la Fiera Letteraria - XIII - n. 1 - 5 gennaio 1958

LAFIERA LETTERAR Anno Xlii - X. 1 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELL ARTI E DELLE SCJENZE Domenica 5 gennaio 1958 SI PIIBBLICA LA l>OMENICA Direttore VINCENZO CAHDARELLI QUESTO NUMEHO L. 60 DIREZIONE. AMMINISTRAZIONE: ROMA • Vie di Porta Castello, 13. Telefoni: Redazione 555.487 • AmmlnlstT. 555.158 . PUBBLICITA': Ammlnlstr.: • LA FIERA LETTERARIA•· Vie di Porta Castello, 13 • Roma • TAR.: Commerciali L 150 Editorlell L 80 al mm · ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 • Semestre L. 1400 • Trimestre L. 750 . Estero: Annuo L. 4000 • Copia arretrata L. 100 . Spedizione In conto corrente postale (Gruppo ti) • Conto corTente postale n. 113142 6 l~l<J PIUJIE Dl<:U~A LIDICERI.\ Il, 1,JHBO DI Clii SI P.\ RLA RACCONTI di :Montella * ,li l<'EIIDl!l,-I IDO 1 1 /RD/11 Al suo terzo libro, una rac- no a mano che i suoi arche– colta di racconti pubblicati 1ipi, d1 romanzo in romanzo. in questi giorni nella collana di racconto in racconto. si (f Aretusa )1, diretta da Ar- irrigidiscono nel loro atteg– naldo Bocelli, dell'editore giamento e nella loro flsiono– Sciascia (Caltanissetta-Roma, mia. LETTERA 1 APOLETANA * Senza giovinezza * di iUU.-Ul<~LE PlUISCO E' una tri5te ed amara costatazione ma dobbiamo pur farla: noi non abbiamo avuto vent'anni, non abbiamo a\·uto g10· vinezza: dico. letterariamente parlando. E, per una strana ironia. ci portiamo ap– presso l'elichella di narratori giovani. per quella curiosa classitlcazione ven_ula di moda in questi anni, che divide gh scrit– tori per generai.ioni. Ma accettiamola, per un momento: e allora io chiedo a quelll della mia generazione. molti dei qua_li già tacciono da vario tempo: davvero v1 sen– tite o siete mai stati giovani? 1957), sotto il titolo Chi par- L·ingegn 0 narrativo di Car– te ~il'_alba, Carlo fv!o_nte}lalo Mantella si rivelò or è tr_a1_a1ovani narratori 1taha:- qualche anno con un suo n1 d1 questo dopoguerra Ct primo romanzo 1 parentf del appare. n:C?n solt_an~o c~m_e Sttd ohe Vittorini pubblicò uno dei p1u ~otat1 d1 poss1b~- tra i suoi « gettoni ,1 per lltà espressive, ma altres1. l'editore Einaudi. Se non an- fors~. Cf?me que_llo.al _qua_le,diamo errati si trattava di Carlo Montella a~sa1 plu di altri s1~ nusc.1lo una esperienza diretta il rac- Ora mi acc;orgo che scontiamo la for· Luna d'essere arrivati troppo presto. se pur si arriva mai. nel nostro mestiere. 11 fatto è che le nostre « opere prime n coin– cisero con i primi anni del dopoguerra. con quel tempo confuso e pieno di spe– ranze nel quale era !acile arrivare al grosso editore. Gli scrittori che ci prece· dettero. in quel momento tacevano: o perchè compromessi politicamente o per– chè in un periodo (inevitabile e necessa– rio) di ricerco e di rinnovamento. Cosi venimmo avanti noi. i cosiddetti giovani. E per molli di noi c'erano state esperienze anche dure da cui bisognava assolutamen– ie scaricarsi. vedersele di fronte. sulla pagina, prima ancora di lasciarle decan– tare· in tal modo il neorealismo per al– cuni" fu solo un'etichetta di comodo, na– scondeva anch'esso al contrario il mito delPadolcscenza, il « complesso del non– no 1), come un critico definì la narrativa che immediatamente ci precedè (Bilenchi e Bigiaretti. e il p-rimo Pratolini. ed altri). ?~it~0d;Jf~a;:o;;~ ~~~ib~ 1 Nr ;~~~~a :meun~~~v~~i11~r~anf~ ~~~!~.a"~~l·~~!fo r~~w~~•er~: ~~v~ 1 ~rn~;tve~~ 50 ffros~i~ibdi u!la. _precisa fisionomia, una che avevano fornito Il mate- tura: un giovane soldato che ogni scoria e di ogni preoc– d1rez1one, ~n carattere d~Jla ria le . autobiog!aflro della all'indomani dell'armistizio cufiai.ione documentaristica e Umberto Saba :~:bi_li~~~a\~;;teens~~~~~ :~~n~ ~~rr:J~:anto sr;!r~~\~~~i 1 : rat ~:~~r;~an"t~ li iiuugJ;!uegi1 ~:~ e~zf~~acief g\~~:~!a s~~~~:i!; ders1 conto dt ~uelle eh~ po'5 colsero in quegli anni la par- rifugiarsi nelle case di rie- riusciva a rendere. proprjo sono essere gli elementi e le te mi,l?.liore. Ma 1 »areuti del chi e lont:ini parenti nei attraverso l'ironia e talvolta ragioni di una. rielaborazione Sud uscivano già contempo- paesi del Salento. Paesi e fl- persino attraverso gustose della realt~. d1 q uella che è raneamente sia da ouel limi- gure vi erano disegnati con de(ormazioni quasi surreali- !~ sua_ part1c ?la.re scelta ne!- te sperimentale sia - pur un acutissimo senso del co- FERDINANDO VTRDIA I mfln1ta van eta e molleph- raccontando fatti personali mlco: l'avventura stessa dei ITINERARI POETJCI * cità di aspetti e di situai.io - dall'autobiografismo. Di por- tiovane protagonista narra– nl che offre la vita . Questa (Conllnua a par, 2) VISITA ASABA mi sembra una conquista ve– ramente essenziale per uno scrittore italiano e in parti– colare per un narratore che si t.rova sempre ad operare COME-UN TRENINO THA LE MONTAGNE * * su un tessuto oscuro e gelo· samente isolato di rapporti umani come quello che gli offre la società italiana. Il problema della giovane narrativa che impropriamen– te viene definita come neo• ILGIOVANE ISHERWOOD Fu il tempo. chi ricordi. in cui nacque– ro le collane dC'lla Medu$a, dei Gettoni. ed altre magari minori ma attraverso cui un autore poteva facilmente rius:::ire a pubblicare il suo libro. Mondadori. anzi, rivolse addirittura un invito agli scrittori, nel quale, a chiarimento d'Wl piano inteso a far meglio conoscere il libro italiano, cosi diceva a un certo punto: « Ma non bastano le ottime opere: oggi il pubblico vuole una forte attualità di scrittura. e sia pure a detrimento della corretteua iprmale, ch'è stata c;,r.. tte:-~ più ac– centuato delle no&tre ultime lettere. Nella richiesta di una ispirai.ione più vicina alla crudeltà del momento io so di fnter pretare Il desiderio dei nostri migliori scrittori e insieme i fini che essi vorranno dare alla letteratura di domani». Michele Prisco di ELIO FILIPPO ACCROCCA readista. mentre. a seconda dei casi. si dovrebbe assai * Sono stato a cercare lJ"}· ma L~breria !1,ntiquaria al ~:ùnfo~~~~~afi~~:i;e:~~h: d~ berta s.aba ryella sua . c1tta, 28 C d1 San Nicolò. obbiettivismo. obbedendo es– poco pn~a dt Natale, m oc- E~a .celat'? da una parete sa, essenzialmente. ad una caslone d1 un « trebbo > pro- di hbn e discreto come una esigenza di differenziarsi dal– mosso dalla sede ,trlestma dellc~t-a memoria.,, le prove di quella che è stata della Dante Alighieri.- Non lo vedevo p1u ~al glòr- la lunga educazione lettera- di GIACOilIO Aì\TO~INI senza dire ch'è piuttosto diffici!e coinci– dere con il gusto di Vittorini (si capisee, non per limitatezza critica ma per la par ticolare impostai.ione che lo scrittore h· dato alla collana). E cosi i giovani che oggi tendono a pubblicare il loro primo libro la situazione editoriale non è molto facile. (Garzanti e Bompiani meritereb– bero un discorso a parte: Valleccbi esce dc1. uno ilo;...,, c...1s1, per .1-'ei.:i:iel.1.! '-'-O·•– avere un orientamento preciso). on~;e d! t;abb~?~~~irg:re !~ ~~$~e~:1 s~? .':r::~~rnd:tt~::i èiast~:g:~!~~~!~: ~~ili q~fli~ b_reve distanza dalle celeb~a• (e Cari .am1c1 - iniziò In mi decenni la prosa italiana Z1?ni indette dal benemerito quella circostanza - permet- che si è vista assegnare quasi Ctrcolo della. Cultura e deUe tete che vi chiami tutti cosl come necessarie conquiste la Arti con mostra di mano- senz·a1tre cerimonie. Le ce- interiorità lirica e la densità scritti e cimeli dell'autore, rimonie, necessarie nella vlta dell'autobioijrafla. il proble– una confereni.a ~i Giacomo sociale, non sono, purtroppo, ma della giovane narrativa, Debenedetti dal titolo « Ulti- nella mia natura; se le faces- dicevo. è quello di difender– me cose su Saba> e dizione si, le farei male ... •). quando si sia contro il manierismo di liriche scelte dal Canzo- a Re.ma gli parlai la prima che deriva da una tale edu– niere a cura di noti attori volta ed egli aveva ricordatQ. cazione. sia da quello altret– del Teatro Stabile di Prosa ancor vivo nella memoria dei tanto pericoloso delle oppo- di Trieste - richiama sempre ;uoi numerosi anni, quell'im- ste esigenze del narrare per l'adesione e la partecipazione meritato e affatto insufjicien- narrare dove appunto manca più pronta di quanti, giovani te > del tempo di scuol a che una società. un mondo. un o no. 6entono vivo Il dono di la laurea in lettere stava c.an - ambiente disposto a farsi una poesia <turato per oltre celiando dalla faccia della narr.tre. del. br~loJ €: !re~do cinquant'anni e che oggi re- terra. docu,m~nto da vita. C(Oen~o– sta ancor più legato al ricor- Abbiamo un poco sostato n~sc1.b1lenelle su_ed1m~ns10-: do oltre che all'affetto e alla nella libreria (« il piccolo _ 111 d1 .tempo e d1 SJ?azio .. s1 unanime stima. d'anticht libri raro negoztet- veda 11 cas_~ Moravia. ~rit:- • n/nd~lt~~ ~1 t~~~~~a> l~rc::~l~: ~~~e a~~~cabiu~c~1;a o~~!nl:g;i~ ~o::iJit~elr~lUt;;'ir~iÙ s~i'l~'n zato dal solerti amici Cornello no, una strana bottega e se- che ~ppunto ne!Pt'.!sp~or~1.10- e Della Monica (occasione creta come la via, con 1a lat- ne d1 una borghes_ia, Italiana p_urtroppo frustra_ta ~a un in• teria' di fronte, a lui cara, gr~ ~~~~r~a\~m~~aSlst~st;i~~~ ~1~~nt:11eau:i;;i~b1~~n~o cìità) ~nf°ra tffaca n3ll'arif1 tard~ nle~a. sicchè ape.r ~scirne de- p~r ra,:ml giungere quassù in mec 1::~a nc~s:; ~esas~f e.;~. ~fà o~~a)~h~a p~~~~':r~'e 1 cogy: Chrl,topher lsherwood pieno 1!1verno ad. ascot,tare I lentissimamente, lasciata a sprezzo. ne è la prova evi- A trent'anni dJ ,j\stanza wood rimane fra I narratori versi d1 Saba vlvt nell, ati:no- Car_letto o~I cura. slamo dente) aprire verso la fan- qu~si dal suo de.but~o e con inglesi un punto intcrrogati– s!e~a di Tri~stc, nel! anima usciti nella città attr~versan- t.asia. l'invenzione. rompere un opera. quantitativamente vo. Ognuno del suoi libri e c1oe d1 un~ città che ad ~ver do!~ nel~a sua grazia scon- insomma il duro involucro molto piu esigua e qua\itati- l'ultimo '"The World in lhe ~lr?i~~:~l•::~~ 1 e ~;:1;:;i re~ n~~-;~~t~{~~}Y{eil: mt~ È::~n~::~ib:;r:i!t;~~:È ~;:1~:~\h~:J: 1 rJf( ~F1!i~ ~L:{{;~i1~H~~tff?i~:11:":l~ voce del P<>E:ta che 1;) 1U _ne ha ELIO F. ACCROCCA ne moraviana della vita. una ti fra l critici ed osservatori innata vocazione nl nacrare. ~aputo espr!mcre 1 intimo e osservazione sempre più pe- più acuti allora da lui attcn- Ma il passo deci,sivo col qua• tn[a~o~~:b~f ri~~:~~ento (Continua a par. 2) santcmente moraviana a ma- devano, Chrlstnpher Isher- ~~i s~~"n~l1:.'· c~~tug:~· Ir classico di Saba e al suo ca- , wis ed altri, egli avrebbe do- rattere Idillico - • come di vuto imporsi come il primo tutlj i deboli > - corrispon· narratore del suo tempo non dono. o si contrappongono. il I A "f]I EB \ I f,11rrFBA RI 11958 è mai stato compiuto. temperamento roma tico e ' 1 ,I · le circ stanze della vita carattere d ammatico dique-I I 1, 1 I 'I ., 11 e possono avervi contribuito sta particolare città. J , J J , molto, però va ammesso che (« Fu un bene, credo, per la tutti glJ scrittori della sua mia poesia - affermava Sa- generazione haono dovuto su· ba in un breve discorso tenu- bire la trattura degli anni d; to nella sede dello stesso Cir- * guerra, le ripercussioni di ri- colo della Cultura e delle Arti volglmenti sociali e politici al compiersi del ~uo settan· I tempi possonrJ averla acuita teslmo enno - che si alimen- ma un'angosciosa lnquietudi- tò d1quei contrasto. e un CONOIZIONJ DI ARBONAMENTO neera Indubbiamente insita maie per la mia, diciamo cosi. già negli anni giovanili nc;- felicità di vivere. Comunque. l'animo stesso di Christophet Il mondo io l'ho·guardato da ARBONAl\lENTO annua!,. L. i 7110 Isherwood. Senza averne el· r::i':i~~e·/~;i~ft~:l~~a:g~~~~~= ABBONAMENTO annuaJ,. cnn DllUmf'nln cf'fflP!;lrale L I 41111 ~;ap~~[~ftzz:d °atr~;~a~~r~~; te In tutte le mie poesie o I ABRONI\MENTO 11.nnua1,.rnn ouaml'nlo trlmf'ctralf' L. 16U egli h-a scritto molto di più prose. anche in quelle. e sono Es T f. R o • annualf' L. 4.UOO di quanto ha pubbllcatò. Non la maJ;!;gioranza, che non ne ci meraviglieremmo affatto fanno nPmmeno il nome>). N B Gli abbonali rhe a:rsrll11rono Il on.izam<'nlo <11PmrJ<:1rnlP ~ trime· se venissimo a sapere che ha Su Trieste si cala cfuasi col volo del gabbiani che vol– tegg;ano tra la ferrovia e le minuscole imbarcazioni che paiono sostare ancorate a un'onda dilcttosa e leggera, qucst"', come l'acceso e va· ghegglato « bel nuvolo• nel cielo ampio sereno dileguan– te che si accompagna sin dal– la prima vista dell'aurora. Una mattina invernale e miracolosa che risalta nel li· scio specchio tra cielo e ma– re. cosi come l'ha descritta nC"1versi giovanili il poeta: « E' una mattina - bella, e ride nel sol Triesle mia; - .si che tu scorgi un verde di collina.. - ed un lembo . di mar per ogni via •. Sono stato dunque a cer– care Saba, e l'ho trovato. esperto si di molti beni e molti mali ma non più dolo– roso e i11quie10. sulla sua poltroncina antica e riparata dall'aria (non soltanto dal– l'aria) nel retro della notissl- 1:tr:11 1 AS~IIMONO L'TMPF.GNO 01 EFFETTUARE I PA(ì/\i\lENTI AN- sei od otto romanzi inediti TrcirATI E PER TlJTTA L'ANNAT,._ ~6~as~~iec~:~~~:-r~nd~g:~~u~-~- Ahhonamenli cumulativi annuali LA FTERA 0 LET'fERARIA e (L ft:MPO prr 6 numrn ~••1t1mannf1 ON 7 num,.n ~1•lllm11nal1 fl RA(i<ilJI\C.1.10 LIHKARIO Hlll\JANITI\S I llt•oll,.l'1li\ 1 TE L. 9 H:rn L. Il UIO L à 510 L ~ 130 CHI PROC'IIREKA l'JNQlJI!. ARRONAMENTI ANNUI r\('l'\"rrà In nm11.u1n • LA F"IYHA LETTERARIA• p,., un annn I PHESIUJ OEI.LE SCUOLI! MEUlt e SUPERIOHI ('hl' lnvlrranon clnQUe abbonamenti fra rii studrntt e le classi dell'Istituto avranno cratulto Il elnrnale pe-r la Blblloleca scnlastl<'.a. SI prPta vivAmPntp '11pffrttu11re I ongRmPntl sul c. e pnstAlc n 1'3142f1 • Via dl Porta Castel1o. 13 Homa. pa e l'America ha perso vari manoscritti di libri per la strada. Un'irrequietu.dlne pro– fonda lo porta a dubitare di ~= ~hecssd~:cd s~~~~a1~e 1?:s~~c~~~~ · Solo In questo modo si può spiPi?are Il percorso delle sua carriera di scrittore che fa pensare a queJ treni che In regioni di monta~na dopo un lunl{o tratto si vedono scom· parire sotto una galleria per riuscirne ~oi in una regione ~~~~u~tgr \~!~!a t~~; 0 sip~,~~ I ~uai~~~a~:h~~~~~a sig:!~tili8k I In California dedicandosi In parte al cinematografo, In parte alla traduzione di libri sacri del bramanesimo. si po· teva supporre che egli fosse definitivamente perduto pe1 la narrativa. Durante ~ieci anni non ha dato Infatti .rl , cun libro alle stampe. Poi _-- l e The World in the Evening > è venuto come una sorpresa. In parte mancato, si tratta di un a:rande romanzo dove nei capitoli migliori si ritro– va, con;,..emolti enn1 J)rima 10 « 1 The ,Memorial a, piµ tardi in, , « Mr, Norris Changcs Tralns ,. e « Goodbye to Ber– Itn >, il respiro e l'andatura di· un romanziere di gran classe. SI è creduto allora in un ritorno di Christopher Isher– wood. Egli stesso lo ha con– t..crmato in interviste parlan– do di elt"ri due libri. uno quasi pronto ed un secondo cui .slava lavorando; dlcen· do anche di considerare la narrativa la sua vera voca· zione, runica attività lette- ~~~~aple~11~dd~:/ :i.io~ ~-va~: li tempo è passato , il silenzio si è rifatto ed in quasi quat– tro anni non si è più avuto il minimo cenno di una rin– novata presenza jl L-;her– wood. Il treno. diremmo. è di nuovo scomparso in una J{allerla senza che si possa presupporre se, quando e do– ve riapparirà. Né cl sono Questa volta circostanze este– riori d'Indole generale che eiustifìchlno almeno in parte li silenzio. Dopo il lungo sog– giorno in Europa che sem· brava avergli dato nuova le– na. Chrlstopher Isherwood è tornato in CaliCornla ed ha GIACOMO AXTONIXI Era. in altre parole. da parte di quel– l'editore. una aperta sconfessione della sua collana Lo Specchio dove opera di correttezza formale avevano avuto incon– trastato dominio. Che poi lo stesso edi· tore non fosse convinto del proprio pro– clama (o dell'esito della nuova letteratura a forte attualità di scrittura). lo si vide quando, nella nuova collana, convogliò. utilizzando le giacenze di magazzino e cambiando solo la copertina. opere dello Specchio (da Giro del sote di Bontem– pelli a Una certa di.stanza. di Dabini), e si arrivò alla curiosa situazione d'acqui· stare. nel 1949. un libro che in tondo portava stampato: "Questo volUmP è stato impresso nel l'YléSe dì a~rile déll'anno 1942 n. ecc. Cosl la Med.usa cominciò a far acqua. ed ora mi dicono che fra un paio di volumi concluderà il suo ciclo e gli scrittori della casa pubblicheranno invece i loro libri nella collana eià dei Grandi Narratori. ora dei Narratori Italiani. Per i giovanissimi. Vittorini invere dirigereb– be un"" collana che ripeterà i Gettoni di Einaudi già da lui diretti sinora. Queste le voci in giro. non so se esatte: ma c'è da <'hiedersi quale necessità ci sia di rifare il doppione a una collana sperimentale. E tuttavia questi ,giovani, se cc ne sono. e ce ne saranno, hanno una risorsa: la rivista. Ecco. qui sta il punto di questo mio all'apparenza confuso discorso. Quan– do prima scrivevo che noi non abbiamo avuto una giovinezz.a letteraria intendevo appunto dire che non abbiamo a,-uto una rivista su cui formarci le ossa ma, so– prattutto. conoscerci. fra noi. e ritrovarci. riconoscerci. Noi ci siamo conosciuti. quando ci siamo conosciuti. sui libri. e anche per questo siamo restati isolati. I tempi del nostro esordio non consenlh·ano la possibilità d·una rivista. dove avessimo potuto discorrere delle nostre cose, dei nostri problemi. e anche per questo siamo una generazione senza critici. cioè senza critici nati con noi e che condividessero le nostre idee e le discutessero. ma ci fa– cessero in ogni caso sentire vivi e pre· senti. Siamo arrivati subito al libro coi grosso editore, e alla collaborazione dti quotidiani e dei rotoca:lchi: e forse ci s.ia· mo bruciati. Noi non formiamo un'équ ipe, diciamo meglio una società letteraria. mentre altri venuti dopo di noi hanno già la forza di riconoscersi. appunto, attra– verso un lavoro comune che li amalgama e darà domani i suoi frutti: e cosi ora paghiamo l'euforia di que&li anni con una solitudine contro la quale dobbiamo quo– tidianamente combattere per non rest:i-:ne schjacciati. MlCBELE PRISCO (Continua a par. 2) LA RELAZIONE DEL PREMIO * FIRENZE 19~7 AltlORE Al POETI di * JI ARI O Il primo dovere che mi s 1 impone corrisponde in questo caso a un moto profondo e spontaneo dell'af– fetto: è quello di invitare tutti voi che, per essere qui presenti suppongo non estranei al culto delle più proprie qualità umane. a unirvi a noi amici nel ri· corda di Vieri Nannet.t1. L'uomo gentile che usava dissimulare 13 sua (ertnezza sotto la specie della di• ::.erezione e da ultimo di un acummoto sorriso d1 distacco. il poeta che nei Nudisti del l\1onle Cattc– rina, nel La guerra ritor-na. nei versi di Declama· zione. ne-lle Poesie ci aveva otfcrto insieme di che eccitare e di che placare la percezione della nostra inquieta vicenda con accenti di affabile sortilegio e di toccante esattez?,a psicologica. sul fare di questa ultima estate e non come aveva presagito « in uno !'.tracco giorno dell'autunno. vario lontano dai con del vino 11 ha obbedito al suo << obliquo destmo 11 e ci ha la~ciato. E dietro. come a incalLare e insieme a confortare lo spirito degli amici afflitti. rc!.tavo il segno di una diversa presenza. meno fragile. penso. meno esposta alle insidie: il suo libro postumo. ,, Apoca:isse in barocco" ancora da esplorare. ma de– ~tinnto, credo. a modÌflcare in notevole misura, nel ~pnso beninteso della profondità. la prospettiva nell"" quale la sua opera era stata visrn. Egli er~ membro cli questo Giuria e tuiti noi che siamo rima~ti o siamo venuti dopo a farne parte. l'abbiamo sentito testimer ne affettuoso del nostro lavoro. Si deve dopotutto ad uomini della sua purezza se Fireni.e conserva tanto prestigio che un modesto pre– mio letterario mt1tolato al suo nome, al termine di un'annata chiassosa e non sempre ediflcant<' PPr quel eh(' concerne questi aspetti esteriori ma non insi– gnificanti della cultura. ha il potere di convocare il meglio della sua gioventù che oggi si adopra a cer– care nella poesia uno strumento di vita e di ch1an- ficazionc r.ell'ordine tormentato dei rapporti tra l'in– dividuo e la propria coscienza. tra l'individuo e gli altri uommi. Il concorso si è anzi dimostrato un ot– timo osservatorio dei più recenti sviluppi del movi,– mento poetico giovanile; a proposito dei quali non è il caso di trarre premature conclusioni, ma si può forse già dire a un dipresso che è quasi del tutto caduta l'astrusa proposta di formule aprioristiche che contrassegnava i versi che si potevano leggere nelle riviste e nei libri della gioventù post-bellica. La volontà di innovazione non è certo più fiacca, ma si è !atto strada il bisogno di fondarsi su Wla reale esperienza. vissuta in proprio. Questo concorso ne ha dato una testimonianta abbastanza eloquente. La Commissione da questo punto di vista non può non sottolinea re il pieno successo del premio. Dovrà se mai rammaricarsi che la presenza simltltanea di al– cuni lib1·i pieni o promettenti abbia conferito alla sua unanime deci~ione un tratto. almeno crediamo di giustizia che ne comporta. forse di necessità un altro di ingiustizia. E' nell'ordine di queste cose (e non di queste soltanto). e il meglio che si possa rare è a\·erne coscienza; averne coscienza noi giudici a conforto della nostra volontà che è stata di evitare compromessi o me~e misure. e i buoni autori st.cri· flcati nel paragone a mitigare il loro scontento. Dopo accurate ricognizioni. il nostro esame si con– centrò sulle seguenti sei opere: « La villa)) di Gian– carlo Artoni - ((Intelligenza col nemico 1) di Giovan– ni Giudici - « Poesie n di Michele Pierri - « Signi· ficare )J di Lamberto Ptgnotti - « Estuario )l di Sergio Salvi - « Diario n di Francesco Tentori. Tra questi poeti Michele P1erri ha dietrt1 di sè una lunga ricerca attuata nella solitudine e nel riserbo più geloso con una dignità esemplare. La sua poesia. severamente intesa come un perpetuo con!ront,.:, mo-

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