la Fiera Letteraria - XIV - n. 33-34 - 9 agosto 1959

Pag. 2 tiva ironica di cl.ti si dice'\·a dianzi e che in un certo ,VETRIBTTA DI VLADIMIRO LA FIERA tETTERARI~ CAJOLI ~li~l~J~MITOLOGIA È MIT MANIA Duepoesie di1 ~.~}a~ .. !ensa C~rf~ 0 ~~n~\ Y:r:i~ 0 r.efi:fli~i Il mi~o non è u:1 fatto ar: genze spiri~~ali. s_ono ~tati! un dio: dio del ~uccesso._dio un avvocato ex deputato cheologico da. ord1:iare _negh dal_ rort?ant1c1srno _m pot. gh del gua~agno, dio del trio_n– dell'epoca prefascista. più scaffali, quasi tes.1mom~ scritto_ri po~lo.~1, _soprat- fo ra~gnmto co!11ecchess1a, tardi arricchitosi anche at- di un momento dello s~u:ito tutto 1 r?mai_iue~ e ?-- ~ram- purche trasformi qu~cun~ traverso complicità O com- superato dall:uomo ~1vile; maturghi, gh ~rhcohs!t de~- m una stella. che gh altn piacenze sotterranee rol re- tal momento mve~e rma~e l~ _gazze~te, gli o_raton ~I~- starann4:1 a guardare. ad<: gime che lo aveva posto ai di continuo da esigenze m: tic1; oggi, so!1 gh a1:1ton _e~- rando m essa le proprie margini, che nei paesi di sopprimibili. l}n t~mpo. s1 nem8:t~g~afìc1. radiofomc1, spera.nz~ . origine delh.1 sua famiglia è credett~ che 11 ~1~0. foss_e tel:-v1s1_v1e _la_gran_ m_ass~ In c iò che precede. è :incaricato dal padre di diri- congeruale alle c1V1lta pri- dei g~omal!st!, prmc1pah adombrata ~~be la q~ere~– gere _ con gli stessi metodi mith;e, fresche e _incorrotte, creaton del mito nelle !or- le s1:11. class1c1smo e l ant1- d. tem l bland per- quando la fantasia prepon- me del reportage narrato class1c1smo. Conformemente s~a~ne F,~g!nno. 1: cor- derava sulla ragione; e la (gli au~ri dei servizi e_ ~el- a _quanto abbi~o detto de~ ruzione, •la promESSa di fa- attitudine mitizzante parve lf: cornspond~e) ? v1s1v~ mito, pare a noi che non s1 vori e di complicità _ la perduta per sempre. come (~ fotog~fi), .1 _quah amm1- dovrebbe p~rlare: come mol: ro agancla 3 suo favore quella poetica, ~et p~~gres- mstrano 11 d1v1smo um~no, ti fanno, d_1antJcultura. d1 ~ el · · del 1948 I sivo affermarsi. d1c1amo: ovv~ro la_ t~asformaz!o~e ~acelo :' dt decadenza. ~- e _ ez:i.oni . · dell'uomo suJ fanciullo. Poi dell uomo m dio o sem1d10, z1, crediamo che la polem1- I1 giovane _che e stato ab- si è capito c-he la ragione press·a pocq secC'ndo i prin- ca rappresenti un tentativ~ bandonato d1 recente dalla può non essere preminente cipall di Evemero. che vide di rinnovament-o, per molti fidanzata, Bf:ll~, una ragaz:- ed esclusiva nemmeno in fi- nel mito la storia umana rispetti simile a quello dei ~a ~cl_la s~ieta elegante, e I losofia (si pensi a Platone elevata aJ grado del mera- romantici, pien.i d! fede nel- ~he~:.•"~~e ·~•Il;;;~~;~_~;~; t :i':.S:::o v~~~n~°flfi~ v f::iuta la clientela • ~!n~"'s;~~ ri,:ft':;,: l~;~aff: r5:1fl:,f,,7~o/:1~:7!.1~1 legame c~n le sue ori~n1._ e fi}, 0 ·addirittura nelle scien- divenuta quasi istantanea Ja difficile: l.:3ddove essi_volle- Europa.. e dal 1950 é ordinario uno sc~tbco, un ~rellei~r! 0 • ze. Si leggono crmai senza informazione, 13 cronaca ha ro sostit_u1re ll s~nt1ment~ di lingua e letteratura tedesca un lucido angosciat? indi!- stupore, ed anzi molto con- preso oggi il posto della alla ragione 1rrct1ta negh all'UnitJersitd; attualmente. di ferente; '!la egh si rende solati. grandi _matematici storia: la meraviglia. deca- sche1"!1idi una ca~istic~ co~- nuovo all'e$tero come diretto- conto sl!b~to che quel ~on- che lodano l'intuizione come dendo al peggior grado di venuonale. le schiere mfim- re d.ell'lstituto italiano di cui- do mer:id1onsl.:? d1_ cui ha causa prima del progre_sso se medesima. può essere tarn~nte p~ù lar_g~e dei nuo- tura cl.i Colonia. E' tra i nostri avuto s1_nora ur.a idea lon- scientifico; ed ancl_lc s~. im- semplicemente li:' scandalo, vi rl\'Oluzionan u:r:i~ugnano ~=~::::'1:n!eff! ':ut;:r~;~ tana e d1stort:3 r.ut~ e ~-el suo maginazione e mtmz10ne ma l'attitudine mitizzante è la spada del tecmc~smo. e sono tracce rilevanti dei con- ~n~ contraSh assa i piu acu. non sono sinonimi. propen- più viva che mai. Si è eser- menano botte da orbi contro tatti a11Uticon la scuola di ti d_1quanto non sospett~sse diamo a credere che si trat~ citata per decenni con il i difen~ri d-.?ll'um~nesimo. estetica di Berlino intorno a e ~i quanto _suo padre. \ ec- ti di una medesima avven- cinema, ove la parola div-i- E' proprio necessano scen- Dessoir e a Voelfflin negli an- ch_iomanegg1~ne ~el trasfor- tura. durante la quale la ra- smo parve rinascere da dere alla ~attaglia cruenta? ~/mf:'i :l d~Z"!· Ude:;),,~~= nusrno, non ri~1s~ a com- gione resta di qua dall'osta- esperienze ancestrali: si sta Se la leZJone del passato c.Jrenn e col. circolo filosottco p~en_dere le ongm1 e le ra- colo: prenderà possesso, con svolgendo con la te.Jevisio- non vuol andar _perdut~. lo hé. gioo!. C~rlo comprende co- tutte le cautele che la d_i- ne, e culminerà chi sa come, atteggiament? pm _rag:ione- ~riJ~un~a ~~e;::; ,; :,.n:z. n:1el elez1_on~_aèeput~to ~on stinguono. dei territori già chi sa quando: forse, con il vole, per noi vecchi d1 gu- bert Béguin. A ciò si aggiun- si comprt p1u CC'n. s1gan e saldamente occupati da C';r primo viaggiatore spaziale, sti e di cu!t,ura._ ~ovrebbe gano interessi teatrali e nar- prom~sse, con b~evute alla deste audaci avanguardie che siamo già pronti a met- esser quello d apnrs1 ~1 nu0- ·ostena e_ con m~nate .sul!~ dello spirito. Ai fini del no- tere sugli altari. Infatti. la vo. ferm~l!le°:te resisten?o rativi. fomentati a -'UO tempo spalle dei paes<_1-ru, e ~~ -~a stro discorso, basti osserya- buona fortun::i. del mito sulle pos1z1om ~e cred_,~- :::1•~~~°:: i/:\i~a;::a per soo!ltata. sm dall m1z10 re che la vera attitudme coincide sempre con la de- mo fondamentah e defimh- la sconfitta d1 suo padre. Lo mitizzante e la mitomania si d d 11 1; . s"tà an- ve. perché siano conservate versatilità poetica. eh.e si con- accoml?agn_a in 9~esta sua possono distinguere s_oltanto ca enza e a re .gto t • - agli eversori b;;.Jdanzosi, an- creterà pro.ssimamente nella peregnnauone G10 detto la a cose fatte, per l'intervento che se esso na~e dalla _con che a loro dispetto. ma nel pubblicazione di. una raccolta volpe. un auti:;ta ,!TI~rdace'. della ragione. Il vero pro- sape':'o_lezza della mediocr_e loro interesse, e non ~r di liriche. Di esse diamo qut che .co_mprende d 1_st11:1to ~ blema è dunque psicologi- cond1z1one umana. e d~ b1- vano ripicco intellettuali- un saggio. pens1e~1 e le reaz1om de1jco, e consiste nell'intendere sogno di vederla sublimata stico. I semi ciech! che tu rechi jn mano son tutti eguali e se scegliendo tasta il desir di certezza el brancolare scolora il riso di germogli verdi in paura di sterile semenza. Serpe nei solchi diseguali il soffio della sorte diversa e ove fermenta un fior futuro è un seme inerte accanto, e nel plpto che lievita vivaci colloqui dl erbe si prepara il canto dei nati col silenzio dei non nati. Così trondeggia il sogno tuo sul ramt mutevoli dei giorni ove si alte-ma un occhio di ombra ad ogni gemma e l'ansia di avvenir che fa linfa non li sceme e il cuore che urge al maturante flore mentre sosta perplesso a macchia di ombra l'ignara fretta del dommti in dubbio impietrando si arresta ad aspettare. Pioggia nottm•tta Tentacoli di vetro intorno el morto spirito ucciso al suol come pantano a trasparenza lucida nel grembo di notte stanca che si sdruce il seno, e un occhieggiare bieco di segnali rossoverdi sui guadi dell'asfalto: anime straripate nei rigagnoli che invano cerca dove traboccare se folto è il buio e grande come l'occhio che vede Dio e il tonfo che rimbomba a martello dell'io è solo centro senza eco. Ascolta se puoi ascoltare: i fili lunghi liquidi di pioggia su un incolore tono di clessidra sono accordati per velare il tempo di novero sonoro sul tuo queto disfacimento e se svapora in albe domani qualche or di te rimane di pozzanghera spenta un balenare neppur sarà nel mattutin ritorno. (1959) MARIO PEXSA Domenica 9 agosto 1959 .~~. linee italiane per tutto il mondo ... -:c. i.Hzy ·~~· Gruppo Finmare T A L A NORO. SUO f CENTRO AMERICA NORD E SUO PACIFICO LLOYD TRIESTINO INDIA- PAKISTAN - ESTREMO ORIENTE• AUSTRALIA SUO AFRICA • AFRICA ORIENTALE E OCCIDENTALE ADRIATICA EGITTO. 1.18AN0 - GRECIA• CIPRO TURCHIA. ISRAELE• SIRIA• MAR NERO T R R E N A 31CILIA - SARDEGNA • CORSICA • MALTA • LIBIA .tUNISI .. MARSIGLIA - SPAONA • NORD EUROPA UFFICI E AGENZIE OVUNQUE :pae~1, ma che soprattutto perché il bisogno di tras~- io altri, megliù protetti da VLAO~IlRO CAJOLJ [~I:f ~3 7 :JÉ~:!~ §f;rt:;:f 1~)~~h~'. -E---R----=---E-_:_M---,---1-- , -T---T E R -A--R---,--~-----~---(i-r---~-. ~-~d-,:.-~-:u-:;-~-;r-~:- 1 "_;_i_:-:-:•_:_E._o~-;_-~1-- -_-_A-_ -_R-_ -_R- - ,--v-_ -,-- _-_D-_ - ,--.-_:-_·_B=.:-.-,=-B=.:-.-L=.:-.-,=-0=.:-.-T=. mentare_: ma nel giovan_e La risposta, agli psicologi, _,,, Le promeMe lei lo sa sono 11 Carlo. il C';>ntrast? tra_ 11 per competenza. Noi dob- ~ · ~~:tr:, ~:~~: qsueal'i:sa~~~:e.n~~ ~;udi c;~~rt~i !~nd~e-:,~r~ :~a;n~ti,r~s1:~riie:::p~~rs;; (continua da pag. 1) anime. Qui conquisteranno bianco della carta gli ac- dar loro una Vita. '--------------------- ghese s1 traduce ~a fine ruomo e il mito, nella stona _ . la saggez::a, qui colttveran- cesi colori della. propria I Vl:LO, Foagia -. Fa~I) ram- O'ITAVlA."{O GL-\..:."'\'NA.:.'{GELI. LUIGI VA!: Le vergini stolte. in un vero e proprio caso e nella crooac::i.. dtre sudore e pazienza. . no il loro giardino; o al- pili il.ìuminata sensibilità. ba.sciata <:he mt chiede, proba Bioorafia. a San Venan..---io. Schwarz Edtto...-e. Milano, di coscienza.: solo la grossa La .b 11" d . ornanti- e Qualcuno crede che 10 meno il loro silenzio; e di- Un sifjarto amore o pre- ~ 1 r'::e:~~~~ 0 ~ 0 jf';:,~ "~:Cc~°:'; 9:uadrivio, Lanciano. 1959. 1959, lire 500. . risata di Giò lo salverà alla . all r1 ~t ;o~Ta c~~~ica non venga quassù per sta~e. so- verranno poeti·- dilezione (non importa l.a .~~!:: 8:aalrncn~·ui~· gr:d~:~ ~re le~~azioni liri_c~e so- n~~ro V~~~ èd~..;~ti:esf~ fine dal suicidio._ f~ sorom~o :tto d'insofferen- lo - -!Piegava Paptnt a Due esempi. colti a caso ~~~r::~~![~~le!ll;m~~ se R I PTA po esile di .!·enr1m~ti e d'a';~ 00 aòbastanz.a avvert1b1II lD titolo (.. 0!' cinque eran. dt Il ì\Iiscia ha giocato molte za verso la cristallizzazione ~ancraz,. - tr:~~i ~:!r~ tra i tanti. che si potreb- di città _ è all'interno del- gomentd E quella morale ap,--- questo _verso (Loroa e ~f.acha- loro, prndenti: e cinque stol- carte in questo breve roman- della cultura La borghesia engo per Al . bero radunare in una an- la nostra stessa origine. E' piccicat~ in fondo poi! Non. do. MaJackowskij e Jesenin, le te,.). La -po~ia è discorsiova. zo: direi che ha saputo espri. rivoluzionari~ demolendo il mente tra. la gente. Lo Pf:- tologia di dichiarazioni. a il segno di quella nascosta .!a ,eh.e la morale.' q_uando ~i l~~/~~~~t::::t;;~. ~d~~;a.~~i:13~~ ~: mere con rara perizia tutte sapere tradizionale, voleva no. q~si ?-on par c P fauore della provincia: Pan- reliquia umana che ciascu- MAN ENT dev _essere. t! neceuano eh.e n- Luzi-Sinisgalli) le rappreGenta- [o~r':" ha voluto raggiungere i le alternative psic~logiche togliere alla classi privile- c~n s~ntt_o~,i~c~;~o gee:ti~ crazi. scopri e descrisse l'e~ no scrittore si porta dietro sulh da,l ra~c~mto.!te~o, e _non zioni ne escooo illimpidite e toni forti da urgenza esterna che gli erano suggente dal- giate il monooolio del presti- persa, q~~ .. So tut-to ;~::~o ~!l :~~~~i, eqeu~li.:f~ negli anni del proprio me- da . un esplicita dichiarazione personalL E" ciò, il dono del e tutta èpidennlea come ap- le diverse situazioni dei suoi gio e quindi ·del potere, che V? con g t uomtmit d. della sua Cortona coltivò il ditato lavoro. dell autore? \,-ero poeta. Da tante culture punto in le Vergini Stolte. f.:~e1!i 3 t~~~ e ~:C!ti~d- dfej ~1:~~zii~reu:::ia~~l~:;.; ~ti lq~J:ti~::~:ov~~JiJ~ pArop_riolumino~d gfarddinfi.O!stt/ as:~~:geu-~lrec:s~ :;pa~ l~~--= ~~n ~~~:Ii~r~: _______ •_n_·:s_o_s_sE_l~~1rF.~~:a~!1~ * . . giovane Carlo. ome 1cevo non assimilabile nel corso m . . . _ ngtoletti previ e e e n t sttficazione, purtroppo, queU_a VERB .I VOLAl]T Lorca) è la- più indicativa di GIGINO ~0~101''E. Mf:01_10 dianzi egli si serve soprat- di una sola generazione. Era ~: ; /u 0 Je/u.,z~Jlt%1:e 1 a le ragioni di una predi.le- FJ:r;n~ r;;er\rr:it~if;ft~~~ che Lei adduce, di poter deciL- a 1, questa Ti.flessione. Perché dove part1~e d, {110"10, Qu.adrivto, t:1to di una prcs~ettiv<_1- iro- più lungo e pi~ difficile _sce- Bu~cfa~o mi sentd davvero zione per il propNo ère - care soltanto poco tempo all°: avrebbe potuto essere solo LE'a=>anoil ,.,.;,ad195o9QU. ~=-4000 .della m ca. u na sorta d. vaglio at- gliere tra le c1an!rusaghe e . - T t l mo, quello che finalmente gi:1~e:;,a:epa3rondeelxt.:::~ letteratura. Alla lett~atura ~ LU.CLA.SCHE. Roma .- commemorativa. ~•occasjon1;- collana .:ì•7unicizia•• (cile bel– t~ a.ve~ o il qu~e passano il ciarpame culturale elabo- m O fJ~: rtconci ta O 00 è riuscito / ~ostruirsi .- tracciare la propria den- deve dedicare tutto tl propno 1:3 prego di scusarm.L Può m- devozione ha raggiunto il li- lissimo titolo. qggi, per una d 1alet wcamente 1 van perso- rato da secoli, che dar fuo- pr N · d l C _ ed anch'eg t pietra su pte- tempo, 0 meglio tutta la pro- VIS"; .,dJ nuovo qualche sua mite del_ taglio e ~l ~~ collana d.i poesia) che l'edi- ~aggi del racc~m~o: m3: so- co al passato. Ma tutti sap- . essu'!-0 ere ev_a a a tra - ai piedi del Vesu- tro se stesso. pria. attenzione, se si e vera- poesia. Spero di Poterla ac- n~a m1~ra esatta._ gli am~ trice Quadrivio di Lanciano (è prattutto i su_o1risultati S?: piamo che fra le braci del- \e do/Jmmu:° tscn~to s~ffiJ vio~ tra il verde, proprio a Si. è voluto soltanto in- mente e et.etti•. Ma anche se contentare. _ ~/t=~n:ua!m~~i:: J~~a- vero che le trad~ioni ~cil– no importanti - come g1a l'incendio romantico furono l arru a_ta es a e e un passo dalla Villa delle dica re una duplice e linea> non si appartiene al ristretto fl:,ORY. Pon1elungo - ~ cilitarne la individuazione an- mente si Gmenti6c0no. doPo è stato notato per il poemet- ritrovati incombusti. i teso- scalpello sopra una. boz:,,a Ginestre, chiamandolo con ch'è facilmente riscontra- numeTo di tali privilegiati in· disp~ce'. Da!}o P~?onuno ru che se in Giamm.ario e.siete un ~::bb!e ~l~e•)I h'!3-~: to Nessuno lo sapeva che ri più. a~tentici della classi- del .srso - e peggu~ c ~ l'affabile nome de e L'el- bile nella nostra letteratu- felici, si deve cercare ~i dar~ versi. g1udl_zi_o nega-ivo. Tro1: p<>etaabruzzese già ~noeciu~) clato ~ pubt))icare· da qualche eravamo santi - s~ piano cità: qualcuno, anzi. ci si somtg t~nte > - propno 5"t zeviro > che ai rustici del ra. anche in quella pili re- il meglio di sé stessi ,tn ogm po p~sast1c~ qufu. ecceJr sono. d~ _pe:rson~ ~là di- mese. n primo quaderno è del linguaggil) m:rrat1vo. A~- bruciò le dita per afferrarli, m'fraglione. eh~ ~?ge O luogo appare come l"ap- cente. pagina che si scrive. v~en.e •b o~a e,. qu o. stanziati. gia esistenti. m que- stato quello di Giannangeli di corché il breve romanzo n- mostrarli alla gente che non sprazzo da vanti a a casa. peUativo di un fiore. Scrittori che nascono in Lei per esempio che è con- :,.;on le sem ra · sto verso e nella storia _che cui parliamo in questa stessa senta _di talune i~~ss.ioni sapeva più che cosa fosse- • • • provincia (e vi restano le- sapev'oie dei suoi difetti: J'esi- RE Ml., Pescara - Ha _ 14 ~~:i~c!~~a 1 ~3:~~ ? 1 ~; ~brica. Sono_quadern~ -~ non evocative e merr.onahstiche ro e inserirli in opere con- Per ritrovare un'ora che Provin cialismo e urba- gati, o vi fanno in qualun- lirà, la te~de-nza _al fr~mmen: ::;~ 1pc:i!re':1"~osfè!~loS..S:J: con a,pprensione ... Gli isolani ~~~i t~~~~~e~~~ ~ della stagione di quel neo- t~ddittorie e geniali: e fu sia soltanto 11ostra, per tro- ne.si.mo letterario, dunque; que modo ritorno) e serie.-· to, e, aggiungo_ to, aU esp~e~ la )~ttera. Rage.zzo mio. si terrestt1 ,._ la raccolt~ prece- chi. La poesia di Morgione è realismo sperimentale che come se il classicismo. de- vare il modo di parlare con O me glio: amor di provin- tori che nascono in città sione chiusa, mteHettua.h.st1- preoccupi della scuola dove si <!ente a q~. pub~Itc~ta nel ~ora da definil'6i stili.stica-:– fu in gran parte dire~tamen- cantato nel riposo, avesse noi stessi, per ascoltare la eia_. predilezione non sem- (e qui vivono ancorati co- ca; dovrebbe cercare di eni:en- impara (o si dovrebbe impa- '58 era la più, ind,cahi~:!113uJla mente. non sappiamo niente di te o_ indirettamente_ 1 1 _frut- acquistato maggior forz_a ed nostra ~ace J?iù segreta., ec- pre esplicita per un paese me ostri.che): questo. per darsene con tenace applica- rare) anche un po' di gram- sto ~~- à a~r~unicar! lui. giovane. meno giovane. to d1 una cultura di cui Pa: un miglior bouquet. S1 co- co Angioletti che cosa sug- deU'anima, rifugio in una sempii/icare, potremmo di- zione al lavoro, non sempli· matica. Non pubblico gli er- poesia c e e\o · · vecchio? Liberato da molte vese e Vittorini erano _g~i minciò a centellinare, prima gerisce in un dialogo df"t propria segreta e intima- ,e. Ma alla base di ciascu- cem.ente denunciandoli e spe- rori della lettera e ~uindi * dolcezze potrà costruirselo un epicentri e in parte i teonc1. che si tornasse all'orgia. al- '44 intitolato e La campa- mente necessaria e soli tu- na predilezione bisogna in- randa. Mi chiede una rispo- nemmeno i versi allea:ati. MARCO D.<\..:."fESE: Intermezzo. suo ,·erso, intanto. la stagione de! e ~ett.~ni •· le abbeverate indigeste d'un gna >. e co'!1e difende_ il dine>. che poi. è solitudine travvedere una scelta. una sta particolareggiata, con n- VL JA.: AN. LL, Taranto - Edizioni Fa.rO. lfesslna. li- * Chi cavalca la tigre e gi.a ~el tempo; ma ciò accadeva una suo ideale nfugi.o rustica- soltanto in apparenza. per- disposizione. ferimenti at singoli_br?ni; c~- Le _risposta non è tardata a re 25-0. _ . l!ARIO VER..~ O.LA: Umaniid. tutto fuori, come linguaggio, o due generazioni dopo la no. trovato in un paese fra ché è questo H modo mi- E nulla e peggio che tro- me posso, se tutti si _soma- \·enire. A _mano a mano ~e Questa Collana dt _po~1ade- allo specchio. Edizioni Pro– da ogni sperimentalismo. gran rivolt::i., avvenuto il i campi, lontano dai e dolci aliore _ alla fine _ di co- varsi in disarmonia con la glia no tra loro, se tuth por- vanno dimtnuen?o le vecchie n_omanata .. Quadarn1 _d1 Poe- spettve Letterarie. NapolL Oggj si_ parla di_ polili!lgui- trapasso dei poteri, quando benefici della civiltà>: struirsi la quieta misura segreta ragione della pro- t~no la stess0: impro-r_af-?., di di- ~i~eraeÙe ~ r=tl nd1 g~nq~e: i:8 dir~tt~~1;t~ 1 dq~J:i~ 18 k~~fà 1959, li~ 500: smo., d1 a ggressione d1ale~- ormai i romantici avevano e lo non so se la sor_re mt della propria coscienza, e a pria vita. s!?teress~, dt gra_tuita.. Non tre poesie cia.scuno. Del pri- calabrese delinita .,La batta- La poe~c~ dt questo a~~ tale, non solt:i.nto come ri- una tradizione òa contrap- concederà di vivere tl re- tale e misura spirituale• lo E' come nascer ruvido e e vero impegno, m essi; non mo è preferibile .. Non ho pa- glia Letteraria ... proposlt_o let- è naturalisuca. ll De R..... ~ chiesta d~ ~•autenti_cità di porre ai classicisti. e_~e_ssu? sto dei. miei gio~i. in un scrittore s'attiene, quai un- cardo da una radice di li- c'_è _ sotfe!enza, o a~o~e! ~ ce questa ~era ... del secondo tera-rio? Qualche verso dt que- ~~-= ct;;~is=.fe~ i~;3 cilre. certi motivi popolan e re- timore che la class1C1ta r1- paese. Ma lo vorrei. E pen- que sia il luogo ove sarà scia melaarana. gio 1 <1: ven: La sua feh~ta d1 .. Sera al mto pae3C.,._Qual~be sto. vol~etto: ..Ancora.. Ge~. Già dicemmo tuttavia qualcosa gionali nella J13rrativa, ma trovata potesse svolgersi so che molti, forse in se- destinato a trasferire sul ELIO F. ACCROCCA esprimersi e, talvolta, di ren- mig>ioramento. dai vem m: / r1~. / voce del mio s1- in una precedente nota. E' la spesso non ci si rende con- fuori del loro controllo. Era greto, sarebbero dispost.t a r--------------------; dere stati d'animo delicati e viati tempo fa. ml pare _d1lem1~. I ? luc~ che canti. ~ nota che cominciava: .Toc. to di come la testimonianza stato distrutto lo strumenta- seguire il mio esemi.110: gentili è spesso anzf quasi avvertirlo. E' un incoraggi.a- Poesia- Non \'l _ sono !a~porti Toc perché la prefazione ave- di una tale autenticità non lismo della vecchia cultura Quanto ai dolci. benefici sempr;, adope:a'ta a vuoto. m:~~~- ch~u~~alt-opossitle }~~~ ~~f 5~ 1 trXzo~~:6~ d.7~o~~~es; va ~uesto inizio. può tradursi con 1:1naso_rta e, con esso. principalmente della civiltà, non nego che p . d • L . D'Ak Comunque, dei quattro rac- q BOFF:'IIAXN tra Battaglia letteraria. Grrrt di mimetismo lefSlcale 1m- la vecchia mitologia: ma era molto mi piacquero, e sem- oes1e I uc1ana vac cl'oun1,',!m"io,,il mqiugelilolore m,.in•,·,·,paolars,oo ------------------------------- mediato, cioè con la pura e nata o stav::i. nascendo l pre li difesi contro_ i fana- semplice assimilazione filo- nuov::i.. Non ::illudiamo alla ti.ci della vita r1tst&r.a.Ma •Vanni parte•: più completo p . di" G 1· I Petron1· logica di forme idiomatiche sostituzione dei miti germa- quel che fu ieri, sarà an- ed esauriente degli a.Itri. oeste U!!: fe filO dialettali, gergali. Quelle nici a quelli greco-romani, cora domani? SogltO C) forme sono elementi grezzi né, in genere, delle leggen- e Pensa, amico, a cne co- * del linguaggi~ e nella mag- de medioevali ai miti clas- sa diventerà la città, se i gior parte dei cé>si un vero sici; pensiamo invece alla tempi torneranno tranquil– e proprio pre-linguaggio. Lajattività amplificalrice della li ... Pensa ai giorni terri– Jezione verghiana e qu~lla immaginazione, c~e _an_d~va ficantl che si prepara _il ctt· d_iSvevo sono _tuttora valide., idoleggiando uomim. v1v1 e todino, in ~na smania fu– cioè quelle d1 una coml?e- fatti contemp::,rane1. tra- riosa di riguadagnare tl netrazione ?ella a~tentic1!à sformando_ gl~ ero~ i~ se:- tempo perdu~o 1 di ri.Jare, del parlato m un lmguaggt~ midei. e il dio dei d1vers1 ricostruire, riaodere ... >. narrativo sciolto da ogm momenti storici filosfici e In mezzo alla dissenna– particolarismo rE~i??al~ ~ sociali. in una specie _d~ ra- ta e fragorosa vita _della professional~. ~ _s1c1_hamd1 gione suprema del d~v1smo città _ continua Angwlet: \"erga, i tri~ttm d1 Sve\·o umano. Mancarono Esiodo e ti _ e non troveremo mm sono autentici perché il lor~ Omero. ma anche i Greci li pili un'ora per noi., per par– parlare e il loro pensare si avevano a\·uti una sola vol- lare con noi stessi., per avvertono solo in una pro- ta e dopo secoli di attesa. ascoltare la voce segreta fonda filigr:1m1. Cosi questo durante i quali vere e pro: che disperatamente cerche– mondo meridiomsle e paesa- prie corporazioni di rapsodi rà di chiamarci dalle pro– no che (come quello di Nes- elaborarono i racconti fan- fonde latebre della coscien– suno lo sapeua cl1e eravamo tastici ben radicati nelle =a. Saremo di tutti e di santi) I\Iiscia pone al vaglio esperienze della \·ita co- nessuno, minacciati nel no– della coscienza del suo bor- mune. stro stesso corpo, esaspe– ghese protagonista. lascia Lo scadimento odie_rn!! !"ati.. sbalestrati in. qua e avvertire la sua tipica re- delle facoltà mitizzanti e ~n là. come pup~,, d~U~ gionalità ordinandosi tutta-1 più apparen!e che reale:_ ~ idee. balzar_ie,. d~, caprrcct, · 11 · al'tà della scadimento in profondità daglt umon di giornate tut- via ne_ a ra_z1on _1 • dovuto al fatto che !"area te da vincere, una per una, espre5:i1one d1 un h~guagg1~ da soddisfare è incompara- in una lotta senza quar- non dialettale, esJ:>n.m~ndo~i bilmente più grande: di tiere •· . cioè in quella ko:ne_ li_ngui- consegue:iza, anche ì rryito- Preveggenza, _dello . scnt– stica che a torto oggi s1 vor- grafi son più nu_mero~1, e tore! _ Tu_tto se ve~ficato rebbe distruggere per dar perciò meno selez1on~t~ che al mtll~s1mo; tutto e acca– corso a forme di un esaspe-- nel passato. Gli uomm1 ve- duto d, . quanto era s~to rato e perenne sperimenta-I ramente colt_i ncr. sono_ f~r- cori luc1_da~enre premsto · · Ed · que se aumentati. ma guell1 m- e avvertito. lismo _lin_gu1st1co . .., m - formati o desiderosi d'in- e Viva la noia! - concl_u– sto :\hsc1a n_on h... dato sol- formazione sono tanti di deva il breve capitolo_ scn.t– tanto Ja misura delle sue più, guanti i mezzi atti a to all'insegna d.i un smc~ro possibilità di narratore ma stimolare la curiosità di "antiurbanesimo letterario" ha confermato aJtresi l"in- ognuno che non dorma. vi- dall'autore del Giorno ~el telligenza che già venne no- \"endo. I rapsodi de_ffetà giudizi_o e d_eUa :\l_~or!a. tata in Nessuno lo sapeva moderna, che vann~ d1ffon- - ~~1, _fra , campi,_ 1 clt- ehe eravamo sa11ti. dendo le premesse d1 ur:i g~- t~dtnt ritr?ver~nno r.l sen- FERDISANDO vmoL.\ sto comune e di comuni es1- ttmento d, esistere come :\t'ero persa in sonno. La sera viva di lucciole e cicale. ma così greve di stelle <la oesare sui prati come un cuore. mi riempiva di sé, il mio sangue scorreva dalle vene aperte .2onfie di buio, di calde armonie, moriva giovane aprendosi in stagni che la terra beveva. Ma da essi nascevano rose --.ca.rlatte sul turgido stelo. Ero anima in tutte le cose e mi sentivo cielo. Risveglio La nuova notte i.i veste di foglie assopite, si aggruma nella mia mano bagnata. nella mia gonna raccolta. Uormo In un·ombra di vite. ~rinterro nel sonno, germoglio come un seme di grano, già sento p!egarsl il mio corpo sottile in onde di vento. Ma l'alOO ml scuote dal cuore le noite, ml preda dagli occhi le valli di spighe. Soltanto l'incavo d'un corpo di donna rimane nell'erba svegliata. LUCl.-\XA D'..\VACK MI.MO. SeniaaWa - Cara f anciu lla. daTò ad Ho!fman le poe.!1e che mi ha spedito pe,– sbaalio e da lui avrd: un au– torevole resporu:o;ma aprendo la leltera. che ern indiri.....-zata a me, non m1 sono poluro trat– tenere dal h:çge,-le, quelle s-..1e poe.!iole, così fresche e ara=io– se. cosl giovamlmente tnsti da commuovere. o meglio da su– .!c-itare il sorriso (un sorriso nel quale non vi è irrisione o ironia. ma umpatia ed anche amm1ra..-ione). V F., Osimo - Non le ho risposto prima. è meglio che lo .!appia, perché: quel suo vo– lersi celare dietTo due inizia– li mi ha impedito dt leggere i suoi racconti con la dovuta se– ,-enird. Ora che è passato un po di tempo. e che la sua let– tera di sollecito mi ha mostra– to come lei consideri la firma con I.e in1z-1aZi come ja.cente parte del normale galateo epi– st"Jlare. pouo T'Uponderle circa quello che le sta a euore. Non saprei ben definire i suoi racconti: di solito dopo lo let– tura ho le i.lee chiare: bello. brutto. mediocre: questa -colta .!ono perpleMo. Belli n on direi: , Luglio 1944 ~, tan.to per fare un e.!empio, è piutt osto reto– rico: e cori , L'c:ddio.., seppu– re di un altro genere di reto– rica: e cosi , PortOfl:ovo .-; an...-i. a pe-n.sarci bene. direi che '" 1utti c"è un. vizio di Tetorica, una sovrabbondanza di intellet– tualismo. Ma. e questa è lo ra– gione della mia_ perplessità. vi è anche. in eMI. un. qualcosa. per ora impreciso. eh.e m"impe di.sce di dare un giudizio deci- L...--------------------• .!amente negativo: un modo fre- (contìnu~ pag 1) una lieta speranza per i figli.-.). di risor– gente. p~r se un poco amara_. fiducia: Forse l'uomo ancora non e s1anco, e forse tornerà ,docile e lento. a curvare la schiena sul suo campo. E' uo poemetto. Alzare gli occhi ~ guardare. che va letto intero, anche per comprendere quale nuova via più gran– de. senza dover per questo giungere a una rottura dello stile. che in Petron1 -rimane intatto nonostante l'urto tremen– do, esso ha aperto (o avi:ebbe potuto aprire) nella nostra poesia dopo la guerra. Non sappiamo guaii conclusioni trarrà U critico munito di laboratorio. e qualt scaturigini e corrispondenz.e saprà tro- ~~~e; lomfe:::a°moce~~ ::lti~~~brt~~;~: capace di aprirci i polmoni con l'ossi– geno d'una vicenda autentica (di terra. di cuore e èli storia). detta - anche nei momenti di maggior tensione. dov'è rap– presentata la tragedia che ha travolto. ma anche riscattato, un po' tutU - con una parsimonia di parole (mai sprecate sull'altare dell'ambizione letteraria) che trova il suo unico termine di paragone, secondo noi. nell'opera del narratore Petroni. Potremmo forse. da parte nostra. pen– sare a un Tozzi in verti. ma saremmo poi nel vero? E anche potremmo pen– sare. sempre per cedere alla mania dPi raffronti e senza togliere l'interrogativo. a certi poeti d'una toscanità di timbro vociano o lacerbiano. ma sarebbero sem· pre parallelismi a vuoto (puri eserc11J inutili di lettura comparata). mentre re– sta indubitabile che questo libro. con la sua inconfondibile voce che trae forza dalla propria sobrietà, restituisce al pa– norama della poesìa dell'ante e del dopo guerra un elemento di prim'ordine che pareva dimenticato. e lo corrobora (lo amplifica} col suo profondo senso (anzl col suo profondo sentimento) dell'attac– camento dell'uomo - nonostante tutt 0 - alla terra e alla «tribù» da cui è scaturito; fratello. in questo. di tutti i suoi fratelli più. lontani. nessuno dei quali ha il diritto di sopraffare e di op– primere. così come tutti banno il diritto di non es.sere sopraffatti od oppressi Si legga l'amara ma forte Autobio-– grafta in pezzi, di timbro guasi rebo– riano (d'un Rebora laico), e d'una sor– prendente forza nella sua frammentarietà: C'è una folla che vuole la cecitd del sole. che vuole nrornare nel ventre da cui nacque. che domanda perché di sua presenza. perché, tanto dolore, e grida t-utta assieme stretta nel breve spazio che occupa il mio cuore ... Si avrà la riprova che il libro è bello anche e proprio in virtù d'una sua 1ona morale .elemento questo che non abbon– da. dobbiamo dirlo. nell'attuale paesta. GIORGIO CAPROZ\'1 IL P ROTO quena volta è innoee'Tlt:e. Siamo .! taJ:I.no, a creare. nel nostro penut– umo t ~cui no. un mostriclauolo con la te.!ta di Gaetano Arcangeli e i1 corpo di Giulio Arcangioli: un Gaetano Arcan.gioU: ine~1e-nte. mentre intendevamo nominare Gmho Arcangioli. Chiediamo scusa ad en– trambi i poeti, in primo luoao all'am«:o Gaetano Arcan.geh, del quale abbiamo ri– cevuto da tempo (mittente Rebellato) L'Appennino.

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