la Fiera Letteraria - XIII - n. 1 - 5 gennaio 1958

Uata la suvrabbundanza di scritti che ci pervengono con la espllrna richiesta di giud1z.i particolari cumunlchlamo fll!li interes,;ati che direttore e redazione della •Fiera, sono asi,v– lutamente Impossibilitati a dar ris('Ontro a Queste richieste Felice Ludo,•lsl: •Autoritratto" A n 'J' I .S 'I.' I I 'I' A L 1 A !\I I * FELlCE LUDOVISI * Con aperture nuove, risolte o da risolvere, è riuscito a superare l'impaccio veristico per attingere valori pittorici di notevole consistenza e di libertà di La critica d'arte - da Ballo a Budiuna, da Barbieri a Bianca.te, da Mariarii a Schetti:ni - ha a più riprese, e con im– pegno, guardato all'opera del viterbese • Felice Ludovisi; opera che da circa il 1946 ad oggi s'è venuta coerentemente svilup– pando ed accrescendo di modulazioni e di valori propriamente pittorici. Di Ludov1- si, soprattutto, è stato visto l'attaccamento alla sua terra: « la campagna e le colture, i cavalU e i bovi. le opere e i giorni, le al– be e i crepuscoU ». Ed, insistiti nel tempo, i suoi. cavalli e i suoi galli (resi emblema– tici. i primi da uno stagliarsi fuori del tempo e i secondi dal fantasioso piumag– gio) vengono immersi. in un clima di so– gno e tutto sintesi, respirano' una toro fiabesca atmosfera, sono i termini d"un bisogno di poesia georgica in genere e maremmana in ispecie: aperture nuove (non argomenti nuovi), risolte o da risol– vere. Ludovi.si, chiariamo, non si limita a ca– ratterizzarsi per gli argomenti, che è un banale distinguersi, ma per il linguaggio - toni, colori, ritmi - con cui vuol espri– mere gli argomenti, dar forma all'tnfornie artistico: quello che era un suo modo di vedere, fra lirico e ironico, via via ha ac– quistato più consistenza pittorica, mentre il tema diventava piuttosto un pretesto che un impegno contenutistico; ed è in se– guito a queste esigenze che assume un.a concretezza sèmpre maggiore la pittura di Ludovisi, nei momenti migliori fatta di liberi rapporti fra spazio colore e luce, emergenti da un atto creativo che ha su– perato ogni colo1eLocale. Dalla mostra alL'«ObeUsco » (1946) a quella all'« Alibert » (1957), Ludovisi si è dimostrato impegnato nella scoperta e semplificazione di un mondo. giovandosi d'una 1ecnica sempre più agguerrita; un mondo, come abbiamo visto, agreste. un variegato e singolare vivere di cose e di esseri che da Viterbo al mare popolano la Tuscia, lungo le valti ubertose e su per i colli, fra gli anfratti che ancor custodi– scono i segni d'un plt1rimiUenario civilis– simo vivere, decisamente testimoniato dalle ceramiche - autoctone o imporrate - superstiti, dalle architetture funerarie e da quelle pitture che ancora parla110 alla nostra fantasia dalle pa-reti della ne– cropoli. di Tarquinia. Una Pittura, q1tella etrusca, rozza ma solida, che dal mìt!:l tra– scorre feltcemente alla realtà e ciie il mi– to stesso sa. umanizzare o epiClZ!J-re. l'ia– sce anche da tuuo questo sostrato ancc– strnte la. migliore opera di Ludot•tsi. I suoi paesaogl, sempre d'amnio re.~Jtro, sono quasi un colloquio fra. le cose pie– tre o a.lbert -; come hanno q4a 1 cosa da raccontarsi le galHne sull'aia da dirci i cavai.li viventi nella suggestiva .~tili:?za.zio– ne degti elementi compositivi (non grava, nelte- pitture più realizzate, neanche rom• bra di una ricerca scenografica). Gli SiJazi compositivi, in Ludovisi., quasi fuggono verso l'alto, per esempio, in Crocifissione:, dove i colori acquistano una calda rmo– zione evocativa, con una p-roprw.td c-ro– matica assaj spiccata, di natura n')n sol– tanto post-impressionista, ma a.ncJie post– cubista; e il vero cessa di essere un im– pegno riproduttivo, diventa occasione, n– ferimento grammaticale, ricordo. Da sottolineare, in Ludovisi, un .)t'mpre operante autocontrollo che lo ind11ce ad esprimersi spostando leggermente l'inizia– le foco compositivo e a su.pera.re l'ingom– bro della materia in tm'acceMua::iore o in un fra.seggio schiettamente lirici. Per– ciò questo pittore è un esempio di come. senza cadere nei balbettamenti ast-ra/tìstl– ci, si possa superare L'impaccio veristico per attingere 11n significato pittorico di notevole consistenza e libertà. GIUSEPPE SCIORTJNO ORARIO OELL ... \ REOAZIO'."IE 11-13 16-18 LAFIEIIA tETTERAlllA Mann~('rllll fnto e dl"rgnl non puhhllcatl nnn s! restltut-.cunn '/'11CClJl.1(J l>El,I.-E .IIQS, 1rn· .111l,~1 \'li'.~ I * Rassegna di bianco e nero * Paulucci al "Grattacielo,.• 11"Premo Illustrazione,,. ( ullcttiv" di bronzc,ti reNf; cuat~tilg!fl:~1~ dlta~~:a * ~~~o 1 ~eJ:n:icj!~~~~:ito;~itd~ C~t, n~fs~~~tr~i p~ 0 ~~1i~~~e~~~ ,ti IJIJI /fl.\ 7 (J BIJIJIG/1 A ~~~-~• ~in}r~~~~àd~iiu1';~~~\~i inveterata diffidenza verso . . del libro, del giornale e della questo modo d'espressione: Weltanschauung m cui, sul na del Grattacielo una breve rivista"· Per questa prima quanli sono coloro che, do· hm·te ultimo della rarefaz10- rassegna di opere recenti nel- edizione il Premio. una me– vendo fare un regalo e di gu- ne emblematica. riscopriamo le quah l'attenzione del p1t- dagha d'oro contata dalla sto" o volendo ravvivare una affascinati la nostra stessa to1e torinese alle p1ù vahde scultiice Liliana Noccra e parete del salotto. pr~ferisco- quotidi~nità. p~oposte della vicenda a1\i- stato assegnato al pittore En– no dav".ero un bel disegno a Tinin Mantegazza, che da sllca contemporanea appare rico &lcchelti, di cui Ja galle– un mediocre qua~ro e olio su parecchi anni ormai commen- s~mp~e più tesa e proficua ria di Stefano Calrola ospita tela", che magari costa c1n- ta e contrappunta con luci- at fìm d1 una personale sto- una bellissima mostra ciclica Que o sei voi.te dl p~ù? Ep- dissime vignette le vicende ria poetica. _La via verso la che panoramicamente ne do– pure, ha lasciato scritto Ai- del nostro tempo, e scopre le arte che Enrico Paulucci per- cumenta i meriti. berlo_ D~erer, ,._qu_elche uno batterie", svela i segreti mec- corre ormai da tanti anni - !~a~~ 1 ~nmm::.zeovi;;~~; d\e';rif~ ~~~~s~ 1 i 1 1e~~~~i ~eifaens~!i ~~: ~~li~~ft0 di e ~~~~ 1 :~~ "Pe~-~l: F~·a le altre mostre <;1ella I?, _può essere più bello e ar- midabile capacità aneddoti- co, del e gruppo dei sei,. _ s~tt1:71ana: una e collettiva " ~1~~1;0 dyh~n n~firo!a il g~au~~: ~~~i~n°z~ la1,iftf~a"d~a 1:;ia Ali~ ~:P~fr~~~\i~:ili~ar!!m-;e~~= ~tap~c~1J!;r~~~~tu;ocr:r,~:=n~!~~; abbia lavorato diversamente berto Longoni e di Fabio mento aristocratico di questo opere dt. Calo, dt CapI?ello! e con la ma~sima diligenza Massimo Solari, inermi pri- nostro pittore - ma corre d1 C~vah~re, di_ Fabf?n, _di per un anno mtero "· gionieri di un mondo di ce- parallela alla via regia di Manzu. d1 Mes~ma, d1 Mir: E ancora ripeteremo con mento .armato. appiedati cit- tutta l'autentica pittura di ko, di No?le. ~ 1 ~amo_us. d! Ottone Rosai che ~ il dise· tadlni di un paese vorticante oggi. Sangrego_rio, ~ 1 ~!gn?:1 -~ di gno è per l'artista come la di ruote: la pazienza e Ja ri- u~a ventina ~ alti 101t1stt, d~ preghiera per il santo ", con petizione (anche se non han- Il ~ Premio Illustrazione "· ~ 1 .~ncoC"Mont1 ;.na Mostra / 1 :1i~u~ynJ::lic;h~eÌ1~ 1 s~::~t~n~ ~~.o~~~~io~!~r~f~~a\~~a s~~~ ~r;rnie sc~\~s\~ è a:i~ron~~r i~T~ x\rf 1 ~ s~nc~~ e 1 i~~~r;i p~~ con Ardengo Soffici che « iÌ vrosi che. come si sa, presie- ziativa di un gruppo di edi- polar:_ del XIX ~e~olo; alla disegno_ è il più penetrante de. e non da oggi, a tante tori, cr_itici! pitt?ri,. scultori, gallena B~rg~m1~1 m<;>stra modo d1 conoscenza del mon- manifestazioni della poesia. letterati, g1ornalisll e colle- ~ersonale d1 C_1org10Ceh_ber– do visibile», con Felice Ca- con ritmo sempre più preci- zionisti allo scopo di segna- ~1e alla galleria del Nav1glro ft:;~~g~~i · iù di~~f;~dtat~~ ~~e~G1a r~r;eFtr:~n=c~~~~ ~~ee st!r~ p~~~i~ol~~m;~[~ 1 d\~ ~~~n~t~~e~~ 0 d~ei~aa~~~:::!~r pur~, lib_er~ e disinteressato tinua a giocare a rjmpiat\ino stinto nell'accentuare. con la LUCIAKO BUDICNA d_egh arhst,,. .. Potremmo co~- su grandi superfici variamen- tmuare, sfogltando un bel h- te bucherellate con i concetti bretto sul disegno italiano spaziali; e Franco Rognoni, con~empo.rane_o apparso un~ infine, stregone ormai quasi decina danni fa . a cura d1 al termine del suo appren– Armand~ Scampe1 le ~ Orfe'! dìstato. evoca immagini e Tamburi e ~o~ pr<:faz1one di personaggi di favole e storie Leonardo Smi~gal~1. . che '.dall'infanzia la memoria re~~liquc~!a!~~~tle~;ni~o au~~= di c~·ntinuo gli ripropone. trebhe scegliere l'epigrafe più ) ~p~~;~ur:st~!a~o:::u~~,li~!iffi~ Anche •quest'anno Enrico nata e intelligentissima mo- Pauluccì presen~ ·alla galle– stra di bianco e nero che si è aperta la settimana scorsa nelle sale della Galleria Blu. Vi partecipano con e ricostru– zioni teoriche di oggetti im– maginari•, con « metamorfo– si e inseguimenti di forme•, con e concetti spaziali "· con documentari a !ii di china e con illustrazioni su lino sei artisti, fra loro diversi per età e intenzioni, per idee e per linguaggio, ma solidali nell'amore al disegno nella fiducia che in esso ripongo– no e nel desiderio che glt venga attribuita una sempre più precisa funzione. Per noi il disegno è dav– vero una specie di e carta di identità • dello artista, il do- 1 cumento sul quale sono iscritti i dati essenziali della sua figure estetica: paterni– tà, luogo di nascita. condi– zione, segni particolari ecce· tera eccetera: sicchè basta darci un'occhiata per capire con chi si ha a che fare. E si veda proprio qui, in questa rassegna, con quanta raciiità si possono individua– re I caratteri degli esposito– ri, le risultanze estreme del misteriosissimo giuoco della fantasia e del sentimento, dei rapporti psicologici e dei rap– porti metafisici, del lungo I esercizio tecnico che consen- te la purezza di un segno perennemente in bilico tra la casuaEtà grafica e la grazia poetica. L'estrosa sapienza, le ama-1 .re allegrie, le vertiginose in– venzioni di Bruno Munari ci chiudono ancora una volta nel cerchio magico di una ltlessaggio di Felice Ludo"lsi: • Cavaliere de Ila Tu scia • ll1inou Drouet VINCENZO CARDAKt.LLl Direttore OIEliO t Alililtl Condirettore resp0nsabile

RkJQdWJsaXNoZXIy