la Fiera Letteraria - XIV - n. 39 - 27 settembre 1959

Domenica 27 settembre 1959 tA FIERA LETTERARIA Pag. 5 S CRI T T () R I IN P R I M () PI AN O GIANNINO ZANELLI: Felice~ infelice ::\li son:iene quasi d'ilnpro\•viso. e me ne stupisco. deUa gio,•ineua. Da tempo i gior– ni sono simili J"uoo all'altro, taluno agitato. la maeglor patte un'eco del passato, quasi spenti. Come mai, pel"Chè sono indotta. an– cora una volta a ripensarla'! E" la prima s~agione. dopo la fanciullezza. della po,•era ragazza che ruL Felice. intelice. Poichè s1 tratta di questo: che amai. e cred o mi amasse: ma presto ml tro,•ai sola. voglio di.re abban– donata da lui: tradita. come si dice: e a,·e,·o appena vent'anni. DI essere piantate dall'amico pub capitare a molte ragazze: né ebbi la pretesa di fare della mia disgrazia una Jrreparabile t.'"agedla. Certo, a,·evo pa– tito quel distacco come un colpo molto duro, una in&Iustizia che ml lascia,·a vuota Anche perchè era stato improvviso: non me l'aspet– tavo. Alla sorpresa al doloroso intontimento fece seguito un·angoscia senza rime-dio. Va– rie circostanze. soprattutto la sospettosa sor– ,·egliaza della mamma. m'impedjrono, ben– chè ne fossi più volte tentata. di scrivere a Carlo che rlOeltesse. Mi sembravano ingiu– sti i rimproveri che ml a,·eva tatti. Gli volevo sempre bene; anch'eJ.11 doveva sen– tirlo. e confidai per mesi che ntornasse sulla sua decisione. Nei momenti di più cruda am– bascia. pensavo invece che la mia es!Stenza era già fallita; buio. vuoto. squallido il futuro. Sl . lo so: che fosse stato il mio primo. e.be avessi a,·uto in lui una sconti.nata fi– duci a. e.be ancora rappresentasse per me la più i ngenua . abbandonata aspirazione. erano ticorrenU pensi~'i e speranze di una in– fatuata. che non vole,•a rinunciare a lUi a nessun costo. Ricordo che, intontita dalla mia disgrazia. mi teneva un amaro rimpianto de.D.a breve st-qione di gioia con Carlo e soUrlvo di gelosia se lo immaginavo innamorato di una altra donna. Una sola ipotesi mi pare,•a assunia: che egli pensasse 3 sposarsi. ~on mi sembrava tipo da prender moglie. Era quella una ben misera consolaz.ione. ma un poco m..l sollevava. S"immagini quale di– sperazione. il giorno che un'amica mi ap– prese senza parole, mo strandomi !"annuncio sopra un giornale. e.be Carlo si era sposato. Credetti d1 morire. E invece sono ancora qua. dopo molti anni. viva e vegeta. come si dice. E ho persino. sia pur tardi, preso marito. E" proprio vero che tutto. grazie n Dio. si accomoda. Col tempo si pOSsono vedere diverse le cose che ci parvero immu– tabili p er la nostra infelicità. Sì risanano. qua.sì per prodigio quelle che paventavamo inguar ibilL Ormai vecchia. sorrido del mio cosl .grande dolore sofferto in quei mesi. trascinato per anni. Che stupida. i primi tempi. Mi pareva che non avre i Potuto resistere. Accarezzai per settima.ne la insana idea di uccidermi. Cre devo ogni sera di avere la cara morte a portata di mano. sotto il guanciale; e pa– recchie volte arrivai tremando fino a pun– tarmi alla tempia la piccola rivoltella che ero riuscita a procurarmi e che tenevo sem– pre con me. Una notte che tirai il grilletto. dovvetti accorgermi che il colpo non par– tiva. Papà. pratico d'armi. aveva fatto in modo Che il percUS5ore non battesse sulla capsula del proiettili Pensa.i che anche la morte mJ aveva tradito. Sorrido ora di quel disperato rammarico, delle sconsolate parole che .anda\·o ripetendomi. a!!o.ndata nella mia angoscia. noncurante dell'ansia che i miei dove,·ano provare a vedermi cosi addolorata. Poco valeva che cercassi di fl.n– gere: aveva quasi sempre gli occhi rossi. Adesso riesco a capire come in famiglia. e soprattutto mia madre. si rammaricassero che mi fossi innamorata d.1 quel ... capo– scarico ... cosl chiamavano Carlo, e quanto tossi afflitta del suo abbandono. La ventà è che continua,·o a sentirmi unita a lui. almeno col pensiero. benchè ml a,·esse pian– tata e. pen:10 3ncora. avesse preso moglie. Per anni. o~I mia vicinanza con· altri che mi facevano la corte. mi si dipinse come un tradfmento. fatto prima di tutto a me, stessa. ed anche a lui. che pure non me– ri!ava niente. U riacutizzarsi del dolore ge– loso per le sue nozze. ebbe per conseguenza che ml ammalaL Fui costretta al letto da una si.nsr:olare infermità. ~on dormivo quasi niente. mangiavo poco. facevo un'eno:me fa– tica a capire che cosa diceuero se mi rl• vo)J!:evano la parola. per rispondere a tono Mi veniva. ogni tardo pomerhu?IO. un po' di febbre. Mi avevano colta inoltre preoc– cupanti disturbi d"intorp.!dimento. Era come fossi ritornata bambina. La mamma ne fu allamiata e mi condusse da un vecchio medico amico di fam!gl!a che aveva gabinetto di consultazioni nella città più. vlclna al nostro paese. Ricordo che durante la visita parlava sempre lei. insistendo sopra OJ::ni sintomo. U dottore assentiva a monosillabi. taceva qualche do– manda e intanto ml au.Jcultava e paJpa,·a da ogni patre, dicendo che non tr0\·a,·a niente di rotto. Mi face,·a rabbia. perchè parlava di me come di una bambola. Pre– scrisse un tonico, ed anche un po" di ca– momilla. consigl!ò mesi di soggiorno in col• ~inadi~~-e di~=~:ia~~~e~~e~oC:r~~~~ essere difficile. Il medico pareva sul punto di con~e– darci. quando si appartò con la mamma in un angolo della stanza. mentre io con- tinua,·o a r:,·esnnn:. Le disse parole che non intesi; probabilmente. che nteneva ut,;le parlare con me da solo a sola. La mamma, si caplv3. era est nte. ma dopo qualche titubanza. f:nl per accon.sen– tlre e mi dine che av~bbe a.spettato in anticamera. 11 vecchio med:co mi fece acco– modare in una poltrona. poi mi si rivo:se senza preamboli: - Adesso dipende da te lo star meglio. Hai avuto un grosso d;.spiacere! D'amore. immagino. Non è forse co,;;I! Diventai rossa. scoppiai in singhioui. - Non c·~ ragione d' planiere. Ma sfo– gati pure Aspettò qualche momento. poi nprese: - Adesso buta. E' ml!'aJto che ti calmi. Daresti una Inutile pena a tua madre. se ti \ 1 edesse con ili occhi rossi. R'nfrescaH la faccia In quel catino. Come mi vennero le parole per raccon– targli tutto? Mi \·ergognavo e provavo sol– He,·o a dira:11 della mia infelicità. - Beh, - fece. dopo avermi ascoltato pa• ziente e dato qualche consiglio di saggezza generica - che vantaggio ne hai a tormen– tarti! n fidanzato ti ba abbandonata! ~11 hai detto che ba ratto di più: ha sposato un'altra. E ti pare che sia serio disperarsi per lui. che. scusami. ti ha dimenticata. meotre p;~umlbllrnente è felice con sua modie! ~li sentii come lacerata nel profondo. ~ Ceci forza per non piangere ancora ~a sentivo come un macigno sullo stomaco. D livido di un3 sorda percossa su tutte le membra. L"accenno. per quanto rlwardoso. del vecchio mt'dico. a,,eva suscitato in me Una limpida analisi * una immagine tormentosa. come ~ntis.sl per la prima ,·olta in tutta la sua a troce c rn– dena. la m:a i:elosa so!ferenza e quasi ve– dessi !"amorosa scena che a\·eva suggerito. Dovetti fare una brutta faccia. perchè fui ancora rimproverata. e richiamata al dovere di non affll:ii:gere la mamma. anche più che non fosse. Xon ml dlsperassL Sapeva di non com::ncerml. ma che fra non molto la gio– \'inezz.a ml avrebbe 1iutata Qualche conso– lazione non pote,·a mancarmi. Tutto sarebbe stato nuo,·o o~n! giorno. alla età che avevo allora. E ml accompagn~ in anbcamera. dove ero aspettata con impartenta. Appena wc:.te che fummo. la mamma mi chi~ che cosa aveva detto U medico: ma risposi generic.mente che mi a,·e,·a fatto a1tre raccomandazioni percbè cercust di riposare. !I giorno e dor– mire di notte. L1 per Il non mi resi conto che mi era s ato tatto scoprire ed assaggiare U sapore amaro della vita: doloroso e intenso. scon– ,·012ente. eccitante, che mi respingeva e att:rava nello stesso te mpo. Ora. a tanta di.Stanza di tempo. posso sorr:de.re a ripen– sare quel momenti. ma allora. ch e .strazio. Dentro di me fremevo. odiavo e imprecavo. pur non riuscendo a staccarmi dai rieordi della stagione amorosa con Carlo e della sua nuova esistenza. Lo immaginavo feli– ce: e mi prendeva ml.'ans!a eelosa alla quale si mischiava una tormentosa parteci– pazione. E sentivo. con umiliata coscie::iz.a quanto tossi ancora !nnamorata di lui. pro– fondo. tncancellab;.te lo squallore che la sua perdita ml a,·eva luciato. A poco a poco m: sono resa conto che i psicologica di ALDIIRTO BEHLAC(lU.1 La norratit:o intimista (ri3olra prevall!'n– temente iu chiave di memoria o d1 vagheg– giamenti a ritroso) ha. ancor oggi, un s-uo oalido J)t!'.SO nl!'Ua no.stra vita l~lteranc.1. anche .se ricerche sprr m .sistemi d'1ndagine eompll!'ramente oppo– .sti. corubbero pro.spe.rtarJa come un re– siduo d1 una rradi.::10ne da d1me1 da rinnegare. Che Ja narrativa intimi– sta.. con il co n/orto e la dolcezza deUe .sue mnnorie po.s.sa aoere una sua giu– sta collocazion e anc he nl!'I no stro temp o (prev alenteml!'nte aperto ai ., damoro.si. , ca.si letteranJ, lo dimo.stra p nò il fat to che m o lti dei più gior.:ani. .scrittori 30no torno.ti a ricorrervi fino al pun:o di far– ne la loro pro•pettiva estetica preferi– te.. secondo ctrti canoni da.s.sici (in su– le e in composizione conttnuh.sticaJ Nel numno 102 dl ...Paragone (de– dicato ad un'antologia dri più giovani narrato-ri italianlJ Anna Banti, a que– sto propo.sito. affennaoa: ., Tracce d1 vecchie esperienze ,. caden.:e potranno rilnarri .s'in tnide, i n questi racconti, ma quel che ci .semb.ra in essi notabile è la 1ndividuate ricerca di un mezzo ., mo– derno che li /cJCeia rientrare nella tTa– dL-ione.... L.indagine intenore. non più condannata dai sacerdoti dell"vbbiett1v1- td a tutti i co.stt, torna a scolgersi li– berammte, 1alcolta affedandosi a quella che. t"erso 11 '40. si definit"o con curio– .so arbitrio: ,., Jetteratura d1 memoria-. Il -preambolo vale ad 11lum1nare lo pro.speruva fn cui da anni va operando Giannino Zanelh, con una neerca este– tica ancorata a certe radici ouocente– .sche aUt>ntamenie filtrate. pe-rò. t1Ura– verso una sen.sibilitd off ano m oderna., .sopraruuo nel .sistnna d 'aneli.si psico– logica. Zandh. rn:1to a Paz::ullo nel Fngnano. in prov1nda di Modena. ha tTa.sco rso gli anni dl!'llo /anciullezui a Loreo: un pae.se del Pole.sinl!'. Com piuti il g inna.si o e 1l liceo a Bolognt:1. e i.scritto.si alla facoltà di Giurispruden.:a (.sen.:a te rminare po1 i corsi untvl!'"N1tari), entrb molto presto in giornali.smo in quaJitd di redattore de - L'Avvenir-I!' d'Italia. Da • L'Avvmirl!' d'Italia - pa.ssò poi a ., II Resto del Carlino .. e, quindi, a ., Il Giornale dell'Emilio (che nt1s.sun.se , ptù rardi.. la te.stata de • 11 C arlin.o -J d ove scohe le fu.n...-ioni in un pnmo tempo di redattore ct1po "• .successivamente, di rtdottore della terza pagina. Ha · pub– blicat o: • La con/eren..:a di Genoz::a- (co– lu.me compifoto in colla.bora_-icne con Piero Be-r-na.,cont); 1 Lettere a una don– na, con di.segni di C. Coro..::a, PohgTa.– fici. 194.2; .... \fe:.za.stagionc,. Cappelli. Collana dell'Ippocampo. 195.Z.E' inoltre di prc~.nma pubbliea.z1one una nia nuo– ca raccolta di racconti. • Felice, 1nftltce •, il racconto e~ qui pubblichiamo. propone una o!brante figu– ra. d1 donn.a roccata dal sottile ve!eno d1 un rimpranlo che il 1empo acui.sce, ap– pro1ondendolo 1n .stadi p.sicoto171d sem– pre più 1n.nab1h, inconn-0Ilab1li. Un amore perduio, la delu.sione, la .solitu– dine. la gelosia. ecco i term1ni della sto– ria in cui Zanelli sa 1occare ed e.sprim.e– re I,. più autenliche componniti deUa per.sonatltd femminile. Nel contrcJto ., fe– Jicitd-an/eJfcitò.. propo.sro nel titolo, 1l racconto tende a polariz:ar,i decisamen– te verso il ,econdo termine, me-nt-re tl primo esercita la /unzione di vaghegi– giato e perduto orl:onte eoocarioo. Zanelli scaua nel dramma., con un la– voro fntemo che potTemmo definire di calibrata preci1ione, fino a met.tere. a fuoco anche le più .sottili variazi oni p .s1- cofogiche, dando, so pratutto. mf. .ro.ta ar– monica al formar.si degli stati d"ani mo. Una ricec e.speMmz a. intenore consente que.sti Jimpldt ri.sult4ti alla penna di Za– nelH eh.e, appartato n1!'l1a .sua mode.stia.. ha continuato a lavorare J)4!r anni con una regolaritd e un enturiasmo che pos– sono ben .servire da e.sempio. ALBERTO BEVIl.ACQUA dolori vivi esaltano rtraziando. che sono un dono non di sterile soffe:enza. che po;tano echi ed approfondimenti non inutil! e per– sino illusioni e speranze. Altra cosa le logore. stanche pene dell"età matura. '.\lera– v:.&}losa virtù quella della giovinezza che fermenta come u:i l:e vito viv ific ante. anche se fa soUrire. Quante lacr.me p :an.si quante gelose furie e abban donate pe ne s ouem; mi rlmprovera,·o talora. come tosse stata colpa tutta mia. d: non essermi s.apUta con– servare raffetto di Carlo. Questo. quest·aitro avttl dovuto fare: es.sere più a!fettuosa. lo– quace, brillante; meno pa.s,;i,•a, non così stu– p!damente devota e Incantata. buona so_t– tanto a piangere e ad aspettare. no:osa m coneus:one. E anche di qUl!'Sto mi sovvtene. Xegli anni che passarono fra l'abbandono dJ Carlo e le sue nozze. una sola volta osai qual– cosa per ritrovare l'uomo che ancora amavo. Era morta una mia z.!a. che ml a,·e,•a la– sciata erede delle S\le sostanze, notevol.! per qu ei tempi. Le mie condizJonl econo– mie.be furono di multo migliorate. Pote,.·o orma!. vi\'"ere senu lavorare ed e.55e!""e dJ aiuto al babbo e alla mamma. Forse anche per la libenà derivatami dalla Improvvisa agiatezza. mi dec: si. Dio sa se si trattava di un o sc iocco e qua.si folle tentativo aJ quaJe e.ao indotta da un" lngenua. fantasiosa 10fatua .zion e. M"era ,~nuta una ,r-rag1onevole quanto irresistibile vod!a di rlcerc.are Carlo. d1 rivederlo. di parla...--gli. E dunque andai in cerca di Carlo. )ta quando fu? L'anno non ricordo; si la sta– gione. che era solare e ancora fresca. i pri– mi gior ni di Jiu gno. Conoscevo bene la c:ttà do,·e e.i incont.ra ,•amo e che rit~,·o ab:tasse ancora. :\li aveva accompaJnata un·amica. Qual– cosa era mutato. non tanto entro le mura quanto alla periferia. di là della staz.ione. verso la eampagnL Là ero stata una ,·olta. neJ.rabita.zione di Carlo. In portineria mi dissero soltanto che non conoscevano il suo nuovo .indirizzo. Ml sentii subito spersa: la certeua che avevo sentita fino a quel .punto si velò di sfiducia. divenne una trepida inquietudine. Bench~ ne.lle strade del cen– tro poche eose fossero mutate. riconoscevo si e no vie e piatte che ml erano state !amiliarl. fors'anc-he perchè. dopo le prime ricerche infruttuose. avevo cominciato a sen– tirmi avvilita. A,·e,·o chiesto di Carlo anche al suo vecchio ufficio. Lo a,·eva lasciato un anno prima; non ml seppero o non vol– lero dire in quale azienda fosse andato a lavorare. Trascina! la mia accompagnatrice nel r!– stora.nte o,·e prendevamo I pasti quasi tutte le volte. Scioccamente. feci il giro di tutte le sale. Di Carlo e di qualche suo amico d'Un te.mpo. neppur rombra. Fu una triste e frettolosa colazione. una gngla sosta a tavo la dov e mi patt\.•a di perdere tempo. ~a a.ne.be le ricerche fatte nel pomeriggi.o. persi .no all 'Ana&ra!e furono del tutto vane. Xon ris ultava domiciliato nella città che pure era stata la sua per mo.lti a.on.i. Si sarebbe detto che li mio amico era sfumato. chis– sà dove. Rivedevo vecchi caflé. tra numerosi bar che. un tempo non c·erano: davo un'occhiata pe_rsino all'i ngres so dei cinema. molti dei quali appari, ·a.no immutatL Ma tutto risultò inutile:. E c omlD Cib a calare la sera. Era. un tramonto 9t'teno; a me aembra,·a torbido e inca.lz.a.nte. Tornammo per ~ strade. Stan– ca. cllilperata. non ancora rassegnata. tra.sci– na\·o I passi, curva la pusona, striscianti i piedi. Dice'"a la mia amica .sorreue.ndom.i pe..r un braccio: Giannino Zanelli - Sarà part.to , abbi paz.lenz..a;chledere:no. faremo a Jtre ric erche. E poichè m·ero musa a singhiozzane for– te. .senza pote; più. trattenermi. mi scuoteva affettuosamente. dicendo: - :na non p:angere eosl. fai vo:tare la gente. Vuoi che torniamo aL'aibergo! Feci segno d! no. M~ aveva avuto ragione a ricbiamarmL E smis: di s:ngb1ozz.are. lf"era venuto un nodo alla gola : mi p are,·a di soUoca..--e. Dovevo tornare a ca.sa ; al:-ro non mi rimaneva cbe que.ll "am ara r: tir ata. Che fu po:.. de,·o con, •eniroe. meno a :n.ra di come a,·e,·o temuto sul punto d• np ren– dere il treno. sconfitta. delusa: mi sedett: e quasi sdraiai In ~n angolo. mi ~pri! la faccia. pregai la m:a accompagnatrice di spel?.nett. di muta.~ la luce. accendendo la lampada azzurrata. Per fortuna eravamo sole nel.I.oscompartimento. Lacri.ma,·o. sile.nziosa– mente nella penombra e fu quel p:anio senza singulti. quel lun~o. amaro lavacro. ad evi– tare che mi abbandonassi nella notte de.I ritorno e nelle prime settimane che vennero dopo. ad atti di disperazione. ~li domando ora e molte volte me lo sono chiesto. particolarmente ln ques · ultimi tem– pi. co me ho ftnito per sposarmL E qu~ dopo .ave.re. rivisto Cado. M"er a rius cito di nncontrar:o qua.s; per caso in una città non lontana dove a,·e,·a r:preso la profes.sione di avvocato. i.Dterrotta da giovane. Gli a,•evo confessato come lo a\'esSi ricercato inutilmente. in un accesso quas i folle di dedii.ione. Era forse naturale e.be sentisse un po' dl rimorso, che la m:a lung a fedeltà a lui. e al tempo che m1 si d.Jp:.ngeva ancora come ideale. potesse appa– rirgli e..se.mplatt. Invece sposai Antonio. De..-o confessare. almeno nella pagina se– g~ta di questo quaderno, che è una ~pecie di Diatio scombinato. che più tardi nu seno pentita. E non pe.rchè mio marito non s:a un b uono e bra,·o uomo pa.z.iente, ma per– c.hè specie in certi etorni di nervi. sl ridesta in m e. insana. amara. croda e pungente. la mia prima passion e _col SU(? pes~ di rim– pianti, inquietud.J.nl . di tanta.sie ellimere . alla quaJe. naturalmente non pUb esse.re colle– gat a al cuna spera.n2&. Ma pens o che p e~ me 1.1 sa.le della vita sia in questo f_anlutical"! ris entire e risoUrire. Il resto direi che e cenere. Quando invece mi riesce di rag.o– nare e riflette.re, ammetto con pena. che sono solt anto - e me lo dico e ripeto. mor– tificandomi - che sono soltanto una po,·era donna anziana. che non ba ancora imparato ad invecchiare. VII smo prettamente fasci.ri. PER U.NA CRO~ ISTORIA DELLA BJ \IIST A. "900 ,, dell'ldeali,mo. creaia da un miti<o deU., realld aveva. oùi Guardandoli dal J• e.stern o. io invadente e ,olitario, né nel primo pen..siero dei Bon- Per Henri Hauvette. inoece, sembr_ava al Crémieu.x di do- * ~::!~i.a~~ u 11 "e["; 0 n:;,:::n~it~~ ::b~::~i, 1!!,~e:a-lfafi~i•!,~~ e per la sua storia della Lit- ver "C?n?scere in Strapt1_ese .soggerto e di un oggetto.• ringen=a. e Ten_derio comunt- térature italienne qualcosa e Stl"aatta • les deux manafe- T d • • L • d • Era « piu.ttosro una TeaJtà catioo, cioè umvenale. Nello era esi.stita e s'era mo.ssa in- st ation.s narureUes de l'impé- ra lZ lo n a l smo e mo e rn lSmo u.nìca protagonista dell 'e.si - stupore che scaturi.ice da una torno ai 900 e a Bontempelli. rialisme f~ciSle ~- • St;(!Pae- ,ren.za. che nel ,uo stesso af - attualità uÌS$tltO nella .sua pur eue-ndo da avvertire che se segna l o_rg ogho so. rtpiega- fermar si -ri vela la su.a magia, schietta essen.::a, vi è il ri· • on ne Téuuit pa.s nettement mento .ru se s re.uo ~t un po- che nel .ruo stes.so riconoscer- conoscimento di un eterno à voir ce que pourrait pro- polo che_ vuole ':>rmat far tut- * ri nuova e attual e pone il non tanto aspirazione quanto duire une littérature décidé• to da se. s:raetttà. s~gna un recente mito di se stessa, e fondamento de Il I esistenza. ~~';!pI~;i:nt:on d':rè:~; r:::~:;;:::i:. n~~a ~~t!~/;~ ~egli anni del Fascismo il contrasto non poteva, da ambedue le parti, non ricorrere ad argo. ~: :n::o::,~~:. 0 i: ~~eJ: :r ~a~~ t,sf:~:t~t~'::id!~ pas? •· . . . . . ~e:n~a; :i :!1: /e:::I~:fi~e z~~! menti e contorcimenti politici, con reciproche accuse di nazionalismo e di internazionalismo ce-men.te essen.ziate, o primor- mo dal nostro esilio, quanto gn U01•,.• 00 dem•eNNou 0 e ceecnetn",',er' d'e"da- teraria. magari a costo di diale, o n aturale ... L'utetica origine della nostra ate.ssa • ricorrere O una lin ua .stra- * del ~ovecento non ai presen- eri1ten.z.a e spirito segTeto e Bontempelli, allorche la ba- mera. 11 ta ne come la pura espre.s- comune. della nostra ,tena rv.ffa di Strapaese aveva Tag- » . el • s 1one dt un'lntenorità. indtvi- attuatitd. SpetteTd agli anni piunto il massimo della ba- E _ve1e!i"n' 8 ~ 1 ~;;r~~--lb~m dJ El\RICO F .A.LQU( duale né cor_ne_ l~adeguarai di futuri il nleva:re qua.I, valori raonda, •i er-a alzato e aveva saagio a . a_ n e- que1ta mtenonta a un mon- possano maturare entro qu.e- gri.dafo: «Qua e là in Italia~ La culture Jtalienne dov _ 1 ten.:1011e meno sommaria E Maggionnente nel giusto è eTan propri del Bontempelh. buona tnterpr!ta....~one del .spi rito _ il cu: significato non do a lei es terno». S ostanziai- sto ae0$0 di un'eternità. appe- vi so-no dei banditon, giovani :a ntro~art luogo~ nond~fa vorremmo an::1 mostrare che, t'AlbéTèa quando colloca la Ma un'occhiata alla bibho- Novecentumo nmane quella fu. au.bu -0 compreso.» E. se mente, si p-re.sen.ta «come ti na accennata e vedremo allo– hmptdi ed audaci che dànno ito, un rn erpre one e a comprendere l'arte sreuo polemica pro e c:Ontro tl 900 g-rafia ci ricorda subito che di Ugo Déttore nel Diz1ona- • tu tto !'800 aveva 1enttto, realiz:?arri originale e nece,- ra se porrà mucere entro fiato agh altoparlanti. Inten- rJem.tc~ fra Si-rapae-; e del Bonrempelh, apre una nel quadro della cn.n e della le avventure della Vita in· rio letterario Bomp1an1. pena:oro e crearo entro l'dm- •ano di un'esisten za com ape- questo movimento quella Te– da ehi vuole; clu no. cambi tTafna nf~- ment.17tr ac:~ opportuna via l'esame d1 lotta per la c libétarion du tensa e della Vita operosa c ln reaitd, quando la riv~- bit~ di una_ tra.sfigurOZ1onevole del propno nic:a.nto. E m ligtosità. che sola auggeUa le lunghezza d'onda Il 900 è la men e po i ica. d e eme; _ qualche tdea programmatica désir ,,. Senza più dognu ne sono del '19 e del '20; Viaggi sta 900 cessò le pubbhcaztont, mirtca che .n prolettaya nel questo semo pot rd forse de- grandi epoche». più -viva espressione dell'ATte aa_ra-rto e Tetr.og-,a ,° del a 1del movimento Afa anche ad certezze. ,e~a più scopi né e scoperte. del 1 21 la favola 11 movimento nrnaae e, untco po.nato»; .se« nevocauva era hneatsi una morale novecen- E!<rri"RICO FALQUJ europea contemporanea». setsm.oda nf.n Saveva orse "~ altn fini può -riuscire non guutificaziont, senza più nor- della Scacchiera davanti allo fra tutu i movimenti contem- stata la vita spin.tuale » nel rista; un'etica dell'attuale che (Continua) La baraonda aumentò. Ma vuto g I tra~_t1es~m,•} e inuole un raie esame. Avre- me per la creaztone e per specchio. del '22; gli 1ntre~ poranet, ai radicò in. una co- pnm.o 900, _eccoche la nuova non pre$Uppone un imperati- era poi vero che nel ~00 sz 7a ce,-carla, ~n tdea ;zzo.:ionh mo czoe do ricordarcene a l'az1one. lo scrittore si .sareb- teat,.Oh di Eva ultrma e dt scienza comune e prosegui da ~ OU.fPICata ~al. Bontem- vo in noi né fuori di noi: ben- faceva deU'« arte a coman- ~na.ttesa e s incera,._ Quege- propostto d1 quel pochi scrtt- be allora -votato alla forza Siepe a nordovest. del '23; le sé la .sua vita fino a d.ive-n.1repellt dov~a soatttutre « a_lla ri nelle e.stgen:!e atene del- Il 26 settembre do»? Quale ,i comàndo? trapae;a-na _non appar~eri. tori che dal Novecenttsmo motrice della vita, ricono- avventure della Donna del popolare. Da allora tl No- forma dt vita nevocauva l'atto, nel suo non dover ea- , Quale il co~andante? Qual;, -vano, a la p~cc~la bofi~ e~~a fur~no m qualche modo real- s-c1utala nel desiderio allo Nadir, del '24 Eppure Nove- vecento non ebbe più un ca- una forma germinante, all'in- .sere e 110n dover s1gmficare I assegnazione , co~andatt? Ed era e1atto ru.r~~· « ~t e~ a:ao: uuc;.,...:mente toccali». Sennonché. stato puro. La cura dell'eaal- centism? non equivale a Bon- po nco-nos-ctuto, Iò stesso tensitd di un'eti.s~erua rut_ta altro che se stesso. nel suo d I p . M ti che col 900 s'intendeva e pre- ta, 1 pov I al, a ~ er d1..sgra-=aatomenre, ti GaTg1ufo 10-;one avrebbe allora nm• tempelltsmo. . B:tn!empellt per parecchl an- frondosa. dt, 00101'1 ~ostalgtci non dover r~nde-re ad al- e remlOarzo0 sentare al mondo l'Italia or- ra. espo~ta ~ 1 aI'f'ftlpa 14 1 d •- non tornò $Ull'argomento. piazzato quella della realt..?- Nel Novecentismo rientra- m ai astenne, forse con osten- quella dell atto schietto d_atro che non SlQ una S"Ua fina• Il 26 settembre alle ore 11 mai fatta europea»? O piut- dema,grg l; _eg 1 oppo;. unt E cosi t! TOmanzesco delle ;:a...;one, l'attesa e l'art$tO no, senza sfor=o, anche au- ta..:tone, dal .serv1rri della pa- ptontere, ali.a fan~a del n- litd tntrinseca.. Si può osser- avrà luogo presso il Teatro Ri– tosto si voleva sollecitarla e sti • 1d a ?; 0 n e incapaci I raC: mterprera_;oni poht1che con- avrebbero preso ti posto del- tori che non furono né allte- rola: N01Jecento; ma. cosa ptù C?Tdo quella della tnouguro- vare che una tale conce=i.one voli a Valdagn.o il conferimento aget,-.olarla a s-provincialt.:=ar• cog ter . m un . .sano :71ov; unua ad essere puì attraente la serenitd e deJl'equilibrio. vi né seguaci di Bontempellt, importante. la tendenza ebbe =ione. mtn.oceta di isolare l'atto 1 n dei Premi Marzotto 195g per la si? Non aveva Tag1one Cré- mento di ~rnaQsat~. n;--iona e d'ogni preciaa.ztone critica· Libero e diffidente d'ogni re- bemi collabora.tori del 900· un pubblico che conttnuo a .Ma le prime manifesiazto- ,e steuo e da imttarlo, in una Letteratura. il Giornallsm~. la m1eux quando. nel suo Pano- e sociale•· ueg I tropo:: cosi ti Panorama del Cré- gola, l'rnd1v1duo sentì che da Banlh a Gallian. da Al- rzcono.sceria. o a crede_re dt nt. ma t prtmt risultati delu• sua a.ssiderata euenzialità Filosoda., il Teatro, la Med icina rama de la Littérature 1ta- .sani non • portavano al fhé mieux deve aver costituito la tutto .st dia.solveua. anche la varo ad Amante. E sarebbe riconoscerla in tutto c10 che ,ero? « In effetto - pro,egue priva di contatti con il com- e Chirurgia. ~~itori de.il~ Jienne. ripeteva che, alla fine, !cum~Jor.:eufr~~':• P=ri- fonte alla quale ha attinto su~ stessa persona, e 11 lan_- difficile, ~ ese~p10, fOT lo- ~1 nuovo o _inatteso sor~eva il Déttore -, il Novecento pieno deU'esiat~ •· ~ tn- ~~gn~~ela medadi~ d~ il problema letterario impo- 1 '!' ge e P e. u 11 d l'Albere.s per elargire un c10 uerso Je scappatote mt· ro conduridere I tntento ehe tntorno a fu1, foa..sero ed1jic1, non doveva tardare a p-tesen• negabllmente l'inconveniente del Prem.io Editoriale Ma.rzotto stosi dopo rl 1870 continuava t'! 1 .s!tnt,~a e feroce. un e: cenno al Novecentismo nel stiche. s1 nfugiò nelle forTt Ìf!Vece Bontem~lh per.segui o "?'obih,. o lib_ri. o pitture. tarai come fondam~!ale ri- ai è venjicato in alcune • ma- La radiocronaca della Ci?nmo.. ad essere in discu.sstone negli sideno d idealerd. molto ~tuo- suo saggio su L'avventur~ m- d'avono, oppure si diede al- J)tena-m.e_nre; •_Edificare senza Van movtmen_u pn, hm1tatt cer-ca di e..saen--ia_hta tn turte ntfetta...;om più_ vtcine agili nta sarà trasmessa sul program– stessi termini nono.stante I so. una ~ete a ente, e tnc I" telleetuetle du XXe s1ècle. la fupa correndo sfrenata- aggertnn. scnvere a parett furono raccolti e sommano- le $Ue espres.rrom. come con- mdtri.z=i e.s-press1-0nisri O su.r- ma nazionale. cambiamenti ; capovoigimen- sciente dt sacnfieto ». ~ueg I dopo aver ariche: lui ripetuto mente attraverso il mondo hsce ». Mo quella di Bontem· mente 1tntetizzati da questo rinuo sforzo verso una real- realisti». tenuto conto che, in ========== 11 dt regrnte pohtico znterve- S t t~pae~am n~n « vo. va:~ che. prima ancora dell'avven- per 1mpadron1rsi de!Ia. v~na pelli e-ra uno poetica « tro~po v~e d1 popolo sorto ~uella td gfutt1ficata dall'~cordo ITa definttiva. ti Reahnno magi- DrEGO FABBRI nutt el frattempo? Alla fine salv~rQ a ,zoro ,integnta um 1_ to del Fascismo. l'Italia si libertd nata dalla « hberatton strettamente legata a doti tn- um ca d ejinu1one, finche ci i-1 le sue pure neceUttd di e.s-t- co 1ta agh anttpodt dal Sur- Direttore responsabile nel 1 ;28, ad un t;ad.i."'lonoh~ na 11· ue pro etanaro ,n~e era gid compiactUto. ma con du dé.ttt ». Ma molti furon dt-vid_uali e ~ una particola-re ac ~or.se che,_ in_ rea~tà., t tant• sten=a e !e sue pouibihtd. di reahnno. 0 con ba.se regionale si lettuale non • facev_a le co ~ minor tTogtettà della Germa- queU1 che alla vita pre.sente condi.=tone dt temperamento:» one ntam enr, dwerst, soro nel affer~ars1, tra. le sue forme e Tuttavia • non dobbiamo Stab. Tlp,ograftco u E.S. .1.SA ~tinuava a co ntrapporre: un d~Ha propna ~revo . ~n _ ma di Werfel e di Ungar. di di aUora cercarono di dare - osservarono Carli e Sat- ventennio seguente alla Pn- i suo, fint. Non era la realtd dimenticare che il momento Roma _ Via IV Novembr e 14 9 odern·smo con base euro- dinone al capita t.Smo in u contrapporre « le tradttiona- uri nfug10 fuon del presente, nati - pe-rché non « doveue ma grande guerra, 1 qualt, ;~ E 'negl· anni del Fasci~ St'riale~? . hsme et le.! ve:rtus àe la ra• uno tcampo nell'at:vf'ntura, concluder-si in un giro l•mi- consaderatt a 1é, apparivano ~41'"//IHl//l..,_./~~.h"A"//17"/_..A'"..-Wli?'"IH..-//..-//...-H.a"Y/IH..-//...,./✓.-u....-//.a'H.•u.-.a ~ 'l O r:asto non poteva « Mais peut-étre s•ag1t~il Ld ce)) (ahi, aht) « a l'esprit de nella fantasia, tanto da sot- tattsStmo d1 eape·nenze, oppu- soprattutto espresstoru eptpo- sm a:nb~d~e le rtl 1ton n: de simples quere!les d'ecoles modermré et exaltahon •· rrarre l'uomo alla routine e te degenerare 1n uno sciatto niche del secolo precedente e • ~rrere ad arao-:1enti e con- - aveva comm~tato ~ré- D1fatt1 l"Alberes agg1u_nge soprattu.tto al buon senso CO- artef~tto contenut!smo ». Ne 1n particolar modo dell'Idea- Grazie per la scelta ~ 1 t· rtiet CO reci- mieux - et le, ecole.s- htré-- che. più tardt, ve-r1ficaro.s1 lo mune. tt puo negaTe che ti program- lumo, vemvano ad assumere orci:;en 1 "7: 1 d, Ìesa npatrfa ratrea n'ont ;ama.1.s eu. en lta- avvento del Fascismo, 11 Più srnngenre, come sem- ma del 900 foste molto bon- un nuovo e più vitale 11gnifi- Il'" :roc ettaccu aztonaii.smo e d; he grande injluence sur la gruppo di Strapaese {l'extra- pre. quando e'e-ra_do 1denufi- tempelli.ano e che le defini- caro ,per lo meno in Italia. ~ 1 re -:te~na-=ionahsmo Ed product1on. St I'on s"en t1ent campanilJ.smoJ. con Soffici e care e ji.ssore un problema, ::,oni dell'arte nooecenttsra s1 1e viltt nel loro complesso ~acz e ! commentava ·cré-- au:c oeuvres de.s Novecentisti Malaparte difese il virulento Bontempelh aveva già di- auagha..s,e-ro ottimamente al· entro lo ptù t,asta correnie dt e pe-rcio - he se letterona- er des Strapaesani, on se rend re gionalis~o italiano contro ch1arato che noi « forse per l'arte bonrempelliana. Il che quel movimento d1 cut gh ar. mieu:c l i~tta ffa Str paese compie qu'elles sont peu la turbole-n.za del pruppo di ora siamo i figli dell'onttteri ,rava a dimoatTare che l'tm• ti,U della riunione milanese mente, -~1 • 0 era Jie un nombreu.ses et d1jfè-rent beau- Str aetuà (J'ext ra-urbanismo). tra Io spinto cubi,ra e lo spi- presa del 900 era meno e t! Boru:empeJii avevano de– e ~Cl O ::a n uJla d spe coup mo1ns que Ieurs théo- in cui militarono Boritempefii rato futunsta (cioé dell'ultra- a.stratta • meno arbitraria e lfneato i motivi fondamentali. e~ t ' 0 • s~e fa:cisttco i della nes.» Opinione che venne e Vergani sorto ra bandiera ra.:1onole 1upersotido e del- meno dilettantesca d1 quanto Giacché proprio in uno nuo– ci ca ?men ereIJe des Anciem perdendo vahdità col pa.ssare del 900 E qui è da notare l'ultra-illogico superfiuido), o potesse sembrare. va concezione della realtà vecchia cqu I z- degl, anni Quel che iembra- che anche it Crémteux aueva meglio siamo figli dello sforzo Guidato dalla sua esperien- con.siate forse ti portato posi- ~;'m~es,:J~~:~~:;:fn~:~F'2/~ :fù v:;f ; 9 ~t 2 1928, non Jo ero ~fc~:~i°I~~ ~go;f:c1=;J~! i:g~:~1fi:li~ntro entrambi•· ~~~h~~~t~J':l~ft:.:~~~:ate~ ~n~o v~~~~e~e~ 1~o::!:en:~ era;:~ ::: éa~~=c~ani / Man· Nel 3 32, in un captlolo del di quanto gliene spettasse. Per Umberto Bo.sco. nel nca all'azione arti.s_tica. Ma va ~ nece.uità di dar vita o rag. . F • t· p s-uo •panorama» dedicato al dal momento ch'era nmasta ,uo supplemento novece-nte- la formula del • reahsmo ma- nuovi mtt1, tr.tendeva quol-- ::om ~m.ir ~'han"::~otm\ J::. Novece-ntt.s-mo, Alfredo Gar- limitata ad alcune Soste del sco a~Ja ~toria de! Ross-1, t gico » ~a v~Lida anche p~ che _cos? più ~t una semplice S?Ju n~un. :iant. tra Formalisti gzulo poré scrivere: • Lo si capogiro nel se.condo quader- motivi .iptntua_Jt e glt 1nte- altri scnrton. <:Of!1epunto d1 .sc»tltu.ztone dt nuove ed a_n– h; t t'stt): è perciò che. constdert pure. soprattutto, no, mentre pm nume-rosa e ressi poeric, di CUt Bontem- paTtenz.a ver_so I trreale e CC: ttehe f?rm.e di tra.sfigurQZIO: e . on enu 1 1 1 come una. personale avvenzu- più rnronara fu la coltoboro~ pelli St faceva banditore, on- me punto d1 amvo verso ti ne: piu che una no::1tè. t:. ~:mcologic~me;ite:d 10 lot a fra~ ra del fondato~e. H Novecen- z:ione dt Bari!II. Aloaro. Gal• zi che dell4 spintuahtà. e del- s~g:eto della -vita e della sen- fonne egli !1oeva in mente uri ::v:c:u~;~'::ia :a !n u~~g~ati- tismo meritc sempre un'at- liari ed a!tri. la poeticità dell'intero 900. sib1litcl moderna. Percif. una nUOl'C' 0~1entamcni:c dello AL/TAL/A ~ loCoo,pog,u,_,. V dou.V~çw91.,...,.,.

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