la Fiera Letteraria - XIII - n. 7 - 16 febbraio 1958

Data la sovrabbondanza di scritti che ci pervengono con la esplicita richiesta di giudizi particolari, comunichiamo agli interessati che direttore e redazione deUa •Fiera• sono as– solutamente impossibilitati a dar riscontro a queste richieste LAFIERA LETTEIIAHIA SUCCESSO DI •· ITQlJISIZIOXE ., * DIEGO Fi\BBRI TRIONFA A PARIGI Siamo Lieti. di pubblicare il testo della critica. di CabrieL Marcel, apparsa al– L'tndoman.t del successo di < lnqt.USi.Z1o– ne > di Di.ego F'abbrt a Parigi. Av·evo ascoltato qualche anno addieLro < Inqui– sizione•, la italiano. L'ho rivi.sta l'altra sera al– l'Oeuvre nelreccellente traduz.ione di .Michel Ar– naud, e !"ho riletta quinW ad alta voce. Oso dire che questo è uno dei C3polavorj del teatro cristia– no contemporaneo. Il concetto del teatro cristiano non e un concetto semplice o ch.iaro. E' molto dubb.io che Je commedie di de i\Iontherlant pos– sano dirsi cristiane, laddove invece < Sur la terre com me au ciel• o < Dialogues des Carmelites,. meritano indubbiamente questo aggettH·o. Una com.media cristiana è percorsa da un'is'p1razione e culmina in una aHermaz:ione che può anche non essere dichiarata. ell'ascoltare J'ultima scena di < Inquisizione> si è messi in presenza dell'atto di lede vero e proprio. Nulla d·altra oarte risulterebbe più falso di un dramma a tesi, vaJe a dfre un'opero che pretende di dimostrare una certa verùà meWante dei proce– dimenti inevitabilmente artificiosi. Diego Fabbri e uno dei più autentici drammaturgh.i del momen– to: egli ha tenuto f.ede all'impegno di presentarci un·attestazione che equivale all'effiorescenza stessa del dramma. Sulle prime si sarebbe tentati dj dire che l'azio– ne è duplice. Da una parte un giovane prete. don Sergio. il quale, dopo aver trascorso restate in compagnia di un sant'uomo, un abate che da oltre vent'anni è addetto ad una chiesa di monta– gna mèta cli pellegrinaggi. non solamente scopre di non aver ricavato alcun beneficio spirituale da quel soggiorno ma anzi giun6!e a dubitare a poco a poco della sua stessa vocazione reUgiosa. Dall'al– tra un gio\·ane pro!eSSOre di diritto, Renato Ra– nieri, che è arrivato con sua moglie. Angela. e vorrebbe trovare in quel santuario una soluzione alla crisi nella quale si dibatte. Angela. che non è credente, è un'amica innamoratasi di lui sfo dal– l'infanzia. Le famigbe di entrambi desiderano la loro unione. ma Renato si sente attirato dalla vita religiosa ed Angela stessa si è rassegnata ad una rottura. In seguito Renato si è ammalato. Angela l'ha ritenuto sicuramente condannato e, cosa singolare, accetta l'idea della sua morte. Ma lui si è ristabi– lito. questo ritorno alla salute ha provocato una nuove crisi talmente tragica che Angela he tentato di suicidarsi. Renato si è allora ritenuto moral– mente obbligato a sposarla. l\Ientre Renato si confessa a don Sergio. lei chiede all'abate di consigliarla. E' tra questi quat– tro personaggi che J'azione si sviluppa. L'arte effi– cace di Diego Fabbri consisterà nelJ'oWl\.recciare-.Wl– timamente i due temi che sembravano da prin– cipio distinti. Insomma, tra il destino di don Ser– gio e quello di Renato esiste una somiglianza. Ciascuno di Joro è malcontento della propria vita. pensa d1 avere scelto male. non solo. ma di essere stato sviato da una forza superfore malvagia e per(ida. Da quel momento si stabilisce tra i due una specie di intesa. ciascuno sospingendo l'altro alla rùvolta. Ma sotto fa spinta dJ questa coali– zione vediamo Angela. l'atea Angela, rritornare ver– so il vecchio prete che da principio l'aveva urtata col rigore del suo atteggiamento e dei suoi ragio– namenti, ma nel quale ella sente fremere ciò che forse può essere chiamato lo spirHo della verità. Ora Angela è un essere sincero, ciò che la soffoca è la menzogna di cui si è resa colpevole di fronte a Renato. Lui non sa che la notte fa cui lei tentò di uccidersi aveva preso tutte le misure perchè anche Renato morjsse. Ma accadde per caso. o per una circostanza miracolosa. che proprfo quella not– te Renato non si risvegliasse e non prendesse quin– di il sonnifero che usava abitualmente, che Ang,ela aveva sostituHo con il veleno. Tutto ciò Angela dichJara all'abate e attraverso questa confessione iJ sacerdote fa una scoperta: benchè Angela si professi e si ritenga atea eUa ave\·-a immaginato che do~ questa duplice morte lei e Renato si sa• rebbero ritrovati. E' dunque come se la sua colpa (mancata) avesse attestato 1a sua fede in un'altro mondo di cui H suo pensiero superficiale negarn l'esistenza. Cosi dei tre esseri sui quali l'abate è chiamato a concentrare il suo spirito e la sua pi:eghiera è Angela. è questa falsa atea. ad essere più vicina a Dio. Poiche lei ha fatto entrare J'AJ– t.ro :\1ondo. il mondo autentico, nella sua vita. ossia. per dirla diversamente. e tanto affamata di Verità quanto j due uomini non cessano di men– tire a se stessi Dopo essersi raccolto a lungo. dopo essersi as– sorbito JO una meditazione nella quale lo spetta– tore ha ìa sensazione che i protagonisti sia..,o < con– tenuti> come possiamo esserlo nel pensiero stesso di Dio. l'abate si decide a parlare. Tutti e tre. già sul punto d1 andarsene. sono rinchiusi ciascuno nella propria solitudine. Due di loro sono dei r1belli, ma la ribellione è illusione e non risoh·e nulla. essa non ha \'erament.e alcuna speranza ... A meno di un miracolo - Quale miracolo? chi-ede R,mato - Che qualcuno fra noi. qualcunc, che d:mori con noi e si mescoli alla nostra esistenza. qualcuno che ci renda di nuovo possibile la vita in comune. e faccia sì che noi gj sia dispo i ad accettarci e amarci cosi come siamo. - :\la. protesta Renato. Dio non è già in noi? - Non ancora. risponde l'abate. a voce bassa. E guardando i due uomini egli afferma che loro non credono nemmeno in Dio. Ciò che Renato ha .!òcambiato per la fede non è che un sentimenta– lismo umanitario che egli e già pronto ad effondere in qualche atWvità polit..ica. Angela al contrario. Angela sola e come tormentata da Dio. ma que– sto Dio è reale. e EgU ha un altro mondo. noi lo immaginiamo perfetto. ne parliamo. ma non ci cre– diamo. Tutta\·1a Egli esiste. Esiste \·eramente. Rea– le. Concreto> E i due uomm1. ent.rambi soggiogati dalla violenza di questa afferma:tione. vogliono ten– tare di rientrare nella loro vita. in quella vita che essi erano già pronti a rinnegare t·abate resta solo e rende grazie a Dio per i miracoli del Suo Santuario Mirabilmente diretto da Quaglio che ave\·a già curato Ja regia del dramma una prima \·olta qual– che anno fa .al e Theatre de l'Humour>. ma fo al– lora non a\"e\'O potuto \·ederlo. esso è stato .inter– pretato con slile magistrale dallo stesso Quaglio. nella parte dJ Sergio, da Nassiet. ammirevole aba– te. dalla signora Kebr0\'3 sconvolgente qui come essa Jo era già stata nel e Proces de Famille > e François )Ia1stre. commo\·ente Renato Per concludere. sarei tentato di affermare che Diego Fabbri ha piena"mente conseguito ciò che T. S Eliot ha del tut:<' mancato in < Coktail Party,. GABRIEL l\.lARCEL (de l'lnst1tut) KAFKA IN * di "\.R.\.RDO SPRETI Manoscritti, toto e disegni non pubblicati non si restituiscono IL FIDI DELLA SETTlì\JAXA * Un volto nella folla * lfna proposta del niaestro Rito Sel1)aggi Cadeva !" quel tempo il ein~ .::~one irz: Parma., che in ~erdi fecer? i nomi di Alfano • . ,I_on- d le_opepe di teatro in. gene1e. d.eUa prop_na istau.::1one. ~eco getto? Ruf:'ond1amo piena-men- dell'Arte in un unico .stelo tro grande figlio di Parma, ,si d.ere nel dominio pubblico :.a quantenano della n4.!Ctta d1 s 1dent1fica e tncevel'.!o, d, un teme ... :1. Cilea. e lo ne.uo Gior- ed in po.rttcolare Quelle d1,aggiungerS1 cosi una ragione te ~onvinti che e.ts~ . alQuanto aperto al sole. o~tuerebbe un • Fe.ttivol To- e.sigen-:a quindi d. 0 . ·r- ., CavaUena ru.stiC<lna,. e J'au- Teatro di Stato dedicato esdu- da.no . tonto devotamente neo- Verdl sociale-economaca, giusuJ1cat1- agg1ornat_o. è attua..issimo ed Do! punto di vista turut1co scamn1- ~ n..eUa cui economia dunenr.o leguL~t v 1 un h.pr te tore mentre concerta~~ lo sua si.va.mente oUe _rappresentaz10- noscente aJ Cigno di Bu.ss('._to: Tosccnin.i. che come pa1m1- va _dello sforro f1nannar10 a u_rgent1.SS1mo per la grave ero- e con i vantaggi economici con- artisti.co: organ1z.zat1va figure- nosca al Teatro dt stat~ i:'ci= opera. con quello spinr.o. ~au- n~ delle oper~ di C,u.seppe V•:- se ne _esclu.sero. di proposito. g1ano e com.e t?terprete eccel- ca neo. dello Stato. mtore del s1one eh.e 1I tempo sta produ- nessi. gli spettacoli verdiani rebbe la 1Stttu.::1onedi tre pre- gura giundica di poter thSU· stico e ~ordace. cosi famthare di, dotato dt tutt~ le aure_- il Resp41hi - degnissi~ - ~mo so s1 struggeva . dell':' stesso pubblico. denaro. . . cendo ': ~vlluppando entro que- del Teatro dello Stato della mi. internazionali: uno da a.s- mere la posu:,one di .,esc,uH– a, toscani. dine: . .:: otu.re strumentali "?eces.sane n.egato al Te<itr~. ~d 11 Pi..:.;:et-segreto amore de, suoi co.nc1t~ E ma, dei:ia~o pubblico n- sto ed1f1c10 monlfmen.tale che ctttà di Parma, opporumamen- segnarsi alla composi:=ione vin- vitd ~ deUe opere di Verdi sino _ Un tempo, per questa mia olla sua vitale fun...,onohtd e tl (per quon~ in,SlgneJ•.a mo- tad1n1 per 11 Grande Genio. dt cev~rebbe m1gh.or desana.::1one tanta luce ha irradiato nel te drnulgatt in turte le contra- c1trtce del concorso .. A. Tosca- ad ogQi. tenuta dalla Cas~ Ra- .. cavalleria ... potevo sceghere con perSonale st4btle. uvo d.e1 suo, tra.scorsi antt- Busseto, e che, come Verdi e nei! investimento ad alto tas.so mondo nel nome d'Italia. de del mondo attraverso u.na mnt ... do eseguirsi durante il cardi pe co t fra 10_ tenori idon.e.i. prepo.:a~ Il -~eQto ... di Parma. o.lono. v~rchan~): 1n/1ne, ristt'.U-"'10neQu~n:o Verdi. se~ti pro{ond~ e__ f~1ltl1fero in godimento del- E quale sede più naturale.di adeguato pubbhc11à, attirereb- Festi~al: un altro da a.sseg,tarsi ad. impo~re ~ tt:~~[eg/t .::_;, 1 :;~~ ~n:~.h~~t~:t~~~e~~e~~~o! 1ee 11 ~er'tt#e:; 1 C:~- ; ~. id;~~ ::ù tmap~n::,~n~~~ntoco~~:ce~~ ~:vg~~~a v!rs;I ~a~:~l~d~~'; ~~:~~~ 0 gir::'~s:::d;r;:e, -~~u! ~~e~t~ u':i°r;!':itr~edi 1 St~~i~~~= erios~~!ta~oh.~. d;~~:!d!~~"~~ ~~ g7r~O~leas:~~~cca::n~!' ,~~;!~ ~o:id:::t!~~:n~a: pre;c:l-lt'l~;~ te-ntormi di uno solo, quanp I altro. annessi stab1Jme:nte: una dN , personaggio· nel. Melo- so~o poa ! !-egn1d1 un alta edu- stono dell arte _patn~ Pi~. eh.~ dicoto a f:'eitJ)etuare nei tempi Italia, lascerebbero ingenti da affidarsi all 'auton.td: d.i un gani.::..:a.::,one per sofi('i.~ ~ ;i tunque ui s~n.o ben settecento Scuola ~:h scenografi~. uno dramma dt Verd.1 Stt1d10 qtie- ca.:1o-ne.cw1le. - c.ncl"e perch.è n~n rendano ! t'art m1ltard1 11 nome d1 Verdt? Pe~chè Par- quanm~ di moneta pregiato, De Saba.tal. Il terzo, infine, da lo Stato di più onero.:.i .: 1 _ maestri cosiddetti di canto e Scuola di dan.:a. una di regia, Sto eh.e la mu.stcologia uff1c1a- sostenut· dalla Fede - rag- d1 sooven.:1on che lo Stato ma 1:a. pur essa logicamente con evadenti vantaggi per lo assegnarsi. al pnmo cla.ssificato b · 1 I forse s;ttemila in Italia. - una per lo studio del coswme. le non ha an<:OraaJfTontato con giunti da un popolo. profonde oggi per l'esisten.::a sempre vivo nel cuore un su~ economia nozionale I nella graduatona del corso di uh per a s~a un:iona.il1:. c_d Queste parole, lu.ngamente Mentre presso il Con.sf:rva- adeguato sp1riro anaht1co. Una aulenttca Scuoio dt D~- degli enti !1ric1. anche se si vecchio problema a cui dare Per ciascuno defili spettacoli per/e.ztonamento del violoncet- fsicurar; 4 v ;n tf"'m,-.1 . 1 •• meditate nel tempo mi sov- tono. che pure è tanta vita e Tro l'altro. Il vecchio glono- re.:-tone cforchestra per faci- deve nconoscere stano pure una vera e propna soluzione verdiani dedicati. aJ.la roppre- lo (tenute do Enrico Mainarth d'!pe_ro. 1 er i un . 1· d .. nto vengono oggi. che 'i1 destino parte viva delle glonose tra- so Con.servato no. ancora ncco htare il pratico eserc-..:=10 della essi. peraltro degni. e beneme- che ne _affermi. il proprio di- .sentaz1o~e di almeno due ope- gloria italiana di que.sto stru: e~~:.ore J) 1!renne •. Utl e 17 nf'p mi ha riportato neU-antico glop d1.:-1oni musicali d1 Parma - della sua riserva dt energie e Direzione. a tutti i u1ovat1i d1 riti. dell'arte • ntto e 11 <!overe ad un te-mpo, re all'anno, m un peri.odo eh.e mento). ee ?no a a propna soprot•t·i- noso COfl.Serootorio ... Arng~ eh.e no-n sono solamente iiri- d! me_z.:1. qu,ndt qualificato pili talento, sia. che posseggano u_n Da q_uesro co~plesso oraani: da pote_r 1nnal.::are un manu.- potrebbe es.sere fissato per i La messa a fuoco di ques10 v n..a. Boito .... dove gid: insegnai che - bensl anch.e ca men.sii- d ogni altro od ~sumers1 il d1plomt1 d1 Composutonc sia smo .. I O~era di V~rdt. eh.e e mento .1mpen_turo e degno dei mesi di aprtle-magg10, .si do .. progetto per la Fonrla:ione di Inoltre il Teatro d1. Stato Composi.."io-ne venti anni or so- che per l'influen.::a dello Mu- ruolo direttivo che d1 d1nc-to soltanto queUo di uno stru- patnmon10 della Nazione, cer• suoi rilevanti meriti artLstic, vrebbe poter abbinare al bi- questo PRIMO TEATRO DI avrebbe la prerogotip4 da prot·– no. per riconsiderarle sotto un s1ea da camera frane~se, im- Oli compete neUa vita mu~ica- mento a corda o a fiato .. eh.e rebbe conservata indele~_ilmen- onttch.i. e pur nu0!-71 che hanno ghetto di viaggio turtStico in- STATO ITALIANO, farebbe vedere alla pu~l>hca..""":'ne 1n· nuovo a.spetto. fol'.!e più allor- portar.o dalla corte d1 .\!ano le Cittadino. reah.::.::ondos1 11 abbiano co~unque e.sptnenza te n~lla sua fedele e pw pura val.so 11 nconoscimento e la ternazionale. quello per a.ssi sorgere, facilmente reahuobi- t;grale in un unica ed1-_1oneri– mante e di più. immediato ur- Lu1g1a. Duchessa di Parma.. Teatro d1 Stato e disponerido diretto delf orchestra. o per tradt.:-1one. dwenendo, ad un stima uriversaJi alla terra di stere alle rappresenta.::ioni. te. la vaoheggiata idea di crea- vedula e corretta con s1ngo!are gen.:a di ufl.Osoluzione 1tt<1; o nonchè dal suo .Maes~ro d.i cor: q~esti. di un·orcht.stra stabile aver pa'rt~cipoto a complessi tempo. uno p~lestra id.eale ~er Ver:<fie di Tos1:anini; allo QUO:previ.a intesa ed accordi del- re a latere di. esso un .,, Cen.- pen.::ia_ tecntca. oltrech.è hbe– sconaiu.rore un'analoga cnsi. te. Niccolò PaQan1n1. di cui. dt cui farebbero logicamente s~rumentoh d.a camera E pnn- J~rgrnre nu~v1 cantanti verdia- le infatti st guarda e_on;parti- l'Ente del Turumo di Parma. tro di studi verdiani~. a corat- rata d ?gn 1 impura a}?pos1:10- an.cor più. grave, perchè di ca.- una _lette.ra autografa ne. de- pa:fe I suoi docenti i~IQnl, c1paim~nte tendere con _quest~ nr eh.e oggi, pu_rtroppo. dopo colare f~de. sia dagli italiani. con gli enti internazionali od tere puramente c•ilturale, eh.e ne. del_lOpera O_mma~1 Verdi. rattere e d·importan.:a no.zio- nullClo r1mportan.::a o cui era i.stttmrebbe una Scuola dt D1- for.da: 1one allo affermazione d1 la scomparsa. dt Q!lel grande che dagli stranieri. . apposi.te agenzie. ~ dovrebbe poter dedicare frut- I cui ncavat1 ed1to~1a.handreb- noli: difesa. salvamento e con- assurta, presso la Corte par- re.:ione d·orchestra. 1ntitolato u!1a genero..:tone di Direttori generoso. a7:tist.oche fu f!!!nta• Si obiette~à che Verdi è naro L'autenttcità delle esecuzioni, tuosamente la sua attività aUo bero pure a propn.o bener1c10. .servazione del Tea.ira Ver- mense. la musica da camera ad .4. rturo Toscanini. che eb- d orch.estra. conoscuora delle mino G1_glt. semprr- p1u la a Roncole di B11.s.seto e su que- controllate da un severo rigo- approfondimento dell'tndagine Come .\1o.:-art.. h.a 1l ,§~•o ':'..)– diano. francese: npeto, pre.uo il Con- be, fra l'altro 11 mento di re- trad.1.noni e dello stile cocale .sc~1era s, assomgita e _si im~ st_o.ultimo dovrebbe cadere il roso_ rispetto deUo sule e della puramente mU.!icologica per zarth..eum 1:heoier ~ in S111- Chè il teatro di Verdi è rita.- serva.io.no dovrebbero s?rgere staurare e punf1care,. median- e strumentale verdiano. . m1sensce rendendo cosi as~oi d!ntto e la scelta.! Ma. a ra- trad~1one verdiana. restitu,- scopnre nelle opere di Verdi sbu.rgo. _e \\ agner a_l Su.o :rc- lio tutta r/toha. E per pre• nuovi 1nsegru?ment.1, tutti con- te le Sue concert0.z1oni ed e.se- Ripeteremo con la sapienza problematica la rappresenta.::,o. g~on vedute. conte potrebbt u.n rebb! agJ. .spetta.col;. una su- lo esistenza di un. vero e pro- tro Na.::tonale a Beuauth.. pc·– seTvarlo occorrono istitu..,oni vergenti ad un vertice: un uni- cu..::toni. le parnrure verdiane latina dei poeta nasciflu oi-a- ne del .\felodra~mc, t·erd1ano piccolo centro inadatto, per asp periore prez1os1td:artistico sug- pnc. nesso rernatofogico con- chè non edificare o Parma al didatticamente idont!e affidate co vertice: Verdi e il su.o me- ne~ rigoroso rispetto della loro tor f1t. eh.e nel nostro ~a.sosu.o- nei .Tea~ri d'Italia. senza compieta di attr~zzatu- gestwa e d 0 indiscutibilf valore. du1tore - non certo nd .senso T~atro di S~ato., G1U.!eppe Ver– al. magistero di ,'1ae.stri insi- Jodramma. onginana stesura . mU.!icaJe e n~rebbe-: c'!mposnor1 ~i n_asce e 5:1cche mentre il C~nserva- re, sostenere un così impor- sì da suscitare in ogni No.zio- e nei modi wagnenani. _ come d1""· _1l cui melodramma, ol- Fa~ee v~~::~icati, esperti del- d~o~t\ l'~~~r~:n~nt~e~ei:; fo 0 r~ 41 ~eit~~~/~~\i:~t::1: s~~tj_ al ~z;e~t::i~~::~~ae:,~ao~ 1 cg:~:nJ1~ ~ 0 u7in~~n~~re:~~v! 0 !~:;:~~:r~i ta~t:r ~~~:to sarebbero pre- ~aer: 1 • t~i~~~e!i~ ~!~e ~u~S:,, 1 ~ ~111S~~ 1 n/e~~~·nz:!~~nod~lb~:e.s~~ ~:~~h(n~;r":~a~:~~~ 1 ;:;: Già nel 1936 • con. il pieno forma...--ione più completa de, Di.scipl!na arttSttco con cui sporre di u_na.orchest~a. voci: prov_ved~rebbe alla for~ vi.ste da.li~ Statuto del. Teatro i tedeschi nei. loro teatri le qe_nto, che sovrasta ogni altro IDI• dopo le ra.ppresenta.z1oni ~~:Sdefe~:;!or~~à ~;:t;r:! f:::ta;ti~~r:::r;::m::i: ic~~1~ ~:::a::;n~o~p~;_u~eene-:~:~~ st:a,:r!de::,,rof:mJ'j7s;èa~::h~i ;;~;::~ti!:~ ~:c~::=n~hepe~eQI~ 1~P;~:~~n1t:;~~::'~f~p~'re°~a~ ~o:a~;;s~ft;f~~;1Jtaa!~~e,:~~te dal ~~act~o d.~:~ta~ g.nf !%:~ ~!:: ~~ ~~~-~n d:~:~:;:n~ o euo un mio pnigetto tenden.- lirica nel.la scuola di composi- ineguagliabile ed altamente en- Stato verrebbero poi uttla.zzoti cost1tuz1one dell'orchestra del te alle capacità ambientali. co- Mentre i mesi dì apnte-mao- tro aspetto affronterèbbe la quo d ·t bbr • ·Ì re a 'raggiungere questo seopo. z1one. secondo la e;:ica risul- comulhile. di bandire dalle esi- per svol?ere un'attività sin/o- Teatro di Stato. Sono oramai me nel 1913 le realizzò Arturo gio sarebbero dedicati a.ll' ope. crea.::,one di questo Teatro di. n ° I pu. teo assi_.steva..ne_ venne presentato ufficialmente tonte doL Me~odram~a Verd1a- gen.tissi1_71~esecuzioni llric~e nico-corale, ext\o-~elodramma, trascors_i ben ventun9 anni do Toscan_ini: con le memorabili ra d1 Verdi .. fra il settembre Stato_ Verdiano: queUo di. una t~atro, ~r son~ cent ~nni). e lo studio e conseguente op- no. nell'estnnsecoz,one della quel d1~umo che aveva in portondl)SJ fuort d1 Parma, ol- quel pnmo schema dt progetto. esecuzioni delle opere ., Tra- e rort?bre di ogni anno_. va- soluzione del problema giuri-, ncono_sc1uto universale. Il tea- ~~va..zio-ne aUa Presidenza del sua azione drammallca. e da spregio _rus1eme al gtgioi:iismo, rre i con!_,ni d'Italia, pnncipaf- pres~toto al .Got•erno d'ai:o- viata ~ e., Falsta/f ,._ . l~ndosi degli sr_essi mezzi tee- dico della prote.::ione degli ':o d1 Verdi è l'Ita:ia. tutta t'on.sigh-O. Esso conteneva uno affidarsi od un Maestro com: ~eten~ry e t~nto deleteri alla mente all estero per a/fr_oncorej ~o. Qualcuno s1 domonderd: ma Creazione e 1nterpre.ta ~1one, j'mco-strumentah. a perpetuare spartiti verdiani che. col cor-1 l'Itah::a' schema. di Jegge per la creap positore di teatro (allora si mtegnro stilistica ed estet1cal tn parte 1! costoso btlaneto e ancora attuale -un tale pro- gemo e fedeltà, smtes1 ideate nei tempi la memoria deltat- rente anno '58 uerronno O ca.I RITO SELVAGGI

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