la Fiera Letteraria - XII - n. 48 - 1 dicembre 1957

Pn~ 6 --------------~---·-----------_:_T _::A'._r-_-_, r-_n_\_J_r-_T_T_r-_n_,, _n_, \ _________________ _ Domrnira l ,lirrmhrr 1937 LAMACCHINA DELLA\ ElllTA' * SAREMO immortali? * rii 1:-'LIO 1'.ILAIUCQ F~rse .. al pari dei selvaggi di Pascarella (che erano amcncam e neppure Io sapevano), noi siamo immor· tali e. scioccamente continuiamo e morire. Nei giorni scorsi, all'Accademia medica di Parigi. il prof. Cham– PY ha dichiarato che, secondo i suoi studi il sistema nervoso simpatico avrebbe un'influenza' essenziale nell'equilibrio della crescita dei tessuti e, quindi, nell'e_voluzione. dei tumori benigni e maligni. La di– scuss~one ~ontmua: la teoria di Champy è troppo ri– voluz1onana perchè l'Accademia di medicina l'ac– cetti senza sottoporla a un approfondito esame. Co– m'è. lo~ico, .in• tutto ciò non c'è niente di nuovo: per esem~10, Sir George Paget Thomson, (!lustre scien– ziato inglese e premio Nobel 1937 per la fisica, nono– stante la sua britannica prudenza, aveva detto qualche cosa dt simile. Sir Veorge ritiene, Infatti. che l'Intera vicenda dell'invecchiamento è strana e poco .::-om– presa. Alcuni :>rganismi ;empllci, :he si riproducono per scissione, .ono mmortali. ncidenti a parte. Le pla:1te. possono essere progagate per 'nnesti per lunghi perioch di tempo. Ora, un innesto è 3ncora una parte dell'individuo originario e in questo modo la vita di una pianta può essere prolungata quasi Indefini– tamente. D'altronde, una cosa é risaputa: con il controllo dell'alimentazione e per mezzo di agenti chimici noi siamo in grado di prolungare o abbreviare il normale ciclo di vita di animali d3 esperimento e anche mo– dificare quelle l_eggi di natura che un tempo sembra· . vano immutab11l. Usando determinate tecniche di sterilizzazione su di un terreno colturale favorevole noi riusciamo a prolungare la vita di tessuti viventi Isolati, per un periodo quasi Indefinito. Nel 191 l L. L. Woodtuft' e Rhoda Erdmann iniziarono degli esperimenti con dei protozoi e immortali ,. (Parame– cium Aurelia) che si riproducono per partenogenesi e non per copule. Nel 1920 I due scienziati avevano già registrato ottomila generazioni, senza ritrovare in esse il minimo segno di involuzione senile. 1} ri– sultato era stato ottenuto rinnovando giornalmente il mezzo colturale, in modo da rimuovere gli elementi tossici del metabolismo. Dunque, in condlzionf am– bientali di laboratorio, attentamente controllate e non soggette agli inevitabili accidenti dell'esistenza nor– male. la vita può venire proiungata praticamente senza limiti: !'esistenza e in vitro• può essere im– mortale. Nel gennaio del 1912 Alexis :::arre! e il dottor A. H. Ebeling isolarono dei frammenti :ellularl del cuore di un .embrione di pollo e, :ambiando il mezzo di nutrizione ogni 48 ore e ..rasferendo un piccolo • numero di cellule nel nuovo mezzo, riuscirono a man– tenere in vita questo ·.essuto fino a oggi: e non c'è .·aglone :he non debba ~ssere tenuto In vita indeflni· ~i.emente, finché questa 'iuggestiva ~ecnica può essere continuata. Arrivati a ~uesto ~unto, Jnche se appaia para– dossale, non possiamo evitare la domanda: saremo mai in grado di sfuggire alla morte? Bisognerebbe sapere, prima, che cos'è la vecchiaia, e quale genere di mutamento - fisico e mentale - cl espone Il processo di invecchiamento: esso può essete una ma– lattia, per esempio un'accumulazione di proctotti tos– sici o il logorio di poche parti la cui sostituzione, almeno flno a oggi, è ancora Inadeguata. Non sembra che vj sia alcunché, nella natura della riproduzione del tessuti, che richieda la loro morte. Quindi è pos– sibile prevenire la vecchiaia: una causa di senilità dopo l'altra soranno trovate ed eliminate. ragglun· gendosi cosi la giovinezza perenne. Non vJ sarebbe più, In tal caso, un termine naturale della vita. Tutte le morti avverrebbero per accidenti o intenzional– mente, perché - In un certo senso - la morte per una malattie che sia ben compresa (e normalmente non letale), è un accidente né più né meno che la morte in uno scontro t:tutomobilistico. Diremo meglio: una volta realizzato il sogno di Faust, ogni malato sarà un isterico, ognf morte equi– varrà a un suicidio: a questo proposito occorre ri– cordare un'altra Interessante serie d'esperimenti che si prefisse d'influire sulla longevità del ratti con Il rallentamento del loro ritmo vitale. I giovani topi ricevevano un'adeguata quantità di vitamine, minerali e sali, ma le calorie contenute nella loro dieta erano ridotte, perché gli animali ricevevano minori quantità di carboidrati e di grassi. ln ::onseguenza I topi ere· scevano più lentamente, non Ingrassavano e vivevano più a lungo. McCay riferisce dl un tape che raggiunse la straordinaria età di mille e quattrocento giorni (Il che equivale a una vita umana di novant'anni) contro la media di novecento giorni E' certamente prematuro farci troppe illusioni: però, molti scienziati che hanno studiato a !ondo Il problema della longevità umana sono d'accordo nel sostenere che la morte di un uomo, prima ch'egli abbia raggiunto i cent'anni, é sempre dovuta a cause occasionS'll. Secondo' Bogomoletz, anzi, il ciclo vitale naturale di un essere umano è uguale al suo periodo di accrescimento molUpllcato almeno per cinque o per -sei. In parole povere, poiché la completa crescita di un uomo avviene In circa 20-25 anni, dobbiamo prendere i 150 anni come durata media della vita umana. Fantasie di scrittori avvenJristl? Capricci alla Wells. alla Huxley, alla Orwell? Letteratura d'antici– pazione? Amici cari, questi sono dati rigorosamente scientifici: e quindi ci è lecito pensare che, in un prossimo futuro, l'uomo-Prometeo avrà partita vinta: e, come sempre, l'arte ha ragione da vendere, nei confronti della piatta esistenza borghese. ELIO TALARICU JLTREBBO POETIC<) La sera del 20 ottobre u s ha avuto luoeo a Forli nel sa– lone dell'Auditorium comuna– le un trebbo organlz.:r.ato dal locaJe Circolo Studenh Mcdi In onore di Angelo Barile. D poeta. da Cittadella ove si trovava per ricevere l'omoni– mo premio di poesia. ha In– viato un messaggio di saluto All'inizio della manlfes-tazione. Della J\fonica ha espresso pa– role di compiacimento per la alta percentuale di giovani presenti fra il pubblico. In programma: 'Jante. Sacchetti. De' Medici, Aceracea. Lorca. Vanoni; e Barile: .. A :\ore.,_ .. Insonnia •. _ .. Lamento per la figlia del pescatore .. Fuori programma: Pa!!Coli. Cardarel- U. Catullo. Ungaretti Numerose sono state le fir– me d1 arcettuoso saluto C'he parte del pubblico ha inviato an·autore di .. Qua<:i sereno .. Ancora a Forll. il 3 novem– bre. a <'ura degli Amici del– l'Arte. trebbo in onore di Salvatore Quasimodo Tema del trebbo: ..Tappe della poe– !ia civile italiana da Dante a Quaslmodo ,._ Sarà presente LI poeta. A cura della • Pro cultura temminlle,. il 4 dicembre p v verrà ort,?anizzato a Torino un trebbo con il seguente pro– gramma: Dante: Inferno can– to V; De" Medici: Donne beJ– le; Michelangelo: Che ne di me?; Leopardi: A Silvia; Pa– xoll: L'Aquilone; Carducci: Funer,. mrrsil acerbo; Vanoni: Gelosia (Premlo Trebbo '57); Cardarelll: Adolescente: Mon– tale: Anniversario; Saba: Pre– t,!hiera alla madre; Un'(aretti: Gridasti: sorroco A seguito del reccn1e treb– bo svolto a Bertinoro. il Sin– daco di quel Comune scrive: .. U Trebbo ha rixosso il plau– so di tutU I pr~senti. plauso che echeggia nei djscorsi odierni ed echeggerà nella memoria di coloro chi'.' hanno ascoltato Ve ne slamo grah Cl ripromettiamo di avervi tra noi pre:rto, dato che Il seme che avete gellato ha fruttificato amore e Intere~ Intorno alla poesia,. POSTA - Augusto Terra (Barltrtta); Vincenzo Caputo (Brlndm); Massimo Arceri (Rossano); Sergio Marangoni (Udine); Piero Frumento (Sa– vona); Antonio Conadi (Vol– terra). - Grazie della collabo– raUone e dell'adesione al la– vori organizzativi Il Trebbo cercherò. nel limlte delle sue pos!ibilltll e dcli<' sue attuali ~le forze. di soddisfare tutte le richieste Meglio -'tlrebbe tuttavia organlzz:ire più treb– bi per ogni provincia o regio– ne Per guadagnare tempo. nelle !Cuole, collegi. ecc. e~l potrebbero svolgenil nella mattinata o nel pomeriggio Si prenderanno contatti di– rettamente Il più presto pos- 15ibilc UNA RISPOSTA PER TUTTI - C'erP forse nei poeti anll– chl una magitiorc umiltà una disposizione serena e discre~ verso le cose de 1 mondo, uno schietto desiderio di riprodur– le senza sovrapposizioni. di creare dell~ Immagini fedeli di esse. di imitarle: e di imitare ancora di esse quelle Immagini esemplari, le più terse. di tulla una tradizione di poesia, in cui a~pettl e sentlmenli si spec– chiassero senza alterarsi. per– fettamente, obiettivamente. ep– pure con una luce di idealità. Perchè !'antico vedeva il mon– do esterno e interiore proprio come mu11dus, come co.tmo.f, ordinato da una Mente: nè vl era dramma e agitazione che potesse sconvolgerlo e sconvol– gere una retorica pazientemen– te costrultn attrave"o !ecoll e modellata su queU·ordine Cosl Il poeta taceva pane di una ldeaJe cooperativa: adot– tava schemi. moduli. generi. te– matica. lavorava ad atrinare L-• -.-.-.-_-_ -.-.-.-.-. -.-.-.-.-.-.-.-.-.-_-_-_ -.-.-.-.-.-.-.-_-.-.-_-.-_-. -.:;' ~ah;e~n::~/f~-~~~~~~ioen~o~i= :r nlcasse il sentimento: e amda– 5 .• 000.0tJO DI AM.ERJCANI ADERISCONO A.I BOOKCLUBS Lo geniale tnf.riatloa i ,tota reoltzwto t,a ttollo d.Gçll AHIUI DEL LIHIIO t cw &derentl rodono dei seguenti benet1c1: a) ♦ vengono te.Dut1 al corrente deJ libr1 di maggio, suo = ~~~v:Tm:~ tn;!f I~!~ del notiziario memil, b) ♦ ncevono a domldlio, a mea., pos,,,a, 1 dibr1 del mese– là loro richiesti; e) :e1"!!i::'e 0 !~:::;uu:c~~r~C:, d:r °!::' :u! 0 :r1~e~~ mese- da loro aequistatt: d) :ra~da~ ::OdSJ,~~: d.1 consulenza U- •J : =~~~~ ~:.1:~.'abbocament4 L'adesione al Boot Club ltaJlano e Uben e gratwta e ., ellettua con l'acqulsto d1 un c.lihro del m~. GU aderenti che presentant tre nuorl •st11oetaUbanno diritto • scerlicre rn,tultamente an e libro dd mese• RLclued.ere unza tmpegno dettagliato programmo e ,ch..ed,o di a.duLone agU Amld deJ Libro. ota.ze ddu MIU..zie 2 Roma \"a alle Muse Il fascino del suo canto. * «Nonna Sabella» in Francia Pasquale Festa Campanile ha firmato il contratto con lo editore Plon oer l'edizione francese della ..-Nonna Sabei• la ... pubblicato in ItaJia dal– l"editore Bompiani. L"usc1ta della traduzione è annunciata a Parigi per il pro&simo in- * na lettera di Bigia retti Cara Fiera. leggo sul tuo ultimo numero 1a mia • risposta .. a Renato Giani. Essa. è bene che i Jet· tori Jo sappiano. è stata 6Critta almeno dieci. forse dodici an– ni orsono su richiesta del Cia– ni che. a quell'epoca. prepara– va una pubblicazione su Roma. Non protesto contro J"uso ar– bitrario di un vecchio e di· menllcato •pezzullo ... : metto In guardia gli amici intorno al– le ~rprese che lo smisurato archivio di Giani può offrire. 1 " AUNA MAGGIORE F'ÉDE, MAGGIORE CAPACITA' PROFESSIONAL (Continua ~pac. 4) i\Ia probabilmente i produttori. Non tutti. certi produttori. persuasi che e !"unione fa la forza ,. Ora. lo scrittore. per sua natura è inc-apace di lavorare in èq1tipe. D'altra porte. suppongo che se mettessimo in– sieme dei dati. vedremmo che meno c'è èqitipe. meglio si lavora e si produce. Dall'incontro. dall'aHinità fra regista e scrittore.sceneggiatore. sono nate. tutti le abbiamo presenti. alcune tra le più belle opere del nostro cinema degli ul– timi anni. Infine. se ~ permesso. ecco un sug. j?erimento ai nostri ospiti produttori. Lln .iuggerimento che probabilmente c;embrerà loro ingenuo. assurdo. ma sul quale tJanno tutto il tempo di riflettere Fate i films .spettacolo che dovranno pur sempre essere la base della vostra industria. anche se non sempre sono i fnms che e incassano di plù ,._ Ma indi– rizzate. almeno. il venti per cento della vostra produzione ,·erso i films cosi– detti d'arte. Fateli con economia. ma con la più ampia apertura mentale. E affidate l"elaborazione di questi films. a una èqui.pe di due sole persone: il regista e lo scrittore, che il regista si sarà scelto come collaboratore. E lasciategli la massima libertà d1 espressione. VASCO PRATOLINI LACALAIVIITA «Per sanare 111w co11traddi::;io11e)) U cinema. secondo noi. ha bisogno degli scrittori. del loro impegno. della loro opera :reativa e .i0prattutto della loro coscienza morale e del loro quali– ficato lavoro. assai più che di quello dei pittori, degli scenografi. dei musi– cisti. dei tecnici. ecc. Abbiamo altre volte sottolineato, in– fatti. che la causa profonda delrodier. na crisi del cinema sia soprattutto nella contraddizione che oggi. assai frequen– temente. si manifesta tra la fisionomia qualitativa e quella industriale del film, Per sanare tale contraddizione è indi. spensabile instaurare rapporti di effi– cace ed organica collaborazione tra sCrittori e cinema. Un tale incontro co– struttivo non si crea dall'oggi al doma. ni, ma esige reciproca buona volontà e .soprattutto. un lungo e faticoso cam– mino. li Convegno e Scrittori e Cinema». promosso dal Centro Studi ANICA. co– stituisce. senza alcun dubbio. un primo pas'io sulla strada indicata. Anche il Centro Sperimentale per la Cinematografia e vivamente interessato a favorir":! la collaborazione tra scrittori e cine~rn- Esso è a :fisposizione .!egli scrittori per sostenere ed affiancare quelle loro nìziative che non si limi– teranno alla stesura di 1ualche raccon– to'. di =1ualche novella o soggett'o. la– scrnndone ad altri la realizzazione. ma che mireranno ad un lavoro In comu– ne con registi. attori. produttori e tec– nici per il completamento unitario. sul piano della realizzazione filmica, delle loro lnvenLioni ì'IHCHELE LACALAi\tlTA GIORGIO Bt) « Og11iatte11=io11e ai problemi del cinema)> Desidero esprimere un augurio Poi– chè modestamente sono da lungo tempo fra quanti riten~ono che il cinema non sia soltanto un fatto d·arte o un fen0- meno industriale. ma un fatto che in. cide profondamente sul costume. sulla c-ultura e sulla civiltà di un paese e che quindi non possa essere trascurato in nessuno Stato moderno e da nessun governo che voglia essere all'altezza dei s-uoi compiti e dei suoi doveri. Mi auguro che dal Convegno possa deri– vate un reale ed efricace contributo a quella crisi del cinema che sarebbe sciocca illusione nascondersi. ma c-he 10 mi auguro. per tutte le ragioni che ho detto precedentemente, di superare. Ognunc di noi. nelrambito delle sue competenze. e possibilità. possa contri– buire a sanare i mali di questa arte e della vita socialr moderna per con. t'.ibuire sempre di più ad elevare il !:vello della nostra vita ~ della nostra civiltà GIORGIO BO FRATElll • Clara ancora fra i Lu pi » L'istituzione del Centro di Studi ANICA - per il quale qualcuno ha giustamente richiamato la funzione che in altri paesi ha il Literary Agent - e indubbiamente interessante. e bisogna compiacersi con coloi:o che ne hanno avuta l'idea,- Quanto ~i suoi sviluppi pratici. dubito che essi possano essere ,•eramente eHicienti. Quello che me lo fa dubitare è anzi– tutto .il modo con cui é stato organiz– zato 1I Convegno che. per riuscire ve– h1mente utile. avrebbe dovuto costituire un primo contatto tra gli scrittori e i produttori. Mr i produttori erano assenti. e gli scrittor che sone intervenuti nel dibattito. sia comf relatori che come ora– tori. non mi pan:: che in genere abbiano fatto una figura molto brillante E que– sto non per colpa loro ma di chi non li aveva illuminati sulla natura del Con– vegno: come nel caso di Ciarletta. che ha fatto una relazione di indubbio in– teresse dal punte di vista teorico ed ~stetico, ma assolutamente fuori posto 111 un convegno di carattere essenzial– mente pratico. Mi Ca anche dubitare della possibilità che i produttori aUarghino la cerchia dei loro collaboratori. il mio caso per– sonale di regista ai tempi del muto, di scrittore allora di soggetti e sceneggia– tu re. che scrisse poi dei romanzi come Capogiro e Clara fra i lupi. che la cri– tica definì e cinematografici , appunto perchè, gi2 abituate a narrare secondo una critica cinematografica del raccon– to. il giorno che scrissi dei romanzi. mi venne naturale l'use d"una poetica narrativa filmistica. Ebbene, mai in ven– ticinque anni che un produttore abbia pensato ad usare per il cinema un mio romanzo, o che mi abbia invitato a prendere parte a una sceneggiatura. ARNALDO FRATEILI CURCI << Fra la purez::;a e 1111a tecnica » Il mio incontro con il cinema è stato piuttosto rude. poichè mi è toccato di collaborare ad alcune sceneggiature di films popolari o e di cassetta». Incontro rude, nel senso che non avrei potuto in nlc-un modo far valere. o trascrivere. in quelle situazioni gli interessi del mio mondo poetico! Se già il narratore. abi– tuato a una dinamica di racconto e di dialogo. a un e montaggio• esteriore della vicenda che si risolve in un'azione di particolare durata. trova. a un primo contatto. le sue difficoltà a impadro– nirsi dei mezzi espressivi del cinema. a maggior ragione dovrà soffrirne un poe– ta. la cui esperienza si risolve nei ter– mini di un'azione tutta interiore. Senza contare, nel mio caso. il trauma di dover smettere :::ompletamente non solo un linguaggio. ma una forma mentale per adottarne un"altra. e delle pili brutali: di dover tutto sacriricare a precise esi– genze di ordine pratico. superando certe naturali repugnanze alla banal.jtà e al luogo comune. Eppure non è stato. ti mio. un incontro infecondo. Quando Vlgorelli ha parlato al Conve. gno. e con molta efficacia."della necessità per lo scrittore di piegarsi alle esigenze del cinema. che lo e condiziona, al pro– prio modo di e porgere,. e insomma al proprio linguaggio. ho pensato che quella dura esperienza. destinata a rappresen– tare per un poeta !"assolute della co– strizione. mi ha iniziato se non altro. e nel più brusco dei modi. ad una tec– nica: e non è detto che in futuro non debba servirmene per esprimere certi miei interessi 3pìrituaP in un massimo possibile :h libertà Aggiungo che ho imparato. ;ceneggiando f1lms e di cas– setta•· come alcuni produttori condizio– nino le loro esigenze alle richieste del noleggio. che rispecchiano alla loro voi. ta quelle del pubblico più grosso: e mi par questo uno dei mali maggiori del cinema italiano. fra quanti privano di autonomia le sue iniziative. Si tratta. d'altra parte. di raggiungere una situazione media fra la e purezza» e le legittime esigenze di queUa che é pure un·industria: e insomma un lin– guaggio che concilii le esigenze della poesia con quelle della popolarità. "F.d è il segreto di Chaplin. del miglior Ford e del miglior Renoir. In tal senso il Convegno indetto dal Centro Studi ANICA mi pare susceui– bile di fecondi sviluppi. Avvicinare il Cinema agli scrittori. dando ai suoi pro– dotti una più alta qualificazione; avvici– nare gli scrittori al cinema. inducen– doli ad accettarne certe leggi per servir– sene e non per servirle. LINO CURCI DE ANGELIS « Romauzieri alla conquista di t111 p1tbblico più. vasto» L'invito al aialogo. orfertoci con tanta .generosità dalrA ntca è sgombro da ogni polemica? A mio parere. dovrei ri. spondere seccamente no. Il sotLinteso di questo invito. tenterò di enunciarlo così: In Condo, gli scrittori italiani. da po– chi anni configurati in un Sindacato Na– zionale. sono reperibili diUiciJmcntc co– me gruppo, ma Je loro voci, ne.i riguardi del cinema. tranne le rare interessate a un vero e proprio lavoro cinematografi– co. e quindi responsabili e pertinenti. sono sempre discordi, acri. rugginose. Si gli scrittori, dall'alto della loro torre di ~vorlo, se ne stanno a guardare l nostri errori, mevltablli, ma perchè non colla– borano. o almeno non si fanno avanti a darci una mano? ... Ora l'Anica, sia pure senza un pro– gramma ben formulato, vuole essere trait-d 'uni.on tra produttori e scrittori. in modo da offrire iJ destro agli scrittori di collaborare attivamente, ma altresì di sbag:liare. in modo da confondere la loro responsabilità a quella cosi facilmente deprecata e deprecabile del registi, sce– neggiatori e produttori. li dialogo, dun– que. potrebbe apparire persino come una trappola. Ma siamo sicuri che cosi non è. nemmeno nelle più segrete intenzioni. li cinema italiano è in crisi, d'accor– do. ma non soltanto quello italiano. Ed è naturale che si corra ai ripari. anche se aspettarsi dagli scrittori un aiuto in oc– casioni simili può sembrare abbastanza problematico. Ora sarebbe importante. almeno per noi. sgombrare i primi approcci da ogni sospetto, e. se non si potrà parlare, poi. di matrimonio d'amore. pon-iamo solide basi ad un matrimonio di conver.ienza. Il che. dopotutt_o. sarebbe più giusto. !c~~~r~ccettabile. anche da parte degli I produttori. anche in questo primo approccio. rimangono invisibili - non ho detto. per carità. estranei - quali am– miragli nella plancia. Se tutto andrà be– ne. qualcuno di noi conoscerà la loro fir- · ma - o quella del loro consigliere dete. gato - in cale'! a un assegno con pochi zeri. La prossima volta. si facciano ve. dere di pers-0na. e non soltanto rappre. sentare da persone degne. degnissime. che restano autorizzati ambasciatori. ma sempre ambasciatori. Non pretenderan. ~o di essere sposati, senza nemmeno far– si vedere in fotografia? Mi direte che scopo di questo primo convegno era quello di prendere con– tatti meno svagati, più concreti. e in ognl caso più responsabili e ricchi di sviluppo Noi siarr:io fiduciosi per natura: si può dire che viviamo soprattutto di speranza. La speranza che cinema e narratori pro• cedano di pari passo, degnamente afflan~ cati. per iCrutare nell'animc dei peT60- naggi del nostro tempo. e offrirci ra sto– ria e l'immagine del tempa attuale e del– l'umanità attuale. non trascurando quel– l'aspiraziotle all'eterno. senza di cui ogni storia rimane cronaca e ogni immagi– ne grigia fotografia di un avvenimento accidentale. Ma ove non potessimo arrivare a tan– to. ricordiamoci. avv. Monaco, che tra Bandolero stanco e Il tetto ci potrebbe e::sere posto per opere più nobilmente popolari. Naturalmentè. noi rimanzie4',. dunque. aspiriamo alla conquista di un pubblico sempre più vasto: ne.Jl"aderire con la consegna deUa scheda inviataci a suo tempo, e regolarmente riempita, ci di- chiariamo disposti ad esc;ere allievi dili– genti per apprendere un e porgere•· uno stile. un linguaggio adatto 3lle esi– genze del cinema. J.? per impadronirci di un mestiNe di cui non ci vergogneremo. R. i\l. OE ANGELI SPAGNOLETTl « Il docume,110: p1111lo di partenza o di arrivo? >> Cinema e letteratura hanno, ognuno. le proprie esigenze. ed e per questo che i rapporti fra cmema e letteratura sono ancora, purtroppo. ad una fase d1 am– biguità e di diffidenza. Per quel che riguarda la preparaLione letteraria del film. cioè lo scenario, gli scrittori sono stati adoperati in larga misura: Cecchi, Zavattini. il povero Brancali. Moravia. Bassani. Pasolini. Bernan. e perfino quella scrittrice raffinata che è Gianna Manzini si possono ritrovare. ora più orn meno spesso, negli elenchi di sce. neggiatori dei Cilm italiani degli ultimi dieci anni. r-.la. bisogna chiederci: quale e slato il loro contributo eCfettivo? Co. sa hanno dato essi. in quanto scrittori, al bello o al cattivo rilm che poi e 1'1· sultato? Tranne Zavattini. il quale dopo tanti succ~ssi. e riuscito a conquistarsi la tid..icia della gente del cinema. é ra. cile pensare che gli altri scrittori ab– biano avuto una parte molto secondaria nei film ai quali coliaborarono. Si sono fatte, è vero. parecchiE riduzioni cine. matograriche dei nostri romanzi ( 1l M1t– lino del Po. Le Sorelle Materassi. Cro. nache di poveri amanti. Il Vecchio dagli sfi11aH. IL Cielo è rosso), ma tranne il caso del romanzo di Berto. che poi e riuscito un mediocre film. non m.i pare che il settore narrativo qualificato come neo-realista sia venuto in co!Jusione con il cinema. Letteratura neo-realista e cinema neo– realista. ambedue scaturiti dall'esigenza di documentare i nostri attuali proble– mi. camminano per due strade. in ap. parenza affini. ma tecnicamente incon– ciliabili. Vediamo il caso di Ladri di 8(. ciclerte di De Sica. Dal racconto colorito e quasi picaresc<' di Bartolini è venuto fuori un film desolato e crepuscolare. Per fortuna un bel fllm: ma le inten– zioni dello scrittore erano diverse. Gli scrittori nuovi insistono sul dato lirico e trasfiguratore della realtà.: la realtà serve di pretesto per una interrogazione più pro!onda. e ai margini quasi del. l'irreale. Pensiamo a un Buzzati. a un Pavese. e soprattutto a un Vittorini. In loro si avverte un profondo disprcz1,J pei metodi tradizionali del romanzo rea• \istico: le loro ;,pere tendono a dimo– strare, se mal. un nuovo metodo più persuasivo e integrale di interrogare la realtà. Ora il cinema. che ha appena av– vicinato l'opera di un Moravia. di uno scr-ittore cio largamente devoto alla realtà e che ambisce diventare lo e sto. rie-o• di una società particolare. il ci– nema come può aspirare - senza riCnre da capo lutti i propri calcoli - ad atti. rare a sè la parte più nllova e speri– mentale della nostra narrativa? Si può immaginare, oggi, un film italiane, tratto da up racconto di Vittorini o di Cassala? C'è di più: Il cinema italiano ha sfrut: t3to - e In questo consiste forse la sua rortunn - In formula del documen. to: proprio il contrario di quello che vogliono i nostri scrittori, per i quali il documento è solo il punto di partenza. GIACINTO SPAGNOLETTI LIVERANI « Asse11=adi idee o paura della 11ovit<Ì ? » Tutti i letterali intervenuLi al recente conv~gno sul tema e ll clnema e gli scrittori, hanno posto l'accento sulla assenza di idee che circola oggi nel no– stro cln~ma. Il film itnlinno, è stato detto. manca di ambizione e. in conse– guenza di questa mancanza di ambizio– ne. lentamente muore. Ciò accadrebbe perchè gli autori dei soggetti hanno paura delle novità e si attengono a schemi collaudati, di esito sperimenta– to. Non crediamo che il cinema muoia. e nemmeno che manchi di ambizioni. Gli fa difetto il coraggio. è vero. E per questa ragione si rifugia dietro gli sche– mi. Chi impone gli schemi? I produttori che non vogliono arrischiare i capitali e i reaLizzatori che si acconciano nella torpida comodità del già masticato. Ma solo per pigrizia mentale e per paura delle novità? Questa méncanza di co. rr.ggio che viene imputata ai nostri cineasti. ha una sola origine: la censu. ra. La censura in Italia non é regolata da norme precise. Le sorprese e gli scarti di essa. ind..icono produttori mo!. to prudenti ad avvicinarsi a funzionari molto e introdotti•· per averne preven. tive impressioni su questo o quel sog. getto. Ora. con tutti il rispetto dovuto a quel (unzionari. se anziché dare re– sponsi per film da farsi dovessero darli per romanzi da scriversi. e si presen– tasse loro un Pratolini Vasco per ch-ie. dere forni sullo schema di un suo even. tuale romanzo dal titolo ancora incerto probabilmente si sentirebbe esortato ~ non insistere. con quelle sue storie di poveretti. e per di più calpestati dai potenti: tutte cose che potrebbero riso!. versi in un altro incitamento all'odio di classe. Agli scrittori italiani invitati a dar man forte al boccheggiante cinema italiano, non si può solo chiedere di scrivere gags. come giustamente ha os– servato Bassani. o di correggere la sin– tas~i nei copioni. come ha precisato Soldati: il loro contr-ibuto deve essere in armonia con il contenuto delle loro opere letterarie Purtroppo in Italia una cosa è romanzo e una cosa é ci: nen:ia. Mentre al primo è permesso (po1chè ha un pubblico ristrettissimo) di entrare qualche volta riel vivo di una piaga sociale. di prendere a tema la cupezza dell'anima. il dolore di una tra_i?edia. l'urlo di una disperazione. al secondo è iolo concesso di dare; un ri. tratto in rosa della vita. Quindi il con– vegno e gli scrittori e il cinema,. sarà stato utile a qualcosa soltanto se sarà riuscito a mobilitare gli intellettuali italiani in una azione ..inita contro la censura. Con una censura cinemato. l?','afica come quella italiana è impensa. bile una collaboraziont dei lettera!\ seri al cinema italiano. MAURIZIO LIVERAXI RONDI « Per salvare il cinema» Attorno al 1908. in Francia. un grup– po di scrittori si mise insieme per < sal– ,•are • il cinema. Povero cinema. era piccolino, neonato. tenerello. e c'era iià qualcuno che si credeva in dovere di salvarlo. Poiché quest.i '-Crittorl eran tut– ta gente di teatro e di lettere. e palme verdi• all'Acadrmic F'rançaise o socié– taires alla Comédie F'rançaise. Il cine– ma cui subito puntarono fu una specie di pasticlie che si sarebbe certam'!nte trovato più a_ c;uo ae:io ,;ulle tavole di un palcoscenico o nei salotti dove an– cora s'usava declamar vel""li. Tali pn.,ti– ches vennero pompo~amente battl'.'zzati ... e film d'arte, anche se Of!1(1 !lnrebbe un po' difficile affermare che ,;i traltasse di fllm: cosl come -:arebbe difficile affer– mare che si trAttova di.. arte. Il loro e capolavoro> fu L'as.fns.!inat dtt Due dc Guise, diretto da Calmettes su un tnsto di Hcnri Lavédan. de l'Académir F'ran– çaise. con mu~iche di Saens-Saens e interpreti come Le Bargy. Albert Lam- • bert. Gabrielle Robinne e Berthe Bovv, tutti de la Comt!die F'rançaise. Che co– s'era? Tutto .quello che volete. ma non e cinema>. Parrà strano. ma in questi ,:!orni le minzioni e gli interventi del e Primo Conve,e:no Scrittori e Cinema,. indetto dall'ANICA per ~alvare il cinema ita– liano. ci hanno fatto curiosamente ri. pensare all'A.uassinat du Due de Guise. Ottima idea. in teoria. quella di mvi– tare gli scrittori ad occuparsi di cinema: e ottima idea quella di fissare e~atta– mente i rapporti fra cinema e lettera– tura in una epoca In cui ci sono ancora troppi cineasti pronti a giurare che ba– ~ta un buon romanzo a fare un l(ranrie film. Ma se poi dalla teoria si pa-ssa al– la pratica ecco che i conve,2'nt rischiano di diventare accademia Ln realtà è un'altra: 1\ cinema ha si bisogno di id~ nuove e gli scrittori S?no_ <'erto tra I più qualificati a SU,1!',2'e. nrgllene, ma non bisogna dimentic-are -che U cinema lo si salva con i film. nnn con I romanzi: e queste idee. perc-iò. de?bono ess~re pensate e poi lare:ite. unicamente m vista di un film. Altrimenti ,;i torna all"Assassinar cfu. Dite de Guise. E a con!olarci non ba• sterà l'idea che i sUoi autori ave"·an tutti feluca e spadino GIAN LUIGI RONDI CAJOL{ « Non sappiamo .~cril'ere per le scuole serali? » 11 momento è questo: si deve dunque lodare la sensibilità dell'ANtCA e del Sindacato Scrittori. che riconoscono un dovere di principio, e cercano di tra– clu','lo in fatti_- Ma ci dicono: I produt– tori. hanno 1 :>1sogno di idee: e noi non vedrnmo un c;olo produttore al Convc– J(no. Cì dicono: basteranno le idee; ma sottlnlendono: esse saranno valutale e. :e mal. attuate dai tecnici (produttori in testa. e giù giù). E allora pensiamo che non se ne farà di nulla: mente. !~ratti. è più difficile che capire la no– vità_ e la bontà di un'idea. Lo sanno tutti: I mm migliori son nati per caso o cc;mtro voglia: non ci credeva nei;suno (dei tecnici). Dicono: bisogna scrivere per i tre milioni di spettatori senza d! cui ne.ssun ri~m é redditizio. Ma trop– pi fi,-a gh a~ton presenti dovrebbero. in c?s~1enza, r1_spondere come Papini alla nv1sta americana (2000 parole. 500 dol– lari; ma una cosa piana. semplice e di– vulgativa!): e Non so scrivere per le scuole serali,. E allora? Allora crede– remo all'efricacia degli scrittori nel Ci~ nema. quando ce ne sarà qualcuno alla Presidenza o nel Consiglio d'Ammini– strazione delle grnnd i Case. VLADIMIRO CAJOLl GIRONDA « Da indi/]eren=a a interesse» Al convegno gli scrittori hanno par– ~ecipato in gran numero; e questo è indice delle buone disposizioni che essi ancora conservano verso il cinema. Pur– troppo al convegno erano assenti i pro– duttori. La presenza dell'avv. Monaco non giustificava la loro assenza. L·assenza. cosi ampia. forse totalitaria. dei produttori. ha dimostrato ancora una volta la cronica indi[(erenza che essi nutrono verso gli scrittori - vi sono stati dei casi in cui questa indi!· ferenza si é tr.tsformata in interesse. persino morboso, pressante - Guai. però, a chi di noi si è illuso. li produttore avrebbe dimostrato uguale interesSe ver– so chiunque :iltro. in quel particolare momento. gli fosse stato indicato come capace di risolvere un suo problema di racconto cinematografico. Anche verso il suo portiere. Ora un film. prima di essere tale. è racconto - ciò che i produttori non hanno compreso. o non vagi iono com– prendere é appunto questo - Ordme– rebbero essi la costruzione di una casa ad un medico; si farebbero mai cucire un abito da un barbiere? E allora. per– chè quando si tratta di far sviluppare un'idea, di far creare un racconto non si rivolgono a chi, per mestiere, non fa altro che questo. E' un mistero. Un mistero che la loro assenza dal convegno non lascia a sperare che possa.' nonostante gli sforzi del Centro Studi ANlCA. essere risolto presto e facil- mente GIUSEPPE GIRONDA ZACCARDI «Cordiale intesa, reciproca Mima» Il Convegno Scrittori e Cinem<, .- ima lodevole iniziativa in quanto do"1ci,be aiutare a ravvicinare gli scrittori e il Cinema su un piano di cordiale intesa e reciproca stima. In questo momento il Cinema ha bisogno più che mai del contributo !attivo di idee che gli scrit– tori possono dare ad esso. LUIGI ZACCARDI (Per ragioni di spazio siamo costretti a rimandare altrt interventi aL pro11tmo nu– mero).

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