la Fiera Letteraria - XIV - n. 31-32 - 2 agosto 1959

Domenica 2 ap:osto 1959 Una delle ultime foto d.i Lorenzo Montano SCAFFALE VECCHIO * E 'i OVO LA FTERA LETTERARTA PER UNA. CROI\IS1.'0BIA. 'DELLA. BIVIS1.'A. •' 900 " * Non restar vittime della tradizione « Nel tempo stesso che ci sforziamo essere degli Europei, ci sentiamo perdutamente Romani» 111 * Gallian. Non tutri i colpi Qualcosa di ve:To doveca d 1 • E centravano il benaglio; ma pur _euerci nella duplice in- .NRJCO FALQl.JI nessuno andava sprecato; e ~'::~"~es~{ 1 ~~:re~:~~~~ Novecento fosse dunque • u'! Qui insorgevano i Noce- :;::.;~ n!:t~o:,.~~t':!,"" n:i~; diffondere rra gli. stranieri i f~omeno fasci.sLa »; 1 Lupl centisti e in coro attaccava- fantasia di chi. assìsteva agli campioni della letteratura e ~spon~uano che c_era • an- no a gridare: e Bi.sogna. aver attacchi e contrattacchi. deUa cultura italiana con- , e un altra queit1one tut- tanto coraggio da re$1stere - 1 temporanea; italiani.=are il tor~ aperta, quella ~ell'arte alle tenta..."'loni e ai n,.ffiane- _«Il grup~ al quale ho 1 Jrancue per dimostrare che fa3eura • " che al nguardo . . . . piacere dt appartenere è del fTanceae moderno ci .ri la loro opinione era quella arm, della TradtZione. Cono- comp03io di gente che va nel può. con poche espreuioni che non esiste un'arte. acerla, amarla, pos..,ederla, mondo per inebriarlo e in- s I • g nor,· 11· ta' e a IIl ,·c1· z1· a ~t:!~~::.~· ::;; r~;;; !!!:~~ ;;i~~tt~. : ~::::~anof~_st:rti; =~:~;a;~::ileco:epo~:a:a.b~l:; ~~::u:;~~ian!~ e":::re eter~! ca prosa cla"1ca franceae com che e buon f<Ucuta e allontanarsene e cancellare ' . . . ' I italianizzante del '500 n. Co- buon ar~ i.ua. ad un !empo ». segni dei contatti avuti con e man del s~gn~ ~er nvr– munque bi.sognava escludere Afa chi. al solito. disse una lei. durante i giorni dei ma- vere le -~m.o~tom dt Marco che Si foue fono ricor,o al parol~ scanzo~ata. fu. Lon- b" . . . . Poto e ai Cristoforo Co~o~- diLorenzo M t france.se perchè ntaliano era ganes, !fell'ltal1ano: « S1 van: itonet ~ntusiasm, . e deglt bo. Lo .spirito della Tradu:to- 0 nan O in fallimento; e .se mai biso- no s~ve_ndo ;tn ,acco_ d1 abbandoni volut~.n •· . ne è vivo; il tono tragico gnaua cohivolgere il proble- fes~erte circa l arte /~cista. Del re.sto anc~e 1 Lupi, eo- dell'avventura è morto. E la ma dell'anti/ormali.smo e del Chi la. vuole cotta: chi _cru- me :8ontempell!· reputavano psicologia abbiamo voluto ,upe-rcontenutismo, .senza tut~ da: chi T~mann. ~hi per.n~na'. che 1l Novecenrumo non /os- ucciderla in.sieme coi ,.esidui tavia ~trarre vigore ali'~/- ~h~r~ur:t:,~~ttc:; 10 P:1a~:;:~ se un movimento ben.ri una di ogni Tomanticismo. Quali di 11.tlll,l'O P .tRE,l'TI Lorenzo '.\1-.>ntano. per noi amici di n"Cchia data. è sempre rimasto Danilo: Danilo Lebrecht. il suo ,·ero nome. di \·estale. direi quasi. delle loro opere e l\Ionta– no. enumer3ndo le sue. sepPe che non possedevo, appunto. Per piffero. e Credo di averne an• cora una copia - mi dis– se - e. se la trvvo, te la manderò subito>. Non erano trascorsi tre giorru. infatti. che da Ve– rcma. m1 giungeva il bel– lissimo opuscolo. con la dedica: e per ricordo di un incontro fiorentino dCJ– po molti annt, il 9 dicem– bre 1954 >. ~!~~':"fin dar~r~~ 1 ~.%~: rendum che. in fatto d'arte, a~o.sfeTa: « ~n•atmosfera. in fondamenta. subdole de!l'a"': del 900· « Nel tempo ste.uo portano Io ste.sso contributo cu., ognuno vme ~ a. cui n~,- te. Essa ci Tl?ndeua pesanti che ci ~fo_rzit:m-o ~ue-re de- che. i_n polit!ca por~ano ~li ~TI-O può .sottr~m e t.l cu_i .m- e tri.sti e dubbiosi delle no– gli Europet. Cl .senrtamo per-- ordin~ del g1or_no. s, sappia f u.uo, . (negattvo o po_srt_iuo. stre steue paTofe, e negava du.tamente Romani ». Omag- ch_e l arte _fa,c!.sra no~ dev_e non c tm-porra; per _.som1ghon~e affermava in un .sol tempo. gio alla romanitd del Fasci- enatere. Dto et .scampi e h- =a o per contran. non ci era il bianco e il nero, l'om- amo? Eppure il /tflU.solin_iJr-------------------~ brn eta luce e niente affat- ~::,i~~ve;:,.:~~~';;;~:t:chr~,;:'a: ro la precUione. L'abbia~ no. non era lo steuo che nel '90 o·· .stroncata. come un banco ~1 ,ettembre del 1915 avevo ghiacci che ostacolava la tHa icritto: « For,e spunterà al- al navigante. Ora si procede l'oriz:2onte. dopo Questo san· pitì spediti e più sicuri verso guinoao e nece.!SaTiO urto di la mèta. l tormenti della popoli, l'uomo europeo... e C- psiche sono andati a finire a sa,d titolo di legirlimo o,g<>- AHIERS D'IT ALIE ET D'EUROPE quel paese. Il 10,0 posto è glio l'aver partecipato a stato occupato dalle donne ~::i B~~C:1:iil~~en~~ 1 ::; 3. cannone e dai nudi fotoae- era finito il secolo XlX e nici 1 dai boxeurs decrepiti e Pag. 3 La nostra lontana ami– cizia. rinsaldat.3 negli in– contri freque:'lti5$imi aUa tavola di un cenacolo mi– lanese. ebbe una lunga frattura. non di cuore. ma di forzato distacco. quan– do la guerra co~trinse Da– nilo ad emigrare m Inghil– terra. Per moltt anni giun– se soltanto qualche noti– zia tortuosamente indiret– ta: quindi, a guerra finita. scarsi contatti epistolari e. finalmente. nel 1954. un nuo\"o incontro. commo– \·ente. indimenticabile In– contro. che ave,·a rimesso la nostra amicizia sui bi– nari della più 2ffettuosa consuetudine. Fra le rsrità della let– teratura italiana moderna. che soltanto ora. timida– mente. fanno i lcro primi tentativi di pPnetrazione nel mondo dell:t bibliofi– lia. questa è. certamente, una delle più insigni. e fui felice e grato all'amico del prezioso dono. solo dopo la guerra del 1915 _ C.\HJER DE PRl TTE)IPS 1927 dai suonatori di .sa.ssofono 1918 s'era iniziato il .seco- come pure dai divoratori di Domenico Purificato: « R.3pna in t'OS5<1• lo XX. Solo dopo. all'Epoca Pn:iM. de: ploco e di spade. da una ,------------------------------ Perché io ricordi qui il caro amico scomparso. po– trebbe. anche. apparire O\"do: tale uomo fu. il Montano. di anstocratica e profonda cultura. dj raJ– finat.1ssimo gu:1to e d"in– confondibile vena. Ma la sua signorilità lo portava ad indulgere. vor– rei dire. verso alcune ri– cercatezze esteriori. alle quali lt.t.i stesso non ave– \"3 saputo sottrarsi. quan– do. nel 1917. pubblkò Per piffero, in soli settantacin– que esemplari. Sull'esemplare del suo primo libro. Discordanze, pubblicato dallo Ronda e da lui inviatomj in dono. leggo queste parole: A Ma– rino Parenti, col rammari– co di non poterqlielo man– dare intonso, e non sola– mente per ragioni di bi– bliofilia. Alla cortesia si associa la cost.ante modesia. che si ripeterà. più tardi. nella dedica della tr2duzione di Candide, dove. con garba– to giuoco di parola. voile definirsi e il tradìtore di Voltaire>. ~la ho accennato prima al Per piffero e di questo ,·olevo parlare. Ma poco piu di una set– timana dopo. mi giungeva una lettera che si apriva con queste parole: e Caro .\/arino, per Uf'a curiosir.d e per d caso tu volessi. "truffer ·• tL tuo esempla– re di Per pitrero con. que. sto documento. ti mando lo fattura, ora ritTovata, del tipografo che stampò quel libretto! Osservo che le stelle nere, ,,,arcate qui. "Ste!te d'Jta!!a •·. sono co– stare ben L. 14.90. ma non capi.sco bene perché me le abbia messe !.n conto•. La fattura ora gelosa– mente conservnta nello opuscolo. e intestata At– l'Egr. Sottotenente Le– brecht Sig. Danilo. è della Tipografia Moòerna di Giulio en.; della Spezia, Teca Ja dab del 5 dicem– bre 1917. e fu s:aldata. otto giorni dopo. in hre 175.40, con uno scont.:, cli due lire •su] totale. Quanto alle stelle nere. che Danilo av~va voluto. vistosissime. a separare una poesia dall"altra. non mi fu difficile persuaderlo. poi. che gli erano state addebitate perche non avrebbero certo servito che a lui. romantica era succeduta D01''TE)IPELLI - FARGUE - ANIA!'.,'TE _ ALVARO _ DEL- umanità vergine e meecaniz- l'Epoca del Realismo magico TEIL - EHRE!\BOURG - MARIN'Ei'TI - MALAPARTE - =ata.. lavorata dai ma.ssaggi e Ma anche I'enunciaro pro- SOLARI - BERTUET'TI - PE'TROLINI - GALLIAN - MO. dalle ciprie. dai manuaH di ~a:~:icomi~:~~E~~o~i~;;; RA\'IA - RHEINHAROT - F'RANK - CHARENSOL - l,U, ginna.stico e dalla luce dei 900. diede avvio a di.acussio- CIANI - DIOTrnA - BRAOAGLIA - DA SILVA. proiettori». ni. L'Europeufflo non era una Come uscita era tipica di novità dei Novecentisci. Ri- Aniante. Come argomenta- vi.ste eome la Voce I! come ::ione critica ri.sultava poco la Ronda non. .s'erano TUpar- o·,. rigorosa. Ma. con il suo zig-- miate dal per.seguiTio e dal- . ::ag d'rtnmagini, un certo ef- rartuarlo. E il Convegno? Jettaccio di sorpresa e d'in- ;~~cta;;u~n~s.s=~inach~•a!: canto rituciva ugualmente ad si faceva solo deU'Europei- ottenerlo. Indisponeva e at- smo: « in filosofia. in arte, tTaeva nello ste.s.so tempo. in letteratura». Non perciò blandiva ed a.rpreggiava. ac- la paTtita era da comiderar cendeva e smorzava: secon· chiu.sa e archiviata- E aa.via- • LA VOCE, do la stessa tecnica di cui mente Cardare!li opponeva -«HT.\ A!u)."'INA EDrn,a Aniante si serviva nelle pro- che nella qualitd. di buon ROM.A•F'IRENZE prie invenzioni aTti.stiche, italiano doveva esseTe in- ,____________________ ..IJ Ed ecco un'u.scita di .Mar- ~~: ~~:!~~e.s: c?ueia ud~ . cello GaUian: « ln un secolo tempo che noi sapevamo be'.' dagli archi di trionfo. preme} agi.sce $U tutti gl.i abita.t~ da aeroplani e da au_– Niet:!$Che a memoria. Poi lo da, /a.Scl coi feitoni ecc. spirttt. di questo no.stro No- tomobth, da treni e da nav~, ~a 1 ;f_m:l~ap~~~d%ent~~ !!r_ ?ar:'t 0 ;i ~~~1inoqu~~C::i~ ::~:t:~~ I ::t::r:, 0 :l 01 :~ :: !;,~:w: a d;a=~~~!~feon~i ~~;.~, 1 ~=~1;,"°:1n;~':,:= :~ti~:i ne:: ::n":!it::~~re Novecenti.sti. ~a. . mentr_e ~;~:;~cit!i.!'ar!~st:7 P~: 0 :~ nendo l'Italia a ,e .stessa. e la grande Tradizione italia- e.s~ludevano ~~am. Ro_ndl_-non gi può valere che di. quei ci sembrò il .solo modo di no.•· Sennonchè . SJ?ecificò sh Framm.entisU _e Cro~aru, mezzi caduchi e meravigliosi: euere moderni e univeraali ,., che, mentTe quelh dt Stra.- rendevano omaggio a D An- . . . d li propo,ito di m~tter sotto P9-e~e_erano « .scrittori_ italia- nunzio- « Que_st'uomo. .solo, t ~~e~:l~~ f:n;.t:/ il a:~:~ accwa i Novecenttsti come nu.nmt fino al midollo». lauù. non sara abbandonato. mt l 11. l I li. d i cattivi Italiani era evidente Bon~em~Ui 11 ~irandeUo e Quest'uomo ci commuove ... svent~ato dag t u u a e negli Strapae.sani: e. dal gen- Mannett! ecc. v1uevano « ~ Siamo diver.si. . da lui. Ma pii) motori, le .stTa~e aoll~vate naio del , 28 , il Novecentismo .sbafo. d1 tutte . le corren_tt vicini O fui che gli altri do- dalla réclame, 1- nego:1,. 1~ aUe.sti, in propria. di /e.sa, un straniere». E. dt boutade_ 1_n . . . · moda. lo sport ... La ,en.sibt– c Quindicinale del Novecenti- ~ta?e·. Si tol.s~ 10 poaS1bt- ~. di 1~ 1 -Cer_to. ti pas.tato lità è un'altra: un vero aT'ti– nno fa.sci.sta• intitolato 1 lu- hta. d1 rtmetterst .sulla giu.sta e in t10t stetst anche se se sta giovane .ri trova di fron– pi. Ai fondatori Gian Gaspare .strada e giun.se ad a.sseri,:e n~ ~epongono le /o~m_e este-: te O un aeroplano, come un •apolitano ed Edmondo BL- che. « per far~a corta». b,~ non. Certo. la Tradt.Zlone. dt . . . d' fr ila fol– zarri. si uniTono Aniante. sognava o la.sciare che ognu- cui siamo rispeuosi.ssimi. agi- pnm1two t onre a .• A,.-tieri, Chiarelil, Cipriani, no ~aceue il comoàaccio 3U0, sce in noi a dogni coJto. Sol- g~r; e_ aitn;:::;b~~~~nt ar~: Da Silva. D'Errico, Etna. 0 mutare solo un gruppo. tanto essa non è una pena O di ggi, . ' Fra i tanti ricordi che affioravano nP.l nostro in– contro di quattr"anni fa. non poteva mancare quel– la fama. a!Iettuosamente accordatami dagli amici. di scrupoloso conservatore, Gallian. Lazzarini. Parenti. « Volere a tutti i coati uno un dovere. ma qualche cosa una _fi..sonomtacompletam~: rico rd0 >. Orlando: ~adi_u,._ Santangelo . .stile è un T'agionare da com- di noi stessi, di organico. ~e d'.veraa dalle precedenu. MARINO PARENTI E a eh, h nch1edeva .se il menda tori o da ragioneri »- D' Annun.::fo è nella Tradi- to. giovane. del 1902, rapp-re- < Hai ragione - mi dis• se - ma avrebbe potuto darmele. 3lmeno. come -----------------------------------------1 =ione e nella Storia. P"ù ce .senta~te d1 me sreuo, che u . . 1 . • non nconoace alcun maestro Lamacchina della verità: LEREGOLE DEL GIOCO * <li ELIO TALAHICO Si può dire che oggigiorno nessuno rispetta più te regole del gioco: e iutendiamo parlare del gioco della uua, dei complesSI rapporti che intercorr~no fra uomo e uomo. Una t:olla le cose procedevano tn modo moJ– ro diverso: commedia e melodramma, tanto per fare un esempio, ci auet:ano abituato a caratten ben defi_· niti, assolutamente incondondibih: e se l'amo .so, il brillante l'attor giot:ane la prima donna, il generico, erano pe 0 rsonaggi un po.' arbitrari. Questa arbitrarietà raggiungeL·a addirittura l'auurdo quando .si trattava di individuare nel tenore 11so.spiro.so amame, il cat·– tiL-o della compagnia nel baritono. la languida eroina nei soprano. Mondo di carrape.sra. se si vuole, /al.so ~ approuimatico; ma un mondo i cui calori_ erano tum a posto, ertcheltati, caralogar1. jisst. Nell"esastenza nor– male accadeva lo stesso fenomeno: non solo dal punto di vista caratterologico quanto perfino tenendo_ ~onto delf"aspetro fisico, dei dati somatici d'ogni md1vtd~o: facile, quindì, differen.:.lare il colonnello d_at.funz10- nario, lo sportico dall'artista. il signore distinto dal ladruncolo. A un certo momento at.·cenne la rivoiu– :ione; quesli personaggi, srnnchi di ripetere sempre le medesime bauure. rentarono l'a1,;1,;icendamento delle paru. riuscendo brillanremente nel loro scopo: e allora st vide l'uomo tuttodunpezzo piegarsi a 1lleciU patteg· giamenh con la propria coscienza. la do,ina inattacca– bile e superba perdere a poco a poco la sua dignitd di rurri.s eburnea. La simulazione era un fatto compiuto: s'infiltrò da per rutto. convin.se gli ind_ifferent~ mise a tacere - con i;arle htsjnghe - gli spanti integerrimi. /ncominciai;a cosi la decaden:a del personaggio: che, non i·ole-ndo rinunciare del tutto a .se .stesso, renne il proprio carotiere in conto di maschera e prese a re– golarsi tn modo strano: l'equivoco nacque, appunro, fra la maschera e il volto, !'es.sere e ,l parere, La forma e la so.stan.za . l.,o sfasamento non si limitd, come po– trebbe credersi, all"aspetto esteriore dell'individuo ma, con maggiore perfidia. scese i.n. fondo all'animo dei nostri contemporanei costringendoli a impensati com– promessi. Pirandello. Chiarelli, Ro.sso di San Secondo capirono - prima degli altri - tuuo cid: e Così è. se vi pare. ti teatro del grottesco. Marionette. che pas– sione! urono la denuncia, in chiace ironica, di uno sta· ro di /atto impre.s:sionanre. Gli uomini del .secolo ven~ resimo at.·et·ano inaup-urato U doppio gioco: si videro allora scandali tremendi travolge-re per.sane in.sospet– tabili. portarli .sul banco degli imputati, add:rar?e per .sempre al pubblico di.sprezzo. e Chi l'avrebbe detto?• e e Come avremmo potuto immaginarlo?> sono le frasi che, più di qualunQue altra, si aentono ripetere ogni giorno: adamantine madri di famiglia, nobili padri, figli e.semplari sono .stati gli eroi, in questi ultimi tem– pi. di tragiche vicende, di oscuri delitti. Del resto ,da Monsignor della Casa in poi gli uomi– ni hanno sempre cercato di simulare i propri .senti– menti: e, al tempo d'oggi, son diventati tutti maestri nell'arte del galateo e dell'ipocri.ria.. A ripensarsci be– ne, che cosa pretenderemmo? Che ognuno ai mostrar .se quel che è? Agnello l'agnello e lupo il lupo? Que– .sto non. avveniva neppure nelle favole di E.sopo: e .se ne è fatta di strada, da quel tempo! Il brutto è che, andando di Questo pa.uo , non ci si pud fidare di nes– .suno, nemmeno dell'amico pitl fraterno: il quale po– trebbe avere un senso della morale troppo eta.stico o magari dei vizi nasco.su e, .sul più bello, trovarsi in– t:ischiato in qualche .scandalo. n gioco delle parti di– venta confu.so, coatico, a.srurdo come .se Qualcu.n-0 .si /os.se divertito a mescolarle insieme in un disumano esperimento di pre.stidigita.zion.e: non si tratta di magia ma di volgare trucco, facilmente individuabile: per cui al baritono ormai s'addice il clas.sico destino del tenore se non. addirittura del soprano. L'atteggiamento di certa gioventtl che ostenta il pitl grande dispTezzo per le convenienze, i rapporti socia– li. il linguaggio preciso, la pulizia e l'igiene, è in fon.do un atteggiamento polemico: i giovani d'oggi, renden– dosi conio che qua.lche cosa non. va nell'ingranaggio della no.stra esistenza, si. ribeUano a modo loro e alla ipocrisia contrappongono la più smaccata sinceritd, al sape1' vivere cafone,chi modi. di comportar.si . Voglio– no, in.somma, rivolu.ticmare U vecchio mondo: è, sul piano del co.stume, l'eQuioolen.te della rivoluzione, ope– rata sul piano arti.stico dai Juturi.sti, che si vide al principio del secolo: non più e uccidiamo n chiaro di luna •, quindi., perchè non e'è ne.ssun romanticism-0 da. combattere; ma., piutto.sto, e mostriamoci come siamo, .sen2a tante finzioni.-. Che abbiano ragione proprio loro? E chi ti spinge a tale malinconica prote.sta? Siamo noi, i colpevoli: l'in– felice generazione abituata. al comprome.s.so , alla. ma– schera sul volto, al doppio gioco: una generazione di baritoni che cantano in. /al.setto sperando d'e.uer preri pn tenori. ELIO TALARJCO ne a onr_amamo '1 p1u C1 di vita e di poesia. perché :;::,':i'aGr~:a~:;· a;o~ aff~r:_ no_n ~a tTovato poe$ia nella ~ e apo I mi.sena, neUa fame e net !ano; e prose~mva: . .• Anche freddo. io tocco tremando un 1~ arte, ~me m pohttca. ere- moto-re come carne della mia dra_mo ata rutto. da rifare- .. ». carne... E' naturale Quindi E t~ Q~e~te e .tn altre ~ffer-_ l'avventura. nell'arte di og-– mazront 1 Lup1 erano mutati gi com una guerra mitica da un forte ienso dell'ao- co.ntro !n moatro nuovo•· ventura. del nuovo, dell'im– ponderabile, unitamente alla . Uacc~nt~ esaltato_ del _Gal– jiducia nella vita e nella han ~' nao~ava tn p~eno; poesia. ma. più che dt una sua n/les- . .sione critica, gaTantiva della Quasi conremporaneamen· sua panione artfatica. Tanta te a dar loro man forte - foga non era la più adatta soprattutto net respingere le per tranquiUiz:::are i ben condanne Politiche a carico pen.santi Intervenne Artieri del. patr~ottfamo e dell'i.nrer-- e lamen.tò che. nonostante i nCU1onahsmo del 900 -. in- cahiers usciti dal '26 al '27, terve,uie nella. polemica an- la réclame foue .stata pitl di che l_1nterplaneta~o. diretto copertina che di diffusione. da ~tbe~o De L1ber? e da più di chiacchiere che di fat– ~uig1 D1emoz. Que.st ultimo. ,t. « cori che i Novecenti.,ti in un'appauionala confessio- ortodo.ui come l tranfughi e ne. me.ssa ad apertura del gli eretici», erano semJ)Te pnmo numero, a!Jermd: « In « noti poco meno che Car– tante polemiche sull'arte fa- neade. Su ventitré scrittori aci.sta, l'arte fa.sci.sta l'ha italiani. accolti fin allora nel sco~erta Bontempell_, •· Ma 900. tre O quattro saltanto aggmn.se che, " a di!Jeren.::a erano già noti. GH altri in ?i tutti gli •:i.ami" ?rece~enti. grado maggiore O min "a.re, il Novecenttamo e antt.,SCUo-ernno .sconosciuti perché gio– ia: e ~aster~bbe ~ P;°varlo vani. o giovanissimi•· Ma se. ~ vane~ d1 moda d espr~.s- come tali, erano « namraJ– stone det !uof collabora_tort e mente più ingen-uf ,,, come I affenncutone che ogna ope- nuovi .svelavano tu t t a v i a ra. d'arte _deve avere la p:o- e una generazione lettera.ria p:1a e~t~Llca__ E' an _fallo 1~- che J)T'emeva e urgeva per dt.scuttbile _che. oggi m Itoha sfondare le porte del nuovo al di /u_on dei N~vec~ntistl, secolo ... In queito senso u ::.an:St .sr.or :~r:'";:~~ e~: ~ moto d'kfe_e, di .sti!e, di ca- nuova mentalità italiana. e Ja ra:;re co.s, profondamen:t_e nuova arte che chiamerei di mis ~• pr~:° dal~ n– esporta....-ione. "' il merito di O ta aveva t suo in.n.e– Bontempelli è quello di aver gabile valore. Spettava ai saputo riuniTe ad una rivi.sta Nouecenti.sti difenderlo. e ad una ca.aa editrice tutti E~"RJCO FALQUI questi giovani. costruttori• (Cont::nua) E di Ii a pOco l'azione def --– lupi e deWl.nterplanetario fu Le due precedenti puntate rafforzata da quella del 2000 sono USClle net numeri del 19 e dello Spirito nuovo di e del 26 luglio. IL TACClJIVO DELLO SVAGATO * IL SACCO A PERA * di GIORGIO CAPRONI Riprendiamo dunque le nostre vacan– ze immaginarie. Las Palmas è una citt.:idina decisa– mente spagnola, piena di case basse e bianche che si allungano per alcuni cbilometr.i. sulla costa a ridosso dei mqn. ti, e con un porto abbastanza ampio e moderno dal lumino6o nome: Porto del– la Luce. Sbarco anch'io con gli uomini del mo– topeschereccio, e sulla gu.agua, ch'è una specie di autobus, seguo nel crepuscolo l'equipaggio, che quasi in massa corre al < 33 >: un cabaret pieno di canarioti e di marinai d'ogni bandiera (un luogo di ritrovo degli indigeni; tutta gente e borghese•: coltivatori di b:..lene e di pomodori, agenti di compagrue maritti– me, provveditori e affini, nonchè una schiera di clienti e di fannulloni), do– ve i marinai di lutto il mondo, con– ,·engono a rìtro\-ar le vecchie cono– scenze e a offrir e copitas, alle ragaz– ze, le quali, bisogna dirlo. ru1che sotto il velo della luce elettrica e della ci– pria e del rossetto, lasciano trapelare 11 sole della loro carn3gione di cana– rine schiette. Ragazze un poco impure ma, mescolat.e con quelle, anche brave ed altrettanto beUe ragazze di buona famiglia, che avendo il e no,•io > tra i marinai. appena lo vedono lo baciano con indicibile delicatezza. d:llldogJi sen– za esitare (e Però la nxunma non man– cherà•) l'appuntamento nella loro mo– derna casetta bianca. dal patio venLi– hto d1anbra e di freschi aromi bota– nìcL Anche se poi. essendo di rito sal– pare all'alba dell'indomani, il colloquio nel patio deve per forza avYenire di notte, naturalmente e mancando la ma– dre• che donne. con poco dispiacere, penso. e del marinaio e della e palo– mita >. lo. ahimè, 'l1i contento di assistere al e brunker >. che avviene anch'esso di_ notte. e quasi senza accorgermene mi trovo. con le prime luci dell'alba già al largo di Las Palmas. mentre sui ponte è già cominciato il lavorio intor– no agli attrezzi da pesc3, C'he vengono preparati per la prima calata dell'indo– mani. Resta. poi, terminati i preparativi, una vasta gmrnata vuota intorno a me sul mare, vibrante di un lavorio minuto della radio e dello scandaglio ultraso– noro. mentre il capitano, che è anche radiot.eJefon.ista, si sgols davanti a un microfono per chiedere informazioni sulla pesca ad altri invisibili motope– scherecci (non so se della nostra flot– tiglia) _già in opera. Lo stesso capitano ~e, !mo a qualche momento prima. se nera stato a scrutare le acque afier– mando di conoscere da.I loro colore se ci so_no pesci o no, e ascoltando con illimitata noncuranza i rc.fert.l dello scandaglio, laconicamente comunicati di quando in quando dal « pnmo •· E ciò fino al momento in cui. nell'infinito si– lenzio oceanico, appare in 1ontananza la costa africana di Rio de Oro, tutta a. monta~ozzi o dune come giuochj d~ ra~1 sulla. rena, alla cui appari– zione l Lmprovv1so e robust.J trillo del telegrafo di macchina mi sbalza fuori dall'appisolamento che m'era preso, e blocca la mia attenzione e il motore che ~'improvviso non palpita più. Scivolando per inerzia e perdendo a poco a poco velocità, Ja nove finisce col restare immobile. Ed è proprio quando la nave sembra totalmente mor– ta nella quiete sovrana del mare che un fischio a bruciapelo del com~dan– te sveglia l'equipaggio alloppiccato sui boccaporti. O~i uomo, stripicc.iatisi gli occhi, si prec1p.1ta al proprio posto di manovra e la cala avviene con una rapidità e una precisione che mi meravigliano notando la complicatezza dell'opera. . Ha ripreso intanto a palpitare lento ll motore. e le carrucole e i cavi cigo– lano sugJi archetti. mentre la rete af– fonda nell'acqua col suo enorme sac-co a s:r351?co, divaricando all'istante i por– :~i~~ legno delle sue due grandi Per due ore almeno l il tempo !ra una cala e l'altra) l'equipaggio non ha. altro da ~are.• e ognuno se ne va per i !atti suoi: cioè a dorn1ire. infischiandosi del proverbio secondo il quale chi dorme non pigLia pesci, e un profondo sopore occupa l'intera nave che Jentamente strascica la rete, mentre lo stesso co– ~entie donne ln timonerl~ su un ~~31ttt~o~i!%. ponte non avpare vivo Ma un altro repentino fischio del ca– pitano (è rimasto per me un mistero com"egli possa uscire cosl puntualmen– te dal sonno), sveglia di soprassalto ~ nave, dietro la cuj poppa aggalla in ~1st.anza la punta del sacco àella rete. f md1ce qu~sto ch"è stata copio~a la pesca. 1:ale v1s~a sembra dar maggior lena agh_ argaru accrescendo 11 cigolio dei ca_,-1_sugli archetti, e mentre la rete c0- nunc1a a salpare. ecco tutti gli uomini dell'equipaggio starsene alla murata a guardar la grande apparizione: a guar. da~ 1 .portoni che vengono tirati :m dai red1eri e assicurati a bordo, seguiti !Cfltamcnte dalJe bracd:a della ttte e n_1fine dal sacco, che ora aggalla di f1_anco sotto la nave tr,1 una nuvola bianca _d~gab~iani in guerra per acca– parrarsi 1 pe~et scappati dalle maglie. E non appena 11 sacco, ~me un aerostato o enorme pera capovolta, è sospeso sul ponte, ec~o che _con un sistema di stroz– zature viene di volta ln volta aperto al f?ndo, !ace~do dilagare sulla coper– ta_ l a~gento ,,vo del pesce a quintali: qu~d1ci, venti, perfino , entlcinque quintali e più, di viv~ orate impazzite sul ponte 8SClutto, di dentici indem0- ":'ati, dj_ ombrine, di palombi, di « bur– n > ~ d1 tanti altri generi tutti in con– vuls10!1-e a schiaffeggiar la coperta, do– ve gb uomini banno dato mano elle loro operazioni: la scelta per qualità I~ _dec~pitazione con la mannaia, la pu: liZJa. l incassettntura e, ultimo atto In st1vatura in frigorifero, J.1 quale è' a pena all'inizio, quando avviene la sr;. conda cala, e questa volt.a senza lasciar tempo al sonno, in quanto gli uomini devo!lo profittare delle due ore per term.mare la confezione de.I pesce rica– vato dalla pnma cala. E cosl per sei o set~ giorni. di seguito. susseguendosi senza mterrnz1one ogni due ore (giorno e notte} le cale, mentre la nave va ra. slrellando le acqua in zone dilferenti fino a quando una pausa, che può du: ~re qualche giorno, si rende necessa– ri_a pe: dar tempo ai frigoriferi di com– piere_ 1 Jor<? e!Cetti sul primo pesce pe– scato, e qumd1 ancòra sei giorni di cale con~ue •. e. dopo un'altra pa~ altri s~i giorni, e Poi sei giorni ancòra, per circa un mese al cui termine la nave può portare in Italia tonnellate di pe– sce, senza contare quello pescat-O extra come qualche delfino o squalo che cer~ ~n~o:1s~~ vien buttato via al termine .Quasi un'allegoria, sa~i tentato di dire, di ~.uell? ch'è ormai il mestiere semp:e pm tnste, ma se.nzn aJtrettanta emozione, del recensore, oggi che occor– re:ebbe un sacco a per;:i (abbiamo una m 15e_ra. le_nza:> per prender tutti i di– v;'"n _libn dt versi che gli editori, spe– c~ d1 q~est.a stagione di grande pesca 31 prerru, lanciano nel Mare (ahimé e per. forza) dell'Indifferenza. • (Chi mangerebbe più pesce se 1 stra~e e le piazz~ f~ro la~tri~ate no~ ~~~~).o dire di ghiozzi ma di om- GIORGIO CAPRONI

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