la Fiera Letteraria - XIV - n. 6 - 8 febbraio 1959

lJCtweutt.....i b l d.,L ... etio 1~..:>~ LA ~ltRA LETTERAR!A SCRITTORI IN PRIMO PIANO LEONARDO SCIASCIA: Due racconti IL SILENZIO a.i nast...,; sensi e p::ù non a...--riq; alla mente; e la sua essenza genera un picco.O vuoto smarrimento, come una intermittenza di Juce che ci esaspera: finché la cosa che ce..-chiamo di cok>o nella mente 6i rap– prende... L'ANTIMONIO L'.autobas pe:- P.L.e:-mo Eta.va per par– tire, r.:imba,·a sordo con impro\-vi&.i r2Schi ., singuJt:. La piana era silenziosa :iel g:ig:o dell'alba. s!ilacce di nebbia pende– vano dai campan:.li della ~fat:ice: solo il rombo dell"autobus e !a ,·oce òeJ ,-end.1- to:e di p'.l!lelle. panelle calde panelle. im– plorante ed ironica 11 bigliettaio chiuse lo sportello. l'autobus si mos.,,-e con un ruma.re di E!asciume. come una c-a.._c:a sul– l'onda d~ terremoto. L'U:tima occhiata che ;,I biii:Hettaio giri> 6Ulla p:az:za. colse l'uomo '\"e6°..:to di sc-..1ro che ,·eni\'a correndo: il bigl..iettaio disse all'autista - un mome.::ito - e aprì lo sportello mentre l'autobus ancora si mu<l\·e,·a.. Si sentirono due colpì squa:ciantt: l'uomo vestito di scll!O. che sta,·a ~!' sai .._re sul p:-e<lellino. restò per un atti:no soepeso. come tit' 3.to s-.1 pe.: :. capelli da una mano Ul'\-i.s..bile: gli csdd.e :a cartella di mano e 6U.lla canella lenta– mente si afflosciò. Il bigliettaio bestem..'l!iò: la faccia gli era di\sentata co1ore di zo:to. c-emsva. Il vendito.:e d: panelle, che era a tre metri dall'uomo caduto. mum-endosi come un granchio cominc:ò ad a.llontana..-si verso la porta della chiesa. Xell"autoibus nesauno si mos..;e. l'autis:a era come :mpietrito. la dei;t:'"3sulla Je,-a del freno e la Ei .ni.st :"asu! volante. Il bi:gl.iettaio gua:-àò tutte que:Je fac~e c-he &emb::-a,·a:10facce di cieci:li. senza sguardo: d:sse - l'hanno &mmazz.ato - si Ie\-ò il berretto e comi.:lC:ò e pas:,4..-.,;ila mano sui capelli: bestemmiò anco..-a. - I carabinieri - disse l'autista - bi– sogna chiamare i caraòi.nie."i. Si alzò ed apri ;·~t:o sportello - ci TadO - d.:9::e al b:gliettaio. Il bigliettaio gue:tla,·a il morto e poi i ,;aggiato:i... Ci erano anche donne sull'aut<n>a... ,.-eodlie cbe og:ii matii.na po:-t:K"ano saccb.i di tela bian• ca. pesantissimi. e ceste piene di uoça; le loro ,·csti nere &tingevano odo.-e di tr:go– neUa di stallatico di legna b.:uciata; di solit., lestima,·ano e imp~·ano. ora sta– ,·ano in silenziO. !e facce come dissepolte d-a un silenzio di secoli - Chi è? - domandò il òigEettaio indi– cando il morto. Xee::.--uno :"i,,.-pose: il bigliet– taio bestemmiò. era un bestemm:atore di tama tra i viaggiatori di quella autolinea. bestemmia"ç'"a con estro; già gli 3'\'e\"SOO minacciato licenziamento. Era 6iracu.,-ano. in tatto di morti arr,.mazzati a\'E~"ç"a poca pra– tica: una stupida p70\-inci6. quella di S1. \'ennero i carabinie:':. il m..::-esciallo nero di barba e di s<>nno. Da1:·a!t.r.:i sp.,,:-tello dell'autobus. ad uno ad uno. i viagi:à– to!"i eomincia:-ono a sce:>dere: in apparente indolenza. ,-oltando.;i indietro come a cer– care !a dirtJnu gi.Uiita per ammirare i campanili. si allontanavano ,·e...-so i ma:-gini della pie.zza e. dopo un ultimo sguardo. e.'i.nco13'\·ano. Di quella lenta r-4.gera di !uga il ma:esc:ano e i carabinieri non si accorgeva::io. lntomo a! morto stavano ora un cemi.naio di pe:-sone: il mar~ietlo ordinò ai earabin:eri d: fare sgombera.re Ja piazza e di far nsalire sull'~utvbus i '\i:iggiato:i. I ca:-ab:nie-!'i comin~Ja:-ono a spingere i curiosi ,·erso le st:-acie- che !n– ~rno e.Ua piazz.a. Ei 2pri\·ano. spingevano ~ chiedevano ai viaggiatori di a::l<ia.-e a Ìip:-endere il loro posto sull'autobus. Quando la 9:azza fu \'uota. ,~to era a.1che l'auto– bus: .;o:o i-autista e il bijliettaio resta,-ono. - E che - domandò il ma:-esciaJlo aI– i 'autt...-ia - non ,•i~iava ne $U.DO og~i? - Qualcuno c·e-ra - :ispose l'auti~ta con !accia smt"morata. - Qualcuno - disse il m.r.esciallo - ~..-uoldire tre quattro cinque. io non 00 mai visto que---,o autoò;,rs pare.-e. che ci fOi:lSe un solo posto ,-uoto. - ~on so - òisse l'autista, tutto spre– muto nello eforw òì , :corda.re - non so: qualcuno. dico. così per dire: ce..."10 non erano quattro o cinque. erano di più ... fo:-se l'autobus era pieno_ lo no:1 guardo rr...Bi 13 gente che c·è. mi infiio al mio posto e via ... Solo la s;.:ada guardo. mt pajano per guarda:re Ja strada. ~ Gia.seppe R~ ma.no: • La lla· donna del Capoletto ~ (arren• to). Pre.mlab con :lled1rlia d"oro alla !~ )..lostra Ita• liana del CapoleUo a f'irenr.e Il maresciallo &i p.iSSÒ sulla fac-cia una mano st:reta dai oe.-.;. - Ho cap:to - di.:se - tu gua.-di 60l0 la strada; ma tu - e si ,,>Hò inferocito ,-e..-so il bigliet-– taio - tu Etaochi i biglietti. ;,rendi i soldi. dai il resto: conti le persone e le gua:'d: in faccia_ E se non \"UOi cbe te ne faccia rico-rda:-e in camera di sreurezza. d-evi dirmi subito etti c'e:a suH'autobus. almeno dieci nomi ÒE"\i dinneU; da t=e 3-!lni che fai questa linea. da L-e anni ti ,·edo ogni sera al eaf!è Italia. il paet;e lo cooosci meglio di me_ - ~!eglio di lei il paese non può cono.. scerlo na,,sU!)() - d.it: 6e i.I bigliettaio col tolno di scherm':.rsi da un complimento. - Va bene - disse i1 maresciallo sog– ~ignaodo - prima io e poi tu. \"8 bene: ma io SUll'autobus :ion c'ero. ché r!cor– derei uno per uno i cinquanta ,·i~iatori che c·erano; dunque tocca a te. ab1eno dieci de'\·i nomina~el:.. - ::,,;<m mi T?CO.:d.o - dis...c:e il bigliettaio - sull"anima di mia madre. non mi :i- co:do: in queiito momento di niente mi !":cardo. mi pare che sfo sognanòo. - Ti €\ -e.gl.io io ti s;;eglio - s'infuriò il maresciallo - con un pa!o d'anni di galera ti 6\'eg.lio._ - ma s'inte.'Ttlppe per andare incontro al preto-:-e che ,-en:\'a. E ment.:e :ife:i\·a al pretore sulla ideniità del morto e SWb fuga dei ,•iaggiatoti. g-.1a:-c!ando l'autobus. ebbe un lampo di percezione. il senso che qualcosa mancasse o ste..se fuo:-i posto: come quando una ca.sa v:ene a mancare alle nostre abitudini. una coo:a che. per us!> o co:?EUtuòini. si ferma Leonardo Scia.,cfo t ncta a Racalm.uto. in prot:incia di Agrigento. nel gennaio del 1921 e cive a Caltanissetta, dove esercita l'insegnamentc elem.enuire. La su.a scheda bibliografica allinea: ,.. Favole della ditta– tura. (Roma. Bardi. 19$0). un sagpio dal titolo ., Pirandello e il Pirandrilismo. (Cal– tanisseua.. Salvatore Sciascia, 1953). ., Le parrocchie di Regalpetra - (Bari. Later...a.. 1956). e. infine . ., Gli .:ii di Sicilia - (To– rino, Einaudi. 1953). Come si può constata.re . gli atti di pre– senza che hanno preci.saio. nel breve giro di otto anni. Ja peTSOnalitd di Leonardo Sciascia neJ ·rivo dt?lla na.rratioo e dello critica più impegnate. non sono stati po– chi... Eppure, quando noi chiedemmo olla scrittore siciliano (preferiremmo dire. per rapioni d'affeuo. ., aJ no.uro Leonardo .J qualche pagina per la nOstra rubrica epli. rispondt?ndoci. ebbe ad avan.:are quena pre– cisa=ione: - Ti dirò che non sono proprio sicuro di poter essere considerato tra i narratori; lo mia B".bbio è Courier. la mi.stira d'espressione a cui aspiro è qti.ella del libello ... ,,._ E' una dichia.r<done eh.e su.g. gt:risce molte cose. ma soprattutto il tono della discTe:10ne di Scio.scia, di qud suo pudore che i specchio di una natura op.– panata si, ma in un modo J>Qnecipe- ed atrenro. Ci t capitaro di conoscere Sciascia per tempo, proprio nel periodo in cui si co– ntincia a conswn.ar J-resche:::ui gi0t:anile ira le. spine dei primi tentativi letterari. E' stata per noi una delle. conoscenze più deierminanri; per quesio ci sentiomo legati a Sciascia da una gnititudine che pemia-mo cond ~i.sa da molti dei più giovam scrittori italiani. Per ciò che ci riguarda... Sciascia seppe offrirci wt aiuto sopraruuo fnO!'"ole.seppe vewire incontro alla nostra solitudine. al nostro isolamento pTOvinciale. persino al no– stro sconforto. A vent'anni ci trovammo i-mp-ovvi.sam.ente: in uno smarrimenio orduo. doloroso. dopo la mone di Mario Colombi con il quale aveucmo diviso quella parte dol– ce e malinconica della giovine:::o doue il più sereno tono del cuore i la speran.:a. quando c'è. . \!crio Colombi Guidoui ero mono in un incidente: stradale in un mattino neb. bioso d'inverno. lungo una strada padana. - l!anea qUalcosa - diSEe il maresci.aJ!o al carab:nie!'e Sposito che. col diploma di ragiOneria che ave,·a. era la colonna della Stazione Carabinieri di S. - :ll1DCa qual– cosa. o qualcuno._ - n panellaro - diSse il cer.ibiniere SpoEito. - Perdio: il panella.:o - ese:amò il ma- -:-es:ial!o. e pensò delle scuole patrie .,.non lo danno al prim:, \,"enuto. il diploma d.: !'ag_ioniere- Un carabinie.-e fu mandato di corsa ,per acchiappare il panellaro; sape\'a dove tro– \·arlo. ché di solito, doJY.) la pa.-tenza del primo autobus. anda\'a a ,;·end-ere le panelle calde nell'atrio delle scuole elementari.. Cin– que minuti dopo il maresciallo a\'E"''a d9- vanti il venditore di panelle: una faccia di uomo rorpreso nel sonno più. innocente... - C'era':' - domandò il maresciallo al bigliettaio indicando il panellaro. - C'era - disse il biglieuaio guardan– dosi una scarpa. - Dunque - disse il ma.-esciat:o - ru sta:natt:n3. come al solito. Bei venuto a \'endere panelle qui: il primo autobus per Pale:mo. come al solito __ - Ho la Ucenza - disse il panel!aro. - ~on mi importa della licenza - disse il ma=e;cia!lo alzando al cielo occhi che in,·oea,·ano pazienza - i.-ogho sapere una cosa sola. me la dici e te ne ,·ai subito a vendere panelle ai ragaziim: chi h8 sparato? - Pe:-cbé - fece il pa.nellaro - banno Sp:irato? S;.ii fronti dell"Aragona. in quell'autunno. la guerra non e.--a dura come e:-a stata a Guadalajara e a Bru:tete. i giorni neri doveva:io ,•enire con l'inverno. Facevamo piccole az.ioll!. a volte av~-o !"impresi:;io– ne che ci face&Bero eorre:-e come un cene che tenti di addenta:r.si la ooda. a trottola Ci doveva essere un oe.-to diso:tline nei nostri comandi. e forse Lister lo sapeo;a. Una notte. st,wamo a do: mi.re in una masseria \. ;ci.no Zaragoza. ci s•oeglia.rono con allarme: si di!tuse la notizia che la cwalle.ria nemica s1 era in.hltTata nelle nostre linee e U!l paese a,-e-.,a occupato che ste,,a nel nosno schieramento. Fa– cemmo marcia per un'ora. un buio cbe si poteva afiert:re ta::ito era Imo e come consistente intorno ad ognuno di no:. e l'umidità della notte la sentn;amo ~ parei !bo alle ossa. Giu:igeromo ad un paese pieno di cani. ce n· era.no tanti che p!l:!'e-.-a ci muovessimo in meu.o a u.:i gregge, ognuno di noi '\" 'ezz.eg ~iava - pen-o perrito - e buttava nell'osetcità il pezzo di pagnotta che si t:'0\-ava in ta– sca. per timore di qualche morso: nella oscurità si senti.a lo sca to delle ma6Celle che addentavano il pe-zzo òi p&gnotta. il violento ro.:nceh.i.a:-e. obè ci dovevano essere ;>etti di pagnotta du:i come ossa... Ci dis– sero di fermarci: il paese che sts,·a ap– prei;so. a quattro o cinque chi!omet=: su quella strada. era quello che la ce,·allena nemica a\'eva occupato. E!3DO le tre. gli ufficiali dissero che Cno alJ"alba pote_ vamo a.'Tangiarci a riposare... Xel ricordo Ce anche alk)n). quel :DO'\i.mento di uo- Unaprova di fiducia * di .-tLBERTO BEHL.-tCQt,·_,t Leonardo Scia.scia con Xlno Palumbo a Lurano mini e di cani ne: ba!>:O.quel chiama:-e i cani e bestemmiare. il r06icciti,.a;:-e det cani. mi pa:-e cosa di sogno . L'alba spuntò livida. i cani COIIM! ~i sbadigllava!lO. Part:.rono dei mcr.oeicliirt:.. :Mezz'ora. un'ora: non to:-na'\'El:lO. Gli u!t'i– ci.a.l.i si consultarono. venne un tenente verso di noi. un ~ovane sic.ili.ano che stava sempre vicino al ma!.!giore. m.: era s~pa.– tico. disse - una '\"'ent=ia di uomini che vengano con me. a vedere un po' che suc– cede. - Ventura si fece avanti per primo. gli andai app:esoo. Già il eole ì.nCOCciava quando giungemmo in ,·;sta del paese. il sole dell'autunno che in Spagna come in Sicilia a ,-o:te è ~ di que:Jo del– l"estate. C"e..--a u::i ,stlenzio di mo.-te... Xon era la prima \.-Olta che i miliziani pren– devano un paese e si davano al sonno. sonno di stsncbez::z:a e d~ ... "i.Do. e non la– sciM-ano sentinelle: e nel sonno 61 tace– ~ coglie-re da noi... :Ma c'era il fatto dei due motociclisti nostri che non er.;no tor– nati. Con tutte le precauzioni ci m!.llO\"el?l– mo tra le. p:ime case ... Xiente. Sbocca:nmo in una piazzetta come in punta di piedi: e c'era 1.1!1 p-:-ete con tre o quattro vecchie. il prete e le vecchie de!:s p:-'.ma messa. come nei paesi D06tri; a vede..-ci spunta:e dalle cantonate coi facili pu:itati. p:ete e vecchie per poco non mori:-ono. Per pa.."'te mia. non bo mai sentito tanta !~--ta a ,-edere un p:ete come quella ,-olta: che voleva dire cbe rossi in quel paese non ce n'erano. o non C.: S3rebbe S"Q8to il prete... Per lo spavento il ptEte era d~·entato tca pala di baccalà. ci ,-olle un po· di tempo St:anit:o dalle nostre nrc:de emdù:ne una presen.:a alla quale ci en:a:am.o abituati negli anni, se ne andaca COn le s-ue pro– messe - in Q~an pane gid tradotte in /ano concreto - di successo Jeturcrio, e, sopratutto, con il suo afJ«to ltmpido come pochi .Ua non lasci6 troppo a lunao il t:UOto dietro di sè; l'immagine fu come se si sdoppiasse. L'amico ci la.sciat'a qualcun'altro pronto a tenderci Ja ma.no : uno se.rirtore sicihano umile e affettuoso nella sua cor• dialir.à... che dalle pcgine di ., Galleria,. - una rfoi.sta .stampata a Caltanissetta - da anni cereaoo di J)OTtare il puì attit:o contributo alla forma.:.ione con.sapn;ole di u.n clima letterario italiano, al di là d1 prepiudi=i regionalistici. Era proprio Leo– nardo Scia.scia eh.e. da alloro. ha. c<>nti• nua10 ininterroitcmen.te nel suo intenzo di fondere nord e sud in un dialogo unico. Dt:1pprima. pretesto per il ragpiunpnnen– to di questo fine fu soltanto la nei.sta ., Galleria., poi cennero i qu.adenii de:Ua stessa. che ancor oggi eontinuono ad uscire puntuaimente e tra i quali H lettore po– trebbe trovare alcu.ne delle più chiare prooe di molti narrato; e poeti contem– poranei. Seguendo l'auit:itd coordinatrice di Sciascic capimmo sopratutto il çalore d1 una t1entà che po:re octia: che cioè la atmosfe-ra pili feconda per continuare a seri~. pu con.tinwa!"E e proporre sulla pagina le nonre idee. é proprio qu.eUa CM na.,ce stand'? cicim l'uno con l'altro, sen.=a tanti n.senum~Li di uso riservato. senza tanti ba.stoni muri cori - come se nienu fosse - trn le n.1ote. con una gran coglio di far rompere l'osso del collo al guid4- rore del carro (è un.a ceritd octic si. ma m atto r;a cosi poco di moda....}. .4.bbiamo cercato di illuminare 11 ruolo umano e letterario di Leonardo Scia.scia con l'ausilio di faHi che toccano la r.ostra inti– mità.. e ce ne scusiamo. Ma il no.sr; ro ca.so può es.sere simbolico nei confronti di tcn::t gioooni che. come noi. hanno açuto e con– tinuano ad ccere da Scia.scia sopratutto una prova di fiducia nelle cose dell'ane e della t.-ita. Cerchiamo di ricambiare Sciascia con il nostro loi;,oro: è l'unico modo per farlo cerOmenze felice ALBERTO BEVlLACQUA Laraccolta dei versi di FrancoFortini ~ (continua tb pq. I) e \'arsa,·ia 1939 >. e \iarsa· proprio personale episodio. intitolata e 1951 >. do,·e più Poesia della ragione. dun- V E R B A . . ,·ia 1944 >. e Per un compa· per rintncciare nel fondo eddenti appaiono i segni que. quella del Fortini. in que-sh Poeti che I~ parola gno ucciso>. e \'oce degli dell'altrui natura la propria dell'analisi e poetico-politi- cui la e realtà dei sentimen– \'UOl~ e f~r !uee_> n~c-endo u!timi partigiani». • ).lani!e· stessa natura e il proprio ca• e i tratti di un·ironia ti> s'innesta al lirismo che a _canea~! d1 e nfless1 est~:- sti ». quescti s~prattutto. il cui identico volto: tentath·o che sapiente che pone questo a ,·olte attanaglia (ed è la V o LANT n_1> e d1 e co:respo~sabl.h: tono impOeuco sop!"a.ffà la a ,·oJte lo porta a staccarsi nostro autore (uomo di cul- parte più nobile e meno ~a• com~ ormai da PIU parti ,·oce disperdendo nel campo dal terreno propriamente tura partecipe e militante. e compromessa> del libro) e_ da!o d~-scorgere nella re- delle intenzioni polemiche i poetico e lirico che in lui studioso e traduttore di lo stato di nostalgia e di g:one piu a_,-an_za~ della motivi del canto che altro· pur s·an:erte (e quan.o!) Brecht. Eluard. Gide. Weil. grazia che trapela dalle ... g:o,·an~ poe~ia •t~lian_a_-. la ve. quando essi disertano ~ per zone di natura stretta- Ramuz. Kierkegaard. Doe- maglie di una scaltra me· . A... : CER. - Rom::.~-~ ~ 01 qual~ 51 c~nSidera_,.:a a':' ra t a terreno scopertam~te poh- mente poJemiC'S. o di \'iolen- blin. ecc.) tra i meglio im- moria. Sono i momenti. non ,ersi _non sono _bru,~ .iv~..no (e s1 era _m _pochi a d1~n- tico per rifarsi p:ù umani ta biografia che immetto- pegnati nella soluzione dei . . ·; l" • b. fi una n~h~zz_a di S1:!nlln:1~nti. ma t.:re da s1m:le sommar:o e e distesi in un personale ab· no il \·erso e iJ suo autore problemi politici-cu1turali di rari. m_ cu. ~u•~ _1ogra _a anche il hm1t~ del su~1 mteres_ in parte _superf~ciale giudi- bandono. tro,·ano accenti di nel mezzo di fatti ed epi- a,·anguardia. pred_omma e _si d1smca1:h~ Sl. Forse sarei stato più cont~– z:o _demgrator:o'. _quando puta e concreta commozio- sodi di più accesa concre- Se non si tien conto di d~li elementi extrapoetic,. to se a~~ro espr~ senu– addlr,ttura n~n_ s1 g1unge,·a ne quale _ancor oggi resiste. tezza e di più land..nante questo substrato di crisi. di ~1donai:ido alla paro~a. _a~l~ menti. _Plu elementan.. Per e-– a ....ne;arne I es1ste~_za...) al come nei ,·ersi di e Let- quotidianeità. una crisi , resistenziale> di 1mmagi1:1e, al ,·e.~o 1. rutid: :~~;~ 7'~ 4 :ta.._tc;:-n:~:": :;; p1u piatto con1ornu~o e al tera>: ..\.lla lehura allora (e il nuo,·o tipo non si potranno contorni della linea in cui . fl • ? pi~ g_rig!o. _egualitartsmo i~ . « Pad!e. il mo~do ti ha filo a_ppare_ i~interrotto in appieno .~m_p~ndere le la ?ol_ce_zza c~d~ al rancore ~-!t7 t!;'t~~~.:ni ( . C.:,: ~~= cui s1 fmi, a per f!1r. na!-1. vinto _gwrn? per giorno! co- t:ttto il per:odo ch_e abbrac- stoccate ai e d!ngenti / tan- e l 1d1lho ail odio. Di del primo amo~. :e è fragar7 anch~- le :oc1 _P 1U m~ _vrncera me. _che _11 so-: eia 1~ poes;e d_al· 41. alme- to p_rudenti > o e t~to con: L'Arno. il suo Arno au- del semplice Goethe_ Or. in– autent.che. ~?a es1_st~?t1 ~ m1gho. ~ Padr~. '. mo, qesu no._ s!no alla R1~posta a Pa- t~n.11>. e ~t~ sap1ent1 / dt tent:co e ricco di richiami. do,ino la sua obiez.iOne. :,on au~o~ome. _r:conosc_1b~1 -~a~ .sono. aria neU aria I come sohru. • Al di la d_ella spe~ ri,·_1ste. / d1 hste ... / di _con· ra da sfondo allora a un de,·o pretendne tanto. ~a per– prim1 segm con cui \ enl\ a le mie parole vento nel t·en- ranza >. che e del :'\ovembre qu1ste >. con quel finale . . t . . t t cbè allora. m ntL-e su ciò che no profil~dosi negli anni to. / Pa~re. ti ha~no umilia- 1956. di quel Xo,·en1b_re. e d"accusa che inchioda nomi paesagg:o in er7orizza o.• ~r: mi ·piace? e deH 1mmed1ato dopoguerra. to. tradito. spoghaio. I nes- abbraccia anche le piu re· ben noti (anche se non d:- so._ lumi?oso si~ pure ~ ID Foglio di via di Fortini. su~ t"ha quard_ato per a_iu-:~nti~ si __ di~nan_o i ~ostri ~i_a:3ti) ~U_e lor_o respor:isa- qu:eto ri~ortio .. m una _linea E... v .• Roma _ Giochiamo aopunto. era uno dei segm. tart.i. I Pa,lre d1 maqre risa. giorni p1u mqmetantl ed b:hta: e dirigenti / lenti. / che dagh anm remoti del alla letteratura mia distinta ben chiaro. di siffatta au· padre di cuore bruciato. I e errati>. confusi. lontani spenti...>: ne l'altra serie di ragazzo cresciuto nel verde lettrice. Era. il suo caflelatte. te.nt: cit3 e corresponsabili là. padre. il più triste dei miei da.Ha ,·erit.3 da cui discostar- accuse a quanti e ci hanno indimenticato. tra le rose cosl .. tetro .. come Ella dice? che sin da allora si mani- frc:teUi. padre. I il tuo fi- ci è stata colpa: giorni di ingannati> (si legga e Fra amare e le lame turchine dilE Lei sapeva. be,·endolo. che festa,·a e prende,·a fo".11e ahuolo ancora trema del tuo men~gne e_ dl sme:'~it_e. d: parentesi>) ~ _ederisi>_ (si marzo sui tetti. di San ~Ii- fosse • tetro-? Sapesse quanto che so1tanto più tardi si nu- tremore ... >. s1lenz1_ e. d1. ~mphcita. d1 legga. e I dest!ru generah >). niato. della ~lensola e d'01- erano. tetri .... in collegio. quel_ sc:ra a far prendere_ ~n con- Di eguale urna?o dis_te~ ~alse m_d1caz1om e di carte o r~i co~ nel~• m~te: tramo. raggruppa gli anni li del sottoscrit10: adesso pos– s;deraz:one dalla critica uf- abbandono sono 1 ,·ers1 1n imbrogha t e. com e descntto ne: versi d1 d. . . d. so chiamarli cos.l. ma allora n– tÌC:a}e. · cui traspaiono !e personali l:na analisi di tali e er- e 1957 •: ~ gio,~m~z~ .. 1 promesse. dev3Do (se P lecito dirlol nelle ~Ia oggi il discorso s.u dcende del paeta. sia c~e ror: > - cui :ii contrappane e E' solo. in un luogo qua~ di pens_ien m (!~re. . . loro bianehissmie tazze...li nmo Fortiru. a,·endo a portata di si rh·olga in mu_to colloquio l'alto segno della poesia. lunque, I le parti sono con- Ra_g~iu~ge ~SI: la \ OCe di (troppo) non mi soddisfa. mano :· \·olume Poesia ed a se stesso, sia che ad,della e nostra verità imper- fuse, la mente non sa più. / Fortm:. 1 tom d1 ~n~ tene· • • • errore Jche accoglie i ,·ersi altri _rivolga la prop~ia ~p- fett~ ed umiliata> :-= una Solo gli idio~i san!lo / e r~~ che impercethb1~ente FRA. ~OS. - Rim~ni - ~– dal '37 al ·57_ si può più prensmne o la propna ira. s.tor:a della confusione e guardano negli occhi appas· s msmua nel tessuto d1 pa- che a lei debbo. da:e una n– a,..e,·olmente fare con queJ come in e Prologo ai dcini > deJl'insip1enza: questi i er- sionati I d'altri sadici idioti. gine restate. a lettura ulti- spoSla n~ga_ova.. E sa~e n~ario distacco che for· (e Che cosa importa se non ,mini di un confUtto ideolo· Ora è difficile I odiare: non mata. come un bel dono dì ~u~o mi dispta~ s:eorag_giar– :;e non era consentito negli mi vo~liono bene. I :e t.:a?~oigico ~ dell·arre poetica quali re~i~te I la fron!e d~i ~e- ,-era e finiss!ma poesia. :; i ~- 01~~ ~~::;:,::~!;: ann: della e cronaca> e del- lontani da me. I l.. amic1z,a •appaiono tra le pagine one- m1c1. / la lega dez mallgn.i I Siamo nella zona dì e tn to: moho (ne sono certo) di– la e palemka >. è- di un altro tempo ... >J o stissime del Fortini. e che ghigna ai confini deU'udito, Jing·.1a mortua >. e \'ice ve- ranno a lel come fatto priva- Cenamente. alcune poesie ne.i ,·ersi d: e ... i\ Boris Pa- mi pare d'individuare nei riga I la discesa un sottile ris >. e Camposanto degl.: to. E. se tra le molte .<peraltro di quel pe:-iodo ri5enLOno sternak >. ,·ersi di e Dico a te> del '50, coro d'ali I ironiche. d; not- lnelesi >. e Piazza Tasso>. inutHil definizioni della poesia troppO da ,·:cino del cli_ma Fo:-se l'elemento dominan· di e Agro im·erno > del ·51. tole sapienti. I Crescono oc- e Sestina a Firenze>. e Bor- vogliamo includere quella del in Cl:'i mat_urarono. e l'im- te nella poesia di Fortini e di e Parabola> del ·53_ di chiali. o forse scaglie. L'oc- go Pinti >. e 1n una strada ...pri,•ato che diventa pubbli– press~one {tca,·ata d~ quf:t questo impegno, questa vo- • Decenn:i:ie • e di e Tutto \'a chio / ha l'orrida purezza di F'irenze >. e Canzone> co ... diremn che U Sl'? pnt::ato !:a p;~~elr:t~:Usi~!!' r.:.m~ lontà ~i ~on:inare col ,·erso bene>: entram~e del_ '55. d~ d'id~ali_ / veri e t:ani. I gio· e Racconto~: nov~ J>O:Sie d~ ~~a ;r;i; ::;le:\!~~~-. •i tare (non e le ragioni s.esse della no- e )1etr.ca e bK>graha •. d1 caru si scostano. I quando met:ere assieme. m disparte. ma non il diritto di imporsi ~;/ 3 t~t~xW nell'ambito s::3 ~•i:a us~~do qu~to e_Foglio ,·alante>. di e AI d!lpa~sa. all'odore dl_ q~el cec- d:ntro l'~tologia della li- come pubblico. Xon mi dica.· del documento storico. pm gli e possibile dal ehm· la della speranza>. tutte del chi.o I dolore. Som1gltarlo un r1ca che s1 ha nel cuore. però. che sono troppo cattivo. Si vedano • Italia 194.2•· so deJ p·rop_r:io intimismo. del ·55_ e. infine, della poesia giorno tremano•· ELIO F. ACCROCCA HOFFM.A..."1'" i'ag. 5 Leonardo Stlucb prima che ri".JSCi.sse a ~cambia.1! il U:tl!.:> del tenente. ll tenente domandò dei ros.s:. ché il paese. dae. e.-a n.:.o ~~o cotnt- già in mano a:. rosei: il pre:.e SU&– sult.ò. !sti.nt: .vamente si ti...-ò su la ve-ne. come donne e preti f-ao:lO q-.13.Ddo ti p=e– parano a corre:-e.. Ci 'ç'"Olle tutta la pa:zie::l– za del te:lente -pe:- cal!:narlo e !a..'"'gh dire che di rossi. Ul quel pe.e6e. non si era sentito manco pa;rt.are; e nemmeno nei paese vie:..ni. E i motociclisé? Se::nme!lo di questi O pre--..e pote"i"a da..-c.i noti.Zia.. Riprendemmo la 6t:aci.a per cd.re a,.-an~'.: a JX)Chi chilometri un altro pae,e, p;u grande-. CeTa:JO d-Je m~c!et-.e d8"\"'8nti a un palaz:zetto. e una sent:.nella; sul por– tone c'era una tab---1la di legno - comando. Il tenente infilò il ponone in!uria:to, dopo cinque mbuti ~e !:JO:i :Jlt>"'ieme a u=i maggiore. il maggiore in tono di I.a.mento dice,.•a - qui figl:.o mio. io =ron ci c.a– piseo niente: tutti se la pig!!.ano comoda. ufficiali e so1dati; Ieri un tenente mi dice .. so:-- maggio:e. .rr.e ne vado.. e :.o dico ..e addò vai?-. dxe .-5"".o ma.le e me e-e vado. in ospedale vado -. dico ... ma che ~e del_ tu meglio di me stai. lo s che dm--:rei a=.ida::mene in barella ... dice ...me ne vado. r.o male - 0:-a che dm-rei !8..--e? R07i:la::'lo, ques-.o dovrei !a...-e.. E QUe: sta del tenente è uca: non ti dico qua:r:.t guai passo. qui ci stanno i Ia-1,~ac\.; più g:r06Si, pa.:e che me li abbiano s-celt~ ap.. posta. uno per uno. ... qll&òti li diamo al maggiore D'Assunta. ché tiene pazienza.. ci ba nen; a ~-- e io invece bo i ne...-vi che mi ti..~ come eo:-de di chi– tarra. !o ne p.-e::xio qualci.oo e !o s:stemo per sempre. lo ro,çino_ II tenente domandò - e 1..3 carallei.a. nemiea? - Questo. figlio mio, è un aJt:-o d..i.seo:-so. O meglio: è lo stesso <ll6CO":liO. QUi ~bo fare tutto io. ogni giorno çado sm bastioni e gua.."do in giro col binocolo. e quest.O è niente. faCC:0 tante altre 006e che no:i. mi toccano. bsomma.: ieri guardo da ques-.a pa:te (fece un ,esto .erso il paese dove avtta:no incont!'3to il p:'t"te) e ,;-edo nel ,--a.Uone, dove c"è un to..-rente. uomini a ca,.--allo e uomini a piedi che po:-taxai:.o ta,.·ole. da un 001Stone lassù le po:-..avano sulla sp(Clda del tor.ente. D!oo .. ah. qu.i mi ,·ogliono fare ieaso!..., ciùamo rut= a :-apporto, uno mi dice .. e che è la &"..O~~ det:e ta-vole? é òa u:1 pa!.O di g:io=:ti ebe mi accori;o del ~imento - Capi.sei. figlio mio!: da un paio di giomi... E Ee lo tiene per sé. come avesse vis""..o una bella ragaz::z:a a via Toledo; la prendono c.omocia. ti dico: ma ebe guerra!: villeggiatu..'"3 • Capri !anno. Insomma: mando un cifrato. • infiltrazione di ca..-alle:-ia nemica- O=a e::. s:ete voL in quattro e quanr·on.o neu.ra – liz:ziamo_ - si passò una mano su:.J.a !accia. e.be aveva du:a di barba. e <ils:5e - lo tieni u::i. ba:::-b::ere L-a i soldati t"".lOi!. il mio non si fa "\""edere da àue gio:-ni. fig.Jo de bona ~ ll.anò.-ammo indietro i due motoci~-.:i. ...enn-ero a raggiungerci gli altri. Il IJl.8C6iO– re ll06tro osse...--.ò eo1 binocolo. tu.--ono- ma:J: .... date pattuglie.. T0.:-na.-ono festose. ché nel ,-al.Ione si erano incontate con un re.pa: --u, d1 ca\'alleria dei requetés e. ope::;i.i che kl,·oravano alla costruzione di un ponte... Il maggio:e D'Assunta. sbarbato e allegro. disse- - lleno male: tene-ç,o una g:-an pau....ra che mi \"'O]essero fare tesso - e com.iDciò a :-acconta,.-e al maiggfore nost=o i gu.a:: che paa;a,-a con i suoi uom~ me ~ù 9'-!" farlo sta..-e allegro che per lam-entar– Gene veamente. de-:i gbai me ~ e::-a come un pacL-e che raceO:lta le birban– terie dei s-JOi ragani. e in !onda gli di– spie.eeret:Jbe se oon ne faeesee..-o più. - Da un mese che sta:lno in questo paese._ pove=i figli: s:i sono amb:entati, ha::ino !a nouia, il lettuccio caldo. l'uo,·o fresco; si tann_o ,-o~er bene àa tutti. qui in paese; e_m1 ,·ogliono bene. sapete, mi !anno arrab– b13..-equalche wlta. ma m.1 vog:iono ben-e_ ..._Si.gno:- ID!Sggiore. munto con le mie ma– n: .. : un_ bel boccale di lane,_ .. S:g?lo:- mag– giore. e ancora caldo.: l'uo"~- • s:gno: maggiore. il chori:-o cbe piace a lei.: una 6alsie-cia quanto un braccio... - n maggiore B. Cii nome lo !ieo.:do. oon va– glia scriverlo perché altre eose doç:-ò rae– conta...-e di lui). com.andante del :10Stro baL taglione. lo gua.-da con una !accia da ma– sLno. da un momenw all'altro pare\'":a do– ve,;,se sbranarlo. e magg:ore D"Assunta :n– ter.uppe il :racco..ntodelle e.f!ettuose atten– zioni di cui i suoi uomini lo faeeva.no oggetto, domandò - e a roi i! ch.ori.:o piace? Fu l'wtima goccia: l"i.-a òe.l maggiore B. ~ò. - Io - di..c;:se- DO:J: sono \."'e– nuto ln Spagna pe:- manrg:ia..-e_il chori:o: ~fa b~e:~to per !are la guerra. e pe:- - Ceto - disse il maggiore D'. .\e;;unta -:- la guerra la facciamo, come oo?. fac- ciamo_ la gue,..a: e che Ei.amo ,-e::::iuti a fare U1 Spagna. ·a festa ·e PiediJrotta? _. Forse non la faoc10 bene come voi ~ !~e bene !a guerra. qui. ~l dire....· la– SIC:tamo pe...-de.-e.. Insomma: U ehori.:.O mi p:aee. gu° Y~~f; s:-ae~~ salutò romaname:ite e gi~ D~~; :O~ ~n1::fr~-!1 !~ t~n~/•:!e ~ri:~ 0 _munto: ehi .sa su quale Venne...-o g:i eut.>c.a.rri a P:e-oàe..'"'ti. tn:-– nammo a Zaragoza. P. s:. - P-~lica!ldo su ..Tempo P~n- :!;co!i~-rafa:,~o ~fre ~~~ n!~a: questo • Questo è il primo capitolo di t:.n lungo ~o~~ ~aòe~~~e!! !~!rdiTucr: eontadtn.1 e zolfatati che l'ba::ino combat– :~n~ non sono. del resto. capace di l_l titolo no.::i è. in un ee:-to senso esat·o Gli ~l!_ata.:i. del mio paese chiam3.00 an~~ !'"on10 il g~ou; mi è parso giusto usare 11nome antmon;o. anche perché re.nt: monio ent.""3 ne~a co~iz:ione de:Ia polvere da SP.3:0, _e LO 3nltCO in quella d,ei C<>anetici· ce poi leggenda e-a gli zol:!ata:i c.he il nome ,-enga da "a:Jtimonaeo ". ché un tem,... po lo 1~-oravano i monaei e., incautamente ~andolo. ne mo..'""ivano.Suggei.rti\'e ra– fi'0~~~~t!. pe.r intitolare '"L"antimonio .. Oui. dopo tre ~i. ':~io aui~ere che forse non pubbhcbero mai pe: intero d~~r.:u~~li~a:,o~~ n~ = ~!;O pe! d~la sempl:cisticamente. ,scti•n~=1 1A p..-une pe.."SOna-. (L. 5.). LEOXARDO SCL!.S('U

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