la Fiera Letteraria - XIII - n. 46 - 16 novembre 1958

Domenica 16 novembre 1958 LA FIERA LETTERARI~ Pag. ; La poesia americana del dopoguerra * ' A cu1•a ili ALFREDO IIIZZAHDI 1. la figura inferiore t;iteI~ nJ:;~ sf~::ias:ee;;'ai ~~:t~~~ ::!,: 0 ~st:!~~~ Come in pochi altri. fortu- L 'i.mprovvi.so confTontatf con. sco lo scrittore americano, nati periodi. della. letteratura u na responsa bilità di cosi im- cotpito a morte m quanto si dCU'Occidente, in Questa.prima mediata importanza pratica, era venuto costruendo - una metà del secolo ventesmw la ma in realtà, sotto t'apparen- visione del mondo in cui era.– poesia ha messo a nudo . in te vuoto mOTale degli uni e no impegnati tanto gli ele– America la nervatura. mh- sotto l'attivismo politico de- menti de l la ragione quanto dissima. ':'-eUa SUO: storia, ~he gli altri si scoprono, con la. quelli della fede - si trovò si. rami/tea ampia e s_ol_tda, testimonianza della poesia, come sospeso sul vuoto. Ac– scendendo dal .tronco o:igma--: saldissimi contatti, che si pos- cadde allora quello che, in rio dei suoi t~iz1aton, e St sono riduTTe al diverso uso di altro clima seppure $orpren– distende a coprire quattro ge- un medesimo mezzo espres- dentemente parallelo accadrà neraztoni susseguitesi nel no- sivo, il non interrotto !in- aU'inteUigentsia europea ven– stro secolo a formare la. st~ guaggio della poesia ameri- t'anni dop o, din anzi alla re– ria letteraria degli Statt Uni-- cana di questo mezzo secolo. pressione del.la rivolta wn.– ti. come quella di ogni altro Se la Poetry degli Imagisti, gherese. L' ingenu ità da por– pae.-se del n_iondo. A noi sem- la Litt.le Review e Tbe Dia!, te dello s.cn.ttore americano, bra, tuttavia, che m nessu~a tra le tante, richiamano im- un'ingenmtà che l'aveva spin– altra lettera.tura, e o me m mediatamente Le sedi sig nifi- to ad affidare la moralità cu– quella a~e~icana, queste di- cative delle prime due fa.si soluto cantata dalla poesia al verse fast siano apparse col- detta poesia americana, la sistema di valori relativi ce- ~::t~cn!a~~7t:d,r~~~a';:;tl~i~~ ::fa sg~~;~~e s~:e~::e;~~ ~~b~t!°:: s~,:ic~~r. s::; peto. di n?Vi~d e ~i _vigor~ rections di James Laughlin, la reazione che seguì at di– mani.festati, sm per 1.rtStdtati e di Partisan Review del singanno fu di un''intransi– di _poesia che, alme!1o per le_ gruppo capeggiato da DeLmo- genza altrettanto sconfinata. pnme tre generazioni oggi re Schwartz: con L'avverti.- La musa sociale americana agevolm~nte col_loca~ein una ment o, tutta via, che l'impe- era stata per sempre sconJi.t– prospetttv~ st~tca s_t~'.a, so- gno socia.le , di su a natura ta a Varsavia dalle truppe no_ orma., discermbth con prosa. stico, trova.va il mezzo russe. c1uarezza. prevalente di espre ssione - Non vi fu tempo per di.scu- Così abbUI:nto ve~uto la pri: di comunicazione - ne 1la tere, per rivedere, per ripro– ma gener~!one dei e ~estri. prosa dèi roma.nzi e dei -rac- pOTTe il problema dei conte– deLla tra~lZWfl'-: •• quah fu~o- conti. nuti in termini piiL ampi: i no Edwm Arhngton Robm: n passaggio non fu senza fatt~ ~os~ngevan:o a .urgenti son_ e. R_obert Frost, e dei scosse, senza i segni di una dec1S10nt . che ~mpltcava-no c_pionten deUa nuova poe-- interna crisi: l'opera di un una scelta incond~onata. Ch1 sta•, come Ezra _P ound. e MacLei.sh così sensibile e fe- per sua natura si collocava Una scena di vita americana in una rara fotografia di cinquant'anni fa Thomas S,earns Eh?t, apn.re dele alte 'variazioni del tem- al di fuori e oltre l'appassio- _____________________________________________________________ 1neLsecondo decennio del s«: : po, può bene esemplificare_ nata _pol~ica ed ~bbe il co- Quesri testi fanno parte della « Poesia ame– ricana. del dopoguerra )1. curata da Alfredo Rizzardi per le edizioni Scliwarz. in corso di pubblicazione. Riclm1•d lt'ilbm· Pc•· la 11uo, 1 n stazione tC1·•·ovia.1•ia a Roma Quelli che dicevano che Iddio si loda con le offese colonne, che amavano vedere la nostra [brama impudente giacere jn frantumi, e i nostri archi orgogliosi condurre alla polvere; Quelli che con ombre brevi frugarono nel foro pieno d·erbacce meditando sul [declino. c non volevano prendere per un buon segno il sole a picco nel ciel.o; Quei pellegrini della sconfitta che hanno portato la loro volontà ferita alla casa [del soldato; scovateli fuori ora. dite loro che c'è qualcosa di nuovo da vedere a Roma. Vedete. dalla facciata di travertino deU 1 edificlo degli uffici. il tetto della [sala biglietti fa vela fuori nell'aria accanto alle rovinate Mura Serviane. Echeggiante nel suo lieve tuffo di mensole di cemento armato il profilo spezzato di queste pietre. che sconfigge quella sconfitta E che svia la mente strimpellata su una corda così improvvisa come quella che costruì [la città di Troia. .6.n dove J'ult1mo frammento del mondo canta a [squarciagola in ostinata gioia. Quale città è eterna se non quella che si stampa dentro il capo brancolante Cuori degli azzurri sogni ininterrotti dei morti che costruiscono? Quale la nostra lode o l'orgoglio Se non l'immaginare la pcnfezione e cercare <li [costruirla? Che alu·o c'è :scritto sulla pqrta dell'Inferno ,;e non homo fecit? ll'illia1n S. ,lle,•win Ì bagnanti Nell'onda che si torce rifanno i movimenti gli \ICCelli. Tali poi sono i gridi che si scambiano Nella loro nudi\à che è tenera come quella di un [un uccello Tenuto nella mano. e così fragile e strana. E lo ,specohio turchino li intrattiene flnchè non vedono Nel mare un altro uccello. Il franante Silenzio, dove le più dolci onde si rompono Intorno alle loro voci. sarebbe le penne vivaci che [fioriscono. Solo le rive inerti si trattengono. l\Ia da questo (paziente Uccello. ciascuno. nelle piume di sua scelta. Potrebbe imparare le forme profonde e Il segreto [del volo E la riva null'altro essere ·che una pertica a cui poter Ritornare. E lo specchio si fa serpe E il loro unico sole è inghiottito come una voce. Dci'v'id 11 1agone1• L'uomo dalla ,,.1111cdicic ,lolla mente Dall'immacolata costruzione alla semi morte. Guardalo: la lampadina invitata nella testa. Il tubo termoionico del sesso, l'occhio eleLtrico. Che cosa gli fa alzare il piede? E per il respiro. che [cosa fa? Il suo acciaio nichelato. oliato dal collo aJ polso. Riluce come percosso dal sole là dov'è in piedi. Nervi comprali al centimetro e muscoli a ruota Scattano negli uncini a tre giunture delle mani. Come spina nella presa. o flangia s'un chiodo. Due diventano uno solo; eppure che cos'è per noi? Gridiamo. « Vieni. sposa il fondo della nostra mente. Concedici la forza del tuo impervio,,. Ma rivestilo di pe_]e senza cucitura. si volta di· fianco Per Care le cose che gl1 ordinano i •e transistors )> Il volto impassibile. le braccia levate dall'inerzia, L'interruttore spinto da una parte dentro l'animo. Cerca di raggiungerlo ora. e lui vibrerà di luce. Dividerà numeri assurdi per incognite. Traverserà a urtoni i nostri labirinti come un ratto [di genio, O segnerà echi concentrici fino alla luna. Allora. sebbene l'imploriamo. « Amaci, tienici stretti "· S'allontanerà a gran passi dalla zona di fuoco nell'aria, Gesticolerà jn una nebbia elementare. . E li esiterà - come esitiamo noi qui Quando l'automa pretende di sognare E si rivolta irato sulle nostre forme orribili - Quegli incubi. brandelli strascicanti del suo mondo [inferiore. Che si devono abbattere e tar ritornare nel tempo. Lou'is Sitnpson 1Uississi1,1,i Quando scendemmo il fiume su una zattera Era così liscio e tranquillo che pareva Si muovesse la terra ma non noi. Tempeste svanivano A poppa in castelli gotici, Gli alberi scorrevano nel [sogno Che aveva l'acqua, steJle danzavano, con questa [imbarcazione di legno L'America sospesa a un filo di luce. r giorni furono soprattutto pipa e canna da pesca, Sebbene una volta o due avessimo un re, Un Senzapari col suo aspetto balordo, Ma traditore. malgrado le sue capriole. La nuda malvagità dei suoi fini ~ece venire la Democrazia, cosa costante. Costante ma allarma. Denti nell'onda. insidie Sono avvolte nella levigatezza come nella pelle di [una tigre. E quando colpisce. pelli e valigie di tela Vanno irritate verso il mare nell'onda gialla. E gli uomini sono inclinati e immobili come bandiere [in battaglia Nelle fotografie del Brady. proprio come morivano. Il fiume è troppo Corte per riva o barriera . I limiti della terra mutano e nulla resterebbe Se non per l'uomo che viaggia a lume di stella. li cui occhio attento 1 rnddr.i.zza la rott-a ... Ombra immobile al timone. il ricco sigaro Brillava come un punto di rettitudine - Mal'k Twain. Se ci fossero mai le notti sul Mississippi. Se ci fosse mai Dixie. come si canta, Piangete. piangete pure per i vostri veri piaceri Perduti insieme al banjo e all'ala di pollo. qove la vecchia St. Joe scivolò sulle luci dell'acqua E proseguì nel buio. aCflevolendosi. c<?lo 9uel!~ chE; è stato def~ per il suo in ti m O seppure !"agpi~ di opporre d _.suo •no• mto tl e rinascimento am;eri- comprensibile contra.sto tra I.a individuale alla. foUw coUet– c~no ~eL Novecento•; e. ve- concezione della poesia che tiva, _com.e ~obert LoweU pa.– n!re ri~re~a! s_enza soluzi~ne e non deve significare ma es- g~era con il carcere la fedel– dt contmmta, m modo flt1:tdo, sere,. (it must not mean but ta alle proprie idee. Gli altri da una seccnida ~enerazton~ be) e l'opposta convi~ione saranno travolti net~ ~tord1.– netla . <Jtul:le_ no7.1- si. era ~mor della necessità di tenere un mento e nelle meraviglie del.– za.to 1 ortginano entus1as7!10 e discorso in pubblico > (pu- la; guerrn:. N_on per nutla sa– pe·r. le_scop~rte e l~ -real_iz- blic speech) _ la rottura di ra proprw tl LoweU a J?TO– zaziom,_ anzt esso si ac~iva quett'equitibrio fra arte e vi- d~_rre quella che _forse e ta nella ncerca,. ten~ata ~m . '? La istituito daUa prima ge- ptU . alta ~esstone delta me~ ~a tuttt _net modi _Pt~ nerazione e saldamente man- poesta. americana durante e suar«1;tt, ormai f:n:i,t~isst- tenuto dal z a seconda; una alla fine del conflitto mon– ,rya, dt una e tradizione ame- rottura. che registrava La diale. La guerra, con la $Ua r1cana •: Era questa second:.r. sconfi tta d ella prima in fa- passione e il suo tremendo generaztone che nell~ grande vore del.la seconda. potere di astrazione, gettò il ~~;rJ: :v;~gfo~~p~~ ~oi.si ~:: .~i tra_ttava di una• paesia !'~: t~ 0 7:'~~> idiq~~r~ di valori, e tale revisi one cer- d mctu st one > che verra PTO-: Shapiro ne è forse il segno cava ora di prese_rvare allo pu~ata Mo: qu ~l groppa ~ 1 più fedele - in cui era ve– interno deUa poena ,nutren- poeti amen.com che AgoSti- nuto a trovarsi centotrent'an– do le scoperte di un linguag- 11:0 Lo mba:do, ~et su.o Rea- ni prima, il testimone dei gio poetico operate dalla. pri- bsmo e 8 1l1?-bol.1Sl1lo (R~ e Disastri della Guerra,..; es– ma generazione, con una Ti- 1957 ) • h~ finemente anahz- sa fu i1 concretarsi negli av– bette so.stanza spirituale. E. E. z~to deftnend.?la la • Scuola venimenti fu l'assumere volto Cummings, Marianne Moore, di Anden ,.; di un Anden che e forma '.nei fatti, di quello Archibald McLeish, AUen Ta- ~n ha nu~a a cl~e fare con incubo terrificante kafkiano te, Hart Cra.ne... Erra la ge- tl S '!L 0 . uttimo su t luppo for- e picassiano, che ~veva gra– nerazione perd'!'ta, sul ver- ma.tt. s t ico. . . • vato ruU'Europa per tutto il sante deUa poesia: e la Wasle La poesw. divenuta COS\ ge- per i od o de!L'centre deizx Land, pubblicata nel 1922, già sto, azione, lotta; scrivere una gueTTes•. punto ':"'arrivo ~lla prima poesui ~umeq;a un sign~f~- E con l:a. guerra, qualcosa g~ne.raZto~e, v_eni1:1a ora con: c~to ~~to, una responsabih- di definitivo accadeva a que– s1derata t mevitab~le pu~to di ta prec_i.sa:era eq~uvale:ite a sta generazione, che nei poe– par_tenza p er quei poe~1. che bat-1:ersicon la bnga~a inter- ti e negli scrittori avrà con– scnveva.no nel decennio che nazionale a Gu.ad.ala1ara, o a seguenze incalcolabili. n poe– sarebbe termin~to con la tra.versare con l'arma~a rossa ta americano per la prima Grande Depresstone_. lo Yang Tze, o a ribattere volta incontrava. la morte _ La terza generazton~, do~ con la v~ce dell'intransigenza la morte vera, quella che at– n~1;1atadalla musa socta~e~e morale las~rdo abbrutmien- terrisce e annienta (come le pm nw.n.ifestamente cond1zto- to delle dittature europee. evocazioni di Iwo Jima nel nl:lta_nei contenuti dall_e ra- Ccnne la prima generazione Paterson del WiUiams), non g1oni . del tempo. La rivolta avev~ _esplorato e ~frutta'? la quella parodizzata e ridotta scoppiata a Oxford, England, e~edita d~Ue teone poetiche a divertimento sportivo da un e co11;temporaneamente a di Fra~ia dal Parnasse al Hemingwa11, che l'aveva co– Cambndge, Massaclm.setts, Symbolisme, e la seconda ge- nosciuta così da vicino in semb rava soddisfare le es.i- nerazione aveva scelto a suo guerra da chiamare il fronte ge_n .z.cd: ~mpegno, di poesia modeL~o l.a ~ar~i spr~giudi- italiano, con i suoi seicento– c:z,z1 0ne gt a cova~e _nel latente cat'!' di.Apolltnaire e di D~da, mila morti, e una guerra da impulso m.orahsttco_ de 1 La c?81' ora, Stt un. nuovo piano burla a. n poeta americano precedente ge7:eraz1one. L~ di contenuto_-a.zione, la _nuo- ìncontTava l'oTTore e la pietci Waste. L~1~d st colo.rav a di va _genera.zio~. ame_ricana della morte, nella su.a brutale ~na s~gnificanza. socw.le cl~e s~guiva _Ia t-J:adiz_wnehbe_rta- verità, sulle spiagge del Pa.– t poeti det temp o, da Ar clu- ria. degh sc-ntton francesi. cifico o sui campi bruciati b~Ld 1:1"acLei.slt a Kart Sita- Ma i _fatti, che non sono dell'Europa; doveva frena.y~ p1r~ 1 st gettarono a e~ptorare, $pess~ il pro_ùott_o coe:ren~c il cuore e la mente nel se– a fis.sare neUa p_oes,a. Sem- de11e 1.~ee e si st.atuppano_ tn guire con gli occhi l'incen<Eo brera strano, e m apparen- modo incontrollato e caotico, del villaggio asiatico O le za paradossale, eh.e quelli che calarono come un bavaglio esplosioni di tonnellate di .----------------------------------------------------------------------------------, :ro~~e~~fe p~~:v:nre d~~~ ·" The Ca.tcher In the Rye • è un romanzo ameri– cano uscito negli Stati Uniti e in Inghilterra nel 1951. L 0 autore, Jerome David Salinger, aveva allora trenta– due anni. Dopo d'allora scrisse soltanto novelle, alcu– ne delle quali comparvero in riviste e poi Curono rac– colte nel volume e For Esme - with Love and Squalor » •.1953). Uomo trenqulllo, nato a Nuova_ Yor~ e ch_e ama Ja vita ritirata, il Salinger non ha simpatia per 11 cinematografo e più volte rifiutò le laute offerte del produttori di Hollywood. Vuol bene al suo romanz?; e non ammette lo riducano, chissà come, con man1po– lalioni: siano esse tipicamente commerciali, o, foss~ peggio, d 0 arte Per quanto non mol'.o apprezzato da1 critici al suo apparire, e The Catcher in the Rye )l Cece Ja sua strada: In Inghilterra, dice il volume che ho sott"occhio, fino al 1957 venne ristampato tre volte. Ades~o si comincia a rlpa1·larne, con tutt'altro to_noe tutt·altra considerazione; ma non bisogna dimenticar~ 1 mutevolissimi tempi ne 1 quali viviamo e_le ragl?ni: diversi:-.sime da quelle d·a:tri secoli, di nvalutaz1om 'lOtevoli: tra le quali quella che Ca ora del ro~anzo del ..:ialin~er :1 più importante romanz? ~mer1cano. del dopoguerra Il giudizio è recente; s1 riferisce ~umd1 a non meno di tred:ci anni di letteratura statunitense. Al passo che hanno preòo gli scrittori oggigiorno, è un bel dire. In realtà, une specie di resipiscenza nei riguardi del Salinger s'è avuta di recente, e per un fatto del tutto pratico ed esteriore. Una vo~ta, dopo un esame che metteva a dura prova la pazienza e l'attenzione di un poeta, questi, in pompa magna, veniva coronat~ in Campidoglio: ed era cotesta une forma quanto mai aristocratica di riconoscimento, che additava un Pe– trarca all"ammirezione popolare. Stavolta, siamo agli antipodi; e non so se bisogni lodare pPr questo la demo· i:razia o che altro. Ii fatto è che l'assunzione del roman– zo del Salinger in quel PanLheon gi•u3tamente discu– tibile che e 13 collezione popolare inglese dei • Pen– guin Books ,..,,ha fatto r_Hegger~ il libro a .Più d·uno; con risultati. se debbo dir la mia, eccellent_1. Ii Sali~: ~er medtava di essere considerato dai critici ben p1u di quanto non lo fosse: tanto più che i lettori non gli negarono, come ho detto, il loro aUezion_ato consenso. Ma prima di discorrere di questo libro,. che Al– berto Arbasino, il quJle mi pare buon conoscttore del– l'inglese e delle cose letlererie d·lnghilterra e d'Ame- /:a. giudicò p1e--'J.-hè mtraduc:bile r Il mondo 12 agosto '58). vediamo un palo di opmioni: stampate nel 1951; con avv.:.jutcza della qu:.ile. una v?II~ tan: to non ho che da lodarmi, ho conservato t ritagli. • Il 18 agosto del '51. uno scrittore che prometteva forse più di quanto non abbia mantenuto, Jocelyn Brooke, nel recensire alcuni romanzi nel • New Sta– tesman and Nation >, d:scorreve. anche del • Ca~cher in the Rye Diceva che il romanzo non ha niente ADOLESCENTE AMERICANO * di 1-ILDO CA.IIERli~O del documentario cinematografico. Ne citava il prin– cipio, che m'ingegnerò di tradurre: • Se proprio mi volete ascoltare, la prima cosa che vorrete sapere è dove sono nato. e quale (u la mia d·uri<la (lousy) in· Canzia, e che cosa facessero i miei genitori e ogni cosa prima che io ci fossi e simili balle tipo David Copper– field ma non ho proprio voglia di imbarcarmi in si– mili 'racconti..•. E continua il Brooke: • Nè, dapprima, ne avevo voglia io. Me dopo poche pagine trovai dif– Cicile resistere anche alle balle tipo David Copperfield. Colui il quale racconta è un ragazzo di diciassette an- ~~bi7:_1f ~ C:ae;i~~;t~b~~loes;:~·;o u;o:u;;~l~~~t~o;:~ ~!f/; feroc~ immediatezza di un Denton Welch americeniz- 7,ato (se una cosa simile fosse concepibile). Questo è un libro tragico e a momenti tremendamente buffo, con un sapore tutto suo -. E a sette anni giusti di di– stanza, è difficile non essere d'accordo con Mr. Brooke. Assai meno soddisfacente l'altra, e brevissima re– censione che mi trovo ad avere: anonime come tutte quelle del • Times Literary Supplement »: • Mr. Se– linger è deliberatamente preciso nel descrivere l'ani– mo di un adolescente americano. • The Catcher in the Rye,. descrive alcuni giorni importanti nella vita del diciassettenne Hoi<len Cauliield, che hanno cacciata dal quarto collegio da lui frequentato, perchè non ha voglia di far niente. Holden non vuole presentarsi ai suoi genitori, e va girovagando per Nuova York, scan– sando miracolosamente i più vistosi pericoli della ci1tà, mentre Si sente terribilmente solo e desolato. In :·02::il– tà il ragazzo appare un campione assai normale dello età sua e la maggior parte dei suoi fastidi, e senza dubbio la sua antipatia per lo studio, sono ovv,amente tiovuti al tatto che i suoi nervi non reggono. Mr. Sa– linger è noto in America per i suoi racconti e non he. raggiunto una varietà sufficiente a tenere in pièdi un romanzo di media lunghezza. li rage.zzo è ùnvvero commovente; ma le infinite ingiurie e parolacce che accompagnano il suo pensiero, per quanto credibili, pesano, dopo il primo capitolo. Piacerebbe sapere qualche cosa di più di quell.o che i suoi gPnitori e i suoi insegnanti hanno da dire sui suo conto•· 11 f!– nale moralistico e piuttosto baggiano, turba sfavore– volm<>nte il nostro giudizio d'oggi su questo glucilz:o. ... Ne!J' Observer del 18 giugno d 1 quest'anno. Jnh1, Wain, noto romanziere (uno degli • a!1gt·y men•) e critico, recensì H libro: appunto per la sua ristampa nei • Pengtl'in Books ». Npn direi che, a un orecchio un po' esercitato, la parodia dei modi del S3linger, dei quali si serve 41Wain, possa dirsi azzeccata. L'-arte del µostiche vuole ben altre precisione e squisitezza e orecchio musicale anche se, come nel nostro caso, si tre.lte. di uno stile parlato, senza complessità sintatti– che volutamente ruvido, duro, come ho già detto. Il Wain paragona • The Catcher • a cHuckleberry Finnlli: per dare, s'intende, le palma al capolavoro del Twain; ma asserisce, giustamente, che, come e Huck Finn,. era rappresentativo della gioventù americana del suo tempo, Holden Caulfield lo è di quella del nostrn. Mentre Huck vive un'esistenza di adolescente avven· turoso, Holden deve tare avventura di pochi continui aneddoti; che tuttavia non vorrei considerare 'insigni– Cicanti: tulL'altro. L'uno e l'altro ritratto sono impor– tanti ciascuno per il proprio tempo. E in questo mi pare d'accordo anche Mr. Kenneth Allsop (« Daily Mail•, 4 gennaio 0 58). Alberto Arbasino e il Wain affermano di aver ri– letto ora il libro. E l'Arbasino è piuttosto incerto: « La problematica espressa nei temi di cupidigia mortuaria e sensuale, abilmente Intreccio.ti agli altri motivj non meno complessi, di cui si è tentato di far cenno, e che mettono davvero in gioco i più acuti problemi della vita di relazione contemporanea, appena sotto- la su– perficie di un monologo sceneggiato e •chiacchierato» con disinvolture tanto efficace, superano in ogni caso le prove di una rilettura ... E' in questa occasione che sono proposte limitazioni agli iniziali giudizi entusia– stici; e per parte mia devo dire, di e The Catcher in the Rye >, che la prima volta quasi kilted me ... Ma poi ho visto une parodia, piuttosto ben riuscila, dei risultati stilistici del 5elinger, fatta da John Wain, e subito sono stato meno sicuro di quell'Incanto>. Come succede, io avevo • The Cetcher in the Rye > in casa da anni: e non m'ero deciso a leggerlo. Adesso l'ho letto, e d'un fiato. Senz'altro mi trovo d'e.ccordo con chi loda; anche se non proprio, come uomini più gio– vani di me, con vero entusiasmo. La prova migliore della validità di un libro è la sua durata nel tempo. Gli anni corrono: e il romanzo del Salinger, che ha l'ingrotn età di sette e.nni. mi è sembrato più nuovo di tanti usciti da mesi o giorni; e quanto più vivo e divertente. Le scene corrùche o addirittura buffe succedono ad oltre tristi o malin– coniche o dolenti o intrise di pianto. L'autoritratto che il protagoniste del libro riesce a farsi, e le presenta– zione dei molti personaggi, mi paiono del tutto con– vincenti. Ritratto di un adolescente dell'età nostra, senza dubbio. Ma, a prescindere da siUatte. definizio– ne, un po' spuria: ritratto di un sedicenne, compreso sino in' fondo 'e mostrato con la sua viltà (così egli la chiama) e il suo sentimentalismo, la sua bontà a mo– menti addirittura deamicisiana e le sua brutalità, ti– pica dei suoi e nostri anni. Il ritratto è diretto, rapido, ricco di avvenimenti che non ml sentirei proprio, data l'importanza che hanno per chi li subisce, di chiamare piccoli. Nè mi pare di poter desiderare quelle opinioni' di maestri e genitori che avete letto poco !a, solleci– tate dal e T.L.S. >. Nè vorrei nulle. fosse aggiunto alle avventure di Holden: il taglio d'el libro è perfetto·, almeno per quello ohe occorre a darci l'adolescent'e intero, com'è. Notevole ciascun tratto sul mondo ame– ricano d'oggl. Ma non gli darei troppa importanza. Conta. ben più dell'ovvio sfondo, la trama del romanzo. 1 tempi mutano. E non possiamo sperare che gli scrittori ci diano una educazione sentimentale alla Co– stant, alla Flaubert.. alla Proust; né una specie di meraviglioso sogno a occhi aperti, come • Le grend Meaulnes >. Il Salinger scrive benissimo: adeguando il suo savio realismo all'invenzione (o ai ricordi?): senza , riccioli nè abbelUmenti; a meno che tali non vogliano considera_rsi le iterate, continue, irrefrenabilì « paro– lacce>, che tanta noia dettero al recensore del e T.L.S. •i e che sono come la scarlattina: sfoghi di gioventù. i quali non intaccano la materia vera del libro, che è serie assai e a volte sfiora la tragedia (quello che può essere una tragedia per il nostro per– sonaggio). 11 romanzo è tutto sugo. Il titolo è preso da una poesia di Robert Burns, citata senza precisione: e ha, malgrado le brutalità e parolacce del testo, un signi– ficato molto serio. Chi ricoroi l'affetto grande di Hol– den p~r la sorellina Phoebe non può dubitare della sanità di questo ragazzo: sempre pronto, in minime rapide osservazioni, a mostrarsi pulito, onesto, e per– sino, malgrado le apparenze e per ricordare il finale di un'altra educazione sentimentale puerile: dico • Pi– nocchio "• e per bene•· Non mi pare che e The Catcher in the Rye > sia, come fu detto, intraducibile. E consiglierò all'editore che volesse darcelo in italiano un nome notevole tra tanti: quello di Marcella Hannau: ottima traduttrice di ~ing LardnC:~· e di Damon Runyon: il secondo, spe– cialmente, p1u erduo a rendere del Salinger nella no– stra lingua. ALDO CAMERINO drali d'EuroJ)(J;doveva impie– trirsi ndl'a.ssumer e l a sua parte impietosa nel.la. lotta per sopravvive-re deU 'ucnno contro l'uomo. • Non c'è quindi da meravi– g~iarsi se la quarta genera.– ztone, quella per intendersi che net 1945 è sui vent'anni affronti la letteratura con ti più totale scetticis mo v erso gli idoli del passato; u.no scet– ticismo assai più p rofond o e radicato di quello delle altre generazioni. sebbene le altre, prima che dalla_ guerra, fos– sero state spogLtate delle lo– ro iltu.sioni dall'antropologia e dalla psicologia freudiana e junghiana. Ma con la gene– razione del 1945 si lia la netta sensazione_ che i giovani, grot– tescamentt esperti e senili, non vogliano farsi ingannare dal !ace value di qualsiasi emoziC?ne e fede, per quanto esoteriche esse sian.o. Dal punto più fondo della sua storia, l'anno 1945 - lo anno della Liberazione e di Hiroshima, l'ardua impresa dello scrittore è stata quella di -risalire la china, di rifarsi una fig~ra interiore, di rico– noscersi sulla scena det mon– do. Si trattava di accettare nuovamente la vita modifica– ta d·a l le re.sponsabilitci del passato, ricomporla in un equilibrio nuovo 'che acco– gliesse la nuova esperienza di gra11;dezza e di miseria, cru– delta e generosità, fotlia e -ra– gione. La storia della poesia, m qu~sto senso, con il suo sensibtlissimo grafico trac– ciava la vicenda interi0re del– la gioventù del dopoguerra. con il crollo improvviso del.~ le azioni morali e l'abbando– no _all'illusorio e al provvi– sorio. Era una situazione li– mite. in cui iI disordine deUo spirito si faceva disordine della mente, e disordi– ne della parola. (Ancor oggi una simile situazione soprav- '--------------------------- ---------------------------------------------------------1 vive in quel gruppo di viva- I

RkJQdWJsaXNoZXIy