la Fiera Letteraria - XIV - n. 27 - 5 luglio 1959

Domenica 5 loglio 1959 Gio,·a.nni Stndone: • Pescatore subacqueo. t" FIERI\: LETTER'ARTi\: SCAFFALE JTECCHI0 E ,\ l,-0110 :\"OTIZIE * DI * POESIA. Pag. g UNDOMATORE DIBELVE "Oro di paglia" di ìUA.RIN: PA.lll!JN'II I * . . . . _ di ELIO FILIPPO .l.OOROCCA. Sul Golfo dn Poett. ci n lo.se; coraggu, senza fanati- Didier Gauttier. offrendosi duini dipinti e beduini di . _ . . r:a J>CT la su~ bell_ezza e a nno. e .«zngue freddo 3enza c0me mozzo di. stalla, come carne che entravano che _Con una lettera mtrodu~ Cessione). smo a raggmnge- glio ignora I che a.ma.re i ~on TeTenz.o :I turut~ sos!a apatia; s~nsi fedelinimi e servo; come un buono O tut- utei~no e che si ap;iatta- tiva di ~1ario Luz.i. Gino No.. re un nuovo stadio. quelk, farli crou, li fiorire I dd – ,~lareueren~ peUegnnoggLO volontà di ferro; for_za e,.. to o un buono a nulla· du.e 1,-an.o Due pantere sembra- gara presenta un suo nuo,;o 3tluale. che dai versi di iangue di ferite; non tra– a gi·~ !1-b!tat~ da_Shef.!.etl, cule~ e agilità di scotattolo, cose che molte volte hanno oono· libere ma ri muove- libretto di poesie: Oro d, po- Ecco si fa luce a quelli re- ,corren~ I di gora in po– ;e1 ' u tt~i gwrm, p-nma e po,_ !opr a ogm co .s~ quel- lo ste_s.s_lffrmo si(Jni/icato. vano in un~ gabbia, di cua a!ia (e [ _quaderni di Gal~e- ~~i di Oro di Pag~~ sta~ ra I scheggi.a di vite ,~ e la trag_1CO fi~- • lo sptnto p-rofon.do di_ ouer- . e Di.d1er &quadra dal capo non si vedevano le ..sbarre, n~ >, &hz... Salvatore Sci~- mdicare una maturità di sti- ~ tralci ed acini I di .-ucco Afa aggr,:ondcst per 1l fe- va.ztone._che ci. m !lte m rap- ai piedi il piccolo avr;entu- una pantera .sola era r;ero- sc1_a.Caltan.LSSet~:Roma_), in le ~e ce ~o fa prendere 10 -rnvo. stoso paesmo _del golfo, e J)Orto diretto., tnhmo e mol- riero. ne ammira i muscoli mente libera e H segretario cui sono raccolti t versi dal cons1deraz1one. o in quelli di e Malinc:o- salen.do_ m?-'?°"• al ~ ca- tcplice coi ·nervi della na: potenti. lo sguardo ardito e della Compagnia aveva fin- '56 al '?8·. in ag~unta ai pre- e Lei è_ dotato _naturalmeo- nla di corse>: st;ello., 11 ,!'1.1~tatore sa_ra c0l: tura e colle sacre 1orgenlt pur dolce del suo ardimen- carico di. aprire lo sporte!- ceden~1 hbrettt N_eJ grande te - scn,·e LUZJ nella lette- Quant'è compiuta la sta.– f>!lO dal! in_.n..st;en~e r_ipetern della forza>. . to; lo indovina aaile e co- lo, che facet--a entrare sulla silenzio. del ·44_ G~bbe can- ra d'introduzione - e il_ ~ gione, .sento: I splffldono di onon/iC1 ru:h.LQ.m1_ a un _ IL Mant~ga..z: zapa.ua. q.u1n- raggioso e lo prende al s-uo scena. Faimah, vestito da t.a ~el 47. Ecco n fa l~e mondo espress1\"0 com.mci.a altro nome, qu~lk> d1 Paolo ti!,, alla bwgrafi.a del Fmma- serrizio. In due mesi Fai- beduino, tirooa .su di essa (edito da Rebellato) del 56. a_ compenetrarsi non occa- :.O, i~t ~ia~~ a:~ Mantegazza. h: na~o a Groparello, in quel mali è già passato dalla &tal- un coJpo di carabina a pol- Per a\·ere un quadro com- s1onalment.e con la sua te- devo la ,pera~ I ma. A molti questo nome, che d• Piacen:a. _11 2~ agos!o la sul dorso dei cat:alU, e cere e .si gettava al suolo adeno ai •olch.i aperti in.- ha un ~ degno pO~t.<? nel- 1 ~ 26 ·• non /igt_w. d a:te, ma oqni. giorno fa nuot•i e in.a- come morta o ferita. Allora vano ruomo / primavera la ~t.ona de-I.'-<! me~tetna C: da «? 1 ,esta famtgha dt conta- .roeHati progressi dioentan- il nostro eroe ri lanciaca .io- richiama a fioriture. d~t a!ltra polo gia., at nostra drni. . _ . do. come si ruol dire, un pra di essa, i: rotolav-a con giornt., ~ 1.ce ~en _ poco; non La sua nbeU~one al!a rt· famoso artista. Le 1ue spe- essa. Ja prendet·a fra le molto p m , n direbbe., del ta. f1?Onotona de 1 cam pi e lo cia!Hà sono i salti mortali braccia e t:ia a rinchiuderla Canuade di manzoniana me- .spinto av_vent!' ro.so, _ l_o po'": .nd dorso del cavallo; nes- neUa gabbia. Un giorno però m;oria._ E~:e ':l~t'u?mo, tarono,_ d, ~oh undtc1 anni, suno fu mai i:eduto più agi- la pantera era di malumore d, altt menh . .scrent1/iet., ha a fuggire d, casa e a tenta- le. più temerario, più si- e sentendosi buttare qua e Qu. ella guerra, ha. 1tTa– zia.to i giorni bianchi I del fu .ggitioo aprite. / Cio che non fummo, quuto ci con-- '"'""'· avuto, nelt"'ultimo quarto del re, con _for~u'!a· pur attr_a- curo nell'occhio. più instan- 11: come un fagotto di cenci. ·'<'"·''·'"''-. • :_:,::::::::::::::::::::::::::::::::::::::. secolo scorso, -una grande verso vivacu.nme pc-ripe~. cabale n~ mw-coh • srnnse con I roo1 artigli. le I Puledri. quando COftO- .- pOJ>Olantd, per le sue molte d, raggiungere la F'rancia. Mi cado ora accorgendo COT1U del cacciatore. Egli al- ~• .~ • ..,,.., ~ seemmo d morso I appena LA - 'IACCHINA DELT , v=RITA' opere di dwulgazion.e sa.en- ~ore dooet:a dectderSl 11 ruo come le accenture del Fai- loro la gettò pm lontano del ---"'··• al margine / di libere pa- _, L-'"1.. · ~ tifica e pncolog zca e, ,o- eSlino. malt che hanno veramente soltto ed essa andò a cade- ,,..,-.:;•'Wa- sture I E ci è rima.sta ir. prattutto, per u.no p.,- eu.do e Giunge aieColmar in pie- deli.; strabthante più ci .ri re sopra tl povero segreta- •::-- •.. •r-; pe.tto 0 una insa.n.a.b1le / ma.: T tt , d t romanzo dal titolo Un gior- no carneva · dappertut½' addentra nella sii.a vita, mt- rio, che stat.-a appiattato ·•---J • _ nn.co- m.a di eone. U O e acca UO n~ a Madera. diffuso _in de- ~e%7,e 0 :~·e ba:! ~fiugbhet.; naccino _dt trascinarci fu.or dietro un cespugho d1 corto- Gino Nora~ Non tutte le pagine, è cer- cine e decine d1 ed1:ioni, a eh h t.ag l ar°f dal seminato o, per es se re ne. Allora la pantera Sf. mi- lo . ton.i d.! centinaia di m.igUaia di bl ~ c e _'~et ra no I d pu - ptù esatti oltre , hmtti- del- se sotto quello scrivano e pleto dell'atttv1ta letterana malica. ancb"essa in v1a di g\Ja1 ~ S • copte. _ va 1 lh ~u~~,:[ee~:re 1 ~:~ la -nostra' ras.segna. La.scia- lo ap-reb~e &branato, se Fa,- di Gino ;-;ogara bisogna n- chiartficauone e d'inlensiti- ~no ~i nsuando • 10 1 ~~~: * di El,10 TAI.-ARICO T-urtt sanno che Stendhal, trovandosi a Roma nel 1835, andava in giro con un immacolato paio di pantaloni bianchi suUa cui cinruro. internamente, aveva $Critto: S Topertocca rela 5. Era un'abbreuia– .:-ionecome un'altra, fatta per non essere capita., della più d1""ammatica Jrcue: sto per toccare la cinquantina. huomma. lo scrittore francese. temendo la vecchiaia, ri tierpognava della -propria età: -non se ne sarebbe vergognato a Londra. a Parigi, a Vienna. in qualsiasi paTte del mondo; ma Roma l'intimidiva., gli daua co– me un senso di .!gomento. Perchè fi.dea della giovi– ne.:.:a perenne è un'idea tipicamente romana. vo– gliamo dire suggerita e intposta dall'aria. dal co ore, dal tepore. dalla pigrizia di que,ta incantevole cinà: cui non s'addice la morte e che .sollecita il sogno di mille douor Fau.st. Perfino gli americani. che non invecchiano mai e a settant'anni ballano volentieri il cha-cha-cha. .sbarcando all'aer<>pono di Ciampino acvertono una buffa sensa..:;ione: quasi che il tempo, C'Olio da pa..::=i.a. ri metta a correre paurosamente. Roma. è una ciud miracoùna.: arrivandovi per la prima. t.olra Montai gne. malandato e .scontroso, ne rraue un notevole sen.so di ben.euere fisico: scom– parve l'emicrania, T e spirava bene. era felice: e dire che in Italia non avrebbe voluto neppure neni.rei. visto che tuUi c'erano Qià stati e che lui • non era un lacche» da mettersi. poi a fare il saputo su.i fatti di Firenze e d.i Ferrara. )fa. proprio la To.tcana lo vinse fino al punto che gli porne giusto e opportuno scrivere in italiano: ri fece cora'7Vio. incominciò essendo in questa contrada doYe mi pare sentire il più perfetto favellare della Toscana._ D'accordo: non i davoero un e.sempio di stile; ma. fra quelle parole. rindOvina la commo– tione dello scrittore: ed. era una commo:ione sincera se. ritornan do dopo qualche tempo a Firen.:e. un'os-– sert:a.zione delL""lo,a ci dice come questo scettico fOs :se col pito dalla gra..:ia italiana: .- il semblait que je !usse de retour en ma maison )J: tant o erano ,:rraoniinarie le accoglierue e le gentile....-: e dei tosca.ni. Fu $0pTaUutto a Roma che Montaigne sen.li di t ro– varsi a. casa sua: e dove. suJla ciuà c he l' ospitat1a. ,crine delle pagine rublimi. cori lontane dalrmdif– feren:;a dell'auwre dei • SagQi "· Anche Monta.io-ne fu conquistato dai tramonti romani. Passeggiando per certe oecchie srrade. nell'ombra m cui si leva il ponentino, chi abbia un minimo di fantasia ha .sempre l'impressione di fare strani in– contri: Gogol a uia Giulia. Lamarline a Pia;::a del Popolo. Goethe al Colosseo. Michelet. De Mu.ssel. Taine, Ronsard confusi fra la folla e. per venire pitì ricino a noi. D- H. Lawrence. Paul Valéry: fu. in via del Babuino che quest'ultimo di.ise a un amico la ~ua gioia nel sentirsi me:-:o italiana: il nonno ma– terno di l'alery. infalli, .ti chiamava Giulio Grassi ed era un genooese che ebbe parte attiva nella storia di Trieste del 18-18. Roma è pigra. indolente. son– nacchiosa e - direbbe Stendhal. come at·eva già detto delle donne oneste - si t:ede co.srretta ad am– mantarsi di un lieve velo di ipocrisia: non la por .dedi mai. non è mai tua: ha cento facce. mille at– teggiamenti: mistica. austera. popolareaca. arUto– cratica. cosmopolita, è una città ancora da scoprire. Lo ,tesso Montaigne era incantato da questo pae– .,aQgio C OS"Ì vario: credeva d'at:erne scoperto il volto solenne. religio.ro. visitando le chiese o magari sper– dendosi ne gli o. scuri meandri delle catacombe. ed ecco un cicaleccio tipicamente parigino. di rurisU Jehci. d'i-nnocenti pagani: restava ad amm.i-rare le ville. i pala.: :i. le fontane scroscianti. i monumenti. le grandi magnifiche piaz.:e ed ecco - all'improv– viso - un angolo diverso, finestre da cui iorridono le donne piit belle del mondo. un'amabile Roma dote ogni ora ha il suo piacere. dove il .sen.90 del– r·anlica for=.a si .siemi•era in molle::a. sen.:a mai un·ombra di noia. E" forse per tal motit:o che non la ,i ri1roca in neuun libro. cosi com'è. vecchio o nuoL-o che sia· ogni scritrore. inco111inciando da G11briele D'A.nnun.:io. ci ha dare la c:ua Roma. un'interpreta– :ione più o meno felic(' della ciuà. secondo i propri pusti: né pii,. bravi si sono dimostrati i cineasti che. og11i t:olta. ricreano u11a Roma diversa per adatta1'la alle loro trame: e neppure i pittori. alcuni dei quali eccellenti. hanno 3apuro .sottrarsi all'anQOlo visuale del proprio temperamento. Dalle pagine. dai /010- grammi. dalle tele affiorano più Rome: barocca. neo– reali&ta. letteraria_ mistica. corrotta. pae.sana. bL~ :arramente inrern11:ionale: ma non c"è, neU-insieme. 1rn·opera d'arte che sia dan·ero degna del suo ini– mitabile modello: lu.singarrice per defini.:ione. questa citr<i delude amaramenle chiunque cerch; di conqui• .trarla. Ererna e regale 11On ammeue. specie tul piano artiatico. gli amori da itrapa.:.:o: sa giudicare. confl– dera meschino dongiovanni perjì11O il poeta delle •Laudi•· morbosa pas,ione il ,uo lirismo. D; tanti icri1tori che si sono irrna morati di Roma. >teppure il baro ne Baedeker tt~ 7""!tr_nrla dal cero. lui ch'era u.so al pni set·ero obb1ett1t:!smo: tutte le interpreta.=ioni di Roma sono buon~- neuuria e,aua; gli $leui romani. apatici e dUtTaru. poS.tOno, " ogm piè .i:ospinlO. !-COpri_re un nuoi.:o _ aspetto. un oolt(! inedito della loro cmà. La recch,a lupa dunque. et ~a fare: e. $pedP agli occhi di_ chi le vuole be'!_e· ~ma mo~lrarsi inedtta e improvnsa. La famosa ind1ffe– ren..:a dei romani forse è do~ uta al fatto che. ~ella loro cittd. il pre~entt> non e,- i.ue e al futuro II dà poco t"alore: qu non accade mai nient~ Pf;~chè t~lto è ac-t"aduto. eco dit:enta la t"oce. memoria I immagine. respiro di piecra il B("ntimenro. _ _ Que,te cose .\lonlaigne le sape~a: rnfattt. fra tanti ziroli di gloria. nenu no ne des1derò c~n ranro ardore. di ncuurio andò co.sì tie!o _ eo~e d1 . es.sere stato nominaro ciuariino d el la • ctrla pm nobile che mai fos,e " mai sarà"'· cittadino r~;:it~"oi-ALARICO Uomo d1 .scienza. Sf. po- .,orp;endentt ra Il molo, dunque, passare. con mah, ptu pronto del fu.lmt- cordar anche le prose nar- caz1one >. nel libro q m~ti trebbe dire che aoeoa tl nw colo Up,lto st j re. da :~'; pauroso crescendo. dalle do- ne. non at. esse cacato da rahve m.sente nel pruno li- La ragione poetica de.I ~O- abbellime'nti che sanno de e hobby,, n~lla ~arrativa, a, carteUoni I e~isch~ di~ cth .sch1ene equine alle_ zan- quell' ample.uo poco_ amoro- brelto d1 \'ers1 del ·44_ i rac. gara s1 \.;ene infalti inseren- ton.a~ cf..rei di inu~ d.eUa qual.e st .tertn, appun- pinti con grort:sca eloq~en- n~ delle belt:e e coglwmo. so t l se gretano, QUI semi- con~1 ~1 Dopo 11 peccato de! do nel suo m?odo ~~ivo, fwzatura,. che Noeara de\---e to~ per rende-re ptù larga- za a. cit:aci colon sente per chiudere, un epi.sodio morto d, paura. e non fos- 194::i. i due romanz1_ Damrm ed e una ragione di stz.1e av-- imparare ad evita.re. cosi m.entt: accessibili _le sue teo- nelle i;iscere a un' t~atto il che _ricela. insteme col CO- se fuggtto dalla scena col- la mano, Lau_ra del ::,~ e U"-<! v~rt1bile nel -çerso, ~ua e ~à come dovrà schivare in se,.. rie; ma. anche., tn qualche grido della çoeazione che raggio e la temera,:tetà, la la belva m~ s?ffocata fra donna m~btda ?el_ SS, c~1 d1 sapore ungaretti ~o in guito la facile tendenza al altra occasione. lo chiama. Quello deve e$- straordin~ria inventtva C0!1 le rue braccw: d1 ferro~- deve a~1ungers~ ~ saggi(! cef1.:e _aP:rture o s~ cc.hl. che verso canta~ ad una sorta Per scegl_iere qualche pa- sere il teatro delle sue glo- la gua_le rn_fìorat:ale .sue est- ~ que_sto punto posswm(! Pena _dun uo"!"- Ungareu, pero wdica la ragg1un1:3 !er: di compiacimento che irre- gina., prendiamo, dunque., un rie: di fuori ammira e con- blZIOnt. . chtf:de~ct co~e e quant~. ""':t pubblicato nel 50. . ~ezza della paro~ e d1 tagli lische la parola stessa e ne curioso libro nel quale il te-mpla con int:idia le mo- e L'entusiasmo dei pari- suoi nsulta:lt, fosse gau.stt- Come si vede. una sene d 1mmagme che s unpongo.oo annulla l'efficacia sostan- Mantegaua ha raecont.ato 1e biti tende della baracca. che gini però si sounta presto ficato J'c hobbu > del _pro- proficua d'interessi (narra- alla letlura. z..iale. ar;oenturose vicende di un tanto ricordano la vita no- e il nostro L'pilio, per man- fessor Mantegazza e, s1nce- th;, poetici e saggistici) \·er- Come nei Yersi di e Che L'ultima poesia (e Canto domatore di beloe, traendole made dell'arabo· di dentro tenerlo aU'altez:a delle quin- ramente., non vorremmo eh.e so cui s'è rh·olt.o lo scrittcr questa terra>: per i compagni impegnati>). daUe amichevoli confessioni sente il lieto ~chioppettio dicimila lire quotidiane di qualche nostro lettore arri- re vicentino (Xogara è nato Co.si è discesa dal suo dedicata ai gio-ç;mj della ri~ del protagonista. Upili-0 Fai- della frusta, gli applausi del incas so. immagin-0 di rap- casse aUa CO'U:lusione . che a Vice~ D~ "21) rica\-an- sguardo notte. / Che que- \-i.sta udinese La Si.tua.zion.e mali. popolo. che coprono il clan- P.re- 'entare al rero la cac- era / or.se meglio scegliere, done di volta m Yolta un cu- sta terra dove il solco è diretta da Alciàe Paolint Incominciamo col leggere f/OT delle trombe e il tem- cw della pantera. Ce ne va~- fra l e ta nte e tante opere, mulo d"esper:eoze lette~e chiuso., / d'arida fonte e meriterebbe un discorso a quello che si potrebbe de- pestar del tamburone. Quan- l~ per persuadere la polr- se non il Codice igienico po- che, pur non essendo nte- sterpi già con/in.e della parte. Sono versi come 51 finire il e ci.ecologo del pe,... to fascino per i muscoli ir- zia ad accordare quello spet- polare contro il colera. uno nute. giustamente. dalfauto- mia vita e immagine. / dice e impegnati>, vòlti cioè fetto domatore:,,: req-uieti di un fanciullo i,--a- tacolo e si comandò che il di quei manuali di divul- re. tutte raggiunte allo stes- Tanta è la pena / che non ad una diretlone, ad una im- e A fare un distinto do- gabondo di undici anni!,,_ pubblico fosse dit:iso dal gazione. coi quali Mante- so li\·ello. rappresentano un parrà si greve I posare il postazione politica della ra- matore non ba.sta il coraggio, E. subito. prende la rua palcoscenico con una fitta e gG.ZZaha cercato di elargi- bel curriculum che da ra- cuore dot:e. estinta t:ena, I gione poetica. che Nogara non basta la forza, non la decisione: robusta grata di filo di fer- re. con la persuasi one psico- gione deU-impegno col qua- non fluisce più il gior- intende chiarire: a se stesso agilitd; ci uuole un'annonia e-· sceglie la baracca più ro. C.:na scena pìttoresca rap- logica, que-1.sen.so di euforia, le Nogara s·e venuto evol- no. I .Ve una luce si levi a prima d'ogni altro con do– perfetta di molte e singo- grande 1 quella del circo dei presentava t..n bel paesaggio che la farmacologia moder- vendo dalle sue inizìali in- confortare I le radici ch'io mande e interrogativi pre- lari t.-irtù. Amore magnani- caooUi e si presenta al di- deserto africano; sa.bbie ful- na affida ai tranquiUami. !atua%io:l.i decadenti. togaz.. tmdo aHe rue man.l I Re- cisi: mo per te impreJ:e perle-o- rettore proprietario signor ce. boschetti di palme, be- lL~O PARE~TI zariaoe (per sua stessa con- eidi Padre. quando un fi- Io non ho a:nlci, ~ qu..e- Un autore che sicon[ essa rredando lapropria c sa A pror,o,ito dtlla raceolt4 at1en.te per tt– tolo: Lettrice 1&0tturna (195ZJ no n men.o che per l'altra. di ::\iotivi i!!' ftgure (19-45). oaen.-ammo che., Jfn dal. 'Z4 (anno del .suo aonfio., oc,,ru oolga.rizz,atore. CUI Lo.mb d.et Saggi. di Elia). Mario Praz s-'è oe-nuto fn 1n – terrottamt::nte cim entand o nelle varie. /OT"TM della saggistica., dal.la filologica alla sto– rico:. dalla critica. oU'a rtistic.a. d,alla ritrat– tistica alla. lirica. E $t:. rltt:nemmo d.i d.oot'r omettere lo. /arma nan-attoo., fu ~ .. a/ tirar ddu .sommt', ci era risultata meno pertin.ente al .suo e genio mlglfore >. quale. prima cJu da ogni altTO, gli era .stato d.t– omato d a Vent0n Lu nel 1925 e quale sol– uus.to dopo molti anni di copiosa dab0ra-- 2ion e cul tuale diede emancipata prot.-a d.t:Ua sua oon.si.sten.za poetica in qut:l OOlumi (Piort treschi, Mo tivi e tlgure. Let.trlce not– turna) che l'Autore stesso prediliae e che non urto indulgono all'intento e aU'andament-0 narratioo. Ma ora iuecedt: che da più po.rt1 a am– b'lilioe la qu.a.liftca di e: romanzo I ad una RUODG OJ)UQ di PTaz.. quasi cJu realrnente con La casa della Vita (Mcmdmiori. Mùa– no: pp. 391. con 24 iUutt.ra:noni fuori tato in. nuo e a. oolori) egli abbia mirato e sia riuscito a darci un «romanzo•: t1 roman– ~ del romantico anelito amoroso della pro– pria ui.sUff.za rispecchiato e tras/l.l.30 (ma irtS"ieme jLwlto e alU9(1M:zzato) tn qu.ello del gremito arrt:damento neoclassico CUila propria abitazione (al piano noòilt:. di Pa– la.:zo Ricci, in t:ia Giulio. a Roma: in quel « crepaccio di 1trada .!imile a una tnncea •· dooe diresti ~ « la nebbia tùl J)Q.ssato 11 sia fftdugiata .stavnando >). /1t e"/lerti n01l si tratta di U?J «romanzo•· u aUa spedft,cazione dobbfamo ancora a.s- 3t:.!1Jlare. un t)l'J.lore di ar,prossfmatir;a di.shn– rion.e critica.. Ma. fon e la dich.etta è da intendere, più sempliCQ1Unt.t:.nt:l .senso in cui anclu ài un libro s1mfle, .ttreHamente inte.ssuto di erud.izion.e e di conft:SS•one. dr storia e di aatooiograJta, di analisi e dz eapriecio. a-uol dini eh.~ -ri lt:.DQe come u11 roma,izo>. Né con questo presumiamo toglier me– nto al libro, cui, per datrezza e minuzia d"inta.rsio nd seguire e nell'lllu.strare l'itl– nt:rarlo e ra"ed.amento della ca&a, camera per camera. mobile per mobile. 099etto per oggetto. desideriamo anzi accrescerlo n– spetto aH~ compo.s1zioni precedenti. Ma d rloon~nto re.sta cirooscntto ad una zona iawistica non narrativa, 1n risponden– UI al particol.are pro po:rito e gu.sto e piace– re e orgoglio Ifa di anali.tt: a e sia di colle– zionista. eh.e. gli è - pro prro e eh.e di conti– nuo gli ai accresce e arriechi.set:, d1 pan pa..uo con. l'aum-entare dtJJ'upenenza e del– fcudizion.e. ncmchè. col lief;itare della fan– tasia. La C&Sa della Vita è il libro delle con/uskmi di Pra.z.. Tante, divene, ma con– cordi nel far compiangue un d.utino che avrebbe potuto non essere di 30litaria ma– ùnconia. Di mobiU, di oVDdtì. CM prima di diet:n– tar cimeli d trooarono in u.n'atmm/era <Ù trita irrt:q-Uiet.a.. Praz ha fatto qualcosa che rauom.iglia molto ai -pa:z:i di un museo. E U ha cori 1tip at.i tra le mura d.ella propria ttnnoro da d.ar l'impru.sicme df at.erla vo– lrtta tra.sforrn.are appunto in un mu.,to. Se '::mC::,/ ~ :. v::~ ;~1J!':t!nm'::~ di ogni più ingombrante o più minu..,colo p,ez:za. per po co eh.e si $ 0[Jermi a r1guar– darlo. prt:n.de a ritesse.re la storia. ricolle– gandola ,. in tre cc iandola alla ,1:torla d.eUa sua uita me.du1ma. In tal m odo i l giro per la ca.sa gli si rivela com.e u.na .specie d.i Via Crucis: ~ a ogni stazione, una .sua partk:olare preghiera •- E la ca.sa_ste.s,a 9i1 a: oon/f.gura « come una chiesa Uluminata e BOlen~ in cui, al suono dell'o rgano, tra poco aoan.z.erd la processione dai.la sa– C1""Utia >. Ma qu.a./e strana e: ch.ieia • i la s-ua: 1 dfaool.f dan d.i Dc,m.itoagli angeli. 11 paradi– so incombe ,u s-pacca'ture d'inferno, il .sacro .ri mucola al profano. il. realistico al .surrea– lùUco, se.condo una a"/latturazion.e. cll"'è um- * La • Casa della Yita • è forse il più prazziano dei tanti libri di Praz e suscita rimpressione di essere quasi un variatissimo campionario dei suoi gusti e dei suoi modi di saggista * di E.\ IUC0 FALQlll pre rientrata nel gusr,o del .Vostro. ma c1te. s.t: da pnncipzo corrispose a1restro d'una oocaztone. ad.esso lt2scia temere di poter sogg1a,cere. al peso dell'abitazione., fino ad a&Sumere « qualcosa de lla Jf.ssa zione •· Come, ,x,i, una simile tend.en. ..:aabbia po– tuto -"""9ere e crescere e imporsi. e Praz stesso a ,coprirlo tra le pU!ghe della memo– ria. « Nt:lle sue rice.rche curiOse e pazienti d"ogg,tt, cu ga,,;to.egli non ha fatto in real– ta che continuare quello eh'!! t:ra star,o un gioco devoto della sua fanciuJlt:ZUJ: il gio- oo dell altare. Ricordar;a ___ « Sua nonna lo conduceva .fp"...S:So in ch.iesa e, credendo d'in– seonargli a pregare. lo educaoa. ad am.m.ira– re. Finché, un giorno. , soprammobili Qli si rivelarono come e traspost i arredi d'al– tare>. PO$cino deDli abiti religio.sf. degli oggetti .sacri, della ,,o-mpa e cclu iastu:a? O seduzione. pur così camuffata, di Madonna Bt"lld" Libn-td o ~chiari1ù:, OQpi ph sem- tano su lw un infhl.sso più foTU cJu. u al loro posto Ci /OMeTO tùU.e persone: le cose gli si trasjlgu.rano puì delle periont:, pe.rchi. mentre qu.dle e: <Ùventano più CM cose•· quute « dmentano talora un po' cose loro . ste.s.se > . CO$! si .spiegano talune ,-ue predilezioni: per le cere. I.e bambole, l.t:gem– me. l.e porcellane (« oestall dell'arredamen– to >J le « 11it.t:silenti>, i busti. 1 oentaglt, gli orologi, gli emblemi. gU < BfllllSIU tro– st-.llli •- Ad attrarlo maggiormente. è lt2 loro carica d..t t'"ita. (f,,"on d.tterta.mente da qu.d che gli accade con Dli auton: con Bvron, per esempio}. Infine: e c'è una segreta for– .:a m.agn.etica che attrae le cose a colui che le desidera._ .Ma hic sunt. lacrlmse rerum: e Praz. se-n– w. mtenerini ma senza neppure incatti– virsi. confusa <Ù essere purtroppo uno « d1 quei temperamenti pigri nelle relazioni umane. tTOJJ'PO contenti ,u c.cm.ridt:ran- lh- )larlo Pru .:il la~olo di lavoro bra di non esseni adoprato cM per e cer– car cU a[Jerrare la fuggente chioma e l'on– deggiante lembo de.U'intra"Vl.!ta .lladonfl.O Beltà. E quante dt:1us1ont dt:lle sue stone d'amore; dalle p1u remote alle pru recenti, dalla ,1:artina in lutto a D1amant.e.. dal– fallwneuse alla pnncess. da Doru a Rita da Leti...-ia a "\'irien. Ond'è che il oiag,gio attorno alla casa gli si na.ss- ume. come I'Hspnerotomachia Poliphili. oltr e ch.t: come e una ped ant.t: descrizione di cose>-, come • un ca.no inseguimento del fantanna d'una donna ide ale :!Oltanto intravi.sta. in vane .sembianu., nel corso degli anni•· E di .se ste-S$0, aspregDiandosi, fa il conto eh.e di un e: pezz::o da museo tra pazi da museo, gid di.staccato e lontano __>. Sard cero? Nella sua e: solitudine di studio.so• troca preziosi compagni 1n mobili e .sop ranrmo.– bili di cui s1 circonda. scegliendol.i e dupo– ne-ndali secOTtdo i dettami d:. uno stile e di un gusto neocla.uico tra i più esperti e straoogantf e Imperiosi. Xon però la sua solitudine e meno Dra00$a. Lt: cose eserci- sato una volta per sempre quel eh.e vuol esst:re per altri la conquist.a d'ogni Diamo. il difficile equilibrio di fone vft:e. in moto continuo•· « Per es-empio, tor-se., io ho messo tanto della mia anima nel culto delle cose che ai più appaiono prive di cit.a, come 1 m.obUi; ho peccato venerando 1mmagmt .scolpite>. E. dall't&erne attratto., n'è nma– sto com.e stregato: dal cercani diçago, ci ha trooat.o prigionia. « Cette pass-1on. ce plaisfr solitairf' doit son déve.loppement au ·dde, d I' ennui du coeur ... : ha gìd sen:en– ziato l'Edmond dei Goncourt nella Mai.son d'un artiste. E. di rincalzo. Pr02 .ste:Mo. nt:1- la Pllosof ia deU'arredamento (194j), ha con– fenna.UJ che l'amatore deIIa caJ:a bella e un. narc isista ai non sta. a cuore la casa bella pu o,pitart:i gli altri o per i1UUper– bini dt:lla loro ammirazione. e Narciso non ,1:a che /arsi della ammirazione tUlle ninfe. E' un contnnplattoo solitario e piuttosto melanconico>. Tal quale ci .si appai.e.sa il Pro..z, in mil:e rwordi., in m.tUe ep uodi: e nella Casa della Vita la na m.elan<X> 11.ia è men.o aegret.a. A di[J~ che. tn alt ri su oi scritti ptù .sorretti e concitffl e uagilati n.eUa mi.sva del ~aggio. qvi .sembra speao :,OU.ecitata. e spinta, jfno all'inaspri.m.t:nto. Non soltanto per Hugo t:on lioJmannsthaJ: 4" lpenmsibi– lità di n0l7i e amore pei mobili sono fe– nomeni connessi>. E non solta#to -per Bo– b ert d e Montesquiou.: UR (IJ)'J)Ql1.amt:to è « u.no stato d'animo•- Ma a oolte l'infatHa– zi one raggiunge. tale estremo eh.e ~brc di veda Pro..z a9V1rani tra i suoi mobùl com.e. tra U! sbaTTe d'una oeUa. Qf,pure l'a.P– partamt:nto - un po' aacht: per causa di quel tanto di f•n.ebre che c'è nel suo pre– ferito stilt: Jm:pe-:ro - gli li tra.,forma m ipogeo. lfi lem.bri t:eeesswo: di?end.t:. da.t sortilegi dt:Ua awa. podica: anche R011Ul.. quando cenne a lTOcam oI buio, duranu: l"ultima gue"a· gli si nvelò né più ni mt:11.0 che co~ « un sepolcro antrco e un poco sinistro>. Se poi qualcuno osseroa.su che di frt:..– quente - e specialmente n ei tratti de– scrittit:i di raccordo tra e capttolo » e « ca.– pitolo •: e .sono i tratti più dun.e.srf. J)1ù neutri, qu.a,itunque d, laoorazio11e più re– cente, a dlf1t:renza dei i,ari e: capitoli•• qaa– .si tutti gfa compresi in prec.edt:nti raccolte: ed è strano ehe ne.ssuno rabbia avvertito - se qualcuno, dicevamo. notasse cJu molte pagine della Casa della Vlt.a a.s.sumono l·an– damenfD, oltre che la. materia. del rotalo– go_ del rey,ertono. dell"inventario. della guJ– da, conrerrebbe ricordargii, oolga quel. cl1.a oalga, cltt:, a giuduio di Praz. e: la ,1:te,sa mera ~ne d.i cata.l.ogo d'un mobile, con tutta la tenninologta tecJUCa., il nome delfebanuta impresso. l a eir conan..:a. della sua fal.xJ1'1.CtlZionl!.. può da.re le DUtigini a un iniziato•· e La st.ena dispolizione degli arrt:di agi3ce sv d.i lui come u.n 1n ca:J1to. ~'odore dei mobtli. della cera dei pm: un.ea– u . ... Ma qu~I ehe in Proust era p oet lCO eot:.J1ietente _darecherc.he. rn Praz, ,e badaa– mo al rendimento div-ierte dato scit:ntiftco o ~~on.e erudita ,,lù speua di quanto 1WJl lo mv,ti ad 1noltrCT.S1 nel cnnitero dd riconil. Ad ogni modo. più Qli ambienti ,ano priri di figure umane cioenti. più i mobilf e le suppellet1ih Dli n cdnglano in dramata personae_ Carattae prt:eipuo del museo non è tuttavia, a suo giudizio, la fredd,e zza: nes– suna antma sensttwa S"i .sottrcu. a qu.el mi– sterioso fa.scino. Figurani la su.a. Ma qui Tini.Zlato dà forse nel maniaeo. Praz e ti primo ad avvertire ch-e i moi ~;o;ggim:1n~e:=~~i e ':O=t':ill'!z;:2~: nalt.n, la ftgura del collezioni.sta non n,e ~ _bene•; e a concludere che. e dal pWtto di t:tSta eneo. c'e certamente in. lui qu.al– crua di pro/ondarnent.e egoistico e li mita to, di gretto addirittura >. E con ciò? Tutto quanto di critico poter-a essere addebitato alla speciale in.dol.e d.I cui Praz dà p rora in ogni suo scritto (a J)Clrte gli al.!-i e bas.ti delle singole riu.scite: e qw le migliori son o quelle t:lencate nell'indice come e..<;\6.a,J's o sé stanti nella stipata suo– cessione delle camere e come tali re canti quasi tutu una datazione anteriore a qu.el– la attuale 1n cui sono st.ate rfatilizzate con evidenti nture, nel &aT".egato m.osaicÒ au– tobiograftcol. tutto qu!Jnto di crihc.o puo ~un, alla caratten.2za2wn.e. di un sag– gi.sta .s~aragantemente composito cozn.e Praz e gia stato dichiarato dal Praz stesso. E '!ella. qasa deJJa _vua più che. altror;e, pu– ch.è qu.a u g,uoco e quasi ano scoperto_ Senso di pletora? Mania dello stde: B1e– denne1er? Ft&Sa.?tonedi quello Jmr,ao? v,– ~o di collezionista? A.ccantmento da antt– quario? Predile:ione .. per l'ornato squisito per l'ingioiellato /olt-0 e mirabùe a? ...t.lUZ: zosità. culturale? E.tt.etism.o? SnObl.fmo del buon gu.sto? Narcisismo1 Curloritd? BlZ2C.T– tia? Intreccia di. romanticismo e di 11eocla.s– sicisryio: di real~mo ~ _ di surrealismo, di ma.nrerumo ,. d1 simboè'um.o? S_u ~n di questi tasti, per quanto deh("Qrt. Il Pra.z: .t'è /ennato; e a t:olre nep– E~""RICO F .A.LQUJ (cantina.--;--; paf. i) ,td I eh.e un'is:ol.a mi fa priva cr..,,,,.odi. I Que,w, campana di eri.I-tallo ottun– de I la mia !)()Ce / come fw,-e raccolta c!CJU'G11ti<:o. f In me ri/leuo iono, modo d'una / tni.,pm-en=, natu-– n1 co ntn:toena.. / Doo'è la tn.ta. ?_ Ma è quJ che T'OI'Tei J)Orre una domanda: E' poi nero che non. . si possa r iflettere e la vita> a.acoltan.do se 1tes– ri, la propria. natura.. e par– lando della propria ombro? La e real là ,,, esterna o in– terna. altrui o nostra. collet.– ti\"a o singola, civile o liri– ca. popolare o preziosa, po– sta sotto gli occhi del poeta ,·ero, finisce dj essere incar– tata di attributi come un oggeto di mercato; si libera cioè di Q ue.lle qualificazioni arbitrarie che l'han resa st.e.. rile e invisa: e si offre nella sua luce piena. eternamente ,;va e duttile come qualsiasi altro ingrediente che il poe. ta (purché tale) ha diritto a prendere per dare concre– tezza alla propria voce., la quale sarà il risultatD (alt,, o basso che sia) di una som– ma. e ncrn di uoa. di-V.:SOO.e, delle molteplici ragioni poe– tiche che in noi vivono. E quelle cli Nogara. essen– zialmente liriche (come gli ha riconosciuto anche Luigi Baldacci, n Popolo, 13 giu– gno '59) hanno lo stesso dl– ritt,, delle altre, perché lo impegno effettivo, ed unico, per un poe~ è e rimane nel– l'area della poesia. cioè a dire nell'area dei risultati poetici. al di là dei qua]j esi– stono ragioni d'altra natura e d'altro \.dlore. ma che esu– lano dal terreno poetico. Non dimentichiamo che si può osservare e descrfrere l'u.nfrerso. ascoltando il bat..– tito del proprio J)Olso. AP– punto come fa Nogara nei momenti migliori. Da segnalare tra gli ulti– mi a.rriri: Pouie rui J>OveTi con prefazione di Carlo Bo (La Locusta. Yicenza). Frutti a-cari di Alessandro Do mmarc o (Quaderni di e ~ lars.ia ,,, Roma), Libera scelta e As-tarte di Fabio Carpi (All'insegna del pe– sce d'oro, Milano, il primo e Collana di Lugano il se: condo), La paesia ~eali– s~ francese di Benjamin f'.:eret (Schwarz.. Milano), Le "?lmatrici della Kalsa di Giuseppe Zagarrio (Quartie– re. Firenze), Canto d'ira e d'amore per l 7 Ungheria di Alberto :Mondadori (F.ctizio– ni di Camaiore), Autunno di Cesare Angelin.i (RebellA. to. Padova), Spazi deU'at. &tenza di Virgilio Guidi (stesso editDre), Cosi parie l'estate di Luigi Fallacara (stesso editore), Al Padre di Lwgi Bartolini (Edit,,~ M1aoo, ::\ill,aoo), 'l'ra"'1ml<lnu d; Giulio Ar<:angel~ a cura <li GiacntX> Spagno!etti CEd::– tore Guaoda). ELIO F. ACC&OCCA •

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