la Fiera Letteraria - XIV - n. 1 - 4 gennaio 1959

LAFIERA LETTERAR Anno XIV - \". 1 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELL ARTJ E DELLE SCIENZE Domenica 4 gennaio 1959 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VI 'CENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE. AMMINISTRAZIONE: Roma _ Via di Porta Castello. 13 _ Telefoni: Redazione 655.487 - Amministrazione 655.158 · PUBBLICITA': Amm101straz1one: • LA flERA LETTERARIA ,. • Via di Porta Ca st ello. 13 • Roma - TARU-,FA. L. 150 al mill1mPlr" ARBONAMF:NTI· Annuo L. 2700 Semestre L 1400. Trime~tre L 750. Estero: Annuo L 4000. Copia arretraUI L. 100 . Soedizlone In ron10 corrente OO!lit.ale <Gn.iooo Il) · Contocorrente oostale n. 1131426 LA FEDELTA' AL SUO MONDO E ALLA SUA VOCAZIONE E' TRA LE SUE MAGGIORI QUALITA' SCAFFALE VECCHIO * E :\'UOVO Ritorno aMarino M retti ,li * Gl1ICO,IIO Un libro introvabile Durante una lunga. fe- tadina fuori mano per ri- na e l'amarezza la portano conda. gloriosa carriera dj nunz1are alla vita Pure an- a dare m ogni eve111enza 11 narratore 1Iarino l\Iorelti è che se il volume mi fosse massimo risalto al nuovo rimasto sempre fedele a se giunto senza alcuna indica- stato di cose. Tornando a ca– stesso. Questa fedeltà che in zione d'autore dopo poche sa decide subito di fare ca– certi momenti poteva sem- pagine non avrei esitato a mera a parte ed anche in brare un limite. una debo- riconoscere la mano di i\la- viaggio si rifiuta ostinata– lezza si rivela col trascorre- rio Moretti. Il conflitto è al- mente ad avere la minima re del tempo una delle sue quanto diverso dai consueti intimità fisica. col marito. ma~giori qualitil .. ì\tarino suoi d'altri tempi. da quei Capisce benissimo che un i\loretli ha creato un mon- drammi che venivano man- uomo in pieno rigoglio come do suo proprio e da e Ii Sole tenuti deliberatamente in Fulvio non può per l'infor– del Sabato• e e Guenda •· sordina con un'abbondanza tunio occorsale venir con-' che se non erro sono i suoi di toni grigi ed uno spirito dannato a vivere in uno sta– primi romanzi. fino a e La di rinuncia che già in par- to di perpetua astinenza e Camera degli Sposi•. pub- lenza era sensibile. Qui mal. castità. In teoria ammette blicato più di quarant'anni grado le circostanze che pos- che abbia distrazioni ed av– dopo. non lo ha mai abban- sono incitare i giudici po- venture ma in pratica ne donato. Questo non signilì- polari di Ascoli Piceno alla soffre e col passar del tempo ca che egli si sia ripetuto indulgenza si tratta di un per la continua presenza a ne che si sia accontentato delitto passionale. quindi di suo fianco del marito che di sfruttare un solo motivo. violenza di sentimenti. di ama ma al quale si rifiuta di Schivo di natura e. salvo una reazione con esito !eta- avvicinarsi con normali qualche viaggio a Parigi od le che e proprio il contrario espressioni di affetto si a i\Iilano per discorrere col della mansueta accettazione i!rnsprisce. suo editore. quasi sempre ri- del destino per quanto ini- Si sa purtroppo come que- tirato fra Cesenatico in Ro- qtio esso sia. ste cose vanno a finire quan- magna e Firenze. egli cogli In cosa consiste allora la do i coniugi anzichè scioglie. anni sj è maturato, arric- nota specificatamente mo- re un matrimonio inesisten. ;~~~o; ;J~1::~;t~t~n ~~go~! ;T~tt;isid:? e 61~r~a~;;;-as~f; G\ACOMO ANTONINI Marino Moretti Chi abbia qualohe con– suetudine con le indagini bibliogra!iche non super– ficiali e cerchi di appro– fondirle sulla guida dei critici e degli storici della letteratura, non poche vol– te si sarà chiesto dove sia– no finite le copie di quest.a o di quell'altra edizione, se ricercatori appassiona– ti, capaci e ,puntigliosi si trovano costretti, inf!ne, a confessare di non averne mai vista una pur avendo frugato fra migliaia di scaMali in centinaia di bi– blioteche pubbliche e pri– vate. E' una risposta difficile da dare e 'le ipotesi possi– bili debbono essere for– mulate, volta per volta: è soltanto la dea fortuna ohe può venire incontro, talo– ra, mettendo ootto il naso del cocciuto Ticercatore. in di * lU,UUì\O momenti e luoghi Insospet– tati, quel che aveva inva– no inseguito, per anni, nel– le sedi più logiche e op– porttme. Facciamo, come sempre. un esempio. Chi si sia occupato di Giovanni Berchet leggen– do, non soltanto le sue oP',!re, ma tutto quanto si è scritto su di lui, si saril accorto dell'ince11ezza con la quale tutti parlano del– le sue traduZ:oni giovanili di romanzi stranieri. Fra le parecchie sospet– tate, due gli vengono attri– bui tè con molte Ti serve e. quasi certamente, senza fondamento: una sola, si– curamente sua, pare sia stata vista, almeno nella edizione integra originale, soltanto da Guido Mazzo– ni, dal quale si ebber_o, fl– no1'a. alcuni vaghi accenni, ma non è mutato. narrativo inconfondibile nel. (Continua a par. 2) att~~tt~~= /~~;:st~~rr!~~~ ~~n~~:1:n~~1st~.~ ~~!' l 01 ~~ ----------,--------------------- L-------------------1 aggiunger~ che e una delle un'accorata mestizia discer– lezioni che un'opera an- nibile già nel primo capite– che quantitativamente im: lo. nell'approccio dei per. ponente al suo attivo da agli sonaggi presentati sempre scrittori di una generazione quasi in una penombra di più giovane della sua. Ma- luce che intende indicare su– rina Moretti raj!g'.iunta la bilo e poi in ogni circostanza fama ed il più alto ricono- -.:he il loro destino è triste. !'icimento della critica con che in fondo sono dei disgra. e La \"oce di Dio•· e I due ziati colpiti dalla sorte per fanciulli,. ed e I puri di i quali occorre avere com– cuore • non ha cercato di prensione e simpatia. La sto– trasformarsi di divenire un ria di Bianca e di Fulvio Lo altro. di battere strade in- Cascio avr,..bbe potuto es. consuete. Vero artista ha sere narrata da un altro capito che quello era il suo scrittore e da un terzo an- mondo e la sua forza dove- cara. un Alberto Moravia od Rabdomanzia piemontese * Tra ((linee» poetiche e <<linee» narrative di varia misura e intonazione (Go::.zano · Pavese; Fal– del/a - Soldati), è possibile, in terra di Piemonte, reperirne anche una critica, particolarmente ferace * ,u E1\TRICO FAL(llJI va essere 110;1 abbandonarlo. un Vasco. Pratolini. un i\I_i- Da tre O quattro e novità» è tutt'altro che decaduto. te. dovrebbe spnziare intorno1suo effettivo incessante ri- tanea: signoril~ e disinvol– Occorre agg1l;lngere che per chele Pnsco od un Mano letterarie ci è \·enuh:t un3. nuto anche conto delle altre ad una ~chl"l''..l di filolc-pi e c-ollega~i alle s~ranze e .al. ta. c1 pare d1 riscont:arla van lustri I epoca. n<;>n fu Devena. d~ndo risultati non suggestione che non vorrem. numerose raccolte dì scritti di critici: dal Renier {1851- le angosce dell alt~rnat1va par~1cola:mente. m al!..1.11~1 favorevole ad una s1m1le fe- solo artisticamente ma uma- mo lasciar disperdere come più O meno consimili non l9lS) e dal Bartoli (1873- um 3 na? E ìl melodioso on- Allobrogi .. Ed e caratten– deltil al proprio gusto ed namente del tutto diversi. altra voÌta e che in ·questa implicate nella nostra sugge- 19 4 6). dal Cian (1862-1951) deggiamento elegiaco eh~ stie.a. sentimentale e lette– alla propria. n~tur:a. A Ma_- Nell~ concezione dei perso: noterella c~rcheremo di ap- stione. La quale è la se- e dal Farinelli (1868-1947). ~ntoni~elli si compiac~ d! rari~. che. s~nza andare_ .a rino Moretti s1 rimprovero nagg~ de .e ~a Camera degh puntare. guente. dal Graf (1848-1913) e dal 1mpa;.t 1re al resocoi~to? ogm d~tt1mento d1 a~tre quahta. di essere e crepuscolare,. Sposi• s1 rivela la grande Le e novità,. sono costi- el Novecento letterario Bertacchi (1862-1942). dal suo mcontro, al riaffiorare s1 conserva .e s1 a~n~ an- - come se fosse una colpa bontà. la sagge~za fat~a .di tuite da Vecchie e nuove rl- piemontese sono riconoscibi. Thover (1869-1925) e dal d'ogn~ memor_ia~ . . . che ~ua~do t depos,tan non e codesta voga ad un cert.o u~a lun_ga espene1~za di vita legature gianseniste (Edi- li due particolari e filoni•: San torre dei Debenedetti ~l g1~co.v~nall~s1mo dei n- la .rmf1escano nelle acque momento non _avesse ~orn- d1 M.armo Mo_rett1. E tant~ zioni scientificlrc italiane, l'uno. poetico e di tono ve- 0878 _1 9 48) nl Neri (1880- chiami diviene m Trom.peo native. Non vorremmo .eh~. sposto ad un b_1sogno di rea- me~l10 ~e qu1. ~ome n~gh Napoli) e da L'azzurro di le (rappresentato principa1- 195 4 ). al Benecietto (1886). un ,.conti:appunto. prez1os~ con le n.uove generaz10111. zione contro 11 pesante ed altri suoi romanzi. per dirlo Chartres (Sciascia Caltanis- ristìco . ironico _sentimenla. al Calcaterra (1884-1952). al dell mdagme erudita e quasi f~s~e destmata ad andare a ormai ·vuot~ e rettorico Ca: co~le parole. di Ei:ni~il). C~c- setta) di Pietro Pa.olo Tram- mente da Chiaves, Corrado. Gabetti 0886-1948) al Fer- lo m~tte.r:ebbe in c~ncor~en- f1111re tra le e co_se pas~~te, sto dannunziano. come se v1 chi a proposito dc, libri g10- peo da Il soldato di Lam- Gianelli. Gozzano. Vallini. retti (1886-1952) e appunto za coi p1u furbeschi badma- le cose .che non to.rnan.o p!U •· fosse una dif1:e1:enza. essen- van ili e i sen~i del.la pie~~ bes;a e da Piccol'o libro di Ragazzoni. tutti e all'ombra al Trompeo (1886-1958). ges di Baldini. se in lui la come 11 Ra11dar10 d1 Fran– ziale ff!3 il rip1~gar~1 sull;i e ~ella comm1seraz1one. p~u lettura (Edizioni Radio Ila- deJla Medusa• di Atturo quantunque nato e morto n prevalenza non_ spettass~ .a.I cesco _Pa~ton~h1 o C?me le pr_ovinc1a .e la y1ta m ton? sviscerata sono. espressi .111 liana. Torino) di Franco An. Gra!): l'altro. narrativo e di Roma. Fino 8 raggiungere \a gusto .della chiosa sens1b1l~ Se_duzi.ont .d1 Amalia Gu– mmore di i\!arrno Nt.oi:ett1. una pro~a precisa. colorita tonicelli. da 1 doni deLia se- tono e sc;tpigliato • ( identi- leva del '900 con r-.fario Fu- e sot~lle, ma pur sempre d1 ghelm111ett1. Fat.:isto l\lana i\'far~1111. e ed energica,. ra (Cappelli. Bologna) di Cicalo in Cagna. Calandra. bini. e.ffett1va b_uona ~cuoia: poe- Tr~ppo nat1;1rale: del .re. Guido Gozzano .ed 11 .. vio- In seguito ad un inter- Francesco Bernardelli: da Faldella. i\Iolineri. Sacchet- 03 questi. la documenta- u.ca ma d1dascahca. s_bn;az- sto. 1.n. 1rr~tena di_ filoni ~ lento acce~o mis~rab!lismo vento chiruÌ"gico Bianca L:> Fatti personali di Guglielmo ti). E c'è da meravigliarsi zione dovrcbbc poi passare zina ma accorta. capncc.1~sa fl.loncin1. p1emo~tes1. c~e .c_i con note dialettali d~i S?b- Cascio. sposa giovanissima. Alberti (Sansoni. Firenze. che per il primo non sia sta- ai critici non cattedratici ma calza.nte. dotta ma dism- sia oggi maggior cunos,ta borghi ~i Roma O di i'."1 1. 13 - rimane mutilata e non può 1958). E a questf' se ne po- la ancora apprcmtata la do- (Ambrosini: 1883-1929); Ca- volt.a ali estremo. Tant_o che per sapere. poniamo. qual n~ di P 1.er Paol~. Pasolmt e ~iù .avere rapporti fisici col trebbero agçiu~iger altre. da cu~1enta~ione a1~tolo~ica ,di jumi: 1_899-1955; Gi~li. Ber- o~gi t_utte le sue pagi~e .. a fine ha fatto quello narra– G10\'.a~ni.T~SlOI . S~lo I~ mànto. Non si tratta soltan- quelle del Nen a quelle del cu, per il seconoo d1sponrn- narclell1. Antomcelh. Al ber- riconsiderarle nel loro 1nsi@- tivo e novarese,.. intravve– qyalita. d àrti st a, la smce~,- to del fatto già molto dolo- Cajumi. non certo meno vi- mo fin dal ·43_·53_ a cura cli ti. Debenedetti) e ai saggisti me. con .qu.ell~ _loro_apparen- duto dal Borgese al tempo ta ed 1I talento P?Ss~no m roso che non può avere figli ve perchè passate di sta- Gianfra_nco Contini: .. di più vario $pt11~to (Burzio· te capricc.rnsit.a, i1 conflgu- della Libra, 0 per accertare un cMo come nell altto per ma di un assoh.:to severo di- gione. i\Ia 11011 occorre: a i\Ia a1 due e filo111., nnn s1 1891-1948: Gabelli: 1901-1926: rana quasi come. o svago _e d TeSlori e Pasolini co~e ~e'r vieto medico di essere acca. giustificare la suggestione. potrebbe e non converrebbe Leo Ferrero: 1903-1933: Pa- il passate~po_ di u~, genti- quale corso _st ~ per~orren ° j\Joretti e Goz~.ano gmst1~- stata. Fulvio Ernesto Lo Ca. bastano le quattro o cinque unirne un terzo. riserbato al- vese: 1908-1950: Garosci. !uomo a_ll_anttca cui sol(! a quello che s1 b1par.t1 dal .Pa~ care un atte~giamento reci- scio. il giovane marito di citate. ciascuna delle quali. la saggistica. di ordine pre- Balbo. Soldati. Levi: Ema- tal co_nd1z1011e. h.: ~onse.nllto. vese. nel '36 con I versi d1 so ed esclusi\'O.. . sangue meridionale. accetta facendo parte di ben avvia- valentemente critico. pur nuelli). non trascurando di al giorno d oggi.. desse: Lavorare stanca e nel 41 con Oggi come vi sono dea codesto verdetto con rasse- te collane. come sono quelle senza escludere contributi distinguere e slargare alcu- mae st ro. N°! 1 fos~ altro, di i racconti di Paesi tuoi. Vero personaggi che appartengo- gnazione cer:ando in tutti dirette dal i\lacchia. dal Bo- storici e politici. di varia mo. ne correnti p_iù_strettamente el~~atza e d~screzi~n~ .. d. è che nella complicata rete no al mondo di G.rah_am i modi di dimostrare alla celli e dal Longo. sta a di- ralità e magari d! più libero storico-morahst1che. 1 e . 1 e P~~mc '!1 1çhon. 1 delle correnti piemontesi G1:eene od. a q -1ello di ~ 1 a~- moglie che il suo affetto è mostrare che il e genere• svolgimento? . La cinquantina di pagine iue~t, cn~t ---: r ripensi J° 1 c'è lavoro per tutti i rabdo- ço1s l\launac -:-- per citate immutato. Bianca però si dell'elzeviro. o del breve La documentc.z1one. ?ando incluse da Giuseppe Colli ~n - e une e.ganza Cl~ ma ti un sol_o e:-empio in~lese ed sente colpita e come ingiu- sag~io. o del C.'.lJ?ric~io.o ~el per acquisita la pa_rte nguar. nel suo Amore di Torino ch,~meretf~ c~ormese• pel~- n · ENRICO FALQUJ una fian~ese - co_si v~ 11 .e stamente condannata. La pe- capitolo. che dir s 1 voglia. dante 11 Setle e I Ottocento. (Edizioni Palatme. Torino. che. cos a 0 ata e spo P A.Rl!lì\rl'I non sempre esatti. Il Maz– zoni, comunque, vide 1 due volumi che compongono la traduzione de Il Curato di Wakefield di Oliviero Goldsmith. ma, Interpella– to molti anni dopo, dal Li Gotti, non seppe o non volle ricordare dove li aveva trovati. In questa edizioncina molto accurata tipografi– camente, che" fa parte, co– me sesto numero in due tomi, della e Raccolta di Romanzi•, del quale il Mazzoni diede una quin– dicina di Tighe, ma che andrebbe utilmente ripro– dotto fra gli scritti del Berchet, poic-hè, con la prefazione alla traduzione de Il Bardo di Tommaso Gray( precorre, in vari ac– cenni, la e Lettera semi– seria• che doveva porre il poeta milanese all'avan– guardia del movimento To– mantico, teso ad una ra– dica·le rinnovazione lette– raria, ohe potesse Concede– re ad ognuno - come egli stesso 5CTlisse- di e ren– dersi coevo al secolo suo e non ai esecoli seppelliti». Precursore, d'llnque, della rifonna manzon!ana qui prevista con acume criti– co, anche sotto l'aspetto della lingua. Non essendo possibile ri– produrre integrelmente il commiato, lo scorreremo rapidamente fissandone -i brani essenziali. L'esol"dio afferma l'uti– lità delle traduzioni: ..Lettor mio! Se tu sai c1'i~'"' 1 "~~ 1,., ~lr,...,,.~7~.-. lt> aéll'avenni voluto onorare della lettura di questa mia traduzione; e tanto più te ne ringrnz.io in quanto che proseguisti cortesemente fi– no all'ultime pa,ole, ad on– ta che tu debba averla ri– conosciuta per meno ma– schia delroriginale. Ma il peccato non e mio; e se savio sei. manderai me as– soluto. e Se tu per lo contrario d'lnglese non sai. è dovere tuo il rendere graz!e a me per averti procurato una versione italiana. quel ch'ella pur sia, d"una ope– retta che certo non li sarà interamente dispiaciuta. Né reputerai me indiscre– to se in premio della mia fatlea (chè fatica è pur sempre il tradurre, 0 bene o male che tu 'l facda). io a te domando la sola tua gratitudine. allora che saprai come il pubblica– mento dell'originale gua– dagnò all'autore la cessa– zione della sua domestica mdigenza •· Il Berchet fa, quindi, se– guire alcune riserve sul romanzo circa l'azione c la prevediQlle accusa di ec– cessivo moralismo, che si affretta, peraltro, a giustl– ftc3Te: « E se a te pare zeppo troppo di morale questo libretto, e ch'ella vi sia alcuna volta enunciata al– quanto apertamente, sic– ch'essa vi assuma una cer– ta aria che ti senta di pe– dantesco, io non ti negherò compatimento. Ma a te pu– re con più ragione sarà forza compat.irne l'autore il quale, introducendo a parlare un cuTato, volle a quello attr.buire il carat– tere che a tale persona conviensi, o dovrebbe ne– cessariamente convenire; e lo sostenne sempre». E subito dopo, espr.men– do. però, il suo complessi– vo apprezzamento, il Ber– chet continua: e E vorrei che da que– sto avessero tolto esempio coloro che inondano di romanzi l'Europa; anzi che disperare quotidianamente i buoni, proponendo mo– delli d'una virtù non uma– na, tutta sognata dalla mente, ma non sentita dal cuore mai, e che nessuno imiterà; perchè non s'imi• ta oiò che non &i crede, né si crede ciò che non è verisimile. E quello che è peggio, non vedrei que' tristi solleticare I cattivi e pervertire gli inesperti, calcando ogni pudore. o • vestendo d'amabill panni il vizio .ed -adornandolo d'un sorriso•· Il Berche1 prosegue, quindi, rilevando di quan– ta utilità potrebbe essere l 1 lr-:tPratur:-- :,-oni;:inHc:et ~':' fos.~e ben ispirata ed op– portunamente scelta dagli editori. ai quali aggiunge una tiratina d'orecchi: e E chi pubblica colle– zioni di romanzi e novel– le brama far pingue il pro– prio borseJlo. non miglio– re la vita altl"ui: e certo il buffone alle spese della virtù fa più fortuna del moralista 1). A questo punto inseri– sce la patetica istoria del successo di Oliviero Gold– smith seguito alla pubbli– cazione del Cumto e ai suoi incontri e alla con– seguente amicizia coi mag– giori ingegni inglesi di quel tempo, fino alle ono– ranze estreme e postume nell'abazia di Westminster, dove fu seppellito. Cose che ci interessano relati– vamente. Ma. subito. il Berchel passa a parlare della sua traduzione e con– tinua, rivolgendosi al let– tore: e ••• concedimi che prima di dividermi da te, io ti dlea sotto voce, ma con tutta ta sincerità dell'ani- MARINO PARENTI (Cont-lnua a pa;. 2) ~~:~~si~~~ t~~. s~\~ 1 ~~ui~~ ~i ir/============================================================,i] 1~57)? ~01~sono che ~n ulte- -------------------- Marino ~loretti. Dalla Bar- nore f1onto omaggio alla \ 1 1!,'J'RIN~'l"l'A DI \'LADl1UIBO CAJOLI berina de e Il Sole del Sa- città da parte cli scrittori no. baio> alla manca de ,La LA FIERA LETTERARIA stricontemporanei:evoglio.. * Camera degli Sposi• la lista no più che altro mostrare la sarebbe lunga a redigere. varietà di interpretazioni cui u t d • f • PI t La parent~la e evidente e_p- va soggetto il suo fascino. . na nuova ra uztone I u arco pure non e _dovuta alle cir- Non più di un suggerimento. ~ ,- . ~~:1~i~fi· c~ 1 ~ a;~~~=n~~1fad I~~ 11 e} J 9 5 9 Un assaggio. Son molte le ragioni per importa, è che Plutarco com- bertà! Corse non sar,~obe me. de (è poi veramente anh- g ro1_us"tiatma.e1S11ee n~~:~ii0 : 1 r:tì i ~-~~ ì\Ja è propriamente nel cui anche oggi si può adire pare nel momento di mag- glio averne di più•, scrisse; scientifico, tentar di trarre * ... d 11 . Plutarco. La pubblicazione gior bisogno. e volle dire che i pqpoli de- conseguenze ragionevoli, da manzi di ì\farino r-.Ioretti si ~~:~oreet~~~=~/; 1 ~~~oci ~e~~~~ d~lle ~ite paraUele (T~rino, A Ch_e~onea: dove nel 338 caduti e corrot~i n9.l sann~ prei:nes~e ragion.a:e?). svolgono in una cittadina di dover trovare la confer- Emau~1, L. 18.000) nei tr.e d. C. F1_hppo 11 macedone e f~rne buon us?, mii ~or_itah Si__disse.: l'evidente_ supe: di provincia della Romagna CO.I OIZI01l 1 I IJI ABBtJ.1 1 1I.IIEil'TO ma di una speciale finezza. v.olum1 _della stupenda ed1- suo figlio Alessandro aveva- parole .e con l P~fl.Slen che riorita de1 per~onagg1 ~re~1 ~o:.:'a!~~~o "~ 1 /s~i~~11i~c~'i~~~g~ grazia ed eleganza, tanto zione, ~J P.ar dunque qual- no fatto a pezzi insieme con ne der~vano, .sus~no lo s?~- rispetto a quel!~ romani 4:, 1n ARBONA,'IENTO annuale L. 2.700 nella ricerca erudita quanto cosa d1 p~u ~he un grande il battaglione sacro di Tebe gno dei pro111potl romanttc1. Plutarco, un esito preordma- ~ir: ~~~lif\Ia;~~~i / ~~\'~:~ ABBONA:\IE'.\"'TO annuale con pagamento semestrale 1.400 nella analisi fi:ologica. nella evento ed1tor1ale. anche la libertà della Gre- La fortuna di Plutarco co- to, il programma di un na- tro\·a il SllO punto di ap. ABBONA.)IE~TO annuale con pagamento trimestrale 750 ;i~l~!!t~~~em~~~\i~~ n!11:eJ~~ to sie~u=,~~i v~~am~~tn:i~~=~ ~~a~qu:ir~lut~:~~o R:~ 18 dd;~ ~~~~~to~e:t~~ad~~~i p~o::~~ ~i::~li~~sif\~~~~~~i, a~;pu~!~ ~~!~i:o~i~~~ilii';: ~~v::,ep~~- Es TE R o annua!(' 4.000 scrizione di un caso. di un mo il merito di tal fatica) minava sul mondo. e Clau- parlato di ferree norme con- per amor di patria (strana gnora milanese attaccatissi- fenomeno. e nella rievbca- un grecista avvezzo alle dio si studiava d'esser giu- cementi la libertà indivi- accusa, 111bocca dei roman- ma alla sua città al punto N B. - Gli abbonati che gradiscono il pagamento semestrale e trime st ralc zione di un personaggio. di prove più ardue: Carlo Ca- sto con i popoli soggetti. per- duale, in tempi di servitù tici; e dei tedeschi, che pro- da sentirsi spaesata quando ASSUi\lO~·o L'Ii\lPEGNO 01 EFFETTUARE I PAGAMENTI Al\'TICJPAT1 E un episodio. nella scoperta rena, che aveva già tradotto ciò odiato dai romani. La collettiva; i romantici aspi. prio allora affermavano la si allontana dalla l\ladonni- di una etimologia e nell'ac- per Einaudi tutto Eschilo. Grecia, che aveva già letto ravano alla libertà colletti- subordinazicne di Roma ad na del Duomo. ed un mari- PER TUTTA L'A'.\"'NATA. certamento d'una fonte. E' Questi volumi sono il capo- nel suo grande Polibio un'in- va; instaur~ndo l-'anarchia Atene, in ogni fatto dello to. Fulvio Ernesto Lo Ca- qui che. spesso. la scrittura lavoro di maestri stampato- terpretazione provvidenziale individuale. La discordanza, spirito). scio. che ben rappresenta Ahhona 111 euti Cli 111 ula tivi annua li acquista du~tilità e sciolt~zza ri degnl della nostra miglior della storia e della missione naturalmente, doveva ~sser E poi: lo spregio della sto- quegli operosi attivi cittadi- fino a raggiungere quasi la tradizione. La veste è splen- romana, s'accomodava con meglio motivata; quindi si ria le contraddizioni la pre- ni del nord di origine meri- LA FfERA LETTERARIA e IL TE.\JPO per 6 numeri settimanali L. 9.930 indipell d enza delrinvenzio- didamente severa; le incisio- infinite sottigliezze alla real- accusò Plutarco di morali- fer~nza data ai fatti ~he con- dionale che Oramai costituì- l 1.lS0 ne: o. per 10 .meno. fino a ni in legno son prese da una tà politica e militare. Nato smo e d'ignoranza delle ve- cardano con la tesi e l'omis-- scono un settore molto im- per 7 oomcri settimanali consumare e di~per~ere. col edizione del Cinquecento. dunque in un mondo e nel re leggi che regolano la sione di quelli che' discorda~ portante della popolazione • IL RAGGUAGLIO LIBRARIO 3.510 suo calor~. ogni re_s,dt~o do- Più di duecento pagine di luogo preciso di- esso, ove la storia. no, toglierebbero a Plutarco della capitale lombarda. • 1-iUMANITAS 5.130 ~~~~i~~~;t,. ed~~t~~~a~~~· ~~ glossario e d'i~dici c~stitui- meditazione sulla libertà Si disse: le Vite f:'aralle- la qualifica di fededegno, e La Camera degli Spo- esem io. non aveva ~n p%te. scono tal preg~o dell opera, perduta era imposta anche te, qu~rantaquat~o biografie A questo _punto. ~on c'i!11~ si• (ì\Iohdadori edit. f\Jila- CHI l'ROCURERA' CI~QUE ABBO~Ai\lE~TJ A:-.:1\"UIrlf't'ver:i In oma,::-,rio re dt combustione quale rti che solamente I uomo~' cui- dai monumenti (un sepol- (ma i _per~onagg1 .son. qua- peg~eremo m una d1sgressio- no) è. dunque un romanzo « LA FIERA LETTERARIA. per un anno. solito si riscontra nelle in- tura. se.mpre a cor:to d1. tem- ero agli eroi del 338, sor- r~~tase1). d1 r~mam e di gre. ne riguardante il diverso mo- d·ambiente lombardo - la venzioni e nelle variazioni po e d1 strumenti, puo ap- montato da un grande leone et 1llustr1 aggiogate a due a do, nostro e degli antichi, di azione si sposta ad un certo I PRESIDI DELLE SCUOLE MEDIE E SUPERIORI che lnvierantlo cinque del saggista, pur prendendo p~ezza:e come un dono ine- di pietra), Plutarco non rin- d~e, e confrontate _in un ca- concepire la storia. Essa, ca- momento a Bergamo e sui abbonamenti fra gli studenti e le classi dell'Istituto ananno gratuito 11 g-lornale non di rado te mosse della shmab1le. Il fatto che dopo negò il leone, come qualcu- pitolo a parte, d1mostr.mo me racconto, anche per Plu. Laghi - in prevalenza mi- J)er la Biblioteca scolastica. e pedanteria lo? Così Bernar- circ3: un s~colo si abbia an- no ha detto, e non volle es- che ,il pensi~ro greco_. _in tarco era un fatto oratorio e Ianese ed i protagoni 5t i sono delli non e· moralista che che. 111It~ha una nuova tra- ser volpe né maestro di voi- quell epoca. sera orm~1 111· poetico; e il suo fine peda- ~~7:}ln~t~~e~;i~~~;::1~~t v,a :: ~:~: ~~~:;l:nt;/ ;:~:tre i pagamenti sul c. c. poS t ale n. J/3H 26 • EV 0 1:;:~·~J;1 1~ 1 :it~t~~~rt r;:~\:~uE~1r~ri~~1:~}i ~fag~~~i: 1 :L ~~tfiifi:i:: ~~ 0 ~f; 0 p~1!!~:~ 1 ~~it1:~~~;; gogieov~:v~;~~s~A:i~~·- ~~s~itl: J~:si~ad~~i u:a ~~i: jfu================================================el le è solo in apparenza, col zioni. Ma ciò che veramente a metafore ferine. e La li- norme universalmente va'.J- (Continua a paa:. 2)

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