la Fiera Letteraria - XIV - n. 28 - 12 luglio 1959

Domenica 12 luglio 1959 LA FIERA tETTERARIA Pag. 5 SCRITTORI IN ·PRIMO PIAN O ALBERICO SALA: I ncide11te all'id 1~oscalo S! senU bussare a:Ia porta del palchetto. Alberto andò ad aprire. Si tro,·b in mano. m5.lato tra l battenti appena scostati. un guanto grigio. un po· sd.."Ucito. SellQ. neP– pure alz.are !o sguardo sul volto del vi.si – tatore. riconobbe Amilcare Barbetti: - Ho saputo da runici comuni che lei era al ,·eglione. Sono ,·oJuto , •eni.re a sa– luta.-Ia. U!i sa che mi e sempre stato sunpatico! - Troppo genWe: ma l'a,•:-e.i ce..--cata io. se avessi saputo cbe era in teatro. Non credevo_ - E' stato mio genero. Ha insistito. e bo dovuto dire di sl. be.nchè io non a:ni molto i contatti con il prossimo anonimo. né que– sta specie di, mus.ica negroide. ~la parliamo di lei, caro amico: quando Iegge:-emo il suo nuovo romanu»? - P:-esto! E lei, caro Barbetti. uon pub– blica pià niente? Xon ba pensato ad una scelta dei suoi racconti migliori. magari pe.: il cinquantennio di Jette.-atura! - Cosa vuole. alla mia età I giO'\.'ani non mi conoscono. I vecchi non se ne ricor– dano più. - Xon e \·ero! lo sono un suo ammi– ratore. E \·Or:-ei che ml Sl oUrisse rocca– s!one per scrivere cli lei. e della sua opera. since..-a:nente. - Grazie, gi'3zie! :\la sono preoccupato. da qualche tempo. per !e avvisagl..:e di epl.– dem:e.... Amilcare Ba.betti era uno sc..-ittore non tanto da legge...-e.quanto tutto da ascoltar-e. A!berto non conosce\"a un altro personaggio che fosse cosl seriamente umoristico. dalla figura. smilza e contratta da innumere\·oli. innoeui ""tic .... alla \ita tormentata da in– calcolabili !issaz.:oni: dalla abluziomania alla cinofobia. Gi.ra\•a semp:-e con lo scacciacani in tasca. e narraça di &\·er imunau.ato più di un cane. apparso improvi.'i.samente sulla sua strada Non !ace'\a visite se prima non s! era assicurato. per telefono. che I cani di casa. erano stati legati. o chiusi in cantina. o pensionati presso i vicini Anti– fascista. liberale, ind!vidualista fino alla macchietta. Amilcare Barbetti a\·eva per la sua a\·versione \"erso i cani rischiato la pe..--secuz.ione.!O.."'Se la galera . Lo sc..-irtore - noto negli ambienti letterari soprattutto per la sua !Obla per gli errori di stampa - era salito. una sera dell'ultima estate di guerra. ad una trattoria in collina. di pro– prietà di un suo am?co. sempre molto ospi– tale con gli artisti.. J\.\"e\·a telefonato. pri– ma di pa..'1:ire e a ca.ne di guardia era stato legato alla cuccia, in fondo al giar– dmo. Barbetti arrivò. constatò che tutto era ::n pace. sedette a godersi il !.resco. dentro un • berceau,. Uleggladrito da alcune sta– tuine barocche. L"amabilità del luogo gli a\"e\"a disteso i nervi; egH stava - nien– temeno! - s!i!andOSi i gèantt dalle mani · che gli erano d.i\•entate. con gli anni. esan– gui e secche. come quelle di un morto. quando senti abbaiare. sopra la sua testa: un cane. due cani. Sobbalzò sulla poltron– cina di \"imini. infilandosi frettolosamente i guanti. gi.à tolti a metà, come per dife– sa. Tastò. istinti\·amente. in tasca. do\"e era soltio tenere lo scacciacani; ricordò - con spa\·ento - che ave,·a dovuto consegnarlo in caserma. Allora raccolse la mazza che a,eva appoggiata alla siepe. Dal terrazzo della casa continuavano gli abbaiamenti. an– che Più forti. come fossero concertati. Amilcare Ba:i>etti indietreggiò. fulminan– do. con uno sguardo iroso. l'oste alto e pa<:ioso. Nella !uce incerta della sera. a,·eva d:Sti..nto. accucciati. tra le colonn.in @ della balaustra. alcuni militi nerovestiti. Ba.""betti puntò contro di loro la mazza: quelli ~pre– sero ad abbaiare. Nel silenzio. fra le colli– ne. con un impI'O\·viso ritorno di umore. Barbetti scandl (e lo scrittore si vedeva il per!odo 6tamp.ato in neretto. senza errori. su carta patinata>: -Ringrazio Jor signori di avermi pe..,nesso di aggiungere un !.m– portante dato aJ bagaglio delle m.!e cogni– zioni b:ologi.ebe. che ci<>e- in dati casi - anche i maiali possono abbaiare ... Sì senti trepestare sul terra.z:zo. Dopo un attimo due ..,brigatisti•. alti e lugubri. ir– ruppero !uori dalla porta della scala. Bar– betti s·e:-a Urato contro il muro e roeta\"a la mazza. gridando parole senza senso. Lo oste si m;.se in mezzo. Fu lui a salvare Barbetti. che i miliziani volei.·ano battere \"i\·acemente e., poi. trascinare in galera per o:ltraggio alle !orze dell'ordine. in tempo di guerra, e neU·ora del copri.Cuoco. per g:unta. Che Bart>etti fosse \'ecchio e iste!':co a quei forsennati non gliene !:regava niente. E !"oste - che certe sere ospita\·a anche circospette riunioni di .. combattenti della l:berà •. davanti ad una camomilla - tolse. allora. dal porta!~ una tessera che Io quali!:.ca\'"3 centurione della stessa milizia nella qua]e servin.no quegli indh·idui fu– Ji!!~inosi. Si misero sull'attenti. un po· sul ser:o. e un po' per sche..""U>. E Balbetti potè tornare a casa. s·uru uno scoppio. secco. come !osse den– t:-o il palco: Barbetti sobbà.z.ò. po:-ta.ndo la mano destra alla_ tasca in cui ave\"a ripreso l'abitudine di celare lo scacciacani. La ri– sata del Marce.ilo. che con la bragia de!la sigaretta a\-e\·a tatto esplodere uno dei pal– loncini frenati al candelabri. lo calmò. - Eh. questi ragazzi!... TI C'e:-a. in un angolo de.l salone. una cabina d, vet:'O grande come quella per \·otare alle elezioni. La luce. den-:.ro. era !o:-te. l.in g:-ande pannello luminoso (parole bianche su !ondo rosso) grida\•a: • spedite ai \"Ostn cari. la cartolina che parla... Alberta era stato tentato più \·OJte di !are uno scherzo, di mandare una di queste cartoline e qual– che arnlco. con i testi che la direzione del locale. graziosamente. o!f.rixa. Stampati mol– to nitiàamente. c.-oncaratteri da studio ocu- 1:sUco. dentro comici ne.-e. sotto \·etro. suggeri\'anO ai clienti di poca fantasia o di timida \"ena. i saluti per la !idanzat.a. per la moglie. pe.r gli onomastici e per i compleanni. X ella cabina. sudat:ss:mi. congestionati. ,·e– st.ti della festa .due rauz:zottl mer:dl.onali. scuri e tarcbiat:. si aHerna\"ano a decla– ma=-e i testi di quel moderno se.gntario 12alante. Alberto. ~adando attra\·erso i_ cri– sta:Ji. ind~fò a legge..,ie alcuni: .., :\11 ~– rebbe possibi.le tani g.:ungere un saluto p1ù espress..!\·o di queslo che ti mando dalla metropoH lombarda. a mezzo di questo di– sco parlante! Anche cos.l lontano. t' sem– b:-erà di avermi \"icino •. .. Quando si giunge a una meta. quando si \"inee una bò:ttasilia si manda. un saluto: deSo:dero o~i che tu g.:um::i fel:cemente al t:aguardo dei (dire il numero degli anna_). ~:::ar;~ i!n~io\.~~-iu~,t?m;er~~\!,'1~ ..~trf~ qu.~!~r~s~ p:~~~~!e d~~:o tiin~~;;: .. il tu- multo del mio cuore per dir.i resa 1a per– eez::ione dei miei senLmentL Xel segr_et~ di questa cabina. tro\·o il Nrag_g,o ~ d1rt1 con tanta spe...--anz.a che ti- amo. o m1_acara (dire il nome dtUa donna -o dtU uomo) e che attenderò. con grande ansla. che. tu m~ ~~it~"a compleanno <o onoma.stico~ 0 m:a cara.... dalla meuopolJ del _nord _tl ~~'! 0 ~tm~e~~a s;~~e ~f\~~- ti C:fpe~a1;,':;J~ dei mlei sentiment:_ .._ . . ...\"oglio accarezzare con la m1a \'Iva \"OCe i iuoi :mpani. X~m ti pare di ascoltare un brano emozionante. ~od?c_ame.nte espresso da un fine .di.c!t~re? .Apn._ dun– que., i tuo,; capaci padig.l;om au:icolan. per- cbè questo godimento sta per !infre. Pur– troppo come tutti i p!aceri, anch'esso è di bre\·e durata... ... Alcuni erano in \-ers:: • Son timido per natura - non so ,parlar d·amo:e - ahimè che fregatura - Ma col dtsco parlante - anche così distante - lo senti! sono io - che ti d.:co addio ... Sotto \"e.t:o. i due ragazzotti apparl\"ano sudati e congestionati; uscirono dalla cabina. ridendo. dandosi de.ile manate sulle spalle. Con le grosse mani scure -.ritL-arono dalla ragazza che controUa\·a l'incisione. la busta con il disco da in\"iare al Sud. m Anche le sere orma.i erano miti. quasi per niente umide. percorse da un çento che non disturbava. Al «Giardino delle o•– chidee •· i tavolini erano già stati .portati afl'ape..-to. sotto g_li albe..'i. cosl che - a due passi dal centro - anche d'estate pa.--e\·a di .:-espirare un po' d'aria di campag:ia. Gli artisti e gli sfaccendati che - du..-ante l'inverno - si riunivano. in gruppi dl due o tre. nei ca!fè vicini ai teatri dove la\"O– ra\"ano. o rimanevano in casa. o !requen– ta\·ano le sale da gioco della - pelota ... con la bd.la stagione comparivano tutti al -Gia=– dino de.Ile orchidee-. Sulla mezza.notte in– conùncia\·ano ad ar!i\•ar-e i giornalisti sfac– cendati. alcune ◄ \'OC.i,.. della radio. alcuni .. \"olti • della TV. con amici e ~che. Poi segun'ano gH attori del t-e.atro di p:-osa. con codazzo di ammiratori. Per ultimi e.ntr-a– \'ano 00 giardinetto quelli della rivista. che terminavano più tardi di tutti. per le pas– se.re.ile. Xon most.ra.l'Sjal pubblico d~ .. Giar– dino delle orchidee ... poteva riusci..-e dan– no.so anche a una p.~a donna: al tavolini non manca\ ·a.no . ogni tanto. impresa..'i veri e critici autorevoli, croniste mondane capaCi di procurare la fama con dieci righe az:zeccate di un rotoca!eo. Gli ingressi del comico Ggani. quando recitava a :\Ulano. erano tarnosi ed attiravano gente anche dal– le città \>icine. Arflva\·.a tra uno 5'."0iazzo di sop:-abiti e di giacche dai colon racca– p..'iccianti: agita\·a le mani come scendesse dal r=.ng. Come se la domanda persistesse nell'aria. gridava agli amici la ei!ra che a\·eva guadagnato quella sera. Neppure la osser.-az.::one di qualcuno che !ra gli avve.n– t.ori. magari truc'CatO. \; potessé essere un agente de.De imposte, era ser\"ito a L-enare il compor--..amento di Ugazzi. « Sono o non sono un umo..-ista? •. Quella se..-a. Alberto spe.-ava di incontra– re al - Giardino ,. il Mano. msteme al Leo e al Sandro e alla Camilla. Non c'era nes– suno. Sedette da so!o. ad un ta\·olino contro il muro: i riflettori verdi - che unmet– teva.no nell'aria un colo=e di penicillina - erano collocati in alto. e non disturbavano. Ordinò una piu.a. e bi.r.a scura. :-;on era ta.-d.i. ma do\"e .poteva.no essere andati? :,;et pomeriggio il Leo a\--eva telefonato al ::\13.r.o: a\·eva voglia di sgranchirsi Je gambe. pe.rchè non !ace\ -a.no una corsa lino all"Idroscalo? S'erano dati appuntamento in fondo al primo rettilineo de.l gran viale, do\•'era sorto da poco un nUO\"O ca!!è.. Vi sostavano donne e avieri. aJl·ora della li– bera uscita. in attesa di un passaggio per la. città. Dietro al bar c'era un gran campo abbandonato: i ragazzi '\'l facevano \'Giare I loro modellini a·aeroplano. :\la.rio non avrebbe poblto esse.re Il prima delle no\·e e mezza: mangla\•a a casa dei suoi e gli seccava scappar via subito. col boccone in bocca Il Leo disse che sarebbe stato il moJto prima. a\"rebbe !atto un giro in motocicletta per il çiale che circonda il lago e l'avrebbe aspettato. - Ci \•ediaino alle no,,.·e e mezzo. allora. - Ciao. Poco dopo le. otto. il Le-o era già con la motoc.ìeletta rossa in corsa sul retti– lineo a sud del !ago. Il vento era caduto: una trasparenza di porcellana era tirata ne.1- J"ar:ia. Le. montagne sembravano posticce, in fondo 2l p..".ìto. Tre quarti di luna sp.!cca– vano sopra gli alberi. Eccitato dalle tughe in su e in giù pe:- il viale.. il Leo sali fino alla statione aerea: la strada si alzava qualche metro. e scende\"a, dopo un pi~– !etto. dall'altra parte. lo mezzo alla pia– nura. cinque o sei metri di disllçello. ba– stavano a dare l"illusione di solle\"'.3.l"Si chis– sà quanto. le prospetti.e mutavano eom~e– ta:mente. Si d.istingue\--ano le prime luci: lo stabilimento balneare. a pelo d'acqua. era come un battello che attendesse di muo\·ersi. A n-iva\·ano i suoni dell"orcbeistrina del rtst0- rante. confusi con quelli dei juke-box. spe– si ne.i \"a:-i capanni di bibite che si e=ano già riaperti lungo le ri\'e del lago. sotto ros.si lumi ad acetilene. n buio colmò la pianura all'unprowiso. D Leo ebbe timore di aver !atto tardi; lan– ciò la motocicletta per il rettili.neo. alla fine della discesa. Il rumore dello scappa– mento batte\·a contro ia siepe spessa che cin,ge\·a li campo. e r-..suonava nella sera più !orte. La motocicletta irruppe nell"in– crocio: un'automObile lo att.-a\·e:--sa\·a. In uno stridere inut!le di freni. la motocicletta Gi abbattè sull'asfalto. strisciò per qualche me– t.-o: il !aro ba.rcollb un poco. rasoterra. poi si 9J)e.nSe. IJ Leo !u lane.iato \'erso :1 ciglio della strada. ll suo corpo cadde neu·erba. Accorse gente dal bar vicino: il guidatore Giovanni Stradone.: •Acrobata .. della macchina ~rida\·a che non rave\•a \•isto. che era assicurato. che a\·ttbbe pa– $!'.ato tutto. Una donna. ch:.ssà chi. stril– la\·a. Il Leo non si lame.nta\"a: ma non c·era segno di \"ita dentro i calzoni neri. il magliore azzurro abbandonati sull'erba. Un signore. si chinò a guardarlo: ascoltò se resp:.ra\"a. - E' \"i\"O- disse. \"eramente pare\·a che rincidente non lo a\·esse toccato: un ciu!!o di capelli ricci e neri e..-a fe..-mo sulla !tonte.. Cosi di.steso. il co:-po sembrava anche più lungo e magro. - Bisogna !are qualcosa! - Sembra che dorma! - Il colpo ella testa. sa.- - Si potrà spostar.lo? - :Ma la polizia!? Xon si \-ede nessuno. adesso che ce ne sarebbe b:Sogno. - Che bel ragazzo! Per fortuna sembra che non si sfa !atto niente. - ?-;eppure. la Croce Rossa a.rrin! Chi ba telefonato? Si senti. concitata. La voce del padrone deU-auto. - Io Io porto all'ospedale. Chi mi aiuta? Per !a\'O..-e. chi viene con me? S'erano fermate alcune macchine. altre motociclette-, coi !ari alzati. Un g_iovano1to si !ece largo tra i cu..-iosi. - Andiamo. disse. Si chinò sul co~ del Leo. dalla parte Uomo attento nel nostro tempo * di ALBERTO BEl'ILACQCJA In un recenU numero della n0$tl"'<l ru– brica.• presentando Gndiono Gramigna. ab– biamo fatto cenno all'attività di critico coordinatrice che Albenco Sala ç,a sçolgen– do. da qualche anno a questa paru. nel– J'ambienre letterario milcne1:e. Con le ri– $0ne di une cordialità eh-e gli pennette di se-nri:--si immedia.t.amm.te a suo açio tra lo gen:e e negli ambienti anche più dwe-rsi, Sclo cerca di reagire al distratto dinamismo deUa .s-ua cittd con una puntiglio.so ricerco di morirì umani. da a.ssìmìliare in una voca– .:-ione ~tic.a.. Uomo attento nrl n0$tro tem.po. dunque. Sala. di fronte allo società. non cerca sol– tanto di giustificare liricomenu se .ste5SO, mc $0prottutto gli altri. con un.a. partecipa– zio~e che .si è andata facendo sempre più urgente. Proprio sotto la .spinta di questo de.si -<L!rio (e bisOQnO) di anali.si .1:0ciale.Scia ha .sconfinato dalla poesia alla prosa. n.ella ricerco di un mez:::o meno so09ettit:o e più totale d1 ata:icincmento alla rt:altd.. E' i! se11no di uno smania di sentirsi vit:o nei fatti magari con il rischio di acquisire un'amare:za definitic.a.. A nostro aovi.so c'è. al fondo di que.sta poSL.-ione sentimentale. uno solitudine che tende ad una rea=ione. ad uno sfogo. che cerco di erompere dall'ine~o di un limbo lirico fine o frantumarsi neJl'o.:-ione. Per quello che riguarda lo schedina bio– grafi.ca ., diremo eh.e Alberico Sala è noi-o a Vailate nd mar=o dd 1923. Entrato pre– sti.uìmo in giomali.smo. Sala si è trovato, o z:ient'anni. ad es:sere il più giovane re- dottore della stampa quotidia,n.a italiana. Si è .spostato ripet:utam.ent .t dalla Lombardia alla Toscana. al .La...-io ed ora ciDe e Mi– lano doce è redaa.<>Te de Il Corri~ della Se..-a.. Sala è oggi uno dei pochi gi0t:oni in grado di .soolgere, .suUa pagine di un gran– de qUOtidiono (Il Co..-rie.:-ed 'lnfo:maz.io :ne), un'opera d.i dit:ulga.:ione letteraria qualifi– cata e, .soprattutto. non occasionolr. - Lo piccole fiero letterario-. info1-ri. che ogni saboto appare nelle pagine del suddetto quotidiano o cwo di Gramigna e di Solo. è. un me=o oltremodo efficace pn- l'cçcici– nomento del lettore com.un.e ali.a nostro le:.– teroturo eonu:mporon.eo (e l'esempio, che ha mCDntrato tonti favori nel pubblico, po– trebbe e dooreòbe essere seguita da altri quotidiani). X ella reda:ion.e de ,6 Lo piccolo fiera ... Sala impiega un'e :spe:rien.ui eh.e gli t:iene da un lungo esereL-i"o p0erico e critico. un e-ttTci....-io che .si è soolto in una ricco biòho– profi.a (cinque volumi di versi - di cui l'ultimo. - Epigrafi e conii .... pubblicato do Va1lecchi - e un oolwn.e di n.arrotica: ... Lo prigion.e ven:ie---. edito do Cuchina nello scorso anno). Premi e in..seri.nteTlti in ontologie sono rc– nuri a confortare il lat..-oro di So.Io. che Tecent~ente ha portxlto o termine Io sue opero di maqgiore impegno: un romanu, che abbraccia l' attua.le vita milo~e. con.– .sideroto in tua:i i suoi settori. e che si intitolerà ... Pia.:::.a del Duomo~. A proposiio di que.sio Toman=o. l'autore ci dicr: ,.Ho finito di cor-tt09ere il dattilo- serino di "Pia::a del Du.o-mo" che con.se – gnerò in autunno ali'editou. E' un lungo te.sto di quo.si cinquecento pcgine:, un'opera di.fficilm.en.te coUegabile cOn uno che, egli in.i~ ... scelse" la poesia._ Ho e-oluto ientare lo norici=.a--ione di uno molteplicitd di temi. di penonaggi., con pietà più che con cotrie-eric o nolon:d di scan– dcfo._ La scrittura è tutta di~no da qt1ello de .. Lo prigion-e verde": un pa.s.saggio ob– bliQa.to, questo, per uno ehe ha scritto cinque libri di veni.. Quel eh-e posso dire. con quclche sicurez:a. è che il roman=o non è noioso: mi sono d.ivtrtito o .scriverJo- Le pagine che qui presentfomo sono tratte, appunto. do - Pia..::=a del Duomo---. Vi si può gid cogliere qoella che .aarò la nota corctteri.stico del roman=o: le capacird di aderen.:a e di immede:.s-imazione. Fino ad ogg,i. :Uilano è stata qua.si .sempre tTottatc in ltuernturo con una sorta di di.stecco critico (diremmo con quel falso sorriso. in fondo amaro e addoforoto, con il quale l'uomo di lett.ere ama gu.anfore: vtno 1.a erompen.ie: e.suberon.:.a ddla rioch.ez: o indu.– .striale). Sa.lo. invece, ha preferito a.llonta– n.a:r;si dalla pori.zione del , detaché.,,. cd ol– tranza, per .seno.ere di Milan.o dal cUOTe stt.uo della città. per sentirTi Gddos.so egli stesso· gli a.biti dei .suoi penonaggi.. - Pia=c del Duomo •. sard ce-rt.cmen.te la più tffì– cace con.a di pre:sen.ta :..-i.onedi un uomo ai.tento nel nostro t-ernJ'.)O. ALBERTO BEYlLACQUA .-\iberico Sala: della testa: la girò. per appoggiar.la 5Ul braccio. Allora apparve la guancia destra completamente raschiata. fino an·osso. spOr– ca di sangue, di poh-ere. di gra.sso d"as!alto. L~m~~!ta d~~ch~~=tn~ 6 =~ di prenderlo alle gambe e sotto la schiena.. ma gli tremavano le manL Il gìO"\•anotto chiamb un suo amico: che \"enne avanti tra la gente. con una &r...cca di pelle. Prese n Leo per le gambe: e allora si accorse che la destra do\"eva esser– si .rotta. pe.rchè era stranamente &p!egata. nell'e..--ba.Non disse niente; ma un morm0- r:o pereo..."'Se la gente che intorno gu.a.r– da\'a. e che s'apri per !ar passare i due con il corpo del LeO. Lo adagiarono sul sedile posteriore della macchina. che pa.~ subito. suonando U clacson. \-erso la città. I due giov-anotti che ra\·evano traspor– tato si a\-viarono al bar. Una ragazza di– ceva a quello della giacca di pelle. ne..-a: - Con un po' di acqua calda. \·ed..'¼, il sangue \"a via. La gente. commentava l'incidente.. Le pri– me macchine che s'e...-ano fermate. ripa . -1::– va.no: altre &i ferma~ano. Am\.'Ò anche la Croce Rossa. troppo tardi; e. ancora dopo. la politi.a Iccominciò a prendere le mi– sure e a cercare teSt:!..moni. Ma nessuno a\•eva \-:Sto. Ad ogni macchina che passa•;a. in mezzo alla strada. a.tfionva la macchia =ossa della motocicletta. lin agente, in piedi aocanto. agitava le braccia. con i guanton:. fosforescenti. ALBERICO SALA LE PRl,IIE IIAPPRESE1\-TAZIONI A BOJIA * Unsogno notturno di innamoratientusiasti Il Sogno di una. notte di * acrobatico di Vinicio Congia mezza estar.e. rappresentato face,-a pensare ad un Arlec- ~:! l~a:-e~a dJi ~;:J 0 'i-:~~ li regista .l[ario Ferrero ha tratto dall'opera shakespeariana il pretesto per un gradevole ~n~stumi sovrabbondanti :~~u~=~àr~·~pe~P~~ spettacolo, considerando il moviniento dell'intrigo amoroso come il suo elemento essen~ale i:'cc'Et.::5~.s!~~~~ di trasfigurazione evasi-.·a. musiche del Mendelssohn d0- ~t~~r il~~ dico~'::J{:n:; * ~~taitaf:~!11(1:t,~ B~ ;:s?: :°:!fi'~t~~~u~:11:h!~ di G I fJ I' A t\1ìll I CALE \7 DO LI ~~~~arot!e n~ell·~~:. speanana vestre) avevano la funzione Teseo duca d'Atene ed lp.. hcate nsonanze e la sottile attori quasi tutti giovani. dono Glauco !\!auri, confeo è spinto oltre un determina- di riempire i vuoti della va– polita regina delle A.mazzo. C0!31_P0SlZ1?~e _de! suoi _m~lt~ ma scelti e distribuiti op. dei comici, e \"inicio Congia, to limite sposta notevolmen. sta scena occupata dallo ni insieme con i quattro in- p~1c1 mot:1v1 1sp1raton ciif.1!- portunamente: Rossella Falk che è stato Puck Negli inter- te l'equilibr:o vero dell'ope- spettacolo. che e stato ap. namorati Lisanàro. De.me-- c~ente_ possono ottenere il (Titania), Franco Grauosi venti affidati ai comici ed al ra: ma assume un'indubbia punto uno spettacolo, uno trio. Ermia ed Elena, dei giusto nlievo. (Oberon). Anna Naria Guar- folletto il regista Mario Fer- efficacia spettacolare soprat.. spettacolo gradevole e inte– quali si e\•ocano le capric- Quando nel primo ~laggio nieri, Anna Brandimarte, rero ha profuso il colore, tutto in un teatro all'aperto. ressante, più che un'intcr– ciose \;cende. sono personag. ~usi~e fiore.ntin? del 193:8 ~u?8 R~~coni. Um~erto O:- quasi _per stabilire con v!o- I ~ue attori hanno :i5~sto p_retazione appi;ofondit.a e gi vagamente suggeriti dalla 11 regista )lax Rei.nhard m1- sm1 (gh mnamoratl), Os\"a.t- lenza 11contrasto tra la \"Ila ottunamente alla richiesta nnnovata. l!a qt.11Sta era la nostalgia dcl mondo mitolo- se in scena l'opera shake. do Ruggeri (Teseo). Giova.,- sognata degli innamorati e che era stata loro rivolta. -intenzione del ~gista, che gico classico. Oberon e Ti- speari~a nel Giardino. di n~a di Cosmo (Ippolito). la real_tà della vita osservata anche se in termini che po- ~~va di a\·ere a su~ dispo– tania. sovrani delle fate che Boboli. ne svtluppo infatu in Fihppo Seelzo ha 1mpcrser con distacco e con scherno te,·ano sorprendere. Non a SJztone un palcosceruco par– abitano uno sconlmato domi- senso quasi unico il tono di nato Egeo, padre di Errnia. da chi innamorato non c. torto è: stato osservato che il Ucolare. nio boschivo. appaiono im·e-- fanta~agorica saga nordica. Una nota speciale richie- Anche questo contrasto, se Puck vivido, impulsh-o e GJOVASXI CALESDOU ce creature tiplche delle sa- 0e e':1dentemente non esa~- ghe nordiche. La loro arma nsce 11 suo contenuto poeti. VITA DEL TEATRO e il sortilegio, il filtro. 11 lo- co. ma ne pone una pre~essa ~ ro vero regno è l"arcano del fond_aml:n~e .. Allora mter- ~ quale esprimono la oscura preti pnnc1pali dello spetta: suggestione, superiore ed colo -~urono ~~e11_10Benasst 1----------------------------------------– estranea insieme ad ogni di- ~ E:'• :\ialtaghat1 !1ell_ep~r– mensione psicologica.. ),fa fi- t1. di Obero_n e d1 Titaru~. gure cosi diverse po_,;:sono R}n~ ~Iore.111. Sarah ferrati: convivere perché si muO\'Ono );~no ~rnarch e c;;101-·anru in una atmosfera di felice fa· ~imara lD _quelle dei_quattro sto rinascimentale: essa offre mnamorau. men~re 11 follet.– un sostanziale punto di in- to _Pu~ era impe~nato contro alle ,.irie componenti daU attrice Eva Magni. dell'opera. che da essa trae Sfrut~~o la ampi~ }a sua unità poetica. strae'.!rcimana d~o 5C:enar10 Pene d'amore. inganni. ch_e il teatro _antlc? di Ost~ equh•oci sono affrontati con gli prestava. il regista llano Jo slancio irrefrenabile. con Ferrero ha d~to del Sogno d; il desiderio di 5coperta. con un?. notte d!._ mezz.a estate il gusto sperimentale che è Wl mterpretaz1onp _intesa _a proprio della rivoluzione sp:. gode~e- qu_esta ec~ez1onale d1- rituale del Rinascimento del. spombil!tà spaz1.ale. Le fu– la quale il grande Will rac- ghe. g1j ~nseguime~ti. le rin– coglie gli ultimi aneliti. C?rse de1 quattro mnamora- L"un.ita del Sogno di une ~~ ~~Jl=g~a~~~:o~r~ noue_ d1. mezza estate e. dlJ!l- si hanno rappresentalo le q~e 11-~suJ~to ~ 1-m~azio: linee essenziali di sviluppa m sottth, d1 eq~ .n~ibn crea~• dell"intero spettacolo nel s:1. acc_osta_m~t! imprecellt- quale e di,•enuto cos1 pre\"11- ~J~, s!:is~:f1~d=~~iss~~l~~ len~ ..J'aspetto ~oreog~fic~. Il Festival di 17 enezia 11 Ftsiival teatrale di Vene:ia. iniziatosi con la pre.sen– ta...-i"one di una nuova edizione del Bugià..--dodi Cario Goldoni allestita da Carlo Lodovicj e interpret<Jta da Ce.sco Be.seggio. è proseguito con due .spettacoli del , Thiii.,,"Te National de Belgique .... L'année du Bac dt José-André Lacour e Chri&topbe. Co– lomb di Ch.arle.s Bert1n sono le due op•re port,ate dalla com– popnio belga suUa scena della , Fen1ce .... L'année du Bac (cioè della licen.zo hceale) è l'onn.o nel quale i giovani.,. uscendo dallo state di minoritil: scolasrica. scoprono. an..-itt1tio net loro gennorr, lo reohd d..-fla crt,0 pri– me d'oUora idillicomente immaginato o .semplicemen.te non percepita nei suoi autentici e ducu.tibili valori. Per i prota– gonisti dell"opero del Locour lo ncelo:ione costitui.sce una amara e tragica sorpresa. E, conosciuta lo me.sch.initil: dei genitori. u.no dt. eui si uccide ed un altro cerco nfugio fra le braccio di una donna di mala/ fa.re . Co.stniiro con abile mestiere, il dramma tn.dulge olio ec– ce.:-10nah1.d dea ca.sa r appresentati, sen.:a omvore od une con– chuione morale, che definisca umanament.e e poeti.cam.ente i penonagg1 rcffigurcu-i. Questi giovani non ne.scono od in– serire i loro gern,ori neUe dimensioni della vii-a reale che h.a luca ed anche ombre. Ed alloro quale problema .si porze agli un1 ed. agli altri 09gi. neWauuale momento sociale? A questa domanda~ eh.e è euen.:iole cl fine delf'o.ppro/on– dimen.u, dei personaggi. non nsponde il Locour, eh.e dalle storie aspre dei suoi gaoconi ha tratto l'occasione per la co- contaminazioni compiute con Un mterpretaZ1one dm~1- magistrale leggerezra. L'ope. ca ~elio spano sceno8!3.f1co ra ha infatti m molle parti somn~de ~nche . un mte~– i colori tenm di uno smalto. pretaz1one d1 mento poeti– l'opalescenza impalpabile di co. Il Sogno di ~na notte di una fantasia suscitata da una "!~o estate è d_1venuto 9ua– materìa incorporea. Basta Sl il ~ma de1! amore cne è stru..:-ione di alcune scene di vaolenrc realismo. Ne L'an.née forzare appena i toni e le perseput~ ~n ~nconsape,:ole du Bac la vivacità scenica del teatro Oi , Bouleoord... si linee di questa aerea tessitu. slancio gio, ~mie .. semphce- incontro abilmente con l'omore.::za ddf'ultimo naturalismo ra. perché essa mostri la tra.. ment~ ~rche e I amo:e- In ma sulla quale si fonda e realta 11 _senso d~ll opera pere.bé la sua miracolosa shakespeanana e P'l;l _esteso: unita si ~componga quasi 3.1:1che se essa ~on. rt\ el~ lo– brutalmente nei di\·ersi ele-- n~ mo_l_toaccesi di malmco– ment.i eostitutin ma. g1a s,·olge uno dei temi Una rappresentazione al. dominanti del_ dranu~aturg_~– l'aperto, per il fatto che ri- q~ello che po1. tt0\'e!"3 la p1u chiede necessariamente una vigorosa ma..PJ.1festazl0ne tra– amplifica.zione. non può non gica nell"OteUo, cioe la fata. forzare i caratteri. di un'ope- lita della incomprensione. ra. E proprio per tale moti- dell"equivoco. dell"asincronia \"O noi non sappiamo se il che è legata alla passione Sogno di una norte di me=::a amorosa per un destino che ~~a~:J":C:~a~;; 1 :~v: gli u~mini accecati da essa stre. non sia desunato a per- non riescono a vmcere . dere almeno in parte il suo Interpreti della nuova edi– autenlico incanto in un tea- zione del Sogno ci1 una notte I tro non concluso, dove le de- di mez.:-a estate sono !:>tau cmencano H Cbristopbe Co:omb di Chorles Bertin.. al quale fu a.s.se – gn,at.o net 1953 il - Premio Italia ... istituito dalla RAJ, ha come protagonista il gronde nav1ga:t0Te: i.tallano. Lo scoperta del nuovo continer::e è con..siderata nel .suo colore emblema- t1co. non come impresa concreta; ma oome meta spint.uale proposta all'uomo. E l'uomo rie.see o rogg1ungerla soltotilO quando nella propri.a anima fha spogliata di ogni carattere di conqui.sto t.errena. opponendosi t:ahdame:nte alle ten.uuiom di quanti cercano con il loro scetticismo e. con la loro o.stihtd di distoglittlo do.I .suo proposito: Cri.sto/oro Colombo arrico. olla meta. acendo con..stnruuo tutte I.e possibilità di soddi.sfa.tion~ umana eh.e l'impre.,a po– teva con.sentirgli, ma in compen.so eg-Ji ha compiuto , la provo dello propria anima .... I due: .spettacoli sono sr.ati messi in scena con. molta curo dal regista Jac:que.s Hisman, il quale ha però u·ocato il te.sto a lui congen.to.le nella severa opera d1 Charie.s BeThn. Il delitto paga Gn uomo confessa ai fomiJiori un delilto, comJnuto dltd anni prima. che. rima.sto 1mpunito, costituisce lo cere origin4! della .sua attuale fortu.no. . Ha J'as,urda sper-(ZJCa di trorare la comprensione e i.I perdono. Ma il suocrro de.ll 'a.uo.u-Uto si uccide, perch.è la .sua morte. ritenuta criminosa. sia scon– tato do.l genero con uno pene che lo punisca sia pure in ritardo del delitto ceramente comp1u10. Questo i ii temo di Il delitto paga aj Pie-rreue CaiUol. rappresent-010 allo , Chalet ...di Roma con la regia di Franco Co.neUati.: è un drcmma giallo con rnt.enzioni finali moroli– ttich.e. oont1en...-ion.afenella conchuione, mo non privo dl morden.te nella imposta-""ione 1ni.ziale G. C. •!1111111111111111111111111111u11111111111u111111111111111111111111111111 1111 s.000.000 01 M1ER1CA.Nl AD8RJSCONO &.l BOOK CLUBS La qctlQU lntzfatloo è stata realtz:tatc (A (taUa 4ogft A 1111Cl DEL LIBRO ~-=-onecon&1l'~u~ l~r! ~~ e e Gll aderenU c~e pre&e.n~no tre nuovi uaoctaU b.an.oo dlr:Hto a acerUue cntuU.ameaie an • libro del me.e •. -·..,.,., fmpeg,14 cldùl9Uato program,na ·– dJ a.daunze oou Amld deJ Libro. mole~ MU!zie 2. Roma.

RkJQdWJsaXNoZXIy