la Fiera Letteraria - XII - n. 48 - 1 dicembre 1957

Pag. '1 LA FIERA f ETTERARTA Domenica 1 ,licrmhre 1957 '' ...DESIDERIO DI CHIARIRE, DI COMPRENDERE, DI GIUNGERE FINALMENTE ADUNA INTESA ••• " \'ito a collaborare: cosl cordialmente offerto dal Centro Studi ANICA. Anche io. autore di e Ladri di bici– clette> Oibro) sono del parere dello amico Luigi Chiarini che ha raccoman– dato a certi soggettisti sia di non rima– nere sopra le nuvole sia al contrario. di non essere venali e volgari. Detto tra parentesi: Giacomo Leopar– di raccomanda, nell'aureo Zibaldone, agli scrittori. di non fare i supernuvolisti. Chi scrive per il cinema deve scrivere tentando di quadrare il cerchio: di as– solvere ai doveri spirituali della lette– ratura e. nell'istesso tempo avYincere. ed anzi piacere. anche al pubblico (nu– meroso) di Roccacannuccia. Cosa diffi– cile, ma non impossibile. LUIGI BARTOLTh"l SAITO « Propolta per un e., per imen.to » Io penso che un convegno sim-:e può avere un successo pratico a patto di non 3\."Venturarsi in discussioni di este– tica cinematografica e letteraria. Ho sentito parlare di un presunto di– sdegno degli scrittori per il cinema, come della loro innata incapacità a compren– dere l'esigenza del cinema di un lin– guaggio semplice e diretto. Ci si metta alla prova: si formino 5, 6 gruppi di soli scrittori con l'incarico di preparare 10 film completi. soggetto e sceneggiatura. lasciando loro ogni altra libertà. I Hlm sceneggiati saranno pre– sentati dal Centro Studi dell'ANICA al p-roduttori. E costoro saranno liberi di scegliere ma non di cambiare la sceneg– giatura. Se almeno uno di, questi fiJm ideati e sceneggiati dagli scrittori sarà accolto dal produttori, e avrà successo di pubblico e di critica, il presunto ghiac– cio sarà rotto. ognuno assumerà le pro– prlJ? responsabilità e i rapporti potran– no continuare. più cordialt e concreti. sempre con la mediazione del Centro Studi dell'ANICA. La spesa per il finan– ziamento delle dieci sceneggiature po– trebbe essere assunta dall'ANICA: e la spesa non è tale da non incoraggiare un esperimento che a mio giudizio ta– glierebbe corto a troppi timori e anche a qualche velleità. !\la sarebbe anche la prova del nove del1a asserita. non an– cora dimostrata, fiducia dei produttori nel mondo della cultura. NELLO SAITO « Una buona occasione » Gli uomini di lettere e gli uomini di cinema si sono troppe volte incontrati con reciproco sospetto: e dal sospetto non può nascere nulla di buono. Nel caso specifico, possono nascere svoglia– te sceneggiature e irrisori contratti, possono nascere irate proteste degli scrittori che vedono bistrattati i loro soggetti senza neppure venirne avver– titi, e can,:onatori,e reazioni cli produt-– tori o cegi»ti contro la -tmarcia lette– ratura> nella quale sono immersi i loro e collaboratori>, mancava insomma una mediazione. una possibilità di incontro, un'occasione liberamente accettata di guardarsi in faccia e portare ognuno le proprie ragioni con il desiderio di chia– rire. di comprendere, di giungere final– mente a un'intesa fondata sul rispetto e, magari, sul riconoscimento degli er– rori commessi da entrambe le parti. Questa mediazione è resa ora possi– bile dall'iniziativa del Centro Studi Anica, prontamente sottoscritta dal Sindacato Nazionale Scrittori. Sono cer– to che si potrà giungere a risultati po– sitivi dopo questo esperimento, credo. unico in Europa. G. B. ANGIOLETTI PETRUCCl « Apporto di fan.ta! ia, di idee » ll successo del Conveino e ll cinema e gll scrittori> dimostra che la cultura ital!ana riconosce nel più modemo e tuttora il p!ù popolare mezzo d'espres– sione lo strumento più vivo e più agUe dJ diffusione d'idee fra le masse. Quel– lo che oggi il cinema si attende dagli scrittori è un rapporto di fantasia per U rinnovamento dello spettacolo cine– matografico insidiato. ma ancora non superato daJla televisione. Il cinema e infatti essenzialmente spettacolo e come tale inaosUtuibile. ma appunto per questo ha bisogno di un continuo apporto di Idee. Ma un ap. pçrto di idee si basa sopratutto su una cordialità "di rapporti che è il risultato più. evidente de-1 Convegno testé con– cluso. Al\'TONJO PETRUCCI An110Jeltl e Monaco BERTO « Non è poi ta11tofacile » Non credo all'utilità di questo Con• vegno. perchò non credo che il cinema italiano abbia bisoino degli scrittori per superare la crisi. Se da,:,•ero ne avesse bisogno. si servirebbe delle molte opere già scritte. che viceversa nessuno pensa di utilizzare: dalle Confessioni di. un italiano al mio Brigante. che un pro– duttore s'E' tenuto per cinque anni nel cassetto senza farne nulla. II cinema ha problemi produttivi suoi. cioè ha. oggi più che mai. la 1ecessità di mettere sul ml!rcato pellicole jj !:lasso livello artistico, che (le statistiche lo dimo– strano ad abundantiam). sono quelle che hanno maggiori probabilità di incassare, Uno scrittore. in imprese di questo ge– nere, si dimostra quasi sempre dannoso. D'altra parte neppure a lui conviene mettersi al servizio del cinema. se non per ragioni di guadagno. Però so per esperienza che guadagnare lavorando nel cinema non è cosi facile come sembra. E' necessario non solo piegarsi alle esi– genze della produzione, e saperlo fare. ma anche avere innate qualità. che a un intellettuale quasi sempre mancano. per sfruttare il successo. lo, ad esempio. non le ho. Pur avendo collaborato a film di grande successo commerciale come Domani è troppo tardi e Anna, che figurano entrambi in testa agli elen– chj degli incassi dei rispettivi anni. non sono mai riuscito a lavorare continua– mente per iJ cinema. né a farmi retri– buire convenientemente. Sicchè posso dire di aver del tutto sprecato gli anni dal 1947 al 1955 durante i quali ho la· vorato per il cinema. e li :-impiango. anche perchè, di tutto quel lavQro, a me non è rimasto proprio nulla. GfUSEPPE BERTO MONTESANTO « Autista bravo, produttore prudente» Il cinema. prima d 1 essere un'arte è un'industria. Ora la nostra industria ci– nematografica è in crisi e tra le altre iniziative tentate per rialzarne le sorti v'è anche questo Convegno: si può esser tanto ottimisti come Zavattìni che scrive addirittura di decisione e storica>, sia pur tra· virgolette? Sì, forse qualche risultato si at·ra. bravo riesce ancora a circolare abba– stanza speditamente: ma il nostro pro– duttore (o il suo consigliere) che per solito non è prot·etto autista. e nemmeno praticissimo della città, tra sensi vietati. incroci, divieti vari non sa plù da che parte andare e allora. la prossima volta. preferisce prender una strada di. cam– pagna: una qualsiasi. Sfuggirà alla cen· sura. dei vigili urbani. GINO MONTE AXTO SPAZIA_NI Qualcosa resterà )> Organizzate. organizzate. qualco5a re– sterà ... E che ~ualcosa debba restare. svoltato l'angolo di questo incontro. mi pare indubbio. Nella migliore delle iPo· tesi i produttori non potranno più. fare a meno -- pena la nullita artistica o ideologica dei rlsu'ltati - della sensibile e talvolta Illuminata ::ollaborazione di un vero scrittore. Nella più. modesta. im-ece. delle '.potesi (ma tuttavia an– cor.a da !'lon disprezzarsi) avranno fi. nalmcnte preso atto della sua esistenza. Gli interventi che abbiamo ascoltalo (penso soprattutto a Pratolini. Angio. letti, Soldati e Bassanl) devono aver almeno stabilito. insomma, che per gli scrittori che cadono nella dorata ragna. tela del cinema les premiers égard.! ne sont pas touiottr.! les pire.! otJenses. r\L'-\RlA LD,SA SPAZL.\~J LATTUADA « Inventare un successo» \"orrei sottolineare un fatto che mi pare abbastanza importante. I produt– tori tendono a ripetere il successo. Pur– troppo questo è il meccanismo più grave della nostra crisi. Sembra molto ~emplice questa affermazione. ma 10 pen~o che sia importante il successo che inventano o~ni volta. Inventare un imccesso è una cosa faticosissima e pro- •prio per questo mi rivolgo agli scrittori con i quall lo mi sono sempre trovato molto bene, per invitarli a collaborare con noi. Mi ricordo che gli scrlttoM sono molto sensibili. che sono in anticipa sul tempo. direi che fiutano l'aria Tocca a loro. insieme con noi. inventare 11 suc– cesso. E' molto faticoso: io penso che gli scrittori dovrebbero concepire l'ev. vlclnamento al cinema .:ome una lenta concez.ione di un --omanzo. Ma è difficile. ~r i:hf scrive i ro. manzi. ,mpegnarsl ::on ~ulte le sue forze. E' '1ecessario -~he lo scrittore scriva soggetti nuovi, ndattl allo scher– mo. prenda contatto col regista che più si avvicina alla sua opera e che stia al suo fianco per vincere la resistenza che è dalla -.ue parte. per recuperare il costo alla distribuzione (famosa pa. rola che tutti conoscono e che è la nostra bestia nera). In ogni modo io chiedo questo atto di fede. ALBERTO LATrUADA ZAVATT1NI « Rigore morale e creativo » Sono ancora convalescente e perciò non posso venire a esprimere di per• sona la mia antica solidarietà agli scrit. tori. Dico antica. perchè ho tante volte invocato l'Klgresso. iil più numeroso possibile - e convinto - degli scrittori veri nel cinema. t quali non possono che parlarvi Je stesse esigenze di ognl altra arte. cioè lo stesso rigore morale. creativo. Ho fede che l'odierno Incontro. che mi auguro sarà il primo di una lunga e nutrita serie. ravviverà, scuoterà il nostro ambiente: ma mi pare con.ditio sfne qua non, a mio modesto avviso. che il Convegno colga l'occasione di toccare. con la sua alta autorità. anche i compiti dei produttori proprio nel– l'ordine· di quella ~olla bo razione cli cui l'incontro odierno cerca di enere una prova t.-spLicita. I :>roduttori ·:Jnno ,jchlarato, !inal. mente, attraverso alcune nlzlatlve. di avere coscienza ùet" ,·alore !etermJnante dell'idea !telle ~ortune non ,-ffimere di una (.inematografia che ;uole .. ;ure nazionale. Siamo ii 'ronte a tna ,resa di posizione che Yale la ;,ena di chia– mare ;;torica. Ma j)erchè questa ;,resa di Posizione diventi effettiva, i produt.. tori debbono sapere che dovranno lot– tare, tutte le volte che sarà neces.sario. C:'1.lleprl, Cajoll, Sàlto, Prisco, Chlatlnl, Gironda e Lacalamlla D'INTERESSE O D'AMORE il • SI matrimonio dovrà pur fare * Bisogna però abbattere prevenzioni e diffidenzè, inasprimenti e scetticismi che da alcuni anni durano nell'animo degli :,crittori nei confronti dell'ambiente del cinema * • di ELIO FILIPPO ACCROCCA D'interesse o d'amore Il matrimonio tra Scrittori e Cinema - da lungo tempo In stato di e dlssldloso fidanzamento » - si dovrà pur tare. e di più effettiva orpnizzazione e discussione per la seconda fase del lavori. detto - poteva Umltar~I a un Incontro tra lui e An– &iolettl. Reppart1 tra le due parti ve ne ~ano staU (basti cltare 1 casi di Fratelli. An&loletti, Moravia, Oebene· detti. Alvaro Cecchi, Brancetl, Fabbri, Bernarl, De Libero, Marotta, Zavattlnl, Bacchelll, Gianna Manzlnl, Piovene, ecc,), ma sl è quasi sempre trattato - salvo rare eccezioni - di rappartl tesi e in un'area del tutto frammentarla e caratterlzzats da contatti occulonalt e Individuali: alla fine I settori reti.vano divisi tra 1oro e mat che al fosse addivenuti e trovare ragioni di rllievo e di concreta fondateu.e per un prolungato • intimo connubio. L'Incontro tra ali uomini di cultura e quelli del cinema, oraanlzzato sullo slogan dell'c invito alle idee •, non era un incontro facile. Si trattava infatti, prima d'oanl altra cosa, di abbattere prevenzioni e dl!ftdenz:e, lnasprlmentt e scetttctsmt che da anni du– rano nell'animo degll scrittori net confronti dell'am· bientc del Cinema. DI QUI nasce la prima proposta: un incontro e alla pari» con I produttori, cosi come sarebbe utUe. la presenza dei regieU e degli autori clnemetogra!tcl. Oppure una serie di incontrt con le rtepettlve cate– gorie, al fine dl approfondire In ogni loro aspetto i problemi In cui ei dlbatte Il cinema 1taliano, e rlcer· carne I modi di una eolleclta 11oluzlone. Tanto è vero che nel novembre del •,1 si è te• nuto un primo Convegno tra Scrittori e Cinema per tentare <il stendere le basi di una pratica e seria col· laboraz.Jone che abbia sviluppi nel futuro. Nè c'è da Illuderai \'.he il primo conveano 61a riu– scito_ e colmare I dissidi esistenti tra le due categorie. Il primo contatto - sulla base di una aperta e a volte drammatica .presa di posizione - non ha fallo che Illuminare più a fondo i termini di tali dissidi. ma è proprio la conoscenza effettiva e radicale di essi che potrà dare &viluppi e conclusioni di qualche obiettiva utJlltà. li ftne J)l'inclpale del Convegno ere, e rimane, il tentativo dl rle:olvere I mali del Cinema, la aua crisi di Idee, anzi: la crisi del coraggio di idu com'è ,ta– to detto. Altra ;:iropasta è quella di e!tle.ncare al produttor~, per la durata dl m periodo da determinarti, uno o ptù !crlttori tra quelli che mostrino di avere mag– gior interesse per la reallz.zatione cinematografica. Sarebbe un tentativo da farsi un ten'6tivo che po· trebbe dare i '!luot frutti, come del resto già avviene pre'-'O qualche essa di produzione che si avvale del· l'opera, dell'ingegno, delle idee di alcuni scrittori. In particolare di scrittori che sono cresciuti e si sono formati net clnema e cot cinema. Queato primo Convegno, riservato a 1crtttor1 del· JlltaUa centro-meridionale, ai è tenuto a Roma net giorni 15 e 18 dello scorso mese, e a promuoverlo sono stati il Cantro Studi Anlca (nel cui comitato direttivo siedono Luigi Chiarini, Ettore Giannini, Emilio I.onero, Tullio Pinelli e Giancarlo Vigorelli) e il Sindacalo Nazionale Scrittori nella persone del Segretario G. B. A•ngioletti. sotto il patrocinio del Comitato d'Intesa del Cinema Italiano presieduto da EJtel Monaco. Un secondo Convegno, per gli scrittori dell'Italia settentrionale, sarà tenuto durante il mese di dicem· brc a Milano, e speriamo che le relazioni e i nume– rosi interventi e dichiarazioni documentati 8Ulia Fte· ra Letteraria possat:10servire di qualche chiarimento Una posta ben alta che investe 6etlort ertl1tico-cul– lurali cd economico·produttlV1 del nostro Paete. Ma una crisi non si risolve con un g1orno e meizo di dibattiti, d'incontri o di 5contri; porò è già sintoma· tico il fatto che i produttori cinematogra!Jci abbiano inteso rivolaersl a,li seritteri, a coloro cioè che di idee ,ono l creatori e i divulgatori di profe11lone. Naturalmente molte altre propotte sono state fat· te, coM come ,ono ,tau fatti rilievi aall organiz:zatort del Convegno. (Basta le11ere alcune dlchJarazlonJ che abbiamo raccolte con la ma11lma obiettività). PropOlte e rtUevi che, parallelamente alle a1fer– mulonl augurali t1unte da parte di autorità aover– natlve e da autorevoli peNonelltà del cinema e della letteratura, dovrebbero euer tenuti nel debito conto da chi vuole veramente che !l matrimonio tra Scrit– tori e Cinema avven1a aulla baie della lealtà e nella realtà. ma sarà sporadico, se non addirittura casuale: non credo infatti che un pro– duttore si faccia troppo inRuenzare daJla opinione altrui perchè il danaro è suo. Il rischio è suo: chi ell può toglier di mente che lui sa Intuire. fiutare megllo di ogni altro Il gusto del pubblico? Ne rimane convinto anché ~ l'esperienza gli ha dato torto di recente. Se eccettuiamo pochissimi fllms, sem– pre più rarl. nella produzione di casa nostra, da qualche anno in qua. non ci sono che flln1ettl comico-sentimentali o drammatico-popolari qt1asl sempre pla– teali e ,·olgarl. molto spesso più immorali per le sltua1ion• che non per I corpi più o meno <;ropert1. Chi convlhcerà quindi li produttore che soggetti e sceneggiature qualitativa– mente superiori miglioreranno la situa– zione? Chi lo convir1cerà soprattutto ad affidarsi di più alla buona recitazione? Quando li Centro Studi ANICA sarà in grado di dire ad un gruppo di scrit– tori scelti a ragion veduta: lavorate con tranquJllltà ad una storia drammatica. oppure ad una commedia. ad una satira. che sar• girata dal tal regista e avrà per interpreti Tizio, Calo, Sempronio? Sarà più tacile invece che dire: mi~ gllorate il più possibile questa scer'leg– glatura: 11 film bisogna farlo per una serie dJ Impegni o di motivi già e&I· stenti. Il re.gitta? Ah. si vedrà. non sap– piamo ancora. E a questo punto due o tre nomi che non sono parenti nem– meno ella lontano. Aver fiducia nei soggetti da Inviare al Centro Studi? Con quali prob!bilità di riuscita? Una su mille. Troppi ormai i timori. i pregiudizi, i luoghi comuni! A Roma, nonostante tutto, rautista Gli scrittori hanno risposto • al grido d'allarme , del cinema. Hanno risposto in gren numero, mentre è tStata lamentata l'assenza del produttori. Eltel Mo· naco li rappresentk, ma allora il convegno - è steto E ,periamo che tale matrimonio, a metta strada tra l'amore e l'Interesse, venga presto consumato. VIGORELLI « Un incontro. un dialogo » D1 regola i congressi non concludono mai niente. Questo nostro Convegno - invece - si chiude positivamente pro– prio perche era scettico aU'origine: in– fatti mettere d'accordo l'arte e l'indu– ~tna. il denaro e la cteazione poetica. cinema e letteratura. produt\ori e scrit– tori, non era possibile in se, e noi - all'atto di organizzare il Convegno - ci ripromettevamo. soltanto, un incontro. un dialogo. Ora questo dialogo è avve. nuto. Tutti hanno potuto parlare. par– lare chiaro. o,erei dire e fuori dei denti>. Anche contro la cen&ura gli scrittori sono stati espliciti; e bisogno dare otto al Sottosegretario Resta, in– tervenuto ai nostri lavori. non ,olo di non avere battuto :igllo, ma di avere documentato di non ispirare i suoi in. terventi a nessun conformismo. Cinema e letteratura si sono dati - onestamen– te - la mano: e non perchè una lavi l'altra. Presto ci si rh-edr3 a ì\Iilano. per il secondo Incontro. Particolare ri. lievo merit.a poi Il fatto che il nostro Com·egno sì è concluso con la visita a Cinecittà: lì il Ministro Giorgio Bo ha accolto gli scrittori lmpo1tando il pro– blema risolutivo della ClnematQgratia di Stato, sostenendo sopratutto che gli enti cinematografici !tatall chlameran. no gli uomlnl di cultura ad una mag. glore e proficua collaborazione. nel quadro di una Imminente riforma - e ripresa - di detti enti. GIANCARLO VIOORELLI SOLDATI « Adoperare gli scrittori» Si è latta distinzion e fra films riusciti e fi-lms medii. e mi pa.re che il punto verta su questo: cercare di migliorare la qualità dei filma medl1 adoperando gli scrittori. Qutsto è il punto fonda. mentale. questa è la cosa pratica. Si paragonano l fllm1o riusciti ad opere d'arte, a matrimonii d'amore: ma i ma– trimonii d'amore sono rarissimi nella vita, Quindi i Hlms d·opera d'arte la– eciamoli per conto loro e si vedrà an– cora qualche film artistico, non occu. plamoc1 di loro perchè sono cose che nascono spontaneamente: all'arte non si comanda. Occuplamocl della produzlone media: sarebbe bene raccomandare ai produttori, quando fanno un copione qualunque, ,grsmmatic:iito perfino. di chiamare ogni volta uno scrittore qua– lificato. Quanto alla collaborazione fra il cinema e lo leneratura. essa è estre. mamente complessa e difficile: Infatti lo che Caccio del cinema non "Dno me1 riuscito a girare un film mio l'\lon solo i produttori hannc avutl t\uona volon– tà. ma molte volte mi hannc comprato dei sogeetti e hanno !atto dei contratli. mi hanno pagato. ma li film non me l'hanno fatto fare e questo è successo più volte: pagano per non lavorare. lo Invece preferirei i>ssere pagato per la. vorare. MARIO SOLDATI ELIO FILIPPO ACOROCCA a fianco degli autori. condividendone i rischi e le responsabllltà, per otten~re appunto quelle obiettive. libere, condi– zioni di lavoro senza le quali la istanza di rinnovamento, arricchimento di temi. avanzata a ragione anche da altre parti. diventer~bbe astratta e perfino cor– ruttrice. ' CESARE ZAVATTINJ MONACO « Eliminare preven:ioni e diffi- denze» . Il numero e l'importanza degli inter– \'tnti. le viYacltà dl>l dibattito hanno confermato l'utilità dell'inlziatlva. Era necessario aprire un dia.logo tra gli esponenti della cultura e della lettera– tura da una parte ~ Il mondo del ci– nema dall'altra pét eliminare preven. zioni e diffidenze spesso ingiustificate. Il Convegno Scrittori e Cinem, ha poi avuto per me un interesse particolare. i\li ha date infatti la conferm' della bontà dellr iniziativi presa accoglien– do una idea di Cesare ZavatUni, per la creazione del Centrc Studi Anlca. ehe ha appunto il compito di mantenere rapporti costanti e eordia.11 fra produt– tori. registi autori e sceneggiatori. Rin– grazio il Sindacato Nazionale Scrittori per aver promosso questo Convegno che se1na un punto all'attlvo della dlftkile ripresa del cinema italiano. EITEL ~IO~ACO :MORAVIA • Apportare cultura nel cinema • Dove non ci sono idee non c'è psico. logia. c'è poesia. c'è ripresa degli asJM!tti ideali della realtà. L'intreccio· non è una cosa meccanica ni- romanticismo, l'in– treccio c·e quando 11 romanzo di u.n gran– de film e i.l risultato di un connitto di temi rtiveni •u concezioni di idee basate su un ritmo e su un profondo substrato cult•t~alt-. tJ c.inenu reall5ta, reagendo a tanif> c-ose '1.i quel cinema deteriore di qu,.., t•-npo, \'UC\le portare le cose allo estremo, vuole bruciare tutti questi ele. menti a !:>ve:,,. .. di!! Litismo. Documentan– do la ripre$:1 diretta della vita al mo– mento rlel •uo svilupJ)O Immediato, ma su di un piano lirico molto elevato. Natu– ralmente que•t• serie rf; film era legato. per la .,.;uv,.ita, Rd una personalità ecce– zionale rt: -egica <7he non pateva d:– ventare la norma, tanto ;. vero che il cinema neorealista scadde a maniera. e cioè in debiti tenninJ da .:iò che era sta. to nei primi 'ilms 11 Visconti, Rossellini. De Ska. a un cPrlo momento d1\·entavan('I delle -icette. ;? quali si nnestavano su cinema :·eor~alista, ma n 1n ;,anno più un'lmpront,.. :-eor•aHsta v-.:n , l!Ontrab. bandano ~n c..uelle • ecchie :,.,rmule del cinema tallano ~ forma r.Jm.ico-sent;. mentale. fon <' nano più ili .pparta– menti Ji .usso. : telefoni bianchi, ma ispirazioni e nateria erano le stesse. Perciò :oenza ·olpa d•l Cinema neorea– hsta .,biamo avuto una carenza di idee '! di ~ultura. e questo sia det·o senza criticare 1I cinematografo-neorea– lista. c he Jn cerJ momenti raggiunge la vetta de.ll' art,.. cinematografica. Vi e un a ltro aspetto della sua ind~f– ferenza all'P!~mento culturale. che in• dubbiamente. salvo nei casi come Ros– sellini la eul brutalità è indubbia: un filone di qualunqu.ismo sentimenlal<? che si ritrova nei .,.,...., ti Fellini e persino di Visconti. Non sono d'accordo con Pratolini, quando ci dlce che il cinema non deve avere rapporti con la letteratura. In– dubbiamente i romanzi che sono stati fatti in Italia ed anche all'estero, spes– so non danno buoni5'imi films Però c'è un fatto da osservare: ci sono dei classici, come e Guerra e Pace>. e c; sono dei Lbri moderni d'attual.;ti c-he nascono dalla \.'Ìt'"' •'"'ssa in cui vive il cine ma._ Direi c.he è meglio creare un romanzo da cui poi trarre il ftlm. Io sarei fa. vorevolissimo ad apportare cultura nel cinema, perchè ad un certo punto per ragioni d'inter~ nei paesi in cui questi rapporti sono serrati. li cinema ha un più alto Uvello.. Per concludere, lo penso questo. che siamo giunti ad un punto un po' morto. Comunque sono del parere che in tanti dubbi e in tante oscurità. la letteratura e la cultura sono uro pu.ntr- di riferi– mento sicuro. ALBERTO )IORA V1A PRATOLINI « .•. Su cento. almeno venti liano films d"arte • Si sa che il Centro Studi Anica sta redigendo una specie d1 repenorto del. le opere della narrat:\·a italiana con– temporanea, ln modo dt ;>ortare a m:– gliore ~noscenz.a e mettere a disposi– zione .!el si,nori -,roduttori una minie– z-a di storie e di personaggi inediti per lo schermo. Ora. senz.a avere l'aria di butlsr sassi ,n piccionaia. \"orrei espri– mere. ~ull'argomento, ma considera– zione che n1l è dettata. non tanto daUa esperienza personale. che pure ho fatto. quanto Ja una antica persuasione. Ci sara consentito di badare in primo luo– go al lato estetico della facce.ndaJ e ve– dremc comE dal lato estetico si passi immediatamente al late commerciale. Bene: se VQlttefare qualcosa che sia autentico cinematografo, r:.!'lunciate a ridurre ;>Pr lo schermc delle opere let– terar.e... Ridurre per lo schermo un ro– manzo o racconto di 5"icuro valore let– terario, quindi. un'opera in sè conclu– sa: storie e ;:,ersonaggi :ntuiti. pensati ed e3presst sJtto quella forma. è con– trosenso. ~no eonsiderazionJ forSe o\.·– \"le d'accordo, ma <'tedo dte questo in– contro sia la sede adatta per ricordar– cele. Ho ancora da \"eder~ wt ottimo rum ricavato da u.n ottimo romanzo. Nel migliore dei casi si avranno. sul– lo schermo. delle fedeli. apprezzabili ed anche amrntrabill e illustrazioni in movimento• della opua letterar::a ..... Chiarini sostiene, non da oggi, una tesi abbastanza suggestiva. Egli distin– gue nel prodotto cinematografico. l'ope– ra d'arte o comunque il mm d'arte e l'opera, il film. da spettacolo cinema– tografico. Credo si possa accedere a questa di!tinzione. Perciò quando I •i– gnori produtt<>rl si propongono d1 ri– C!l\'a~ i loro films da opere letterarie. sappiano di mettere in cantie~ ;.ino spettacolo. lmrnaglno che questa pro– spettiva non li spaventerà! Paghino bene t diritU di riduzione. tacciano in modo. com•~ del re.sto in loro lnteres!-e. che ne esca un prodotto il più perfetto possibile, e il capitolo è chiuso. Sotto que!to aspetto l'apporto dello scrittore al cinema t si sostanziale. ma pa.ssrvo. Si esaurisce appena Incominciato. U n. bro preulsteva al tum: e probab:t– mente. del film. allo scrittore non lm. porterà né paco né punto. Eglt sentirà. sempre. a torto o a ragione. il rimorso di avere In quakhe modo tradito il ~uo lavoro per motivi di ve-nalità. Per motivi analoghi. non vedo come lo scrittore possa lmpro,•visarei !ee. neggtatore ..... L'apparto, invece fondamentale. con– creto, che gli scrittori possono dare al cinema è principalmente sotto le vesti dei soggettisti. Ancora, è e\·idente. di soggetti. di stor;e. concepiti ~r il cine– matografo. Se i nostri prod1..1ttorl che finora. genericamente parlando. hanno sempre a,•uto In cosi grande sospetto la figura dello scrittore and&s!ero più spesso e staccar l'uva dalla vite invee~ di servir1l dM!e pre!1,lne: il vino eh~ essi mettono in commercio sarebbe di sicuro più. schietto e più sincero. Un'alira considerazione. Si dice che l'elaborazione di una sceneggiatura. so. vente anche di un soggetto, è lavoro di èquipe. E· qu~sta un'altra di quelle Leggi che non si sa chi l'abbia dettata. (Continu--;---;pa1. 8)

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