la Fiera Letteraria - XII - n. 50 - 15 dicembre 1957

Domenica 15 dicembre 1957 r A F J E R /\ I F T T F R ,\ R J A Pa~. 5 --------------'---------------- ----------------------------- ECCO U 'OPERA DA RISTA 1PARE VA 1 TAGGIOSAMENTE * Un~ anto1ogia coi fiocchi * C,m le "Letttu•e Uali,nw, .. Giosue Ca,•dncci ci lui lascilifo un 1no- dello tli flo,•ileyio scolttstico, clu~ ,,, ttitt' oggi non è sudo supe,•tdo * d i ENRICJO FAL(lUI Di_ fronte a poche buone, nell'Arpa del popalo rac- insi.ene di poeta o ùi prosa- quelle best:e esopiai:1e. e si sto punto si acc4:?r&e~an~ Quah e Quante meno buo~e colse Poe5ie ,reli2iose, mora- tore. la quale egli mi ve- lavora\.·a tutto il 21omo a che la ver~ antolog1a d, cui !coi1!fi~ 1 ~e. f 0 ~ian~~to~~~~~ ~~ d.:'~~~ 01 ! cr~:· d ic:;~c~t ~~~aj:a~~~~c~~;s~ 0 :~1~: ~~~rl~~~~e 1 ~h\ 1 ;r:.; 0 ~a 8 bi~ .:e~~.:. 1 oi; or~:,:sa~~: Leonar-do Scia.scia .A Leonardo Sciascia muJan~o intorno a n<?i di pubblicati in Awendice al- di di una scelta dai nostri lire una interpretazione ret-- li se ne m_tende\.·a. Quell~ anno .m QllDO. E vi st ac- le Lett1're d1 f'aminlia e Erandi scrittori. che a me- ta ..• Qualche volta perdeva del Fornac1ar:? Scarsa d1 certano le più doriche con- accomodandole < all'intelli- pareva necessario ordinare la pazienza. ma tornava su- esempi e sempre troppa seRuenze di estetismo per~ 2"enza del popolo•· Prose- e proPorre a uso delle scuo- bito al lavoro più alacre e brevi. _Quella del Ta~g1on1 petrato a oltranza. Vi s1 a-ui ininterrottamente, fino Je classiche italiane ... •· contento di prima•· Tozzett1? .Troppo v~r1a e, ~f~!~nd1~ :iiAr:~reu;~ ~= tea:~~nfWTane~~ 1 ;1 3 •9oa~l1: def B~riir~r ua~:;on~rl~~~~ pc~!~a3~:ìo. 0 E a~~a:~ l~a~~: :!td;r:-~~~~c!,i~ 1 PiuQ~r~ Il Carducci, In una lllastrailonc di Coshttl sia senza prima aiutarli a le Letture de/ Risorgimento. sistenze dell'editore Zani- buone raJ('ioni per o_pporr~ a far _conoscere _la storia ~:ci!~~~~~ ~Ì 1 i~~~~hi~:~m; d!}~ 90 f,~c~r!;~fi~e;a~ ~ fig~~ ~~el~i c~te~ 0 rfo~::;'b~~te~!: ~~~~~~n;~ch; S~rS~~li 0 ni~ ::ttf/:;~~ c:_er!~te 10 Jf~~;i: ~~~nd~cic~ 0 ~/ u1:nsi~~ 0 :: ~oi~~arn~ 11 ~iJti!:;.iiJ 0 ~~ 'I [} ' LIBEl)A STA';IPA }~g:ev~lis~~~~h~u:;{e~~~~ firi~nil~~:~:. ~h~ ~~~j1t;,~ ~=tia1fl;~~~~~ci ~e~I ~~~~: ~~~~~~e(ci~e ~r:°bS:n rd}_: b~;e·1Jl;atna, 28 d1cem- !~~ne1~:e~ un se:a~~~~ ~~ r:~/e:nf~~!!ed~v_oi I ren1 IO " n lf ROJmosa concessione, al ~n. sluma nel '907. Senza tra. 5tante le promesse. non era stribuite) m1 fruttano PlU I?'altr~nde. fra la pe_dan- della scienza e d.ella CO- precetti dello s~le ~at.J>. " s~ al~; paesopite 1 b~rfa~~i ~~~~f~ l~~~~t:e:o~i. sin~oli di.!15pi;gsp!~a~i 1 a~tnfug~r1~ ~:zz~~o;~n~? {!~:t 0 e en~:~ ~~~~- d~ul~~ell~~!~itf u1! !6:~.d~~i~~~d~C~lrt~:~ 1 d~ a~:m~~:~ria/!~ schiarimento morfologico e Ma. fra tante antologie. ra che il Carducci. rc'tiOcon. e oramai biso~na che pensi < scnvere co~e i tr~centis!1 primaria spec ..e. eppoi far cornwrre: ma L.a Gi~ria del Premio Lette. hanno una felice fluidità nar- sintattico per capitombolare Quella che adesso - ripe- sapevole dalla sua stessa un pa' anche all'interesse: e con le_ fra~1 dei trecent1: Quale fosse al ril'uardo il semore. nel contempo. spie. rario .. Libera St?mpa,. .1957-:- rativa e m~trano notevole nell'estetica, a beneficio di tiamo - ci interessa mag. sconfortante esperie-nza di di anni cres_cono, e ho an- stl >. e 1"12:noranza di Quelh suo pe~sJ.e~, era adì at~ ore commentare eo:-re~gere. oom~u. da Piero B 1 anco1:1: 1 mordente. Doti che compren- chi non ne capisce un'acca gìormente è la scolastica orofessore di Quanto un si- cora due figliuole. una delle c~e invece ~o~tenevano <che in dichiarazioni e relaz10ru coordinando lo stud;o della C~rlo. Bo. Aldo Borlenghi. ~:lono ~che una ricchezza d1 e ci si 0nnoia. < In verità per eccellenza.: costituita mile florilegio fosse ormai Quali ancor tenera. a c~i bisogna dettare co~ cuore. e che cosut.w.scono il sostra- uammal!ea. italiu.a a Que:– ~13~J~a:er&:!"fci· Pietro Sala- inter«:ssi .tale da ear-!Jtter_1zzare il commento ~i detto este. dai cinque libri'. rajt'fruppa. necessario ed urgente. se orovvedere. e lasciare. m che a tut~o basta 11 .cuore•· to 1deolog.ico sul quale tena- lo della latma e deducendo T~fanelli O ha lOlcl e Artu,f ! 0 -~~scia a1if 1 fuori di ogn~ tico sta divent.J.ndo una co- ti in tre volumi. delle Let. non si voleva consentire e ot:ni caso. non a_ chieder tra lt'li uni e t:li altri ad an. cemente operava. S1 tratta- e 2.11 avvertimenti ~ntorno seduta del prlm~ 00 d1:::;b~= ~ ~~~io~e teQ e f~rm~ dcg{ 1 sa poco sopportabile>. Ed tere italiane scelte e anno. quasi incora~~are che lo l'elemosina. Se scri,·o versi. dart:i di mezz~ e a sca oi- v~ d1 restituire proor::.eta e all'arte del dire e alle far– suoi lavori. La Giuria dà aito fin I q~a "'ri:see ~a~n~ co~~a~ è C?nstatazione (questa_ r~- tate a us~ del!e _scuole se• inseimamento dell'italiano Quan~o ne ho voglia: ora tare,:_ ~ra l~mse~ am.en~ d1e,nità a U:11 inse~nament:o me _del comporre• non itià del succes,;o del Premio: sono zione di novità e di qualità che ba.dita da ~Iam;ra Valgimi- c~n~arle tnfe".tort e supe: nelle scuole co.ntinuasse. ad me h l?agan~. Tu ,·ed1 che ~ell italiano. ,Un r: :ne d10 s1 che < per gli effetti e oer il e d~1 p:~e~tt. de_µa re~n_ca ~~ie d1 1 a1 1 iò l!C~~~~~t~~~ 1~!~ ~1~~~ ~~p~~!:,na~~~s~r!~ ~~ 1 io niJ311ei~;r~: s1: 1 o!~ni ~:~~Ì"taLap 1 1:~~d~r~f;,za sf~ ~r:/~~n3io~}~~ 1 ci~:i: Pf~ :1t ~i~.: ~~i;t~c~iv~ 0 ::s;r D~~~: ~~~n~:a~ j.f ~r~~oì! ~u~~ni ~~l~em:r:;d!a t;!!t!e d~Ì: ~t 1 f:r=nl(Jf.:' t>'!n~rl:d~= han! e 5 svizzeri. Anche que· mio. Classici italiani sia oer i in rapporto alla situazione !ora che il Carducci. ner- conn nel giuino dell'Bl. ne oed~e:02'1co • che. ment.re l'alunno puo applicare, -per- ,:li esempi vivi dei l?randi st"anno si è avuta una parteci- • • • latini e i greci. Vezzi, lezi, delle antolo~ie scolastiche suaso che il non opoors: "I- Slccht-. oer spronarlo ad • oer imparare le tte ra.ria- ché deve addestrarlo e par- scrittori. e con intendimen- pazione larga di autori alla Le_~oesie di Giancarlo Arto- smancerie: si finisce per di- neU'Ottocento sia in quan- lo scempio avrebbe potuto accettare l'incombenza delle mente una ~ualunaue 1mg. lare e scrivere con chiare~ to e.i prel(i o ei difetti dello ~ 0 ef ~::~i:crcro~~:e a u~ 0 ?~~~ f~ttt 1 ra 1 .m~~gi~~- 1~1 :0 apr:~r;:: ì'a~n~~ù ;~~~cr~~i.pfui\i;3~:~ ~ 0 e ~SPJ!i1~ 0 fl~e~:~~-eJ:t::f; ~~er~!di~~~~e~~.~c ~ii~1 f~t'Ll~~~l~ta~iited;slde~!o voJj ~~i" a:~:~/a!l°~ed~~~~ngr::~ :~i~~i ~\\~z~ò ~h/!!!: ~~~J~~te1;~z1:n~ di ~~u~ c~mserva _fin dal SU? inizio. C! 1 di~coltà 5 ?fferta s~nza scher- per la poesia. < Con la poe. e della morale di Giosue del ·70 si decise ad acc('l'!lie- arrivar primo nel fornire fi. l?na studiare la grammatica. che .impara, che pensa•· rie di notizie sui princ:oali nce,~a d}i" 0 j11 1 e risultati ori- mi cul~rah nè sen\j~tal!: in sia ile smancerie e dissipa- Carducci. re le richieste dello Znni- nalmente alla scuola media i classici. il dizionario•· ec- Per 11 Carducci e per tutti autori e di un dise~o dello ~!~~~ ~~P~ aettere co~ter:i~- un 1 a st " thl ~a contro tal:t' di ~n zioni nostre malinconiche Bisogna aver toccato con chelli e ai primi dell'BO si un'antoloefa ccomoilata con co. s'era venuto invece a quelli che, dentro e fuori I svolgimento ~enerale le~!.e– varte · opere .:'..e',~tem f1n~31te~e~li~ ~Tdi~:;:e ~ ,~ 011:· c~r~ moraU~tiche e sentiment.aU mano, come .noi veniamo fa- accordò_ col. B~illi oer so- lo speciale_ intendiment~ di stabilire c~e. < oer ..imt?3ra- la _scuola. r_agionavano comi: rario it.ah ano_. come esige il reg.olamento del retto e sfocato. Una originalità non c entrai:io. Queste uno c~ndo e re~1~trando.. da an- vraccar 1cars 1 d1. tale altra educare .. d. 1 .sv~lger!. d1 at- re letteranamente ,1 i~llan<;i, lui. spettava all_a ~cu.ola_ d1 Tale 1 1 raa:i.onato e :-ae:!o– Premio - la Giuria ha soUer- quale ci è presentata dalle poe- le i:,uò e~p'!"Imere aitr:ove. e m, la C(?nd1z!one dt ~ual: fatic~. fissandone i termi- tua re nei .2'.l(?V!nott1le na- basta a,·':re un PO d mfan- letterE: < dare a1. J?i';IVa.ru 11 nevole. e concet to t>edal?Of!:– mato la propria attenzione par• sie dell'Artoni non è da ri!erl- altrimenti. m una dedica. in l<;ire e d1 fac1loner1a m cui ni. E eià J'avere av\·ertito tura_ll at_t1tudm! al_ c:,mpor- nat_ura di t_re o auatlro ~u- ~attesimo ~ella 1tali~rutà e co de! nuoVJ oroErammi • ticolarmente sui seguenti lavo- re a innaturali conqui6te o a un sonetto. con un mazzo s1 sono ndotte le entolo- il dovere di asc:umere un re m hneua italiana. con tori recenti, ed essere im- infondere I amore e 11culto patrocinato dal Carducci col ri: .. ~uo\·e poesie•. d1 Gian- posizioni deflni1e, ma ad una di fiori. con una s_c.atola di J?ie. sc?lastiche nel!a loro cosi J?ravoso nuovo impegno e:usto italiani?•- _ . . ~acolati di Qualunqu_e stu: dell:arte e della lette~tura prestig:o de.Ila sua vale~tia carlo Artoni; •Poesie• di p.:e- più in~eressante e sostanz.ial.E' caramelle: ma lasciamo sta- sch1ace1ante ma,e:g1oranza. costituisce per Carducci ti• Lt: antolORIE' a d1spos1z10- dio regolare e metod1C1?, d1 ~az101},al4:>. Pro~mmi edle col .riJrore della sua espe_ tro Butt1tta; .. Il leone bianco•· garanzia di nuovi sviluppi. U re Omero•- E Omero Qui via via che i proj?rammi tolo di merito. II primo a ne. innanzi tutto non erano qualunciue lettura meditata 1struz1oru dovevano vertere rienza s;c::;l;a ..dJu~ 3 :~~:! Jiait!!~~~ g~ inS:a~ead~i~~~~t..\~ ra~?rt~nQ~e td~a rl~~~~=~ r:n~11:r;~~~i~n:i i:re!e~~~~ B~liti:~~a~;~:bb!~o 1 ~p;!r;~ ~~~t:ra!imibuog~vi:~!1~°vi da~ e }tu~i!a di p'.ù errato e di =i~~~~~~ : 0 ~~ ~e~l!~ (contin::,aic~ FALQCI di Leonardo Scias~a: _ .. U~o villa e altre poesie~- è. quanto re che le parsimoniose Let- bisol'tla disparre_ di un tale cinQuecento delle comples- comunQue non _risultavano meno u-10 ... romanzo d1 Dano appa_rente~nte indlret_t~ e ture itaJiane non abbiano ·punto di riferimento per sive mi1le cinquecento Ii· ade~uate all'es11?c.nza. Ciò Zen?ralll. _ . . • . P!rziale: 1 -':1 sostanza decisivo. costituito sufficiente buon sentire Quanto sia doveroso re pattuite per la prima non to~lie che - anche a pr~ftu~~:Sà~~ 1~~~~ !;;~•~? J ~ !'uZ"~~:/;~~!cr~v~~rs!~t~ esempio. _Ma la colpa rica. indicare . e sottolineare l3 edizione ~ei t:e _libri. desti- S?iudizio_ del Brilli, - una Giuria meritevoli del Premio termiul ingrati. ma In essi rie. de ~u _chi le ha trascurate. ~er:nplar1tà delle Letture nati al _ginnasio i_nfer1ore . , certa nfo~~ ~ell msegna– Letterario .. Libera Stampa,. sce a un illimpidimento che ~ E_ c1 _s1vorrà creder! se as- 1taha_ne. nella spera!1za che: e Un uomo sa:hto al piu mento . ~~Il italiano foss~ 1957: 11 poeta Giancarlo Artoni anche lezione d'una 1iofferta e- s1curiamo che pres~ a_ poco se nprese come pietra d1 alto ~rado della fama ~etle• ~tat3; m1uata. nella met~ e il l)arratore Leonardo Scia· sperienza: egli arricchisce tutto Queste sono le ra~1om che paragone, possano an_cora raria. sollecitato continua- del 700. dalla Raccolta ~' scia. dall"interno U suo lento corso ci hanno indotto a farci esa- servire. nonostante la d1ver. mente da editori e direttori pro~e e poesie ad uso delle A maggioranza la Giuria ha discorsivo. vi modula una ca· minare un argomento come sità dei temoi. di giornali a scrivere per lo- reme sc-tiole di Girolaf!IO prescelto l'opera ..Due storie denza e vi instaura un slgni6- auello del Carducci antolo- Quale fosse la situazione ro che gli paaavat10 quel Ta&.hazucchi, e proseguita italiane,. di Leona_rd~ Sciascia c~to ~spre~i~o che !a crescere ~co. e in particolare del delle antologie scolastiche ch''egli volev a, la~ciaya a da_lle, Rime. one~te. de' mi– che è dunque vincitore del v.1avia un mhma sostanza. Me- C~rdu~ci antolo)Z'ista s_cola- nell'Ottocento è stato sue- mezzo all.ri la.von. mte_r_- allor! ~oett a.ntlch1 e mo_-, Premio Letterari~- .. Liber~ rito o do~o raro, che ta<1topiù stico, rn apparenza cosi an- cintamente esaminato da rompeva i suoi studi p1u dern, d1 Angelo Mazzolem. ~:::ri ~vl:z 5 .?, 1 dJti~~~rto d1. !eevgU;~~~:~to~~:~~o Ql~~~~ «usto da essere rir,:iasto tra- Ferdinando Giannessi _ in ge~iali. per mett~rsi a una Ed. è da ques~! due che Leonardo Scia.scia ha convln- pro ramma e volontà di un la seurato ~no ad__ OJ?Sfl, _P1:1r ne~ una delle note letterarie. a fatica __ dura, um1)e e. _per e d1_~c!='ndono. p1u o meno to la Giuria er la capacità di vor g avv enire · V'!lsto giro d mda~ni cui firma di vari autori. riunite lui. p1u che i-terile e inu- lee:tt1mamente tutte le ra~– svoJgere un ifnguaggio già suo i: fl.ne, la Giuria se&nala u ~ien di continuo .so_ttnposta in un libretto su L'inseana- tile •- _ _ . colte .. an~oloj?le. cresto~azie 1,1 forme vivamente definite. ro mao z.o ..Uno meno uno .. di I ooera del Carducci. mento dell'italiano (Cano- La venta è che propno oosteriori. _dal Leooarch. al: pur nel divario di tempi e di Dario Zendralli In questo la- Innanzi tutto, si è mai viana. Treviso. 1957). Era per un Carducci Quella era l'Ambr0:5oli. dal F?rnac!an materia esistente fra 1 due rae- voro il giovane .scrittore di Ro- considerato il grosso nume- tutt'altro che soddisfacente. impresa da affrontare con al Puoti •· senza. dim~tit?l– eonti presentati: l'uno quaran- veredo Gria:ioni. scbpre una In. ro di antologie compilate E ce ne ha rilasciato testi- tutta serietà. se voleva con- re Quelle dell'mfattcabile tottesco e raitro dell'immedia- sufficiente elaborazione e lnte- dal Carducci durante la sua monfanz.a diretta lo stesso durla ,a termine in manie- Tomma1;eo IL LIBRO DC CUI SI PARLA * Bigiaretti racconti e Bartolini con disegni- * cli FERDlil'A,IDO 1-'IRDI.I to ult1m~ dopoguerra. ressa. tuttavia. per la materia. laboriosa esistenza? Una ve- Ugo Brilli che. da buon ra dej?Jla. E difatti. una Per l'innanzi si reputava M! 1:i::t 1 :Sf.:ap:1c;~?:t;:~~=; ~\a~;edra~~~n~ro~1; cB~tZ!f~ f~v:C~azJ~re:tu~~o n~~~~!i: :u~a~~n~Vt~ued co~II'~~~~\: rii an:eu~ra};c~:ta~~tij.i~c~: ~~e'se:~~~leu~n~~r:rd!~i~~=: no~aren°v~~~e 1 ~eW~ ubre1;l! ~~: r~~;~~o~~ tn!°e~~~ ta~i:: ~n S:t~~ di~~ a~~??rso la JJrratÌ7s~· regio- co. ~ 86 d~ritlote dell ~ttegai~Ì che un simile genere di Ji. zione delle Letture italiane. rico. Carducci non esitò n~I cento o di un altro seco- dove e&si non ~rr1veranno es- simazione dello scrittore alla a una stagione importante n ~sica e ~e ion_a ica, net men° 13 st ; 0 .a 5 ~ ema bri trovi fa propria ,g-iusta (Patria. 28 diC'embre 1884}. condannarsi < a una spe, ..e lo. Ed era un !nse_gname!l• sendo riservati Oi soli 60Ci e vicenda interna det suoi per• della sua vita, il breve perio· ~~~;ii~~tf 1~a v:S~:1o 'f 1 :e~ 1; ~=~~~;o r~op~nde~~sc!t:rr!=: col1ocazione nella biblio. < Fin dal 1876. nelle bel- di Javori forzati•-. to de_l tutt_o _effimero f:d ~I: sottoscrittori - I primi tre sonaggi, ma an~e. e soprat· do della lotta partigiana sui propriamente culturale. a una a qualche precisa decisione d~ erafla di un critico e di uno lissime sere (ahi. non resta < A_gli ardori camcola_ri d ll!sono: cui I P~ofesson ~,u volumi. editi dal veneziano tutto, a quella n~rca dl una monti a ridosso dell'antico attenzione per problemi e ca- parte dell"autore. La segnala- storico della tempra del !che la ricord~mza!) che po- auell a,1ws~o (del 1883) 10 ed ~1ov~ni _e a~rt1 e pronti e e Sodahz.10 del libro> sulla pro!on~a morahta nascosta paese. Ma forse un pensiero ratteri della storia dell'Otto• zione vuol riconoscere. appun- Carducci. te,•o passare in comp:-:tenia eeli - ricorda affettuosa- liberi r1med1a,·~n? contrav- collana d1 prosa d_lretta da nell'ammo stesso delle sue non confessato ha guidato cento ris.or~ !maitale diretta· to. l'interesse offerlo dal temi Cominciò orestissimo. nel del prof. Carducci in Bolo- mente il Brilli -. chiusi in venendo .li d1v1eto della Umbro Apollonia. S1 tratta d 1 creature, alla scoperta del· Brun. 0 in questo suo curios.o mente sentiti con impegno cri- culturali e spirituali dibattuti 1855, quand'era ancora alla ena. tra fa lettura e !'in- casa sua soli. si sudava e lel?J?e e actottando. qualcr.e una formula nuova di edito- l'inganno, direi, che ogni az.u~- viagg 10 nel paese degli .avi: tico. I risultati dello Sciascia nell'opera. Scuola normale di Pisa: e teroretazlone di un oezzo rideva a leJ!gere l'epopea di antolos?ia. Senonche a que- ria che si ripromette di o!- ne comporta, il suo vero e il Il ricordo di una lontanrssi- r-----------------------------------------------------------'-· --,l~~\~~lgn~t~ ~u~~!~rfl~~t~~o:~~ :~~~~~~to ~f'ev;i~tf; ~J:~ ~uaal~u&~~•a~p~~a ~:e,!: RIIJJARHA' UNA CHIOJtlA'l'A ONDA DI LIJJtJE ,;curo e fedele, alcuni testi. ~f;[a":'e,~i'~,t;~ò~~~~~;;~ avuto un fugace amore. Ma * Le ultime poesie di Luigi Fallacara 1 Benedetta questa tramontanina (an– che se ci ha costretto a tirar fuori il cappotlo anzitemp0) che insolitamente e finalmente è venuta a sgrassare fino al– l'osso la tradizionale - pigra e un poco pingue: troppo soffice tuttavia - lumi– nosità dell'aria di Roma. Una luce simile. che taglia le orecchie e frusta il sangue. facendo squillanti i selci sotto il passo per !orza diventato svelto. da che abitiamo nell'Urbe non l'avevamo mai vista né « sentita ». E ci ha !atto bene anche se ci ba ferito gli oc– chi. E ci ha !atto gridare A!lleluja (Alle– lu;a, fraterni - pianti .rulI'umida - la– .ttra dei veiri - dritli, impieiriti - di. scintillamenti!) anche se casa nostra è stata di nuovo invasa come un anno fa, dall'ingombrante pensiero che i caloriferi non ci sono. e che nOn può bastare la piccola stu.!etta a gas a riscaldare l'in– tera famiglia. E' una luce pungente come un ago. Capace di far prendere un malanno a chi non vi è avvezzo. ma che comunque dà un'allegria matta all'anima, resa fragile ~ trasparente sotto la pelle (hai voglia d1 coprJrla) tutta pizzicata e scottata dalla velocissima raspa, Pare un'aria fatta apposta per leggere certi magri e schioccanti versi di Carlo Betocchi. anche se così pieni di sole e • d'italica estate; versi che sono gioconde sveglie all'anima. appunto. secondo un ro– manico cattolicesimo tutto morale. ma pa– re una luce. anche. fatta apposta per of– frire la migliore accoglienza a quest'altro cattolicesimo di Fallacara (fiorentino d1 Bari. il che ha b sua importanza. come invece è fiorentino di Torino Betocchi), il quale più nella direzione di Ono!ri o d! Comi che in quella di Rebora (badate a1 rispettivi luoghi di nascita). ancora una volta viene a confermarci in questo dicem– bre 1957, con Il mio aiorno S'illumina (Editore Bino Rebellato. Padova) l'antica attitudine che nel '35 (quando apparve Confiden::.a: per noi il primo incontro co~ Fallacara) avemmo modo di notare in lui. scrivendone sul Popolo di Catania: il sa– per cogliere e restituire, sugli orli e sul– le punte più che sulla superficie detlle * di GIORGIO e A Pn o,,, cose create. quella pruina di luce ch'egli vede cadervi (riverberarvi) dall'Alto. e che nel suo verso (scaturito dal cuore, sì. ma soprattutto da un a intelletto d'amore pieno » e di mesta nostalQi.a del ciel~: senza Qa « politica >I ch'è in Rebora e rn Betocchi. ancora dalla parte di Jacopone. e tutto « metafisica ,1, ancorchè addolcita dal sentimento) pare identificarsi con la stessa testimonianza della presenza (del– la speranza. è più proprio) di Dio: Si stonca fl vento gelido. &i dirada la nuvola, impen1ati fiati teneri si volgono intorno. E il dolce sole della nostra vita è sopra il muro umido e annenro. Guarda 1'mdinaz1one dell'anima, il rnansateto vuoto del nostro rempo Lume dorato e caro disteso dentro farla, sui capell: delle fanciulle ch'escono improvvise e alcure. tra specchi d"acqua. al quieto rac;igio Mi persuado a vivere nelle improvvise collocazioni di si vaga belle- =za.stab ilito &ui paesi pef /oro ripa. si. Così mi vien do na ta la tr1uezza. leggera come ta piuma dell'ombra che il ramo appena sente sotto di .,, distesa .. La citazione è tratta da Poesie d'amore (1937). ma anche in questa nuova rac· colta. sebbene con contrasti più taglienti (meno caldi e sfumati: e stavamo per dire meno indugiati e crepuscolari. aggettivo quest'ultimo che potrebbe però trascinare a un equivoco) luce ed ombra sulle cose e sulle creature (sempre viste, appunto. contro luce. anche se qui senza più la ca– rezza di prima. ma in un fuggitivo e me– tallico baleno) sembrano essere i veri protagonisti della vicenda pc,etica. più che le cose e le creature stesse che forse, sen– za quel barbaglio. non esisterebbe più: Sempre a un fermalo fulmine il mio giorno &'illumina Una gelida riga di luce alla finestra coglie ancora nel sonno il mio gesro Odo d~ Id rumori. vod, voh. colombi e .so lo spazio che vive con le punte sopra i tew. il diletto segreto deH'ana dentro i ftort. So l'aula al buio che repente scam·pa. la vestltd da apprendere in un lampo. la speranza di un taglio tanto netto. O, se vogliamo un esempio intero (addi– rittura una chiave): Saranno i giorni bret:i rievocati. daffacque colme di cieli rifleu1; altro, runa.sto in not, tempo 1ospeso ci fard arrcora essere noi stesn Lo 1pecchiarsi e l'esistere. tn tm gioco di luci. eguale vi&ta E rimarrà co8l sull"acqua verde Venere. nel S"uonido silen.:-10.sogrido Rimarr_1tquel tuo t:Olto che già perde 1 colon neffana, sopra il celo fur,gen1e ancor più vit.·o. R1marrd delle foalie mosse al vento il rovescio specchiato. il solterraneo argento degli ulivi. R1marrd una chiomata onda di lume ferma sulracQua di &ilente fiume. Sono - per dirila con le stesse parole di Fallacara - le tgnot e dimensio ni dell'a– nima che prende all' improvvi.to e che - soffrendo ma guardando la terra con quel riverbero negli occhJ - s'effonde in un Ciel d'oro tutto fl' di Paradiso 1) (Macrì), fino a trovare il sno massimo ~lancio (più che di un disegno preciso di persone uma– ne e di umani oggetti e paesaggi. come ad esempio in Angelo Barile. tanto per citare un altro J)Oeta In altri luoghi vi– cino a Fallacara) nella • sonora • dissol– venza dell'irr:ippre~ntobile per via di figure: fluttuano bfanchi gigli. 1 numeri aff1ora1i delle prue. sempre lontan_r. umpre umidi c1pli d.eolt or1~zont1 _cancella.ti. E' questo ciò che d1 noi n perde e che rimane del vivere nel dopo. sepolti nello &capo. E i:od nello rada solitaria il milttino di navi mi abbarbaplia. con tutte quelle scale nere in arta ~tusichc di immagini, sciolte in luce (non c'è bisogno di sottolineare la per– fezione poetica del finale. degna del più aereo Debussy). che in Fallacara. sappia– mo. in una stagione maggiormente im– pegnata col simbolismo. toccò la sua mas• sima « follia n coi Notturni (1940), tanto lontani ùal più II realistico» clima origi· nario del Frontespi::.io, quanto piuttosto essi parvero portare (e invero portarono) alle ultime con5e1uenze possibili (oltre cui non poteva scaturire che il bianco as– soluto d'un disco di Newton girato verti– ginosamente) certe correnti dell'Arno. O, meglio ancora. fino ad aver l'aria di poter assumere come proprio emblema (ma non è certo cosi) la nota quartina mon– taliana. si capisce senza ramaro della conclusione: Te-ndono alla ch!aritd le cose oscure_ si e.1aurilcono i corpi in un fluire di tinte: queste m musiche. Svanire j dunque la ventura delle t·enture. Senonchè Fallacara, col « buon senso concreto l> di tutti i poeti. anche i più « folli )J, qui par essersi fermato sull'orlo del precipizio, e proprio in virtù d'una salda struttura o forma musicaJe (inutile citare ancora le fonti, dagli stilnovisti al Tasso; da Rilke a Valéry a Guillé:n ecc.) sufficiente a dar peso e materia al suo \'erso che raramente potrebbe venir colto in flagrante letteratura: anche se è un verso colti!.Simo (qualunque orecchio lo sente). però di una cultura cosi fusa dal calor del!'anima "meridionale)). da fargli assumere. nell'orchestr~ del nostro nove– C'ento. un suo opalino e argenteo timbro. senza il quale il concerto stesso restereb– be. ci sembra. diminuito di unà delle voci p1ù care: quella che per lunghissimi anni ci ha insegnato, e con una fedeltà unica imperterrita di fronte all'incalzar degli eventi) a colorare di celeste lo spazio della vita e le av\'enture. in tale spazio. d"un'anima nella quale, come in uno spec– chio, possiamo spesso riconoscerci in più d 1 un aspetto, e perfino. più d'una volta. ritrovarci. GIORGIO CAPRONI Libero Birlarettl rigorosamente scelti, dei mi· gliori scrittori ltallanl con– temporanei, che il sodalizio stesso stampa in originale e accuratissima presentazio:i.e grafica. tacendoli illustrare da artisti di buon nome. li pri· mo di essi è un racconto lun– go di Llbero Bigia.retti, Leo– polda, con disegni dello stes5o autore, il secondo Tre pro&e d'arte di Luigi Bartolinl, estrosamente illustrali, e non poteva essere diversamente, dallo steS"SoBartohni. e il ter– zo un romanzo di Fortunato Seminara, La fidanzata. im· piccata, le CUI illustraz.lonl sono dì Alberto Manfredi. Seguiranno assai pre6to vo– lumi di Comisso, Calvino e Landolfi. che sono in essa i suoi limiti stessi e i suoi stessi pertco::. Senza àubbio quasi sempre essa riflette un'esperienza personale, un fatto autobio· grafico; quasi sempre - net suoi racconti e nei momenti più felici dei suoi romanzi, nei quali la stessa estensione narrativa in alcuni casi con– duce a diluire e a rendere persino capziosi i procedi.men• ti del suo modo di raccontare - serpeggia un contrasto di generazioni, tra il padre inurbato dalla provincia, qua– si e.empre la calma e un Po' pigra provincia marchigiana, e il tiglio già del tutto ta· gliato fuori, già legato alla civiltà cittadina, già preso dalle sue sottigliezze, ma nel Lulcl BarloUnl quale a volte riaffiora il sen- certo non più di una curiosità so di un legame antico con la postuma, se ora dopo ota terra d"origine, quasi il ram- annJ ella non gli suscita p:ù marico di una patria (o se di un rammarico, una sorta vogliamo di un paese) perdu- di penhmento non per aver ta. Contrasto quindi tra due nnuncieto a Leopoida stessa mondi, ma forse più fondato (più tardi Bruno Sl e soosato su segrete affinità che ciascu- con una ragazza di Roma), no rifiuta e non senza asprez- per Ja quale non ha provato za e dolore. mai che un tenero ma assai Un co_ntrasto siffatto - che tenue tra.sparto, bensì per s,erpegg1~, come dicevo dal· averla in certo senso in.,."'8..Il· I 1:11"1:a all ~~a delle _opere del nata sui suot veri sentimenti. B1g1.aretti, m Es1enna, come N~ il nuovo incontro con Leo– n~. V1Uino, in 1:Jn'anncizia polda suscita in lui, nono– diffici le COf!leJ>erstn<?in Car- stante la sua calma e solen– lo.ne, tl più po~eauc~m~nt~ ne bellezza, alhi più vivi sen– e unp egna~o > de1 suoi llbr~ timenti. E tuttavia, quando e che. aÌf1or~ anche '?-el p~u egli, el cimitero del paese. ai'.!-al1t1coe ~trospettivo, lD rimane (forse il luogo e l'ora Dt.Sarnore - e nel fondo di hanno creato l'atmosfera del– questo li?ro! 1:e~quale J?er81- l'inganno) per breve tempo tTo non e d1t!u~11eSC?pnre le solo con la ragazza. le ripete Il lungo racconto tli Libero tihgra7:1e autob1ograf1che, per le antiche parole e le pro· Bigiaretti è !orse una delle esempio, quella della sua orl· mette una spiegazione per il sue migliori prove narrative., gine famil.iare, gli ascendenti giorno dopo, sarà, se non al– direi anzi che esso ritorna ca~astr1 _ e imprenditori tro, come uno scarico per la - liberato da quelle che po- edili venuti_ dalle Marche a sua coscienza. La sera stessa tevano essere alcune lnfil- Roma do_po 11 18,0: Francesco un amico &li racconta, come trazioni polemlch! spesso so- Baratti, 11padre ne è l'esem- dopa il suo abbandono Leo– vrapposte alla sua ispirazione plare rol suo lega_me alla ter- polda !ia divenuta una don– - 3lla chiarezza di una li· ra d'or,gine che_e ormai solo na solitaria e disperata chiu– nea di indagine psicologica e quella dei mo_rti e della tom- sa e corazzata contro l'amore di affettuosa partecipazione ba à_1 fa_n)-iglia til. culto dei La notte Bruno ha un'incu: che ebbe già in Esterina la mort1 ~e1 !'llarchig1ani. ~he è bo, 50gna che Leopolàa si è sua espressione più limpida· forse I ultima teshmomanza uccisa. Ma iJ giorno mette in mente sentita. Questo non si- di una. patriarcale parsimonia, tuga non soltanto ogni suo gnl!ica che una certa incli· un 6entirsi legati alle cose terrore, ma anche ogni suo nazione populista del Bigie• Possedute neJ mondo e tra- proposito di confessione che retti non sia autentica e non mandate da una_ generazione poi non sarebbe che un.a tal– faccia parte della 6Ua stessa all'altra), Paolo 11 figlio, gio- sa co nfessione ispirazione, e sia indifferente vane architettC? nato. a Roma. E' nature.le ~he questo gio– al suo vero mondo ma ~ an- terza. generazione murbata, co s ott ilisslmo sia condotto che vero che spesso sta la un mt ellettual e del nostro da Bigiaretti attraverso una componente . psico~oglca che tem~o_ sen.za ormai a~cuna tela dl contTappunli quasi quella popuhsta _si pre~e1;ta- esp~1cita nspond~n ~ .dt a!· tmpatpabile, operando EiU una vano ~ome due linee distinte !etti col paese d1 or1 1.me. gamma di impulsi, di repul– non r1~olte e non !u~e nell~ Eppure Bruno dec ide ad sian!, di ricordi che si legano narraz_1one. Qui ~1glarett1 una delle scadenze regolari attorno 8 ll'immagine di questa ti:,rna mvece ~d una imposta• del "'.1aggio del padre al pae- grande ragazza di provincia 1.---------------------------------------------------------------' z1onc narrativa veramente se, d1 accompagnarlo. Per lui appassionata e ottusa al tempa

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