la Fiera Letteraria - XIII - n. 7 - 16 febbraio 1958

LA FIERA LETTERAR A Anno XIII . Y i SETTIMANA L DELLE LETTERE' DELLE ARTI E DELLE SCI E Z Domenica 16 fehhraio 1958 SI P BBLICA LA DOMENICA Dit·ettore VINCE\!ZO CARDARELLI QUESTO Nlli\lERO L. 60 DIREZIONE, A..:.\1MItlSTRAZIONE: ROi\YA • \'ia di Porta Castello. 13. Telefoni: Redazione 555.487 • Amministr. 555-1$8 _ PUBBLICITA': Amminislr.: e LA FIERA LETTERARIA>_ Via di Porta Castello, 13 - Roma • TAR.: Commerciali L. 150 F.ditoriali L. 80 al mm .• A tlBONA~IENTI: Annuo L. 2 700 . Semestre L. 1.400 - Trimestre L.. 750 • Estero: Annuo L. 4.000 . Copia arretrata L. 100 - Spedizione in conto corrente Postale (Gruppo Il) - Contocon-ente oostale n. 1/31426 ITALIAN QUARTERLY I SETTANT'ANNI DIUNGARETTI * di G. .\.. CIBOTTO mostrazione di amici all'ami– co, di arte all'arte. Ungaretti ha mollo sentito intorno a sé tutti i com·enuti e si è entu– siasmato anche per i dicitori di cui noi tuttavia non ab– biamo saputo apprezzare la capacità recitativa per una costante dispersione e inade– guatezza tra verità poetica e Dice un vecchio proverbio no, ed all'inchiesta sulla Jet- ricerca interpretativa. nostrano. nato probabilmen- teratura meridionale di G. B. La commozione di Ungaret- te in epoca abbastanza vici- Angioletti. Corrado Alvaro e ti è st ata grande e in ultima na. forse con le prime migra- [gnazio Silone, abbiamo vi- analisi egli ha gradito che zioni meridionali verso i sto presentati_ contempora- siano stati solo gll amici 8 ri- paesi d'oltreoceano. che chi neamente un saggio di René cardarsi di lui. che siano stati abbandona la patria vive poi Wellek su Francesco De solo dei e poeti • a festeg· con la testa rovesciata. Sanctis (che per la sua acu· giarlo. L'immagine senz.a dubbio tez.za merita di essere tradot; Tutta la più viva cultura è felice. perchè rende con so· to al più presto in italiano) romana gli era intorno: Bo· bria e icastica evidenza la e di Gretchen Martin su Car- naventura Tecchi. Giorgio nostalgia che accompagna lo Goz.z.i antagonista del Gol- Petrocchi. Gherardo Casini. nel processo di ambienta- doni. Maria Luisa Astaldi. Achille mento fra genti e costumi di· Insomma credo non ci sì;;i Fiocco. l'addetto culturale versi, il ricordo della genti- bisogno di aggiungere altre dell'Ambasciata francese, Si- lezz.a umana. provinciale. che parole. per illustrare che at- manetta Cecchi Pieraccini. sempre colora il tono dei tra,·erso le pagine di « Italian Lorenza Trucchi. Carlo Emi- rapporti ne1le nostre con- Quarterly •, la cultura italia- , !io Gadda. Gianna Manzini, trade. na non solo viene portata di· Enrico Falqui, Natalino Sa· Contrade magari povere, rettamente a conoscen:z.a del· pegno. Giancarlo Vigorelli, desolate. ma nelle quali i se~ l'ambiente più indicate e Leonida Repaci, Giorgio Ca· ~~fg~~-cul~~:pa~~~ta d~ ~~f1'!:a~~ 1Ì:fs 1 /ta~ 1 ~tim~n~!~ Giuseppe np.retti resterriato. Alle sue spalle il prof. Monte ,·erdi ~~~~~ol~~~i~ P?eu/~•ao~iat~~~~ ~~!lec~;:1~~~~b~~fj~~~ti~~ ~ 1 1 ;e;1et;~~~ ts~~~ 1 ~~ee ~:,!~ Per un poeta _dell'impor· nome che più ha improntato cinquanta anni fa. Con Luzi ~n}. M.;ri\ Lu_isaLSpazi;!"i, tAJ d Il . M h ta. fruttifera forse. col tem· tanza dt Ungare~ll. - ~ po· d~. sé il _'900 e i_l poeta che diremo che ciò è, quanto me• .r t: 0 am urr!, t: 0 ne ic· por· e . e a ,ecc a c 1 1::s~ po di uno scambio stimolan- tremmo anche )lm1tarc1 ella p1u ha ricercato in contenuto no inaderente e che la con- ci~m. Chiurazzi, L 11:>e!'o d~ ~jrJ~f 1 ~h~~l:e ~ 1 ~fi ire;;~:r,.3::-i~;te ·e costruttivo. utile a ren- sola importanza storica e al· e in espressione la dispersa dizione della cultura e degli ~:~er}TLeon~do Smisgall_l, d ll !ontan~ ubblica aP; derci più present.i di quanto la svolta che essa ha deter- coscienza dei nostri anni per artisti è .. mutata in peggio • 10 1 1Pi:?o · c~rocca e ~1- tr~d~zioni artigi~nali e ~ia di non siamo stati finora in minato nella poesia e _nell_.!darle ver!tà e consapev_olezza: da quella di mezzo secolo fa Jnora. PiaT D Aless~o d na, seguito on credo però sia quel mondo. e a liberarci da cu.ltura c,ontemporanea a1 pn· Eppure I nostri , mmlsten quando tutta una società col- Grancesco 0Jraca, . enato avvenuto unicamente r un certo limite provincialesco mi de~ 900. in u!" clim~ di dell<:i cultura• (ivi compresi ta si riconosceva per simpatia 1 uttuso. U.go eale, Ti_to Ba~ cedimento sentimentak. per che sembra fatalmente rin- faco~dia e d1 ~don.1smo CdAn- Radi~ e ~V. la g~ande slam: o p_er.feroce contrasto nei suoi estra_ e_ s~~no:a, :r.tar. 1~ Pe_ ~a segreta incrinatura. emo- chiuderci. . . nunzio e. epigoni), da u~~ pa di c.m!orma~1on~ • _e. d1 art1st1. Ave~ano. essa e ~oro. ~rn~c 1 ~f!· 0 i';igi: ~;l~~'a.l~:i hva che un gruppo dt pro- Della nvista nata con parte, e d1 quaresima ed eli e formazione>, 1 eme g1or- una educazione comune. ne t 1 . g . . . . . • fe~ri italiani ha dato vita grande sforzo fi'nanziario ed sia dall'altra (Gozzano, Co· nali. i rotocalco, etc.}, che potevano nascere pericolosi ra. poe 1: dcri1tton. _cnhct e lo scorso anno a « Italian organiuativo per merito dei razzini) - avremmo au~pi- avr~bb_er<;>mobil~tato ~chier~ f~vori e tristi. persecuzioni e eSt1i:naton e a poesia unga- Quarterly 11, cioè ad una pan- suoi redattori e di alcuni cato. nel suo sett~ntes1m~ d1 1nv1att_ e di mterv1stato~1 rivolte. Oggi indifferenza da rettiana. . . .. dei-osa e nutrita rivista tri- amici volenterosi (almeno un c~mp!eanno, ve!"uto .in qu~t_i per un divo ~ello schermo_ o ~n lato, mancanza di un reale La mamfestazione s1 e ~o~– mestrale che si pubblica a nome dobbiamo farlo: Olga giorm, ui:1~ tes~u!1onianza p1u del foot-ba)) m anal~çhe c1r- mflusso. dall'altro·• (Mario elusa alle e stanze> dell Eh– Los Angeles sotto gli auspici Pryor). ai quali sì e accodata estesa, ptu ufhc1ale. costanz~, hanno ~qu1s1.tameD:- L~zi: da una intervista pub· seo dove era stato preparato del Dipartimento Italiano l'élite della colonia italiana Ci spieghiamo meglio. Un· te. nobil~ente dimenticato 11bhcata su , La discussione> un completo cockta1l. presso l'Università di Cali- di California. da noi però si garetti e il nostro maggiore nostro p1u grande poeta vi- di qualche settimana fa). Siamo grati a Corrado Pa· t 0 ;~,i!. ji~~~ad~aC~~?;-rfet ~~~fo a~~Jli fnt~~J!~~~kso~ ~~:~t·a~~~u~~~~· t;~ d~t~1\~~ vel~t~.iscorso è noto. Abbiamo poS~~mcoJ~f~~eal~~ft~c~~~ri~ ;~~i~iv!r:i ~:~~tio 1:;~~vJ~~~ son Jr .. P. M .. Pasmet\J e nemmeno tutti, per la verità. Francia, Egitto, America La· voluto rifarlo 60lo per garan- per l'entusiasmo di Umberto molto importante nella nostra Charles _Spero~1. . Ma oramai è tempo che se tina (per segr.are solo i luo· tiré che è tendenzioso affer- M-arvardi e per la devozione poesia contemporanea: data Perc~e nel ngore selett1v_o ne accorgano pure la Società ghi dove più direttamente, mare che la condizione della di Corrado Pavolini ci hanno che nei prossimi numeri an- ~u~i!l'~~~t~~f~~sf~U ~ G. A. c1eono ~l17n!:t:uia P~!~"aza~r!!:.i t~~ ~~Ìl~a Pi~!:~)~a o~~f," stèia:~ ~~;o c~~~~e;'~ ~~~~tr~~~~~~ ~~:à i~e~~~;oen~~~rnale ricor- P.re ~ntati 1 pr_1m1 ..tr~ nume- (Continua a par. 2) stimonia il nostro Paese. E' il nuta facilitando da quel.a di di affetto. Che è stata una di- GJU EPPE TEDESCBI d 1 i ~~~ci~=~~ ~,~i ~er~rj~ --------------------------------------------------- :fine di febbraio). è anzitutto 1--------------------, chiaramente avvertibile un:\ carica di entusiasmo. una fi– ducia dichiarata nelle ragio– ni della nostra cultura, ac– compagnate da un vivo desi-: derio di far conoscere fuon di casa nostra il rinnovamen– to che da tempo è in atto in tutti i settori (con particola– re ri;guardo a quello dello spettacolo). sulla linea di una aderenza sempre più viva al– la realtà. alle cose. (A parti– re dall'ultima guerra - è detto nell'editoriale che apre il primo numero - l'Italia ha assunto di nuovo un ruo– lo importante nella cultura mondiale. Nel nostro paese abbiamo seg'.nato una ripre– sa molto vasta d'interesse per le cose italiane. Credendo che questa debba essere una ten– denz.a permanente pjuttost<? che una moda passeggera. 1 redattori hanno concepito « Jtalian Quarterly )), com~ una espressione concreta d1 questa nuova situazione. e ~ l'hanno !ondata per soddisfa– re un bisogno che si è fatto urgerite e improrogabile). CRONACHE UEL * PIACEKE su·ccrsso p, m numenti * di .\.LFO:'\"SO GATTO llj LIBRO 01 CI.JI SI 1~,IRLI * Un romanzo di Seminara * di FERDl~ANDO \IIRDL\. In. q.ueUa che è l'icon<? I 'a una società meridionale dire stn.:tturali _ scrittore g~af1a ideai~. (che tal?ra d1· ·.aesana in certo senso au- più e maturo,. di Alvaro. viene trad1z1ona_le s~no .a <:ictoi:canella sua .civiltà ori- cioè meno distrat\o da inte- !~~!.0 :i:1;i~:lo.dSe 0 Jr~asr~rl~. ;:~:ri:~p~i/1~ 13 d1 1 ~~:n~:;; ~!~itee dfsW~itd~ qaliifll{d~li; p;esenta sotto. I asJ:>eltO~ 1 m •d anche di una maggior espressione (e dico , appa– piccolo prop~1etano agricolo ricchezza di interessi verso il rentemente > perché quei della Calabria. che attende mondo e verso la cultura problemi andavano a con– personalmente alle cure del contemporanea. la \'0cazione fluire in Ah-aro proprio suo podere e che .alterna ad di scrittore di Alvaro non nell'espressione. ed appunto esse - ma quasi come un è rimasta legata all"espres- la loro urgenza. la loro in– loro. prolunga;mento. 0 se sione di quei temi iniziali. terna drammBticità e senza. vogh<:imo quasi come un lo· anzi egli finiva quasi sem- dubbio la conoscenza del ro ntmaryte 1:.:ommento - pre per tradurre quei temi mondo moderno a render quellf:: attm~nh ad una su~ in favola e in mito. così da poeticamente narrativa una vocazione d1 narratore. e d~ renderli interpreti della sua esperienza letteraria che al– le_tterato non secondana ne inquietudine di uomo mo- trimenti sarebbe rimasta d1lettante_s1:.:a:Questa sua du- derno. in un continuo tra- confinata nel soggettivismo phce. att1_v1ta _dovrebbe far sporsi della sua esperienza autobiografico). è rimasto pensare infat_ti. a_lmeno ad nei suoi personaggi. Semi- nel suo habitat. e? i!1 q1:1ello un suo autod1datt1smo: o se nara. scrittore assai più li- della sua vera 1 sp 1 raz1one. ~~~a![~~~ ale~~e:~:~u;~a~J 1 :~ mit~to. assai meno p~oble· il 1 m~n~o agricolo e fa~to– U!} f~_tto art!gianale. Nulla ~;u~~~p'I'e~s~n~l~j a;is:~o mdi ~~ ech: :gft~fs 3 e~-~ c;o~. ~~ ~~m~lrUe~iso~v!errt~tee ~~--~ un·intima moralità. quindi in senso acuto della realta e ,·ertibilc. dj lib.ro in librQ, certo se~so _ ne_l_senso al- con non meno acuta pene- ac:curatezza nella forma e m_~rto d1 una~ cr~t1ca i_nol.~o FEROTNA?-.,..DO VTRDIA nello stile - cosa che per ~1u. ~tt~nta -a1 r1s!--iltat1 s11: lo scrivente non sempre rap- hst1c1 cne a quelli per cosi (Continua a par. 6) DIARIO .lljL' ARI.I ..tPERT.I * IN\ ITO \LLA ~1ElllTAZ * E' la mediwoione. lo swdio. è tulio quel complesso di spirito di ricerca disinteressata e faticosa ancor tutto da compiere che ci porterà luce. che ci farà conoscere ciò che già siamo pur sen::;a ancora averlo compreso * tli GUGLIELJJO I> ETRO.XI Gli a-..·,·enimenti più s:gn:.ficativi di que- gue, ma che pur sempre sono soltanto sti anni, quelli che non si scrivono sulla !"espressione esteriore di qualdie cosa partita dell'attivo di chi mantiene supre• che è ingigantito ed ha preso forma sem• maz.ie , 0 in quella del passivo di chi ti- pre più incisiva nelle coscienze. ln defi– mane in soggezioni, ma restistono inde- nitiva dovremmo dire che tutto il disa– lebili per quanto profondamente incidono gio e l'incapacità di comprendere ciò che del cuore degli uomini, rimanendo in quel- ci sta sotto gli occhi è dovuta al fatto che la zona di sent:menti e.li.esta al d1 sopra si è parlato delle e cose> senza medita– di ogni interesse immediato ed al di !uo- re su di esse. E' la meditazione, lo studio, ri di ciò che potenza e potere dividono: è tutto quel complesso di spirito di :ri• gli avvenimenti che ci riguardano pili da cerca disinteressata e faticosa an<»r tut· vic:no. dicevo. hanno data una prova p.iù to da compiere che ci porterà luce, che chiara di quante già ne diede la storia ci farà conoscere ciò che già siamo pur più vecchia, che l'intellettuale ha una senza ancor aY-erlo compreso. funzione inconfondibile nel determinare Noi dovremmo esortare noi stessi; ma e nel provocare giustizia. gli artisti debbono principalmente inte· Di tutto questo comunque è stato det- ressare gli uommi di culturn ad una for• to tanto, forse troppo; ma tanti e Lbri temente approfondita meditazione. Esisto– bianchi >, tanti scritti sull'argomento, es- no atto~o a noi. segni di &ta:nchezza per sendo tuiti impostati sull'aspetto politi- forme di espressione noCTna.lmente anco– co della funzione che hanno avuto gli ra e~tate dal mondo ufficiale, o ~ali~ scrittori e gli uomini di C'Ultura negli av- ~ggioranza sempre pronta a i-asoarsi. venitn.enti essenziali della storia di que- gm d are; esistqn.o con-tradizioni in noi st'es– sti decenni hanno dimenticato che tali si e negli altri. che già rappresentano aspetti, vi~i dal di dentro, pongono alla una grande i~dicazione, ,un orientamento ragione stessa di vita dello scrittore, una a. quella meditazione dalla quale atten- serie di impe_ gni che portan~ in seno .al ~;a:~ ~e~:;amochecosci .,faccia nconosce– suo lavoro, lo seno alle sue idee trad1z10- _ . . profndamente e naH, un rivolgimento tutt'altro che su- co~ tanta prec1S1one maturato nella co– per!iciale, essenziale per comprendere il :C-'en~ e attuato negli atti. ed adombra- significato più vero e duraturo della sua O N:~ :t=-~o tutt"oggi, siamo dispo• entità qua-le elemento viv~ e operante.. sti ad -attendere aocora per molto, l'ope- E· questo aspet~ es~1:ore che, devia- ra ooe para cl.i occhi a .noi stessi, che ci to dalle aemagogie politiche, equrvocato !accia intendere la forma di ciò che si è dal ~m~to di coloro che bann~ edificato nella nostra anima. Il giorno trovato più facile ravvisare i fenomem ohe un uomo di !dee profonde, di sensi– propri in ~ piut~osto che nel profo nd ~ bilità viva ai nostri tormenti, di cWtuTa delle prop_ne cosc1:n-ze, ~o~bbe darci. bastante a riconoscere il segreto pecuHa– al di fuori del!e nsultenti g1a tanto ef• re di questo tempo complesso, ci daTà la ficacemente registrate, gli elementi essen- immagine di ciò che noi attendiamo di ziali a comprendere quel rinnovamento poter comprendere fa tutto tondo, vedremo 6pirituale e strumentale ohe tutti intuia- veni!icarsi una se.rie di funomerri i qual: mo nelle aTti e nella letteratur-a, e nes• saranno certamente la soluzione d'ogni suno precisa nei mutamenti profondi e attuale incertezza, di tutti i disagi di tran– più diificilmente registrabili che la sto• siz.ione di cui siamo tutti "ittime· vedre– ria vissuta ha portato nel segreto della mo cioè lentamente cadere tutto' quanto intima struttura spirituale di tutti, mas- oggi genera tr.ste divorzio tra profondo sime di coloro che spritualmènte e intel- bnpegno d'arte e di pensiero e cornpren– lettualmente possono conside:r:,-rsi più pro• sione universale o ahneno, se non uni– gredi.ti . versale. non di casta. non di puTa inizia- Noi lamentiamo che n0n esistono at- zione. Vedremo con ciò cadere, assieme tualmente stn.Jme:nti critici adeguati a al trionfo di tanto dilettantismo e d.5 pa• portare luce su ciò che avviene nel mondo rec:chia malafede, anche il potere delle delle arti e delle lettere; lamentiamo inol- ferratiss:me demagogie, delle spettacolo– tre una evidente con!usione dei valori se dialettiche che pur mostruose, nella reali delle attuali tendenze che rappre- situazione attuale possonl) agevolmente sentano la polemica delle opere e della soverchiare la ragione. le verità semplici, professione militante; noi stentiamo ad le reeltà spirituali, la logica del pensiero accorgerci ohe ciò è dovuto sopratutto al profondo rivolto a t,Jtti i problemi dei fatto che la ricerca i"i è !in'ora svolta quali ci manca l'indagine risolutiva, pur tutta sui fatti. sui risultati, sulle batta- essendo essi nel.lo spazio mischiati alla glie pur gloriose durante le quali l'intel- aria stessa che respiT.:amo. lettuale ha anche ,·er::sato il proprio san- GUGLIEL)IO PETRo~, Ma anche. e forse in modo più serrato dello stesso com– pito informativo. f evideJ?,te un proposito quas.1 polemico di sottoporre il panorama culturale elaborato secondo gli schemi della critica mili– tante crociana e post-crocia– na (in questa includerei buo– na parte degli .,_ scolastici 11 di parte marxista. i quali si sono vreoccupati unicamente di fare una politica culturale. con il bel risultato di stivare indistintamente all'insegna del realismo un Levi e un Bilenchi. uno Zavattini e un Bemari. un Gadda e un Pa– solini. un Visconti e un De Sica. provocando cosi perfi– no nella loro stessa base la più babelica delle corµ~sio– ni) ad una attenta rev1s1one. Fatta con l'occhio di chi vi– ve fuori dal giro pressante degli interes~i. im.media_ti. e non se~pre d1smt.eressat1, 1~.– sento 10 un or12.2onte p1u ampio e vitale, e perciò con la possibilità di Jiudica~e se– condo una più 1mparz1ale e distaccata obiettività. All'amico Lloyd Osbourne, poco tempo prima di morire, R.L. Stevenson. fra tanti altri pensieri. con– fidò anche questo: e Non sono un uomo di alcun eccezionale talento. Lloyd; ho cominciato con pos– sibilità molto mediocd, il mio suc~sso è dovuto alla mia operosità ir.dubbiamente notevole. all'aver sviluppato fino all'estremo que-1 che avevo in me. Quando un uomo comincia a perfezionare le pro– prie facoltà, e cont.inua a perfezionarle con instan– cabile perseveranza. può compiere miracoli. Tutti lo sanno: è un luogo comune: eppure quant'è raro trovare qualcuno che do faccia! Intendo che lo faccia fino in fondo, come l'ho faLto fo. Quel che di genio era in me ef'3 il genio del Javoro >. Po– tremmo così aver r.isposto alla domanda di un gio– vane artista c.he ci chiedeva: • A cosa è dovuto il successo degli uomini. al Joro talento superior~ o alle qualità di perse,·eranza còn ,cui essi riescono· a valorizzare ogni giorno qualità che i più. hanno e che non si accorgono nemmeno di avere.? > La fortuna e il caso - tra questi .anche ·il dono gra– tu.ito di un e genio> a,·uto "in dono dall"alto -· SO· no quindi esclusi da ogni diagnosi 1 che gl_i uomini di successo danno deUa propria riuscita S1 direbbe e.be quanto più gli scritlor.i o gli artisti sono _ori• ginali e muminati. tanto più essi sono portati .a spiegare con la propria volontà e con la propria perse,·eranza nel lavoro l'opera che ne tramanda· il nome. E' un accento morale che dà risalto e ra– gione al tempo di tutta una vi\a. laddove il rico– noscersi graziati d2Ha natura e da D10 gorterebbe a una passiva accettaz.ione delregoismo. E la for– iuna proprio non esiste? Esiste nelle favole ed è frutto di un disguido che nell'economia gener.ale della vita 'Priva sempre un nostro compagno di strada della sua parte di successo o di bene. l.in inconsapevole furto. insomma. Può succedere al professor Renzo Bogliolo di perdere un giorno 1I suo anello d"oro nel lago e ai jjlettanti Carlo e Fino Giusto di pescare un altro giorno. due anni dopo. nelle stesse acque. una grossa carpa. proprio quella che aveva inghiottito il massiccio gioiello del maestro. Può succedere che !"isoletta Flechter. sulla cost.3 nord-ovest del Canadà. di proprietà degli Stati ·ruu. si metta a vagare. come vaga. con tale allarmante fretta da far temere che pre• sto capiterà in acque russe. ~a queste notizie di cronaca ci danno conferma del e disguido,. di cui si ragionava e non ci autorizzano a credere in una miracolosa inerzia che l)Orterebbe il fortunato attraverso giri in,•erosimili di armonia e. quasi contro sua ,·oglia. a incontrarsi con la propna for– tuna. • presenta un pregio (e sil--------------------------------------------------– prega di non considerare queste parole come una di– chiarazione polemica) nemmeno nelle prime opere Oserei dire addirittura. se la frase non suonasse un P?' gonfia e paludata. con la mi– sura del postero. Pe; raggiungere questo tn:– guardo. la via ~eguita dai redattori (ai qua!1 per la ,·e– rità si affianca un autorevo– le comitato direttivo. compo– sto da l\fichael de Filippis. Paolo ::\lilano. ::\1ario Pei. Renato Poggioli e Charles S. Singleton. ,·aie a dire il me– glio dell'intellighentia i~alia– na nell'univer~:tà amencana e stata (e rimane} di pun– tare ne!.la col!aboraz1one degli scrittori italiani su qu~i nomi che assicurano una vi– brata partecipazione al rin· novamento del dopoguerra. lontàna dello solite conven– zioni arcadiche, e, in secondo luogo. nei largo posto dato a saggisti e uomini di cultu:-'! stranieri, invitati a occuparsi di figure e aspetti della let– teratura itaJiana. ac~~n~one!ri:n~ tr;pJ~~i~~ saggio di Giacomo De,•oto. ad una calibratissima ras~e· gna scritta con la finezza 7he Io distingue da Paolo )11la· Il famoso gesto. caro anche all'alleiro pupazzo di un cachet, con cui siamo soliti affidare a una nobile parte del nostro corpo l'immagine della pro– spera fortuna. è un modo come un _altro _di sperare. ).la indica chiaramente come agli ant1pod1 della propria testa gli uomini abbiano voluto. situare l'insensibile mondo del caso. a portata d1 mano. semmai. ma lontano· dagli occhi e dalla parola. Per tornare a Stevenson. a tit-Olo d'onore per l'uomo. sarà bene ricordare qualche parola della dedica aJla moglie che egli scrisse sulla prima pagina di Weir of Hermiston, l'ultima sua .oper~ rimasta incompiuta. e Prendilo tu questo scritto: e tuo. Poichè chi dunque ~ Forbi la spada. soffiò Al.,FO:SSO GATTO (Continua a paf". 2) DI del Seminara potevano ri- . S~ILl".ITORE * Ql,._ISUIODO scontrarsi quelle caratter1· t• • stiche. che spesso confinano I fl ca col dilettantismo. attra,·erso le quali si manifesta rauto– didattismo di uno scrittore. Al contrario. sin da allora si av,·erth'a. anche sotto un certo suo gusto .georgico. la presenza in lui di una so- d'an1ore itàliana dalle origini ai nostri giorni ~i~7)[at!i3i~f0~~ s!~fla u~:= Ecco,_tra_i rari. un bel don~, ridionale. e forse unica vera per og~1 _eta.S~n forse segnati tradizione culturale di tutta I • confini de~l anno,. e dell:3 la borghesia intellettuale del vita, P.~r offrire ~ ncevere: 11 Sud. on so in ,,er1tà quali d.ono 01 un bel h?ro_? Io_l ho studi abbia compiuto vera· ricevuto da ~olt1 _g1orm ma mente il Seminara. e parlo ho. at!eso pnma d1 parlarne qui. naturalmente. di quanto pe1che, desideravo g~ermelo può esser ri\'elato dalla qua- un po da solo. sfoghand? a lità della sua prosa. dal re- caso .nel.le setlecento pagrne; spiro del suo periodo. dal e pot ncercando le cose d. suo ritmo. dalle scarsissime m~gg1or pregio. da un secol~ inflessioni dialettali O da ali altro. da un a_utore che s1 idiotismi consimili. quasi ine- conosce a memona ~-d un. al– sistenti addirittura. 0 se esi- tro ~he raramente c _e .capita: stenti. immessi pressoché ad to d1 l_eggere, mag~ri m anru arte. rispondenti ad esigenze l~ntan1,. e allora :•t~ov.arcelo della narrazione più che a dmnanz1 par quasi d1 r1~con– un'ingenuità di linguaggio: trare, .quanto raro anch esso. ma sopraltutto sin dagli ini- un amico, o un conoscente. zi manca,·ano nella sua pro- E questa volta il plauso sa i tipici velleitarismi. le va a Quasimodo che ha ordi· \·eneri preziose delrautodi- nato !a scelta ~e_lla poesia datta. le sue difficoltà non italiana dalle ongmi ai no– meno tipiche di espressione. stri giorni, secondo un cri- Anche questa concomitan- terio specifico. e seguendo, 7.a di studi umanistici. questa ci0e. un sentimento dell'uomo consapevolezza della espres- poetico quanto mai indicativo sione. questa ricerca costante de!la propria natura•, e va del linguaggio ribadiscono anche all'editore Schwarz che talune affinità dJ Seminara ha curato la I stampa di que· con Ah-aro. affinità che so- sta Lirica d'amore italiana no innegabilmente nelle ori- in maniera esemplare. gini e nella provenienza co- Ad aprire il volume è la mune ai due scrittori da un lirica di Federico II e Poi mondo agricolo e pastorale, che ti piace. Amore •• cui di * ELIO FILIPPO Sah"atore Quasimodo .\.CCROCC.\. segue! dello s~esso -autore, dell'antolog1a che accoglie e Faro come 1ausgello •; a ben centoquarantuno autori. chiuderlo sono i versi di (Per amor di statistica Rocco Scotellaro: (cAlla f1- questa volta, si potrebbe ad~ glia. ?,el_ trai.nante •): lo non dirittura stendere un grafi– so piu v10er·tt accanto - qual- co del e sentimento amoroso cuno mi lega la voce nel nei van sec-oli >: le punte mi· petto - sei la figlia del trai- nime toccherebbero al '400 e nante - che mi toglie il re- el '700 con cinque e sei auto– spiro sulla bocca. - Perché ri nfpettivamente, le punte qui sono di noi nella stalla medie al '600 e all' '800 con - i muli si muovono nel dieci autori ciascuno mentre sonno - P.erc.h~ tuo padre le J?UDte massime andrebbero sbuffa a noi v1Ctn.J - e non al 200 e al '300 con \·enti– ancora va alto sul corro - a quattro e ventidue autori al scacciare le s1elle con la :500 con venticinque, e' al frusta. 900 con trentanove). Nel mezzo ,•i sono otto se- Ad aprire il nostro mezzo coli .di poesia italiana, con secolo sono i seguenti versi adombrati (senza intenzioni di Sibilla Aleramo: (e Silen– né studio da parte di chi ha zio. tepore>): Cè silen:io, e ordinato la scelta) scuole e tepore, - in questa romita movimenti. Quasimodo ha so- ston.:a ov'io ti attendo, - e lo inteso raccogliere il vasto una purpurea rosa, - già materiale d'espressioni poe· stanca, sul ciglio di langui– tiche che fosse unicamente re, - anch'essa ansiosa del legato al tema d·amore , se· tuo bruno sguardo, - cosi condo un giudizio di lettura tenera è l'ora - ch'io mi non cristallizzato in una sola tras~uto in taciturna gra.::ia, direz.ione di gusto ma atten- - m 1 te rosa, - tepo,:e sulle to a_ una non .a~cora ~ne tu~::1s'r~~r~n~art~~:r:~:bc~a~ cQn[1gurata mtsura cnhca s"è andata smarrendo e (da contemporanea». ELIO F. ACCROCCA Dalla , premessa» tali cri– teri si ·rWettono· all'interno (Continua a pa(. 6)

RkJQdWJsaXNoZXIy