la Fiera Letteraria - XIV - n. 43 - 25 ottobre 1959

LA FIERA .LETTERAR Anno XVI - N. 43 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTJ E DELLE SCIENZE Domenica 25 ottobre 1959 SI PUBBLICA LA DOMENICÀ QUESTO NUMERO L. 100 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE: R.oma - Via di Porta Castello, 13. Telefoni: Redazione 655.487 _ Ammjnistrazione 655.158 _ PUBBLICITA': Amministrazione: e LA FIER.-\ LE:TTERARlA, • Via di Porta Castello, l3 - Roma • TARIFFA: L. l50 al millimetro - ABBONAMENTI: Annuo L. 4.000 . Semest:-e L. 2.150 . Trimestre L. 1.100 . Estero: Anouo L 7.000 • Copia arretrata L 150 • Spedizione in conto corrente postale (Grupp.., fil · Conto corrente poSt3le n. 1131426 VALGA D'AUGURIO * Un castigamatti * Se fra noi ci fosse un Léautaud, giove– rebbe o nuocerebbe alla presente società letteraria? Ma un Léautaud che facesse sul serio e non per burla né per vendetta * di E,l'RICO FALQlJI La pubblicazione del Journat Wteraire di Paul Léautaud e giunta al sesto tomo (Mercure de France. Parigi). che nelle sue trecento e più. larghe e fitte pagine comprende il periodo dal luglio 1927 al giugno 1928. E poiché l'autore, nato nel 1872, iniziò il ruo acerrimo Journal nel 1893 e lo venne proseguendo e ampliando e incattivrndo sempre più. senz.a mai interromperlo fino alla sua morte, che accadde nel 1956. prima che la pubblicaz.ione giunga a compimento chi sa quanti altri atrocj tomi ne dovranno uscire. Ml non è questo che volevamo osservare. Vole· vamo piuttosto. e del tutto di sfuggita. domandarci se sia un bene o se sia un male, un vantaggio o uno svantaggio. che da noi. nel nostro mondo let– terario, non esista un simile implacabile storiografo. intente a registrare e così tramandare iutto quanto vede e sente e sorprende e intuisce. E' :ma domooda che sorge spontanea. senza neppure malizia. ogni qualvolta ci si ritro~ perso– nalmente in mezzo agli appartenenti e agli aspiranti alla Repubblica delle Lettere e se ne colgono fatti e detti ch'è un pe-ccato non poter «salvare» in qualche apposito journal. per il chiarimento di C<'Slume e per ]'insegnamento. qurntunque quasi negativi. di cui sono sovraccarichi. Senza contare che l'esistf'nza. risaputa, di un Léautaud fra noi potrebbe funzionar da correttivo su sentimenti e su procedimenti non del tutto elogiabili. come son quelli di cu: troppo spesso tocca sopportar l'abuso. Nella recentissima Hi.!loire vivante de ta Litt.e– rawre d'aujourd'hui di Pierre de Boisdeffre (Le Iivre ccolemporain. Parigi) è messa in dubbio e ridotta di molto. se non respinta e negata. là vali– dità stonca e l'utilità criticà di siffatti.-journals. E. anche considerandoli come « une revanche pré– posthum~ 'Il. si esclude che tale rivincita sarà « ra– tiflée par la postérité »; e se ne sottolinea nngiu– stizia e lP. cattiveria. non riconoscendo loro quasi aaro \'.a!ore che que1lo di una stravaganz.a e di uoa naturalezza del pari pittoresche. Ragion per la quale. pur essendo presentate con l'arroganza di un giu– èizio senza appello. in realtà sarebbero dovute alla sordità e aHa mediocrità dell'autore e un ta!ltino magari anche a11a sua ostinata e immeritata sfortuna. Ma non è in journals di questo genere che an– dremo a ricercar giudizi critici illuminanti. Che importa se « il détestait Racine et Corneille, traitait Nietzsche de fou, Dostoievsky de malade ~, eccetera ecc.etera? E' propr:io perché • il méconnu aussi ses con1emporains. refusant.... abominant... méprisanl .. 'I> che un Léautaud trovò e per lunghissimi ano.i ali· mentò in sé la forza e l'acume e l'arditezza e la ferocia di mettere a nudo per iscritto e fissare e inchiodare sulla pagina certi retroscena. sotterfugi. 1mbrogl:, soprusi. ricatti. inganni. equivoci, scher– zetti del mondo letterario francese di cui fece parte. ma con il ruolo di un Diogene. Fu un falso cinico. rimasto prigioniero della stessa letteratura da lui detestata:' La sua testimooianza. per quanto vendi– cativa. è oculare: e nel rivelare. nel denunziare usi e c0stumj della società francese costituisce un do– cumento non trascurabile. Magari ce ne fossero anche da noi. E come nel Journal di Léautaud non nuoce l'incomprensione dimost-rata \'erso • le ·gfnie de Valéry qu'il avait pourlant !réquenté )1. cosi in un nostro ev~n~ual~ somigliante Diario non do...-remmo né stupirci ne scandalizzarci di sordità e di opacità critiche a danno degl: illustri Tizio e Caio: basterebbe che \'i fosse riportato dal· vero e conservato spietata– mente tutto il giuoco dell'ambiente. dal primo piano allo sfondo. dai protagonisti alle compan:e. •r 0 . no. nulla di rassomigliante è in preparazione pres...<.0di noi. Potrebbe darsi che ci si stesse pro-· :t:da~ ~ a~=f: e;~~~:. ~rgi~:°~c~n ::::a1;!~;~i~ bisogna starci dentro. Non importa B moò<_> e il grci~o: quel che occorre è starci dentiro e parteciJ)2:'Tne. pur– ché con la persua!ll,ione di starci ma 1 e e con la nausea d-i doverci combinare i propri m~chini af(arucc:i. Al· trimenti da qu<lle p.1lpito scende:-ebbe la predica? E a quali peccatori si rivohrerebbe. prima C"he a se stesso? Léautaud ha pagato di persona. durament_e. C'è chi è di~o a fare altiret'-anto a-nche presso di noi? Da noi. i lib:-i di ricordi lette:a:-i scn.-, tutti pre– ,-~lentemente garbati ed aggraz.iaU. ~orr~denti e ~c– coglien-h. e non ~emo:-e la !ero oe~1cac1a C'>Sa t-pm– gersi fino a-:.iamo:-dacità Né d'altron~e c'~ chi m~tte a nostra d•~izion.. ra~lte di memone sul tiJX). ripetiamo. di ou 0 ·:€' d! u, L,.;,aut:nx:l Non ci ~i_OTO· ,-·ano nepoure •~•uni roet atori che. non a,-endo !atto parte dell,1 cr-n~ ... e:~ ma e-c-::end<"c'c-i ueualmei:ite_ tt""?: vati co:n,-olti pe:- un tratto. donebber-o sent1rs1 piu liberi. Così :loc-ha il bel librPt·o pt>:<tuniod: Gl("lr~=nZam– bedan: lJ merr.,nte in camera (Vallecchi. Firenze) non si ~~:-aa an·--mabilifà di un:i testimonianza af– fettuosa. ou- .d~r.i\·enrlo tipi ed epi~odi che so~to la penna vP~enoca cti .un Léautaud avrebbero a~u,stato un rilievo b"n a·/~inienti pun_e:rni.e. Non gliene fa– remo un toTtn. poi eh~ già il :'\iezio e J)eT" sopram– mercat" .,..,<"hP il De cn>ric("I ~tiene hanno, e con. ~a· i.rione. o-',"l fa!~o un merito. Ma. senza voler stabilire Un raff:-00-:-f'l. e; !imitiam.., a fntE"T'Calarne la Ietllra con quella dei S01tvenirc: d'un marchond de tableaux. pubb11<~ 3 ti da AmbroisP V~11ard. ne_l 1937 e ad_~ p:-esentati in ;rustrs:i. ve:-smne italiana (Qua~ 1_n vefTino) da:Ha C;r.-a Ebiaud!. E' come passare dat v:– nello ;rlla sr-iamoa-,n-1. Né la differenza è da ~eb1- tare alJa d:,-p""<:"'•à rierli artisti tirati in b!1!o da-1 du~ mer('"anfi. E' dnvu a unicamente a1Jo spinto con il quaie i dU"" ,:;'a.-foD:-Arrno per ritr;;rr 0 e dal ,·ero> f toro iJlu-= :t.ri (cmikd di quadri e d' ~tatue. , E~R.JCO FALQUl !Indiscrezioni sul«Nobel» UNACONFERENZA STAMPADELLO SCRITTORE AMERICANO Me-ntre andiamo in macchi– na ci. giungono da Stoccolma le ult.ime -notizie riguardanti l'as.segnazione del Premio No-_ bel per la let:erotura che avra luogo giovedì 22 ottobre. Se– condo quanto si apprende, La rosa dei probabili vincitori sui quali l'Accademia di Svezia ha fermato la sua atten-~one com– prende scrittori di vari poesi. ma sembra che il gruppo dei candidati italiani obbia buone possibìlitd di affermazione. Molto fatiorita appare la scrittrice danese Karin Blixen che. tra l'altro, è appoggiato da Hemingwaw'. il quale anche ui-timomente ha scritto aU'Ac– cademia -per roccomandorla caldamente:. E' da so1tolineare che: l'anno pa.uato questa scrit– trice. fino olle ultime ritmio– ni. fu lo più probabile candi– data dopo Pasternok. I due favoriti francesi sono il poeto Soint-John Perse e lo scrittore Andrl! Molrau.x che è anche min.l$tTo nell'attuale governo go?tista. Gli inglesi hanno un solo car.didato probabile, ma mol!o Incon aRom con Erski Cald ~~~n..~;~°;ù ~;~~~~ u;:e~'::.. Nel corso del suo annuale fedele al proprio ambiente e I pure tale da sfiorare l'incre– I libri del Grrene: hanno sem- viaggio in Europa, Erskine al proprio ~nere. ~asi. !or· dibi-le, non basta e risolve": pre una tiratura eccezionale Caldv.-e-11 ha sostato per qual- se, un saggio d'urn.iltà, o !or- e sanare d'Un tratto tutti 1 in Scandinavia. che giorno a Roma. In suo se un modo di dichiarare che problemi umani. I candidati italiani in lizza onore, 11 capo dell'uW.cio qualche risultato tecnico, sia "-· V. :a~~~eu?r;r;fi~~e. ~:~~i~ J;:1~~.d~ll';t.Sp~i: :.~~~ -------------------- Svwa,_ ha quan '""" la.sua addetto culturale americano SCAFFALE VECCHIO E NUOVO r::::t~'~?: ra!~nt~ ~~~":J in Italia, hanno organiz:t.ato * sia La ciociara hanno riscos- presso un grande albergo una so ,un notevole ffleceuo di conferenza stampa alla quale pubblico. Quasimodo è il poe- è intervenuto un folto gruppo Al che .,e de d •. che 1a contempo,aneo italiano più di scrittori. criHci e giorna- liii. O conosciuto e stimato in Svezia listi. e Scandinavia. stando ai giu- , 1 t 1 l903 h d t • ~~z~a~ella critica di ooni ten- ne~: 1 d;;;rÌia~aa;pa~~ene_ al• an DO u o es IDO I Art.aro Màrtlnl: .. San Gfaco~o • (t• Biennale d'arte .sacra a. No,·ara. Servizio a pag. 3) Bocchelli. dopo la .1comparsa la generaz.jone di Hem:ng– di Papini e Altiaro, è tra gli way e Faul~ner, e ~e lo– scriuori italiani quello che è ro ha raggiunto un enorme giunto tricini.ss: fflo al traguar- popOlarità anc.h~ se _n~n h_a do. già diverse volte. Da nota- toccato gli stessi vertici. arti– re eh.e Bacchelfi ha avuto va- stie.i.. H_a pubb~kato s:~0:3 rie opere: tradotte ed ha i.n trentasei volunu, tradotti ~ Sve=ia e Scandinavia un pub- tutto il mondo e venduti t~ blico afferionaHssimo. Sifone circa 58 milioni di esemplari. d"- anni figura andr~egii. fra i Set:ondo quanto vuole la probabili condid:iti it:iliani. 11 tradizione amerlca'"!a ~a pra• seme :,otto la neve, Pane e vino ticato diversi mest.ien Cb1:3~– e ultimamente n segreto di ciante, carrett_iere, macchini– Luce. hanno auuto DTande sue- sta teatrale, giocatore di 1:"i· cesso di c.ritic 0 e d~ pubblico. by, cameriere e cuoco) prima di affermarsi come scrittore. ----------------------------------------- e La via del tabacco, segnò ASSEGNATO A ROMANO BILENCHI ILPREMIO· ''MARIO C LOMBI GUIDOTTI,, *· di ALBERTO BEIIILACQIJA nel 1934 il suo successo che, da allora, ba trovato ad ogni nuovo titolo ampia conferma. Quattro dei suo! romanzi so– no stati persino tradotti COI? il sistema e Braille~ perche anche i ciechi potessero leg· gerli. Alto. robusto, simpatico e un pò distaccato. Caldwell, se· duto accanto alla giovane mo. g-lie. ha risposto alle numero– se domande che gli sono sta– te rivolte, Per la veri,tà, non è ;1pparsomolto in1onnato, ni desideroso d'esserlo. Ha di· Domenica undici ottobre. l'ailen.zione di una giuria eh.e diversi.ssi.mi fra di loro per giustificare la. decisione: chiarato che legge ~o!to_ po. nei saloni del u Circolo di ha Taccolro puntualmente. in grado di affermazione ed età « ... La scelta e motivata dal- co (una mezza doz.zma dt ~– Lettura» di Parma. la terza og,ni occasione, gran parte dei i giudici si sono trovati di la serietà del la.vOTo di Bi- manzi ell'anno) e che ~ ~ edizione del "Premio .Mario nomi più chiari e qualificati fronte ad un'alternativa non lenchi e dalla fedeltà a se giudiZ:o sui suoi collegb1 si Colombi Guidotti ,1 è stata della nostra letteratura (que- semplice da comporre in vo- stesso, che lo ha portato, ne- rifa a quello dei critici. Per assegnata ai «Racconti» di st'anno la giuria era presie- tazione: cioè quella di attri· gli anni det dopoguerra. alla quello che riguarda la narra– Rom!JnO Bilenchi. Il premio duta da Giuseppe De Rober- buire il premio ad un autore rinuncia di facili successi e tiva italiana contemp0ranea. parmense. bie,inale. è stato tis e composta da: Gian Car- giovane. ancora in via di for- a un approfondimemo delle ha confessato candidamente istitwito sei anni fa per ono- lo Artoni. Anna Bnrui. Atti- ma.zione ma già esperimen- proprie esperienze letterarie di non conoscerla affatto. Al· rare la memoria di Mario lio Bertolucci. Piero Bigon- raro. oppure di propendere attraverso la Tielaborazion_e la domanda: e Ha un'idea di Colombi Guidoni: un giovane giari. Carlo Bo. Aldo Bor· verso un terreno piìt stabile. che disti~gue la P!esente ed_1- uel che sia II suo pubblico narratore di sicuro alivenire, lenghi. Carlo Cassala. Carlo in un certo senso. riconoscen- :-ione dei racconti. La giuria 1 1 . ? Cald 11 h . po afferma.tosi nel dopoguerra Emilio Gadda. Mario Luzi, do i meriti di una personalitd ritiene che H libro preniiaio, 1 a ta~o. •, we a ns : come uno dei più inquieti e Oreste Macri. Vittorio Sereni narrativa gi<i compiutamente riproponendo al pubblico un st0 .di_ s~pere soltanto che 1 appa.ssionati critici della so- e Francesco Squarcia). La delineata nella. sua storia lavoro in gran parte noto. suoi hbn e vanno molto~ e, cietd italiana d'oggi e scom- premiazione dei racconti di estetica. nelle sue ri.cerche. mantenga tutta la sua vitali- forse per questo. ha -sogg1un– parso immaturamente. in un Bilenchi acquista un valore nei suoi gusti. td e presenza nella narrativa to che sttma moltissimo i suoi incidente d'auro, agli inizi del del rurro particolare (di vi- Queseanno : giudici hanno contemporanea . .svincolandosi editori, Bompiani- e Monda- 1955. Le edizioni preceden~i vacità, vogliamo intendere. e preferito optare verso la se- dai modi e dai li_miti del~ dori. . del premio. aperto a~ter~a_n- non . soltanto di st_atico rico- conda direttiva (Bilenchi. in- pura lettera!u~a di _memorrn Interrogato sulla attuale si: va mente ad opere d1 c-nttca nosctmento) per l'importanza fatti.. ha preso otto voti; Fe- per . portar~ I esp«:7'1e11za 5"!1 tuaz.ione degH Stati del Sud, e di narrat'iva. sono legate o e il richiamo delle altre ope- noglio quattro e c'è stato un un 110 ! 110 di fanta~la e di s ri- lo scrittore americano. pur nomi e ad opere di i~dubbio re concorrenti. tra le quali astenuto). ma negli a.nni fu- 1~· animandola d~ fervore e cons!derando il notevole pro. valore estetico che valgono a ogliamo ricordare: « Chi turi essi torneranno cerro a dt ~nt~?uta pa.nione e, quel gresso ottenuto negli ultimi costituire una tradizione bre- parie all'alba 11 di .Montella. tener presente. nella loro c~e ~ P 1 • 1 l: t 7 asfigura nd01a, Lo anni attraverso miglioramenti ve, ma gill ben degna di es• « Landolfo VI n di Landolfi. scelta, il fatto che il premio g~uria ntiene p_ertanto c~e 1 <! economici e tecnici, ha dettQ sere inserita in primo piano « La strada della perfezione,. fa capo idealmente alla me- ri~omp<:1"sa dei Tacconh di che la sistemaz.ione dal pun– nel quadro. in verità alquan- di Troisi. « La signorina Ro- morin di un narratore giova- B1'encht nella l~ro nuo~a ve- to di vista socia1e presenta to confr.uo. dei premi lette- sina )l di Pizzuto. 4t Fumo. ne, che si batti? criticamente s re non solo npr~sent~ un? ancora molte difficoltà. A chi rari italiani. fuoco e dispetto>> di Leoner- - sopratutto sulle pagine de opera t~ttOTa valida ~n. s!. gli chiedeva se ci fossero pun- Nel• 1955. infatti. il mezzo ii e. sopratutto. « Primavera « Il Raccoglitore». da lui fon- m~ abbia un, SUO preciso st • ti di contatto con il nostro milione del premio veniva as- di bellezza,. di Beppe Feno- dato e diretto _ per facilita- gmficato nell au:uale confuso :\1ezzogiorno Caldwell ha ri· segnato al romanzo di Pier glio. re ai giouani la.,_possibilità di momento narr~t~v 0 ·:· 11 •• • S_POSto che n_on poteva stabi– Paolo Pasolini « Ragazzi di Date le caratteristiche del farsj ascoltare. di affermarsi. .· La personahta di Bi!encht lire paragoni dato. che cono• vita» e due anni dopo. nel premio. cosi selezionato ma, La Telazione della giuria sin- v,eue adeguatamente messa sce soltanto Napoli. '58. erano i saggi critici di nello stesso t.empo, anche co- retizza in qtLesto modo le ra· ALBERTO BE\'ILACQUA Piuttosto severa è apparsa Leone Piccioni ad impor.si al· si. aperto ad opere di. autori gioni che possono addursi per (contln;;-; pag. 2) la sua opinione sulla e beat - Piero Bironri::lri. Romano Bile:nchl, Giuseppe De Robc.rtl1, Anna Santi, Aldo Borlenrhl & Glancl\rlo Artonl generation •. che, sono le sue parole, e finora non ha pro– dotto nulla di significativo.-. Solo Kerouac, secondo Cald• well, merita qualche censi• derazione • ma tutti gli altri non ranno che parlare piutto– sto che scrivere; tutt'al più si lasciano crescere la barba•. Per finire, gli è stato chie– sto .se le nuove conquiste spaziali abbiano in qua!che modo influito nel suo mondo. Se cioè ì suoi personaggi, co– sì primondiali e istintivi, le. gati aHa loro condizione di schiavitù e di miseria mate– riale e morale, pcssano esse– re toccati e scossi dal recen· te progresso tecnico. Dopo qualche difficoltà. Caldwell ha rispasto. asserendo che. lutto considerato, rimarrà * di MARINO PARENTI Fra una poe;;ia di Ga– briele Rossetti e gli Alpi– nisti ciabattoni di Achille Giovanni Cagna c·è, evi– dentemente, un baratro e sembra. perfino, un mali– gno scherzo del destino l'averli fatti trovare vicini sul mio tavolo; sul quale turbinano, del resto. cose disparatissime nel caldero– ne comune dei miei inte– ressi ottocenteschi. E. qualche volta. il nes– so può esser fornito dagli spunti più occasionali. Leggo pochi versi del Rossetti: < Il passato non è, ma se lo pinpe / La vi– va rimembranza; I Il futu– ro non è, m.a se lo pinpe I La credula speranza; I Il presente sol è, che in un baleno / passa det nulla in seno. / Adunque U temp<> e apJ?unto / una memoria., una speranza, un punto>. L'occhio .mi caàe. quin– di. sulla dedica della pri– ma ediz.ione di Alpinisti ciabattoni; dedica ad un amico poi scomparsa. per far luogo ad altra più at– tuale, allora, e più serena. alJa sua sposa. A quarant'anni era vivo. nel Cagna, il ricordo del– l'ambiente. umano e pae– sistico, nel quale era nato il suo racconto, e felice– mente lo trasferisce nella dedica che può inserirsi utilment':!:, non soltanto nella biografia aneddotica del suo autore. e che vo– gliamo leg~ere insieme: < Caro Pergami. ricordi la bella scam– pagnata di Valmaggiore? le gite alpestri. le frugali merende sui pascoli ver– deggianti. accanto alle ca– scatelle di rivoletti gorgo– glianti nel muschio? le di– spute vivad. le chiacchie– rate filosofiche. ed il fina– le accordo dei oostri pen– sieri neffarmonia delle co– Se giuste e sane? • Tu predicavi come un apostolo, io rincalz.ava gli argomenti. e su. su a ram– p\carci sul.le rocce spalma– te di lichene, e piU si dila– tavano gli orizzonti. più l'aria si affinava, più fer– mentavano nei nostri cer– velli le visioni larghe com– prensive della semplicità solenne della natura. e Oh come si r.agiona bene colassù. nel silenzio grave delle solitudini al– pestri! Come è facile di– menticare le piccinerie, gli attriti quotidianj, e rico– noscere la vanità delle in– finite sciocchezze che ci tormentano nella ,·ita feb– brosa della città! < Come è bello sentirsi piccini e mingherlini al cospetto dei grandiosi pa– norami della natur-a. per venire alla conclusione che quando ci arride la sanità del corpo e della mente si e già al di là del– la fortuna. e E p-.:!nsare che c·e del– la gente impappinata nei ' 'pregiudizii più assurdi: pensaTe che certi onesti vanesii, saltanto un fossa– tello, dicono: "Di là c'è la marmaglia. la plebaglta, la canaglia ... di qui ci sono io, ci siamo noi, noi pri– vilegiati, n:>i galli della checca, stampati in dispar– te come le lasagne del papa! • Oh via. lasciamo anda– re, e compiangiamo quelle povere cellule ritardata– rie, ultimi detriti di un mondo già seppellito da gran tempo. Lasciamo ognuno nelle sue idee, e tu, caro Agostino, accetta la dedica <li questo libro allegro, germogliato nella letizia di una gioconda scampagnata>. Ma la recente perdita di un amico velava di tri– stez.za nostalgica il ricordo degli anni trascorsi: < Comp:Jgno nella gita era il nostro caro Giusep– pe Fondini. anima eletta di artista fine e delicato, cuore fervente di entusia– smi e di gentilezze soa"-L • Te lo rammenti? Po– vero giovane! era la nota gaia. festosa della nostra comitiva; osservatore sa– gace, acuto, ghermiva il vero a volo. e lo rendeva con originalità d'immagini felicissime, pennellate e verniciate di un umorismo che è previlegio di pochi... Poveretto... Povero Dio– nigi! " Ora egli è morto da sei mesi, tu sei balestrato sui costoloni dell'Appen– nino meridionale; ed io ri– mango qui a fare dei duef– tì prolissi col mio buon amico Eug-,mio Barbera, geometra, seg~tario co– munale, benemerito dif– fonditore in Italia della Legatrice dei covoni, dei Forconi americani, e del– l'impareggi.lbile Stufa Pa– rigina ... ed a tempo perso, vittima rassegnata e pa– z.iente delle mie eruzioni letterarie. e E avanti così. finché a Dio piace. neirallegria sincera della gente che va per la sua strada senza preoccupaz.hmi morbo;;e, senza torm~ntose bramo– sie di conquista. < ln fondo in fondo, que– sto Sor Gaudenzio, dice in disteso ciò che è riassunto in questa chiacchierata. < Ti abbraccio. Tuo A. G. Cagna >" La lettera dedicatoria é datata da Vercelli il 1887. Fra la prima e la secon– da edizione dovevano tra– scorrere sedici anni: forse il Pergami e il Barbera avevano raigiunto il loro compagno Fondini nell'al di là: forse la lontananza aveva finito per scavare un solco altrettanto pro– fondo nella loro amicizia. Certamente gli affetti fa- :UARINO PABE~ll (conUn~pa;-. 5)

RkJQdWJsaXNoZXIy