la Fiera Letteraria - XIV - n. 1 - 4 gennaio 1959

Domenica 4 gennaio 1959 LA FIERA LETTERARIA Pag. 5 SCRITTORI IN PRIMO PIANO D~NT~-· ... ~~ Q.!?..~ .. ~- ,~,j_!i .. ~!~~-(! [2 Più in frettli non so camminar~: II da Vall~a. subito, anche O;?sta.. tela, pure es~! hanno bOOgno di una ra- è abbandonata adesso per un contezno e a questa t"nerezu di K'(.'f-hnon &O arp:iun- ~tin~-e~chl~cr:~~e di~ \~~~ ~o~i J 3 ~~= A~:1!;! la ,·oce: Ci ho p.'n.~ato. ~1ar- :;~~= ~ ~~~~li ~h~i.~:r~~nul~ fi~~Ì ~ti~1°e 1,~~~e~or~à f1 11 ~~tli~~ ~-;~!\~ geb~ ~:°rido udir,. la mia voee slznifica \"O;o in ufficio mi hanno accorciato il tino. int•.>nsamentc. e non vedo una 6olu- a ripudiarmi: capi:1~_i O no il rischio d: tro- repoca. aggrav:ire i pec,eatl d. n!errz1on"", una _r1- pa~o. però i! mo\·lmento m1 sgombra. th>nt> di\"er:;a. Oà varmi l?O_nquest'abito e senza di loro? E Mi accosto alle ,cale e Ja chiamo. prova della tortu~an~ insuH1c1.,.nza dl. 6P!e- crea dello 6P3Z10 nt"I mio ce~llo e ascolto :\h !ai già sconfitto .. \'Oi am1c1 CO!la ret<.'? Cercate di rt>ndermi ..,Ah. sei tornato.• J;arm1, ad est>mp10. con mia madre, 10 ao il canto di u:ia =-~zzl. due uccelli mi No, no e per quC"Sto ti mu:~erisco d: prigioniero del vostro idi?al!smo o della ..,SI. trene. ,. conservata un"oSC'U!a paura delle pac-ole_ e salutano da un pioppo a un cilieg:O per emt~ra:-e. pa!lo'fi.one politica. mi ricattate. il noa;tro Ora scendo.,. lf>nto a ncorrer..-1. Irent- lo sa o lo in~ me t"boccia e e;'bfiora Sono dunqu~ ca- .. Tu c:-edl che 5i pentiranno'?.. appogiio in cambio dell'obbi?di~za. qu-a~i .. Non 'J)I'C:occupart!. fai con C-éil:na... tuis-c(>. J" basta resp1r•rml sul l;M"t~oe si p:,C(' di raccogliere la vita intorno e Si penLranno. Vittorio. ~e non ~no stu- lo sta:;so conte 1Zn o dei preti._. Per Dio. co--i .. Vengo subito.• calma. Poi •i ,costa f'd. lo d;.vento un mi n&-"t'e una .sorta di allegria per la Pidi o pazzi. Son pa,;sati dieci a nni. no?.. non mi aiutl' l.te. D'.eci anni h nessuno Ha un tono arfottUOl!!0, tranqu:110. Infilo ospite. _ smentito all'apatia che mi sono attribuita: :\'l:.rtino. vattt>ne. Non è un.a fu.sa ora m..,strò _mera\·lglia, n-e<llt\.lno Ieee t=<:andalo una mano sotto la cappa iel comino. t~o }li fa tiedere e vuole oUrinni il ca!te: in \·erità lo ho cominciato a vivere solo c-he non sei ancora ra..,sesm,•Jto. Tu non d,el'o ~1a scelta,. non m.i si chiesero J::tU- il Libro Ohe vi ho nas<'Osto pnma_ di pe:- prepnanne>lo. dice eh-e- _ha int.Jcceto da dieci anni, il mio patrimonio di \"ila s;.;t,:91:i il loro eopruso e trei lrot'ro: partendo st_if1caz1oni. ed. ,o "og: 1 o quel tempo o 'LHCire. :Mi pu1ieoo le scarpe. mi ravvio 1 ~m-a p:ccola pr_~iF•a tPnuta in tierbo ~ è appena aJ?li inizi.. Ho la speranza di adcs;;o li lasci con le mani \-Uote. Ti hanno mPnte... .. . capelli e spazzolo la polvere dai calzo_ni: 1 tE"mp1 d1mc1h . M entre 11 abbottona_ il 9'\·ere Dio dalla mia parte o almt>no in tolto il posto, ..-a bt>ne. ,;ei un impie,,"Jalo E' tanto lnconc.--ueta l'ab:tudlne di parlare almeno non le offro prete6ti per com.n- corpetto. mt str;. z.za l'~hio -E'd io ~rr1do. attesa là. e trenta metri. presso il carte-Ho li<X'nzi..to e nient'altro. Cerca di capi:-mi: a Juoso e poi di qU<'sto. ad alta voce. ciare con dei rimproveri. Quanta alla mia :-ingraz1_0. in _at~eda d1 cor~egge;e 11 coz:so con su ~critto Vallea rl"'ltando qua. domani non sarai, più un che mi trovo seduto f'ì"ulbordo df'lla via :roccia non ~o reUetto: mi!' la stringo tra d_e1~uo1 pens:er:. Ella contmua :i dire ~ .. Attento. Martino ... Un uomo si preci- ex <-•'PPliceto comunale, ma un ex con la ~eni::azione di aver ascoltato un le palme, strofino le gote pe-:- far'\•i rifluire nmproveri C01n'!' m.:,glte non ne menta. 'Pita verso di mc. • Gettsti a te<rNI. :\far- S'interrompe, come s'interrompono tutti altro e mi credo un e,;;traneo finché Vit- jJ sanJ;Cue, e così pe0t=;erà che l'aria del in consento calorosamecte. s'i:-rit.G. non tino». quando mi parlano da soli e arrivano a torio mi si 6:ette vicino, vedo le sue lunf,!he mattino ml ha Jtiovano . .:\h avvicino alll'I spetta a me conf,;;-rmarlo; apre la cl'l"_d~- Per lo stupo:-e e non ·per cor..;ggio. re- q:.:-~to punto gambe sospe,,e nel fosso che ci divide d•ll porta dell'orto, metà in legno e metà di za. ne cava la c:d'fett1era e S• 3'\"V1cma sto immobile Non ho mal fissato cosi at- fr~!rt~no.sti:m~~~m~ unh 0 po~'ub~~ raf- C'.lmpo e mi accorgo che. con la facilità \·etro: stri~ di oole dai te-goli, dal rami ai fornel:o. ~:~1:::;ien;le pre~/~~~~o r;c~:~lì:ede~l~ ~i~~ briv:di,,. dei al~ lfr~;;a d;;am:~:~ii~ 1:i ::~v:i~'!~~~; ~~~=\•i~~~~~~/~la t:~~~o d~ ci;;;.at:i:; zi;: e~h~7~·01il;o ~~tom~~ .r;;i~~~~~~ tre che di rimbalzo mi efioreno. altre h- Dl"Ve sentirselo In bocca il sangue della mia capacità di reoupero e di per- all'orlo la poz.zan2hera presso il pozzo. Al hc11 Il vest.t~ nuovo •. non spo:cart1_ ... e sclliano alte sul cap,.>. Sano le f'ìte.sse pietre N Dcc'.diti a curarti, Vittorio.,. suo.sione. ))Ot;SOe,----seresoddisfatto: l'effetto di là Sì 6tende. verde di ~rano. -un campo !ltavolta m1 ne,ce dt indurla a 60rnde:-P, ammucchiate al bordi della via a g.aranz·a :\1a se mi chiudo in sanatorio, abban- e ottimo e otten-uto con .e;rande ef'mphcità in leggero pendio e proprio sulla som- ma poi fa una smorfia nervosa delle lab- d~i la\'ori promessi da P'.etro ai disoccu- do:10 la c~.aa e tu indO\'lni le consell'.uenze. di mezzi. senza su1?,g~hone di ambiente. in mità. dipinta in rOl!so. una masseria. che bra. spalanca gli occhi. for.,e \·~e qual- patì di Vailea. E \"OIC'\-·oricordarti questa mia condizione, .aperta campa~a. E dovrei dunqu.:_>es.sere era di mio padre prima che vend<ef!se tutto COia. m, g!ro. vedo 11 secchio eull orlo del E' Vittorio che ha gr:ct,9.tQdi iripararmi ed :\tarlino. Dico ohe ostinandoti a rima:iere. grato a costui che mi dà conferma della per emigrare. Sembra attacoata al cielo pozzo. ora è accanto a me: la ,;a.ssaiuola cess-a e fini:-ai con l'accettare I:. \·iolenm che ti mia bravura <'On una mano che tra-;uda che dietro la ripara e so,,;tiene perché non .. Sai. Irene, e:-a bella :ci campagna. sta- alzo gli occhi. Sul lato opposto. nei campi fanno. la giusti(ichcrai e collòentirai co- calore sulla mia spalla. grato ad esempio sci,•oli lungo la china. mattin:,: la pi03tia di l<'r~ ha cre,c:iuto un po' sopraele,,ati. gli alunni delle ecuole me me.• come a mia suoc-era che ieri sforzava la :'.\1io figlio ignora anc,,ra che io sono di colpo il ..-e:-dP~ Sono arriva_to sina al e!ementa:-i di Vallea ripieaano disordi nd - .. Che paragone. Vittorio. che rapporto c'è mia memoria d?I L:bro. Una splendida p:-o- nato là: :!orse ho lasciato eh.- ignora,;se pontl". Tu è molto che c1 manchi, è \'~ro~ .. tamente calpestando il J,!r&no-verde che gli tra me e te.. • spetti va: mi p:-eparo a !anni dilaniare da troppe c0t;e e sa rò cos tJ"ò?tto a r~vclarglieJe D1<'Ci anni .... arriva ai g.;nocchi, i più piccoli pian...~.:nN, Qualco sa che somiglia al riso o al pianto tutti co:oro <t-ic mi si accOl!tano. Bel gruP- tutte iMieme. A fw.ia di D!lsco:tdenni nel- Sì.. dt>-1 resto. an<'h'.o, come te. E" inc1ampano. ma in bre\•e la macchia dei repra.so. non so, non mi r:esce di 093&- po e questo H.-1;co che si conforta col l'ap-plicato comunale ho seppellito nella st:-ano. per.,ino in un picca:o paese come grembiuli ne:-i i-i disperde .:!'Onle \-OCi de- \-arl o in vi'-0, _i?uardo i bottoni del!a sua pianto. Do·vrei dirgli c,he nella mia predica ,stessa caverna luì e Irene. Che sia una Vallea si :-idcll:-3 J'abaudine ella natura e gli ins,egnanli che li aspettano più indietro. giacca. gli g:-affia la gola e entrata la -paura che mi nuo..'Cla e un 6 ah't"Z:Za qll3nto sta succedendo? il con- di perdere la dispontòilità a :riceverne le tr~;;!~r~\-a è L~~~:l st !~r:euu;a ~:;;~:u~· 1 ! Sc;~~i~~~~ 1 ~ 1 tim~li~: 1 i~~: 11 ~~~f~~~~~n~~ ~n:e~\~~~:~;~~~t~il~a Jt-sàcu!e hil s~; ~t\1:ro~ ~~ ~- ~ro\~~n:: ~a~ mJca~~iafe~ im_i,~~~;f;~;:,. Martino .• mi chino ad accenderla alla sua; la mano saporarla?.. e davvero un consenso O un lamento fo- riaffiorano: .. Ch!unque è nato da Dio non • VolE'VOdire. lrene. ohe dopo biso~ne:-à gli trema. be ancora il respiro -grosso. ~-la- Lui ha freddo e io mi sento soffocore nebre. Signore, non ba,r;;ta la responsatiil:tà commette alcun I)C'C'Cato.perché porta con riconqu.!stare la libertà di espandersi fuo:-:: lato com'e. la corsa de\·c averlo propr:o dal caldo. mi 8è'o.!itagola fronte col faz.. di Irene e di Luca. ci o.-ggiungi qtiella di sé il germe divino: essendo nato da Dio delle mura di ca-::a. una li:berta di parte- ind-ebolito, infatti è pallidi.s6imo e sulla zoletto; I bambini sono ancora là a rin- Vittorio e.gli .non può pece.1re ... ,. ::.-Jo. no: p:-efe- çipnre alla vicenda delle ste.gioni. 6icc-hé ~~~~~ à~t d~s/~~~o c~~n; iie.bi: ~r~~~ ~i~I~~ corrersi. il eo!,e è salito più in ait.., e la Si asciug.a gli occhi e Il \"iso con la risco i pennini spuntati. il calamaio d'in- la p:-ima\-era non sia più soltanto U!l cam- trata nelle spalle, i;embra intento a con– tare le pietre che cospaTgono la strada. .. Non mi hanno colpito ... dico per tran– q,uilliz.z.:irlo. E ~iuT11go: « Quando venni per la -prima ,·olla a Vallea con la f'ìciarpa rOS8a del seminario. tu e i compagni mi inseguiste a sassate finché mie madre non usci in mio aiuto col bastone"· :\1i mera'\·igllo della repentinità del ricordo e di averlo rh·..?lato: per fortuna Vittorio non lo continua. spia nei campi. !o..--se e. preoccupato dei SlJ.Oialunni ed io gli dico di andare a raggiungerli. ...Ah. no, i miei son qua». e mi fa segno in direzione di Vallea: la sua classe è preSll>o il cartello. . Grazie, Vittorio ... Adesso 6'1 che gli sono g:-ato. Ohe mi importa dell'ag,5ressione dei suoi collegni c:1e hanno istigato i bambini? Se i com– pagni di Luca sono rimasti e6tranei. per me non è successo nulla. E sull'onda dt questo commozione. li chiamo con la yoce, a gesti, a nome quelh che conosco ed ecco e.,:s1 subito accorrono. Bi Jennano a sem!– cere"h!o, capelli castani. neri. biondi. volti fiduciosi e occhi limpidi :\'li guardano, e io non ho dubbi. mi guardano perché sono 11 padre di Luca, che altro potrdJbero \·edere in me. mi .giro verso Vittorio. e con tono quieto, ra.S6icurante. egli confer– ma: .. E' il padre di Luca ... Ridono. come Luoa. per le scoperte e le notizie superflue: eUettivamente io non sono che il padre di un loro amico. Dico: • Luca è andato un po' a Sarno. d.alla zia... Era necessario. la zia lo desiderava da tanto tempo ... Conser,vateg]i il ,posto nel suo banco. mi raccomando. ed io vi pro– metto di preparare insieme con \-Oi una belliss~ma festa pe.:- quando 6Brà di nuO\"0 a Vallea ... Siamo d'accordo?» .:\Ii .rispon– dono di sl in coro. Carezzo i capelli dei più vicini e gli altri serra!lo per non e~re tra9C'Urati ... Ma s apete oh,e penso? Potrem– mo anche :far,gll 1.ma sorpresa: tittiamo le carrozze e le automobili di V.allea, andiamo a Sarno e lo riportiamo a casa ... ,. Grida– no, b3ttono le mani e mi stringono da ogni parte ... Voi gli volete bene a Luca, è ve:-o che eli volete bene?.. Di nuovo tutti mi rispondono sl. proprio tutti. ed io sono tanto felic-e. con me esi6tono il sole. iJ cielo. la campagna. e non capisco perché Vittorio bruscamente intervenga ad allontanarli. .. Su. ora a giocare. ragazzi. svelt.i ... or– dina Vittorio. Gli obbediscono, mi abban– donano e lo seguo in uno spiazzo che è più a-vanti. Poi Vittorio torna, le lunghe bracci9. pen– zoloni. a capo chino e non gli \"Edo che le orecchie enormi e informi. « Hai a\-Uto paura che te li guastassi?. - ::.-Jo.no. Ma:-tino. » .. lo sono uno che si può aiutare sino a un certo limite: oltre si risohia di com- promettersi. .. Con sforzo egli piega le ibraccia dietro il dor60: .. Tu non puoi .5()6J)ettanni di questo.,. ,. :\ti hai 9.V\'ert1to della congiura dei col– le<5hi, però ora temi che i genitori dei tuoi alunni si l1Wnentlno con i &uperiori.,. « Noo è vero, Martino ... .. E pere'hé li hai mandati via? .. Mi scru– ta. un istante. Ha occhi neri, grandi. pro– !ondì.S6imi. l'unica coJsa grade,.,.ole del suo \•iso irregolare. ,. A me fae<?va piacere stare in mezzo a loro. sono i compagni di mio figlio ... dico. ma già esitante. Si scrolla nelle spalle: « Come \'UOi tu. li r'.chiamo ... Ha un tono nervoso. impacciato. Lo fer– mo per il b:-accio. ho capito. gli si legge in faccia: « Va be::ie. lacci&ii di-...-e.:-t:re.n.:>n disturbarli ... Strano dic ,sia venuto in mente prima a lui, o mi sbaglio? Dico: « L'oratorio della parrocchia. è co,a-i'? .. ~fi fa cenno di sl col capo e si scosta a dare calci elle p:etre che mi hanno buttate. Se n'è ricordato per il mio modo di domandare e il ri'l>pondere in coro, come appunto all'.:,ratorio: \'0lete 'bene a Gesù. \'Olete iJ par.adi50? .. Sono la solita tiest!a. :'.\fartino: vole\'0 e\'ita.-ti il ricordo ed itl'Vece ho nn:to col suggerirtelo. ScU"'ami. » .. Oh, niente; è pur semprP una delic-a.– tezza ... Dunque an-che gli amici cominciano a far confusione di persone. si sentono in imbarazzo e non sanno con quale :Martino Fer:i e;tanno trattando. Finchè sono St.ito chiUòO in ufficio. dubbi non ve n'e:-ano. ero l'applicato comunale: oacciato in\'ece a:J'aria aperta. sono in balia della loro memoria. I r~Jaui si r!ncor:-ono gridano. e forse ci 60r\' eglia no. E' proòab:le che abbiano p:-ovat<: 1.la ste~a impressione. al– l'oratorio ci ,·a nn o come Vitlor.:o ai suoi tempi ed E!da e Pietro e Irene: tutti pas– sati per !'oratorio. Di~. a casa no!l 11? più voglia di tornare. chissà eos_a trovero. La ~;s:C,~zi::i~i èm~~~!~~t~~~ra~o p:~~;;i~ Che mi rimane. allo!"a: andare a e;edermi roi _gradini della chiesa? V:ttorio mi g.ra dietro. spunta ora a un !ianoo ore al l 'altro. !inchè mi ~ -piazza di fronte. alto. CU:'l\-odi spalla. la testa c:on– doloni. «Che vuoi?» • Non t'avvilire. Martino.» Si frega le ma:1i facendo schioccare faEitidlosamente le dita. .. Se io pot~ aiutarti. .. ,. ., Va là. Vittorio. proprio tu. .. .. Val_go zero nella società di Vallea. Io s~. e tuttavia ..... ~ Su, di. cosa mi consigli'? .. }'Ii si a-.,•vic!na. mi sot!ia il euo re;;:piro c-::ildo di malato. Album familiare di Dante Troisi: Studente-a Parma nel 1938 - Mmtnrc nel 1911 - A Cassino nel 1958 - Con la famiglia Una penetrante indaginepsicologica Dante Troisi è nato a Tufo. in provincia di Avellino, nel 1920. Compiuti gli studi ad Avellino, Panna e Bari, è entrato in magi.stratura nel 1951. Militare dal '41 al '46. fu fatto prigioniero in Ajrica e trascorse circa tre anni in un reticolato nel Texa.s. Di Troin apparve. nel 'SI . ., L'ulivo nel– la sa.bbia ,., edito da Macchia; quattro anni dopo . ...Diario di un giudice,., allineato ne ., I Gettoni,. di. Vitr.orini: infine, nel '57, .,.La "'ente di Sidaien ,., edito da Feltrinelli nella sua .,. Serie grigia .... Ora, è imminente una nuova pu.bblica:io– ne di Troisi. La presenterà 4' li sodali:io del li.bro .... con il titolo: ., La strada della perfezione,._ E pr&prio in qutsta stagiOnt, a Roma, Lui-gi Squ.arzina sta curando la regia de ., La chiomata in giuctizio ... : se non andiamo errati. il primo lavoro teatrale di Troisi. Il racconto che qui pubblichiamo è tratto da un roman.::o che TroUi è .ml pu.nto di campagna si è distesa. Non 60. Sara. la moglie di Vittorio. dicono è prostituta. non so. e lui non se ne lamenta mai. contento di a\·erla così. dunque una umlliazione volontaria, un.a morti:ficazione accertata per penitenza: che c'entro io? Come fa a in– trecciare le noeare posizioni? .. Va bene. Vittorio, ci rifletterò: intanto grezie della premura dhe mi dim01Stri, sei da-."\-ero buono ... ,. ., Ah. ti <'Onosco. s<!i sempre stato COòl.,. .. Come? .. Si torce le mani: « Un po' s!o~ente. mal deciso.» .. :\1a che pretendi?,. .. Ecco. ti irriti: io \'O<glio la no.;;tra sal- \'ezza ... ...E perché siamo legati? .. ~li afferra per un braccio. mi scuote: ...Sei già a questo plL~to. :M'artino. E i no!tri discorsi. i no~tri patti di dieci anni ia? Ti se-i scordato?» • Che dici'? Dovre-j ondarmene per delle parole. per delle parale di dieci anni fa'?,. E' c061 assurdo che lo SJC06tod3 me bru– scamente e mi allontano. Non sarò costretto a subire anche gli il.miei... :\fa arri\'ato al cartello, che. con quel nome del mio paesi. semòra 6egnG.re un confine. torno indietro e chiamo Vittorio che si stava avviando versi i ragazzi, ma– ~ari pentito di non aver imi_tato gli altri nel lancio delle pietre in cm tnc1ampai per rag.giun~erlo. .. Vittorio. ti 9reigo di scusarmi. Non vo– levo offenderti... E' stato cosi impro,wiso, repentino..... Fa per interrompermi. .. Do– vevo accor,germene. Vittorio? Lo so; dopo 1a morie del barone e l'arri\•o del nuovo parroco era manifesto a tutti. eccetto che a me. quanto st.'..-v.a per accadere. S1èSi– gnore. sono stato cieco. ho peccato di fi– ducia. ma proprio per quPsto desidero agire e-on calme, con pondeatez.za. badando di non dilagare. cercando di ar.ginare. restrin– gere. limitare. e impedire di farmi tr-asci– nare indietro da loro. è chiaro?» Gli strin– g.., il braccio. ., Tu \"\.I0i il mio bene. ti preoecup: della mia li-bertà più ohe della o!fesa alla giustizia... Ho.i ragione. sbat– te!'lgli la porta in faccia e andarmene. il mondo è fuori di Vallea. E così io !arò. ma non subito. subito è apericoloso ... No. no, io non conto su Elda: che può portarmi lei da Roma? E' ridicolo far concorrenza al prete. io preferisco la tua strada. mi affido a te... .. Gli batto affettuosamente ~Ila 6palla. "'Vittorio. come posso dimen– ticare che da cinque anni sei il maestro di Luca. che devo a te se mio figJio ignora perché io. modesto implegato comunale. so il Jat.ino e il greco... E tuttavia non puoi di colpo .impo.nnl di obbedirti ... Vittorio, * tli ALBERTO BEJTILACQlit-1 terminare . ... Mart1no ... è il personaggio cen– trale di una .noria iJ cui dramma si risolve tutto attraverso un'i.nsutente e penetrante indogine psicologica. Martino Ferri è un ex-prete. Ha smesso l'abito religioso nel– l'immediato dopoauerra, divenendo. se112a scandalo, marito e padre. con un unpiego al municipio di. Vallea Lo scandalo - d•ce i.I Troisi - arriva dieci anni dO'PO, e nel giro di pochi giorni. la sorte d.i Martino Ferri si consuma. E' un tema arduo. indubbiamente. ma anc11e tale da mettere a fuoco con esattezza le ricche risone narrative di Troisi. Ci pare, infatti. che lo .!'Crittore occupi oggi, nella nostra MJ'l'atiua. una pos-U'iont di particolare n– t.ievo. sopratuuo pe-r la sua capacità di atte– nersi alla realrd. ad una realtd ambienrale, se-n.:a però .smarrirsi. mai in essa o per essa, pronto sempre a rascauarl4 poeticamente. Per questo le indagini di Troisi sono sempre esatte, sanno sempre darci momenti manica della giacca.. si \-Olta \'erso gH alunni. \'i indu2ia. forse- a contarli, p..,i posa le mani sulle cosce e pare un \·ee– chio che si scalda al sole. _•\.nche il silenz'.o è un suo etteitgiamento di quel tempo; pure allora. dieci anni fa. quando \·,mi\·a a trovarmi. restava sed'llto a lungo . ..enz..a pronunciare una parola. per poi esplo– dere in un discorso fitto. intricato. p:eno dì sollecitazioni che dissipavano le mie re– sistenze e però onohe di pre,•isioni. di ostacoli: questo è Vittorio ohe nella piaz– zetta antistante la chie,;a di VaUea recitava Majako,-skij. mi pare si ch.iamasee co.;ì, e dopo mi a.spettava in sa.grestia ... Continuo a sprofondare. Basta ch2 mi affacci una di queste immagini o u."lo dei pensieri di poco prima e oono pri:gioni':.'ro: immagini e pensieri esigenti sino allo spa– simo, pronti a mordermi da ~ni lato. Vor– rei vivere appolla.eto .9lli tetto di ca.è'a mia ... :\11 alzo .. Torno a casa. Vittorio.,. .. Che devo fare. M:inino. che de,·o fare per te?,. ..,Niente. la-5eiami l'.bero, non ... ,. Un canto di bambini dal fondo della 6trada. dalla parte del ponte. interrompe me e i giuochi ~gli alunni di Vittorio. Vittorio di scatto si rimette in piec:h. An– cora non si vedono. perchè la strada e a .gira\•olte. ma non &ono diòtanti, s1 cà– piSC'Ono già le parole: ..-Cristo vince. Cn– e;to regna ..... :\li sento impallidire; dopo la tentat,.i la– pidazione. una processione: gli stessi bam– bini che poco fa ha:ino gettato le pietre adesso cantano. qunsi per egombransi la ,·ia e pulirla della J)"'ste che io rappresento. .. Vattene. MG.rtino. svelto. ci -penso io a fermarli.» Non mi riesce di muovermi. Facend..,m1 soffrire e offendendomi attra\'erso i bam– bini. mi umiliano peggio ohe esponendomi alla gogna nella plaz:za di Vallea. poiché i bambini sono Luca ed io 6ono qui. quello di adesso. in c-:uesfaibito, per amore d~ Luoo. ., :\1a.rtino. vattene ... ,. Gli alwrni di Vittorio si avviano incon– tro ai compagni. pronti ad unire le 1oro \'OCi. Vittorio gr:da di no e si arrestano. la colonna avanza, i:ìtanno per apparire: il terrore di scoprire mio f"JC1l:liO innanzi a tutti. magari gu:dato per mano da Irene, mi e-accia via n Irene è nellR stanza di sopra e canta a ba.;sa voc-e. E' strano. e poi non ho mai sentite questa canzone; d'un tratto mi ri– cordo. è vecchis,;ima, prima che fOèSimo insieme. Non ,·oglio cercare signif icati. ma è ev.idente che quand'O ero in muni.ci, pio di vita. p1ù che tnisjigu.rata in un Cl.!tratto senso letterarw. offerta n.eUa sua calda im– mediatezza con personate g,ra=i.a di. poe5ia. E' una poesia che si. risolve in una analisi sentimentale rischiarata come da una con– tinua luce radente, in una trama di ac– cenni descrittivi tenu.amente Wrici. Ma è una delicata h1minositd che rischiara sem– pre il grido, l'accusa sostan=iale. la denun– cia di ciò che si è sofferto, di ciò che si. è assim,ilato e giudicato con sofferen=a. E. a volte. proprio sorto un'ansiosa vi– brazione stilistica, si. scopre l'a.mare==a di una solitudtne che minaccia di farsi. ari– dità, drammatico vuoto neU'esisten..:a. Per queste sue caratterfatiche. la pen.na di Troi– si era ben adatta ad affrontare u n perso– naggio difficile come quello d1 Martino Ferri. Ne abbiamo la prova in. queste due se– zioni del romanzo. Nella prima. Martino chiostro. i grandi rei:i:istri. l'odore dei con– tadini che mi facev_ano testuno~e e g,l– rante dei loro a'\·ven.ment1: e poi non sa– rctx>e una mia iniziativa. una sah-ezza gua– àa,gnata con le mie forze e 11 S.,gnor,e non gradisce. C06i mi in.icgna\·ano. ohe un uomo rinunzi 4d esse re se .. ""ta-s.J ... .. Come sei as50rto. :\·tartino.,. .. Veh. Irene. St'1 scesa senza far rtr.n0:-e. Scusami se son tornato molto più presto. ma de,;ideravo stare qui in cru;a... POS$O andare di e;opra o nell'orto. dO\--e vuoi. non ti disturbo. purché non si stia distanti. .. ~ .•Per so.rvc,gliarmi?,. Una pau. o mia per inghiottire, e si irrita: .. Exo. è chiaro. lo confermi. vuoi, spiarmi. :\fartino ... Riesco a sorridere: .. Ma che sospetti • Irene: sai bene che a legarci noi due. più del resto. è valsa la t:ducia ,. .. E intanto non ti .accorgi che ml sono preparata ad aspettart.i.,. E' \-.?ro. ha ìl \'E'§llto nuo\·o im•ece della so:ita \'eGtaglia: una gonna d:itta e una giacchett.ina ancora sbott..,nata sulla 5"ttO– \'i?'Ste. .. Devi uscire?,. , No, è per te, per ricevere te ... ,. Le prendo le mani: .. Grazie. Irene .•. ..,Io aspettavo che sali..si su ..... .. Non vole,,•o in!rut,dìrti.,. .. B1s..:,gna cerc~r:.i. adesso. ).Iartmo. biso– gna stare uniti.,. .. CJsi ho detto e tu ..... Scioglie una mano e se la pa,;sa sulla Jronte, perpleSISa. .. Ed io ti ho rimproverato. Martino?» Le ripiglio la mano. ...No. no. siamo d'accordo . ., E allora non d<>vevi i.N:ire. dO\'evi re– stare i.n casa. vicino a me. sei tu che devi iprvteggermi: te ne ..-ai a mi tra,;:curi ... Ha dimenticato che mi ha cacciato v:a, stamattina. Dico: .. Si. Irene. hai ragione. Mentre eri su. io pensavo che questa persecuzione mi legherà più a te. io tt sarò più de– \'0to ... ,. Libera le mani: ., Ohe parole. Martino: de\-oto: non si dice per me de\'oto. è una scon..-enienza ... Si posa un dito sulle labb:-a. asro:-ta a raccogJiere l'eco dei pazzi dureOMi di sa– cri1icio 39COiteti dalle megere di Vallea. E tuttavia. dall'intermittente brulichio de– gli occhi ancorati a me, dal modo di pie– gare il collo, acoprendo la nuca e un po' della spalla. un movimento abituale nei momenti di tenerezza, io spero che non sia precipitata complet:oment,e nelJ'atmo– i;fera di st:-eghe e à1avoli suscitatici attorno dai nostri paesam: le torno accanto. le carezzo i capelli e 11 viso. la chiamo lin– ché si strlllae a me. E vo.r.rei mventanni è visto nel rapporto con la sua a~te, con i suoi compaesani. nella seconda con Irene, la mog-he. E c'è sempre una richiesta sommessa. p{ù e-vidente quanto più inconfessata. Una ri– chiesta di amore e di comprensione. la cui. impossibilità di appaoamento estenua il personaggio in uno stato di agita.:ione di– remmo febbrile Si abbiano presemi quegli ., alunni delle scuole elementari di Vallea,. che - ripie– pano disordinata mente . cal_pestan-do il grano verde che ali arn.va m g1nocch.i,. ~.., i. più piccoli piangono, inc i11mpano. ma in breve fa macchia dei grembiuli neri si disperde con le voci deoli in.seonmu:1 che b aspet– tano più indietro,._ e quella frase. in cui si fissa fa ricorrente condanna: - chi non è infte.ssibile ora con me! ,._ Ecco la poesia. e la sofferta accusa di Troisi ALBERTO BEVILACQUA biare vestiti e l'inverno e,guale a cappotto o alla l~na da COff\Pl'are.. ,. .. Cont:nua. p.:r ro.\·ore.,. Ella però seguita a smuo\-e,re il Juoco. E' cosl. I.rene: finvra s.:.amo vissuti della natura ammirata. respirata. amata sino a dieci anni fa o lll.nche prima: è il mo_ mento di rinnO\-·are le nostre munagini, n<>n ti pare? ,. .. Si. àÌ. è bello come di.ci. ma perché? .. ..,Oh. lrene. ragione non ne servono ov– vero sono f,!ià in quel bisogno e nel pia– cere e nella gioia che ci ripromettiamo.,. .. Gioia. piacere... Però non 6Pieghi per– èhé.... si. sì. capic"Co, un ba;gno nel fiume . con la luna. i germogli dl:e si ap:-ono nelle mani. i remi che s1 piegano sotto la ne– ve ..... lina brevissima pausa e quindi con lo stesso tono: .. E i paesani do\'e li na– scondiamo? Come !aremo a non vederli e non farci \ 1 e-dere? .. Uni~ la pu:it-a delle dita e se ne incanta: * E' bella la natura. ma i valleani rimarranno qui . ..-ivi. ad ac– cUaSarci. non c:-edi'! ,._ Gira il busto e il capo da11a mia parte. lB ,-oce con,ser,a l'accento di cantilena appena tnaipnto dal fastidio.,o obbli!-!:o di rimprovera.'Tlli: « Se.i incorreggibile. :\'Iartino: ancora un'tpOCri– sia. un ripiego. Ieri sera ti sei ri!ugiato nel propos..to di emigrare. oggi nell'amo:-e della natura. chissà st~era. domani e<>sa inventerai pe:- nas..:!'onderti Vallea e invece Vallea è semp:-e qui con noi. implacabile. a \"Olerci in un determinato modo ..... Dio, questa non è p'.ù lrene. non è il linguaggio di mia moglie: chi le ru inse– gnato a parlare co,,;ì_ chi le suggerisce? ~1i 6-forzo di ricordare di cosa parlavamo p:-ima di ieri. la persecuzione e com:n– ,c'.ata ieri. non da meei; d.! che parlava,m,)? ~1\à è prùe~ustcr~iic~.n al/;t~he a~~as~~~t~ia- v:nterrompo: .. Elda non c'entra. non mi faccio consi@liare da lei. .. .. L'hai incontrata'? .. « No. oggi e a Roma. lo sai ... E lei- con OO!c-ez::a: ...:\lartino. 10 non parlavo di Elda. hai sbagliato. ci stavi pensando per tuo conto.,. Non l'ilai nominata tu? » .. ~o ... :'.\h posa le mani sulle spalle: • ).la.=-tmo. tu speri che ci protegg.'l?,. Non rispondo: io ad E:da non pensavo. . Si scosta: • Volevo darti H caffè, :\Iar– tmo ... Porta sul ta\·olo una tazzina. torna pres– so il fornello. vi rimane incerta, poi pren– de il bricco. sbaglia e fa per .riporlo nella credenza. viene d3 me e mi '\'en;.a il cal– tè. ah lo zucchero. eeco!o di nuovo. ma torna col ouc.:hiaino. dello zucchero s'è 6'Cordata. bevo ugualmente perché non si rincrer.ca di queste &&senze. Dante Trobl Dovrei -,;astif1carml, ma io a Elda :-ion pensavo. Mt frugo in tasca ~r una siga... retta, lei ai ,aff:-ptta a p~ne non so dove un paoche~to che mi of!.-... sorri– dendo: .. Anche questo della 1)!'0\--Vista dei tempi diWcili ». dice. Non m:: da tempo di apnrlo: s.l i."lt:i– nocchia. le mani strette ella mia giacca: io tento di M>ttra:mi prima che cominei a parlare. mi trattiene . .. E' p:op~..o \.~O ctw non l'hai viE~•~,. • ~o; t'ho detto che è a Roma. percbr: no:i mi CJ"edi'!. • Si. rJ. ho !iducia. Dio. sa:-eboe atroce pat; re anche questa o:!.!esa. » E' as.>:Ul'do; 906pett1 del e:ene:-e offen– dono sop:Ottu~to noi due. !:rene.» - Hai ragion~. perdonamL. 3.la som~ia a una valano; nu.li.a re-1iste: 13 relig:one. mia madre. i1: lea-ame tra me e te, Luca: tutto gira vortie<>sameflte qui denL."O ... si tocca Je f.ronte con la punta de;Ie dita. adagio. quasi :10Ur.a d..l contatto. iStintr\--a– mente il J?:e!ito si proltmca ne. I se gno di croce. l'intcrompo. « 10. Ma."' ti.no. mi Bento dispa.;ta a tutto. accetto tutt o. f uor– ché una tua inclinazione per un'altra. Tu non ,puoi dividerti. ,saresti tut-..o d1 lC:... » « Oh. basta, ti prego. » « Saresti di una che non h con06Ce eo-- .. Ti prego, Irene. non pool da.-:ni fiducia e continuare a parlare come se fosse ve:o.,. .. Non mi bia~imare. Marti"!lO. cap:3CO che se è iogiusto tu ti ir.-:.ti. ma è la mia -...ita che assalgono da tutti i l...ti e da questo . poi. dove 1&ono più debo:e, premono di più. ..... • Ricorreranno • tutti. I mezzi pe:- di– viderci. lrene, ai più .ignObili e tu non devi prestartL .&\desso alut.:, so!tro a ,-e:– derti in&inocchi:.ta.,. Seduta sui calcagni, si hacia i capel'.i con entrambe le mani. gli occhi 6emi– dliU6i. Forse ci vorrebbe più calo:-e da perte mia: una .9Cena di gelosia assicu::-a una convi.,-enz.a normale e però non mi riesce di entrarvi. Finalmente si alza: del tutto imrnemoce della mia presenza. s. rassetta il vestito e mo.rmo.ra, m ri6po5t.a a qualcuno: .. No. no. que sta coea unica che io ho fetta non è poS16ibile anche ad Elda... S1 aV\'Ja su per le scale cant;,c. cbiando lo SlffSO motf\•o -di quando 60no arriv,ato. VorN!:I 9eDt'..rmi marito; raggi.unge:-la e intenerirla. aiut3Ddola ad allontanare le om– bre che le oscmeno la mente. Ma di tona non ne ho. Ho bi3ogno di recita..""e qual– cosa; ad esempio: .. Sll'Qp;wni dalle mani dei miei nemiei. dei miei pe.."SeC'Uto:ri. » l,le– gl~o così: .. N"on permettere che il mio cuo:-e scenda a maliziose parole per trovare de.le 9':::U6le nei peccati. .. 1n verità io Elda l"ho ,·i.sta. Ieri sera I.rene mi ,chiese di laeciar:a trooquilla a recitare il TOSario nella st.i:l.z.a di Luca e a me venne 1n mente di an– dare da Cistofo.."O. ~ carrozziere che ba ~rta~o a Samo mio !jgtio e sapere del v1agg10. delle reazio ni del ragazzo. della accoglienza dei pa.re: ntL Per non !a..."mi sco– prire decisi di p,BS!ia:-edi dietro. Uscii nel– l'orto. Dal pomeriggio era tornato il se– reno. e il cielo. che la pioggia recente av-eva abbassato. era illununato di stelle più fitte del solito, e vi era un grande silenzio com'è a Vallea appena è irera; mi sembrava di udire le preghiere ài Irene. Scavalcai la siepe. un cane mi annusò sen za abbaiare, BUJ) C.r.ii un muretto di p:e– t.ra. rasentai il giardino di Lotario che odo rava di carboni spenti, e sco.-si la chiGna di luce della fitaila. Cristoforo sL--i– gli.a\'a il e.avallo e gU parla\·a: la lampada ad acetilene sospesa al 30fiitto dondolava con un sibilo che. chissà perehé. mi ricordò treni e navi, e acco:nandomi mi sentvo pronto e di~li di attaccare e pani:-e al– meno per Sarno. da mio figlio. C'era E:da dentro. No:n l'a'\•e-.-o \'ista. Riparata dall'omb:-a della carrozza. tene-va una mano. la de– stra. su una e;tsnga. quasi volesse aiutare Cri stoforo _a d infilarla nei linimenti per un des1de.no dt v1aq1 nato anche in lei. :\'li sal utò. .. ciao. Martino - e r:ip..-e;e a dIBCutere col vecchio. Davvero di un \'i-ag– gio si trattava: !'in-domani mattina. Cri– stoforo dO\'e\'a accompagnarla al capoluogo 1D_.tempo per il lrerlo di Roma. Il \-e,c– ch10 opponeva che durante la sua assenza era venuto il prete a domandare alla mo_ glie la stessa cosa. e non sapeva come re~olarsi per non d:Spiacere a nessuno dei due; Elda insist e'\·,a C'he. se non e.-a tornato, ave-.·a certo t.ro- .-ato un alt."O mezzo e del resto il prete il'\·e ,,,,·adi.SpOni.bùe pure la maccb:na d1 Pietro. A Cristoforo l'ar– gomento sembrò con_vincente e se prop.; 0 il prete era a ip1ed1. poteva anche usare con Elda della sua c-1rrozza dal moment o c~e andavano al medesimo posto. E <: O.il. dicendo C~l6toforo si ri\"olse a me pe.rcbé conferma.:;s1 che non \.''erano pericoli od ostacoh a condurre i.nEieme E:da e il p:-ete ella stazione._ Allora !fli resi conto che · iratta\'a di me: al v:~g10 da me vaghe.igiato se ne sovrappone\'ano due. d~ Elda e del prete, e sOOno la_ carrozza e il ca\·allo mi diven– nero ostth_. Appoggiato all'altre. stanga, mentr_e Cristoforo se.guitava a strigliare prega1 Elda di rinunzi-are: gli amici. ~ s1 pi:opone•\'a di visitare a Roma ~r aiu– tarmi erano estre.ne1 alla mia vicenda e comunque non tanto potenti da contra– stare quelli del parroco... Il fazzoletto che al mattino Eld:1 a \-eva intorno al collo ora lo ave,,-a s.ul capo, annodato sotto il mento e il viò-0 \'i ero raccolto morbida– mente. tenero _e lumin06o nonostante le parole che. ch~<::Sà come. le riusciva di trov~e pe.r nmproveramu l'apatia: nello SJ?3Z10 tr'!- le stanghe. terra battuta inum1- d1ta dall acqua che gocciolava dQJJ.a car– ro~. entrarono il progresso, L--ene, la di– gnita. Luca. 13: costituzione. la libertà e le sue mani b1anche e lunghe. Il cavallo batteva gh_ zoccoli. 6'\·.:mtola,,·a la coda oscil– l~ndo la fiamma. dei cani abbai8fl.·ano su.L I altura. pe~mo qualdle gallo si senti\·a, e. la voce di Elda diven~•.a suono, armo– nia._ una v0ce__della _se.ra. e io .riguada– ;n~~~- cond1Z1one d1 poco prima, pronto ).~a Elda fu lnOes8ibile (dli non è :in!?es- 6ibile ora con me), e a Roma dunque sa– rebbe an~ta. perché la mia vicenda se– condo lei interessa ogni u.omo libero d' questa nazione... 1 Il v~hio mi ri~ccompagnò alla t>Orta. <Llndomi buone notizie di Luca; sul punto

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