ di P olifemo? A proposito: sa• che che si assiepavano al passaggio 1 uom•~ 1 ? 0 , e e e. ,en pc.te come il Valiimjgli chiama delle colonne dei prigionieri: non l"a\'e. tn>ano m Jut l aJ?POP~ dl i Ci clbpi? Kyklopi! E parole vo nascosta ai colleghi che eran sol- chtl sa ren_deTl e attiva ~ oPero non ci appulcro. tanto ammalati. E proprio ìn quei giorni del o spin o. Tutto ciò pu~ all'ospedale di Rastatt ripreso l'uso far_ fnte~re qua.le fouc la delle dita stavo verg~do in un qua- mtlTJl4 $pinta v itale di De * demetto, ~dato poi perduto, certe mie !:.e~:- 1 .rua ~'fi°' 1~le fidfa Vog!i3mo_parlare con piacere, n_ote orgogliosette. in. cui !a~eva capo- tante: ve:~ q:::ian:vao f:'1 t:; i\151.ando c10 che diciamo, as-– hno qualche ombra d1 compiac1mento ... pen01 14, nascevano da quel saporandonc la genuità ,e la Quando, al lato opposto della vasca. bi.so d' ded' . 1 . al freschezza: cosl come J mge- vidi il corpo nudo del capitano Solo- t . " ;° t t tatcar:, 0111 1 • gncr Alfredo Ghiotti, nipote niev, inorridii. ": .". ramu ~e e propr e dell'autore del noto dizionario La mia ferita era niente. Ne avevo Ck.-.Onl in cose vive e du_ratu.-- italiano-francese, 'VUOie che visto allre, ma mai uno spettacolo r~, nello spen<iere con. ducTe- tutti tomiamo a nutrirci di come questo. Giacente a terra la ca- none ½1 parte mi~Uore di _,e pane \'Cro, di vero olio d'oliva sacca, vià il berrettone di pelo, un po- .sU'uo . 1 ~ un Silenzwso spirito e dj ,•ino d'u\·a. tipa orrendo di cicatrici nasceva alla d! r:'nta cri.stian.ai . L'ingca:nc.r Ghiotti ba fonda– radice. della nuca. si diram_ava pe~ tutta Luca :c~~~;: .: er ~:•~:u~~ ~o . . a Torino, l'. Associazior1e la schiena. afferrava e stringeva il cor- ra italiana, non soltanto per- tlalia,14. per un ritorno all'aJ_t– po: un povero corpo. sussultante per ché l'I.stituto Grafi T'b rl mentauo11e normale; ma ptu tosse che non dava quiete. era orma· co 1 • e- no brc\'emcme l'ha chiamata Così egli mi apparve: muto, dignitoso, conve,-gev'a:On centro 1 ~ ~ui ahimè, AIRAN tirandone fuori'. con. solo que_llo sguardo un poco folle Ph interessi i~~eitu':i~ e~ ~i, ~·a1ranismo ~ ili airani.sti. e d1~ccato, m tutta la durezza del suo artistici. non solo perché iJ No, mge~ncr Ghiotti: ci com~ destmo. • • • maggior numero delle rivtlte n;iuo\'c . 1 entusiasmo con cui . italiane di cultura erano da 5 ~. dedicato :i quella che Lei . Da _qu~! momento ~parai a non ~o- lui generosamente edite pa- cluama una guerra santa; ma nan m p1u.: c~~e se. d1 _fronte alla pie- trocinate, h\coragpiate,' ma ci ?ffendono quella siala e I col~ z.za dei _m1e1 ~asi. m~ fosse apparsa, anche perché la ,u.a amicizia suoi mostruosa derivati. Ma all unpro_vv1so, l unmag1!1e _spaventosa la sua attivftd po.devano dÌ come! proprio Lei, che sente e ab_bagh~te i:ion solo di lui, della su~ quel dono che nel mondo si la poesia del buon pane antico, tra~ca ;>°htu_dme, m~ an~he de!Ja. mi- fa sempre più raro e che di cui • quello d'oggi ha per• sena de_ suoi con:1az1o~a!1, de~li 1no~- con.siate .n.eUa forza. di dedi- duto la fragranza e il sapo-– mere.voli .affamati P1:~gionte:1 russ~: caT.ri agli altri, alle co.se di re•? proprio ~i. che dice con quasi un nverbero dell mcend10 che di- tfuello spirituale con. df..sin- disiUsto: • Questa è l'era delle vampava sul suo paese lontano. volta letizia ec! impegno cose nrtlficlall •? B. T. profondo. FRANCO FOCIIl

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