la Fiera Letteraria - XII - n. 51 - 22 dicembre 1957

Data la sovrabbogdanza di scritti che cl pervengono con la esplicita richiesta di giudiz.J particolari, comunichiamo aeli interessati cbe direttore e redaz.Jone della •Fiera• sono a~– lutamente impossibilitati a dar riscontro a Queste richieste GALLERIA I LA FIERA tETTERAHIA DEGLI ARTISTI ORARIO DELLA REDAZIOSE 11-13 16-18 '.\fano.!lctlltl. foto e dlse:gnl non pubblicati non ~! re5tltulscono ITALI AN I FRA CO v1·LLORESI Su~uestione l rica sPgreta _ di scoperta * Uomini e paesaggio: e quando rie– sce ad una fusione essenziale e mi– rabile dei due aspetti, allora Villo– resi si fa pittore nuovo e importante * di LE01~E PICCIOLl'I Mi trovo spesso a riguardare i quadri di Franco Villoresi che ho in casa, elle mie pareti, e che· mi fanno compagnia nel lavoro e nel riposo casalin~o· li ho presi via via. Prima un Lungotevere notturno, tutto giocato su una tinte sola, distesa e variata. d1 qualche e.nno fe.. Il binario di un tram, pochi passan– ti· si accendono lumini e semafori nella notte a cielo c~perto e basso, aloso, com'è a Roma in autunno. Poi, più recente, un groppo di operai che escono dal la– voro. a luci incerte: Villores.i li vede al loro avviarsi operoso (è l'alba di giornate piovose), a alla fine del– la giornata (il tramonto s'accorda alla stanchezza d: quelle fanne che già pregustano un più completo riposo). Più tardi ancora un paesaggio di neve. Non so se siano tre le cose più belle di Villoresi: io amo questi quadri, e il paesaggio di neve mi è tra I più cari. Conosco Villoresi abbastanza per figurarmelo, sforzando forse i termini reali, come un artista tanto disinteressato e fervido di idee da risultare pigro. con poco attivismo, nessuna ricerca di successo o di pubblicità, e questo pigrizia mi piace trasferirla al suo passo. al suo modo di vestire, all'andamento del– la sua giornata, alla sua ricerca di poter discutere, regionere, persuadere. Eppure nei momenti di ispi– razione e di lena, non pensa che el lavoro: l'inverno scorso, quando Roma si empi d'un tratto di neve. usciva all'alba. intirizzito, e studiare aspetti, a pren– dere appunti. a buttar giù bozzelli. e le sua stagione della neve a Roma è tra le sue più poetiche. Si contrappone ad essa. ora ha il suo sopravven– to. e segnerà nella ricerca di Villoresi. certo, le tap– pe più importanti e più nuove, l'accostamento alle figura umana: i suoi operai, i suoi passanti. i suoi ritratti intesi come studi psicologici e con part.,.cioa• z:ione polemica. i recentissimi piccoli abbozzi di mi– natori. Uomini e paesaggio: e quando riesce ad une fusione essenz.Jale e mirabile dei due aspettj. allora Villoresi si fa pittore nuovo e importante. Ha percorso )a sua strada di buona lena e con coregllio: una rara coerenza. ma un coraggio con ti· nuo. Non si è fermato mai in formule, anche quando pareva divenuto il pittore cti un mondo, fatto di pae– saggi nebbiosi, e di pioggia, di gente con l'ombrello. piccola piccola, che filava via, e sostava. di fronte al segno chiuso, o a11a via aperta (sorte fatale di vita. vario senso) dell'occasionale semaforo, incontrato sul– la propria strada. Ma c'era il rischio di una troppo facile interpretazione d"un mondo: il rischio del la– sciarsi persuadere, senza andare avanti, e un mondo a portata di mano, abbastanza patetico in maniera fa– cile per staccarsene, lievemente crepuscolare, sfatto, grondante nebbia appunto. appannato. Se rlvedo, al– la luce di questa indicazione, il mio Lungotevere ro– mano, quello sfavillare di lumini rossi, quel giocare qua e Jà. a distrazione, mi pare rientri - lieve trac– cia - in questa parte del suo rischio. Ma Villoresì ha sentito più chiaramente già una spinta ad una partecipazione umana più diretta: ed. ecco la serie dei suoi operai, dei suoi passanti. Non c'è affermazione polemica e ideologica in lui: nel suo lavoro ha presenti solo i motivi veri dell'impegno di arte: ;na anche in questa sua spinta, e bravura. era presente - a fini di progresso complessivo - il ri– schio di una partecipazione troppo finemente psico– logica, e di lì. appunto, polemica. Anche questo egli è riuscito - nelle cose sue più ferme e ispirate - a accantonare, avvicinandosi alla figura, con immed.ia• to calore. con varia partecipazione umane, intuendo i segni diversi dell'arco della vita, e dello svolgersi quotidiano del giorno. Ben Shan gli è stato conforto, ed esempio forse, an– che se la sua attrazione a quella tematica, probabil– mente precedesse la conoscenza diretta di questo ar– tista di genio: ma la qualità della adesione umana ricercata da Villoresi nelle sue cose più ferme. ri– corda la misura e la forza incisiva di lui. A lato, o insieme, o prima ancora - non saprei dire - la stagione del suo paesaggio, i suoi iiori. le nevi recenti, con uno slancio lirico a lungo represso e d"un tratto esploso (penso ed un muro rosa sul Gia– nior o, che ho visto nascere e studio, e il paesaggio segrl!tO, entro i confini di quel muro: « hortus con– clusus >; oppure penso ad un fascio di fiori visti ad una mostra generosamente organizzata da Villoresi e Omiccioli per la famiglia del Taddei dopo le sua mor– te). E, a coronamento, il lavoro, di fusione di questa forza tecnica e lirica della rappresentazione del pae– saggio (il pittore italiano contemporaneo che Vìlloresi ema di più, direi sie Morandi: ed è un motivo di più per essere vicini a lui); con raccampersi della figura umana. Ho visto più di un esempio di questo esito felice: ma non m'esce di mente una recente tavoletta dipinta in miniera, dove, come forse non mai altro·1e. Villoresi dimostra di aver compiuto questo ~rcorso che s'è dato a seguire, e che amplia i confini del suo mondo, senza fargli perdere la suggest10ne lirica. segreta e di scoperta, che d'un tratto ce lo fece caro. LEOXE PICCIOXJ E' riuscito a accantonare., ogni affermazione_ polemica, avvicinandosi alla figura con varia par– nelle ., cose pia ferme e ispirate tecipazione umana, intuendo i segni diversi dell'arco della vita Natura. morta, 19-19 :Staz.ione 1951 Operai che tornano dal la,•oro, 1951 Ritratto di Alvaro, 1951 Stazione, 1949 Pioggia, 1953 La"Fiera Letteraria,, ugura BuonN atale ... ...

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